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da Jorge » 01/03/2013, 23:49
[Covo dei Centauri – ore 8.25 – Continuazione duello] Come diavolo erano finiti in quella situazione? Quando il suo progetto di vendetta si era tramutato in un duello con la sua sorellina? E sopratutto perché non provava soddisfazione nel vederla piangere in silenzio a causa del suo incantesimo Tacitante? L'essere riuscito nel suo intento, portando a segno anche un incantesimo, non avrebbe dovuto farlo sentire bene? Dov'era il ghigno sfrontato di superiorità che sfoggiava per i vicoli di Lisbona quando usciva vincitore da qualche scazzottata? Era davvero soffocato da una sorta di rimorso che nonostante tutto provava nei confronti di Caroline Priscilla? Ti sei rimbambito o cosa? Lei ti ha mentito, ti ha tradito, ti ha colpito alle spalle...Dovresti infierire su di lei, schiacciarla definitivamente e poi andartene vittorioso.Era questo quello che la sua coscienza gli consigliava di fare ma per quanto si rigirasse la bacchetta nell'unica mano che riusciva a muovere non si decideva a sfruttare il vantaggio che aveva, anzi aveva finito per esternare la confusione e il rimorso che provava, sussurrando il suo nomignolo, quello che si era autodata perchè chiamarla in quel momento "tornado parlante" sarebbe stato decisamente fuori luogo. Quando gli si scagliò contro alla maniera babbana lo sorprese per la seconda volta, perchè lei sapeva perfettamente che non poteva muovermi e che quindi si sarebbe ritrovato inerme a incassare i suoi pugni. Cosa che fece lo stesso, nonostante avesse spezzato il suo incantesimo con un Finitus, spinto da un senso distorto dell'onore che cercava di mascherare con se stesso dicendosi che attaccarla con la magia quando non era in grado di difendersi non lo avrebbe reso migliore di lei e che dimostrarsi superiore in quel frangente, più corretto e civile, gli sarebbe tornato utile più tardi. Tante belle parole, ciniche al punto giusto, peccato che sarebbero risuonate false se le avesse pronunciate a voce alta. Ehi ma così si esagera... Che diavolo...Si disse mentre faticava a contenere la furia in cui si era trasformata la sua sorellina, cercando da un lato di bloccarle le mani e dall'altro di porre in salvo il viso dalle sue maledette unghie. Alla fine, per evitare di ritrovarsi con una bacchetta infilzata in un occhio, si decise a usare la propria per porre fine a quello scontro impari perchè mai si sarebbe macchiato di un peccato così grave come alzare un dito su una femmina. Il gettito d'acqua che fuoruscì dalla sua bacchetta non fu potente, non scaraventò il corpo di Cappie lontano da Jorge ma ebbe lo stesso l'effetto da lui desiderato e cioè quello di fermare la tassetta che adesso aveva tutta l'aria di un pulcino bagnato. Continuando a tenere il proprio catalizzatore magico ben stretto nella mano e un occhio fisso sulla figura di Cappie, si asciugò con il dorso della mano le gocce d'acqua che lo avevano colpito il viso e agitò prima un piede e poi l'altro per cercare di far andare via quel po' d'acqua che gli si era riversato addosso dal risvolto dei pantaloni. Il contatto con l'acqua fredda lo fece sobbalzare dal dolore seguito da una orrenda sensazione di bruciore sulle guancie e sul dorso delle mani dove, con suo enorme stupore, si trovavano delle lunghe strisce rossastre costellate da puntini rossi segno che il sangue era lì lì per sgorgare fuori. Mi hai sfregiato...?Mormorò allibito, portando la mano libera a sfiorarsi il viso, inorridendo quando si rese conto che gli stessi squarci che aveva sulle mani sembravano essere presenti sul sup viso, alcuni pericolosamente vicini agli occhi. Un'ondata di rabbia lo investì al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere se non l'avesse fermata e quando lei gli si avvicinò, saltò sull'attenti, gli occhi ridotti a due fessure, pronto questa volta a reagire a qualsiasi cosa avesse avuto intenzione di fare. Ruotò lentamente su se stesso, seguendola con lo sguardo fino all'enorme albero al centro della radura e vederla rannicchiata su se stessa grondante acqua gli fece stringere il cuore. Se le sue caviglie assomigliavano a due pezzi di ghiaccio per gli schizzi che non aveva potuto evitare come doveva sentirsi la sua sorellina con i rivoli d'acqua che le scivolavano da ogni parte e si stavano raccogliendo in un'enorme pozza ai suoi piedi? Femmine! Riuscite sempre a rigirare la frittata a vostro vantaggio. Siete odiose e sleali.Sbottò irritato, anche se tra i due quello che più assomigliava a una donna in piena crisi ormonale ero Jorge a giudicare dagli sbalzi di umore a cui era andato soggetto nel corso di quell'ultima mezz'ora. Quando aveva organizzato quel piano era certo che fosse la cosa più giusta e onorevole da fare ma ora, nonostante la delusione e la rabbia per il tradimento subito non fossero scemati, non ne era più così certo. E poi, a rifletterci bene, non erano le donne in generale a fargli quell'effetto perchè non ci avrebbe pensato due volte a schiantare Lingua Argentata e a mollarla lì. Non oso immaginare come mi ridurrò quando sarò davvero innamorato...Si disse sconsolato, iniziando a comprendere il senso dell'espressione "uomo zerbino" che a volte aveva sentito usare dai ragazzi più grandi nei confronti di quei pochi fortunati che avevano la ragazza. No, non era innamorato di Cappie, nè aveva una cotta per la Tassetta ma i sentimenti che provava per lei andavano oltre a una semplice tolleranza per opportunismo, come aveva avuto modo di scoprire tempo prima durante la loro prima incursione nella Stanza delle Necessità. Ancora indeciso su cosa fare, saltellò davvero da un piede all'altro, tendendosi in avanti come a volerle andare vicino per poi ritirarsi, non sicuro non solo di cosa dire ma anche di come l'altra avrebbe potuto reagire, visto il silenzio che continuava a regnare tra di noi. Si era totalmente dimenticato che non poteva parlare, come se i pugni ricevuti avessero messo ko il mago che era in lui, lasciandolo a dover gestire la situazione alla maniera babbana. Se tu avessi tenuto la lingua a freno tutto questo non sarebbe mai accaduto.La accusò, portando una mano allo stomaco che aveva iniziato a brontolare così forte che il rumore che produsse sembrò riecheggiare nella radura silenziosa come il ruggito di una qualche creatura strana, ricordandogli che non aveva fatto colazione. Hummm... probabilmente neanche lei...Pensò, mentre una fune invisibile - la sua gola - trascinava il suo stomaco e il resto del suo corpo con lui verso l'albero enorme o meglio verso l'enorme panino contenuto nella borsa che aveva lasciato al sicuro dietro un cespuglio. Così si avvicinò a Cappie e la superò, stando ben attento a rimanere lontano dalla portata delle sue mani, anche se non era proprio certo che gli stesse prestando attenzione, per poi riapparirle di fronte con la borsa su una spalla e la colazione in mano. Certo se fosse stato caldo avrebbe emanato tutto un'altro odore ma lo aveva organizzato in previsione di quella mattinata la sera prima, mettendo insieme tra due fette di pane gli avanzi della cena prima che gli elfi domestici facessero sparire tutto. Conoscendo la propensione al cibo della sua sorellina, diventata ormai leggendaria in tutta Hogwarts, era certo di aver appena trovato il modo di farsi ascoltare da lei in maniera civile. No, non aveva alcuna intenzione di scusarsi, semmai il contrario, strapparle la verità e costringerla a fargli le sue scuse che non era certo avrebbe accettato così facilmente. Peccato che se non avesse annullato il suo incantesimo tacitante difficilmente sarebbe riuscito a ottenere una qualunque di quelle cose, così le puntò contro la bacchetta per quella che forse sarebbe stata l’ultima volta e mormorò un Finitus per ridarle di nuovo l’uso della parola. Sperava solo di non dovermene pentire. Frittata, prosciutto, fettina di carne, gorgonzola e mezza salsiccia… In pratica tutto quello che sono riuscito ad arraffare ieri sera a cena prima che gli elfi facessero sparire tutto.Elencò, facendo gorgogliare il suo stomaco per la fame, prima di prendere il coltellino che il cugino gli aveva regalato e dividere in due quella prelibatezza. Non te lo meriteresti… però forse così finalmente mi dirai perché lo hai fatto.Affermò serio, porgendo l’altra metà del panino alla Tassetta e restando in attesa di una spiegazione.
