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da Monique » 09/07/2013, 14:33
Manchester (pronuncia [ˈmæntʃɛstər]) è un borgo metropolitano di 503.127 abitanti del Regno Unito, che gode del titolo onorifico di città, ed è capoluogo della contea metropolitana inglese della Greater Manchester. Fondata dagli antichi romani come magnum castrum, i suoi abitanti vengono chiamati Mancunians (Mancuniani). Manchester presenta un clima temperato marittimo, con estati calde ed inverni freddi. Le precipitazioni si presentano durante tutto l'anno, anche se la media pluviometrica di Manchester (circa 806.6 mm di pioggia all'anno) è inferiore rispetto alla media generale del Regno Unito (1,125.0 mm di pioggia). Le nevicate non sono frequenti ma il vento è assolutamente presente sempre, anche quando i Mancuniani lo chiamano semplicemente "breeze". A Manchester hanno sede due università: University of Manchester e Manchester Metropolitan University. University of Manchester è una delle più grandi Università del Regno Unito ed è nata nel 2004. L'Università, nella sua storia, può contare 23 premi Nobel. L'Università è divisa in quattro principali facoltà e offre circa 500 corsi di laurea.
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da Lucas » 09/07/2013, 15:36
[Ingresso Alton Towers - a Nord del villaggio di Alton nello Staffordshire - Sabato - Metà Ottobre - ore 10.23]
Un parco divertimenti. Magari un'idea infantile, o magari, visto che erano entrambi ancora piuttosto giovani, l'idea perfetta per svagarsi un po': si era accertato che Estelle non avesse pazienti a cui badare urgentemente, e che l'Infermeria potesse fare a meno di lei per il weekend, e una volta che entrambe le cose erano state confermate, non ci aveva pensato due volte a comprare due biglietti per il parco divertimenti poco fuori Manchester, mandandole poi un gufo con tutte le istruzioni da seguire per arrivarci, compresi gli orari dei treni e i numeri degli autobus da prendere. Certo, avrebbe potuto incantare una Passaporta o smaterializzarsi lì direttamente con lei, ma voleva che per la donna fosse una sorpresa: per questo non le aveva rivelato nulla del luogo in cui voleva portarla, limitandosi a darle come indicazione di "vestirsi comoda"; normale, visto il posto in cui stavano andando, un luogo in cui un vestito attillato o un paio di scarpe col tacco sarebbero stati più d'impiccio che altro. Lucas per primo, d'altronde, aveva optato per un paio di semplici jeans, Converse bianche con strisce nere ai lati, una maglia bianca a maniche lunghe e sopra una giacca di pelle color marrone chiaro dall'aria vissuta: i capelli un po' più corti si accompagnavano ad una barbetta di forse un paio di giorni, ancora troppo corta per potergli dare seriamente fastidio.
L'attendeva fuori dal Castello a tema gotico di Alton, all'interno del cui parco era stato costruito quel parco di divertimenti babbano: niente magia, insomma, niente che potesse ricondurli ad Hogwarts; solo lui, lei e quel parco, un'idea che sperava potesse piacere alla francese. A lui era sembrata divertente, un passatempo alternativo, soprattutto perché avrebbero potuto stare insieme tutta la giornata, mangiare qualcosa nella vicina Manchester e passeggiare per la città prima di rientrare, ma certo, Estelle avrebbe anche potuto considerare il tutto come stupido, o infantile: la fermata dell'autobus era a cinque minuti dall'ingresso dove Lucas la stava aspettando, e la bella biondina avrebbe dovuto coprire quella breve distanza andando sempre dritta, quindi non c'era modo di sbagliarsi. Poteva sperare solo che, come primo appuntamento ufficiale, lo considerasse bello, alternativo e piacevole.
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da Estelle » 09/07/2013, 16:44
[Loft di Estelle Moreau - centro di Hogsmeade - Sabato - Metà ottobre - Ore 7.05]
Si era svegliata alla buon'ora, con un pensiero fisso per la testa: nel giro di poche ore avrebbe avuto il suo primo, effettivo, ed ufficiale appuntamento con Lucas. Naturalmente nervosa, lo era ancora di più sapendo di non conoscere la destinazione, e soprattutto come si sarebbe svolta tale giornata. Sapeva che Lucas amava le sorprese, e a quel punto si convinse che le amava così tanto da fargliene una proprio durante il loro primo appuntamento. Estelle ne era orgogliosa, era molto felice di questa, ma in realtà si sentiva in difficoltà: Lucas le aveva dato delle indicazioni precise, orari di treni, numeri di autobus, e persino sul modo di vestire. L'essere "vestita comoda" doveva darle indicazioni di qualche genere? Non capiva dove tutti quei numeri potessero portarla, ed era ciò che la rendeva ancora più nervosa. Temeva di perdersi, magari di non arrivare mai a destinazione, e forse Lucas avrebbe pensato che Estelle aveva cambiato idea, e che non lo voleva più con sè. Una cosa impossibile, pensò, perchè lei era sempre stata una donna precisa, ed in ogni cosa ci metteva impegno. Il problema principale, in quel momento, era solo trovare qualcosa da indossare. Era anche per questo che Estelle aveva deciso di alzarsi presto. Si era fatta una doccia fresca di prima mattina, gli asciugamani che ancora profumavano del ragazzo, Estelle li aveva conservati gelosamente e aveva deciso di non lavarli ancora per conservarne il profumo. Rovistò affannosamente tra i vestiti che aveva già ordinato nell'armadio. L'essersi trasferita da poco non la aiutava di certo. Cercava una maglia semplice, una in particolare che sua sorella le aveva comprato l'anno prima per il suo compleanno. Sapeva di averla messa da qualche parte, ma non ricordava esattamente dove. Guardò l'orologio. Si accorse di essere in ritardo rispetto ai programmi che aveva stilato. In quel preciso istante, trovò ciò che cercava. Terminato il tutto, si accovacciò sul pavimento con aria perplessa, insicura di ciò che aveva indossato.
Per "essere comoda", aveva optato per un semplice jeans scura, delle ballerine nere, che all'apparenza non sembravano affatto comode, ma lei le aveva sempre trovate perfette, ed una maglia a strisce bianche e nere. In più, decise di optare per una semplice coda, così da renderla libera da improvvisi intralci, e farla sentire indubbiamente più comoda.
Uhm.. speriamo gli piaccia.
Disse lei in uno sbuffo, afferrando una borsa nera, abbastanza capiente da poter contenere lo stretto necessario, richiuse la porta del loft dietro di sè, girò la chiave un paio di volte, e si diresse, con molto fretta, alla prima fermata dell'autobus, quella che Lucas le aveva indicato.
[Il viaggio - Ore 10.15]
Non era stato complicato come si era immaginata. Aveva seguito alla perfezione le sue istruzioni, preso tutti gli autobus indicatole dal ragazzo. Non aveva avuto problemi di alcun tipo. Persino le persone avevano preferito non soffermarsi troppo sulla sua figura. Estelle si sentì molto meno vistosa del solito, e ciò la sollevava.
Guardava con ansia fuori dal finestrino. Il viaggio era sembrato più lungo del solito. Non aveva capito da nessuna parte quale fosse la sua destinazione. Si affidava semplicemente agli ordini di Lucas, perchè si fidava di lui, e ciò che la confortava era il fatto che Lucas, al termine del viaggio, sarebbe stato lì ad aspettarla. Non le importava dove sarebbero andati, o cosa avrebbero fatto: l'importante, per lei, era essere con lui, perchè solo questo le serviva per essere a casa.
[Ingresso Alton Towers - a Nord del villaggio di Alton nello Staffordshire - Sabato - Metà Ottobre - ore 10.25]
Un parco divertimenti. Lucas l'aveva davvero condotta fino ad un parco divertimenti. Guardava perplessa la grande insegna, ne percorreva i contorni per raggiungere l'entrata principale. Lucas, da quanto le aveva detto, doveva essere lì. Sorrise. Nessuno l'aveva mai portata in un posto del genere. Semplicemente, i pochi uomini che aveva conosciuto in vita sua avevano optato per una semplice cena a lume di candela, non essendo affatto differenti dalla massa. Ma Lucas, come sempre, non si smentiva mai. Voleva farle una sorpresa? Bene, ci era riuscito. Estelle era evidentemente sorpresa, ed anche soddisfatta. Ed eccitata. L'animo da bambina che ancora aveva lo era ancora di più. Sin da piccola, aveva sempre amato i parchi divertimento. Nella difficile situazione familiare in cui viveva era l'unico modo, per lei, di non pensare, e di non subire le urla dei suoi genitori che litigavano. Ricordava quando era sua zia, l'unica zia che aveva, a portarla. Le prendeva la mano e la accompagnava sulle giostre che voleva provare. Ora, a 23 anni, Estelle si chiese se fosse stata ancora capace di entrare in una giostra. Le sembrava anche un po' infantile da parte sua, e fare una pessima figura agli occhi del ragazzo non era una buona cosa. Era anche il primo appuntamento, in fondo.
