La sera era arrivata anche per il professore di cura delle Creature magiche. Si trovava ancora nel suo ufficio quando la piccola scimmia Seth cominciò a saltellare in giro da scaffale in scaffale cercando di ottenere l'attenzione dello scozzese. Egli si trovava infatti seduto dietro la sua scrivania in mogano. Pile di libri che coprivano i lati come due torri pronte per cadere, scoordinate di piano in piano e molto alte. Simon era intento a leggere un libro, un grosso tomo di pelle rossa. Accanto a lui si trovava una tazza fumante di Earl Grey. Si morse il labbro inferiore cambiando pagina. Gli occhi verdi come il prato scozzese dopo una tempesta si fissavano su ogni riga cercando qualcosa di importante. Appena dopo girato una pagina, il pollice e l'indice della mano destra si sfregavano tra di loro come per sentire ancora quella sensazione tra le dita. Annuiva delicatamente ad ogni parola che riusciva a carpire da quella lettura. Seth dal canto suo, stufo di dover aspettare di essere notato, saltò sulla pila di libri instabili che si trovava alla destra del professore. All'inizio sembrava che la torre dovesse resistere all'assedio della creatura. Infatti si inclinò leggermente...forse un po troppo leggermente. Infatti dopo due o più oscillazioni la torre cadde sul pavimento con un tonfo incredibile, mischiato alle urla della scimmia cappuccina. Gli occhi verdi di Simon si girarono subito verso quel putiferio, inarcando un sopracciglio ed osservando ora il primate fare capolino con un piccolo libro in testa come cappello.
Ehi Seth, se volevi la mia attenzione bastava dirlo eh?
Si limitò a dire il professore mentre si alzava per sistemare almeno un paio di Tomi. Seth nel frattempo a quelle parole si portò una mano sul volto e fece di no con la testa. Il movimento era lento ed anche un poco sofferto per via della nottataccia. Strizzò un attimo gli occhi verdi rialzandosi da quella posizione. Rimise i libri in uno scaffale qualsiasi toccandosi infine i lombari con entrambe le mani. Uno sguardo di stizza prima cominciare a camminare verso la scrivania e prendere quella tazza di thè. Si specchiò in quel riflesso ambrato per qualche secondo. Il Fumo saliva verso gli occhi ma non gli dava più di tanto fastidio. Almeno non lo dava a vedere. Svuotò la tazza con un rapido sorso e poi sbuffò per riprendere aria. Annuì mesto osservando l'ora dal vecchio orologio a pendolo. Le Venti inoltrate. Fece un respiro profondo prima di posare la tazza sulla scrivania di nuovo.
Bene... E' ora di andare a cena. Torno tra poco.
Gli disse prima di sistemarsi la giacca grigia e la camicia bianca. Si piegò un poco per sistemarsi anche i jeans scuri sopra le scarpe da abito nere. Hesna si trovava ancora nello stesso posto di prima, la manica sinistra. Una coccola alla scimmietta prima di avvicinarsi alla porta, la oltrepassò e la chiuse. Scese lentamente le scale. Poche persone erano presenti sui piani soprastanti alla sala grande. Le mani che corsero in tasca schivando velocemente il movimento di quelle scale Birichine scivolando sulla Ringhiera. Fece un saltino alla fine della scalinata per non perdere l'equilibrio e continuando a camminare. Sicuramente era in ritardo ma alla fine non c'era un vero e proprio orario per andare a mangiare, ma preferiva sempre arrivare e finire il prima possibile perchè non solo lui doveva mangiare. Ma anche Leo, Quaxo, Jennifer e gli altri animali che si trovavano nella foresta proibita. Si toccò la pietra che aveva sotto la camicia bianca.
Eccoci...
Pensò ora varcando la soglia della sala grande, gremita di ragazzi di diverse età e diverse provenienze. I suoi occhi si mossero verso le sei lunghe tavolate, osservando i vari ragazzi e ragazze. Un mezzo sorriso verso di loro e verso i cari ragazzi che già conosceva o che avrebbe conosciuto presto. Osservò Caroline Priscilla, Jorge, Kayleen,Elbeth, tutti intenti a parlare animatamente tra loro vicino al tavolo dei Grifi. Annuì tranquillamente notando la figura di Ferdy con loro. Decise quindi di lasciarli stare e di camminare direttamente verso la tavolata dei docenti dove trovò un posto libero accanto a Martha. Un leggero sorriso verso di lei e verso gli altri. Un cenno di saluto a Tisifone e Lucas che si trovavano l'uno vicino all'altra. Un cenno di assenso ed un altro sorriso prima di serdersi tranquillamente.
Buona...sera....
Cominciò a dire cercando di sistemarsi come meglio poteva, spostando la giacca grigia in modo da non darsi impaccio mentre era seduto. Rimane così seduto non inserendosi nei discorsi tra la Professoressa di Pozioni e la Divinante. infine il professore di Trasfigurazione era troppo lontano per poter parlare di una qualsiasi cosa riguardante la casata comune. Osservò ora quello che era sul tavolo con i suoi occhi verde prato: fette di roast beef caldo e cotto a puntino, con una venatura rosata al centro che solo a guardarla veniva l'acquolina in bocca, una purea di patate con uova strapazzate, insalata e pomodori, ma anche piatti tipici della cucina tipicamente inglese. Decisamente non poteva chiedere di meglio. Deglutì lentamente mentre prese le posate e cominciò a servirsi cercando di non sembrare maleducato.
Il fatto che Ferdy Stone stesse cenando tra gli studenti parve agli occhi di tutti come uno strano evento: forse ignoravano che fino a prova contraria anche lui era uno studente e che quindi non c'era da meravigliarsi se avesse deciso di cenare con i ragazzini quella sera. Il tavolo dei docenti era al completo, anzi no, quasi al completo: era proprio la sua vittima a mancare all'appello. Simon McDullan, insegnante di Cura delle Creature Magiche, doveva essere Schiantato: il motivo? Nessuno, doveva andare così. Se raccontava quella storia a qualcuno avrebbero potuto scambiarlo per un pazzo, ma nessuno dei presenti poteva sapere cosa stesse accadendo all'interno della sua mente soggiogata, eccetto una: l'artefice di quel subbuglio, Melia Herbert, era entrata nella sala accompagnata dall'altro Prefetto dei Corvonero: Zephyr. Non si interrogava sul perché di quella compagnia, non rientrava nei suoi interessi al momento.
Buonasera professor Stone, io sto bene grazie, e lei?
Non mi lamento, Paul, Elisabeth... Vi ringrazio.
Disse, rivolgendo un occhiolino ai due, non potendo fare a meno di voltare la testa nuovamente verso Melia e successivamente verso l'ingresso: nessuna ombra del professore.
