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da Simon » 20/07/2013, 22:12
Così!
Simon non riusciva a capire bene cosa volesse dire la Cantante. Rimase in silenzio un attimo, titubante. Si umettò le labbra. Certo, Simon era un tipo piuttosto strano. Non faceva grandi amicize, non aveva discorsi importanti da poter riferire al prossimo. Era strano. Lo spettrale Simon, il balbettante McDullan. Si morse il labbro inferiore rimanendo in silenzio. Non pensava per niente che lei lo stesse prendendo in giro. Questi pensieri erano latenti all'interno della mente del professore.
Quanta curiosità! Perchè non lo chiedi direttamente a lei? Non è tipa da non rispondere se le si chiede qualcosa...
Chiedere a lei? Si come no. Come poteva? Non riusciva a sostenere il suo sguardo duro. Per Simon quello sguardo giudicava ogni sua azione. Ovviamente l'espressione della Maggiore Bennet non dava sensazioni di giudizi positivi. Si ricordò di quando si trovavano insieme nelle cucine dei Docenti. Lei le stava parlando del fatto di quanto potesse essere importante ai fini della ricerca scentifica il suo Gatto Prismatico. Simon poteva percepire indifferenza nella sua voce. Come se per lei le vite non sono altro che dettagli se servono a scoprire la verità. L'ammirava. La vedeva determinata. Ambiziosa. Purtroppo Simon vedeva il mondo intorno a lei, la sua energia. La percepiva grigia, inconsistente, vuota. Aveva perso qualcosa, Martha, ed ancora non lo aveva accettato. Almeno era quello che pensava il Professore.
Credo allora che rimarrò nella curiosità!
Concluse poi con una piccola risata. Nel frattempo qualcuno si era avvicinato alla coppia. Una figura con i capelli rossi. Se Lyra l'avesse vista le avrebbe fatto il segno di fare finta di niente. Cercava di camminare lentamente verso le spalle del Professore di Cura. In fondo il tempo era passato praticamente subito. Courtney aveva finito di fare i suoi giri con le amiche ed era pronta per tornare a casa. Beh, non proprio pronta, più tempo stava fuori più si divertiva. E poi era una scusa per rimanere più tempo con il suo fratello maggiore. Era contentA di averlo in giro, di poterlo vedere più o meno quando voleva. Era sparito, solo qualche lettera al mese. Per un periodo l'aveva odiato. Poi tornò e fu una festa. Una festa che continuava ogni volta che si presentava a villa McDullan.
Ma come! Sei una persona così curiosa e ti arrendi così facilmente? E dai, i tuoi giorni nella foresta ti hanno rammollito Sim!
La ragazza portò le mani dietro la schiena e la inarcò. Simon dal canto suo sussultò a quelle parole. Girandosi osservò Courtney con un sopracciglio alzato. Si umettò di nuovo le labbra.
Courtney McDullan. Non ti hanno insegnato che è maleducato sbucare così dietro una persona e farla spaventare? E se fossi stato uno sconosciuto? Chiedi subito scusa!
La voce non era adirata. Era una voce da fratello maggiore. Lyra poteva capirlo bene. Poteva notare come fosse più aperto verso la Sorella. Ovviamente perchè era lei. Ma forse, con un po' di lavoro, poteva aprirsi di più anche con altre persone. A quelle parole la sorella minore fece scattare fuori la lingua in una smorfia impertinente. Nel farlo piegò la schiena ed avvicinò il suo volto ai due presenti.
Neanche per sogno! E neanche mi presenti. Piacere mi chiamo Courtney! Sei una amica di mio fratello? Certo che me lo poteva dire che ti doveva incontrare, avrei posticipato il mio rientro. Oppure, non sei un'amica...ah ha! Simon che mi devi raccontare?
La mente della ragazza raggiunse fantasie tali che neanche uno scrittore di romanzi rosa poteva competere con lei. Rimase ferma, indicando il professore di Cura. Ovviamente, sotto previa autorizzazione di Lyra si sarebbe seduta anche lei sul telo. Rimase ad osservare i due. Sapeva di essere d'ingombro alla coppia. Ma era così curiosa. Sapendo poi il modo di fare del fratello Simon, doveva dargli una mano! Simon a quella sua domanda decise di rispondere con un semplice cenno di diniego con la testa. Non era imbarazzato della sorella. Non voleva che magari la stessa Lyra si sentisse oppressa da tutte quelle parole.
Mi dispiace, Courtney è fatta così...
Si limitò a dire alla cantante, stringendosi nelle spalle.
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Simon
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da Lyra » 21/07/2013, 0:16
Quando finalmente scoprì la vera identità dell'uomo che aveva davanti, Lyra non riuscì a trattenere lo stupore. Esclamazioni di sorpresa le uscirono fuori dalle labbra, lasciando l'allevatore interdetto, tanto che Simon chiese precisazioni su quello che lei aveva voluto dire. Che cosa significava che lui era così? Quella parola stava ad indicare tante cose: timido, introverso, di bel aspetto, curioso. La giovane donna non avrebbe saputo come sintetizzare tutti quegli aggettivi, per questo si espresse con un semplice così, scatenando probabilmente dei dubbi nella mente di McDullan. Quando poi le venne chiesto cosa avesse scritto Martha su di lui, Lyra gli consigliò di chiedere alla diretta interessata, visto che lei preferiva tenere per sè tutto ciò che la sorella le confidava.
Credo allora che rimarrò nella curiosità!
