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Sala Musica

Uso riservato ai Musicanti del Coro di Hogwarts

Messaggioda Estelle » 11/09/2013, 16:30

Il pianoforte è il primo strumento che ho imparato a suonare, seguito poi dal violino che.. beh è più complesso. All'inizio mi arrabbiavo perchè esprimevo tutto e non volevo, volevo semplicemente suonare senza far trasparire nulla, così, per divertimento. Col tempo invece ho imparato a capire che la musica serve a questo e che alle volte mi calma di più suonare il piano che tirare oggetti contro il muro per evitare di uccidere qualcuno.

Sorrise. Sorrise perchè rivedeva nella giovane ragazza dinanzi a lei la bambina che un tempo era stata anche lei, quando la mamma aveva deciso di farle prendere lezioni di piano e lei non voleva. O quando non riusciva a suonare perchè da piccola soleva mangiucchiarsi, per il nervoso, le unghie. E poi aveva trovato il suo punto di svolta: la prima delusione d'amore, e quella musica che fu l'unica amica che riuscì a consolarla. E, da quel momento, non aveva mai più smesso di suonare.
Era strano. Estelle non aveva mai dichiarato di amare nessun uomo, e nemmeno un oggetto tanto da esserne gelosa. Ma il pianoforte era il suo migliore amico, ed era anche per questo che aveva messo da parte per anni dei risparmi proprio per potersene comprare uno, conservato gelosamente nel suo loft. Le piaceva suonare, e le piaceva ancor di più comporre. Ma, soprattutto, cantare. Esser la vice coordinatrice del coro scolastico per lei era una novità. Non aveva mai fatto parte di un gruppo canoro, in quanto lei era sempre stata una tipa da canto sotto la doccia. Non aveva mai cantato in pubblico, nè suonato. Ne andava fiera, perchè le poche volte che lo aveva fatto aveva lasciato trasparire troppi sentimenti.
Ma, ormai ventitreenne, per lei la musica non era più un segreto. Anzi, se ci fosse stato il modo avrebbe cantato.

La musica può essere una grande amica, se solo lo si vuole. Il mondo può cadere anche a pezzi, ma lei ci sarà sempre, a dare una spalla, ed un conforto, e ad essere la tua voce quando non si ha voglia di parlare.

Sorrise di quel pensiero, ringraziando mentalmente la madre di averle potuto offrire lezioni di piano e canto. Un tempo non ne sarebbe stata contenta, ma ora lo era, ed anche molto.

Comunque non merito complimenti, mio padre ha smesso di insegnarmi tempo addietro e io ci ho perso la mano.

Se hai bisogno di una mano, puoi contare su di me. Suono il pianoforte da quando ero una bambina. E' il mio grande amore. E mi piacerebbe molto suonare con te.

Non mentiva, la giovane Corvonero. Ricordava quando aveva cercato di dare lezioni ad Alya, sua sorella, ricordava come suonare in due era anche più bello di quando si era da soli. Sorrise. Prese a camminare per la sala musica, canticchiando tra sè. Un motivetto lento, la canzone preferita della sorella.

Mi chiamo Viktorie Udinov, piacere.

Estelle Moreau. Sono qui per il colloquio. Tranquilla, non mordo. Anzi, per me potresti già far parte del coro. - Rise, portandosi una mano davanti le labbra con fare distratto. Riprese - Ma purtroppo ci sono regole precise da seguire, e devo rispettarle. Quindi.. cosa hai per me oggi?

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Messaggioda Viktorie » 13/09/2013, 12:12

Se hai bisogno di una mano, puoi contare su di me. Suono il pianoforte da quando ero una bambina. E' il mio grande amore. E mi piacerebbe molto suonare con te.

Sorrise a quella frase, fortunatamente aveva imparato a lasciar perdere l'orgoglio molto tempo prima e avere qualcuno con cui suonare poteva dimostrarsi interessante oltre che divertente, ne era certa. Annuì vistosamente ed energicamente come ad accettare la proposta della ragazza. Infondo, ormai, suonava col padre solo quando tornava a casa e alle volte non sempre lo facevano insieme, altre s'inceppava nei tasti.

Estelle Moreau. Sono qui per il colloquio. Tranquilla, non mordo. Anzi, per me potresti già far parte del coro. - Ma purtroppo ci sono regole precise da seguire, e devo rispettarle. Quindi.. cosa hai per me oggi?

La guardò, beh almeno non aveva rischiato di perdere tempo, infondo l'idea di fare il colloquio un poco la innervosiva, anche perchè non si era mai esibita veramente, la piccola principessa di casa Udinov, se non in famiglia ed ovviamente non ci si poteva aspettare troppa sincerità nei confronti di una ragazzina. Infine decise di donarle un sorriso, totalmente concordante con la prassi, alla fine se si facessero sconti per un bel visetto il coro rischierebbe di avere delle cornacchie come membri e non degli usignoli.

Io avrei portato "What if" di Dina Garipova. E' un brano un po.. vecchio però ha il suo fascino e diciamo che può essere come la mia canzone preferita.

Non sapeva veramente come spiegarsi con la Corvonero. Aveva scelto quella canzone poichè in quell'anno la Russia vinse con una canzone mai sentita prima e cantata in inglese. La discografia russa era famosa per la sua poesia, lo è sempre stato. Ogni testo, ogni canzone, se tradotta per chi non conoscesse il russo, appariva come una poesia perchè quello era il loro modo di esprimere le cose, di esprimere se stessi. Non voleva portare la tipica canzone russa nè qualcosa di banale, voleva qualcosa che fosse nelle sue corde, qualcosa che andasse bene per ogni occasione e che, infine, significasse qualcosa per se stessa.

