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da Tisifone » 26/11/2013, 23:20
Resistere al desiderio reciproco che, perenne, scorreva tra loro come un fiume ora impetuoso ora placido, richiese a entrambi un notevole sforzo di volontà che non portò con sé alcun rimpianto. Si appartenevano, adesso più di prima, e, al Fato piacendo, non sarebbero mancate loro le occasioni per dar sfogo al lato passionale e carnale del loro rapporto, a partire da quella notte stessa. La conversazione quindi venne riportata su binari più sicuri anche se non mancarono per Tisifone picchi di imbarazzo al pensiero di Monique e Noah che disquisivano allegramente della vita sessuale della coppia. La mancanza di peli sulla lingua del compagno non le permetteva di essere certa che stesse scherzando, ma lo sguardo colmo d'amore che le rivolse fu più che sufficiente se non a tranquillizzarla almeno a farle ridurre il rossore sulle guance. Descrisse quindi a grandi linee il rapporto che la legava alla cugina e il ruolo fondamentale che svolgeva nella sua vita, accennando anche alle sue strabilianti doti come duellante. La cosa non mi stupisce, in molte famiglie Purosangue, per quel che ne so, c'è la tradizione di tramandarsi da una generazione all'altra degli Incantesimi privati, legati in un certo senso proprio a quella famiglia... forse tua cugina non fa eccezione. In effetti una volta mi ha parlato di un tomo del genere ma non è mai entrata nei dettagli e io non ho insistito. Troppo desiderosa di veder rispettata la propria privacy per violare quella altrui, Tisifone aveva accolto le indicazioni vaghe di Monique con un sorriso e una scrollata di spalle, rammaricandosi solamente del fatto che la sua, di famiglia Purosangue, non sembrava aver sposato quella tradizione. Degli effetti personali dei suoi genitori non aveva potuto portare con sé molto e di certo Demetri non era il tipo da vergare un testo di Incantesimi quanto piuttosto di Pozioni e composti alchemici. Una smorfia di disappunto comparve sul suo viso al pensiero che probabilmente incanti complessi sarebbero stati sprecati nelle sue mani considerato che il suo Dono non richiedeva l'uso della bacchetta. E fu proprio la sua condizione di Veggente e la permanenza obbligatoria presso gli appartamenti del Ministero il successivo argomento di conversazione, sollevato per caso e approfondito volontariamente perché non potevano realisticamente pensare di costruire qualcosa di duraturo insieme se tra loro sussistevano segreti di tale portata. Il senso di colpa per aver taciuto su un dettaglio così importante della sua vita la spinse a scusarsi con l'italoamericano che la rassicurò immediatamente. Non devi spiegarmi niente, ti capisco: sei stata prudente, ma chi non lo sarebbe stato al posto tuo? Ricambiò la stretta di quella mano forte, lasciandosi pervadere dal senso di sicurezza che le trasmetteva, per poi farla scivolare accanto al piatto che il cameriere aveva posato loro davanti e di cui Noah le stava descrivendo il contenuto, rivelando di essere l'artefice se non delle portate almeno del menù che avrebbe degustato. Diciamo che ho dato l'idea, ma non ho cucinato niente... purtroppo. Esortata dal compagno ad assaggiare per prima e attirata dal profumo del tartufo, Tisifone portò alla bocca la prima forchettata di risotto, esprimendo un giudizio articolato, come sapeva piacere al compagno, anche se non troppo entusiasta. Te lo farò riassaggiare, ma questa volta cucinato da me... credimi, darai 10 e lode al risultato! Non faccio fatica a crederlo ma sinceramente preferisco gustare un risotto imperfetto con te al mio fianco piuttosto che vederti sparire sotto coperta a confabulare con lo chef. Affermò seria, un sorriso tenero e saputo in viso: non aveva bisogno di usare la Legilimanzia per sapere cosa stava passando per la mente di Noah. E di certo la Statua della Libertà illuminata che si stagliava sul cielo notturno di NY era uno spettacolo tale che sarebbe stato un vero peccato contemplarla da sola. Uno spettacolo che nel corso dei decenni era stato agognato da migliaia di immigrati in cerca di fortuna, di una seconda possibilità e a volte persino della libertà e che con il loro bagaglio culturale avevano reso New York la vasta città multietnica che Tisifone stava scoprendo a piccoli passi. Così grande per una persona come lei cresciuta in parte in un piccolo villaggio russo che era quasi impossibile immaginare come doveva essere viverla da piccoli. E'... non saprei descrivertelo con esattezza, ma è come stare in un posto nuovo ogni giorno; ogni fine settimana, fin da quando ero piccolo, ho preso l'abitudine di scoprire un pezzetto nuovo di New York, prima coi miei e poi da solo, ed ogni volta è stata una sorpresa, una novità, qualcosa che mi ha fatto dire "ma ci vivo davvero, qui?" - tentò di immedesimarsi in quel piccolo esploratore che appariva ai suoi occhi quel giovane Pellegrino senza però riuscirci. Guardare NY con gli occhi di una ragazza le dava allo stesso tempo una senso di claustrofobia e di solitudine, sensazione quest'ultima a quanto pare condivisa anche dal compagno. - A volte ti senti molto piccolo e solo, però, forse perché le persone intorno a te non fanno che correre, hanno sempre una fretta del diavolo... è tipico dei newyorchesi, e ci ho fatto l'abitudine, ma a volte vorrei fermare la gente di forza e costringerla a godersi la vita. Non so cosa sia peggio tra l'indifferenza delle grandi città e l'invadenza dei piccoli centri. Commentò tra un boccone di risotto e l'altro, prima di dare libero sfogo alla propria curiosità e informarsi su come era Noah da giovane. Donnaiolo no, non ero un granché da giovane sai? Però sì, di amici ne avevo davvero molti, ero sempre pronto a combinare qualche casino e mi piaceva molto giocare a Quidditch a scuola e a rugby tra i babbani... e credo tu potessi tranquillamente definirmi inqualificabile, sì.Certi difetti si coltivano fin da piccoli – lo prese in giro, sospirando e scuotendo la testa con aria fintamente rassegnata perché in fondo era stato quel tratto “inqualificabile” dell’uomo a portarli dove stavano – Rugby? Non pensavo ti piacessero gli sport violenti – perché dalle poche esperienze madrilene che aveva avuto il rugby era lo sport violento per antonomasia – e così cade la mia teoria che ti vedeva come Portiere di Quidditch. Come minimo eri un Battitore e di quelli che si accanivano contro i poveri e indifesi Cercatori… E mi è difficile credere che questo bellissimo uomo sia uscito così dal nulla…Dovrei avere una foto di me da giovane…Vedere Vedere…Disse in fretta, allungando la mano come una bimba impaziente e gli occhi che le brillavano di genuino divertimento. Aspetta... eccola!Immediatamente Tisifone si tese in avanti con il busto, il viso a pochi centimetri da quello del compagno e gli occhi puntati sulla sua versione più giovane. Hummm la tua carriera di cuoco provetto è davvero iniziata dalla gavetta.Ero al ristorante di di mio padre per dargli una mano, tanto per cambiare... visto com'ero smilzo?Adesso che me lo fai notare si. Sai lo sguardo mi era rimasto ingarbugliato in quella massa di riccioli – affermò divertita – Però non riesco a credere che non avessi successo con le ragazze. Gli occhi sono sempre quelli di cui mi sono innamorata e anche il sorriso.Aggiunse con un tono più dolce, voltandosi appena per assaporare la sua bocca, mordicchiandogli il labbro inferiore. E la giovane Tissi, invece, com'era nel periodo di scuola?Esattamente come l’hai conosciuta mesi fa al Rusty Arrow, solo più giovane, più chiusa, più malinconica. Non sono mai stata una gran chiacchierona ma ero una ragazzina gioviale almeno fino agli undici anni. L’uccisione dei miei genitori prima e l’essere costretta a frequentare la scuola che mi avevano insegnato ad odiare da perdenti e senza il supporto degli amici dopo mi hanno spinto a chiudermi in me stessa… - l’educazione ricevuta da Demetri poi aveva fatto il resto - Probabilmente senza il Quidditch avrei passato sette anni chiusa in Biblioteca o nella Torre di Divinazione. Diede un’occhiata veloce intorno e, dopo essersi assicurata che fossero realmente da soli, sfilò la bacchetta dai capelli, come se volesse sistemarsi l’acconciatura e, portata sotto il tavolo, evocò una vecchia fotografia. Eccomi in tutto il mio melanconico splendore.Mormorò ironica, porgendogli quella che era a tutti gli effetti una foto babbana scattava con una macchina di contrabbando da quello che era il suo ragazzo. E’ stata fatta a Hogwarts in primavera e anche allora indossavo abiti rigorosamente tradizionali. Forse erano quelli che tenevano alla larga i ragazzi o forse le mie battutine acide, non l’ho mai capito. Anche se con il senno di poi sarebbe stato meglio se fossi stata più eccentrica nel vestire e più acida nel parlare…
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da Noah » 27/11/2013, 13:03
In effetti una volta mi ha parlato di un tomo del genere ma non è mai entrata nei dettagli e io non ho insistito.
Sei stata saggia a non insistere... ho visto amicizie decennali tra maghi distrutte per un libro d'incantesimi, lo sai? - le confidò, scuotendo il capo con la classica espressione da "per me è un'emerita stronzata" - Il fatto è che chi possiede un libro del genere, tramandato in famiglia da generazioni, ne è per natura molto geloso... e se un amico insiste troppo nel volerlo vedere, beh, ecco che può succedere il patatrac.
Gli piaceva quell'ultima parola, la ripeteva sempre suo padre quando Noah era piccolo, dicendo che se non avessero badato alla qualità del loro cibo, alla fine il ristorante avrebbe fatto "patatrac": rideva ogni volta che Francesco la pronunciava, con la conseguente reazione di farsi inseguire, per scherzo, dal padre per tutta la cucina... gran bei ricordi. Comunque era abbastanza sicuro che Monique e Tisifone fossero due donne decisamente più assennate degli esempi che gli erano venuti in mente, già il fatto che la seconda non avesse insistito per conoscere approfonditamente il libro della prima ne era un esempio. La cena proseguì, con piccoli momenti affettuosi come quando Pellegrino rassicurò la compagna che aveva fatto bene a tacere sul suo Dono fino a che non fosse stata sicura e pronta a parlarne - la prudenza non era mai troppa, lo dicevano anche i babbani - e con altri quasi divertenti, come quando Noah si rabbuiò perché lo chef aveva "rovinato", per così dire, il piatto che invece lui aveva pensato con tanta minuzia e perfezione, al punto da promettere a se stesso e a Tisifone che gliel'avrebbe riproposto ancora, ma cucinato con le sue mani, per farglielo piacere appieno.
Non faccio fatica a crederlo ma sinceramente preferisco gustare un risotto imperfetto con te al mio fianco piuttosto che vederti sparire sotto coperta a confabulare con lo chef.
Non puoi proprio stare senza di me, vero amore mio?
La canzonò amorevolmente l'italo-americano, pronunciando le due ultime parole nella lingua madre di Francesco e sicuro che lei, comunque, ne avrebbe compreso il significato: e poi, se stavano insieme e si amavano, perché non poteva utilizzare con lei appellativi dolci, intimi? Tissi l'avrebbe potuto fare con lui, se avesse voluto. Il silenzio però scese su di loro quando passarono sotto la Statua della Libertà, una visione talmente imponente da spazzare via qualsiasi pensiero: anche Noah, che pure era abituato a vederla, si fermò a contemplare quello spettacolo magnifico, ritrovandosi poi a cercare di descrivere alla compagna cosa volesse dire abitare in un posto come New York, come ci si potesse sentire.