Prima ancora che la cantante potesse aprire bocca, la stessa ragazza che prima si trovava in compagnia del docente di Cura si avvicinò di soppiatto, facendole segno di non aprire bocca per palesare la sua presenza. Lyra soffocò immediatamente le parole che stavano per uscirle dalle labbra, mantenendo un contegno tranquillo e pacato, quasi non stesse coprendo la piccola Courteney mentre tentava di tirare qualche scherzo al suo fratellone.
Ma come! Sei una persona così curiosa e ti arrendi così facilmente? E dai, i tuoi giorni nella foresta ti hanno rammollito Sim!
Foresta? Quale foresta? Lyra rise di cuore nel vedere quella piccola scenetta fra fratello e sorella, chiedendosi allo stesso tempo che cosa avesse voluto dire la ragazza. Come aveva ipotizzato, Simon nascondeva dentro di sè molto più di quello che lasciava intendere al prossimo. La cena con lui si sarebbe prospettata molto interessante, pensò. Nel frattempo, ulteriori conferme alle sue supposizioni arrivarono quando vide interagire l'uomo con la sorellina, dimostrando che con i propri famigliari almeno era una persona forse non chiacchierona, ma almeno di buona parola.
Courtney McDullan. Non ti hanno insegnato che è maleducato sbucare così dietro una persona e farla spaventare? E se fossi stato uno sconosciuto? Chiedi subito scusa!
Neanche per sogno! E neanche mi presenti. Piacere mi chiamo Courtney! Sei un' amica di mio fratello? Certo che me lo poteva dire che ti doveva incontrare, avrei posticipato il mio rientro. Oppure, non sei un'amica...ah ha! Simon che mi devi raccontare?
Prima di tutto, accomodati pure, sei la benvenuta! Il piacere è tutto mio Courtney, io mi chiamo Lyra Bennet.
Disse la giovane donna, invitandola a sedersi con un gesto della mano.
Eh si, sono un'amica di tuo fratello. Ci siamo incontrati qui per caso e Simon è stato così gentile da tenermi compagnia...
Perchè mentire alla sorella di McDullan? Forse perchè Lyra sapeva bene che non c'era cosa peggiore dell'essere presi in giro dalle proprie sorelle. Specie quando volevi tener nascosto loro qualcosa di importante. La cantante si sentì vicina in questo all'allevatore, così decise che almeno in quel momento avrebbe potuto reggergli il gioco e difenderlo dagli attacchi -spassosi a suo dire- della giovane Courtney.
Mi dispiace, Courtney è fatta così...
Non devi dispiacerti Simon, è facile equivocare. Courtney vuoi qualcosa da mangiare? Ti avrei offerto del gelato, ma tuo fratello lo ha finito quasi del tutto! Però mi sono rimasti altri tramezzini e ho ancora del tè freddo da bere...
Disse spostando per un attimo Pan che decise di rivolgere le sue attenzioni sulla più giovane dei McDullan, annusandone le mani. Quindi, non appena la ragazza avesse deciso cosa fare -se prendere da bere o da mangiare- Lyra le avrebbe dato quello che più avrebbe preferito, godendosi nel frattempo i dialoghi che i due fratelli si stavano scambiando fra di loro.
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da Simon » 21/07/2013, 3:54
Prima di tutto, accomodati pure, sei la benvenuta! Il piacere è tutto mio Courtney, io mi chiamo Lyra Bennet.
La ragazza si presentò alla minore dei McDullan. Simon rimase fermo immobile in quell'istante. Temeva la lingua lunga della sorella. Fece comunque un mezzo sorriso vedendola così solare ed estroversa. Simon pensò che forse fu un sacrificio dello scozzese per dare a Courtney una vita ricca e spensierata. Infondo Simon poteva vivere introverso come era, aveva i suoi animali. Courtney invece era nata senza quella scintilla che avevano tutti i maghi. Adorava vederla parlare e scherzare. Era fiero di lei.
Eh si, sono un'amica di tuo fratello. Ci siamo incontrati qui per caso e Simon è stato così gentile da tenermi compagnia...
Beh si, Sim a volte può essere burbero e silenzioso, ma ha un cuore d'oro! Sai lui non parla molto perchè è stato tanti anni in una Foresta e quindi non è molto bravo a...
Courtney!
La voce del Professore era imperiosa. Non amava molto quando la rossa parlava degli affari altrui. La ragazza di riflesso chiuse gli occhi e fece una linguaccia. Sapeva bene il suo grande difetto, quella maledetta lingua che vibrava ad ogni respiro. Lo sguardo del professore, prima duro, si ammorbidì lentamente. Non ce la faceva ad essere arrabbiato più di qualche secondo con la ragazza. Non lei almeno. Con Kat era tutta un'altra storia, si sentiva grande, fiera, e non smetteva di giudicare il professore, non con lo sguardo come sembrava fare Martha Bennet, ma anche con le parole.
Ti devo forse ricordare che se è una cosa che riguarda me la dovrei dire io? Non è bello parlare di altri senza nemmeno aver chiesto il permesso!
Concluse poi il professore, lui era fatto così. Molto riservato sulla sua vita all'interno della Foresta. Così come gli chiese Nyssa quando decise di abbandonare la baita della Centaura. Un respiro profondo facendo di nuovo un sorriso sia alla sorella che a Lyra. Si umettò le labbra. Sapeva dove andava a parare Courtney. Era fatta così. Un po le ricordava una delle sue studentesse. Caroline Priscilla. Anche lei di Tassorosso.
Scusa Simon! Ma non ce la faccio proprio! Eh Lyra, lui è un tipo molto riservato! Chiuso come una tartaruga acida!
Ehi!
Scusa scusa, ma è vero! A me racconti sempre in pillole quello che fai! Visto che non posso diventare una Strega almeno potresti raccontarmi quello che fai no?
