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Messaggioda Ariel » 08/12/2012, 23:36

[tahoma]Ecco, l'aveva detto: non avrebbe mai potuto prenderlo in giro, tantomeno lo voleva; era consapevole che il suo cuore batteva solo ed esclusivamente per Vergil, quindi perché non essere onesti fin da subito?
Certo, ancora non conosceva Zephyr e non lo poteva definire un suo amico, ma questo non l'avrebbe resa meno propensa ad essere sincera con lui come ad una persona di grande affetto; era altresì consapevole che il Tassorosso non ricambiasse i suoi sentimenti, e che non c'era alcuna certezza che l'avrebbe fatto in futuro... eppure questo non diminuiva la forza dell'amore che Ariel provava per lui, un amore che in quattro anni aveva avuto modo di crescere e di consolidarsi nel suo animo.

Hai detto che ti piace, non che ci stai assieme...
Perché ti reputi non disponibile?
Forse sai già che non potrei mai piacerti quanto ti piace lui?


Tu sei indubbiamente un bel ragazzo...

Si ritrovò a dire la Grifondoro, rendendosi conto appena un secondo più tardi di aver fatto un complimento ad un ragazzo: questo la portò a far scattare la mano davanti alla sua bocca mentre le guance avvamparono con tale intensità da rendersi perfettamente visibili; il cuore si mise a battere all'impazzata e lo sguardo si abbassò al terreno, mentre la mano lasciava libera le labbra e tornava accanto al fianco.

Io, ecco... insomma, volevo dire che io... io sono innamorata di questa persona.
E lo sono da quattro anni, pur sapendo che lui non...


Si fermò un momento, e dovette deglutire in modo un po' forzato per proseguire nel suo discorso, perché non era facile per lei pronunciare quelle parole.

Non ricambia ciò che sento.
Per questo non mi reputo disponibile, perché sento di voler essere di un'altra persona.


Era stata molto chiara, o almeno lo sperava: sapeva che ad alcune ragazze sarebbe parsa una ghiotta occasione quella, avere la possibilità di farsi corteggiare da un bel ragazzo come lo era il Corvonero... ma lei non era quel tipo di persona, che giocava con la sensibilità altrui, e se sapeva fin dall'inizio che non avrebbe smesso di amare Vergil, allora perché dargli false speranze?

Io ti vorrei.
Posso rubarti il cuore?


Quella domanda, così diretta, la fece sobbalzare: alzò lo sguardo con uno scatto del viso, cercando il suo per capire se stesse scherzando; certo, c'era la possibilità che fosse una gigantesca presa in giro, ma a che pro? Che aveva mai fatto per meritarsi tanta cattiveria gratuita?
E se invece, per un qualche motivo a lei incomprensibile, Zephyr fosse stato serio... perché proprio lei? Insomma sì, poteva anche trovarla carina - per quanto Ariel facesse fatica a pensarlo - ma... non sapeva nulla del suo modo di essere a parte l'aspetto esteriore, come poteva bastargli per farlo parlare così?

Non posso certo impedirti di volerlo, ma... fossi in te, non perderei tempo.
Il mio cuore è già stato rubato da un altro.


Anche se quest'altro non lo voleva, ma quella era un'altra storia.[/tahoma]
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Messaggioda Vergil » 09/12/2012, 0:07

| CORRIDOIO SECONDO PIANO - POCO PRIMA DI PRANZO |


Aveva deciso di prendersi una doverosa pausa dopo la grande ricerca in biblioteca svolta per conto del professore di babbanologia.
Era un mito nel cercare cose che riguardassero il mondo babbano e a suo modo era anche felice di poter dare una mano in modo da non pensare e riflettere su tutti i cambiamenti e le situazioni strane che si erano andate a creare negli ultimi giorni.
Onestamente non pensava che la vita gli avrebbe riservato così tante sorprese, dal lasciarsi con la ragazza che tanto aveva sognato di avere vicino proprio per sua volontà, al ricevere una dichiarazione d'amore da parte di un'amica lasciata alla Cyprus l'anno prima, una dichiarazione accompagnata anche da un bacio rubato, per giunta.
Invece era accaduto sul serio tutto ciò e l'anno per fortuna stava cominciando a finire, lasciandogli intendere che se fosse continuato in quel modo, con quella pendenza pesante in erbologia che aveva sul groppone, probabilmente avrebbe dovuto abbandonare l'idea e il sogno di diventare Auror.
Giacchetta di jeans in abbinato al pantalone, maglietta a maniche lunghe gialla e scarpe da basket belle comode di colore nero.

Dannazione, ma perché serve per forza saper lavorare con le piante?
Sono davvero negato e Lex è troppo occupata per darmi una mano, uff... Addio gloria militare, addio donzelle sognatrici del sottoscritto con la divisa perché si sa, il ragazzo in divisa è pur sempre il ragazzo in divisa, addio alle ammiratrici segrete del quarto anno che già se la intendono con un altro ragazzo appena quattro giorni dopo che si sono confessate a te...
...
...
... EH!?


Si, Vergil aveva la fantastica capacità di accorgersi delle cose soltanto dopo averci passato sopra un'attenta riflessione, per altro ironica, di almeno una decina di secondi buoni.
Ariel Jiménez, sua collega prefetta di Grifondoro ed ex compagna alla scuola americana, la stessa ragazza che gli aveva confidato dei forti sentimenti pochi giorni prima, adesso se ne stava in discreta lontananza a parlare da sola con il prefetto Corvonero, Zephyr Kenway, se non ricordava male, e pareva che sorridesse ed arrossisse molto vistosamente.
Era ovvio che in quel momento, mentre il ragazzo passava da quelle parti, osservasse la scena e ne rimasse un poco stranito, così tanto da convincerlo anche a rallentare il passo per comprendere meglio cosa stesse succedendo.
Non fu scosso da particolari gelosie, anche perché potevano anche stare parlando del più e del meno, ma a giudicare dal modo con il quale lei guardava il collega con occhi timidi ed imbarazzati, bisognava dire che era facile intendere male.

Beh, intendere male... Perché?
In fondo mica siamo vincolati in qualche modo... Magari avrà deciso di passare ad altro visto che il sottoscritto ha detto di "no"...
Certo che però poteva far passare almeno qualche giorno in più, sai, l'illusione di essere stato davvero un bel sogno proibito!