Non so cosa sia peggio tra l'indifferenza delle grandi città e l'invadenza dei piccoli centri.
Forse la seconda... - commentò Noah - perché anche in una grande città ti puoi creare quel microcosmo dove sentirti amato e protetto, sicuro però che fuori da esso non sei nessuno, quindi nessuno può giudicarti o conoscerti se non sei tu a volerlo; nei piccoli centri, per quel poco che ne so io, mantenere un po' di privacy è praticamente impossibile.
Alzò le spalle, ma lasciò che lo sguardo permanesse sul suo volto, visto che magari la compagna avrebbe voluto commentare quelle parole, confermandole o, al contrario, ponendo avanti una sua verità: in ogni caso, quel tuffo nei ricordi del passato li portò anche a parlare di com'erano da ragazzi; Noah sapeva di essere migliorato col tempo, ma non si fece problemi a parlare di sé prima, e a mostrarle una foto di com'era dopo.
Certi difetti si coltivano fin da piccoli.
Ghignò divertito a quelle parole, strizzandole l'occhio mentre si portava in bocca un'altra generosa forchettata di risotto.
Rugby? Non pensavo ti piacessero gli sport violenti...
E' uno sport che incentiva l'unità di squadra, un ottimo esercizio per tenersi in forma, e ti permette di sfogare la rabbia in eccesso quando pensi di non poterla più contenere - replicò Noah con una scrollata di spalle - Diciamo che non mi dispiace affatto.
E così cade la mia teoria che ti vedeva come Portiere di Quidditch. Come minimo eri un Battitore e di quelli che si accanivano contro i poveri e indifesi Cercatori… E mi è difficile credere che questo bellissimo uomo sia uscito così dal nulla…
Ci sei andata vicina... ero un Cacciatore. Mi piaceva sapere di poter segnare e cambiare così potenzialmente le sorti della partita, ma al tempo stesso dovevo evitare i Bolidi e difendere la Pluffa dagli altri Cacciatori, un ruolo adrenalinico... sarei andato bene anche come Cercatore, probabilmente, ma non sarebbe stato allo stesso modo divertente.
Aggiunse riguardo allo sport magico del periodo scolastico, facendole poi appunto vedere una sua foto di quand'era giovane, un Noah decisamente più magro che aiutava, tanto per cambiare, suo padre in cucina.
Adesso che me lo fai notare si. Sai lo sguardo mi era rimasto ingarbugliato in quella massa di riccioli. Però non riesco a credere che non avessi successo con le ragazze. Gli occhi sono sempre quelli di cui mi sono innamorata e anche il sorriso.
Non avevo la fila fuori dalla porta, anche se certo, qualche flirt l'ho avuto... ma quando alla ragazza di turno piacevano i bei muscoli, ero automaticamente tagliato fuori dalla lista dei suoi possibili pretendenti.
Commentò Pellegrino, lasciandosi mordere il labbro inferiore e catturando al tempo stesso la sua bocca per un bacio veloce ma bollente, il preludio perfetto a quello che, si sperava, sarebbe successo quella notte in camera da letto. Ma toccava a lei, ora, raccontare qualcosa della Tisifone da giovane, visto l'uomo era molto curioso di conoscere quel lato passato della compagna.
Esattamente come l’hai conosciuta mesi fa al Rusty Arrow, solo più giovane, più chiusa, più malinconica. Non sono mai stata una gran chiacchierona ma ero una ragazzina gioviale almeno fino agli undici anni. L’uccisione dei miei genitori prima e l’essere costretta a frequentare la scuola che mi avevano insegnato ad odiare da perdenti e senza il supporto degli amici dopo mi hanno spinto a chiudermi in me stessa… Probabilmente senza il Quidditch avrei passato sette anni chiusa in Biblioteca o nella Torre di Divinazione.
In che ruolo giocavi?
Domandò incuriosito Noah, finendo il suo risotto giusto un momento prima di trovarsi di fronte una foto della giovane Tisifone, con lo sguardo serio, malinconico, quasi distaccato dal mondo... ma comunque bella, come ora.
E’ stata fatta a Hogwarts in primavera e anche allora indossavo abiti rigorosamente tradizionali. Forse erano quelli che tenevano alla larga i ragazzi o forse le mie battutine acide, non l’ho mai capito. Anche se con il senno di poi sarebbe stato meglio se fossi stata più eccentrica nel vestire e più acida nel parlare…
Dì quello che ti pare, ma eri bella da far male - replicò Noah, sincero nel tono di voce, fissando ammirato quei lineamenti familiari - Probabilmente, anzi, sicuramente ti avrei corteggiata anche allora, sai? E scommetto che i miei difetti che tanto ti piaccono ora, avrebbero fatto colpo anche nella giovane te.
E non era una domanda, Pellegrino aveva pronunciato quelle parole nel modo più deciso e sicuro possibile: sì, le avrebbe catturato il cuore sempre e comunque, al massimo ci avrebbe messo più/meno tempo, ma sarebbe accaduto; lui ci credeva davvero. Quando entrambi ebbero finito il risotto, e si furono bagnati le labbra col vino, il cameriere ricomparve in mezzo a loro e portò via i piatti vuoti: la barca virava dolcemente, intanto, pronta per il viaggio di ritorno, ma almeno per quanto riguardava la cena il bello doveva ancora venire. E infatti...
Tutto buono signori?
S'informò Maxwell, lanciando un'occhiata a Noah prima di proseguire, con l'italo-americano che gli faceva un breve cenno di assenso, di conferma.
Bene, ecco cosa vi propone lo chef - o cosa Pellegrino l'aveva costretto a cucinare, più che altro - come secondo: aragosta alla catalana e delle magnifiche ostriche fresche con dell'ottimo caviale, accompagnate da una rinfrescante Ceasar Salad e patate duchesse.
E difatti, mentre parlava, un altro cameriere entrò e posò tutti i piatti sul tavolo, con le due portate principali di fronte a ciascun commensale, e i contorni al centro.
Buon appetito!
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Noah
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da Tisifone » 29/11/2013, 18:42
Sei stata saggia a non insistere... ho visto amicizie decennali tra maghi distrutte per un libro d'incantesimi, lo sai?
E perché mai? Alla fine si tratta pur sempre di un semplice libro…
L’espressione perplessa sul viso di Tisifone faceva, per così dire, la coppia con quella del compagno, e lasciava chiaramente intendere come la donna non riuscisse a comprendere come si potesse litigare con qualcuno solo per il desiderio di vedere un libro di incantesimi, per quanto vecchio o raro potesse essere. Forse il non averne uno tramandato di generazione in generazione contribuì non poco ad alimentare quella incomprensione che Noah si prodigò a derimere.
Il fatto è che chi possiede un libro del genere, tramandato in famiglia da generazioni, ne è per natura molto geloso... e se un amico insiste troppo nel volerlo vedere, beh, ecco che può succedere il patatrac.
Pata…cosa?
Ripetè inarcando un sopracciglio ancora più perplessa di prima. Nonostante avesse compreso il senso del discorso era rimasta spiazzata dall’uso disinvolto di quella che, per lei, era una parola inventata, senza senso che le ricordava i giochi di parole che faceva con Irina quando era piccola. Quel ricordo associato all’improvvisa espressione divertita di Noah, come se fosse anche lui perso in chissà quali pensieri piacevoli, le diede la sensazione [Intuito (S)=27] che quella fosse appunto ciò che sembrava, una locuzione colloquiale senza alcun significato specifico. Scosse quindi la testa divertita, per poi riprendere a chiacchierare con il suo MT e condividere con lui la portata esatta delle sue abilità. Gli raccontò come aveva scoperto di essere una Veggente e come questo avesse cambiato la sua vita, portandola a vivere per tre anni come una reclusa d’oro del Ministero, e si scusò per avergli nascosto la verità fino a quel momento, incontrando nell’altro comprensione e una sorta di sostegno/giustificazione per essere stata prudente. L’antipasto giunse così a termine per venire sostituito da un risotto ai frutti di mare e tartufo espressamente richiesto da Noah allo chef ma il cui sapore era nettamente inferiore rispetto all’aspetto e all’odore. Quel giudizio non proprio lusinghiero su una pietanza scelta con cura, indispettì Pellegrino Junior talmente tanto da dare l’impressione di voler rimediare all’istante all’errore, scendendo sottocoperta a cucinarlo nuovamente questa volta in prima persona.
Non puoi proprio stare senza di me, vero amore mio?
Un brivido non propriamente piacevole corse lungo la schiena di Tisifone sentendo quelle due parole in italiano. Intuirne il significato non era difficile e l’uso di nomignoli affettuosi tra di loro non la disturbava anzi, peccato che quell’amore mio suonasse un po’ troppo simile, per i suoi gusti, a mi amor, riportando a galla ricordi tutt’altro che piacevoli.
Sono stata fin troppo tempo senza di te…
Ribattè poco dopo, sfiorandogli una guancia con un dito, un sorriso tirato in volto che contrastava non poco con la luce innamorata che le illuminava lo sguardo. Benchè si frequentassero da quasi quattro mesi erano solo poche ore che poteva definirlo suo e solo adesso si rendeva conto di come nel tempo passato insieme fosse all’effettiva mancato qualcosa. La barca intanto continuava a muoversi, mostrando loro le bellezze di NY al chiaro di luna, e quando la Statua della Libertà si mostrò, la giovane coppia optò per un breve silenzio contemplativo a cui seguì, uno scambio di riflessioni sulla vita tendenzialmente solitaria di una grande città e quella sotto gli occhi di tutti dei piccoli centri.
Forse la seconda... perché anche in una grande città ti puoi creare quel microcosmo dove sentirti amato e protetto, sicuro però che fuori da esso non sei nessuno, quindi nessuno può giudicarti o conoscerti se non sei tu a volerlo; nei piccoli centri, per quel poco che ne so io, mantenere un po' di privacy è praticamente impossibile.
E’ corretto. Piccolo centro equivale a zero privacy – confermò alla luce della sua esperienza nel piccolo villaggio vicino a Ekaterimburg – Io invece non riesco a prendere una posizione univoca perché in fondo all’invandenza si accompagna un senso non propriamente illusorio di sicurezza. Sai di chi puoi fidarti e di chi no, perdersi è praticamente impossibile e se accade una qualche disgrazia sono tutti pronti a darti una mano.
Ne aveva avuto una prova diretta quando il fratello maggiore di Irina era caduto nel lato ghiacciato o quando il padre di Igor era morto e probabilmente, se non fosse stata costretta a trasferirsi a Londra, il villaggio si sarebbe chiuso anche intorno a lei dopo la morte dei suoi genitori. La consapevolezza di essere cresciuti in due realtà così differenti, sotto molti punti di vista, aveva intanto alimentato la curiosità reciproca su come fosse l'altro da giovane, sia fisicamente che caratterialmente. Avendo appena conosciuto i suoi genitori, Tisifone non si meravigliò poi tanto nello scoprire che anche da giovane Pellegrino fosse inqualificabile mentre fu una vera sorpresa apprendere la sua predilezione per gli sport violenti come il rugby.
E' uno sport che incentiva l'unità di squadra, un ottimo esercizio per tenersi in forma, e ti permette di sfogare la rabbia in eccesso quando pensi di non poterla più contenere. Diciamo che non mi dispiace affatto.
Quindi una sorta di antistress salutare...- commentò assorta, confrontando quella descrizione del rugby con la sua personale visione, maturata sugli spalti a cercare di fare il tifo per Pablo. - Per me é sempre stato il contrario, una specie di catalizzatore di stress e quindi di guai. Dopo una partita i ragazzi erano talmente su di giri che a ogni passo si correva il rischio di scatenare una rissa.
