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Larnaca

Messaggioda Asher » 05/10/2013, 23:06

Meno uno.

Questo fu l’unico pensiero che attraversò la mente di Asher nel vedere uno dei due avversari collassare a terra. L’animo del MediMago era ormai completamente sopraffatto dal quello del Mercenario, ma soprattutto dell’amico a cui era stata affidata la vita di una persona importante. Persona che, in quel momento, poteva benissimo trovarsi agonizzante nel vicolo accanto con un Asveras sadicamente soddisfatto che torreggiava su di lei. Con quell’immagine fissa nella mente Asher rimase immobile, con i sensi all’erta e il viso incastonato in un’espressione vuota, la bacchetta stretta nella mano destra anche se un lieve tremolio della punta lasciava intravedere quanto l’uomo fosse provato.

Questa era decisamente l'ultima goccia...

Lo penso anch’io amico…

Riflettè ironico tra sé, accentuando l’ondeggiamento sulle ginocchia pronto a scattare non appena l’altro avesse castata quello che sarebbe stato, nel bene o nel male, il suo ultimo incantesimo. Nonostante il potenziamento che si era auto inflitto non si sentiva in grado di poter reggere quel ritmo di combattimento ancora per molto tempo.

... Mi auguro vivamente che la tua apprendista sia già morta per mano di Velarko, così almeno alla fine di questa storia da qualche parte potrete reincontrarvi felicemente!

STRIDIUM!


Velarko!

Sollievo. Di questo era intrisa la voce di Asher mentre finalmente il nodo di ansia e preoccupazione che lo aveva oppresso dal momento in cui si era dovuto separare dalla Draghessa si allentava di un pochino. Non stava sottovalutando Boris ma affrontare il 5° Mercenario al mondo era decisamente molto meno rischio che scontrarsi contro il 2° Mercenario, sopratutto quando lo scontro era animato solo da uno stupido desiderio di rivalsa e non da un odio decennale verso il proprio ex Mentore. La sorpresa mista a sollievo nello scoprire con chi si stesse “intrattenendo” la Ricciardi rallentò Asher di quella manciata di secondi preziosi che solitamente separavano la vita dalla morte. Le gambe dell’uomo, infatti, scattarono di lato un secondo troppo tardi e così l’incantesimo lo colpì in pieno su un fianco, facendolo rotolare a terra in preda a un’atroce fitta di dolore alla testa. Tenendo ostinatamente stretta la bacchetta, portò entrambe le mani alle tempie e, rimanendo ancorato alla sua parte razionale [13/Concentrazione], premette con forza i palmi contro di essi nel tentativo di alleviare il suono stridulo che sembrava volergli trapanare il cervello.

Non è reale, non è reale…

Si andava ripetendo per convincersi a non ferirsi le orecchie nel tentativo inutile quanto disperato di impedire al suono di penetrare nella sua mente. A fatica si tirò su in ginocchio, il sudore che gli schiacciava i capelli sulla fronte e gli occhi iniettati di sangue per il dolore che stava provando, e con ancora più fatica tentò di sollevare il braccio destro, la bacchetta che dal basso verso l’altro veniva puntata contro il Mercenario. Non poteva né voleva arrendersi e anche se da una posizione decisamente svantaggiata non avrebbe mai rinunciato alla possibilità, anche se remota, di mandare il balordo al tappeto a fare compagnia ai suoi amici.

Expulso

La voce di uno dei due apprendisti Auror riecheggiò nel vicolo come una campana salvavita facendo volare all’indietro e lontano da Asher l’ultimo Mercenario.

Gra…zie…

Riuscì a mormorare a stento, le parole che grattavano la gola secca prima di venire formulata, il braccio destro che scivolava nuovamente contro il fianco, la bacchetta puntata contro il suolo, il corpo il più possibile immobile se non fosse per alcuni spasmi muscolari involontari del lato sinistro, dove l’incantesimo l’aveva colpito. Incerto su cosa pensasse di lui l’apprendista, decise di mostrarsi vulnerabile e indifesa, lasciando che tutta la stanchezza accumulata durante lo scontro affiorasse sul suo viso e sulla sua postura, le spalle cadenti e la testa che ciondolava leggermente.


Corpore Sano!

Un lieve pizzicorio si diffuse lungo tutto il corpo del MediMago, dando sollievo ai muscoli e rilassando alcune delle contratture e soprattutto dissipando gli ultimi effetti dello Stridium. Flettè le gambe e, aiutandosi anche con le braccia, finalmente si rimise in piedi, traballando un pochino nel tentativo di recuperare l’equilibrio.
Vada via di qui, mi occuperò io dell'ultimo rimasto, si metta in salvo!

Grazie mille.

Ripetè con voce più ferma di prima per poi scattare senza alcun dibattimento interiore verso il fondo del vicolo per raggiungere Arianna. Anche senza la responsabilità della bionda, infatti, il suo compito era un altro e se l’apprendista non sarebbe stato in grado di tenere testa a un unico nemico per lo più già molto debilitato allora voleva dire che aveva semplicemente sbagliato mestiere. In più, in quel preciso frangente, il senso di gratitudine che provava per avergli salvato il posteriore era decisamente in minoranza rispetto all’incarico che Sandyon gli aveva affidato. Fece quindi irruzione nel vicolo accanto, con la bacchetta spianata, le rughe del viso accentuate, uno squarcio superficiale lungo il fianco sinistro e l’occhio destro ancora velato di rosso. Fisicamente provato quindi ma anche determinato a schiantare chiunque si fosse trovato sulla sua strada. A quanto sembrava, però, non ce ne sarebbe stato bisogno perchè l’unica persona che incontrò fu Arianna, in ginocchio a terra ma con tutte le ossa al proprio posto anche se non necessariamente intatte. Guardingo, perché temeva un nuovo attacco a sorpresa, si avvicinò alla ragazzina notando, man mano che riduceva le distanze, il sangue che le colava dal naso, gli occhi lucidi per le lacrime trattenute e il dolore che traspariva dal suo viso.

Sto bene.

Questo lascialo giudicare a me.

Rispose, inginocchiandosi accanto a lei, usando il tono sicuro e secco che in molti al San Mungo avevano imparato a conoscere e a rispettare. Reprimendo una smorfia di dolore che gli lanciarono i suoi muscoli provati dallo scontro appena concluso, Asher portò due dita sotto il mento della Ricciardi e se lei non si fosse opposta, le avrebbe sollevato il viso, chinando il proprio in modo da poterle verificare le condizioni del suo naso da sotto a sopra. La ragazzina forse avrebbe notato il tocco professionale certo ma anche leggero e delicato con Asher la stava velocemente visitando e che mal si conciliava con l’idea generalizzata dei Mercenari come uomini bruti e violenti.

Mi sono scontrata con Velarko, era una trappola...

Mi era venuto il sospetto quando i bambini di là hanno provato a farmi la pelle per rivenderla al migliore offerente.

Commentò ironico, il viso stirato in un sorriso provato. Non aveva senso, almeno per lui, nascondere le conseguenze dello scontro che aveva appena sostenuto perché nel lavoro di squadra sopravvalutare se stessi o il proprio compagno solitamente portava a morte certa.

…l'ho messo in fuga.

Spero che tu gli abbia lasciato un bel ricordo di te – mormorò, puntando la bacchetta contro il naso della Draghessa e sussurrando un Epismendo per bloccare la piccola emorragia nasale. Di certo Boris non c'era andato giù leggero solo perchè si trattava di una donna e Asher sperava che la bionda avesse messo a segno qualche colpo particolarmente doloroso – Anche se non capisco perché avete fatto a botte invece che provare a schiantarvi a vicenda.

Chiese, subito dopo, aiutando l’apprendista di Vastnor a rimettersi in piedi. A un occhio medico allenato come il suo [17/Elaborazione – 33/Intuito (P)], infatti, era palese che le condizioni fisiche in cui versava la bionda fossero la conseguenza di una scazzottata e non di un duello.

La prossima volta mi faccio dare qualche pozione Corroborante e Rimpolpasangue…

Si ripromise Asher, prendendo atto di non avere con sé gli strumenti necessari per poter soccorrere al meglio la compagna e quindi di non poter alleviare il dolore dei lividi o sostituire il sangue perso. C’era una sola cosa che potesse fare e che di certo male non le avrebbe fatto.

Galvanis Animo

Galvanis Animo
Difficoltà: 9
Tipo: Incantesimo di Guarigione
Descrizione: Recupera 17 PS al mago che lo esegue o ad un soggetto designato
Genere: //
Danno: //


Mormorò nuovamente tenendo la bacchetta puntata, questa volta, verso il petto della giovane, per infonderle un po’ delle forze che aveva utilizzato nello scontro. Una volta che Arianna si fu rimessa in piedi, Asher le fece un semplice cenno del capo ed entrambi si misero a correre verso la piazza centrale incontro al loro obiettivo.

