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Relazioni Magiche Internazionali: Corpo delle Convenzioni dei Commerci Magici Internazionali, Ufficio Internazionale della Legge sulla Magia, Seggi Britannici della Confederazione Internazionale dei Maghi
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da Joël » 25/11/2013, 11:50
Non appena la veterinaria entrò all'interno della stanza adibita ad ufficio, il Difensore Legale si permise di darle uno sguardo molto accurato. Pelle chiarissima accostata ad un vestito nero che faceva risaltare le forme delicate e morbide della ragazza. Scarpa parigina, una tipologia di abbigliamento per i piedi che l'uomo non disdegnava, trovandolo sia casual che elegante allo stesso tempo. Capelli biondi e portamento giovanile seppur contenuto, professionale, ben diverso da quello della persona appena uscita poco prima. Unico elemento effettivamente in comune con Monique fu lo sguardo: gli occhi chiarissimi che, rasentando il color ghiacciato, esprimevano una profondità del tutto particolare, deliziosamente femminile e piacevole da ammirare. Ad una attenta analisi dell'espressione si poteva giungere alla conclusione che all'ospite non andasse troppo di trovarsi lì e con lì probabilmente si intendeva il Ministero, ma era soltanto una lieve supposizione non supportata da alcun fatto reale. Le strinse la mano e sentì subito una presa salda e decisa. Cominciava bene.
Il piacere è mio, avvocato. Come posso aiutarla?
Mettendo la sua professione al mio servizio per 72 ore. Si sieda, le spiegherò nel dettaglio la questione, se può attendere però, concludo un momento delle faccende in sospeso.
Calcolando che avrebbe voluto poi parlarle molto accuratamente dell'impiego, Joël si prese quei pochi minuti successivi per sistemare nell'archivio gli ultimi faldoni, richiamando la segretaria per darle ogni disposizione per le cause del tardo pomeriggio, raccomandandosi inoltre di effettuare una prenotazione al ristorante più caro e buono del mondo entro una settimana esatta da oggi. La coordinazione e la precisione rappresentavano i suoi punti di forza, così come nel lavoro di Difensore Legale, come in quello di Mercenario. Una volta finito davvero tutto, monsieur Montesquieu si avvicinò alla propria poltrona prendendo posto, sistemandosi la cravatta e la giacca, tornando focalizzato completamente sulla bionda in attesa della sua attenzione. A livello puramente ormonale Rachel lo attirava alquanto, forse più di quanto si aspettasse da una "normale" bella ragazza. Gli capitava spesso di andare a letto con le donna che assumeva per incarichi, se esse decidevano di starci, naturalmente, e si sentì decisamente infastidito dal proprio corpo per quelle sensazioni di attrazione fin troppo evidenti, proprio adesso che voleva orientare le sue complete attenzioni sulla francese che l'aveva lasciato otto anni prima. Chiusi gli occhi un istante, concentrandosi nello scacciare via qualsiasi pensiero non professionale nei confronti della ragazza il quale nome in realtà era Callisto, poi lentamente li riaprì con un lungo respiro, prendendo una cartellina dal secondo cassetto passandola proprio alla persona in questione. All'interno della cartella, alcune fotografie esplicative.
Intorno e dentro il mio castello posseggo molti animali. Alcuni di loro rientrano ancora nell'assicurazione medica del veterinario che se ne occupava prima, ma i cavalli, i cigni, i falchi, le aquile e le tartarughe necessitano della visita veterinaria annuale e dei relativi vaccini, qualora ne avessero bisogno. Vorrei incaricarla di diventare il mio veterinario ufficiale, il nuovo veterinario della famiglia reale d'Andorra, in quanto la sua reputazione si è fatta velocemente strada in tutta Europa. Dovrà occuparsi completamente di loro per tre giorni, nei quali ovviamente sarà ospite nella mia reggia, completamente spesata di tutto. Potrà fare come se fosse in casa sua, l'unica cosa che le chiedo è di trattare quegli animali come tratterebbe suo fratello, qualora ne avesse uno. E' una richiesta che si sente di poter accettare, miss Dyther?
Non c'era molto altro da aggiungere in realtà. Cioè, alla fine bisognava partire prima da quella domanda per poi eventualmente aprirsi ad altri tipologie di conversazione. L'uomo dovette nuovamente concentrarsi più del necessario per non sorvolare con lo sguardo il corpo seduto della dottoressa, maledicendosi mentalmente per quell'equilibrio instabile nei suoi desideri che tal volta non gli permetteva nemmeno di riflettere lucidamente. Forse era anche causa della carica erotica lasciata dal recente incontro, non poteva affermarlo con sicurezza, ma la questione seria era che nessun'altra ragazza prima di lei era mai riuscita ad attirarlo sessualmente in così poco tempo e ciò lo destabilizzava alquanto. Tuttavia l'espressione rimase impassibile, distaccata, apparentemente serena e distesa: in questo il suo lavoro era sempre di immenso aiuto.
Ultima modifica di Joël il 25/11/2013, 15:20, modificato 1 volta in totale.
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da Callisto » 25/11/2013, 13:28
Joël Montesquieu, il Principe di Andorra - avevano parlato di lui sulla Gazzetta del Profeta circa una settimana prima, e Callisto cercava di tenersi sempre molto informata sulle novità sia del mondo babbano che di quello magico - era un uomo bello, carismatico ed affascinante, questo pensò la donna quando se lo ritrovò di fronte e gli strinse la mano, studiando il suo volto pulito ed il sorriso affabile che gli aveva incurvato le labbra; dentro di sé rifletté che probabilmente, con quel fascino da nobile alla mano, corteggiare il sesso femminile non doveva risultare per lui troppo difficile, e distrattamente si chiese se le proprie doti - indotte e artificiali, in un certo senso, ma comunque presenti - avessero presa anche su un tipo apparentemente così controllato come il francese pareva essere.
Mettendo la sua professione al mio servizio per 72 ore. Si sieda, le spiegherò nel dettaglio la questione, se può un momento attendere però, concludo un momento delle faccende in sospeso.
Naturalmente, faccia con comodo.