Rimase per un attimo con la forchetta a mezz'aria, ricordi dolci - amari che le vorticavano nella testa, per poi scrollare e spalle e addentare il boccone. Negli ultimi mesi Noah l'aveva costretta a rivedere molte delle opinioni sul Mondo Babbano che si era fatta vivendo a Madrid, rivalutare il rugby non le sarebbe costato nulla. Soprattutto non quanto ammettere di essersi sbagliata sul suo posto nella squadra di Quidditch della Cyprus.
Ci sei andata vicina... ero un Cacciatore. Mi piaceva sapere di poter segnare e cambiare così potenzialmente le sorti della partita, ma al tempo stesso dovevo evitare i Bolidi e difendere la Pluffa dagli altri Cacciatori, un ruolo adrenalinico... sarei andato bene anche come Cercatore, probabilmente, ma non sarebbe stato allo stesso modo divertente.
Di adrenalina nelle vene di un Cercatore ne scorre a fiume ma il suo è più un volo in solitaria che non permette alcuna distrazione quindi si, probabilmente l’avresti trovato di una noia mortale.
Concordò, per poi sporgersi in avanti e ammirare un giovane Pellegrino dal fisico più acerbo ma con lo stesso sguardo ammaliatore che le aveva rapito il cuore. Le veniva quindi difficile credere che durante gli anni scolastici non avesse avuto successo con le ragazze.
Non avevo la fila fuori dalla porta, anche se certo, qualche flirt l'ho avuto... ma quando alla ragazza di turno piacevano i bei muscoli, ero automaticamente tagliato fuori dalla lista dei suoi possibili pretendenti.
I bei muscoli possono tornare utili nelle circostanze più impensabili – mormorò, ricambiando il bacio e leccandosi successivamente le labbra con lentezza studiata e una luce maliziosa negli occhi che prometteva un dessert bollente, un mano che gli sfiorava gli addominali per poi palpargli il bicipite – ma non sono qualcosa che mi ha mai interessato più di tanto. Carattere e cervello, è questo che ho sempre cercato in un uomo, anche se crescendo si è aggiunta una terza C…
Maliziosa nel tono della voce e nell’atteggiamento mentre la mano birichina accarezzava la curva del fianco dell’uomo, sfiorandogli una natica, per poi appellare di nascosto una propria foto che la ritraeva giovane studentessa a Hogwarts, con un’aria malinconia che non l’aveva abbandonata mai e le aveva in parte impedito di avere una vita sociale degna di questo nome. Esclusa la squadra di Quidditch dei Dragoargento, infatti, la giovane Samyliak non frequentava molto i propri compagni di Casata né quelli delle altre Case, se per quello.
In che ruolo giocavi?
Ovviamente da Cercatrice – ribattè divertita. Le differenze tra loro superavano di gran lunga le somiglianze e forse era proprio questo che li rendeva perfetti insieme – La mia mancanza di fiducia nel prossimo non si sposa bene con il gioco di squadra mentre, d’altra parte, sono abbastanza paziente e testarda da poter volare a vuoto anche per ore alla ricerca del Boccino senza farmi sopraffare dalla tensione e dalla pressione del gioco.
Quante volte i suoi compagni di squadra l’avevano accusata di non prendere seriamente questa o quella partita, salvo poi rimangiarsi tutto quando acchiappava il boccino dopo essersi assicurata di avere un buon margine di vantaggio sugli avversari. L’essere brava nel gioco, però, non compensava le sue scelte discutibili già allora in fatto di vestiario né la sua lingua pungente, motivo per cui di pretendenti ne aveva avuto davvero pochi.
Dì quello che ti pare, ma eri bella da far male – un sorriso dolce le comparve sul volto mentre contemplava la versione più giovane di se stessa non comprendendo come quella ragazzina malinconica, spigolosa e asociale con un pessimo gusto nel vestire avrebbe potuto attirare l’attenzione di Noah - Probabilmente, anzi, sicuramente ti avrei corteggiata anche allora, sai? E scommetto che i miei difetti che tanto ti piacciono ora, avrebbero fatto colpo anche nella giovane te.
Mi spiace deluderla, Casanova, ma a quei tempi la ferrea educazione Kovarnikov regnava sovrana quindi solo maghi Purosangue e possibilmente Serpeverde come il qui presente fotografo – e picchiettò con un dito il margine della foto, le labbra atteggiate a un ghigno amaro – Peccato che questi requisiti viaggino a doppio filo con la fissazione per l’onore del Casato e il sangue puro nonchè l’essere totalmente assoggettati al volere paterno. Ti lascio quindi immaginare cosa accadde quando i suoi genitori scoprirono che la mia, di famiglia, era composta da due uomini, uno dei quali Mezzosangue.
Una tragedia, nel vero senso della parola, che per poco non sfociò in un duello all’ultimo sangue per lavare non si era capito bene quale onta e portò alla rottura della coppia. Alex non era stato abbastanza forte o abbastanza innamorato per ribellarsi al padre e stare con lei e se allora lo aveva odiato per questo, adesso, dopo aver volontariamente rinunciato in un certo senso ai propri padrini per amore, non riusciva a biasimarlo del tutto.
Forse avresti avuto maggiori possibilità dopo che mi sono diplomata se non fossi stata presa in custodia dagli Auror e successivamente alla mia “scarcerazione”…
Tutto buono signori?
L’arrivo del cameriere, a cui rispose con un lieve cenno del capo per evitare di dover mentire o in alternativa esprimere nuovamente il proprio parere non proprio lusinghiero sul risotto, le impedì di terminare il discorso e la presentazione delle successive portate le fecero momentaneamente dimenticare quello che stava dicendo.
Bene, ecco cosa vi propone lo chef come secondo: aragosta alla catalana e delle magnifiche ostriche fresche con dell'ottimo caviale, accompagnate da una rinfrescante Ceasar Salad e patate duchesse.
Si spostò leggermente all’indietro, in modo da non intralciare il cameriere mentre ritirava i piatti vuoti e posava di fronte a loro le nuove portate, gli occhi fissi sul viso di Noah in una espressione di meravigliosa contentezza.
Solo cibi afrodisiaci, Mister Pellegrino? – domandò con voce bassa e roca, non appena furono di nuovo soli – Mi chiedo quali siano le sue intenzioni per il dopo cena…
Aveva assunto un’aria casuale e innocente, lisciando con entrambe le mani pieghe inesistenti della tovaglia, gli occhi tenuti pudicamente bassi sul piatto. Prese quindi una fettina di limone, ne spremette qualche goccia su una delle ostriche dal lato opposto rispetto al caviale, sollevò leggermente la testa e, dischiuse le labbra in una O quasi perfetta, vi fece scivolare il prezioso frutto di mare.
Hummm… adoro il pesce crudo… - affermò subito dopo, leccandosi le labbra per raccogliere i rimasugli di caviale – Ma soprattutto adoro te… Non mi sono mai sentita così viziata e coccolata come questa sera…
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da Noah » 01/12/2013, 16:15
Pata…cosa?
Dopo averle spiegato il perché un semplice libro d'incantesimi potesse essere causa di una catastrofe nell'amicizia tra due persone, Noah usò quel termine, a detta sua, meraviglioso, che era "patatrac": sentirlo ripetere da Tisifone con quell'aria perplessa lo portò a ridere di gusto, non perché la stesse prendendo in giro, ma perché l'aria spaesata di lei era davvero dolcissima.
E' una parola inventata... significa "disastro", o serve per indicare qualcosa che si è rotto: a me personalmente piace come suona, la trovo buffa.
Sì, a volte anche Pellegrino sembrava un po' infantile nei modi, ma era tutto bilanciato: serio e maturo a lavoro e quando serviva, scherzoso e giocherellone nel resto del tempo; come per l'equilibrio tra magia e "babbanità" nel suo animo, anche quello tra serietà e ironia era presente in lui... tutto bilanciato, e in fondo era con quel mix perfetto che aveva conquistato la sua attuale compagna. Parlarono ancora, mangiarono quel risotto imperfetto - tutta colpa dello chef - che Noah si ripromise di rifare per rendergli giustizia, e scherzarono del più e del meno, anche se qualcosa turbò la serenità della compagna.
Sono stata fin troppo tempo senza di te…
All'italo-americano non sfuggì il sorriso tirato, quasi forzato della donna, e la mano corse a prendere quel dito, e le altre quattro, per portarsele alle labbra e posarvi sopra un dolce bacio.
Mi sa che è meglio evitare l'italiano, mh?
Le domandò Noah, non scocciato o dispiaciuto, al massimo preoccupato per lei: da quel poco che ne sapeva, colui che per primo l'aveva ferita - il babbano, per intenderci - aveva origini europee, ed evidentemente quel particolare, riferito alle parole italiane pronunciate dall'uomo, le portava alla mente brutti ricordi. Le sorrise, le fece capire che andava tutto bene, che non si era innervosito né altro, e intanto la conversazione proseguì, valutando i pro ed i contro - più i secondi - delle grandi e piccole città.
E’ corretto. Piccolo centro equivale a zero privacy. Io invece non riesco a prendere una posizione univoca perché in fondo all’invadenza si accompagna un senso non propriamente illusorio di sicurezza. Sai di chi puoi fidarti e di chi no, perdersi è praticamente impossibile e se accade una qualche disgrazia sono tutti pronti a darti una mano.
Sì, forse hai ragione da questo punto di vista... sarà che io ho visto sempre la mia famiglia come un nucleo così allargato, considerando anche i clienti più affezionati che ormai sono di casa, che non ho mai pensato a questo dettaglio... per me, se accadeva qualcosa di brutto, di sicuro le persone sarebbero arrivate a frotte per aiutare chi ne aveva bisogno. Ma sul perdersi, quello no, qui a New York mi succede ancora oggi ed è tutto dire.
Commentò Noah con un'alzata di spalle, bevendo un sorso di vino mentre andavano avanti a chiacchierare, visionando gli sport di squadra a cui avevano preso parte da giovani i due: rugby per Pellegrino e Quidditch per entrambi, seppur in ruoli diversi.
Di adrenalina nelle vene di un Cercatore ne scorre a fiume ma il suo è più un volo in solitaria che non permette alcuna distrazione quindi si, probabilmente l’avresti trovato di una noia mortale - annuì alle parole di Tisifone, scoprendo che se "difendeva" quel ruolo c'era un motivo ben preciso... - Ovviamente da Cercatrice. La mia mancanza di fiducia nel prossimo non si sposa bene con il gioco di squadra mentre, d’altra parte, sono abbastanza paziente e testarda da poter volare a vuoto anche per ore alla ricerca del Boccino senza farmi sopraffare dalla tensione e dalla pressione del gioco.
Rise di quelle parole, ma non trovò difficile immaginarsi una giovane Tisifone - soprattutto dopo averla vista in foto - perfettamente calata in quel ruolo; lui, d'altronde, pur avendo giocato in diversi sport di squadra sia babbani che magici, il fisico all'uomo si era sviluppato tempo dopo, tanto che nella foto che lui le mostrò era chiaro come il Sole che fosse un ragazzo piuttosto smilzo.
I bei muscoli possono tornare utili nelle circostanze più impensabili – gli occhi di Noah brillarono di una luce maliziosa a quelle parole, ma si contenne e lasciò che la donna potesse proseguire nel parlare – ma non sono qualcosa che mi ha mai interessato più di tanto. Carattere e cervello, è questo che ho sempre cercato in un uomo, anche se crescendo si è aggiunta una terza C…
Scosse il capo, amando quel modo di fare malizioso e provocante di lei, confermando poi che da giovane la sua donna era uno spettacolo per gli occhi, tanto che sicuramente le avrebbe fatto la corte - e piuttosto sicuro che ci sarebbe riuscito in ogni caso.