Non disse nulla, non cercò in alcun modo di attirare l'attenzione dei due ragazzi, sopratutto perché si tenne ad una debita distanza di almeno dieci metri da loro, amalgamandosi anche ad un altro piccolo gruppetto di studenti che stava camminando di lì per dirigersi in direzione della zona ristorazione in modo da non farli sentire anche osservati.
Certo fu che la cosa che non avrebbe dovuto dargli molto fastidio, in realtà un poco gliene diede, ma probabilmente si stava trattando della tipica gelosia tra ragazzi di quando una ragazza ti considerava il centro del suo mondo e adesso invece aveva iniziato a guardarsi attorno dato che ha visto che da parte tua non poteva ricavarne che lacrime e sofferenze inutili.
Annuì tra se, Vergil, mentre camminava ancora, mentre purtroppo una gomitata gli faceva volare per terra alcuni quaderni con gli appunti presi per il docente Sykes e magari quello avrebbe potuto fare in modo che Ariel e Zephyr si accorgessero di lui, ma non fece combaciare al riguardo nessun incrocio di occhiate, ma solamente tenne il proprio viso diretto verso un'altra parte, camminando e facendo finta di niente, cercando così di evitare altri inutili e scomodi imbarazzi.


| AUTOCONCLUSIVA |
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Messaggioda Zephyr » 09/12/2012, 0:45

[newsgoth]
Tu sei indubbiamente un bel ragazzo...

Potrei dire lo stesso...


Non lasciò che proseguisse molto dopo quell'affermazione, volle ulteriormente aumentare il suo battito cardiaco con un altro complimento.
Ogni sua frase era volta a comprendere maggiormente cosa albergasse nel suo cuore e quanto in un certo senso quelle frasi la lusingassero.
Aveva un aspetto molto aggraziato e a suo modo sensuale, allora perché tanta timidezza e stupore nel sentirsi dire certe cose?
Evidentemente ella nascondeva un segreto che Zephyr non conosceva, forse la reale motivazione per la quale non accettava così facilmente quei complimenti o non li reputava da subito come reali, ma per ogni cosa ci sarebbe stato un tempo, anche per qualche ulteriore indiscrezione sulla vita di lei, prima però, doveva entrarci abbastanza in confidenza.

Io, ecco... insomma, volevo dire che io... io sono innamorata di questa persona.
E lo sono da quattro anni, pur sapendo che lui non...


Prosegui...

Non ricambia ciò che sento.
Per questo non mi reputo disponibile, perché sento di voler essere di un'altra persona.


Proprio mentre Ariel proseguiva con il suo discorso e la sua spiegazione riguardo il motivo legato al rifiuto nei confronti della dichiarazione di Zephyr, quest'ultimo, molto più attento ai piccoli particolari e a tutto ciò che percepiva intorno a se, ivi compresi passi più lenti che segnavano un possibile interesse nei confronti della vista della coppia, mosse lo sguardo con naturale lentezza per non far accorgere né lei né Vergil da lontano della sua intercettazione.
Inspirò profondamente, mentre deglutendo saliva dolce, si mordeva appena il labbro pregustando l'idea che gli era appena balenata in testa.
Era chiaro che probabilmente il ragazzo indicato dalle fantasie della giovane fosse proprio il prefetto Cartwright, da Zephyr molto poco conosciuto, ma non era importante, visto che adesso come adesso c'era ben altro che gli interessava.
Si limitò dunque a riprendere l'ascolto sulle parole della Jiménez, concentrandosi sulla risposta alla domanda molto prorompente e sfacciata che le pose appena pochi secondi dopo.

Non posso certo impedirti di volerlo, ma... fossi in te, non perderei tempo.
Il mio cuore è già stato rubato da un altro.


Deduco che questo... "altro", sia un tipo molto sbadato con cartelle e documenti, dico bene?


Una domanda che poteva ed anzi, doveva apparire molto strana.
Nello stesso momento, Vergil faceva cadere le sue cose e Zephyr per invitare ancor maggiormente Ariel a voltarsi, mosse adesso lo sguardo in modo letteralmente palese sul gruppo di studenti di passaggio, ove fra questi girava proprio il ragazzo del sesto anno vestito in maniera casual.
Qualora Ariel si fosse voltata per comprendere pienamente la tesi del collega Corvonero, allora egli avrebbe nuovamente concentrato il suo udito sul battito cardiaco della sudamericana, visto che solo e soltanto quello avrebbe potuto decretare se le sue intuizioni erano esatte.
Se così fosse stato, prima che ella potesse tornare a guardare educatamente Kenway, egli fece un sorriso piuttosto sadico e cattivo, inspirando e preparandosi ad una variazione del suo gioco che lo entusiasmava ancora di più di quella pensata inizialmente.
Certo, adesso bisognava vedere se la ragazza avrebbe abboccato all'esca.

Se fosse lui, comprenderei la mia innegabile sconfitta, come anche la tua.
Quel ragazzo è stato con la Prefetta Ricciardi se non sbaglio, è ovvio dunque che sia alla ricerca di una fidanzata sullo stesso livello...
Però è anche vero che non ti conosco, dunque sono certo che conosci già tutte le tecniche di seduzione e di rapporto di coppia in grado di farlo cedere, giusto?


Oh si, adesso doveva soltanto sperare che ella rispondesse che non avesse la minima idea di come fare e come comportarsi.
Zephyr non attendeva altro di giocare a fare l'amico fidato ed insegnante per una ignara amica ed allieva che seguendo i suoi consigli si sarebbe potuta trovare lentamente invischiata nella sua caverna oscura e buia, dove solamente lui era in grado di vedere... Ed attaccare.[/newsgoth]
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Messaggioda Ariel » 09/12/2012, 20:41

[tahoma]Si sentiva un po' stupida, in realtà, a dover spiegare a Zephyr perché il suo cuore si considerasse occupato: insomma, Vergil era stato molto chiaro nel dirle che non era pronto per una relazione, che doveva ancora assimiliare la rottura con Arianna e che quindi non avrebbe potuto darle altro che non fosse la sua amicizia... eppure questo non aveva intaccato i sentimenti di Ariel, che rimanevano forti e ben saldi per lui.
Questo naturalmente non significava che non potesse imbarazzarsi di fronte ai complimenti di un bel ragazzo, anche perché era pur sempre una ragazza timida e soprattutto non era minimamente abituata a riceverli.
Mentre parlavano, o meglio, mentre lei gli spiegava come stavano le cose dal suo punto di vista, la Grifondoro non si accorse minimamente della presenza del Tassorosso, e non si sarebbe nemmeno voltata verso il rumore improvviso che aveva captato lateralmente alla sua posizione - per rispetto nei confronti del Corvonero a cui voleva dare tutta la sua attenzione - se non fosse stato lui stesso a spingerla a farlo con il suo commento.

Deduco che questo... "altro", sia un tipo molto sbadato con cartelle e documenti, dico bene?

Uhm?
Perché dici cos-- ...


Non finì la domanda, non fece in tempo, visto che seguendo lo sguardo e la direzione presa dal capo di Zephyr, Ariel si volse come lui ed individuò Vergil tra la folla, che raccoglieva la sua roba e proseguiva a camminare: posando gli occhi su di lui, il cuore della Grifa saltò diversi battiti e il respiro quasi le si mozzò in gola; possibile che si fosse fermato per osservare proprio loro, o era stato semplicemente un caso?
E vedendoli aveva forse provato qualcosa - gelosia - oppure la cosa lo aveva lasciato del tutto indifferente? Non sapeva rispondersi, non sapeva cosa immaginarsi e cosa fosse giusto sperare; la cosa certa era che le guance si arrossarono vistosamente e lo sguardo sfrecciò per alcuni secondi verso il basso, prima di tornare ad osservare l'altro in viso.

