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Centro città

Messaggioda Asher » 19/05/2013, 20:36

Erano preoccupati, entrambi, e se si fosse trattato di due persone normali si sarebbe potuto azzardare a dire che erano terrorizzati perché sapevano perfettamente che a causa del suo Dono, Tisifone avrebbe potuto perdersi in se stessa e non farne più ritorno o tornare non più capace di distinguere la realtà dalle sue visioni, in una parola folle. E quale delle due opzioni fosse la meno peggio era difficile se non impossibile da individuare. Fu per questo che persino Demetri si lasciò “intenerire” da quella situazione, facendo emergere il suo lato umano – perché anche lui ne aveva uno ben nascosto da qualche parte – e si prodigò a cercare in tutti i modi di far riprendere la loro piccola milaja. Un enorme sospiro di sollievo venne emanato dai due uomini quando videro il tremolio frenetico delle palpebre della ragazza attenuarsi fino a divenire quasi immobile, indicando che era passata dallo stato di trance a quello di veglia. Un battito di ciglia, poi un altro e finalmente riuscirono a specchiarsi di nuovo in quelle iridi violacee che erano loro tanto care. Subito il Pozionista allontanò il sacchetto con le spezie, facendolo evanescere con un colpo della bacchetta che aveva posato a terra accanto alle sue ginocchia, per poi aiutarla a sedersi e sostenerle la testa mentre il Medimago le porgeva un bicchiere d’acqua fresca.

Bevi milaja… piano e a piccoli sorsi ma bevi…

La esortò Asher con una voce dolce e premurosa, inclinando il bicchiere per permettere a qualche goccia d’acqua di scivolare lungo la gola della ragazza, per poi riabbassarlo velocemente per evitare che il flusso divenisse troppo abbondante e corresse il rischio di andarle di traverso.

Ba…sta gra…zie

Asher controllò il livello dell’acqua nel bicchiere e, con una smorfia poco convinta sul viso, spostò il bicchiere, posandolo a terra. Il suo animo da Medimago gli diceva che avrebbe dovuto insistere, farle bere altra acqua per idratarla e dare al suo corpo un po’ di sollievo, ma in quel momento era prima di tutto un padre che non voleva che la sua bambina provasse alcun fastidio, oltre al dolore che la stava già dilaniando.

Mi… dispiace…

Shhh… milaja… tranquilla… è tutto a posto… Sappiamo bene come l’ira possa spingerci a dire cose che non pensiamo davvero.

Fu di nuovo Asher a parlare, la mano destra ad accarezzare una guancia della donna, gli occhi puntati sopra la sua testa, uno sguardo duro di ammonimento rivolto al proprio compagno. Sapeva che Demetri credeva fermamente in ogni singola parola che aveva pronunciato e che le avrebbe ripetute in qualsiasi circostanza, ma non era disposto a permettergli di infierire su Tisifone, anche a costo di schiantarlo. Dal canto suo Demetri sostenne lo sguardo dell’ex Grifondoro senza alcun accenno di sfida, continuando a mantenere la presa sulla nuca della ragazza in silenzio, perso nei suoi pensieri e in un leggero senso di colpa che iniziava a farsi strada in lui.

Il mio scherno forse ti ha reso debole, milaja?

Si chiese, duro, attribuendo a se stesso la colpa del fatto che la ragazza non fosse riuscita a contrastare qualsiasi tipo di incantesimo in cui era incorsa. Raggiunta la maggiore età, Tisifone aveva chiaramente dimostrato un interesse più accademico che pratico per le Arti Oscure e lui aveva diradato gli insegnamenti, considerandolo solo tempo sprecato perché senza volontà di imparare e soprattutto di usarli nessuna maledizione oscura riusciva alla perfezione.

Forse però posso ancora rimediare… Moccioso è il momento di rendermi un favore…

Aggiunse, in quel dialogo interiore, mentre Tisifone parlava in serpentese con il suo famiglio. Forse non era stato in grado di aiutarla a difendersi ma neanche Merlino in persona avrebbe potuto impedirgli di renderla spietata per ottenere la sua vendetta, soprattutto perché sapeva esattamente a chi rivolgersi. A differenza di Asher, infatti, al Pozionista non interessava sapere cosa era accaduto, non gli importava di valutare le azioni compiute da questo fantomatico “lui” per decidere se effettivamente tutta quella rabbia era giustificata o meno. Gli era bastato vedere la determinazione disperata che aveva animato gli occhi della Divinante fino a pochi istanti prima per decidere che chiunque l’aveva ridotta in quello stato non meritava di vivere. Rimase quindi in silenzio, lasciando che fosse il compagno a indagare su cosa fosse accaduto con la delicatezza e la pazienza che lo contraddistinguevano.

Anche Oblivarmi?

I due uomini erano così concentrati su di lei che non poterono evitare di percepire quella domanda che calò su di loro con la forza di un macigno.

No!

Si…

Erano queste le risposte che avrebbero dato, la prima pronunciata con secca determinazione perché Demetri non poteva assolutamente concepire l’idea che Tisifone potesse voler scappare da qualcosa, qualunque essa fosse, invece che affrontarla e superarla, la seconda invece che stanca rassegnazione. Il suo lavoro di medimago aveva portato Asher a toccare con mano quanto devastanti potevano essere sulla psiche umana gli effetti di un trauma fisico o psicologico e avrebbe preferito mille volte avere accanto a sé una Tisifone ignara ma sana al posto di una donna consapevole del male che le era stato inflitto e incapace di sopportarlo. In ogni caso nessuno dei due ebbe il tempo di dire alcunché perché subito dopo aver sganciato quella Bombarda Maxima, la donna aveva iniziato a raccontare gli eventi che si erano svolti la sera prima, ottenendo esattamente quello che voleva, far passare in secondo piano il suo desiderio, sconvolgendo i suoi due padrini.

Non so chi mi abbia manipolato e speravo che il come avesse fatto potesse essere voi a dirmelo – Demetri ricambiò lo sguardo di Tisifone, lasciando trasparire nei suoi occhi d’onice tutta la sicurezza e la conoscenza che aveva nell’intento di rassicurala - Per quanto riguarda ciò che mi hanno costretto a fare…

Entrambi gli uomini si tesero istintivamente verso di lei, per poter cogliere ogni sussurro nel caso la voce le fosse venuta meno e quando la vide cercare di inumidire le labbra aride e screpolate, Asher raccolse il bicchiere da terra e la costrinse a bere qualche altro piccolo sorso d’acqua fresca.

Ho fatto entrare un uomo che non conosco nei miei alloggi a Hogwarts e me lo sono portato a letto senza batter ciglio e quando Lucas… quando Lucas è entrato nella stanza non mi sono fermata… l’ho guardato e ho continuato… a scopare… poi… il tipo se ne è andato e io ho fatto una doccia e mi sono messa a dormire. Solo stamattina, quando mi sono svegliata mi sono resa conto di quello… di quello…

A Hogwarts, eh?

Mormorò Demetri, imprigionando il corpo della donna scosso dai singhiozzi in un forte abbraccio per impedirle di scappare, di farsi male e per trasmettere parte di quel calore e di quell’amore di cui, ne era certo, aveva bisogno. Con un tocco delicato ma deciso rafforzò la presa sulla sua nuca, costringendola a nascondere il viso nell’incavo del suo collo, per darle il tempo di calmarsi, e iniziò ad accarezzarle i capelli, un gesto lento che partiva dalla radice dietro il collo e giungeva fino alla sommità del cranio per poi tornare indietro, un gesto che non compiva da anni, da quando Tisifone aveva smesso di svegliarsi nel cuore della notte in preda agli incubi della notte in cui i suoi genitori erano stati uccisi. E mentre con un fare amorevole che non gli era molto consono cercava di tranquillizzare la Divinante, rivolse uno sguardo pieno di accuse al compagno che abbassò istintivamente il proprio, incapace di ribattere alcunché.
Non aveva bisogno di usare la Legillimanzia per sapere cosa stesse pensando esattamente Demetri in quel momento. Era stato lui a insistere affinchè Tisifone accettasse la cattedra di Divinazione, convinto che potesse giovare al carattere schivo della donna, sottolineando come la Scuola di Magia e Stregoneria fosse il luogo più sicuro al mondo, soprattutto perché Sandyon Vastnor insegnava lì. E invece aveva scoperto il segreto dei suoi genitori, era venuta a contatto con Monique Vireau, rivelando così a Nicholas la sua esistenza, era stata quasi uccisa da un Mezzo Drago, si era innamorato di un ex Tassorosso e, a quanto sembrava, qualcuno aveva giocato con la sua mente per farle fare cose assurde e immorali, minando così il suo equilibrio. Come poteva dare torto al compagno se in quel momento stava pensando, ed era certo [Intuito (P)= 33] che lo stesse facendo, che se Tisifone non avesse mai messo piede a Hogwarts tutto quello non sarebbe mai successo?

