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Messaggioda Tisifone » 21/04/2013, 15:13

Capisco. I possibili o probabili futuri sono molti e non tutti necessariamente dannosi o nefasti per i soggetti della profezia.

Tisifone annuì seria e con un barlume di soddisfazione nello sguardo. Elbeth era ancora troppo piccola per poter valutare se in lei albergasse o meno un Occhio Interiore attivo o addirittura il dono della Vista, ma in ogni caso si stava dimostrando una ragazzina molto studiosa e con un buon intuito e la Divinante era certa che avrebbe fatto molta strada a grande. E il modo sintetico e corretto in cui era riuscita a esprimere il messaggio che lei, con i suoi esempi, aveva voluto darle ne era una prova lampante. La osservò di nuovo, con occhio più attento, questa volta, come se la vedesse per la prima volta, come aveva fatto con Zephyr il giorno in cui aveva scoperto che lui, di potenzialità per diventare un ottimo Vate, le aveva. E le piacque quello che vide: coraggio, lealtà, amore verso il prossimo. Tutte ottime caratteristiche che denotavano come, ancora una volta, il Cappello Parlante non aveva sbagliato nello smistare la piccola Queen, caratteristiche che Tisifone sperava ardentemente non avrebbe perso durante il cammino che le si presentava davanti.

Se tra qualche anno la scintilla dovesse manifestarsi in lei non potrei che esserne felice.

Si ritrovò a pensare la donna, sorprendendo se stessa non poco per quel pensiero così morbido e aperto nei confronti di un altro essere umano, lei di solito così schiva, fredda e diffidente. Ma l’amore era solito rendere le persone migliori e Tisifone voleva essere una persona migliore per il suo Lucas e quel pensiero non era altro che un’ulteriore dimostrazione di come stesse davvero cambiando. Purtroppo però, pur sapendo dove trovare la Profezia che riguardava la piccola Grifa, la donna non reputò saggio rivelarglielo non solo perché non voleva che qualcun altro sapesse che lei fosse una Veggente ma anche perchè non voleva mettere alla prova la saggezza di una bimba di undici anni consegnandole qualcosa che, nonostante le belle parole che aveva appena pronunciato, avrebbe potuto sconvolgere il suo mondo. Fu per questo che si vide costretta, suo malgrado, a rindossare gli abiti della docente inflessibile, cercando di strappare, con le minacce anche, alla studentessa la promessa che non avrebbe tentato in futuro di entrare in possesso della Profezia

Le prometto che non cercherò di entrare in possesso della profezia che mi riguarda. Non farò nulla di mia spontanea volontà, perché questo accada… - un altro cenno di assenso con il capo, soddisfatto per la risposta ricevuta, ma meno convinto del precedente, come se si aspettasse una qualche rimostranza che non tardò ad arrivare - ma… non posso prometterle che se il Fato decidesse di portare a me la profezia, con altri mezzi, indipendenti da me, io la rifiuterei.

Signorina Queen se mai il Fato decidesse che lei debba per forza conoscere il contenuto della Profezia nessuno, io inclusa, avrebbe il potere di impedirglielo quindi non potrei addebitarle una tale colpa neanche volendo.

Commentò con un tono di voce asettica ma quando Elbeth ebbe rialzato il capo, dopo quella confessione così sincera e spassionata, avrebbe trovato Tisifone ad osservarla con insistenza, un ghigno saputo sulle labbra e una luce divertita a illuminargli gli occhi blu, un’espressione rara quella per l’arcigna Insegnante di Divinazione, e che purtroppo in futuro sarebbe stato ancora più difficile vedere.

Questo, professoressa, non sono in grado di prometterglielo. Mentirei.

E io non voglio sentire bugie provenire da lei e da nessun altro dei miei studenti quindi mi accontenterò di questa sua concessione – e una lieve sfumatura divertita adesso era possibile notarla nella voce dell’Insegnante – Ora Signorina Queen se non ha altro che vuole chiedermi avrei dei compiti che vorrei terminare di correggere prima che la cena sia finita.

Se Elbeth si fosse congedata, allora Tisifone avrebbe appellato di nuovo le pergamene su cui stava lavorando dalla scrivania al tavolino basso e avrebbe ripreso il lavoro da dove era stata interrotta, con quel piccolo sorriso innamorato sul viso al pensiero che tra lì a poco si sarebbe trovata di nuovo tra le braccia di Lucas.
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Messaggioda Elbeth » 22/04/2013, 18:54

Signorina Queen se mai il Fato decidesse che lei debba per forza conoscere il contenuto della Profezia nessuno, io inclusa, avrebbe il potere di impedirglielo quindi non potrei addebitarle una tale colpa neanche volendo.
E io non voglio sentire bugie provenire da lei e da nessun altro dei miei studenti quindi mi accontenterò di questa sua concessione.


Le era sembrato di sentire una lieve nota di divertimento nella voce di Tisifone...
...ma forse si era sbagliata!
La divinante era sempre molto seria e il clima di confidenza che si era creato la faceva evidentemente galoppare con la fantasia.

C'era da dire che si era levata un grosso peso dal cuore.
Anche se la professoressa Samyliak le aveva fatto promettere di non provare a recuperare la profezia (ed ovviamente Elbeth ci aveva pensato eccome, purtroppo addivenendo alla conclusione che non le sarebbe capitato un ulteriore colpo di fortuna come quello occorso al Mistero durante la gita), la bimba era soddisfatta delle risposte avute.
Avevano fugato molte delle sue ansie e delle sue paure.

Ora un ultimo dubbio l'avrebbe assillata ancora per qualche giorno: se parlarne o meno con Richard.
Elbeth aveva promesso per sè, ma raccontandolo al vecchio maggiordomo non poteva rispondere anche delle sue azioni.
Tuttavia, lo consceva bene e pensava che il servitore mai e poi mai avrebbe messo in difficoltà la bambina con uno dei suoi professori e soprattutto mai l'avrebbe fatta mancare alla parola data.
Comunque avrebbe avuto tutto il tempo di riflettere sul da farsi.
Doveva vedere Richard solo tra un paio di settimane e per allora era certa avrebbe avuto la risposta anche a quello!

Ora Signorina Queen se non ha altro che vuole chiedermi avrei dei compiti che vorrei terminare di correggere prima che la cena sia finita.

Quindi, fu con un sorriso che si alzò compitamente dal pouf e riprese il suo zaino da terra, in effetti aveva disturbato Tisifone già abbastanza.

Grazie, professoressa! E' stata molto gentile.- e con un lieve cenno del capo ringraziò e salutò contemporaneamente la donna, non senza aver lanciato un'occhiata incuriosita al suo serpente - Spero di aver preso un buon voto nel compito!

Aggiunse con un filo di malizia.

Buonasera!

Poi con grazia uscì fuori dall'ufficio finalmente con un sorriso stampato in volto.

[EXIT per Elbeth]
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Messaggioda Tisifone » 22/04/2013, 19:49

[Mercoledì dopo l'ipnosi - dalle 6.30 in poi - in giro per il Castello]


Buon giorno amore!

Non appena la sveglia magica aveva suonato alle 6.30 del mattino, Tisifone si era stiracchiata, sentendosi ben riposata nonostante le poche ore di sonno e la nottata tumultuosa grazie agli strascichi dell’ipnosi di Melia, e per prima cosa aveva allungato una mano verso l’altra metà del letto alla ricerca di un contatto con il compagno che, da un paio di settimane, si era trasferito a vivere nei suoi alloggi. Al contatto con le lenzuola vuote e fredde, la donna si voltò pigramente di lato, con un sorriso beato sul viso e dischiuse gli occhi curiosa di vedere quale romantica sorpresa la attendeva sul cuscino gemello. Aggrottò le sopracciglia notando che non vi era nulla sopra, neanche un piccolo pezzetto di pergamena per poi tirarsi lentamente su a sedere nel constatare che il letto dalla parte di Lucas era perfettamente rifatto. Perché non aveva dormito con lei? Cosa era accaduto? Si ricordava perfettamente che, durante la cena in Sala Grande, si erano dati appuntamento lì per…

Gospede! ( Dio!)

Esclamò esterrefatta quando i primi flash della notte appena trascorsa le bombardarono il cervello. Il battito del cuore accelerò sempre di più mozzandole il fiato e costringendola a boccheggiare per non andare in apnea. Uno sconosciuto a Hogwarts… due corpi che si dimenavano sul letto… le sue gambe che stringevano i fianchi di un altro uomo mentre lo cavalcava…

Nje… Nje voshmosgjna ( No… no… non è possibile)

Mormorà sconvolta, gli occhi fissi in un punto indefinito sulla parete di fronte a lei, gli occhi proiettati a vedere scene del passato recente, le mani che artigliavano le coperte con forza sempre maggiore man mano che i dettagli si svelavano alla sua coscienza. Lucas sul ciglio della porta… Lucas che la guardava… Lucas che non la fermava… lei che non si fermava come se lui non fosse lì… come se non esistesse… Il cuore le faceva male per quanto batteva veloce e un senso di bile le salì dalla bocca dello stomaco. Scosse la testa con forza, i capelli che le sferzavano il viso, nel tentativo inutile di cancellare quelle immagini, quei ricordi.

Ja nje mogù… ja nje… ( Io non posso… io non avrei mai…)

Le immagini lasciarono il posto a sensazioni che sperava di non dover sentire mai più, il senso di vuoto, di inutilità, di spreco, di sporco per essersi piegata alle esigenze carnali del suo corpo senza un briciolo di coinvolgimento emotivo.

No no… sono felice… sono appagata… Lucas è tutto quello di …

Passava dal russo all’inglese in una girandola di lingue che rispecchiava la confusione che provava per poi ammutolire del tutto di fronte all’amara quanto sconcertante verità: l’aveva voluto. Non c’era stata violenza di sorta ma solo espressione di una volontà animale a scopare con uno sconosciuto, a tradire l’uomo della sua vita. Spalancò gli occhi di scatto e si portò una mano davanti alla bocca, scalciò via le coperte e sbandando da una parte all’altra della stanza giunse fino in bagno e insieme ai residui della cena scesero giù per lo scarico del water anche gli ultimi attimi di serenità che aveva trascorso con il suo compagno, lasciandola sola in compagnia di un corpo di cui ricorda solo la virilità e il calore. Scattò in piedi e si tuffò sotto la doccia, acqua calda, bollente, che le scottava la pelle nivea, e si lavò si lavò, strofinando con forza ovunque nella speranza vana di cancellare ogni traccia di quello che era accaduto. Da piccoli colpi alle mattonelle con la fronte, per dimenticare, per trattenere le lacrime che non voleva far uscire, con la stessa determinazione con cui la notte precedente si era impedita di emettere un solo fiato durante tutto l’amplesso.

Lucas… amore…Lucas…

Ripetè all’infinito, fino a quando il bisogno di vederlo, di parlagli, di spiegargli, di farsi aiutare a comprendere cosa fosse accaduto diventò così urgente da spronarla ad agire. Un colpo di bacchetta e fu subito asciutta, un altro colpo e un vestito, uno qualunque, uscì dall’armadio e volò fino a lei, urtando il letto e costringendo Drusilla a volare via.