Una volta giunti in fondo al vicolo fermati rasente al muro di destra – le disse correndo, cercando di elaborare un piano che li facesse finire vittime di un qualche incantesimo volante. Probabilmente nella piazza regnava il caos in quel momento e gettarvisi dentro alla cieca sarebbe stato un suicidio – Io starò qui a sinistra… Sempre meglio fare un’occhiata veloce di ricognizione prima di gettarsi a capo fitto nella mischia.
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Messaggioda Sandyon » 07/10/2013, 22:39

Recuperate le energie sia per Asher che per Arianna, era giunto il momento di proseguire nella missione, spostandosi con moltissima cautela per evitare di incappare in altri spiacevoli incontri improvvisi e raggiungere la piazza. Entrambi un po' provati per i combattimenti portati a termine poco prima, decisero di assicurarsi che non ci fossero incantesimi volanti da una parte all'altra, attaccandosi al muro raggiunta la fine del vicolo stretto, con incaricata la bionda di affacciarsi lentamente e con accortezza per visualizzare il "panorama".
L'apprendista di Sandyon, eseguendo gli ordini del CapoSquadra, avrebbe potuto notare una marea di corpi al terreno, privi di sensi ed alcuni di vita, con diverse macchie di sangue e bacchette rotolanti, sotto un sole cocente e una umida temperatura appiccicosa.
Verso la location del palco allestito per la conferenza, tra sedie distrutte e pezzi di colonne sparsi in giro, in alcuni casi anche su corpi esanimi, il diplomatico affacciato di tanto in tanto da dietro un tavolo metallico utilizzato come barriera di emergenza che scagliava incantesimi per difendersi da due ultimi Mercenari rimasti di poco lesi intenti ad attaccarlo per concludere il lavoro definitivamente.
Nessun altro a parte loro tre e i due uomini a giudicare dai loro volti sembravano essere certi che da un momento all'altro avrebbero terminato l'incarico. Nessuna ombra di Tyslion o delle autorità cipriote, anzi, qualcuna si, il segretario del Primo Ministro e due portaborse mutilati a nemmeno dieci metri dal palchetto, per nulla risparmiati dalla furia omicida dell'armata ingaggiata a suon di Galeoni.
Molto strano che non si notasse subito la presenza del N°2, il che poteva anche far ipotizzare ad un suo appostamento in qualche punto alto o nascosto, invisibile momentaneamente sia al MediMago che alla quasi Mercenaria.
Dunque poteva trattarsi di una trappola, una trappola che li avrebbe mandati dritti alla Trama se davvero si fosse trovato Asveras nelle vicinanze pronto ad attaccare di sorpresa, ma non molto distante il diplomatico stava perdendo colpi e da un momento all'altro sicuramente avrebbe ceduto, decretando la vittoria dei due killer ma la sconfitta dei due ingaggiati per proteggerlo.
Quindi... Come agire? Che fare?
Rischiare di morire per un lavoro, l'ardua vita di un Mercenario, la più difficile e classica delle scelte per persone che svolgevano una carriera simile.
Adesso la scelta per ovvi motivi di esperienza e comando andava ad Asher Brightless, poiché doveva essere lui a indirizzare la ragazza e darle l'ordine da eseguire: ritirata o attacco?
Ormai tutti i nodi stavano raggiungendo il pettine.

Spoiler:
Per ovvi motivi la prima azione va ad Asher.
Qualora decidesse di indire l'attacco, può giocarsi l'uscita allo scoperto ed il primo incantesimo contro uno dei due, cosa che eventualmente potrà fare anche Arianna nella sua azione di risposta nella mischia.
L'Amuleto in questo frangente non avrebbe effetto sul tiro per colpire contro gli avversari ma essi subiranno comunque un -2 a Res. Magica e Riflessi per via dell'essere colti alla sprovvista.
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Messaggioda Asher » 10/10/2013, 14:55

Il vicolo non era molto lungo e la corsa per raggiungere l'imbocco della piazzetta fu relativamente breve, una fortuna per il non più molto giovane MediMago che non aveva molte energie da sprecare negli spostamenti considerato che la missione vera e propria era ben lungi da essere terminata. Anzi si poteva dire che non era ancora neanche cominciata grazie a Velarko e ai suoi sgherri di bassa lega. Durante il tragitto fu una sola la raccomandazione che reputò importante fare a Arianna e cioè di non gettarsi nella mischia a occhi chiusi. Era qualcosa di elementare ma spesso quando l'adrenalina scorreva nelle vene al pari di una delle migliori droghe babbane si tendeva a perdere di vista l'ovvio correndo così il rischio di farsi ammazzare.
Così una volta giunti alla fine del vicolo Asher si appiattì sul muro di sinistra, il corpo che aderiva perfettamente alla parete in pietra fatta eccezione per la testa leggermente tesa in avanti, gli occhi che saettavano per ogni angolo della piazzetta in modo da farsi un'idea il più chiara possibile di quello che era accaduto e di cosa sarebbe potuto accadere nei prossimi minuti.

Un tornado...

Mormorò a voce bassa, più tra sè che per comunicare effettivamente qualcosa alla Draghessa che aveva assunto una posizione simile alla sua sul muro opposto, attingendo a un proprio "codice" personale. Egli era solito valutare la gravità di una situazione facendo una veloce analisi "danni alle persone/danni alle cose" distinguendo in quel modo una carneficina da una strage a un tornado, appunto, come in quel caso dove il suo "occhio medico" [Intuito(P)=33] gli diceva che molti dei corpi distesi a terra non erano ancora dei cadaveri.

M***a!

Imprecò a voce un po' più alta quando si rese conto che la maggior parte dei caduti facevano parte degli Auror o dei Servizi Segreti Ciprioti e che quindi non vi era rimasto nessuno a difesa del diplomatico che, rannicchiato dietro un tavolo di metallo, era impegnato in un due contro uno a difesa della propria vita. Scontro impari non solo per la superiorità numerica degli avversari ma sopratutto perchè questi avevano un addestramento da combattenti che li rendevano ossi duri per un semplice civile nonostante occupassero dei posti di basso rilievo nella classifica dei Mercenari. Non era la loro presenza, infatti, a preoccupare Asher, nonostante risentisse ancora un po' della mini battaglia che aveva appena combattuto nel vicolo, quanto l'assenza di Asveras. Per quanto scandagliasse con lo sguardo la piazzetta non c'era alcuna traccia del n°2 Mercenario e questo poteva dire solo due cose: si era appostato in un punto strategico sopraelevato lasciando agli altri il compito di sfoltire le fila nemica per poi intervenire a dare il colpo finale con tutta tranquillità oppure la sua presenza a Larnaca in concomitanza con la conferenza stampa era stata solo una coincidenza. Peccato che lui non credesse alle coincidenze.

E' una trappola.

Per quanto avesse voluto, non usò il condizionale perchè era così che si sarebbe comportato lui se il suo compito fosse stato uccidere invece che proteggere. Far sembrare il luogo libero da pericoli seri - perchè i due che stava assediando il diplomatico non potevano essere annoverati tra i Mercenari più pericolosi - in modo da attirare gli altri contendenti e far fuori i sopravvissuti insieme all'obiettivo. Spostò lo sguardo, e con esso tutta la testa, dalla piazzetta alla bionda di fronte a lui soffermandosi palesemente sul livido viola in cui si era trasformato il suo naso. Velarko non c'era andato per nulla leggero e ne avrebbe portato i segni per un paio di giorni a venire e Asher avrebbe voluto che fossero le uniche "ferite di guerra" che avrebbe riportato a casa da quella missione. Quello però implicava chiamare la ritirata, abbandonare il campo e affidare l'anima del diplomatico a Merlino perchè difficilmente sarebbe sopravvissuto a lungo da solo.

Dovrai trattarla esattamente come una qualsiasi collega a te accoppiata per un incarico e nulla più.
Per te dovrà essere solo una Mercenaria come tante ai suoi esordi, non la mia apprendista, non qualcosa di prezioso per me.


Le parole di Sandyon gli riecheggiarono nella mente facendo affiorare un ghigno sarcastico sul suo volto provato. Era più facile a dirsi che a farsi perchè la Ricciardi aveva smesso di essere una persona qualsiasi agli occhi del Medimago nel momento esatto in cui era venuto a conoscenza della sua esistenza. Probabilmente se le fosse accaduto qualcosa esteriormente Vastnor non avrebbe mosso un ciglio ma lui sapeva perfettamente che dentro, in quel piccolo nucleo rimasto indenne dalla magia del Dissennatore Rosso, qualcosa sarebbe morto e non voleva essere lui la causa di quel dolore aggiuntivo.

Se andassi io con lei, mi sentirei troppo apprensivo e non le permetterei di correre alcun rischio, in poche parole, lei rimarrebbe a guardare mentre io la proteggo e non le consento di capire che vuol dire davvero essere un Mercenario, mentre so che chiedendo a te di essere il più imparziale possibile, lei sarà in grado di vivere una prima esperienza reale, senza filtri o agevolazioni.

Un sospiro mentale dettato dalla consapevolezza che avrebbe finito per deludere il suo amico in ogni caso, sia se avesse ordinato di attaccare che di tornare indietro. Dischiuse le labbra per comunicare la sua decisione alla giovane apprendista quando qualcosa nello sguardo che stava ricambiando il proprio gli bloccò il fiato in gola. Sfida. Desiderio di mettersi alla prova, di saggiare i propri limiti e superarli. Nonostante le botte che aveva incassato il suo animo sembrava [Intuito(P)=33] essere tutt'altro che piegato. Per un attimo ebbe la sensazione di rivedere in quella giovane donna la stessa determinazione che aveva colto mesi prima negli occhi della sua milaja ed ebbe la certezza, a torto o a ragione, che se le avesse ordinato di ritirarsi alla fine avrebbe obbedito ma non glielo avrebbe perdonato mai. Si passò la lingua sulle labbra improvvisamente secche prima di sospirare stanco.

Mettiamo fuori gioco i due e raggiungiamo il diplomatico - affermò quindi, sperando di poter incantare una passaporta una volta raggiunto l'obiettivo e andare via da lì velocemente - E se Asveras compare non fare nulla di avventato.

E sopratutto speriamo che anche lui pensi che tu sia la mia di apprendista.

Aggiunse mentalmente anche se gli sembrò più una preghiera che un desiderata. Facendo cenno con la mano sinistra ad Arianna di imitarlo, si staccò dal muro e iniziò ad avanzare in silenzio, abbandonando il sicuro riparo del vicolo. Sollevò l'indice a tracciare il numero 1 in aria, in una conta silenziosa per dare il tempo all'altra di conquistare una buona posizione di attacco, la bacchetta stretta nella mano destra e puntata contro il proprio avversario. Poi fu la volta del medio e alla fine l'anulare, il polso che scattava in avanti nel segnale di attaccare e un fascio di luce rosso sangue che abbandonava la punta del suo catalizzatore in risposta al suo incanto silenzioso per amplificare al massimo l'effetto sorpresa.