Se fosse lui, comprenderei la mia innegabile sconfitta, come anche la tua.

Quelle parole furono come un pugno improvviso ed imprevisto in pieno stomaco, e per quanto dentro di sé fosse ben convinta di non essere all'altezza del Tassorosso, sentirselo dire con così tanta semplicità e in modo diretto da una persona quasi del tutto sconosciuta per lei le procurò un gran dolore.

Quel ragazzo è stato con la Prefetta Ricciardi se non sbaglio, è ovvio dunque che sia alla ricerca di una fidanzata sullo stesso livello...
Però è anche vero che non ti conosco, dunque sono certo che conosci già tutte le tecniche di seduzione e di rapporto di coppia in grado di farlo cedere, giusto?


Seduzione?

Ripeté Ariel, un poco confusa mentre imponeva al proprio cuore di tornare normale, e al cervello di andare oltre le prime parole di Zephyr, per quanto veritiere: infatti, lentamente il battito cardiaco tornò nella norma e le labbra della Grifondoro riuscirono persino ad incurvarsi in un lieve sorriso mentre il capo venne scosso in un cenno di diniego.

Non serve... lui sa già quello che provo.
E io non potrei mai fingere di essere qualcosa che non sono...
- rispose dunque, con molta semplicità - Lui mi conosce da anni, se mai dovesse decidere di volermi voglio che sia per come sono, non perché ho imitato un'altra ragazza.

Era cambiata fisicamente, certo, ma il carattere solare, timido, estroverso ed ottimista non si era minimamente modificato: poteva perdere tutti i chili del mondo per essere più carina e sicura di sé, ma non si sarebbe mai conformata al carattere di un'altra solo per conquistare Vergil, avrebbe preso in giro sia lui che se stessa mostrandogli qualcosa che non era... e Ariel non aveva affatto intenzione di prenderlo in giro.

Io non ti conosco, è vero... ma non ti chiederei mai di essere diverso da ciò che sei - riprese, riprendendo poi le parole usate da lui poco prima - E anche se non credo sia possibile, non vorrei mai che tu diventassi più simile a... a lui... per rubarmi il cuore... perché non saresti tu. E io invece vorrei innamorarmi di te per come sei, non per come potresti essere fingendoti qualcun altro.[/tahoma]
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Messaggioda Zephyr » 16/12/2012, 18:16

[newsgoth]Parve quasi fatto apposta, l'intervento di quel collega da lontano, così tanto desiderato e sognato dalla Grifondoro da non darle nemmeno la possibilità di respirare, mentre si limitava ad ammirarlo per appena un secondo, da lontano, prima di tornare a guardare il suo interlocutore, con tutta l'aria di non voler destare eccessivi sospetti ad altri eventuali pettegoli lì in mezzo al gruppo.
Lo sguardo che Zephyr sostenne nel mentre incontrava ancora una volta i suoi occhi, fu uno sguardo preciso, calmo, attento ad ogni minimo particolare e volto sopratutto a darle la comprensione che era un tipo molto, molto perspicace.
Di seguito fu la volta di provare a vedere quanto Ariel potesse essere facilmente suggestionabile, nella sua condizione di amore non corrisposto e, ovviamente, quanto sarebbe stata disposta a "migliorarsi" o "cambiarsi", pur di avere Vergil Cartwright vicino, al suo fianco.
La proposta di Z giunse veloce, inaspettata e precisa, e la risposta che ne derivò, ebbe le stesse identiche qualità interessanti.

Seduzione?
Non serve... lui sa già quello che provo.
E io non potrei mai fingere di essere qualcosa che non sono...
Lui mi conosce da anni, se mai dovesse decidere di volermi voglio che sia per come sono, non perché ho imitato un'altra ragazza.


Dunque con ciò vuoi dirmi... Che non hai mai effettuato nessun minimo cambiamento, interno o esterno, per farti notare maggiormente da lui?

Non c'era alcuna consapevolezza della realtà delle sue parole in Zephyr.
Non poteva di certo sapere che lei aveva perso diversi chili di peso per piacere e farsi notare di più da Vergil, ma era chiaro che quella condizione poteva giovargli molto nel colpire forte il suo bersaglio.
Non perdeva mai occasione di concentrare il suo udito verso il centro del petto della ragazza, per captarne i battiti accelerati che avrebbero potuto quindi evidenziare dei cambiamenti di stato d'animo.
Un muscolo involontario come quello non era in grado di mentire, non in un'età così giovane almeno.
Questo Zephyr lo sapeva, lo aveva studiato.
Incrociò le braccia al petto, mentre proponeva un'altra leggera occhiata nei confronti del ragazzo ormai lontano, per studiarne le movenze e gli atteggiamenti, per capire che tipo di individuo fosse, e non certo perché desiderava che i suoi consigli aiutassero sul serio la studentessa colombiana, per Morgana no.

Io non ti conosco, è vero... ma non ti chiederei mai di essere diverso da ciò che sei.
E anche se non credo sia possibile, non vorrei mai che tu diventassi più simile a... a lui... per rubarmi il cuore... perché non saresti tu.
E io invece vorrei innamorarmi di te per come sei, non per come potresti essere fingendoti qualcun altro.

Affascinante come ragionamento, come risultava affascinante lei, permolti versi.
Lei voleva a tutti i costi fare in modo che nella sostanza nascesse la verità di un sentimento, lodevole.
Quell'accenno di sorriso che comparve sul volto del Corvonero si ampliò poco di più a distanza di qualche secondo.
Non riusciva nemmeno a pronunciare il nome del suo amato, doveva essere davvero molto, molto cotta.
Gli esseri umani erano creature così interessanti e meravigliosa per un Zephyr che per un quarto viveva l'essenza di creature così simili a loro ma allo stesso tempo così diverse.
Quella stessa loro curiosità albergava in lui, certo, con un accento molto meno intenso, ma ciò non voleva dire che il ragazzo non fosse comunque molto più attento a studiare i comportamenti e la mentalità degli umani rispetto a loro stessi.

E' pur vero che i gusti sono soggettivi e spesso fanno capire quali sono le preferenze della gente, non trovi?
Ad una persona alla quale piace il salato, difficilmente per farle piacere le offriresti un bignè, dico bene?
Ora, da quelle che osservo, tu e la Ricciardi siete due persone agli antipodi, e tra molte ragazze in questa scuola, Cartwright si è innamorato proprio di lei e non di una simile a te.
Tu vuoi che lui si innamori di te per quello che sei... Ma se quello che sei non lo porterebbe ad innamorarsi, come si fa?