Non era solita a mettere fretta ai propri potenziali clienti, soprattutto quando li incontrava sul loro luogo di lavoro - per quanto questo avvenisse molto di rado; si avvicinò alla sedia che Joël le aveva indicato e lì vi si accomodò, accavallando le gambe e posandosi le mani in grembo, lo sguardo chiaro che si permetteva di vagare con discreta curiosità qua e là, quasi a voler conoscere qualcosa di più dell'uomo che l'aveva chiamata tramite gli oggetti che lo circondavano. Quando finalmente il francese le si sedette di fronte, Callisto gli donò un sorriso professionale, sereno e pacato, velato da un pizzico di curiosità ben più che comprensibile, visto che ancora non sapeva perché fosse stata richiesta la sua presenza in quel luogo, e di fronte a lui: non ricevette subito una risposta a parole, però, perché per iniziare il discorso il francese preferì optare per delle fotografie che, naturalmente, rendevano subito chiaro i tipi di animali che a Joël stavano a cuore, e di cui probabilmente - come ebbe conferma poco dopo - si sarebbe dovuta prendere cura lei; mentre studiava quelle immagini, lo sguardo assunse una luminosità nuova, forse inaspettata per chi la osservava, ma sicuramente non per Callisto. Gli animali, la sua ragione di vita da quando aveva deciso che quella sarebbe diventata la sua strada: lavorare con loro era sempre un piacere per lei, e già solo vederli in fotografia le faceva venire una gran voglia di conoscerli di persona; si umettò le labbra, sfiorando le immagini con un movimento delicato dei polpastrelli della mano destra, poi alzò lo sguardo sul francese ed attese ch'egli accompagnasse le parole alle immagini.
Intorno e dentro il mio castello posseggo molti animali. Alcuni di loro rientrano ancora nell'assicurazione medica del veterinario che se ne occupava prima, ma i cavalli, i cigni, i falchi, le aquile e le tartarughe necessitano della visita veterinaria annuale e dei relativi vaccini, qualora ne avessero bisogno. Vorrei incaricarla di diventare il mio veterinario ufficiale, il nuovo veterinario della famiglia reale d'Andorra, in quanto la sua reputazione si è fatta velocemente strada in tutta Europa.
Sicuramente sarebbe stato un colpo non da poco per la sua carriera, non era da tutti diventare il medico privato, seppur degli animali, di una famiglia reale.
Dovrà occuparsi completamente di loro per tre giorni, nei quali ovviamente sarà ospite nella mia reggia, completamente spesata di tutto. Potrà fare come se fosse in casa sua, l'unica cosa che le chiedo è di trattare quegli animali come tratterebbe suo fratello, qualora ne avesse uno.
Non c'era nemmeno bisogno di chiederlo, monsieur Montesquieu.
Commentò con dolcezza la donna, con un accento francese perfetto visto tutto il tempo vissuto a Grenoble, quando ancora era convinta che Tezzereth sarebbe arrivato a prenderla per portarla via e non lasciarla più sola.
E' una richiesta che si sente di poter accettare, miss Dyther?
Passare tre giorni lontano dal mio studio a Londra non è poca cosa, avvocato... - rispose inizialmente Callisto: aveva avviato da poco il proprio studio veterinario, avendo lavorato come affiliata per anni, e per quanto fosse partita subito col piede giusto, assentarsi per 72 ore poteva essere un bell'azzardo - In ogni caso, se davvero ha così urgente bisogno del mio aiuto, immagino di non potermi esimere dall'accettare - aggiunse, ripromettendosi di organizzare il proprio lavoro in modo da non lasciare nessun cliente e nessun animale nei guai - Perciò d'accordo, accetto il lavoro.
Concluse con un sorriso più ampio sulle labbra, restituendogli le fotografie che ancora aveva tenuto per sé: sarebbe stato bello cambiare aria, in fondo, stare in un posto nuovo e prendersi cura di animali così diversi ma comunque affini a lei, tutti, grazie agli Elementi che le vorticavano nello spirito. Sì, si presupponeva una bellissima esperienza.
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da Joël » 25/11/2013, 21:52
Non c'era nemmeno bisogno di chiederlo, monsieur Montesquieu.
E' nella mia "filosofia", essere sempre preciso e non lasciare mai nessun particolare al caso, miss Dyther.
Passare tre giorni lontano dal mio studio a Londra non è poca cosa, avvocato...
Nemmeno se il suddetto studio riceverà una sovvenzione di 5.000 Galeoni per l'acquisto di attrezzature veterinarie? La dottoressa ufficiale della famiglia reale d'Andorra merita di possedere la struttura più prestigiosa e all'avanguardia che ci sia. Senza contare che con un tale introito economico potrà tranquillamente permettersi sostanziali sconti per tutti coloro che in quelle 72 ore non potranno usufruire della sua, sicuramente, onesta e non ostentata bravura...
Non avrebbe badato a spese pur di sapere i suoi animali nelle mani di una persona non solo speciale ma anche competente. Se davvero Rachel faceva al caso suo, allora la sua persona avrebbe ricevuto privilegi dalla propria nuova posizione esattamente come qualunque altro impiegato della famiglia reale, a cominciare dallo studio e dalla notorietà che i soldi di monsieur Montesquieu avrebbe portato in brevissimo tempo, notorietà già ben avviata dalle doti capaci e professionali della bionda dagli occhi chiari. Jo sapeva sempre trovare il compromesso giusto e sapeva che tre giorni lontani da un ufficio comportavano diversi problemi, per questo desiderava risarcire quell'assenza con un dovuto incentivo a non lasciar stare quel prestigioso lavoro solo per esser certi di non deludere altre persone e potenziali clienti alla ricerca di cure per i propri animali.
In ogni caso, se davvero ha così urgente bisogno del mio aiuto, immagino di non potermi esimere dall'accettare. Perciò d'accordo, accetto il lavoro.
Osservò a lungo il sorriso della ragazza e rispose velocemente, quasi di istinto, forse sempre legandosi all'impulso di poco prima. Non c'era molto da analizzare in lui: sentiva la voglia di alzarsi, andare da lei e combinare quanto di più indicibile fosse possibile immaginare. Assurdo, completamente fuori luogo per i sentimenti che provava, ed infatti ricacciò nuovamente quei desideri classificandoli come fastidiosi cercando di concentrarsi a lungo sulla figura di Monique e sulla cena che avrebbe avuto con lei la settimana successiva. Sapeva che se l'avesse riconquistata, se fosse riuscito ad averla per sé, allora ogni altra persona, ogni altra bella donna del pianeta sarebbe totalmente scomparsa dalle sue fantasie, conferendo l'esclusiva assoluta alla meravigliosa francese dal portamento pari a quello di una Dea. Riprese le fotografie, posando il fascicolo annesso nello stesso cassetto dal quale era stato afferrato, chiudendolo e serrandolo con una chiave.
La ringrazio e le prometto che si troverà bene presso il mio castello. Non le mancherà nulla. Ovviamente ha un ampio lasso di tempo per organizzarsi, difatti avrò bisogno dei suoi servigi a partire dal prossimo mese. In questa maniera potrà avvertire repentinamente i suoi clienti e sistemare le faccende più urgenti.