Si strinse infine nelle spalle come a dire "quando vuoi dammi il via". Curiosità ed emozione iniziarono a pervadere il corpo della russa, chissà se ci sarebbe riuscita, chissà se i suoi genitori ne sarebbero stati contenti.

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Estellehttp://www.youtube.com/watch?v=1VwzdeRNjtA lei è anche il prestavoce quindi se non va bene dimmelo e te ne tiro giù un altra.
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Messaggioda Estelle » 24/09/2013, 10:40

Sapeva con certezza che da quella ragazza avrebbe dovuto aspettarsi una grande forza e volontà. Glielo leggeva dal volto, dall'espressione entusiasta una volta venuta a conoscenza che Estelle era anche disposta a darle lezioni di pianoforte. Non sapeva poi se sarebbe stata una brava insegnante, ma - seppur non conoscendola bene - credeva in lei e vedeva in lei del talento. Talento che, in un modo o nell'altro, Estelle avrebbe tirato fuori, perchè Viktorie le sembrava una ragazza timida, una di quelle artiste da "canto sotto la doccia". Un po' come lei.
Sorrise di quel suo pensiero. Alla fine non era poi così male cantare sotto la doccia. Poteva essere anche divertente.

Io avrei portato "What if" di Dina Garipova. E' un brano un po.. vecchio però ha il suo fascino e diciamo che può essere come la mia canzone preferita.

Non le sembrava di conoscere la cantante di cui Viktorie parlava, ma le sarebbe servito di lezione e la prossima volta, magari, avrebbe conosciuto una cantante in più. Viktorie rimase ferma ad attendere come un gesto in modo che iniziasse a cantare.

Sono molto curiosa di sentirti. Bene, puoi cominciare.

Sorrise così, accavalllando una gamba sull'altra, pronta ad ascoltare quella nuova promessa del coro scolastico.

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Messaggioda Viktorie » 19/10/2013, 1:16

La bionda aveva decisamente avuto un'impressione sbagliata sulla russa, se le avesse fatto presente di quel pensiero Viktorie l'avrebbe presa come un offesa personale e purtroppo la piccola principessa russa era molto, molto orgogliosa. Fiera come una tigre si sarebbe impettita. Perfortuna della futura collega lei non sapeva e non immaginava.

Era quasi titubante su quella canzone, non era tipica della Russia, non era , forse, nulla di speciale. Forse avrebbe dovuto scegliere qualcosa di più impegnativo, forse qualcosa più nelle sue corde. Ci si scervellò per qualche secondo per poi far scivolare via il pensiero in un qualche modo, forse con estrema semplicità, infondo ormai il danno era fatto, stava a lei trovare il modo di personalizzare la cosa il più possibile.

Sono molto curiosa di sentirti. Bene, puoi cominciare. - La Corvonero si era espressa, le aveva dato il permesso di cominciare. Lei, in risposta, annuì vigorosamente per poi alzarsi e camminare verso una di quelle pedane rialzate, una delle tante poste nella sala di musica. Così facendo lasciava pure posto alla scrutinatrice per sedersi, dato che fino a quel momento era rimasta semplicemente accostata al pianoforte. I tacchi delle scarpe producevano il tipico "tack" sul legno laccato andando a ritmare il passo della Draghessa. Dalla manica sinistra tirò fuori la sua bacchetta e lo spartito magico con l'ausilio della mano destra. Arrivata sulla pedana semplicemente poggiò lo spartito sul leggio lo aprì.

'Diede un veloce sguardo verso l'altra, quasi ad assicurarsi che fosse pronta all'ascolto. Alle volte ringraziava che ad Hogwarts la tecnologia babbana non funzionava, sarebbe stata d'intralcio per molte cose, una distrazione senza rimedio. Fece scivolare via pure quel pensiero e, poggiando per pochi istanti la bacchetta sul leggio andò a legarsi i capelli per una seconda volta. Un modo di fare quasi metodico. Riprese poi la bacchetta e con un movimento elegante e delicato andò a farla cozzare una volta sul magico spartito, muovendo il polso in modo sinuoso così da far apparire all'altra, che ben conosceva il trucco, che la musica fosse stata risvegliata col il piccolo colpetto e poi tirata fuori con quell'allontanarsi della mano destra.

Prese un grande respiro e poi lentamente lasciò scivolare via l'aria dai polmoni, conosceva i tempi della canzone , sapeva dopo quanto si sarebbe dovuta attaccare. Chiuse lentamente gli occhi mentre nella sua mente le note prendevano vita andando a creare un'aurora boreale che solo lei percepiva e poteva vedere.

Era il momento di iniziare, prese respiro, aveva svuotato la mente, quasi si era eclissata, quanto riaprì gli occhi per lei non vi era nemmeno più Estelle, era sola, davanti a lei il ricordo dei balli a Mosca, la sua famiglia riunita, la leggiadria con cui tutti ballavano in sintonia creando una sorta di coreografia, visti sall'alto, per i colori dei vestiti e le maschere, i decori sfarzosi, potevano sembrare tanti fiori che ballavano su un letto d'acqua. Dischiuse quindi le rosee ed iniziò a cantare..

What if I could change the path of time?
What if I had the power to decide?
What if I could make us unified?
If I, if I


La voce le uscì dolce con un fondo di malinconia, così calda e distante, quasi come se quella canzone fosse una sorta di preghiera per la Russa, investita ora da una marea di sentimenti che non era più abituata a provare da tempo, o che forse rinchiudeva in un piccolo scrigno la cui chiusura saltava nel momento in cui la Russa si metteva a cantare. La musica si muoveva in un lento crescendo dove erano coinvolti svariati strumenti come il piano forte, i violoncelli, i violini, la batteria e le chitarre.