Ultimatum

Ultimatum

Difficoltà: 7
Tipo: Schiantesimo
Descrizione: Lancia il bersaglio designato a diversi metri di distanza. Ai livelli magici più alti al 50% lo fa svenire
Genere: Offensivo
Danno: 21
Attacco: 12/Cap. Magica + 1 Bonus Bacchetta + 2 Bonus Potenziamento + 16/d20 = 31


Aveva scelto un incantesimo relativamente semplice perchè sperava di poter condurre un attacco fulmineo, facendo volare il Mercenario lontano dal diplomatico, possibilmente contro qualcosa di solido e con una forza abbastanza elevata da fargli perdere i sensi. Una volta partito l'incantesimo il suo corpo andò ad assumere spontaneamente la posizioni difensiva, con il palmo della mano sinistra e la punta della bacchetta rivolte verso il basso, il braccio destro disteso e quello sinistro leggermente piegato, la gamba sinistra tesa in avanti e quella destra all'indietro, in appoggio sulla punta del piede, il corpo che ondeggiava sulle ginocchia così da non farsi prendere troppo alla sprovvista nel caso in cui il suo attacco non fosse andato a segno.
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Messaggioda Aryanne » 10/10/2013, 18:19

Questo lascialo giudicare a me.

Non replicò all'affermazione secca di Asher: dopotutto era lui l'esperto e lei la bambina alle prime armi, era anche normale che volesse accertarsi in prima persona delle sue condizioni e non gli bastasse sentirselo dire da Arianna; anche perché, a voler essere obiettivi, "bene" non era esattamente l'aggettivo con cui si sarebbe potuto descrivere lo stato di lei, ma la Ricciardi era troppo orgogliosa e, in quel momento, gasata dalla vittoria contro Velarko per rendersene conto. Eppure li sentiva il pulsare del naso e le contrazioni dello stomaco, sapeva di essere stata colpita: tutto passava in secondo piano, però, tutto perdeva importanza di fronte alla consapevolezza di non avere ancora finito il proprio lavoro.
Si lasciò dunque alzare il viso da Brightless, sostenendo lo sguardo su di lui mentre l'altro studiava le sue condizioni: era stato molto delicato nello sfiorarle la pelle, particolare difficile da non notare, e l'italiana si ripromise di chiedere a Sandyon come fosse possibile e quale lavoro svolgesse Asher a parte il Mercenario, considerando difficile conciliare quel tocco con un lavoro brutale come quello.

Spero che tu gli abbia lasciato un bel ricordo di te.

Grazie... - sussurrò Arianna quando l'uomo le bloccò il flusso di sangue dal naso, alleviando appena il suo dolore - Di sicuro le sue palle non si scorderanno tanto presto di Xena, la principessa guerriera, e della forza dei suoi gomiti...

Aggiunse subito dopo, con un sorrisetto made in Ricciardi: certo, l'aveva colpito altre volte, ma era certa che per lui quello fosse stato il momento più doloroso, e che Velarko non l'avrebbe dimenticato molto presto... anzi, sperava che spargesse la voce su di lei, che il mondo dei Mercenari imparasse a conoscerla, perché aveva promesso a Sandyon che sarebbe diventata migliore di lui, e voleva mantenere quella parola data.

Anche se non capisco perché avete fatto a botte invece che provare a schiantarvi a vicenda.

E' stato Asveras - rispose subito Arianna, il tono di voce atono anche se, dentro di sé, ancora si chiedeva perché mai l'avesse aiutata - Gli ha fatto perdere la bacchetta, così è stato costretto a combattere col corpo - aggiunse, e probabilmente dalle successive parole l'uomo avrebbe compreso quanto l'italiana fosse diventata simile a Sandyon, e quanto la sua vicinanza l'avesse influenzata - e io ho deciso di mettere via la bacchetta per combattere come lui, al suo livello.

Una pazzia per alcuni, una prova per la ragazza che aveva dimostrato a se stessa di essere in grado di battere il Mercenario n° 5 al mondo senza doversi avvantaggiare, combattendo con una leale parità; era una Dragargenteo nell'animo, e niente avrebbe potuto cambiarla in tal senso.
Sospirò di sollievo quando l'incantesimo di Asher la raggiunse, facendole recuperare leggermente le forze: gli fece un sorriso e lo ringraziò con un cenno del capo, sentendosi molto meglio ora; si rialzò lentamente, smuovendo poi anche le spalle così da far scrocchiare leggermente i muscoli corrispondenti, e poi tornò a guardare l'uomo, in attesa di sue istruzioni visto che, purtroppo, la missione non poteva ancora di certo considerarsi conclusa, prendendo a corrergli accanto poco più tardi, avendo ripreso le forze necessarie per farlo.

Una volta giunti in fondo al vicolo fermati rasente al muro di destra.
Io starò qui a sinistra… Sempre meglio fare un’occhiata veloce di ricognizione prima di gettarsi a capo fitto nella mischia.


Annuì semplicemente a quelle parole, ignorando il pulsare fastidioso del naso che, ne era sicura, si stava gonfiando velocemente, assumendo anche sfumature violastre... era un bene che non si potesse guardare allo specchio, ora, perché ciò che le avrebbe riportato il vetro liscio non le sarebbe piaciuto affatto; raggiunta la fine del vicolo, Arianna si attaccò al muro di destra, muovendosi cautamente per studiare la situazione.
C'erano degli uomini a terra... probabilmente cadaveri: seppure non fosse un'immagine molto piacevole, la Ricciardi si costrinse a guardarla perché doveva farci l'abitudine se voleva davvero diventare una Mercenaria; per sua fortuna, in un certo senso, c'era altro ad attirare la sua attenzione; Holmberg, l'uomo che dovevano proteggere, stava ancora combattendo contro due mercenari che parevano essere del tutto intenzionati ad ucciderlo.
In effetti qualcosa non quadrava, non per Arianna: aveva immaginato fin dall'inizio che Tyslion volesse togliersi di mezzo Boris per poter uccidere il diplomatico da solo e intascare la taglia su di lui... ma allora dov'era?
Si trattava di una trappola? Probabilmente sì, ma non era certo intenzionata a mollare: il primo istinto dell'italiana fu infatti quello di gettarsi nella mischia, tanto che fece un passo avanti... salvo poi ricordarsi che non poteva farlo, doveva aspettare le direttive di Asher che avrebbe anche potuto dirle di fare marcia indietro e andarsene da lì con lui.

Ti prego, fammi combattere... ti prego, non dirmi che dobbiamo andare via, lasciami portare a termine questa missione... ti prego ti prego ti prego!!

Pensò intensamente Arianna, fissando Asher: in lei, l'uomo avrebbe notato la volontà, il bisogno di finire quella missione, di combattere e portare a termine ciò che aveva iniziato; era una sfida, sfida che lei non aveva alcuna intenzione di perdere, non senza prima aver lottato fino in fondo, fino a prosciugare ogni particella di forza rimastale.

Mettiamo fuori gioco i due e raggiungiamo il diplomatico.

Un gran sorriso vittorioso si fece strada sulle labbra della Ricciardi, che si ritrovò ad annuire a quelle parole, stringendo più forte la bacchetta tra le dita: la missione era ancora lì, ad aspettarla, e lei non se la sarebbe lasciata scappare.

E se Asveras compare non fare nulla di avventato.

Non ho proprio voglia di morire oggi, posso assicurartelo!

Replicò Arianna, oltrepassando Asher per correre più velocemente di lui - d'altronde era più giovane e meno debilitata di lui - vicino ai due mercenari nemici: nella corsa, il braccio destro si alzò verso l'alto, e con la punta della bacchetta l'italiana disegnò due mezze lune che si scagliarono contro il nemico non appena ella pronunciò l'incanto non-Verbale, prendendo corpo per andare ad abbattere, o tentare di farlo, i due uomini.

Lunatus Falcem!


Lunatus Falcem

Difficoltà: Mangiamorte, Mercenario
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Crea due mezze-lune nere che colpiscono due bersagli nello stesso momento
Genere: Offensivo
Danno: 22 + 1 Danno Bonus + Cap. Magica 14 = 37
Attacco: Cap. Magica 14 + Bonus Bacchetta 2 + 18/d20 = 34


Se l'incanto fosse andato a buon fine e la ragazza fosse riuscita, grazie anche ad Asher, a far spostare i due nemici dal diplomatico, Arianna lo avrebbe raggiunto di corsa per rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, lasciando che fosse Brightless a pararle le spalle ma con la guardia comunque alzata, i sensi in allerta e lo sguardo pronto a cogliere qualsiasi movimento sospetto.
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Messaggioda Sandyon » 10/10/2013, 22:37

Situazione alquanto delicata, specie quando non si sapeva quale predatore poteva esserci in agguato, nascosto nell'ombra, invisibile.
Giunti all'estremità del vicolo, i due improvvisati colleghi si accorsero della devastazione che aveva colpito la piazza e di quell'ultimo baluardo di difesa per il diplomatico rappresentato da un tavolo di metallo con il quale si difendeva occasionalmente dagli attacchi di due avversari.
Decisione critica quella: rinunciare all'incarico o gettarsi nella mischia col rischio di avere a che fare con Asveras?
La Ricciardi sapeva già molto bene cosa voleva da sé stessa e da quell'immediato futuro, ma il reale peso decisionale andò tutto sulle spalle di Asher Brightless il quale, cercando di tenere fede alle parole giurate all'amico Vastnor, decise infine di provare il tutto per tutto e dare l'ok alla bionda per immergersi nella mischia ed attaccare.
Non appena uscirono allo scoperto, sia l'uno che l'altro esordirono con due incantesimi di alta potenza e precisione che colpirono all'istante tutti e due i nemici del diplomatico. Quello più a sinistra, preso ben due volte sia dalla magia oscura di Arianna che dallo schiantesimo di Asher, volò addosso ad una delle rimanenti colonne dando un colpo così violento alla testa che molto probabilmente ci rimase secco sul colpo.
Era la prima volta che l'italiana uccideva qualcuno, la prima volta che la sua bacchetta assaggiava il sangue e sicuramente se adesso i nervi l'avessero aiutata a non pensarci per via dell'adrenalina in corpo, quelli comunque non erano momenti che avrebbe dimenticato facilmente e che anzi, l'avrebbero raggiunta non appena terminata tutta la faccenda; ma quello era il destino dei Mercenari, a volte ci si trovava costretti anche a togliere la vita e non era che una prassi per loro, non era che una normalità. Probabilmente il MediMago avrebbe trovato quasi subito le parole giuste per non lasciarla troppo interdetta dalla cosa e farla pensare solo al termine della missione, specie perché il secondo avversario si volse immediatamente accusando un forte dolore alla schiena, alzando però la bacchetta per dirigere un colpo violento su entrambi i "buoni" della situazione, riversando in esso tutta la rabbia che possedeva in corpo.