Immobile davanti all'ingresso principale, prese a fissare l'insegna con un sorriso. Dovette abbandonare con dispiacere tale vista, alla ricerca ora del Tassorosso. L'ingresso pullulava di gente, genitori che accompagnavano i propri figli, gruppi di amici troppo entusiasti, alcuni turisti incuriositi dalla grande affluenza. Estelle non era mai stata lì. Aveva sempre vissuto a Lille, e sempre e solo lì aveva fatto le sue esperienze. Lucas, ora, non solo costituiva la sua gioia, ma le aveva anche dato modo di poter visitare un luogo nuovo.
Lo scorse tra la folla. Riconobbe i capelli scuri, mossi dal vento, l'espressione serena sul volto, quasi divertita. Sorrise. Aveva atteso quel momento non solo da quando si erano incontrati, ma anche durante tutto il viaggio. Sapeva che alla fine del viaggio lo avrebbe trovato, e questo le aveva dato la forza per affrontare tutto. Non che fosse stato poi così male.
Volevi farmi una sorpresa.. ma mai avrei pensato a nulla di simile. E' fantastico!
Esordì così, la giovane Corvonero, sorridente come sempre, anche un po' divertita da tutta la situazione. Attorno a loro un mucchio di gente, indaffarata in mille attività. Estelle, però, aveva occhi solo per lui. E sapeva che sarebbe stato sempre così, per lei. Aveva ormai capito che Lucas era diventato importante,lo era sempre stato. Quindi, i suoi sentimenti nei suoi confronti erano diventati reali. Estelle li aveva provati sin dal primo momento, e non l'avevano mai abbandonata davvero. Allungò una mano in sua direzione. Ancora sorridendo, sfiorò con il palmo la sua guancia, lasciandosi così andare ad una semplice, e dolce, carezza.
Buongiorno, Lucas.
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da Lucas » 09/07/2013, 17:33
Non gli dispiaceva aspettare, in fondo secondo i suoi calcoli, ed ammesso che non ci fossero ritardi di alcun genere, Estelle sarebbe dovuta apparire nel suo campo visivo per le 10.30, quindi era in anticipo: una parte di lui era nervosa, nervosa perché si era lanciato in un appuntamento un po' fuori dai canoni cosiddetti "normali"; in realtà all'inizio aveva pensato di andare più sul classico, su una cena ed una passeggiata, ma poi si era detto che non c'era nulla di male nel provare qualcosa di diverso, di unico, qualcosa che, sperava, nessuno le avesse mai fatto provare prima. Gli piaceva l'idea di farla sorridere, ma soprattutto di lasciarla incredula e stupita di fronte a qualcosa che non si sarebbe mai immaginata; voleva che ricordasse quella giornata anche in futuro, non solo perché si trattava del primo appuntamento, ma perché era stato qualcosa fuori da ogni schema. Pochi minuti dopo, in anticipo sulla tabella di marcia, Estelle attirò la sua attenzione mentre gli si avvicinava: si mosse anche Turner, togliendosi le mani dalle tasche e lasciando le braccia morbide lungo i fianchi, accogliendola con un sorriso sghembo e gli occhi che brillavano di aspettativa.
Volevi farmi una sorpresa.. ma mai avrei pensato a nulla di simile. E' fantastico!
Si sentì molto, molto più leggero con quelle semplici parole: le era piaciuta la sorpresa, era felice di quella scelta, e non lo stava dicendo solo per farlo contento - oppure era la migliore attrice con cui Lucas avesse mai avuto a che fare, ma ne dubitava fortemente. Il sorriso si ampliò sulle labbra del giovane uomo, che si permise di scrutare la sua figura per alcuni secondi, da capo a piedi, notando con piacere che aveva seguito le sue istruzioni sul vestirsi comodamente, evitando vestiti, tacchi o chissà che altro; accolse quella carezza sulla guancia con un lieve sospiro, trovando piacevole quel contatto ed apprezzando che lei si sentisse abbastanza naturale, con lui, da donarglielo senza problemi.
Buongiorno, Lucas.
Buongiorno, Estelle. Sono contento ti sia piaciuta la sorpresa, temevo te ne saresti andata offesa, o peggio. E permettimi di confermare a me stesso che avevo ragione nel pensare che qualsiasi cosa indossi, anche quella più semplice, valorizza ogni parte di te. Sei bellissima.
Allungò la mano per posarla su quella di lei, prendendola dolcemente per baciarne prima il dorso e poi il palmo, ed infine intrecciarne le dita alle proprie, così da poter camminare in quel modo con lei, mano nella mano, a meno che non fosse stata Estelle stessa a fargli presente che la cosa gli dava fastidio.
Ho già preso i biglietti per entrambi, e questa... - iniziò a dire, prendendo dunque a camminare con la francese accanto a sé, porgendole con la mano libera la mappa del parco divertimenti - è la nostra salvezza, quella che ci permetterà di non perderci in mezzo alle mille attrazioni di questo posto.
Ed in effetti, di cose da fare, ce n'erano davvero una marea, al punto che sarebbe stato difficile decidere anche solo da dove cominciare: intanto, i due poterono varcare l'ingresso vero e proprio del parco non appena Lucas ebbe consegnato i biglietti di entrambi, immergendosi così nell'atmosfera vera e propria del parco. Urla gioiose ovunque, montagne russe - in fondo il parco era famoso per quello - da ogni parte e poi il galeone dei pirati, il parco acquatico, la fabbrica di cioccolato, le torri da esplorare... avevano l'imbarazzo della scelta, e tutto il giorno a disposizione. Anzi...
Prima che tu vada nel panico perché temi non ci sia tempo di fare tutto, sappi che ho... - si bloccò un momento, indeciso - ho pagato i nostri ingressi per due giorni consecutivi. Lì in fondo - e le indicò ciò di cui stava parlando, sulla sinistra col dito indice della mano libera - c'è l'Alton Towers Hotel... che mi ha assicurato di avere una stanza libera, nel caso ci andasse di fermarci anche domani. Non sei obbligata a decidere nulla adesso, e non devi sentirti obbligata a dirmi di sì, ma se per caso volessi passare il tuo tempo qui anche domani... beh, ora sai che possiamo farlo.
E le sorrise, sperando di non portarla a sentirsi obbligata a rimanere in quel parco per l'intero weekend: a lui l'idea piaceva perché le giostre erano tante e il tempo di farle tutte, in un giorno solo, non c'era, ma non pretendeva certo che Estelle la pensasse nello stesso modo, avrebbe anche potuto voler passare la sua domenica tranquilla, a casa, e lui di sicuro non si sarebbe sentito offeso, per questo. Ma se per caso le fosse andato di passare altro tempo con lui, anche se questo avrebbe significato dormire nello stesso letto, allora semplicemente da adesso in poi sapeva di poterselo permettere, e dunque di potersi godere con più tranquillità quel tempo nel parco divertimenti.
Allora, hai già deciso da cosa vuoi cominciare, o preferisci fare prima un giro esplorativo?
Le domandò sorridente e divertito, perfettamente a proprio agio in quell'ambiente babbano che però lo faceva tornare bambino, e che quindi risvegliava il lato più scherzoso e divertente di lui.
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Lucas
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da Estelle » 10/07/2013, 9:35
Buongiorno, Estelle. Sono contento ti sia piaciuta la sorpresa, temevo te ne saresti andata offesa, o peggio. E permettimi di confermare a me stesso che avevo ragione nel pensare che qualsiasi cosa indossi, anche quella più semplice, valorizza ogni parte di te. Sei bellissima.
Come se l'avesse letta nel pensiero. Estelle era stata a chiedersi, qualche ora prima, dinanzi al proprio specchio, se Lucas potesse apprezzarla anche con un abbigliamento diverso. Per il poco tempo che avevano trascorso assieme, Lucas non aveva ancora avuto modo di guardarla in abbigliamento diversi. Sorrise di quel complimento, un po' compiaciuta ed allo stesso tempo imbarazzata. E quella era anche un'ulteriore conferma che Lucas l'apprezzava fisicamente. Ma quel giorno non erano lì per sedursi, per lasciarsi andare ai bassi istinti. Avevano deciso di fare le cose seriamente, ed Estelle aveva accettato con piacere. Non le piaceva andare di fretta, e teneva troppo a loro, ad un possibile futuro assieme. Un tempo non ci avrebbe pensato minimamente, ma ora era una possibilità. Estelle poteva cominciare a pensarci senza doversene pentire, o soffrire, riaprendo così quella ferita che ora sembrava essersi risanata. Del tutto. Sorrise quando, da galantuomo, come sempre, Lucas le baciò il dorso della mano. Indubbiamente, se i due non si fossero conosciuti tempo prima, Estelle sarebbe rimasta tanto affascinata dal ragazzo, e sarebbe sempre giunta ad affezionarsi a lui. Lucas era fatto così, era perfetto: non era possibile non affezionarsi a lui. Estelle inoltre pensava che a volte pochi giorni potevano cambiare una vita intera. Ed una passione travolgente come un uragano può trasformarsi in amore eterno. Un sogno che diventava realtà, insomma. Con naturalezza, Lucas fece scivolare la mano in quella sua. Le loro dita si intrecciarono le une alle altre, come in simbiosi,come se si cercassero ed infine si fossero trovate. Sorrise ancora. Quello sì che era un inizio particolare. Il parco, loro due assieme, le loro mani intrecciate, il tentativo da parte del ragazzo di offrirle una giornata speciale. Indubbiamente sarebbe stata tale.
