Viola = Clarissa Rosso = Noel Giallo = Regina Verde = Brian Oro = Devo Celeste = Barbara Rosa = Ashley Arancione = Charlie Marrone = Jake Blu = Kevin Lime = Sam
[Lunedì 3 Ottobre - Prima di entrare in Auditorium per la presentazione - ore 10.25]
Ma ci pensate? Stiamo per rivedere quell’incapace di Cartwright…
E la balena? Non dimentichiamoci la Jiménez ragazzi, ci rimarrebbe male!
Gli studenti della Cyprus non si sarebbero mai distinti per simpatia, c’era poco da fare: certo, tra loro erano un gruppo affiatato, ma se si spalleggiavano tra loro era solo perché consapevoli di essere i migliori, quelli che Clarissa aveva reputato meritevoli di partecipare a quella amichevole… già, amichevole. Ma ci credeva qualcuno? Insomma, erano cinquant’anni che continuavano a vincere, sfida dopo sfida, e di sicuro non avevano intenzione di smettere proprio adesso: Hogwarts era consapevole di questo?
Beh, se anche non lo fosse, lo scoprirà presto.
Si disse Clarissa Walsh, la Coordinatrice del Coro della Cyprus da quasi dieci anni, ormai: aveva iniziato da giovanissima, appena diplomata, preoccupandosi di formare i migliori artisti che l’America potesse vantare; ed era maledettamente brava nel suo lavoro. Forse poco umana, forse poco incline a dare una possibilità anche chi aveva potenziale ma pochi mezzi; forse troppo selettiva ed esigente, ma era con quelle carte che si vinceva, sul campo di sfida come nella vita. Niente buonismi, niente sentimentalismi, per lei la voce era tecnica, interpretazione, bravura: e se questo significava passare giornate intere in Auditorium, rinunciare alle gite fuori dall’Accademia, allenarsi alla Cyprus anche d’estate, smettere di avere una vita per dedicarsi solo al proprio miglioramento, beh, allora così sarebbe stato, perché era questo che pretendeva dai suoi allievi; ed erano i migliori, c’era poco da fare. Li selezionava fin dal primo anno di scuola, ma non faceva vedere loro il palco nemmeno da lontano: solo a partire dal quarto anno, se si erano dimostrati all’altezza, allora poteva cominciare a farli esibire di fronte agli altri; non a caso, il più piccolo del gruppo che aveva portato con sé ad Hogwarts, Kevin, aveva 15 anni, mentre il più grande, Brian, ne aveva 21.
Ragazzi.
Clarissa richiamò la loro attenzione in un secondo, occhieggiandoli uno per uno prima di distendere le labbra in un sorriso compiaciuto: era stata severa con tutti, esigente con alcuni più che con altri, li aveva spronati e spremuti all’inverosimile, ma il gruppo di campioni che aveva di fronte era la prova inconfutabile di quanto i suoi sforzi fossero stati ripagati.
Stiamo per entrare nell’Auditorium di Hogwarts a conoscere i nostri “amichevoli” avversari… cerchiamo di metterli subito a nostro agio, mh?
Il sorriso si ampliò sulle labbra della donna, ma non lasciava presagire nulla di buono: se c’era una cosa che Clarissa Walsh reputava alquanto superflua, nel mondo della musica, era la sportività; ed il Castello inglese nel quale si trovavano l’avrebbe scoperto presto.
Ehi, Devo, sei pronto a fare una strage di cuori?
In realtà voglio solo trovare la mia bambolina.
Che intendi?
Un giocattolino tutto per me con cui divertirmi, da prendere di mira e sporcare… lo sapete, sono un tipo esigente. Me ne basterà trovarne una, e saprò come divertirmi.
Tsk, ti accontenti di poco! Io invece non vedo l’ora di prendere per il c**o Cartwright, quel co***one… chissà se ti sbava ancora dietro, eh Noel?
Lo spero, altrimenti come potrei mettere in atto il mio piano?
Lo sapevo che ne avevi uno! Dai, dicci che hai in mente!!!
È semplice: da quel che sappiamo il nostro caro ex Orsobruno è uno dei cantanti più grandi lì in mezzo, e ci conosce quasi tutti piuttosto bene… se dobbiamo metterli fuori gioco, lui è il primo su cui dobbiamo puntare, perciò dovrò intervenire io. Non voglio sentire una parola contro di lui, e anzi, Sam…
Dimmi Noel.
Voglio che tu faccia per prenderlo in giro di fronte a tutti, inventati qualcosa di pesante, mh? Così io potrò bloccarti e fargli credere che non voglio che nessuno lo infastidisca.
E della Jiménez che mi dici?
Quella è tutta vostra, Regina... anzi, più la distruggete e meglio è: era un pachiderma sovrappeso, ma la voce l’aveva, l’ho sentita con le mie orecchie, e potrebbe darci parecchio fastidio. Ma non parteciperò alle prese in giro, voglio che Vergil creda che io sia…
Buona?
Diciamo più che altro sportiva e leale.
Clarissa lasciò che i bisbigli continuassero, e nonostante avesse sentito più o meno tutto ciò che i ragazzi avevano detto, non disse nulla: vincere significava anche usare una strategia, e quella dei suoi campioni era molto semplice; puntare sulle debolezze della squadra avversaria, raggirarla, circuirla e batterla. I veri campioni non potevano perdere tempo coi buoni sentimenti.
Ci siamo.
Li avvisò quando vide il custode della scuola, una sorta di bidello babbano, avvicinarsi loro con fare ossequioso, inchinarsi e poi far cenno al gruppo di seguirlo: un’occhiata della donna bastò per far mettere in riga i suoi ragazzi, che si distribuirono a coppie miste su cinque file per poi seguire ordinatamente la loro Coordinatrice, i volti ora seri ed impassibili. Fu in quel modo, che la delegazione della Cyprus oltrepassò l’ingresso dell’Auditorium, palesandosi così ai propri sfidanti: nessuno sguardo verso di loro da parte dei campioni, nonostante la curiosità di occhieggiarli fosse tanta; sapevano che Clarissa non avrebbe gradito, e non erano affatto ansiosi di contrariarla.
Professoressa Vireau!
Il volto dell’americana si aprì in un sorriso radioso, quasi ammirato, mentre faceva cenno al gruppo alle sue spalle di fermarsi ed intanto si avvicinava alla donna, tendendole la mano.
Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla!
Aggiunse Clarissa, e a seguito di quelle parole un inchino rispettoso venne effettuato dai ragazzi della Cyprus alle spalle della donna.
La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Domandò poi la Coordinatrice americana, lanciando così la prima frecciatina a Monique che, ipotizzava, sicuramente non avrebbe lasciato intendere alcun fastidio, visto che la sua imperturbabilità era conosciuta anche all’estero: non appena avesse acconsentito, dunque, Clarissa si sarebbe spostata lateralmente di un passo, invitando la prima coppia della fila a fare un passo avanti, verso la Vireau e i suoi musicanti.
Ashley Russel, sesto anno, Casata di Orsobruno, e Kevin Taylor, quinto anno, Casata di Aquilarossa.
Una volta che i due ragazzi si furono palesati agli sfidanti si spostarono alle spalle dell’ultima fila, lasciando che la seconda si facesse avanti, e così fino agli ultimi due.
Barbara Despey, settimo anno, Casata di Squalobianco, e Jake Sage, sesto anno, Casata di Orsobruno.
Charlie Mitchell, ottavo anno, Casata di Aquilarossa, e Sam Riley, settimo anno, Casata di Squalobianco.
Regina Jones, settimo anno, Casata di Squalobianco, e Devo Nightmare, settimo anno, Casata di Aquilarossa.
Ed infine i miei veterani… Noel Tahte, ex Casata di Squalobianco, e Brian Donnell, ex Casata di Orsobruno.
Una volta che tutti gli americani si furono presentati, Clarissa invitò Monique ed Estelle ad appartarsi per decidere insieme in quali giorni e in quali modalità impostare l’amichevole, anche per lasciare la possibilità ai ragazzi di conoscersi meglio… sì, come no.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie…
Jake si avvicinò ad Ariel, osservandola dal basso verso l’alto prima di sorridere con sfacciata e malvagia ironia.
Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… - rispose la bionda, posando lo sguardo su Ariel con occhi scintillanti di sadismo - Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? - le chiese, usando un rimando a Squalobianco, la Casata dove Ariel aveva studiato prima di trasferirsi ad Hogwarts - O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Speriamo di no, era l’unica cosa vagamente decente della sua figura, povera stracciona…
Chissà quanto ti è costato farti togliere tutta la ciccia in eccesso, i tuoi genitori si sono venduti casa?
Secondo me hanno fornito tutto il grasso alle famiglie babbane più povere, sai per quanto ci potrebbero campare con quello?
La stavano distruggendo tutti insieme, come un vero gruppo, o quasi; Noel, come detto in precedenza, rimaneva silenziosa da una parte, senza prendere parte a quelle prese in giro; dal canto suo, Devo sembrava ben intento a scegliere la propria bambolina, e lo sguardo vagava indeciso tra tre o quattro ragazzine in particolare.
Quante belle bamboline…
Pensò silenzioso, mentre Sam si avvicinava a Vergil e gli sorrideva apparentemente, quello era il punto, affabile.
Ma guarda guarda chi abbiamo qui, Vergil Cartwright in persona! Sei riuscito a farti ammettere in un coro finalmente, o tuo padre ha dovuto pag--
Non fece in tempo a finire la frase che la mano di Noel si poggiò decisa sul suo braccio, e lo sguardo freddo di lei lo trapassò da parte a parte: una presa in giro, naturalmente, un piccolo teatrino recitato ad hoc, ma l’importante è riuscire nel proprio intento.
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno… - esclamò Brian, indicando i capelli di Typhon con un ghigno divertito - Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
E gli sguardi passarono da Ethan a Zephyr, per poi spostarsi su Elisabeth ed infine su Jorge: insulti che prendevano spunto dalla fisicità altrui, ma non solo; appariva chiaro infatti che la squadra della Cyprus conoscesse parecchie cose dei propri avversari, anche personali, che all’effettiva non avrebbe dovuto sapere. Ma quando la propria Coordinatrice faceva ricerche specifiche su ogni componente del coro sfidante e passava le informazioni ai propri musicanti apposta per dare loro maggiore materiale con cui prenderli in giro… beh, quello era il risultato.
Infine erano tutti lì. Gli ultimi ad arrivare, Zephyr, Elisabeth e Ethan Travis, si scusarono con la loro direttrice per il ritardo, andando a posizionarsi ognuno al proprio posto. Come immaginava, il gigante buono andò dritto spedito verso Miyabi, una cosa abbastanza ovvia per tutti coloro che conoscevano il ragazzone da un bel po': non era sfuggito infatti alla tassetta, durante tutti quegli anni, il modo con il quale Ethan guardava la grifa orientale, facendole spuntare ogni volta un sorrisino compiaciuto sul volto nel vedere quella sproporzionata quando irresistibile coppia. Per questo, facendo cenno col capo a Jorge di seguirla, decise di allontanarsi dai due per lasciarli un po' soli, non prima di aver captato con le orecchie un pezzo della loro conversazione che, scoprì con sorpresa, si stava svolgendo in giapponese.
Da quanto Ethan conosce il giapponese?