Si lasciò trasportare dalla melodia e dalla canzone, nel cantare cominciò a dondolare, lenta, delicata come se avesse il terrore di perdere l'immagine, il ricordo, che si era dipinto davanti a lei. Piano piano, come un fiore che sboccia, si lasciò andare andando a muovere le mani, portando la destra al petto e dopo un poco chiudendola in un pugno per poi lasciarla poi rilassare e ricadere lungo il fianco. Sciolse e rilassò le spalle e prese confidenza con il luogo continuando a cantare. Poco dopo la mano sinistra si mosse, dal basso verso l'altro come se dovesse, delicatamente, accompagnare qualcosa di fragile verso l'alto, come se in mano avesse una di quelle lanterne cinesi che una volta spinte verso il cielo semplicemente quasi prendevano il volo. Tornò poi quasi composta senza mai smettere di cantare.

What if we all opened our arms?
What if we came together as one?
What if we aimed to stop the alarms?
What if we chose to bury our guns?


Dal diaframma le parole e il tono salito sino alla gola per poi fuoriuscire dalle rosee, piene di nuova forza, di nuovo vigore mentre le braccia si aprirono elegantemente come quelle di una farfalla appena uscita dal suo bozzolo. Col piede destro, il portante, quasi si teneva il ritmo, nonostante la musica che l'accompagnava, era rimasta praticamente nello stesso punto fino a quel momento, dondolando e muovendosi appena con i piedi ma nulla che fosse riconducibile ad una sorta di ballo.

Let’s unite and make a change
Let’s unite around a new page
Come on sinners, come on saints, have faith
Why don’t we always reach out to those…


Per il suo cervello lei era lì, a casa con i suoi parenti e amici, i genitori, cantava per loro che danzavano, danzavano per ore, alcune volte anche per tutta la sera. Quasi poteva sentire sulla pelle il calore del camino acceso, l'inusitata fragranza di muschio bianco che le inebriava le narici e le riempiva i polmoni. Il sordo cadere della neve fuori dalla finestra e sul grande giardino.

Why don’t we always reach out to those
Who need us the most?


Avrebbe infine terminato poi la canzone e tutto si sarebbe lentamente dissolto davanti agli occhi smeraldini della rossa. Chiuse lentamente lo spartito complice in quella esibizione e poi con lo sguardo ricercò la Corvonero. Le fece un sorriso, quasi a farle cenno di aver finito ed infine si mise semplicemente a sedere al bordo della pedana guardandola.

Allora? Come sono andata? - Una domanda più che lecita, infondo, in base alla sua esibizione, l'altra avrebbe deciso se le sarebbe stato permesso di far parte del Coro scolastico.


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Estelle chiedo venia se ci ho messo tanto a rispondere, ho avuto problemi in Off.
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Messaggioda Estelle » 20/10/2013, 15:43

La Corvonero era rimasta sinceramente molto colpita dalla Russa, che non sembrava temerla in alcun modo nè essere in imbarazzo dinanzi a lei. Estelle, dal canto suo, sapeva di non dare affatto l'impressione di essere una esaminatrice, in quel momento. In realtà, non era affatto sua intenzione giudicarla. Certo, avrebbe deciso del suo futuro nel coro scolastico o no, ma Estelle sapeva dove c'era talento, e non le sarebbe servita l'esibizione, se fosse stato per lei. Ma aveva una routine da seguire, delle regole, e in qualche modo doveva anche accertarsi se la Russe avesse, o meno, una grande voce tale da renderla una corista.
In qualche modo, Estelle si sentiva legata a lei, alla giovane ragazza, semplicemente per il fatto di avere, entrambe, la passione per il pianoforte. Le sarebbe piaciuto poterla seguire, e si promise che, col tempo, avrebbe seguito ogni suo passo, magari dandole alcuni consigli.

Una volta dato il permesso per esibirsi, Viktorie la lasciò sola sulla sgabello del pianoforte. Estelle, con un gesto automatico, lasciò che le mani si appoggiassero sui tasti d'avorio, senza ovviamente produrre alcuna musica, non volendo intralciare l'esibizione della ragazza. Accavallando una gamba sull'altra, la osservò sistemarsi su una delle pedana poste nella sala musica, estrarre dalla tasca bacchetta e spartito e poi cercare da lei l'approvazione per cominciare.
La Corvonero annuì, godendosi quello spettacolo che cominciò quasi subito. Capì che la giovane non stava cantando per lei, ma per se stessa. Capì che in quel momento non era più con lei ma era nel suo mondo, magari tornava indietro nel tempo, nei ricordi che quella canzone le davano. Sorrise. Era esattamente ciò che la musica rappresentava per lei.

Viktorie cantava con il cuore, e in quel momento Estelle capì che la ragazza aveva davvero un grande talento, e meritava di entrare nel coro scolastico, e potersi confrontare con i suoi compagni.

Allora? Come sono andata?

Sorrise a quella domanda. Viktorie non era orgogliosa, perciò attendeva con ansia un suo giudizio. Desiderava far parte del coro scolastico. Sorrise ancora, mettendosi in piedi e raggiungendola, ad un passo dalla pedana su cui era posto.

Sinceramente, mi hai colpita già dall'inizio, e anche molto, e sentirti cantare ha semplicemente dato conferma ai miei pensieri. - Ammise lei, entusiasta di aver avuto l'opportunità di poterla ascoltare. - Congratulazioni, Viktorie. Sei ufficialmente parte del Coro scolastico.

Detto questo, si congratulò ancora con lei, stringendole la mano con fare amichevole, e una volta averle rivolto un altro sorriso, e essersi salutate, la Corvonero lasciò la Sala Musica con fare soddisfatto, contenta di aver trovato un nuovo talento da aggiungere al coro scolastico.