Ho già preso i biglietti per entrambi, e questa... è la nostra salvezza, quella che ci permetterà di non perderci in mezzo alle mille attrazioni di questo posto.
Lucas aveva proprio pensato tutto, ed aveva organizzato la loro giornata perfettamente. Per un attimo pensò che fosse anche andato al castello ad accertarsi che Estelle fosse libera per il weekend. Sorrise di tale pensiero. Nel caso fosse stato così, Lucas doveva davvero tenerci a lei e alla loro giornata assieme. Era tutto così dolce. Lui era dolce. Afferrò senza pensarci la mappa con la mano libera, portandosela davanti al volto per poterla osservare meglio.
Questo posto è immenso!
Aggiunse lei, forse con troppo entusiasmo. Si morse una lingua. Molte delle persone attorno a loro si erano voltati in loro direzioni, attratti da quella voce squillante. Estelle rise. Aveva appena fatto la sua prima magra figura dinanzi al ragazzo, ma alla fine non le dispiaceva molto. Si stava divertendo senza nemmeno aver cominciato ad esplorare quel parco immenso. Osservò con perplessità le varie strade che si intersecavano tra loro. Il parco era costituito da così tante attrazioni che cominciò a pensare di non avere l'opportunità di completarle tutte in una sola giornata. Ed era sicura che se Lucas non fosse stato con lei, da sola si sarebbe sicuramente persa. E quindi, ancora tornava la figura del ragazzo come sua spalla, come un punto di riferimento importante.
Prima che tu vada nel panico perché temi non ci sia tempo di fare tutto, sappi che ho... ho pagato i nostri ingressi per due giorni consecutivi. Lì in fondo c'è l'Alton Towers Hotel... che mi ha assicurato di avere una stanza libera, nel caso ci andasse di fermarci anche domani. Non sei obbligata a decidere nulla adesso, e non devi sentirti obbligata a dirmi di sì, ma se per caso volessi passare il tuo tempo qui anche domani... beh, ora sai che possiamo farlo.
Oh si, Lucas aveva pensato proprio a tutto, e non aveva tralasciato alcun particolare. Sembrava già conoscere tutti i suoi dubbi, aveva le risposte sempre pronte. Per un attimo si fece pensierosa: seppur l'idea le piacesse davvero, oltre al fatto che non si sarebbe mai lasciata sfuggire l'opportunità di poter visitare interamente quel parco divertimenti, aveva timore che l'Infermeria avesse bisogno di lei. Ma, a quanto pare, Lucas sembrava essersi interessato prima di lei. E in più, le sarebbe davvero dispiaciuto non usufruire dei biglietti che lui, gentilmente, aveva comprato per entrambi.
Il mio loft potrebbe sentirsi davvero solo.. - esitò, con fare divertito, guardandosi un attimo attorno. No, non le sarebbe dispiaciuto affatto non tornare a casa - .. ma correrò questo rischio.
Sorrise, lasciando che si fermassero per un istante al centro della strada. I loro corpi l'uno di fronte all'altro. E se Lucas glielo avesse permesso, Estelle avrebbe spezzato la distanza che c'era tra loro, per posare le labbra su quelle del ragazzo, lasciarsi così andare ad un piccolo e semplice bacio, per poi tornare sorridente di fronte a lui.
Grazie per questa giornata perfetta. - sincera, anche se era appena cominciata, ma sapeva che sarebbe stata perfetta - Tu sei perfetto.
E quella era sicuramente un'opportunità che non si sarebbe lasciata sfuggire. Ora che Lucas si stava dedicando a lei, lei non avrebbe permesso a nulla - e a nessuno, nemmeno a Tisifone - di poter spezzare quel legame che piano si stava creando e che sperava, un giorno, potesse raggiungere un altro livello.
Allora, hai già deciso da cosa vuoi cominciare, o preferisci fare prima un giro esplorativo?
Uhm.. c'è davvero così tanto.. -Si finse pensierosa, prendendo ad osservare di nuovo la mappa. C'era davvero così tanto da visitare, Estelle era davvero molto indecisa. Si voltò verso di lui, sfoggiando uno dei suoi migliori sorriso, sentendosi per un attimo una bambina che si stava divertendo forse un po' troppo. - Tu cosa mi consigli?
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Estelle
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da Lucas » 10/07/2013, 11:31
Non aveva rifiutato la sua mano: era un buon segno, indubbiamente, ma per Lucas era soprattutto la prova che ad Estelle non dispiaceva dare l'impressione che loro due fossero più che semplici amici, ma due persone che si stavano frequentando e perché no, anche che stavano insieme; non era abituato a frequentare donne più giovani, a pensarci bene le uniche due figure con cui aveva stretto un legame forte ed affettivo erano state Julie e Tisifone, entrambe più grandi. Questo lo portava a non sapere esattamente come comportarsi con la francese che, anche se dimostrava un'età maggiore agli occhi di Turner, aveva comunque 23 anni, ed era normale che avesse anche un modo di fare e di porsi diverso da una donna alla soglia dei 30 anni o oltre. Andava a tentoni, dunque, procedeva per tentativi e sperava nelle sue risposte positive che, finora, c'erano state: aveva apprezzato la sorpresa e la sua mano intrecciata a quella dell'altro, ed ora studiava la mappa con attenzione, quasi euforica; in quel momento, Lucas capì che stava fremendo tanto quanto lui all'idea di poter esplorare il parco da cima a fondo, e che dunque la sua gioia era davvero, in buona parte, dovuta al luogo che il docente di Hogwarts aveva scelto per quell'appuntamento.
Questo posto è immenso!
Lo esclamò felice, allegra, facendo voltare le persone intorno a sé, ma a Lucas non importava, anzi. Era così bella che trovava normale, per gli uomini, il desiderio di posare lo sguardo su di lei, come ogni tanto accadeva a lui quando si parlava di un pubblico femminile [Carisma (Fascino) = 32] che, evidentemente, apprezzava il bel vedere che Lucas forniva: come spesso accadeva, però, il giovane uomo nemmeno ci fece tanto caso, troppo concentrato su di lei per badare a certi particolari; forse sarebbe stato più semplice per Estelle accorgersi delle occhiate femminili che venivano lanciate all'altro, come lui si era accorto di quelle maschili, ma in fondo erano insieme, e nessun altro, uomo o donna che fosse, avrebbe potuto cambiare quel particolare. Poiché, però, preferiva che lei sapesse tutto e subito, per evitare che si sentisse in imbarazzo dopo, Lucas le fece presente immediatamente che avevano la possibilità, qualora entrambi l'avessero desiderato, di fermarsi a dormire lì e riprendere a visitare il parco il giorno dopo; per Turner il problema non si poneva, ma si rendeva conto che Estelle avrebbe potuto non essere felice di quella prospettiva. Inutile dire che non aveva preso nemmeno per un momento in considerazione che lei potesse essere ancora illibata, e non perché la considerasse una donna facile, tutt'altro, ma semplicemente perché trovava naturale ed ovvio che fosse stata in passato circondata da ragazzi che la corteggiavano, ed avrebbe altresì considerato normale che lei, con qualcuno di questi, si fosse lasciata andare ad atteggiamenti intimi - e per quanto fosse giusto, quel tipo di pensiero riuscì comunque ad infastidirlo, a renderlo geloso. Questo però non significava certo che, automaticamente, lei si sentisse pronta a dormire accanto a lui, con tutto che Lucas non aveva di sicuro l'intenzione di saltarle addosso nel sonno, o qualcosa del genere; per questo dopo aver pronunciato quelle parole, rimase in silenzio, attendendo che fosse Estelle a decretare il programma non solo per il giorno dopo, ma anche per quello stesso, visto che se si fossero fermati solo il sabato avrebbero dovuto muoversi con più fretta per cercare di vedere il maggior numero di attrazioni possibile.
Il mio loft potrebbe sentirsi davvero solo.. ma correrò questo rischio.
Un ampio sorriso si palesò sul volto di Turner, che rilassò anche le spalle a quelle parole: non solo non si era sentita in qualche modo costretta a rimanere con lui un giorno in più, ma aveva anche acconsentito di buon grado a quella proposta; forse non aveva ancora compreso quanto Estelle tenesse a lui, forse sarebbe stato della francese il compito di farglielo capire, ma al momento tutto ciò a cui riusciva a pensare era che si trovavano insieme, e vi sarebbero rimasti per l'intero weekend. E quando le labbra della bella bionda si avvicinarono alle sue per sfiorarle dolcemente, la mano libera di Lucas corse al suo viso, accarezzandole la guancia per quel breve contatto tra le loro bocche, che ebbe il potere di risvegliare i suoi istinti - repressi con forza, naturalmente, non poteva certo lasciarsi andare ad essi così, di fronte a tutti; intorno a loro, poteva quasi percepire le occhiate d'invidia che li raggiungevano, ma non se ne curò. In quel momento e per quel weekend, esistevano solo loro.