Chiese quindi a bassa voce al fratellino, prima di zittirsi e ascoltare con attenzione il discorso che stava facendo Monique. Da quando era rientrata ad Hogwarts, non aveva mai osato alzare lo sguardo sugli occhi della Vice-Preside, per timore di scorgere in essi la stessa freddezza e la stessa delusione che le avevano trasmesso mesi prima, quando era stata decretata la loro espulsione. Non osava guardarli anche perchè riprovare sulla propria pelle la sensazione di aver deluso qualcuno le faceva ritornare in mente ancora più vivido lo sguardo che le aveva lanciato il padre poco prima di sparire, uno sguardo che ancora le bruciava l'anima del più profondo senso di colpa. Ma lì, in mezzo ad un gruppo, si sentiva più sicura e temeraria: per questo, incrociando le braccia al petto e preparandosi mentalmente ad accogliere i loro ospiti, ascoltò a testa alta le parole della donna, stando bene attenta ad ogni sua raccomandazione.
Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro. Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata?
A quelle parole, un lieve rossore tinse le guance della Tassorosso, che abbassò velocemente il capo e fece un lieve cenno di assenso. Sapeva di non potersi permettere più alcun tipo di sgarro e sperava che anche il suo migliore amico seguisse la sua stessa strada: non voleva che venisse espulso dal Coro. Aveva più bisogno di lui di quanto fosse disposta ad ammettere con sè stessa: per questo, incosciamente, si fece molto più vicina al Delfino, lanciandogli un'occhiata e sorridendo timidamente. Il suo messaggio era chiaro: stiamo tranquilli e manteniamo un profilo basso; non cacciamoci nei guai.
Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
Concluso il discorso, Cappie si sistemò come il resto dei ragazzi, in mezzo a Jorge ed Elbeth, guardando con una certa ansia e tanta emozione la porta dalla quale sarebbero entrati i loro sfidanti. La famigerata Cyprus fece il suo ingresso, dovette ammettere la giovane strega, in maniera trionfale: i ragazzi entrarono in coppie a fila, disposti ordinatamente e senza rivolgere loro nessuna attenzione, dietro la loro Direttrice. La ragazza si sforzò di sorridere affabile ed educatamente, anche se la compostezza dei loro avversari riusciva a metterla un po' in soggezione: venivano considerati talmente poco da non meritarsi neanche un'occhiata? O forse era la loro Direttrice a volerli così freddi e composti. Be', la ragazzina non si risparmiava certo in occhiate: soppessò ogni partecipante uno ad uno, trovando alcuni ragazzi, malgrado tutto, molto carini. In fondo, gli ormoni non si erano risvegliati solo per Jorge e solo la sua situazione famigliare le impediva di dedicarsi a quei passatempi frivoli e privi di responsabilità che tanto le mancavano.
Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla! La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
La donna che li accompagnava, Clarissa, era molto bella e a primo impatto risultò quasi simpatica alla giovane Tassorosso. Le sembrava quasi una versione americana della loro Vice-Preside! Ma quell'ultima affermazion fece raggelare il sorriso e soprattutto la simpatia che Cappie provava nei suoi confronti. Non era stato molto carino spiattellare in faccia alla Vireau le ripetute vittorie che la Cyprus ormai deteneva da anni. Ma la ragazza rimase soddisfatta e ammirata allo stesso tempo della compostezza della loro Vice.
Beccati questa!
Pensò oogogliosa. In ogni caso, i ragazzi della Cyprus sapevano come presentarsi: vestiti in maniera elegante o quasi, Cappie si rese conto che si, facevano la loro porca figura, soprattutto quando persone come lei o Vergil avevano optato per vestirsi in maniera casual e poco elegante in vista di quell'incontro.
Promemoria per me: vestirmi sempre elegante quando ci sono loro. Riescono ad abbassare la mia autostima...
Già, vederli così sicuri dall'alto dei loro cinquant'anni di vittorie consecutive, riusciva a rendere la giovane strega insicura e un tantino nervosa, complice forse l'instabilità emozionale nel quale versava in quel periodo. Tuttavia, nulla l'avrebbe preparata a quello che sarebbe accaduto di lì a breve, non appena Monique si allontanò insieme a Clarissa ed Estelle.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
La giovane Tassorosso stava per allontanarsi dal gruppo, facendosi avanti per presentarsi insieme agli altri: in fondo, immergersi nelle varie presentazioni era un buon modo per dare l'esempio agli altri e spingerli a non essere timidi o scortesi, soprattutto per quegli elementi come Brianna e Typhon, che rappresentavano chi uno e chi l'altro tipo. La sua iniziativa venne però stroncata sul nascere.
Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma…Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Nessuna l'aveva preparata ad assistere a quella sequela di insulti. E probabilmente, neanche Ariel. La ragazza li fissò uno ad uno, man mano che sputavano cattiverie sulla sua compagna del Coro, inghiottendo a fatica la saliva e sentendo la rabbia farsi sempre più pressante dentro di sè. Chiuse le mani a pugno, conficcandosi le unghie nella carne nel tentativo di controllare la rabbia che premeva per uscire fuori. Era un brutto periodo per la tassetta, sempre pronta a scoppiare, una sorta di pentola a pressione babbana: l'incontro con quelli della Cyprus non poteva, anzi, non doveva indurla a riversare tutto quello che provava contro i loro avversari o, ne era sicura, Monique questa volta l'avrebbe cacciata per sempre dal Coro.
Buona, stai calma, non ti agitare...
Si costrinse a ripetersi, sebbene il suo corpo era scosso da un lieve tremolio mentre si avvicinava inconsapevole verso Ariel, sistemandosi al fianco della Grifa.
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno…Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
Ehi ma che problema avete!?
Prima che potesse fermarsi a riflettere, quelle parole esplosero dalla bocca della Tassorosso, quando i ragazzi presero di mira anche Ethan, Elisabeth e Jorge. Avrebbe tanto voluto poterli schiantare uno ad uno, ma il ricordo delle parole di Monique era ancora troppo vivo in lei per tentare anche solo di sfoderare la propria bacchetta. E poi, non era proprio una cosa saggia attaccare quelli della Cyprus quando Monique, Estelle e Clarissa erano nei paraggi. Anche se loro si stavano comportando slealmente.
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Si voltò verso la ragazza che aveva parlato, Regina, classificandola subito come un'oca bionda e stronza. Un po' quello che pensava anche di Arianna, sebbene la giudicasse solo stronza. No questa era peggio e Cappie non poteva più tirarsi indietro, non ora che aveva risposto alle loro provocazioni.
Non è ancora detta l'ultima parola...
Sibilò indispettita, fissandola con sguardo feroce ma senza osare aggiungere altro. Stava rischiando molto a mettersi in prima linea contro quei ragazzi, per questo doveva cercare di soppessare le parole. Una cosa buona, però, avevano fatto quelli della Cyprus: affrontare loro significava non dover pensare alla scomparsa di suo padre.
Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro. Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata? Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
La Vireau era decisa e temibile quando affermava certe cose! L’indicazione che avevano ricevuto era molto molto chiara. Fissò di sottecchi gli altri musicanti. Tutti avevano gli occhi puntati sui nuovi arrivati. Chi svogliato, chi curioso, chi freddo e distaccato, chi ...intimorito... Ok, ok… forse non era così fighi come quelli della Cyprus! Fu il primo pensiero che le attraversò la testa mentre li vedeva avanzare per l’Auditorium con una sicurezza che avrebbe fatto spavento anche ad un gigante! Eppure quell’aria di superiorità aveva infastidito molto la piccola grifa, sin da subito. Non sopportava la gente spocchiosa, soprattutto se lo era senza avere ancora dimostrato nulla. Ogni avversario era degno di essere trattato con rispetto: era quello che le aveva insegnato Richard. Chiunque fosse l’avversario! E non era necessario sottolineare i cinquant’anni di vittorie: forse Vastnor sarebbe stato d’accordo con lei nel dire che non erano le “dimensioni” o in quel caso i “numeri” a contare… Gli occhi vispi della piccola grifa guizzarono a squadrarli da capo a piedi, ad iniziare dalla loro trainer. Bella, altera, molto molto sicura di sé dalla battuta che aveva lanciato alla Vireau. Ne aveva viste tante come lei, passare per i ricevimenti mondani dei suoi, anzi probabilmente avrebbe potuto conoscere anche suo padre. Era spesso stato in America, sia come esperto di reperti medievali, che per delle spedizioni. Ma in quel momento era solo intenta ad osservare. Vide sfilare uno ad uno i componenti del coro ed i suoi occhi iniziarono a farsi come due fessure. Erano spavaldi e sicuri, mentre scendevano li aveva visti parlottare tra loro ed ora che li aveva di fronte l’impressione iniziale su di loro non era cambiata. C’era uno in particolare, poi, che aveva iniziato a fissarli insistentemente. A fissare le ragazze insistentemente. Lei li guardava un pò perplessa. Erano tutto lì? Solo chiacchiere e distintivo? (*)
Ma se pensava che fosse tutto lì, si sbagliava di grosso... quando aprirono bocca!
Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma…Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Classe? Classe?! La Cyprus stava ampiamente dimostrando di esserne totalmente priva! Elbeth non potè fare a meno di sgranare per un attimo gli occhi. Quei commenti gratuiti l’avevano presa in contropiede, come un bolide in pieno petto.
Simpatici, oltre che modesti...
Il commento fu appena sussurrato a Jorge e Cappie che le stavano a fianco. Gli occhi della ragazzina iniziavano a mandare lampi d’ira. Solo il ritratto delle “Dame all’ora del thè” era riuscito a farla imbestialire così tanto! Ma quelli della Cyprus non parevano accennare a smettere. Elbeth sollevò un sopracciglio perplessa ai commenti malevoli che i ragazzi iniziarono a mietere, soprattutto su Ariel. La ragazzina fissò la sua compagna di casata, mentre incrociando le braccia davanti a sé il suo volto divenne grave. Ariel era sempre dolce e gentile con tutti in casata, quindi non capiva perché quelli della Cyprus ce l’avessero così tanto con lei… finchè un pensiero non le attraversò la testa.
La temono... pensò con un sorrisino di trionfo.
Allora non erano poi così sicuri di vincere per la cinquantunesima volta! E dalla sequela di insulti che continuarono a non lesinare a nessuno, Elbeth continuava ad essere sempre più convinta della cosa. Fissò Vergil e Seal, inarcando un sopracciglio... Era proprio curiosa di sapere che reazione avrebbero avuto i due alle allusioni su di loro. E lì ebbe un’altra intuizione [intuito/perspicacia= 18]: non temevano solo Ariel, li temevano tutti! D’altronde, loro, erano una novità: Hogwarts aveva cambiato tutti i componenti del coro, avevano una nuova (e abile!) coordinatrice e, quindi, quelli della Cyprus non sapevano chi li attendeva come avversari. La ragazzina era sempre più sicura delle sue intuizioni. E allora perchè non divertirsi anche loro? Perchè non alimentare il dubbio?
Ma non fece in tempo ad aprire bocca che il Tornado Parlante O’Neil, aveva per prima preso parola, iniziando a interagire con Regina (le pareva di ricordare che fosse quello il nome...).
Ehi ma che problema avete!?
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Non è ancora detta l'ultima parola...
La grifa teneva ancora le braccia conserte ed il suo sorriso ironico stampato in faccia.
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts... - fissò Regina negli occhi con un sorriso mellifluo - ... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
E se le parole di Elbeth erano gentili, il suo tono seppur pacato, era al limite del sarcasmo.
[tahoma]Buongiorno a lei, signorina Jiménez. Ho passato nottate migliori, e credo che la cosa sia reciproca, mh?
E pensare che per un secondo aveva quasi sperato di riuscire a convincerla che no, in realtà stava anche piuttosto bene, così da non far palesare a Monique quanta tensione avesse in corpo... ma era ovvio che tentare di darla a bere alla Vireau era praticamente impossibile.
Si nota molto, eh professoressa?