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da Caroline Priscilla » 06/03/2013, 19:02
[Covo dei Centauri - Ore 8:25 - Continuazione Duello]
Era finita. La Tassorosso rimase immobile al suo posto, le ginocchia ancora strette al petto e la testa nascosta fra le braccia. L'acqua continuava a gocciolare lentamente, mentre la ragazzina si stringeva ancora di più in se stessa per non sentire freddo. Di sicuro sarebbe uscita da quella Foresta non solo con lo spirito a pezzi ma anche con un bel raffreddore. Eppure cos'altro avrebbe potuto fare la giovane strega? Non aveva più neanche le forze per parlare, oltre al fatto che non poteva parlare. Stava semplicemente ferma, aspettando il momento giusto per andare via.
Mi hai sfregiato...?
Non aveva dimenticato la presenza di Jorge, che l'aveva ridotta in quel modo silenziandola con un Incantesimo Tacitante. Non accennò a muoversi alle sue parole, in fondo si era meritato ogni singolo graffio e pugno che gli aveva tirato. Doveva ancora capire per bene perchè il suo ex-fratellino avesse deciso di farle una cosa del genere, ma su quello avrebbe lavorato in seguito, quando sarebbe stata al sicuro fra le mura del Castello e a qualche metro di distanza dalla sua bacchetta.
Femmine! Riuscite sempre a rigirare la frittata a vostro vantaggio. Siete odiose e sleali. Se tu avessi tenuto la lingua a freno tutto questo non sarebbe mai accaduto
Io la lingua a freno? Ma se sei stato tu a iniziare!
Le parole del Delfino fecero reagire la Tassorosso, che aveva alzato la testa a quell'affermazione e ora lo stava fissando con uno sguardo fra il corrucciato e il sorpreso. Avrebbe dovuto stare zitta dopo l'orribile scherzo che le aveva fatto? Perchè mai? Era suo diritto dire quello che pensava, anzi lo avrebbe rifatto altro cento volte se fosse stato necessario! E poi voleva solo parlare con lui, solo quello. La povera strega non poteva certo immaginare che dietro quel litigio ci fosse lo zampino di Melia. Già, proprio lei, la dolce "Ninfa" del suo migliore amico aveva deciso che il loro rapporto era deleterio per Jorge e che, pertanto, Cappie andava allontanta. Se solo la Tassorosso avesse avuto le stesse doti divinatorie della professoressa Samilyak, forse sarebbe riuscita a capire che nella prefetta di Serpeverde c'era qualcosa che non andava. Invece, il suo scarso sesto senso [Intuito (S): 1] non solo non le aveva fatto intuire niente, ma aveva anche accettato per oro colato quello che il fratellino pensava e diceva sulla Herbert: che era dolcissima, gentile e generosa, una ragazza buona e priva di difetti, sia fisici che caratteriali. Lo vide cacciare fuori dallo zaino un enorme panino ripieno di qualcosa che sembrava essere frittata, qualche tipo di carne e forse una salsiccia. L'aspetto della pietanza, a digiuno e dopo una battaglia come quella, era davvero irresistibile.
Finitus Incantatem
Cappie guardò per un attimo terrorizzata il delfino puntarle contro la bacchetta. Quando però con essa il mago spezzò l'incantesimo che le impediva di parlare, la tredicenne si sentì rincuorata e pronta a reagire almeno in minima parte, alzandosi subito in piedi.
Frittata, prosciutto, fettina di carne, gorgonzola e mezza salsiccia… In pratica tutto quello che sono riuscito ad arraffare ieri sera a cena prima che gli elfi facessero sparire tutto
La ragazzina sentì lo stomaco borbottare in concomitanza con quello del delfino, mentre quest'ultimo prendeva un coltellino e tagliava il panino a metà.
Non te lo meriteresti… però forse così finalmente mi dirai perché lo hai fatto.
La strega lo fissò, immobile, non sapendo se rifiutare la sua offerta per orgoglio o lasciarsi andare alla fame da lupi che aveva. Un nuovo crampo, ancora più forte del primo, le fece capire inevitabilmente qual era la risposta.
Grazie...
disse sommessa, prendendo la sua parte e guardando il ragazzo con espressione imbronciata sul volto. Non riusciva a capire perchè si desse tanta pena a cercare di capire perchè lo aveva attaccato alle spalle, come se fosse stata l'unica a sbagliare fra i due. Diede un enorme morso al panino, masticando con evidente piacere e ingoiando in fretta: non aveva mai mangiato nulla di più buono!
Mi sembra ovvio! Sei stato tu il primo ad iniziare...- disse la tassetta, addentando un altro pezzo e ingoiandolo prima di continuare a parlare -Non volevo attaccarti alle spalle ma...tu volevi andartene! E io volevo solo sapere perchè mi hai evitata per tutto questo periodo!- disse in un sol fiato, sfogandosi per tutto quel tempo in cui aveva sentito la mancanza di Jorge, lo stare insieme, il parlare di ogni cosa, anche il fatto di seguire le stesse lezioni. Si era sentita persa senza di lui e il cuore le faceva male, molto più per la sua assenza che per lo stupido scherzo che le aveva fatto -Tu piuttosto! Prima mi eviti per quasi due settimane, senza dirmi nè "bah" nè "ma"; poi te ne esci fuori un giorno e mi fai venire qui come se nulla fosse solo per farmi prendere un accidente! Perchè? Io...non ti capisco...
La Tassorosso smise di mangiare, aspettando che il delfino rispondesse alla sua domanda prima di fare qualunque cosa. Avrebbe cercato in tutti i modi di risolvere quel mistero, soprattutto ora che finalmente era riuscita a stabilire un dialogo con l'amico: non avrebbe sprecato quell'occasione.