Ferdy.. ehmm cioè Professor Stone vuole provare l’ebbrezza di cenare con i suoi alunni? Sono certo che siamo molto più divertenti di loro…
Notando che anche Jorge lo aveva salutato con quel prefisso che tanto odiava, non poté fare a meno di farglielo notare: si era stancato di dover correggere tutti per quel particolare, per cui molte volte fingeva di non aver sentito. Melia nel frattempo si era seduta con il Corvonero al tavolo della sua Casata e stava per avere un ripensamento per non essersi seduto al suo tavolo quella sera: ma i ragazzini rappresentavano una copertura molto buona per poter agire. Inoltre, ne era certo, aveva la simpatia di molti lì in mezzo, per cui poteva agire indisturbato; in caso contrario avrebbe trovato un'alternativa.
Ragazzi, fuori dall'aula sono Ferdy e basta, il prossimo che mi darà del lei o mi chiamerà "professore" si vedrà sottrarre 5 punti.
Fece con l'indice alzato e una finta aria minacciosa. Sorrise vedendo Cappie spiazzata dal suo arrivo: la piccola ora temeva il peggio e scoppiò una risata sentendo una delle tante dicerie sulla professoressa di Pozioni:
Professor Stone! E' un piacere averla...qui! Ma lei non andrà a riferirlo alla Benn...cioè alla professoressa Bennet vero? Ho sentito dire che appende gli studenti per i pollici lasciandoli penzolare a testa in giù per punizione...e sinceramente la trovo una posizione molto scomoda!
Non credo che quello che hai detto contenga del vero... Ma, tranquilla, non riferirò.
Jorge colse la palla al balzo per fargli una richiesta implicita, al quale lui non poteva assolutamente dire di no. Anzi a dire il vero si era quasi scordato della conversazione che aveva avuto con il Delfinazzurro al Campo di Quidditch, per cui non aveva ancora parlato in merito a ciò con Monique.
Comunque ha ragione, i Corvi con l’anno nuovo sembrano essersi svegliati dal letargo e iniziano a farsi minacciosi. Questo vuol forse dire che sarà troppo impegnato a studiare per darmi qualche lezione extra di Volo?
Vero? E una volta che avrà finito con lui, dovrà assolutamente allenare anche me! Voglio diventare un Battitore! Ma quella non è Melia? Ed è insieme al...prefetto Kenway?
Rimase sorpreso nel sentire che Caroline ambiva a diventare un Battitore: proprio come lui; quel ruolo era davvero tosto, forse il più rischioso e forse anche abbastanza decisivo, al di sotto del Cercatore, forse. Gli infortuni che poteva riportare un Battitore non erano gradevoli, il più banale forse era una lussazione a qualche osso del corpo. L'attenzione dei ragazzini si spostò proprio sulla Serpeverde, Melia, e sul suo compagno di Casata, Kenway; per quanto avessero ancora tanto da imparare, dietro quegli occhietti vispi non peccavano certo di intuito.
Chissà cos'hanno in mente...sembrano davvero intimi...
Suvvia - cercò di smentire lui - Non siate maliziosi: sono soltanto buoni amici.
Nel frattempo nella sua mente si facevano spazio strani pensieri riguardo quell'ambigua coppia. Era la prima volta che li adocchiava insieme; nel castello non se li era mai ritrovati davanti.
Chissà quali sono le tue reali intenzioni...
Se fossero pure o impure non aveva importanza, tutto ciò che meritava la sua attenzione lì era l'ingresso del tanto atteso ospite: Simon McDullan era entrato nella Sala Grande, e ora si accingeva ad attraversarla per prendere posto dietro il lungo tavolo dei professori. Lo osservò mentre passò davanti il loro tavolo e istintivamente strinse la bacchetta sotto il mantello. La confusione che i ragazzini stavano creando era ottimale per poter agire, per cui perché rispettare i suoi doveri da Prefetto? Avrebbe chiuso entrambi gli occhi e li avrebbe dato modo di creare un po di scompiglio. Si alzò dal tavolo senza dire niente e si mosse in direzione degli insegnanti che nel frattempo chiacchieravano anch'essi animatamente. Oramai mancavano pochi metri...
Professor McDullan!
Un urlo attraverso la sala: poteva udire i battiti del cuore mediante le orecchie; nonostante fosse incontrollato era comunque cosciente dei rischi di quell'atto. Sarebbe stato espulso, quasi sicuramente, ma non aveva importanza. La mano destra impugnava ora la bacchetta, nascosta dietro la schiena. Le tempie pulsavano e gli occhi emanavano fiamme: di colpo, Ferdy Stone, si era arrabbiato.
La cena stava andando bene, come ogni altra volta. Il Professore stava gustando la sua carne. Prese coltello e forchetta e con un gesto lento e preciso tagliò la prima fetta di quel bocconcino. Osservò come la carne fosse cotta al punto giusto. Un mezzo sorriso mentre con un gesto del polso andò a prendere il trancio tagliato con la forchetta assaporando la consistenza della carne. Si umettò le labbra prima di portare il pezzo vicino alla bocca. Chiuse gli occhi cominciando a masticare la carne. Movimenti lenti della mascella mentre cominciava ad assaporare il gusto di quel piatto. Nel frattempo i professori stavano parlando del più e del meno. Non voleva disturbarli, almeno non a tavola. Deglutì il pezzo di carne in modo lento e deliziato. Almeno apprezzava la carne cotta in quel modo che con un piccolo falò nella foresta.
"Devo finire di leggere quel libro e di sistemare l'ufficio, se Monique scoprisse il disordine in quella stanza credo che mi urlerebbe contro."
Pensò tagliando un altro pezzo di carne. Aveva deciso di divorarla tutta per quanto era buona. Permase comunque in silenzio continuando a mangiare quella pietanza. Il vociare nella sala gli permetteva di sentirsi ancora vivo, anche se non aveva legato ancora con nessuno negli ultimi tre anni. Si morse il labbro inferiore cominciando a pensare alla sua vita nella foresta. Di quanto si sentisse bene da solo con Nyssa, di quanto il respiro degli alberi, il sussurro del vento, il gorgoglio dei ruscelli non gli permettesse di sentire la mancanza della civiltà come la intendeva lui.
"Finalmente Leo è guarito da quella brutta ferita. Meno male. Devo cercare altre piante per il tritone. Credo che mi farò aiutare daKayleen, è stata utile l'ultima volta."
Altri pensieri nella sua testa, raggiungendo la metà della carne. Uno sguardo verso Martha sentendo che le sue parole erano rivolte allo scozzese. La fissò un attimo deglutendo il pezzo di carne. Annuì mesto a quelle parole inarcando un sopracciglio.
Co...Collega...non credo...che Quaxo...si voglia far studiare per...la polisucco....
Concluse poi stringendosi nelle spalle e tornando ad osservare la sua fetta di carne. Fece un respiro profondo prima di continuare a mangiare tranquillo. Si stava sbrigando a suo modo. Doveva dare da mangiare alle creature del bosco. E certamente non era buona educazione farli aspettare. Rimase in silenzio arrivando a lasciare solo un piccolo pezzo nel piatto. Un sospiro capendo bene che il suo ristoro era quasi finito.
"Magari Leo apprezzerebbe, questa carne è buonissima."