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Messaggioda Viktorie » 20/10/2013, 22:28

La bionda aveva infine dato il suo verdetto, la ascoltó attentamente sorridendo contenta di essere riuscita nel proprio intento. Dondolò il capo vivace come era di solito. Sapeva perfettamente che dopo aver salutato la Corvonero sarebbe corsa dal suo Corvonero di fiducia e gli avrebbe dato la lieta notizia, almeno, lieta per lei. Forse una parte di lei avrebbe preferito essere giudicata dalla coordinatrice Vireau, non era una richiesta così assurda infondo, sapeva perfettamente quanto la donna potesse essere ferma e rigida e per lei essere accettata e giudicata da quest'ultima equivaleva ad un'approvazione senza riserve, senza nulla togliere ad Estelle. La vedeva più morbida, più passionale mentre lei, invece, immaginava che la Francese sarebbe stata più tecnica, forse più rigida e quindi avrebbe accettato le persone che effettivamente dimostravano le giuste peculiarità nel canto corale.

Grazie, grazie mille davvero! - le dedicó un sorriso in più prima di stringerle la mano e così congedarla, rimase qualche minuto di più , lei, nella sala di musica, infondo voleva godersi quell'atmosfera ancora un poco. Presto o tardi tutti avrebbero visto le capacità di una Dragargento se buttata nel coro scolastico e lei, dal canto suo, non voleva far altro che mettere il 200% di se stessa in quello. Era quasi agitata di sapere come i suoi compagni di casata l'avrebbero presa. Sapeva che molti di loro avrebbero riso mentre molti altri, forse, avrebbero preso bene la notizia, era una femmina, una delle poche in mezzo a tanti ragazzi eppure il suo spirito di iniziativa un poco rivoluzionario aveva fatto colpo su molti di loro, sperava che pure questa nuova trovata l'avrebbe infine fatta andare d'accordo e accettare da tutti quanti. Ora che si era fermata a pensarci forse era una dei pochi Dragargento che era andata a vedere la gara contro la Cyprus e quindi aveva visto Typhon lì in mezzo. In parte sperava di rifarsi ai suoi occhi, sapeva di non essere un'alunna diligente, anzi, quasi si sentiva miracolata ad essere arrivata al sesto anno senza troppi impicci.

Sbuffó appena per levarsi i pensieri di dosso, la campana della torre era suonata il che voleva dire che per quel giorno il corvo a lei tanto caro aveva concluso le proprie lezioni e la russa poteva intercettarlo prima che infossasse ed ingobbisse davanti ad uno di quei pesanti tomi. Fu così che infine si alzó e controllando di aver ripreso tutto lasció l'aula di musica chiudendo la porta guardandosi indietro come a ringraziare quel luogo per essere stato palco dei suoi ricordi.


Fine per Viktorie
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Messaggioda Typhon » 19/12/2013, 1:32

15 APRILE 2017 / SALA MUSICA / 13:28


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E dai, non fare quella faccia ti prego!

Con quale altra dovrei guardarti?

Uffiiiii... Che cosa ho sbagliato questa volta?

Dovendomi contenere per non deprimerti troppo... Direi tutto!

...

Temo proprio che dovremo fare un bel po' di passi indietro ragazzina.
Forza, vediamo di farti entrare in quella testolina da Tassorosso laboriosa qualche cosa di buono...


Chiedere a Typhon Seal un aiuto nell'imparare a suonare la chitarra era come chiedere ad un centauro di dare qualche dritta in equitazione.
Il Prefetto dei Draghi era un pignolo tremendo per quell'arte, tanto che lui stesso nella sala prove ci trascorreva ore ed ore durante i giorni liberi, provando accordi su accordi dicendo che facevano schifo anche quando obiettivamente gli riuscivano abbastanza bene.
Già, era quell'abbastanza che lui voleva sempre eliminare, anche quando persone come la stessa Vireau lo tranquillizzavano che faceva passi da gigante con la chitarra, ma l'animo della sua Casata viveva sempre potente e forte in lui, spingendolo verso il superamento di ogni suo limite.
Non lo infastidiva più di tanto aiutare qualche collega del coro ad imparare, purché fosse per tempi molto limitati, d'altronde era sempre Typhon Seal. Un'oretta, non di più, e alle sue disposizioni di tempo, sia per l'orario che per il giorno.
In realtà, la sua volontà di aiutare gli altri andava di pari passo con la voglia di schiacciare quei deficienti fottuti della Cyprus, altrimenti col cavolo che avrebbe permesso a qualcuno di chiedergli assistenza, già era molto che aiutava le nuove reclute di erbologi tra i Terran e quelli in teoria erano suoi confratelli. La Vilvarin ci aveva messo sei mesi per fargli capire che doveva collaborare con loro, con tutto che lui ostinato voleva arrivare a qualsiasi soluzione per conto proprio, ma alla fine la Mentore era pur sempre anche la sua Capo Gilda, quindi dovette sottostare al suo volere, sbuffando ma spiegando ai mocciosi come si eseguisse una stupidissima miscela di erbe aromatiche per profumare l'ambiente, roba da checche.
Tralasciando questo, Ty imbracciò la propria chitarra - si perché lui suonava solo con la SUA - e si sedette al fianco di Caroline Priscilla, fissandola adesso molto, molto più serio. Adesso ammetteva solo il silenzio, altrimenti la ragazza non l'avrebbe più rivisto in quella sala in sua compagnia per... Diciamo in eterno.

Non puoi pretendere di riuscire nell'intento di saper suonare e cantare volendo partire direttamente dal tuo compito.
Il capellone confida che tu prima faccia pratica con qualcosa di semplice per arrivare all'esibizione della prossima settimana.
La canzone a livello canoro è una caz***a colossale, quindi rilassati e proviamo con un brano dotato di un solo accordo.
Si inizia dalle basi, chiaro?
Ascoltami...