Strapparla troppo presto dalla sua quotidianità sarebbe stato non solo sgarbato ma anche molto complicante. Il Difensore Legale conosceva tutte le adeguate procedure per far funzionare un rapporto lavorativo, a cominciare proprio dalla simpatia che doveva trasmettere alla persona e alla tranquillità di non avere sulle spalle esigenze o doveri molto sopra la norma, tanto da stressarsi. Un mese, trenta giorni per organizzare tutto, se poi lei ne avesse chiesti una decina in più non ci sarebbe stato alcun problema. Ed ancora un mal pensiero, questa volta fissando per sbaglio il petto della giovane, uno sguardo forse intercettabile, non l'avrebbe potuto stabilire con certezza, ma la sicurezza e la tranquillità che mostrava nel volto Joël lo aiutava tantissimo a far sembrare il caso solo una coincidenza.
Vuole parlarmi un poco di lei? Lo trovo giusto, se va a vedere. Avevo un ottima amicizia e legame nei confronti dell'ex veterinario di famiglia, mi piacerebbe fosse lo stesso anche con lei. Senza contare che l'intesa umana favorisce molto quella professionale, non trova?
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da Callisto » 25/11/2013, 23:05
Chiaro che assentarsi 3 giorni dal proprio studio non fosse esattamente il massimo per un'attività aperta da poco, ed era altresì chiaro che, di conseguenza, non fosse semplice per Callisto accettare così di punto in bianco, senza rifletterci nemmeno per un secondo; era anche vero, però, che le parole successive di Joël l'aiutarono non poco nella sua scelta.
Nemmeno se il suddetto studio riceverà una sovvenzione di 5.000 Galeoni per l'acquisto di attrezzature veterinarie?
Inarcò un sopracciglio, palesemente interdetta da quelle parole, e lo fissò per alcuni secondi con aria interrogativa, invitandolo con lo sguardo ghiacciato a spiegarsi meglio.
La dottoressa ufficiale della famiglia reale d'Andorra merita di possedere la struttura più prestigiosa e all'avanguardia che ci sia. Senza contare che con un tale introito economico potrà tranquillamente permettersi sostanziali sconti per tutti coloro che in quelle 72 ore non potranno usufruire della sua, sicuramente, onesta e non ostentata bravura...
Cinquemila galeoni erano... tantissimi. Callisto non era nemmeno sicura di averli mai visti tutti insieme in una volta, nella sua vita: quante attrezzature avrebbe potuto comprarci? Non solo, avrebbe anche potuto ampliare il proprio studio, rimodernarlo, renderlo ancora più professionale e funzionale: non fu comunque quella la motivazione principale per cui decise di accettare il lavoro proposto dal francese, quanto più il fatto di voler sinceramente aiutare gli animali che avevano bisogno di lei, al di là del compenso. Sorrise all'uomo, commentando nella mente la bellezza del sorriso dell'altro - e chiedendosi se fosse con quello che Montesquieu conquistava le donne - ascoltando poi le sue successive parole.
La ringrazio e le prometto che si troverà bene presso il mio castello. Non le mancherà nulla. Ovviamente ha un ampio lasso di tempo per organizzarsi, difatti avrò bisogno dei suoi servigi a partire dal prossimo mese. In questa maniera potrà avvertire repentinamente i suoi clienti e sistemare le faccende più urgenti.
Un mese? Molto bene, così mi sarà più semplice organizzare il lavoro con gli altri pazienti... - commentò la donna, visibilmente più tranquilla - e sono sicura che starò benissimo da lei, non sono mai stata in un Castello. Lei... sarà presente per quelle 72 ore?
S'informò la Dyther, lasciando che un sottile velo di malizia tingesse la sua ultima domanda e che fosse lui, nel caso, ad immaginare cosa in quelle ore avrebbero potuto fare insieme, soprattutto visto l'effetto che la donna aveva su di lui - e su qualsiasi altro essere di sesso maschile - a cominciare dall'occhiata che Joël diede al suo seno e di cui Callisto fine di non accorgersi.
Vuole parlarmi un poco di lei? Lo trovo giusto, se va a vedere. Avevo un ottima amicizia e legame nei confronti dell'ex veterinario di famiglia, mi piacerebbe fosse lo stesso anche con lei. Senza contare che l'intesa umana favorisce molto quella professionale, non trova?
Ecco una domanda scomoda, per lei: parlare di sé, e come avrebbe potuto quando lei stessa non era sicura di chi fosse, e considerando che si era dovuta rifare una vita partendo da zero? Tuttavia annuì a quella proposta, sapendo che sarebbe apparso un po' strano rifiutarsi di parlare della propria vita, anche solo in generale, con lui.
Ho 23 anni, e ho vissuto buona parte della mia vita in Svizzera - perché lì c'era il laboratorio di Tezzereth, l'unica informazione che aveva su di esso - prima di trasferirmi in Francia, e successivamente spostarmi in Inghilterra. Ho desiderato fare la veterinaria fin da piccola, perché mi sono sempre piaciuti gli animali e, da quel che mi ricordo, ho sempre trovato semplice rapportarmi con loro, prendermene cura. Amo le cose semplici, forse anche perché non posso permettermi troppo sfarzo... e sono attualmente single.
E gli lanciò un'occhiata più intensa a quell'ultima affermazione, per catturare qualsiasi reazione lui avesse avuto.
Posso chiedere qualcosa di lei, invece? Com'è essere un Principe ed un avvocato al tempo stesso? Scommetto che è sempre circondato da donne che cadono ai suoi piedi...
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da Joël » 26/11/2013, 0:46
Un mese? Molto bene, così mi sarà più semplice organizzare il lavoro con gli altri pazienti... e sono sicura che starò benissimo da lei, non sono mai stata in un Castello. Lei... sarà presente per quelle 72 ore?
Tutte le ore serali, naturalmente. In fondo... Si tratta pur sempre di casa mia, ricorda?
E per quanto non fosse troppo avvezzo ad accettare facilmente la malizia di una bella ragazza in quel frangente, essendoci Monique di mezzo, Callisto stava facendo uscire il suo lato più naturale e spontaneo, ovvero quello sprezzante e sfacciato. Chiaro che non potendosi concedere molto, preferì rimanere velato nei riferimenti e nella battute mantenendosi sullo stesso standard mantenuto dalla veterinaria ma lo sguardo che le posò addosso fu così eloquente da essere difficile fraintenderlo. D'altronde come attenuante era normale parlare di quel famoso 15% in più di attrattiva che la biondina trasmettesse agli individui del sesso opposto, in poche parole Jo non era poi così tanto colpevole in quel caso: stava solo seguendo il copione di quel potere speciale a lui sconosciuto. Circondato da sentimenti contrastanti, desideri fastidiosi e interessanti allo stesso tempo e pulsazioni al basso ventre che in vita sua solo una donna prima di allora aveva saputo alimentare a tali livelli, il Difensore Legale si permise di proseguire nella conversazione, chiedendo a Rachel Dyther qualche informazioni in più su di lei dal punto di vista privato, non sapendo di averla messa molto in difficoltà.
