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Riva del Lago

Messaggioda Sandyon » 17/07/2013, 15:22

Una volta consegnato il fiore, la donnola fissò intensamente Caroline Priscilla con gli occhi scuri che sembravano stranamente molto lucidi, quasi piangenti, emettendo un guaito tra il dolore e la pena, prima di voltarsi velocemente su se stessa e sgattaiolare via in mezzo ai cespugli.

Potete proseguire normalmente a ruolare.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 17/07/2013, 21:30

Quindi non dovrai sprecare altro tempo per lui...?

L'affermazione/domanda di Jorge lasciò senza parole la giovane Tassorosso, che non aveva rivelato tutto quello che c'era da dire su quell'incontro. Le guance arrossirono visibilmente per l'imbarazzo, mentre l'indecisione se parlargli apertamente oppure tacere alcune cose si faceva strada nella sua mente, esprimendosi anche nel cipiglio corrucciato che spuntò sul volto di Cappie.

Forse si...

Rispose a bassa voce, abbassando lo sguardo e distogliendolo da quello del Delfino. Non avrebbe mai voluto mentirgli, ma c'era una cosa di Devo che solo lei sapeva e che non poteva rivelare al suo migliore amico. Ma come fare, dopo che si erano nuovamente giurati reciproca amicizia? La tassetta rimase per un attimo in silenzio, cercando di giustificare poi quella sorta di depressione che l'aveva colpita durante quegli ultimi giorni.

Sorellina quando tu pensi lo sentono anche i pinguini al Polo e giusto per tua informazione anche loro sono preoccupati per te. Davvero. Ho ricevuto un sacco di gufi con dentro del ghiaccio sciolto.

Rise per quella battuta, sebbene il momento fosse critico per lei: parlare o non parlare? per il momento, la Tassorosso si riservò di aspettare ancora prima di prendere la sua decisione. Per fare ciò, decise che la cosa migliore era sviare il discorso da quello che era accaduto a lei, per spostarlo su quello che era accaduto a lui con Elbeth. Jorge non le aveva più parlato del loro appuntamento e la curiosità della tassetta, ora che si era sfogata, stava ritornando a farsi nuovamente pressante. Tuttavia, prima che l'amico potesse raccontarle qualcosa, prima che potesse rendersi conto forse della delusione che traspariva dal suo sguardo, una donnola si avvicinò a loro, anzi più precisamente a lei, portando con la sua coda un garofano bianco. Era un comportamento insolito quello dell'animale, che si mise vicino ai suoi piedi porgendole il fiore. Eppure per la tassetta, quel comportamento non presentava nulla di più al di là del fatto che era strano come atteggiamento. Raccolse il fiore, dando una veloce grattatina dietro l'orecchio della donnola, che ricambiò fissandola con gli enormi occhi neri, quasi lucidi, guaendo come se qualcuno le stesse straziando il cuore in quel preciso istante. Mentre la creatura correva via, allontanandosi da loro, solo il garofano rimase in mano alla Tassorosso, insieme ad una sensazione di pena e dolore suscitata in lei da quel verso stridulo. Il fiore aveva un odore fresco, buono sicuramente, ma nulla di particolare. Forse sua madre avrebbe saputo elencarle tutti i significati celati dietro di esso: si ripromise, una volta tornata al Castello, di spedirle un gufo per saperne di più.
Quel breve episodio aveva interrotto la conversazione che i due stavano svolgendo. Ma non era stata solo la donnola: anche la Tassorosso si era sottratta ai suoi doveri come amica, cercando di svicolarsi dalla domanda che le era stata posta dal Delfino. Alla fine Cappie, distogliendo lo sguardo dall'amico, fece un bel respiro incanalando tutta l'aria di cui era capace, prima di riprendere coraggio e, questa volta, pronunciando delle parole che avrebbero potuto far arrabbiare il ragazzo.

Immagine


Jorge, so che hai paura per me, che sei preoccupato che Devo possa farmi del male e gettarmi in pasto ai suoi compagni...- iniziò, sottolineando il fatto che non erano suoi amici, come aveva chiarito a lei -Ma...guardami! Cos'altro può buttarmi giù adesso? Mio padre...mio padre non c'è più e...probabilmente ho già toccato il fondo, senza neanche rendermene conto- perchè il dolore nel quale era sprofondata era un abisso oscuro, spaventoso, dal quale le sembrava impossibile risalire -Qualunque cosa lui abbia in mente di fare...non potrà mai farmi male, non più di quanto me ne faccia vivere così. Devo mi ha rivelato una cosa del suo passato...è una cosa su cui io voglio saperne di più.- l'aveva detto. Le parole si dispersero al vento, mentre la giovane strega fissava negli occhi il suo migliore amico con uno sguardo irremovibile, come se avesse trovato la forza e l'ostinazione di un tempo, che la costringevano ad andare avanti anche quando sembrava che tutto fosse ormai perduto -Mi aveva chiesto di vederci questo week-end ad Hogsmeade e probabilmente sarà l'unica occasione che avrò per poterci parlare da sola. Se hai bisogno di accompagnarmi per sentirti più tranquillo, puoi farlo. Ma quando arriverà il momento, dovrai lasciarmi andare da sola...- un leggero sorriso, forse ricordando che queste parole erano state pronunciate in varie occasioni quando suo padre era ancora con lei -Ti prego, abbi fiducia in me...e se ti può consolare, cercherò di tenermi lontana da lui fino a quando non andremo ad Hogsmeade...- non le sarebbe stato difficile, visto la vergogna che provava ogni volta che ripensava al momento in cui era scoppiata a piangere -E adesso, parlami di Elbeth- concluse dolcemente. Voleva saperne di più, voleva sapere cosa aveva provato il suo migliore amico, come si era comportata la Grifondoro, se erano stati bene insieme. Il suo volto era un po' teso, ma solo perchè stava attendendo la risposta del Delfino, una risposta che avrebbe potuto essere positiva o negativa.
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Messaggioda Jorge » 18/07/2013, 12:13

Nonostante il dolore alla mano, il rossore teoricamente immotivato che colorò il viso di Caroline Priscilla non sfuggì a Jorge e il Delfino non impiegò molto tempo [Intuito (P)=10] ad associare, a torto o a ragione, quella reazione all'argomento di cui stavano parlando: Devo - sono - un - figo - solo -perhcè- faccio- parte- della - Cyprus.

Forse si...

Non ci siamo per nulla...