Smeyonka
(Serpentello…)


Sibilò di riflesso, voltando la testa verso l’albero di Idra, sperando che almeno lei potesse raccontarle cosa fosse accaduto durante la notte. Ma l’albero era vuoto e alla preoccupazione si aggiunse altra preoccupazione. Idra non era lì… non sapeva dov’era… neanche Lucas era lì…strizzò gli occhi nel tentativo di ricordare… si rivide nel suo ufficio prima di cena… scherzare con Idra… rassicurarla che tornerà a prenderla per portarla in giardino… e poi la cena… e nulla… solo lo sconosciuto. Uscì come una furia dal suo alloggio, i capelli sciolti che le cadevano sulle spalle, la bacchetta stretta in mano come se si stesse recando a combattere. Passò accanto alla porta degli alloggi di Turner e si fermò, di botto. Bussò piano, poi con più insistenza. Lo chiamava, sembra quasi invocare il suo nome ma la sua voce era un sussurro. Non era rispetto per Connor che dormiva lì accanto o vergogna di fare una scenata. Non si fidava della sua voce, sentiva che le lacrime che stava cercando a tutti i costi di trattenere aspettavano solo un suo attimo di distrazione per sgorgare fuori.

Non è sdjez ( qui)…

Mormorò a se stessa, lasciando la Torre Sud e iniziare a vagare per il Castello, il viso una maschera di ghiaccio, i lineamenti induriti e gli occhi blu spiritati che sembravano agitarsi come se fossero dotati di un’anima propria. La Sala Grande… chiacchiericci inutili… tavolo dei Professori vuoto… secondo piano… aula di Trasfigurazione… ancora vuota… Fermò due studenti attirata dai colori dei Tassorosso della ragazzina – Caroline Priscilla con tutta probabilità – ma per quanto punti i suoi occhi in quelli dell’altra non ne mise a fuoco i lineamenti.

Ha per caso visto il Professor Turner nella vostra Sala Comune, stamattina?

Chiese, il tono di voce cavernoso come se provenisse da un’altra dimensione, le parole che le uscivano a stento, come se pronunciare ognuna di esse le costasse una fatica enorme. Non le interessava cosa potevano pensare i due studenti di lei, non le interessava nulla in quel momento se non di trovare Lucas.

No, Professoressa Samyliak, non l’ho visto questa mattina.

Non si prense la briga di ringraziare né di salutare. Veloce com’era arrivata si voltò e scappò via, verso le scale, senza una meta precisa, consapevole solo che se si fosse fermata sarebbe stata perduta.

Hai visto? Allora non è vero che ci vive in simbiosi con quel suo serpente… devo dei soldi a figlia dei fiori…

Il commento irriverente del compagno della Tassa giunse alle sue orecchie e la guida come una stella polare verso il proprio ufficio. Le priorità si ribaltavano a ogni secondo, la sua mente piena solo di Lucas e Idra per non darsi il tempo e la possibilità di riflettere su cosa era stato, su cosa aveva fatto. Uno sconosciuto. Uno sconosciuto a Hogwarts. La sicurezza degli studenti. Pericolo. Il Mezzo – Drago. Si voltò di scatto mentre le scale la portavano giù o forse su verso il sesto piano e con lo sguardo cercò i due ragazzi per sincerarsi che stessero bene… Sicurezza. Incoscienza. Sconosciuto. Lucas. Lucas sconvolto che la osservava… lei che permetteva a un altro di penetrare il suo corpo… un calore improvviso in mezzo alle gambe a ricordarle quello che era accaduto… un conato di vomito. Si mosse veloce per il corridoio semi deserto del sesto piano, quasi si mise a correre per l’ultimo tratto che la separava dal suo ufficio. Urtò qualcuno… Monique forse… o forse la Bennet. Aprì di scatto la porta del suo ufficio e la sigillò alle sue spalle, crollò in ginocchio e vomitò il ricordo del sesso. O almeno ci provò.

Tj vernulsja ... seychas ... predatel' ...
Sei tornata… ora… traditrice…


Il sibilo incavolato di Idra le trapanò il cervello e le strappò il cuore dal petto. Traditrice… traditrice… era questo che era… era questo che sarebbe stata da ora in avanti… una donna che aveva tradito volontariamente il proprio compagno…

Perché pocimù perché… non lo ricordo … perché…

Sbattè i pugni sul pavimento, le lacrime che finalmente sgorgavano libere dai suoi occhi, mentre si tormentava con la domanda che la assillava da quando si era svegliata quella mattina. Sapeva che non era stata costretta a farlo, sentiva la volontà in ogni gesto che rammentava ma non riusciva a comprendere il perché. Perché aveva dovuto cercare un mero appagamento fisico in uno sconosciuto quando Lucas nutriva con il suo amore sia il suo corpo che il suo spirito? Sollevò il volto rigato di lacrime e si perse nelle pupille dal taglio verticale del suo serpente dove le sembrà di leggere riprovazione.

Pozghaluysta… ne ti tosgje ... ya ... ne znajou ... ja ne ponimajou ...
(Ti prego… non anche tu… io… non lo so… non capisco…)


Anche il sibilare era confuso.

Ty ostavil menya zdes' odnu vsyu noch' ... ja dumala, ty nadoyela ... chto ya slishkom …
(Mi hai abbandonato qui da sola tutta la notte…credevo che ti fossi stufata di me… che ero di troppo...


Stufata… penserà che non lo amo più… che l’ho ingannato… come ha fatto… Julie

Ringhiò quasi quel nome, come se potesse essere colpa sua quello che era accaduto. E invece l’unica colpevole era Tisifone stessa, lei aveva invitato nei suoi alloggi quell’uomo, lei lo aveva scopato, lei aveva voluto tradire Lucas…

No no… ja nje kotila ( non volevo)… oh Merlino si… kotila (lo volevo)…no, non ha senso… perché avrei dovuto volerlo… izvinite izvinite ... Mne ochen' zhal' ...
(scusa scusa… mi spiace…)


Parlò a spezzoni e ora che era presente anche Idra, il serpentese si aggiunse al russo e all’inglese.

Mne nuzhno nayti ...
(Devo trovarlo…)


Con un colpo tremante di bacchetta fece apparire del cibo e dell’acqua per Idra, l’accusa che il suo serpente le aveva mosso che si ripeteva all’infinito nella sua mente mentre cercava di pensare a dove altro cercare Lucas. Forse a Hogsmeade, nella loro casa, oppure… Un pensiero [Intuito(S)=36] le colpì la bocca dello stomaco con violenza, tanto da costringerla a piegarsi in due, la bocca spalancata in attesa dell’ennesimo conato di vomito che però non venne perché aveva lo stomaco vuoto.

Julie…

Per quanto la sola possibilità che Lucas fosse andato a cercare conforto tra le braccia dell’americana la ripugnasse e la spaventasse, non poteva non prenderlo in considerazione. Si alzò in piedi, facendo leva sul tavolino basso, e con passo malfermo si avvicinò alla mensola, prese una manciata di Metropolvere e la lanciò nel caminetto.

Il Paiolo Magico…

Mormorò con voce chiara e monocorde. L’unica cosa che sapeva era che le sorelle Sanders alloggiavano a Londra ed era pronta a setacciarla centimetro per centimetro pur di poter ritrovare Lucas. L’ultima cosa che vide prima di sparire tra le fiamme celesti fu la porta del suo ufficio spalancarsi sotto il peso di un potente incantesimo e il volto di Monique che la guardava preoccupata.

[Fine Autoconclusiva]
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Messaggioda Tisifone » 08/06/2013, 16:36

[Venerdì – ore 15.00]


Aveva passato la notte presso la locanda “Le refuge secret” ai margini della Foresta Nera francese, una lunga nottata serena senza incubi né premonizioni, come se nel gelato di pesca e fior di latte che Alastair le aveva fatto assaggiare ci fosse stato un mix di Pozione Antisogno e di Pozione Calmante. Aveva fatto onore alla cucina di Monsieur Dolphine, consumando un’abbondante colazione che le aveva ridato non solo le forze che spesso, in quegli ultimi giorni le erano mancate, ma anche colorito al viso ed elasticità alla pelle, che appariva più liscia e luminosa, complice anche il fatto che adesso il suo volto era privo di quelle rughe di espressione corrucciate che lo avevano ornato fino a quella mattina. Avrebbe tanto voluto trascorrere anche la mattinata in quel luogo, lasciando Idra libera di scorrazzare alle sue dimensioni naturali nella Foresta e godendo ancora di quella pace e serenità che sembrava saturare ogni angolo di quel piccolo Paradiso, ma purtroppo doveva tenere una lezione alle undici e non se la sentiva di dare a Monique ulteriore motivo di preoccupazione, al di là del fastidio di dover trovare qualcuno che la sostituisse con un così breve anticipo. Aveva quindi preso una passaporta turistica fino a Londra e da lì si era smaterializzata direttamente ai confini di Hogwarts, con Idra mollemente appoggiata sulle sue spalle e un’espressione serena in viso, così diversa da quella che aveva esibito meno di ventiquattro ore prima quando era fuggita dalla Foresta Proibita. Terminate le lezioni mattutine aveva fatto il suo ingresso in Sala Grande avvolta in un ampio mantello estivo, lo stesso che aveva indossato durante le lezioni, a testa alta e passo fermo, consumando un pasto leggero condito di chiacchiere superficiali con qualche collega che, o per ignoranza o per delicatezza, non le aveva fatto rimpiangere la decisione di mangiare insieme agli altri.


Vcjò koroskiò?
(Tutto bene?)


Le sibilò Idra una volta che furono rientrate nel suo ufficio, strisciando pigramente verso l’albero posto nell’angolo a sinistra della porta.

Dumajò …

(Penso di si…)


Rispose tentennate dopo una manciata di secondi, come se avesse avuto bisogno di riflettere per bene prima di dare una risposta a una domanda all’apparenza così semplice. E la cosa più strabiliante era che non stava fingendo, non ne avrebbe avuto bisogno considerato che erano sole. Lo shock di vedere Lucas trattarla con crudele indifferenza, flirtando con Indigo come se lei non esistesse, le aveva strappato il cuore dal petto e gettata in uno stato di apatia profondo, perché solo reprimere qualsiasi emozione le avrebbe permesso di non impazzire. Ed era una persona apatia, disinteressata a tutto ciò che la circondava, la Tisifone che aveva vagato senza una meta precisa la sera precedente nella Foresta Nera. L’incontro con Alistair invece messo a dura prova quella indifferenza, suscitando in lei curiosità e interesse se non proprio per l’uomo che aveva di fronte, di certo per i concetti che esprimeva. Ma in realtà era stata la premonizione a operare quel cambiamento, donandole una conoscenza dolorosa certo ma che aveva risposto a molti dei dubbi che le corrodevano l’animo e la rendeva libera dai turbamenti emotivi. Nel momento esatto in cui Lucas aveva baciato Indigo aveva deciso di non essere più suo, aveva posto, probabilmente volontariamente, la parola fine sulla loro storia, i loro progetti. Aveva deciso di non crederle, di non lasciarsi condizionare dai dubbi che forse gli aveva instillato con le sue parole, di calpestare l’amore che lui stesso aveva professato solo due giorni prima di provare ancora per lei e a Tisifone non restava altro da fare che prenderne atto e andare avanti. Ma prima c’era ancora una cosa che doveva fare, prima doveva dargli la prova della sua innocenza, di come non era stato il suo cuore a tradirlo ma la volontà di qualcun altro, e quella consapevolezza, quella differenza sostanziale tra volere – lui aveva voluto baciare la Druida – ed essere costretta – lei aveva dovuto andare a letto con lo sconosciuto – non faceva altro che rafforzare la sua serenità, donandole una sorta di superiorità morale che per il momento le era d’aiuto come non mai.