AAAAAAHHHH!!!!
Prendete questo, lurido str***o e schifosa put***a!


Duplincantum

Difficoltà: 8
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Consente di lanciare due incantesimi uguali, dei quali il secondo farà la metà del danno totale
Genere: Offensivo
Danno: Variabile

Astralis Colpo

Difficoltà: 9
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Attacco magico strategico che colpisce alle spalle
Genere: Offensivo
Danno: 23 + Cap. Magica [13] = 36
Effetto: Per schivarlo si ha un malus di -2 ai Riflessi e Resistenza Magica
Attacco: Cap. Magica [13] + Bonus Spilla [1] + d20 [20] = 34


Fece appena in tempo a scagliare quell'ultima offesa disperata prima di essere colpito irrimediabilmente da un altro attacco a sorpresa del diplomatico, il quale rincuorato dai rinforzi aveva acquistato maggiore fiducia e coraggio per uscire da dietro il tavolo e colpire.
Lo Stupeficium fece cadere in avanti il Mercenario che perse soltanto i sensi, senza morire, facendo rotolare la bacchetta via dalla mano, esausto.
Apparentemente, tutto sembrava normale e silenziosamente sotto controllo, se non fosse che da dietro il palco si vide qualcuno dei membri del consiglio cipriota uscire fuori finalmente tranquilli di essere al sicuro, applaudendo le gesta di Asher ed Arianna raggiungendo nel contempo Holmberg più stanco e provato che mai.

Siete stati grandiosi, sapevamo di poter contare su di voi!
Ottimo lavoro, ottimo lavoro davvero, per fortuna il nostro caro e amato collega in visita è salvo!


Bene, se non altro adesso si andava a scoprire chi aveva commissionato il lavoro, ovvero... Il Governo di Cipro.
Strinsero la mano sia al MediMago che all'ormai diplomata di Hogwarts, con visi sereni, orgogliosi e sinceramente sollevati.
A differenza loro però, il diplomatico non sembrava così tanto gioioso dell'aver salva la vita, o forse era soltanto turbato da qualcos'altro.

E' stata davvero un'assurda tragedia... Dovremo assolutamente contattare l'ospedale ed aiutare i superstiti!

Hai assolutamente ragione, inoltre credo che anche i nostri salvatori siano meritevoli di cure no?

Giusto, giustissimo anzi!
... Mister Holmberg, non sa quanto siamo grati alla Trama che lei sia ancora in vita...


Se non altro dobbiamo stare sereni perché nessun civile ha perso la vita e i nostri accordi sono salvi!

... Fossi in voi, aspetterei ancora un po' prima di farmi quattro risate.

Proprio quando sembrava tutto tornato alla normalità e finalmente la missione poteva definirsi ormai conclusa, un colpo di scena, una figura che dal nulla apparve sotto la luce del Sole cocente di Larnaca, con il suo solito timbro basso, velatamente ironico e virilmente roco.
La bacchetta fatta roteare nella mano destra, un pugnale insanguinato nella sinistra, qualche goccia di sudore e nessuna ombra di sorrisi.
Che quindi per i due protagonisti fosse giunto il momento della verità?

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Messaggioda Aryanne » 11/10/2013, 13:07

Quando Asher le diede il permesso di lanciarsi di corsa verso il diplomatico Holmberg, andando così di corsa agli ultimi due mercenari rimasti, Arianna avrebbe tanto voluto abbracciarlo forte come segno di ringraziamento: invece si limitò ad un piccolo cenno del capo e si scagliò contro i due uomini, usando un incantesimo da Mercenaria che, nonostante non le appartenesse ancora di diritto, Sandyon le aveva insegnato preventivamente; in fondo, visti i risvolti di quella dannata missione, poteva pure permettersi qualche licenza poetica se serviva!
Il suo Incanto raggiunse entrambi i nemici, in modo preciso e violento, e grazie all'effetto combinato dell'incantesimo di Asher, uno dei due, quello a sinistra, morì all'istante dopo aver battuto la testa contro una colonna rimasta in piedi: una parte del cervello di Arianna registrò il fatto, ebbe la consapevolezza di aver ucciso un uomo, ma al momento l'adrenalina era talmente tanta e le pompava il sangue con talmente tanta forza nelle vene da impedirle di rendersene pienamente conto; togliere una vita però, che la persona fosse buona o cattiva, non era cosa da poco - sapere di doverci fare l'abitudine era un conto, la pratica era un altro - e dentro di sé, nel suo inconscio, la Ricciardi sapeva che a missione finita ci avrebbe fatto i conti, con quella consapevolezza, e non sarebbero stati momenti facili per lei.
Un nemico era andato, ma l'altro stava ancora in piedi nonostante la falce nera scagliata dall'italiana, che si preparò a subirne il contrattacco: sfortunatamente per lei, non fece in tempo ad assumere la corretta posizione difensiva, e mentre il Mercenario alzava la bacchetta Arianna decise di non provare nemmeno a schivare il colpo, ma di assorbirlo col proprio fisico temprato dal duro allenamento con Vastnor (Res. Magica 16 + 17/d20 - 2 Malus Incantesimo = 31).
Socchiuse gli occhi, dunque, e si arricciò su se stessa cosicché, quando il colpo le arrivò addosso, i piedi non si smossero di un millimetro: lo sguardo scuro rimase focalizzato sul volto del Mercenario, i denti vennero digrignati ed una mezza bestemmia le scivolò dalle labbra; faceva un male cane, sentiva il proprio corpo ribellarsi ai colpi subiti, ma non diede soddisfazione, attinse alla fierezza della Casata Ricciardi e dei Dragarganteo per non piangere di dolore, per non urlare, per rimanere ferma. E ce la fece, mostrando la volontà di non arrendersi e soprattutto uno sguardo incazzato allo stato puro; non ci fu comunque bisogno di combattere oltre perché Holmberg, in un impeto di utilità, schiantò il Mercenario alle spalle, facendogli perdere i sensi.
Arianna, ancora con la bacchetta in mano, si avvicinò velocemente al diplomatico, osservandone le condizioni fisiche, quando sentì degli applausi provenire da dietro al palco.

Siete stati grandiosi, sapevamo di poter contare su di voi!
Ottimo lavoro, ottimo lavoro davvero, per fortuna il nostro caro e amato collega in visita è salvo!


I rappresentanti ciprioti le strinsero la mano e lei ricambiò quella stretta con un mezzo sorriso, ma le sue attenzioni erano tutte rivolte verso Holmberg che (Perspicacia: 20) non sembrava particolarmente sereno considerando che era appena sopravvissuto ad una mezza tragedia.
Mentre i tizi del governo parlavano tra di loro, lo sguardo penetrante della Ricciardi era focalizzato sul diplomatico - lasciando ad Asher il compito di organizzare un eventuale da farsi con gli altri uomini - quasi ad invitarlo a farle capire cosa ci fosse che non andava, quale fosse il motivo del suo turbamento; non ebbe comunque modo di chiederglielo direttamente a voce, perché, a proposito di voci, delle parole pronunciate con timbro basso e freddo riecheggiarono nell'aria e nella mente dell'italiana, costringendola a voltarsi.

... Fossi in voi, aspetterei ancora un po' prima di farmi quattro risate.

Asveras.
Arianna puntò gli occhi su di lui, sentendo il fuoco e l'adrenalina divampare in lei: non avevano una sola speranza di uscire vincitori da uno scontro in cui Tyslion era l'avversario, nemmeno essendo due contro uno; poteva solo tentare di mettere in salvo i ciprioti, e poi scappare.
Anche se...
Scosse il capo, voltandolo poi appena verso i rappresentati del governo, Holmberg compreso, alla sua sinistra.

Prendete Holmberg e andatevene da qui alla svelta - ordinò loro a bassa voce, immaginando ci fosse qualche fattura estesa anti-Smaterializzazione che impedisse di andarsene all'istante, sennò perché perdere tanto tempo col combattimento quando ci si sarebbe potuti materializzare dietro al diplomatico ed ucciderlo? - Cercherò di far sì che non vi succeda niente, ma voi muovetevi, forza!

Un sussurro più deciso mentre, bacchetta alla mano, si avvicinava a Tyslion così da fronteggiarlo, ipotizzando che Asher l'avrebbe affiancata: questo implicava dover combattere con entrambi prima di raggiungere Holmberg e compagnia, e così i rappresentanti del governo cipriota avrebbero, in teoria, avuto il tempo di scappare e mettersi in salvo.
La ragazza affondò dunque lo sguardo su Asveras, consapevole che probabilmente lui non si sarebbe fatto alcun problema ad ucciderla.
A meno che...

... grazie per prima, contro Velarko - gli disse, la voce ferma anche se, dentro di sé, stava tremando: in pratica, con le successive parole che avesse pronunciato si sarebbe deciso il suo destino, se fosse rimasta viva o morta... anche se Asher, probabilmente, l'avrebbe uccisa comunque per la sua incoscienza - Se non fosse stato per te, probabilmente sarei morta... e a Sandyon non avrebbe fatto piacere.
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Messaggioda Asher » 11/10/2013, 23:29

E' stato Asveras . Gli ha fatto perdere la bacchetta, così è stato costretto a combattere col corpo e io ho deciso di mettere via la bacchetta per combattere come lui, al suo livello.