Come al suo solito i pensieri si soffermavano sui suoi amici animali. La sua famiglia, la sua terza famiglia. La prima era quella biologica, le sue sorelle, sua madre e suo padre. La seconda erano i Centauri di Stonhenge e tutti quelli che vivevano nelle foreste, incluso Romualdo. La terza erano gl animali del suo allevamento e quelli nella foresta proibita. Un mezzo sorriso sentendosi importante per qualcuno. In effetti Leo era diffidente nel mangiare qualcosa dalla mano degli estranei. Accettava solo Simon per quel lavoro. Come Jennifer del resto. Quaxo stesso soffiava a qualcuno che non fosse Simon. Mise l'ultimo pezzo tra le labbra. Stava per masticarlo quando una voce dal centro della sala lo distolse da quella mansione.
Professor McDullan!
Con ancora la forchetta tra i denti ed il pezzo che lentamente stava scivolando sulla sua lingua, lo sguardo tranquillo del professore si alzò verso l'origine della voce. Ferdy Stone. Vide la sua espressione arrabbiata. Quegli occhi accesi da un'ira indicibile.
"Magari era il suo piatto questo?"
Si chiese l'ingenuo professore mostrando i suoi occhi verdi tra l'interrogativo e lo stranito.
Rimase in silenzio continuando ad osservare il giovane collega in mezzo alla sala. Anche gli altri studenti si erano azzittiti dopo quell'urlo, e così come i professori. Si schiarì la gola attendendo qualche parola di spiegazione dal Corvonero. Anche perchè lui non ci stava capendo niente.
Si, Signorina Ward lo specchio della matrigna di Biancaneve può essere considerato un esempio di Catottromanzia anche se...
Il sopraggiungere improvviso di una civetta interruppe la lezione che Tisifone stava tenendo su alla Torre di Divinazione con i Grifondoro e Serpeverde. Con fare perplesso la Divinante osservò il Patronus della Preside volteggiare tra i tavolini come a volersi sincerare che tutti gli studenti fossero esattamente dove dovevano per poi posarsi sulla spalliera della sua sedia a dondolo.
Miei Cari, una minaccia incombe su di noi in questo momento che mi costringe a prendere decisioni impopolari ma necessarie. E' per questo che vi chiedo di riunire tutti in Sala Grande all'istante. Mai come adesso la sicurezza dei nostri studenti è nelle vostre mani, siate forti e preparati.
Dopo che la voce della Bergman ebbe sussurrato al suo orecchio quelle parole, Tisifone scattò in piedi, la bacchetta che scivolava immediatamente nella sua mano dalle falde del vestito, lo sguardo che saettava da un lato all'altro dell'aula. Doveva essere accaduto qualcosa di davvero importante per spingere la Preside a interrompere le lezioni e a riunire tutti gli studenti in un unico posto dove sarebbe stato agevole per gli Insegnanti e i Prefetti tenerli tutti sotto controllo. Non ebbe in ogni caso tempo di fare congetture visto che non appena la civetta fu sparita, la voce della Bergman riecheggiò in ogni angolo del Castello e in giardino, in modo da raggiungere anche gli studenti che erano impegnati nelle Serre o con Simon da qualche parte all'esterno.
Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo. Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese. I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti. Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata. Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.
Colloportus
Pensò, lanciando istintivamente un incantesimo non verbale verso la botola di accesso alla sua aula per evitare che gli studenti, presi dal panico che seguì a quelle parole, volassero letteralmente di sotto, bloccando di fatto anche se stessa in quel luogo. Gli attimi che seguirono furono di confusione pura, mentre gli studenti si alzavano e vociavano tra loro, accalcandosi nei pressi delle finestre della Torre, ma Tisifone non se ne accorse neanche, impegnata com'era a combattere dentro di sè una dura battaglia tra il senso del dovere e il desiderio di vendetta. C'era solo una cosa che minacciava Hogwarts così da vicino e che avrebbe richiesto l'intervento non di uno ma bensì di tre insegnanti: il Mezzo - Drago. Come evocati dal pensiero di quel mostro, la pelle delle gambe della donna iniziò a formicolare, ricordandole il dolore che aveva provato quando il fuoco aveva lambito i suoi arti, lasciandole ustioni profonde che solo grazie alle conoscenze di Lindë erano sparite. Una parte di lei voleva correre nella Foresta Proibita, trovarsi di nuovo al fianco di Monique per fronteggiare quel mostro e prendersi la sua rivincita o almeno impedirle di fare del male alla sua cuginetta. Stava quasi per riaprire la botola e correre giù quando un pianto proveniente da un punto indefinito dell'aula la riportò con i piedi per terra. Qualcuno aveva iniziato a rinvangare quello che era accaduto durante il primo scontro con il Mezzo Drago e un qualche studente del primo anno più sensibile di altri si era lasciato andare alla disperazione.
Zitti e fermi, tutti! - tuonò quindi, riprendendo il controllo di sè e riuscendo a ridurre a un mormorio la confusione che regnava nella sua aula - Nessuno di voi corre alcun pericolo e nessuno di voi finirà per alimentare nessun camino stasera - precisò, lanciando un'occhiata furente a due Serpi del terzo anno che circondavano un Corvetto del primo anno - Ora avete cinque secondi per raccogliere la vostra roba e mettervi in fila per Casata di fronte alla botola. Signorina Walker, Signorino Fox davanti e tutti gli altri dietro.
Ordinò, fulminando con'occhiata Ethan Travis, restio a lasciare la mano di una Miyabi più pallida del solito a una solerte Kayleen e raggiungere Elisabeth al suo posto. Nel giro di due minuti tutti i suoi studenti erano tremanti, eccitati o piagnucolanti in piedi dietro ai due capo fila così Tisifone, presa Idra, sbloccò la botola con un colpo di bacchetta e invitò gli studenti a uscire in maniera ordinata.
Prima i Serpeverde e poi i Grifondoro. Andate dritto verso la Sala Grande, non fermatevi a parlare con nessuno, non lasciate la fila per nessun motivo, prendete le scale tutti insieme. Se sono occupate aspettate le altre. Il primo che disubbidisce raggiungerà la Sala Grande pietrificato e resterà così per tutto il resto della giornata.
Sentenziò, posando una mano sulla spalla dell'ultima Grifa in fila, Elbeth, e seguendo con occhio vigile, aiutata anche dal suo serpente, il lento defluire degli studenti.
[Sala Grande]
Aveva dovuto fare appello a tutto il suo autocontrollo per impedirsi, una volta giunti in prossimità dell'Atrio, di lasciare che gli studenti entrasse nella Sala Grande e seguire un Logan trafelato che schizzava fuori dal Castello. La sua parte razionale sapeva che la presenza del dragoniere sarebbe stata mille volte più utile della sua, ma l'idea di rimanere al sicuro mentre Monique rischiava la vita per la sicurezza di tutti non la lasciava in pace.
Tranquilla. C'è Sandyon con lei... Non permetterà che le accada nulla di male.
Le ricordò la sua coscienza per cercare di tranquillizzarla, senza però molto successo. Vastnor alla fine era solo un uomo e il Mezzo - Drago sembrava avere dalla sua l'intelligenza umana e la forza di una bestia.