Si tolse il mantello, rivelando quello che non aveva voluto mostrare agli abitanti di Hogwarts, un vestito di seta color pesca con una gonna ampia e liscia che scivolava fino ai piedi e un corpetto composto da due fasce di seta che le avvolgevano i seni, mettendo in evidenza il prosperoso decolté, e terminavano in due spalline a balza corte che le lasciavano scoperte le spalle e la schiena fino a metà busto, instillando il dubbio a chiunque avesse voluto soffermarsi su quel dettaglio se indossasse o meno un reggiseno. Successivamente si liberò anche delle scarpe, come se il suo corpo anelasse alla stessa libertà che aveva raggiunto la sua anima e, scalza, e si sedette a terra, di fronte al tavolo basso su cui era aperto un tomo sull’ipnosi babbana che le aveva inviato Asher. Con le gambe stese lungo un fianco e lasciate scoperte a tratti dall’orlo della gonna reso irregolare dalla posizione assunta e il braccio sinistro appoggiato al piccolo tavolino, Tisifone iniziò a ingannare l’attesa leggendo alcuni passi del libro, la mano destra che giocava con una delle ciocche ribelli che, sfuggite al morbido chignon in cui aveva raccolto i capelli, le incorniciavano il viso, i piedi che si muovevano a ritmo delle note del Notturno di Chopin che riecheggiava nell’aria.



Immagine


Sembrava serena e rilassata perché lo era. Non sapeva fino a quando quel senso di atarassia sarebbe durato ma non se ne curava. Se lo sarebbe goduto fino in fondo e se il Druido aveva ragione e quindi l’uomo era padrone del proprio destino allora sarebbe durato per sempre.
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Messaggioda Lucas » 09/06/2013, 13:31

[Venerdì - ore 15.05]


Aveva fatto più tardi del previsto, essendo stato in compagnia di Estelle durante il pranzo, ma nonostante la piacevole compagnia della giovane e donna e l'estrema sorpresa - positiva, naturalmente - nell'averla reincontrata, non poteva di certo esimersi da quell'incontro richiesto da Tisifone, e a cui lui aveva acconsentito.
Lei voleva parlargli, spiegargli, forse dargli le prove di essere semplicemente stata manipolata, e nonostante l'uomo fosse piuttosto scettico sull'accaduto, perché se davvero le aveva, queste prove, era strano non l'avesse costretto ad ascoltarle prima, aveva comunque deciso di concederle del tempo, perché glielo doveva: era sempre stata la donna che l'aveva reso più felice al mondo, dopotutto.
Parlare con Indigo, avvicinarsi a lei, anche baciarla, gli aveva fornito una prospettiva nuova sul mondo: un mondo fatto di attimi che si dovevano cogliere, un viaggio quasi infinito nel quale non era importante la meta, ma tutto ciò che si viveva nel frattempo, nel bene e nel male; e aveva deciso di accogliere come sua quella nuova filosofia, Turner, mettendola in atto dalla sera precedente, quando aveva assaporato le labbra dell'altra. Un bacio che non era stato seguito da altri, ma non ne era dispiaciuto: Indigo era una ragazza bellissima, e baciarla era stato meraviglioso, ma al momento per lui - e a quanto aveva inteso, anche per lei - era stato solo quello; un attimo colto nell'impeto della situazione, un ricordo che avrebbe portato con sé, e nulla di più.
Ora, di fronte all'ufficio di Tisifone, Lucas non sapeva che pensare della loro relazione: era stata solo una serie di attimi destinata a finire?
E se anche qualcuno di concreto si fosse messo tra loro, possibile che potesse esser stato così forte da scalzare entrambi dalla strada che il Fato aveva fatto intraprendere loro? Oppure il Fato non esisteva, ed era semplicemente la figura mistica dietro a cui l'uomo si nascondeva per giustificare i propri sbagli?
Bussò alla porta, scuotendo il capo: dubitava che avrebbe ricevuto risposta a quegli interrogativi nei successivi due minuti, perciò tanto valeva smettere di pensarci, al momento; attese un qualsiasi segnale proveniente dall'interno che gli facesse capire che poteva entrare, e spinse in avanti la porta, così da fare il suo ingresso nell'ufficio della collega.


Immagine


Lo sguardo fermo del docente di Trasfigurazione si posò sulla figura della donna, poco distante da lui, e non poté non ammettere che era bellissima: lo era sempre stata, in realtà, ma ora, a differenza del giorno prima, sembrava più... calma. Serena. Come se avesse raggiunto un equilibrio, o almeno era quello che all'apparenza offriva alla vista altrui.
La salutò con un cenno del capo, muovendosi di qualche passo per raggiungerla, ma non si sedette, preferendo rimanere in piedi fino a che non fosse stata lei ad invitarlo a farlo: in fondo era il suo ufficio, e Lucas non si sentiva più così libero di muoversi al suo interno come preferiva, come una volta.

Tisifone - la salutò comunque, le labbra che s'incurvarono per un secondo verso l'alto in un sorriso breve, nemmeno lontanamente paragonabile a quelli che le rivolgeva una volta - Scusa se ti ho fatto aspettare.

Aggiunse solo, evitando domande di rito come un "come stai?", perché sarebbero state a parer suo del tutto inutili; rimase in silenzio, invece, immaginando che fosse lei quella a dover parlare, almeno all'inizio, mentre la sua funzione era semplicemente quella di muto ascoltatore della - presunta - verità.
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Messaggioda Tisifone » 09/06/2013, 22:05

La lettura sull’ipnosi era interessante, a tratti anche illuminante, anche se Tisifone non riusciva a spiegarsi in che modo poteva coniugarsi quella tecnica di analisi babbana con la magia e a cosa avrebbe potuto dare vita. A una pozione? Forse, anche se lo scetticismo che aveva visto negli occhi di Demetri la spingevano a scartare quell’ipotesi. L’alternativa era un incantesimo, e in questo caso l’unica che avrebbe potuto darle una mano a sciogliere il mistero era Monique. Dal giorno dello scontro con il Mezzo Drago, l’ammirazione che Tisifone nutriva nei confronti delle capacità magiche della cugina era aumentata a dismisura e visti gli incantesimi misteriosi che era riuscita a produrre con la sua bacchetta al momento rappresentava la massima autorità in tema di incanti particolari. Leggeva quindi, semi sdraiata a terra, le note di Chopin a farle da sottofondo, incurante del tempo che scorreva senza che Lucas si presentasse da lei. Probabilmente qualcosa o meglio qualcuno l’aveva trattenuto e per quanto quel pensiero avesse ancora la forza di farla soffrire riuscì a mettere da parte il dolore, confidando nell’onestà intellettuale del collega. Era certa che nonostante la rabbia e il disprezzo che provava nei suoi confronti non sarebbe venuto meno alla parola data e anche se si stesse sbagliando e lui le avesse dato buca, come dicevano i babbani, allora semplicemente quella era la prova che la loro storia era stata solo un’illusione e che non valeva la pena stare a struggersi per essa.

Toc Toc

A quel lieve bussare Tisifone voltò il capo verso la porta, socchiuse gli occhi e si concentrò per un attimo sul proprio cuore che, a discapito di tutto, aveva accelerato i suoi battiti come se fosse ansioso di rivedere il collega. E come dargli torto quando Lucas era stato il primo uomo che era riuscito a farlo battere di nuovo dopo anni, che lo aveva strappato dall’involucro di ghiaccio e indifferenza in cui lei lo aveva nascosto per gettarlo in un vortice di infuocata passione? Per un secondo Tisifone pensò di usare le tecniche di Occlumanzia per riportare il battito a un livello più naturale, ma accantonò immediatamente quell’idea, sciogliendo gli scudi dietro cui solitamente nascondeva pensieri e sentimenti: aveva deciso di mostrarsi a Turner esattamente com’era, come lui solo l’aveva conosciuta in quei mesi, senza maschere o altro.

Avanti.

Disse quindi con un tono di voce deciso ma pacato, senza punte di isteria, di ansia o di depressione, una perfetta rappresentanza sonora dell’atarassia che la pervadeva. Non si prese la briga di riportare le spalline che le erano scivolate sugli avambracci al loro posto, perché tanto non aveva un’apparenza pudica da dover preservare, non con l’uomo che l’aveva vista in ben altre mise. Un piccolo fremito la percorse sentendo il suo sguardo posarsi su di sé, come se il suo corpo anelasse sapere se la trovava attraente, ma nessuna conferma giunse dall’altro, esattamente come era accaduto la sera prima: ormai i suoi complimenti erano destinate ad altre donne e forse era il caso che iniziasse a farsene una ragione.

Mai!

Ringhiò una parte di sé, quella che voleva sposare la teoria del Druido secondo cui lottando si poteva ottenere quello che si voleva, ma Tisifone la mise prontamente a tacere, limitandosi a ricambiare lo sguardo dell’altro, soffermandosi sui suoi occhi penetranti e le mani che teneva lungo i fianchi lasciando che la nota di apprezzamento per il suo corpo affiorasse nei propri occhi con tranquillità.


Tisifone

Lucas– rispose lei, trattenendosi dal chiamarlo in modo formale come lui invece aveva fatto la sera precedente, nel tentativo di non essere infantile – Sentiti libero di sistemarti ovunque tu creda, nessun mobile morde in quest’ufficio.

Aggiunse, giudicando il suo essere rimasto in piedi come una scelta dettata dall’indecisione o forse dall’imbarazzo nel trovarsi di nuovo da soli insieme. Come dotato di vita propria l’angolo destro della bocca di Tisifone si inarcò verso l’alto in risposta al breve sorriso dell’altro, ma come Turner le stava regalando un sorriso di circostanza allo stesso modo quello della donna non era solare come al solito ma ironico e non contagiava gli occhi.

Scusa se ti ho fatto aspettare.

Sai, i babbani dicono che il tempo sembri scomparire quando lo si impiega in maniera divertente e soddisfacente, quindi posso solo dedurre che il tuo appuntamento sia andato bene.

