[newsgoth]Raccomandazioni... Preoccupazioni. Poche parole pronunciate dalla Vice Preside e Coordinatrice e già sembrava che dovesse regnare il panico. Rimanere calmi, non reagire per nessun motivo, avere a cuore il buon nome di Hogwarts. Più Monique parlava e faceva certi discorsi e più Zephyr comprendeva che quello non era un normale incontro di amichevole. Nessuna nozione sulla reputazione della scuola avversaria, nessun interesse da parte sua a conoscerli prima di trovarseli di fronte. Che fosse una cosa giusto o sbagliata era completamente ininfluente; fosse stato per lui nemmeno si sarebbe presentato, per quel che gli importava di salutare cordialmente e calorosamente i membri del coro della accademia magica americana. Stretto con il corpo vicino ad Ariel Jiménez, osservò nei suoi occhi una luce di miglioramento; forse per un secondo le aveva fatto dimenticare di essere lì, di trovarsi in quella situazione, pronta ad avere a che fare con quegli sconosciuti, per lei nemmeno tanto. Tale sensazione però dovette scomparire forzatamente quando le porte dell'auditorium si spalancarono e da esse entrarono come una specie di corteo militare, tutti i musicante avversari con annessa presidentessa coordinatrice, la quale non perse tempo a presentarsi subito. Una presentazione che avvenne solo nei confronti di Monique ed Estelle, evitando lo stesso verso tutti gli altri. Evidentemente l'educazione l'aveva lasciata nel suo ufficio, in America.
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla! La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Presentarli? Ma non si sarebbero dovuti avvicinare e darsi la mano esponendo ognuno il proprio nome come da normale tradizione? Non ricordava che i maghi avessero abitudini differenti dai babbani, in quel senso, quindi gli parve molto strano un simile approccio. Nonostante tutto, la sua attenzione si andò a posare totalmente sul volto della propria collega Grifondoro. No, non gli importava proprio nulla di chi fossero loro, come si chiamassero, a quale gruppo e anno appartenessero, niente di niente. Erano lì per effettuare quella amichevole e allora perché proseguire quei lunghi convenevoli? Purtroppo Zephyr Kenway era sempre stato educato in modo preciso, secco, magari troppo cinico, ma realista. Per dover mettersi a fare quella specie di teatrino, voleva dire che gli americani avevano ben altro in mente che iniziare un dialogo o una conoscenza propedeutica, amichevole e pacifica.
Charlie Mitchell, ottavo anno, Casata di Aquilarossa... Regina Jones, settimo anno, Casata di Squalobianco.
Focalizzò poco di più il proprio sguardo su quelle due ragazze, alcune tra le più grandi dell'intero gruppo. Di bell'aspetto, non potevano competere con Ariel, ma di sicuro sapevano come distinguersi. Sapeva perfettamente che il proprio fascino non sarebbe passato inosservato in nessuna di loro, ma decise di non esprimersi in mezzi sorrisi o dimostrazioni anche palesemente di trappola come era solito fare nei primi tempi del suo arrivo ad Hogwarts. Ad ora i suoi piani erano cambiati quasi totalmente ed aveva di meglio da fare che pensare a far sbavare qualche primadonna vogliosa. Vero fu però che non era tanto lui a soffermarsi su di loro, quanto loro stesse che facevano fatica a non fissarlo, rimanendo intrappolate nella fitta rete del suo fascino per parte di vampiro. D'altronde anche se le sue intenzioni si erano modificate, i suoi poteri erano rimasti immutati. Conclusa la pagliacciata, Clarissa, questo il nome della brutta copia di Monique, prese da parte tutte e due le donne francesi, così facendo permise non solo a tutte tre di accordarsi sulle varie modalità di gestione, ma anche ai suoi ragazzi di avvicinarsi alle controparti per iniziare un colloquio tutt'altro che pacifico. Esattamente come era solito del suo modo di essere, Zephyr rimase completamente impassibile, fissando con uno sguardo vacuo e inquietante ognuno di loro, i quali per prima vittima scelsero proprio quella che avrebbero dovuto proprio evitare.
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Tutum......... Tutum......... Tutum.........
Speriamo di no, era l’unica cosa vagamente decente della sua figura, povera stracciona…
Tutum....... Tutum....... Tutum.......
Chissà quanto ti è costato farti togliere tutta la ciccia in eccesso, i tuoi genitori si sono venduti casa?
Tutum..... Tutum..... Tutum.....
Secondo me hanno fornito tutto il grasso alle famiglie babbane più povere, sai per quanto ci potrebbero campare con quello?
Tutum... Tutum... Tutum...
In concomitanza con le lacrime della ragazza al suo fianco che iniziarono a sgorgare sulle guance, Zephyr cominciò a percepire quel sottile fiocco di neve dentro il suo spirito crescere, prendendo a fortificarsi, trasformarsi in una lastra di ghiaccio tanto sottile quanto resistente. Quello stesso ghiaccio era la rappresentazione elementale della sua rabbia, lui che adesso il freddo lo possedeva nell'animo. Le orecchie dall'udito sviluppato sentirono quel piccolo tentativo di lei di tirare su col naso, distrutta in blocco da quella massa omicida. Vergil Cartwright fece qualche passo avanti per porgere un fazzoletto alla stessa Ariel; lo lasciò fare, dandogli il momentaneo compito di starle dietro mentre lui si decideva ad avanzare di un passo, guardando tutti quanti gli avversari, uno ad uno. Nella sua mente andava stampando i volti, i nomi e i cognomi, mentre quelle radici di ghiaccio gli avvolgevano l'ala di pipistrello intorno al cuore.
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
Non si stava controllando, sentiva i muscoli del corpo irrigidirsi, gonfiarsi, diventare più spessi, più sodi. La sua trasformazione in teoria volontaria si stava attivando da sola, per via dell'ira che gli si stava accumulando dentro. Gli occhi che assumevano una colorazione più scarlatta e scintillante, piccoli accenni di barba maggiormente visibili. Ancora nessun effettivo riscontro con la crescita reale che tentava di frenare con tutto se stesso ma nell'arco di brevi secondi ognuno avrebbe visto Zephyr Kenway con l'aspetto di un uomo praticamente adulto, molto più prestante e pronto a pestare tutte quante le male lingue, ragazze comprese. Mentre stringeva i pugni però, qualcosa interruppe di improvviso il suo stato di trasformazione, facendolo regredire, dandogli di nuovo il controllo del suo corpo, dandogli di nuovo la capacità di evitare guai più per se stesso che per gli altri. Ignaro di come fosse potuto succedere, Z ammorbidì i pugni stretti, non dimenticandosi di giurare estrema vendetta verso coloro che si erano permessi così tanto nei confronti della colombiana, facendo qualche passo indietro, sta' volta fregandosene davvero di tutto e tutti. Trovatosi a dare le spalle agli americani, con un cenno del capo indicò a Vergil di spostarsi, aprendo le braccia. Se ella avesse voluto, un secondo dopo Ariel sarebbe stata abbracciata e protetta, col capo appoggiato al petto del semi-vampiro. Non aveva da dire altro, non aveva da fare altro, non gli importava di nient'altro, se non di lei.
Spoiler:
Azione accordata assieme all'amministrazione. Zephyr è stato calmato per effetto del potere di Lestat, in quel momento di poco fuori dal Castello intento ad ascoltare tutto.
Vedere Miyabi sorridere con gli occhi lucidi gli fece venire un grosso groppo alla gola e al cuore. Avrebbe voluto fare di più, avvicinarsi, abbracciarla, darle un piccolo bacio sulla guancia, ma non era il luogo e poi non si erano mai spinti a tanto, nemmeno in quella lunga Estate passata insieme. In vero non era da molto che Ethan percepiva a volte il desiderio di avere più vicina la giapponese, fisicamente parlando, volendole tenere la mano, stringerla, insomma, avere dei rapporti affettuosi, differentemente dagli anni passati dove non trovava una necessità simile, anzi, le voleva bene ma non desiderava certo invadere i suoi spazi; non ne percepiva il bisogno, tutto lì, a differenza di adesso. Quante cose stavano cambiando in lui ed anche in tutti gli altri compagni dello stesso anno. Il passaggio dai quattordici ai quindici anni era abbastanza cruciale, fondamentale. In esso veniva racchiuso l'avvicinamento di ognuno alla scoperta dei sentimenti e delle pulsioni più adulte, un periodo che mai e poi mai sarebbe tornato e come tale, doveva essere assaporato fino all'ultimo. Peccato che per tutti loro quella era una modifica inconsapevole, una crescita inconscia e innata, tutto stava a vedere chi l'avesse vissuta meglio e chi invece l'avesse lasciata scivolare via come sabbia nel vento.
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla!