Ho 23 anni, e ho vissuto buona parte della mia vita in Svizzera prima di trasferirmi in Francia, e successivamente spostarmi in Inghilterra. Ho desiderato fare la veterinaria fin da piccola, perché mi sono sempre piaciuti gli animali e, da quel che mi ricordo, ho sempre trovato semplice rapportarmi con loro, prendermene cura. Amo le cose semplici, forse anche perché non posso permettermi troppo sfarzo... e sono attualmente single.
L'occhiata più intensa non sfuggì al suo radar personale. Si trattava proprio di un radar istintivo ormai collaudato negli anni come playboy instancabile e inguaribile, che lo avvisava ogni qual volta il tono di una donna dovesse intendere cose ben diverse che il semplice significato in sé della frase. In quel caso dicendo di essere single, la veterinaria stava ponendo l'accento su un particolare che pensava/sperava che a lui potesse in qualche modo interessare o che lo potesse momentaneamente destabilizzare dalla propria posizione apparentemente tranquilla. In effetti l'autocontrollo dell'uomo aveva limiti molto più lontani e confini sensazionalmente mai raggiunti da tanti individui di sesso femminile [Concentrazione 17], anzi, tendenzialmente soltanto da due ragazze in tutta la sua vita, per altro migliori amiche, ma per quella volta monsieur Montesquieu decise di sbottonare... La propria ferrea volontà, mostrando un sorriso quasi soddisfatto dall'affermazione della Dyther, annuendo lentamente col capo come a farle capire che aveva archiviato preziosamente quell'info così privata.
Posso chiedere qualcosa di lei, invece?
Ma certo, chieda pure...
Com'è essere un Principe ed un avvocato al tempo stesso? Scommetto che è sempre circondato da donne che cadono ai suoi piedi...
Emancipazione, miss Dyther, trattasi principalmente di questo. Quando una persona si emancipa dal proprio status bloccato e deciso fin dalla nascita, acquista una scarica di energia positiva. La stessa cosa avviene a me nel momento stesso in cui entro nell'ufficio e smetto di essere un Principe divenendo un Difensore Legale. E' una vita che non cambierei mai, caratterizzata dalla bellezza e dal comfort di una posizione nobiliare di alto grado accompagnata da un impiego dinamico, ricco di sorprese e che permette al sottoscritto di mostrare al mondo come avere sangue blu non significa essere stolti o incapaci di sapersi destreggiare nella vita di tutti i giorni.
Attraverso i suoi occhi passò una fiamma eterea di determinazione e trasporto, simbolo inequivocabile che non la stesse prendendo in giro. Joël Montesquieu era spesso un uomo capace di mentire, nascondere le proprie verità evitando di palesare al prossimo la verità su sé stesso, ma in quel caso non aveva trovato alcun problema a far entrare la ragazza nella propria ottica, non trovandola minacciosa, abbassando le difese. Forse dentro di sé non aveva visto alcun male nel confidare quella realtà, per questo si permise un tono spassionato, trasportato dalle emozioni non dimenticando mai di solcare con l'immaginazione il bel corpo longilineo della veterinaria, egli vittima del suo potere e della sua bellezza. Un lungo respiro, aspettando semmai un iniziale commento di Rachel, proseguendo poi trattando dell'argomento "donne ai piedi".
Le donne pronte a concedersi non finiscono mai, miss Dyther, lo ammetto senza remore, come ammetto anche di averne approfittato in molti casi, perché a me ciò che la giovane età garantisce, ovvero una forte resistenza e propensione sessuale, piace condividerla e sfruttarla almeno fino a quando non troverò la persona adatta a me con la quale fermarmi e dedicarmi esclusivamente a lei.
Si stava dunque permettendo di definirsi un "Toro" a letto davanti ad una persona conosciuta da nemmeno mezz'ora? Naturalmente, altrimenti non sarebbe stato l'uomo sfacciato, sincero e sprezzante come sempre lo avevano descritto nella vita.
E lei invece, miss Dyther, si mantiene casta ed illibata fino al vero amore oppure nel frattempo... ... Approfitta dei "plaisirs de la vie", tanto per tenersi in allenamento?
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da Callisto » 26/11/2013, 13:13
Tutte le ore serali, naturalmente. In fondo... Si tratta pur sempre di casa mia, ricorda?
Purtroppo non sono abituata a soggiornare nelle case altrui, specie quando si parla di Castelli reali, e per quanto ne sapevo lei avrebbe anche potuto avere un altro punto d'appoggio nelle giornate di lavoro, così da non dover rientrare nella sua umile dimora - replicò Callisto in modo pacato, sereno, spiegando così il perché di quella domanda che magari a Joël era sembrata inutile - Ad ogni modo... lieta di sapere che la sera ci ritroveremo insieme, avvocato.
Anche quell'ultima affermazione fu colorita di una malizia calda come il Fuoco che le bruciava nell'anima e che incendiava il suo corpo nei momenti più intimi, un calore che lui ancora non conosceva - ma che, chissà, magari avrebbe scoperto presto. Quando si ritrovò a dover parlare di sé, la donna si ritrovò per qualche millesimo di secondo in difficoltà, perché aveva passato una gran parte della propria vita chiusa in un laboratorio, da qualche parte in Svizzera, e del mondo non aveva conosciuto nulla, nemmeno di ciò che la riguardava: non sapeva chi fossero i suoi genitori naturali, dove fosse nata, tantomeno il giorno esatto della sua nascita - e doveva ringraziare di conoscere almeno mese ed anno, cosa che le rendeva possibile regolarsi su quando effettivamente potesse considerarsi più grande; aveva dovuto ricominciare da capo, aveva falsificato dei documenti e si era ricostruita una vita come Rachel Dyther, nata a Zurigo il 22 Maggio. Quanto di tutto questo fosse vero? Forse solo il mese di nascita, e null'altro. In ogni caso fu molto veloce nel riprendersi, anche perché ormai si era abituata a domande scomode come quella e sapeva come gestirle: per questo raccontò qualcosa della propria persona, badando a rimanere molto sul generale, ma aggiunse un particolare malizioso che fece sorridere Joël con quella che, per la donna <Perspicacia 26>, pareva essere una sfumatura soddisfatta; tanto bastò a farle pensare che, forse, nemmeno un Principe tanto bello ed affascinante era immune al proprio fascino, ma decise di non tastare ulteriormente il terreno, per ora, e di concentrarsi sul conoscere meglio il proprio nuovo cliente.
Emancipazione, miss Dyther, trattasi principalmente di questo. Quando una persona si emancipa dal proprio status bloccato e deciso fin dalla nascita, acquista una scarica di energia positiva. La stessa cosa avviene a me nel momento stesso in cui entro nell'ufficio e smetto di essere un Principe divenendo un Difensore Legale. E' una vita che non cambierei mai, caratterizzata dalla bellezza e dal comfort di una posizione nobiliare di alto grado accompagnata da un impiego dinamico, ricco di sorprese e che permette al sottoscritto di mostrare al mondo come avere sangue blu non significa essere stolti o incapaci di sapersi destreggiare nella vita di tutti i giorni.