Domandò quindi Ariel, ma la domanda era puramente teorica ed espressa con ironia, e di sicuro non meritava una risposta; la Grifondoro non dovette attendere molto, comunque, prima di veder sfilare i suoi compagni di Coro. I primi ad arrivare furono Caroline Priscilla ed Jorge, ed era quasi superfluo sottolineare il fatto che si fossero presentati insieme, come sempre: la Jiménez sapeva che erano molto, molto amici, ma a volte pensava che anche come coppia, una volta cresciuti, non sarebbero stati affatto male. Vedere Cappie così decisa a sorridere nonostante la tragedia che l'aveva colpita le fece salire un groppo all'altezza della gola anche se cercò di non darlo a vedere, ma sicuramente la colpì in positivo: quella Tassetta aveva forza di volontà da vendere.
Ciao Ariel!
Ciao Cappie, buongiorno Jorge!
Li salutò dunque entrambi, cercando il più possibile di risultare naturale con la bambina che aveva inevitabilmente imparato a conoscere, allenandosi molto spesso con tutto il gruppo del coro in Sala Musica o direttamente in Auditorium.
Ariel. Pronta a dimostrare a quegli americani da strapazzo che hanno sbagliato scuola a frequentare?
Certo che è pronta! Ariel, non agitarti e stai tranquilla: tu sei bravissima e...li stenderai al primo colpo, ne sono sicura.
E se dovessero fare resistenza tra una pausa e l’altra scatenerò loro contro Cappie così quando dovranno cantare avranno le orecchie così doloranti da non riuscire a sentire neanche una nota.
Quel fiume di parole la fece quasi stordire, ma le diede anche modo di sorridere: di sicuro sapevano come distrarla, ed altrettanto sicuramente avevano compreso che ne aveva un gran bisogno, anche se in pochi - solo Vergil perché l'aveva vissuto in prima persona ed Alexis perché Ariel stessa gliel'aveva raccontato - conoscevano il vero motivo per cui fosse così nervosa; in realtà aveva accennato qualcosa anche a Zephyr, ma aveva preferito, per l'imbarazzo, non scendere troppo nel dettaglio.
Tassa... Grifa... Delfino... Buongiorno.
La voce di Typhon la scosse dai suoi pensieri, spingendola a scuotere un pochino la testa per riprendersi e sorridergli nel modo più affabile possibile.
Buongiorno Typhon!
Esclamò dunque, ricordando il loro primo incontro nei pressi del Platano, quando l'aveva aiutato a raccogliere un fiore per la Vilvarin... come si era divertita allora, e quanta strada aveva fatto lui nel frattempo! Il successivo scambio di battute, però, non venne ben compreso da Ariel, che riuscì solo a captare l'argomento principale: Miyabi; sembrava che la si dovesse proteggere da qualcosa... sì, ma da cosa? Che si era persa? Purtroppo non fece in tempo a chiedere nulla, perché fu la stessa Giapponesina ad entrare poco dopo, e verso la quale si avvicinarono Cappie ed Jorge, seguita da altri loro compagni come Elbeth e Brianna, e da Estelle, l'ex docente ora Infermiera che aveva preso il posto di Alexis; Ariel salutò tutti col sorriso e qualche parola, facendo una lista mentale di chi mancasse all'appello. Con Vergil arrivarono anche i musicisti, che Ariel si sforzò di salutare con un bel sorriso, così come il Tassorosso: ora, guardandolo, provava solo un po' di tristezza, ma il cuore non le batteva più forte come un tempo; aveva compreso, per quanto l'avesse ritenuto impossibile, che dopo sei anni qualcosa si fosse rotto dentro di lei, qualcosa legato ai suoi sentimenti per lui e, lentamente, aveva smesso di stare male pensando a quel Tassorosso sempre sorridente che tanto l'aveva fatta sospirare in passato.
Buongiorno gente, uno dei più grandi e uno degli ultimi, è davvero grave!
Buongiorno Vergil. Come stai?
Gli domandò la Grifondoro, con voce tesa certo, ma non per lui: chissà se anche lui era nervoso come lei e semplicemente non lo dava a vedere, o se invece si sentiva tranquillissimo e non gli importava nulla; a differenza degli altri, infatti, loro avevano studiato alla Cyprus, sapevano chi avrebbero incontrato di lì a poco... la cosa non lo innervosiva nemmeno un po'? Poi, qualcosa cambiò intorno a lei. Anzi, dentro. Il suo cuore riprese a battere forte, contro il petto, tanto che Ariel si chiese se il rumore fosse udibile anche all'esterno: gli occhi verdi della Prefetta rosso-oro passarono dal Tassorosso ormai diplomato al Corvonero del suo stesso anno... e le labbra si schiusero in un sorriso timido ma radioso al contempo; col suo solo ingresso, Zephyr era riuscito, almeno per un momento, a non farle pensare più a niente.
Bentrovata.
Ciao...
Sussurrò quando lui le fu vicino, prendendo il cioccolatino che le aveva offerto con un piccolo cenno del capo: era diventata quasi una prassi, tra loro, un regalo che lui le faceva ogni volta prima d'iniziare ad aiutarla con gli esercizi di canto... era come una piccola certezza, per la Jiménez, qualcosa che ora si aspettava non perché fosse scontata, ma perché sentiva di averne bisogno. Sì, qualcosa in lei era cambiato davvero.
Stai molto bene. Che ti apprezzino o meno, sii superiore. Loro sono il passato. Noi il presente. Noi ti apprezziamo.
Quelle parole, per quanto veritiere, ebbero lo sgradevole effetto di riportarla alla realtà: non erano lì per una semplice prova di gruppo, ma per conoscere i loro sfidanti, e tanto bastò per farle sparire il sorriso dalle labbra.
... Io ti apprezzo.
Tre parole normalissime, forse anche volte ad incoraggiarla, ma per una persona recettiva come lo era lei in quel momento furono quasi come una carezza al cuore: sospirò ed annuì leggermente, sillabando un "grazie" senza voce, quasi temesse che la sarebbe scomparsa se solo avesse provato a parlare. Con la comparsa di Elisabeth ed Ethan Travis, finalmente il gruppo fu al completo, e la Vireau poté richiamarli tutti a sé per dare loro le ultime direttive.
Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro.
Un modo per dare tempo a quelli della Cyprus di distruggerli psicologicamente, insomma, ma Ariel si guardò bene dal dirlo, anche perché la tensione le stava salendo in corpo ad una velocità maggiore di quella prevista, e non era sicura di riuscire a controllare il tremito della sua voce.
Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata? Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro?
Annuì semplicemente, sicura che Monique non si stesse riferendo a lei quando parlava di "teste calde", né di Zephyr... forse più di Vergil, ma lui conosceva gli americani, sapeva cosa aspettarsi - o almeno potevano sperare che fosse così. Quando la campana della Torre batté le dieci e trenta, Ariel sobbalzò, e com'era successo l'anno prima nella lotta dei professori contro il Mezzo-Drago e il fratello senz'ali, anche in quel caso la sua mano andò a cercare spontaneamente quella del Corvonero per stringerla un paio d'istanti, quasi a voler sentire il suo calore - freddo, in realtà, ma non aveva importanza - per tranquillizzarsi.
Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
Furono le ultime parole che Monique poté pronunciare... poi, la Cyprus varcò le porte dell'Auditorium. Ariel cercò di farsi piccola piccola, ma sapeva che avrebbe fallito miseramente: si sentiva quasi come se avesse avuto un'insegna luminosa ed intermittente sopra la testa, per questo stava col capo chino, silente e rigida, pregando con tutta se stessa che nessuno avrebbe fatto caso a lei. ... povera illusa. Non appena Clarissa, la Coordinatrice della Cyprus, si appartò con Monique ed Estelle, i ragazzi americani fecero quello che riusciva loro meglio... la distrussero.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie…
Sentì dei passi avvicinarsi a lei, e per quanto sapesse che tanto avrebbe finito col pentirsene, Ariel alzò leggermente lo sguardo così da incrociare quello di Jake prima e poi, subito dopo, di tutti gli altri ragazzi della scuola americana, che la fissavano con aria sprezzante.
Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma…
Una pugnalata al cuore. La Jiménez non aveva mai avuto la sfortuna di provare cosa significasse riceverla, fisicamente parlando, ma era piuttosto sicuro di esserci appena andata molto vicina. Le lacrime le salirono agli occhi, dispettose e totalmente autonome, fregandosene degli sforzi di lei di contenersi: la voce di Regina le era penetrata nelle orecchie, ma non fu la sola a prenderla in giro... sembravano quasi un'orchestra in sintonia perfetta, in grado di emozionare Ariel con le loro voci... già, peccato che ogni parola equivalesse una parte del proprio cuore che si frantumava in mille pezzi.
Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Speriamo di no, era l’unica cosa vagamente decente della sua figura, povera stracciona…
Chissà quanto ti è costato farti togliere tutta la ciccia in eccesso, i tuoi genitori si sono venduti casa?
Secondo me hanno fornito tutto il grasso alle famiglie babbane più povere, sai per quanto ci potrebbero campare con quello?
Abbassò lo sguardo, lentamente. Tutto il desiderio di non piangere, di non mostrarsi debole - Tiro su Volontà: 1/d20 = Fallimento Critico - andò a farsi benedire: sentì le lacrime cadere lungo le guance, rotolando giù fino al mento e poi spiccare il volo verso il pavimento, incontenibili. La mente tornò indietro a quando, alla Cyprus, camminava per i corridoi guardando quelle ragazze da lontano: Noel, Regina, Charlie... erano così dannatamente belle e perfette, avrebbe dato qualunque cosa per essere come loro; e se anche qualcuna, come Barbara, si presentava più rotonda delle altre, il modo in cui esponeva il proprio corpo, con quella sicurezza e anche con orgoglio, l'avevano resa facilmente una del gruppo; Ariel no, ovviamente. Non sapeva nemmeno se chi aveva di fronte l'avesse mai sentita cantare... ma di sicuro sapevano come farla stare male, su cosa puntare per farle mancare il respiro. Ed in effetti era pallida, decisamente più di prima, e tremante: mentre il gruppo americano si concentrava su altri soggetti, e riceveva le risposte a tono di Cappie e di Elbeth - sì, avevano molta più grinta di lei, poco ma sicuro - Ariel si portò una mano alle labbra, per soffocare i singhiozzi che minacciavano di sfuggirle dalla bocca; era sicura che avrebbe dato non poca soddisfazione agli avversari con quell'atteggiamento, ma contenersi in quel momento le veniva davvero impossibile, e l'unica cosa che poté fare fu rimanere ferma, in lacrime e singhiozzi silenziosi, col capo basso e una mano sulle labbra, a pregare che quella tortura finisse presto.[/tahoma]
Aveva deciso di presenziare come supporter all'incontro con quelli della Cyprus solo per stare vicino alla sua sorellina, consapevole che sentirsi addosso lo sguardo freddo colmo di riprovazione e sospetto della sua Capa per tutto il giorno non sarebbe stato per nulla piacevole. Certo lei lo aveva difeso con suo padre, contribuendo in parte a rendere possibile il suo ritorno a Hogwarts, ma da quando aveva rimesso piede al Castello Jorge aveva cercato in tutti i modi di restare il meno possibile nella stessa stanza con Monique, perchè si era reso conto che il "fastidio" che gli dava sentirsi addosso quello sguardo di ghiaccio era lo stesso che aveva avvertito per quei lunghi cinque mesi passati a casa con sua madre. Senso di colpa? Forse. Dispiacere per aver deluso qualcuno di importante che credeva in lui? Forse. Le possibilità erano tante ma di certo quello non era il momento di vagliarle tutte alla ricerca della risposta corretta. Aveva cercato di capire cosa fosse successo a Miyabi, senza alcun risultato, e così alla fine aveva seguito l'istinto che in quei giorni lo aveva salvato dagli schiantesimi facili di Caroline Priscilla, avvolgendo la giapponesina in un abbraccio di conforto e protezione da qualsiasi cosa la stesse tormentando, per liberarla non appena lei ebbe dato segno di non apprezzare quel gesto. Scrollando le spalle, per nulla offeso da quel rifiuto, Jorge era saltato giù dallo schienale su cui si era appollaiato e aveva affiancato la Tassetta, le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo che saettava in giro per l'ampia sala.