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da Jorge » 11/03/2013, 18:31
Per un attimo, quando aveva spezzato l'incantesimo Tacitante, Jorge aveva temuto che Caroline Priscilla potesse reagire in qualche modo violento, riprendendo quella sotto specie di duello a cui avevano dato vita da dove l'aveva interrotto. Fu anche per quello che, una volta riposto la bacchetta nella tasca dei pantaloni, la prima cosa che fece fu frapporre tra di loro il mega panino che si era portato dietro, sperando che i morsi della fame avrebbero avuto la meglio su qualsiasi istinto di vendetta.
Grazie...
Il Delfino nascose il sorriso saputo che gli era sorto spontaneo sul viso dando un morso alla propria metà di panino, emanando subito dopo un mugolio di goduria molto poco virile.
Mi sembra ovvio! Sei stato tu il primo ad iniziare. Non volevo attaccarti alle spalle ma...tu volevi andartene! E io volevo solo sapere perchè mi hai evitata per tutto questo periodo! Tu piuttosto! Prima mi eviti per quasi due settimane, senza dirmi nè "bah" nè "ma"; poi te ne esci fuori un giorno e mi fai venire qui come se nulla fosse solo per farmi prendere un accidente! Perchè? Io...non ti capisco...
Jorge aveva lasciato parlare Cappie liberamente, sperando che la vena logorroica della ragazzina la spingesse a tradirsi ma più la tassetta parlava più le cose si facevano confuse nella mente del portoghese. Perché l'altra confinava tutto solo a quello che era accaduto quella mattina? Come poteva non aver collegato il suo comportamento schivo con lo scherzo crudele che aveva architettato alle sue spalle insieme con tutta la sua Casata? Diede un paio di morsi al suo panino, troppo pensieroso per godersi a pieno l'esplosione di gusto di tutto quel cibo compresso in un'unica pietanza.
Non credevo che tu fossi una così brava attrice - mormorò quindi avvicinandosi all'enorme albero ai cui piedi stava prima seduta la tassetta e appoggiandosi con la schiena al suo tronco. - O forse hai dimenticato quello che hai fatto?
Per la prima volta di quando si erano incontrati la voce di Jorge era genuinamente priva di qualsiasi intonazione come se stesse riflettendo a voce alta, cosa che effettivamente era. Adesso che la rabbia era scemata e rimaneva solo il senso di tradimento, il dubbio che forse le cose non stavano esattamente come credeva si insinuava in lui.
Volevo vendicarmi dell'orrendo scherzo che hai organizzato con l'aiuto di alcuni delfiniazzurri - ammise alla fine, un lampo di odio puro che gli attraversa lo sguardo fisso negli occhi dell'altra - Hai tradito la mia fiducia raccontando a tutti della mia fobia per i ragni suggerendo loro che riempirmi il letto con decine di quegli animaletti pelosi sarebbe stato divertente.
Un brivido di repulsione lo scosse al pensiero di quello che aveva subito alcune domeniche prima anche se non in maniera così profonda come si era aspettato. A quanto sembrava alla fin fine quel gesto crudele aveva avuto un effetto positivo. Una volta gettatole in faccia la sua colpa, Jorge rimase in silenzio in attesa di sentire quali scuse avrebbe accampato la tassetta, gli occhi fissi sul suo viso per cogliere un qualsiasi accenno di colpevolezza.
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da Caroline Priscilla » 15/03/2013, 18:36
Mangiare quel gustoso panino ripieno di tutti gli avanzi della sera prima fu una delle cose che fece tornare il buonumore sulla Tassorosso. L'altra, anche se non lo diede a vedere, era il fatto che lei e Jorge stavano finalmente parlando faccia a faccia di quello che era accaduto. Sapeva che avrebbero finalmente risolto la situazione, tuttavia la strega non poteva immaginare che cosa sarebbe uscito fuori dalle labbra del delfino in quel momento. Era intenta, mentre prendeva enormi morsi dalla sua parte di panino, a pensare al metodo migliore per scaldarsi: dar fuoco alle foglie secche? No, la Foresta si sarebbe messa al rogo di nuovo e poi la Vilvarin avrebbe messo al rogo lei; inoltre questo avrebbe attirato, ne era sicura, l'attenzione di mille animali feroci, fra cui anche il Mezzo-drago. Cappie ebbe un brivido nel pensare a quel mostro ancora in circolanzione nella foresta: insomma, non era mica una Grifondoro lei! Per quanto il Cappello Parlante le avrebbe potuto giurare il contrario. Stava per proporre al giovane delfino di rimandare la loro conversazione quando sarebbero stati in un posto più sicuro, quando il mago la precedette.
Non credevo che tu fossi una così brava attrice. O forse hai dimenticato quello che hai fatto?
La ragazzina smise di mangiare all'istante, fissandolo in volto corrucciata.
Che cosa intendi dire?
Volevo vendicarmi dell'orrendo scherzo che hai organizzato con l'aiuto di alcuni delfiniazzurri. Hai tradito la mia fiducia raccontando a tutti della mia fobia per i ragni suggerendo loro che riempirmi il letto con decine di quegli animaletti pelosi sarebbe stato divertente.
Se ci fosse stato uno specchio, la giovane strega avrebbe potuto vedere una miriade di emozioni passarle sul volto, esprimendo tutto quello che pensava: rabbia per le accuse rivoltele dal suo fratellino; stupore per quello che stava dicendo; smarrimento nel non capire di che cosa stesse parlando; infine consapevolezza che ciò di cui l'accusava Jorge lei non centrava niente.
Ma...io non l'ho mai detto a nessuno!- esordì all'inizio, riprendendo l'uso della parola e alzandosi in piedi di scatto, sul volto un'espressione totalmente sincera -Mi dispiace che ti abbiano fatto uno scherzo così orribile! Prenderò il responsabile e gliela farò pagare! Però...pensaci: mi credi veramente disposta a farti una cosa simile? E per quale motivo poi? Non mi diverte sapere che sei terrorizzato, anzi...ci rimarrei male anche io! Non so chi ti abbia raccontato questa cosa, ma fidati era una bugia: non l'ho rivelato a nessuno e se conosci qualche incantesimo per farmi dire la verità, sono pronta a sottopormi subito!
Disse seria, guardandolo negli occhi. Avrebbe fatto di tutto per convincerlo della sua innocenza, ma sperava che al delfino bastasse guardarla per capire che era sincera: mai e poi gli avrebbe fatto una cosa simile. Non lei.
Se becco la m***a che ha detto una cosa del genere giuro che lo pietrifico a vita!
Pensò, sebbene la sensazione che qualcosa nell'ombra li stesse osservando con interesse non abbandonò mai la Tassorosso. Non che lo percepisse veramente, tuttavia la tredicenne temeva l'attacco di qualcosa di sconosciuto e voleva andarsene alla svelta.
Senti, non possiamo discuterne dopo che siamo tornati al Castello? Io sono mezza bagnata, siamo stanchi e in più non appena a lezione noteranno la nostra assenza si metteranoo a cercarci! E se ci scoprono saremo nei guai fino al collo.