Aveva registrato solo distrattamente la seconda parte della spiegazione della Ricciardi - parte quella che non lo sorprese più di tanto considerato di chi fosse davvero l'apprendista - ogni singolo neurone ancora in attività del suo cervello impiegato a cercare di comprendere [Elaborazione=17] cosa avesse spinto Asveras a comportarsi in quel modo così poco da lui. C'era la minima possibilità che nel corso degli anni fosse cambiato, maturato, diventato meno impulsivo e desideroso solo di ottenere gloria e vendetta, drogato di adrenalina e dal bisogno spasmodico di mettersi alla prova e dimostrare al mondo di essere il migliore - o almeno questa era l'idea che Asher aveva del n°2 - ma non sapeva per quale motivo il Medimago dubitava fortemente che fosse accaduto una cosa del genere. L'unica alternativa possibile quindi era che ci fosse altro che bolliva nel calderone e che a lui sfuggisse un qualche dettaglio fondamentale che trasfigurava un puzzle semplice in un caos organizzato. Se davvero Asveras si fosse trovato lì per uccidere Holmberg perchè non far fuori direttamente un potenziale rivale come Velarko invece che limitarsi a disarmarlo, lasciandolo in balia di una giovane apprendista? E se fosse stato solo in cerca di qualche "divertimento particolare" perchè non rimanere a godersi il combattimento? Troppe domande gli ronzavano in testa mentre correvano verso la fine del vicolo, tutte che confluivano in una sola e unica risposta : stavano andando incontro a una trappola. Era quindi in parte preparato a vedere quello che stava accadendo nella piazzetta, ciò che non aveva previsto invece era la reazione che quella vista avrebbe causato in lui. In circostanze normali, infatti, si sarebbe limitato a scrollare le spalle, scrocchiare il collo e fare irruzione nel luogo designando, lasciandosi corteggiare e drogare dall'adrenalina che scorreva veloce nelle sue vene. Ma per quanto si fosse impegnato affinchè quella fosse in tutto e per tutto una missione normale in fondo al suo animo sapeva che così non era e questo lo rendeva se non proprio titubante almeno un po' più prudente del solito. Prudenza quella che gli urlava nella mente di annullare tutto e riportare Arianna a casa con solo i lividi che avevano collezionato fino a quel momento. Stava quasi per dare l'ordine di ritirata quando qualcosa nello sguardo determinato della bionda gli mozzò il fiato in gola costringendolo a decidere diversamente. Lasciato il loro punto di osservazione strategico si avvicinarono il più possibile ai due Mercenari ancora in piedi e cercando di sfruttare al massimo l'effetto sorpresa attaccarono in simultanea. Non sentendosi in grado di supportare magicamente un incantesimo doppio o altamente complesso, Asher optò per uno schiantesimo elaborato non mancando però di apprezzare nè l'incantesimo da "Mercenario" scagliato dalla Draghessa nè la sua intraprendenza nel correre subito dopo incontro al diplomatico, lasciando lui a coprirle le spalle. Gli sarebbe piaciuto sapere se quello era stato un comportamento istintivo, se davvero si fidava così tanto di lui o se, in alternativa, si era resa conto che nelle condizioni in cui era non si sarebbe potuto permettere uno scatto da centometrista simile al suo. Ma quella come altre curiosità che gli erano venute in merito alla biondina dovevano attendere momenti più consoni visto che il loro attacco congiunto aveva messo fuori combattimento solo uno dei due avversari, e probabilmente anche in maniera definitiva a giudicare dalla violenza con cui aveva sbattuto la testa contro la colonna.

M***a!

Imprecò tra sè, distogliendo la propria attenzione dal secondo Mercenario per cercare con lo sguardo il volto della Ricciardi e scorgere in esso qualche segno di cedimento emotivo di fronte alla consapevolezza di aver appena ucciso il suo primo essere umano. La forza d'animo, le buone motivazioni, la consapevolezza di non avere alternative, tutto finiva per passare in secondo piano e perdere importanza nel momento in cui si poneva fine a una vita, a maggior ragione quando questo avveniva volontariamente.

M***a!

Ripetè nel rendersi conto [Intuito (P)= 33] che non vi era nulla da cercare sul viso dell'altra perchè non ne era consapevole, non a livello cosciente per lo meno e non ancora. Meglio quindi non dire nulla, riservando a quando sarebbero stati a casa il momento della presa di coscienza e dei sensi di colpa, se mai ci sarebbero stati, confidando che chiunque fosse stato il suo confessore avrebbe avuto i neuroni necessari per farle notare che tecnicamente era stato il suo schiantesimo a farlo volare contro la colonna e non l'incanto oscuro della Draghessa. Non che quei dettagli tecnici potessero essere davvero importanti ma a volte aiutavano.

AAAAAAHHHH!!!!
Prendete questo, lurido str***o e schifosa put***a! Duplincantum Astralis Colpo


Era stato così concentrato sull'impatto emotivo che la morte del Mercenario poteva aver avuto sulla sua collega da essersi dimenticato per un solo fatale secondo della presenza di un secondo nemico ancora in piedi e deciso a spedirli al Creatore. Il suo metabolismo era già troppo provato per permettergli di assorbire il colpo così tento di evitarlo, scattando di lato, ma il tempo di reazione fu troppo lungo [11/Riflessi + 4 Bonus Posizione Difensiva - 2 Malus Incantesimo + 17/d20 =30] e l'incantesimo lo colpì al fianco sinistro. L'impatto fu doloroso e violento, costringendolo a chinarsi sulle ginocchia, la mano sinistra a premere contro la ferita mentre quella destra tremava pericolosamente facendo oscillare la sua bacchetta. Spalancò la bocca per incamerare più aria possibile e questo gli provocò una fitta di dolore immensa dandogli allo stesso tempo una panoramica veloce e poco rassicurante delle sue condizioni fisiche. Sbattè velocemente le palpebre per dissipare le lacrime di dolore che naturalmente gli stavano appannando la vista riuscendo così a vedere il diplomatico schiantare l'ultimo Mercenario e porre così fine a quella battaglia insensata.
A fatica si raddrizzò, soffocando un gemito di dolore, e con la bacchetta ancora stretta in mano si avvicinò ad Arianna con un'andatura un po' zoppicante.

Viva.

Una semplice affermazione che lasciava trasparire un po' di ammirazione ma gravida ancora di una tensione che lo stesso MediMago non riusciva a spiegarsi. La missione era finalmente conclusa eppure sentiva [Intuito (S)= 25] uno strano prurito al centro delle scapole come se fossero ancora nel mirino di qualcuno.

Siete stati grandiosi, sapevamo di poter contare su di voi!
Ottimo lavoro, ottimo lavoro davvero, per fortuna il nostro caro e amato collega in visita è salvo!


Una smorfia di disgusto comparve sul suo viso all'apparizione degli esponenti del governo di Cipro che come parassiti sembravano essere sgusciati fuori da una qualche anfratto in cui si erano nascosti durante lo scontro. Non gli piaceva avere a che a fare con i politici, gente brava solo a parlare, a fare promesse che puntualmente non mantenevano e a gettare discredito sugli altri e così un po' per sfregio un po' per non doversi trovare disarmato porse loro la mano sinistra insanguinata per via della ferita poco profonda che aveva sul fianco. Spostò quindi lo sguardo sul diplomatico, convinto di dover stringere la mano anche a lui ma quello che vide non fece altro che incrementare la sua perplessità e il suo senso del pericolo.

Non è sollevato, non è contento, non è in stato di shock... o almeno non come dovrebbe essere. Allora che c***o ha?

Non potè evitare di chiedersi, mentre scenari non proprio piacevoli si affacciavano nella sua mente, alimentati da alcuni interrogativi. Chi aveva ingaggiato i Mercenari per ucciderlo? E sopratutto erano certi che volessero uccidere lui? All'inizio di quella missione era convinto che fosse qualcuno all'interno del Governo Cipriota ad aver messo una taglia su Holmberg ma se erano stati loro a ingaggiarli allora le sue ipotesi cadevano, oppure no? Ancora domande e Asher odiava non avere le risposte tanto quanto odiava i discorsi inutili come quelli a cui i due esponenti del governo cipriota si stavano abbandonando.

E' stata davvero un'assurda tragedia... Dovremo assolutamente contattare l'ospedale ed aiutare i superstiti!

Hai assolutamente ragione, inoltre credo che anche i nostri salvatori siano meritevoli di cure no?

Allora fatelo. Subito.

Sibilò tra i denti, mentre la paranoia che era un tratto così tipico del suo compagno e della sua figlioccia si faceva strada dentro di lui. Che quei due stessero solo temporeggiando e procrastinando il momento di chiamare i soccorsi perchè in realtà attendevano qualcosa o qualcuno? O erano davvero stupidi come davano l'idea di essere? E Holmberg perchè gli sembrava quasi deluso?

Giusto, giustissimo anzi!
... Mister Holmberg, non sa quanto siamo grati alla Trama che lei sia ancora in vita...


Se non altro dobbiamo stare sereni perché nessun civile ha perso la vita e i nostri accordi sono salvi!

Credo che sarebbe meglio discutere di questi dettagli in un posto più riparato - affermò a voce più alta, avvicinandosi di poco ai due uomini - Se avete modo di...

... Fossi in voi, aspetterei ancora un po' prima di farmi quattro risate.

Con le spalle rivolte verso il sole e quindi verso Asveras, Asher chiuse per un attimo gli occhi e trasse un profondo respiro che ebbe solo l'effetto di ricordargli quando non fosse in grado in quel momento di sostenere un combattimento contro chicchessia, a maggior ragione contro il Mercenario n°2 al Mondo.

Prendete Holmberg e andatevene da qui alla svelta. Cercherò di far sì che non vi succeda niente, ma voi muovetevi, forza!

Sentì Arianna invitare i "politici" a levare le tende il più velocemente possibile, facendo loro una promessa che molto probabilmente non avrebbe potuto mantenere, che lui avrebbe cercato in tutti i modi di non farle mantenere. Le valutazioni da fare erano tante, le alternative ancora di più ma questa volta Asher non aveva bisogno di prenderle tutte in considerazione perchè la risposta ai suoi occhi era una sola: era pronto a barattare la vita di chiunque in quella piazzetta per salvare quella di Arianna. Se lo facesse per Sandyon o per se stesso questo però non sarebbe stato in grado di dirlo. Raddrizzò la schiena a fatica e si voltò a fronteggiare quel ragazzino che aveva visto crescere troppo in fretta e troppo in fretta perdere se stesso. Lasciò che la stanchezza affluisse sul suo viso perchè non sarebbe mai stato in grado di dissimulare perfettamente come si sentiva e la determinazione indurisse il suo sguardo.