Be'...il nostro compito è sistemare l'Auditorium e dietro le quinte...Poi, fare in modo che tutti abbiano ciò che serve loro...Mantenere alto il morale della squadra e soprattutto...sorridere, sorridere e sorridere! Bisogna che gli altri prendano esempio da noi. Cerchiamo di fare anche buon viso a cattivo gioco con quelli della Cyprus. In fondo è un amichevole e magari sono ragazzi anche simpatici... Mi sembra che manchino solo Ellie e Ethan...
Insomma saremo gli Elfi Domestici del coro - sintetizzò in quel modo l'elenco di Cappie sui compiti che erano assegnati loro, sollevando mentalmente gli occhi al cielo all'accenno di dover sorridere. Le due ragazzine, infatti, sembravano più propense ad allagare l'auditorium con le loro lacrime piuttosto che illuminarlo con i loro sorrisi - Se poi riusciamo a capire quali sono i loro punti deboli e a usarli a nostro vantaggio tanto meglio...
Aggiunse con un sorrisetto sfrontato, per poi salutare Ethan Travis appellandolo con il soprannome che gli aveva dato in via amichevole e che continuava a usare con noncuranza: se era ancora tutto intero voleva dire che all'altro non doveva dare troppo fastidio.
Ciao GB ( in Jorghese stava per Gigante Buono ) - disse allegro, per poi avvicinarsi un po' a lui e sussurrargli - Ti affidiamo visino di pesca, cerca di tirarla su di morale.
Da quando i suoi ormoni si erano risvegliati, il portoghese aveva iniziato a guardare tutti con occhi diversi e in quel modo si era accorto [Intuito (P)=8] , forse non proprio a torto, che il modo in cui il Grifondoro si avvicinava e cercava la sua compagna di Casata andava al di là della semplice amicizia. Quello che non poteva minimamente sospettare era che il ragazzo si sarebbe messo a parlare nella lingua della piccola giapponesina.
Da quanto Ethan conosce il giapponese?
Credo dal giorno in cui ha visto Miyabi.
Mormorò Jorge, cercando di prendere la Tassetta per un braccio e allontanarla dalla coppietta, sopratutto perchè una delle ultime arrivate era proprio una delle persone che gli era mancato di più durante i giorni di sospensione.
Menina questa si che è una bellissima sorpresa.
Salutò quindi Elbeth, fermandosi di fronte a lei e sorridendole divertito, per poi farsi da parte e permettere anche a Cappie di salutarla se avesse voluto. Le mani in tasca gli prudevano dalla voglia di avere un qualche contatto con la piccola Grifa, anche solo una pacca su una spalla o una stretta di mano, ma vista la reazione di prima di Miyabi decise che forse era meglio trattenersi: quello non era proprio il momento di collezionare il suo primo ceffone. Purtroppo non ebbe il tempo di dire altro alla Grifondoro visto che subito dopo Monique richiamò la loro attenzione.
Avvicinatevi tutti, per favore. Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro.
Quindi occhi e orecchie aperte sorellina. Abbiamo un'intera giornata per capire tutto di loro.
Sussurrò a Cappie, facendo in modo che anche Elbeth lo potesse sentire perchè si sapeva che sei occhi erano meglio di quattro.
Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata?
Jorge scattò immediatamente sull'attenti a quella frecciata neanche troppo velata, indurendo lo sguardo e stringendo le mani a pugno. Se anche solo per un momento l'idea di potersi riabilitare agli occhi della sua Capa avesse sfiorato la sua mente di adolescente, con quelle parole la VicePreside l'aveva spazzata via definitivamente. Per un attimo il portoghese si chiese a che pro comportarsi bene quando nessuno in quella stanza si aspettava nulla da lui se non guai a ripetizione. Spostò quindi lo sguardo prima a destra, dove il rosso vergogna della Tassa risaltava sulla sua pelle solitamente candida, e poi a sinistra, sul viso concentrato della Grifa, e sospirò. Forse alla fine c'era davvero qualcuno per cui valeva la pena fare il bravo. Diede quindi una leggera spallata alla sua sorellina e qualora lei avesse sollevato il viso nella sua direzione, le avrebbe fatto l'occhiolino, un modo come un altro per farle capire che era dalla sua parte in ogni caso.
Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro? Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
L'ultima minaccia suonò inutile alle orecchie del portoghese: quello che interessava a lui in quel momento non era il Coro nè la Cyprus ma assicurarsi che nulla e nessuno turbasse la sua sorellina. Annuì quindi a quelle parole, dando segno di averne compreso le implicazioni, per poi ricambiare il sorrisino timido di Cappie sollevando un sopracciglio con fare ironico, come a dire Pensi davvero che potrei cacciarci nei guai ora?. Poi, infilando ancora più a fondo le mani nelle tasche dei pantaloni, si avvicinò alla sua Capa, gli occhi curiosi puntati contro la porta dell'Auditorium.
Quelli che varcarono quella porto pochi secondi dopo erano, agli occhi di Jorge, il classico esempio di snob babbani, figli di papà che si credevano padroni del mondo solo per via del loro nome o forse, in questo caso, per via della nomea della loro scuola. Allora loro come si dovevano sentire, dei re e delle regine in duelli e strategie, visto che Hogwarts aveva battuto ben due delle cinque migliori scuole magiche del Mondo Magico?
Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla! La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Se li portano davvero bene i loro settant'un anni...
Commentò Jorge, divertito, tenendo le spalle dritta e un tono di voce bassissimo, così che solo Cappie e chiunque altro si fosse trovato dall'altro parte accanto a lui. La battuta era abbastanza chiara, era la scuola a essere la campionessa indiscussa non quei fighetti che stavano sfilando davanti a loro, anzi probabile che alcuni non avessero mai gareggiato ancora. In ogni caso, valutazioni etiche e morali a parte, Jorge era pur sempre un ragazzino di quattordici anni in piena crisi ormonale e vedersi sbattere in faccia tutte quelle curve non lo lasciava del tutto indifferente, sopratutto considerato che le sue compagne di scuola aveva tutte più o meno un gusto più sobrio nel vestire.
Merlino ci credo che vincono da cinquant'anni. Se le loro femmine hanno sempre messo in evidenza quelle bocce sfido qualunque giudice ad aver ascoltato anche una sola nota.
Si ritrovò a pensare il delfino, e fortuna che la sua Capa era distratta a parlare con la Direttrice americana se no non avrebbe avuto bisogno di usare la Legillimanzia su di lui per comprendere al volo a cosa stesse pensando. Curioso di assistere all'incontro tra ex compagni di scuola, Jorge fece un passo in avanti, rimanendo subito dopo ghiacciato dal mare di cattiverie che l'oca bionda e sguardo di triglia stavano rivoltando addosso ad Ariel. Come diavolo pretendeva la loro Vice che loro mantenessero la calma e dimostrassero di avere classe quanto quei cosi sparavano sulla crocerossa babbana?
Strinse i pugni all'interno delle tasche dei pantaloni con tanta forza che per un attimo temette di poter spezzare la propria bacchetta, pronto a correre in soccorso di Ariel che, da come teneva gli occhi bassi, aveva proprio l'aria di una che stesse per avere una crisi di pianto. Due furono le cose che lo trattennero, la paura che la sua Capa lo avrebbe schiantato ancor prima di percorrere metà strada e la consapevolezza che Zephyrnon sarebbe rimasto con le mani in mano. Non gli era sfuggito il dolcino che aveva offerto alla Grifa e che denotava quanto meno un minimo di interesse, quindi non avrebbe permesso a nessuno di farla piangere, o almeno era quello che il portoghese si augurava.
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno… Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Almeno lui è naturale.
Altro sibilo da parte di Jorge, altra piccola insinuazione sempre pronunciata a bassa voce, sui fisici palestrati degli americani che, per quel che ne sapeva lui, potevano anche essere frutto di steroidi babbani o di pozioni rinvigorenti al limite della legalità.
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
L'unica battuta che lo lasciò del tutto indifferente in quel mare di insulti fu proprio quella che rivolsero a lui. Si era sentito dire di peggio nella sua breve vita e poi perchè negare che ormai aveva combinato così tanti guai che i suoi trascorsi da bulletto dovevano per forza di cose appartenere al passato? Ma se a Jorge quelle parole non gli avevano fatto alcun effetto, lo stesso non si poteva dire di Cappie la quale stava letteralmente fremendo al fianco del suo fratellino.
Ehi ma che problema avete!?
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Non è ancora detta l'ultima parola...
A quella seconda uscita di Cappie Jorge pose una mano sulla spalla della ragazza e se ci fosse riuscito, avrebbe stretto la presa con forza per provare a tranquillizzarla per poi fare un altro passo avanti verso gli sfidanti.
Wow... la mia fama si è estesa fin oltreoceano - esclamò quindi a voce alta, le mani ancora in tasca, dondolando in una posa rilassata sui talloni - Chissà se ho anche dei fan.
Aggiunse con un leggero brillio negli occhi, mentre la voce di Elbeth ironica e dolce come piaceva a lui sembrava dargli man forte.
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts...... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
Forse dovrei mostrare loro anche un po' di buone maniere portoghesi...
Mormorò divertito il delfino, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni la sua bacchetta ed evocando un enorme foulard colorato.
Un piccolo dono di benvenuto - disse quindi coprendo la distanza che lo separava da Regina, porgendole quell'oggetto che così tanto stonava con l'abito di classe che indossava la bionda - Il nostro Castello è pieno di spifferi, non vorrei che un banale raffreddore ti potesse impedire di mostrarci tutte le tue qualità - e se lei non avesse preso il foulard Jorge si sarebbe limitato a posarlo su uno dei braccioli lì vicino per poi, senza invadere lo spazio/privacy dell'americana, sporgersi con il busto leggermente in avanti, gli occhi adesso spudoratamente incollati al decoltè ben visibile dell'altra e non più sui suoi occhi - anche se qualcuna forse sarebbe il caso di risparmiarla per i giudici.
E così dicendo, si sarebbe raddrizzato per poi fare alcuni passi indietro e tornare vicino alle sue amiche, un sorrisetto sfrontato a illuminare il suo viso.
Ehi Vergil - avrebbe detto per attirare l'attenzione del Tassobello su di sè - Non mi avevi detto che anche il gelato è Tuttiigusti+1... Forse dovresti dirmi come fare a riconoscere il pistacchio dal vomito.
Era una battuta che probabilmente avrebbero capito solo lui e il Tassorosso, frutto di una conversazione tra uomini avvenuta tempo prima e che era rimasta molto impressa nella memoria di Jorge. E chissà se quelle parole avrebbero aiutato, inconsapevolmente, il ragazzo più grande a resistere alla tentazione di Noel.
Avvicinatevi tutti, per favore. Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro. Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata? Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro?