Courntey aveva dato per scontato che Lyra fosse una Strega. Fortunatamente per Simon questa volta aveva visto giusto. Si ricordò all'improvviso l'evento in cui lei disse la stessa cosa, ma quella volta ad un Babbano. Simon dovette fare un bel giro di parole per riuscire a cavarsela, e forse neanche ci riuscì pienamente.
Non devi dispiacerti Simon, è facile equivocare. Courtney vuoi qualcosa da mangiare? Ti avrei offerto del gelato, ma tuo fratello lo ha finito quasi del tutto! Però mi sono rimasti altri tramezzini e ho ancora del tè freddo da bere...
La ragazza sbuffò guardando Simon. Lei era fatta così. Aveva parlato con i genitori giorni addietro. Gli dissero che quando Simon non era presente lei come una lucciola si spegneva. Accidia assoluta ed irascibilità. Per questo Simon decise di andarla a trovare più spesso, in modo da vederla sempre sorridente e felice come in quella giornata. Sapeva che sarebbe partita una ramanzina riguardante il gelato, si preparò subito a fare una bella risata appena Courtney avrebbe finito di rimproverarlo.
Non ci posso credere! Ho capito che adori le cose dolci ma questo è tanto! Mi devi dire dove metti tutto quello che mangi! Lyra, a casa nostra mangia tantissimo e non ingrassa neanche di qualche etto! Lo invidio! Io invece devo stare attenta alla forma! Ah, del Thè mi farebbe piacere. Stranamente quello non l'hai finito eh Sim? Comunque ti dicevo, Simon è una persona molto tranquilla! Ma ti assicuro che è il migliore che si trova sulla piazza! Non te lo dico perchè è il mio amato fratellone, ma solo perchè sono oggettiva, si si! Lo sai che è andato in Giappone la scorsa Estate? Aveva scoperto una nuova razza di creature. Sapessi che invidia poter andare a vedere quella terra così lontana! Comunque...
Ehm ehm...
Il professore si schiarì la gola per due motivi. Il primo era per fermare la parlantina di Courtney. La seconda per permetterle di riprendere fiato. Questa dote non ce l'aveva nessuno in famiglia. A parte Simon che era un caso a parte, la famiglia McDullan non era proprio così sintetica di parole, ma nemmeno così prolissi nei dialoghi. Praticamente il giusto. Annuì alle parole della sorellina, Osservava Pan avvicinarsi verso di lei. Lei d'altro canto vide il cane. I suoi occhi si illuminarono, e si tuffò cercando di prendere il cane per coccolarselo tutto. Dal suo punto vista il cane non sembrava provare astio o diffidenza verso di lei. Se l'avesse preso si sarebbe cominciata a rotolare per terra per giocare insieme a lui. Questo era un'aspetto simile a tutta la famiglia. Ognuno aveva un feeling particolare con gli Animali. Simon era l'esempio calzante. Anche se, lui, in quella dote era il massimo esponente della casata McDullan. L'unico ad essere stato accettato come Centauro dalla comunità di Stonhenge. L'unico ad aver ottenuto come dono quella straordinaria pietra che adesso aveva al collo. Fece un sorriso sereno vedendo come Courtney giocava con Pan.
Beh... alla fine hai scoperto un po di cose su di me e sulla mia famiglia vedo!
Si strinse nelle spalle rimanendo in silenzio. Fece una piccola risata. Non dava importanza alla mancata scintilla della sorella. Anzi, nessuno in famiglia si fu mai lamentato di questo fatto. Courtney aveva deciso di vivere la sua vita come babbana. Avere amici, andare a scuola, diplomarsi ed andare al College. Tutti erano fieri del suo coraggio. E tutti la spinsero in quello che voleva fare. Simon era il primo a spronarla quando la sua pigrizia tornava a farsi avanti. Prese l'ultimo cucchiaino di gelato prima di sentirsi sazio. Sorrise a Lyra e fece un gesto del caso.
Grazie, è stato tutto buono e tu sei stata gentilissima.
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Simon
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da Lyra » 21/07/2013, 17:03
Beh si, Sim a volte può essere burbero e silenzioso, ma ha un cuore d'oro! Sai lui non parla molto perchè è stato tanti anni in una Foresta e quindi non è molto bravo a...
Courtney!
Lyra osservava con gusto e divertimento il battibecco che i due fratelli si scambiavano fra di loro, registrando mentalmente tutte le informazioni che la sorella chiacchierona di Simon stava elargendo in gran quantità. Probabilmente la cantante avrebbe chiesto spiegazioni al docente di Cura durante la cena che si sarebbe tenuta in futuro. Voleva saperne di più non solo su di lui, ma anche sulle sua vita. Come il fatto di aver passato alcuni anni dentro una Foresta. Quanto aveva inciso quell'esperienza sulla mente e sull'animo di McDullan? La giovane donna preferì tenersi quella domanda per sè, in attesa del momento proprizio per tirarla fuori.
Ti devo forse ricordare che se è una cosa che riguarda me la dovrei dire io? Non è bello parlare di altri senza nemmeno aver chiesto il permesso!
Scusa Simon! Ma non ce la faccio proprio! Eh Lyra, lui è un tipo molto riservato! Chiuso come una tartaruga acida!
Ehi!
Scusa scusa, ma è vero! A me racconti sempre in pillole quello che fai! Visto che non posso diventare una Strega almeno potresti raccontarmi quello che fai no?