Così dicendo, il Drago cominciò a suonare un accordo standard semplicissimo, una sorta di tutorial per neonati imbecilli.
In un'altra occasione la Tassorosso si sarebbe potuta offendere, ma non davanti a lui e secondo, non quando di mezzo, oltre che all'accordo relativa idiota c'era anche da cantare una piccola strofa, semplice, elementare, ma comunque unita al suono, da eseguire insieme ad esso.
Attraverso quell'esempio Seal ci teneva ad insegnarle che non si poteva mai dare per scontata la natura musicale e non appena ci si approcciava ad un nuovo stile era necessario iniziare dalle fondamenta, per quanto risultassero noiose o da ritardati.
Finito di darle modo di capire cosa intendeva lui, diede un'ultima strimpellata terminando la sua esibizione, distanziandosi con lo sgabello.

Ok, adesso è il tuo turno, rifai esattamente ciò che ho fatto io.
Non aver paura di sbagliare, ci tengo troppo a questa chitarra per sbattertela in testa...
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Messaggioda Caroline Priscilla » 19/12/2013, 20:29

[12 Aprile 2107 - Sala Musica, ore 13:28]


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Ha una faccia esasperata...

Con quale altra dovrei guardarti?

Magari non con quella che usi quando insegni danza classica ad un Troll...

Dovendomi contenere per non deprimerti troppo... Direi tutto!

...Ok, sono un Troll

Temo proprio che dovremo fare un bel po' di passi indietro ragazzina.
Forza, vediamo di farti entrare in quella testolina da Tassorosso laboriosa qualche cosa di buono...


Maledetta a me e al giorno in cui gli ho chiesto di darmi una mano...

Erano passati pochi giorni da quando Robyn aveva assegnato ad Ariel, Cappie e Viktorie il compito che avrebbero dovuto portare a termine entro due settimane. Scopo dell'esercizio era migliorare le capacità delle tre cantanti e, allo stesso tempo, abituarle a stili che fossero completamente diversi dai loro. La giovane Tassorosso non si era preoccupata poi molto della canzone che le era stato assegnata (una sorta di canzone vintage, molto anni 60), quanto del fatto che avrebbe dovuto cantare e suonare in contemporanea la chitarra. La sua coordinazione mano/voce purtroppo lasciava molto a desiderare e quando la studentessa si rese conto che, senza l'aiuto di qualcuno avrebbe fatto una pessima figura di fronte al Laars, aveva cercato fra i componenti del Coro chi fosse abbastaza bravo e disposto a darle una mano. Dopo la sfida contro la Cyprus, aveva tenuto d'occhio Typhon Seal, l'ex Dragargenteo che con la sua spavalderia era riuscito a portare la stessa canzone con la quale gli Americani spocchiosi li avevano gentilmente "salutati" una volta arrivati ad Hogwarts. Cappie era rimasta colpita dalla grinta e dalla bravura del neo-erbologo, capace di suonare la chitarra come mai lei sarebbe riuscita a fare. Per questo, nonostante la poca affinità fra i due la tassetta si era decisa a rivolgere la propria richiesta al prefetto dei Draghi, ottenendo inaspettatamente una risposta affermativa.

In realtà voleva divertirsi a torturarmi, lo so...

Quel pensiero le era balenato più volte nella mente nel vedere quanto duramente si stesse comportando Typhon con lei. Certo, abituata ai modi affabili di Vergil o di Robyn, la tassetta era la prima volta che si scontrava con un vero e proprio Drago, rigido, severo e a volte offensivo. Ma in fondo, Cappie sapeva bene che lui era il migliore nel suo campo, o almeno così lo aveva immaginato, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter raggiungere anche un minimo della sua bravura nel suonare la chitarra. Per questo, nonostante il continuo fastidio e il senso di soggezione che il ragazzo le trasmetteva, da buona Tassorosso la studentessa si era metaforicamente rimboccata le maniche, nella speranza di non scordare la chitarra che stava imbracciando e di beccarsi quindi un commento fin troppo negativo da parte del Seal.

Non puoi pretendere di riuscire nell'intento di saper suonare e cantare volendo partire direttamente dal tuo compito.
Il capellone confida che tu prima faccia pratica con qualcosa di semplice per arrivare all'esibizione della prossima settimana.


Ah...ok!

La canzone a livello canoro è una caz***a colossale, quindi rilassati e proviamo con un brano dotato di un solo accordo.
Si inizia dalle basi, chiaro?


Va bene...ci provo!

Ascoltami...

Typhon mostrò alla quindicenne che cosa esattamente intendesse dire con il "partire dalle basi": Cappie rimase un po' interdetta nel vederlo suonare una semplice melodia con un solo accordo e canticchiare una strofa che anche un bambino di sei anni sarebbe riuscito a cantare. La considerava totalmente stupida e incapace? Può darsi e questo non fece molto piacere alla Tassorosso, che rimase un po' male del modo di fare del Drago, senza però osare contestare nulla a voce.

Ok, adesso è il tuo turno, rifai esattamente ciò che ho fatto io.
Non aver paura di sbagliare, ci tengo troppo a questa chitarra per sbattertela in testa...


Si, ma puoi sempre decidere di rompermi in testa quella che ho in mano io...