Asveras... - un saluto, un riconoscimento, fatto con voce priva di alcuna inflessione, mentre si affiancava ad Arianna per poi superarla di un paio di passi, la bacchetta stretta nella mano destra ma puntata verso il basso. - Allora è vero che la noia è una brutta bestia...

Giusto o sbagliato che fosse aveva deciso di assumere un atteggiamento neutro, che non lasciasse trasparire né sfida né paura e di comportarsi come se l’incarico di far fuori Holmberg fosse qualcosa che non si avvicinava per nulla agli standard del n°2.

Fatto incontri interessanti?

Si informò senza sarcasmo, il sopracciglio destro inarcato a indicare il sangue che gocciolava dal coltello da lui impugnato facendo un altro passo in avanti. Voleva attirare l’attenzione di Asveras su di sé, più per proteggere Arianna che per riguardo ai politici alle sue spalle e cercare di comprendere se le loro “strade professionali” si stavano incrociando o solo sfiorando.

... grazie per prima, contro Velarko

Irrigidì le spalle e solo con un grande sforzo di volontà [Concentrazione =13] riuscì a impedirsi di voltarsi verso la bionda e scoccarle un’occhiata omicida. Credeva di essere stato chiaro prima quando le aveva ordinato di non fare nulla di avventato in presenza di Asveras e attirare su di sé la sua attenzione volontariamente era decisamente qualcosa di avventato. Non si prese neanche la briga di sperare che dopo quell’uscita tacesse, i peli all’altezza del collo che si rizzavano in attesa delle sue successive parole. L’unico modo per farla tacere sarebbe stato silenziarla ma questo non avrebbe di nulla migliorato la loro situazione anzi se possibile l’avrebbe peggiorata maggiormente.

Se non fosse stato per te, probabilmente sarei morta... e a Sandyon non avrebbe fatto piacere.

Stolta e suicida. Ecco come appariva adesso Arianna agli occhi del MediMago. Quella provocazione non avrebbe fermato Asveras dal portare a termine il suo compito, qualunque esso fosse, ma semplicemente le avrebbe appeso sulla schiena un bersaglio babbano perenne. Sarebbe diventata una sfida e uno strumento di vendetta tutto in colpo solo.

Invece così sarà qualcun altro a non essere contento… - commentò, il viso contratto in un’unica smorfia di dolore per via delle piccole ferite che aveva riportato e che gli permetteva di apparire noncurante. Non aveva bisogno di spiegare a chi si stesse riferendo, visto la stretta amicizia – o qualsiasi altra cosa fosse e che lui non riusciva a comprendere – che legava Tyslion a Demetri. – Tzsè insopportabili, come i mocciosi che giocano a fare i grandi.

E l’occhiataccia che scoccò alla bionda fu abbastanza eloquente. Stava provando a spacciare Arianna per la propria apprendista, la quarta della sua lunga carriera da Mercenario, qualcuno che sia Vastnor che Demetri conoscevano e che era diventata, suo malgrado, oggetto delle scommesse inconsapevoli tra i due uomini. D’altronde bastava che Asher si lasciasse sfuggire un commento positivo di Sandyon sul tipo che lo avrebbe accompagnato in missione per far si che automaticamente il Pozionista decretasse che fosse un incompetente magonò o viceversa.
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Asher
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Messaggioda Sandyon » 13/10/2013, 16:21

Prendete Holmberg e andatevene da qui alla svelta.
Cercherò di far sì che non vi succeda niente, ma voi muovetevi, forza!


Tyslion sorrise a quella frase, un sorriso leggero, sadico, appena accennato. Da dietro i suoi occhiali scuri teneva sotto scacco tutti quanti, ma non si notavano gli occhi, le pupille, non un dettaglio che rivelasse la realtà del suo guardo mentre rimaneva ancora fermo, senza muovere un muscolo.
Sapeva bene che soltanto la sua presenza bastava a far tremare chiunque tra loro e la biondina aveva una gran voglia di fingere sicurezza.
Asher si affiancò immediatamente alla giovincella, mentre gli esponenti ciprioti indietreggiavano, a differenza invece di Holmberg che invece appariva molto calmo e rilassato, ma chiaramente quella era un'espressione non visibile adesso come adesso dai due altri Mercenari presenti.
La stanchezza del diplomatico gli impedì di parlare immediatamente, cosa che diede il tempo al MediMago, al Temuto e all'Apprendista per scambiare ancora quattro chiacchiere in simpatia.

Asveras...

Brightless.

Allora è vero che la noia è una brutta bestia...

Tyslion ghignò quasi divertito.

Potrei affermare lo stesso.
Ormai dovresti aver capito che il tuo compito a parte curare i malati è stare a casa col grembiule a fare i biscotti alla tua dolce metà.


Fatto incontri interessanti?

Non ultimamente.
Tipi come te, lei e il resto dei morti sparsi qui in giro me li mangio a colazione quasi ogni giorno... Lo dovresti sapere.


... grazie per prima, contro Velarko

Girò appena il colo in direzione di Arianna, fissandola e tornando più serio.
Una fisionomia che non gli ricordava nessuno, inoltre poteva star certo che non era una Mercenaria da molto tempo sulla piazza.
La cosa sicura era che se davvero era uscita viva da uno scontro corpo a corpo con Velarko, allora non doveva essere così male.
Magari in mezzo a quel mondo marcio di Galeoni e missioni avrebbe resistito anche qualche anno, certo, sempre se non avesse dovuto incontrare lui.

Risparmia i ringraziamenti.
Mi serviva rallentare quella brutta copia del sottoscritto.
Hai fatto un bel lavoro, brava, "Oltre ogni previsione".


Prendendola palesemente in giro richiamando la giovane età.
La ragazza comunque non era soddisfatta di aver già aperto bocca, voleva rincarare la dose, voleva far scappare prima tutti quanti i membri del consiglio cipriota con annesso diplomatico, cosa che per altro era avvenuta per i primi ma non per il secondo, che non aveva ancora accennato a fare un solo, singolo passo.

Se non fosse stato per te, probabilmente sarei morta... e a Sandyon non avrebbe fatto piacere.

Il mezzo sorriso che aveva in volto scomparve molto lentamente, lasciando posto solo ad un gelido sguardo oltre gli occhiali.
Nessuno avrebbe potuto capire cosa stava pensando in quel momento ma intanto lui stava facendo tutte quante le elucubrazioni possibili.
Aveva sconfitto Velarko e Asher non era un esperto di Arti Marziali abbastanza capace da insegnare in poco tempo delle tecniche volte a mettere al tappeto un tipo come Boris. Inoltre aveva un carattere molto spavaldo e se fosse stata sotto allenamento del MediMago probabilmente alla prima uscita in quel modo durante l'addestramento l'avrebbe subito richiamata infastidito.
Una goccia di sudore colò dalla fronte fino alla guancia destra, raggiungendo il mento e cadendo poi a terra, per opera del caldo.
Strinse la mano che teneva il pugnale e il MediMago sapeva bene che se avesse lanciato quell'arma rivolta alla gola della ragazza le avrebbe potuto recidere la testa in men che non si dica. Nonostante questo, la presa sulla lama diminuì costante fino a tornare normale e fu allora che il Mercenario tentò il tutto per tutto, provando a far ricadere il ruolo di Mentore su di sé.

Invece così sarà qualcun altro a non essere contento…
Tzsè insopportabili, come i mocciosi che giocano a fare i grandi.


Quel qualcuno non sarebbe contento nemmeno se tentassi di prendere in giro la mia intelligenza, Brightless.
Non dire str****te o giuro che la ammazzo qui, seduta stante, quant'è vera la slealtà di quel tizio che tu definisci amico.


Poi si rivolse di nuovo alla bionda.

... E che tu definisci Mentore.

Pausa.

Ad ogni modo... Siete fortunati che non sono qui per farvi fuori.
Signor Holmberg, il lavoro è andato a buon fine, ovviamente.
La ragazzina è al deposito sei, presso il molo.


Dunque Asveras non era lì per uccidere il diplomatico, bensì lavorava per lui, aveva lavorato per lui tutto il tempo.
Ecco perché aveva tenuto impegnato Velarko con Arianna, per evitare che arrivasse al suo mandante e lo uccidesse.
Il diplomatico sorrise con gli occhi lucidi, avvicinandosi a Tyslion per stringergli la mano e ringraziarlo di cuore, ma l'uomo evitò eccessivi slanci di felicità e chiese piuttosto se i soldi erano già stati versati sul proprio conto, con conseguente assenso da parte del cliente.
Una volta finita la sua parte quindi, il N°2 diede le spalle ai due Mercenari incamminandosi per lo stesso vicolo dal quale prima erano usciti loro.
Dopo aver fatto circa cinque passi però, rallentò nuovamente e richiamò proprio l'attenzione della Ricciardi, parlando con aria divertita e sadica.

Ah... Mocciosetta...

Un giro fulmineo del busto e il braccio destro che si alzò con la bacchetta tenuta ferma e precisa.
Un fascio di luce magico saettò da essa andando a colpire in pieno l'apprendista sul petto facendola volare all'indietro e sbattere con la schiena al tavolo d'acciaio prima usato dal diplomatico per pararsi dai colpi.

Everte Statim

Difficoltà: 1
Tipo: Schiantesimo
Descrizione: Utilizzato spesso per scaraventare via immediatamente l'avversario infliggendogli un colpo violento e facendolo finire a gambe all'aria
Genere: Offensivo
Danno: 5 + 24 [Cap. Magica] + 2 [Bonus Bacchetta] + 4 [Bonus Danni] = 35
Attacco: Cap. Magica [24] + Bonus Bacchetta [2] + d20 [20] = 46


... Ti conviene ficcartelo bene in testa e ricordarlo anche al tuo Mentore: non arriverai mai al mio livello.

