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Collinetta del Lago

Messaggioda Typhon » 14/11/2011, 21:00

In ogni caso, niente Portiere, quest'anno voglio fare la Cacciatrice.
In fondo... non ci batte nessuno quando lavoriamo in squadra, non credi?


In tutti quegli anni, ben pochi avevano avuto l'onore di essere realmente al suo fianco nel ruolo di cacciatore.
Per una parte del genere bisognava essere molto ma molto competitivi, scattanti, precisi e allo stesso tempo elastici nei movimenti e nello strutturare una strategia vincente di gara, tutte qualità che di sicuro possedevano entrambi loro due.
Averla al suo fianco. Era una questione spinosa, poichè lui in quella veste non amava gente che gli ronzasse attorno e questo lei lo sapeva, lo sapeva perchè era facilmente notabile ogni volta che c'era una partita e lui tendeva a fare praticamente tutto da solo, ma aveva deciso ugualmente di farsi avanti, Arianna aveva deciso comunque di fargli presente quel dettaglio, ma perchè?
Forse si aspettava una sorta di reazione più bonaria da parte sua dato che gli aveva detto che in coppia facevano una bella squadra?
L'olandese non sapeva al momento tutto quello che girava per la mente di lei, ma di una cosa era certo: Lei come portiere era sprecata, per quanto come ruolo le avesse dato comunque prestigio all'interno della squadra. Era il momento che cambiasse e di certo non aveva abbastanza forza fisica per sparare via bolidi a destra e sinistra come battitrice, dunque, era rimasto un solo ruolo, e quel ruolo...

E' al mio fianco... Come giocatrice, si intende!

Si accorse del sottile doppio senso nei suoi pensieri e fece comunque in tempo a sistemare il tutto tra le sue idee, anche perchè un altro passo falso come quello di poco fa e ci avrebbe rimesso l'intero equilibrio ormonale della serata, o meglio, nottata, visto l'orario.

Lo vedremo sul campo, di certo dovresti essere meglio di quelle lumache che abbiamo in squadra, e non fare occhi dolci o maliziosi a nessuno prima delle partite o durante gli allenamenti, anzi, mai, visto che non voglio affatto che ci siano litigate in squadra e poi va a finire anche che me li "stanchi" e in campo devono essere pieni di energia, chiaro?

Si alzò in piedi, nel mentre lei, come se lo osservasse per la prima volta, lasciava gli occhi su di lui che, accorgendosene, abbassò le iridi in direzione della collega e fu così che quei due sguardi così diversi e così simili si incontrarono ancora una volta, ma come se anche in quel caso, fosse stata la prima, tra giudizi e sentimenti contrastanti, in un caos idilliaco di odio e amore, sopratutto dopo quella sua ultima affermazione che dopotutto a chiunque e sopratutto a lei, sarebbe potuto sembrare quasi un accorgimento di gelosia nei suoi confronti, ma sia mai che lo ammettesse in prima persona.

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Ma come ognuno dei loro sguardi, si esaurì in pochi miseri secondi che non compensavano l'enorme quantità di parole che si erano scambiate via etere in così poco tempo, parole di ogni tipo e profondità, parole di ogni significato e valenza, parole su parole, che potevano essere accompagnate da sorrisi, smorfie di dolore e ringhi di odio, ma questo solo loro potevano saperlo, loro che fin dal secondo anno, non avevano mai smesso, seppur ogni volta per pochi istanti, di tenersi gli occhi addosso.
Si alzò in piedi, Arianna, seguendo il consiglio del corpo di Typhon, utilizzando ancora una volta quella sua voce soave e melodicamente sensuale per richiamarlo, ma questa volta, per far si di mettere in chiaro un argomento molto importante per stabilire forse una volta per tutte la chiusura o continuazione di un capitolo interessante e fondamentale tra loro...

Se vinceremo la Coppa... facciamoci una promessa.

Stava per fare un sospiro alquanto scocciato all'idea di averla così vicino, anche perchè valeva anche per lui il sentire come delle onde di energia e tensione negativa tra loro che prendevano forma divenendo alla pari di piccole scariche elettriche, ma si dovette bloccare, dovette interrompere quel suo respiro e sospiro perchè quella frase lo lasciò un po' basito.
Si voltò lentamente per incontrare ancora i suoi occhi e fu allora che si accorse di quanto in realtà lei si fosse avvicinata alui e lui non avesse fatto troppo sforzo o contrasto per spostarsi.
Adesso erano l'uno a distanza di venti centimetri dall'altro, con i visi a pochi centimetri anche quelli, gli occhi ancora sprofondati l'uno nell'altra e i respiri che si potevano confondere assieme alla condensa creata dal freddo.