Appena dopo le raccomandazioni di Monique Vireau, che lasciarono un poco interdetto il ragazzo ma tutto sommato indifferente, la grande porta dell'auditorium si aprì in un suono che echeggiò per tutto il perimetro della sala. Da essa, arrivarono in fila composta ed ordinata la Coordinatrice della Cyprus e tutti i partecipanti del coro americano. Davvero un esempio di coordinazione e classe non da sottovalutare, che fece sorridere ammirato lo stesso Travis, il quale non sentiva per nulla il bisogno di essere invidioso, perché aveva capito che erano i migliori sulla piazza, quelli più preparati e detentori del titolo da decenni. Non c'era quindi da stupirsi se si sentissero in qualche modo delle star o dei vip, anche se di sicuro una qualità importante che Ethan apprezzava nel prossimo era l'umiltà, tanto tutti gli americani erano stati anticipati dalla loro fama, non era poi così necessario aggiungere altra benzina al fuoco. Di lì a poco cominciarono le presentazioni di tutti i membri attivi, ipoteticamente cantanti, escludendo i musicisti. Il 14enne passò lo sguardo su ognuno di loro, analizzandone la posa, gli occhi, l'espressione, il vestiario, a dir poco impressionato. Ognuno di loro doveva possedere un proprio stile unico e inconfondibile, cosa che purtroppo non si poteva dire del gruppo di Hogwarts. Molti del gruppo avevano bisogno di trovare la propria via e la propria strada artistica, lui in primis, mentre la Cyprus era non solo compatta, ma anche consapevole di chi poteva esprimersi in alcune arti e chi in altre ancora. Stupefacente.
La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Al termine delle presentazioni, sia Clarissa Walsh che la Coordinatrice e la Vice Coordinatrice del coro di Hogwarts si appartarono un momento, intente a conversare forse sul piano organizzativo dell'amichevole e poi di quello che sarebbe stato in futuro lo scontro ufficiale. Dentro di se Ethan si sentiva molto felice che il momento della vera sfida non fosse così vicino, proprio perché era consapevole che un determinato livello di qualità bisognava acquisirlo nel tempo e lui ne era già un esempio lampante, senza ombra di dubbio. Sbuffò, pensando alla propria qualità riferita a quella di tutti gli altri. Si sentiva il più scarso, considerando che gli piaceva cantare e non suonare, e tutti quanti avevano una modalità vocale ben più allenata della sua. Gli sforzi da impiegare per migliorare sarebbero stati molti, costanti e continui, e non era nemmeno certo di potersi permettere nemmeno entro un anno di ipotizzarsi allo stesso livello di voci quali quelle di Elisabeth, Miyabi, Typhon o Ariel, ma se non altro, il suo apporto al gruppo in se per se sarebbe risultato migliore e più utile dell'attuale.
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Ehi ma... Poverina! Che vi ha fatto di male?
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno… Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
Fortunatamente Typhon se la seppe cavare per conto suo, risultando sicuramente un poco offensivo per i gusti di Ethan, ma se non altro convincente e abbastanza incisivo. D'altra parte però, la colombiana Grifondoro Ariel si era presa una marea di insulti gratuiti e Travis non comprendeva per nulla il perché. Quando sentì la mano di Miyabi prendere la propria, come a volerlo sostenere psicologicamente al seguito della presa in giro rivolta anche nei suoi confronti, il giovane le rivolse un'occhiata tranquilla, scuotendo la testa, indicandole con gli occhi proprio l'amica in lacrime, la quale adesso stava ricevendo il conforto da parte del Prefetto Corvonero Zephyr Kenway. Fox era sempre stato così: non badava molto a se stesso, a lui stavano a cuore gli amici e non voleva che soffrissero o facessero loro del male. Tuttavia, dopo aver fatto presente la condizione della Prefetta di Casata, strinse maggiormente la mano alla giapponesina, rendendosi conto che lei si era mossa solo per lui e per nessun altro. Il cuore gli batteva forte in petto e mentre la fissava si ritrovò stranamente a guardarle con più insistenza le labbra, ma che gli stava prendendo? Interdetto da quell'episodio, Ethan non si rese conto del gesto che fece Vergil per sedare tutto quel chiasso, ma sentì ugualmente la sua voce che lo costrinse a distogliere lo sguardo dalla Stevens per dedicarlo a lui ed anche agli avversari maleducati e scostumati. Era proprio vero quando si diceva che l'abito non faceva il monaco, vecchio modo di dire della nonna babbana.
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Di sicuro potrete batterci in tecnica, ma il premio per l'educazione va a noi, bifolchi!
Lui non era tipo come Jorge o Elbeth da ironizzare sulla cosa prendendo in giro la Cyprus in maniera raffinata. Lui diceva le cose come gli venivano da dentro, senza mezze misure, sopratutto quando era "arrabbiato". Non era possibile che fossero tutti quanti così cattivi, anzi, forse soltanto quella tipa con i capelli rossi appariva più calma, e con lei anche un altro ragazzo che silenzioso sembrava soltanto guardarli con aria pensierosa. Almeno due intelligenti si erano decisi a non prendere parte a quella cafonata generale [Sesto Senso 5] Sperava soltanto che quanto prima intervenissero Monique ed Estelle, le quali forse erano riuscite anche un po' a captare l'atmosfera che tirava lì in auditorium, o almeno questo era il desiderio del gallese.
Non appena le porte dell'Auditorium si aprirono, lo sguardo di Monique si posò sulla Coordinatrice del Coro della Cyprus, la quale avanzò all'interno di quel luogo sacro per la Vice Preside di Hogwarts con tutta la sicurezza di chi, purtroppo, da cinquant'anni a quella parte non faceva altro che vincere, vincere e ancora vincere; non lei personalmente, certo, avranno avuto la stessa età, ma aveva raccolto l'eredità del suo predecessore e l'aveva portata avanti al meglio, e tanto bastava alla bionda per sentirsi superiore a tutti loro.
Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla!
Monique aprì le labbra ad un sorriso educato e professionale, come il suo ruolo le imponeva, ed allungò la mano a sua volta per stringerla, lasciando poi che fosse Estelle a fare lo stesso ed occhieggiando con discrezione i ragazzi americani: molto composti, molto impettiti e ben vestiti; in effetti, forse, aveva fatto male a dire ai suoi d'indossare ciò che preferivano, ma andava bene anche così, in fondo era la voce, il talento che contava, non certo l'abbigliamento.
La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Eccola, la prima frecciatina della bionda americana: Monique se l'aspettava, era pronta a riceverla, ed infatti rimase impassibile, annuendo anzi con un sorriso quasi fosse d'accordo con lei, un sorriso che non risultava affatto forzato o teso, visto che quando voleva la donna sapeva fingere [Talento/Carisma (Arte): 40] senza il minimo problema, ed in modo estremamente credibile. Studiò quindi uno per uno tutti i ragazzi presentati dalla Walsh, registrandone i nomi e notando, come già immaginato, che la loro età era molto, molto alta, e dunque si trattava probabilmente di un gruppo affiatato, che aveva ben imparato a cantare insieme ed armonizzare le voci per dare il massimo risultato. Al termine della presentazione di Clarissa, Monique fece un passo avanti, indicando il gruppo dei musicanti di Hogwarts con un cenno del capo.
Questi invece sono i miei ragazzi... e sono molto fiera di loro.
No, nient'altro: nessuna pomposa presentazione, nessuna sfilata degli studenti per mostrarsi meglio agli altri... solo la pura verità da parte di una donna che davvero era orgogliosa di tutti loro, e dei piccoli passi che ciascuno aveva fatto per migliorarsi, per diventare un pilastro fondamentale del coro. E visto che non c'era altro da dire, da parte di Monique, lei, Estelle e Clarissa si appartarono così da organizzare il calendario della permanenza della Cyprus ad Hogwarts, con la sfida "amichevole" che si sarebbe svolta di lì a 10 giorni: per il resto del tempo, i ragazzi avrebbero avuto a disposizione un'ala a parte del Castello, avrebbero potuto consumare i pasti in Sala Grande o per conto loro, e naturalmente avrebbero avuto libero accesso al Castello, tranne le sale comuni; se fosse loro interessato, avrebbero anche potuto prendere parte alle lezioni, e naturalmente si sarebbero potuti dirigere ad Hogsmeade ogni qual volta fosse loro andato. Mentre Monique, Estelle e Clarissa si organizzavano, i ragazzi americani sferravano il loro attacco, ma la Vice Preside, che dava loro le spalle, non poté accorgersene; solo quando sentì la voce di Vergil richiamare non lei, ma Clarissa, la francese volse il corpo e il volto in direzione dei ragazzi, notando subito una certa tensione tra i due gruppi.
Coordinatrice Walsh! Per caso ha fatto preparare qualche esibizione di benvenuto ai nostri stimati avversari? Scusi la curiosità ma... Sono piuttosto impaziente di vedere esibire i campioni!
Lo sguardo ghiacciato della donna cercò Typhon, ed una volta trovatolo si posò su di esso, lanciandogli così un'occhiata eloquente: l'avrebbe aspettato nel suo ufficio, e si sarebbe fatta fare da lui un resoconto dettagliato su quanto successo mentre lei era occupata; intanto, però, la domanda di Vergil ebbe una risposta positiva da parte della Coordinatrice americana, e dunque Monique si avvicinò, con Estelle al suo fianco, al proprio gruppo, lanciando solo uno sguardo ad Ariel, Zephyr, Caroline Priscilla ed Ethan Travis, che sembravano quelli più sconvolti e arrabbiati.
Ecco cosa faremo adesso: ci sederemo tutti in prima fila, ed ascolteremo la performance che i nostri avversari hanno preparato per noi. Non so cosa vi siate detti, e non so cosa vi abbiano fatto... - e li guardò uno per uno, prima di continuare - ma la superiorità di una persona si dimostra anche nel non accogliere e rispondere alle provocazioni altrui: mi aspetto, perciò, che vi sediate composti ed ascoltiate con attenzione la canzone con cui si esibiranno quei ragazzi. Ricordatevi che potrebbe essere un ottimo modo per studiarli, e comprendere i loro punti di forza. Sono stata chiara?