Cinquant'anni erano parecchi, questo Ty lo doveva ammettere, ma non era un buon motivo per sentirsi inferiori a loro. Monique Vireau, la Coordinatrice, mostrava un fuoco negli occhi come poche altre volte gli era capitato di osservarla. Forse nemmeno nello scontro con i draghi si era mostrata così agguerrita, con la sola differenza che adesso lo nascondeva benissimo mentre tra i giardini della scuola tirava incantesimi come una dannata. Avrebbero fatto una figura standard, a suo avviso. Nessuno lì era capace di sapersi gestire nel modo adeguato, troppi giovani, probabilmente per questo la Vice si era prodigata di raccomandarsi all'attimo, per tamponare il tamponabile, in vista dell'arrivo dell'allegra e vincente compagnia. L'ex Drago, anzi, il Drago, sempre e per sempre, incrociò le braccia al petto, annuendo lentamente, lanciando nel contempo un'occhiata ad ogni membro del gruppo, come a voler dire che se non avessero fatto quanto detto se la sarebbero vista anche con lui. Scosse la testa facendo vibrare le ossa del collo, constatando che di lì a breve avrebbero fatto ingresso trionfale gli americani. Così fu, difatti. Circa due minuti dopo che Monique aveva parlato, li fece mettere in riga, allo stesso tempo, le porte del grande Auditorium si spalancarono e un fiume di damerini con a capo una bionda con la faccia zoc***a si mostrarono in tutto il loro "splendore".
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla! La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Un altro poco? Basta il modo in cui si sono vestiti, sembrano usciti da Vanity Fair... Maschi compresi.
Non poté non trattenere un mezzo sorriso sarcastico a quelle parole, evitando di ricordare con un sottile tono di voce alla Coordinatrice del coro avverso che era buona educazione salutare anche gli altri membri e non solo chi ne era a capo, memore delle parole della Vireau. Fu così che iniziò la sequela di presentazioni, a coppie, di quel gruppo quasi da telefilm babbano, estremamente finto e per altro, noioso. Gli occhi di Clarissa brillavano di entusiasmo e ammirazione per i propri pupilli, allo stesso modo di una vecchia settantenne che mostra l'argenteria alle amiche per la quattordicesima volta, quindi come si guardano dei trofei, degli oggetti, non delle persone, non degli artisti. Ma quelle erano solo sue considerazioni, forse si stava sbagliando e non gli interessava approfondire la questione. La cosa certa invece, era che a giudicare dalle loro facce, quelli lì si sentivano davvero 'sto c***o, ciò che più a Typhon Seal faceva irritare.
Ashley Russel, sesto anno, Casata di Orsobruno, e Kevin Taylor, quinto anno, Casata di Aquilarossa.
Mi raccomando la prossima volta mettine altri cinque di push-up e tu... Chi ti ha insegnato quella posa figa? Topolino?
Barbara Despey, settimo anno, Casata di Squalobianco, e Jake Sage, sesto anno, Casata di Orsobruno.
Quanti pappagalli hai scuoiato per quel vestito bella mia? Uhm, meno male, uno che sembra davvero ad un incontro informale.
Charlie Mitchell, ottavo anno, Casata di Aquilarossa, e Sam Riley, settimo anno, Casata di Squalobianco.
Faccino da brava ragazza, chissà se è lo stesso anche sotto le coperte... Eccone un altro che ha ordinato i vestiti da Tiffany, quante capre ti hanno leccato la testa per tenerti su i capelli a quel modo?
Regina Jones, settimo anno, Casata di Squalobianco, e Devo Nightmare, settimo anno, Casata di Aquilarossa.
Oh... Niente male ragazza mia, sarà solo un nome o anche un dato di fatto? A te non ti commento, ci ha già pensato ampiamente madre natura...
Ed infine i miei veterani… Noel Tahte, ex Casata di Squalobianco, e Brian Donnell, ex Casata di Orsobruno.
Porca t***a! Quelle non sono tette, sono palloni aerostatici! E anche dal collo in su niente male, beato chi ti si...... Questo qui ha la faccia da stronzetto, non mi piace.
Una volta commentati mentalmente tutti quanti i membri della Cyprus, Typhon schioccò la lingua al palato decisamente stanco di continuare a stare fermo lì, come una statua di cera, non comprendendo se ci fosse ancora qualcosa da fare oppure se ne potessero andare di lì. In fondo dovevano rimanere lì in istituto quanto? Ancora una settimana abbondante? A posto, ci si vedeva per i corridoi e tanti saluti. Ma no, le sorprese non erano finite lì, anzi, la situazione andò peggiorando non appena Clarissa scelse di prendere da parte la Coordinatrice di Hogwarts e la sua Vice in modo, forse, da permettere ai suoi adorabili pargoli di pascolare liberi per il prato dell'Auditorium e iniziare a sputare me**a addosso ad ognuno di loro, salvo pochi esclusi... E tra quegli esclusi... Lui non c'era.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie… Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Delicati...
Speriamo di no, era l’unica cosa vagamente decente della sua figura, povera stracciona…
Chissà quanto ti è costato farti togliere tutta la ciccia in eccesso, i tuoi genitori si sono venduti casa?
Secondo me hanno fornito tutto il grasso alle famiglie babbane più povere, sai per quanto ci potrebbero campare con quello?
Stavano davvero esagerando, sbizzarrendosi alla grande nei confronti di Ariel che in tutta risposta emotiva, non riusciva a trattenere dei lacrimoni enormi, completamente motivati. Non sapeva che fosse stata in sovrappeso nel passato, ma quello era l'ultimo dei problemi, visto che le persone cambiano esternamente, ma difficilmente all'interno hanno gli stessi risultati, prova palese in quel caso fu la reazione della Grifondoro che anche se miglioratasi, non aveva fatto molto allenamento sulle difese mentali e del cuore, ricevendo una freccia in pieno petto ad ogni battuta e ad ogni risatina idiota. Sapeva che c'erano persone come Zephyr e come Vergil che di sicuro avrebbero saputo come rimediare per difenderla, e per quanto anche lui si sarebbe voluto unire alla barriera, era meglio che si preoccupasse di contenere lo spirito selvaggio che gli stava crescendo dentro ad ogni frase pronunciata dagli americani. Strinse il pugno e portò due dita sugli occhi respirando controllato, ignorando la sceneggiata di Noel nei confronti del Tassorosso e la conseguente risposta che Cartwright avrebbe potuto dare in seguito ad un simile gesto plateale. Ciò che invece non poté proprio evitare perché diretto verso di se, fu lo sfottimento da parte del diplomato Brian che non contento di aver attaccato la colombiana, scelse come successivo obiettivo proprio l'ex docente di Erbologia e Prefetto di Dragargenteo. Pessima scelta.
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno… Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Quand'è stata la prima volta che ho sentito una battuta simile? ... Ah si: primo giorno di scuola, Settembre 2098.
Fece un mezzo sbuffo divertito, ancora con gli occhi chiusi e le due dita appoggiate sopra, alzando le spalle scuotendo la testa. Poi lentamente tolse la mano, posando le iridi scure sul ragazzo così tanto in vena di risate e rise altrettanto, in una palese presa in giro.
Ah dici questi? No no, vedi... Normalmente sarebbero neri, ma si tingono a causa di una strana reazione provocata dal sangue dei pivelli quando ci schizza sopra, si dai, hai presente di chi sto parlando no? Quelli ai quali piace sfottere quando hanno la balia alle spalle a parargli il sederino... Magari ne conosci qualcuno...
Un sorriso molto più sadico al termine delle proprie parole, dopo di che, facendo un passo avanti verso Brian, il volto divenne immediatamente serio, truce, di quelli che si capisce benissimo che lo scherzo è finito... Di quelli... Alla Typhon Seal, per intenderci. La voce bassa, sussurrata e graffiante, aggressiva, come un Drago pronto a sputare fuoco ed incenerire qualunque cosa.
Trova le palle di venirmi a dire le stesse cose fuori di qui, io e te da soli... E magari ne riparliamo... Tipo tosto.
E dicendo questo, strinse il pugno facendo scrocchiare la nocca, in chiaro segno intimidatorio, prima di tornare al proprio posto. [Tal. Fisico 18]
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Non è ancora detta l'ultima parola...
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
Forse dovrei mostrare loro anche un po' di buone maniere portoghesi...
Forse dovremmo alzare i tacchi e andarcene, mollandoli qui come quattro poveri str***i, tsk!
Non disse nulla in aggiunta, limitandosi ad osservare Jorge regalare una sorta di sciarpa alla biondina esaltata, Caroline Priscilla mostrare i suoi piccoli artigli ed Elbeth parlare dissimulando abbastanza decentemente una presa in giro elegante e velata. Con assoluta nonchalance, Ty si volse, dando le spalle al gruppetto, proseguendo dritto fino alle poltroncine sulle quali prese posto in modo non troppo educato, allungandosi e portando le braccia dietro il capo, aspettando che la conversazione tra le Coordinatrici si concludesse. Non sapeva quanto tempo ancora avrebbero dovuto passare lì dentro, la cosa certa però, era che si augurava che dovesse essere davvero molto poco.
Ary Ary... Perché non sei qui anche a tu? Mi sarebbe piaciuto vederti demolire tutti in blocco nella metà del tempo che ci hanno messo loro a demolire uno solo di noi... Aaaahhh mi tocca godere di tutto il divertimento da solo, amore mio!
Altri ragazzi continuarono ad arrivare, tutti i componenti del coro mancanti e i musicisti, dietro di loro: Miyabi salutò tutti con un piccolo cenno del capo, ma sorridere, quello le veniva estremamente difficile; solo con uno, Vergil, la ragazzina riuscì ad alzare gli angoli delle labbra in quello che, un sorriso, lo ricordava molto, ma durò solo pochi secondi. Quel modo di fare del Tassorosso, comunque, non rendeva nella mente della Grifondoro del tutto palese il fatto che lui sapesse, perché si era sempre comportato dolcemente con lei, anche prima della tragedia che l'aveva colpita, ancor prima di entrare nel coro, in effetti; certo, ricevere un dolce da lui durante l'Estate poteva essere un chiaro segnale, ma non le aveva detto nulla riguardo ciò che era successo, e tanto bastava per non farle desiderare di approfondire il discorso.
Be'...il nostro compito è sistemare l'Auditorium e dietro le quinte...
La voce di Cappie la scosse, riportandola alla realtà, e dunque gli occhi viola ma spenti della Stevens tornarono a posarsi su di lei, alternando lo sguardo da lei ad Jorge.
Poi, fare in modo che tutti abbiano ciò che serve loro...Mantenere alto il morale della squadra e soprattutto...sorridere, sorridere e sorridere! Bisogna che gli altri prendano esempio da noi. Cerchiamo di fare anche buon viso a cattivo gioco con quelli della Cyprus. In fondo è un amichevole e magari sono ragazzi anche simpatici... Mi sembra che manchino solo Ellie e Ethan...
Sorridere...
Mormorò Miyabi, osservando come la Tassetta stesse alzando con le dita gli angoli delle sue labbra per mostrare quello che, all'effettiva, doveva essere un sorriso d'incoraggiamento: lo sguardo penetrante della giapponese si alzò lievemente, fermandosi negli occhi della compagna per qualche istante, come se stesse giungendo a chissà quale conclusione importante.
Sei molto più forte di me.
Quella fu la suddetta conclusione, a cui non ci fu molto altro da aggiungere: era un dato di fatto più che una considerazione personale, almeno dal punto di vista di Miyabi che invidiava la forza con cui Caroline Priscilla stava affrontando la sua difficile situazione; subito dopo Vergil, l'altra persona che riuscì a strapparle un moto di vita fu Ethan Travis, ma visto che aveva passato tutta l'Estate con lui, a casa dei suoi genitori, di certo non era così strano. Un debole e pallido sorriso, forzato, ovviamente, ma voluto, si fece strada sul viso della giapponese proprio mentre Jorge e Cappie si allontanavano, lasciando lui e lei da soli: e la sorpresa che il Grifo le fece, inaspettatamente visto che fino a poco tempo prima conosceva solo qualche parola e poche mezzi frasi nella lingua madre di lei, ebbe il potere di farla commuovere.