Il commento le era uscito spontaneo, mandando a rotoli il proposito di non sembrare infantile, e infatti subito dopo si morse appena il labbro inferiore, come se volesse rimangiarsi quella battuta. Ma benché il ricordo della premonizione le bruciava ancora non c’era nessuna particolare inflessione nel tono della sua voce. Come poteva avercela con l’unico responsabile di quel suo stato di apparente benessere? Certo lei non sapeva che Lucas aveva trascorso la mattinata con una donna diversa da Indigo e probabilmente sapere che la “fortunata” era proprio Estelle Moreau le avrebbe dato non poco da pensare.

In ogni caso mi sono ripromessa di aspettare tutto il tempo necessario affinchè tu fossi disposto ad ascoltarmi quindi non c’è bisogno che ti scusi – aggiunse, sventolando in aria la mano destra a voler dissolvere quelle scuse. – Dopotutto il rispetto dei tuoi tempi e delle tue esigenze è stata l’unica cosa che mi ha frenato dal fare irruzione nel tuo ufficio ieri mattina anche se forse non si è rivelata una scelta saggia. O forse si, considerato che tu non sei il tipo di fare qualcosa di cui pentirti dopo.

Forse quell’affermazione poteva essere annoverata tra il babbano “togliersi un sassolino dalla scarpa” ma Tisifone ci teneva a che non ci fossero dubbi sul motivo per cui non si era recata subito da lui non appena Asher e Demetri avevano tirato in ballo l’ipnosi e il pensatoio. Inoltre, per quanto lei fosse a conoscenza di cosa era accaduto la sera precedente, voleva sapere da Lucas, direttamente o indirettamente, cosa avesse significato per lui quel bacio e provare a comprendere quanto dell’uomo che continuava ad amare era rimasto nel corpo che si trovava di fronte a lei. Per quanto una parte di lei anelasse di avere quelle risposte, Tisifone non poteva né voleva ignorare quale fosse il motivo principale per cui si erano incontrati così una volta che lui si fosse accomodato dove più gli aggradava - sulla sedia posta alle spalle di Tisifone o su un pouf accanto a lei - la donna avrebbe fatto in modo di mostrargli il libro sull’ipnosi che stava leggendo.

Ho descritto ad Asher tutto quello che è accaduto nelle scorse ventiquattro ore e secondo lui i sintomi che gli ho descritto sono riconducibili a questo – affermò, picchiettando con un dito sul libro nel caso in cui Lucas si fosse seduto accanto a lei. In caso contrario si sarebbe limitata a indicare il tomo che l’altro stava tenendo in mano. Forse il fatto che si era rivolta a un medimago, benchè fosse anche il suo padrino, per cercare di giungere a capo di quella situazione avrebbe potuto far comprendere all'altro quanto lei fosse convinta di essere stata all'effettiva manipolata – Qualcuno all’interno della scuola deve aver tramutato l’ipnosi babbana in un incantesimo e avermi trasformato nella sua burattina, lo stesso che ha fatto entrare a Hogwarts lo sconosciuto che si è infilato nel mio letto.

O almeno quella era l’unica ipotesi plausibile considerato che lei non aveva fatto entrare nessuno e gli stessi non sembravano essere stati manomessi.

Qualcuno di quei sintomi ti suona familiare?

Chiese poi, nel caso in cui Lucas si fosse messo a leggere il paragrafo da lei sottolineato. Il ragazzo poteva anche aver rimosso ogni dettaglio di quella serata ma lei l’aveva rivissuta migliaia di volte ed era giunta alla conclusione che il suo Lucas, geloso e possessivo come si era dimostrato essere, non sarebbe rimasto inerme a guardare per poi andarsene in silenzio. Certo poteva anche sbagliarsi ma l’unico che poteva smentirla era lui.

Spoiler:
Nel caso in cui Lucas decida di leggere, questo è il passo che troverebbe sottolineato.
Secondo lo schema classico di Erickson e Rossi il procedimento ipnotico, tra l’altro, permette di depotenziare gli abituali schemi di riferimento, attuare dei cambiamenti parziali o totali nella continuità della memoria e modificare la percezione emotiva di specifici eventi. Il soggetto ipnotizzato può quindi compiere azioni che sono completamente estranee al suo modo di essere, ignorare l’esistenza di un oggetto o di una persona per quanto centrale sia il ruolo svolto da esso in un dato momento della sua vita, provare emozioni che non gli appartengo, reagire in maniera non conforme a se stesso…
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Messaggioda Lucas » 12/06/2013, 20:24

Lucas. Sentiti libero di sistemarti ovunque tu creda, nessun mobile morde in quest’ufficio.

Sorrise lievemente a quella battuta: era evidente che Tisifone avesse ben notato il suo disagio, e si stesse comportando di conseguenza, e questo le fece rilassare almeno un poco; non aveva senso trattenersi o fingere, con lei. Erano stati insieme dopotutto, l'aveva amata - ed una parte di sé l'amava ancora, c'era ben poco da fare - era stato in quell'ufficio tantissime volte, quindi a che pro rimanere ora imbalsamato in piedi come se fosse la prima volta che vi metteva piede?
Annuì dunque, avvicinandosi a lei per prendere posto accanto alla donna, preferendo il pouf più vicino a Tisifone che quello dall'altra parte del tavolino basso su cui era appoggiato il libro che lei stava sfogliando.

Sai, i babbani dicono che il tempo sembri scomparire quando lo si impiega in maniera divertente e soddisfacente, quindi posso solo dedurre che il tuo appuntamento sia andato bene.

E' stato molto piacevole, lo ammetto - confermò Lucas, e in fondo perché mentirle? - Indigo mi ha fatto ragionare su aspetti della vita che non avevo mai preso in considerazione, prima, è stato strano ma allo stesso tempo... illuminante - aggiunse Turner, stringendosi nelle spalle - Magari per altri dettagli aspettiamo un secondo momento, mi sembra di capire tu abbia altre cose più importanti da dirmi, o sbaglio?

No, non le avrebbe nascosto niente, semplicemente gli sembrava un po' inutile mettersi a parlarne in quel momento quando c'erano altre cose che premevano per essere dette, analizzate, cose che forse avrebbero potuto gettare un po' di luce sulla vicenda che li aveva fatti separare; se comunque la Divinante avesse voluto sapere subito i dettagli del suo appuntamento con Indigo, beh, sarebbe bastato chiederglieli.

In ogni caso mi sono ripromessa di aspettare tutto il tempo necessario affinchè tu fossi disposto ad ascoltarmi quindi non c’è bisogno che ti scusi.
Dopotutto il rispetto dei tuoi tempi e delle tue esigenze è stata l’unica cosa che mi ha frenato dal fare irruzione nel tuo ufficio ieri mattina anche se forse non si è rivelata una scelta saggia. O forse si, considerato che tu non sei il tipo di fare qualcosa di cui pentirti dopo.


Per cose importanti come questa credo fosse quasi doveroso, da parte tua, fare irruzione nei miei spazi... ma ti ringrazio per averli rispettati.

Replicò Lucas serio, studiando il volto della donna come per comprendere le reazioni: era la prima volta che parlavano in quel modo, serio e distaccato, e aveva quasi l'impressione che Tisifone gli stesse lanciando qualche frecciatina, come se in qualche modo sapesse che qualcosa di particolare era successo, la sera prima: ma anche se così fosse stato, appunto, lui non aveva intenzione di nasconderle niente, aspettava solo un momento più opportuno di quello.

In ogni caso hai detto bene... non sono tipo da fare cose di cui ci si può pentire, ed ora ne sono ancora più convinto.

Confermò l'uomo, anche se forse quella frase la donna l'avrebbe interpretata in un senso ben diverso da quello inteso da lui: ciò che Lucas voleva dire, infatti, era che grazie ad Indigo aveva compreso ancor di più l'importanza di cogliere l'attimo quand'era possibile farlo, perché quel viaggio che era la vita avrebbe potuto presentare attimi che non sarebbero tornati più.
In ogni caso, una volta seduto, la sua attenzione si concentrò sul libro che Tisifone gli stava indicando, quello che era stato il tema principale della sua lettura fino a quel momento.

Ho descritto ad Asher tutto quello che è accaduto nelle scorse ventiquattro ore e secondo lui i sintomi che gli ho descritto sono riconducibili a questo.

Annuì semplicemente, posando lo sguardo su quelle righe per leggerle con attenzione: che fosse stata tutta una farsa o meno, comunque era quasi doveroso da parte sua, per ciò che c'era stato tra loro, usare tutta la concentrazione possibile per comprendere a fondo quale fosse, secondo la Divinante, il nocciolo della questione.

Qualcuno all’interno della scuola deve aver tramutato l’ipnosi babbana in un incantesimo e avermi trasformato nella sua burattina, lo stesso che ha fatto entrare a Hogwarts lo sconosciuto che si è infilato nel mio letto.

Perché pensi che ti abbiano ipnotizzato proprio all'interno della scuola? Potrebbe essere successo in qualsiasi momento, anche fuori - domandò Turner, spostando lo sguardo dal libro che aveva di fronte alla donna che aveva accanto - Per quanto riguarda l'incantesimo... hai provato a parlarne con Monique? Credo sia la persona più ferrata sull'argomento, e forse l'unica in grado di dirci se esista un incanto del genere, no?

Aggiunse, sicuro che le due cugine avessero parlato della situazione visto che la stessa Vice Preside di Hogwarts aveva cercato di parlare con lui: certo, magari Tisifone non aveva approfondito la questione con lei, ma Lucas sapeva che la Vireau era una delle poche persone di cui l'ex compagna si fidava abbastanza da raccontarle certe cose.

Qualcuno di quei sintomi ti suona familiare?

Non esattamente... - mormorò Lucas, immerso per alcuni istanti nella lettura - Non credo di aver provato emozioni diverse da quelle che mi sarei aspettato in un... contesto del genere - e si trattenne, ovviamente, dall'essere più volgare - né, ad esempio, credo di aver reagito in maniera strana. Però... - si fermò per un secondo, aggrottando la fronte prima di riprendere a parlare lentamente, come se quello fosse un dettaglio a cui era arrivato solo in quel momento - ora che ci penso, se provo a ricordare il volto di quell'uomo, quello con cui... insomma, se mi focalizzo su di lui... non riesco a farmi venire in mente il suo volto, o cose così. E' piuttosto strano, e di sicuro lo shock di averti vista così non avrebbe mai potuto rimuovermi un particolare del genere.

Si morse il labbro inferiore, pensieroso, passandosi lentamente una mano sul viso mentre il cervello lavorava febbrilmente per trarre delle conclusioni o perlomeno delle ipotesi plausibili su cosa potesse essere successo alla donna e, a questo punto, anche a se stesso.