Attese un cenno di assenso o un mormorio da ciascuno di loro, prima di guidarli verso la prima fila di divanetti e far prendere loro posto, accomodandosi poi a sua volta con Estelle accanto a sé.
Spero che la canzone scelta non ci seppellisca direttamente sotto terra... anche se ne dubito.
Sussurrò in direzione della sua Vice, accogliendo con un sorriso Clarissa, che le si sedette accanto, ed immergendosi poi ad ascoltare la performance americana... anche se avrebbe tanto voluto diventare momentaneamente sorda per non dover sentire la qualità di quelle voci che, volente o nolente, erano infinitamente superiori a quelle dei suoi ragazzi.
Mon Dieu... Sarà una carneficina, io lo sapevo.
Spoiler:
Brianna, Elisabeth, Elbeth, Jorge, Miyabi
||OFF||
Poiché è giusto rendere giustizia alla performance della Cyprus, ed essere quindi coerenti con essa, v'invito a documentarvi sul Talento/Carisma (Arte) di ciascuno dei suoi musicanti - trovate le informazioni nello Status PG della scheda "Cyprus" - così da rendervi conto effettivamente quanto siano bravi e perché anche una come Monique debba arrendersi all'evidenza e preoccuparsi, mentre l'ascolta. Non pretendo che i vostri PG si spaventino a tutti i costi, svengano o chissà che altro, è giusto che rimangano in linea col loro carattere, ma almeno avranno modo di prendere coscienza della superiorità, per ora, dei loro avversari. Vi ricordo inoltre che, dopo l'azione della Cyprus, la turnazione è libera, quindi potete postare quando più siete comodi senza dover rispettare uno schema preciso.
Viola = Clarissa Rosso = Noel Giallo = Regina Verde = Brian Oro = Devo Celeste = Barbara Rosa = Ashley Arancione = Charlie Marrone = Jake Blu = Kevin Lime = Sam Azzurro = Tutti
Il piano era riuscito alla perfezione, ovviamente: nemmeno il tempo di far allontanare Monique con Estelle e Clarissa, ed ecco che subito gli otto della Cyprus - esclusi Noel e Devo - si abbatterono tutti insieme su Ariel, riempiendola d'insulti fino a che non la videro piangere e singhiozzare sommessamente; solo allora si poterono definire soddisfatti, e poterono passare ad insultare qualcun altro dei presenti come Typhon, il biondo ossigenato con la faccia da stronzo.
Ah dici questi? No no, vedi... Normalmente sarebbero neri, ma si tingono a causa di una strana reazione provocata dal sangue dei pivelli quando ci schizza sopra, si dai, hai presente di chi sto parlando no? Quelli ai quali piace sfottere quando hanno la balia alle spalle a parargli il sederino... Magari ne conosci qualcuno...
Lo sguardo di Seal non intimidì Brian, che si limitò a rimanere fermo al proprio posto mentre l'altro gli si avvicinava per parlare a voce bassa, quasi minacciosa: se fossero stati dalla stessa parte, forse quei due sarebbero pure potuti andare d'accordo... ma erano avversari, e questo cambiava completamente le carte in tavola.
Trova le palle di venirmi a dire le stesse cose fuori di qui, io e te da soli... E magari ne riparliamo... Tipo tosto.
Quando vuoi, e magari dopo che ti ho mandato culo a terra mi faccio un giro con la tua ragazza, che ne dici?
Replicò di rimando l'Orsobruno, lo sguardo assottigliato a due fessure, e fu solo per la mano di Barbara appoggiata sul braccio del ragazzo che quest'ultimo decise di lasciar perdere quello scontro verbale, preferendo concentrarsi su altro: in fondo, Seal non era di certo l'unico, nel coro di Hogwarts, cu cui concentrare le proprie cattiverie.
Orsobruno non dovresti prepararti per il letargo? Su caro, l’inverno è alle porte, non sia mai che ti trovi impreparato.
Sentito ragazzi? Qui abbiamo una bambina che si crede la fighetta di turno! Scendi dal piedistallo, pulce, qui non ci sono le tue amichette a leccarti il culo perché sei la preferita di paparino.
Replicò duramente Jake contro Elisabeth: certo, da che pulpito veniva la predica in quanto ad umiltà, ma c'era da dire che i ragazzi della Cyprus pensavano, per quanto a torto, di potersi permettere tutta quell'arroganza perché, se non altro, vincevano qualcosa ed erano i migliori, a differenza degli studenti di Hogwarts che, in teoria, avrebbero dovuto rimanere in silenzio e subire a testa bassa quegli insulti, perché tanto era ovvio che sarebbero stati stracciati senza pietà.
Ehi ma che problema avete!?
Cosa ti da tanta sicurezza Jones? Non penserai che ci lasciamo scoraggiare dalla vostra patetica performance di poco fa, non è vero?
Lascia che ci esibiamo per voi, bella biondina, poi ne riparliamo.
Rispose Regina verso la Serpeverde, mentre a distanza rispetto agli altri Devo osservava Caroline Priscilla con discreto interesse.
Vorrebbe tanto prendere tutti a calci, ma si sta trattenendo, per quanto a fatica. Una bambolina focosa, uhm...
Pensò, mentre ognuno dei musicanti della scuola europea reagiva in modo diverso: Jorge, ad esempio, si appellò al sarcasmo, e lo stesso fecero altri come Elbeth e Brianna.
Wow... la mia fama si è estesa fin oltreoceano. Chissà se ho anche dei fan.
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
Benvenuti ragazzi, siamo onorati di fare la vostra conoscenza.
Inutile dire che, per i ragazzi della Cyprus, il modo in cui gli studenti di Hogwarts reagivano alle loro provocazioni era divertente, oltremodo: vederli così sicuri della loro forza era un invito ancora maggiore a mostrare loro cosa fossero capaci di fare; e se solo avessero saputo cosa pensavano alcuni di loro riguardo al temerli, ah come avrebbero riso! Non c'era nessuno da temere in quel coro, perché erano dei ragazzini incapaci di lavorare come gruppo, a differenza degli americani che non avevano fatto altro che esercitarsi, per anni; bisognava ammettere, comunque, che contro alcuni era più difficile inveire. Il ragazzo vicino ad Ariel ad esempio, Zephyr, che poco prima si era avvicinato a loro con aria minacciosa, aveva un che di affascinante che rendeva difficile per le ragazze americane non guardarlo o non subire il suo fascino: in questo, senza volerlo, venivano in aiuto proprio i musicanti colleghi del Corvonero, che distraevano gli studenti della Cyprus con le loro parole.
Un piccolo dono di benvenuto. Il nostro Castello è pieno di spifferi, non vorrei che un banale raffreddore ti potesse impedire di mostrarci tutte le tue qualità anche se qualcuna forse sarebbe il caso di risparmiarla per i giudici.
Ma che carino, grazie... e guarda pure quanto vuoi, sono sicura che dalle tue parti conduci una vita talmente misera da non poterti permettere nemmeno di sognarle, certe visioni.
Replicò Regina altrettanto mellifluamente, non solo prendendo il foulard regalatole da Jorge, ma mettendoselo persino al collo con orgoglio, come se non avesse alcun problema ad indossarlo. E di sicuro, una cosa era ovvia: gli studenti americani conoscevano fin troppo bene i loro avversari, ben oltre i semplici nomi e cognomi.
Di sicuro potrete batterci in tecnica, ma il premio per l'educazione va a noi, bifolchi!
Zitto spilungone, occupati della tua amica nanetta e non pensare a noi, mh?
L'invito di Kevin verso Ethan Travis fu ovviamente pronunciato con disprezzo sia nei confronti suoi che contro quelli di Miyabi, e fu nella pratica l'ultima cattiveria che gli americani poterono pronunciare prima che Vergil si decidesse a mettersi in mezzo.
Coordinatrice Walsh! Per caso ha fatto preparare qualche esibizione di benvenuto ai nostri stimati avversari? Scusi la curiosità ma... Sono piuttosto impaziente di vedere esibire i campioni!
Sentendo quelle parole, Clarissa si volse verso Vergil e gli rivolse il migliore dei suoi sorrisi, annuendo e richiamando i suoi ragazzi con un veloce cenno del capo. Gli studenti lasciarono perdere gli avversari e si avvicinarono alla loro Coordinatrice, tranne Noel che si fermò un secondo in più per guardare proprio il Tassorosso con aria quasi rammaricata, prima di raggiungere gli altri.
Hai visto quant'è carino Kenway?!
E' la fine del mondo! E quell'ippopotamo della Jiménez sembra esserci molto in confidenza... ma come ha fatto?
Forse le fa pena... ma la metteremo a posto noi, vero Regina?
Potete scommetterci ragazze, ogni cosa a suo tempo...
Il parlottare delle ragazze s'interruppe quando tutti si trovarono di fronte a Clarissa, restando in attesa delle istruzioni da parte della loro Coordinatrice: avevano preparato diversi brani, infatti, ma sarebbe stata lei a decidere quale tra questi sarebbe stata la performance con cui avrebbero messo al tappeto quelli di Hogwarts ancora prima che il giorno della gara dovesse arrivare.
