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Per i negozi...

Messaggioda Julie » 28/05/2013, 23:20

Nono! Ero qui da poco!


Non poteva non sorridere della dolcezza di Simon: era così innocente nei modi di fare, così dolce e genuino da fare tenerezza anche ad una come Julie; sentiva di essere il centro del mondo dell'altro, di avere per sé tutta la sua attenzione, ed era una sensazione che le piaceva davvero molto, la faceva sentire speciale, coccolata in quel vizio ch'era il suo egocentrismo, un difetto che McDullan, col suo amore palese, non faceva altro che alimentare a sua insaputa.

No, stavo aspettando te. Si è molto carino. Chissà se fanno quel Drink che ti piaceva tanto!

Me lo auguro, ho proprio voglia di rilassarmi un po' e di mangiare qualcosa di buono, mi sento così affamata che divorerei un Ippogrifo intero!


Non capitava spesso in realtà che la Sanders avesse così tanta fame, forse Simon si sarebbe potuto stranire di fronte quell'uscita dell'americana, ma negli ultimi due giorni non aveva fatto altro che rotolarsi sotto le lenzuola con Asveras dimenticando tutto, cibo compreso, ed ora aveva bisogno di recuperare.
Alzò lo sguardo sul docente di Cura e gli sorrise amorevolmente, facendogli l'occhiolino prima di aprire il menu a sua volta e studiarlo con attenzione.

Allora? Come è andato l'impegno?


Già, il suo impegno.
Era stata molto evasiva a riguardo, anche perché dirgli che aveva assoldato un mercenario e ci aveva fatto del sesso pazzesco non sarebbe stato esattamente il modo migliore per cominciare quell'appuntamento; doveva trovare qualcosa di molto più tranquillo, di molto più... soft.

Noioso, come immaginavo, ma è andato tutto piuttosto bene.
Ho seguito un Master in Arti Oscure incentrato sulle ultime creature scoperte nell'ultimo secolo... nulla che non sapessi già, ma la materia mi affascinava e ho voluto tentare.


Ecco, una cosa decisamente meno invasiva della verità, ed in fondo si parlava sempre di Creature Magiche, un argomento consono anche per il professore di Hogwarts.
Gli sorrise, come a fargli comprendere che l'argomento era talmente noioso da non dover essere nemmeno preso in considerazione, accogliendo con gioia un cameriere che si era avvicinato per prendere le loro ordinazioni.

Per me un Long Island leggero, e... un piatto di stuzzichini misti, ma la prego, niente di troppo fritto.


Perché alla linea ci teneva sempre e comunque, seppur con l'ultima maratona di sesso avesse perso almeno tre chili. Attese che anche Simon facesse la sua ordinazione e poi tornò a guardarlo sorridente, allungando una mano per cercare di sfiorare dolcemente quella di lui.

E' strano, vero? Io e te, qui... un appuntamento.
Sono contenta però che tu mi abbia scritto, non ci speravo.


Ammise alzando appena le spalle, segno che era entrata perfettamente nella modalità dolce, pura e casta che usava quando stava con lui.

Ti ho pensato molto, Simon...
Tu che hai fatto in questi ultimi giorni? Novità scolastiche importanti?


Gli chiese curiosa, e sorridente, con occhi rivolti su di lui per ascoltare ogni sua parola, per donargli tutte le attenzioni possibili.
Era adorabile, sì... adorabilmente stronza.
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Messaggioda Simon » 29/05/2013, 4:09

Me lo auguro, ho proprio voglia di rilassarmi un po' e di mangiare qualcosa di buono, mi sento così affamata che divorerei un Ippogrifo intero!


Rimase fermo ad ascoltare il dire dell'Americana. Eh si sembrava molto affamata. Annuì. Sapeva bene quanto fosse poco commestibile la carne di Ippogrifo quindi non se la prese. Annuì mesto sfogliando un altra pagina di quel menù. In realtà non stava davvero scegliendo cosa prendere. Ascoltava attentamente ogni sillaba pronunciata da Julie.

Noioso, come immaginavo, ma è andato tutto piuttosto bene.
Ho seguito un Master in Arti Oscure incentrato sulle ultime creature scoperte nell'ultimo secolo... nulla che non sapessi già, ma la materia mi affascinava e ho voluto tentare.


Ti capisco. Anche se stranamente non mi è arrivato nulla. Se sapevo che c'eri anche tu mi sarei presentato. Si vede che il gufo si è perso nel viaggio.

Concluse poi con quella sua elucubrazione. Fissò per altri due secondi il volto sorridente della Sanders, sorridendo a sua volta sia per lei che per tutto quanto il pomeriggio. Chinò la testa verso il menù cercando di scegliere il prima possibile qualcosa da prendere. Il cameriere lo guardava già storto per tutto il tempo che si trovava lì e non aveva ordinato neanche un bicchiere d'acqua. La pioggia continuava a cadere fuori da quelle vetrate enormi. Altra gente che correva per ripararsi da quelle gocce estive che si arrestavano sul terreno in piccole esplosioni fredde.

Per me un Long Island leggero, e... un piatto di stuzzichini misti, ma la prego, niente di troppo fritto.


Per me...ehm...vorrei un Earl Grey...se possibile...ovviamente.

Disse lui con un tono piuttosto timido ed impacciato. La mano sinistra corse al colletto della maglietta. Lo allargò per far entrare un poco d'aria facendo notare così a Julie il laccio intorno al suo collo. Ovviamente non ci fece caso.

E' strano, vero? Io e te, qui... un appuntamento.
Sono contenta però che tu mi abbia scritto, non ci speravo.


Eh già davvero strano. Il professore non disse una parola. Si limitò ad annuire a quelle parole. Sembravano davvero dei vent'enni in procinto del loro primo appuntamento. Si umettò le labbra cercando questa volta di essere più maturo. Allargò il sorriso verso di lei cercando di prendere almeno una delle sue mani.

Scusa, ci ho messo un po.

Emise in un unico respiro Simon verso l'americana. Continuava ad osservarla con i suoi occhi verdi mentre il cameriere prendeva altre ordinazioni tra i tavoli per poi correre nelle cucine.