Grazie per questa giornata perfetta. Tu sei perfetto.
Ci provo, ma con te mi riesce stranamente semplice, chissà perché... - replicò lui, aprendo le labbra al sorriso sghembo che, in effetti, aveva mostrato una sola volta ad Indigo, e poi sempre e solo a Tisifone; ora, invece, era ad Estelle che si sentiva di donarlo, perché era quello più sincero, più reale - Si vede che tiri fuori il meglio di me stesso, o forse mi viene spontaneo essere all'altezza della tua, di perfezione.
Aggiunse, donandole così un altro piccolo complimento: gli piaceva donarglieli, gli piaceva vederla sorridere, e magari anche arrossire un po' imbarazzata, timida di fronte a lui; Estelle gli donava una sensazione continua di dolcezza, di bisogno di protezione, qualcosa che Lucas non aveva mai provato prima perché, com'era giusto che fosse, le sue ex essendo donne più adulte avevano avuto anche esperienze maggiori che le avevano rese più forti. La francese, invece, era molto più giovane e dunque meno esperta di una Tisifone o di una Julie, e questo la rendeva non minore rispetto a loro, affatto, ma semplicemente più bisognosa di una persona al suo fianco che le stesse vicino, la proteggesse: e bisognava dare atto a Lucas di avere un po' quella sindrome da Principe Azzurro, cavaliere senza macchia e senza paura pronto a correre in soccorso della propria Principessa, che quel modo di fare potesse piacere o meno; era fatto così, semplicemente.
Uhm.. c'è davvero così tanto.. Tu cosa mi consigli?
Anche lui era piuttosto indeciso, perché davvero c'era l'imbarazzo della scelta, giostre diverse e percorsi diversi, ma tutti invitanti, almeno agli occhi di Turner che, dentro, era ancora un ragazzino, un adolescente pronto a divertirsi in quel luogo che, il divertimento, lo trasudava ad ogni angolo. Si avvicinò di più ad Estelle per studiare la mappa a sua volta, quando sentì dei mormorii accanto a sé, persone che guardavano verso l'alto: d'istinto alzò gli occhi anche lui, vedendo passare sopra di sé la cabina colorata di una funivia.
Incuriosito, cercò sulla mappa quell'attrazione, lo "Skyride", che trovò velocemente, notando che faceva praticamente il giro panoramico di tutto il parco, e si fermava dall'altra parte rispetto a dove si trovavano loro, vicino alle montagne russe "Rita" e all'attrazione della "Fabbrica di Cioccolato": sorrise, perché quello gli sembrava il modo perfetto di cominciare, senza contare che, dall'alto, sarebbe stato più semplice per loro osservare ogni attrazione e decidere insieme su quali concentrarsi.
Che ne dici di cominciare con quella?
Le domandò dunque, indicando l'entrata dello "Skyride" sulla loro sinistra.
Possiamo farci il giro panoramico del parco e poi, una volta scesi, tentare con le montagne russe... o se non te la senti, fare un giro nella fabbrica di cioccolato, il che non sarebbe male visto che difficilmente riesco a resistere di fronte ai dolci... - ed eccolo il suo lato più infantile che prendeva il sopravvento e si mostrava ad Estelle, illuminando lo sguardo di Lucas - Ti piace come idea?
Le chiese, e se Estelle fosse stata d'accordo, allora si sarebbero avvicinati insieme all'ingresso della funivia e, dopo una breve giostra, sarebbero saliti su una cabina rossa coi vetri trasparenti per iniziare a fare il giro del parco, osservandolo dall'alto in un tutto il suo splendore; in caso contrario, avrebbe lasciato alla francese una scelta alternativa, accogliendo di buon grado qualsiasi sua proposta. Se però l'Infermiera di Hogwarts avesse accettato e dunque fossero saliti insieme sulla funivia, durante il tragitto Lucas avrebbe stretto Estelle a sé, desiderando quel tipo di contatto fisico e sperando che a lei non dispiacesse troppo stargli così vicino.
Sei felice di essere qui... con me?
Sussurrò quella domanda al suo orecchio, a voce bassa, non volendo rompere l'atmosfera rilassata che si era creata intorno a loro con un tono troppo alto: anche perché la vista, dall'alto, era spettacolare, ed il fatto di condividerla con Estelle la rendeva ancora più bella.
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Lucas
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da Estelle » 10/07/2013, 17:32
Quella giornata era appena cominciata. In realtà era cominciata ore prima, quando aveva deciso di alzarsi al mattino per essere pronta all'ora prescritta. Ma, solo quando aveva incontrato Lucas, sentiva che la sua giornata fosse cominciata davvero. Il sole non era ancora sorto per lei. Lo aveva incontrato solo con Lucas. Lucas era il suo sole. Per un attimo ricordò quel modo buffo di esser chiamata Raggio di Luna. Si era sempre chiesta per quale motivo, ma non aveva mai pensato di chiederglielo davvero. Le piaceva e basta, senza sapere come. In più, sentiva che Lucas poteva chiamarla in qualsiasi modo. Gli avrebbe voluto bene in qualsiasi condizione. Oltre al fatto che i sentimenti che la donna provava nei suoi confronti non erano sorti da un momento all'altro, ma erano frutto di un incontro passato e di tutto il tempo che erano rimasti separati. Era come ritrovarsi dopo un lungo viaggio. Rincontrare la persona amata, volerla riabbracciare, assaporare quel calore che solo quella persona poteva dare. Estelle si era sentita così. Rincontrandolo, aveva ritrovato ciò che dava calore alla sua vita. Bene, Lucas era davvero il suo sole.
Si erano baciati lì, davanti a tutta quella gente. Nessuno sembrava badare a loro, e la cosa le sembrò confortante ed, al tempo stesso, naturale. Le loro labbra si fusero ancora, questa volta di sua spontanea volontà. Amava quel contatto, ed aveva aspettato che lui la chiamasse, col desiderio di poter assaporare di nuovo quel momento. Lucas sembrava apprezzare. Non l'aveva mai respinta in alcun modo, e di questo era lieta. Con la coda dell'occhio, individuò un gruppo di ragazzine intente ad osservarli. Parlottavano tra loro con fare giocoso, ma aveva occhi più per il tassorosso che per lei in persona. Non riuscì a non trattenere uno sbuffo. Indubbiamente Lucas era un ragazzo affascinante - e che ragazzo - ma mostrare così sfacciatamente il proprio gusto no, quello non lo avrebbe tollerato. Non riuscì a non sentirsi gelosa, ma fin quando le altre ragazze si limitavano a guardarlo, non c'era nulla di cui preoccuparsi. E poi, le loro mani intrecciate le une alle altre bastava per dar loro una vana speranza. Lo sentiva suo. Lucas era suo. In quel momento e, se il Destino lo avrebbe voluto, anche nei giorni seguenti. Sorrise di quel pensiero. Non era mai stata davvero possessiva con nessun ragazzo avesse frequentato. Forse era anche per questo che non si era mai legata davvero a qualcuno. Aveva atteso semplicemente la persona giusta. In un momento impreciso della sua vita aveva deciso di abbattere tutti i muri e di aprirsi a qualcuno. Non a caso, aveva scelto Lucas. Perchè, tempo prima, era stato colui che aveva scelto, ed Estelle lo avrebbe scelto sempre. E quindi si optò anche per la decisione di trascorrere assieme non un giorno, ma un intero weekend. Si sentì particolarmente eccitata all'idea. La sua permanenza in quel parco divertimento non sarebbe terminata nel giro di un giorno, ma aveva l'opportunità di restarci anche per il giorno seguente. Ed in più, Lucas sarebbe rimasto con lei. Da quel momento fino alla sera seguente i due non si sarebbero separati. Nemmeno durante la notte. Ah, la notte. Estelle non aveva affatto pensato a tale dettaglio. Ma la sua preoccupazione non derivava affatto dal fatto che Lucas avrebbe dormito o no con lei. Più che altro, si stava preoccupando per i vestiti che avrebbe indossato, ma qualcosa le disse che non doveva affatto preoccuparsi. Sorrise tra sè, un immagine di loro assieme in una camera d'albergo ora dominava la sua mente. Fortuna che nessuno era capace di legger nel pensiero.
Ci provo, ma con te mi riesce stranamente semplice, chissà perché... Si vede che tiri fuori il meglio di me stesso, o forse mi viene spontaneo essere all'altezza della tua, di perfezione.
Sorrise, lusingata ancora una volta, ora anche un po' imbarazzata. Le sembrava stupido essere ancora così fragile dinanzi ad un uomo, reagire in tale modo anche ora che aveva superato i venti. Purtroppo, era sempre stata una ragazza sentimentale, e non poteva incolparsi per il suo sentirsi in imbarazzo quando qualcuno le faceva dei complimenti. E se poi questo qualcuno era Lucas, o qualcuno che le piaceva, l'effetto era ancora più visibile. Ad ogni modo, le piacque sapere che con lei Lucas si sentiva a suo agio. In fondo non gli aveva chiesto nulla, Lucas aveva organizzato tutto da solo, volendole fare una sorpresa. L'aveva fatto per lei, e per rendere speciale il loro primo appuntamento ufficiale. Si sentiva a suo agio, ed Estelle voleva solo questo. Voleva che fosse naturale, che non ci fosse tensione, o imbarazzo tra di loro. La Corvonero lo avrebbe "amato" sempre allo stesso modo.