Devo parlarne con Sandyon… lui di certo saprà se i Vireau c’entrano qualcosa in questa storia…

Impossibile! - esclamò in ogni caso, serio e pacato, dando vita al pensiero che stava aleggiando nella mente dei due uomini. La loro milaja era una persona riservata, ligia alle regole, incapace di cedere a un impulso momentaneo per quanto cocente potesse essere, troppo corretta e fedele, proprio come una perfetta Grifondoro. E poi, paranoica com’era, non avrebbe mai fatto entrare un estraneo al Castello, correndo il rischio di farsi licenziare o peggio, mettere a repentaglio la vita dei suoi studenti. – E poi che vuol dire che era uno sconosciuto? Dovrai pur averlo visto da qualche… forse a Hogsmeade… vi siete parlati e…

Stava tentando di ragionare quelle parole pronunciate dall’altra, non per insinuare che lei, in realtà, conosceva l’uomo e che quindi questo rendesse più comprensibile il suo gesto, ma semplicemente perché, se i due avevano avuto un qualche contatto tra loro allora lui avrebbe in qualche modo averla potuta soggiogare in qualche modo.

Non ricordo nulla di lui, capite? Non ricordo chi sia, come sia fatto, che voce abbia, dove l’ho incontrato… Non ricordo di averlo fatto entrare al Castello ma solo nella mia stanza… Era stata una giornata così normale fino all’ora di cena…

Amnesia…

Si appuntò mentalmente l’ex mercenario, mettendo da parte i suoi istinti di padre per tornare a vestire quelli di medimago professionale. Aveva bisogno di tutta la sua lucidità e di tutte le sue conoscenze per poter venire a capo di quella situazione ingarbugliata e non avrebbe permesso alle sue emozioni di essere d’intralcio. E dopo decenni passati al fianco di Demetri non gli veniva poi neanche così difficile.
Avvertendo Tisifone agitarsi leggermente, Demetri allentò un po’ la presa su di lei per darle modo di voltare la testa ma senza smettere di accarezzarla.

Avevo promesso a Idra di portarla fuori dopo cena e invece… l’ho dimenticata in ufficio da sola fino al mattino dopo… e Lucas… non lo avrei mai tradito… mai… è tutta la mia vita

Comportamenti anomali…

Altro appunto di tipo medico, mentre scoccava l’ennesima occhiata ammonitrice da sopra la testa di Tisifone al suo compagno notando [Intuito (P)= 33] come le sue spalle si fossero irrigidite al solo sentir nominare i sentimenti della donna per l’ex Tassorosso, sentimenti questi che non erano cambiati di una virgola a quanto sembrava.

Sarà lo stesso per Turner?

Si ritrovò a chiedersi Asher, ricordando il grido strozzato e disperato che la Divinante aveva emesso prima di svenire per l’intensità della sua visione. Che avesse visto nell’atto di lasciarla? Purtroppo non poteva che pensare al peggio considerato che [Intuito (P)=33] le condizioni in cui verteva Tisifone e soprattutto il fatto che avesse cercato sostegno e conforto da loro. Avrebbe voluto chiederglielo ma temeva che una domanda così diretta potesse rompere il delicato equilibrio che l’altra stava cercando a tutti i costi di ritrovare. Meglio trovare il modo, nei giorni seguenti, di incontrare direttamente Lucas e parlare con lui, possibilmente prima che Demetri [Intuito (P)=27] giungesse alle sue stesse conclusioni.
Dal canto suo Demetri, facendo forza su se stesso, riuscì a evitare di dar vita alle battutine cattive che gli erano sorte spontaneamente sulla punta della lingua a quel commento della donna sul suo amore per il docente di Trasfigurazione, rilassando i muscoli delle spalle in modo che l’altra trovasse confortevole il suo abbraccio.

e invece… non solo l’ho fatto… ma non mi sono fermata quando è arrivato… e soprattutto… la mia testa mi dice che volevo farlo… c’è questa dannata vocina qui che continua a ripetermi che volevo volevo volevo…. Ma io sono certa che è una bugia… il mio cuore straziato dal dolore mi dice che è una bugia, il vuoto che sento ora che lui non è più accanto a me mi dice che è una bugia…



A quell’ultima specificazione Asher non seppe associare immediatamente alcun termine medico anche se le informazioni raccolte fino a quel momento avevano fatto scattare qualcosa nella sua mente. Così mentre Demetri faceva scivolare le braccia lungo i fianchi per evitare che la donna si facesse involontariamente del male tentando di divincolarsi, rimanendo seduto sui talloni a pochi centimetri da lei per essere pronto a sostenerla in qualunque istanti, Asher si alzò in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro, le mano dietro la schiena e il busto leggermente inclinato in avanti.

Cosa è stato… ditemi cosa può essere stato… perché io non lo so…

Difficile dirlo milaja, molto difficile… gli effetti che ci hai descritto sono complessi. – rispose Demetri, il tono di voce atono e il volto che aveva assunto di nuovo la sua proverbiale impenetrabilità. Gli costava molto dover ammettere la sua ignoranza ma neanche per preservare il proprio orgoglio avrebbe dato delle false speranze a Tisifone - L’Oblivion può cancellare parte della memoria ma solitamente cancella tutti i ricordi legati a un determinato elemento non solo quello quindi avresti dovuto dimenticare non solo l’identità dell’individuo che si è infilato nel tuo letto ma anche tutto ciò che lo riguardava – lasciando sottointendere che non avrebbe dovuto ricordare neanche l’atto in sé – mentre l’Imperio di costringe a fare cose contro la tua volontà ma non incide sulla tua memoria. Inoltre per quel che so io non esiste una Pozione - o un Composto Alchemico aggiunse tra sé – capace allo stesso tempo di cancellarti parzialmente la memoria, farti agire in un modo così difforme da te e spingerti a credere di aver voluto fare qualcosa che non avresti mai voluto fare.

Amnesia… Destrutturazione… instillazione di sensazioni non proprie… - mormorò Asher, facendo un breve riassunto delle parole di Demetri, per poi fermare il proprio incedere e raddrizzarti di scatto – Ma certo! Ecco dove li ho già sentiti… [ Intuito (P)=33 Elaborazione =17]

Esclamò sorpreso, uscendo di corsa dal Salone per recarsi nella Biblioteca attigua e tornare subito dopo sfogliando freneticamente un enorme libro, trovando il compagno e la figlioccia ad attenderlo con un’espressione perplessa in viso che si trasformò, nel caso dell’uomo, in una smorfia di disgusto quando notò l’aria prettamente babbana del libro.

Non abbiamo bisogno di stupide leggende babbane qui ma di scovare qualche vecchio tomo di magia oscura del buon vecchio Kovarnikov Senior.

Ignorando il commento acido del Pozionista, Asher continuò a sfogliare il suo manuale fino a quando non trovò quello di cui aveva bisogno e iniziò a leggere.

Secondo lo schema classico di Erickson e Rossi il procedimento ipnotico, tra l’altro, permette di depotenziare gli abituali schemi di riferimento, attuare dei cambiamenti parziali o totali nella continuità della memoria e modificare la percezione emotiva di specifici eventi…


Subito dopo aver letto, saltando qua e là alcuni passaggi, il paragrafo che interessava loro, sollevò lo sguardo dal libro per osservare le reazioni dei suoi uditori.

Ipnosi…

Mormorò Tisifone tra il perplesso e il sorpreso mentre Demetri, al suo fianco, sbuffava sonoramente.

Perché tu credi davvero che questa cosa babbana abbia un qualche fondamento? Una qualche possibilità di attecchire in una strega valente come la nostra Tissy?

Asher tentennò a quella domanda, spostando lo sguardo dal compagno alla figlioccia che sembrava ancora più sconvolta da quella rivelazione invece che sollevata.

Per quel che ne sappiamo qualcuno potrebbe aver trasformato l’ipnosi babbana in un incantesimo o in una delle tue preziose pozioni – ribattè con la stessa acidità dell’altro – In ogni caso possiamo verificare. Organizzo una seduta di ipnosi regressiva al San Mungo e controlliamo i suoi ricordi.

Siamo maghi, per Salazar. Non abbiamo bisogno di quelle cose babbane per verificare i ricordi, usiamo i pensatoi o forse te ne sei dimenticato?