Ti ho pensato molto, Simon...
Tu che hai fatto in questi ultimi giorni? Novità scolastiche importanti?


No...niente di importante...solite cose.

Glissò per ora sulle faccende avvenute al Castello. Non che lei non ne sia degna. Meno informazioni sarebbero uscite e meglio era per tutti. Non voleva certo metterla in pericolo. Cercò di riorganizzare le idee per trovare delle cose interessanti da raccontarle. Niente di eclatante.

Le giornate a scuola si susseguono tutte uguali. Ho fatto lezione. curato qualche creatura qua e la...

Ed essere stato attaccato da due mostri enormi. Ma certamente questo se lo tenne per se. Il povero Scozzese sorrise alla Sanders. Cercando di imprimerla nella sua memoria così come era ora.

Di che animali avete parlato?

Le chiese poi tranquillo. Fidandosi delle sue parole Simon era tutto orecchi nell'attesa di sentire il riassunto di quel master di Arti Oscure sugli animali scoperti nell'ultimo secolo. Lo trovava davvero interessante. Beh, tutto quello che usciva dalle labbra di Julie era interessante per il Professore di Cura delle Creature Magiche.
Simon
 
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Messaggioda Julie » 30/05/2013, 18:14

Ti capisco. Anche se stranamente non mi è arrivato nulla. Se sapevo che c'eri anche tu mi sarei presentato. Si vede che il gufo si è perso nel viaggio.

Forse non ti hanno chiamato perché si trattava di Creature Magiche Oscure, alcune davvero molto disgustose.
Credimi, ti sei evitato una bella seccatura.


Ovvio che le facesse comodo mettere giù la questione in questo modo, con Simon: era sicura che l'uomo non sarebbe mai potuto risalire al luogo dove - e alla compagnia con cui si - era dilettata per quasi due giorni, ma sempre meglio inventarsi una scusa plausibile e seria, soprattutto qualcosa che sapeva interessare anche il docente che, quindi, l'avrebbe perdonata per essere praticamente scomparsa nelle 48 e passa ore precedenti.

Per me...ehm...vorrei un Earl Grey...se possibile...ovviamente.

Non prendi niente da mangiare, tesoro?


Domandò Julie con aria fintamente premurosa, ma in fondo era quello che ci si sarebbe aspettato da una donna innamorata del proprio accompagnatore, no? Era il loro primo appuntamento ufficiale da quando lei gli si era presentata davanti - in casa e seminuda - e visto che anche McDullan aveva dato prova di sentire ancora emozioni forti, per lei, non c'era motivo di calcare un po' la mano, almeno verbalmente.
Lasciò che il cameriere si allontanasse, cercando con lo sguardo Robyn, il ragazzo della sorella, senza però per il momento riuscire a cogliere qualcuno che assomigliasse alla descrizione che la ragazza gli aveva fatto di lui.

No...niente di importante...solite cose.
Le giornate a scuola si susseguono tutte uguali. Ho fatto lezione, curato qualche creatura qua e la...


Simon intanto aveva risposto alle domande di Julie, anche se ovviamente aveva evitato di raccontare proprio tutta la verità: la cosa non la stupiva, in effetti era comprensibile che la Bergman avesse deciso di mantenere il segreto, e come avrebbe mai potuto immaginare il docente di Cura che la Sanders sapeva tutto perché lavorava per chi, il Mezzo-Drago, l'aveva mandato nella Foresta?

Mi riesce difficile credere che le tue giornate siano così ordinarie, sai?
Pensavo che ogni giorno fosse una nuova crociata per salvare qualche creatura in pericolo...


Commentò l'americana, sorridente e divertita senza però prenderlo in giro, o almeno non sarebbe stato lo scherno ciò che sarebbe trapelato dalla voce di lei, al massimo della sana curiosità per un lavoro che, nella sua mente, doveva essere ben più movimentato di così.

Di che animali avete parlato?

Merda.


Ed ora che poteva inventarsi?
Si scervellò il più velocemente possibile, prendendo tempo grazie all'arrivo del cameriere con le loro bibite, ripensando ad alcuni dei libri letti nella biblioteca del quartier generale della Setta: sì, quei vecchi tomi ingialliti potevano essere la sua salvezza.

Nel seminario hanno preso in considerazione l'Achaierai, il Barbazu e il Babau... ma niente che non si trovasse in un qualsiasi libro, comunque.


Rispose dunque, liquidando velocemente l'argomento per poi sorridere.

Sai perché ho scelto di venire proprio qui a mangiare?
Ci lavora il nuovo ragazzo di Margaret...


Confessò, curiosa di constatare la sua reazione a quella notizia.
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Messaggioda Simon » 01/06/2013, 16:23

Forse non ti hanno chiamato perché si trattava di Creature Magiche Oscure, alcune davvero molto disgustose.
Credimi, ti sei evitato una bella seccatura.


Annuì a quelle parole. Si fidava del giudizio di Julie nei confronti di quel tipo di Masters. Lei era molto critica a volte lo doveva ammettere. Ma non avrebbe mai lodato una cosa per nulla...Ripensò a quelle stesse parole. Fece un enorme sorriso verso di lei stringendosi nelle spalle.

Meglio così.

In effetti aveva avuto altrettante seccature in quel periodo. Si umettò il labbro superiore. Osservò Julie in tutto il suo splendore. Non sapeva niente delle sue vicissitudine. Sicuramente non le avrebbe mai sapute. Rimase un attimo in silenzio osservando il cameriere allontanarsi.

Non prendi niente da mangiare, tesoro?


Un brivido dietro la schiena. La voce di lei raggiunse subito il suo cuore. Il muscolo cardiaco cominciò a battere decisamente più veloce. Forse troppo. Si schiarì la gola prima di appoggiare l'avambraccio sul tavolo. Cercò di avvicinare la sua mano a quella della Mangiamorte cercando di sfiorare la sua morbida pelle. Un mezzo sorriso verso di lei cercando anche di prenderle la mano per stringerla, ovviamente non con forza.

No cara.