Sciolse le braccia, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza, assottigliando lo sguardo incanalandolo nel suo con tanta di quella pressione da sembrare quasi che le potesse scorgere i pensieri se non addirittura la stessa anima.
Il discorso al quale voleva giungere non era del tutto inventato, in fondo il suo alto sviluppo strategico e cerebrale era fatto anche per eseguire ragionamenti che, seppur vantaggiosi per lui ed i suoi piani, risultassero tendenzialmente esatti su molti punti di vista.
Pur vero che ogni filosofia nella vita era ed è confutabile, ma di fronte ai sentimenti, all'amore, a qualcosa di così irrazionale, era davvero così semplice riuscire a rifletterci sopra per trovare la falla e ribattere in maniera lucida?
Forse la stava mettendo alla prova, o forse voleva solo farla cedere perché desiderava quel giocattolo con tutto se stesso.
La mente di Zephyr era un vero e proprio labirinto di possibilità.

E' proprio qui che entra in gioco lo spirito di adattamento dell'uomo, Ariel Jiménez...
Non possiamo volere per forza ciò che pensiamo sia perfetto per noi, sarebbe illogico e egoistico, dobbiamo... Adeguarci a ciò che maggiormente si avvicina a quello che vorremmo anche se con sfaccettature diverse, ed è ciò che potrebbe fare Cartwright con te.
Cercare di somigliare un poco di più a qualcosa che lui vuole, mantenendo per la maggior parte la vera te stessa, non è prenderlo in giro, non è minimizzarti per esaltare qualcosa che non sei...
E' trovare un compromesso tra ciò che vuoi tu e ciò che invece vuole lui...
Lo ami così tanto... E non saresti disposta a venorgli nemmeno un poco incontro?


Qualche ragazza stava passando di lì, nessuna di quelle del gruppo, ma tanto per quello che serviva a Zephyr, andava benissimo.
Sorrise appena, compiaciuto di quella situazione ambigua.
In prospettiva, quel gruppo di quattro ragazze del terzo anno stava camminando distanti da loro due, ma abbastanza vicine da interessarsi alla situazione falsa che il prefetto presto sarebbe andato a creare.
Non appena il gruppo si fosse trovato perfettamente alle spalle di Ariel infatti, il ragazzo dai capelli biondo cenere avrebbe eseguito un movimento con la testa socchiudendo gli occhi simile a quello che si fa quando si sta baciando qualcuno sulle labbra, con una naturalezza tale nei gesti che difficilmente la giovane avanti a lui si sarebbe potuta accorgere di qualcosa.
Tutto questo appena per un secondo, giusto il tempo di osservare il gruppetto sorridere sorpreso, felice più che mai per quel fantastico pettegolezzo appena pizzicato.
Quando le quattro ochette giulive si allontanarono del tutto, richiamando forse la colombiana con le loro risatine fastidiose e idiote, Zephyr fece nuovamente qualche passo indietro e con la maggiore naturalezza possibile, alzò le spalle, come se non avesse fatto niente.

Probabilmente hanno visto quello che gli andava di vedere e ben presto, noi due, saremo la nuova notizia della scuola.
Hai appena messo in atto un piano semplice e classico per richiamare la gelosia di chi vuoi...
Non pentirtene e non cercare di ritrattare, sarebbe peggio, piuttosto, cerca di vedere che effetto farà in lui.
Allora, cosa ne dici, ti farebbero comodo un poco di consigli da parte di un ragazzo che sa cosa ci vuole per essere conquistato?
[/newsgoth]
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Messaggioda Ariel » 18/12/2012, 19:12

[tahoma]Dunque con ciò vuoi dirmi... Che non hai mai effettuato nessun minimo cambiamento, interno o esterno, per farti notare maggiormente da lui?

Quella domanda la fece arrossire, non tanto perché pensava che Zephyr potesse sapere qualcosa - nessuno lo sapeva - quanto per il fatto che non le andava di mentire; certo, era dimagrita anche per sé, per sentirsi più sicura, ma sarebbe stato ipocrita da parte di Ariel negare che Vergil era stato parte di quel motore che le aveva permesso di cambiare aspetto.

Sono dimagrita un po' - ammise quindi alzando le spalle - non per semplice vanità, comunque, era anche una questione di salute... ma non è la stessa cosa.

Giustificarsi?
No, perché farlo, che motivo c'era? Oltre al fatto che Kenway per lei non era nessuno se non un conoscente con cui era piacevole chiacchierare - e quindi sarebbe stato assurdo sentirsi in dovere di dargli delle spiegazioni - credeva davvero in quelle parole e non erano una banale scusa per motivare un pensiero sbagliato o falso.

Un conto è cambiare fuori, un conto è cambiare dentro... se hai i capelli rossi e te li fai neri non cambi la sostanza di ciò che sei, la tua anima; se invece da timida diventi estroversa cambi dentro, ed è una forzatura perché il carattere di una persona è quello e non dipende dai condizionamenti, ma dalla propria volontà.

Aggiunse quindi, sentendosi un poco a disagio: il cuore continuava a batterle forte, forse anche perché il Corvonero era davvero un bel ragazzo e lei se ne sentiva affascinata, eppure ora percepiva il desiderio di allontanarsi, come se dentro di sé avesse quasi... il sentore del pericolo.
Semplice paranoia, sicuramente, ma non era una bella sensazione; chissà, forse erano solo gli argomenti che stavano affrontando ad essere scomodi per la Grifa.

E' pur vero che i gusti sono soggettivi e spesso fanno capire quali sono le preferenze della gente, non trovi?
Ad una persona alla quale piace il salato, difficilmente per farle piacere le offriresti un bignè, dico bene?
Ora, da quelle che osservo, tu e la Ricciardi siete due persone agli antipodi, e tra molte ragazze in questa scuola, Cartwright si è innamorato proprio di lei e non di una simile a te.
Tu vuoi che lui si innamori di te per quello che sei... Ma se quello che sei non lo porterebbe ad innamorarsi, come si fa?


Ma non puoi paragonare due persone ad un salato ed un dolce... - replicò Ariel, accigliandosi e scuotendo il capo - L'essere umano è pregno di sfaccettature, di sfumature caratteriali ed emotive che non si possono nemmeno spiegare... come puoi semplificare tutto così?

Non riusciva a capire il modo di fare di Zephyr, quel suo ridurre il tutto ad un paragone banale? Possibile che avesse una considerazione così insulsa e semplicistica delle persone, e quindi anche di se stessa?
Lo fissava confusa, cercando nei suoi occhi una qualche risposta all'incertezza che l'aveva pervasa.

E poi penso che se non gli dovessi mai piacere per come sono... allora semplicemente non sono la persona giusta.
Insomma, che dovrei fare?