Quell'ultima informazione da parte di Courtney fece nascere varie ipotesi nella mente della cantante: o Simon era un Natobabbano e di conseguenza la sorella non avrebbe mai potuto essere una strega; o era un Mezzosangue, quindi lui era stato fortunato a ricevere quella scintilla di potere; oppure, l'ipotesi peggiore, Courtney era una Maganò. Lyra era cresciuta in una famiglia che non era razzista, imparando il valore di ogni essere umano, che esso possedesse la magia oppure no. Ma immaginava che la vita non fosse semplice per coloro che erano nati in una famiglia Purosangue e non potevano far parte del mondo dei maghi. In ogni caso, la giovane donna non disse nulla, lasciandosi invece contagiare dalla naturale allegria che sprizzava la piccola McDullan, invitandola a sedersi e a prendere qualcosa da bere e da mangiare.
Non ci posso credere! Ho capito che adori le cose dolci ma questo è tanto! Mi devi dire dove metti tutto quello che mangi! Lyra, a casa nostra mangia tantissimo e non ingrassa neanche di qualche etto! Lo invidio! Io invece devo stare attenta alla forma! Ah, del Thè mi farebbe piacere. Stranamente quello non l'hai finito eh Sim? Comunque ti dicevo, Simon è una persona molto tranquilla! Ma ti assicuro che è il migliore che si trova sulla piazza! Non te lo dico perchè è il mio amato fratellone, ma solo perchè sono oggettiva, si si! Lo sai che è andato in Giappone la scorsa Estate? Aveva scoperto una nuova razza di creature. Sapessi che invidia poter andare a vedere quella terra così lontana! Comunque...
Ehm ehm...
La più giovane delle Bennet approfittò del momento in cui Simon si premurava di bloccare il continuo parlare della sorellina, per riempire un altro bicchiere di tè e offrirlo a Courtney. Trovava spassoso il modo con il quale la ragazza tentava di fare pubblicità al suo amato fratellone, probabilmente versandolo in uno stato d'imbarazzo talmente profondo che l'allevatore difficilmente sarebbe riuscito a riprendersi.
Anche io sono stata in Giappone molto spesso per lavoro e devo dire che è davvero affascinante...
Si bloccò incerta, come se avesse appena rivelato chissà quale segreto. In effetti, i suoi ospiti avrebbero potuto chiedersi per quale motivo una ragazza come lei fosse andata in una terra tanto lontana e sopratutto che tipo di lavoro la spingeva a viaggiare in luoghi remoti. Lyra, contagiata dall'energia scatenata da Courtney, aveva abbassato per un attimo la guardia, rivelando un particolare che avrebbe attirato sicuramente la curiosità dei due McDullan. Decise di non preoccuparsi per il momento, visto che nessuno dei due sembrava voler accennare a farle la fatidica domanda, concentrandosi invece sulle parole che le rivolse subito dopo Simon.
Beh... alla fine hai scoperto un po di cose su di me e sulla mia famiglia vedo!
Mai abbastanza per soddisfare la mia curiosità!
Grazie, è stato tutto buono e tu sei stata gentilissima.
Nessun problema. Mi hai tenuto compagnia era il minimo che potessi fare! Tanto ci rivedremo in futuro...giusto?
Chiese la donna, cercando un'ulteriore conferma da parte di Simon sul loro appuntamento.
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da Simon » 21/07/2013, 21:43
Anche io sono stata in Giappone molto spesso per lavoro e devo dire che è davvero affascinante...
Quella frase sconcertò Simon. Courtney era troppo occupata per poter ascoltare il discorso di Lyra. Simon inarcò un sopracciglio. Faceva un lavoro che la portava in posti lontani, molto lontani. Decise di non farle subito quella domanda. Decise di farlo a cena, loro due. Giustamente anche lei voleva tenere qualcosa per se. Rimase in silenzio dunque annuendo ai suoi soliti pensieri.
Non trovi che il Giappone abbia qualcosa di magico. Di misterioso? Adoro quella terra, quando posso ci faccio sempre un salto. Una volta mi ci sono perso! E' stato divertentissimo!
Le disse poi in un momento di pura apertura del suo muro. Si umettò le labbra osservando di tanto in tanto come si stava rendendo la minore McDullan. Un cenno di diniego con la testa. La lasciò fare. Era lì in vacanza, perchè obbligarla? Chinò la testa di lato osservando Lyra di tanto in tanto. Aveva proprio un bel sorriso. Se potesse andare ad indovinare, direbbe che lei poteva essere o una donna dello spettacolo, una diplomatica, addirittura una cantante famosa. Un cenno di diniego con la testa, quale di queste persone si divertirebbe a stare in compagnia di uno come Simon McDullan? Nessuna. Contando poi le mille guardie del corpo, i paparazzi. No. Sicuramente si stava sbagliando il Professore.
Mai abbastanza per soddisfare la mia curiosità!
Era curiosa di sapere di più sulla sua famiglia? Fece un respiro profondo dopo una sonora risata. Non c'era molto da dire della Famiglia McDullan. La solita antica famiglia di maghi ben integrata nella nuova società babbana. Di tanto in tanto, di nascosto aiutavano anche i concittadini con piccole magie. Erano benvoluti a Melrose. Nessuno avrebbe mai detto il contrario.
Non c'è moltissimo da dire Lyra. Siamo una famiglia come tante.
Le rispose tranquillamente continuando ad osservarla tranquillamente. Il suo modo di fare era pacato come un lago d'estate. Rimase così, più sereno dell'inizio di quella nuova conoscenza. Infondo avevano rotto il ghiaccio.
Nessun problema. Mi hai tenuto compagnia era il minimo che potessi fare! Tanto ci rivedremo in futuro...giusto?