Ma era arrivato il momento di cominciare la loro esplorazione. Entrambi dubbiosi, Lucas le si fece più vicino. Osservavano la mappa senza sapere da dove cominciare. C'era così tanto da vedere e così poco tempo per far tutto. Ma alla fine, non era tanto il posto dove sarebbero andati, ad importare: ad Estelle bastava che Lucas fosse con lei per essere felice. Come un segno del Destino, per un attimo sopra le loro teste si poterono udire urla, e gridolini di entusiasmo e stupore. Entrambi sollevarono lo sguardo. Sulle loro teste una cabina della funivia del parco. Lucas, prontamente, prese ad osservare la mappa, mentre lei restava ancora a fissare l'entusiasmo che tutta quella gente mostrava. Le piaceva quando attorno lei vi era solo allegria, e non vi era l'ombra delle tenebre. E guardare tutta quella gente divertita la rendeva felice a sua volta.
Che ne dici di cominciare con quella? Possiamo farci il giro panoramico del parco e poi, una volta scesi, tentare con le montagne russe... o se non te la senti, fare un giro nella fabbrica di cioccolato, il che non sarebbe male visto che difficilmente riesco a resistere di fronte ai dolci...Ti piace come idea?
Un ragazzo davvero carismatico. Era giunto ad una decisione impeccabile, degna di un inizio perfetto. Cominciare con un giro panoramico le sembrava un ottima idea. Perlomeno, potevano farsi una libera opinione su ogni singola attrazione. In più, anche Estelle era un amante dei dolci, e presto gliene avrebbe dato prova, magari cucinando ancora per lui.
Mi sembra perfetta. E non vedo davvero l'ora di andare alla Fabbrica di Cioccolato. - ammise lei, entusiasta, immaginandosi già mille cascate di cioccolata a cui le non avrebbe saputo resistere. - Magari, quando vorrai, potrei prepararti alcuni dolci. Ho seguito un corso di pasticceria quando ero a Lille, ma non ho ancora avuto modo di avere un critico.
Sorrise allora, disposta davvero a rendersi disponibile per lui per quel genere di cose. Ma Estelle era convinta che se Lucas glielo avesse chiesto, sarebbe stata disposta a fare qualsiasi cosa per lui. E quindi i due, sempre mano nella mano, presa la loro decisione, si diressero verso l'entrata dello Skyride- quello il nome della funivia. Non dovettero attendere molto. Il loro turno giunse subito dopo qualche minuto. Entrarono in una capiente cabina dai vetri trasparenti, e si accomodarono tranquillamente ai posti predisposti per gli ospiti. Il giro cominciò appena chiusa la cabina. Estelle sporse il capo vicino al vetro, sorridendo di gusto, notando le mille persone all'interno del parco, da quell'altezza dei piccoli puntini colorati. Riusciva a percepire il loro entusiasmo, le urla della gente su ogni singola attrazione. Questo le dava chiaramente la conferma che quello fosse davvero uno dei migliori parchi in cui era stata. Immenso, notava il divertimento in ogni singola attrazione. E sapeva anche che non doveva temere di nulla con Lucas accanto. Ah, Lucas. Si voltò a guardarlo con fare dolce, anche lui attento a guardare all'esterno. Era davvero bello, lo era sempre stato daltronde. E le sembrava che il ragazzo le piacesse di più man mano che i loro incontri aumentassero. Distolse lo sguardo con un sorriso, riprendendo a prestare attenzione all'esterno. Si perse il quell'immenso parco, soffermando l'attenzione su alcun attrazione che la attiravano.
Sei felice di essere qui... con me?
Lucas, come a volerla imitare, la attirò a sè. Estelle si accoccolò al suo petto, quel che bastava per restare comunque attenta al paesaggio. Sorrise, chiudendo per un attimo gli occhi, assaporando quel momento e quel contatto che le dava un senso di protezione immensa. Si sentiva così piccola e fragile tra le sue braccia.
Certo che sono felice. In questo momento non penso ci sia una ragazza più felice di me. - Era sincera. Lucas, con la sua presenza, stava rendendo le sue giornate migliori e le stava donando quel buonumore che aveva perso da tempo. Si strinse ancora di più a lui, sentendo i lineamenti del suo petto sotto la guancia. - Ho atteso con ansia questo momento. Ti ho aspettato per così tanto. Ma ora sei qui. E non ti lascio andare.
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da Lucas » 10/07/2013, 19:26
Quella giornata era iniziata in modo perfetto, e sembrava destinata ad andare avanti nella stessa direzione: Estelle era lì con lui, al suo fianco, le mani intrecciate e i volti sorridenti, sereni, di chi davvero si sta divertendo; non solo, ma avevano un parco divertimenti a disposizione, nel quale sarebbero rimasti non solo per l'intera giornata, ma anche tutta la domenica seguente, divertendosi senza fretta, con la possibilità di vedere tutto o quasi. Certo, però, da qualche parte si doveva pur cominciare, per quanto continuare a baciarla sarebbe stato un programma che, a Lucas, non sarebbe spiaciuto affatto: così, studiando la mappa e prendendo spunto dalla cabina che passò sopra le loro teste, Turner decise di proporre come prima attrazione un bel giro sulla funivia, che avrebbe permesso ad entrambi di godere della vista del parco dall'alto, e di farsi dunque un'idea di tutte le attrazioni che avrebbero potuto visitare dopo, e di arrivare al "Charlie & the Chocolate Factory", un'attrazione che, per chi era goloso come il giovane uomo, non poteva proprio mancare, considerando anche che non aveva fatto colazione e dunque, perché non approfittarne? In ultimo, ma non certo meno importante, il giro sulla funivia era molto romantico, e "romantica" era un aggettivo che Lucas avrebbe perfettamente associato ad Estelle: era quella l'impressione che gli dava, di una persona romantica oltre che molto dolce e fragile, non nel senso di incapace a difendersi ma, più che altro, bisognosa di protezione. Della sua, nello specifico, anche perché in quel momento gli riusciva difficile immaginarsi qualcun altro, accanto a lei, ma era normale visto che aveva deciso di frequentarla, altrimenti sarebbe stato un po' assurdo da parte sua uscire con una persona di cui non gli importava nulla: e Turner non era mai stato tipo da storielle passeggere, se non nella sua adolescenze, ma era anche normale fare le prime esperienze in un modo più superficiale, almeno per i maschi.
Mi sembra perfetta. E non vedo davvero l'ora di andare alla Fabbrica di Cioccolato.
Ma allora non sono l'unico goloso, tra di noi...
Commentò Lucas, sorridendo di gusto a quell'ammissione che, a lui, sapeva molto della confessione di una persona amante dei dolci, magari proprio del cioccolato in particolare, chi poteva dirlo: c'erano ancora tante cose che doveva imparare di lei, ma l'idea di conoscerla meglio, nel tempo, con conversazioni semplici e spontanee come quella, gli piaceva molto.
Magari, quando vorrai, potrei prepararti alcuni dolci. Ho seguito un corso di pasticceria quando ero a Lille, ma non ho ancora avuto modo di avere un critico.
Un corso di pasticceria, davvero? - domandò lui interessato, mentre si mettevano in coda per quella poca fila che avrebbe preceduto il loro turno - Che tipo di corso era? Generale oppure specifico su un argomento preciso? A me piacciono molto i dolci con la frutta... sai, tipo mini crostatine, o i bigné con panna e frutta... li sai fare?
Elettrizzato, magari stupidamente, ma essendo così goloso era normale per lui pregustare già tutti i dolci che, se avesse avuto voglia, Estelle avrebbe potuto cucinare per lui: in realtà gli andava bene tutto, dalle torte ai biscotti, i secondi soprattutto erano comodi per il pomeriggio, quando voleva fare una merenda veloce tra una lezione e l'altra; tuttavia non si sarebbe mai ritrovato a chiedere apposta alla bionda stupenda accanto a sé di preparare dei dolci per lui, se doveva accadere sarebbe dovuto succedere perché a lei andava, perché le faceva piacere impegnarsi per cucinargli qualcosa, e non certo come obbligo. Era negato come cuoco, Lucas, ma il fisico che sfoggiava con soddisfazione - e che sembrava oggettivamente piacere - era la prova che anche mangiando spesso fuori o cibo da asporto, sapeva comunque mantenersi in forma: che poi l'idea di una donna intenta a cucinare per lui, perché le faceva piacere, lo riempisse di felice aspettativa, quella era un'altra storia. Dieci minuti, massimo quindici, e finalmente anche a loro toccò una cabina, quella rossa, su cui accomodarsi per iniziare il giro panoramico del parco divertimenti: lasciò che Estelle si sedesse vicino al vetro, immaginando che fosse entusiasta all'idea di osservare tutto da quella posizione, in fondo lui era più alto, anche se a maggiore distanza, sarebbe comunque riuscito ad avere un'ottima vista sul parco; non le aveva ancora lasciato la mano, e sembrava intenzionato a rimanere così a lungo, fino a quando avesse potuto. Quando si volse verso di sé, Turner le sorrise, strizzandole l'occhio con fare divertito, per farle capire che anche lui si stava divertendo, e poi tornò a guardare fuori, concentrando lo sguardo sulle diverse montagne russe a disposizione e sulle attrazioni del Water Park, il parco acquatico che offriva anche spettacoli al chiuso; al contempo, strinse Estelle a sé, baciandole i capelli mentre lei si accoccolava al suo petto - ed il fatto che fosse più bassa di lui l'aiutava molto in quel senso, e dava verso Lucas un maggiore senso di protezione nei suoi confronti.