E' proprio qui che entra in gioco lo spirito di adattamento dell'uomo, Ariel Jiménez...
Non possiamo volere per forza ciò che pensiamo sia perfetto per noi, sarebbe illogico e egoistico, dobbiamo... Adeguarci a ciò che maggiormente si avvicina a quello che vorremmo anche se con sfaccettature diverse, ed è ciò che potrebbe fare Cartwright con te.
Cercare di somigliare un poco di più a qualcosa che lui vuole, mantenendo per la maggior parte la vera te stessa, non è prenderlo in giro, non è minimizzarti per esaltare qualcosa che non sei...
E' trovare un compromesso tra ciò che vuoi tu e ciò che invece vuole lui...


Non seppe cosa rispondere a quelle parole: adattarsi a lui, ma cosa poteva significare? Essere come Arianna Ricciardi? Ma lei non voleva, non sarebbe mai potuta diventare come lei, nemmeno lontanamente...
In fondo anche Typhon, pur essendo stato con la Dragargenteo, alla fine aveva scelto la Delfinazzurro... e non erano forse due persone totalmente diverse? Eppure questo non aveva impedito a Seal d'innamorarsene perdutamente?

Lo ami così tanto... E non saresti disposta a venorgli nemmeno un poco incontro?

Io... forse sì, ma non voglio cambiare ciò che sono.
Se devo modificarmi, vorrei farlo perché lui mi sta accanto, e non perché lo devo conquistare. Non è giusto, non sono fatta così.


Rispose lei, confusa ma ancora in grado di replicare in modo piuttosto lucido alle domande di lui; un po' incerta forse nel tono, quello sì, ma attuare dei piani di seduzione, fare di Vergil la propria preda... non era una cosa che sapeva fare e soprattutto che avrebbe voluto fare, non era nella sua indole farlo e quindi perché sforzarsi di essere qualcosa di diverso da ciò che si era?
Così presa dai suoi ragionamenti, Ariel non si accorse molto del modo di fare del Corvonero, se non quando sentì delle risatine alle sue spalle: voltandosi, notò un gruppo di studentesse allontanarsi ridacchiando e fissandoli con aria maliziosa, gesti che portarono la Grifondoro ad arrossire vistosamente con aria imbarazzata e quasi indignata.

Probabilmente hanno visto quello che gli andava di vedere e ben presto, noi due, saremo la nuova notizia della scuola.
Hai appena messo in atto un piano semplice e classico per richiamare la gelosia di chi vuoi...


Ma io non--

Non pentirtene e non cercare di ritrattare, sarebbe peggio, piuttosto, cerca di vedere che effetto farà in lui.
Allora, cosa ne dici, ti farebbero comodo un poco di consigli da parte di un ragazzo che sa cosa ci vuole per essere conquistato?


Abbassò lo sguardo, sentendo le lacrime salirle agli occhi: forse per Zephyr era una cosa positiva, ma per lei... lei non voleva che un qualsiasi pettegolezzo stupido e falso giungesse alle orecchie di Vergil, cos'avrebbe pensato? Che si era già dimenticata di lui, che si stava dedicando al Corvonero solo perché l'aveva rifiutata?
L'altro non capiva quanto fosse importante il Tassorosso per lei, e questo la faceva arrabbiare al punto da perdere il suo solito sorriso ed entusiasmo per la vita; scosse il capo e tirò su col naso, alzando gli occhi sul ragazzo forse davvero seria per la prima volta.

Tu... non sei lui.
Sono sicura che potresti darmi molti consigli su come conquistare te, ma non lui. E comunque te l'ho detto, non voglio usare nessun giochino... se un giorno mi amerà, sarà per come sono.
E ti prego, in futuro... non mettermi più in condizioni del genere, soprattutto quando a mettere in atto certi "piani semplici e classici" non sono io... perché non lo farei mai.
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Messaggioda Zephyr » 22/12/2012, 23:14

[newsgoth]
Sono dimagrita un po'... non per semplice vanità, comunque, era anche una questione di salute... ma non è la stessa cosa.
Un conto è cambiare fuori, un conto è cambiare dentro... se hai i capelli rossi e te li fai neri non cambi la sostanza di ciò che sei, la tua anima; se invece da timida diventi estroversa cambi dentro, ed è una forzatura perché il carattere di una persona è quello e non dipende dai condizionamenti, ma dalla propria volontà.


Non commentò minimamente quelle parole, semplicemente perché avevano due punti di vista differenti ed anche se dentro di se percepiva il bisogno di esporre quanto secondo lui il dire della ragazza derivasse da un voluto autoconvincimento, non replicò, anzi, annuì quasi sorpreso da quell'affermazione così forte, presumibilmente sincera e impegnata.
Il suo giudizio era unico e forse anche leggermente arrogante: un cambiamento era e rimaneva comunque un cambiamento, che fosse estetico o caratteriale, essendo stato fatto per compiacere un'altra persona prima che se stessi rappresentava il medesimo tentativo di alterare se stessi, quello che forse Ariel non comprendeva, era che lui non la stava biasimando affatto, anzi, lui che era il marchese dei cambiamenti estetici non avrebbe potuto considerarle più normale e giustificata.

Ma non puoi paragonare due persone ad un salato ed un dolce... L'essere umano è pregno di sfaccettature, di sfumature caratteriali ed emotive che non si possono nemmeno spiegare... come puoi semplificare tutto così?

Perché a mio avviso spesso dovremmo cercare di intendere noi stessi con maggiore chiarezza e distinzione.
Sfaccettature, sfumature, sicuramente, ma alla base l'essere umano possiede una gamma di emozioni e sensazioni che lo accomunano a qualunque altro, per questo in alcuni casi, sento di non errare facendo di tutta l'erba un fascio.

Due menti così diverse, due spiriti indomiti, anche se naturalmente avevano un modo di esprimerli completamente opposti.
Zephyr la scrutava spesso negli occhi per comprendere i cambiamenti di stato d'animo e di emozioni della giovane al quarto anno.
Le orecchie avevano lasciato andare di molto l'attenzione sul battito cardiaco, lentamente ed in accordo con l'interesse verso la ragazza che andava via via scemando, cominciando a diventare la faccenda decisamente noiosa, per lui che desiderava giocare e divertirsi e non mettersi a discorrere di semantica o natura umana comparata.
Tuttavia ascoltarla parlare non era così male come poteva immaginare, alla fine per essere della sua stessa età e senza alcun cambiamento genetico, mostrava un carattere ed una maturità degne delle ragazze più adulte, anche del sesto se non settimo anno.

Io... forse sì, ma non voglio cambiare ciò che sono.
Se devo modificarmi, vorrei farlo perché lui mi sta accanto, e non perché lo devo conquistare.
Non è giusto, non sono fatta così.


Dunque accetteresti di perdere dei frammenti di te perché è stato lui a farteli smarrire, ma non a perderli di tua volontà per uno scopo per te importante... Interessante, molto.