La questione le sta molto a cuore, o sbaglio? - domandò Callisto, notando le fiamme decise nei suoi occhi chiari - In ogni caso capisco il senso del suo discorso: spesso le nostre origini, per quanto possano averci dato tutti i privilegi del mondo, finiscono per starci strette... ed abbiamo bisogno di cercare qualcosa che sia solo per noi, un obiettivo nostro da conquistare non coi soldi, col titolo o col potere, ma con le capacità che possediamo. Nobile anche nell'animo, a quanto sembra.
E come poteva non saperlo lei, quando Tezzereth per una vita intera le aveva detto che lei sarebbe diventata la più forte, la più venerata, al pari di una Dea, per poi abbandonarla ed arrivare addirittura a volerla morta? Callisto aveva dovuto rimboccarsi le maniche e riuscire da sola nella vita, magari con l'aiuto dei doni che il suo Creatore le aveva dato, certo, ma l'amore per gli animali e il profondo rispetto per loro, oltre alla volontà di farcela, no, quelli non glieli aveva regalati nessuno.
Le donne pronte a concedersi non finiscono mai, miss Dyther, lo ammetto senza remore, come ammetto anche di averne approfittato in molti casi, perché a me ciò che la giovane età garantisce, ovvero una forte resistenza e propensione sessuale, piace condividerla e sfruttarla almeno fino a quando non troverò la persona adatta a me con la quale fermarmi e dedicarmi esclusivamente a lei.
Ecco un uomo che non ha paura di elogiare la propria prestanza sessuale... - commentò la Dyther, con un sorriso divertito ma non di scherno nei confronti del francese - Ed oltretutto questo nobile pare anche credere al vero amore... visto il colore dei suoi occhi, credo che l'appellativo di "Principe Azzurro" le calzerebbe a pennello, monsieur Montesquieu.
Aggiunse, ampliando il sorriso che raggiunse anche gli occhi facendoli brillare per qualche istante.
E lei invece, miss Dyther, si mantiene casta ed illibata fino al vero amore oppure nel frattempo... ... Approfitta dei "plaisirs de la vie", tanto per tenersi in allenamento?
Casta ed illibata...
Ripeté Callisto, non potendo trattenere una leggera ed argentina risata ironica che, di per sé, avrebbe potuto già essere una perfetta risposta alla domanda di lui: d'altronde, quando si arrivava a tanto così dal morire e non si era mai certi di essere al sicuro, si tendeva ad approfittare di ogni momento a disposizione come se fosse l'ultimo... e lei non faceva eccezione.
La vita è una sola, avvocato, e sarebbe uno spreco non cogliere tutte le opportunità che essa ci offre: non so nemmeno se esista il vero amore, ma nel caso fosse racchiuso nella figura di un solo uomo, immagino mi amerà anche se prima mi sarò concessa ad altri... sbaglio, forse?
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da Joël » 26/11/2013, 17:59
Purtroppo non sono abituata a soggiornare nelle case altrui, specie quando si parla di Castelli reali, e per quanto ne sapevo lei avrebbe anche potuto avere un altro punto d'appoggio nelle giornate di lavoro, così da non dover rientrare nella sua umile dimora...
Ma a cosa serve allora essere maghi? Mi chiedo io. Il camino del mio luogo di lavoro è collegato alla mia reggia, così non ho bisogno di appoggi e posso tornare a casa ogni sera...
Ad ogni modo... lieta di sapere che la sera ci ritroveremo insieme, avvocato.
Potrà raccontarmi com'è andata la giornata e come stanno i miei cari animali. Ammetto che sarà piacevole avere una persona nuova con la quale scambiare quattro chiacchiere. Mi capita di rado ultimamente...
Si stava riferendo prettamente al "parlare", ovviamente, ma preferì lasciare che fosse la mente della ragazza a terminare la frase. In fondo la malizia faceva parte integrante dell'essere della veterinaria, ormai era palese, dunque l'uomo confidò nella sua fantasia e sagacia. Il particolare sull'essere single lo fece sorridere appena, un sorriso calcolato, certo, ma a suo modo reale, interessato quanto bastava senza esagerare, essendoci in conto una cena la settimana successiva con la donna che aveva popolato i suoi sogni per ben otto anni. Jo non sapeva che parte di quella violenta voglia nei confronti di Rachel derivasse da un potere speciale, da una capacità innata, per questo distrattamente si chiedeva di tanto in tanto cosa ci fosse che lo richiamasse a quel modo, che lo rendesse tanto attratto al punto da dover scacciare ogni minuto e mezzo pensieri sessuali o idee malsane, ma non vi era risposta alcuna che gli veniva in testa e, proprio perché il francese non era tipo abituato ad affliggersi troppo, decise che lasciar perdere, catalogando Callisto come una femmina calamita per gli ormoni e nulla più.
La questione le sta molto a cuore, o sbaglio? In ogni caso capisco il senso del suo discorso: spesso le nostre origini, per quanto possano averci dato tutti i privilegi del mondo, finiscono per starci strette... ed abbiamo bisogno di cercare qualcosa che sia solo per noi, un obiettivo nostro da conquistare non coi soldi, col titolo o col potere, ma con le capacità che possediamo. Nobile anche nell'animo, a quanto sembra.
La nobiltà d'animo è sopravvalutata di questi tempi, miss Dyther. Preferirei definirla "determinazione anti-convenzionale"...
La nobiltà d'animo rispecchiava moltissime altre qualità che l'uomo non si sentiva di possedere. La sua era solo volontà di uscire da uno schema pre-impostato per lui dalla nascita, di non seguire troppo pedissequamente il percorso confezionatogli su misura, esattamente come per la ragazza davanti a lui, per quanto non sapesse la verità sulla sua vita e quindi non potesse collegare i due simili intenti. Qualora lo avesse voluto, avrebbe potuto campare di rendita soltanto come Principe di uno Stato, per quanto piccolo fosse, ma non era da lui. Amava la bella vita, indubbio, ma amava allo stesso tempo godersi la gioventù, non sprecarla su una poltrona tutti i giorni a bivaccare. Il lavoro lo faceva sentire vivo, poteva effettuarlo senza la paura o il peso di guadagnare il più possibile in modo da arrivare a fine mese, insomma il connubio perfetto tra impegno, doveri e felicità oltre ogni limite. Se poi a tutto questo si andavano anche ad aggiungere le avventure con splendide donne, che fossero clienti o personale d'ufficio, poi... Beh, ancora meglio!