Kon'nichiwa purinsesu... Anata wa kesa, hijō ni yoku fuku o kite iru, anata ga shitte iru? Watashi ni sonoyōni hanasu koto ga dekiru, watashi wa anata no kigen o akirameru koto wa arimasen... Yuiitsu no koto: Shibashiba hajime machigatte iru baai, watashi wa mōshiwakearimasenga, watashi wa mada manabu koto ga takusan arimasu!
(Ciao principessa... Ti sei vestita benissimo questa mattina, lo sai? Con me puoi parlare in questo modo, non ti farò rinunciare alle tue origini... Unica cosa: scusami se spesso all'inizio sbaglierò, ho ancora tanto da imparare!)
L'aveva imparato per lei, per permetterle di parlare ancora la sua lingua nonostante l'aver perso tutta la sua famiglia... avrebbe voluto scoppiare in lacrime per il dolore e, al contempo, per la gioia di avere accanto una persona come lui: in quel momento, le vennero in mente le parole che Kayleen le aveva rivolto quella sera, al portico, il fatto di avere accanto a sé degli amici preziosi, che non sarebbero mai stati come la sua famiglia, certo, ma erano comunque un sostegno importante per lei. Fu in quell'istante, che Miyabi capì che era vero, e che non era sola.
Shinpaishinaide, anata wa hijō ni yoidesu. (Non ti preoccupare, sei bravissimo.)
Mormorò dunque in sua direzione, gli occhi lucidi per la commozione: dovette però ricacciare indietro le lacrime, perché il momento fatidico era giunto, e la Vireau aveva appena richiamato tutto il coro intorno a sé per dare loro alcune disposizioni subito prima dell'ingresso della Cyprus.
Avvicinatevi tutti, per favore. Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro. Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda. Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata? Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro?
Non fece molto caso alle parole di Monique non perché non fossero importanti, ma perché semplicemente non credeva che qualcuno sarebbe stato così stupido da attaccare briga con gli avversari di fronte a lei, nemmeno persone moderatamente impulsive come Jorge, Cappie o Typhon; anzi, il Drago da quando lavorava per la Vilvarin sembrava molto più pacato e saggio del solito, vista anche l'occhiata ammonitrice che lanciò ai presenti, quindi evidentemente non c'era nulla di cui preoccuparsi.
Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
Si mise in posizione, apatica com'era stata fino a quel momento, gli occhi bassi verso il pavimento: non era curiosa di conoscere gli avversari, e quando questi fecero il loro ingresso, la giapponese si premurò solo di dare un'occhiata alla loro Coordinatrice, visto che tanto loro sembravano ben intenti a non rivolgere loro nemmeno uno sguardo.
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla!
Sentì solo metà di quello che successe dopo, non perché avesse problemi d'udito, ma perché una parte di sé non si trovava lì, bensì era persa altrove, immersa nei suoi pensieri; registrò gli insulti ad Ariel ma a differenza degli altri non intervenne, non reagì né cercò di ribattere alle cattiverie con sarcasmo ed ironia, un po' perché non ne era capace ed un po' perché, in cuor suo, non le importava. Alcune persone erano cattive, come chi aveva ucciso i suoi genitori, il mondo non era sempre tutto rose e fiori e poteva capitare di soffrire, lei lo sapeva bene: ma Ariel aveva dalla sua l'affetto di persone come Vergil o il Prefetto Corvonero, Zepyhr, ed era sicura che almeno uno dei due l'avrebbe strenuamente difesa.
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
Solo quando gli insulti dei ragazzi della Cyprus toccarono Ethan, qualcosa scattò nella giapponese: nessuna frase ad effetto in realtà, nessuno sguardo omicida, ma ci fu qualcosa in lei che la spinse ad andare oltre lo stato d'apatia che stava sentendo internamente da settimane, spezzato soltanto dal dolore che le inondava il cuore con raffiche improvvise e strazianti; allungò la manina piccola, più magra del solito visto che mangiava molto di meno, una cosa di cui anche Kayleen si era accorta, e andò a cercare quella molto più grande del Grifone per stringerla, come a volergli infondere coraggio, come a volergli far capire che non doveva dare peso a quelle parole, perché c'era lei con lui. Un po' strano forse che fosse Miyabi a sostenere l'amico e non il contrario, ma nella mente della Stevens non aveva importanza, perché lui, come poche altre persone, rappresentava tutto ciò che era rimasto della sua famiglia.
Appena era entrata, molto pallida e tesa, ad accoglierla, oltre ai colleghi musicanti gia presenti, una professoressa Vireau con un sorriso dolce e gentile sulle labbra.
Vedere la Coordinatrice Artistica del coro così tranquilla – almeno in apparenza – aiutò Brianna a dominare le proprie paure... e poi, in fondo, non era ancora la gara vera e propria, era solo la presentazione, avrebbero semplicemente conosciuto gli appartenenti al coro della Cyprus e nient' altro... a che pro essere agitati? E soprattutto, se era agitata solo per conoscere, come ci sarebbe arrivata al giorno della gara?
Era molto meglio non pensarci, per la giovane strega, e vivere il momento come meglio le veniva, cercando comunque – come sempre quando si trattava di musica, o di qualsiasi altra cosa a cui teneva – di dare il massimo di se stessa.
Subito dietro di lei entrò il prefetto corvonero, Zephyr, che salutò con un cenno il gruppetto di ragazzini più giovani – alla quale si stava unendo anche lei – formato da Caroline Priscilla, Jorge e Miyabi... quest'ultima sembrava particolarmente giù di morale da un po di tempo, ma la giovane strega non sarebbe mai riuscita a fare il collegamento tra la strage di Enoshima e la giovane grifa, dal momento che le due ragazzine non si conoscevano poi molto... l'unica cosa che aveva sperato - quando aveva letto l'articolo sulla strage – era che non fosse l'isola di provenienza di mamma, le aveva anche spedito un gufo per chiedere, ma non aveva ancora ottenuto risposta a quella domanda, e tutto sommato se lo aspettava... mamma non parlava mai di ciò che era stata la sua vita in Giappone, ne dei suoi genitori, se aveva fratelli, sorelle, zii... nulla di nulla, nemmeno mezza parola con le sue due figlie della sua vita prima di conoscere papà e trasferirsi successivamente in Italia.
Brianna rispose al cenno del Corvonero e, poco dopo Zephyr entrò anche Elisabeth
Buongiorno ragazzi.
Ciao Ellie
la salutò Brianna, che si stava pian pianino tranquillizzando, dal momento che si trovava assieme alle persone di sempre, ai musicanti con i quali condivideva la stessa passione.
Con il successivo arrivo di Ethan Travis, i musicanti erano tutti presenti. Lo osservò dirigersi verso di loro, in particolare verso Miyabi e parlarle in... giapponese? Era giapponese quello? L'aveva imparato per far piacere alla giovane grifa o lo sapeva già di suo? Domande che si rincorsero per un attimo nella mente della giovane strega, prima di fare mente locale sul luogo in cui si trovava.
La voce seria e ferma della Vicepreside si fece udire qualche istante piu tardi
Avvicinatevi tutti, per favore
Brianna fece quanto era stato detto, avvicinandosi alla francese e sentendo come, in quel frangente, l'ansia stesse di nuovo iniziando a salire
Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro.
Annuì la giovane Brianna, alle parole di Monique Vireau
Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda.
Qualsiasi cosa succeda?
Si chiese mentalmente Brianna... cosa sarebbe dovuto succedere perchè la donna parlasse di rispetto e superiorità? Le era noto, infatti, come la Vireau su certe cose non scherzasse affatto.
Aggrottò la fronte, mentre una spolverata di preoccupazione a quelle parole si andava ad aggiungere all'ansia già presente
Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata?
La ragazzina annuì, mentre osservava come Monique avesse soffermato lo sguardo, a quelle ultime parole, verso Cappie, Jorge, Vergil e Typhon.
Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro?
Annuì nuovamente, la giovane strega, ma...
e se facessi vergognare la Vireau perchè non mi ricordo le parole del testo?
Fece un respiro profondo e scosse la testa, quasi a voler scacciare quell'ultimo pensiero, se partiva con quell'idea era quasi probabile che sarebbe successo... doveva essere positiva... era brava, il fatto che facesse tutt'ora parte del coro diretto da Monique Vireau doveva pur significare qualcosa, e Brianna sapeva bene che la Vice l'avrebbe sbattuta fuori seduta stante se non l'avesse ritenuta in grado di far fare bella figura alla scuola... se era li in quel momento, un perchè di sicuro c'era.
Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
La ragazzina fece come le era stato detto, trovandosi accanto a Jorge, il suo compagno di casata, osservando quindi la porta dalla quale sarebbero entrati gli sfidanti del coro di Hogwarts. Non dovette attendere a lungo, la porta si aprì ed entrarono quelli della Cyprus... fu un ingresso in grande stile, quasi come se si sentissero già dei vincitori; davanti a tutti quella che quasi sicuramente era la loro Direttrice Artistica, una donna bellissima ed elegantissima, e dietro gli appartenenti al coro.
La donna salutò la Vireau, tendendole la mano, e subito dopo, anche Estelle, la loro vice da quando Alexis si era diplomata.
Brianna osservò estasiata lo scambio di battute tra le due donne bellissime, Clarissa e Monique, ma le successive parole dell'Americana fecero aggrottare di nuovo la fronte alla ragazzina, come al solito un po ingenua.
La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Se li portano davvero bene i loro settant'un anni...
la battuta di Jorge la fece sorridere, ma... Perchè quella frecciatina da parte della direttrice artistica della Cyprus? Che senso aveva?
Hai ragione Jorge – sussurrò appena di rimando al portoghese
Osservò la reazione della loro Direttrice Artistica alle parole di quella Clarissa-qualcosa, annuendo impercettibilmente se questa non avesse dato segno di essere turbata e, forse, iniziando ora a capire cosa avevano significato quelle parole iniziali di Monique, quel “qualsiasi cosa succeda”, ma di sicuro non era preparata a quello che sarebbe accaduto di li a poco.. la sua indole buona e forse ancora un po ingenua non avrebbe mai potuto aspettarsi tanta cattiveria gratuita.
Iniziò la sfilata degli studenti della Cyprus... tutti elegantissimi, bellissimi ed assolutamente sicuri di se stessi, con un espressione in viso che sembrava quasi dire “siete solo dei pezzenti, vi stracceremo”
Brianna li osservò, uno ad uno, cercando di imprimersi bene nella memoria i loro nomi... una su tutti le rimase impressa in modo particolare... Barbara Despey... una ragazza che a Brianna parve bellissima, con un vestito sgargiante ed un portamento che... beh, avrebbe voluto averlo lei, un portamento del genere!
Non appena la loro sfilata finì, Clarissa, Monique ed Estelle si appartarono per parlare di cose loro, forse per decidere la data della sfida, forse per altri motivi “ da adulti” mentre loro facevano conoscenza con i ragazzi...
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Brianna stava per rispondere un “si!” entusiasta, non avendo minimamente colto la provocazione, ma non lo fece, bloccata dalle parole dell'altro della Cyprus
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie…
Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma…Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Brianna assistì quasi incredula a quella serie di insulti rivolti verso Ariel... l'incredulità della cosa la fece rimanere senza parole, quasi shoccata da una cosa del genere.
Oltre che verso Ariel gli insulti furono anche verso Vergil e Typhon... e per quanto Typhon a Brianna non stesse particolarmente simpatico, di sicuro non meritava quella serie di insulti... comunque fu in grado di rispondere per le rime al tizio che lo aveva provocato, e questo gli fece guadagnare diversi punti agli occhi di Brianna; Typhon sapeva il fatto suo, e non avrebbe permesso a nessuno di “mettergli i piedi in testa”.