Evitò di far notare al fratellino che la cosa che più temeva, oltre ad una Vireau inferocita, era l'attacco del Mezzo-drago. Non gli avrebbe mai dimostrato di aver paura, non perchè di lui non si fidasse, ma perchè in quel momento era inutile mostrarla: dovevano solo tornare a Hogwarts e sarebbero stati al sicuro. Farsi prendere dal panico non era proprio l'ideale.
Allora, andiamo?
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da Jorge » 23/03/2013, 21:30
Ottimo. Sublime. Erano questi gli aggettivi che Jorge avrebbe usato per definire il panino che si stava sbafando. E neanche la scomodità del luogo, in piedi nel covo dei Centauri, o la spinosità dell’argomento che stavano affrontando con Caroline Priscilla, poteva ridurne la bontà a dimostrazione che qualsiasi cosa usciva dalle cucine di Hogwarts era speciale, anche se si trattava di avanzi sottoposti a opera di uno studente più grande a un incantesimo di conservazione, giusto per non correre il rischio di morire avvelenati. Jorge non si preoccupava del possibile ritorno dei Centauri o peggio dell’arrivo del Mezzo Drago, tutti i suoi piccoli neuroni di tredicenne erano concentrati sul cercare di capire se la sua sorellina lo stesse prendendo ancora in giro o se parlava sul serio. Davvero non poteva immaginare per quale motivo aveva architettato tutto quello? Per un secondo aveva pensato di non spiegarle nulla e lasciare le cose in sospeso come erano, ma alla fine aveva vuotato il sacco, spinto in parte dalla curiosità di comprendere e in parte dalla sua vocina interiore che gli diceva che se non chiarivano in quel momento, difficilmente il loro rapporto sarebbe tornato come prima.
E io voglio questo.
Si ritrovò a pensare, meravigliandosi per l’intensità del suo desiderio. Per tutte le cavallette magiche, quel tornado gli era proprio entrato dentro.
Ma...io non l'ho mai detto a nessuno! Mi dispiace che ti abbiano fatto uno scherzo così orribile! Prenderò il responsabile e gliela farò pagare! Però...pensaci: mi credi veramente disposta a farti una cosa simile? E per quale motivo poi? Non mi diverte sapere che sei terrorizzato, anzi...ci rimarrei male anche io! Non so chi ti abbia raccontato questa cosa, ma fidati era una bugia: non l'ho rivelato a nessuno e se conosci qualche incantesimo per farmi dire la verità, sono pronta a sottopormi subito!
Jorge rimase in silenzio per una manciata di secondi scrutando con attenzione il viso di Cappie, colpito dalla sincerità e dalla rabbia che traspariva non solo dalle sue parole ma anche dal suo volto.
No, non credo che tu possa fare una cosa del genere – ammise alla fine con riluttanza, dando qualche calcio ai sassolini a terra, senza incontrare gli occhi della sorellina. Il discorso della tassetta non faceva una grinza peccato che… - Ma allora come lo spieghi che tutti i ragazzi del mio dormitorio mi hanno confermato che sei stata tu a spifferare tutto e proporre lo scherzo?
Non c’era nessuna nota di accusa nel tono di voce di Jorge in quanto il suo intento non era muoverle delle accuse ma esporle i fatti così come stavano in modo da poter giungere insieme a una soluzione di quel piccolo mistero.
Inoltre tu sei l’unica persona qui a Hogwarts a cui l’abbia detto e non credo che la mia aracnononsocosa sia uno di quei dettagli che la Preside tiene nel fascicolo degli studi di tutti noi… o forse si…
Si contraddisse dubbioso, perché quella ipotesi non li aiutava di nulla. Non c’era alcun motivo per cui qualcuno avrebbe dovuto intrufolarsi nello studio della Preside, con tutte le conseguenze probabilmente mortali che quel gesto avrebbe comportato, solo per scoprire che aveva paura dei ragni e fargli quel brutto scherzo.
Quello che mi chiedo è perché mai qualcuno avrebbe dovuto farmi una cosa del genere… o farci.. visto quello che è accaduto dopo.
Forse stava facendo dei voli pindarici con la sua fantasia, ma visto la sua proverbiale tendenza a prendere le cose di petto senza ragionarci troppo non era poi così difficile da prevedere la reazione che avrebbe avuto.
Senti, non possiamo discuterne dopo che siamo tornati al Castello? Io sono mezza bagnata, siamo stanchi e in più non appena a lezione noteranno la nostra assenza si metteranno a cercarci! E se ci scoprono saremo nei guai fino al collo. Allora, andiamo?
Alla proposta di Cappie, Jorge si morse l’interno della guancia, riflettendo che di sicuro esistevano degli incantesimi per asciugare i vestiti ma lui non lo conosceva e lanciare un Incendio in quel momento sarebbe stata una pessima, pessima idea. Con riluttanza allora il portoghese sbottonò gli alamari del suo mantello pesante e se lo tolse dalle spalle, rimanendo con solo il mantello leggero, quello che aveva messo in previsione di quella mattinata rigida.
Togli quello bagnato e metti questo così forse eviti di dover andare dalla Vilvarin e assaggiare una delle sue portentose quanto pessime medicine.
Le propose, allungando la mano con il mantello verso la sua sorellina, in un gesto gentile anche se il suo viso era una maschera di sensazioni così contrastanti da rendere difficile comprendere cosa stava davvero pensando.
Siamo già nei guai fino al collo – le fece notare subito dopo – perché non faremo mai in tempo a tornare indietro per la prima lezione e a quel punto se qualcuno si allarma i soccorsi ci troverebbero per strada. Aspettiamo la seconda ora, McDullan dopo i primi cinque minuti ci porta sempre nella Foresta Proibita e potremo riunirci alla classe così se ci scontriamo con i soccorsi possiamo sempre dire che non abbiamo sentito la sveglia.
Il suo piano non era a prova di bomba però non faceva una grinza. Nessuno li aveva visti a colazione quindi era plausibile che non si fossero svegliati in tempo per la prima ora e se li beccavano intorno alla Foresta Proibita durante la lezione di Cure nessuno li avrebbe puniti anche se di sicuro non sarebbe sfuggiti a una bella ramanzina.
E poi qui abbiamo la tranquillità necessaria e soprattutto la privacy per poter provare a sciogliere questo spinoso problema.
Concluse, rimando in attesa di una decisione da parte di Cappie e un suo eventuale apporto alle ipotesi che aveva sollevato.