Ascoltò il dire della ragazza. Voleva davvero rivedere il nostro Professore di cura delle Creature Magiche. Simon da una parte ne fu colpito, dall'altra ne fu contento. Le fece un bel sorriso radioso. Si trovava bene con lei, e piano piano, anche grazie i consigli di Courtney e di Tisifone stava cercando di migliorare il suo approccio con le altre persone.
Beh...mi pare il minimo Lyra, mi dovrò sdebitare per questa giornata no?
Le sorrise di nuovo, tornando con gli occhi verdi sulla sorellina che adesso stava coccolando pan che si trovava sul suo stomaco. Lei sdraiata sul terreno con i suoi bei capelli rossi sparpagliati sulla verde erba. Davvero un momento da incorniciare. Sotto ogni punto di vista.
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da Lyra » 24/07/2013, 20:42
Quando era uscita di casa quella mattina, Lyra non si sarebbe mai aspettata che il suo pic-nic sarebbe stato movimentato da qualche bizzarro incontro. Invece, prima con l'arrivo di Simon, poi con quello di Courtney, quella giornata che avrebbe dovuto passare in piena tranquillità si trasformò, spazzando via i suoi propositi di quiete e completo relax. Tuttavia, quel cambiamento risultò piacevole per la cantante, che non se ne ebbe a male nè dell'eccessiva timidezza del professore di Cura nè dell'esuberanza della sua sorellina. Pan in compenso sembrava aver accettato entrambi i McDullan come se facessero parte della famiglia, lasciandosi coccolare dal più grande e giocando a più non posso con la più piccola.
Non trovi che il Giappone abbia qualcosa di magico. Di misterioso? Adoro quella terra, quando posso ci faccio sempre un salto. Una volta mi ci sono perso! E' stato divertentissimo!
Il Giappone è bellissimo, ma non sono mai riuscita a visitarlo tutto purtroppo. Però anche io mi sono persa qualche volta! Anzi, più di una volta...in effetti non ho molto senso dell'orientamento!
Rispose la giovane donna, rivelando un lato del suo carattere che faceva impazzire Alfred, il suo manager. Quante volte le era capitato di andarsene in giro per le grandi città babbane, perdendosi immancabilmente per la sua incapacità di saper ritrovare la strada! Alla fine Lyra doveva sempre ricorrere alla smaterializzazione per poter ritornare, per poi essere costretta a sorbirsi le ramanzine da parte dell'uomo. In ogni caso, la conversazione si incentrò sulle informazioni che Courtney si lasciava sfuggire su suo fratello maggiore, suscitando l'ilarità di Lyra nell'assistere a quella scenetta.
Non c'è moltissimo da dire Lyra. Siamo una famiglia come tante.
Non mi riferivo alla tua famiglia, ma a te...
Disse facendogli l'occhiolino, mentre già immaginava la reazione che avrebbe avuto la piccola McDullan nel sentire quelle parole. No, la giovane donna non riusciva a non essere almeno un pizzico maliziosa, divertendosi quando stuzzicava il prossimo con qualche battuta o una frase allusiva. Nel caso dell'allevatore non avrebbe potuto spingersi troppo, ma almeno sapeva cosa dire per metterlo un po' in imbarazzo e forse per aiutarlo scalare il muro che aveva intorno al suo animo.
Beh...mi pare il minimo Lyra, mi dovrò sdebitare per questa giornata no?
Allora ci metteremo d'accordo per vederci! E' stato un vero piacere conoscerti Simon...
Aggiunse con un tono di voce particolare, quasi la giovane donna fosse veramente soddisfatta di quell'incontro. Un sorriso dolce le si diffuse sul volto, lasciando che fosse l'altro a trarre le proprie conclusioni su ciò che aveva detto. Se sua sorella era rimasta colpita dall'uomo, significava che il docente aveva probabilmente qualche qualità nascosta. E Lyra, curiosa di natura, era fortemente intenzionata a scoprire quale.
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da Simon » 24/07/2013, 21:59
Il Giappone è bellissimo, ma non sono mai riuscita a visitarlo tutto purtroppo. Però anche io mi sono persa qualche volta! Anzi, più di una volta...in effetti non ho molto senso dell'orientamento!
Rise a quella confessione del carattere di Lyra. Anche lui era come lei. Si ricordava come incontrò Nyssa. Proprio perchè aveva perso la strada del ritorno. Rimase in silenzio osservando Courtney continuare a giocare insieme a Pan. Davvero una bellissima scena, anche se, vista l'ora, era il momento di calare il sipario. Prese un fazzoletto e fece scivolare delicatamente il cucchiaino.
Penso che perdersi sia la prova migliore di come le cose belle accadono senza preavviso. Non credi anche tu?
Lui non stava alludendo a niente. Era soltanto una sua osservazione. Lo disse con voce calma, ferma, come se stesse riflettendo a proposito di qualcosa. Si umettò le labbra. Guardò il solo alto sopra le loro teste. Si stava facendo tardi ed i suoi genitori sarebbero stati sicuramente in pensiero per la minore dei McDullan. Sorrise a Lyra prima di girarsi verso Courtney.
Ehi Red Star! E' l'ora di tornare a casa!
Red Star, stella rossa. Era così che di solito la chiamava. Rossa come il fuoco, brillante come stella. Nessuno poteva rimanere indifferente alla sua audacia ed alla sua esuberanza. Era la sua piccola stella. Simon si sentiva sempre fiero di lei, in ogni scelta che faceva. La Rossa dal canto suo bofonchiò qualche lamentela lasciando perdere Pan e muovendosi verso il professore.
Uffa! Ma mi stavo divertendo! Sei proprio noioso, vecchio e noioso!