Uno sguardo alla grifa, quella che era stata maggiormente presa di mira, le fece comprendere quanto quegli insulti le avessero fatto male... il viso abbassato, la mano portata rapidamente alla bocca... avrebbe voluto avvicinarsi a lei e dirle qualche parola di conforto, ma non era così tanto in confidenza con la prefetta rosso oro e quindi rimase al suo posto, iniziando però a provare sentimenti decisamente non positivi verso quei ragazzi.
Quando però presero di mira le persone che conosceva meglio, cioè Elisabeth e Jorge, gli occhi si ridussero a due fessure, no, decisamente quei ragazzi non dovevano permettersi di parlare male dei suoi amici
Fu Cappie a rispondere a tono per prima
Ehi ma che problema avete!?
Osservò orgogliosa la tassetta... aveva grinta, come sempre... non era certo come Brianna, sempre ai margini, sempre con la paura di esporsi, di farsi male, soprattutto di sbagliare.
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
Brianna ascoltò incredula, e solo allora capì il perchè di tutti quegli insulti... li temevano! Avevano paura di perdere il loro primato che custodivano da cinquant'anni!
Non è ancora detta l'ultima parola...
Sacrosante parole, quelle di Cappie! Anche Jorge, subito dopo le parole di Cappie, intervenne, e sembrò che non e a fosse presa per nulla, anzi...
Wow... la mia fama si è estesa fin oltreoceano Chissà se ho anche dei fan.
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
Ed infine anche Elbeth era intervenuta... la piccola grifa, seppur più giovane di Brianna, aveva decisamente molta più grinta e faccia tosta di lei... le parole erano gentili, ma il tono... Brianna sorrise ad entrambe le ragazze, aggiungendo a sua volta
Benvenuti ragazzi, siamo onorati di fare la vostra conoscenza
Anche il tono di Brianna era abbastanza sarcastico... no, tutta l'ammirazione che aveva provato inizialmente per questi ragazzi era sfumata a causa del loro comportamento
Forse dovrei mostrare loro anche un po' di buone maniere portoghesi...
Osservò Jorge estrarre la bacchetta, temendo che volesse fare qualcosa che andava contro ciò che aveva detto la Vireau
Jorge... non ne vale la pena
gli sussurrò... ma non riuscì quasi a finire a frase che il portoghese aveva già semplicemente evocato un foulard da regalare a Regina, e che stonava così tanto con il suo bel vestito...
Un piccolo dono di benvenuto. Il nostro Castello è pieno di spifferi, non vorrei che un banale raffreddore ti potesse impedire di mostrarci tutte le tue qualità
Jorge non aveva fatto nulla di male, un semplice dono di benvenuto, eppure il modo in cui l'aveva fatto... quella di Hogwarts si che era classe, parole e doni che, velatamente, miravano a far male.
Ehi Vergil Non mi avevi detto che anche il gelato è Tuttiigusti+1... Forse dovresti dirmi come fare a riconoscere il pistacchio dal vomito.
Non comprese la battuta di Jorge diretta verso il prefetto dei Tassi, guardò un attimo il portoghese con aria interrogativa, ma poi il movimento di Glaedr – sulla sua spalla – le fece distogliere gli occhi dai suoi amici musicanti e da quelli della Cyprus, per posare lo sguardo sul suo cucciolo... e probabilmente fu la mossa più sbagliata che potesse fare in quel contesto perchè così facendo avrebbe dato modo, a chiunque la stesse guardando, di notare anche il cucciolo, cosa di cui nessuno – almeno apparentemente – aver fatto caso.
Elisabeth notò lo sguardo che le aveva lanciato la Vice Preside un attimo prima di parlare con la sua vice nonché infermiera della scuola.
Ottimo è l’unica che si è accorta del mio problemino.
Pensò la ragazzina grata alla donna per non aver detto nulla di fronte ai presenti.
Ciao Ellie.
Ciao Bri, tutto bene? Ciao Glaedr.
Rispose Elisabeth salutando l’amica ed accarezzando la testolina del cucciolo della Delfina.
Avvicinatevi tutti, per favore. Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient’altro. Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda.
Perché la Vice Preside ci chiede di dimostrarci superiori qualsiasi cosa succeda? Cosa sa della Cyprus che noi ignoriamo?
Questa erano solo alcune delle domande che Elisabeth si fece ascoltando quello strano discorso.
Hogwarts non vincerà da cinquant’anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata? Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo… è chiaro?
Chiarissimo.
Pensò la Serpe, rispondendo alle domande che aveva posto la Vice Preside poco prima. Lentamente la campana della Torre Nord, suonò le 10.30, era giunta l’ora dell’incontro con la Cyprus.
Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siete pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.
Velocemente Elisabeth prese posto nel semicerchio richiesto dalla Vice Preside e la Serpe diede iniziò alla sua performance - [T/A= 14 + 5/20 = 19] – viso impassibile e sguardo più freddo di un iceberg, tanto per far sentire gli ospiti a proprio agio.
Bisogna dire che sanno come attirare l’attenzione.
Pensò la Serpe fissando la Coordinatrice ed i ragazzi della Cyprus tirati a lucido, per un semplice incontro erano un po’ troppo eleganti per lo meno alcuni di loro.
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola,siamo onorati di esser qui. E lei dev’essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau … felice di conoscerla!
Il piacere non è reciproco.
Pensò la Serpeverde incrociando le braccia sul petto. Era chiaro la ragazzina non voleva avere nessun tipo di contatto con quei ragazzi, non si fidava di loro e non avrebbe fatto nulla per cambiare quell’atteggiamento.
La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
La Walker fissò la presentazione ed ogni volta che i ragazzi si mettevano in posa, doveva trattenersi dal ridere, sembrava che aspettassero la foto di qualche reporter, peccato che quelle smorfie erano del tutto inutili. Ma almeno aveva scoperto una cosa importante, erano vanitosi sia i ragazzi che le ragazze. Conclusa la passarella americana, la Walsh trascinò in disparte Monique ed Estelle, lasciando i suoi ragazzi a fraternizzare con i ragazzi della scuola ospitante, o almeno era questo che pensava Elisabeth.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts …
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie … Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual’era Regina? Non riesco proprio a ricordarlo …
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
Speriamo di no, era l’unica cosa vagamente decente della sua figura, povera stracciona …
Chissà quanto ti è costato farti togliere tutta la ciccia in eccesso, i tuoi genitori si sono venduti casa?
Secondo me hanno fornito tutto il grasso alle famiglie babbane più povere, sai per quanto ci potrebbero campare con quello?
Era difficile per Elisabeth rimanere in silenzio ed ascoltare gli insulti che gli americani rivolgevano alla Jiménez, ad ogni insulto che la Prefetta rosso-oro riceveva la ragazzina sentiva alimentare il fuoco della vendetta, voleva ripagare quelle nullità insulto per insulto, ma quello non era ancora il momento più adatto. Giunta al limite della sopportazione e la collera era sfociata in un incendio di grosse dimensioni, difficile da gestire se non impossibile, la Serpe cercando di calmarsi aveva alzato una manina e l’aveva messa davanti agli occhi, nella speranza di riuscire a calmarsi un po’. Peccato che quando sposto la mano e vide quelle che ritenne essere lacrime rigare il viso della Jiménez i suoi buoni propositi andarono a fare un giro molto lontano dall’Auditorium. Quelle lacrime avevano l’effetto di tante pugnalate per la piccola Elisabeth, ma invece di partire con gli insulti si limitò a ragionare, utilizzando la testa e non il cuore ed analizzando ogni più piccolo dettaglio di quanto era accaduto fino a quel momento.
Si sono accaniti in otto contro una ragazza sola. Le hanno detto tutte le cattiverie possibili ed immaginabili. Si sono fermati solo quando sono stati certi … Non è possibile.
Pensò la Serpe continuando con il suo ragionamento, forse era la presenza dell’anello - [Elaborazione 3 + bonus anello 2 + 12/d20 =17] – a farla ragionare prima di reagire.
Eppure sembra proprio quello che hanno fatto. Conoscevano il punto debole della Jiménez ed hanno fatto leva su quello per ferirla. Possibile che sia questa la loro tattica?
La mente di Elisabeth correva rapida, probabilmente era solo la fantasia di una ragazzina furiosa a farle credere di vedere quello che non c’era, ma una cosa era certa i musicanti della Cyprus non avrebbero avuto vita facile ad Hogwarts.
Ma guarda guarda chi abbiamo qui, Vergil Cartwright in persona! Sei riuscito a farti ammettere in un coro finalmente, o tuo padre ha dovuto pag--
Elisabeth osservò la sceneggiata in corso e lentamente si convinse che quella patetica recita fosse studiata a tavolino, certo erano cinquant’anni che la ripetevano, ma quella volta, qualcosa non era andato per il verso giusto.
Guardate ragazzi, ed io che pensavo che peggio di Cartwright non ci fosse nessuno… Hai avuto un brutto incidente con la candeggina da piccolo, o sei semplicemente sprovvisto di buon gusto?
Ah dici questi? No no, vedi... Normalmente sarebbero neri, ma si tingono a causa di una strana reazione provocata dal sangue dei pivelli quando ci schizza sopra, si dai, hai presente di chi sto parlando no?
La risposta del Dragargenteo era piaciuta moltissimo alla Serpeverde, o per meglio le era piaciuto il tono minaccioso che aveva utilizzato.
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
A quel punto Elisabeth non si trattenne più e scoppiò a ridere in faccia a Sage. La risata andò via via scemando e la Serpe si avvicinò sorridendo al ragazzo.
Orsobruno non dovresti prepararti per il letargo? Su caro, l’inverno è alle porte, non sia mai che ti trovi impreparato.
Lo punzecchiò Elisabeth continuando a sorridere, mentre il suo sguardo rimaneva freddo ed al tempo stesso minaccioso come la voce del resto.
Ehi ma che problemi avete!?
Replicò Cappie agli ultimi insulti della Cyprus.
Allora, siete pronti a farvi battere senza pietà?
La prima a rispondere alla domandata dell’americana fu ovviamente la Tassetta.
Non è ancora detta l’ultima parola…
Cosa ti da tanta sicurezza Jones? – chiese Elisabeth muovendo qualche passo verso la ragazza – Non penserai che ci lasciamo scoraggiare dalla vostra patetica performance di poco fa, non è vero? – chiese la Serpe minacciosa, ma al tempo stesso con un sorriso rilassato e tranquillo.
Continuò a sorridere ed osservò i suoi compagni dare il benvenuto agli ospiti, cosa che lei non fece volutamente. Gente come quella non meritava niente e non avrebbero avuto nulla dalla Serpeverde a parte qualche insulto ovviamente.