Si permise una battuta per smorzare un po' la velata minaccia che Seal le aveva lanciato, ottenendo però uno sguardo talmente serio e corrucciato che Cappie fece sparire immediatamente il sorriso che le era spuntato sulle labbra e si mise solo a prendere la propria chitarra, sistemandosi meglio sullo sgabello. Dopo essersi schiarita la voce, la giovane O'Neill iniziò a strimpellare la stessa identica melodica suonata da Typhon, cercando di metterci tutto l'impegno possibile nel mantenere quell'unico accordo e nel cantare la sua strofa. Dopo le prime quattro parole, la ragazza si bloccò, cercando di recuperare l'accordo che aveva perso; dopo le successive tre, si bloccò nuovamente, per lo stesso motivo, sentendo le guance imporporarsi per l'imbarazzo e non osando guardare in volto il ragazzo, per paura di vedere le fiamme, o nel suo caso i tifoni, dietro il suo sguardo incazzato; il terzo blocco, dovuto sempre per l'incapacità della Tassorosso di suonare e cantare insieme, avvenne durante la strofa finale, che si concluse in un silenzio gelido e di morte, almeno a giudicare da come si stava accapponando la pelle della studentessa [d20:3 + Talento(A):14 = 17].

...Posso riprovare?
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Messaggioda Typhon » 21/12/2013, 16:56

Qualcosa non stava decisamente andando per il verso giusto e questo portava a Typhon non poco nervosismo.
Si poteva giudicare e notare chiaramente dal suo sguardo che a breve avrebbe ucciso la ragazzina se avesse proseguito in quel modo a suonare.
Anche l'ennesimo tentativo di semplificare l'esercizio fu un totale fallimento e per un secondo il Prefetto fu davvero tentato di darle la chitarra tenuta in mano dalla ragazza in testa, così, giusto per libero sfogo.
Scosse il capo quando per la terza volta Cappie non riuscì ad azzeccare la nota, partendo sempre un po' in ritardo per paura di non incastrare il giusto accordo e quindi mandare tutto a rotoli, ma tanto lo stava facendo lo stesso.
Uno sbuffo molto stressato quello del Drago, il quale si leccò le labbra con aria quasi infastidita, irritata, e non perché la Tassorosso non ce la faceva, ma perché lui stava fallendo nell'impresa di darle un insegnamento.
Ebbene si, tutto per un Drago rappresentava una sfida, quindi lei avrebbe imparato SICURAMENTE a suonare quel c***o di accordo con tanto di canzone, o almeno le basi per farcela, altrimenti Typhon avrebbe anche potuto strappare la propria gloriosa sciarpa violargento.

...Posso riprovare?

NO.

Si alzò in piedi con così tanta rabbia che probabilmente la ragazzina poteva anche pensare che aveva deciso di andarsene e mollarla lì, invece l'intento del collega del coro era ben altro, tentare un approccio diverso, un approccio che sicuramente avrebbe avuto effetto con lui un tempo.
A giudicare dai gusti musicali della O'Neill, sia lei che Ty non erano così in disaccordo sulla tipologia di brani preferiti da ascoltare, quindi magari necessitava di un poco di grinta, qualche spinta in più per dare il massimo, accompagnata dalla piacevole interpretazione di uno spartito ben diverso da quello di una canzone per poppanti cretini.
Cercò per un paio di minuti in mezzo alla grande pila di fogli con sopra scritte note su note, scartando le chiavi di violino e pianoforte, individuando finalmente quello che voleva, con accordo di chitarra classica e non elettrica, cioè quella impugnata dalla ragazzina.
Tornato al proprio posto, posò lo spartito sopra il tavolinetto di legno di fronte a loro, imbracciando il proprio strumento per darle inizialmente un'idea di quello che desiderava da lei, sperando di aver individuato la strada giusta da seguire per insegnarle il binomio di canto e suono.

Proviamo un po' così.
Evidentemente ti spacchi le ovaie a suonare un motivetto idiota: comprensibile.
Adesso stai bene a sentire l'intro che eseguirò io, perché lo ripeterai all'infinito fino a quando non ti dirò di bloccarti, intesi?




Roba forte, un classico del rock babbano, un'icona intramontabile... Insomma, un pezzo di storia musicale racchiuso in una piccola serie di accordi.
Normale che non dovendo fare molto più che la parte iniziale, Typhon riuscì senza problemi a dare un'esibizione di livello distinto, terminando dopo circa tre minuti che proseguiva a suonare la stessa identica cosa, cercando di capire se a Caroline Priscilla l'ipotesi di andare con un brano simile piuttosto che con uno per ritardati mentali l'allettasse maggiormente e la spingesse quindi ad impegnarsi di più, con tutta sé stessa. In realtà Typhon aveva un altro asso nella manica da giocare per fornirle una carica di energia e desiderio di miglioramento crescenti, ma ogni cosa a suo tempo, prima doveva analizzare la situazione corrente.

Hai capito bene?
Lì davanti hai lo spartito, comincia a suonare e non azzardarti a fermare le dita se non senti la mia voce che te lo ordina.
Imparerai a suonare e cantare insieme, te lo assicuro!


E più che un incoraggiamento, quella apparì più come una minaccia.
Rimase in disparte per almeno mezz'ora, esatto, mezz'ora, lasciando che lei continuasse imperterrita a ripetere mille mila volte la stessa serie di note, lo stesso ritornello, la stessa melodia, così che le entrasse talmente tanto in testa da perseguitarla anche sotto la doccia, nel sonno, a lezione, mentre mangiava, sempre.
Le dava giusto ogni tanto un aiuto battendo il piede a ritmo, nel caso osservava che stava perdendo il filo della musica, evento piuttosto normale quando si ripeteva così a lungo qualcosa senza mai prendere un attimo di pausa o di fiato.
Cattivo, sadico, torturatore, ma i metodi di Typhon erano sempre volti a qualcosa che faceva poi dire "il fine giustifica i mezzi".
La ragazzina nemmeno poteva immaginare quante volte si era imposto prove simili anche per ore ed ore pur di imparare accordi difficilissimi, o magari ad unire un certo timbro vocale all'accordo sfruttato.
Proprio quel brano che a lei tanto l'aveva fatta sognare, Jump, aveva richiesto al Prefetto ben 140 ore di duro lavoro e sacrificio alla chitarra, tanto che la Vilvarin alla sera gli faceva trovare anche un composto erbologico dove immergere le dita per alleviare il dolore da arrossamento, dolore dato spesso anche dalla pelle sanguinante.
Dopo quella mezz'ora, Seal la fermò posandole una mano sulla spalla.
Probabilmente a quel punto la Tassorosso era completamente esausta.