Basta! – la voce di Tisifone bloccò il battibecco dei due uomini – Per favore… ho bisogno di… pace…

Hai ragione milaja, scusaci – mormorò Demetri, scoccando un’occhiata omicida al medimago e alzandosi in piedi. – Ti porto un po’ di Pozione Antisogno così stasera riposerai e domani potrai tornare a Hogwarts con un aspetto migliore.

Così dicendo uscì dalla stanza mentre Asher prendeva il suo posto accanto alla donna, un braccio intorno alle sue spalle e lo sguardo fisso nel vuoto.
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Messaggioda Tisifone » 20/05/2013, 21:42

Esaurita. Fisicamente ed emotivamente. Ecco come si sentiva Tisifone mentre, mettendo da parte le migliaia di ipotesi che la visione aveva suscitato in lei, descriveva la penosa situazione in cui si era venuta a trovare.

A Hogwarts, eh?

Non percepì la domanda di Demetri, nonostante la distanza che li separava fosse pressoché esigua, o anche se lo fece non le diede peso. Non aveva abbastanza forza per sprecare energie per confermare l'ovvio né abbastanza lucidità per rendersi conto dello scontro non verbale che si stava svolgendo al di sopra della sua testa. In ogni caso non le sarebbe interessato stabilire se il suo incarico a Hogwarts le avesse arrecato più danno che beneficio - soprattutto perché, al di là di Lucas, visto il modo in cui Monique si era presa cura di lei quel giorno ai suoi occhi il bilancio sarebbe statodecisamente positivo. Tutto quello che voleva era comprendere come avevano fatto a trasformarla in una marionetta, chi era stato e come faceva a recuperare la fiducia di Lucas, non necessariamente in quell'ordine. Tra singhiozzi e lacrime trattenute a stento Tisifone riuscì a giungere alla fine del racconto, concludendo con una diretta e disperata richiesta di aiuto a cui però non ottenne la risposta in cui sperava.

Difficile dirlo milaja, molto difficile gli effetti che ci hai descritto sono complessi. L'Oblivion può cancellare parte della memoria ma solitamente cancella tutti i ricordi legati a un determinato elemento non solo quello quindi avresti dovuto dimenticare non solo l'identità dellindividuo che si è infilato nel tuo letto ma anche tutto ciò che lo riguardava, mentre l'Imperio ti costringe a fare cose contro la tua volontà ma non incide sulla tua memoria. Inoltre per quel che so io non esiste una Pozione capace allo stesso tempo di cancellarti parzialmente la memoria, farti agire in un modo così difforme da te e spingerti a credere di aver voluto fare qualcosa che non avresti mai voluto fare.

Lo sguardo che non aveva lasciato neanche un secondo il viso del Pozionista si velò di cocente delusione che Tisifone non poté dissimulare in nessun modo se non voltando stancamente il capo verso l'altro padrino. Lo fece istintivamente, troppo egoista per poter pensare a salvaguardare l'orgoglio altrui, spinta dalla speranza che tutto quel andare su e giù per la stanza di Asher potesse portare concretamente a qualcosa.

Amnesia, Destrutturazione, instillazione di sensazioni non proprie. Ma certo! Ecco dove li ho già sentiti.

Quell'elenco di termini tecnici di cui la Divinante ignorava per lo più il significato dovette far scattare qualcosa nella mente del medimago, a giudicare dal sorriso soddisfatto che aveva stampato in viso mentre usciva come una furia dalla stanza.

Mi dispiace.

Mormorò la donna una volta rimasta sola con l'ex Serpeverde, temendo che, con la sua debolezza, di aver deluso anche lui.

Non é colpa tua milaja - rispose solerte l'uomo in un tono duro che di tranquillizzante non aveva nulla, a differenza delle carezze che aveva ripreso a farle sulla testa- E non preoccuparti avrai la tua vendetta.

Annuì seria a quella affermazione, certa che l'uomo avesse deciso di addestrarla con la bacchetta. Delicatamente scivolò di lato, posando di nuovo la testa nell'incavo del collo dell'uomo, uno sguardo colmo di attesa e determinazione puntato sul vano della porta rimasta aperta.

Non abbiamo bisogno di stupide leggende babbane qui ma di scovare qualche vecchio tomo di magia oscura del buon vecchio Kovarnikov Senior.

Aggrottò le sopraciglia a quella affermazione, cercando di comprendere se a spingere Demetri a parlare in quel modo era solo il razzismo intrinseco nel suo essere o una qualche reminiscenza dei vecchi insegnamenti paterni. Personalmente Tisifone non aveva nulla contro i babbani né si considerava in qualche modo superiore a loro in virtù della magia che scorreva in lei, ma nonostante questo non poteva non condividere la perplessità di Demetri nei confronti del libro patinato che Asher teneva in mano e delle nozioni in esso contenute. Fortunatamente l'ex Grifondoro fu di tutt'altro avviso e, ignorando il commento acido del compagno, si mise a ugualmente a leggere il brano che gli interessava.

Secondo lo schema classico di Erickson e Rossi il procedimento ipnotico, tra laltro, permette di depotenziare gli abituali schemi di riferimento, attuare dei cambiamenti parziali o totali nella continuità della memoria e modificare la percezione emotiva di specifici eventi


Man mano che l'uomo leggeva quei termini medici iniziavano ad assumere alle orecchie di Tisifone un senso, rendendo palese il nesso tra loro e la sua esperienza.

Ipnosi.

Mormorò quindi, socchiudendo gli occhi e cercando di riandare con la mente a quello che aveva fatto negli ultimi tempi, per poi afflosciarsi come un palloncino sgonfio, andando a gravare del tutto su Demetri. L'unica cosa che sapeva dell'ipnosi derivava da alcuni film che aveva visto con Pablo e lì le persone venivano programmate per fare cose anche giorni prima rispetto a quella che chiamavano ora X e questo voleva dire ampliare quasi all'infinito l'arco temporale in cui avrebbe dovuto indagare.

Perché tu credi davvero che questa cosa babbana abbia un qualche fondamento? Una qualche possibilità di attecchire in una strega valente come la nostra Tissy?

L' obiezione di Demetri suonò valida alle sue orecchie ma anche molto polemica, facendo temere alla donna che la conversazione si sarebbe presto tramutata in una sterile discussione tra purosangue e babbani.

Per quel che ne sappiamo qualcuno potrebbe aver trasformato l'ipnosi babbana in un incantesimo o in una delle tue preziose pozioni.In ogni caso possiamo verificare. Organizzo una seduta di ipnosi regressiva al San Mungo e controlliamo i suoi ricordi.

A quella proposta Tisifone si irrigidì, sollevando la testa di poco, giusto per scoccare un'occhiata colma di indignazione al medimago. Non avrebbe mai permesso a nessuno, mago, medico o babbano che fosse, di andare a spasso nella sua psiche e farle raccontare quello che aveva fatto. Demetri in ogni caso non le diede il tempo di dire alcunché.

Siamo maghi, per Salazar. Non abbiamo bisogno di quelle cose babbane per verificare i ricordi, usiamo i pensatoi o forse te ne sei dimenticato?

La proposta del Pozionista, perché così le suonò la sua affermazione, non si dimostrò migliore anzi l'idea che qualcun potesse vedere quello che era accaduto la irritò a tal punto da farle trovare la voce per porre fine a quelle assurdità.

Basta!- disse quindi, scivolando lungo la chaise long con l'intento di sdraiarsi - Per favore ho bisogno di pace.

Hai ragione milaja, scusaci. Ti porto un po' di Pozione Antisogno così stasera riposerai e domani potrai tornare a Hogwarts con un aspetto migliore.

Annuì a quelle parole, gli angoli della bocca che si piegavano all'insu in un piccolo sorriso di ringraziamento.

Puoi portarmi anche una fiala di Veritaserum?

Chiese all'uomo per poi sospirare stancamente. Una volta che Demetri fosse tornato, Tisifone avrebbe infilato la fiala con il siero della verità in una tasca e poi avrebbe bevuto la Pozione Antisogno in modo da potersi concedere un breve sonno riposante prima di fare ritorno a Hogwarts per la lezione del mattino.

[FINE]
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Messaggioda Lucas » 29/05/2013, 21:28

[Sotto il London Eye - Giovedì - ore 19.30]


Immagine


Ti lascia senza fiato, vero?
E' la ruota panoramica più alta d'Europa, da lì sopra si vede tutta Londra... uno spettacolo fuori dal comune, te l'assicuro.