Professoressa e adesso?
La domanda di Paul la riportò al presente, ricordandole che avevano un'intera scolaresca di cui preoccuparsi.
Adesso Signorino Singelman sedetevi tutti ai vostri tavoli così proviamo a vedere se manca qualcuno.
Affermò seria, scortando il piccolo Grifo al tavolo rosso oro e sistemandosi sulla pedana del tavolo degli Insegnanti in modo da avere una visuale completa degli studenti, scortati dai Prefetti e dagli altri Insegnanti, entrare nella stanza e sistemarsi a loro volta ai propri tavoli.
C'era qualcuno assente alle vostre lezioni?
Chiese immediatamente agli altri colleghi, una volta che l'ebbero raggiunta, con fare sbrigativo e preoccupato. Non voleva prendere in mano la situazione, non ne aveva alcun diritto, ma senza la VicePreside e la Preside era in effetti la più vecchia del gruppo degli Insegnanti e questo in parte la giustificava per quel tono un po' imperioso con cui parlò.
Non so dove sia O'Neill. Non era a lezione nè a colazione - mormorò Lucas, il sorriso con cui aveva tranquillizzato i suoi alunni adombrato da rughe di preoccupazione.
E Alvares non è al tavolo dei Delfini - aggiunse Martha subito supportata da Simon.
E nessuno dei due era alla mia lezione.
Come se non avessimo già troppi problemi.
Mormorò Irvyne, stranamente teso, che non faceva altro che spostare lo sguardo dalla porta semichiusa alle finestre alle loro spalle. Tisifone annuì con un cenno del capo seria, concordando con il suo Prefetto che effettivamente sapere che due degli studenti più turbolenti della scuola mancassero all'appello non era proprio una buona notizia.
Forse dovremmo...
Iniziò a dire quando Zephyr, avvicinatosi al tavolo dei Professori insieme alla collega MeliaHerbet, attirò la sua attenzione.
Jorge e Caroline Priscilla sono in Infermeria insieme a Typhon - disse quindi preciso ed efficiente come piaceva a lei,senza fronzoli e premesse inutili - o almeno è quello che una primina dei Draghi mi ha riferito dietro richiesta del suo Prefetto.
Per il resto tutta la scuola è riunita in questa stanza.
Confermò Ariel, sistemandosi alla sinistra del Prefetto dei Corvi. In un'altra occasione forse Tisifone si sarebbe soffermata a riflettere su quanto quell'immagine, di Zephyr circondato dalla Prefetta dei Grifi e da quella delle Serpi, somigliasse alla premonizione che aveva avuto su di lui, ma vi erano cose più importanti a cui pensare in quel momento.
Booommmm
L'onda d'urto della barriera magica che la Vilvarin aveva eretto intorno alle sue Serre riverberò fino alla Sala Grande scuotendola e riecheggiando come un'esplosione babbana e riportando il panico e lo scompiglio tra gli studenti che si alzarono in piedi, indecisi tra il fuggire e avvicinarsi alle finestre per vedere cosa stava accadendo. Fulminea Tisifone bloccò le porte della Sala Grande per impedire agli studenti di riversarsi all'esterno, approfittando della confusione che si era venuta a creare.
Forse dovremo dar loro la possibilità di vedere quello che accade fuori, così si tranquillizzeranno.
O forse si spaventeranno ancora di più.
Vista la confusione che regnava nella Sala Grande, Tisifone non seppe dire chi stava discutendo alle sue spalle ma trovò il suggerimento involontario di una qualche utilità. Con un colpo di bacchetta fece evanescere i tavoli delle sei Casate e sistemò le sedie in fila rivolte verso il tavolo degli Insegnanti, in una strana imitazione di una Sala Cinematografica babbana di cui Asher le aveva parlato tempo prima.
Tutti seduti, di nuovo. Il primo che si alza lo Pietrifico.
Affermò minacciosa, per poi trasfigurare la parete della stanza che dava sul giardino in un'enorme finestra in modo da dare a tutti quello che volevano la possibilità di vedere quello che stava accadendo in giardino.
Spoiler:
Potete iniziare a ruolare dal punto che preferite tenendo conto che i Grifondoro e i Serpeverdi dal primo al terzo anno sono scesi in Sala Grande seguendo le mie istruzioni. Potete sedervi dove credete tanto si vede tutto da qualsiasi punto della Sala Grande. La confusione è tanta e quindi nessuno, con esclusione degli Insegnanti e dei Prefetti, sono a conoscenza del fatto che Alvares e O'Neill sono assenti. Per venirne a conoscenza l'unico modo è giocare in On con uno di loro.
Non aveva nacora esattamente capito cosa stesse succedendo.
Di colpo Paul, che era seduto al banco durante la lezione di Divinazione della professoressa Samyliak, sentì rimbombare nell'orecchio la grave voce della preside, che annunciava qualcosa riguardo a "una minaccia incombente"e di "riunire tutti in Sala Grande".
Paul era riuscito a captare poche parole ma fin da subito una situazione di caos generale si scatenò in classe, e fu ancora più difficile capirci qualcosa.
Zitti e fermi, tutti! Nessuno di voi corre alcun pericolo e nessuno di voi finirà per alimentare nessun camino stasera. Ora avete cinque secondi per raccogliere la vostra roba e mettervi in fila per Casata di fronte alla botola. Signorina Walker, Signorino Fox davanti e tutti gli altri dietro.
La voce rintronante della professoressa riuscì ad oltrepassare il rumore e le urla, quindi a Paul, seppur non sapendo perchè, non restò che accodarsi ai compagni.
Prima i Serpeverde e poi i Grifondoro. Andate dritto verso la Sala Grande, non fermatevi a parlare con nessuno, non lasciate la fila per nessun motivo, prendete le scale tutti insieme. Se sono occupate aspettate le altre. Il primo che disubbidisce raggiungerà la Sala Grande pietrificato e resterà così per tutto il resto della giornata.
Mentre camminavano Paul sentì varie ipotesi che tentavano di spigare la situazione ma nessuna di esse sembrava poter essere verosimile. C'era chi parlava di un esplosione, della scomparsa di qualcuno o addirittura di un attacco alla scuola. Paul non seppe la risposta finchè non giunse in Sala Grande.
[Sala Grande]
Fon da subito entrato in Sala Grande, Paul inizio ad essere sballottato qua e la, prima di rivolgersi dubbioso alla professoressa. Avrebbe voluto chiedergli cosa stava accadendo, ma riuscì a commentare solo con un
Professoressa e adesso?
La professoressa Samyliak si voltò di scatto verso di lui, forse non avrebbe dovuto chiedere, ma non riusciva a dire altro, era preoccupato.
Adesso Signorino Singelman sedetevi tutti ai vostri tavoli così proviamo a vedere se manca qualcuno.