Stop.
Adesso bevi un po' d'acqua, un sorso di bevanda per riscaldare la voce e sciacquati le mani dal sudore.
Prendi aria per cinque minuti ed infine torna a posto.


- 5 MINUTI DOPO -


La procedura è molto semplice.
Deduco che al momento la melodia tu ce l'abbia in testa quasi quanto una delle poesie a memoria che si insegnano alle elementari.
Ottimo, quello che voglio è che riprendi a suonare e nel frattempo, mentre la esegui... Utilizzi frasi di qualunque genere accostandole al brano come se fossero reali parole della canzone... Questo per... Diciamo cinquanta volte.
Ritornello con frase, finisci, altra volta ritornello con altra frase, anche la più scema o quella più senza senso, domande?
Forza... Che se ci riesci almeno 25 volte su 50... Dato che ti piacciono tanto gli S.D. , ti farò conoscere mio cugino.


Eccolo lì l'asso nella manica, sganciato, quasi sicuramente, all'occasione giusta.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 22/12/2013, 22:51

La Tassorosso aveva provato ad eseguire il semplice compito che Typhon le aveva dato da fare, un po' a malincuore e probabilmente con una certa nota di disgusto: lei era una rockettara, sentiva il sangue ribollire al suono degli AC/DC, Van Halen, Toto, Saber Dynamos...non quella robetta da poppanti che Seal le aveva imposto di suonare, come se fosse l'incapace più totale che esistesse sulla faccia della terra. Tuttavia, tanto capace la tassetta non sembrò esserlo, visto che nonostante la semplicità di quell'unico accordo da suonare e cantare sbagliò non una, bensì tre volte, scatenando probabilmente l'irascibilità latente del Drago.

NO.

Alla sua richiesta di fare un altro tentativo, Cappie si vide rispondere in un modo talmente tanto cattivo e furioso che temette veramente per la propria incolumità. Forse aveva sbagliato a chiedere aiuto proprio a Typhon, forse era talmente idiota da aver bisogno di una persona molto paziente con lei, come ad esempio Vergil o la sua amica Ariel. Ma la Grifondoro non avrebbe mai potuto insegnarle a suonare la chitarra e a cantare, visto che lei stessa non si era mai cimentata in quell'impresa, e il prefetto dei Tassi...be', per quanto provasse per lui un profondo affetto, la ragazza dovette ammettere che non riusciva a competere con la bravura che il Dragargenteo aveva dimostrato su quel palco con la chitarra. Che poi per arrivare a quel livello, Typhon avesse dovuto lacerarsi le dita fino a farle sanguinare, provando e riprovando per ore, quello era tutto un altro paio di maniche.
Quando infine l'erbologo ritornò al suo posto con uno spartito, la giovane strega si fece più attenta e cercò, almeno con lo sguardo, di scusarsi della sua incapacità di imparare le cose in fretta.

Proviamo un po' così.
Evidentemente ti spacchi le ovaie a suonare un motivetto idiota: comprensibile.
Adesso stai bene a sentire l'intro che eseguirò io, perché lo ripeterai all'infinito fino a quando non ti dirò di bloccarti, intesi?


Typhon aveva sempre avuto un modo tutto suo di dire le cose, in maniera schietta e diretta, che in quel frangente la Tassorosso apprezzò. Annuì vigorosamente alle parole del ragazzo, mettendosi sull'attenti e osservando, oltre che ascoltare, le dita che si muovevano sulle corde dello strumento imbracciato dal Seal. Cappie riconobbe quasi subito l'intro che il Drago stava suonando e come avrebbe potuto, anzi, non riconoscerla? Smoke on the Water dei Deep Purple. Una canzone che aveva grinta, un intro indimenticabile e che la tassetta conosceva già a memoria, ma che non aveva mai pensato di poter suonare. Era davvero così semplice come la faceva apparire Typhon? Se così fosse stato, niente l'avrebbe resa più felice che poter seguirlo in quell'esercizio, sicuramente molto più allettante che suonare un accordo monotono e privo di anima. Alla fine dell'esibizione, l'erbologo avrebbe potuto notare chiaramente la scintilla che era nata nello sguardo della Tassorosso, una luce nuova data dall'eccitazione e dall'entusiasmo che stava provando in quel momento.

Hai capito bene?

Si!

Lì davanti hai lo spartito, comincia a suonare e non azzardarti a fermare le dita se non senti la mia voce che te lo ordina.
Imparerai a suonare e cantare insieme, te lo assicuro!