Ecco un uomo che non ha paura di elogiare la propria prestanza sessuale...
Coloro che hanno paura di ostentare le proprie capacità sono uomini non in grado di provare la veridicità delle loro parole...
Naturalmente opinabile come frase, ma non era un affronto alle persone che il Difensore voleva fare, bensì l'ennesima battuta maliziosa da fornire su un piatto d'argento alla bella veterinaria. Insomma, una specie di "provare per credere" ma senza la pesantezza del dirlo in maniera diretta. Un uomo come lui sapeva esattamente come dire le cose senza... dirle, in questo modo rimaneva entro un terreno neutro e non doveva preoccuparsi di promesse sessuali fatte ad una ragazza quando in realtà da lì a pochi giorni ne avrebbe dovuta incontrare un'altra molto più importante. Lei giocava, lui giocava di rimando: niente di più. Il dettaglio che però sfuggiva al mercenario era che in quella sfida col fuoco lei partiva avvantaggiata perché il fuoco lo teneva in corpo.
Ed oltretutto questo nobile pare anche credere al vero amore... visto il colore dei suoi occhi, credo che l'appellativo di "Principe Azzurro" le calzerebbe a pennello, monsieur Montesquieu.
Allora, vista la sua carnagione, preferirebbe esser definita più "Biancaneve", "Cinderella" o "Aurora"?
Le favole facevano parte della tradizione babbana quanto di quella magica, una delle poche linee in comune tra i due mondi. Alla fine si parlava sempre di magie, di streghe, di fate, di tutto ciò che caratterizzava un mondo fantastico ed al massimo l'unica differenza stava nel metodo di narrazione o in qualche piccolo cambiamento in sé della trama principale, ma alla fine i riadattamenti erano soliti per qualunque cosa, dai libri alle storie vere come alle fiabe per i bambini. La madre di Joël gliene raccontava tantissime quando era piccolo piccolo, nella culla o nel lettino, passando ore ed ore a fargli immaginare di essere uno di quegli eroi nobili, senza macchia e paura, che salvavano la principessa dalle grinfie del cattivo di turno. "La bella addormentata", la storia preferita in assoluto, poi subito dopo "Cenerentola" ed infine "Biancaneve". C'era anche un'altra favola in effetti che gli piaceva molto, "La storia infinita", ma lì la principessa non era da salvare ad opera di un principe e gli riusciva abbastanza complesso immedesimarsi in una specie di indiano selvaggio o un bambino babbano senza poteri. Ad ogni modo, tralasciando i racconti dell'infanzia, si stava parlando della castità della ragazza, sempre che tale castità esistesse, naturalmente...
Casta ed illibata...
La vide ridere divertita nel ripetere quelle parole, capì alla perfezione che no, quella famosa castità non esisteva affatto.
La vita è una sola, avvocato, e sarebbe uno spreco non cogliere tutte le opportunità che essa ci offre: non so nemmeno se esista il vero amore, ma nel caso fosse racchiuso nella figura di un solo uomo, immagino mi amerà anche se prima mi sarò concessa ad altri... sbaglio, forse?
Un uomo che va con molte donne è un fenomeno, una donna che va molti uomini, perdoni il termine: una tr**a. Sono completamente contrario a questa diceria comune e maschilista, miss Dyther, per questo sono d'accordo con lei. Le esperienza vanno fatte perché il sesso è divertimento, è gioia di vivere, è passione e adrenalina, non la chiave per esser definite impure. La purezza si vede poi negli intenti, nella fedeltà una volta che ci si lega a qualcuno, il resto è solo passato, un passato del quale, per altro, il fortunato ultimo uomo fisso e futuro marito potrà anche approfittare. Sempre meglio ritrovarsi sotto le coperte una che sa come e dove... Mettere le mani, piuttosto che una spaesata con la pretesa che lo sfortunato di turno si serva completamente da solo!
Ed anche quel particolare discorso, dopo la risposta di Callisto, poteva essere definito concluso e archiviato, momentaneamente. Monsieur Montesquieu dovette ammettere a sé stesso che la conversazione avuta con la ragazza non solo lo aveva stimolato ma anche incuriosito. Sperava sul serio che arrivasse presto il momento di rivederla, in casa sua, entro un mese a partire da quel giorno, ma nel frattempo il lavoro lo chiamava e non era saggio dedicare ancora troppo tempo alla libertà e alla chiacchiera quando c'era molto lavoro da fare. Si alzò in piedi con un sorriso soddisfatto, aggirando la scrivania per raggiungere la futura veterinaria di famiglia. Tendendole la mano, le fece capire che purtroppo si sarebbero dovuti salutare in quell'istante ma non certo per volontà sua.
Mi piacerebbe proseguire ancora il nostro dialogo tra il piccante, l'impegnativo ed il fiabesco, ma credo che, esattamente come per me, anche lei è attesa dai clienti e dai loro piccoli amici per le cure e le attenzioni mediche. Le auguro delle splendide giornate e degli ottimi guadagni e per il resto... Ci vediamo tra trenta giorni esatti!
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Joël
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da Callisto » 26/11/2013, 20:46
Potrà raccontarmi com'è andata la giornata e come stanno i miei cari animali. Ammetto che sarà piacevole avere una persona nuova con la quale scambiare quattro chiacchiere. Mi capita di rado ultimamente...
Sarò ben felice di rallegrare le sue serate, allora - e come aveva intenzione di farlo, beh, perché doverlo specificare già ora? - Spero vorrà farmi da guida per il Castello, e da accompagnatore nelle visite ai suoi animali... mi piacerebbe vedere quale sia il suo rapporto con loro.
Aggiunse Callisto, che aveva lasciato perdere la malizia nell'ultima parte della sua affermazione per riprendere un tono più serio e professionale: era importante per lei non solo curare gli animali, ma assicurarsi anche che il loro padrone sapesse come prendersene cura; e quale modo migliore per scoprirlo, se non osservando in prima persona un momento d'intimità tra Joël e i suoi amici a quattro zampe? Dagli animali si passò alla decisione dell'uomo di essere un Difensore Legale oltre che un Principe, prendendo così una strada, la prima, diversa da quella che normalmente ci si sarebbe aspettato di veder percorrere da uno come lui, ovvero la seconda: egli aveva deciso di coniugare le due cose, di conciliarle per permettersi un po' di libertà, di emancipazione se vogliamo.
La nobiltà d'animo è sopravvalutata di questi tempi, miss Dyther. Preferirei definirla "determinazione anti-convenzionale"...
Come vuole, credo che in ogni caso il concetto rimanga il medesimo.
Accordò la donna, commentando poi la sfacciataggine dell'uomo che non si faceva problemi a rimarcare la propria bravura a letto, strappandole con le sue parole un sorriso divertito.
Coloro che hanno paura di ostentare le proprie capacità sono uomini non in grado di provare la veridicità delle loro parole...