Un cenno di diniego con la testa glissando su quella sua ultima lamentela. Osservava Lyra con interesse. Infine i suoi occhi si mossero verso Pan, al quale gli diede altre due carezze.
Non mi riferivo alla tua famiglia, ma a te...
Uhhhh! Che proposte! Hai fatto colpo Sim!
Courtney!
Naturalmente non potevamo non dire che il Professore si trovò in imbarazzo per quelle parole e quell'occhiolino malizioso che la Cantante fece in sua direzione. Si umettò di nuovo le labbra alzandosi da quel telo. Si schiarì la gola osservando la sorellina che lo guardava con sguardo indagatore. Sospirò osservando il cielo che stava diventando arancione.
Allora ci metteremo d'accordo per vederci! E' stato un vero piacere conoscerti Simon...
Il piacere è stato tutto mio. Grazie di tutto Lyra, allora attendo un tuo gufo d'accordo?
Ciao Lyra! Ci vediamo presto vero? Noi dobbiamo fare tanti discorsi da donne! Con Kat non li posso fare... è sempre lì al Ministero e non ha mai tempo per me. Simon invece...beh è un uomo ed è vecchio!
Simon dal canto suo prese Courtney per la collottola del suo vestito facendole ciondolare la testa come se fosse un cucciolo.
Andiamo belva, si torna a casa. Ciao Pan, ciao Lyra...
E detto questo si allontanò a malincuore dalla ragazza. Si era trovato bene con lei, e deve dire che Courtney comunque gli diede una bella mano a socializzare. Fece un respiro profondo cercando di calmare il suo imbarazzo e la sua timidezza. Si umettò un'ultima volta le labbra superando il parco ed avvicinandosi a quello che sembrava un taxi. No, non poteva smaterializzarsi insieme alla sorellina, e non avrebbe neanche usato una passaporta. Courtney doveva cominciare ad abituarsi a non usare mezzi magici per spostarsi. Se la cavava bene, comunque.
Beh...Che ne dici Simon? E' carina come ragazza no?
Si...molto carina... e poi non sono vecchio! [Fine per Simon]
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da Lyra » 29/07/2013, 11:36
Penso che perdersi sia la prova migliore di come le cose belle accadono senza preavviso. Non credi anche tu?
Lyra rimase un attimo in silenzio, soffermandosi a pensare sulla frase appena pronunciata da Simon. Quante volte, perdendosi, aveva scoperto luoghi meravigliosi? Tante, tantissime volte in effetti. Come quella volta per le vecchie strade di Roma, quando si era trovata di fronte ad un negozio d'antiquariato pieno zeppo di antichi oggetti babbani. In quell'occasione, aveva comprato un vecchio grammofono ancora funzionante, per poi regalarlo a sua sorella. Oppure, quella volta che aveva visto i ciliegi in fiore a Osaka, lasciandosi sedurre dalla struggente bellezza della natura incontaminata giapponese. O ancora il negozio di burattini, lì nella stessa Londra, dove aveva trovato una riproduzione fedele del piccolo Pinocchio, il protagonista di una nota fiaba babbana. La cantante si era ritrovata ad ammirare tutto ciò grazie alla sua incapacità di seguire correttamente una mappa e, nonostante dopo si fosse sempre dovuta sorbire le lamentele di Alfred, quelle giornate furono le più belle che lei avesse mai vissuto.
Hai proprio ragione! Non ci avevo mai fatto caso, ma è sempre stato così...
Le sarebbe piaciuto poter condividere con lo Scozzese tutti i souvenir che aveva riportato da quelle gite inaspettate. Probabilmente lui, a differenza di altri, avrebbe apprezzato maggiormente quei manufatti e, chissà, magari li avrebbe trovati magnifici esattamente come lei.
Ehi Red Star! E' l'ora di tornare a casa!
Era ormai giunto il momento di separarsi. La giovane donna lo capì dallo sguardo che Simon le lanciò prima di appellare la sorellina con quello strano nomignolo. Red star. Si, le si addiceva molto, sopratutto guardando quella cascata di capelli rossi scenderle giù lungo la schiena. Nel frattempo, Lyra richiamò a sè il piccolo Pan, che fu ben contento di accucciarsi nel suo grembo a farsi coccolare ancora una volta. Le proteste della piccola Courtney si trasformarono in moine atte a prender in giro il fratello, quando la donna espresse il suo desiderio di volerlo conoscere di più. Era veramente facile imbarazzarlo, eppure la ex-Tassorosso non potè fare a meno di notare che , nonostante la sorella non facesse altro che prenderlo in giro, proprio quel suo modo di fare aiutava l'allevatore ad uscire fuori dalla sua timidezza.
Il piacere è stato tutto mio. Grazie di tutto Lyra, allora attendo un tuo gufo d'accordo?
Ciao Lyra! Ci vediamo presto vero? Noi dobbiamo fare tanti discorsi da donne! Con Kat non li posso fare... è sempre lì al Ministero e non ha mai tempo per me. Simon invece...beh è un uomo ed è vecchio!
Contaci Courtney! E non è tanto vecchio, ho visto di peggio fidati. Ciao Simon, a presto!
Rise di gusto, quando l'uomo acchiappò per la collottola la ragazza, soprannominandola belva e trascinandola lontano da lei. Lyra non potè ascoltare la loro conversazione, ma era più che convinta che la piccola McDullan stava subissando di domande Simon, costringendolo a rivelarle particolari piccanti del loro incontro. Particolari che in effetti erano del tutto assenti, ma di questo la giovane donna non si preoccupò. Preso in braccio Pan, rimase ancora un po' di tempo sotto quell'albero, godendosi il caldo sole estivo. Avrebbe dovuto chiedere maggiori informazioni a Martha? E perchè mai? Aveva tutta l'intenzione di uscire fuori a cena con l'allevatore, sarebbe stata una sorpresa maggiore, quindi, scoprire qualcosa in più sul suo conto durante quella serata. Un sorriso divertito aleggiava ancora sulla bocca della cantante, mentre la mente si perdeva in quei piacevoli pensieri.