Certo che sono felice. In questo momento non penso ci sia una ragazza più felice di me. Ho atteso con ansia questo momento. Ti ho aspettato per così tanto. Ma ora sei qui. E non ti lascio andare.
E io non ho intenzione di lasciare andare te.
La rassicurò lui, immaginando che avesse bisogno di sentirsi dire certe cose visto com'erano andate tra loro, in passato: d'altra parte nemmeno gli pesava pronunciare parole come quelle, perché le sentiva davvero; con la mano libera, andò ad accarezzarle la guancia, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi invitarla dolcemente ad alzare il viso, posando l'indice sotto il suo mento, e se Estelle avesse acconsentito quel movimento, Lucas avrebbe cercato le sue labbra, accarezzandole con le proprie per poi approfondire quel bacio, beandosi del sapore della sua lingua che quella di lui era andata subito a cercare per accarezzarla sensualmente. Un bacio che durò alcuni secondi, e se Turner ne decretò la fine fu soltanto perché non voleva che Estelle si perdesse lo spettacolo sotto di sé, visto che, fosse stato per lui, sarebbero potuti andare avanti per una buona decina di minuti, si scostò dunque da lei, e le baciò ancora un secondo le labbra, con un contatto a stampo, lasciandola libera di tornare a guardare fuori ma continuando a stringerla a sé, facendo così capire in modo inequivocabile anche al gruppo di ragazze - e ragazzi, quelli interessati ad Estelle ovviamente - che era salito con loro che se proprio volevano continuare a fissarli, meglio si mettessero l'anima in pace; e quel piccolo cambiamento che la relazione - anzi, la fine di essa - con Tisifone gli aveva provocato si vedeva in momenti come quello, visto che una volta non avrebbe mai baciato una ragazza così spudoratamente in pubblico, mentre ora se gli andava di farlo, e se l'altra persona lo voleva altrettanto, allora lo faceva, senza pensarci troppo. Il viaggio sulla funivia durò un'altra ventina di minuti, durante i quali i due poterono osservare anche la fabbrica di McDonald's, la nota catena di fast food babbana, il galeone dei pirati, il fiume navigabile su enormi canotti, la zona verde perfetta per passeggiare e l'Alton Hotel, quello dove si sarebbero fermati per la notte, che si ergeva in tutta la sua magnificenza - e per essere l'hotel di un parco di divertimenti, Estelle se ne sarebbe accorta quella sera, era davvero elegante; il giro, comunque, arrivò al termine, e sempre mano nella mano con la bionda, Lucas si avviò verso l'entrata della "Fabbrica di Cioccolato", che raggiunsero circa sette minuti più tardi.
Eccoci arrivati... per fortuna non c'è molta fila, ci sbrigheremo presto!
Esclamò il giovane uomo con aria soddisfatta, e a ragione visto che meno di dieci minuti dopo erano seduti su vagoni a otto posti, distribuiti con due sedili per fila, pronti a cominciare il loro giro: esso fu molto interessante e goloso, almeno dal punto di vista dell'ex Tassorosso, visto che ripercorreva la storia del cioccolato e del suo utilizzo in pasticceria e, soprattutto, offriva ogni due-tre minuti ai visitatori degli assaggi di cioccolato di diverso tipo.
Non riesco proprio a decidere quale mi piaccia di più... - commentò Lucas, al termine del giro che durò una mezz'oretta - A te ne è piaciuto uno in particolare? - le domandò poi, anche per comprendere meglio i suoi gusti, con la pancia piena di cioccolato di ogni tipo e l'espressione sorridente, rilassata - Adesso tocca a lei scegliere, Miss... vuole gettarsi sulle montagne russe, o preferisce evitare per tutto quello che abbiamo appena mangiato? - chiese ancora alla giovane donna, lasciando che fosse lei a scegliere se lanciarsi su una giostra più spericolata o ripiegare, magari, sull'esplorazione a piedi delle Alton Towers.
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Lucas
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da Estelle » 11/07/2013, 16:40
Le sembrava ancora strano essere lì, a Manchester, in un parco divertimenti enorme. Non era mai stata a Manchester. Le sarebbe davvero piaciuto poterla visitare un giorno, assieme a tantissime altre mete. Ma, seppur ormai avesse raggiunto un livello di magia tale da poterle permettere di evitarsi ore e ore di viaggio, comunque non le sembrava il momento adatto, vista anche la ripresa economica. Più in la, magari, se le cose tra lei e Lucas fossero andate come desiderava, avrebbero fatto un viaggio assieme, solo loro e due. Non sapeva come, ma si sentiva intrappolata. Lucas la faceva sentire libera, soprattutto nei momenti in cui erano assieme, solo loro, al di fuori delle mura di Hogwarts. Un po' le temeva. Temeva che si potesse dir di lei ciò che in realtà non era vero. E qualcosa le diceva che Lucas non avrebbe potuto aiutarla se fosse successo. Ed anche volendo, come poteva farlo? Ma poteva benissimo affrontare le malelingue, si era ripromessa di non permettere a nulla e nessuno di impedirle di vedere Lucas. Vi era un'unica persona che poteva crearle contrasto, l'unica che le avrebbe potuto dare del filo da torcere, pensando magari che Lucas avesse preso una scelta, dolorosa per entrambi, a causa sua. Ricacciò quel pensiero da dove le era sorto, imponendosi di pensare positivo. Se davvero era convinta di ciò che stava facendo, avrebbe dovuto lottare. Ed Estelle lo era: era convinta di Lucas, lo aveva scelto, e non avrebbe cambiato idea, anche perchè Lucas si faceva amare qualsiasi cosa facesse.
Ma allora non sono l'unico goloso, tra di noi...
Non a caso Estelle aveva espresso il proprio desiderio di poter raggiungere la Fabbrica di Cioccolato. Lucas non le aveva mai chiesto esplicitamente nulla, gli piaceva conoscerla a poco a poco, e nel frattempo frequentarsi, far nascere qualcosa di solido. Ma, ad ogni modo, Estelle aveva espresso il proprio gusto per i dolci, anche per poter avere l'occasione di cucinare ancora per lui.
No, affatto.. la mia giornata inizia sempre con qualcosa di dolce. Mi da la carica e mi mette di buonumore.
Sorrise a quell'affermazione, pensando che quella mattina non aveva avuto nemmeno il tempo di far colazione con quella tazza di latte e cacao che ogni mattina si donava, assieme a una bella manciata di biscotti al cioccolato. Eppure, non aveva ancora mostrato segni di cedimento o di acidità. Era sicuramente la presenza di Lucas a darle beneficio: come poteva non essere felice in quel momento? Lucas riusciva ad essere anche la sua medicina a tutto. E, comunque, per i dolci non avrebbero dovuto preoccuparsi: dopo il giro in funivia, prossima tappa sarebbe stata proprio la fabbrica del cioccolato.
Un corso di pasticceria, davvero? Che tipo di corso era? Generale oppure specifico su un argomento preciso? A me piacciono molto i dolci con la frutta... sai, tipo mini crostatine, o i bigné con panna e frutta... li sai fare?
Sorrise del suo entusiasmo. Avevano trovato un punto in comune, ed Estelle avrebbe colto la palla al balzo per dargli la possibilità di assaggiare alcuni suoi dolci, oltre che pietanze salate. Sperava che in qualche modo, il Tassorosso tornasse a farle visita al loft. In caso contrario, Estelle lo avrebbe invitato volontariamente, magari per una serata a tema dolci. Fortunatamente, nessuno dei due aveva problemi di linea: infatti, seppur così golosi e amanti del cibo, i loro fisici erano entrambi ben delineati, perfettamente scolpiti. Estelle, comunque, poteva permettersi tale agio per il momento. In un futuro, se il Destino le avrebbe voluto dare dei figli, avrebbe lottato per tornare alla fisicità di un tempo.
Ho già avuto modo di prepararli a Lille, per mio padre, e lui sembrava gradire.. ma era molto di parte. - Sorrise delle sue parole, ripensando ai primi giorni in cui suo padre era stato dichiarato fuori pericolo. Estelle, per la grande gioia, aveva letteralmente distrutto la propria cucina, preparando per suo padre una decina di dolci. Alla fine, essendo troppi, Estelle aveva dovuto offrirli anche ai propri vicini o ad alcuni amici. - Se ti va, quando sei libero, possiamo vederci da me per un pomeriggio a tema dolci. O qualsiasi altra cosa tu voglia. Sarei molto felice di poter cucinare ancora per te.