Pensò tra sè il portoghese, che anche se non riusciva a interpretare correttamente tutti i segnali che il corpo della sua sorellina - voce bassa, rossore, incapacità di guardalo negli occhi - non era per nulla contento della piega che l'incontro casuale tra Cappie e l'americano aveva preso. Confidava però nel fatto che l'aver appena rinnovato il loro giuramento di amicizia, avrebbe spinto la ragazzina a essere più chiara e ad aprirsi con lui, anche se qualcosa gli diceva che nulla di quello che avrebbe sentito gli avrebbe fatto piacere. Il momento delle grandi confessioni, però, sembrava non essere ancora giunto visto che prima la Tassetta provò a depistarlo, spostando l'argomento sul suo appuntamento con Elbeth, e poi Madre Natura decise di inviarle un fiore, un garofano bianco, usando come messaggero una piccola lontra che si guadagnò immediatamente tutte le attenzioni della ragazzina, dando a Jorge la possibilità di organizzare una risposta non troppo compromettente alla domanda che gli aveva posto prima. Non appena la donnola sparì all'interno del boschetto, il Delfino si umettò le labbra con fare nervoso, dischiudendole per iniziare a parlare, per poi richiuderle immediatamente senza essere riuscito a emettere un fiato, distratto dallo strano comportamento che stava tenendo l'altra. Lui non aveva visto nulla di strano nella presenza dell'animale, nè sinceramente ci si era soffermato più di tanto, ma questo non voleva dire che quella visita inaspettata non avesse potuto far sorgere ricordi poco piacevoli nella sua sorellina.

Che altro c'è?

Si informò quindi, cercando di non apparire nervoso nè apprensivo, rivolgendole uno sguardo incoraggiante e accarezzandosi la mano dolorante in maniera palese come a volerle ricordare che si poteva fidare di lui.

Jorge, so che hai paura per me, che sei preoccupato che Devo possa farmi del male e gettarmi in pasto ai suoi compagni...

Si irrigidì impercettibilmente nel momento in cui comprese che erano tornati a parlare di Devo, confermando la sensazione che aveva avuto prima e cioè che ci fosse qualcosa che lei non gli avesse ancora detto. Non fece alcun caso alla parola usata, perchè per lui non faceva alcuna differenza se i membri del coro americano si considerassero tra loro amici, semplici compagni o anche nemici giurati, quello che gli interessava era il fatto che facevano fronte comune in maniera anche molto crudele contro di loro e tanto gli bastava.

Ma...guardami! Cos'altro può buttarmi giù adesso?

Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito dopo, rendendosi conto che forse la cosa migliore era lasciare che lei si sfogasse, parlasse a ruota libera, com'era solita fare prima della scomparsa del padre, anche se le parole non scorrevano fluide e musicali per l'allegria di fondo che aveva sempre connotato Cappie ma spezzate e a tratti malinconiche.

Mio padre...mio padre non c'è più e...probabilmente ho già toccato il fondo, senza neanche rendermene conto. Qualunque cosa lui abbia in mente di fare...non potrà mai farmi male, non più di quanto me ne faccia vivere così. Devo mi ha rivelato una cosa del suo passato...è una cosa su cui io voglio saperne di più.

Curiosità per un segreto. Questo lo poteva capire in linea generale ma non gli era per niente piaciuto il contesto in cui l'altra l'aveva inserito perchè dai discorsi che aveva origliato tra sua madre e le sue amiche sembrava che gli uomini trovassero sempre il modo di fare soffrire una donna. Che anche lui fosse un uomo e quindi un potenziale "carnefice morale" in quel momento passava in secondo piano.

Mi aveva chiesto di vederci questo week-end ad Hogsmeade e probabilmente sarà l'unica occasione che avrò per poterci parlare da sola. Se hai bisogno di accompagnarmi per sentirti più tranquillo, puoi farlo. Ma quando arriverà il momento, dovrai lasciarmi andare da sola...

Mai.

Una semplice parola che uscì dalle labbra del Delfino senza neanche che lui se ne accorgesse, non urlata con rabbia o con odio, ma pronunciata con un tono di voce calmo, colloquiale, come se fosse un semplice dato di fatto. Non l'avrebbe mai lasciata sola con quel tipo in nessuna circostanza e per nessuna ragione.

Ti prego, abbi fiducia in me...e se ti può consolare, cercherò di tenermi lontana da lui fino a quando non andremo ad Hogsmeade...

Si morse il labbro inferiore in palese stato di difficoltà. Come poteva essere così subdola da tirare in ballo la fiducia propria ora? Certo avrebbe potuto acconsentire per tranquillizzarla e poi fare di testa propria, ma il dolore che ancora avvertiva alla mano gli stava dicendo che non era per nulla una buona idea infrangere il loro giuramento dopo neanche una settimana e per di più del tutto volontariamente, questa volta.

Ti piace?

Di certo non era quello che Cappie si aspettava da lui, ma prima di fare una promessa che avrebbe obbligatoriamente dovuto rispettare voleva avere delle ottime motivazioni.

E adesso, parlami di Elbeth.

La Menina è una ragazzina dolce, intelligente, spiritosa e di compagnia.
Rispose con un ghigno strafottente, rispondendo alla lettera alla richiesta che l'altra gli aveva fatto.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 18/07/2013, 14:49

Il tramonto iniziava a ferire gli occhi alla tassetta, che dopo tanto piangere li sentiva stanchi, spossati, propensi a chiudersi fino a quando non avessero recuperato le forze. Anche il suo animo provava le stesse emozioni: si sentiva svuotata, ma non avrebbe saputo come interrompere la conversazione con Jorge anche perchè c'era ancora molto di cui parlare e i due amici avevano tante cose da dirsi.
Dopo la scenetta della donnola, venuta a portarle un garofano e scappata subito dopo via, Cappie aveva trovato il coraggio di parlare a cuore aperto al suo migliore amico, rivelandogli i motivi che gli impedivano ora come ora di allontanarsi da Devo, l'americano che probabilmente il Delfino giudicava pericoloso per i sentimenti della ragazza. Nel suo discorso, la Tassorosso aveva chiesto all'amico di lasciarla da sola con lui ad Hogsmeade, quando avrebbe avuto occasione, forse, di potergli parlare in privato.

Mai.

Gli occhi della tassetta si socchiusero, stanchi forse per quel lungo discorso e stanchi anche di dover combattere contro un muro di ostinazione pari quasi quanto a quello che mostrava la giovane strega. Non gli biasimava quel tipo di comportamento: lei stessa, se avesse avuto sentore di un possibile pericolo per l'amico, avrebbe cercato di tenerlo quanto più lontano possibile dalla persona che gli avrebbe potuto far male. Ma in quel frangente c'era una motivazione ben precisa per cui Cappie doveva e voleva insistere: sentiva di aver trovato qualcuno con cui parlare liberamente di ciò che l'era successo e che poteva realmente capirla. Forse Devo avrebbe potuto aiutarla, dandole delle indicazioni per superare quel momento. Oppure, aveva semplicemente bisogno di sentirsi apprezzata anche come ragazza e non solo come amica. Fatto sta che la tassetta decise di giocare la carta della fiducia col suo migliore amico, sebbene quest'ultimo poi le rivolse una domanda che la prese in contropiede.