Paul si ritrasse, e senza dire una parola cercò il tavolo dei Grifondoro, per poi andare a sedersi al solito posto dove sedeva sempre nei pasti e per studiare, il quinto dall'inizio del tavolo. Si guardò attorno e rivolgendosi alle sue compagne Kayleen ed Elbeth chiese
Ma che sta...succedendo secondo voi? Sembra sia qualcosa di grave...
Dopodichè avrebbe appoggiato la testa alle sue braccia incrociate sul tavolo, pensando a ciò che stava succedendo. In mezzo al caos non riusciva a scorgere nessuno che conosceva, solo alcuni suoi compagni Grifondoro e alcuni serpeverde come Elisabeth.
Booommmm
Di scatto Paul alzò la testa, come la maggior parte degli studenti. C'era stato un forte rimbombo, come un tuono ma più grave e prolungato. Si voltò spaesato verso la professoressa, poi verso la parete dalla quale era arrivato il suono. Molti alunni si alzarono e tentarono di uscire dalla Sala Grande.
Tutti seduti, di nuovo. Il primo che si alza lo Pietrifico.
La professoressa Samyliak parlò di nuovo, e puntata la bacchetta alla facciata della Sala Grande, la trasfigurò in modo da renderla lucida e trasparente. Paul sgranò gli occhi quando vide ciò che succedeva. Alcuni professori stavano fronteggiando una gigantesca bestia a sei occhi simile ad un drago!
Professor Vastnor, Vireau, Vilvarin...
Rimase pietrificato nel vedere la vice preside e i professori di Difesa e Erbologia fronteggiare quel mostro, e commentò ad alta voce senza staccare gli occhi dalla finestra
Forza professori...potete farcela...
Ancora non credeva a ciò che stava succedendo, era confuso, voleva solo che i professori sconfiggessero al più presto il mostro, e che non avvenisse il contrario.
Le assicuro invece che, col suo aiuto, il suo Gatto Prismatico si lascerà studiare con più...facilità.
Martha conversava tranquillamente col professore di Cura, Simon McDullan, nelle cucine riservate ai professori. La donna, libera dalle lezioni almeno per quell'ora, aveva deciso di impiegare il proprio tempo a bere un thè nella Torre Sud, cercando di esercitarsi eventualmente nell'escludere il mondo esterno dai propri pensieri. Fu molto sorpresa, giunta in quel luogo, di trovare Simon intento a mettere in pratica la sua stessa idea. Cogliendo l'occasione per riprendere il discorso interrotto tempo fa, la pozionista imbastì una conversazione con lui, cercando di convincerlo della necessità assoluta che aveva di approfondire i suoi studi su Quaxo. Tutto ciò che riguardava nuove scoperte nel mondo la affascinava non poco, e ne diede prova mentre fissava il proprio sguardo su docente di Cura, sorseggiando lentamente la sua tazza di thè fumante e rimanendo seduta con le gambe accavallate.
Sono sicura che anche i suoi colleghi ricercatori sarebbero d'accordo con me...
Una civetta argentata si materializzò improvvisamente nella stanza, interrompendola e lasciandola di stucco: sembrava non presagire nulla di buono [Intuito(S): 25].
Miei Cari, una minaccia incombe su di noi in questo momento che mi costringe a prendere decisioni impopolari ma necessarie. E' per questo che vi chiedo di riunire tutti in Sala Grande all'istante. Mai come adesso la sicurezza dei nostri studenti è nelle vostre mani, siate forti e preparati.
La voce della Preside lasciava intendere come la situazione, in quel momento, fosse critica per tutti loro, sebbene Martha non fosse ancora in grado di immaginare cosa esattamente stesse succedendo in quel momento. Lanciò solo uno sguardo verso l'allevatore, alzandosi in fretta dalla sua poltrona.
Andiamo.
Se il collega l'avesse seguita, la donna si sarebbe diretta in fretta e furia verso la Sala Grande, un cipiglio severo e preoccupato sul volto.
Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo. Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese. I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti. Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata. Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.
Sollevò la testa nell'ascoltare l'annuncio di Dylan, prima di riprendere il proprio cammino aumentando il passo. Mentre scendeva a ripetizione le scale, mille pensieri si susseguivano nella sua mente, uno peggio dell'altro. Non sapeva cosa stava accadendo nè quanto fosse grave la situazione, ma la pozionista non riusciva ad essere ottimista in tutto questo.
[Ingresso Sala Grande]
Tutti i Corvonero ai loro posti!
Non appena giunta in Sala Grande, Martha si era separata da Simon per andare incontro ai propri studenti, diligentemente riuniti da Zephyr. Dopo averlo ringraziato, la donna prese in pugno la situazione, calmando eventuali reazioni isteriche da parte di alcuni primini troppo spaventati, come Alisya Svart e Artemisia Keller.
Silenzio! Non fatevi prendere dal panico o sarò costretta a prendere seri provvedimenti. Ora tutti quanti seduti, ho bisogno di sapere se siete tutti presenti.
Dopo aver calmato le acque, Martha iniziò a girare lungo tutto il tavolo dei Corvonero, notando con soddisfazione che nessuno mancava all'appello. Prima di unirsi ai suoi colleghi, si diresse verso i Delfinazzurro, sprovvisti della loro Caposcuola e tenuti a bada da Alexis Parker, una dei loro Prefetti.
Signorina Parker ci sono tutti?
No professoressa, manca Jorge Alvares del terzo anno.
Questa non ci voleva...
Senza dire una parola, la docente si affrettò a raggiungere il resto dei professori, tutti intenti a parlare fra di loro e fare rapporto sui loro studenti.
Non so dove sia O'Neill. Non era a lezione nè a colazione
E Alvares non è al tavolo dei Delfini- disse con tono grave.
Jorge e Caroline Priscilla sono in Infermeria insieme a Typhon o almeno è quello che una primina dei Draghi mi ha riferito dietro richiesta del suo Prefetto.
La donna annuì in direzione di Zephyr, approvando il modo di fare efficiente e schietto del giovane Corvonero. Per il momento preferì non chiedersi per quale assurdo motivo quei due combinaguai fossero finiti in Infermeria, ma ne era certo, non appena Monique e gli altri fossero tornati lo avrebbe scoperto.
E la cosa non mi piacerà per niente.
Ognuno dei docenti presenti lì cercava di mantenere la calma, sebbene tutti quanti sentissero la gravità di ciò che stava accadendo all'infuori del castello. Martha aveva supposto [Intuito (P): 30] che tutto quel trambusto avesse avuto origine da una vecchia minaccia ripresentatasi in quel momento. E che i due ragazzini centrassero qualcosa in tutto questo. Erano passati un paio anni da quell'incidente ma, nonostante allora la docente fosse molto più introversa e scorbutica, non aveva dimenticato come parte del corpo docente di Hogwarts fosse rimasto ferito nello scontro con il Mezzo-drago. Nel pensare a quella strana creatura, la pozionista si rese conto solo allora dell'assenza di Logan Sykes, probabilmente il più esperto in materia fra tutti i presenti.