Le disse soltanto con quel sorriso ebete che gli poteva uscire fuori proprio con lei. Si morse infine il labbro inferiore rimanendo in silenzio. Era un momento di pura estasi per il professore. Ogni giorno che passava sembrava ringiovanire di un anno. Si sentiva ancora nel fiore dei suoi anni da ragazzo. Si guardò un attimo intorno. Vorrebbe urlarlo a tutta Hogsmead. Si grattò l'angolo sinistro della fronte decidendo di essere bravo e tranquillo.

Mi riesce difficile credere che le tue giornate siano così ordinarie, sai?
Pensavo che ogni giorno fosse una nuova crociata per salvare qualche creatura in pericolo...


Rise a quella frase. In effetti il suo lavoro era un po' più movimentato di quello che aveva detto. Un cenno di diniego con la testa alzando il dito indice e muovendolo avanti ed indietro.

Quello lo faccio solo nei miei momenti di pausa!

Doveva essere una battuta quella? Davvero patetica. Il professore si rese subito conto di aver fatto una cavolata. Si schiarì la gola facendo scivolare la mano sotto il tavolo come per nascondere quel dito complice nella distruzione della sua figura agli occhi della Sanders. Fortuna che lei trovò un altro discorso per salvarlo dal silenzio imbarazzante.

Nel seminario hanno preso in considerazione l'Achaierai, il Barbazu e il Babau... ma niente che non si trovasse in un qualsiasi libro, comunque.


Annuì, conosceva bene quelle creature. Aveva letto decine di libri. L'angolo destro delle labbra si accentuò mostrando un mezzo sorriso. Gli sarebbe comunque piaciuto essere stato con lei. Anche se il Master fu una seccatura. Niente diventava nero con lei accanto. Rimase un attimo a fissarla strappato dal mondo materiale e ritornando in quella sua landa onirica in cui c'erano soltanto loro due. Ma non poteva passare l'eternità in quel posto. La stessa Julie decise di farlo tornare tra quei tavoli dello Shamrock.

Sai perché ho scelto di venire proprio qui a mangiare?
Ci lavora il nuovo ragazzo di Margaret...


Sgranò gli occhi piegando la schiena in avanti verso di lei. Maggie aveva il fidanzato? No non ci poteva credere. Fece un respiro profondo cercando di non alzare la voce...

Che...cosa?

Si morse il labbro inferiore guardandosi intorno. Ogni persona in quel locale potrebbe essere il nuovo fidanzato di Margaret...Si schiarì la gola cominciando a sussurrare qualcosa alla sua compagna.

Non è un po troppo piccola per avere un fidanzato?

Sempre stato apprensivo nei confronti della piccola Sanders. Anche lui la vedeva come la sua sorellina minore. Ovviamente al contrario di Julie lui si preoccupava per tutto quando si trattava di lei. Si grattò dietro la nuca un poco in imbarazzo e nervoso.

Quanti anni ha questo fidanzato?

Chiese infine temendo la risposta. No, per lui era ancora troppo piccola. Cominciò a pensare a quanto tempo aveva perso senza vederla crescere. Un cenno di diniego con la testa.
Simon
 
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Messaggioda Julie » 03/06/2013, 21:54

No cara.


Sorrise quando sentì il modo in cui lui l'aveva chiamata, forse perché non ci voleva un sensitivo per leggere nei suoi occhi la sorpresa, positiva, e per percepire la mano di lui avvicinarsi alla sua per stringerla.
Julie lo lasciò fare ed anzi, ricambiò quella stretta, intrecciando dolcemente le dita con le sue: sarebbe stato un fidanzato perfetto, Simon... se non fosse stato così irrimediabilmente buono. Già, la bontà rovinava davvero tutto, ma era piuttosto sicura che fosse difficile fargli cambiare modo di essere, troppo ingenuo ed immacolato, ed un'anima si poteva sporcare se aveva almeno una piccola macchia su di sé, con la purezza più totale diventava difficile rapportarsi.

Quello lo faccio solo nei miei momenti di pausa!

Il supereroe delle Creature Magiche, dovremmo trovarti una sorta di divisa che s'intoni con questo ruolo, sai?


Se anche considerava stupida quella battuta, l'americana non lo diede affatto a vedere, rincarando anzi la dose per farlo sentire a suo agio mentre s'inventava velocemente le creature oscure di cui si era discusso nel seminario a cui lei aveva partecipato: stupidaggini, una dopo l'altra ovviamente, ma era tanto più comodo così che dire la verità, una verità che comunque a McDullan non sarebbe piaciuta affatto.
Con la mano libera prese il bicchiere alto col Long Island ghiacciato dentro, e ne bevve un sorso mentre rivelava all'uomo la novità sulla più piccola delle Sanders, una novità che gli fece sgranare gli occhi con aria incredula.

Che...cosa?
Non è un po' troppo piccola per avere un fidanzato?


Piccola? Simon, ha vent'anni ormai, è una donna.
E' che tu te la immagini ancora come la bambina coi codini con cui giocavi anni fa, ma non è più così. Dovresti vederla, è una splendida giovane adulta... e avere un ragazzo a quest'età è più che normale, direi.


Replicò Julie, alzando le spalle con noncuranza: in realtà sapeva bene che il suo essere così legata a quel ragazzo, un Auror, sarebbe potuto essere un grosso problema per la Setta; ma il fatto in sé che fosse fidanzata, no, quello non le dava alcun problema. E perché avrebbe dovuto? Margaret era grande abbastanza da prendere le sue decisioni in materia di ragazzi in tutta autonomia, e di fare le sue esperienze in modo altrettanto indipendente.
Sorrise a Simon come a volerlo rassicurare, ringraziando poi il cameriere con un'occhiata quando questo le mise davanti il piatto di fritti che aveva richiesto.

Immagine


Quanti anni ha questo fidanzato?

Ventiquattro, e Maggie sembra essere pazza di lui... non fa che parlarmi di questo Robyn ad ogni occasione, ti assicuro che non l'ho mai vista così!


Rispose la Sanders ridendo e prendendo poi una chela di granchio per intingerla nella salsa agrodolce così da portarsela alle labbra e mangiarla con gusto, leccandosi le labbra subito dopo con fare estasiato.