Da quando erano arrivati a Londra non avevano fatto altro che camminare per le strade della città, girandola in lungo e in largo: aveva inizialmente creduto, Lucas, che Indigo si sarebbe fatta male a camminare scalza, in effetti era la cosa più strana che avesse mai visto, ma la ragazza sembrava così serena e a suo agio senza scarpe che non si era sentito di dirle nulla.
Avevano comprato da mangiare e da bere in un bar babbano piccolo ma molto carino, con un sacco di panini e tramezzini invitanti, ed avevano anche acquistato una coperta abbastanza grande per permettere ad entrambi di sedersi comodamente sull'erba; ed era proprio sull'erba che Lucas aveva appoggiato il plaid rosso scuro, facendo un cenno ad Indigo di accomodarsi per prima per poi sedersi accanto a lei, posando in mezzo a loro tutta la roba che avevano comprato.

Vegetariana e amante dei succhi di frutta? - le domandò, notando che la ragazza aveva preso solo i tramezzini dov'erano presenti verdure, formaggi e uova, e molto succo di frutta alla pesca - Ti prego, dimmi che è questo e che non sei a dieta...

Scherzò, incurvando le labbra in un sorriso: aveva cercato di essere sereno e senza pensieri per la maggior parte del tempo, per non far sentire l'altra a disagio, ma temeva che il suo malumore fosse palese; l'incontro con Tisifone l'aveva destabilizzato, e probabilmente non gli si poteva nemmeno dare torto.

Grazie per avermi aspettato, e scusami per... - si bloccò, non sapendo nemmeno come definire quel piccolo scambio di battute a tre - Non avevo idea che vi avrei trovate insieme, tantomeno che avesse in mente di passare da quelle parti. Spero tu non ti sia sentita troppo a disagio.
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Messaggioda Indigo » 29/05/2013, 22:28

[Sotto il London Eye - Giovedì - ore 19.33]


Avevano camminato per due ore circa, girovagando senza fretta per il centro di Londra: le era piaciuto molto osservare la vita babbana inglese, le persone che passeggiavano ignare di tutto, inconsapevoli di ciò che veniva nascosto loro; ciascuno aveva i suoi problemi, i suoi pensieri, e questo li rendeva ciechi nei confronti del mondo, anche se forse era meglio così.
Da quando si erano smaterializzati dalla Foresta Proibita di Hogwarts, Indigo non aveva ancora lasciato la mano di Lucas, e d'altronde sembrava che al diretto interessato la cosa non infastidisse poi troppo: sapeva che da un punto di vista esterno probabilmente dovevano sembrare una coppia, e quel pensiero non le suscitava alcuna emozione negativa, solo del sano divertimento ed anche un bel po' di auto-compiacimento per essere riuscita ad insinuarsi nella sua vita con una tale velocità.
Avevano comprato da mangiare, ognuno secondo i propri gusti, da bere, una coperta per potersi sedere sull'erba, per quanto alla Druida non sarebbe dispiaciuto per nulla accomodarsi a diretto contatto con la sua amata Terra, ed erano arrivati nello spiazzo erboso sotto la ruota panoramica, che si ergeva in tutta la sua magnificenza sopra le loro teste: i babbani, la ragazza doveva rendergliene merito, sapevano il fatto loro in certi campi.

Ti lascia senza fiato, vero?
E' la ruota panoramica più alta d'Europa, da lì sopra si vede tutta Londra... uno spettacolo fuori dal comune, te l'assicuro.


Da come ne parli, mi sembra di capire che tu l'abbia provata di persona... amante della cultura babbana, o semplicemente una persona curiosa?

Gli domandò Indigo con un sorriso dolce, la mano intrecciata alla sua e l'altro braccio lasciato parallelo al fianco, libero di muoversi ad ogni suo passo e sfiorare la stoffa del vestito bianco che indossava, e che le aveva fatto raccogliere ben più di uno sguardo d'apprezzamento maschile: arrivarono ad un punto che, secondo Lucas, era l'ideale per mangiare, e la Druida lasciò che stendesse a terra la coperta prima di lasciargli la mano, quasi a malincuore, ed accomodarvisi con eleganza, le gambe piegate lateralmente e coperte dall'abito lungo, le mani poggiate in grembo, i capelli che le accarezzavano il viso e ricadevano in morbide onde sulle spalle fino ai seni, incorniciando quel viso di porcellana che presentava ora un'espressione radiosa.

Vegetariana e amante dei succhi di frutta? Ti prego, dimmi che è questo e che non sei a dieta...

Non sono vegetariana, mangio anche carne e pesce ogni tanto, ma preferisco concentrare i miei pasti su latticini e verdura, una mania che ho fin da piccola. Per quanto riguarda i succhi sì, mi piacciono davvero molto. Lo trovi strano? - domandò di rimando Indigo, inclinando appena il capo di lato - Ammetto che forse succo e tramezzino alle verdure grigliate sia uno strano abbinamento...

Concesse, lasciandosi andare anche ad una piccola ed argentea risata che accompagnò quell'ammissione del tutto lecita.
Allungò una mano verso il proprio tramezzino, dall'aspetto molto invitante e con un'abbondante farcitura, e ne scartò l'involucro per portarselo alle labbra, aspettando però a dare il primo morso fino a che anche lui non avesse avuto la sua cena tra le mani.

Grazie per avermi aspettato, e scusami per...

Aveva appena assaggiato il suo tramezzino con un piccolo morso di prova, quando la voce di Lucas la raggiunse: dal suo timbro di voce Indigo comprese - I/P 38 - che quel tipo di discorso lo metteva in difficoltà, forse anche a disagio, per questo cercò di esortarlo ad andare avanti, a spiegarsi con parole proprie, nel modo più dolce possibile.

Per?
Prenditi tutto il tempo che vuoi per proseguire, non ho fretta.


Non avevo idea che vi avrei trovate insieme, tantomeno che avesse in mente di passare da quelle parti. Spero tu non ti sia sentita troppo a disagio.

Sorrise radiosa a quelle parole e scosse il capo, ben decisa a rassicurarlo con tutte le sue forze e non perché voleva farlo semplicemente sentire meglio, ma perché in effetti non c'era stato nessun disagio, nessun imbarazzo.
Non per lei, comunque.

Credo che l'unica persona a disagio in quella Foresta fosse la tua collega... - commentò infatti Indigo, allungando una mano per posarla un momento su quella di Lucas e stringerla leggermente, come a volergli dare forza - E' lei la donna di cui mi hai parlato, vero? Quella che ti ha fatto soffrire...

Ovvio che l'avesse compreso, non ci voleva certo chissà quale intuito e lei tra l'altro ne possedeva anche in abbondanza; prima di riprendere a parlare, la Druida aprì la bottiglietta di succo e ne bevve un sorso, rinfrescandosi il palato ed umettandosi le labbra lentamente ma senza malizia, solo per raccogliere le piccole goccioline di pesca rimaste sulla pelle.

Abbiamo avuto un interessante scambio di opinioni, sai? Lei è convinta che il Destino possa essere manipolato, che le scelte debbano essere fatte pensando ad un futuro ben più lungo del semplice domani, e che è meglio vivere serena col rimpianto di non aver provato una determinata cosa piuttosto che col rimorso di averla provata ed aver perso tutto.

Proseguì, sperando di aver riassunto in termini corretti il pensiero di Tisifone.

Per quanto mi riguarda, sono dell'idea che il Destino, se esiste, dovrebbe essere ben più forte di una semplice manipolazione umana, che gli attimi si debbano cogliere perché unici ed insostituibili... e che i rimorsi si possono mettere a tacere provando ad aggiustare le cose, recuperare ciò che si è perso, ma vale la pena darsi tutte le chances possibili perché solo così si potrà dire di aver vissuto per davvero.

Un'altra piccola pausa, il tempo di dare un morso al proprio panino, verdure grigliate e mozzarella, bere un sorso di succo, portarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro con la mano corrispondente e deglutire silenziosamente, prima di concludere il suo discorso.

Il tuo pensiero a quale di queste due filosofie si avvicina di più?
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Messaggioda Lucas » 29/05/2013, 23:37

Da come ne parli, mi sembra di capire che tu l'abbia provata di persona... amante della cultura babbana, o semplicemente una persona curiosa?

Hai capito bene, mi sono concesso un... beh, per la verità più di uno, diciamo qualche giro sulla ruota panoramica da quando sono tornato in Inghilterra... e per rispondere alla tua domanda, sono entrambe le cose, anche se ammetto di essere piuttosto affascinato da ciò che riguarda i babbani e da come si siano saputi organizzare senza magia.
Sono stati alquanto brillanti, non trovi?