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da Sandyon » 28/03/2013, 4:50
Mentre i due ragazzi stanno ancora discutendo sul da farsi e su come poter evitare il problema di beccarsi qualche punizione, in lontananza, in mezzo agli arbusti della foresta, due occhi rossi fissano tutta la scena, due occhi rossi appartenenti ad una creatura che ha molto appetito. Soltanto grazie ad un ottimo udito [Elaborazione + d20 = > 16] i due studenti del terzo anno potranno riconoscere un verso abbastanza strano provenire da circa cinque o sei metri da loro. Questo verso sembra un incrocio tra il sibilo di un serpente e il verso di un corvo, ma di grosse, grossissime dimensioni. A prescindere quindi che abbiano individuato o meno la creatura, essa si paleserà all'improvviso con uno scatto velocissimo, con tutto l'intento di attaccare le prede per poi farle diventare il suo cibo della giornata. Tale creatura assurda assomiglia vagamente ad un drago di piccole dimensioni, ma con quattro braccia artigliate ed una coda lunga che sfrutta per strisciare similarmente proprio ad un rettile. Pur essendo possibilmente un cucciolo, i denti sono molto sviluppati e la saliva che emette dal lato della bocca fa presumere che non solo è carnivoro ma anche che con tutto che è cucciolo, non ha la minima intenzione di ragionare o farsi calmare, li vuole morti. Giusto nel tempo in cui i due ragazzi, Jorge e Caroline Priscilla, riusciranno per lo meno a tirar fuori le bacchette per puntarle contro la creatura (alta all'incirca un metro e mezzo), essa spalancando le fauci ne farà uscir fuori una sfera di fuoco di medie dimensioni, che si dividerà in due più piccole a metà percorso, intente a puntare proprio sui bambini.
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da Caroline Priscilla » 29/03/2013, 16:48
La discussione fra i due maghi stava continuando oltre l'orario che mentalmente si era stabilita la tassetta. Sapeva che le lezioni sarebbero iniziate di lì a breve, ma ormai era troppo tardi per uscire fuori in fretta e furia dalla Foresta: non ce l'avrebbero mai fatta in tempo. Eppure la Tassorosso non si sentiva tranquilla a stare lì: temeva l'incontro con creature poco socievoli e non voleva sicuramente rischiare la vita e l'espulsione, tutto in una volta. Ma la questione fra lei e Jorge era davvero spinosa e andava risolta. Alla fine il delfino le aveva svelato il motivo di tanto astio nei suoi confronti: a detta sua, la ragazzina aveva architettao insieme ai suoi compagni di Casata uno scherzo di pessimo gusto, nel quale centrava l'aracnofobia del giovane mago. Cappie era assolutamente certa di non aver mai rivelato a nessuno il suo segreto. Per questo potè difendersi davanti all'amico col cuore in mano e la coscienza a posto: non aveva bisogno di mentire, la sua era solo pura e semplice verità. E Jorge, questo, sembrò capirlo.
No, non credo che tu possa fare una cosa del genere...Ma allora come lo spieghi che tutti i ragazzi del mio dormitorio mi hanno confermato che sei stata tu a spifferare tutto e proporre lo scherzo?
Tutti i ragazzi? Sei sicuro siano stati veramente tutti?- chiese scettica la ragazzina, incrociando le braccia al corpo e cercando di scaldarsi. Gesto vano, visto che era bagnata dalla testa ai piedi -Due sono le cose: o è stato solo uno, che poi ha riferito la stessa cosa agli altri...oppure cambia Casa fratellino. Se i Delfini sono così bugiardi, tu non meriti di stare là dentro- il tono di voce era amaro, con una punta di disgusto che mal si addiceva alla Tassorosso. Ma in fondo, come non capirla? Era rimasta delusa dal comportamento falso e sleale di quei delfini che avevano fatto un pessimo scherzo al suo migliore amico e poi avevano incolpato lei.
Un essere umano non si comporterebbe in questo modo...
Pensò mesta, arrivando in un certo senso alla soluzione del problema: erano stati, infatti, due studenti non propriamente "normali" ad architettare quel piano. O per meglio dire una studentessa, con l'aiuto del suo degno compare. Ma questo la Tassorosso non poteva saperlo.
Inoltre tu sei l’unica persona qui a Hogwarts a cui l’abbia detto e non credo che la mia aracnononsocosa sia uno di quei dettagli che la Preside tiene nel fascicolo degli studi di tutti noi… o forse si…
Aracnofobia. Qualcuno può aver origliato...forse...- la buttò lì la giovane, anche se ricordava perfettamente di non aver visto nessuno nei paraggi quando il delfino aveva deciso di rivelarle il suo segreto. Eppure quale altra ipotesi poteva esserci? -Forse c'erano delle persone con delle Orecchie Oblunghe in ascolto. O un essere invisibile. O l'ha sentito qualche fantasma e l'ha riferito a qualcuno. Non lo so! Non ho la minima idea di come abbiano fatto...
Quello che mi chiedo è perché mai qualcuno avrebbe dovuto farmi una cosa del genere… o farci.. visto quello che è accaduto dopo.
Perchè sono dei vermi!- sbottò la Tassorosso d'impulso, buttando fuori la prima cosa che le era venuto in mente -Non lo so...però di sicuro sono riusciti a farci male...- forse, se la Tassorosso fosse stata in un posto più tranquillo e ci avesse riflettuto più a lungo, avrebbe capito che il fine ultimo di chi aveva organizzato quella messinscena era proprio quello di farli litigare. Ma lì, arrabbiata e infreddolita, l'unica cosa che riuscì ad intuire [Intuito (P): 8] era che quella gente voleva il male delle persone. Alla fine, stanca di tutto quelo conversare, Cappie esortò il delfino ad uscire dalla Foresta: ogni minuto che passavano là dentro, ne era certa, li metteva sempre più in pericolo. Tuttavia, fu con sua enorme sopresa che vide Jorge togliersi il suo mantello pesante e passarlo a lei, rinunciando alla sua protezione contro il freddo per impedirle di prendersi un malanno.
Togli quello bagnato e metti questo così forse eviti di dover andare dalla Vilvarin e assaggiare una delle sue portentose quanto pessime medicine.
Fu inevitabile. Un enorme sorriso si aprì sul volto di Cappie, un sorriso nato dalla gentilezza e dall'affetto che il delfino provava ancora per lei. Con un cenno del capo si tolse il mantello bagnato quindi, sostituendolo con quello asciutto del suo migliore amico. Poteva sentirne l'odore quando se lo avvolse attorno alle spalle e la cosa la fece arrossire un po': non era abituata a sentire l'odore di un ragazzo. L'unico che lei avesse mai sentito era quello di Vergil, quando si era chinata verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. Quanto era diverso da quello di Jorge!
Siamo già nei guai fino al collo perché non faremo mai in tempo a tornare indietro per la prima lezione e a quel punto se qualcuno si allarma i soccorsi ci troverebbero per strada. Aspettiamo la seconda ora, McDullan dopo i primi cinque minuti ci porta sempre nella Foresta Proibita e potremo riunirci alla classe così se ci scontriamo con i soccorsi possiamo sempre dire che non abbiamo sentito la sveglia. E poi qui abbiamo la tranquillità necessaria e soprattutto la privacy per poter provare a sciogliere questo spinoso problema.
La Tassorosso ci pensò un attimo, prima di acconsentire alla richiesta di Jorge.