Ti piace?

Ammutolì di fronte a quelle parole. Non avrebbe saputo cosa rispondergli, si, no, forse, chissà, magari...no, la Tassorosso versava in uno stato confusionale anche per quello, anche se parte della sua confusione era dovuta al senso di colpa che le impediva di vivere liberamente quell'esperienza.

Si...- rispose in un primo momento incerta, alzandosi dal masso sul quale si era seduta e avvicinandosi al Delfino, inginocchiandosi accato a lui -...e no- continuò, prendendo delicatamente la mano che si era ferito per poter completare il loro rituale -Dipende da quello che intendi. Si, mi piace come persona. Nonostante tutto, sembra un bravo ragazzo e mi ha trattato con gentilezza. Non voglio accusarlo a priori senza conoscerlo bene, per questo preferisco pensare le cose migliori di lui- se Jorge avesse lasciato che la Tassorosso gli prendesse la mano, Cappie avrebbe tirato fuori quindi la bacchetta, mormorando un Sollievus per alleviare un po' il dolore che la botta gli aveva causato -Non sono innamorata di lui, se è questo di cui hai paura. Ci ho parlato bene solo una volta e..a parte sapere che è gentile e che ha una bella voce, non ho appreso altro da lui. Mi piacerebbe averlo come amico, questo non lo nego. Ma ora come ora...non ho altre intenzioni...- Non volontariamente, almeno. Certo la Tassorosso si era sentita lusingata da quel genere di attenzioni che le aveva dato Devo e, probabilmente, non le avrebbe disdegnate ancora. Ma da qui a pensare che lui fosse già entrato nel suo cuore, no, non era ancora possibile, non era ancora successo.

Ora va meglio?

Chiese, riferendosi sia alla ferita sulla mano sia alla preoccupazione che il Delfino le aveva dimostrato. Una volta ricevuta la sua risposta, Cappie chiese a Jorge di parlarle di Elbeth e il ragazzo, in maniera molto furba e sarcastica, le aveva risposto elencandole tutte le sue qualità.

La Menina è una ragazzina dolce, intelligente, spiritosa e di compagnia.

Sai cosa intendo! Voglio sapere del vostro appuntamento!

Disse con sguardo imbronciato, dandogli un lieve pugno sulla spalla destra per poi sorridere di gusto, facendogli la linguaccia. Ci sarebbe voluto del tempo per farla riprende, ma sembrava che la tassetta avesse già iniziato a intraprendere la via di guarigione.

Spoiler:
Sollievus

Difficoltà: 2
Tipo: Incantesimo di guarigione
Descrizione: Recupera 5 PS al mago che lo esegue o ad un soggetto designato
Genere: Difensivo
Danno: //
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Messaggioda Jorge » 19/07/2013, 22:36

Seduto a terra di fronte a Caroline Priscilla, con le gambe incrociate in posizione yoga e la mano offesa posata sul ginocchio, Jorge stava facendo una fatica immane per cercare di rimanere calmo e comprensivo quando invece il suo istinto di fratello maggiore - che peraltro non sapeva neanche di avere fino a due secondi prima – gli stava praticamente urlando in testa di alzarsi e scuotere la sua sorellina per le spalle fino a farla ragionare o in alternativa sigillare l’americano da qualche parte nel Castello fino al giorno della gara. Scosse la testa più volte, incredulo, come se in quel modo potesse cancellare le ultime affermazioni della Tassetta e soprattutto la promessa che stava in ogni modo cercando di strappargli e che includeva il non impedirle – perché alla fine non doveva chiedere a lui il permesso di fare alcunché – di parlare da sola con Devo durante una gita a Hogsmeade o anche solo boicottare quell’incontro. Mai, le aveva risposto secco e mai sarebbe continuato a essere perché lui non si fidava di quel bellimbusto, non dopo che nel corso di quanto? due ore, era riuscito a insinuarsi nella vita della sua sorellina talmente tanto da farla arrossire ancora a distanza di giorni e a convincerla a passare dell’altro tempo con lui usando chissà quale sotterfugio. Per quel che ne sapeva Jorge, infatti, poteva quella fantomatica “cosa del passato” poteva essere un galeone di Leprecauno.
Quando però Cappie tirò in ballo la questione della fiducia, il portoghese non riuscì a mantenere la sua linea ferrea di difesa, mentre il dubbio che forse le cose erano ben più gravi di quello che sembravano iniziava a farsi strada in lui, spingendolo a porle quella domanda scomoda per entrambi.

Si...

Una fitta di qualcosa colpì il portoghese dritto al cuore e i dubbi si allargavano e il suo sguardo diventava incerto mentre seguiva i movimenti dell’altra.

… e no.

Un sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra, le spalle che gli ricadevano in avanti, afflosciandosi, come se fosse stato teso per tutto quel tempo senza rendersene conto. Se non gli piaceva tanto allora forse era vero che non sarebbe riuscito a farle del male. Non fece una piega quando la ragazza gli prese la mano dolorante, certo che qualsiasi fossero le sue intenzioni non gli avrebbero di certo nuociuto.

Dipende da quello che intendi. Si, mi piace come persona. Nonostante tutto, sembra un bravo ragazzo e mi ha trattato con gentilezza. Non voglio accusarlo a priori senza conoscerlo bene, per questo preferisco pensare le cose migliori di lui.

Non appena il fascio di luce scaturito dalla bacchetta di Cappie gli avvolse la mano, Jorge avvertì un formicolio, simile a mille zampette di animali, danzare sulla sua pelle prima di venire assorbito da ogni poro, facendo sparire del tutto il dolore. Il portoghese però subì quel processo rigenerativo in maniera passiva, quasi senza accorgersene perché la sua mente e forse tutto il suo essere era concentrato sul discorso che l’altra gli stava facendo.

Non sono innamorata di lui, se è questo di cui hai paura. Ci ho parlato bene solo una volta e..a parte sapere che è gentile e che ha una bella voce, non ho appreso altro da lui. Mi piacerebbe averlo come amico, questo non lo nego. Ma ora come ora...non ho altre intenzioni...