Rispose Lucas, dimostrando così tutta la sua ammirazione per i non-maghi e per il modo in cui avevano semplificato le loro vite senza poter contare sull'ausilio della magia: si sedette subito dopo di lei, non potendo non notare l'eleganza con cui si trovava seduta su quella coperta, come se appartenesse alla natura; era affascinante, e lui, come probabilmente quasi ogni altro uomo etero, non era insensibile ai suoi modi di fare, ai suoi sguardi, ai suoi sorrisi. Turner, forse, era ancora meno capace di resistere allo charme della ragazza perché lei era sopraggiunta nella sua vita in un momento in cui l'uomo si sentiva triste, ed era riuscita a portare un po' di luce in quel buio che gli aveva attanagliato il cuore.

Non sono vegetariana, mangio anche carne e pesce ogni tanto, ma preferisco concentrare i miei pasti su latticini e verdura, una mania che ho fin da piccola. Per quanto riguarda i succhi sì, mi piacciono davvero molto. Lo trovi strano?

Un pochino, se devo essere sincero, più che altro non sono abituato a vederli consumati insieme.

Ammetto che forse succo e tramezzino alle verdure grigliate sia uno strano abbinamento...

Rise con Indigo per quell'ammissione, che rivelava particolari di lei sconosciuti, insoliti, intriganti in un certo senso, come se provenisse da un altro universo, come se non avesse nulla in comune con lui e tutti gli altri, maghi o babbani che fossero.
Imitò i suoi gesti, prendendo il proprio tramezzino - prosciutto cotto, carciofini e maionese - per alzarlo verso di lei come fosse un augurio di buon appetito; subito dopo il primo morso, però, Lucas si sentì in dovere di scusarsi con l'altra per la situazione che le aveva costretto a vivere, rendendosi conto che non doveva essere stato il massimo, per lei.

Credo che l'unica persona a disagio in quella Foresta fosse la tua collega...

E come darle torto?
Era ovvio che Tisifone, trovandosi davanti Indigo e notando il modo in cui si rivolgeva a Lucas, si fosse sentita male, e non poteva dimenticare il fatto che lui, per ripicca e stupido desiderio di vendicarsi, aveva peggiorato parecchio le cose, aumentando il carico con sorrisi e carezze verso la ragazza proprio di fronte all'ex compagna.

E' lei la donna di cui mi hai parlato, vero? Quella che ti ha fatto soffrire...

Si notava molto, eh? - chiese di rimando l'uomo con un piccolo sbuffo sarcastico, annuendo però alla sua domanda così da confermarle l'ovvio - Sì, è lei.

Mormorò, dando un secondo morso al suo panino, molto buono tra l'altro, per poi deglutire e rinfrescarsi il palato con un sorso di birra, un alcolico leggero che ogni tanto si permetteva di bere, quando non si trovava al Castello.
Nuovamente, la voce di Indigo lo raggiunse, facendogli posare lo sguardo sul suo viso dai lineamenti delicati.

Abbiamo avuto un interessante scambio di opinioni, sai? Lei è convinta che il Destino possa essere manipolato, che le scelte debbano essere fatte pensando ad un futuro ben più lungo del semplice domani, e che è meglio vivere serena col rimpianto di non aver provato una determinata cosa piuttosto che col rimorso di averla provata ed aver perso tutto.

E tu sei dello stesso avviso?

Per quanto mi riguarda, sono dell'idea che il Destino, se esiste, dovrebbe essere ben più forte di una semplice manipolazione umana, che gli attimi si debbano cogliere perché unici ed insostituibili... e che i rimorsi si possono mettere a tacere provando ad aggiustare le cose, recuperare ciò che si è perso, ma vale la pena darsi tutte le chances possibili perché solo così si potrà dire di aver vissuto per davvero.

Due pensieri diametralmente opposti, insomma, era quasi un miracolo che avessero potuto sostenere una conversazione a riguardo visto che sembravano affrontare la vita con due concezioni del tutto diverse tra loro; annuì lentamente, soppesando entrambi i punti di vista con attenzione e scrupolosità prima di sentirsi rivolgere la parola dall'altra.

Il tuo pensiero a quale di queste due filosofie si avvicina di più?

Domanda difficile - ammise il docente, leccandosi il labbro superiore prima di riprendere - Qualche giorno fa ti avrei detto la prima, perché stando con Tisifone mi ero abituato a pensare in modo simile al suo, al soffermarmi sul presente facendo però scelte che fossero propedeutiche al futuro... un futuro insieme, ovviamente - e la voce prese una piega amara, con quelle ultime parole - Ma per come stanno ora i fatti... non lo so, forse ho sbagliato tutto, forse dovevo semplicemente vivere il presente senza aspettarmi nulla, godendomi l'attimo, come dici tu.
Forse sono stato uno stupido a pensare di poter programmare il mio futuro, e non mi riferisco solo alla mia relazione con Tisifone, parlo in modo più generale... forse avrei dovuto cogliere ogni occasione e non lasciarne andare alcune a favore di un rapporto che alla fine ha portato solo a farmi soffrire.


Scosse il capo, quasi vergognandosi di quelle sue stesse parole, o più probabilmente vergognandosi di essere così patetico e deprimente in quella che doveva essere una serata allegra, almeno per lei.

Ti chiedo scusa, Indigo, sono una compagnia orribile...
Giuro che di solito sono più simpatico di così.


Disse infatti Lucas, abbozzando un sorriso di scuse che accompagnò alla perfezione quella che doveva essere una battuta volta a sdrammatizzare l'atmosfera pesante che si era creata per colpa sua.

Hai detto che per te la vita è fatta di attimi da cogliere prima che scivolino tra le mani e diventino irraggiungibili... come fai a capire quando un particolare attimo ti si presenta davanti?
Come fai a capire quand'è il momento giusto per coglierlo?
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Messaggioda Indigo » 30/05/2013, 0:36

Hai capito bene, mi sono concesso un... beh, per la verità più di uno, diciamo qualche giro sulla ruota panoramica da quando sono tornato in Inghilterra... e per rispondere alla tua domanda, sono entrambe le cose, anche se ammetto di essere piuttosto affascinato da ciò che riguarda i babbani e da come si siano saputi organizzare senza magia.
Sono stati alquanto brillanti, non trovi?


Se non sbaglio si dice spesso "fare di necessità virtù", no? Credo che questo proverbio si adatti perfettamente al modus operandi dei babbani di fronte al bisogno di semplificarsi la vita.

Commentò Indigo, dimostrandosi così completamente d'accordo con le parole di Lucas su quanto, in effetti, i non-maghi avessero imparato bene a cavarsela senza alcun aiuto magico; ovviamente la Druida non poteva non sentirsi superiore a loro, lei possedeva il Mana dentro di sé e per questo, probabilmente, era superiore anche ad un mago normale, ma non c'era nulla di male nel riconoscere il loro talento e le loro notevoli capacità di adattamente.

E per quanto concerne la ruota panoramica... spero vorrai concederti un giro in più, una volta o l'altra, così potrai accompagnare me.

Aggiunse subito dopo, incurvando le labbra in un sorriso complice e radioso che mise in mostra la fila superiore dei denti regolari e perfetti, bianchissimi, un bel contrasto con la sua carnagione per natura olivastra.
Madre Natura era stata molto generosa con lei, doveva ammetterlo, ed Indigo non avrebbe mai smesso di ringraziarla per questo.
Assodato che l'abbinamento cibo-bevanda scelto dalla Druida fosse alquanto originale, probabilmente tanto quanto andarsene in giro scalza, tanto per fare un esempio, la conversazione si spostò quasi subito su quello che i due avevano appena vissuto, ovvero un momento piuttosto imbarazzante, non per Indigo, con l'ex di lui, Tisifone, la donna che l'aveva fatto soffrire ed il cui ruolo nella vicenda la Druida aveva compreso piuttosto facilmente.

Si notava molto, eh?

Abbastanza da renderlo palese a chiunque fosse dotato di un po' di perspicacia.

Ammise la ragazza, ritenendo fosse inutile mentire per indorargli la piccola, osservandolo poi mangiare e bere la sua birra, ed approfittando di quel momento di silenzio per raccontargli che tipo di conversazione avessero avuto le due donne, quali argomenti avessero affrontato e a quali conclusioni, completamente opposte, peraltro, fossero giunte.
Tutto quel discorso non era stato pronunciato solo per aggiornarlo, ma anche e soprattutto per porgli una domanda precisa che lo raggiunse poco dopo, e alla cui risposta Indigo si preparò posando le mani in grembo, il panino stretto tra le dita di entrambe le mani, ed il capo reclinato leggermente verso destra, coi capelli che seguendo quel movimento si erano accumulati sulla spalla corrispondente.

Domanda difficile.

Lo sono quasi tutte quelle che pongo, in effetti... fa parte del mio essere curiosa.

Mormorò la Druida, più tra sé che con lui, zittendosi però subito dopo per poterlo ascoltare.