Sospirò con leggerezza, sicuro di aver detto una cosa molto forte ma d'altronde stavano parlando seriamente e con sincerità entrambi.
Zephyr Kenway, quel parte vampiro che se ne stava lì, appoggiato al muro davanti ad Ariel Jiménez, non si teneva quasi mai dentro nulla, a parte rari casi, come poco prima ad esempio, ma anche in quella situazione il suo silenzio aveva uno scopo ben preciso, visto che, da quello che aveva imparato, anche il "non parlare" conduceva l'essere umano alla riflessione.
Certo, forse un comportamento simile significava magari che da parte sua c'era un interesse ad aiutarla a confrontarsi con se stessa, dunque un interesse nei suoi confronti diverso dal gioco, ma Z non era mai comprensibile del tutto, forse a volte nemmeno da se stesso.
In ogni caso, la conversazione andava sempre più trasformandosi in una completa manifestazione ed ostentazione di un animo incompatibile, irrequieto, quello di lei, contro quello gelido, il suo, per nulla avvicinabili, se non per via della solita e classica concezione degli opposti in perenne attrazione. Quella però, probabilmente era un'altra storia.

Tu... non sei lui.
Sono sicura che potresti darmi molti consigli su come conquistare te, ma non lui.
E comunque te l'ho detto, non voglio usare nessun giochino... se un giorno mi amerà, sarà per come sono.
E ti prego, in futuro... non mettermi più in condizioni del genere, soprattutto quando a mettere in atto certi "piani semplici e classici" non sono io... perché non lo farei mai.


Quelle ragazze in lontananza stavano ancora fissando la scena, anzi, per la precisione si erano fermate apposta per godersi lo spettacolo.
L'occhio cremisi del Corvonero scattò verso di loro, poi nuovamente su di lei, la diretta interessata delle attenzioni delle oche da giardino.
Sbuffò, lasciando che un poco di aria calda si abbandonasse fuori dai suoi polmoni, ricca di anidride carbonica velenosa.
Quel gioco era stato condotto ad un estremo insopportabile, con il netto risultare di esser figurato ormai come fastidioso e pesante, per lui.
Non possedeva il dono dell'ammaliamento forzato, come Melia Herbert, non poteva piegare al suo volere la mente altrui e di certo non sarebbe bastato il suo naturale fascino maggiore della media a far vacillare nei suoi intenti e nelle sue volontà la bella ed aggraziatamente sensuale colombiana davanti a se.
Il tono della voce, nel parlare succesivamente, divenne molto più alto, quasi scocciato, infastidito e a tratti offeso.
Si, Z aveva iniziano a sfoderare la sua innata capacità teatrale insita in un essere creato per spiare il nemico.

... Va bene, d'accordo, ho capito!
Non lo farò più... Vorrei proprio sapere chi è questo qui che non ti vuoi levare dalla testa!
Si... D'accordo, solo amici, solo amici...


Il ragazzo fece bene attenzione a notare il cambio di espressione delle lontane paperelle che adesso mostravano una più che palese delusione di fronte all'episodio al quale credevano di aver assistito.
Kenway aveva fatto il suo bel lavoro, portando di nuovo sullo stesso piano di normalità la situazione spettegolata di Ariel.
Lui fare del bene per qualcuno?
Si, chissà, magari... Possibile, o forse a volte i suoi scopi erano costruiti nella sua mente per svilupparsi poi in un futuro non troppo lontano.
Il tono tornò ad essere moderato e tranquillo, quasi un secondo dopo di quella mezza scenata da soap opera.
Mise avanti la gamba destra, pronto a prendere il suo passo e camminare in direzione del corridoio ovest, lasciando delle ultime parole alla colombiana, con le quali non solo la salutò, ma le fece anche presente la sua ultima proposta.

Mi auguro per te che si accorga del tuo valore... In caso contrario, pensami.
... Ci vediamo!


Un mezzo sorriso, dei suoi soliti quel tanto affascinanti da lasciare in sospeso ogni conversazione per perdersi qualche istante nei suoi occhi.
Certo, questo poteva avvenire soltanto nel caso di un minimo interesse da parte dell'interlocutore, ma che la cosa andasse a buon fine o meno, a Zephyr adesso poco interessava, dato che il suo gioco era definitivamente terminato, almeno per ora.
Mise le mani in tasca e senza ascoltare ulteriori parole o battiti del cuore, prese il suo passo tranquillo e sinuoso scomparendo dietro uno dei tanti angoli del castello di Hogwarts, pronto a continuare così la sua perenne e sempre attiva missione di spionaggio interno.

) CHIUSURA (
[/newsgoth]
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Messaggioda Vergil » 25/11/2013, 23:00

Corridoio del secondo piano / Pochi minuti prima dell'uscita di Cappie dal bagno di Mirtilla


"Di novità ne ho tante... la più importante, è che ormai sono diventata ufficialmente una Mercenaria: ho effettuato la mia prima missione diversi mesi fa, non te l'ho detto perché mi sembrava brutto scriverti apposta solo per raccontartelo... però, insomma, è successo, ecco!"


Da quant'era che continuava a fissare imperterrito quella parte della lettera spedita da Arianna poche ore prima?
Non contava nemmeno più i minuti, tanto il tempo si era fermato, non trascorrendo più come prima, rendendo una mattina lunga come un'intera settimana e una settimana lunga quanto un mese. Quello era l'effetto che si subiva quando il cuore veniva spezzato, ma non da lei, da sé stesso, dal proprio comportamento, dal non essere stato capace di tenere vicino a lui una relazione, una ragazza importante, una ragazza che... Beh, una così non l'avrebbe mai più incontrata, probabilmente.
Odiava indossare abiti formali, ma adesso che era un professore non poteva esimersi dal farlo, per quanto seguendo l'istinto avrebbe preferito di gran lunga una bella maglietta a maniche lunghe sportiva con un paio di jeans e delle scarpe da corsa.
Evan gli aveva proposto di chiedere un giorno di permesso alla Vice Monique, ma Vergil, forse diventato più maturo, aveva risposto che una delusione d'amore non era così tanto importante da evitare l'insegnamento agli studenti.
Ormai era un lavoratore, un professore e come tale doveva dare il buon esempio, altrimenti da quel momento in poi se qualcuno l'avesse saputo avrebbe imposto la situazione sentimentale infranta come scusa per non presentarsi alle lezioni, no no, inconcepibile!

Uff...