Se davvero qualcuno ha trasformato l'ipnosi babbana in un incantesimo, allora dovremmo focalizzarci su un particolare, e cioè che solo un Nato Babbano potrebbe conoscere quell'argomento così bene da convertirlo magicamente - ragionò, lanciando uno sguardo su di lei per vedere se lo stesse seguendo o meno - E considerando che nessuno studente potrebbe mai essere capace di effettuare un processo così complesso - perché all'effettiva un alunno normale certe cose se le sognava - forse dovremmo cominciare a fare una cernita dei docenti, dei Prefetti e dei Capiscuola che hanno origini babbane, e concentrarci su di loro. Che ne dici?

E questa volta si volse del tutto verso di lei, così da studiare i suoi occhi e comprendere se quei ragionamenti, per lui logici, fossero invece visti dalla ex compagna come assurdi.
Averla così vicino, comunque, non era semplice, e non solo per il cuore: anche la carne chiamava, e la voglia di lei come donna si faceva sentire non poco.
Normalmente si sarebbe detto che non poteva, che non sarebbe stato giusto verso Tisifone, ma ora invece si trovava a chiedersi perché no, perché non cogliere quell'attimo, che si arrivasse poi ad una risoluzione o meno; al momento erano ancora liberi, lui almeno si considerava tale, e quel cattivo ragazzo che Julie tanto aveva desiderato far uscire sembrava, ora, ben più disposto di prima a divertirsi un po' a modo suo.

Sei bellissima.

Mormorò dunque, allungando una mano per accarezzare il volto di lei col dorso della destra, un contatto veloce e leggero, palesemente provocatorio, che lei avrebbe potuto accettare o rifiutare ma che, di sicuro, non avrebbe cambiato il contenuto di quel pensiero palesato a voce più bassa, intima.
Subito dopo scostò la mano e la privò di quella carezza, o della possibilità di schiaffeggiargli le dita, e rimase in attesa di sentire i commenti di lei sulle sue supposizioni.

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Messaggioda Tisifone » 14/06/2013, 12:59

Vedere Lucas muoversi nel suo ufficio a disagio poteva essere considerato un dettaglio irrilevante se paragonato a tutto quello che era accaduto negli ultimi giorni e invece assunse agli occhi di Tisifone un significato enorme perchè erano le piccole cose, i piccoli gesti quotidiani che rendevano una storia importante e unica. E quel semplice gesto rimarcava più di ogni altro che in quel momento davanti a lei non si trovava il suo uomo ma il collega Turner. Un sospiro accolse quella piccola rivelazione, che però non scalfì l'aurea di serenità che la avvolgeva, a cui seguì una battuta semplice che mirava a allentare un po' la tensione iniziale. Lo seguì con lo sguardo mentre prendeva posto accanto a lei, spostando le gambe indietro per evitare di dargli fastidio ma senza allontanarle troppo come se la sua pelle nuda anelasse il contatto con il calore del suo corpo e non fosse disposta a farne a meno. Alle scuse per il ritardo che lui le porse Tisifone rispose in maniera infantile anche se priva dell'acidità e del sarcasmo che erano solite caratterizzare le sue frecciatine.

E' stato molto piacevole, lo ammetto. Indigo mi ha fatto ragionare su aspetti della vita che non avevo mai preso in considerazione, prima, è stato strano ma allo stesso tempo... illuminante.

Sentendo Turner commentare in quel modo entusiasta l'appuntamento con Indigo, la Divinante si rese conto che quello che più temeva non era tanto il bacio che i due si erano scambiati o quello che poteva essere accaduto dopo, ma cosa la conversazione con la Druida aveva seminato nell'animo di Lucas. Aveva sperimentato personalmente quanto fosse piacevole e stimolante, malgrado tutto, parlare con lei e come le sue motivazioni, portate avanti con garbo e sembrava sempre con cognizione di causa, ti costringevano quasi a riflettere su te stessa, mettendoti in dubbio. E per quanto solo gli stolti rimanevano fossilizzati per sempre sulle proprie posizioni, non era certa che la nuova visione del mondo che si era aperta agli occhi del collega potesse in qualche conciliarsi con lei e il loro ritornare insieme.

Magari per altri dettagli aspettiamo un secondo momento, mi sembra di capire tu abbia altre cose più importanti da dirmi, o sbaglio?

Non sei costretto a raccontarmi nulla ma ti sarò grata se più tardi vorrai condividere con me questa tua esperienza illuminante.

Sempre quel tono pacato, senza ironia nel ripetere la parola utilizzata poco prima dall'altro, e un leggero cenno del capo per ringraziarlo anticipatamente per quella sua disponibilità. Per quanto una parte di lei desiderava ardentemente sapere cosa aveva significato per lui quel bacio, non lo avrebbe mai costretto a parlare, preferendo rimanere in balia dei dubbi e delle proprie congetture piuttosto che mostrarsi irrispettosa degli spazi dell'altro. Anche se forse tutto questo rispetto le si sarebbe presto rivoltato contro come un boomerang.

Per cose importanti come questa credo fosse quasi doveroso, da parte tua, fare irruzione nei miei spazi... ma ti ringrazio per averli rispettati. In ogni caso hai detto bene... non sono tipo da fare cose di cui ci si può pentire, ed ora ne sono ancora più convinto.

Nell'arco di pochi secondi nell'animo di Tisifone si accavallarono il sollievo per essere stata compresa, nonostante quel suo comportamento potesse non essere condivisibile, e il dolore per quella conferma, un dolore sordo però che non riverberò troppo dentro di lei, limitandosi a farle contrarre lo stomaco. Aveva avuto tutta la notte per assimilare quel bacio, immaginandosi mille scenari e conseguenze differenti, tutte probabilmente errate ma che l'avevano aiutata a scivolare in quello stato di atarassia che adesso le permetteva di restare seduta con un'espressione serena in volto piuttosto che alzarsi in piedi di scatto e dare di matto. Quelle parole quindi ebbero l'unico effetto di farle sentire ancor di più la necessità di sapere quali erano gli aspetti della vita su cui il collega aveva riflettuto e quali erano state le conclusioni a cui era giunto. E sopratutto sapere cosa avrebbe comportato per loro quella mancanza di pentimento. Si agitò un po' sul pavimento per trovare una posizione più comoda, i piedi che sfioravano la coscia del ragazzo, e scosse leggermente la testa, come a voler scacciare tutti quei pensieri al momento inutili, visto che la sua priorità era quella di condividere con il collega quello che aveva scoperto e che avrebbe potuto aiutarli a comprendere quello che era accaduto loro. Spinse quindi verso di lui il libro che stava leggendo, esponendogli a voce una sintesi di quello che le aveva detto Asher.

Perché pensi che ti abbiano ipnotizzato proprio all'interno della scuola? Potrebbe essere successo in qualsiasi momento, anche fuori.

Una sensazione, tutto qui. - ribattè sollevando le spalle, in parte dispiaciuta per non potergli dare delle prove più attendibili - Nelle ultime settimane non mi sono allontana dal Castello e sopratutto non sono solita dare confidenza a chi non conosco nè seguirlo in un posto appartato. Secondo il libro di Asher si ha bisogno del contatto visivo per far cadere una persona in trance quindi se anche l'incantesimo necessita di tale contatto non può essere esercitato di nascosto, ed eseguirlo in mezzo alla folla sarebbe altamente rischioso. - ipotesi le sue, ovviamente, basate sulla conoscenza di se stessa e delle poche nozioni che aveva acquisito sull'ipnosi e che non poteva in alcun modo confermare - Ho provato a seguire il consiglio di Demetri - continuò pur consapevole che di certo non aveva nominato il padrino più affidabile o quello che rientrava maggiormente nelle grazie di Lucas - e vagliare i miei ricordi al Pensatoio, partendo dal giorno in cui è avvenuto il... fatto - no, non riusciva a pronunciare la parola "tradimento" visto che secondo la sua ottica per tradire qualcuno ci doveva essere la volontà reale di farlo e il suo cuore le diceva che era impossibile che lei lo avesse fatto spontaneamente, nonostante quello che le diceva la testa - per poi procedere a ritroso nel tempo, anche all'infinito se necessario, ma quando ho avuto la prova che sono stata costretta a stare con quell'essere ero così adirata che sono uscita...

Affermò seria, lo sguardo duro di chi avrebbe volentieri Cruciato a morte l'autore di quel complesso incantesimo. Quello che si vedeva nel suo ricordo infatti era lei che come un automa apriva la porta e si concedeva allo sconosciuto senza alcuna passione, con lo sguardo vacuo e la cicatrice in bella mostra, mentre il corpo dell'altro era rappresentato da un'enorme macchia nera, segno quello che era intervenuta una magia potente a cancellarne del tutto il ricordo.

Per quanto riguarda l'incantesimo... hai provato a parlarne con Monique? Credo sia la persona più ferrata sull'argomento, e forse l'unica in grado di dirci se esista un incanto del genere, no?

Ho incontrato Monique subito dopo essermi svegliata quella mattina e non ero propriamente... lucida. Il mio unico pensiero era trovarti, professarti la mia innocenza, pregarti di non lasciarmi e ripeterti all'infinito quanto ti amassi e quanto tu fossi importante per me. - confessò candidamente, un lieve rossore che le colorava le guancie per l'imbarazzo che stava provando in quel momento al ricordo di come si era comportata con la cugina. In realtà una parte di lei, quella convinta che il bacio con Indigo non avesse significato nulla e che l'amasse ancora, tendeva ancora a perseguire quei fini, solo forse con modi e toni più pacati che non l'avrebbero fatta passare per una pazza isterica. - Forse dovrei ringraziarla per avermi impedito di mettere a soqquadro tutta Londra perchè anche se fossi riuscita a trovarti dubito che avrei ottenuto da te l'attenzione che mi stai dimostrando adesso. In ogni caso ho intenzione di parlare con lei al più presto e sono certa che saprà darmi una risposta o un punto da cui partire.

Confermò, ribadendo la sua fiducia cieca nella VicePreside, l'unica persona, fatta esclusione dei suoi padrini, con cui si sarebbe mai azzardata a confidare. Subito dopo portò l'attenzione dell'ex compagno su alcuni passaggi del libro in cui venivano descritti i sintomi più comuni dell'ipnosi, chiedendogli se ve ne erano alcuni in cui si rispecchiava. Tisifone infatti aveva il dubbio di non essere stata l'unica a essere stata manipolata anche se probabilmente nessuno dei due avrebbe mai scoperto il vero motivo per cui Lucas era stato manipolato visto che il suo incontro con Julie non aveva comportato una modifica dei ricordi ma solo una spinta a comportarsi in un determinato modo.


Non esattamente... Non credo di aver provato emozioni diverse da quelle che mi sarei aspettato in un... contesto del genere, né, ad esempio, credo di aver reagito in maniera strana. Però... ora che ci penso, se provo a ricordare il volto di quell'uomo, quello con cui... insomma, se mi focalizzo su di lui... non riesco a farmi venire in mente il suo volto, o cose così. E' piuttosto strano, e di sicuro lo shock di averti vista così non avrebbe mai potuto rimuovermi un particolare del genere.