Qualche giorno fa ti avrei detto la prima, perché stando con Tisifone mi ero abituato a pensare in modo simile al suo, al soffermarmi sul presente facendo però scelte che fossero propedeutiche al futuro... un futuro insieme, ovviamente.

Annuì semplicemente, non lasciandosi sfuggire di certo - I/P 38 - l'amarezza con lui Lucas pronunciò quelle ultime parole.

Ma per come stanno ora i fatti... non lo so, forse ho sbagliato tutto, forse dovevo semplicemente vivere il presente senza aspettarmi nulla, godendomi l'attimo, come dici tu.
Forse sono stato uno stupido a pensare di poter programmare il mio futuro, e non mi riferisco solo alla mia relazione con Tisifone, parlo in modo più generale... forse avrei dovuto cogliere ogni occasione e non lasciarne andare alcune a favore di un rapporto che alla fine ha portato solo a farmi soffrire.


Le dispiaceva vederlo così, le sembrava un brav'uomo che era semplicemente finito nel mirino della persona sbagliata: in effetti il Fato era stato manipolato, ma forse anche quell'evento era in un certo senso destinato ad avvenire per permettere a Turner di fare scelte diverse dalle precedenti. Dipendeva tutto dall'ottica in cui si osservava il fatto, anche se in quel momento quella di lui era piuttosto pessimista.

Ti chiedo scusa, Indigo, sono una compagnia orribile...
Giuro che di solito sono più simpatico di così.


Non è un bel periodo per te, lo capisco e non voglio che ti scusi per questo.
Mi hai portata in giro per Londra, mi hai offerto questa cena di fronte ad uno scenario stupendo... hai fatto più di quanto pensassi o potessi sperare, Lucas. Davvero.


Replicò lei, scuotendo il capo come a non voler sentire scuse: stava bene con lui, soprattutto quando riusciva a farlo sorridere e a fargli dimenticare i brutti pensieri, ed avevano ancora un'intera serata davanti a loro... poteva definirsi soddisfatta.
Morse il suo panino con gusto, godendosi il sapore deciso delle verdure miste, e non appena ebbe deglutito ecco che fu il turno di Lucas di porle una domanda, un quesito che si legava con ciò di cui avevano parlato precedentemente.

Hai detto che per te la vita è fatta di attimi da cogliere prima che scivolino tra le mani e diventino irraggiungibili... come fai a capire quando un particolare attimo ti si presenta davanti?
Come fai a capire quand'è il momento giusto per coglierlo?


Lo sento qui - rispose pacatamente Indigo, portandosi la mano sinistra all'altezza del cuore e sfiorandoselo per un secondo con le dita prima di riappoggiare nuovamente la mano in grembo - Quando mi ritrovo di fronte l'attimo, quando mi si presenta davanti, me ne rendo conto perché è come se percepissi uno spasmo al cuore, come se una parte di esso mi gridasse "è il momento, afferralo, non lasciartelo scappare!" ... è una sensazione strana, a volte anche fastidiosa perché ho la mente persa in tutt'altri pensieri, ma è qualcosa che mi capita in automatico, senza che possa prevederlo.

Gli spiegò, alzando poi le spalle in un gesto breve e leggero, come a voler sottolineare che si trattava di qualcosa oltre il suo controllo, imprevedibile ed automatico, e che aveva finito per accettarlo per ciò che era, senza farsi troppe domande né tentare di domarlo.

Ma in fondo è anche questo il bello, non pensi?
Ritrovarti da un momento all'altro con la possibilità di cogliere l'attimo, di buttarti in qualcosa senza sapere dove ti porterà o a cosa ti condurrà... è come se raccogliendo ogni volta la sfida che ti lancia la vita, permettessi a te stesso di crescere, come se accettassi un'evoluzione continua del tuo spirito.
Credo sia questo ciò che mi piace più di tutto... il sentirmi sempre diversa, maturata, che questa crescita derivi da un attimo positivo o negativo: perché per me ciò che conta, alla fine, è il viaggio in sé, non la meta che devi raggiungere, ed il viaggio è fatto di attimi.


Si fermò un momento per riprendere fiato, poi sorrise quasi imbarazzata per quel piccolo monologo sentito.

E se non li vivi, questi attimi, arriverai al capolinea rendendoti conto di essertelo saltato tutto il viaggio, di esserti semplicemente spostato dal punto di partenza a quello d'arrivo senza fermate intermedie, senza alcuna sorpresa, senza alcuna emozione.
Che gusto c'è a raggiungere un obiettivo se poi non sei in grado di goderti ogni singolo istante che ti ci è voluto per raggiungerlo?
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Messaggioda Lucas » 30/05/2013, 17:34

Se non sbaglio si dice spesso "fare di necessità virtù", no? Credo che questo proverbio si adatti perfettamente al modus operandi dei babbani di fronte al bisogno di semplificarsi la vita.

Sorrise l'uomo, constatando come lui ed Indigo fossero molto spesso sulla stessa lunghezza d'onda: gli piaceva quel particolare, gli piaceva poter parlare con lei sapendo che la maggior parte delle volte si sarebbero trovati in accordo, e che quindi il dialogo sarebbe risultato molto piacevole.

E per quanto concerne la ruota panoramica... spero vorrai concederti un giro in più, una volta o l'altra, così potrai accompagnare me.

Non rifiuterei mai la possibilità di fare un altro giro sul London Eye... se poi la compagnia è tanto gradita, allora va anche meglio.

Rispose Lucas, permettendosi un sorriso divertito ma sincero sulle labbra, quasi in risposta a quello di lei: come il giorno prima - anzi, lo stesso, ma il fuso orario rendeva più difficile regolarsi in modo decente - Indigo era riuscita nuovamente a tirar fuori quel pizzico, quel barlume di serenità che giaceva ancora in fondo all'animo di Turner, amplificandolo per fargli prendere il controllo del suo cuore.
Purtroppo però il docente di Trasfigurazione era, almeno in parte, sempre se stesso, e sentì dunque il bisogno di scusarsi per la situazione che si era creata nella Foresta Proibita: da quelle scuse si era formata una bella conversazione, tutto sommato, incentrata sui differenti modi di vedere la vita, e sulle filosofie che Tisifone ed Indigo seguivano, completamente opposte; per quanto lo riguardava, se prima aveva optato per uno stile più vicino all'idea della ex compagna, visti gli ultimi fatti aveva praticamente rimesso in discussione tutto, arrivando a pensare che, forse, aveva preso la strada sbagliata, e che magari sarebbe stato meglio avvicinarsi alla filosofia opposta, quella più simile a ciò che professava Indigo.
In ogni caso, dopo aver parlato si era reso conto di quanto deprimente dovesse essere sembrata la sua risposta, tanto che si sentì in dovere di scusarsi con l'altra anche per quello. L'ultima cosa che voleva era farle passare una brutta serata, anche se sembrava riuscirci benissimo almeno fino a quel momento.

Non è un bel periodo per te, lo capisco e non voglio che ti scusi per questo.
Mi hai portata in giro per Londra, mi hai offerto questa cena di fronte ad uno scenario stupendo... hai fatto più di quanto pensassi o potessi sperare, Lucas. Davvero.


Sorrise a quelle parole, ringraziandola con un cenno del capo ed uno sguardo, per farle capire che apprezzava molto la sua comprensione, anzi, era più di quanto potesse sperare.
Indigo si stava rivelando una persona davvero meravigliosa, comprensiva oltre che bella ed interessante; e visto che Lucas era curioso se non quanto lei, almeno un bel po', decise di chiederle come riuscisse a comprendere quando fosse il momento giusto per cogliere un determinato attimo, e soprattutto come facesse a capire che quell'attimo fosse arrivato?

Lo sento qui.

Seguì con lo sguardo il movimento del suo braccio, focalizzandosi sulla mano che si sfiorava il cuore, e per un solo istante gli occhi si spostarono all'altezza del seno, tornando subito dopo sul suo viso: era bella e lui era un uomo, per di più single al momento, chissà se una cosa del genere gli era concessa o meno.

Quando mi ritrovo di fronte l'attimo, quando mi si presenta davanti, me ne rendo conto perché è come se percepissi uno spasmo al cuore, come se una parte di esso mi gridasse "è il momento, afferralo, non lasciartelo scappare!" ... è una sensazione strana, a volte anche fastidiosa perché ho la mente persa in tutt'altri pensieri, ma è qualcosa che mi capita in automatico, senza che possa prevederlo.

Annuì, facendole capire che la stava ascoltando con attenzione senza perdersi nemmeno una parola di quelle da lei pronunciate: gli piaceva il fatto che, di qualsiasi argomento parlassero, Indigo riuscisse sempre a fare discorsi profondi, intensi, attingendo alla propria visione della vita per spiegarsi e motivandola sempre, in qualche modo.
In pratica riusciva a convincere anche lui, anche quando non era sicuro del proprio pensiero.