Allora, ragazzi miei... vi siete comportati bene?
Al meglio delle nostre possibilità, Coordinatrice Walsh.
Un sorriso deliziato e sadico si formò sulle labbra della bionda, che annuì con aria compiaciuta.
Molto bene, ed ora il colpo di grazia... salite sul palco e dimostrate a questi perdenti cosa sapete fare con... - un attimo di suspence - "Jump".
A quella parola, i ragazzi si guardarono tra loro, sorridendo divertiti e soddisfatti: era la canzone perfetta per deprimere l'intero coro avversario, e l'avrebbero eseguito al meglio. Così, senza aggiungere altro, Clarissa andò a sedersi vicino a Monique, lasciando che i suoi musicanti salissero invece sul palco.
Siamo pronti?
Vediamo di far capire loro chi comanda, mh?
Sarà un vero piacere... diamoci dentro!
Si fomentarono l'uno con l'altro, distribuendosi per il palco in ordine sparso, coi musicanti di Hogwarts alle loro spalle: attendevano solo il viso alla musica, e poi sarebbero esplosi contro i loro avversari, distruggendoli.
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Woooooooho! Jump jump jump jump! Pa pa pa pa pa pa...
I get up, and nothin' gets me down You got it tough, I've seen the toughest around
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
And I know, baby, just how you feel You got to roll with the punches and get to what's real
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Ah, can't ya see me standin' here I got my back against the record machine
I ain't the worst that you've seen Ain'ttheworstthatyou've seen Ah, can't ya see what I mean? Can'tyaseewhat Imean?
Ah, might as well jump. Jump! Might as well jump Go ahead an' jump. Jump! Go ahead and jump
Non solo la canzone ed il suo ritmo, ma anche i movimenti dei ragazzi e le loro voci sprigionavano una forza incredibile: si armonizzavano perfettamente tra loro, saltavano sul palco come se fosse il posto perfetto non solo dove cantare ma anche dove vivere, interagivano tra loro dando agli spettatori una perfetta idea di divertimento.
Ow-oh!
Hey, you!
Who said that?
Baby, how you been?
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
You say you don't know Youwon'tknowuntilyoubegin
So can't ya see me standing here I got my back against the record machine
I ain't the worst that you've seen Ain'ttheworstthatyou've seen Ah, can't ya see what I mean? Can'tyaseewhat Imean?
Yeeeeeeeeee, yeh-ehy-yeah!!!
Ah, might as well jump. Jump! Might as well jump. Go ahead and jump. Jump! Go ahead and jump
Un intermezzo musicale diede modo a tutti loro di saltare per il palco, d'incitarsi tra loro, di muoversi in gruppi e poi singolarmente avanti ed indietro, ballando e saltando anche intorno ai musicisti, in un'esplosione di carica ed energia che era impossibile non notare, non considerare o non ammettere come coinvolgente e, a livello tecnico, praticamente perfetta come la serie di acuti prolungati che Barbara, poco dopo, mostrò a tutti.
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Ehhyyyyyyyy-yeeeeeeeeeaaaaaahhh!
Might as well jump! Might as well jump! Go ahead and jump!
Ehy-ehy Ehy-ehy-yeeeaah!!
Go ahead and jump!
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Woooooooho! Jump jump jump jump!
Yeeeeeeeeeeaaaaaaaaaahhh!!!
Jump!
Ed un salto collettivo, perfettamente all'unisono e coordinato, concluse quella performance perfetta sotto ogni punto di vista, lasciando i ragazzi coi pugni delle braccia destre rivolti verso l'alto, gli occhi luminosi e dieci sorrisi soddisfatti su altrettanti volti rossi dall'adrenalina.
Tutte le raccomandazioni che Monique aveva dato loro, il comportarsi da perfetti inglesi, con la classe che avrebbe dovuto contraddistinguerli, salutarli con umiltà, ma a testa alta, orgogliosi di appartenere ad Hogwarts: ora Cappie capiva per quale motivo la loro coordinatrice aveva detto quelle cose. Forse poteva anche aspettarsi di trovarsi di fronte un gruppo di persone spocchiose e piene di sè; ma che queste persone li prendessero di mira con insulti pesanti e offensivi, quello no, mai. La sua rabbia stava ribollendo, pericolosamente vicina ad uscire. Se avesse potuto, la Tassorosso avrebbe volentieri bombardato quella marmaglia di Vermicoli con le peggio fatture che la sua mente era in grado di concepire, giustificando poi il proprio comportamento frutto di un'improvvisa pazzia da stress. Ma sapeva che la Vireau non si sarebbe mai bevuta quella scusa, non dopo quello che lei e Jorge avevano combinato all'interno della Foresta Proibita. Quindi fu costretta a stare buona e tranquilla, per quanto il suo volto fosse una maschera corrucciata e le spalle e le mani tremassero violentemente. Alla fine, quando Ariel scoppiò a piangere, quando Elisabeth, Ethan Travis e il suo migliore amico vennero presi di mira, la Tassorosso non potè fare a meno di scoppiare, palesando il proprio stupore nel trovarsi di fronte a persone che, a suo parere, avevano qualche serio problema mentale se avevano deciso di attaccarli solo per una stupida gara. Certo, anche lei ci teneva a vincere, anche lei avrebbe voluto dimostrare la propria bravura agli occhi di Monique, del resto del gruppo e agli occhi di tutti quanti; ma non in quel modo, non venendo meno al duro lavoro, al sacrificio e soprattutto alla lealtà che doveva vigere in una competizione, anche se amichevole. Vide Typhon rispondere a tono ad uno dei più grandi, guadagnandosi così molti punti agli occhi della tassetta, che da quel momento avrebbe guardato con occhi diversi il biondo ossigenato. Anche Zephyr in un primo momento sembrò voler risolvere la situazione con la forza bruta, poi però preferì dedicarsi completamente alla sua compagna, abbracciandola mentre piangeva sconsolata per tutte le cattiverie che si era dovuta sorbire. La situazione sembrava fosse destinata a degenerare, ma per loro fortuna Vergil intervenne, ponendo fine a quell'assurda carneficina e spostando l'attenzione di tutti i presenti su Clarissa Walsh, la coordinatrice della Cyprus. Il Tassobello, infatti, chiese che i ragazzi potessero esibirsi, in maniera da dimostrare ai loro avversari cosa fossero capaci di fare. Dal canto suo, Cappie avrebbe preferito ingurgitare quaranta gelatine al gusto di caccole piuttosto che assistere alla messinscena che avrebbero tirato su quei bellimbusti per dimostare loro che il coro di Hogwarts valeva meno di zero.
Scommetto che non sono neanche così tanto bravi...
Pensò fra sè la ragazza, prendendo uno dei posti in prima fila e sedendosi con le braccia incrociate al petto, le gambe accavallate e lo sguardo corrucciato: avrebbero dovuto sudare sangue per farle ammettere che loro quei cinquant'anni di vittorie consecutive se l'erano effettivamente meritati.
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Owwww!
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Woooooooho! Jump jump jump jump! Pa pa pa pa pa pa...
La tassetta avrebbe voluto chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie pur di non dover ammettere l'evidenza: erano bravi, molto bravi...probabilmente più bravi di tutti loro messi insieme. Aveva creduto di riconoscere in Ariel la loro punta di diamante, ma la Tassorosso capì che la Jiménez, da sola, non poteva sollevare le sorti del gruppo. C'era bisogno di una squadra forte e compatta, che sfruttava le potenzialità di ogni singolo elemento, esattamente come stavano facendo quelli della Cyprus. I ragazzi e le ragazze si muovevano in armonia, cantavano in armonia, interpretando alla perfezione la canzone che stavano cantando. Quando Barbara si cimentò in quella serie di acuti, Cappie avrebbe tanto voluto poter in quache modo sabotare la sua voce, così potente e così pura da riuscire a toccare note altissime. Per un attimo ebbe l'idea malsana di chiedere al Frate Grasso di andare a tormentare la gola dell'americana con spifferi e soffi, in maniera da far perdere a quella voce almeno un po' della sua potenza. Tuttavia, il fantasma della sua Casata l'avrebbe pesantemente rimproverata per quel comportamento poco leale e in effetti anche lei si sarebbe sentita in colpa se loro avessero vinto con l'inganno. Ma non avrebbero vinto. Per quanto avrebbe voluto credere il contrario, Hogwarts non avrebbe vinto. Non se fossero rimasti allo stesso livello di come erano adesso. Lei stessa avrebbe dovuti spronare i propri compagni a dare il meglio, lo sapeva, e per una volta ringraziò il fato che le aveva impedito di partecipare alla gara: era un'incapace, lo sapeva, non avrebbe fatto altro che rovinare ulteriormente la reputazione della propria squadra. Lo sguardo della Tassorosso, alla fine dell'esibizione, si spostò verso il volto di Monique, sperando che la Vicepreside riuscisse a confortarla con la sua integrità e a ridare qualche speranza al il gruppo.