Una speranza, la sua, che non si prefiggeva solo per quell'invito, ma anche per i giorni seguenti. Estelle aveva sempre amato cucinare. Essendo rimasta senza madre già dall'età di 18 anni - sua madre, causa divorzio si era trasferita in un'altra città - si era occupata personalmente di suo padre e, ogni tanto, anche di sua sorella, e quindi aveva imparato molto sulla cucina, divertendosi a preparare mille ricette e a considerare suo padre e sua sorella come cavie. Fortunatamente, nessuna delle sue pietanze era stata reputata non commestibile. Anzi, loro sembrava gradire. E poi, sempre a Lille, aveva avuto anche l'opportunità di ampliare le sue conoscenze in cucina tramite corsi specializzati, e anche quell'ultimo corso per pasticceri. Estelle non era una pasticcera, non avrebbe mai potuto aprire una locanda tutta sua, non si sentiva all'altezza - volendo avrebbe potuto, comunque - ma adorava trascorrere il tempo libero a cucinare, specialmente quando si sentiva giù di morale o era nervosa. Ma dopo quella giornata entusiasmante, Estelle sarebbe mai riuscita a riscattarsi in qualche modo? Un pomeriggio da lei a cucinare non sembrava una prospettiva che ricompensasse ciò che Lucas aveva fatto per lei sin'ora. Si sarebbe inventata qualcosa, per rendere speciale i loro giorni assieme, in modo che i due potessero ricordarli alla perfezione e sorriderne.
Restarono in coda non per molto, e entrarono nella prima cabina libera. Estelle guardava con entusiasmo il panorama sottostante, ridendo entusiasta, notando le espressioni sorprese della gente sotto di lei. Sentì Lucas farsi più vicino a lei. Sorrise di quel contatto, sperando che non terminasse mai. Le piaceva stare così, da soli, uno accanto all'altra, come se fossero davvero una coppia. Le piaceva quando lui l'abbracciava, la teneva stretta a sè. Sapeva che non avrebbe mai potuto stancarsi di quel piccolo e semplice contatto. Sarebbero diventati il suo sostentamento, quei piccoli gesti che riuscivano a renderla felice.
E io non ho intenzione di lasciare andare te.
Una promessa, quella, che Estelle si impresse nella mente, per poterla ricordare ancora. Lucas era sincero. Questo le dava la certezza che in qualche modo Lucas non avrebbe mollato la presa e non l'avrebbe lasciata di nuovo cadere nel vuoto. Sorrise, capendo dai gesti del Tassorosso cosa stava per fare. Si lasciò guidare, il mento mosso dalla mano di lui, il volto di lei ora a poche spanne dal suo. Riusciva a sentire il suo profumo, il respiro sul suo volto. Era caldo, sapeva di casa, di buono. Come poteva davvero la Corvonero stancarsi di lui e di ciò che riusciva a farle provare? I loro volti annullarono la distanza tra loro, e le loro labbra si fusero per la seconda volta, in quella giornata, in una bacio questa volta forse più intenso del primo. Estelle non aveva voluto esagerare, e si era limitata ad un semplice contatto a stampo, ma quel bacio fu intenso, quasi quanto il loro primo bacio al loft. Le loro labbra si muovevano all'unisono, i loro occhi semi chiusi e le loro lingue incastrate l'una all'altra, muovendosi simultaneamente, quasi stessero danzando. Estelle potè sentire gli effetti di quel bacio percorrerle tutto il corpo, fino a giungere persino alle gambe, farle venire la pelle d'oca per i brividi che riuscivano a crearle. In quel momento, se solo non fossero stati in mezzo alla gente, Estelle avrebbe cancellato ogni pensiero dalla propria testa e si sarebbe lasciata andare, volendo Lucas tutto per sè. Fu un bacio che durò qualche secondo, ed Estelle avrebbe voluto che continuasse, ma apprezzò anche il tentativo da parte del ragazzo di darle la possibilità di assaporare ancora un po' di quel paesaggio mozzafiato che di lì a poco avrebbero comunque avuto l'opportunità di visitare per intero e da vicino. Sorrideva, mentre ancora continuava a fissare lo spazio sotto di lei, ripensando al momento prima. In quel momento, nessuno avrebbe potuto fermare la sua felicità. Il giro sulla funivia terminò, alla fine, e a malincuore i due lasciarono la propria cabina per far posto a tanta nuova gente. Riconobbe la stessa eccitazione di lei il minuto prima di salirci sopra e sorrise di ciò. Ancora mano nella mano - Lucas sembrava davvero non volerla lasciare - i due si diressero, finalmente alla Fabbrica del cioccolato.
Eccoci arrivati... per fortuna non c'è molta fila, ci sbrigheremo presto!
Infatti, la Fabbrica di Cioccolato era un'attrazione importante del parco, ma la gente posta in coda al suo esterno non era affatto tanta come si poteva credere. Sorrise ancora, entusiasta.
Bene..più cioccolata per noi.
Rise, scambiandosi uno sguardo divertito con il ragazzo, mentre prendeva ad immaginarsi varie forme e tipi di cioccolato, e la cosa che più la entusiasmava era avere la possibilità di poterli assaggiare tutti, senza stancarsene mai. Circa dieci minuti dopo, riuscirono ad entrare, prendendo posto in un vagone ad otto posti, disposti a coppie. Naturalmente, Estelle e Lucas non si lasciarono nemmeno per un istante, ed assieme percorsero l'intera storia del cioccolato, e poterono anche - il momento che entrambi attendevano con ansia - assaggiare una quantità infinita di cioccolate di tutti i tipi. Latte, fondente, alla nocciola, fino a giungere alla cioccolata all'arancia, al peperoncino, al cocco e persino al pistacchio. Insomma, dai tipi più semplici a quelli più elaborati. Leccandosi ancora le labbra con la lingua, i due poi poterono uscire di nuovo all'aperto, forse un po' troppo sazi.
Non riesco proprio a decidere quale mi piaccia di più... A te ne è piaciuto uno in particolare?
Uhm.. cocco e pistacchio. Li adoro.
Rispose lei, con aria sognante, ripromettendosi che un pomeriggio libero avrebbe provato a preparare da sola quei due tipi di cioccolato e, chissà, anche molti altri. Quella giornata le stava dando tantissime idee che avrebbero portato comunque a compimento.
Adesso tocca a lei scegliere, Miss... vuole gettarsi sulle montagne russe, o preferisce evitare per tutto quello che abbiamo appena mangiato?
Opterei per una passeggiata prima, giusto il tempo di riprenderci dopo questa grande scorpacciata. -Si sentiva decisamente piena, ma felice. Dopotutto, aveva avuto la possibilità di assaggiare tutti quei tipi di cioccolata, cosa che sicuramente non sarebbe mai riuscita a fare a Lille. - Dopo penso potremmo darci alle cose più spericolate. Anche perchè le montagne russe mi attirano in modo particolare.
Disse lei, lasciandosi andare ad un grande sorriso verso di lui, continuando a camminare ancora, mano nella mano. Ripensava ancora a quanto fosse felice di essere lì, con lui, e pensò alle altre mille cose che avrebbe voluto fare con lui. Ma, alla fine, ciò che le importava davvero era essere in sua compagnia. La sua casa non era più un posto, ma era lui. E poi, con aria divertita, rivolse la domanda più strana, la prima cosa che le era venuta in mente, senza pensarci oltre.
Dormi con me, stanotte, vero?
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da Lucas » 11/07/2013, 18:01
No, affatto.. la mia giornata inizia sempre con qualcosa di dolce. Mi da la carica e mi mette di buonumore.
Anche io devo fare colazione con qualcosa di dolce, ma non disdegno il salato. Basta che mi si faccia fare merenda con un dolce di qualsiasi tipo, e sto bene.
Una piccola mania, quella di Lucas, ma ciascuno aveva le proprie e non si potevano giudicare, erano tipiche della persone e, come tali, andavano rispettate: come chi non mangiava un determinato alimento, o chi invece, magari, se ne concedeva uno in particolare almeno una volta a settimana; il vizio di Turner era quello di mangiare un dolce ogni pomeriggio, tra le quattro e le cinque, che fosse un biscotto o una fetta di torta, un pasticcino o un muffin, non aveva importanza, l'importante era che contenesse zucchero. Sapere che Estelle li sapesse preparare, proprio per questo suo amore per i dolci, lo fece sorridere entusiasta, lanciandosi in mille domande: chiaro che le avrebbe fatto volentieri da cavia, anche perché, e non faceva fatica ad ammetterlo, lui come cuoco non era un granché... anzi, per la maggior parte consumava cibo da asporto, o si rifaceva a piatti precotti - quando non si trovava ad Hogwarts, naturalmente, visto che gli elfi delle cucine sopperivano perfettamente alla sua ignoranza in materia.
Ho già avuto modo di prepararli a Lille, per mio padre, e lui sembrava gradire.. ma era molto di parte. - Se ti va, quando sei libero, possiamo vederci da me per un pomeriggio a tema dolci. O qualsiasi altra cosa tu voglia. Sarei molto felice di poter cucinare ancora per te.