Mi spiace deluderla, Casanova, ma a quei tempi la ferrea educazione Kovarnikov regnava sovrana quindi solo maghi Purosangue e possibilmente Serpeverde come il qui presente fotografo. Peccato che questi requisiti viaggino a doppio filo con la fissazione per l’onore del Casato e il sangue puro nonchè l’essere totalmente assoggettati al volere paterno. Ti lascio quindi immaginare cosa accadde quando i suoi genitori scoprirono che la mia, di famiglia, era composta da due uomini, uno dei quali Mezzosangue.
Libera di pensarla come vuoi, ma sarei riuscito comunque a rapirti il cuore - ribatté Noah con un'aria sicura di chi non ammetteva repliche - e stai pur certa che, a quel punto, il fatto di essere un Mezzosangue sarebbe stato solo un insignificante dettaglio, per te.
Era convinto, c'era poco da fare, tanto valeva dargliela vinta... in fondo non l'avrebbero saputo mai, non potendo tornare indietro per verificarlo: subito dopo, ecco che Maxwell, il loro cameriere, interruppe i discorsi tra i due per portare via i piatti vuoti, e posare di fronte a loro l'incredibile portata principale, il secondo e i suoi contorni, che Noah aveva personalmente scelto per quella serata.
Solo cibi afrodisiaci, Mister Pellegrino? Mi chiedo quali siano le sue intenzioni per il dopo cena…
Come se non l'avessi capito...
Replicò Noah con un gran sorriso divertito e malizioso al tempo stesso, attaccando, a differenza sua, a mangiare partendo dall'aragosta dall'aspetto invitante, e che accompagnò con un po' d'insalata e qualche patata.
Hummm… adoro il pesce crudo… - sorrise a quell'affermazione di Tissi, che aveva iniziato dall'ostrica col caviale – Ma soprattutto adoro te… Non mi sono mai sentita così viziata e coccolata come questa sera…
E aspetta che si arrivi al dessert...
Le disse Pellegrino, strizzandole l'occhio ed accarezzandole per un momento la mano prima di riprendere a mangiare con lei quella cena, tutto sommato, meravigliosa.
Sai, sei piaciuta molto ai miei - le disse improvvisamente, mentre addentava una patata dalla cottura, per fortuna, perfetta - Quando sei andata a riposare abbiamo parlato un po' di te, e mio padre ti ha definita "donna tosta" ... crede che tu sia la persona ideale per tenermi testa.
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da Tisifone » 05/12/2013, 0:10
E' una parola inventata... significa "disastro", o serve per indicare qualcosa che si è rotto: a me personalmente piace come suona, la trovo buffa.
Un sorriso divertito come muto ringraziamento per aver colmato la sua lacuna linguistica. Così reagì Tisifone a quella spiegazione, trovando come sempre quel lato infantile del carattere di Noah rilassante e benefico come una boccata d'aria fresca dopo i mesi trascorsi prigioniera di se stessa, delle sue paranoie e della rigidità dei suoi schemi mentali. Aveva dimenticato cosa volesse dire ridere per un non nulla, emozionarsi per le piccole cose, prendere la vita con leggero ottimismo senza per questo cadere nella superficialità o nell'ingenuità. Per certi versi e in molte circostanze era ancora la vecchia, rigida Tisifone ma la presenza di Noah al suo fianco si faceva sentire, spingendola a smussare un po’ i suoi angoli senza perdere se stessa. Poteva quindi solo essere grata ai coniugi Pellegrino per aver cresciuto un ragazzo così equilibrato, capace di dosare spensieratezza e serietà con la stessa maestria con cui era solito mescolare diversi ingredienti per dar vita a piatti prelibati. Dote quella di cui lo chef della serata sembrava un po’ carente visto le piccole pecche del risotto che stavano mangiando. Nonostante quel primo non del tutto perfetto, la serata proseguì in maniera allegra e spensierata, affrontando argomenti ora seri,ora più leggeri ma sempre con una luce innamorata nello sguardo e un sorriso sulle labbra, o quasi. Il suono delle parole in italiano, per quanto pronunciate con un tono amorevole, fece calare un’ombra sul viso di Tisifone, smorzando il piacere di sentire Noah usare un nomignolo affettuoso nei suoi confronti.
Mi sa che è meglio evitare l'italiano, mh?
E perché mai? Dovrai solo impegnarti un po’ di più per sostituire i brutti ricordi con altri di gran lunga più piacevoli.
Gli fece l’occhiolino con aria maliziosa, la linea delle labbra che si addolcivano e le dite che si muovevano a sfiorare le labbra di lui in una carezza leggera. Aveva permesso fin troppo al suo passato di condizionare il suo presente e avvelenare il suo futuro e porre un freno a quella abitudine malsana, almeno in campo sentimentale, era un primo passo dovuto affinchè la relazione con Pellegrino iniziasse sotto nuovi e, si sperava, migliori auspici. Se quindi per lui l’italiano era sinonimo di famiglia, di intimità, di dolcezza e voleva renderla “la loro lingua” allora sarebbe stata la ben venuta e anzi avrebbe preso volentieri qualche lezione extra di quella lingua pressoché sconosciuta. Non lo faceva per compiacere lui – il sorriso che le stava rivolgendo era abbastanza eloquente sul fatto che non gli sarebbe pesato rinunciarvi – ma lo faceva per “loro” perché non ci fossero inutili e obsoleti tabù a rendere impacciati le loro conversazioni che, solitamente, scorrevano placide. Superato quel breve momento di empasse, infatti, ripresero ad approfondire la propria conoscenza, confrontando le due diverse realtà in cui erano cresciuti.
Sì, forse hai ragione da questo punto di vista... sarà che io ho visto sempre la mia famiglia come un nucleo così allargato, considerando anche i clienti più affezionati che ormai sono di casa, che non ho mai pensato a questo dettaglio... per me, se accadeva qualcosa di brutto, di sicuro le persone sarebbero arrivate a frotte per aiutare chi ne aveva bisogno.
Hummm alla fine sembra che non ci sia poi tutta questa grande differenza, come se l’uomo avesse bisogno di confini ben precisi per sentieri a “casa” e tendesse a ridurre i grandi centri in piccoli microcosmi, ignorando cosa ci sia al di fuori del proprio “cortile”.
In parte parlava per ipotesi e in parte per esperienza personale. Londra non era di certo grande come New York ma ciò non toglieva che vi erano molte zone dove non aveva mai messo piede e in cui si sarebbe persa con la stessa facilità con cui si sarebbe smarrita a Oslo, città dove non era mai stata.
Ma sul perdersi, quello no, qui a New York mi succede ancora oggi ed è tutto dire.
Vorrà dire che mi toccherà regalarti una di quelle guide non so cosa che ti parlano man mano che ti muovi.
Lo prese bonariamente in giro, riferendosi alle audio guide molto usate soprattutto nei musei babbani per spiegare quello che si stava vedendo. Chiacchierando scoprirono come le differenze tra loro non si limitavano alla grandezza – e quindi alla mentalità – di dove erano cresciuti, ma anche ad altri dettagli un po’ più personali come il ruolo ricoperto nel Quidditch – Cacciatore lui Cercatrice lei – o la concezione del rugby o ancora l’aspetto fisico e caratteriale delle loro versioni giovanili –formosa e malinconia lei, secco e longilineo ma pur sempre inqualificabile lui. Caratteristica questa che di certo, almeno secondo il parere del Pellegrino, gli avrebbe permesso di conquistare anche il cuore della giovane russa, nonostante all’epoca preferisse, più per pressione di Demetri che per una vera e propria convinzione personale, i maghi Purosangue.
Libera di pensarla come vuoi, ma sarei riuscito comunque a rapirti il cuore e stai pur certa che, a quel punto, il fatto di essere un Mezzosangue sarebbe stato solo un insignificante dettaglio, per te.
Ohhhh di sicuro una volta che avessi approfondito la tua conoscenza sarebbero stati altri i dettagli che avrebbero calamitato la mia attenzione.
Tanto lui era certo delle sue affermazioni quanto Tisifone delle proprie ma impelagarsi in una diatriba di se e ma non sarebbe servito a nulla, meglio puntare a un pareggio, rimarcando l’ovvio e cioè che l’alchimia fisica tra loro era così perfetta che avrebbero fatto scintille allora come adesso. Scintille che Noah aveva intenzione di far divampare in un vero e proprio incendio dei sensi, almeno a giudicare dalle pietanze, tutte afrodisiache, che aveva scelto di far servire loro come secondo. Superato l’imbarazzo della scelta iniziale, la Divinante assaporò un’ostrica con il caviale, esprimendo tutto il proprio apprezzamento sia per il cibo che per l’uomo che sedeva al suo fianco e la sua capacità di farla amata anche attraverso dei gesti all’apparenza semplici come la scelta di una pietanza al posto di un’altra.
E aspetta che si arrivi al dessert...
Ti avverto Mister Pellegrino se dopo questo – e con la forchetta vuota fece un’ampia panoramica della tavola imbandita - ti presenti con qualcosa di cremoso o cioccolatoso sarai costretto a Disilluderci se non vorrai dare uno spettacolo indecoroso di noi due al resto dell’equipaggio.
Aveva parlato con un tono di voce casuale, senza alcuna inflessione particolare nella voce, lasciando all’italoamericano il compito di decidere se quella fosse una promessa o una minaccia.
Sai…
Humhum?
… sei piaciuta molto ai miei.
Trattenne un attimo il respiro, temendo il peggio mentre il cervello a rallentatore processava il senso della frase, come se Noah avesse parlato in italiano. Deglutì il boccone di aragosta – ottima giusto per la cronaca – e bevve un sorso di vino per schiarirsi la gola, indecisa su cosa dire e soprattutto se fosse il caso di dire qualcosa. Il termine “piaciuta” era un po’ troppo vago e aveva un po’ troppe accezioni per i suoi gusti, per poter essere accettato semplicemente come un complimento.
E’ una tua sensazione o…?
Quando sei andata a riposare abbiamo parlato un po' di te – nonostante sapesse che sarebbe accaduto quella precisazione la colse di sorpresa, facendole accelerare i battiti del cuore - e mio padre ti ha definita "donna tosta" ...
Se per “donna tosta” intende caparbia, determinata e testarda allora si, ha azzeccato il tipo.
Confermò, elencando quelli che comunemente venivano considerati dei difetti con aria soddisfatta come se si trattasse di pregi.
… crede che tu sia la persona ideale per tenermi testa.
Solo perché non te la do vinta facilmente e adoro discutere con te ogni piccolo dettaglio insignificante? – arricciò il naso divertita mentre faceva quella puntualizzazione per poi tornare seria – Non so cosa lui intenda dire però bè... di sicuro con te mi sento completa, in equilibrio…Riesco a essere me stessa e al contempo migliorarmi… Tua madre invece cosa pensa di me?
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da Noah » 05/12/2013, 13:12
E perché mai? Dovrai solo impegnarti un po’ di più per sostituire i brutti ricordi con altri di gran lunga più piacevoli.
Vorrà dire che il prossimo viaggio che faremo sarà in Italia: dopo una settimana in mezzo ai profumi, i colori e i sapori dello stivale sono sicuro che non ci sarà più alcun ricordo in grado di competere.