[tahoma]Sapeva che avrebbe finito per essere pesantemente presa di mira: lo sapeva, si era anche preparata mentalmente a quelle parole, a quegli insulti che sicuramente le avrebbero fatto male... ma quando arrivarono, nonostante tutta la preparazione mentale dei giorni precenti, fecero male. Furono come tante piccole ferite aperte nel suo cuore, che sanguinava straziato e lacerato: ripiegata su se stessa, la Grifondoro cercava di trovare in sé la forza per reagire, per non dare a quelli della Cyprus così tanta soddisfazione... ma non ce la faceva; sentiva le lacrime solcarle le guance in modo continuo, senza accennare a fermarsi, e se riusciva a non far percepire loro i singhiozzi che le sfuggivano dalle labbra era solo perché, di fronte ad esse, aveva poggiato una mano, così da attutirne quanto più possibile il suono. Intorno a lei, i suoi compagni di coro reagivano nei modi più diversi, ma comunque tutti con forza, quella stessa forza che lei non aveva avuto, pur essendo più grande di loro, Typhon escluso: certo, lei era stata presa di mira molto più di una Elisabeth o di un Jorge, ma ugualmente in quel momento Ariel si sentì in difetto anche verso la propria squadra, che a differenza sua stava mostrando gli artigli; e lei? Che faceva la Jiménez? Piangeva. Ah, bell'esempio per i più piccoli, non c'era che dire! Ricercò dentro di sé un briciolo di autocontrollo, imponendosi di respirare a fondo per calmarsi, e quando Vergil le si avvicinò - lui che, più di tutti, avrebbe dovuto capire cosa la Grifona stesse passando e perché - tentò di fargli un piccolo e tremulo sorriso che si tramutò più che altro in una smorfia sofferente.
E' tutto finito dai... Lasciali perdere...
Sono... sono p-proprio patetica, v-vero?
Domandò Ariel tra le lacrime, cercando anche di fare ricorso ad un po' di auto-ironia, con scarsi risultati peraltro: in pochi minuti, le ragazze della Cyprus l'avevano nuovamente fatta sentire la ragazzina grassa, insicura e solitaria che girava per i corridoi dell'accademia americana, guardandole da lontano e sospirando per la tristezza di non poter essere non come loro, ma almeno parte del gruppo. Perché tutto si poteva dire della Cyprus, meno che i ragazzi del Coro non fossero un gruppo: crudeli anche tra loro, in un certo senso, perché se uscivi dal Coro, se non eri più alla sua altezza, se anche perdevi la voce, non aveva importanza che fossi stato amico di tutti fino al giorno prima, venivi automaticamente escluso e tutti, tutti loro ti avrebbero voltato le spalle senza pensarci due volte; ma allo stesso modo, se diventavi parte del gruppo, se Clarissa decideva che potevi far parte della rosa dei migliori, allora diventavi parte di un meccanismo perfetto e tutti i tuoi compagni, in qualsiasi occasione, ti avrebbero aiutato e parato le spalle. Ecco, Ariel avrebbe voluto essere parte di quel gruppo, sentirsi accettata da coloro che, per lei, erano le ragazze perfette della Cyprus, perché avevano tutto: ottimi voti, una voce incredibile, la stima dei professori e la popolarità tra gli studenti; e la Grifondoro, all'epoca una Squalobianco, avrebbe fatto di tutto per poter essere una di loro, invece che quella che veniva presa in giro in continuazione. E quando alla fine aveva lasciato l'Accademia, una parte di sé aveva pensato che, così facendo, avrebbe potuto ricominciare con una nuova se stessa, e che quando avesse mai rincontrato quelle ragazze, sarebbe stata pronta per fronteggiarle con fierezza: invece, in pochi istanti, tutte quelle convinzioni si erano sbriciolate ed erano state spazzate via come con un colpo di vento. Accettò con un cenno di ringraziamento il fazzoletto di Vergil, asciugandosi occhi e naso, ma quando sentì le parole che uno degli americani pronunciò contro Zephyr, qualcosa nell'animo rosso-oro della Prefetta si ribellò, spingendola ad alzare lo sguardo verso di lui.
... uno zombie con gli occhi spiritati…
Non osate... non siete nemmeno degni di sostenere il suo sguardo...
Sussurrò Ariel, ma mentre Vergil non avrebbe potuto percepire quel sussurro perché impegnato a rivolgersi ai compagni per calmarli, ed allo stesso modo questi ultimi fossero troppo lontani dalla Jiménez per cogliere quelle parole, Zephyr sì che avrebbe potuto permetterselo, anche se lei non lo sapeva, grazie al suo potere che probabilmente gli avrebbe fatto captare senza difficoltà quel piccolo accenno di forza che la Grifa aveva mostrato non per se stessa, ma per lui, in sua difesa, anche se bisognava ammettere che Kenway non aveva certo bisogno della sua protezione, caso mai erano quelli della Cyprus a doversi guardare da lui...
Zephyr, no...
Un altro sussurro lievissimo della Grifondoro quando vide il Corvonero avvicinarsi agli avversari: non voleva che facesse né dicesse loro niente, non voleva che passasse dalla parte del torto, che fosse per difendere lei o per rispondere a tono verso ciò che era stato detto contro se stesso; per fortuna, almeno dal suo punto di vista, il ragazzo recuperò la lucidità in tempo, dando le spalle agli americani. E quando le si avvicinò, Ariel lo guardò negli occhi e non poté evitare di percepire un piccolo tuffo al cuore: come potevano parlare di "occhi spiritati"? Certo, il colore era molto particolare... ma per lei era lo sguardo più espressivo del mondo. Cercò dentro di sé la forza per smettere di piangere, per non mostrarsi debole proprio di fronte a lui, ma quando Zephyr aprì le braccia, Ariel non ci pensò un secondo e si tuffò tra esse, lasciandosi avvolgere dal suo calore - in realtà dalla sua freschezza, visto che il corpo di Kenway era sempre più freddo del normale - con la testa che si appoggiava sul suo petto e le mani ai lati di essa; una parte di sé si ritrovò a pensare che era la prima volta che entrambi si lasciavano andare ad una manifestazione del genere, di affetto, protezione e bisogno di essa, in pubblico, perché di solito Zephyr, per quanto più dolce e premuroso con lei che con altri, era sempre e comunque piuttosto distaccato. Ma quella non era una situazione normale, perciò probabilmente era anche lecito che si comportasse con lei in modo diverso, cercando di aiutare così un'amica in difficoltà.
Ecco cosa faremo adesso: ci sederemo tutti in prima fila, ed ascolteremo la performance che i nostri avversari hanno preparato per noi.
La voce di Monique la spinse, a malincuore, a sciogliere l'abbraccio con Zephyr, per poterla ascoltare con l'attenzione che meritava: il bisogno che aveva di lui, di un contatto continuo, però, la spinse ad essere abbastanza coraggiosa da cercare la sua mano per stringerla appena; le bastava anche solo sfiorarla con le dita, per sentirsi meglio, per percepire di non essere sola.
Non so cosa vi siate detti, e non so cosa vi abbiano fatto... ma la superiorità di una persona si dimostra anche nel non accogliere e rispondere alle provocazioni altrui: mi aspetto, perciò, che vi sediate composti ed ascoltiate con attenzione la canzone con cui si esibiranno quei ragazzi. Ricordatevi che potrebbe essere un ottimo modo per studiarli, e comprendere i loro punti di forza. Sono stata chiara?
La Vice Preside aveva ragione, come sempre. Non potevano dare loro soddisfazione, sarebbe stato come subire una doppia umiliazione: per questo Ariel seguì silenziosa la donna e la Vice Coordinatrice Estelle fino alla prima fila dei divanetti, proprio di fronte al palco, sedendosi tra Zephyr, alla sua destra, e Vergil, alla sua sinistra, in attesa che iniziasse la performance degli americani.
Quante... quante probabilità ci sono che non ci terrorizzino?
Domandò a bassa voce a Vergil, visto che loro due erano gli unici a conoscere la maggior parte dei componenti del coro della Cyprus e dunque le loro potenzialità: e la risposta arrivò da sola non appena i ragazzi iniziarono a cantare, dimostrando di essere ancora più bravi di quanto Ariel stessa potesse ricordare.
I get up, and nothin' gets me down You got it tough, I've seen the toughest around
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
And I know, baby, just how you feel You got to roll with the punches and get to what's real
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Ah, can't ya see me standin' here I got my back against the record machine
I ain't the worst that you've seen Ain'ttheworstthatyou've seen Ah, can't ya see what I mean? Can'tyaseewhat Imean?
Ah, might as well jump. Jump! Might as well jump Go ahead an' jump. Jump! Go ahead and jump
Erano... perfetti. L'energia che trasmettevano, nonostante tutto, Ariel riusciva a percepirla sulla propria pelle, le faceva venire voglia di alzarsi e saltare con loro: le voci era in armonia, si completavano tra loro in un modo che i ragazzi di Hogwarts, lei compresa, si potevano solo sognare. Ma non era solo una mera questione di bravura vocale - che già di suo era deprimente - anche l'affiatamento che dimostravano tra loro era qualcosa d'indescrivibile, proprio quello su cui la Grifondoro aveva riflettuto prima: erano un gruppo, un gruppo forte ed affiatato, e si vedeva proprio in momenti come quello, quando cantavano insieme; le mani della Prefetta strinsero con più forza i braccioli della poltroncina su cui era seduta, non per rabbia, ma per il fastidio provato nel dover ammettere che erano dannatamente bravi, e che a parte tutto ciò che le avevano detto, si sarebbero meritati davvero il suo applauso per quell'esibizione.
Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa... Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa...
Ehhyyyyyyyy-yeeeeeeeeeaaaaaahhh!
Might as well jump! Might as well jump! Go ahead and jump!
Ehy-ehy Ehy-ehy-yeeeaah!!
Go ahead and jump!
Un'espressione atterrita prese il controllo del viso di Ariel, mentre quel poco di colorito che le era rimasto da prima si perse, lasciandola bianca, quasi come un lenzuolo: si ricordava che Barbara fosse molto brava, ma quella voce... da dove aveva tirato fuori quella voce così potente da scuoterla dentro, nel profondo del proprio animo? Sbatté le palpebre, deglutendo quasi con timore, pensando a come sarebbe stato possibile competere con loro, allo stato attuale: non sarebbe stata un'amichevole e nemmeno una sfida, sarebbe stata una carneficina da cui Hogwarts sarebbe uscita distrutta! Quando la canzone finì, Ariel provò due impulsi distinti: il primo fu quello di alzarsi e scappare, mentre il secondo fu quello di alzarsi ed applaudire... come in effetti fece. Perché erano stronzi e l'avevano ferita nel profondo, ma come cantanti, come artisti erano stati ineccepibili e lei in quel momento considerava solo quello, la musica, la qualità della performance e cosa le avesse trasmesso; e sfortunatamente pe lei, la carica ricevuta da quella canzone era stata troppo forte per permetterle di negare loro quell'applauso ammirato che le partì quasi in automatico. Se lo meritavano... non come persone, ma come cantanti. Glielo doveva.
L’esclamazione le uscì spontanea alla fine dell’esibizione della Cyprus. Sua madre l'avrebbe uccisa, se avesse potuto ascoltarla in quel momento. Elbeth li guardava ancora allibita e faceva una gran fatica ad imporre alla sua bocca di rimanere ben chiusa.
Hogwarts, abbiamo un problema! (*) – sussurrò ai compagni del coro.
La piccola Grifa, dopo l’amichevole incontro con i singoli membri della Cyprus, aveva preso posto davanti a Typhon, che già da un po’ si era posizionato comodamente su una delle poltrone dell’Auditorium. Elbeth gli aveva scoccato uno sguardo ammirato per come aveva tenuto testa a “quelli”. Ed è pure un Drago… - aveva pensato ammirata, dato che, nella sua testa di dodicenne Grifondoro, Serpi e Draghi non erano ben visti. Certo, anche lei aveva fatto le stesse considerazioni sui capelli di Seal la prima volta che l’aveva visto! D’altronde, come non notarli? Per un tempo considerevolmente lungo aveva anche pensato che fosse un metamorphomagus, dato il loro colore improbabile. Poi aveva capito che facevano semplicemente parte della personalità dello scontroso prefetto. In ogni caso, preferiva sempre non incrociarlo nei corridoi di Hogwarts! Aveva, poi, sospirato compiaciuta quando Zephyr aveva abbracciato Ariel, guardandoli per un attimo con occhi sognanti. Nella sua piccola mente vivace, sempre più si stava radicando l’idea che l’amore potesse avere la meglio su tutte le brutture del mondo. Non sapeva quando di preciso quella idea si era fatta largo dentro di lei, se il crescere la avesse rafforzata, ma ormai stava diventando il suo dogma. Accanto a lei poteva sentire chiaramente Jorge: chissà se anche il Delfino era rimasto strabiliato come lei dalla bravura dei loro avversari. Cappie sì! La Tassetta era accanto a Jorge dall’altro lato. Lo sguardo stupefatto, che lanciò a MoniqueVireau alla fine dell’esibizione, seduta con la vice Estelle, era più eloquente di mille parole. E se quelli della Cyprus erano riusciti a zittire persino lei…
Elbeth fissò corrucciata il palco, dove l’esibizione schifosamente perfetta del gruppo americano, aveva lasciato un attimo di suspence e ammirazione a permeare l’ambiente. Quella Barbara… poi… - la piccola Grifa sospirò scocciata. Era una gran fregatura che fossero così bravi. In effetti, bravi era riduttivo per il coro della Cyprus! Sono superlativi! – lo pensò, ma mai e poi mai lo avrebbe esternato. Era già contrariata di essersi lasciata andare ai commenti iniziali, ma decisamente non si sarebbe mai aspettata una superiorità così netta da parte loro. D’altronde cinquant’anni erano cinquant’anni. Sprofondò un pochino sulla poltrona, appoggiando un gomito al bracciolo e reggendo il capo che fissava il gruppo americano, sconfortata. Erano uniti, molto uniti. Il salto finale, oltre la superiorità vocale, era stato più che perfetto! Chiaro segno della grandissima intesa di squadra. Elbeth ruotò il capo a fissare i singoli componenti del coro di Hogwarts, la sua squadra! Ethan Travis e Miyabi, compagni di casata con cui non aveva nessun tipo di rapporto. Brianna, unica con cui aveva scambiato qualche parola in più ma ugualmente un’estranea per lei. Elisabeth, quando mai sarebbe andata d’accordo con la Serpina? Arianna, quando mai una come lei avrebbe dato confidenza ad una come Elbeth? Zephyr Kenway, lo strano, stranissimo Corvo dagli occhi gelidi, rabbrividiva solo a guardarlo. Ruotò lo sguardo dietro. Typhon Seal, lo scorbutivo prefetto dei Draghi, ok avere ammirazione, ma insomma… diventare uniti con i Draghi… Vergil. Elbeth soffermò lo sguardo sul Tassobello. Forse Vergil avrebbe potuto per loro, per lo spirito di squadra, fare la differenza. Forse. Si tirò un po’ su, prima di voltarsi ed incontrare - se anche lui si fosse voltato contemporaneamente - gli occhi azzurri di Jorge. Lo guardò un po’ preoccupata.
Siamo fregati! – sussurrò sconsolata, badando che il commento fosse udibile solo a lui.
Poi Ariel, la timida e sensibile Ariel, fece per lei la cosa più strabiliante al mondo! Un battito di mani, prima flebile, poi sempre più deciso. Stava applaudendo. A quelli che l’avevano umiliata e ferita. A quelli che nel 99,9% dei casi li avrebbero stracciati non solo nell’amichevole, ma anche nella competizione vera e propria (a meno che i membri della Cyprus non contraessero tutti e contemporaneamente il vaiolo di Drago!). A quelli! Elbeth sorrise. Scosse il capo al pensiero di quanto quella ragazza fosse gentile e pura. E pensò che forse anche lei poteva fare la differenza…
… Soprattutto lei! - e decisa si unì all’applauso della sua prefetta - Onore al merito! Per ora…
Spoiler:
(*) nota citazione dall’Apollo 13: se ce l’hanno fatta loro a tornare dalla Luna, ce la faremo anche noi a batterli! Prima o poi…!
Questi invece sono i miei ragazzi... e sono molto fiera di loro.
Le parole della Vireau agirono come un balsamo sulla ragazzina... sentire dire da Monique Vireau che era molto fiera di tutti loro era qualcosa che... beh, che rendeva felice Brianna, su questo non c'erano dubbi.
Coordinatrice Walsh! Per caso ha fatto preparare qualche esibizione di benvenuto ai nostri stimati avversari? Scusi la curiosità ma... Sono piuttosto impaziente di vedere esibire i campioni!
Le parole che Vergil rivolse alla coordinatrice del coro avversario, dopo il mare di insulti che quelli della Cyprus avevano lanciato verso di loro, presero un po' in contropiede Brianna, ma subito dopo si rese conto che forse era meglio così... meglio capire subito con chi avevano effettivamente a che fare... sperava, in cuor suo, che non ci fosse tutta questa bravura da parte degli americani anche se, doveva ammetterlo, il fatto che vincessero da così tanto tempo non poteva certo significare che erano i primi pivellini raccattati nella scuola... ma stavolta Brianna era fermamente decisa a vincere, a dare più del massimo per poterlo fare.
Ecco cosa faremo adesso: ci sederemo tutti in prima fila, ed ascolteremo la performance che i nostri avversari hanno preparato per noi. Non so cosa vi siate detti, e non so cosa vi abbiano fatto... - Brianna si sentì quasi trapassare l'anima dallo sguardo ghacciato di Monique - ma la superiorità di una persona si dimostra anche nel non accogliere e rispondere alle provocazioni altrui: mi aspetto, perciò, che vi sediate composti ed ascoltiate con attenzione la canzone con cui si esibiranno quei ragazzi. Ricordatevi che potrebbe essere un ottimo modo per studiarli, e comprendere i loro punti di forza. Sono stata chiara?
La ragazzina annuì, era stata cristallina nel suo dire... ma più che studiarli per capire quali erano i punti di forza, Brianna avrebbe preferito trovare dei punti deboli da poter sfruttare per la competizione... e non era, il suo, un cercare di vincere facile, ma piuttosto quella di elaborare una sorta di strategia, come se si fosse trattato di un qualsiasi altro scontro... e il professor Vastnor non aveva forse detto, in una delle sue lezioni, che la strategia era fondamentale per avere almeno una speranza di vittoria, quale che fosse lo scontro? E la strategia non implicava forse scoprire quali erano i punti deboli dell'avversario e sfruttarli a proprio vantaggio?