E poi vieni a dirmi che non potrebbe farti sentire più male di come ti senti ora – sbuffò Jorge, chiudendo gli occhi per un attimo come a voler raccogliere le idee – Se lui si dimostrasse solo uno stronzo approfittatore che ti ha mentito spacciandosi per una povera anima pia solo per convincerti a fare Merlino solo sa cosa tu non ti sentiresti male vero? – No, non disse peggio perché non c’era nulla di più doloroso della perdita di un genitore – Non ti sentiresti stupida, credulona, ingenua e non perderesti un po’ della fiducia nel prossimo?

Forse si stava sbagliando, forse Cappie non avrebbe reagito in quel modo, forse stava solo parlando di se stesso, ma era così lanciato nel discorso da non farci caso. Frustrato per quella situazione, si passò con fare nervoso la mano appena guarita tra i capelli e ne strattonò un paio di ciocche.

Ora va meglio?

Humm… cosa? – chiese distratto, non comprendendo come potesse andare meglio dopo che lei gli aveva raccontato tutte quelle cose. Poi si rese conto che la ragazza non lo stava guardando in faccia ma bensì verso la mano nascosta tra i capelli e si riscosse, rispondendo solo in parte alla sua domanda – Sisi, grazie mille. Sono così scombussolato che non ci avrei mai pensato…

Affermò, rigirando la mano in aria tra i loro visi per dimostrarle che era di nuovo in perfetta salute, flettendo le dita con agilità e senza provare alcun dolore.

Vorrei solo poterti far stare meglio con la stessa facilità.

E quell’aggiunta venne pronunciata a bassa voce, con una nota di malinconia e rabbia repressa per quel sentirsi inutile. Ma a quanto sembrava Cappie sapeva esattamente cosa le ci volesse per sentirsi meglio o almeno per alleviare un po’ la pena che le stringeva il cuore e cioè spettegolare sul suo appuntamento con Elbeth.

Sai cosa intendo! Voglio sapere del vostro appuntamento!

Ehi cos’è la sindrome di nonsocosa? Prima mi ferisci poi mi soccorri per conquistare il titolo di difensora dei deboli e degli afflitti? – la prese in giro,massaggiandosi teatralmente la spalla offesa mentre nel suo animo cantava e saltava di contentezza per aver finalmente strappato una reazione quasi normale alla sua sorellina. – Comunque l’appuntamento è andato bene – e un lieve sospiro sfuggì al portoghese al pensiero del bacio che si erano dati- soprattutto perché invece di trascinarmi per negozi o voler passare in posti assurdi come Madame Piediburro la Menina ha insistito per pranzare all’ombra della Stamberga Strillante e abbiamo pianificato di mettere a soqquadro Hogwarts alla ricerca di qualche passaggio segreto partendo dai sotterranei… e chissà potremmo anche fare una qualche incursione nelle cucine…
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Messaggioda Caroline Priscilla » 19/07/2013, 23:57

Quando aveva avuto la sua prima cotta per Vergil, Cappie non aveva dovuto affrontare così tanti problemi: Jorge sembrava più intenzionato a prenderla in giro che a sgridarla perchè sbavava dietro ad un ragazzo più grande di lei e che avrebbe potuto ferirla. Ora che voleva semplicemente conoscere meglio un ragazzo che, almeno per lei, sembrava gentile e innocuo, il suo migliore amico invece sembrava deciso a farle capire che quel ragazzo avrebbe gettato la tassetta nel più profondo degli Inferni, trasformando la sua vita in un incubo perenne. Forse la metafora era un po' esagerata, ma la Tassorosso così vide i tentativi da parte del Delfino di farla desistere dal continuare a vedere Devo, il ragazzo che con le sue parole l'aveva spinta a guardare in faccia la realtà. Non era stato un gesto intenzionale da parte dell'americano, questo no; ma a quanto pare il destino aveva deciso le sorti della tassetta, che si era ritrovata costretta a prendere coscienza della sua situazione proprio quando un estraneo cercava di farle capire che era interessato a lei. Le preoccupazioni dell'amico, però, non si fermavano semplicemente a quello che voleva il musicante della Cyprus: egli temeva, ancor di più, ciò che la stessa Cappie provava verso quel ragazzo. La Tassorosso cercò di rassicurarlo per quanto era possibile, ammettendo che si, le piaceva come persona ma non aveva alcuna intenzione di vederlo come possibile fidanzato. Troppo ingenua per capire che dietro qualsiasi persona era celata una profonda tenebra, la giovane strega ebbe bisogno delle parole di Jorge per rendersi conto che forse l'americano aveva delle mire specifiche su di lei che andavano al di là di quelle che potevano render facile la vittoria ai suoi compagni.

E poi vieni a dirmi che non potrebbe farti sentire più male di come ti senti ora. Se lui si dimostrasse solo uno stronzo approfittatore che ti ha mentito spacciandosi per una povera anima pia solo per convincerti a fare Merlino solo sa cosa tu non ti sentiresti male vero? Non ti sentiresti stupida, credulona, ingenua e non perderesti un po’ della fiducia nel prossimo?

Il suo primo istinto fu quello di rispondergli a tono, dicendogli che non era così, ma la tassetta sapeva che non poteva garantire nulla. Rimase per un attimo in silenzio, cercando di riflettere velocemente e pensando bene a quello che il suo migliore amico stava cercando di dirle. Si sarebbe sentita male se le avesse mentito? Un po' si, ora che il suo legame con lui era appena iniziato. Ma sarebbe sopravvissuta ad un distacco di quel genere. Differenti sarebbero state le cose se, invece, con lui avesse avuto un rapporto più forte: in quel caso, sapere che il ragazzo l'aveva preso in giro le avrebbe fatto parecchio male. Ma in fondo, pensava la tassetta, lei non era una stupida no? Avrebbe capito se Devo la stesse prendendo in giro o meno. E se invece non l'avesse capito? Se avesse perso la fiducia nel prossimo, proprio come aveva detto Jorge? Gli occhi di Cappie si adombrarono a quel pensiero: qualcuno le aveva portato via suo padre. Chi altri poteva commettere qualcosa di più grave?

Una parte di me ha già perso quella fiducia...

Sussurrò a sè stessa, dimenticandosi per un attimo che il suo migliore amico stava attendendo una risposta. E se Devo avesse rischiato di toglierle anche l'altra? Una vocina nella mente della Tassorosso le diceva che non sarebbe accaduto, che sarebbe stata forte, che non glielo avrebbe permesso.