Sorrise a sua volte, innamorato, baciandole le dita e stringendo poi la sua mano in una presa possessiva ma dolce, non fastidiosa: avrebbe voluto poter cancellare in un colpo solo ogni suo dispiacere, ogni suo malessere, ma sapeva che non era possibile; poteva mitigarlo, poteva relegarlo in un cassetto della mente di Tisifone, ma non cancellarlo del tutto, e per quanto la cosa gli dispiacesse, sapeva che il suo obiettivo ora era renderla felice come mai in tutta la sua vita. Certo, era bello vedere che andavano d'accordo - ironicamente parlando - praticamente su tutto: eppure a Noah quella diversità non spaventava, anzi, gli sembrava che fosse proprio il collante di quel rapporto così bello e, si sperava, duraturo.
Hummm alla fine sembra che non ci sia poi tutta questa grande differenza, come se l’uomo avesse bisogno di confini ben precisi per sentirsi a “casa” e tendesse a ridurre i grandi centri in piccoli microcosmi, ignorando cosa ci sia al di fuori del proprio “cortile”.
Una cosa del genere, sì. Immagino poi che questa tendenza sia tanto maggiore quanto grande è il posto dove si vive...
A Londra, ad esempio, Pellegrino era quasi sicuro che non si sarebbe potuto perdere nemmeno in posti che non aveva mai visto, mentre a NY sì, gli succedeva ancora anche a distanza di anni.
Vorrà dire che mi toccherà regalarti una di quelle guide non so cosa che ti parlano man mano che ti muovi.
Mi ci vedo proprio ad andare in giro con una audio-guida nelle orecchie che mi spiega dove sono...
Commentò ridacchiando l'italo-americano, scuotendo il capo divertito mentre mangiavano e ancora si confrontavano sui loro stessi del passato, diversi sia nel carattere che nel fisico dal Noah e dalla Tisifone attuali, per quanto, secondo il primo, conquistarla sarebbe comunque stata un'impresa fattibile. Difficile, ma non impossibile.
Ohhhh di sicuro una volta che avessi approfondito la tua conoscenza sarebbero stati altri i dettagli che avrebbero calamitato la mia attenzione.
Si fissarono un secondo, con aria quasi di sfida, prima di sorridere entrambi divertiti: non sarebbero mai venuti a capo di quel discorso, e visto che tanto non c'era modo di provare che uno avesse ragione e l'altro torto, preferirono entrambi optare per un più saggio pareggio, e concentrarsi sul cibo meraviglioso di fronte a loro.
Ti avverto Mister Pellegrino se dopo questo ti presenti con qualcosa di cremoso o cioccolatoso sarai costretto a Disilluderci se non vorrai dare uno spettacolo indecoroso di noi due al resto dell’equipaggio.
Rise ancora, ma non confermò né smentì le sue parole: era una cena organizzata appositamente per lei, per rendere magica quella serata, e sarebbe stata tale fino alla fine; anche perché non gli dispiaceva l'idea di una Tissi indemoniata sopra di sé, nella propria camera insonorizzata, a consumare e bruciare tutte le calorie della cena... E sarebbe stato ancora più probabile che finisse così, visto che, come le confessò poco dopo, aveva fatto un'ottima impressione ai genitori di Noah, con Francesco che, ad esempio, l'aveva definita una "donna tosta".
Se per “donna tosta” intende caparbia, determinata e testarda allora si, ha azzeccato il tipo.
Sì, credo che volesse dire proprio quello.
Solo perché non te la do vinta facilmente e adoro discutere con te ogni piccolo dettaglio insignificante?
Immagino che riveda molto di mia madre, in te... la sua combattività, l'energia vitale, la capacità di sorprenderti per le cose semplici, l'amore per la cucina. E poi non sei esattamente caduta ai miei piedi, mi hai fatto sudare prima di rapirti il cuore, quindi sì, sei decisamente una donna tosta.
Commentò Noah mentre ripuliva il piatto, ben deciso a lasciarsi spazio per il dolce che di lì a poco sarebbe arrivato, a conclusione di quella magnifica crociera.
Non so cosa lui intenda dire però bè... di sicuro con te mi sento completa, in equilibrio…Riesco a essere me stessa e al contempo migliorarmi… Tua madre invece cosa pensa di me?
Che saresti una pazza se non t'innamorassi di me - rispose lui, ridendo di gusto perché le parole della madre erano seriamente state quelle - Ma, a parte quello... pensa che tu sia una bella persona, che ha paura di soffrire per amore e al tempo stesso vuole disperatamente amare con tutta se stessa. Mi ha detto che sarei fortunato se tu decidessi di stare con me.
Aggiunse, mentre il cameriere ricompariva tra loro per portare via i piatti vuoti.
E io la penso come lei.
Mormorò in quell'attimo di tempo tra lo sparecchiare di Maxwell e il suo ritorno col dolce, un sussurro caldo, roco ma innamorato, inequivocabilmente; e quando il cameriere fece il suo ingresso, un sorriso soddisfatto al mille per cento si palesò sulle labbra di Noah, che si mise comodo contro la sedia per godersi la faccia di lei.
Signori, come conclusione di questa cena lo chef stasera vi propone tortino al cioccolato fondente con cuore morbido, gelato alla vaniglia, frutta fresca e cialda di cioccolato al latte e fondente. Buon appetito!
... ce la fai a goderti il dessert prima di saltarmi addosso?
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da Tisifone » 11/12/2013, 0:07
Non aveva mai avuto una vita sociale attiva e il suo “carnet di ballo” era sempre stato pietosamente corto eppure di ricordi tristi e dolorosi legati alla vita sentimentale Tisifone ne aveva molti, forse anche troppi secondo il proprio non obiettivo giudizio. Quante volte se l’era presa con il Fato e il Karma per quella sua “sfiga cosmica” – espressione che aveva sentito usare da alcuni studenti per i corridoi del Castello – chiedendosi quali peccati avesse commesso nelle vite precedenti per meritarsi una punizione del genere. In quel momento invece avvertiva la strana sensazione che tutto ciò che le era accaduto in passato era finalizzato a portarla lì su quella barca a godersi una traversata notturna di New York in compagnia dell’uomo più inqualificabile, pungente e divertente che avesse mai incontrato. Suo padre diceva sempre che maturare non voleva dire smettere di compiere errori ma farne ogni volta di nuovi perché si era imparato da quelli precedenti e in quell’ottica Noah rappresentava il salto classico “salto di qualità”. L’italoamericano si discostava quasi in toto dalle sue esperienze precedenti e questo la spronava a modificare seppur in minima parte il proprio approccio all’altro, non fuggendo da ciò che la faceva soffrire ma esorcizzandolo. Per quel motivo non accettò la proposta di “bandire” l’italiano dalla loro vita, proponendogli in cambio una sfida, quella di donarle dei ricordi belli per offuscare quelli brutti. No, non per dimenticare perché quello, purtroppo, non sarebbe mai stata in grado di farlo.
Vorrà dire che il prossimo viaggio che faremo sarà in Italia: dopo una settimana in mezzo ai profumi, i colori e i sapori dello stivale sono sicuro che non ci sarà più alcun ricordo in grado di competere.
E’ un’idea fantastica – acconsentì raggiante, ricambiando la stretta della sua mano, il pollice che accarezzava la pelle del dorso di quella di lui – Potremo andare in Sicilia così la prossima volta mi presenterò da tuo padre preparata su ogni leccornia sicula esistente – e di certo quella “missione “ non sarebbe stata per nulla onerosa visto l’amore della donna per la buona cucina e l’affetto che iniziava a provare per Pellegrino Senior – ma solo a un patto. Soggiorneremo nella Italia babbana ma viaggeremo con una Passaporta.
Non le sarebbe pesato per nulla “rinunciare” alla magia durante la vacanza, consapevole che non era una costrizione ma solo un modo alternativo per godere di tutte le bellezze del posto e imparare qualcosina di nuovo, ma quello non voleva dire che era pronta a rinchiudersi nuovamente in una di quelle scatole babbane di metallo. La resistenza di Tisifone per alcuni aspetti della vita babbana era solo uno dei tanti punti che non aveva in comune con il compagno, cosa quella però che non la spaventava di nulla perché le loro differenze erano anche i loro punti di forza e in parte avevano determinato il loro avvicinarsi, perché quindi avrebbero dovuto congiurare contro di loro per dividerli? Dopo che Tisifone ebbe dato sfoggio della sua ancora scarsa dimestichezza con molte delle tecnologie babbane, storpiando una semplice “audio guida” in una “guida non so cosa che parlano mentre ti muovi”, la conversazione si spostò quasi naturalmente dai luoghi in cui erano cresciuti a come si presentavano da giovani, con tanto di scambio di foto non troppo compromettenti, a congetture su come sarebbero stati i loro rapporti all’epoca. Avevano, tanto per cambiare, un’opinione diversa in materia, con Noah che sosteneva che l’avrebbe conquistata in ogni caso e Tisifone che ribatteva che il suo orientamento dell’epoca non le avrebbe permesso neanche di degnarlo due volte di un’occhiata, ma alla fine la conversazione si concluse con un pareggio perché, in fin dei conti, nessuno dei due aveva modo di provare senza ombra di dubbio la validità della propria teoria. L’arrivo poi del secondo, a base di cibi dal millantato potere afrodisiaco, calamitò l’attenzione della Divinante tanto da farle perdere completamente il filo del discorso. Si concesse quindi un paio di minuti per gustare l’ostrica con il caviale e l’aragosta, limitandosi a minacciare Noah di fargli cose indicibili se il dessert fosse stato a base di crema e/o cioccolato. La risata che ottenne in risposta le riverberò lungo la colonna vertebrale, facendole contrarre la bocca dello stomaco in una morsa di piacevole aspettativa. Una parte di lei, neanche troppo piccola a essere sinceri, sperava che il cameriere si presentasse con una mousse al cioccolato con panna montata o qualcosa di simile, solo per darle la possibilità di mettere in pratica la sua minaccia e godere del corpo del bellissimo uomo accanto a lei immediatamente, in maniera peccaminosa e un po’ esibizionista.
Ma hai davvero bisogno di una qualche scusa per farlo?
Le chiese maliziosa la sua coscienza, facendole virtualmente l’occhiolino quando si rispose che no, non ne aveva alcun bisogno, non ora soprattutto che qualsiasi parvenza di distacco emotivo era evaporata come vittima di un evanesco. Riprese quindi a mangiare con calma l’aragosta, assaggiando anche i flan di patate, un sorrisino pericoloso stampato in volto che si stemperò solo un pochino quando Noah le confessò di “aver spettegolato” di lei con i suoi genitori mentre riposava e che aveva fatto colpo su entrambi. Anche se, a essere sinceri, nel suo vocabolario essere una “donna tosta” come sembrava averla definita Francesco non era propriamente un complimento.
Immagino che riveda molto di mia madre, in te... – si fece più attenta a quella premessa, arrossendo leggermente per quell’enorme complimento che padre e figlio, perché non le sembrava che Noah stesse smentendo le parole di Francesco, le avevano tributato - la sua combattività, l'energia vitale, la capacità di sorprenderti per le cose semplici, l'amore per la cucina. E poi non sei esattamente caduta ai miei piedi, mi hai fatto sudare prima di rapirti il cuore, quindi sì, sei decisamente una donna tosta.
E soprattutto so perfettamente come resistere alle tentazioni…
Si prese in giro da sola, facendogli l’occhiolino, riferendosi a come non avesse dovuto sudare poi molto per strapparle il primo bacio e non solo quello. Subito dopo, però, divenne nuovamente seria, confermando che, per come si sentiva, credeva fermamente che lui fosse l’uomo giusto per lei e informandosi sull’impressione che aveva fatto su Lucilya.
Che saresti una pazza se non t'innamorassi di me.