[Fine per Lyra]
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Lyra
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da Eliah » 05/08/2013, 8:30
[Un parco qualsiasi di Londra - Ore 10:00 - Alcuni giorni dopo l'arrivo a Londra]
Pochi giorni erano passati dall'arrivo in America: Eliah non riusciva a rapportarsi bene con quel posto, e non era sicuro nemmeno di riuscirci con le persone che ci vivevano. La mentalità degli inglesi era molto diversa da quella americana: erano particolari in qualunque aspetto della vita quotidiana, dal lavoro allo svago. Quest'ultimo, in particolar modo, era ben differente dalla concezione americana: gli inglesi amavano complicarsi, invece in America qualunque posto aveva ciò di cui necessitavi. Soprattutto, in Gran Bretagna c'era una scissione non indifferente tra Babbani e Maghi, che si andava affievolendo con il tempo, ma era comunque presente: i Maghi si mescolavano poco alle abitudini dei Babbani, seppur non recassero rancore nei loro confronti; in America era persino divertenti le attività babbane, tanto da far dimenticare di essere un mago. Eliah amava la tranquillità che si poteva trovare in alcuni posti; il fatto che potesse stare solo con sé stesso era quasi un lusso, considerato il caos e la frenesia che viveva a New York. Forse non gli sarebbe dispiaciuto permanere lì a più a lungo. Un'altra rarità della Gran Bretagna invernale era la neve: aveva visto raramente la neve a New York, mentre lì era del tutto normale, come i parenti lontani che vengono a far visita nelle vacanze estive o natalizie.
Incredibile come sia stato semplice trovare un posto tranquillo. Sembra di essere in un altro mondo.
Eliah si era ritrovato in un ampio spiazzo, interamente ricoperto dalla neve e puntinato da alcuni alberi che, a loro volta, delimitavano dei lunghi viali. Aveva camminato per un po in quella distesa bianca finché non aveva deciso di sedersi in una parte del parco non troppo ben in vista. La bacchetta magica era nella tasca anteriore del pantalone e quel giorno indossava il giubbotto magico di protezione (onde evitare attacchi improvvisi). Si sedette su una panchina ghiacciata, poi si mise a rovistare all'interno della borsa a tracolla, spostando una pila di lettere del fratello per estrarre un libro dalla copertina rigida e dallo spessore modesto (non era uno di quei mattoni che avrebbe letto volentieri il fratello Ferdy). Il titolo recitava "Orgoglio e Pregidizio" di Jane Austen: una scrittrice babbana vissuta duecento anni e più addietro. Porto le ginocchia al petto e poggiò il libro sulle cosce; affondò il viso all'interno del cappotto, lasciando fuori solo gli occhi per poter leggere.
Ammazzo il tempo, perlomeno...
Natale era passato da pochi giorni ma ancora c'era magia nell'aria: i bambini scappavano qui e lì rincorrendosi con le braccia alte, armati di palle di neve; altri facevano rotolare una grossa palla sul terreno, intenti a costruire un pupazzo di neve, mentre altri e ancora sciavano sul ghiaccio là dove, con temperature più alte, ci doveva essere un grande lago. Tutti avevano motivo di sorridere in quel parco, Eliah Stone no.
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da Indigo » 28/08/2013, 14:31
-Hyde Park | Ultimi giorni di Dicembre | Mercoledì | ore 10.30-
Due mesi erano ormai passati da quando Indigo aveva svolto il suo ultimo lavoro "importante" per la Setta: convincere Marshall Rosenberg a ritardare i propri impegni per starle accanto finché non si fosse rimessa in sesto, dimostrargli la più completa sincerità e dunque indurlo a fidarsi di lei, tutto questo era stato molto divertente; ed il risultato era stato non solo quello di permettere alla squadra di Mangiamorte mandata dalla Setta di ripulire la zona di Enoshima, dov'era avvenuto lo sterminio babbano, da eventuali tracce o prove che potessero portare all'Organizzazione, ma anche di porre di fronte alla Druida un'opportunità unica... diventare la segretaria di Marshall, la spia della Setta infiltrata all'interno del luogo di lavoro dell'investigatore privato nonché Auror. Quell'offerta, ricevuta inaspettatamente dall'uomo, era stata troppo ghiotta per ricevere un rifiuto, almeno mentalmente parlando: la Kostenechki, infatti, sapendo di doverne prima parlare col proprio superiore, aveva preso tempo chiedendogli la possibilità di riflettere adeguatamente sulla sua proposta, allontanandosi intanto da lui con la scusa di rimanere vicina alla natura e, nel frattempo, affinare i propri poteri; e Lei era stata deliziata, ovviamente, dalla possibilità che era stata offerta ad Indigo, perché avrebbe significato ottenere una nuova fonte sicura d'informazioni continue. Tuttavia, la Druida non aveva potuto accettare subito quell'offerta, poiché il Capo Supremo aveva avuto bisogno di lei nel corso di quei due mesi per missioni di poco conto, certo, ma comunque importanti per la Setta e che solo lei, vuoi per le sue abilità strategiche, vuoi per la sua razza, aveva potuto compiere; non vedeva Marshall da due mesi, quindi, ma gli aveva scritto ogni due giorni come concordato, raccontandogli dei suoi spostamenti, veri, e dei suoi progressi, falsi. Ora si trovava a Londra per puro piacere, poiché aveva deciso di godersi un tranquillo weekend solitario fatto di shopping, contatto con la natura e relax, prima di andare proprio da Rosenberg per informarlo della sua decisione. Stava camminando per i sentieri di Hyde Park, riflettendo sul Natale appena trascorso: l'aveva passato con Dominique, che l'aveva come sempre ricoperta di regali, e ne aveva ricevuto uno anche da Lei, come premio per il buon lavoro svolto; adorava farsi viziare, soprattutto dalla francese pronta ad esaudire ogni suo capriccio, ma c'erano momenti in cui la sua famiglia, malgrado tutto, le mancava; forse erano le feste a renderla più malinconica, forse era colpa dei ricordi che a volte la colpivano con una forza inaspettata, fatto stava che quei giorni appena posteriori al Natale erano, per lei, un po' tristi. Mentre camminava, lo sguardo color cioccolato appena velato per quei cupi pensieri, un sottile cinguettio catturò la sua attenzione, facendole posare lo sguardo verso il basso.