Solo per questa volta...- disse infine, alzando nuovamente lo sguardo su di lui, gli occhi color smeraldo che supplicavano il Delfino di aver fiducia in lei -Vedrai che non accadrà nulla. Sarà l'unica volta che lo vedrò...- anche perchè, l'americano sarebbe tornato a casa sua e lei ne era convinta, non l'avrebbe più rivisto perchè Devo si sarebbe dimenticato di lei -...e io voglio parlare con lui. Dammi questa possibilità...- sapeva che lo avrebbe fatto, anche senza il suo permesso. Gli avrebbe chiesto scusa mille volte, ma avrebbe seguito la sua ostinazione. Eppure la tassetta non poteva fare a meno di chiedere al Delfino la sua approvazione, esattamente come aveva fatto lui con Elbeth, quando le aveva chiesto dei consigli per quel primo appuntamento. Nel frattempo, Cappie aveva cercato di guarire la mano del fratellino con un Sollievus, chiedendo poi conferma all'altro se si sentisse bene.

Sisi, grazie mille. Sono così scombussolato che non ci avrei mai pensato…
Vorrei solo poterti far stare meglio con la stessa facilità.


Quella frase più bisbigliata che detta portò nuovamente l'attenzione della ragazza sull'amico. Era difficile che il Delfino dimostrasse così apertamente quanto ci tenesse a lei, quasi si vergognasse a volte di esprimere l'affetto che provava per quel Tornado Parlante. Certo, il Tornando si era un po' spento e, soprattutto nell'ultimo periodo, parlava anche troppo poco; ma riusciva ancora ad ascoltare e il sorriso che le spuntò sul volto subito dopo, fu uno dei doni più belli che potesse regalare al ragazzo. Senza aggiungere altro, si avvicinò a lui, abbracciandolo forte e sentendo il proprio cuore esplodere per la voglia che aveva di piangere. Sapeva che, come lei stava soffrendo la scomparsa del padre, questo suo dolore si rifletteva anche nell'animo del Delfino. Come avrebbe potuto perdere la propria fiducia nel prossimo, quando aveva Jorge al suo fianco a ricordarle quanto fosse bello il mondo? La risposta era scontata.

Tu mi fai stare meglio e non immagini neanche quanto...

Disse dolcemente, inspirando il buon profumo che emanava il Delfino. Era talmente abituata a stargli accanto, che ormai si era abituata a quella fragranza, sebbene non l'avesse mai sentita così forte come in quel momento. Poco dopo, si staccò da quell'abbraccio, ma senza scostarsi troppo, stando abbastanza vicina al suo volto che il ragazzo avrebbe potuto benissimo contare tutte le lentiggini sul suo naso. Senza dire altro, la Tassorosso avvicinò le labbra alla guancia dell'amico, posandovi un bacio affettuoso, dolce e delicato, se lui glielo avesse permesso, scostandosi poi subito dopo. Cappie non disse più nulla al riguardo. Continuò a sorridere dolcemente, fino a quando non cambiarono argomento, iniziando a parlare di quello che era successo fra lui ed Elbeth.

Comunque l’appuntamento è andato bene soprattutto perché invece di trascinarmi per negozi o voler passare in posti assurdi come Madame Piediburro la Menina ha insistito per pranzare all’ombra della Stamberga Strillante e abbiamo pianificato di mettere a soqquadro Hogwarts alla ricerca di qualche passaggio segreto partendo dai sotterranei… e chissà potremmo anche fare una qualche incursione nelle cucine…

A quell'ultima affermazione, il volto della tassetta si rabbuiò per un'istante, fissando il Delfino con sguardo preoccupato.

Cercate di non mettervi nei guai, d'accordo? Non voglio che la Vireau abbia un pretesto per poterti cacciare via...- disse un po' spaventata, ripensando al mese d'inferno che aveva passato ad Hogwarts senza il Delfino al suo fianco -E sono felice che con Elbeth sia andata bene! Ma insomma, avete parlato solo di questo? Dovevi dirle che lei ti piace! Poi lei avrebbe confessato il profondo amore che prova per te e...vi sareste baciati...aaaah quanto è romantico...- lo prese in giro scherzando, non immaginando minimamente che l'amico avesse già dato il suo primo bacio. No la Tassorosso si fidava ciecamente di lui: se fosse accaduto qualcosa con Elbeth, sicuramente glielo avrebbe detto.
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Messaggioda Jorge » 20/07/2013, 21:27

Una parte di me ha già perso quella fiducia...

Vuoi la distanza praticamente inesistente tra i due, vuoi che Jorge era completamente concentrato sulla sua sorellina in attesa di una qualche risposta, in ogni caso il sussurro di Caroline Priscilla esplose nelle orecchie del portoghese con la forza di un Sonorus ferendolo nel profondo con una forza e un’intensità tale da rendere nel suo immaginario quella fantomatica Cruciatus di cui aveva molto sentito parlare ma che per fortuna non aveva mai sperimentato sulla sua pelle praticamente un solletico. Si sentì all’improvviso inutile e superfluo, come se qualsiasi cosa potesse fare per tirarla su di morale non servisse a nulla. E se quel damerino americano invece ne fosse capace? Quell’interrogativo fece capolino non richiesto nella mente del portoghese portandolo non solo a provare una sottile gelosia nei confronti di Devo che sembrava riuscire lì dove lui invece falliva ma anche un leggero dubbio sulla validità delle proprie motivazioni. E se fosse lui quello che si sbagliava? E se Devo avesse davvero le migliori intenzioni nei confronti della sua sorellina? Poteva farla andare al suo primo appuntamento con la sua disapprovazione quando invece Cappie lo aveva sostenuto con Elbeth e persino aiutato?

Posso sempre fare quattro chiacchiere amichevoli con il damerino prima di sabato.

Si disse mentre sostenere lo sguardo triste della Tassetta diventava sempre più difficile per lui.

Solo per questa volta... Vedrai che non accadrà nulla. Sarà l'unica volta che lo vedrò... e io voglio parlare con lui. Dammi questa possibilità...

Solo sabato… e io vengo con voi… e ti prometto che non origlierò ma non che non ti subisserò di domande quando se ne sarà andato né che sarò gentile ed educato.

Era il massimo che era disposto a fare o meglio era il massimo che sapeva di poter fare senza essere costretto a rompere la promessa anche se questo voleva dire che qualunque cosa avesse scoperto nel frattempo su Devo non avrebbe potuto usarlo per tenere Cappie alla larga da lui. E forse era meglio così perché alla fine non poteva impedire alla sua sorellina di fare le sue scelte e le sue esperienze anche se queste si sarebbero potute ritorcere contro di lei. Ma non poteva evitare che questo gli facesse male, visto il modo premuroso con cui lei si prendeva cura di lui, nonostante fosse uno scavezzacollo inaffidabile, anche adesso che stavano discutendo. La ringraziò quindi per il Sollievus rammaricandosi di non poter fare lo stesso e la reazione della Tassetta lo prese alla sprovvista e allo stesso tempo lo rincuorò non poco visti i cattivi pensieri che gli stavano affollando la mente abbracciandolo forte. Senza neanche pensarci, Jorge ricambiò il suo abbraccio, dondolando in avanti e indietro per evitare di cadere vista la posizione precaria che avevano assunto.