Ma in fondo è anche questo il bello, non pensi?
Ritrovarti da un momento all'altro con la possibilità di cogliere l'attimo, di buttarti in qualcosa senza sapere dove ti porterà o a cosa ti condurrà... è come se raccogliendo ogni volta la sfida che ti lancia la vita, permettessi a te stesso di crescere, come se accettassi un'evoluzione continua del tuo spirito.
Credo sia questo ciò che mi piace più di tutto... il sentirmi sempre diversa, maturata, che questa crescita derivi da un attimo positivo o negativo: perché per me ciò che conta, alla fine, è il viaggio in sé, non la meta che devi raggiungere, ed il viaggio è fatto di attimi.


Non credo di averla mai vista in questo modo, prima... - ammise Lucas, e in fondo che bisogno c'era di mentire? - Ma ammetto che ha un senso. Insomma, fare esperienze che ti segnano, che ti cambiano... forse è più soddisfacente, nel bene o nel male, di raggiungere un obiettivo senza step intermedi.

Aggiunse, leccandosi il labbro inferiore con aria pensierosa per poi prendere la bottiglia di birra con la mano e portarsela alle labbra, bevendone un paio di sorsi mentre ascoltava la conclusione del discorso di lei.

E se non li vivi, questi attimi, arriverai al capolinea rendendoti conto di essertelo saltato tutto il viaggio, di esserti semplicemente spostato dal punto di partenza a quello d'arrivo senza fermate intermedie, senza alcuna sorpresa, senza alcuna emozione.
Che gusto c'è a raggiungere un obiettivo se poi non sei in grado di goderti ogni singolo istante che ti ci è voluto per raggiungerlo?


Rimase silente per alcuni secondi dopo l'ultima domanda della ragazza, lasciandosi poi sfuggire un piccolo sbuffo dalle labbra a metà tra il sorpreso ed il divertito, scuotendo appena il capo prima di parlare.

Sei una persona molto profonda, Indigo... non credo di aver mai conosciuto qualcuno come te.
Hai una visione tutta tua della vita, eppure quando ne parli... non lo so, è come se parlassi di qualcosa universalmente giusto e riconosciuto come tale. Mi spiego?


Commentò Turner, temendo di non aver espresso il proprio pensiero in modo comprensibile.
Ne studiò ancora per qualche istante i lineamenti del viso, la profondità dello sguardo, poi sbatté le palpebre - nemmeno si era reso conto di aver smesso di farlo per guardarla meglio - e si azzardò a farle una domanda con aria curiosa.

In questo momento... senti che c'è qualche attimo, nel tuo cuore, da cogliere?
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Messaggioda Indigo » 30/05/2013, 21:25

Non rifiuterei mai la possibilità di fare un altro giro sul London Eye... se poi la compagnia è tanto gradita, allora va anche meglio.

Lieta di sentirtelo dire, almeno non mi sentirò in colpa per tutto il tempo nel quale ti monopolizzerò... anzi, non avrò colpe per questo, e tu potrai biasimare solo te stesso.

Replicò la Druida sorridendo divertita e furbetta, strizzando l'occhio al proprio interlocutore: Lucas sembrava recuperare lentamente il sorriso, e seppur Indigo immaginasse che fosse in gran parte per merito suo, non si soffermò troppo su quel pensiero, preferendo concentrarsi sul fatto in sé, sull'espressione almeno un poco serena che cominciava a rifiorire sul suo viso.
Mangiò e bevve con gusto, masticando lentamente ogni boccone e rinfrescandosi altrettanto lentamente il palato, godendosi dunque ogni istante di quel pasto come se mangiare fosse quasi una contemplazione del cibo: ed in effetti era così, per la Druida, poiché tutto ciò che avevano di fronte derivava dalla Madre Terra e solo lei potevano ringraziare se ora gli stomaci di entrambi erano pieni e soddisfatti.
Intanto, durante la cena, Indigo e Lucas si erano scambiati i propri punti di vista, ed in particolare la giovane donna aveva esposto la sua idea, la sua concezione, riguardo al comprendere quando un attimo chiedeva di essere colto ed il perché lo si dovesse fare; non voleva di certo convincere Turner a pensarla come lei, poiché egli aveva tutto il diritto di avere un proprio parere che fosse anche diverso da quello della sua interlocutrice, ma il piccolo sorriso che gli affiorò sulle labbra le fece intendere che, forse, proprio diversamente non la pensava.

Non credo di averla mai vista in questo modo, prima...
Ma ammetto che ha un senso. Insomma, fare esperienze che ti segnano, che ti cambiano... forse è più soddisfacente, nel bene o nel male, di raggiungere un obiettivo senza step intermedi.


E' esattamente ciò che intendevo dire.
Non nego che sia una grande soddisfazione raggiungere l'obiettivo che ci si è prefissati, ma al tempo stesso credo che le vere vittorie siano quelle che ci guadagnamo per arrivarci, alla meta, le scelte che facciamo e gli ostacoli che superiamo.
E' questo a mio parere ciò che, più di molto altro, ci fa sentire vivi.


Sei una persona molto profonda, Indigo... non credo di aver mai conosciuto qualcuno come te.
Hai una visione tutta tua della vita, eppure quando ne parli... non lo so, è come se parlassi di qualcosa universalmente giusto e riconosciuto come tale. Mi spiego?


Credo proprio di sì... e ti ringrazio.
Spesso questa profondità, come la chiami tu, è stata considerata strana, fuori luogo... persino inquietante. Sono contenta che la pensi diversamente.


Rispose Indigo, sorridendo dolcemente e grata nei confronti del giovane uomo: la sua saggezza era stata uno dei tanti motivi per cui, più di dieci anni prima, i suoi coetanei nella comunità druidica l'avevano sbeffeggiata, schernita, insultata; ed ora, sentire che invece questo suo modo di essere veniva apprezzato la faceva sentire davvero bene.

In questo momento... senti che c'è qualche attimo, nel tuo cuore, da cogliere?

Non rispose subito a quella domanda.
Inclinò la testa lateralmente, sbattendo più volte le palpebre, studiando i lineamenti di Lucas con un'attenzione che mai vi aveva rivolto prima: quella posizione durò circa un minuto e mezzo, tempo nel quale la Druida rimase immobile; poi, lentamente, ritornò eretta col capo e poggiò entrambe le mani a terra, ora libere visto che il tramezzino era terminato poco prima, per spingere la schiena in avanti ed avvicinarsi così al viso del docente di Trasfigurazione, fino a fermarsi a poca distanza dal suo.
S'immobilizzò in quella posizione, lo sguardo che passava dagli occhi di lui alla sua bocca e lì vi rimaneva sempre un secondo in più, quasi fosse attratta da essa.


Immagine


... rifammi questa domanda quando sarai davvero pronto a conoscere la risposta...

Sussurrò da quella distanza, la voce più bassa, calda e suadente, ma il timbro comunque sereno come al solito, non aveva subito alcuna variazione in quel senso.
Alzò nuovamente lo sguardo su quello dell'altro e sbatté ancora le palpebre, ancora seria in volto.

Allora ti prometto che l'avrai.

Aggiunse con la stessa tonalità di voce, prima di sorridere lentamente con aria serena e scostarsi da lui, tornando seduta composta come poco prima.

Ti va il dolce?
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Messaggioda Lucas » 30/05/2013, 22:33

E' esattamente ciò che intendevo dire.
Non nego che sia una grande soddisfazione raggiungere l'obiettivo che ci si è prefissati, ma al tempo stesso credo che le vere vittorie siano quelle che ci guadagnamo per arrivarci, alla meta, le scelte che facciamo e gli ostacoli che superiamo.
E' questo a mio parere ciò che, più di molto altro, ci fa sentire vivi.


Parli come se avessi vissuto tutto in prima persona, sulla tua pelle... è così? Il tuo modo di vedere la vita è solo teorico, o frutto delle tue esperienze dirette?

Le domandò Lucas, chiedendosi quanto e cosa quella ragazza così apparentemente eterea, serena, ed inattaccabile emotivamente, visto che si presentava sempre radiosa e pacata, come se nulla potesse scalfirla, avesse vissuto, e se il suo essere così matura e profonda fosse una dote di natura, il frutto della sua esperienza o un miscuglio di entrambe le cose.
In ogni caso era innegabile che fosse molto saggia, almeno dal punto di vista del giovane uomo, che dunque si sentì libero di farle quel complimento del tutto sentito.