Sicuro che non vuoi mangiare niente?


Gli domandò, indicandogli il piatto di fronte a lei che era evidentemente per due, visto che una persona sola difficilmente avrebbe potuto mangiare tutto quel ben di Morgana da sola.

Allora... dai, raccontami qualcosa d'interessante, non posso mica parlare per tutto il tempo!
Ad esempio, uhm... che programmi hai per il periodo estivo?
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Messaggioda Tisifone » 26/06/2013, 21:47

[Stanza 04 – I Tre Manici di Scopa – Sabato – ore 19.00 - 20.00]


Povtorit' … snova… medlenno.
(Ripeti… di nuovo… lentamente.)


Il sibilo di Idra raggiunse Tisifone mentre stava uscendo dal bagno avvolta in un asciugamano giallo, subito dopo essersi concessa una lunga doccia ristoratrice. Era scesa al villaggio subito prima di pranzo, preferendo al caos della Sala Grande la pace di una delle salette private del ristorante “Onizuka” dove aveva consumato un pasto leggero a base di sashimi e tempura in compagnia del suo famiglio e di uno dei libri sul folklore giapponese babbano che le aveva fatto avere Asher e che probabilmente sarebbe stato oggetto di una delle sue prossime lezioni. Aveva poi fatto una passeggiata per Hogsmeade, evitando con cura la zona dove si trovava l’appartamento in cui aveva convissuto per un po’ con Lucas, e ne aveva approfittato per acquistare da MondoMago alcune cartine astrali e da Scrivenshaft un set di boccette d’inchiostro colorato e delle piume. Mentre pagava gli ultimi acquisti la mente era volata alla conversazione che aveva avuto con Noah giovedì su come i maghi preferissero la tradizione alla comodità e si era ritrovata a ridacchiare tra sé al pensiero che probabilmente l’uomo non aveva più preso in mano una piuma da quando aveva lasciato la scuola preferendo, come faceva Asher, le biro e i blocchi di appunti al posto delle pergamene. Si era fermata a guardare le vetrine di Stratchy&Sons e poi di alcuni negozi di abiti babbani che avevano aperto relativamente da pochi anni, spinta più dalla curiosità di vedere quali modelli andassero di moda che dal desiderio di dedicarsi a un po’ di shopping. A differenza della maggior parte delle donne, infatti, Tisifone considerava lo shopping come un inutile perdita di tempo, preferendo di gran lunga passare un paio d’ore nella bottega di Miss Brugovac a prendere le misure e scegliere stoffe e pendagli piuttosto che un’intera giornata a saltare da un negozio all’altro.

Ya idu na obed s moim budushchim uchitelem
(Vado a cena con il mio future insegnante)


Sibilò in risposta la donna, sedendosi di fronte a uno specchio e frizionandosi i capelli con un piccolo asciugamano, l’abito che avrebbe indossato da lì a poco che levitava in mezzo alla stanza in modo da evitare pieghe fastidiose.

Bez menya…
(Senza di me…)


Un sospiro si levò dalle labbra della donna, lo sguardo fisso davanti a sé o meglio sul riflesso nello specchio del suo famiglio. Ne avevano discusso insieme per gran parte della nottata di giovedì su quanto fosse opportuno o meno, soprattutto dopo quello che le era accaduto solo poche settimane prima, andare a cena a casa di uno sconosciuto da sola e per la prima volta non si erano trovate d’accordo. Per quanto il punto di vista di Idra poteva essere condivisibile, Tisifone non voleva trasformare la sua amica in una balia per di più muta, visto che nessuno delle due aveva intenzione di confidare al Master Teacher che era una rettilofona.

Pozhaluysta
(Per favore)


Sussurrò stanca. Non aveva bisogno di altre pressioni oltre a quelle che il suo animo le stava imponendo da almeno tre ore, e cioè da quando aveva effettivamente realizzato a cosa aveva acconsentito. Poteva chiamarlo incontro di lavoro o anche sfida culinaria, visto che la sola parola “appuntamento” le faceva venire il vaiolo di drago, ma la sostanza non cambiava: da lì a poco si sarebbe trovata a dover cenare da sola con un uomo nel suo appartamento e quello la mandava nel classico pallone babbano tanto che perfino vestirsi si era rivelato essere un problema. Non voleva indossare uno dei pochi abiti babbani che possedeva perché era una cosa che faceva raramente quando rimaneva nel Mondo Magico, per non parlare del fatto che li considerava troppo eleganti e formali. D’altro canto però presentarsi con uno degli abiti variopinti che indossava a lezione sarebbe stato di cattivo gusto oltre che puerile. Così alla fine aveva optato per una via di mezzo, un vestito che si era fatto cucire dalla sua sarta bulgara con una stoffa colorata che ricordava molto la tavolozza di un pittore, con un corpetto aderente e uno scollo quadrato che le metteva in evidenza il decolté e lasciava scoperta quella parte di schiena che i boccoli neri non riuscivano a coprire. La gonna invece scendeva ampia e vaporosa fino a coprirle le punte delle scarpe, delle decolté nere con un minimo di tacco che indossava senza calze. Insofferente al trucco, si era limitata ad applicare un velo di rossetto sulle labbra e un po’ di matita sugli occhi, per accentuarne il taglio e il colore.

Forse ho esagerato…

Mormorò facendo un giro su se stessa di fronte allo specchio per cercare di vedersi da tutte le angolazioni possibili.