Booommmm
Un enorme fragore invase l'intera Sala Grande, insieme ad un'onda d'urto talmente potente da lasciare allibita la docente di Pozioni. La barriera magica eretta da Lindë era andata in frantumi, generando quel boato di potenza così enorme da far tremare anche i muri di Hogwarts.
Forse dovremo dar loro la possibilità di vedere quello che accade fuori, così si tranquillizzeranno.
O forse si spaventeranno ancora di più.
Martha storse il naso a sentire quelle affermazioni. Non potevano assolutamente permettersi di trasformare quel momento critico in uno spettacolo, anche se questo avrebbe significato calmare le tensioni che serpeggiavano fra gli studenti. Tuttavia non riuscì a dire la sua, visto che la docente di Divinazione, Tisifone Samilyak, ebbe la prontezza di trasformare la Sala Grande, facendo sparire i tavoli e lasciando solo le sedie, in maniera che tutti gli studenti potessero osservare ciò che accadeva all'esterno dalla parete centrale, ora trasfigurata in un'enorme finestra. La docente si mise al fianco della divinante, le braccia conserte sul petto, mentre osservava gli avvenimenti che accadevano all'esterno.
Tisifone- l'appellò a bassa voce, calcando il momento di gravità chiamandola per nome- Non credo che sia un bene che gli studenti sappiano cosa stia accadendo.
Espresse la sua idea in maniera breve e concisa. Era preoccupata delle reazioni che i ragazzi potevano avere nel sapere che i loro professori stavano rischiando la vita per salvarli, convinta che questo avrebbe generato più caos e confusione di quanto già non fosse.
Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo. Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese. I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti. Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata. Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.
L’annuncio era risuonato come una campana a morte. L’atmosfera tra tutti gli studenti si era gelata. La lezione di Divinazione si era interrotta. Non erano soliti ad Hogwarts, farli assembrare in un unico posto e se accadeva di solito non era per una bella cosa. In “Storia di Hogwarts” (che il padre era solito leggerle da quando era piccola!) ricordava solo rari episodi in cui questo era successo: l’apertura della Camera dei Segreti, la violazione della Torre dei Grifondoro, l’attacco di Voldemort durante la Seconda Guerra Magica. Insomma, non erano mai belle situazioni. Poi, in pieno giorno… Dopo i primi attimi di caos e panico suscitati dall'annuncio, la Samyliak aveva preso in mano la situazione e lei si era ritrovata a stringere la piuma con cui stava prendendo appunti un pò forte del dovuto. Avevano tutti raccolto in fretta le cose e solo ora, mentre chiudeva la fila dei compagni e defluivano verso la Sala Grande, lasciò andare la presa su di essa.... quando sentì la mano di Tisifone che si posava, rassicurante, sulla sua spalla.
Prima i Serpeverde e poi i Grifondoro. Andate dritto verso la Sala Grande, non fermatevi a parlare con nessuno, non lasciate la fila per nessun motivo, prendete le scale tutti insieme. Se sono occupate aspettate le altre. Il primo che disubbidisce raggiungerà la Sala Grande pietrificato e resterà così per tutto il resto della giornata.
Il volto della bimba era serio, mentre si voltava a guardarla con occhi gravi ed interrogativi. Ma Tisifone stava guardando altrove...
Elbeth vide gli studenti riversarsi nei corridoi e dirigersi verso la Sala Grande. Lo scalpiccio di mille passi risuonava per i corridoi, anche le scale mobili sembravano voler agevolare il loro flusso, anziché ostacolarlo. La bimba aggrottò la fronte. Era tutto un po’ strano. Anche i fantasmi, che sorvolavano sulle loro teste, sembravano quasi vegliare su di loro e poteva giurare che anche gli occhi dei pochi professori erano perplessi o quanto meno stupiti. L’unica che, come sempre, manteneva un certo sangue freddo era la sua Capocasa. Ma non avrebbe potuto giurarci… Non potè soffermarsi sul suo volto, né chiederle alcunchè, dato che la massa la sospingeva verso l’ingresso dell’enorme salone.
[Sala Grande]
Cercò con lo sguardo Steve, Jorge e Cappie. Ma nella massa di gente che si stava accalcando non riusciva a scorgerli. Si alzò sulla punta dei piedi, lei ancora così bassa in mezzo a quelli che ora le sembravano se non dei giganti almeno dei mezzi-giganti. Ma quei pochi centimetri in più non migliorarono di molto la sua visuale. Elbeth si diresse verso il tavolo dei Grifi, seguendo le indicazioni della divinante, in modo da unirsi almeno con quelli della sua Casata, senza staccare gli occhi dal tavolo dei Delfinazzurro. Le parve si scorgere in mezzo a quella miriade di teste Paul e Mark e forse anche Kayleen, ma la confusione era veramente troppa!
Eppure in quella sala si riunivano praticamente tre volte al giorno (merenda esclusa) e non le era mai sembrata così caotica ed affollata. Ma la piccola non considerava che l’agitazione ed il nervosismo per il brusco annuncio, aveva messo in allerta i sensi e offuscato un po’ gli animi. Era evidente che era qualcosa di sinistro, quello che stava accadendo!
Per Morgana! Ma dove diavolo si sono cacciati?
Mentre era presa dalla ricerca dei suoi amici, un boato attrasse la sua attenzione.
BOOOOOMMM!
In realtà, non solo la sua! Una miriade di teste si voltò quasi all’unisono, qualche dito puntato verso una delle finestre, qualche esclamazione di stupore e/o paura.
Guardate lì!
Ma che sta succedendo?
Cosa…?!?
Le voci e le esclamazioni si sovrapponevano in quella ressa fisica ed emotiva che li aveva avvolti con il suo manto oscuro. Gli studenti si divisero in due gruppi: quelli che avanzarono per vedere cosa stesse succedendo fuori dalla finestra e quelli che invece se ne allontanavano, impauriti. Elbeth, ovviamente, nonostante la giovane età era nel primo gruppo. Ma aveva appena fatto un passo nella direzione della finestra, quella che dava sul giardino, che un altro lampo ed un altro ancora, saettarono davanti ai suoi occhi. A quel punto la sua curiosità aveva raggiunto le stelle ed era molto molto più forte del timore che avrebbe dovuto provare!
Tutti seduti, di nuovo. Il primo che si alza lo Pietrifico.
Dovette bloccare i suoi passi verso la finestra e non potè sbirciare insieme a quei pochi impavidi o incoscienti che si erano avvicinati, cosa stava succedendo. I tavoli scomparvero e delle sedie presero il loro posto, tutte voltate verso ciò che stava succedendo fuori di lì... neanche troppo lontano da lì... si trovò a pensare. Dall’alto, mentre erano intenti a osservare tre figure che si muovevano nel giardino, calò ancora qualcosa… Fuoco e fiamme, in una sfera incandescente e veloce, che come un radar sembrava cercare ancora le tre figure che si muovevano sul prato. Le tre figure. Vastnor! La professoressa Vireau! .....e la Vilvarin! Un brivido le percorse la schiena. Sembrava che Hogwarts avesse schierato i suoi migliori giocatori. Sì, ma contro cosa? Gli occhi di Elbeth guizzarono verso l’alto, a vedere cos’era a far cadere dal cielo quelle strane sfere di fulmini e fuoco. Ma non era pronta a vedere quello che era la realtà. Per la prima volta, sgranò gli occhi, impaurita. Non aveva mai visto in vita sua un essere con quelle dimensioni!