Credo proprio di sì... e ti ringrazio.
Spesso questa profondità, come la chiami tu, è stata considerata strana, fuori luogo... persino inquietante. Sono contenta che la pensi diversamente.


Chissà com'eri bella da piccola... - commentò Turner con un sorriso sincero, immaginandosi una bambina delicata coi capelli lunghi e scuri e gli occhioni luminosi e curiosi del mondo - E non riesco proprio ad immaginare come qualcuno potesse trovarti inquietante. Magari una profondità così estrema si sarebbe potuta ritenere particolare, ma avrebbero dovuto ammirarti per questo...

Scosse il capo, rammaricato per lei e per la stupidità umana che, in momenti come quelli vissuti da Indigo, usciva fuori in tutta la sua magnificenza; subito dopo, il docente di Hogwarts si azzardò a fare una domanda particolare, una domanda che forse l'avrebbe portato a giocare - e a scottarsi - col fuoco.
Eppure qualcosa, nell'altra, lo spingeva a buttarsi, a lasciarsi alle spalle il buon senso: in fondo, dove l'aveva portato ragionare razionalmente, essere onesto e corretto? Si era ritrovato col cuore ferito, ecco cos'era successo.
E se così doveva essere, allora da quel momento in poi avrebbe seguito l'istinto più sfrenato, fregandosene del resto; posta quella domanda, Lucas osservò ogni più piccolo movimento di Indigo, non riuscendo a non provare caldo - ovunque - quando il suo corpo si avvicinò al proprio. Le sue labbra, viste da vicino, erano dannatamente invitanti, e la loro presenza così ravvicinata con le proprie portò Lucas ad umettarsele in un gesto spontaneo ed incontrollato.

... rifammi questa domanda quando sarai davvero pronto a conoscere la risposta...
Allora ti prometto che l'avrai.


La voce suadente della ragazza gli provocò un brivido lungo la spina dorsale ed un afflusso di sangue nella zona dell'inguine: era così vicina, gli fissava le labbra e lui non poteva fare a meno di fare lo stesso; eppure non si mosse, rimanendo immobile in quella posizione seppur la tentazione di cedere fosse tanta.
Non voleva concentrarsi solo sul fatto che Indigo gli era maledettamente vicina, voleva focalizzare la propria attenzione anche sulle parole di lei: gli avrebbe risposto solo quando lui fosse stato pronto a conoscere la verità, voleva dire che doveva anche essere pronto ad accettarla? A cogliere le conseguenze di qualcosa che lui aveva provocato?
Lasciò che la ragazza si allontanasse da lui, sospirando: in quel momento, gli sembrava di aver perso uno dei famosi attimi di cui si parlava prima, e quel pensiero lo lasciò interdetto, titubante: era davvero così? Avrebbe voluto chiedere conferma ad Indigo, ma non ce la fece, sentendosi molto stupido a porre una domanda del genere.

Ti va il dolce?
Quei biscotti al cioccolato che abbiamo comprato sembrano deliziosi.


Sì, certo - rispose Lucas piuttosto automaticamente, sperando che lei non ci facesse caso, prima di riscuotersi dai propri pensieri - Sei una persona golosa o semplicemente ti piace concludere i pasti con qualcosa di zuccheroso?

Le domandò, cercando di recuperare un po' di nonchalance e parlare così con lei come se nulla fosse successo.
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Messaggioda Indigo » 30/05/2013, 23:29

Parli come se avessi vissuto tutto in prima persona, sulla tua pelle... è così? Il tuo modo di vedere la vita è solo teorico, o frutto delle tue esperienze dirette?

Non parlerei mai con così tanta sicurezza se non avessi provato su me stessa ciò che professo... sarebbe molto superficiale da parte mia, non credi?

Replicò Indigo, con tono sereno e nient'affatto saccente, semplicemente affermando quella che era la sua verità: poteva esprimere giudizi su ciò che non conosceva, naturalmente, ma un conto era esprimere un'opinione su qualcosa di generale, ed un altro era farlo su un modo ben specifico di vivere la vita ed i suoi attimi, affermazioni che dovevano per forza avere una base pratica, altrimenti sarebbero apparse solamente ridicole, e nulla di più.
Una saggezza quindi accresciuta con l'esperienza che però era presente in lei fin da quando era ancora una bambina, e che le aveva procurato l'invidia e l'antipatia di quasi tutti i ragazzini della sua età presenti nella comunità druidica, come spiegò a Lucas anche se in termini molto generali.

Chissà com'eri bella da piccola...
E non riesco proprio ad immaginare come qualcuno potesse trovarti inquietante. Magari una profondità così estrema si sarebbe potuta ritenere particolare, ma avrebbero dovuto ammirarti per questo...


Spesso l'eccesso di qualcosa, anche se si tratta di qualcosa di bello, fa molta paura.
Credo sia stato così, nel mio caso... faceva paura l'idea che potessi fare ragionamenti maturi pur essendo solo una bambina, e per questo sono stata allontanata da tutte le persone che credevo mi volessero bene.


Raccontò Indigo, alzando appena le spalle come a dire che quel momento era, per fortuna, passato, nonostante le lasciasse una profonda amarezza nel cuore.
Quel momento d'introspezione lasciò spazio ad uno più intimo tra loro, sentito, nel quale Lucas pose una domanda che non trovò immediata risposta, perché alla Druida non piaceva dire le cose con leggerezza, quando capitava, sapendo che c'era il rischio che gli altri non ne cogliessero appieno il significato: per questo, con Turner, preferì attendere, lasciando che fosse lui quello pronto ad ascoltare ciò che lei pensava, che fosse pronto a scontrarsi con la sua realtà e confrontarla con la propria per poi accettarne le conseguenze, perché aveva come l'impressione - I/SS 32 - che non fosse pronto per questo, che fosse ancora in qualche modo incantenato al modo di pensare passato.
Fu così che, dopo essergli stata molto vicina, la Druida si scostò da lui proponendo di mangiare il dolce ed aspettando che Lucas le desse conferma sul volerlo a sua volta o meno.

Sì, certo.
Sei una persona golosa o semplicemente ti piace concludere i pasti con qualcosa di zuccheroso?


Aveva notato - I/P 38 - come Turner sembrasse stranito da ciò che era appena successo, scosso, ma non disse nulla a riguardo e si limitò a tirare fuori da un piccolo pacchetto avvolto nella carta stagnola due biscotti piuttosto grandi pieni di gocce di cioccolato: ne prese uno con la mano destra e glielo porse con un sorriso gentile, sereno come sempre, prima di prenderne uno per sé e portarselo alle labbra.

Entrambe le cose, ma forse prevale di più la prima... mangerei dolci sempre ed ovunque, mi piacciono davvero tantissimo e riescono ogni volta a mettermi di buon'umore, qualsiasi cosa mi sia successa.

Rispose Indigo con una breve risata divertita, quasi stesse rivelando qualcosa di stupido per la sua concezione, per poi addentare il proprio biscotto e morderne un bel pezzetto, che masticò con occhi socchiusi ed un breve e leggero mugolio di apprezzamento.
Finì il suo biscotto in silenzio, quasi fosse immersa nei propri pensieri o volesse semplicemente lasciare Lucas coi suoi, per poi leccarsi le labbra così da raccogliere le ultime briciole rimaste, allungare la mano destra verso il succo di frutta in bottiglia e berne quei pochi sorsi che si era conservata apposta, così da sciacquarsi il palato col sapore dolce della pesca.

Vuoi sapere che altro faccio di solito, a fine pasto?

Gli domandò allora, facendosi perno a terra con le braccia per poi fare leva sulle gambe ed alzarsi in piedi, spolverandosi il vestito con le mani per togliere eventuali briciole di pane e biscotto rimaste su di esso e portarsi i capelli dietro le orecchie con entrambe le mani: fatto ciò, gli occhi cercarono quelli di Lucas e le labbra si aprirono in un sorriso radioso, che mise in mostra anche i denti talmente era ampio.

Correre per la Foresta... ma visto che qui non ce l'abbiamo, potremmo accontentarci di questo spiazzo erboso, che ne dici?

Propose al giovane uomo, e quasi prima che questo potesse rispondere, il corpo della Druida scattò in avanti, atletico e leggero, per iniziare una corsa liberatoria e ristoratrice.

Dai Lucas, prova a prendermi!

Lo incitò a voce alto, accompagnando quella sorta di sfida con una risata assolutamente divertita: correva, la Druida, i capelli che si muovevano al Vento sferzando le sue spalle ed accarezzando ogni tanto il suo viso e la Terra morbida sotto i suoi piedi nudi, lasciando che la sua risata argentina si espandesse intorno a lei e, magari, che contagiasse anche Turner; sembrava averne davvero bisogno.

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Indigo
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