Non lo ricordi neanche tu? - chiese perplessa, sporgendosi istintivamente in avanti, il gomito destro sul tavolino e il mento posato sulla mano, l'indice che picchiettava sulla guancia in una posa riflessiva che però permetteva all'altro un'ottima panoramica sulla scollatura del suo abito - Questo mi fa venire il dubbio che allora il tuo arrivo non sia stato del tutto casuale - ragionò, considerando quella l'unica ipotesi logica sul perchè il volto del suo presunto amante non si fosse impresso nella mente di Turner e confermando l'idea che era stato tutto programmato nei minimi dettagli. - E l'unico modo per scoprirlo è vedere i tuoi ricordi di quel giorno.

Propose, prendendo la propria bacchetta dal pavimento dove l'aveva posata e puntandola contro la parete libera del suo ufficio, rivelando una porta nascosta da cui emerse il Pensatoio che la Preside le aveva gentilmente prestato per mettere al sicuro eventuali Profezie che si fosse trovata a dover fare durante la sua permanenza a scuola.

Immagine


Se quindi Lucas avesse deciso di seguire il consiglio di Tisifone, non avrebbe dovuto fare altro che alzarsi in piedi e usare il Pensatoio da solo o in compagnia della donna, nel caso lo avesse ritenuto opportuno.


Se davvero qualcuno ha trasformato l'ipnosi babbana in un incantesimo, allora dovremmo focalizzarci su un particolare, e cioè che solo un Nato Babbano potrebbe conoscere quell'argomento così bene da convertirlo magicamente. E considerando che nessuno studente potrebbe mai essere capace di effettuare un processo così complesso, forse dovremmo cominciare a fare una cernita dei docenti, dei Prefetti e dei Capiscuola che hanno origini babbane, e concentrarci su di loro. Che ne dici?

Lo ascoltò attentamente, anche se vederlo mordersi il labbro inferiore le aveva fatto contrarre lo stomaco in una morsa per nulla dolorosa, come se alcuni punti del suo corpo si fossero improvvisamente ricordati come fosse eccitante avvertire su di sè quella leggera pressione. L'intensità del suo sguardo quando finì di esporre la sua teoria poi fece aumentare notevolmente i battiti del suo cuore e il suo sguardo scivolò spontaneamente dai suoi occhi alle sue labbra, quelle due morbidi tentazioni a cui difficilmente, in passato, aveva resistito e che anche adesso l'attiravano inesorabilmente, complice l'amore che ancora provava per lui.

Sei bellissima.

Arrossì a quel complimento, una reazione spontanea che non avrebbe mai potuto contrastare, mentre il tono intimo che aveva usato scivolava sulla sua pelle come un tocco delicato, causandole un piccolo brivido di eccitazione. Nonostante questo quando vide la sua mano allungarsi verso di lei, il suo primo istinto fu quello di sottrarvisi, raddrizzando le spalle e scostando all'indietro la testa, in una istintiva reazione di difesa non contro l'ex compagno quanto nei confronti dell'uomo in generale, reazione normale quella considerato che, per quanto fisicamente consenziente, da un punto di vista mentale Tisifone aveva subito una violenza fisica. Ma quello era pur sempre il suo dolce Tassorosso, l'uomo che amava con tutta se stessa e che sapeva - e forse si sbagliava - che non le avrebbe fatto mai del male. Così si rilassò e riuscì a godersi quel contatto fugace anche se probabilmente privo di significato, avvertendo un enorme senso di freddo sulla guancia non appena lui ritirò la mano.

Non sono completamente d'accordo - rispose, la voce incrinata per le emozioni che quel contatto le aveva suscitato, afferrando una ciocca dei capelli che le scivolava lungo il viso e giocherellandoci per tenere le mani impegnate, lontane dal corpo dell'altro che la chiamava come una calamita o una sirena tentatrice - Anche un Mezzosangue che abbia una buona conoscenza del Mondo Babbano, come Asher, può conoscere l'ipnosi, per non parlare di un Purosangue che abbia seguito un Master per diventare infermiera o medimago. Inoltre chiunque con un potenziale magico molto elevato, una volta a conoscenza dell'esistenza di questa pratica, può averlo convertito magicamente. Credo che quello da tenere in considerazione, più che l'origine del mago, siano le sue capacità in quanto tale o sulle sue conoscenze, anche se questo vorrebbe dire aumentare il numero delle persone coinvolte.

Dopotutto lei stessa quando aveva necessità di una Pozione particolare faceva ricorso a Demetri che, partendo dai risultati che lei voleva ottenere, finiva per distillare un composto ad hoc, per non parlare del fatto che di lì a poco si sarebbe rivolta a Monique per sapere se un tale incantesimo esisteva o meno. Sospirò, attorcigliandosi la ciocca intorno a un dito, per poi lasciare andare il boccolo improvvisato, prendendosi un attimo per riorganizzare le migliaia di idee che le si erano affacciate alla mente in quei giorni.

Anch'io escluderei gli studenti - perchè quanto paranoica non avrebbe mai potuto pensare che uno studente fosse capace di tanto - e anche le nostre colleghe visto che quello era ... decisamente un uomo - e non potè evitare di rabbrividire al ricordo della sensazione di averlo avuto dentro di sè mentre un'espressione di disgusto le si palesava in viso - Anche se forse la domanda che dovremmo porci è chi ci odia tanto da voler distruggere la nostra storia e cosa ci guadagna dal fatto che noi non... stiamo più insieme.

Tentennò nell'esprimere quell'ultimo concetto, quasi desiderando che lui la contraddicesse, la voce incrinata che lasciava comprendere quanto, nonostante l'aria serena che mostrava, quella situazione la stava facendo soffrire. Si umettò le labbra diventate improvvisamente secche, gli occhi ancora fissi in quelli dell'altro, a meno che non avesse distolto lo sguardo, indecisa su cosa fare. Certo la loro situazione non era ancora chiarita e lei non era il tipo da flirtare con qualcuno così, giusto per il gusto di farlo, ma era anche vero che a causa del suo comportamento retto e integerrimo aveva praticamente servito Lucas su un piatto d'argento a Indigo.

E' arrivato il momento di tirare fuori il lato Serpeverde che è in te milaja.

Si disse, sporgendosi leggermente in avanti, le braccia incrociate sotto il seno, mettendo così bene in mostra il suo decoltè.

E tu sei sfacciatamente sexy in abiti babbani.

Mormorò quindi con un tono di voce basso e leggermente malizioso, rispondendo, secondo lei, a tono alla provocazione precedente. In un angolo della sua mente era pur sempre il suo uomo e quindi flirtare con lui le veniva spontaneo, almeno in quel frangente in cui erano soli.
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Messaggioda Lucas » 16/06/2013, 10:12

Non sei costretto a raccontarmi nulla ma ti sarò grata se più tardi vorrai condividere con me questa tua esperienza illuminante.

Sono abbastanza sicuro che non approverai la maggior parte delle conclusioni a cui sono giunto... ma sarò ben lieto di esportele, potresti sempre sorprendermi.

Ribatté Lucas, annuendo lentamente: per lui parlare con Indigo era stato davvero illuminante, e nonostante fosse deciso a non omettere il bacio con lei nel racconto della serata precedente, non era di certo quello che aveva reso la serata speciale, al massimo ne era stato una perfetta conclusione; ma al di là di quell'attimo colto per sua volontà, quello era sicuro, tutte le parole dette prima, i ragionamenti e le opinioni scambiate avevano contribuito a fargli passare una serata meravigliosa, intellettualmente stimolante che davvero, nonostante convinto che Tisifone non sarebbe mai stata d'accordo coi suoi contenuti, avrebbe volentieri condiviso con lei in un secondo momento.
Ora, però, voleva solo concentrarsi su ciò che era accaduto loro, e dunque sulla questione "tradimento": seppur una parte di lui non comprendesse perché l'ex compagna non si fosse precipitata da lui subito, l'altra apprezzava il suo volergli lasciare i propri spazi in modo totale, completo, e tutte e due quelle parti convenivano sul fatto che era giusto e doveroso, per ciò che c'era stato e per i sentimenti ancora provati, prestarle attenzione.

Una sensazione, tutto qui.
Nelle ultime settimane non mi sono allontana dal Castello e sopratutto non sono solita dare confidenza a chi non conosco nè seguirlo in un posto appartato. Secondo il libro di Asher si ha bisogno del contatto visivo per far cadere una persona in trance quindi se anche l'incantesimo necessita di tale contatto non può essere esercitato di nascosto, ed eseguirlo in mezzo alla folla sarebbe altamente rischioso.


A meno che per l'incantesimo non si debba seguire una prassi differente... ma per questo ci serve il parere di un esperto in materia.

Mormorò Lucas, facendole cenno di andare avanti ed arricciando il viso in una smorfia infastidita e del tutto spontanea nel sentir pronunciare il nome del padrino di Tisifone, anzi, di quel padrino in particolare, quello che probabilmente ora stava festeggiando alla grande la rottura della relazione tra la sua figlioccia e Turner.

Ho provato a seguire il consiglio di Demetri e vagliare i miei ricordi al Pensatoio, partendo dal giorno in cui è avvenuto il... fatto, per poi procedere a ritroso nel tempo, anche all'infinito se necessario, ma quando ho avuto la prova che sono stata costretta a stare con quell'essere ero così adirata che sono uscita...

Chissà perché credo che Demetri ti abbia aiutato solo perché qualcuno si è preso gioco di te...

Commentò Turner lapidario, ma quasi sicuro di aver ragione: era sicuro che il Pozionista si sarebbe fatto in quattro per Tisifone ed era per questo che lo rispettava, per l'amore per lei, ma non era un mistero che vedesse in modo totalmente negativo la loro relazione, ed era altresì sicuro che se mai Lucas l'avesse lasciata per motivi "normali", senza manipolazioni di mezzo o altro, Demetri non si sarebbe mai azzardato ad aiutarla per riavvicinarsi a lui.
Al massimo l'avrebbe trasfigurato in un opossum, o qualcosa del genere.

Ho incontrato Monique subito dopo essermi svegliata quella mattina e non ero propriamente... lucida. Il mio unico pensiero era trovarti, professarti la mia innocenza, pregarti di non lasciarmi e ripeterti all'infinito quanto ti amassi e quanto tu fossi importante per me.

Tornò a prestarle attenzione, visto anche che la domanda l'aveva posta lui: gli era venuto spontaneo, infatti, pensare alla Vice Preside, essendo a suo parere la più grande esperta di Incantesimi a portata di mano.
Annuì solo nel sentire quelle parole, cercando di non dare a vedere che una parte di lui era ancora sensibile a certe confessioni, per quanto il suo sguardo non poté non velarsi di calore per qualche istante, prima di tornare distaccato, attento sì ma piuttosto freddo.

Forse dovrei ringraziarla per avermi impedito di mettere a soqquadro tutta Londra perchè anche se fossi riuscita a trovarti dubito che avrei ottenuto da te l'attenzione che mi stai dimostrando adesso. In ogni caso ho intenzione di parlare con lei al più presto e sono certa che saprà darmi una risposta o un punto da cui partire.