Suppongo di dover vedere per credere, allora...
Commentò Callisto con un sorriso delicato, ma che nascondeva tutta la malizia posseduta dalla donna: giocavano entrambi, e alla donna andava bene così, ma non aveva motivo di negare la speranza che quel gioco venisse concluso in posizione orizzontale, possibilmente sotto le coperte; ed intanto si permetteva di prenderlo un poco in giro, lievemente, quel tanto che bastava per spingerlo a proseguire quel gioco con lei, per divertirsi insieme.
Allora, vista la sua carnagione, preferirebbe esser definita più "Biancaneve", "Cinderella" o "Aurora"?
Direi Aurora, credo sia la più affine a me.
Per i capelli biondi, la bella voce, i modi delicati... sì, decisamente era la preferita tra le Principesse che l'uomo aveva proposto, e che lei conosceva in quanto Tezzereth l'aveva preparata, al tempo, su entrambi i mondi. A differenza di Aurora, tuttavia, lei non era per nulla casta ed illibata, pura e verginale, al contrario, e non ebbe alcun imbarazzo nel farlo comprendere al francese che aveva di fronte.
Un uomo che va con molte donne è un fenomeno, una donna che va molti uomini, perdoni il termine: una tr**a. Sono completamente contrario a questa diceria comune e maschilista, miss Dyther, per questo sono d'accordo con lei. Le esperienza vanno fatte perché il sesso è divertimento, è gioia di vivere, è passione e adrenalina, non la chiave per esser definite impure. La purezza si vede poi negli intenti, nella fedeltà una volta che ci si lega a qualcuno, il resto è solo passato, un passato del quale, per altro, il fortunato ultimo uomo fisso e futuro marito potrà anche approfittare. Sempre meglio ritrovarsi sotto le coperte una che sa come e dove... Mettere le mani, piuttosto che una spaesata con la pretesa che lo sfortunato di turno si serva completamente da solo!
Avrebbe voluto ribattere che lei sapeva perfettamente dove "mettere le mani", e che nel caso Joël volesse verificare lei era a disposizione, ma notò che l'uomo sembrava più propenso a congedarla che a proseguire la conversazione e per questo si limitò ad un sorriso malizioso e saputo, che pareva promettere chissà quali meraviglie; quando il francese si alzò, Callisto fece altrettanto, stringendogli la mano con la stessa decisione con cui si era presentata.
Mi piacerebbe proseguire ancora il nostro dialogo tra il piccante, l'impegnativo ed il fiabesco, ma credo che, esattamente come per me, anche lei è attesa dai clienti e dai loro piccoli amici per le cure e le attenzioni mediche. Le auguro delle splendide giornate e degli ottimi guadagni e per il resto... Ci vediamo tra trenta giorni esatti!
A presto e buona giornata, avvocato.
Lo salutò così, con un ultimo sorriso, prima di dargli le spalle e lasciare il suo ufficio per uscire finalmente da quel luogo che non la faceva sentire per nulla al sicuro: l'avrebbe rivisto di lì ad un mese, avrebbe guadagnato molti galeoni e chissà, magari sarebbe anche finita a letto con lui... La prospettiva di lavorare per la famiglia reale d'Andorra si era improvvisamente fatta molto interessante.
Fine
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da Kelly » 07/11/2014, 23:16
[Martedì 25 Marzo 2109 - Ministero della Magia - Ore 9:30]
Ufficio...Informazioni....è questo! Mi scusi, sto cercando...l'Ufficio Internazionale della Legge sulla Magia, ma non riesco proprio a...
Scenda al Quinto livello, poi dritta fino a destra e in fondo troverà l'entrata dell'ufficio. Che cosa deve fare?
Dovrei parlare con uno dei difensori legali...
Gli uffici dei difensori legali stanno nel corridoio centrale non appena entra. Solitamente tengono la porta aperta se sono liberi.
La ringrazio, buona giornata!
A lei.
Le Everett ripiegò il pezzo di pergamena sulla quale aveva scritto tutte le informazioni necessarie: l'orario per le visite, nome dell'ufficio, i giorni nei quali era aperto la mattina...aveva scritto tutto quanto, ma una volta arrivata al Ministero si era persa in mezzo a quel via vai di gente che sembrava incapace di fermarsi un solo momento per poterle dare un'informazione. Per sua fortuna, esisteva un ufficio apposito e così la londinese ci si era diretta sparata a tutto spiano, facendo la fila fino a quando non era toccato il suo turno. Indossava quel giorno un vestito che si discostava un po' dal suo solito stile: aveva rimediato nell'armadio del fratello una camicia bianca che le andava un tantino troppo grande, la quale aveva stretto in vita con una cinta di cuoio a banda larga; poi aveva completato il tutto con un paio di jeans dal colore chiaro e infine un paio di texani bassi dello stesso colore della cinta, che ticchettavano sul lucido pavimento dell'ingresso. Non poteva pretendere di vestirsi in tailleur: era un indumento troppo costoso per le sue finanze oltre che inutile, visto che la Everett non aveva molte occasioni di indossarlo. Tuttavia non poteva neanche presentarsi con i suoi soliti abiti o di sicuro nessun magiavvocato si sarebbe mai azzardato a scendere dal suo piedistallo per darle una mano. In realtà Kelly aveva ben poca fiducia che qualcuno dei difensori lì presenti avrebbe veramente abbracciato la sua causa, sapendo che non avrebbe ricevuto il becco di un quattrino. Non che la ragazza volesse fare il parassita sociale, ma se non veniva accettato un pagamento rateizzato la bionda inglese avrebbe anche potuto dire addio al suo sogno di ottenere l'affidamento del fratellino minore. Tuttavia doveva almeno provare e vedere se fosse possibile intentare causa ai suoi genitori e soprattutto essere sicura di vincerla. Le bastava sapere che c'era anche solo una remota possibilità e avrebbe fatto di tutto pur di renderla una certezza imprescindibile.
Quinto livello...ci siamo!
Seguì le indicazioni che l'addetto alle informazioni le aveva dato, camminando dritto e poi svoltando alla prima a destra, trovandosi effettivamente di fronte all'ufficio che stava cercando. L'atmosfera che vi regnava al suo interno era totalmente estranea alla Everett, che non aveva mai avuto a che fare con simili ambienti di lavoro. Non che la cosa le facesse schifo, ma sapeva che nessuno avrebbe mai assunto una come lei o al massimo, se lo avessero fatto, sarebbe stato per metterla a lavare i pavimenti. Degradante da un certo punto di vista, ma se fosse servito a guadagnare qualche galeone in più lo avrebbe fatto senza problemi. Una volta raggiunto il fatidico corridoio, la londinese si guardò intorno, notando con un certo disappunto che le porte erano tutte chiuse. Sembrava che quel giorno tutti i difensori legali fossero occupati a fare altro, facendo si che sul volto della ragazza comparisse un'espressione piuttosto scocciata.