E io sarei molto felice di mangiare - ammise lui divertito - Sono negato per la cucina, che si tratti di dolce o salato, quindi mangiare a scuola per me equivale a non morire di fame... ma sarebbe bello cambiare per una volta, ed assaggiare qualcuno dei tuoi piatti. Ti avverto, però, sono un critico molto severo e devo assaggiare più volte un piatto prima di decidere se mi piaccia o meno... quindi fai porzioni abbondanti.
Scherzava, ovviamente, sul fatto di essere esigente come assaggiatore... ma non sulle porzioni abbondanti. A Lucas piaceva mangiare bene e in quantità tale da potersi saziare, preferendo magari smaltire il cibo con più esercizio piuttosto che negarselo ed alzarsi da tavola ancora affamato, perciò avrebbe mangiato volentieri tutto ciò che Estelle si fosse presa la briga di cucinare per lui, e al massimo avrebbe dedicato più tempo agli esercizi e alla palestra, dopo. Intanto, il giro sulla funivia si consumò piacevolmente, coi due intenti a guardare il parco dall'alto, fuori dal finestrino, e a darsi poi un bacio mozzafiato che probabilmente fece venire i brividi ad entrambi; tuttavia, Lucas non si permise di far durare quel bacio tanto quanto avrebbe voluto, perché voleva lasciare ad Estelle la possibilità di godersi il panorama, anche considerando il fatto che avrebbero avuto tutta la sera - e la notte - per lasciarsi andare a momenti intimi. Al termine del percorso in funivia, i due optarono per la "Fabbrica di Cioccolato", un percorso su binari che permise ai presenti di conoscere la storia del cioccolato e tutti i suoi usi: la parte che Lucas preferì, ed era convinto che lo stesso valesse anche per Estelle, furono i vari assaggi di cioccolata che vennero messi a loro disposizione, e che lo fecero uscire dalla giostra con aria decisamente soddisfatta.
Uhm.. cocco e pistacchio. Li adoro.
Io non saprei proprio... forse quello con la fragola, però anche il cioccolato fondente è grandioso, quello proprio non si batte! - ammise Turner, ridendo come un ragazzino, con le labbra ancora sporche di cioccolato - Guarda che stupido, non riesco nemmeno a mangiare come si deve... - commentò infatti, scuotendo il capo con un'aria fintamente mortificata, per avvicinarsi al viso dell'altra con un sorrisetto malizioso - Mi pulisci tu?
Le domandò in un sussurro, e non intendeva di certo chiederle di usare un tovagliolo: voleva che Estelle usasse la bocca, in particolare la lingua, che leccasse via quel cioccolato in eccesso e gli desse modo di baciarla ancora, con quella complicità che Turner avrebbe voluto potersi permettere di avere, con lei, se anche la francese fosse stata d'accordo. A prescindere da ciò che la bionda si sarebbe sentita di fare, se pulirlo o meno, sarebbe toccato a lei scegliere come proseguire la giornata.
Opterei per una passeggiata prima, giusto il tempo di riprenderci dopo questa grande scorpacciata. Dopo penso potremmo darci alle cose più spericolate. Anche perchè le montagne russe mi attirano in modo particolare.
Sono d'accordo... che ne dici di andare a visitare le Torri? In fondo sono l'attrazione da cui il parco prende il nome, e così potremo approfittarne per fare una bella passeggiata.
Le propose Lucas, come sempre carismatico ma non intenzionato a prevaricare i desideri e le idee dell'altra, perché era soprattutto lei che voleva rendere felice e a cui voleva far passare una giornata magnifica: perciò, se Estelle fosse stata d'accordo con lui, avrebbero preso a camminare ancora mano nella mano per il parco, commentando insieme i vari stand che si presentavano sotto i loro occhi, la maggior parte dei quali, manco a dirlo, erano dedicati al cibo.
Secondo te perché hanno inserito così tanti chioschi di cibo per il parco? Insomma, ci sono già mille ristoranti diversi dove fermarsi, a che serve tutto il resto?
Le domandò, un po' per fare conversazione ed un po' perché gli piaceva conoscere il suo parere sulle cose più disparate, anche quelle apparentemente superficiali come poteva essere quella: d'altronde, sarebbe stato un po' triste pensare di poter parlare solo di argomenti seri e gravi, un po' di leggerezza ogni tanto non poteva che fare bene. E mentre camminavano, ecco che Estelle gli fece quella domanda che, per un attimo, lo prese in contropiede.
Dormi con me, stanotte, vero?
Beh... sì. Insomma, se preferisci posso lasciarti il letto e accomodarmi per terra o sulla poltrona, non sei costretta a dormirmi accanto; se però per te non è un problema... - e lo sguardo, come il sorriso, assunse una sfumatura maliziosa - non mi dispiacerebbe affatto.
E non pretendeva certo di fare l'amore quella sera, in un parco divertimenti, ma semplicemente gli sarebbe andato di stare a contatto intimo con lei, poterle accarezzare la pelle nuda, baciarla a lungo e lentamente, e poi stringerla mentre dormiva, svegliandosi così con lei la mattina dopo, tutto qui.
Guarda, ci siamo!
Esclamò poi Lucas, indicandole "The Towes", le Torri, l'attrazione che si trovava esattamente al centro del parco e che avrebbero dunque visitato di lì a poco: già da dove si trovavano loro era possibile notare gli splendidi giardini che circondavano la costruzione, ed un'aria di grave maestosità sembrava avvolgere l'intero luogo.
Ho sentito dire che dentro le vetrate sono splendide... io non me ne intendo molto di arte, ma certe opere, anche se non le capisco appieno, riescono comunque ad affascinarmi
Le rivelò, senza la paura di essere giudicato male: apprezzava l'arte, ma da ignorante; e questo significava semplicemente che, trovandosi davanti ad un quadro, una scultura o qualsiasi altra forma artistica, si sarebbe limitato ad ammirarla in silenzio, senza pretendere di doverla commentare in modo tecnico.
A te piace l'arte? Ce n'è una in particolare che ti piace di più? Non so, la pittura o la scultura, o magari il ritrattismo...
Chiese verso Estelle, mentre insieme a lei entravano all'interno della costruzione, iniziando a girarsela lentamente e nel più totale o quasi silenzio, perché era talmente bella e maestosa che sarebbe stato quasi un torto mettersi a parlare ad alta voce: e in effetti, almeno per Lucas, le vetrate erano splendide da osservare, con dei colori bellissimi.
Mi piacerebbe saper dipingere il vetro in quel modo... - commentò Lucas una volta che lui ed Estelle furono uscito dall'edificio e poterono di nuovo mettersi a parlare normalmente - ho sempre invidiato chi possiede capacità come questa, chi governa una forma d'arte qualsiasi, che sia anche canto o ballo... forse perché non sono tagliato per niente del genere. Invece tu... so che suoni benissimo il piano, ricordo bene? - le domandò mentre riprendevano a camminare tranquilli e senza una meta apparente - Mi piacerebbe sentirti suonare, qualche volta.
Ammise, arrivando di fronte alla prima catena di montagne russe della giornata: "X-Sector". Un'atmosfera di tecnologia babbana all'avanguardia vagoni a sei posti, disposti a coppie sempre, ed una struttura con una salita infinita e poi una discesa ripida, in una verticale perfetta, che solo a guardarla veniva da togliere il fiato.
Che ne dici... te la senti?
Chiese alla bionda accanto a sé, e non appena avesse avuto l'okay da Estelle, si sarebbe messo con lei al suo fianco a fare la fila, nemmeno troppo lunga, per poi salire sulle montagne russe, e... gridare. Perché, insomma, che si faceva lì sopra se non ridere ed urlare a squarciagola per tutto il tempo? Il vento tra i capelli, il proprio corpo sballottolato, tra ripide discese e giri della morte, quei tre minuti, se i due avessero deciso di salire su quell'attrazione, sarebbero passati in un attimo, ma di sicuro avrebbero lasciato Lucas entuasiata e sorridente.
Che giro pazzesco! - avrebbe infatti esclamato il giovane uomo, passandosi una mano tra la chioma scompigliata - Ci credo che i babbani - avrebbe aggiunto, pronunciando l'ultima parola a voce bassa - trovano divertenti cose come questa, e pensare che la maggior parte di quelli come noi non sa nemmeno cosa sia, un parco divertimenti!
Ed avrebbe scosso il capo a quel pensiero, rammaricandosi per quei maghi Purosangue che non avevano la minima intenzione di avvicinarsi al mondo babbano, nonostante alcune particolarità di esso, come il posto dove si trovavano loro ora, fossero bellissime ed interessanti.
Non so tu, ma a me è venuta una certa fame... che ne dici se pranziamo da qualche parte?
Le propose dopo, perché sia che si fossero dedicati alle montagne russe, sia che avessero optato per un'altra attrazione, comunque l'ora di pranzo sarebbe arrivata lo stesso.
Possiamo andare in quel fast food - disse successivamente, indicando il Burger King - Oppure optare per quel ristorante e pranzare con dell'ottima carne su barbeque... cosa preferisce la mia bella ragazza?
Domandò con un sorriso, quasi non accorgendosi del fatto che aveva chiamato Estelle "la sua ragazza".
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Lucas
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