E questo sarà già qualcosa.

Convenne l'uomo, dovendo poi ammettere, leggendo il libro che gli aveva passato Tisifone, che seppur non avesse riscontrato nel proprio modo di fare di quella sera comportamenti strani o inusuali, era strano il fatto di non ricordarsi l'uomo con cui l'altra era andata a letto: sul momento, a caldo, non si era soffermato su quel particolare, pensando fosse un effetto collaterale della rabbia; ma ora che ci rifletteva a mente lucida, la cosa appariva alquanto sospetta.

Non lo ricordi neanche tu?

No... non ricordo nulla di lui.

Confermò Lucas, la fronte aggrottata e gli occhi che si posarono solo per un momento sulla scollatura presentata dalla donna - e che scollatura, se la ricordava bene quella - prima di tornare a fermarsi sul suo volto.

Questo mi fa venire il dubbio che allora il tuo arrivo non sia stato del tutto casuale.
E l'unico modo per scoprirlo è vedere i tuoi ricordi di quel giorno.


Non sapeva che Tisifone possedesse un Pensatoio, ma all'improvviso fu quello che comparve di fronte a lui, da una parete dell'ufficio che si rivelò essere una porta nascosta: Lucas lo soppesò per diversi secondi con lo sguardo, quasi indeciso; non voleva rivivere quelle scene, non voleva riprovare il dolore sordo di vederla con un altro uomo... eppure non credeva di avere scelta, non se voleva far luce su ciò che era successo.

D'accordo... finiamo di parlare e poi occupiamoci di dare un'occhiata ai miei ricordi.

Decise infine con un lieve sospiro, usando il plurale per far intendere alla donna che sì, anche lei vi si sarebbe potuta immergere qualora l'avesse voluto, e che per lui non era qualcosa da nascondere: proseguì dunque nel discorso, ipotizzando la linea da seguire per escludere alcuni potenziali "sospettati" e mantenerne altri, ma prima di lasciarla rispondere colse uno di quei famosi attimi di cui aveva parlato Indigo la sera prima, accarezzando la guancia di Tisifone per qualche breve momento, saggiandone la morbidezza, prima di staccarsi dalla donna e tornare ad ascoltarla con sguardo appena più caldo, forse anche in risposta alla reazione suscitata in lei che ora gli appariva ben visibile.

Non sono completamente d'accordo.
Anche un Mezzosangue che abbia una buona conoscenza del Mondo Babbano, come Asher, può conoscere l'ipnosi, per non parlare di un Purosangue che abbia seguito un Master per diventare infermiera o medimago. Inoltre chiunque con un potenziale magico molto elevato, una volta a conoscenza dell'esistenza di questa pratica, può averlo convertito magicamente. Credo che quello da tenere in considerazione, più che l'origine del mago, siano le sue capacità in quanto tale o sulle sue conoscenze, anche se questo vorrebbe dire aumentare il numero delle persone coinvolte.


Stai suggerendo non una cernita di sangue quanto di potenziale magico... - mormorò Lucas, annuendo lentamente - Sì, potrebbe essere la soluzione migliore.

Anch'io escluderei gli studenti e anche le nostre colleghe visto che quello era ... decisamente un uomo.
Anche se forse la domanda che dovremmo porci è chi ci odia tanto da voler distruggere la nostra storia e cosa ci guadagna dal fatto che noi non... stiamo più insieme.


E' una domanda a cui onestamente non so rispondere - ammise Turner alzando le spalle - Julie potrebbe anche aver voluto che ci separassimo, ma non credo sia stata lei: l'ho incontrata per caso la sera del... fatto, quando ho deciso di lasciare Hogwarts... ma non è successo niente. Abbiamo parlato, ballato in un pub che frequenta spesso da quand'è arrivata a Londra, ma poi è sparita. Oltretutto la conosco abbastanza da essere convinto che non sappia assolutamente nulla d'ipnosi babbana, e non credo arriverebbe ad architettare un piano del genere solo per rovinarmi la vita, perché sa bene che se venisse scoperta la sua vita avrebbe fine, in un modo o nell'altro.

Aggiunse il giovane uomo, lo sguardo appena più duro e minaccioso: non credeva fosse stata Julie perché le sue conoscenze del mondo babbano era nulle, senza contare che fargli una cosa del genere per poi sparire era un comportamento alquanto strano; insomma, se voleva averlo per sé, ammesso che fosse quello l'intento, perché non prendere esempio dai proverbi babbani e "battere il ferro finché era caldo"?
Qualcosa non gli tornava, poco ma sicuro, ma non fu possibile per Lucas ragionarci ulteriormente sopra perché la vicinanza di Tisifone e quel suo modo di fare, quella voce bassa e il seno così evidenziato dalla posizione del corpo, tutto in lei era come un invito seducente e tentatore a dimenticare il resto almeno per un secondo e concentrarsi solo sulla donna che aveva accanto.

E tu sei sfacciatamente sexy in abiti babbani.

Ti assicuro che sono molto più sexy senza...

Replicò l'uomo con voce bassa, roca, allungando una mano per tentare di posarla dietro la schiena di Tisifone e spingerla in avanti: se ci fosse riuscito, la donna si sarebbe per forza di cose sbilanciata, e si sarebbe dovuta aggrappare a lui per non cadere; se e quando tutto questo fosse successo, Lucas avrebbe approfittato di quel momento per cercare le sue labbra e, se trovate, le avrebbe catturate con le proprie in un bacio profondo, sentito, bollente e sospirato, con la lingua che impertinente sarebbe andata a cercare la gemella per accarezzarla come faceva un tempo.
Un altro attimo da cogliere, quello, e Turner avrebbe tentato di afferrarlo senza pensarci due volte, lasciando che fosse la donna, al massimo a decidere se permetterglielo o meno.
Ma che quel bacio avvenisse oppure no, Lucas avrebbe comunque deciso, dopo, di alzarsi in piedi e tendere la mano verso di lei per aiutarla ad alzarsi ed avvicinarsi così al Pensatoio, usando la bacchetta per sfilare il ricordo di quella sera dalla propria mente e gettarlo in esso, così da poterlo visionare con Tisifone accanto.
E non avrebbero visto nulla di strano nella prima parte: lui nel proprio ufficio, poi in Sala Grande con Tisifone - gli sguardi innamorati tra loro ancora ben visibili - poi ancora l'uomo in giardino per la solita passeggiata... e poi su per le scale, verso gli alloggi docenti, fermandosi di fronte a quello di lei, aprendo la porta... e trovandola lì, intenta a fare sesso con... una macchia nera.

Direi che abbiamo avuto la prova che cercavamo...

Mormorò Lucas, che dopo quella visione preferì distogliere lo sguardo, semplicemente, reputando fosse abbastanza ciò che avevano visto: non era bello, comunque, osservare Tisifone in quel modo, quindi se poteva evitarlo lo preferiva; una cosa, comunque, era sicura.
Nemmeno lui ricordava l'uomo con cui si era intrattenuta, perciò erano stati manipolati entrambi...

Perciò mi hai detto la verità.

Pensò Turner, allungando la mano per stringere quella dell'ex compagna, o tentare almeno di farlo, in modo delicato ma forse molto più significativo anche dell'eventuale bacio di poco prima.
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Lucas
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2013, 9:24

Sono abbastanza sicuro che non approverai la maggior parte delle conclusioni a cui sono giunto... ma sarò ben lieto di esportele, potresti sempre sorprendermi.

Le labbra di Tisifone si inarcarono leggermente in un sorrisetto enigmatico. Per quanto odiasse i cambiamenti, a causa della sofferenza che nel suo passato si erano sempre portati dietro, la Divinante era conscia che la persona che era uscita dal camino quella mattina su alla Torre dei Grifondoro non era la stessa che vi era entrata la sera precedente. Qualcosa in lei, nel suo modo di approcciare alla vita, era mutato durante la conversazione con Alistair, anche se come e in che misura avrebbe potuto determinarlo solo confrontandosi con Lucas e questo rendeva molto alta la probabilità di sorprenderlo. Per quanto importante, quell'argomento però passava in secondo piano di fronte all'urgenza di far luce sugli avvenimenti che avevano determinato il loro allontanamento e dimostrare la completa buona fede della donna, la sua estraneità "morale" al tradimento che era stato posto in atto. Gli espose quindi, con una pacatezza che fino a poche ore prima non credeva che avrebbe mai posseduto, i ragionamenti che aveva fatto per individuare il momento in cui poteva essere stata ipnotizzata.


A meno che per l'incantesimo non si debba seguire una prassi differente... ma per questo ci serve il parere di un esperto in materia.

Accolse quella obiezione con una scrollata di spalle a indicare che le sue erano solo illazioni e ogni congettura poteva essere allo stesso tempo giusta e sbagliata, seguita da un cenno del capo, consapevole che non era qualcosa che avrebbero potuto risolvere con le loro sole forze e conoscenze ma che avrebbero dovuto interpellare altre persone. Lei stessa aveva già iniziato quella sorta di brainstorming babbano di esperti, confrontandosi con Asher e Demetri, anche se il coinvolgimento di quest'ultimo non fece molto piacere a Turner, almeno a giudicare dalla smorfia infastidita che gli era comparsa sul volto al solo sentirlo nominare. Era però innegabile che la frecciatina velenosa che il Pozionista aveva scoccato al proprio compagno si era rivelato il classico colpo di genio, visto che aveva dato a Tisifone la prova materiale della manipolazione a cui era stata sottoposta.

Chissà perché credo che Demetri ti abbia aiutato solo perché qualcuno si è preso gioco di te...

No, perchè crede che siano stati i suoi pregiudizi a rendermi debole - lo corresse Tisifone, andando con la mente alla conversazione che aveva avuto con i suoi padrini. Non andava fiera di come si era comportata nei loro confronti ma non rinnegava una sola parola di quello che aveva detto, esclusione fatta per la frecciatina omofoba. Pur non essendo una sua priorità, il desiderio di vendetta non si era assopito così come quello di diventare più forte e più pericolosa - Ma credo che sia un errore a cui rimedierà presto.