Tu mi fai stare meglio e non immagini neanche quanto...

Tu invece rendi la mia vita un piacevole Inferno…

Ribattè ironico giusto per non cadere troppo nello smielato, sfiorandole il naso con la punta del proprio in un’imitazione un po’ goffa di come si baciano gli eschimesi. E nonostante fossero amici e di sicuro il portoghese non avesse pensieri sconci sulla sua sorellina quello stare vicino, quel calore che avvertiva provenire dal corpo dell’altra e il suo odore che il ragazzino associava sempre più spesso alla parola casa, non lasciarono del tutto indifferente gli ormoni del ragazzino. Il bacio che gli diede poi non fece altro che gettare benzina su un fuocherello già accesso anche se la sensazione che gli diede fu decisamente diversa di quella che aveva provato baciando la Menina. E fu proprio del suo appuntamento con la Grifa che parlarono subito dopo, giusto per mantenere allegro l’umore della sua sorellina e far sprofondare lui in un mare di vergogna e in una pozzanghera di sensi di colpa per il non avere il coraggio di raccontarle tutto quello che era accaduto.

Cercate di non mettervi nei guai, d'accordo? Non voglio che la Vireau abbia un pretesto per poterti cacciare via...

Tranquilla non ho alcuna intenzione di farmi sospendere di nuovo soprattutto perché mio padre ha stabilito che anche un solo richiamo verbale e mi riporta immediatamente a Lisbona con la prima passaporta anche se non sa neanche cosa sia…

E per quanto il suo intento fosse stato quello di sdrammatizzare in realtà quello che aveva detto corrispondeva alla pura verità. Doveva rigare dritto il più possibile e prendere ottimi voti se voleva arrivare fino ai M.A.G.O.

E sono felice che con Elbeth sia andata bene! Ma insomma, avete parlato solo di questo? Dovevi dirle che lei ti piace! Poi lei avrebbe confessato il profondo amore che prova per te e...vi sareste baciati...aaaah quanto è romantico...

Tu leggi troppi libri d’amore babbani o magici che siano – la accusò mentre la fitta del senso di colpa si acuiva sempre di più – Siamo troppo giovani per dichiarare amore eterno a qualcuno e poi mi ci vedi che dico certe cose? Sono un tipo d’azione io non di concetto… - e detto da uno che a Difesa finiva sempre con il sedere all’aria e a Pozioni prendeva il massimo dei voti era proprio ridicolo – E poi sono un galantuomo io e non vado a vantarmi in giro di quello che faccio.

Concluse con un’aria di superiorità altamente ridicola, sperando con quella uscita di mettere a tacere la sua coscienza e di non finire nei guai.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 21/07/2013, 1:06

Lentamente quella che doveva essere una semplice confessione delle proprie intenzioni si era andata trasformando in una vera e propria battaglia, per far comprendere all'altro le proprie ragioni e ad assecondarle. Cappie nonn si aspettava felicità e gioia da parte del Delfino dopo avergli rivelato con chi avrebbe avuto a che fare, ma neanche di dover sostenere quella che ai suoi occhi appariva come una guerra. C'era da dire inoltre che Jorge non era solo un semplice amico: la conosceva, sapeva quanto poteva dimsotrarsi ingenua e facile da circuire a volte. Temeva per la sua incolumità, fisica e mentale, e sebbene la Tassorosso non riuscisse a comprendere le motivazioni che lo spingevano verso un tale pensiero, capiva perfettamente però che non poteva semplicemente ignorare le sue preoccupazioni, ma avrebbe dovuto trovare un compromesso con lui, per poter acquietare il suo animo. Alla fine, era giunta a supplicarlo di lasciarla andare solo quella volta, solo quel week-end ad Hogsmeade, per un paio di ore: dopo, non avrebbe più rivisto Devo e la sua vita sarebbe continuata esattamente come prima. Anche se ciò che l'aspettava sembrava un futuro pieno di dolore e sofferenza. Jorge sembrò comunque restio a concedere quel desiderio alla tassetta, anche se infine cedette alle sue richieste, a patto che la ragazza avesse rispettato delle clausole da lui imposte.

Solo sabato… e io vengo con voi… e ti prometto che non origlierò ma non che non ti subisserò di domande quando se ne sarà andato né che sarò gentile ed educato.

Un sospiro di sollievo uscì fuori dalle labbra della strega, che sorrise contenta verso l'amico, grata che entrambi fossero finalmente giunti ad un accordo.

D'accordo...So che per te è un grosso sacrificio, ma...ti ringrazio...

Cappie espresse la propria gratitudine non solo guarendo la mano che l'amico si era ferito, ma anche abbracciandolo quando egli palesò la sua frustrazione nel non poter fare di più per migliorare le ferite che laceravano l'animo della Tassorosso. Nel sentire quelle parole, la giovane strega non potè fare a meno di provare commozione nei suoi confronti e un fortissimo desiderio di abbracciarlo: perchè nonostante tutto sapeva che lui condivideva ogni sua gioia e dolore e qualunque cosa le fosse capitata avrebbe sempre potuto contare sulla loro amicizia. Anche quando i due passarono un brutto momento l'anno prima nella Foresta, cercarono sempre di proteggersi l'un l'altro, perchè al di là del loro tremendo litigio il Delfino e la Tassetta sapevano di volersi bene e che non avrebbero mai potuto lasciare l'altro in difficoltà, neanche dopo una discussione. O almeno questi erano i pensieri che animavano la Tassorosso.

Tu invece rendi la mia vita un piacevole Inferno…

Lo prendo come un complimento!

Disse ridacchiando, mentre lasciava che Jorge strofinasse il naso col suo, ricambiando quel gesto genuino e giocoso prima di dargli un bacio sulla guancia. Sorrideva la Tassorosso, ignara degli sconvolgimenti ormonali che in quel momento stavano animando il corpo del Delfino. Lei, dal canto suo, non provava alcun imbarazzo nel manifestare il proprio affetto nei suoi confronti con baci e carezze, forse perchè la sua mente ancora inesperta non era capace di formulare pensieri maliziosi che andassero ad intaccare il rapporto che aveva con il portoghese. Certo, se il pensiero di baciare l'amico si fosse insinuato anche solo per un secondo nella sua mente, di certo la tassetta sarebbe arrossita come un peperone, lasciando ben intendere l'imbarazzo che stava provando.