Immagine


Stava quasi per cambiarsi quando la piccola sveglia sul comodino le rivelò che l’orario dell’appuntamento era quasi giunto. Borbottando imprecazioni in russo, si affrettò a sistemarsi gli orecchini di giada e il pendaglio a forma di drago, prese al volo la sua borsetta con dentro la sua bacchetta e si chinò per permettere a Idra di salire sul suo braccio per poi sistemarsi intorno alle sue spalle.
Un’ultima occhiata allo specchio e uscì dalla stanza, dirigendosi verso le scale che portavano direttamente al pub sottostante, curiosa di sapere se Noah la stesse già aspettando lì o meno.
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Messaggioda Noah » 27/06/2013, 10:43

-Sabato|ore 7.50 p.m.|Fuori dai Tre Manici di Scopa-


Una parte di lui era ancora incredula, compiaciuta dal fatto che Tisifone avesse accettato il suo invito: ripensandoci a posteriori, gli sembrava assurdo che la donna, nonostante il comportamento decisamente "americano" dell'altro, avesse acconsentito ad andare a cena a casa sua, e questo portò Noah nella posizione di credere, sbagliando, che fosse interessata a lui; certo, se si fosse preso la briga di mandare un gufo - una lettera insomma, odiava i mezzi di comunicazione nel mondo magico - a Lucas Turner, sua vecchia ed importante conoscenza, si sarebbe presto reso conto che difficilmente una persona appena uscita da una relazione avrebbe mai potuto voler flirtare con uno sconosciuto, e che probabilmente tutto era scaturito da un reale interesse di lei per quelle ripetizioni private... e tuttavia non aveva fatto niente del genere, non aveva scritto nulla all'amico, un po' perché preferiva fargli una sorpresa ed un po' perché, in uno slancio di galanteria, si era detto che forse la donna preferiva non far sapere i suoi affari in giro. Per quanto ne sapeva, potevano anche rivolgersi a malapena la parola, e far sapere ad un collega di lei le sue intenzioni non sarebbe stato affatto gentile da parte sua.
In ogni caso qualche giorno prima, quando la donna aveva lasciato il pub, Noah si era fatto spiegare dal grande e geniale Butch - grande perché apprezzava il suo senso dell'umorismo, geniale perché come preparava lui i drink ce n'erano pochi al mondo - come arrivare ad Hogsmeade, e più precisamente ai "Tre Manici di Scopa", così da poter passare a prendere la sua accompagnatrice: quel Sabato sera dunque, dieci minuti prima dell'orario prestabilito, Pellegrino si trovava lì, ad attenderla all'ingresso del locale, le mani in tasca ed un'espressione rilassata sul viso; non le aveva portato dei fiori, quello non era un incontro galante e come tale lo si doveva trattare, ma questo non gli aveva impedito di vestirsi elegante, nel modo che più piaceva a lui.
Un paio di pantaloni neri dal taglio classico, con scarpe nere di pregiata fattura italiana, fasciavano dunque le gambe e i piedi di lui, e si abbinavano con un maglioncino dello stesso colore a maniche lunghe, piuttosto accollato ed un giubbotto di pelle nera, unica nota più rock e meno formale che l'uomo indossava.


Immagine


Allo scoccare delle 20, puntuale come un orologio svizzero come quello indossato dall'italo-americano al polso sinistro, la porta del pub alle sue spalle si aprì, e da essa la figura della donna entrò nel campo visivo dell'uomo, che si era voltato per lasciar passare quello che pensava fosse il cliente di turno.

Però...

Fu tutto ciò che uscì inizialmente dalle labbra dell'uomo, il quale non poté, né volle, evitare di squadrare la sua bella ospite a cena per quella sera dalla testa ai piedi e poi nuovamente in su, soffermandosi sul suo viso.

Che ci creda o meno, è la donna più bella che io abbia mai visto.
E' stupenda, miss Samyliak.


Aggiunse dopo qualche istante, il tempo necessario per riprendersi, scuotendo appena il capo per poi sorriderle, ammirato e sincero, mettendosi più dritto con la schiena ed incurvandosi poi in avanti in un inchino galante, al quale seguì la richiesta di un baciamano come saluto adatto alla bellezza che aveva di fronte.

Mi permette?

Le domandò infatti, allungando la mano destra in un chiaro gesto di voler prendere quella di lei per portarsela alle labbra e sfiorarla con esse, ma solo se Tisifone avesse acconsentito; in entrambi i casi, che il baciamano avvenisse o meno, poco dopo fu altro ad attirare l'attenzione di Pellegrino, qualcosa a cui non aveva fatto caso prima... un animale, che si trovava appoggiato sulle spalle della donna.

Oh caspita... - esclamò l'uomo, studiando l'animale prima di aprire le labbra ad un gran sorriso - Non mi aveva detto che gli ospiti a cena sarebbero stati due! - la rimproverò quasi, dando prova di non trovare così strano la presenza di un serpente sulle sue spalle, come se la cosa fosse del tutto normale - Immagino si tratti del suo famiglio...

Ipotizzò - Intuito (P) 23 - subito dopo, senza difficoltà: d'altronde anche lui andava in giro con la sua lince ogni volta che poteva, quindi non la vedeva una cosa così assurda o della quale avere paura; alcuni si sarebbero potuti stranire non tanto dal fatto che Tisifone lo portasse in giro ma per l'animale in sé, per il fatto che si trattasse di un serpente il quale, si diceva, fosse simbolo di cattivi presagi, ma come studioso e storico Noah Pellegrino aveva smesso da tempo di dare credito a simili assurdità.

Ammetto la mia ignoranza nei serpenti... come si chiama, e a quale specie appartiene?

Le domandò curioso, offrendole intanto un braccio, cosicché, se avesse voluto, avrebbero potuto passeggiare insieme fino alla carrozza che li attendeva poco distante da lì.

Ho pensato che sarebbe stato un crimine non approfittare di questa bella serata per una breve uscita in carrozza... che ne dice? Ci porterà fino alla Passaporta che darà accesso a casa mia, nel quartiere magico di Chelsea, a Londra, dove noi tre potremo passare una piacevolissima serata.

Lui, lei e il serpente.
No, decisamente Pellegrino non era un tipo prevedibile.
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Messaggioda Tisifone » 27/06/2013, 21:10

Una volta uscita fuori dal pub Tisifone non ebbe bisogno di far vagare lo sguardo per la strada un po' affollata del villaggio alla ricerca del suo accompagnatore in quanto lo stesso si trovava già lì, a pochi passi dalla porta e la stava osservando con una luce negli occhi che la donna non era in grado di decifrare.

Però...