Uno sbuffo e qualche lacrima ricacciata indietro per non mostrarsi così ai pochi studenti di passaggio per quel vicolo del castello.
Non passava tantissima gente ma c'era sempre di mezzo la questione "visibilità" e "professore" da tenere in conto, anche se forse nessuno dei ragazzi passando e vedendolo piangere si sarebbe permesso di deriderlo o definirlo poco professionale.
Calvin di certo aveva già sparso la voce tra alcuni degli amici Tassorosso più stretti del Cartwright ed anche qualcuno di Corvonero e Delfinazzurro.
Adesso non bisognava che attendere, che aspettare il passaggio del dolore, già, bella impresa, come se fosse semplice, come se fosse possibile.
Catastrofizzare per Vergil era un'arte nella quale lui eseguiva veri e propri capolavori ed in quel frangente era ancor più abilitato ad esagerare, mettendo in mezzo infarti, suicidi, depressioni eterne e che ne ha più ne metta.
Si mise una mano sul viso, passando sulla fronte e poi in mezzo ai capelli, socchiudendo gli occhi stanchi e più chiari, come privi della luminosità che un tempo li caratterizzava e li faceva risaltare alla grande.
La chioma bionda si stava decidendo a crescere velocemente: non vedeva l'ora che diventasse una bella e folta foresta lunga e mossa.
Anche quello lo stava facendo per lei, per Arianna, perché una volta, molti mesi prima, quando ancora stavano insieme, si permise di fare la battuta suggerendogli che sarebbe apparso un po' più sexy con i capelli lunghi, salvando così un minimo il suo fascino raso-terra.
Egli seppe che scherzava, ma ugualmente prese in considerazione quell'idea iniziando a metterla in atto, un altro spreco di energie e tempo, ma non li avrebbe tagliati, ormai facevano parte di lui e poi... No, forse non era stato uno spreco, lei aveva significato tantissimo, l'aveva spinto ad essere migliore, era la motivazione del suo cambiamento interiore e quindi no, non avrebbe definito uno spreco qualcosa fatta per lei, nemmeno vedendola all'altare con un altro ragazzo, felice senza di lui, sorridente, con quei denti bianchi e perfetti da fare invidia ad uno spot babbano sui dentifrici o gli spazzolini.

Scusatemi...

Ehi ma... Che cavolo t'ha preso?!

Uhm?

La voce che sentì molto in lontananza, proveniente dall'altezza del bagno di Mirtilla, sembrava alquanto familiare, ma non poteva esserne certo.
Dovette attendere almeno una decina di secondi prima di confermare le proprie ipotesi: Caroline Priscilla O'Neill, tassetta, quinto anno, ormai quasi sesto.
Non aveva un bell'aspetto, per niente, anzi, sembrava non voler vedere niente e nessuno in quell'istante ma lui non solo come Prefetto ma anche come suo amico e conoscente fin da quando l'irlandese era piccola, si sentì in dovere di tentare il dialogo, di provare a fermarla anche solo con un saluto, perché mai avrebbe imposto alla ragazza di bloccarsi, qualora non l'avesse espressamente voluto un minimo.
Con un sorriso calmo, di quelli non eccessivamente allegri alla Cartwright ma comunque portato al massimo dello sforzo per risultare naturale e sereno, Vergil voltò il capo in direzione della giovane corista che stava per passare, richiamandola con voce solita, affabile e giovanile.

Cappie... Dove scappi con così tanta fretta?
Qualcosa non va?
Hai voglia di dirlo al tuo caro Prefetto oppure preferisci andartene subito per la tua strada?
Ehi, tranquilla... Non mi offendo nel caso!


Non soffermò l'attenzione o le domande sugli occhi gonfi di lacrime fresche, perché sapeva che avrebbe contribuito ad aumentare l'imbarazzi di lei.
Però sempre con estrema semplicità nel modo di fare, prese dalla tasca della giacca un pacchetto di fazzoletti e lo porse alla Tassorosso, avendone in discreta abbondanza anche per via delle proprie lacrime che, in quei giorni, scorrevano abbondanti e nei momenti più disparati.


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Messaggioda Caroline Priscilla » 01/12/2013, 23:39

[Corridoio - Pochi secondi dopo l'uscita dal bagno di Mirtilla Malcontenta]


Le voci delle due studentesse avevano scosso la giovane Tassorosso, spingendola ad asciugarsi le lacrime e a darsi una sistemata per ritornare nei propri alloggi. Non avrebbe voluto farsi vedere da nessuno mentre piangeva e sfogava la propria rabbia, ma era piuttosto difficile riuscire a trovare un posto tutto per sè, dove nessuno potesse disturbarla, escluso l'esterno del castello e la Stanza delle Necessità. Poteva essere considerata una necessità piangere? Per molti probabilmente si, ma Cappie non era sicura che la stanza sarebbe apparsa per soccorrerla se quello fosse stato il motivo. Per questo, aveva scelto il bagno di Mirtilla, nella speranza che nessuna ragazza sana di mente pensasse di passare da quelle parti. Tuttavia, le due Serpeverde che stavano chiacchierando di quanto fosse figo il prefetto dei Corvonero, Kenway, sembravano ben intenzionate a varcare la porta del bagno, costringendo la tassetta a darsi una sistemata veloce e a raccattare le proprie cose in fretta, per uscire da lì e tornare nella propria Sala Comune.

Ehi ma... Che cavolo t'ha preso?!

Nell'aprire la porta, aveva urtato accidentalmente una delle due ragazze, che si era rivoltata contro di lei irritata, richiamando l'attenzione del nuovo professore di Volo, di passaggio lì vicino. Cappie era ancora intenta a pensare ai mille modi nei quali avrebbe voluto evitare Tisifone Samyliak, ed eventualmente alle menzogne che avrebbe dovuto inventare per nascondere ai suoi amici la verità, una verità che per sua sfortuna non poteva venire fuori, quando la voce di Vergil la richiamò dal corridoio nel quale stava camminando, facendola sussultare dalla sorpresa.

Cappie... Dove scappi con così tanta fretta?

Ver...oh!
Cioè, buonasera professor Cartwright....


Merda! Non lui...

Si era fermata nel sentire la voce del tassobello, non sapendo bene come comportarsi con lui: da quando Vergil era diventato professore, Cappie aveva avuto non poche difficoltà a distinguere la persona che le faceva da insegnante da quella che rideva e scherzava con lei e con tutti i Tassi in qualità di prefetto. Certo, sicuramente il Cartwright rimaneva la persona più disponibile e scherzosa nonostante la sua nomina di docente, ma la giovane strega non poteva ignorare la sua nuova carica e questo la bloccò dal rivolgergli brevi parole di scusa per poter scappare direttamente nei Sotterranei, vedendola come una palese mancanza di rispetto nei suoi confronti.

Qualcosa non va?
Hai voglia di dirlo al tuo caro Prefetto oppure preferisci andartene subito per la tua strada?
Ehi, tranquilla... Non mi offendo nel caso!