Tanto vale andare fino in fondo...
E così fece, ignorando bellamente tutte le porte chiuse che si profilarono sotto il suo sguardo. Finalmente, ad un certo punto, trovò una porta socchiusa, con scritto sulla targhetta d'oro massiccio (non sapeva che fosse tale, altrimenti le sarebbe preso un colpo) il nome dell'avvocato che lavorava lì.
Sir Montesquieu...Joël... Sir?! Montesquieu?!!!
Non sentiva quel cognome per la prima volta, anzi tutt'altro: ricordava perfettamente che l'ex bastardo della sua migliore amica lavorava presso uno studio legale in Francia, Montesquieu&Remingford. Proprio perchè sapeva che il suo professore di Aritmanzia lavorava insieme a quel coglione (non conosceva tutti i dettagli, in realtà) aveva preferito non rivolgersi a lui e cercarsene invece uno esterno, d'ufficio. Ora si ritrovava di nuovo di fronte a quel nome, indecisa se bussare o meno per entrare.
Non sono venuta fin qui per farmi bloccare da un deficiente!
Si rispose infine, decisa a ignorare Nightmare se lo avesse trovato lì, mentre bussava con forza tre colpi sulla porta, prima di fare capolineo con la testa.
Buongiorno, mi scusi, posso entrare? Vorrei parlare con il signor Montesquieu, se possibile...
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Kelly
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da Joël » 09/11/2014, 15:48
25/03/2109 - Tribunale Civile del Ministero - Ore 08:52
Caso 88: Denise Lovelace contro Riciclo Magico Geberys S.p.a.
Difensore Legale per la parte lesa: Joël Montesquieu
Difensore Legale per la parte citata: Francisco Gonzalez
Magistrato: Kirk Bouchet
Sentenza:
"Prendendo in considerazione le due arringhe e discusso con la giuria riguardo il caso odierno, questa corte si sente di favorire la parte lesa, appellandosi alla legge numero 116 del Codice Civile paragrafo 8 comma 13. Per tanto invita la parte citata a pagare una multa di 2400 Galeoni entro i prossimi 120 giorni a partire da oggi. Alla parte lesa verranno imputate le spese legali a discrezione del MagiAvvocato Montesquieu. Questa corte si aggiorna."
Grazie infinite Principe, sono davvero contenta che sia andato tutto per il verso giusto!
La prego miss Lovelace, in questa sede sono solo un umile Difensore Legale, non un Principe.
Allora vengo nel suo ufficio per concludere il pagamento?
Non ce n'è bisogno, non ora almeno. Si riposi e passi nel mio ufficio privato a Nantes la settimana prossima.
D'accordo, allora ci vediamo Lunedì prossimo. Grazie ancora e buona giornata, dottor Montesquieu.
A lei, arrivederci!
Concluso anche quel caso, Joël poteva finalmente recuperare fiato. Quella sentenza di mattina così presto lo aveva costretto ad una alzata non indifferente, per lui abituato a cominciare il lavoro intorno alle 09:30. Tuttavia, grazie ad un buon caffè italiano e alla volontà di non far perdere denaro prezioso ad una cliente, il Principe di Andorra riuscì ugualmente a portare a termine con successo il compito assegnatogli, raggiungendo poi il proprio ufficio interno al Ministero con un sorriso soddisfatto e una gran voglia di bere del tè verde caldo e ricostituente. Per quella mattina aveva scelto un abbigliamento formale ma senza esagerare, come spesso succedeva quando si trovava in veste di Difensore Legale, ovvero un completo blu scuro con camicia nera ma senza cravatta e un leggero velo di barba, casomai l'Oceano decidesse di fargli una gradita sorpresa. Non era mai successo, considerando l'attività lavorativa della donna, ma questo non voleva dire che fosse totalmente escluso. Lasciò la porta dell'ufficio semi aperta, così da indicare la propria disponibilità al dialogo lavorativo, non avendo nessun appuntamento fissato. Infine, si avvicinò al mobile vicino alla scrivania dal quale prese un grosso faldone. Al suo interno, aggiunse i fascicoli riguardo il caso della mattina, facendo attenzione che nessun foglio di pergamena si piegasse, dopo di che fu pronto per mettersi seduto ed attendere che gli venisse portato quel tanto sognato tè, o almeno questa era la sua intenzione fino a poco prima che qualcuno bussasse alla porta.
Prego!
Buongiorno, mi scusi, posso entrare? Vorrei parlare con il signor Montesquieu, se possibile...
Ce l'ha davanti. Buongiorno a lei signorina, prego si accomodi.
Sorrise alla ragazza, indicandole le due poltrone di fronte alla scrivania. La giovane doveva avere all'incirca sui vent'anni, non gli capitavano spesso delle clienti così giovani, quindi evidentemente poteva essere qualcosa di tranquillo o comunque facile da sistemare. Strano allora che si fosse rivolta ad una personalità come lui, ma non era nemmeno detto che fosse informata sulla sua reputazione. Una volta sistematisi entrambi, Joël prese dal cassetto un blocco per gli appunti e una penna di fattura babbana in argento e oro, ma poco prima che potessero iniziare a parlare, una donna vestita elegante di tutto punto e con un bel pancione entrò tenendo nella mancina una tazza di ceramica bianca e fumante, che posò sopra un sottobicchiere di legno alla destra del braccio del Principe.
Ecco a lei, dottor Montesquieu.
Grazie infinite Rosie, può gentilmente sentire se la signorina qui presente gradisce qualcosa?
Naturalmente. Cosa posso portarle? Un tè, del caffè, una spremuta?
Attese quindi che Kelly esprimesse la propria preferenza, qualora ne avesse avuta una, per poi rivolgersi nuovamente al Difensore.
Sua sorella chiede di spostare il vostro pranzo a domani, in quanto ha un contrattempo urgente.
Ah, d'accordo, comunicale pure che non c'è problema. Non ricordo, lei terminerà domani o dopo domani il servizio?
Sarò in maternità ufficialmente dalla fine della settimana, dottor Montesquieu. Ha già provveduto per la sostituta o le faccio recapitare alcuni contatti utili presenti nell'archivio ministeriale?
No, ti ringrazio comunque del pensiero, Rosie, preferisco occuparmene da solo. Adesso ti chiedo la cortesia di lasciarmi parlare con la signorina, non sta bene far aspettare una cliente.
Come desidera e mi scusi. Com permesso...
Facendo un inchino verso il Principe e poi un sorriso alla ragazza, la segretaria si allontanò chiudendosi la porta alle spalle.
Bene, allora mi dica pure, in che modo posso esserle utile? Ah, lei è la signorina... ?
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Joël
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