Va bene, ma dirigiamoci comunque verso il punto dove ci porta sempre McDullan. Di sicuro saremo sempre più fuori dalla Foresta rispetto che qui- concluse infine, avvertendo come le sue dita finalmente si stessero scaldando nel morbido tepore del mantello -Eh...ehm...Grazie...- disse infine, girandosi dall'altra parte per nascondere il rossore che le coloriva le guance. Con la scusa di vedere in che punto si trovavano, la ragazza evitò costantemente di guardarlo negli occhi, cercando di orientarsi in quel labirinto di foglie e rami. Quindi...se io sono venuta di là, ma poi ho girato a destra....uhm...il sentiero è ben lontano, ma non so se ci può portare verso la capanna del Guardiacaccia...- la ragazzina continuava a girarsi da una parte all'altra, optando infine per cacciare fuori nuovamente la bacchetta ed eseguire un Incanto Quattro Punti. Tuttavia, prima di poter pronunciare l'incantesimo, uno strano rumore la mise sul chi vive [d20:18 + Elaborazione: 3 = 21], facendola voltare di scatto verso la fonte. La Tassorosso non disse nulla, sperando che la cosa che si stava avvicinando non fosse ancora cosciente della loro presenza. Mise pertanto un dito sulle labbra, facendo segno al delfino di non parlare, la bacchetta tesa e pronta nel caso qualcosa di poco mansueto fosse sbucato fuori all'improvviso. Il suono che sentiva le ricordava qualcosa di simile al gracchiare del corvo e al sibilo del serpente, ma neanche nelle sua più fervida immaginazione la strega riusciva a ricollegare ciò che sentiva ad una creatura specifica. Furono minuti di pura ansia, che si trasformò in evidente terrore quando la "cosa" decise di uscire allo scoperto, minacciando i due tredicenni. Era velocissimo. Davvero troppo. Cappie strabuzzò gli occhi, il volto sbiancato dalla paura mentre una creatura alta più o meno quanto lei si avvicinava strisciando su una lunga coda da rettile. Quattro braccia, due per ogni parte, presentavano degli artigli a prima vista estremamente letali. Ma era l'aspetto feroce e il suo continuo digrignare i denti che fece capire alla giovane che erano nei guai. La Tassorosso non sapeva cosa fosse più pericoloso in quell'essere: se la lunga fila di denti aguzzi o quegli artigli che sembravano fatti apposta per lacerare la carne tenera e soffice di due maghi alle soglie dell'adolescenza.
Non può essere...
Le sembrava assurdo pensarlo. Eppure era così palese. La forma del mostro le rammentava la stessa dei cuccioli di drago. Ne aveva visto qualcuno, da bambina, quando il padre le permetteva di assistere mentre lui lavorava. Ma mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte a qualcosa del genere. Il medaglione ricominciò a lampeggiare, ma Cappie non ebbe bisogno di fissarlo per capire che quella creatura non aveva buone intenzioni. Sollevò la bacchetta, con il chiaro intento di far partire un incantesimo, quando il cucciolo di mezzo-drago la precedette. Una sfera di fuoco scaturì dalle sue fauci spalancate, dividendosi a metà via in due sfere più piccole, una diretta a Jorge, l'altra diretta proprio verso di lei. Riparandosi instintivamente col braccio sinistro alzato, la strega cercò di evitare la sfera, facendo uno scatto di lato. Tuttavia non riuscì ad essere abbasta veloce [d20:10 + Riflessi: 2 = 12]: la sfera le colpì il braccio alzato, bruciando parte della manica e tutta la stoffa sottostante. Cappie si ritrovò col braccio esposto al freddo di quella mattina d'inverno. I peli le si drizzarono per l'aria gelida che soffiava all'interno della Foresta, ma la ragazzina non ci fece caso. Cercò per un attimo con lo sguardo Jorge, sperando che l'amico stesse bene, prima di lanciare il suo incantesimo [d20:14 + Capacità Magica: 3 + 1 bonus bacchetta = 18].
Conjunctivitus!
La giovane strega disegnò due cerchi in aria, uno dopo l'altro, pronunciando la formula a squarciagola e sentendo la magia che le scorreva nelle vene incanalarsi dentro la sua bacchetta, per poi esplodere in un fascio di luce blu diretta verso gli occhi del mostro.
Scappa!
Urlò rivolta al delfino, pronta a scattare non appena Jorge avesse seguito il suo ordine. Non aveva alcuna intenzione di combattere il mostro, ma sperava che quell'incantesimo lo rallentasse, in modo da permettere ai due ragazzi di fuggire al sicuro.
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da Jorge » 05/04/2013, 9:54
C'era qualcosa di strano in tutta quella situazione, qualcosa che Jorge non riusciva a mettere a fuoco forse perchè, per quanto si mostrasse smaliziato e più grande della sua età, alla fine rimaneva pur sempre un ragazzino di tredici anni il cui massimo concetto di perfidia poteva essere malmenare qualcuno perchè ti aveva guardato storto. Ma creare il caos solo per il gusto di farlo quello no, era qualcosa che non riusciva a comprendere. Per quel motivo si trovava nel cuore della Foresta Proibita saltando la prima ora di lezione, con il cervello sotto pressione per cercare di comprendere chi stesse mentendo se Caroline Priscilla o tutto il dormitorio dei Delfini. Tutti i ragazzi? Sei sicuro siano stati veramente tutti? - Annuì serio a quella domanda, il volto corrucciato e un’espressione come a voler dire “ capito ora perchè ho dubitato di te?”. Già perché se fossero stati solo uno o due compagni a riferirgli che era stata la sua sorellina a ordine quello scherzo li avrebbe presi a pugni per aver osato anche solo pensare che lei potesse ordire un piano simile. Ma ricordava perfettamente che nessuno aveva provato a contraddire McRends e un tale livello di cameratismo non era giustificabile in alcun modo se non che quella fosse la pura verità. O che almeno loro la considerassero tale. - Due sono le cose: o è stato solo uno, che poi ha riferito la stessa cosa agli altri...oppure cambia Casa fratellino. Se i Delfini sono così bugiardi, tu non meriti di stare là dentro.Un piccolo sorriso comparve sul viso di Jorge a quella precisazione, dimostrandogli come nonostante lo scontro che avevano appena avuto forse esisteva ancora un modo per recuperare il loro rapporto anche se il fatto che lei fosse l’unica a conoscere il suo segreto un po’ lo rendeva restio a tornare a fidarsi del tutto. Aracnofobia. Qualcuno può aver origliato...forse...Forse c'erano delle persone con delle Orecchie Oblunghe in ascolto. O un essere invisibile. O l'ha sentito qualche fantasma e l'ha riferito a qualcuno. Non lo so! Non ho la minima idea di come abbiano fatto...Stupido che sono! – commentò a sua volta, evitando per un soffio di darsi una manata sulla fronte – Siamo nel Mondo Magico, dopotutto. Non esiste il concetto di privacy se non si conoscono gli incantesimi giusti… e da quello che ne so c’è anche gente che si può trasformare in insetti…Più parlava con la Tassetta più l’ipotesi di una sorta di complotto ordito alle loro spalle prendeva concretezza, non tanto perché avessero chissà quali prove o un intuito molto sviluppato [Intuito (P): 9] ma semplicemente perché era più semplice credere in un Animagus in vena di fare loro un qualche brutto scherzo che accettare la possibilità che Cappie potesse averlo tradito davvero. Mentre continuavano a spremere le loro piccole meningi su come, perché e chi, il delfino si accorse finalmente che la compagna stava leggermente morendo dal freddo, così le offrì il suo mantello per stare al calduccio e convincerla a rimanere lì ancora un po’, giusto per provare a venire a capo di quel mistero. Va bene, ma dirigiamoci comunque verso il punto dove ci porta sempre McDullan. Di sicuro saremo sempre più fuori dalla Foresta rispetto che qui.Va bene… fai strada… Acconsentì Jorge, sistemandosi la borsa su una spalla e tenendo la bacchetta ben stretta