Domani mattina puoi avvertirla di disdire la stanza al San Mungo che aveva prenotato per me allora…
Ribattè divertita, portandosi il dorso della mano di Noah alle labbra e sfiorandolo con un bacio leggero, i battiti del cuore che aumentarono in maniera esponenziale. Non voleva tenere nascosta la loro relazione a nessuno, men che meno ai genitori di Noah ma questo non le impediva di gestire in maniera serena e matura il pensiero di dover affrontare l’indomani i coniugi Pellegrino come una coppia effettiva. Inutile dire che quasi certamente quella prospettiva terrorizzava solo lei. Ma, a parte quello... pensa che tu sia una bella persona, che ha paura di soffrire per amore e al tempo stesso vuole disperatamente amare con tutta se stessa. Mi ha detto che sarei fortunato se tu decidessi di stare con me.
Deglutì a vuoto, spostando lo sguardo davanti a sé e spingendosi leggermente all’indietro per permettere al cameriere di prendere in maniera agevole il suo piatto, la mente intenta a riflettere su quanto fossero veritiere le parole di Lucilya. In quella che ormai sembrava una vita fa, aveva detto a Lucas che non sapeva se fosse ancora capace di amare ma che avrebbe tanto voluto che il suo cuore tornasse a battere di nuovo. Quando era accaduto si era sentita la donna più felice e fortunata di entrambi i Mondi ma era durata relativamente poco. Si era quindi fatta quella promessa, la stessa che aveva pronunciato mentre fuggiva ferita e insanguinata da Madrid, e che si era accorta da poco di aver infranto nuovamente. Il suo cuore traboccava realmente di tanto amore da riuscire a soppiantare qualsiasi ricordo negativo pur di poter battere per qualcuno?
E tu…
Un mormorio flebile, il suo, che per poco non si perse nel tintinnio delle posate sui piatti.
E io la penso come lei.
Come fate entrambi a conoscermi così bene è un mistero…
Commentò a bassa voce, più una considerazione personale che un pensiero da condividere anche se, nel caso Noah avesse deciso di abbozzare una teoria in proposito, lei l’avrebbe ascoltata volentieri. Subito dopo l’eventuale scambio di opinioni, un sorriso soddisfatto si palesò sul viso dell’italoamericano, mettendo in allarme Tisifone che si voltò immediatamente in tempo per vedere Maxwell posarle sotto il naso – ehmm sul tavolo – un dolce a dir poco godurioso.
Signori, come conclusione di questa cena lo chef stasera vi propone tortino al cioccolato fondente con cuore morbido, gelato alla vaniglia, frutta fresca e cialda di cioccolato al latte e fondente. Buon appetito!
Sgranò impercettibilmente gli occhi mentre un gemito di apprezzamento le sfuggiva dalle labbra per poi umettarle con la punta della lingua, con un movimento lento, come se stesse già pregustando il sapore del dolce. L’accostamento frutta fresca e crema – o gelato come in quel caso – la faceva letteralmente impazzire.
... ce la fai a goderti il dessert prima di saltarmi addosso?
L’occhiata di sbieco che gli lanciò fu tutto fuorchè amorevole prima di essere sostituita da un’espressione serena e fintamente noncurante.
Ho le stesse probabilità che hai tu di non cedere alla tentazione di sbatterti su questo tavolo e gustare il dessert direttamente dal tuo corpo.
Affermò con voce sensuale, rigirando la cialda nel gelato per poi avvicinarla alla bocca. Con la punta si picchiettò le labbra semi dischiuse, sporcandole con qualche goccia di gelato che servizievole la lingua passò subito dopo a pulire, prima di avvolgersi intorno alla cialda. Con movimenti lenti e circolari la ripulì completamente di qualsiasi traccia di vaniglia, facendola scorrere tra le labbra per tutta la lunghezza, per poi intingerla nuovamente nella pallina di vaniglia. Prese poi la forchetta e praticò una piccola incisione nel tortino in modo da far scorrere fuori il morbido contenuto di cioccolata, per poi dividere in due una fragola. Vuoi assaggiare un po’ di frutta?
Chiese con il tono più ingenuo e innocente che poteva avere in circostanze simili, porgendogli un pezzetto di fragola bagnata di gelato e cioccolato trattenuta tra due dita. Quando, sollevato il braccio nella sua direzione, alcune gocce di gelato scivolarono lungo il palmo della mano, inclinò la mano e si sporse in avanti in modo da leccarsi l’incavo del polso con fare sensuale, senza distogliere lo sguardo da quello di Noah.
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da Noah » 13/12/2013, 16:09
Programmi su programmi: ecco cosa stavano facendo Noah e Tisifone, a dimostrazione di quanto seriamente fossero innamorati e decisi a stare insieme; programmi a lungo termine, che implicavano spostamenti, vacanze, gite insieme, tutto atto a costruirsi dei ricordi che fossero solo loro, e che soprattutto potessero essere talmente belli da soppiantare quelli negativi avuti precedentemente dalla donna, visto che Pellegrino era stato molto più fortunato in tal senso.
E’ un’idea fantastica! Potremo andare in Sicilia così la prossima volta mi presenterò da tuo padre preparata su ogni leccornia sicula esistente...
Il che significa che dovrò farti smaltire tutto quel cibo in ogni modo possibile ed immaginabile...
Commentò Noah, malizioso fino ad un certo punto perché se effettivamente Tisifone era decisa a conoscere tutta la cultura dolciaria siciliana, probabilmente avrebbe dovuto anche mettere in conto d'ingrassare a dismisura - senza allenamento specifico, dentro e fuori dal letto, s'intendeva.
... ma solo a un patto.
E sarebbe?
Soggiorneremo nella Italia babbana ma viaggeremo con una Passaporta.
Ma come, non vuoi prendere un aereo? E io che pensavo ne fossi rimasta affascinata... - la prese in giro, ben ricordando la sua espressione quando era arrivata all'aeroporto nemmeno 24 ore prima - Mi pare un giusto compresso, comunque. E sia, viaggio a modo tuo, vacanza a modo mio.
Ed ovviamente per lui era quello l'importante, farle scoprire il mondo babbano sotto un'ottica altrettanto babbana: era sicuro che la donna si sarebbe divertita, e per Noah quella di farle scoprire le sue origini sarebbe stata una possibilità entusiasmante; così, la conversazione proseguì mettendo a confronto i Noah e Tisifone del presente con quelli del passato, i punti in comune - pochi - e quelli in disaccordo - troppi - il tutto accompagnato dalla degustazione di un secondo di mare che pareva preannunciare una fine altrettanto golosa per quella cena romantica sull'acqua. Prima del dessert, però, un altro argomento delicato venne sfiorato tra i due, ovvero i commenti che, com'era normale ed ipotizzabile che accadesse, i coniugi Pellegrino avevano espresso nei confronti di Tisifone, mentre lei dormiva al piano di sopra: anche se per Noah era scontato che accadesse, sottolineò comunque che aveva conquistato entrambi, soprattutto Francesco che nei suoi modi di fare rivedeva molti di quelli della moglie.
E soprattutto so perfettamente come resistere alle tentazioni…
Oh, beh, mica puoi essere perfetta proprio in tutto, no?
Replicò l'italo-americano con un gran sorriso, sentendosi effettivamente piuttosto compiaciuto all'idea di essere riuscito, all'epoca, nonostante tutta l'indifferenza di Tisifone, ad arrivare lo stesso a lei, pur passando prima dal corpo e poi dal cuore - ma in fondo non era forse il risultato quello che contava davvero? Anche a Lucilya, comunque, la Divinante era piaciuta, e d'altronde come donna non le era stato difficile inquadrare l'altra, anche per i suoi modi di fare, di porsi: d'altronde la signorina Pellegrino era a contatto tutti i giorni con tante di quelle persone, che piano piano aveva imparato come comprenderle in fretta, e con Tisifone non era stato diverso; una capacità, comunque, che Noah sembrava aver fortunatamente ereditato da lei.
Come fate entrambi a conoscermi così bene è un mistero…
Mia madre ha un dono di natura, io ho ereditato il suo dono e in più credo che non ci sia nessun'altra persona al mondo sulla quale i miei occhi potrebbero soffermarsi di più.
Insomma, un modo come un altro per dire semplicemente che, essendo innamorato di lei, ogni più piccolo gesto fatto da Tisifone in tutti quei mesi era stato valutato e analizzato silenziosamente da Pellegrino, per permettergli di comprendere e conoscere la donna il più possibile senza che lei se ne accorgesse o si sentisse osservata. Allo stesso modo, sapeva che una volta arrivato il dolce le reazioni della compagna sarebbero state due: goduria allo stato puro per il dessert in sé, e desiderio palese di farsi sbattere su quel tavolo anche di fronte a tutti - ed il secondo era lo stesso desiderio che provava lui, tra l'altro. E infatti, non appena il cameriere si fu allontanato, Noah fu "costretto" a sopportare la vista di Tisifone che con quel dessert ci giocava, mentre per fortuna il suo essere seduto copriva l'erezione spontanea e a fatica contenuta che gli era spuntata tra le gambe.
Vuoi assaggiare un po’ di frutta?
Oh, credimi, c'è un frutto che ora vorrei decisamente assaggiare molto di più...
Replicò Noah a bassa voce, scendendo con gli occhi lungo il corpo di lei per andare oltre lo stomaco piatto, in mezzo alle gambe di lei, lì dove si trovava il suo frutto, per l'appunto, proibito; risalì con lo sguardo sul suo viso, soffermandosi sulla lingua che leccava le gocce di gelato colatele lungo il polso, e si sporse in avanti senza smettere di fissarla negli occhi, ora, per mordere la fragola che gli stava offrendo, stringendo con le mani il bordo del tavolo. All'improvviso era davvero contento che quella crociera fosse praticamente finita.
Sbrigati a mangiare il dessert - le ringhiò quasi addosso, senza porre fine al contatto visivo - perché ho bisogno di averti per me dentro una stanza per poter ricevere il mio.
E quelle parole erano, secondo lui, la premessa migliore per ciò che l'avrebbe aspettata in camera, una sessione di preliminari e sesso in cui Noah si sarebbe senza alcun dubbio cibato di lei, di ogni parte del suo corpo. Ed effettivamente il proprio, di dessert, quasi non lo guardò nemmeno, mangiandolo veloce mentre la barca attraccava al molo: attese comunque silenzioso ma eccitato nello sguardo che anche Tisifone avesse finito, per poi finalmente fare con lei un ultimo brindisi veloce, alzarsi dal proprio posto e scendere dalla barca con un ringraziamento altrettanto veloce all'equipaggio.
Giusto perché tu lo sappia - le sussurrò roco all'orecchio mentre cominciavano a camminare verso casa dei coniugi Pellegrino - i miei boxer stanno per scoppiare... e sarai tu a dover rimediare.
Un'altra piccola anticipazione di ciò che sarebbe successo in camera che sperava facesse eccitare lei tanto quanto, in quel momento, era eccitato lui: il viaggio di ritorno fu fatto quasi di corsa e con poche parole, con Noah che, semplicemente, ogni tanto attirava Tisifone a sé per rubarle un bacio bollente, o un morso al collo; aveva un bisogno irrefrenabile di lei, di fare l'amore in modo selvaggio e sporco con la sua donna, la sua compagna. Peccato che, una volta rientrati a casa - e con tutto che erano passati dalla porta sul retro del ristorante per non essere notati - Francesco riuscì ad intercettarli e dunque li fermò per un, si sperava, breve scambio di parole.
Ah, bene, siete tornati! E' stata una bella serata?
S'informò, con un sorriso burbero ma sincero negli occhi, leggermente sospettoso però come se temesse che i due avessero effettivamente cenato da qualche altra parte che non fosse il ristorante di famiglia.