Un'alzata di spalle, uno sbuffo ironico e sarcastico, poi riprese la sua camminata, scomparendo nell'ombra.
Holmberg rimase abbastanza interdetto da quella vicenda, non riuscendo a capire bene cosa fosse successo effettivamente, mentre con molta probabilità Asher si stava precipitando a dare una mano ad Arianna per rialzarsi dopo la poderosa botta.
Secondo il giudizio dell'uomo però, quello non era stato un normale atteggiamento da Asveras.
Il Tyslion di un tempo l'avrebbe uccisa all'istante sapendo di un qualsiasi contatto o rapporto con Vastnor, mentre invece si era accontentato soltanto di schiantarla lontano ed anche con una magia molto debole, proprio per non rischiare di mandarla alla Trama.
Avrebbe pensato dopo comunque a quei dettagli, magari proprio con lei e Sandyon in un secondo momento, se non direttamente da solo con il N°1.
Una volta ristabilita maggiore calma e chieste doverose spiegazioni al diplomatico, egli si mise a dire per filo e per segno come stavano le cose.

Cipro aveva bisogno di maggiori fondi finanziari per risollevare il debito pubblico e la situazione economica.
Chiese alla Svezia un aiuto in questo senso ma considerando la promesse già fatte in passato e non mantenute, la mia terra rifiutò.
A quel punto fui incaricato io di parlare con il loro Primo Ministro per comunicare la sospensione dei rapporti tra i nostri due paesi, ma a quel punto Cipro era già passata ad una offensiva psicologica, rapendo la mia unica figlia Ginevra, ricattandomi.
Se non avessi accettato un contratto di fiducia economica trovando una motivazione qualsiasi, ella sarebbe morta.
Per questo ho dilapidato il mio patrimonio per assoldare Asveras, volevo che ritrovasse la mia bambina per poter poi denunciare il Primo Ministro Cipriota e sancire la rottura del contratto.
Mister Asveras mi disse che non dovevo comunicare a nessuno questa mia scelta privata di salvataggio della mia bambina, per evitare che ci fossero spie all'interno del governo svedese, questo però fece entrare completamente nel panico il mio stato che si è visto costretto ad ingaggiare dei Mercenari per uccidermi prima che io firmassi il suddetto contratto, qui, oggi.
Evidentemente voi due siete stati assoldati dal Governo di Cipro per proteggermi dai mercenari inviati dal mio paese e a tutti gli effetti ci siete riusciti, in un certo senso.


Questo voleva dire che da quel momento in poi la questione era in mano al Ministero Centrale della Magia, in Inghilterra.
Asher ed Arianna aveva completato la missione portandola a termine entro gli accordi, evitando che Holmberg morisse, questo serviva e questo avevano fatto, adesso potevano avere accesso alla loro ricompensa a prescindere dal casino creato dal Consiglio Cipriota.
Arianna insomma poteva calcolare che la sua prima missione ufficiale era andata a buon fine; adesso bisognava capire quanto l'euforia per quel traguardo fosse utile per bilanciare il fatto di aver ucciso un uomo ed essere stata schiantata da Tyslion.
Ed a proposito di Asveras...

- METROPOLITANA BABBANA DI LARNACA - 21 MINUTI DOPO -

Ah finalmente, sei in ritardo!

Immagine

Ci ho messo poco più del previsto.
Allora, chi ti devo aiutare a spedire sotto terra?


Te lo spiego strada facendo, andiamo.

Allora commina, ti seguo.
Mh, pantaloni di pelle, li hai messi per me?


Chissà...


Spoiler:
Ovviamente visto il clamoroso 20 col dado fatto da Tyslion, purtroppo Arianna non può in alcun modo evitare il colpo ed Asher non può cercare di frapporsi e farsi prendere al posto della ragazza.
In questa azione potete tranquillamente salutare il diplomatico e dire che vi allontanate per poi tornare alla "base".
La prima azione di chiusura va ad Arianna, poi conclude del tutto Asher.
Bravissimi, ad Arianna conferisco il simbolino da Mercenaria di primo livello e ad entrambi 15 PX per il buon gioco!
Arianna passa al Grado 9.

Ferite finali per Asher: 70/160 ---> Giorni di riposo: 5
Ferite finali per Arianna: 100/115 ---> Giorni di riposo: 7
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Messaggioda Aryanne » 13/10/2013, 20:38

Aveva rischiato grosso, e lo sapeva: parlare con Asveras come se nulla fosse era stato un azzardo, ma era stata al tempo stesso una mossa obbligata, un po' perché così aveva dato tempo ai politici - e anche ad Holmberg, o così credeva lei - di andarsene e mettersi al riparo, ed un po' perché ci teneva a ringraziarlo per l'aiuto con Velarko... e perché voleva punzecchiarlo, naturalmente.
Sapeva che in passato Tyslion e Sandyon erano stati come fratelli, sapeva che avevano litigato di brutto per un non ben preciso motivo, e sapeva anche che il primo era stato apprendista del secondo: gli avrebbe fatto effetto sapere che Vastnor ci aveva riprovato, che aveva deciso di prendere qualcun altro dopo di lui come apprendista?
Lasciò che fosse Asher per primo a parlare col Mercenario numero due al mondo, e solo dopo gli presentò i suoi ringraziamenti per averla aiutata a non rimetterci la vita contro Velarko.

Risparmia i ringraziamenti.
Mi serviva rallentare quella brutta copia del sottoscritto.
Hai fatto un bel lavoro, brava, "Oltre ogni previsione".


Sorrise, non prendendosela per nulla di fronte alla presa in giro dell'altro: una volta sarebbe sbottata per molto meno, ma da tempo Arianna non era più la ragazzina impulsiva dei tempi della scuola; certo, lo spirito da Drago indomito ed orgoglioso era rimasto e sarebbe sempre stato parte di lei, ma quella sua testolina istintiva aveva imparato a mettere un po' di giudizio... almeno di solito.
Non se la prese per quelle parole di lui, infatti, ma si azzardò a nominare Sandyon senza alcuna incertezza nella voce, senza nessun ripensamento, sicura che Asveras ci avrebbe messo pochi secondi a capire chi lei fosse davvero: il sorrisetto mostrato fino a quel momento scomparve, com'era prevedibile, e subito Arianna abbassò lo sguardo sulla mano di lui che stringeva un pugnale, pronta a scattare nel caso l'uomo avesse tentato di colpirla con esso.
Eppure - come la Ricciardi aveva tanto sperato - non successe: Tyslion rilassò lentamente la presa delle dita sul pugnale, e Arianna dentro di sé pensò soltanto che ci aveva visto giusto, che qualcosa in Asveras gli aveva impedito di ucciderla, di fare indirettamente del male a Sandyon; il perché non lo sapeva, e di sicuro non aveva modo di chiederlo a lui, soprattutto perché Asher tentò quasi subito, e con scarso successo, di farla passare per la sua apprendista.

Invece così sarà qualcun altro a non essere contento…
Tzsè insopportabili, come i mocciosi che giocano a fare i grandi.


Quel qualcuno non sarebbe contento nemmeno se tentassi di prendere in giro la mia intelligenza, Brightless.
Non dire str****te o giuro che la ammazzo qui, seduta stante, quant'è vera la slealtà di quel tizio che tu definisci amico.


Trattenne quasi il fiato quando Tyslion posò lo sguardo su di lei, ma non abbassò lo sguardo né diede cenno di voler arretrare spaventata: sostenne quei pochi secondi a testa alta e sguardo fermo, con fierezza.

... E che tu definisci Mentore.

Sì, era l'apprendista di Sandyon Vastnor, e per quanto Asveras parlasse di slealtà - doveva farsi dire da qualcuno che diavolo fosse successo tra loro - Arianna era sicura che proprio quel rapporto in sospeso tra loro le avesse permesso di non morire; avrebbe voluto poter parlare con l'uomo che aveva di fronte, capire che cosa si potesse fare per ripristinare un rapporto tra lui e Sandyon, ma di sicuro quello non era né il luogo né il momento adatto, soprattutto visto cosa Asveras disse dopo.

Ad ogni modo... Siete fortunati che non sono qui per farvi fuori.
Signor Holmberg, il lavoro è andato a buon fine, ovviamente.
La ragazzina è al deposito sei, presso il molo.


Spalancò appena gli occhi, Arianna, nel sentire quelle parole: quindi non voleva farlo fuori? Aveva... aveva lavorato per lui tutto il tempo?!
Incredula, osservò Holmberg stringere la mano di Asveras, ringraziandolo calorosamente, e quest'ultimo allontanarsi da loro, voltandosi però all'improvviso verso di lei come se si fosse dimenticato qualcosa.

Ah... Mocciosetta...

Nessuna possibilità di sottrarsi a quel colpo, non fece nemmeno in tempo a vederlo che si ritrovò con la schiena contro il tavolo d'acciaio e sentì un dolore sordo propagarsi per tutto il corpo, mozzandole il fiato in gola e facendole perdere la lucidità per alcuni istanti; eppure, in mezzo a tutto quel dolore, una cosa era del tutto evidente.

Mi ha schiantata e non ci ha nemmeno messo troppa forza, avrebbe potuto uccidermi ma non l'ha fatto...
Qualsiasi cosa sia successa con Vastnor, non l'ha dimenticato, e da qualche parte dentro di lui, forse, gli manca il suo vecchio amico.


Ipotesi, ovviamente, solo ipotesi che magari erano assolutamente sbagliate, ma tanto Arianna non aveva intenzione di condividerle con qualcuno dei presenti attualmente, perciò andava bene anche così.

... Ti conviene ficcartelo bene in testa e ricordarlo anche al tuo Mentore: non arriverai mai al mio livello.

Lo vedremo.

Pensò l'italiana, respirando a fondo con occhi socchiusi prima di rimettersi lentamente in piedi e posare la bacchetta all'interno della giacca da lei indossata, assicurandosi di non avere alcuna vertebra fuori posto: si sentiva spossata, stanca, il corpo le faceva male ed aveva bisogno di riposo... ma era viva.
La sua mente registrò solo in parte la spiegazione di Holmberg, quel tanto che bastava da capire cosa fosse successo, perché la maggior parte dell'attenzione della Ricciardi era focalizzata su un particolare non da poco: aveva portato a termine la sua prima missione; certo, c'erano stati un sacco d'imprevisti, di ostacoli che non avevano calcolato, ma c'era riuscita.
E aveva ucciso un uomo.
Quella consapevolezza la colpì come un pugno nello stomaco, soprattutto ora che l'adrenalina stava scemando, ma Arianna s'impose di non piangere, di non crollare, non in quel momento quando erano ancora in ballo, fuori dalle mura di casa che la ragazza riteneva come sicure.
Per questo, quando tutto fu finito, l'ex Draghessa pronunciò solo tre parole verso Asher.