Per Merlino! Ma cos'è?
La piccola lo mormorò più a se stessa che formulare una vera e propria domanda. Non era un Drago. E neanche un Mezzo-Drago. Era qualcosa di diverso ...e molto molto più grosso! I suoi occhi cercarono istintivamente il professore di Cura, fissandolo con aria interrogativa. Che bestia era quella? La conoscevano? Strinse nervosamente la sedia su cui era seduta, agitandosi un pò...
Metà della giornata era già andata, ed il professore era intento a riposarsi con una calda tazza di thè nelle cucine adibite solo ai docenti. Osservava attento il fumo fuoriuscire dal piccolo recipiente. Si morse il labbro inferiore facendo girare il manico in senso anti orario. Ascoltava tranquillamente le parole della professoressa di Pozioni che si trovava davanti a lui. Parlavano ancora di quell'argomento. Anche se un poco confuso il professore rimase lì ad ascoltare tutte le giustificazioni che avvaloravano la tesi di Martha. Annuì mesto alle sue parole. Mordendosi il labbro superiore. Alla fine decise di avvicinare la tazza al labbro inferiore, toccandolo. Sentì subito il calore propagarsi sulla carne, una sensazione davvero rilassante. Buttò giù un sorso tornando ad osservare la Pozionista con i suoi occhi color verde prato.
Le assicuro invece che, col suo aiuto, il suo Gatto Prismatico si lascerà studiare con più...facilità.
Non credo...sia corretto, collega. Quaxo non è oggetto di studio. Quando...vorrà, lo dirà lui.
Almeno era quello che pensava. Era già tanto che si fidava di lui, figurarsi con altri che vorrebbero studiarlo. Si morse il labbro inferiore mentre osservava la civetta che si presentava in quella stanza. Ebbe un brivido dietro la schiena. Qualcosa non lo lasciava tranquillo.
Miei Cari, una minaccia incombe su di noi in questo momento che mi costringe a prendere decisioni impopolari ma necessarie. E' per questo che vi chiedo di riunire tutti in Sala Grande all'istante. Mai come adesso la sicurezza dei nostri studenti è nelle vostre mani, siate forti e preparati.
Eccola la voce della Bergman che risuonava nelle cucine vuote. Annuì alzandosi di scatto ed osservando la Collega. Osservò per un attimo il thè che avrebbe dovuto lasciare sul tavolo . Lo sguardo del professore da tranquillo e pacato divenne duro e serio. Adesso serviva quel tipo di Simon. Era preoccupato per la situazione. Continuò a seguire Martha lungo le scale ed infine verso la Sala grande, quando un'altra voce lo fece fermare e guardare verso l'alto.
Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo. Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese. I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti. Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata. Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.
Perfetto, Sicuramente Vergil e Lucas avranno fatto il loro lavoro.
Pensò il professore cominciando a camminare più velocemente ed entrando in sala grande. Quello che vide lo sconcertò un attimo. Bambini e ragazzi più grandi erano agitati ed impauriti. Si morse il labbro inferiore annuendo e cominciando a fare quello che del suo lavoro trattava come la sfaccettatura più importante. Corse verso il tavolo della propria casata osservando i ragazzi. Dal suo viso fuoriuscì un sorriso calmo e tranquillo.
Ragazzi, non abbiate paura, andrà tutto bene. L'importante è che rimaniamo calmi tutti, va bene?
Si accertò della saluta psichica dei propri studenti prima di osservare i presenti. Contò gli alunni della propria casata...ne mancava una.
Cappie.
Pensò poi correndo verso gli altri professori con fare molto preoccupato per quella scavezzacollo. Si morse il labbro inferiore Cominciando ad ascoltare le varie battute tra i docenti.
Non so dove sia O'Neill. Non era a lezione nè a colazione
E Alvares non è al tavolo dei Delfini
Cavolo, ci mancava solo questa. Dove saranno andati. Magari Cappie potrebbe essere andata a prendere Gilbert, lei e le regole non sono mai andate d'accordo. Ma Alvares? Lui non so proprio dove può essere andato ma visto come erano amici potrebbero essere insieme quei due.
Non balbettava. No adesso c'era bisogno di fermezza e due ragazzi non c'erano. Innervosito dalla assemza dei due guardò fisso la porta che conduceva verso i corridoi. la pianta del piede batteva ritmicamente sul pavimento.
Un modo per trovarli ce l'avrei, certo dovrei seguire la traccia del loro odore, ma se si sono divisi potrei non riuscire a trovarli.
Almeno è quello che pensò Simon prima che una voce non interrompesse il suo processo logico. Si girò verso Zephyr che adesso si trovava proprio accanto a loro.
Jorge e Caroline Priscilla sono in Infermeria insieme a Typhon o almeno è quello che una primina dei Draghi mi ha riferito dietro richiesta del suo Prefetto.
Annuì sbuffando sollevato. Adesso non pensava al perchè della loro presenza in infermeria ma sapeva bene a chi chiederlo quanto tutto questo sarà finito. Tornò un attimo dagli studenti cercando di mantenere quel sorriso tranquillo per espanderlo ai ragazzi anche se questa volta difficilmente. Vedeva i loro sguardi, vedeva quello che stava succedendo. Un cenno di diniego con la testa.
Booooooom
Ecco, questo non ci voleva. Lo sguardo di prato di Simon corse subito verso le mura che tremavano sofferenti. Questo era la barriera della professoressa di Erbologia. Per il fragore poggiò le mani su una sedia ma, mentre la professoressa Bennet rimase allibita lui non si diede per vinto.
Ragazzi, su state ai vostri posti.
Disse lui cercando di rimanere sereno anche in quella situazione. Si mise eretto e camminò verso gli altri professori cercando di intuire quale potrebbe essere la prossima mossa della scuola per proteggere quei ragazzi. Osservò i vari ragazzi. Alcuni li conosceva da quattro anni altri erano nuovi. Ma non smise di sorridere per dare speranza ai ragazzi. Incrociò per un attimo lo sguardo di Elbeth, veloce, fugace, ma sempre con quel sorriso.
Forse dovremo dar loro la possibilità di vedere quello che accade fuori, così si tranquillizzeranno.
O forse si spaventeranno ancora di più.
Quelle parole entrarono nelle orecchie di Simon. Forse avevano ragione tutte e due quelle forme di pensiero. Ma forse una di queste prese il sopravvento su Tisifone che decise di far sparire i tavoli e di creare un'enorme finestra per poter vedere il combattimento. Camminò leggero fino a raggiungereMartha e sentire le sue parole.
Tisifone... Non credo che sia un bene che gli studenti sappiano cosa stia accadendo.