Si, Brianna si sarebbe seduta ed avrebbe ascoltato con molta, molta attenzione... e così fece, si sedette in prima fila, proprio come aveva raccomandato la francese, ed osservò attentamente tutti gli sfidanti durante la loro esibizione.
Iniziarono a cantare... era qualcosa di... di assolutamente magnifico! Erano bravissimi! Quella... quella Barbara poi... le aveva fatto venire la pelle d'oca... altro che punti deboli... aveva ragione la VicePreside, dovevano guardare i loro punti di forza... la loro bravura a cantare perchè si, nonostante si fossero comportanti in modo pessimo, a cantare erano stati spettacolari, ed il loro affiatamento... era come se fossero diretti da un unico cervello, fossero un unico corpo, tanto la loro esibizione era stata perfetta e priva della benchè minima sbavatura.
Il sussurro di Elbeth la riportò con i piedi per terra, non più persa nelle sue elucubrazioni mentali
Porco Merlino! Hogwarts, abbiamo un problema!
Si, Elbeth aveva ragione, avevano un problema, e grosso anche... ma pensare fin da subito che non ce l'avrebbero fatta, essere negativi, non avrebbe portato a nulla di buono, e sicuramente, se non fossero partiti almeno con un po' di grinta – grinta che quelli della Cyprus stavano tentando in tutti i modi di far loro perdere – potevano stare sicuri che non avrebbero mai vinto.
Hai ragione Elbeth – sussurrò di rimando alla giovane grifa – ma non è ancora detta l'ultima parola... noi possiamo farcela, noi DOBBIAMO farcela... e ce la faremo! Certo, sono bravissimi ma... anche noi siamo bravi! Ed abbiamo ancora qualche giorno... dobbiamo crederci noi per primi!
L'ultima frase l'aveva detta rivolta soprattutto alla tassetta che aveva rivolto uno sguardo quasi sconsolato a Monique.
Brianna si rendeva perfettamente conto di quanto fossero decisamente più bravi di loro gli americani, ma – proprio come aveva sottolineato - se non ci avessero creduto loro per primi, come avrebbero fatto ad avere anche solo una minima speranza di vittoria?
Osservò quindi Ariel alzarsi in piedi, ed iniziare un applauso... lei, che era stata presa di mira così pesantemente, lei che erano riusciti a far crollare, lei li stava applaudendo... e subito dopo si era unita anche Elbeth a quell'applauso... se l'erano meritato, ma solo come cantanti, non certo come persone, ed ecco allora che anche la giovane Delfina si alzò ad applaudire l'esibizione degli americani, non le persone che erano – quello non l'avrebbe mai fatto – ma la loro esibizione perfetta.
Spoiler:
Caroline Priscilla Elisabeth Jorge Typhon Estelle Ethan Travis Miyabi Zephyr
Il coro della Cyprus si era presentata in tutto il suo splendore, apparendo agli occhi di Jorge niente di più che un gruppo ben affiatato di bulletti, figli di papà che sfruttavano la fama della loro scuola per ergersi al di sopra degli altri. Il delfino, che di bulli nella sua breve vita ne aveva incontrati tanti e che di offese ne aveva incassate altrettante e anche peggiori di quelli che gli americano gli avevano rivolto, aveva reagito con sarcasmo offrendo alla più scollacciata degli avversari, Regina, un foulard per coprire le sue grazie.
Ma che carino, grazie... e guarda pure quanto vuoi, sono sicura che dalle tue parti conduci una vita talmente misera da non poterti permettere nemmeno di sognarle, certe visioni.
A passeggio per il Barrio Alto ce ne sono a bizzeffe ma la scarpinata non vale la resa…
Ribattè a tono il ragazzino con uno scrollo di spalle per poi tornare indietro tra le fila dei suoi compagni, lanciando una frecciatina ad alta voce a Vergil e cogliere alcuni scampoli di conversazione tra i ragazzi che lo circondavano.
Ah dici questi? No no, vedi... Normalmente sarebbero neri, ma si tingono a causa di una strana reazione provocata dal sangue dei pivelli quando ci schizza sopra, si dai, hai presente di chi sto parlando no? Quelli ai quali piace sfottere quando hanno la balia alle spalle a parargli il sederino... Magari ne conosci qualcuno...
Ghignò apertamente di fronte all’uscita di Typhon, il Prefetto dei Draghi che guadagnava velocemente punti ai suoi occhi, salendo in cima alla lista di ragazzi da cui prendere esempio per diventare da grande un uomo con le palle. Eh già perché il Delfino aveva bisogno di esempi da seguire ed essendo per la maggior parte dell’anno lontano da casa questi esempi poteva trovarli solo a scuola. Di sicuro il Tassobello aveva avuto un peso elevato nella sua presa di coscienza del mondo femminile ma il modo in cui stava reagendo a quelle prese in giro lo stavano sminuendo ai suoi occhi.
Orsobruno non dovresti prepararti per il letargo? Su caro, l’inverno è alle porte, non sia mai che ti trovi impreparato.
Sentito ragazzi? Qui abbiamo una bambina che si crede la fighetta di turno! Scendi dal piedistallo, pulce, qui non ci sono le tue amichette a leccarti il culo perché sei la preferita di paparino.
Lingua Argentata è inutile che ti sforzi, capace che neanche sanno cosa voglia dire “letargo”.
Mormorò facendo per la prima volta in vita sua un occhiolino d’intesa ad Elisabeth. Probabilmente la Serpe neanche se ne sarebbe accorta, ma l’intento di Jorge non era quello di andare in suo aiuto, ma semplicemente di mostrarsi compatti di fronte a quel covo di vipere. E dal modo in Zephyr stava abbracciando Ariel di certo il messaggio stava passando forte e chiaro.
Di sicuro potrete batterci in tecnica, ma il premio per l'educazione va a noi, bifolchi!
Zitto spilungone, occupati della tua amica nanetta e non pensare a noi, mh?
Detto io che sono una massa di bellocci senza cervello.
Commentò a bassa voce Jorge, chinandosi verso Caroline Priscilla e aspettandosi il peggio. Ethan Travis infatti poteva essere la persona più buona di questo mondo a meno che di non toccare Miyabi. Per fortuna però il peggio fu scongiurato dall’intervento di Vergil che attirò su di loro l’attenzione delle due coordinatrici, mettendo praticamente fine a quella carneficina verbale solo per dare alla Cyprus la possibilità di umiliarli definitivamente nel campo musicale.
Coordinatrice Walsh! Per caso ha fatto preparare qualche esibizione di benvenuto ai nostri stimati avversari? Scusi la curiosità ma... Sono piuttosto impaziente di vedere esibire i campioni!
Ecco cosa faremo adesso: ci sederemo tutti in prima fila, ed ascolteremo la performance che i nostri avversari hanno preparato per noi.
Ubbidiente Jorge si andò a sedere trascinandosi dietro la sua sorellina e Elbeth, deciso a restare il più vicino possibile a entrambe come una sorta di guardia del corpo considerato che Caroline Priscilla era emotivamente instabile per via del padre e la Menina bè era la sua Menina o almeno avrebbe tanto voluto che lo diventasse e quindi si sentiva protettivo anche nei suoi confronti.
Non so cosa vi siate detti, e non so cosa vi abbiano fatto... ma la superiorità di una persona si dimostra anche nel non accogliere e rispondere alle provocazioni altrui: mi aspetto, perciò, che vi sediate composti ed ascoltiate con attenzione la canzone con cui si esibiranno quei ragazzi. Ricordatevi che potrebbe essere un ottimo modo per studiarli, e comprendere i loro punti di forza. Sono stata chiara?
Cristallina Capa!
Rispose forse in modo un po’ irriverente ma era certo che se Monique avesse sentito anche solo la metà delle cattiverie che quegli esseri travestiti da ragazzi avevano vomitato addosso alla Jiminèz non sarebbe stata così pacata e serena. O forse si, perché di certo alla sua Capa la classe e la capacità di fare buon viso a cattivo gioco non mancava. Si mise quindi seduto, la gamba sinistra sopra quella destra e il resto del corpo sprofondato nella poltrona, mentre rivolgeva al palco su cui erano saliti gli americani il più annoiato dei suoi sguardi. Ma per quanto li detestasse e volesse sentirli stonare o cantarsi sopra, Jorge dovette ammettere, fin dalle prime note, che erano dannatamente bravi, tanto che dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di uscirsene con qualche imprecazione poco consona. In ogni caso ci pensò la Menina a dare vita ai suoi pensieri con un’esclamazione colorita ma calzante.
Porco Merlino!
Allungò una mano per cercare, se ci fosse riuscito, di dare un colpetto alla mano della Grifa, per tranquillizzarla in un qualche modo anche se man mano che la canzone andava avanti era chiaro a tutti che non c’era storia. Il coro della Cyprus sembrava essere composto da una sorta di Idra, un unico corpo da cui si dipanavano più teste e ognuna dotata di un’ugola e un’abilità fuori dall’ordinario considerata la loro relativa giovane età. Si sporse in avanti cercando di abbracciare con lo sguardo il volto dei suoi compagni, mentre il suo animo era dilaniato da pensieri diversi. Da un lato infatti era contento di essere lì solo come supporter e quindi di non dover salire su quel palco la sera della gara a farsi massacrare, dall’altro invece avrebbe voluto andare a strisciare da Monique per implorarla di dargli quella possibilità, solo quella e basta non perché credeva di essere capace di fare la differenza ma semplicemente perché non voleva lasciare i suoi compagni da soli.