Un piccolo uccellino stava zampettando di fronte a lei, forse un modo come un altro per salutarla: sorrise, Indigo, abbassandosi su di lui per allungargli il palmo della mano destra di fronte, e permettergli di salirci sopra, così da poterlo portare alla propria altezza una volta tornata eretta.
E tu che ci fai qui, tutto solo?
Gli domandò con un filo di voce impercettibile dal resto dei presenti in quel parco, udibile soltanto dal suo piccolo amico alato: aveva usato il proprio potere per potersi far comprendere dall'uccellino, unico compagno di conversazione in quel momento; il resto del parco era, infatti, occupato da coppie, da amici, o da famiglie, e lei non poteva di certo mettersi in mezzo, per quanto le piacesse essere al centro dell'attenzione non era tipo da intromettersi in gruppi già formati. Solo un ragazzo se ne stava da solo a leggere, lo notò con la coda dell'occhio alla propria sinistra, ma proprio perché sembrava assorto nella lettura non c'era motivo di dargli fastidio. Un jeans scuro fasciava le gambe lunghe e snelle della Druida, accoppiato con degli stivali pesanti color avorio, alti fino a metà polpaccio, mentre il sopra del suo vestiario era nascosto da un cappotto stretto ma caldo, blu scuro come i jeans, con dei bottoni chiari che si coordinavano agli stivali e alla sciarpa che la ragazza portava al collo, sotto alla quale era nascosto il medaglione d'onice regalatole da Dominique; le mani erano nascoste da un paio di guanti blu, per proteggerle dal freddo anche se non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, il suo era tutto un semplice gioco d'apparenza, nascondendo così anche l'anello d'onice, un altro regalo della bella francese per il suo tesoro. I capelli mossi e sciolti le incorniciavano il viso dai lineamenti perfetti, quasi eterei, mentre le labbra erano incurvate in un dolce sorriso verso l'uccellino e gli occhi, con quelle iridi scure e profonde, lo fissavano luminose; serenità, ecco cosa trasmetteva Indigo anche nella postura del corpo, una gamba, la destra, bella dritta e tesa mentre l'altra, la sinistra, leggermente piegata in avanti, la mano destra con l'uccellino sopra di essa posta di fronte al viso e la sinistra nascosta invece nel caldo della tasca del cappotto. Fuori dal mondo, questa l'impressione che dava di sé la figlia del Mana, perfettamente a suo agio in quel clima come in qualsiasi altro, sempre e comunque parte di una natura che l'aveva vista nascere e crescere, rinnegare la propria famiglia ma non le sue origini druidiche, quello mai.
Ho freddo, e ho anche tanta fame...
Rispose l'uccellino con un cinguettio tremolante, facendo comparire un lampo di preoccupazione negli occhi della Druida: non poteva certo usare il suo potere per farlo sentire meglio o saziarlo, non lì di fronte a tutti comunque... ma non poteva nemmeno lasciare il piccolo animale a morire di freddo e fame, non se lo sarebbe mai potuto perdonare, sarebbe stato un affronto a Gaia. Così, guardandosi intorno, decise di tentare con un po' di fortuna, sperando ch'essa fosse dalla sua parte, avvicinandosi ad un chiosco non molto distante dal punto in cui Eliah stava leggendo nella sua più completa solitudine; era uno dei tanti che si trovavano per il parco, e miracolosamente era aperto nonostante il periodo post-natalizio.
Mi scusi... - Indigo richiamò l'attenzione del proprietario ad alta voce, un tono sommesso e timido che sarebbe potuto arrivare senza difficoltà fino alle orecchie del ragazzo sconosciuto e intento a leggere non troppo distante da lei - Non avrebbe per caso un pezzettino di pane per questo povero uccellino? Fa freddo, e sta morendo di fame...
Signorina, le dò una pagnotta per cinque sterline, che ne dice?
Lo sguardo di Indigo si abbassò verso il basso, il labbro inferiore venne morso con forza dai denti mentre scuoteva appena il capo con aria mortificatas.
Io... non ho soldi con me...
Cosa?! Ma per chi mi ha preso? Guardi che non faccio mica beneficenza, devo campare anch'io, cosa crede?!
Si mise a sbraitare l'uomo, rendendo molto difficile per la Druida non reagire, attaccarlo al muro e magari strappargli il cuore: internamente la sua imperturbabilità era stata messa a dura prova, ma esternamente, dovendosi trattenere vista la presenza di molte altre persone, il viso della ragazza si limitò ad abbassarsi a terra, in un gesto di rabbia sì, ma al tempo stesso sottomissione e impotenza.
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Indigo
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