Lo sguardo si fermò sulla corvonero, annuendo serio questa volta. Si umettò le labbra prima di prendere fiato e parlare, le mani poste nelle tasche di quei pantaloni.
invece la professoressa ha avuto un'ottima idea. Anche noi dobbiamo sapere cosa stia accadendo, in modo da poter intervenire tempestivamente qual'ora servisse una mano.
Almeno era quello il pensiero di Simon, non solo voleva proteggere i ragazzi, ma anche i professori. Cioè, proteggerli era un parolone, supportarli era la parola giusta.
... ed è per questo che l'Incanto Paperante si è classificato come più pericoloso rispetto ad un Furitum.
Adesso sì che è chiaro! Grazie mille Ariel, non sapevo più dove sbattere la testa!
Non devi ringraziarmi Liv, se non ci diamo una mano tra compagne di Casata...
La Jiménez, a seguito di quelle parole, strizzò l'occhio all'amica Grifondoro con un sorriso soddisfatto: le piaceva studiare insieme agli altri, soprattutto visto che quell'anno avrebbero avuto i G.U.F.O. e lei ci teneva a superarli brillantemente. La sala comune era abbastanza gremita di studenti, tranne quelli che avevano lezione ovviamente, per questo, fu strano sentire, dopo l'annuncio della Preside, un gelo improvviso invadere lo spazio della loro Casata.
[/tahoma]
Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo. Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese. I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti. Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata. Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.
[tahoma]
Un silenzio assordante avvolse l'intera sala comune e, per un secondo, nessuno emise un fiato: non ci voleva certo un genio per ipotizzare quale pericolo si fosse deciso di affrontare, per quanto nessuno ormai ci aveva più pensato, essendo scomparso per due anni. Prima che chiunque potesse dire o fare qualcosa, magari scatenando il panico generale, il corpo di Ariel scattò in piedi e il suo istinto da Prefetta ebbe la meglio sulla paura e l'inquietudine che le stavano attanagliando l'anima, permettendole di prendere in mano la situazione.
Sentito cosa ci è stato detto di fare? Dai ragazzi, non c'è tempo da perdere! Disponetevi su due file, a coppie, e seguitemi per favore!
Incredibile ma vero, la Casata sembrò darle retta - ragazzi più grandi compresi; forse perché sentire un annuncio del genere aveva spaventato un po' tutti, ma a lei andava bene così, in realtà le faceva solo comodo non dover discutere con quelli del settimo anno quanto la sua autorità potesse permetterle di dare loro ordini o meno. Con la Jiménez in testa, dunque, la Casata di Grifondoro, o meglio, la parte di essa presente in sala comune, marciò velocemente verso la Sala Grande, scendendo le scale - che per la prima volta sembravano decise ad aiutare gli studenti ad arrivare in fretta alla meta - con Ariel che ogni tanto richiamava uno studente che si trovava magari da un'altra parte e che incrociava mentre scendeva le rampe, esortandolo ad aggiungersi al gruppo.
Porco Merlino...
Con tutto che solitamente la Sala Grande era gremita sia a pranzo che a cena, non a merenda perché, nonostante la riforma della Preside di servirla sempre lì, non tutti la consumavano, in quel momento le sembrò di non averla mai vista così piena di studenti e professori: la cosa sicura era che tutta la scuola, o almeno così sarebbe dovuto essere, si era ritrovata lì. Accompagnati i Grifondoro al loro tavolo, Ariel tentò come poteva di dare una mano: per questo chiese ai suoi colleghi la conferma che tutti gli studenti delle diverse Casate fossero presenti, passando da Alexis, a Melia e persino a Vergil, mettendo da parte i sentimenti per lui perché la priorità, al momento, era un'altra. Si avvicinò dunque al gruppo di professori che stavano confabulando tra loro poco più in là, carpendo che il problema sembravano essere due studenti mancanti all'appello: prima che però qualcuno potesse preoccuparsi della cosa, Zephyr intervenne, rassicurando il gruppo dei docenti.
Jorge e Caroline Priscilla sono in Infermeria insieme a Typhon, o almeno è quello che una primina dei Draghi mi ha riferito dietro richiesta del suo Prefetto.
Per il resto tutta la scuola è riunita in questa stanza.
Si permise di aggiungere Ariel, così da togliere un peso ai professori che, di sicuro, non stavano vivendo un bel momento: rassicurare gli studenti quando magari loro, per primi, erano inquieti, non era certo un compito facile.
Booommmm
Un rumore improvviso, forte, che per un attimo le fece quasi perdere l'equilibrio dallo spavento: le urla degli studenti sovrastarono il mormorio confuso della voce della Prefetta, ma per fortuna di tutti, Tisifone prese in mano la situazione e sedò gli animi, costringendo tutti a rimanere seduti e a non scappare - istinto del tutto comprensibile in fondo - per poi trasfigurare la parete della Sala Grande in una finestra gigante, una sorta di maxi-schermo come quelli presenti solitamente nei cinema; peccato che non ci fosse niente di entusiasmante da vedere, anzi. Quando di fronte agli occhi verdi di Ariel si palesarono le figure dei tre docenti, Vireau, Vilvarin e Vastnor, e quella enorme di un Drago strano, con tanti occhi e niente ali, la Prefetta dovette portarsi le mani alla bocca per non urlare, non riuscendo però poi a trattenere un
Professoressa Vilvarin, attenta!!
Quando la donna venne colpita alla spalla da una sorta di fulmine rosso: gli occhi di Ariel si riempirono di orrore e di lacrime di paura, non per se stessa quanto più per i professori, ai quali poco dopo si aggiunse anche Sykes, il docente di Babbanologia.
Professori...
Sussurrò la Grifondoro, col cuore che batteva all'impazzata per la paura, il corpo immobile a fissare quella finestra improvvisata che sembrava l'unico strumento da loro posseduto per poter essere, in qualche modo, vicini ai docenti che stavano combattendo per proteggere Hogwarts. Una mano di Ariel andò, istintivamente, a cercare quella di Zephyr, quasi sentisse il bisogno di aggrapparsi a lui in un momento del genere, il respiro che, ormai, le si era quasi mozzato totalmente in gola ed il cuore che si fermò per davvero, saltando almeno un paio di battiti, quando lo sguardo della ragazza individuò qualcosa sopra la Foresta Proibita che si vedeva volteggiare in lontananza, una figura che non sembrava affatto quella di un uccello né di un Drago completo.
Professoressa Samyliak...
La chiamò Ariel, alzando il braccio tremante per puntare l'indice della mano destra in alto, verso quella creatura che stava volando in alto, la gola secca e la voce roca, come se non la usasse da tempo: aveva richiamato solo lei, vero, ma difficilmente quel gesto sarebbe potuto sfuggire a studenti ed insegnanti che, dunque, avrebbero potuto seguire la direzione del braccio della Grifondoro per accorgersi a loro volta del Mezzo-Drago che, dall'alto, sembrava godersi lo spettacolo.
Spoiler:
In accordo con Sandyon e Monique, Ariel si accorge del Mezzo-Drago perché il tiro di dado più i suoi Riflessi da' come risultato un numero maggiore di 13.