Tranquilla non ho alcuna intenzione di farmi sospendere di nuovo soprattutto perché mio padre ha stabilito che anche un solo richiamo verbale e mi riporta immediatamente a Lisbona con la prima passaporta anche se non sa neanche cosa sia…

L'argomento si spostò sull'appuntamento che il Delfino aveva avuto con Elbeth e sulla decisione da parte di entrambi di mettersi ad esplorare Hogwarts alla ricerca di luoghi nascosti. Cappie espresse tutta la sua preoccupazione per quel genere di attività, più per paura che Jorge potesse finire nei guai e rischiare nuovamente l'espulsione. La sua risposta riuscì a rincuorarla solo in parte, visto che spesso erano i guai che decidevano di inseguire l'amico, attratti come le api col miele. Un po' la stessa cosa che stava accadendo a lei con i cattivi presagi. Poi, l'argomento cadde prettamente su quello che era accaduto fra lui e la Grifondoro. Cappie non nascose le sue speranze di sentirsi raccontare una scena da romanzo Harmony: lui confessa il suo amore, lei ricambia i suoi sentimenti e i due si uniscono in un bacio appassionato, che scaldava il cuore e non solo. Insomma una scenetta estremamente romantica, ma la reazione del Delfino le fece intendere che lui invece non era di quel parere.

Tu leggi troppi libri d’amore babbani o magici che siano

Perchè?

Siamo troppo giovani per dichiarare amore eterno a qualcuno e poi mi ci vedi che dico certe cose? Sono un tipo d’azione io non di concetto…

Infatti avresti dovuto prenderla e baciarla!

Rispose scherzando, non rendendosi conto di quello che il Delfino stava dicendo con le sue parole.

E poi sono un galantuomo io e non vado a vantarmi in giro di quello che faccio.

La tassetta sorrise, sebbene fosse perplessa riguardo le parole che le aveva detto l'amico. Sentiva che qualcosa le stava sfuggendo, un particolare nascosto dentro quel discorso e che la ragazza avrebbe dovuto scovare. Alla fine, qualcosa si fece strada nella sua mente, una sorta di consapevolezza che la spinse a porre delle domande al fratellino, con sguardo indagatore.

Jorge Alvares...che cosa hai fatto durante il tuo appuntamento con Elbeth?
L'hai...baciata?
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Messaggioda Jorge » 22/07/2013, 15:01

Alla fine Jorge aveva dato il suo consenso, futile in quanto non necessario oggettivamente ma importante per entrambi perchè non creava increspature al loro rapporto, affinchè Caroline Priscilla si incontrasse con Devo a Hogsmeade ma solo alla sue condizioni. Il portoghese li avrebbe accompagnati per la maggior parte del tempo, vigilando sul comportamento dell'americano, per poi lasciar loro un po' di privacy per poter parlare di Merlino solo sapeva cosa salvo poi subissare la sua sorellina di ogni domanda possibile e immaginabile. E ovviamente l'educazione e la gentilezza da parte sua sarebbe stato considerato un optional babbano non richiesto. Gli era costato molto farlo, perchè qualcosa nella sua testa continuava a sussurrargli che sarebbe finita male, e il sorriso che comparve sul viso della ragazzina finì per alimentare il suo senso di colpa. Doveva correre ai ripari il prima possibile, incontrare l'americano e cercare di capire che intenzioni avesse così poi da poter essere pronto ad aiutare la sua sorellina in ogni caso.

D'accordo...So che per te è un grosso sacrificio, ma...ti ringrazio...

I momenti successivi furono per Jorge una girandola di emozioni infinite per la maggior parte incomprensibili, dovuto sopratutto alla reazione del proprio corpo alla vicinanza esigua con quello di Cappie che, ignara di tutto, lo abbracciava e gli dava un bacio su una guancia, mantenendo il viso praticamente a un soffio dal suo, talmente vicino da notare quante fossero realmente le lentiggini che le punteggiavano il naso. Si trovava, per certi versi, in una situazione simile a quella in cui giorni prima si era trovato con Elbeth ma mentre in quel caso baciare la Grifa era stato qualcosa di spontaneo adesso invece qualcosa lo frenava. Era attratto da quelle labbra rosse e dalla curiosità di scoprire se fossero davvero morbide e che sapore avessero, ma il fatto che appartenessero alla sua sorellina le rendeva in qualche modo intoccabili. Per quanto gli piacesse stare con lei e nonostante la separazione forzata era stata per lui un grosso trauma, sapeva di non essere innamorato di Cappie e quindi se avesse provato a baciarla l'avrebbe persa per sempre. La Tassetta infatti era un'inguaribile romantica e di certo non lo avrebbe perdonato se avesse compiuto un atto così significativo per lei spinto solo dall'affetto, dalla curiosità e dal desiderio di farla stare meglio, per non parlare del piccolo quanto non indifferente dettaglio che aveva baciato Elbeth poco giorni prima. Decidendo quindi che la loro amicizia valeva molto di più di una semplice curiosità, almeno per il momento, optò per darle un bacio eschimese babbano, cioè strusciando la punta del proprio naso contro quella della ragazzina, borbottando una battuta stupida per smorzare l'atmosfera "dolciosa" che si era venuta a creare. Cappie però non sembrava molto del suo stesso avviso tanto da portare la conversazione su un argomento scomodo, per il delfino, ma di certo romantico e cioè il suo appuntamento con la Menina. Le raccontò brevemente dei progetti che avevano fatto sui sopralluoghi nei sotterranei di Hogwarts, tranquillizzandola che non si sarebbe messo nei guai, anche se non poteva assicurarle che i guai non avrebbe cercato e trovato lui, per poi cercare di svicolare sui dettagli per così dire piccanti, accusando la sorellina di leggere troppi romanzi rosa.

Perchè?

Sospirò di fronte a quella domanda che gli ricordava terribilmente il titolo di un libro babbano che aveva visto nella vetrina di una libreria tempo prima ma che ovviamente non aveva mai comprato: gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Solo una persona che veniva da un mondo diverso, per non dire opposto, al suo poteva formulare una domanda del genere. Aveva solo 14 anni per Merlino, mica poteva andare in giro a fare dichiarazioni d'amore come nell'Ottocento e passeggiare al chiaro di luna con l'amata. Lui doveva sperimentare, provare, testare, anche se saggiamente quell'ultima parte evitò di pronunciarlo ad alta voce.

Infatti avresti dovuto prenderla e baciarla!

Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva a quella precisazione, tossicchiando discretamente, il volto girato dall'altra parte rispetto a dove si trovava la Tassetta, per rispetto certo, ma anche per nasconderle il velo di rossore che sentiva stargli infiammando le guance. Non poteva mentirle così apertamente, negando di averlo fatto, però se non avesse dato una qualche risposta di sicuro Cappie l'avrebbe portato finito così decise di optare per una via di mezzo, sperando che la sua sorellina si accontentasse di quello. Quanto si sbagliava.

Jorge Alvares...

Questo non preannuncia niente di buono.

Mormorò sconsolato, portando le mani all'indietro e facendo leva su di esse in modo da iniziare a indietreggiare leggermente, spostando il sedere di un paio di millimetri alla volta. Se Cappie lo chiamava per nome e cognome di sicuro quello che stava per dirgli non gli avrebbe fatto per nulla piacere.

...che cosa hai fatto durante il tuo appuntamento con Elbeth?

Te l'ho già detto, chiacchierato, mangiato, corso giù per la collina, ridacchiato...

Cercò di prendere tempo, ripetendo più o meno gli stessi concetti già espressi e se fosse riuscito a indietreggiare abbastanza si sarebbe voltato in modo da mettersi in ginocchio, i palmi posati sul terreno e il busto leggermente teso in avanti verso la sua sorellina, giusto per non darle la sensazione di stare scappando.

L'hai...baciata?

Foder!

Imprecò mentalmente in portoghese: Cappie l'aveva messo praticamente all'angolo e adesso lui non sapeva cosa fare. Puntellò le punte dei piedi a terra e, piegate le braccia, si diede una spinta in su [Talento(F)=12], rimettendosi in piedi, cercando di mantenere durante il movimento il contatto visivo con la ragazza.

Si, l'ho fatto - affermò alla fine, pulendosi i palmi sporchi di terra sui pantaloni - E le ho anche promesso che non avrei mai più menzionato la cosa quindi per favore dimenticalo. Anche se per una sfigata congiuntura astrale lei dovesse decidere di venire a parlare con te io non ti ho detto nulla...

Ed era mortalmente serio perchè l'ultima cosa che voleva era che quel piccolo dettaglio facesse il giro di Hogwarts e che la Menina si sentisse in imbarazzo a causa sua o peggio pensasse che non fosse una persona di cui potersi fidare.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 26/07/2013, 21:40

La questione Devo Nightmare era stata ormai archiviata. Se Cappie fosse riuscita ad incontrarlo ad Hogsmeade, avrebbe potuto parlargli in quasi tutta tranquillità: certo, Jorge sarebbe stato lì presente, lontano, ma con gli occhi fissi su di loro. Eppure questo alla Tassorosso bastava, non avendo altro in testa se non il pensiero di potergli parlare faccia a faccia di qualcosa che stava molto a cuore alla ragazza. Chiuso quindi quel discorso, se ne aprì un altro che aveva come fulcro di tutta l'attenzione l'appuntamento del Delfino con Elbeth. Cappie, convinta che l'amico non le avrebbe mai nascosto nulla, sembrò in un primo momento accettare il fatto che l'appuntamento era andato bene, senza avere nulla di speciale o qualche gustoso pettegolezzo da raccontarle. Tuttavia le continue insistenze della tassetta misero a dura prova la faccia di bronzo dell'amico, che ala fine si tradì, portando la strega a chiedergli in maniera chiara e concisa che cosa esattamente avesse fatto con la Grifondoro.

Si, l'ho fatto. E le ho anche promesso che non avrei mai più menzionato la cosa quindi per favore dimenticalo. Anche se per una sfigata congiuntura astrale lei dovesse decidere di venire a parlare con te io non ti ho detto nulla...

Jorge aveva dato il suo primo bacio. Ma c'era qualcosa di sbagliato in quello che aveva detto. Non sembrava entusiasta della cosa, nè agitato, nè aveva un sorriso ebete in volto mentre lo diceva. Certo, poteva anche essere che il loro precedente discorso avesse smorzato tutte quelle sensazioni. Ma l'amico si dimostrava ben più preoccupato della reazione che avrebbe avuto Elbeth se fosse venuta a sapere che lei conosceva quel particolare, piuttosto che gioire di quell'esperienza. L'espressione seria del suo volto le lasciò un sapore amaro in bocca, come se il fratellino avesse fatto qualcosa di straordinario ma non se ne fosse ancora reso conto.

Ma...

Lo osservò, dal basso verso l'alto, alzandosi a sua volta e pulendosi la divisa sporca di terra.

Mi sai dire solo questo? Si, l'ho fatto? Dove sono gli occhi che brillano? Dov'è il sorriso ebete in faccia, le guance rosse, il rimescolio allo stomaco? Dove sono le parole balbettate e il cuore che batte a mille?

Un'idea molto romantica dell'amore e, soprattutto, del primo bacio quella che aveva la Tassorosso. Lei avrebbe dato il primo bacio solo alla persona di cui era profondamente innamorata, lo sapeva, perchè sarebbe stata un'esperienza unica e voleva viverla bene fino in fondo. Ma poteva dire la stessa cosa del suo fratellino? Jorge era...innamorato di Elbeth? Forse non doveva essere il suo grande amore, ma piacerle abbastanza da farlo camminare sulle nuvole...Cappie avrebbe voluto questo per il suo migliore amico e, sebbene gli volesse un mondo di bene, era ancora troppo immatura per capire che forse quello che per lei era la cosa migliore, non doveva necessariamente esserlo anche per il resto del mondo.

Elbeth ti piace, non è vero?

Chiese, quasi a voler avere una conferma da lui, mentre lo fissava seria dritto dentro gli occhi.

Scusa, non voglio che tu pensi che io ti stia attaccando...è solo che è stato il tuo primo bacio e speravo che per te fosse quanto più speciale possibile- naturalmente lo sperava anche per Elbeth, ma in fondo la Tassorosso lo augurava un po' a tutti quanti- Non hai neanche voluto raccontarmelo e anche se capisco che hai voluto mantenere il riserbo per Elbeth...un po' mi dispiace...- un sorriso un po' triste spuntò sul volto della giovane strega, ma non accusatorio nè arrabbiato. Non avrebbe mai voluto far sentire in colpa il suo migliore amico, non quando non se lo meritava. E per avvalorare quel pensiero, la tassetta si avvicinò a lui, dandogli una pacca sulla spalla e guardandolo con aria complice.

Se prometto di non lasciarmi sfuggire nulla con Elbeth, mi racconti com'è stato?

Curiosa la piccola Tassorosso, anche in un momento simile. Ma in fondo, parlare delle faccende altrui l'aiutava a non pensare al dolore depositato nel suo cuore. Mentre attendeva la risposta dell'amico, con noncuranza annusò la dolce fragranza del garofano bianco che teneva ancora stretto in meno.
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