Ah, prima che me lo dimentichi! Noah, figliolo, è arrivato un gufo da quel figlio di buona donna di Turner... quand'è che si deciderà a venirci a trovare il caro Lucas? Tua madre lo invita da mesi, e mai che sia riuscita a convincerlo!
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da Tisifone » 22/12/2013, 1:48
Ottimismo. Se Tisifone avesse dovuto scegliere tra le mille sfaccettature del carattere di Noah quale fosse quella che le era scivolata maggiormente sottopelle, influenzando in parte il suo modo di essere, avrebbe risposto che era l’innata capacità del compagno di cogliere la sfumatura positiva di qualsiasi evento. Era infatti con un sorriso divertito sul viso e una postura rilassata che stava pianificando nei dettagli più superficiali una vacanza in Italia che non aveva realmente in programma di fare ma che probabilmente alla fine avrebbero realizzato solo per poterle permettere di godersi a pieno i nomignoli romantici con cui il suo compagno aveva intenzione di rivolgersi a lei nella lingua madre di Francesco. Una parte di lei era ancora stupefatta dal non avvertire l’usuale stretta alla bocca dello stomaco, precursore di un’attacco di ansia, per il trovarsi a fare progetti a così lunga scadenza, ma le bastava dare un’occhiata veloce intorno per ricordarsene il motivo. Il viaggio a NY, le gita fuoriporta, le incursioni nel mondo babbano alla scoperta della loro cultura: tutte attività che si erano ripromessi di compiere la sera del loro primo appuntamento, ancor prima che la passione travolgesse il suo autocontrollo e la spingesse a gettarsi, non senza qualche ritrosia, tra le sue braccia, e che avevano puntualmente svolte nel corso degli ultimi mesi. Perché quindi preoccuparsi che qualcosa che potesse andare storto e impedire loro di andare davvero in Sicilia, quando invece poteva concentrarsi sulle innumerevoli leccornie che avrebbe potuto assaggiare e poi commentare con Pellegrino Senior? Il che significa che dovrò farti smaltire tutto quel cibo in ogni modo possibile ed immaginabile...Humm sono certa che ti dimostrerai un personal trainer scrupoloso e inflessibile e io sarò costretta a obbedire a ogni tuo ordine senza discutere... Oh cosa non si fa per qualche dolcetto…Mormorò con un tono affranto e disperato, scuotendo la testa e lasciandosi sfuggire un respiro profondo, le labbra increspate nel tentativo di nascondere l’accenno di risata che le stava risalendo dalla gola. Non era per nulla dispiaciuta che Noah la aiutasse a tenere a freno la sua voglia incontenibile di dolci non limitandola a tavola ma bensì strutturando un piano di allenamento brucia grassi, soprattutto se le sessioni da svolgere in camera da letto superavano il numero di km che avrebbero dovuto percorrere di corsa. Si, decisamente la prospettiva di quella vacanza italiana si faceva ogni momento più allettante anche se c’era ancora un piccolo dettaglio che era meglio chiarire subito: la magia l’avrebbero messa in valigia dopo essere giunti a destinazione. Ma come, non vuoi prendere un aereo? E io che pensavo ne fossi rimasta affascinata... – assottigliò gli occhi, privi adesso di qualsiasi allegria, a quella presa in giro, arricciando le labbra in un broncio irritato. Era certa che nulla sarebbe riuscito a farle cambiare idea sugli aerei, neanche il suo testardissimo compagno - Mi pare un giusto compresso, comunque. E sia, viaggio a modo tuo, vacanza a modo mio.Annuì soddisfatta, i lineamenti del viso nuovamente distesi e allegri, riflettendo come il segreto del loro stare bene insieme potesse essere condensato in quella semplice parola “compromesso”. Nonostante le cose che avevano in comune, come ebbero modo di scoprire poco dopo, fossero davvero poche, il loro desiderio di venirsi incontro era talmente spontaneo da essere vissuto non come un sacrificio ma come una sorta di avventura per ampliare le proprie conoscenze e rivedere, perché no, le proprie opinioni su alcuni argomenti, senza però volere prevaricare l’altro in alcun modo. E le cose che Tisifone stava imparando da Noah erano talmente tante – e per alcuni anche talmente ovvie – che si ritrovava la maggior parte del tempo a sorridere meravigliata come una bimba che entrava la prima volta da Mielandia. Il resto del tempo solitamente era impegnata ad arrossire per l’imbarazzo dovuta a qualche espressione inqualificabile del proprio compagno, dote quella che aveva appurato essere di tipo ereditario. Lucilya e Francesco però avevano dimostrato di avere maggior tatto del figlio visto che avevano atteso che lei si ritirasse per riprendersi dalle fatiche del viaggio prima di esprimere dei commenti sulla sua persona e sul rapporto con il Master Teacher, rapporto che all’inizio della serata era ancora puramente di stampo amicale. Sarebbe di certo arrossita per i complimenti che Francesco sembrava averle rivolto, riconoscendosi abbastanza nella definizione di “donna tosta” che Noah le aveva dato, mentre non sarebbe riuscita a dissimulare lo choc nel rendersi conto di quanto Lucilya fosse riuscita a “leggerle” l’animo. Soprattutto, conoscendo i suoi irrazionali meccanismi di difesa, avrebbe di certo finito per dire qualcosa di caustico e offensivo che avrebbe potuto incrinare irrimediabilmente i suoi rapporti con tutta la famiglia Pellegrino. Anche adesso quella scoperta era riuscita a scuoterla dal profondo ma, complice l’atmosfera romantica e il sentimento di amore che traboccava dal suo cuore, era riuscita a reagire in maniera pacata senza però nascondere il leggero senso di inquietudine che l’aveva colpita. Mia madre ha un dono di natura, io ho ereditato il suo dono e in più credo che non ci sia nessun'altra persona al mondo sulla quale i miei occhi potrebbero soffermarsi di più.
Empatia mista a un profondo spirito di osservazione. Tutte doti naturali e solo all’apparenza innocue ma che tranquillizzarono non poco lo spirito sospettoso della donna. E ti conviene tenere i tuoi bellissimi occhi ancorati stabilmente a questa persona se non vuoi conoscere la furia di una donna gelosa…Puntualizzò, spostandosi leggermente dal tavolo e facendo scorrere le mani lungo tutta la sua figura, con uno sguardo minaccioso e famelico allo stesso tempo. Era lusingata dal sapere di aver occupato così tanto la mente, e sperava anche i sogni, dell’italoamericano e sperava che le cose non sarebbero cambiate in futuro solo perché adesso stavano ufficialmente e definitivamente insieme. Ogni traccia di animosità scomparve dal volto della donna non appena il cameriere posò di fronte a lei quella goduria di cioccolato e gelato che rappresentava il dessert. Spostò lo sguardo dal piatto all’uomo seduto al suo fianco, valutando l’opzione di gustarsi il dolce direttamente sul suo corpo e poi “costringerlo” a fare lo stesso, per poi optare per una forma di seduzione– o almeno sperava che lo sarebbe stata - più soft volta ad alimentare il desiderio reciproco e tenderlo il più possibile fino a quando non fosse giunto il momento di farlo esplodere. Iniziò quindi a giocare con tortino di cioccolato, leccando il gelato intorno alla cialda e mordicchiando la punta della fragola con movimenti lascivi, prima di tendere la mano in direzione del compagno e offrirgliene un po’. Oh, credimi, c'è un frutto che ora vorrei decisamente assaggiare molto di più...Fremette sotto il peso dello sguardo affamato con cui Noah percorse la linea del suo corpo, agitandosi eccitata sulla sedia e dischiudendo leggermente le gambe, la gonna che si sollevava quel tanto che bastava da far intravedere il pizzo delle calza autoreggenti. Cercando di ignorare il calore che si stava concentrando nel suo basso ventre e le pulsazioni del suo frutto proibito, continuò quel piccolo spettacolo. Piegò il viso verso il proprio braccio, la punta della lingua che scivolava sulla pelle del proprio polso per raccogliere con movimenti lenti e sensuali alcune gocce di gelato, senza distogliere gli occhi da quelli di Noah, cercando di trasmettergli il desiderio che avvertiva di leccare un altro tipo di gocce. Sbrigati a mangiare il dessert – lo stomaco le si contrasse a quel ringhio per l’anticipazione - perché ho bisogno di averti per me dentro una stanza per poter ricevere il mio.Un altro brivido di eccitazione le corse lungo la colonna vertebrale, facendole venire la pelle d’oca e tendere il tessuto leggero della maglia all’altezza del petto in un segno inequivocabile dell’effetto che le parole dell’uomo avevano avuto su di lei. In un gioco perverso in cui l’attesa era il più forte degli afrodisiaci, Tisifone riprese a dedicarsi al suo dolce con una lentezza quasi esasperante, provocando il compagno con dei piccoli mugoli di apprezzamento, leccando dal cucchiaino ogni traccia di cioccolato e strusciando una gamba sulla sua, senza perdere mai il contatto visivo. Una volta attraccati, Tisifone aveva la sensazione di non aver mai desiderato nessuno con l’intensità e la forza con cui desiderava Noah in quel momento, e maledì il desiderio dell’altro di non usare la magia perché avrebbe tanto voluto che smaterializzasse entrambi direttamente in una camera da letto sigillata e insonorizzata invece di dover affrontare la tortura di una passeggiata fino a casa. Giusto perché tu lo sappia – sospirò sentendo il fiato caldo del suo uomo solleticarle la pelle sensibile dell’orecchio e risvegliando tutte le sue terminazioni nervose - i miei boxer stanno per scoppiare... e sarai tu a dover rimediare.Rimedierò in tanti e tali modi da farti rimpiangere di aver sprecato tutto questo tempo a camminare…Sussurrò di rimando, aderendo – se non si fosse spostato - con il corpo a quello dell’altro per coinvolgerlo in un bacio languido e passionale, il bacino che ondeggiava allusivamente, ricambiando in quel modo la promessa di una notte sfrenata. Non prestò per nulla attenzione alla strada che percorsero per tornare al ristorante, troppo impegnata a baciare, mordere e provocare il suo compagno, attività quelle che le fecero riconsiderare per un secondo o due l’attrattiva della passeggiata rispetto alla Smaterializzazione. Inutile dire che trovare Francesco ad aspettarli nel retro del ristorante decretò la vittoria schiacciante della Magia su qualsiasi altra trovata babbana. Ah, bene, siete tornati!Ehmm… si… - balbettò completamente rossa dall’imbarazzo e dalla sessione di baci che si erano scambiati lungo il tragitto. Cercò di riassettare il vestito e la giacca, non esattamente la loro posto, e assumere un atteggiamento più consono – Mi spiace se l’abbiamo svegliata. Si scusò, non permettendosi di pensare che l’uomo li avesse aspettati svegli come se fossero stati una coppia di quindicenni. E' stata una bella serata?Stupenda. Suo figlio si è dimostrato galante, premuroso e romantico oltre ogni aspettativa. – affermò soddisfatta con una luce di pura felicità che le illuminava il viso, rafforzando la presa sulla mano del compagno che non aveva lasciato quando Pellegrino Senior era comparso. Erano una coppia, era orgogliosa di essere sua e non aveva intenzione di nasconderlo a nessuno, men che meno alla sua famiglia. – Complimenti ha fatto davvero un bel lavoro.Affermò sincera, posando la testa sulla spalla del compagno, e rivolgendo uno sguardo carico di gratitudine all’uomo più grande perché davvero credeva che tutte quelle buone qualità di Noah fossero frutto dell’educazione ricevuta. Ah, prima che me lo dimentichi! Noah, figliolo, è