Insomma erano arrivati tutti quanti, nessuno escluso all'appello, la compagnia al completo. Vergil spostava saltuariamente lo sguardo su ogni membro del coro, sperando sul serio che fossero pronti a tutto. Per quanto quello fosse solo un incontro di presentazione, c'era da tremare all'idea che presto avrebbero visto gli avversari. Era quasi certo che la proposta di fare quella specie di pantomima di prologo con tanto di periodo della Cyprus dentro Hogwarts nei giorni successiva fosse venuta da Clarissa Walsh, la Coordinatrice degli avversari. Conosceva piuttosto bene le tattiche degli americani e sapeva che una tra le prima strategie in voga tra loro era quella di destabilizzare i contendenti sfruttando la propria bravura come elemento di scherno. Ricordava perfettamente quando quattro anni prima aveva visto la Musashi venire in visita da loro prima di una sfida per decidere la campionessa della coppa oceanica, e di come praticamente più della metà delle ragazze giapponesi il giorno della gara si rifiutarono di andare sul palco, distrutte psicologicamente. Naturalmente Vergil ipotizzava che la mentalità europea fosse meno fragile di quella orientale, ma quell'episodio gli rimase impresso nella memoria totalmente indelebile e sperava sul serio che la favola da incubo non si ripetesse anche ad Hogwarts. In tutto quel suo rimuginare sul passato e sugli spiacevoli eventi accaduti mentre lui non faceva ancora parte di un gruppo di musicanti, non si rese conto che Monique stava continuando il proprio discorso, specificando chiaramente che non desiderava alcun problema di sorta, nessuna reazione negativa, niente di niente, in qualunque caso. Forse anche lei si era informata degli avversari, o forse era semplicemente accorta nei confronti di qualunque evenienza, fatto stava che almeno in tal caso non ci volle il tassobello a dare certe spiegazioni e avvertimenti, ma ci pensò, come era anche giusto che fosse, la loro Coordinatrice, la migliore in assoluto, molto più di...
Professoressa Vireau! Clarissa Walsh, finalmente ci conosciamo di persona. Ho sentito tanto parlare di lei, è stimata anche nell’ambiente americano… mi permetta di ringraziarla ancora una volta per averci accolto nella vostra scuola, siamo onorati di essere qui. E lei dev'essere la Vice Coordinatrice, Estelle Moreau... felice di conoscerla! La prego, lasci che presenti a lei e al suo gruppo i ragazzi che ho portato con me… in fondo, essendo i campioni indiscussi da cinquant’anni, si meritano un pochino di visibilità, non crede?
Appunto, erano arrivati e onestamente Vergil credeva che fosse passato molto tempo da quando si erano ritrovati lì in riflessione. Le porte, una volta spalancate, rivelarono ogni facente parte della squadra americana, gente conosicuta ed altre totalmente nuova, che evidentemente Clarissa teneva in cantiere fino al momento dell'opportuna "fioritura" del talento. In mezzo a loro, tra quelle facce per lo più ricordate fin troppo, ce n'era una che Vergil Cartwright, per qualche strano caso del destino, sperava sul serio di non dover rivedere, ma che invece si trovò a guardarlo per primo facendogli aumentare i battiti cardiaci oltre ogni immaginazione. Capelli rossi e non più biondi, occhi sempre penetranti e affilati nello sguardo. Portamento da primadonna, malizioso e sensuale. Due meloni giganteschi sul davanti e slancio del corpo adatto a mantenerne la proporzione perfetta. E di chi altro poteva parlare se non di...
Ed infine i miei veterani… Noel Tahte, ex Casata di Squalobianco, e Brian Donnell, ex Casata di Orsobruno.
Fu come portare completamente a zero l'attenzione nei confronti di chiunque. Rimase soltanto lei e si sentiva un mezzo verme per quello. Come poter non guardarla? Come riuscire a non mostrarsi interessato al suo viso, al modo in cui la sua fisionomia e il suo essere erano cambiati e si erano modificati nel tempo, da ben tre anni prima. Lei era già una signorina al tempo del suo abbandono della Cyprus, ma adesso lui non era più il bambinetto di quasi 14 anni che si era dichiarato beccandosi in faccia una delle risate più clamorose mai sentite in Accademia. Lei aveva 19 anni, lui 18, quindi adesso le differenze si erano andate assottigliando sempre di più, fino quasi a scomparire, con la differenza unica che lei adesso poteva anche puntare ai 25enni, lui non si sapeva nemmeno tenere stretta la propria 18enne. Incredibile, il sorriso non era cambiato, l'espressione sicura, le labbra carnose, anche lo stesso profumo che sapeva emanare. Una vera ninfa tentatrice, uno splendore per lo sguardo e un totale rincretinimento per il cervello. Mentre il Cartwright si occupava di fare certe considerazioni, con la bocca semi-schiusa come un pesce lesso, nel frattempo le Coordinatrici si ritiravano per i propri cavoli e l'attacco della Cyprus aveva inizio in grande stile, cominciando proprio dall'anello più debole.
E così voi siete i famosi musicanti di Hogwarts…
Conosciamo qualcuno tra voi, vero ragazzi?
Altroché Charlie… Se non sbaglio questa bella signorina aveva un soprannome adorabile nella tua Casata… qual era, Regina? Non riesco proprio a ricordarmelo…
Mi pare “ippopotamo gravido”, Jake. Ma dovresti chiedere a lei la conferma… Ti ricordi come venivi chiamata nella tua ex scuola, Moby Dick? O insieme al grasso ti hanno aspirato anche il cervello?
La reazione di Ariel a quelle provocazioni e a quelle a venire fu quella che Vergil ipotizzava fin dall'inizio. Lacrime, lacrime incontrollate, seppur con tutta se stessa volesse evitare di mostrarsi così, mostrarsi incapace di reagire, di resistere. Nessuno del gruppo inglese le avrebbe fatto una colpa per quello, come potevano? Lei non c'entrava nulla, erano gli americani il vero cancro. Eppure, per quanto continuassero a parlare, per quanto continuassero ad insultare apertamente come dei maledetti, Vergil non riuscì a focalizzarsi effettivamente su tutta la questione fino a quando le parole non giunsero anche verso di lui. Quelle parole che, stranamente, furono interrotte e bloccate proprio da quella stessa persona che qualche anno prima non solo le avrebbe avallate, ma anzi, si sarebbe fatta una grossa risata come durante la dichiarazione d'amore dello stesso ex Tassorosso.
Ma guarda guarda chi abbiamo qui, Vergil Cartwright in persona! Sei riuscito a farti ammettere in un coro finalmente, o tuo padre ha dovuto pag--
Gli occhi passarono dal ragazzino a Noel, chiedendo silenziosamente il perché di un tale gesto. Naturalmente il diplomato era cresciuto, era diventato più serio, più capace di sapersi difendere e riflettere, ma per quanto conoscesse già quali erano di solito le manovre della Cyprus, in quel momento con la rossa di mezzo ad annebbiargli i sensi non riusciva a capire niente, non riusciva a captare la presa in giro anche di lei, credendo quindi che sul serio avesse voluto prenderne le difese. {Perspicacia 11} Non badò troppo alle provocazioni verso Typhon, in parte perché sapeva che era meglio che nei confronti del Drago quelli stessero zitti ed in parte perché stava ancora metabolizzando tutto. Riuscì a scuotere leggermente la testa e scacciare momentaneamente quei buoni pensieri sulla cantante di fronte a lui quando si accorse che quella guerra a parole stava proseguendo ancora e rischiava di andare per le lunghe, se qualcuno non avesse interrotto tutto.
Mi sa che non è l’unico strambo, Brian! Qui abbiamo un lampione con le braccia, uno zombie con gli occhi spiritati… e poi la piccola principessina sul pisello, il finto bulletto babbano… ce n’è per tutti i gusti!
Ehi ma che problema avete!?
Su, su Cappie. Mostriamo loro un pò di sana classe inglese. Benvenuti ad Hogwarts... eravamo proprio curiosi di conoscervi... la tanto decantata Cyprus...
Wow... la mia fama si è estesa fin oltreoceano. Chissà se ho anche dei fan.
Jorge... non ne vale la pena.
Ragazzi... Non credo che sia il caso, forse dovremmo lasciar perdere, dico sul serio... Io...
Ehi Vergil. Non mi avevi detto che anche il gelato è Tuttigusti+1... Forse dovresti dirmi come fare a riconoscere il pistacchio dal vomito.
Pistacchio? Vomito? Ma che... ?
Sul momento non comprese pienamente il valore di quella battuta, ma lo sguardo di Jorge lo aiutò ad inquadrare effettivamente quale fosse il suo intento. Stava fissando Noel, oltre che Regina. Forse aveva individuato lo sguardo da staccafisso che si era permesso come uno sciocco di mostrare all'intero gruppo poco prima, ed allora aveva scelto quella via "segreta" per aiutarlo a darsi una mossa, uno scossone, una ripresa più veloce. In effetti in mezzo a quell'oceano di battute e scambi velenosi lui era quello meno propenso a reagire come si doveva, ed era anche uno dei più grandi, uno di quelli che avrebbe dovuto supportare il suo gruppo in ogni modo, cercando di non mandare tutto in malora. Si portò una mano alla fronte, poi tra i capelli, scorrendo con le dita sentendosi già abbastanza sudato e incapace, inerme di fronte a quello scontro che rischiava davvero di portare a qualche penalità la propria squadra se anche soltanto un altro di loro avesse deciso di reagire ad una provocazione più pesante, perché sapeva che la Cyprus poteva fare molto più di così. Poi, quando cercò spontaneamente lo sguardo di Ariel per ricercarne un messaggio, una conversazione silenziosa, lei soltanto che poteva capire appieno il suo stato d'animo, si accorse di quello che stava davvero facendo: si stava rifiutando di proteggerli.
Fu come un'immagine che passò al rallentatore. Quella lacrima dagli occhi della colombiana cadde inesorabile, bagnando il terreno pregiato dell'auditorium. Quella lacrima invece che d'acqua parve fatta di sangue, il sangue che tutti le avevano spillato dal cuore senza ritegno. Si, certo, tutti meno che una, l'unica dell'altra squadra che si era rifiutata di partecipare a quei giochi pericolosi, e Vergil dentro di se fu felice di aver visto Noel per la prima volta cresciuta mentalmente, così tanto da non volersi far coinvolgere dall'idiozia altrui, anche se proveniva dai suoi colleghi di squadra. Prese un gran respiro, il Tassobello, abbassando il capo come a cercare dentro di se la maggiore concentrazione possibile, poi, iniziò a camminare, lento, fino ad arrivare al centro, tra i suoi amici e i suoi ex compagni di scuola. Diede le spalle alla Cyprus e tutto il suo sguardo più comprensivo, serio e... Si, forse anche maturo possibile, venne rivolto al suo team, un team in cui credeva, un team che rispettava, un team che reputava mille volte migliore e superiore di quell'altro... Si, sempre salvo Noel. Alzò le mani, indicando silenzioso ai ragazzi di calmarsi, di non agitarsi, guardando con maggiore intensità Caroline Priscilla, poi Elbeth, Elisabeth, il portoghese più simpatico che ci fosse ed anche Typhon e Zephyr. Scosse il capo verso ognuno di loro, socchiudendo gli occhi, per dire in modo semplice un "Non reagite, non date loro soddisfazione, non ce n'è bisogno, possiamo essere superiori e lo sappiamo". Dando attenzione anche a Brianna le fece segno di non mostrare troppo il suo animaletto, dopo di che, scegliendo la via più pesante tecnicamente, provò per lo meno a salvare tutti da quella più destabilizzante e psicologica.
Coordinatrice Walsh! Per caso ha fatto preparare qualche esibizione di benvenuto ai nostri stimati avversari? Scusi la curiosità ma... Sono piuttosto impaziente di vedere esibire i campioni!
Tono di voce piuttosto alto, a richiamare l'attenzione di Clarissa e chiaramente anche di Monique ed Estelle. Forse le ultime due non avrebbero potuto comprendere quasi per nulla una simile uscita del Tassorosso, ma magari i propri alleati al contrario l'avrebbero potuta apprezzare e tanto gli bastava. Si volse ancora una volta, cercando con lo sguardo Noel, con un'aria tra il malinconico e il riconoscente, poi, si avvicinò del tutto alla Jiménez, prendendo un pacchetto di fazzoletti dalla tasca del jeans per porgergliene un paio ed aiutarla ad asciugarsi le lacrime.