nell’altra mano, mentre la sorellina cercava di orientarsi in quel dedalo di sentieri. Quindi...se io sono venuta di là, ma poi ho girato a destra....uhm...il sentiero è ben lontano, ma non so se ci può portare verso la capanna del Guardiacaccia...Torniamo intanto indietro, da dove sei venuta e poi tendiamo le orecchie, di sicuro se la lezione di McDullan è iniziata sentiremo gli altri.Commentò anche se le sue, di orecchie, sembravano essere di poco aiuto in quel frangente visto che non udì nessun rumore strano provenire dall’interno della foresta [d20/3+ Elaborazione 2+ Anello Sfinge 2= 7] Ehi che c’è? Che hai visto?Disse infatti subito dopo, notando come Cappie si fosse voltata di scatto verso un punto della radura dove teoricamente non avrebbe dovuto esserci nulla, per poi zittirsi subito dopo notando l’avvertimento della ragazza. Poteva essere arrabbiato con lei, i loro dissapori, se così potevano essere definiti, non erano ancora appianati ma l'istinto di Jorge, qualcosa che era radicato in lui nel profondo, gli diceva che doveva fidarsi di lei e del suo giudizio quindi se lei voleva che stesse zitto in quel preciso istante questo era quello che lui avrebbe fatto. Si limitò quindi ad affiancarsi alla ragazza, la bacchetta per stretta in mano e puntata nella direzione da cui doveva provenire un rumore a lui ignoto, salvo poi spalancare gli occhi e mormorare un P***a, não pode ser! ( C***o, non può essere!) mentre dal cuore della Foresta Proibita emergeva una delle creature più strane che aveva mai visto, un miscuglio tra un mini drago, un serpente con la testa un po' troppo cresciuta e un cucciolo di tigre dagli artigli affilati e letali. Che diavolo di essere è mai quello? Bisbigliò all'amica, cercando di spostarla indietro per farle da scudo con il suo corpo. Era colpa sua se si trovavano lì e il minimo che poteva fare era quello di proteggerla in qualsiasi modo. In cuor suo sperava in una risposta positiva perchè mai come in quel momento la conoscenza era potere, un potere che avrebbe permesso loro di trovare un incantesimo per tenerlo a bada mentre scappavano a gambe levate. Purtroppo però il mini drago non diede loro il tempo di formulare neanche un piccolo pensiero che subito li attaccò, lanciando contro ognuno di loro una sfera di fuoco di medie dimensioni e dall'aria molto ma molto pericolosa. Per quanto adorasse il fuoco, contemplarne la bellezza tanto da rifiutarsi di combattere, tempo prima, contro i piccoli Kurin che avevano incontrato nel Labirinto magico tempo addietro, vedere quel proiettile infuocato volare contro di lui lo terrorizzò a tal punto da fargli sollevare la bacchetta e, mentre si spostava dalla sua traiettoria [Riflessi:2], pronunciare il prima incantesimo che gli venne in mente. OlfidOlfid Difficoltà: 3 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Rende il fuoco freddo e temporaneamente innocuo Genere: Difensivo Danno: //
Non pensando che mai avrebbe dovuto ringraziare il Prof. di Storia per avergli probabilmente salvato la vita nel corso di uno scontro mortale, Jorge rimase ad osservare il fascio di luce argentata simile a una scia ghiacciata lasciare la sua bacchetta e scontrarsi contro la palla infuocata. Sperava di riuscirne a smorzarne il calore D20/9 + Capacità Magica 2= 11] in modo da non vedere tramutato in cenere il lato sinistro del corpo che restava esposto [Resistenza:4]. Lo sguardo di Jorge saettava dal mini drago a Cappie alla strada teoricamente libera alle loro spalle. Dovevano fuggire il più velocemente possibile da lì ma per evitare che l'essere strisciante li inseguisse dovevano come minimo cercare di rallentarlo. Ma che incantesimo usare? Tutte le storie che Logan aveva raccontato loro durante la Conferenza sui Draghi si affollarono nella mente del portoghese creandogli una confusione tale da impedirgli di scegliere così quando sentì l'incantesimo pronunciato dalla sua sorellina l'unica cosa sensata che gli venne in mente fu quello di rafforzarlo in un qualche modo. ConjunctivitusConjunctivitus
Difficoltà: 3 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Colpisce gli occhi del nemico provocando una sorta di intensa congiuntivite, è particolarmente efficace contro i draghi (fino al grado di adulto) Genere: Offensivo/Difensivo Danno: 5
Urlò di rimando, puntando la bacchetta contro gli occhi del mini drago cercando di imitare i movimenti che stava facendo la tassetta con il proprio catalizzatore magico. Purtroppo però tra la paura, il duello appena concluso e la poca dimestichezza con quell'incantesimo Jorge non avvertì il solito e familiare formicolio della sua magia scorrergli lungo il braccio e scivolare fuori dalla bacchetta [d20/1+ Capacità Magica 2= 3]. L'incantesimo probabilmente quindi sarebbe stato un vero disastro e questo rafforzò in lui il pensiero di aver avuto un'ottima idea a lanciare lo stesso incantesimo di Cappie perchè uno autonomo di sicuro sarebbe stato inutile mentre in quel modo forse un qualche minimo risultato lo avrebbe prodotto. Scappa!Veloce veloce veloce...Urlò a sua volta, indietreggiando velocemente prima di decidersi a voltare la schiena al mini drago e aumentare l'andatura, la testa rivolta verso l'indietro perchè perderlo di vista non gli sembrava essere un'ottima idea.
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da Sandyon » 08/04/2013, 22:21
Il piccolo cucciolo di drago concluse di attaccare le sue due vittime, osservando con gli occhi scintillanti se fosse riuscito nell'intento. Con entrambi fortunatamente per lui, pareva che le due sfere di fuoco avevano funzionato a dovere, colpendoli e recando loro qualche piccola bruciatura, per quanto Jorge avesse provato a limitare gli effetti del danno con un incantesimo lanciato però fin troppo tardi. Di riflesso, forse in un impeto di coraggio prima di andare via, i due piccoli del terzo anno scelsero la via dello scontro per rallentare la creatura, scagliando su di lei il medesimo incantesimo volto a cecarla e ridurre così le possibilità che essa potesse seguirli nella foresta durante la fuga. Probabilmente però, l'agitazione e il poco allenamento di due studenti nemmeno a metà del percorso scolastico totale fece avere la meglio al cucciolo famelico e malvagio che muovendosi sinuoso evitò sia il primo che il secondo tentativo di attacco, avanzando di qualche metro in più. Vedendoli poi fuggire o per lo meno, cercare di fuggire, il furbo predatore decise di non far loro vita facile, cominciando ad urlare e ad emettere uno strano verso strozzato che con la sua immane potenza riusciva anche a infastidire l'udito dei due bambini. Tale verso però, serviva ad una cosa specifica: chiamare i rinforzi, infatti entro appena pochissimi secondi, dalla stessa parte verso la quale stavano correndo il delfino e Caroline Priscilla, apparve in mezzo alle fronde un cucciolo uguale a quello precedente ma pieno di sfumature azzurre e blu scuro, quindi di una specie... Diversa? Beh se la "mamma" era un incrocio tra un drago rosso ed uno blu... Possono anche venir fuori due cuccioli con capacità differenti, no? Prendendo in contropiede le due prede e, per loro speranza, futuri pasti, il fratellino del primo cucciolo alzò gli artigli che scintillarono di un celeste chiarissimo e accecante e poco dopo, spalancando le fauci, questa volta ne fece scaturire due frecce magiche ghiacciate, una diretta al centro del petto del bambino e l'altra alla gamba sinistra della bambina. La situazione cominciava a farsi seriamente preoccupante, visto che nel frattempo, il primo cucciolo incontrato iniziava lentamente ad avvicinarsi con parecchio appetito, osservabile dalla bava colante dalla bocca appena aperta.