La stessa cosa non si poteva dire del primo commento di Noah, chiaro, lampante, così cristallino che ovviamente Tisifone, poco avvezza a interagire con il sesso forte e ai complimenti, interpretò in maniera decisamente errata. Raddrizzò quindi la schiena, incrociando le mani in grembo, quella sinistra avvolta intorno al polso destro, assumendo inconsciamente la posa che solitamente aveva con i suoi studenti, una punta di amara soddisfazione che serpeggiava in lei. Per quanto privo di pendagli e ninnoli vari l'abito che indossava era molto simile alle sue vesti tradizionali e quindi era normale, secondo lei, che non incontrasse i gusti dell'uomo. Non che la cosa la infastidisse più di tanto. Fare colpo su qualcuno per il proprio aspetto fisico non rientrava nelle prerogative della donna, in più quello era solo un incontro di lavoro e quindi a maggior ragione le interessava poco cosa lui pensasse del suo abbigliamento.

Che ci creda o meno, è la donna più bella che io abbia mai visto.
E' stupenda, miss Samyliak.

Fatico a crederle Mister Pellegrino, ma apprezzo lo stesso il pensiero - si ritrovò quindi a dire, con fare educato, nonostante il timbro sincero della voce dell'altro non avrebbero dovuto darle motivo di dubitare delle sue parole. E nonostante si ostinasse a non credergli un velo di rossore le colorò le guance solitamente pallide, a dimostrazione che in parte lo aveva apprezzato e se ne era sentita imbarazzata. - E non posso che confermare la mia opinione dell'altra sera... Con degli abiti da mago sarebbe ridicolo

Aggiunse dopo aver fatto scorrere lo sguardo lungo tutta la figura dell'uomo, apprezzando - perchè si stava male per Lucas ma per Merlino gli occhi ancora ce li aveva e anche un po' di senso di oggettività - il modo in cui la giacca di pelle gli cadeva sulle spalle e contribuiva a dargli un'aria affascinante e pericolosa. Un complimento il suo quindi, contorto, ma l’uomo avrebbe dovuto abituarsi a quel suo modo di fare strano, a volte acido a volte criptico, visto che avrebbero dovuto passare del tempo insieme: quanto l’avrebbero stabilito insieme quella sera in base al tipo di allenamento che necessitava alla donna.

Mi permette?

Non comprendendo immediatamente le intenzioni dell'altro, Tisifone rimase per un attimo interdetta, le sopracciglia leggermente aggrottate mentre la mano di lui si allungava verso la propria. Non appena si sfiorarono una scarica elettrica attraversò il corpo della donna facendole fare istintivamente un passo indietro e privandosi quindi del piacere di ricevere un gesto così galante come un baciamano. Con quel semplice tocco l'aveva spaventata, non perchè temeva di ricevere chissà quale visione sulla vita dell'altro, ma perchè era stato in fondo piacevole avvertire anche solo per una frazione di secondo il calore del corpo di un'altra persona. Piacere quello che non voleva nè doveva desiderare.

Mi spiace urtare la sua sensibilità di nobile cavaliere d'armi ma una damigella non concede la propria mano al primo incontro.

Si giustificò con un tono pudico, la mano incriminata che veniva sollevata a coprirle la bocca, la testa inclinata di lato con i boccoli a coprirle parzialmente il viso, in una parodia molto ben riuscita di una dama dell'ottocento che sembrava essere uscita da uno di quei libri babbani che a lei piacevano tanto e che forse lui conosceva. Sperava in quel modo di essere riuscita a mascherare quella che a tutti gli effetti poteva essere considerata una scortesia senza per questo snaturare se stessa.

Galantnyy ... milo ... staryy ...
(Galante... carino... vecchio...)


Le sibilò quindi all'orecchio Idra, scivolando con le spire anteriori in avanti, al di là della cortina dei suoi capelli, palesandosi all'americano. Il messaggio a cui Tisifone non poteva rispondere era abbastanza chiaro: poteva anche essere gentile ed educato e presentarsi bene ma non era Lucas e quindi non era degno di ulteriori attenzioni. Il serpente infatti, benchè morisse dalla voglia di affondare i suoi denti nella carne tenera dell'ex Tassorosso per punirlo delle sofferenze che stava infliggendo alla sua padrona, gli era molto affezionato proprio perchè era stato il primo a farle tornare il sorriso.

Oh caspita... - Pur temendo una reazione del genere, difficilmente le persone vedevano di buon occhio l'avere un serpente come un famiglio, quell'esclamazione la ferì un po' forse perchè credeva che Noah fosse di più larghe vedute e non si lasciasse influenzare da stupidi pregiudizi. Cosa che infatti era, almeno a giudicare da quello che disse subito dopo.- Non mi aveva detto che gli ospiti a cena sarebbero stati due! Immagino si tratti del suo famiglio...

Così ora comprenderà come mai per me sarebbe ancora più difficile portarla in giro per il Mondo Babbano come nulla fosse - commentò quindi rivolgendo all'uomo un sorriso sincero e quasi divertito, per poi raccogliere con una mano i capelli a mo' di coda e palesare così Idra in tutto il suo piccolo splendore - Mister Pellegrino le presento Idra, Idra ti presento Mister Pellegrino.

E anche se non aveva parlato in serpentese e quindi tecnicamente Idra non aveva compreso nulla delle sue parole, il serpente si sporse maggiormente in avanti con il muso, facendo saettare la lingua a pochi centimetri dal viso di Noah, come a volerlo"annusare", considerato che appunto i rettili usavano i recettori posti sulla lingua per poter captare gli odori.

Khorosho, no nichego osobennogo
( Buono ma nulla di speciale.)


Sentenziò alla fine Idra, costringendo Tisifone a guardarla con un'aria carica di rimprovero che probabilmente sarebbe stata imputata dall'altro all'esigua vicinanza che li separava. Certo Idra non aveva intenzioni ostili ma nonostante questo non doveva essere piacevole ritrovarsi un pitone a pochi centimetri dal viso.

La scusi... credo che sia curiosa, come ogni donna.

Affermò quindi, accarezzando dolcemente la testa del suo famiglio per cercare di convincerla con i gesti a "ritirare gli artigli" e rimettersi comoda sulle sue spalle, cosa che alla fine effettivamente l'altra fece, occultandosi sotto la massa di boccoli neri che Tisifone aveva deciso di sfoggiare quella sera.