Lo fissò, tirando appena su col naso, grata in fondo che il ragazzo si fosse presentato a lei come prefetto e non come docente di Volo. Nonostante questo però, la ragazza non aveva voglia di parlare di ciò che le era appena accaduto nell'aula di Divinazione: la ferita che le aveva inferto Tisifone pulsava ancora dolorosamente, rendendola suscettibile e piena di rabbia nei confronti della donna. Avrebbe volentieri saltato ogni sua singola lezione fino alla fine dell'anno, ma questo avrebbe significato prendersi una bella ramanzina dalla Vicepreside e rischiare di non poter fare i propri G.U.F.O.
In ogni caso, il tassobello sembrò abbastanza preoccupato dalle condizioni della giovane strega, avendo notato gli occhi rossi e gonfi di chi aveva pianto senza freno, tanto da offrirle un pacchetto di fazzoletti dalla propria tasca. Cappie lo fissò, mordendosi le labbra dall'imbarazzo: cosa avrebbe dovuto fare? Raccontargli tutto quanto era fuori questione. Per spiegargli cosa la stava tormentando in quel momento, avrebbe dovuto fargli un resoconto dettagliato di ciò che era successo quel giorno al Lago insieme a Jorge, per poi finire a quella sera qualche minuto prima, insieme alla divinante. No, era fuori questione che la ragazza potesse anche solo accennare i propri problemi al bel prefetto, ma non poteva neanche liquidarlo in malo modo, scappando verso la propria camera da letto. Per questo, con un sorriso forzato, la Tassorosso allungò la mano, accettando il fazzoletto datole da Vergil, cercando una scusa palusibile che potesse soddisfare il Cartwirght e liberare lei dal tedio di quella conversazione.

Grazie....
Non...non ti preoccupare....ho solo...ehm...le mie cose...


Cappie portò la mano libera a sfiorarsi il ventre, per supportare la piccola bugia che aveva detto al professore di Volo [d20:17 + Talento(A):13 = 30]. Sperava che nel pronunciare quelle parole il suo corpo non l'avrebbe tradita facendola arrossire, una brutta abitudine che spesso la metteva nei guai quando era imbarazzata. Tuttavia la sua capacitò di concentrazione non giocava a favore della tasseta, che si ritrovò subito dopo aver pronunciato quella frase con le gote di un bel rosso scarlatto e le orecchie in fiamme [d20:8 + Concentrazione:4 =12]. Nonostante l'imbarazzo però, la ragazza si costrinse a guardare negli occhi il prefetto, cercando di risultare quanto più convincente possibile: non avrebbe mai voluto dare a Vergil un dispiacere, ma in quelle condizioni, con gli occhi gonfi, le guance rosse e le sue emozioni instabili, avrebbe preferito rifugiarsi sotto le coperte e non uscire più piuttosto che farsi vedere in quello stato dal tassobello. Aveva bisogno di tempo per elaborare gli ultimi avvenimenti e per riprendersi, metaforicamente parlando, dalla pesante botta che Tisifone le aveva dato.
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Messaggioda Vergil » 02/12/2013, 23:35

Ver...oh!
Cioè, buonasera professor Cartwright....


Cappie...
Tu chiamami ancora Professor Cartwright fuori dalle lezioni e dò 500 punti in meno ai Tassorosso, ergo mi faresti del male non una ma ben due volte, guarda che sono ancora fedele alla mia gloriosa ex Casata sai?!


Se lei non sapeva come comportarsi con lui, allora il professore glielo avrebbe volentieri spiegato, palesando la sua poca propensione a sopportare le amiche che lo chiamavano con quell'appellativo così impersonale e per nulla confidenziale.
Vergil era rimasto di base sempre lo stesso di sempre, solo che per molti la questione era ancora difficile da digerire, adesso che la sua posizione ricopriva un ruolo fondamentale e molto importante per tutto il regime scolastico.
Caroline Priscilla tuttavia non era agitata solo per quello, no, non pareva affatto essere su di giri semplicemente perché non sapeva come rivolgersi a lui in modo ottimale, bensì c'era di più, qualcosa che tentò di tenergli nascosto anche quando lui le disse che se voleva tenerlo per sé, non si sarebbe offeso per nulla e l'avrebbe lasciata andare.

Grazie....
Non...non ti preoccupare....ho solo...ehm...le mie cose...


Una classica bugia che a quanto pareva non era utile da sfruttare solo per evitare di fare cose zozze con il fidanzato ma anche per evitare di dire la verità sul proprio stato d'animo ad un Prefetto ed amico. Vergil, tuttavia, non si faceva tanti problemi, non si feriva così facilmente, perché era consapevole che non sempre si poteva dire la verità o magari non si voleva per rimanere da soli nel proprio dolore.
Quello che però gli diede comunque fastidio era che la ragazza non aveva preso in considerazione l'idea di essere sincera, di dire soltanto che non aveva voglia di parlare e desiderava solo tornarsene nel proprio alloggio in santa pace.
Certo, tentare di mettere in mezzo il ciclo mensile significava evitarsi da parte del Prefetto domande future nei giorni a venire, ma non era ugualmente bello tentare di nascondere qualcosa quando non ce n'era effettivo bisogno.
Il tassobello non era un impiccione, O'Neill doveva saperlo ormai molto bene, ma evidentemente necessitava di una rinfrescata di memoria condita del solito umorismo alla Cartwright.

Kelly le ha avute due settimane fa e da quel che ricordo lei mi ha detto che vi vengono in contemporanea...

Non sapeva minimamente se fosse vero o se a Kelly, la migliore amica e compagna di stanza di Caroline Priscilla, fossero davvero arrivate le mestruazioni due settimane prima, fatto sta che l'espressione che fece alla tassetta fu piuttosto eloquente nel farle capire che non ci credeva nemmeno un po' alla sua versione dei fatti... Eh no, a Vergil non la si faceva molto facilmente!

Cappie, non serve che ti inventi storie per non parlarmi di quello che ti turba, non voglio mica farmi a tutti i costi i tuoi affari...
Se preferisci tornartene in camera e non dire niente ok, non ti costringo a restare qui ed anzi, se vuoi non considererò la tua assenza alla mia lezione di stasera, quello che ti chiedo però è di non prendermi in giro, d'accordo?


Si alzò in piedi, non era arrabbiato, deluso, turbato, anzi, aveva il sorriso più placido e sereno del mondo, pur avendo incamerato tutta la sofferenza per la lettera di Arianna fino a nemmeno un quarto d'ora prima. Adesso era dell'amica che gli interessava, era lei la persona alla quale voleva alleviare un poco il dolore, lui sempre così abituato a mettersi in secondo piano per rendere protagonisti gli altri.
Prese la lettera dell'italiana che teneva nella tasca sinistra della giacca e la porse alla giovane corista, volendo fargliela leggere.

Dà un'occhiata...

Attese che ella concludesse di guardare il contenuto di quella missiva che per lui aveva significato molto dolore e molta tristezza negli ultimi tempi, osservando anche, qualora ce ne fossero state, le reazioni immediate da parte della ragazzina nel sapere una cosa simile tanto importante e fulminante nella vita del Prefetto di Tassorosso.
Non appena ella gli restituì la pergamena, Vergil la rimise al proprio posto, facendo attenzione a non stropicciarla.
Ci teneva da morire.

Non importa cosa ci sia scritto lì, adesso quello che conta è che tu capisca una cosa: tra amici i segreti, i dolori o le paure si possono condividere, altrimenti che amici siamo?
Non ti sto chiedendo di dirmi subito quello che hai, ma di non provare a mentirmi e semplicemente ricordarti che se vorrai, potrai venire in camera mia per due chiacchiere in qualunque momento, ricevuto?
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