arrivato un gufo da quel figlio di buona donna di Turner... Tumph! Il cuore di Tisifone perse un battito a sentir pronunciare quel cognome, il corpo che si irrigidiva in quella che improvvisamente diventava una posizione scomoda, il sorriso che diventava più tirato e finto, il respiro agitato. Calma… non iperventilare… E’ solo una coincidenza… Rilassati… non può essere…quand'è che si deciderà a venirci a trovare il caro Lucas? Non percepì nient’altro delle parole di Francesco, le orecchie piene di un ronzio fastidioso che aumentava di intensità ogni secondo che passava. Avvertì uno spasmo all’altezza della bocca dello stomaco e si allontanò di scatto da Noah un po’ per paura di rimettere l’ottima cena che avevano gustato insieme un po’ per il panico che si stava impossessando di lei. Lucas Turner?Riuscì a chiedere con voce stranamente ferma anche se totalmente incolore. Da come si stava esprimendo Francesco, Lucas doveva essere un amico di famiglia e non un semplice cliente del ristorante, o almeno lei così credeva in base alla sua scarsa esperienza in campo della ristorazione, e questo voleva dire che Noah sapeva, doveva sapere, che insegnava a Hogwarts ma allora perché non le aveva mai parlato di lui? Era davvero possibile che in tutti quei mesi i due vecchi amici non si fossero mai visti? Che non avessero parlato delle loro vite? Che non avessero parlato di lei? A quell’ultimo interrogativo il mondo le crollò letteralmente addosso, spingendola a fare un altro passo indietro. Scusatemi… io… mi sento un po’ stanca… - doveva andarsene da lì in fretta prima di svenire, urlare o fare qualsiasi altra cosa sconveniente - Buona notte ... E se anche il suo comportamento fino a quel momento fosse passato inosservato l’occhiata che rivolse al compagno prima di congedarsi fu abbastanza esplicativa del fatto che ci fosse qualcosa che non andava. Non c’era alcuna traccia della lussuria, del desiderio che vi si poteva leggere fino a pochi minuti prima, ma solo vuoto, lo stesso vuoto che lui aveva scorto quella prima sera a casa sua quando le aveva chiesto di poterla corteggiare. Rasentando la maleducazione, Tisifone si diresse verso le scale, con passo rigido, combattendo contro il bisogno di correre via come se avesse una schiera di Dissennatori alle calcagna. [ In camera di Tisifone] Non appena si fu richiusa alle spalle la porta della stanza, Tisifone corse in bagno a vomitare, la tensione che alla fine aveva avuto la meglio su di lei e sul suo autocontrollo. Per quanto l’idea che Noah sapesse che lei e Lucas fossero stati insieme la infastidisse e le creasse un qualche imbarazzo non era quello ad aver generato in lei quel tipo di reazione. Ormai la sua storia con l’ex Tassorosso era un capitolo chiuso e per quanto ci tenesse ancora molto a lui sapeva perfettamente che ciò che li legava era un profondo quanto strano sentimento di amicizia che andava al di là di qualsiasi altra cosa avesse mai provato prima. Il tarlo che le si era insinuato nella mente era che Noah fosse a conoscenza anche del motivo per cui si erano lasciati, di quello che aveva fatto – che era stata costretta a fare – e quello era qualcosa che non riusciva a sopportare. Una vocina nella sua mente inoltre non faceva altro che chiederle com’era possibile che quel dettaglio non fosse emerso prima. Potrebbe conoscere anche Julie…Quel pensiero la fece barcollare e si trattenne con forza la bordo del lavandino a cui si era avvicinata per darsi una rinfrescata. Per quanto l’idea di Noah e l’americana amici stonava decisamente con l’opinione che aveva di entrambi, non poteva escludere quell’opzione a priori per quanto le facesse rivoltare lo stomaco. Con passo malfermo ritornò in stanza e appellò con un colpo di bacchetta una tuta dall’armadio e lentamente iniziò a spogliarsi. Non era esattamente quello il modo in cui aveva creduto di concludere la serata e di certo non era quella la mise con cui avrebbe voluto accogliere Noah nel caso avesse deciso di farle visita dopo essersi congedato dal padre ma di sicuro rispecchiava il suo stato d’animo.
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Tisifone
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da Noah » 23/12/2013, 23:13
Humm sono certa che ti dimostrerai un personal trainer scrupoloso e inflessibile e io sarò costretta a obbedire a ogni tuo ordine senza discutere... Oh cosa non si fa per qualche dolcetto…
... d'ora in poi, a colazione, quattro cannoli e cinque tortini al cioccolato fondente, te l'ha detto il dietologo vero?
Rispose Noah, inizialmente serio e grave prima di fare un gran sorriso mentre la sua mente gli riportava immagini ben poco caste di come avrebbe potuto far smaltire a Tisifone tutti gli zuccheri ingeriti; e bisognava ammettere che l'uomo, di fantasia, ne aveva davvero parecchia, perlomeno quando si parlava di lui e della compagna, presi da una bollente sessione di sesso sotto le coperte, sul pavimento o su qualunque altra superficie disponibile. Purtroppo non avrebbero potuto dedicarsi solo a quello, ed in effetti Tisifone avrebbe dovuto essere pronta a sudare come mai prima, ma Noah era sicuro di riuscire a rendere i propri estenuanti allenamenti molto più piacevoli di quelli precedenti, perché a differenza di prima ora poteva darle un bacio, farle una carezza, chiamarla "amore" mentre la spronava a dare tutta se stessa o la rassicurava su quanto fosse stata brava. Non era certo quella, comunque, l'unica cosa positiva a cui pensare: era ben pronto, infatti, a mettere in atto il suo progetto, e a portare davvero la propria compagna in Italia... dopotutto non era riuscito in tutto ciò che aveva organizzato, fino a quel momento? Non l'aveva fatta salire su un autobus, non le aveva insegnato un po' della cultura babbana, non si erano concessi delle piacevoli gite fuori porta, e non aveva forse convinto la donna a raggiungerlo in America? Se era riuscito a fare tutto questo, perché mai avrebbe dovuto fallire nell'organizzazione di una bella gita in Italia, alla scoperta dei gusti e dei sapori della Sicilia? Certo, avrebbero dovuto usare la magia almeno per il viaggio, evitando l'aereo... ma era una concessione che Noah faceva davvero piacere ad accettare, sapendo che in cambio Tisifone si sarebbe messa nelle sue mani per tutto il resto della vacanza: l'idea di fare quei progetti a lungo, lunghissimo termine, gli riusciva anche più semplice visto che entrambi i genitori avevano detto senza mezzi termini cosa pensassero della Divinante, ed in entrambi i casi il loro giudizio era stato positivo, quello di Francesco più oggettivo, quello di Lucilya forse influenzato da ciò che la signora Pellegrino aveva letto negli occhi dell'altra, le stesse cose che vi aveva letto Noah d'altronde.
E ti conviene tenere i tuoi bellissimi occhi ancorati stabilmente a questa persona se non vuoi conoscere la furia di una donna gelosa…
Uhm, ma guarda che bella signorina che c'è lì...
Commentò di rimando Pellegrino, fissando fuori dall'oblò dove in realtà non c'era un bel niente da vedere, ma per il semplice gusto di stuzzicare la gelosia di lei che, manco a dirlo, lo faceva eccitare non poco, come lo eccitava il suo sguardo, il suo modo di fare, specie quando decideva di volerlo far morire a tutti i costi con una degustazione del dessert - tortino al cioccolato con cuore fondente - tutta particolare, sensuale al punto da spingerlo quasi a prendere il dessert ed incartarlo per mangiarselo a casa, possibilmente in mezzo alle gambe di lei; per questo le intimò anche di sbrigarsi, di mangiarlo il più velocemente possibile per poter tornare a casa e dedicarsi al piacere reciproco. Inutile dire che Tisifone fece l'esatto contrario, mangiandosi quel dannato dessert con tutta la lentezza del mondo, al punto che Noah dovette artigliare i bordi del tavolo per non fare qualcosa di incivile, rude ed avventato, tipo mandare gambe all'aria il legno, sbatterla contro il pavimento e fargliela pagare per non avergli dato retta.
Rimedierò in tanti e tali modi da farti rimpiangere di aver sprecato tutto questo tempo a camminare…
In effetti si stava maledicendo per non essersi smaterializzato direttamente in camera di lei - o di Noah - appena scesi dalla barca, ma aveva promesso a Francesco che sarebbero passati dalla porta d'ingresso per tranquillizzare lui e la moglie che erano tornati a casa "sani e salvi" e la sua educazione da bravo ragazzo rispettoso della volontà dei genitori - il più delle volte - aveva avuto la meglio sui suoi istinti più bassi, anche se non era sicuro che questo Tisifone l'avrebbe apprezzato. Però era altrettanto bello sentirla strusciarsi contro di sé, ricambiare i suoi baci caldi, accarezzare i suoi fianchi ed il suo sedere come anticipazione di quello che sarebbe venuto dopo... anche se prima dovevano salutare Francesco, ancora sveglio al loro rientro.
Ehmm… si… Mi spiace se l’abbiamo svegliata.
Svegliato? Benedetta ragazza, ho un ristorante da mandare avanti io, sai? - replicò Francesco con una gustosa risata - Ho finito di pulire e sistemare tutto poco fa, puoi chiedere alle mie stanche ossa se non ci credi!
Aggiunse con un sorriso divertito e burbero al tempo stesso, prima d'informarsi sulla serata dei due.
Stupenda. Suo figlio si è dimostrato galante, premuroso e romantico oltre ogni aspettativa. Complimenti ha fatto davvero un bel lavoro.
Il vero lavoro l'ha fatto mia moglie... io ci ho solo messo un po' del mio - commentò l'uomo, scuotendo la mano per minimizzare quel complimento che comunque gli aveva fatto non poco piacere - Ma evidentemente ha preso la parte migliore del sottoscritto...
Si permise di dire in aggiunta, abbassando lo sguardo sulle mani dei due con un mezzo sorriso saputo: era stato chiaro fin dal principio quali fossero le intenzioni di Noah verso la misteriosa - prima del suo arrivo - Tisifone, ed ora appariva altrettanto chiaro che quelle intenzioni le aveva pienamente raggiunte. Senza sapere cosa le sue parole avrebbero scatenato di lì a poco, Francesco diede un'ultima notizia a Noah, una notizia che sapeva gli sarebbe interessata visto che riguardava il suo grande amico inglese.
Lucas Turner?
Esatto, un vecchio amico di Noah... - rispose Francesco, prima di aggiungere, avendo fatto il collegamento solo in quel momento - In effetti lei dovrebbe conoscerlo, giusto Tisifone? Lavorate nella stessa scuola, se ho capito bene.
No, Francesco non era la persona migliore con cui parlare di quelle cose, della vita magica di Noah, di Lucas o di Tisifone, ma il figlio sì, e gli fu chiaro fin da subito che qualcosa non stava andando: sì, sapeva che erano colleghi, ma perché la cosa la stava turbando fino a quel punto?
Scusatemi… io… mi sento un po’ stanca… Buona notte ...
Buonanotte signorina Samyliak!
Vado anch'io pà, dormi bene!
No, non aveva alcuna intenzione di lasciare in sospeso la conversazione, adesso doveva capire perché Tisifone avesse reagito in quel modo: cos'era che gli sfuggiva, che era riuscito a rovinare un'intera serata? Le lasciò il tempo di calmarsi, ne approfittò per farsi una doccia e si cambiò, indossando dei pantaloni ed una maglia a maniche lunghe, il tutto nero, prima di arrivare alla camera di lei, bussare ed entrare.
... puoi spiegarmi dove ho sbagliato?
Le domandò una volta che se la trovò davanti, calmo nel tono ma palesemente ansioso e preoccupato nello sguardo.
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