Ammetto la mia ignoranza nei serpenti... come si chiama, e a quale specie appartiene?

Guardò con diffidenza il braccio che le stava porgendo, come se nascondesse chissà quali insidie, prima di decidersi ad accettare quel gesto dal sapore ottocentesco, perfettamente in tono con la piccola commedia che aveva lei stesso messo in atto poco prima. Con naturalezza quindi, come se fosse davvero abituata a quei modi di rapportarsi, Tisifone fece un piccolo inchino per poi posare il braccio destro su quello sinistro dell’uomo. Lo aveva fatto per educazione, certo, ma anche perché in fondo provava uno strano piacere a passeggiare in quella posa un po’ antica con una persona che sembrava apprezzare quei modi di fare tanto quanto lei.

Idra è un pitone della Malesia, un Blood Phyton per la precisione, ma nonostante il nome possa evocare spiacevoli immagini in realtà ha un carattere molto amabile, almeno il più delle volte – raccontò quindi con un tono di voce dolce che usava sempre quando si trattava del suo famiglio – Ci siamo incontrate anni fa in una foresta sull’isola di Sumatra e da allora siamo inseparabili anche se questo nostro stare insieme ha comportato spesso il dover fare scelte difficili.

Lo sguardo, così come il tono della voce, divenne triste, quasi malinconico e l’altra mano si andò istintivamente a insinuare tra i suoi capelli, per accarezzare la coda del suo famiglio come a voler trarre sicurezza da quel contatto. Le era costato molto sottoporre Idra a un incantesimo di contenimento della crescita per permetterle di restare a Hogwarts ma ancora di più le sarebbe costato dover affrontare quella nuova avventura da sola.

Ho pensato che sarebbe stato un crimine non approfittare di questa bella serata per una breve uscita in carrozza... che ne dice?

Un’uscita in carrozza? Mi sorprende Mister Pellegrino … non sarà un po’ troppo tradizionale come mezzo di trasporto? – lo prese in giro bonariamente, accompagnando la battuta con una accenno di risata non di scherno ma di divertimento. – In ogni caso credo che sia un’ottima idea… Non vado in giro in carrozza per le strade di Hogsmeade da anni ed è qualcosa che mi è sempre piaciuto.

Assentì quindi, cercando di scacciare i ricordi – non riusciva ancora a decidere se fossero stati belli o brutti - che stavano minacciando di riaffiorare. Per quanto si era mantenuta vaga, ricordava perfettamente quando era stata l’ultima volta su una carrozza e precisamente la sera dell’inaugurazione del negozio di musica di Alexis e Seal, la sera della prima uscita “ufficiale” come coppia di lei e Lucas, un evento che aveva avuto luogo quasi tre anni prima.

Ci porterà fino alla Passaporta che darà accesso a casa mia, nel quartiere magico di Chelsea, a Londra, dove noi tre potremo passare una piacevolissima serata.

Mi spiace deluderla Mister Pellegrino ma dovrà accontentarsi della compagnia di una sola donna questa sera, soprattutto perché non credo che la sua lince apprezzerebbe molto di veder invaso il suo territorio da un serpente – lo corresse, rivolgendogli uno sguardo compiaciuto per il modo in cui aveva accolto la presenza di Idra –Anzi dovrei chiederle la cortesia di fare un giro un po’ più ampio con la carrozza per lasciare questa Signorina nel bosco intorno al villaggio.

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Messaggioda Simon » 11/07/2013, 0:23

Il supereroe delle Creature Magiche, dovremmo trovarti una sorta di divisa che s'intoni con questo ruolo, sai?


Ascoltò le parole della ragazza. Fece un respiro profondo trattenendosi quella risata. Era rimasta divertente come allora. Era questa la cosa che più gli mancava della Sanders. Con lei accanto era davvero più leggero, si sentiva librare sopra i suoi problemi. Accarezzava la mano della ragazza con il pollice. Sentiva sotto il suo tatto quella pelle vellutata. Le mostrò un debole sorriso rispondendo a tono a quella battuta.

Beh però dovrei avere una cabina telefonica personale per cambiarmi no?

Le disse poi lasciando lentamente ed a malincuore la sua mano per potersi sistemare meglio sulla sedia. Non parlò subito ascoltando quello che Julie aveva da dire a proposito di Maggie. Un cenno di diniego con la testa. Come poteva una giovane fanciulla avere già un pretendente?

Piccola? Simon, ha vent'anni ormai, è una donna.
E' che tu te la immagini ancora come la bambina coi codini con cui giocavi anni fa, ma non è più così. Dovresti vederla, è una splendida giovane adulta... e avere un ragazzo a quest'età è più che normale, direi.


Normale? Secondo me è troppo presto, ecco, l'ho detto!

Concluse infine portando le braccia conserte. Era geloso di Maggie, molto apprensivo. Giustamente anche lui l'ha vista crescere. Si sentiva un poco un fratello maggiore per lei. Sembrava quasi riproporre la sua stessa famiglia. Si umettò le labbra. Fece una seconda domanda alla compagna che subito le diede una risposta.

Ventiquattro, e Maggie sembra essere pazza di lui... non fa che parlarmi di questo Robyn ad ogni occasione, ti assicuro che non l'ho mai vista così!


Ventiquattro??? Ma è grande! Troppo grande! Lei è piccola! Dove è questo ragazzo? Devo sincerarmi delle sue intenzioni! Se ferisse in qualche modo la piccola Maggie...

Disse poi paonazzo in volto, davvero insolito per lo stoico professore di Cura delle Creature Magiche. Fece uno, due respiri profondi tornando al suo colore naturale. Chiuse gli occhi cercando di riprendere lo stato di calma di poco prima. Mostrò un sorriso alla Sanders. Infondo aveva ragione lei, ma lui ancora non concordava. Come poteva farlo. Sarebbe stato straziante vedere Maggie in lacrime per colpa di un ragazzotto qualsiasi. Lui non poteva permetterlo. Quando era piccola e lui era da solo con lei, una sera, le aveva promesso che l'avrebbe sempre protetta. Come poteva farlo ora che il suo cuore batteva per uno di quattro anni più grande di lei? Non era fattibile!