... Mh...

Dopo la fine dell'ultima partita, dopo la proclamazione della nostra vittoria, dopo la festa in sala comune... torniamo qui e diciamoci... cosa proviamo l'uno per l'altra.
Non voglio passare anche il prossimo anno così.


Ma che ca...

Rimase impassibile davanti a quelle parole, anche se in realtà, avrebbe voluto sgranare per bene gli occhi ancora una volta. Ora il silenzio regnava ampio e dannato fra loro che continuavano a mischiare quella condensa di ossigeno fissandosi, e per qualche istante a Typhon sembrò quasi di avvicinarsi lentamente al viso di lei mentre lei aspettava che lui rispondesse, o forse erano tutti e due che lo stavano facendo, fatto sta che riuscì a bloccarsi in tempo e allora, deglutì con lentezza ma udibilmente. La ragazza lo aveva messo con le spalle al muro e senza nemmeno essere cattiva come al solito.

... Donne...

Fu questa la risposta che si diede, ma non aveva nessuna intenzione di rimanere zitto e in silenzio ancora per molto. La mano destra salì scorrendo in maniera quasi impercettibile lungo il vestito attillato di Arianna, e giunse fino a che il dito indice toccasse il mento di lei facendole alzare ancora un po' di più il viso mentre questa volta i loro sguardi erano attaccati l'un l'altra da molto più che una manciata di secondi; adesso erano minuti, minuti interminabili e infiniti e la pelle della ragazza, morbida, morbida e vellutata.
Il viso di Typhon si avvicinò di più a lei e se fosse rimasta ferma, sarebbe giunto fino ad appena due millimetri dalle sue labbra. Forse si sfiorarono per caso in un respiro accentuato, questo non si seppe, ma fu certo che dopo esser rimasto un po' così, il viso dell'olandese proseguì oltre raggiungendo con le proprie labbra il collo candido e profumato della prefetta e allora, decise di depositarvi sopra un piccolo, leggero, innocuo, diabolico morso con una successiva carezza delle stesse labbra che prima erano così vicine a quelle di lei che sarebbe bastato solo un minimo gesto per fare quello che forse attendevano da una vita.

... Promesso.

Sussurrò appena, dopo quel gesto, lasciando che la mano scivolasse di nuovo al suo fianco e quelle labbra si staccassero del tutto dal corpo di lei, riprendendo strada fino a tornare eretto col busto, per osservarla ancora, per fissarla ancora una volta, un'unica volta, per cercare di capire una reazione da parte sua, per cercare di capire molto di più di tutto quello che poteva avere capito fino ad allora, e poi, che ci fosse stata reazione, comportamento, gesto o meno, avrebbe proseguito lentamente, smorzando quell'istante che sapeva bene che se fosse proseguito, avrebbe portato a qualcosa di precipitoso ed istintivo.

Credo che... sia meglio andare...

... purtroppo.
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Messaggioda Aryanne » 14/11/2011, 22:55

Lo vedremo sul campo, di certo dovresti essere meglio di quelle lumache che abbiamo in squadra, e non fare occhi dolci o maliziosi a nessuno prima delle partite o durante gli allenamenti, anzi, mai, visto che non voglio affatto che ci siano litigate in squadra e poi va a finire anche che me li "stanchi" e in campo devono essere pieni di energia, chiaro?

Sei dolcissimo quando fai il geloso, Seal. In ogni caso gli occhi dolci pensavo di farli agli avversari durante la partita così sa sviarli un pochino, in fondo chi potrebbe mai resistere al mio sguardo da cerbiatta?

Sì, ancora a scherzare ma questa volta contro quegli stupidi che si sarebbero messi contro di loro, e che con una coppia come la loro non avrebbero avuto alcuna chance di resistere: e poi, a voler essere spietatamente sinceri, l'idea che Typhon potesse essere geloso di lei le piaceva da morire.
Ma ora quel momento di gioco era passato e la situazione si era fatta nuovamente seria per ciò che la ragazza aveva detto, o meglio chiesto al compagno Prefetto, e che ancora non sapeva se lui avrebbe accettato o meno.

Non ci siamo mai guardati così...

Pensò Arianna quando i corpi dei due ragazzi si trovarono a fronteggiarsi l'uno di fronte all'altra e i loro sguardi s'incrociarono, questa volta senza perdersi dopo pochi istanti: incredibile come davvero a volte sembrava di guardarsi per la prima volta, come in quel momento, e l'italiana si chiese per un istante se avesse fatto bene a parlare. Ma in fondo, era davvero stufa di andare avanti così: al secondo anno l'aveva notato, al terzo si era presa una cotta per lui, al quarto se n'era innamorata e l'anno prima aveva passato il tempo tra la voglia di saltargli addosso per ciò che provava e di schiantarlo contro un albero per averla resa debole.