Hogwarts, abbiamo un problema!
Menina la tua conoscenza babbana mi meraviglia e mi riempie il cuore d’orgoglio.
Sussurrò a sua volta, cercando di tirare su il morale della compagna con una battuta stupida ma sentita che però, ovviamente, non ebbe alcun effetto.
Siamo fregati!
Hai ragione Elbeth, ma non è ancora detta l'ultima parola... noi possiamo farcela, noi DOBBIAMO farcela... e ce la faremo! Certo, sono bravissimi ma... anche noi siamo bravi! Ed abbiamo ancora qualche giorno... dobbiamo crederci noi per primi!
Fece un sorriso d’incoraggiamento a Brianna, incapace però di sostenere in qualsiasi modo la sua convinzione perché non credeva per nulla che quella era una situazione in cui “bastava crederci” per poter ottenere un qualche risultato apprezzabile. E dallo sguardo che la sua sorellina stava rivolgendo alla VicePreside anche la Tassetta doveva pensarla come lui e cioè che erano definitivamente e immancabilmente spacciati. Chiuse per un attimo gli occhi, godendosi l’ultima parte dell’esibizione senza pensare a chi la stesse realizzando, per poi riaprirli di scatto quando il silenzio seguito alla fine della canzone venne interrotto da un applauso. Si guardò di nuovo intorno e vedere la Prefetta dei Grifi che batteva le mani con una sincerità che discordava con lo sguardo che stava rivolgendo al palco.
E’ impazzita!
Pensò immediatamente il Delfino, non comprendendo come potesse rendere omaggio a qualcuno che l’aveva ridotta alle lacrime poco prima. Ma poi anche Elbeth si unì a quell’applauso e le parole di Monique presero a riecheggiare nella sua mente, assumendo questa volta un significato del tutto diverso:
Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo…
E quale modo migliore di dimostrarsi superiori a loro se non riconoscere senza colpo ferire e con dignità la loro bravura come artisti? Con un sospiro tirato Jorge sollevò le mani e iniziò a batterle tra loro, non prima di aver dato una gomitata alla sua sorellina per invitarla a unirsi a loro per quella dimostrazione di superiorità.
Non osate... non siete nemmeno degni di sostenere il suo sguardo...
Mentre la ragazza si lasciava andare tra le sue braccia fresche e protettrici, Zephyr non poté fare a meno di ricordare le parole che lei stessa aveva usato contro gli americani come unica e sola reazione e avversione nei loro confroti. L'unico momento nel quale si era sentita di poter rispondere prontamente, coraggiosa, fu quando avevano cercato di prendere in giro anche lui. Ad essere sinceri non aveva nemmeno sentito l'insulto ricevuto, troppo impegnato ad accumulare rabbia e ghiaccio nell'anima. Questo voleva dire che... Ognuno si agitava e percepiva rabbia e rancore solo quando era l'altro ad essere in difficoltà? Che tipo di sentimento poteva spingere a mettere prima qualcun altro rispetto a sé stessi? In quell'istante Z non volle rispondere, conscio che le domande reali e piene sarebbero giunte puntuali quella stessa notte, nel suo letto. Non era una novità per il semi-vampiro fissare il soffitto della camera con le braccia dietro la nuca, viaggiando con immaginazione e pensieri. Quando le stelle risaltavano, alte nel cielo, coprendo il buio della notte, per lui veniva il momento di riflettere, di razionalizzare, di rispondere ai quesiti che ogni giorno si formavano impereterriti nei meandri della curiosità sua come Aberrazione e come Essere Umano. Forse era la sua stessa natura, il suo sangue sporco a renderlo più "attivo" nelle ore notturne, infatti gli bastava riposare circa tre ore per essere completamente in forze, ma per un tipo come lui che non riusciva a non vivere male la propria condizione, aver necessità di sole tre ore per essere poi di nuovo pronto a mettere in moto il cervello era una pena tanto grande quanto l'immortalità dei vampiri puri.
Ecco cosa faremo adesso: ci sederemo tutti in prima fila, ed ascolteremo la performance che i nostri avversari hanno preparato per noi. Non so cosa vi siate detti, e non so cosa vi abbiano fatto... ma la superiorità di una persona si dimostra anche nel non accogliere e rispondere alle provocazioni altrui: mi aspetto, perciò, che vi sediate composti ed ascoltiate con attenzione la canzone con cui si esibiranno quei ragazzi. Ricordatevi che potrebbe essere un ottimo modo per studiarli, e comprendere i loro punti di forza. Sono stata chiara?
Non replicò nulla alle parole di Monique, non tanto perché non sapesse cosa dire ma al momento la sua preoccupazione era focalizzata su altro, come per esempio assecondare i bisogni di Ariel accanto a lui, la quale non volendo annullare completamente il contatto fisico tra loro, provò a prendergli la mano. In tutta risposta, Zephyr Kenway col braccio le circondò i fianchi, attirandole a se con più ferma complicità e difesa, senza esitazione. Presero posto ed anche in quel frangente, il Prefetto diede a disposizione la propria mano qualora la colombiana avesse sentito ancora il bisogno di ricercare un conforto non solamente visivo o spirituale. Il gruppo avversario sembrò molto contento e compiaciuto del titolo suggerito dalla loro Coordinatrice ed infatti pochi istanti dopo, non appena iniziò la musica, diedero immediatamente sfoggio della immensa classe e carattere che li avevano resi gli indiscussi campioni. Il ragazzo non perse tempo ad impressionarsi, questo perché all'effettiva, lui non aveva idea di quale fosse la vera bravura di un cantante. Pochissime informazioni su quel mondo ancora tutto da scoprire e tutto ciò che poteva dire era che sapevano trasmettere pienamente la carica e l'energia che le parole del brano volevano far esplodere, ciò nonostante egli rimase impassibile, come sempre, respirando lentamente e concentrandosi solo ed esclusivamente su una cosa: gli accordi e il metodo di utilizzo vocale. Il suo potere infatti, non doveva essere per forza sfruttato solo per ascoltare le conversazioni altrui e fare la spia. Grazie ad esso poteva rivolgere l'attenzione focalizzandola sul singolo individuo, analizzando il respiro mentre emetteva il suono, la vibrazione delle corde vocali, la compressione del diaframma e il ritmo di accompagnamento con la canzone. In questo modo, stava in poche parole studiando come migliorarsi sfruttando l'esibizione degli americani, ignari del suo potenziale e quindi a completa disposizione nel rivelargli i segreti del loro talento innato. Certo, avrebbe avuto bisogno di ulteriori lezioni, ma adesso che stava registrando mnemonicamente tutti quei preziosi passaggi, la strada sarebbe risultata molto, molto più semplice, facile e veloce, specie se gli stessi insegnamenti li avesse trasmessi anche alla Grifondoro.
Utilizzo Potere: Udito Sopraffino
Elaborazione (14) + Lancio del dado (4) + Bonus naturale (8) = 26 ----> Udito Perfetto fino a 15 metri.
Per memorizzare i passaggi e le tecniche avversarie attraverso l'udito:
Elaborazione (14) + Lancio del dado (11) ----> 25
Non appena la musica si spense e per alcuni secondi gli avversari rimasero fermi nella posa di chiusura, l'attenzione dell'udito del ragazzo si spostò al centro del petto della ragazza al suo fianco, individuando un battito cardiaco veloce più che mai. Poi, per semplice curiosità, decise di espandere quella propria curiosità anche nei confronti degli altri apparteneneti al coro. Nessuno di loro possedeva un battito regolare o lontanamente vicino alla regolarità delle 80 pulsazioni al minuto. A parte lui, tutti, chi più chi meno, si aggiravano tra le 95 e le 140 pulsazioni al minuto, esprimendo quindi molto timore e nervosismo. Espirò con lentezza, socchiudendo gli occhi, annullando piano il potere per non risentirne mentalmente, poi, qualora stesse ancora tenendo la mano alla Jiménez, dovette toglierla poiché ella si alzò in piedi per applaudire la Cyprus. Stessa cosa la fecero anche Elbeth e ancora appresso Jorge. Sportività o presa in giro? Non gli interessava saperlo, dal suo canto comunque, evitò di fornire dimostrazioni simili di apprezzamento, sempre per lo stesso motivo: non aveva un metro di paragone, erano stati bravi ma non sapeva definire fino a che punto, ed inoltre non lo costringeva nessuno a riconoscere per forza con tanto entusiasmo quella esibizione. Batté le mani, si, senza eccessiva forza o impeto, e lo fece da seduto, così da non sminuire la sua proverbiale educazione. Ad ogni modo, pur non avendo altri esempi da controbilanciare con quei tizi, si dovette comunque rifare all'unico dibattito interiore sulle differenze qualitative esistenti, ovvero quelle tra il coro europeo e quello americano, e pur dovendo essere di parte, la sua schiettezza, il suo cinismo e la sua capacità di analisi non gli permisero di fornire un ipotetico esito tanto diverso...
All'attuale, non abbiamo speranza agonistica contro di loro.
L'unico motivo per il quale lo pensò e non lo disse, fu il non voler buttare ancora più giù di morale la sudamericana ancora in piedi.[/newsgoth]