Neanche la velata minaccia con il quale Typhon ordinò a Cappie di iniziare a suonare smorzò l'entusiasmo che ormai si era impossessato del suo corpo. La Tassorosso imbracciò la chitarra, fissando bene lo spartito di fronte a sè e iniziando a suonare prima lentamente poi con più sicurezza, man mano che si impratichiva, l'intro di Smoke on the Water. I primi tentativi non le riuscirono proprio bene, ma andando avanti la situazione sembrò migliorare vistosamente anche agli occhi della giovane strega, che si esaltò nel sentirsi suonare, ad un certo punto, quella semplice sequela di accordi con tanta scioltezza. Nonostante la buona riuscita dell'esercizio però, la ragazza non osò fermarsi e continuò a suonare per un bel po', fino a sentire le dita dolerle per lo sforzo di pizzicare costantemente le corde. Dopo un po', anche le braccia iniziarono a cederle, ma Cappie non si azzardò neanche una volta a fermarsi, sapendo bene che se lo avesse fatto Typhon avrebbe anche potuto abbandonarla lì in Sala Musica e rifiutarsi categoricamente di darle lezioni di chitarra. E in ogni caso, la giovane O'Neill non voleva dimostrare solo alla Vireau e alla Samyliak di essere cresciuta, ma a chiunque mettesse in dubbio la sua forza di volontà e il suo desiderio di maturare come ragazza e come persona. Per questo, nonostante il formicolio continuo e fastidioso degli arti superiori, Cappie strinse i denti e andò avanti, fino a quando non sentì la voce di Seal mettere fine a quel supplizio [d20:11 + Talento(A):14 = 25].

Stop.
Adesso bevi un po' d'acqua, un sorso di bevanda per riscaldare la voce e sciacquati le mani dal sudore.
Prendi aria per cinque minuti ed infine torna a posto.


D'accordo...

Non sentiva più le dita delle mani, ma Cappie non si lamentò neanche una volta ad alta voce, posando la chitarra sul suo apposito piedistallo e andando a sciacquarsi le mani doloranti e bollenti. Il getto d'acqua fredda a contatto con la sua pelle le donò un po' di sollievo, mentre la Tassorosso si osservava allo specchio del bagno, notando minuscole gocce di sudore che le imperlavano il viso. Forse si era concentrata troppo per mantenersi ferma in quell'esercizio, ma se avesse dimostratao a Typhon che lei era una tipa valida, allora tutti i suoi sforzi ne sarebbero valsi la pena.
Ritornò in Sala Musica con una bottiglietta d'acqua scolata per metà, poggiandola per terra accanto al proprio sgabello, prima di prendere la chitarra e imbracciandola nuovamente come aveva fatto prima.

E ora cosa devo fare?

La procedura è molto semplice.
Deduco che al momento la melodia tu ce l'abbia in testa quasi quanto una delle poesie a memoria che si insegnano alle elementari.


Eh si! Anche a volerla dimenticare, continuo a risuonarla mentalmente!

Ottimo, quello che voglio è che riprendi a suonare e nel frattempo, mentre la esegui... Utilizzi frasi di qualunque genere accostandole al brano come se fossero reali parole della canzone...

D'accordo, ho capito. E...quante volte devo farlo?

Questo per... Diciamo cinquanta volte.

Cinquanta volte?!

Ritornello con frase, finisci, altra volta ritornello con altra frase, anche la più scema o quella più senza senso, domande?

N-no...

Forza... Che se ci riesci almeno 25 volte su 50... Dato che ti piacciono tanto gli S.D. , ti farò conoscere mio cugino.

Cappie ci mise un po' a realizzare che cosa intendesse dire Typhon con quella frase. In primo luogo, il suo cervello fece un po' di fatica a collegare la sigla S.D. ai Saber Dynamos, il gruppo di cui lei e Kelly erano fan sfegatate; in secondo luogo, che cosa centrava suo cugino con i Dynamic? Poteva essere che Typhon Seal, quel Typhon Seal fosse imparentato con uno della band e magari proprio...Desmond Flynn? La frase detta dal Drago ebbe proprio l'effetto da lui desiderato: Cappie sentì dentro di sè una grinta maggiore nel voler eseguire al meglio quell'esercizio, in maniera da poter riscuotere il proprio premio. Certo, non era sicura che Seal fosse veramente imparentato con il batterista dei Dynamic, ma in fondo quella era una cosa che avrebbe potuto chiedergli a fine esercizio.

Va bene, iniziamo!
Uno...due...tre...

Jorge Alvares è un Delfino,
che si mette nei guai...
La Vireau non lo sopporta
lo espelle sempre...

Aritmanzia è noiosa
devo fare i compiti...
Non mi va di studiare
ma Pozioni è peggio....

Ho trovato un bracciale
proprio l'altro giorno...
Stavo insieme a Kelly
Era il suo bracciale...


All'inizio non fu facile per la Tassorosso coordinare le due attività: ogni tanto perdeva alcune parole o gli accordi non andavano a tempo con quello che cantava, ma man mano che ci provava e riprovava Cappie si rese conto che le veniva sempre più facile e spontaneo armonizzare le due cose, riuscendo persino ad azzeccare delle strofe con la musica. Aveva iniziato a contare, ma persa nel tentativo di suonare bene piuttosto che di memorizzare quante ne stava sbagliando e quante no, la tassetta preferì limitarsi al conteggio delle prove che doveva fare, accostando le parole più assurde ma che funzionavano con la melodia che stava suonando [d20:13 + Talento(A):14 = 27].

Sandyon Vastnor mi fa paura
ha uno sguardo truce...
Vuole bene a noi studenti
quanto un vecchio licantropo...


Era arrivata a contarne cinquanta, con la gola che le graffiava e le mani nuovamente indolenzite, ma soddisfatta nel complesso di ciò che aveva portato a termine. Ora bisognava vedere se anche il suo maestro era rimasto soddisfatto dall'esercizio o se l'avesse trovata un totale disastro.

Allora? Come sono andata?

Chiese ansiosa, rivolgendogli un sorriso a mezza bocca quasi temesse la sua reazione, mentre le dita si attorcigliavano l'un l'altra in attesa della risposta di Typhon.

Ma...tuo cugino è...Desmond Flynn?

Chiese infine, una volta che il Drago le avesse risposto, trovando il coraggio di fargli quella domanda solo dopo aver concluso tutto quanto.
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