Un commentò sibillino forse, che difficilmente poteva lasciare sottintendere qualcosa di buono vista la persona di cui stavano parlando. Anche volendo, però, Tisifone non sarebbe potuta scendere nei dettagli: non conosceva le reali intenzioni dell'ex Serpeverde, ma dalla presa forte con cui l'aveva tenuta stretta a sè mentre raccontava quello che le era accaduto aveva compreso che non se ne sarebbe rimasto con le mani in mano a non fare nulla. I padrini della donna, in ogni caso, non erano le uniche persone che avrebbero potuto dare loro una mano a districarsi tra magia oscura, terapie babbane e incantesimi sconosciuti, non quando Hogwarts poteva vantare un'Insegnante d'Incantesimi eccellente in cui Tisifone riponeva la massima fiducia. Gli raccontò a grandi linee dei propositi con cui si era svegliata quella fatidica mattina, dell'incontro con Monique, di come fosse intenzionata a parlare di nuovo con lei in merito alle recenti scoperte, e se solo non avesse tenuto gli occhi bassi durante quel breve monologo si sarebbe accorta del calore che aveva velato gli occhi dell'uomo, calore di cui aveva un immenso bisogno, per quanto cercasse di negarlo, per alimentare la speranza che forse non proprio tutto era perduto per loro. Quella che non passò inosservata fu invece l'occhiata, per quanto fugace, che Lucas lanciò alla sua scollatura e che la fece fremere come se fosse stata una carezza tangibile. Il suo corpo non aveva dubbi nè bisogno di conferme: quello che sedeva di fronte era l'altra metà della mela babbana, l'unico capace di completarlo, in barba ai sentimenti e alle complicazioni, cosa che dimostrò ampliamente accettando quella carezza tanto agognata quanto tecnicamente fuori luogo.

D'accordo... finiamo di parlare e poi occupiamoci di dare un'occhiata ai miei ricordi.

Annuì sollevata a quella proposta, scoprendo solo in quel momento che una parte di lei temeva che Turner si sarebbe rifiutato di sottoporsi a quel piccolo esperimento, privandola dell'unico strumento in suo possesso per dimostrargli la veridicità delle sue parole. Emise quindi un piccolo sospiro che cercò di dissimulare con il fruscio della gonna, le gambe che venivano allungate, in modo da sgranchire i muscoli, per poi essere riportate nella loro posizione originaria. Espose quindi la propria opinione sul ragionamento fatto dal collega, accogliendone una parte e confutandone un'altra, sempre con il tono pacato di chi non aveva verità da rivelare ma solo supposizioni da condividere.

Stai suggerendo non una cernita di sangue quanto di potenziale magico... Sì, potrebbe essere la soluzione migliore.

Meno male. Mi sarei sentita alquanto a disagio nel suddividere le nostre conoscenze in natibabbani, mezzosangue e purosangue.

Commentò semplicemente, sollevando una mano per portare una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio, decisa a non sottovalutare nulla e nessuno solo perchè apparentemente non aveva la possibilità di conoscere qualcosa di babbano com'era l'ipnosi o il potenziale magico per castare un incantesimo così potente. E proprio per questo suo desiderio di prendere in considerazione tutte le alternative possibili aveva sollevato la possibilità che fosse più di una la persona con cui avevano a che fare: chi aveva materialmente realizzato il piano e chi lo aveva commissionato, per non parlare del suo presunto amante che avrebbe potuto benissimo essere uno delle due parti interessate, un terzo connivente o persino una vittima come loro. Di certo un buon punto di partenza per dirimere quella matassa era cercare di comprendere chi potesse trarre vantaggio dalla loro rottura e nella mente di Tisifone c'era posto per un unico nome: Julie Sanders. La Divinante però non fece direttamente il nome dell'americana, lasciando a Lucas la libertà di fare le proprie riflessioni ed eventualmente offrirle un altro possibile colpevole.

E' una domanda a cui onestamente non so rispondere . Julie potrebbe anche aver voluto che ci separassimo, ma non credo sia stata lei: l'ho incontrata per caso la sera del... fatto, quando ho deciso di lasciare Hogwarts... ma non è successo niente. Abbiamo parlato, ballato in un pub che frequenta spesso da quand'è arrivata a Londra, ma poi è sparita. Oltretutto la conosco abbastanza da essere convinto che non sappia assolutamente nulla d'ipnosi babbana, e non credo arriverebbe ad architettare un piano del genere solo per rovinarmi la vita, perché sa bene che se venisse scoperta la sua vita avrebbe fine, in un modo o nell'altro.

Un guizzo scosse l'animo sopito della donna quando venne a conoscenza del fatto che l'ex Tassorosso avesse passato la serata del "tradimento" in compagnia di Julie. Coincidenze certo, peccato che lei alle coincidenze non riusciva proprio a crederci.

Mi vuoi dire che con tutti i locali magici e babbani che esistono a Londra tu sei finito per caso nel suo pub preferito? - chiese, inarcando un sopracciglio, con un tono sarcastico che ben lasciava comprendere quanto poco credesse nella casualità della cosa. Certo Lucas poteva sempre conoscere quella preferenza dell'americana, ma questo implicava l'aver parlato con lei, essersi incontrati, e tutto a sua insaputa e questo no, non lo poteva assolutamente credere - Lo so che non conosco Julie e quindi che dovrei fidarmi del tuo giudizio ma tu stesso mi hai detto che non ha morale, che sarebbe capace di far del male anche a un bambino per raggiungere i suoi scopi ed è ovvio che quello che vuole sei tu - scosse leggermente la testa, ricordando pezzi di conversazione che avevano avuto tempo prima. Non sapeva se era per amore, per capriccio o per un senso distorto di vendetta, ma di certo Julie le era apparsa ben determinata a riavere Lucas per sè - Si è trasferita a Londra da tempo ormai e se avesse voluto non avrebbe avuto problemi a scoprire dove poter assoldare qualcuno che facesse il lavoro sporco per lei, per non parlare del fatto che ci ha già dimostrato di avere libero accesso a Hogwarts.

Forse faceva male a imputarsi su Julie, forse avrebbe dovuto svuotare la mente e pensare a qualcun altro, ma non ci riusciva, sopratutto perchè in quel modo in numero dei possibili complici andavano riducendosi non poco, visto che sarebbe bastato scoprire chi, tra i loro colleghi, conosceva l'americana. Si mise a tamburellare con le dita sul tavolino, assorta in qualche altra riflessione, prima di dar voce alle congetture che le si affollavano nella mente.

Se lei ci avesse provato spudoratamente con te, quella sera, cosa sarebbe accaduto? Non solo nell'immediato...

Non c'era tremore nella sua voce mentre ipotizzava scenari ben poco casti tra i due ex amanti, nè la solita nota di freddo distacco che era solita usare quando voleva tenere a distanza il resto del mondo. Stava cercando di affrontare la questione in modo logico e razionale e in questo la sensazione di atarassia che la pervadeva l'aiutava non poco. Quello che voleva comprendere era se il comportamento all'apparenza strano di Julie potesse essere considerato come una mancanza di interesse o come una mossa strategica. Una pausa per ascoltare la risposta dell'altro e poi Tisifone decise di dar libero sfogo alla parte Serpeverde che aleggiava in lei, provocando Lucas in maniera sottile, ricambiando il complimento che le aveva fatto con un tono di voce malizioso e permettendogli di vedere meglio la scollatura che poco prima aveva dimostrato di apprezzare ancora molto.

Ti assicuro che sono molto più sexy senza...

Dici? - sussurrò in tono suadente e leggermente interrogativo - Forse dovresti rinfrescarmi la memoria...

Aggiunse, sollevandosi leggermente all'insù per scoccare un'occhiata allusiva a tutta la figura del ragazzo, accorgendosi della sua mano solo quando avvertì la pressione esercitata sulla sua schiena. Il gesto improvviso e la posizione non proprio stabile della donna contribuirono a farle perdere l'equilibrio, spingendola direttamente tra le braccia dell'altro, i palmi aperti posati sul suo petto. Tisifone sollevò il viso perplessa per cercare di leggere negli occhi dell'altro le sue intenzioni ma quando vide le sue labbra così vicine alla proprie ogni tentativo di razionalizzare sparì all'istante. Si spinge ancora un po' più in su in modo con l'idea di concedersi un piccolo e delicato assaggio del sapore dell'altro ma quando le loro bocche si incontrarono si lasciò trasportare dall'irruenza dell'altro, riversando in quel bacio tutto il desiderio che provava per lui, le mani strette a pugno intorno alla stoffa della sua maglia per impedirsi di salire a vagare sul suo viso e tra i suoi capelli.

Sei cambiato...

Mormorò più a se stessa che a lui, una volta terminato il bacio, la lingua che indugiava sulle proprie labbra per lambire i residui del sapore dell'altro. Una semplice constatazione la sua, espressa in maniera pacata, senza alcun ombra di giudizio, dovuta all'idea, sbagliata forse, che il vecchio Turner non si sarebbe mai preso una tale libertà senza che prima le cose tra loro fossero state definitivamente chiarite. Prese un profondo respiro e lentamente lasciò fuoriuscire l'aria, per cercare di contrastare il velo di rossore che avvertiva pungerle le guance, per poi afferrare la mano che gli tendeva e alzarsi in piedi, il flash della sera precedente quando il collega aveva compiuto lo stesso gesto con Indigo, ignorandola, che fece capolinea nella sua mente. Guardò con apprensione il ricordo del ragazzo cadere nel Pensatoio e il cuore iniziò a batterle sempre più velocemente man mano che le immagini di quella serata si dipanavano davanti a loro, avvicinandosi al momento fatidico. Trattenne il fiato quando il Lucas di alcuni giorni fa aprì la porta del proprio alloggio, dilaniata dal desiderio che anche lui vedesse una macchia nera e il timore misto a speranza di poter finalmente vedere in viso l'uomo con cui era stata, per poi espirare lentamente non appena sul letto comparve lei che si muoveva sul nulla.


Direi che abbiamo avuto la prova che cercavamo...

Già...

Mormorò Tisifone, uscendo dal Pensatoio, il volto più pallido e reso lucido da alcune goccioline di sudore freddo che le stavano scivolando lungo le tempie, gli occhi leggermente sgranati e fissi nel vuoto di fronte a lei. Avrebbero dovuto strapparle il cuore dal petto e anestetizzarle l'anima per impedirle di avvertire disgusto per quello che aveva appena visto. Deglutì sonoramente, inghiottendo la bile che minacciava di risalirle in gola, la mano destra stesa lungo il fianco, la sinistra che stringeva con forza la stoffa del vestito all'altezza del grembo, il bisogno urgente di farsi una doccia che le opprimeva il petto. Il tocco delicato della mano di Lucas la riscosse da quei ricordi e vi si aggrappò con forza, anche se la pressione esercitata sulla mano dell'altro era delicata, per non svenire nè vomitare. Si voltò verso di lui cercando il suo sguardo e se lo avesse trovato avrebbe lasciato che lui potesse vedere tutti i sentimenti che in quel momento si stavano accavallando dentro di lei: sollievo, disgusto, ira, vergogna, amore.

Preferirei morire piuttosto che deluderti o ferirti - mormorò a voce bassa, la mano sinistra che si sollevava per andare a posarsi delicatamente, se lui non glielo avesse impedito, sulla guancia in una carezza dolce e amorevole, l'altra ancora stretta alla mano di lui - La nostra storia è... era - si corresse a malincuore - la cosa più importante che avevo e non l'avrei mai distrutta per un inutile capriccio. E a dispetto di tutto quello che è accaduto in questi giorni, ti amo esattamente come prima.

Affermò con un candore e una sincerità disarmante, la linea delle labbra ammorbidite in un sorriso triste colmo d'amore.
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