... riportami a casa.

Per il resto ci sarebbe stato tempo dopo.

[Fine per Arianna]
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Messaggioda Asher » 15/10/2013, 15:16

Era caduto in trappola come un principiante, aveva dovuto affrontare otto Mercenari da solo, ne aveva ucciso un nono con l'aiuto di Arianna, aveva incassato un numero non ben precisato di incantesimi che ne avevano debilitato il fisco e adesso, come ciliegina su una torta fatta di m***a si trovava con un fianco sanguinante a dover impedire che il Mercenario n°2 al Mondo comprendesse chi fosse davvero Arianna e decidesse di togliersi un qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di Vastnor. Perchè di una cosa era certo, anche se forse sbagliava, che qualsiasi comportamento Tyslion avesse deciso di tenere nei confronti di Arianna non sarebbe stata una cosa personale ma solo un modo per ottenere una parte di quella vendetta che agognava da tempo. Lo salutò quindi con aria pacata quasi si fossero incontrati per caso per le vie di Londra, senza alcun accenno di paura nello sguardo o nella voce. Non aveva paura di lui e non perchè si illudeva di avere qualche chance di sopravvivenza nel caso l'altro avesse deciso di attaccare ma semplicemente perchè non aveva paura di morire. Si, gli sarebbe scocciato alquanto non poter far ritorno a casa da Demetri ma sapeva quando aveva scelto di essere un Mercenario che la morte era una alternativa possibile e nel suo modo distorto di vedere le cose non si poteva aver paura di qualcosa che si conosceva e che si era accettato.

Potrei affermare lo stesso.
Ormai dovresti aver capito che il tuo compito a parte curare i malati è stare a casa col grembiule a fare i biscotti alla tua dolce metà.


Uno sbuffo indispettito fuoruscì dalle labbra semichiuse e i pugni si strinsero un po' di più producendo come unica conseguenza quella di fargli avvertire maggiormente il dolore al fianco. Non sapeva se quella fosse una frecciatina voluta o meno, ma in ogni caso ebbe il potere di irritarlo. Doveva essere così fottutamente difficile per quell'ipocrita mondo etero accettare il fatto che anche una coppia omosessuale potesse basarsi sulla parità dei ruoli? Il fatto che quella stessa società etero tendesse a relegare le donne in un ruolo inferiore all'interno della coppia rispetto a un uomo era irrilevante. Con un piccolo sforzo di volontà si concentrò su altro o meglio cercò di mantenere l'attenzione di Asveras su di sè e forse ci sarebbe anche riuscito se la Ricciardi non avesse deciso di ricordare a tutti la sua presenza lì.

Risparmia i ringraziamenti.
Mi serviva rallentare quella brutta copia del sottoscritto.
Hai fatto un bel lavoro, brava, "Oltre ogni previsione".


Quelle parole velati di una ironia pungente però alle orecchio di Asher [Intuito (P)= 33] suonarono velate di qualcosa simile all'ammirazione, o forse il suo giudizio era offuscato dai propri sentimenti visto che si sentiva "orgoglioso" di come la bionda avesse fatto fuggire se non proprio messo al tappeto, Velarko, come se fosse stato davvero in parte merito suo. E doveva crederci fermamente se voleva avere anche una sola minima speranza di riuscire a farla uscire viva da lì con la testa ancora attaccata al collo e non recisa dal letale coltello che Asveras aveva stretto con forza non appena il nome di Sandyon era aleggiato su di loro. Sapeva che il suo era un azzardo, che entrambi - lui e il Mercenario di colore - erano consci che non avesse le competenze necessarie per addestrare qualcuno nel corpo a corpo, ma sapeva anche che se avesse lasciato qualcosa di intentato non se lo sarebbe perdonato mai.

Quel qualcuno non sarebbe contento nemmeno se tentassi di prendere in giro la mia intelligenza, Brightless. - un'altra contrazione dei muscoli delle braccia accompagnata da un'altra fitta di dolore che però gli servì per dissipare la sensazione di sbagliato che avvertiva ogni volta che le cattive frequentazioni di Demetri gli venivano sbattute in faccia. Erano decenni che andavano avanti così, camminando su un sottile strato di ghiaccio e più il tempo passava più temeva che prima poi uno dei due avrebbe fatto LA cazzata e il ghiaccio si sarebbe frantumato, facendoli precipitare entrambi all'inferno - Non dire str****te o giuro che la ammazzo qui, seduta stante, quant'è vera la slealtà di quel tizio che tu definisci amico.

Rimase immobile sostenendo lo sguardo dell'altro con una calma rassegnazione. Se davvero si fossero trovati in altre circostante probabilmente avrebbe semplicemente sollevato le mani in aria come a voler dire "touchè" perchè nonostante i suoi sentimenti di amicizia profonda nei confronti di Vastnor e di odio e sfiducia nei confronti di Asveras quello era un punto su cui non poteva controbattere in alcun modo per il Mercenario n°2 al Mondo aveva fottutamente ragione. Anche lui, al suo posto, avrebbe odiato e maledetto e provato persino a uccidere la persona che gli aveva portato via l'amore della sua vita - e Merlino solo sapeva cosa effettivamente aveva fatto pur di stare con il Pozionista - ma nonostante tutto non riusciva a provare empatia nei suoi confronti. Se fosse per ciò che lo legava a Sandyon o per quello che Asveras era diventato non sarebbe stato in grado di dirlo.

... E che tu definisci Mentore.

Si voltarono entrambi a guardare verso la Draghessa, lo sguardo di Asher che le intimava di stare zitta, di non aggiungere altra babbana benzina sul fuoco. E grazie a Merlino le parole di Tyslion si scontrarono contro un muro di silenzio.

Ad ogni modo... Siete fortunati che non sono qui per farvi fuori.
Signor Holmberg, il lavoro è andato a buon fine, ovviamente.
La ragazzina è al deposito sei, presso il molo.


Non fu sorpreso di quella rivelazione. Tutto nel comportamento di Holmberg e in quello atipico di Tyslion lasciava presupporre [Intuito (P)=33] che i due avessero un qualche accordo di cui non gli interessava conoscerne i dettagli, L'espressione non sono qui per farvi fuori continuava a ronzargli in testa, minacciosa per tutte le sue mille sfumature non letali certo ma non necessariamente positive che lo spinsero ad approfittare dell'avanzata del diplomatico verso il suo salvatore per indietreggiare verso Arianna con fare protettivo. Nonostante continuasse a tenere gli occhi fissi sulla schiena di Asveras e avesse teso tutti i suoi sensi non appena si era rivolto ad Arianna il suo cervello non registrò il movimento della bacchetta se non quando era troppo tardi per fare qualcosa. Come lo spettatore di un incidente babbano vide il fascio di luce rossa dello schiantesimo superarlo e andare a colpire la giovane Mercenaria dritta al petto per poi farla volare letteralmente contro il tavolo d'acciaio.

... Ti conviene ficcartelo bene in testa e ricordarlo anche al tuo Mentore: non arriverai mai al mio livello.

Rinunciando all'impulso suicida di rispondere a quell'attacco e ignorando le farneticazioni di Holmberg che stava spiegando cosa lo avesse spinto non solo ad acconsentire a stringere dei patti commerciali rovinosi con Cipro ma anche di ingaggiare Tyslion, Asher si avvicinò ad Arianna per prestarle un primo soccorso.

Non ha senso... tutto questo continua a non avere senso...

Si ritrovò a pensare mentre aiutava la bionda a rimettersi in piedi e controllava con tocchi rapidi e delicati che non avesse nulla di rotto. Il comportamento di Asveras era qualcosa che andava fuori da ogni schema, che non rispecchiava il profilo, per dirla in termini babbani, che aveva tracciato di lui anni prima. Il problema a quel punto era cosa aveva determinato quel cambiamento? Era davvero cambiato o per lui adesso c'era qualcosa di più importante di perpetrare una piccola, sadica e infantile vendetta contro Vastnor?

... riportami a casa.

Rabbrividendo al pensiero di quanto catastrofico potesse essere per il Mondo Magico e non quel qualcosa se davvero esisteva, Asher si costrinse a riportare la propria attenzione su problemi più immediati quali lo stato di shock in cui Arianna sembrava stare scivolando inesorabilmente. Avvolse un braccio intorno alla vita della ragazza più per trasmetterle un senso di sicurezza e protezione che per un reale bisogno di aiutarla a camminare e, fatto un cenno del capo in direzione dei politi ciprioti e del diplomatico svedese, si avviarono verso il punto di Smaterializzazione di Larnaca. Durante il tragitto il MediMago si schiarì la voce una volta sola, in via sperimentale, per valutare la reazione della bionda ma quando gli fu chiaro che lei non avrebbe proferito parola, decise di rispettare il suo desiderio di silenzio. Non era lui la persona più indicata a consolarla, confortarla, rassicurarla o, più correttamente forse, a dare risposte alle domande che di certo stavano affollando quella testolina bionda.

[ Baita di Sandyon - 3 ore dopo]


Falla stendere, darle questa e parleremo.

Queste furono le uniche parole che Asher pronunciò una volta che smaterializzò entrambi nella Baita di Sandyon, sciogliendo l'abbraccio in cui aveva avvolta la giovane Mercenaria per consegnarla al suo Mentore e prendendo da una delle tasche interne del suo pantalone delle boccette di pozioni curative protette da incantesimi potenti per evitare che potessero rompersi accidentalmente. Si stava avviando verso il salone, preso dal desiderio impellente di bere qualcosa di forte prima di affrontare il suo amico e il conseguente ritorno a casa, quando un movimento lento da parte di Arianna lo costrinse a tornare sui suoi passi.

Io...

Prego.

Non le diede il tempo di dire nulla, limitandosi a stringerle la mano con dolce fermezza, per non farle male visto il fisico già provato dallo scontro. Non aveva bisogno di sentire quello che voleva dirgli, glielo leggeva negli occhi.

Ti aspetto di là.

Aggiunse, rivolgendosi a Vastnor prima di lasciarli soli.

[Exit]
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Asher
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