Sicuro che non vuoi mangiare niente?


No grazie tesoro! Non ho appetito!

Le disse cercando di mantenere la calma dopo le dichiarazioni fatte qualche secondo prima. Rimase in silenzio tamburellando con la mano destra sul tavolo, perso nel suo Mondo Interiore. Poi, la domanda di Julie lo fece tornare sulla terra. Si girò verso di lei ascoltandola tranquillamente.

Allora... dai, raccontami qualcosa d'interessante, non posso mica parlare per tutto il tempo!
Ad esempio, uhm... che programmi hai per il periodo estivo?


Ah, non ne ho la più pallida idea. Penso che resterò in zona per ritrovare i miei genitori e le mie sorelle. Poi credo che andrò ad incontrare Nyssa. - e detto quel nome andò a sfiorarsi con la destra il punto in cui si trovava la collana, come se la centaura sentisse i sentimenti dello Scozzese. - Poi penso che ritornerò al castello per sistemare delle scartoffie. Niente viaggi programmati, solo improvvisi nel caso. Tu?

Concluse alla fine guardandola. Gli fece la stessa domanda di riflesso, curioso di sapere dove sarebbe andata e se avrebbe avuto l'opportunità di vederla o no...
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Messaggioda Julie » 11/07/2013, 11:12

Beh però dovrei avere una cabina telefonica personale per cambiarmi no?

Una cabina?


Ripeté Julie, sinceramente incerta: non aveva ben compreso il senso di quell'affermazione, e d'altronde essendo lei una Purosangue convinta non poteva certo immaginare che, nel mondo babbano, i supereroi di fantasia come Superman ad esempio, avevano delle particolarità, come quella di cambiarsi in una cabina telefonica - dettaglio che, se mai le fosse stato rivelato da Simon, sarebbe stato considerato da Julie come piuttosto scomodo.

Normale? Secondo me è troppo presto, ecco, l'ho detto!

Credo che per te sarebbe troppo presto anche se ne avesse cinquanta, di anni...


Commentò la Sanders a proposito della sorella minore, Margaret, e del suo essersi messa con un ragazzo: d'altronde era anche per questo che adorava Simon, e che non avrebbe mai permesso gli fosse fatto del male fisico - spezzargli il cuore, quello era tutto un altro discorso; voleva bene alla sorella, un bene sincero, e Maggie ne voleva a lui, perciò non voleva vederlo ferito nel corpo, non voleva saperlo in difficoltà o in pericolo.
Era il suo modo per ringraziarlo dall'affetto che dimostrava verso la piccola Sanders, un modo che, ovviamente, non le avrebbe impedito di giocare col suo cuore, se ce ne fosse stata occasione: d'altronde, era pur sempre di Julie Sanders che si stava parlando.

Ventiquattro??? Ma è grande! Troppo grande! Lei è piccola! Dove è questo ragazzo? Devo sincerarmi delle sue intenzioni! Se ferisse in qualche modo la piccola Maggie...

Hanno solo quattro anni di differenza, e Maggie è molto matura per la sua età.


Replicò Julie, ma il sorriso che le era spuntato sulle labbra tanto bastava per far comprendere che in realtà si stava divertendo ad affrontare quell'argomento, a punzecchiare McDullan e la sua gelosia genuina nei confronti della sorella della Mangiamorte: per questo, prima di proseguire, bevve un sorso di Long Island ed intinse una pepita di pollo nella maionese, giusto per aumentare la suspence di quella conversazione.

In ogni caso, Maggie mi ha detto che lavora proprio qui.
Per questo ho voluto che c'incontrassimo in questo pub, ero curiosa anch'io di vederlo di persona...


Rivelò, sereno, visto che per il momento ancora Robyn non sembrava essere entrato nel loro campo visivo, o perlomeno Julie, dalla descrizione fornitale dalla sorella, non l'aveva ancora notato.
Avuta la conferma che Simon non aveva fame, la donna gli fece domande sui suoi programmi estivi, curiosa di sapere cos'avrebbe fatto.

Ah, non ne ho la più pallida idea. Penso che resterò in zona per ritrovare i miei genitori e le mie sorelle. Poi credo che andrò ad incontrare Nyssa.

Quindi è lei che ti ha regalato la collana?


Domandò Julie, fingendo un tono volutamente casuale mentre poneva quel quesito: l'aveva intuito dal modo in cui Simon aveva toccato la collana pronunciando il nome della centaura, e la Sanders sperava che la risposta fosse positiva; insomma, competere contro un'altra donna sarebbe potuto risultare fastidioso, mentre competere contro una come Nyssa... beh, di sicuro sarebbe stato molto, molto più semplice.

Poi penso che ritornerò al castello per sistemare delle scartoffie. Niente viaggi programmati, solo improvvisi nel caso. Tu?

Non puoi passare la tua estate dentro Hogwarts, è una cosa troppo triste!


Esclamò la Sanders con aria premurosa, scuotendo anche il capo in un'espressione di rimprovero: certo, le faceva comodo la pacatezza di Simon, ma a volte, in un'impeto di umano altruismo, Julie si chiedeva se, così facendo, l'uomo non si stesse precludendo di vivere davvero esperienze che, probabilmente, non avrebbe potuto ripetere in futuro.
In fondo, anche per i maghi si viveva una volta sola... a meno di non essere Lord Voldemort, naturalmente.

Che ne dici se ci organizziamo e andiamo da qualche parte?
Potremmo partire da soli, oppure chiedere a Maggie e a questo Robyn di venire con noi, così entrambi potremmo conoscerlo meglio!


Aggiunse dunque, vivace per carattere e ancor di più per compensare la fin troppa tranquillità, dal suo punto di vista, di Simon, cercando dunque di organizzare le vacanze in modo da poterlo vedere ancora e, al tempo stesso, evitare di farlo ammuffire dentro ad un castello.

Niente di esagerato, magari quattro o cinque giorni, ma potrebbe essere divertente!
Potremmo andare in qualche posto di mare... magari l'Egitto, o la Grecia...


E la scelta dell'ultimo luogo non era affatto casuale.

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