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da Caroline Priscilla » 15/04/2013, 14:03
Cappie non aveva mai avuto a che fare con un drago vero e proprio. Nonostante il padre lavorasse con loro quasi ogni giorno, si era sempre rifiutato di portare con sè la sua piccola principessa, giustificandosi con la Tassorosso sempre e solo nello stesso identico modo: "E' troppo pericoloso per te". A nulla valevano le insistenze della giovane strega, i capricci e gli occhioni dolci. Nathaniel O'Neill si era sempre dimostrato ferreo in proposito. Per compensare il suo rifiuto, tuttavia, era solito ogni sera raccontare alla sua bambina tutto quello che poteva interessarle sui draghi: come erano fatti, le varie razze, il loro comportamento e, anche, i loro punti deboli. Quando la Tassorosso si era trovata di fronte al piccolo mezzo-drago, non ricordava più nulla di quello che il padre le aveva tante volte raccontato su quelle affascinanti creature, se non una cosa: quanto fossero deboli i loro occhi. Per questo, spinta dall'impulso a reagire di fronte ad una minaccia così palese, la ragazzina aveva scagliato contro di esso un Conjunctivitus, sperando di colpirlo e di garantire a lei e al delfino una possibilità di fuga. Tuttavia, nonostante anche Jorge avesse cercato di scagliargli contro lo stesso incantesimo, il mezzodrago si era dimostrato capace di riflessi pronti e scattanti, tanto da riuscire ad evitare l'attacco dei due maghi e costringendoli alla fuga. E fu quello che la tassetta fece, non appena si assicurò che anche il suo migliore amico stesse seguendo il suo esempio. La tredicenne non aveva avuto tempo di pensare ad altro, se non a scappare. Si era voltata ed era in procinto di mettere quante più leghe possibile fra lei e quel cucciolo di mostro, quando un suono disumano, proveniente proprio dalla bestiola, la fece fermare di colpo e la costrinse a coprirsi le orecchie.
E adesso che diavolo succede?!
La ragazza non riusciva a comprendere cosa fosse quel suono orribile che le infastidiva l'udito, fino a quando un altro mezzodrago, con sfumature diverse da quello precedente, non comparve dinnanzi a loro, con le stesse identiche cattive intenzioni. Cappie non ebbe neanche il tempo di pensare: il mostro scagliò due frecce ghiacciate, col chiaro intento di fare loro del male. La Tassorosso cercò di buttarsi di lato per schivare quell'attacco [d20:10 + Riflessi:3 = 13], fallendo miseramente nel suo intento. La freccia si conficcò dentro la sua gamba sinistra, facendola urlare di dolore, per poi sparire all'istante e lasciando al suo posto una patina di ghiaccio su tutta la gamba. La giovane strega fissò per una manciata di secondi la zona colpita, non riuscendo a credere a quello che vedeva: la gamba continuava a farle male in un modo lancinate, ma la cosa peggiore era che non riusciva più a muoverla!
Jorge! Stai bene?
Cappie si voltò a osservare il fratellino, tirando intimamente un respiro di sollievo nel vedere che almeno lui era riuscito a non farsi colpire. Sul suo volto era comparsa un'espressione di dolore, che la tassetta cercò prontamente di mascherare per evitare che l'amico si preoccupasse più del dovuto. L'unica cosa di cui avevano bisogno in quel momento, ragionò, era mantenere la calma.
Non posso muovere la gamba! Mettiti...dietro di me! Dobbiamo cercare di fronteggiarli insieme...
Detto questo, la tassetta rivolse uno sguardo carico d'odio verso la creatura di fronte a sè. Era spaventata, oltre ogni dire. Sentiva le viscere contorcersi in maniera incontrollata, mentre gocce di sudore le imperlavano il viso, sudore freddo, scaturito dalla paura. Aveva una manica completamente bruciata ed era un miracolo che il suo braccio ne fosse uscito quasi illeso; il suo incantesimo non era andato a segno e sapeva che se avesse sbagliato una seconda volta, questo poteva significare per loro la morte. Non voleva morire. Non voleva che Jorge morisse. Dovevano cercare di sopravvivere, di tornare al Castello e raccontare a tutti quello che avevano visto lì nella Foresta. La tasseta non voleva pensare alle conseguenze del suo gesto: sapeva che la Vicepreside non sarebbe stata così magnanima, nè con lei nè con il suo fratellino. Li avrebbe espulsi senza tanti complimenti. Se fossero riusciti ad uscire vivi da lì. Cappie cercò automaticamente con la mano libera di stringere quella del fratellino, come a voler infondere a sè stessa e a lui un coraggio che in quel momento non aveva.
Andrà tutto bene...
Si sforzò di dire, mentre automaticamente alzava la bacchetta in aria, senza mai staccare gli occhi dalla creatura. Non c'era altra soluzione, lo sapeva: ora che non poteva muoversi, la mente lavorava in maniera febbrile, suggerendole di chiamare aiuto prima che fosse troppo tardi.
Forse lo è già...
Ma la Tassorosso doveva provarci. Lei e il delfino avrebbero dovuto resistere fino all'arrivo di qualcuno.
Solo poco tempo...solo pochi minuti....
Continuava a ripetere dentro di sè come un mantra, mentre la voce usciva fuori dalla sua gola un po' strozzata, pronunciando l'incantesimo per chiamare aiuto [d20:1 + Capacità Magica: 3 + 1 Bonus bacchetta = 5].
Periculum!
Non aveva bisogno di fare movimenti complicati per compiere l'incantesimo. Dalla punta della sua bacchetta si liberarono delle scintille rosse, che vennero sparate in aria ad un'altezza, sperava, incalcolata. Più il segnale fosse stato alto, più sarebbe stato visibile. Cappie riabbassò la propria bacchetta, sistemandosi quanto meglio possibile in posizione di difesa: non poteva più muoversi con agilità, ma poteva ancora lanciare un Incantesimo Scudo. E se quel mostro avesse provato ad attaccarla, questa volta, non si sarebbe limitata a procurargli qualche fastidio agli occhi.
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