Non posso passare il prossimo anno senza sapere cosa provi per me... anche se non staremo mai insieme, devo sapere se mi ami o meno.

Questo sembrava comunicare lei con lo sguardo mentre Ty le si avvicinava quasi stesse per baciarla: lei? Non aveva intenzione di muovere nemmeno un muscolo, voleva lasciarlo fare... e quando il ragazzo le si avvicinò troppo, Arianna socchiuse gli occhi, in trepidante attesa di qualcosa... qualcosa che arrivò poco dopo e che aveva il sapore delle labbra e dei denti del Prefetto viola-argento, che la fece fremere e fece scaturire un piccolo gemito dalle sue labbra.

... Promesso.

Si staccò da lei, lei che ancora stava rabbrividendo quel contatto inaspettato e bellissimo: ovvio, quando si aspetta qualcuno per quattro anni anche un lieve sfiorarsi poteva far nascere mille e più brividi, soprattutto considerati i sentimenti che albergavano nei loro cuori... o perlomeno, in quello di Arianna.

Credo che... sia meglio andare...

Non voglio andarmene.
E tu non puoi scappare ogni volta che ci avviciniamo troppo.


Tecnicamente entrambi scappavano ad ogni situazione "pericolosa", in cui il loro sangue freddo si metteva a ribollire troppo, ma non era il caso di sottolinearlo al momento, soprattutto perchè quella volta era stata lei a farsi avanti e lui, dopo quel contatto, ad allontanarsi per rientrare in una sorta di "zona sicura" ben distante da Arianna. E la biondina non aveva alcuna intenzione di permettergli quella teatrale e drammatica uscita di scena, non questa volta.

Ho giocato con mezza scuola in questi anni, e l'hai fatto anche tu... gli unici che non hanno mai giocato assieme siamo proprio noi, ed io mi sono stufata di questo. Ci siamo promessi di dirci la verità sui nostri sentimenti a fine stagione, ma... - e si fece un passo più vicina a lui, il cuore che le batteva furiosamente nel petto come forse mai prima - ... questo non significa che non possiamo divertirci, prima.

Un mezzo sorriso malizioso sulle labbra, quegli occhi che ora brillavano di una luce nuova, di sfida certo ma con una sfumatura diversa a cui forse nemmeno Arianna avrebbe saputo dare un nome. Ancora un passo verso Typhon, il seno di lei a sfiorare il petto di lui se il ragazzo non si fosse spostato all'indietro.

Hai sempre mantenuto il tuo orgoglio sopra ogni altra cosa... vedi di mantenerlo anche adesso, così t'impedirà di muoverti.

Pensò silenziosa verso il compagno, avanzando di un ultimo passo: erano tremendamente vicini ora, come forse mai si sarebbero immaginati di essere tranne, almeno nel caso di lei, nei loro sogni; e quel sorriso sembrava non voler abbandonare le labbra di Arianna, che si schiusero per parlare ancora una volta.

E' dal terzo anno che aspetto di farlo...

Sussurrò verso di lui, poche parole che forse lui non avrebbe subito compreso, ma che poco dopo sarebbero diventate perfettamente chiare, perchè Ary si avvicinò alla sua bocca con un preciso intento... intento che, se lui non si fosse spostato, si sarebbe trasformato in un lieve e caldo contatto tra le loro labbra.


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Sì, se lui non si fosse spostato i due si sarebbero finalmente baciati dopo anni di attesa: un bacio leggero ancora, quasi fragile, delicato come un sogno ed altrettanto bello, almeno per Arianna che chiuse gli occhi e per alcuni istanti si lasciò andare a quelle sensazioni senza più pensare a nulla, senza calcolare la prossima mossa o mettere in atto la successiva strategia... per una volta era libera e basta. Ma come aveva dato inizio a quel momento era giusto porvi fine, difatti la Dragargenteo si staccò leggermente, riaprendo gli occhi per guardarlo con le labbra che ancora tremavano e l'anima in subbuglio, totalmente in silenzio ora.
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Messaggioda Typhon » 15/11/2011, 0:10

Pensava per l'ennesima volta di essere riuscito a fuggire, come accadeva spesso tra loro in quegli anni.
Uno lanciava il sasso, nascondeva la mano e l'altro non faceva altre domande per non creare ulteriori problemi e rimaneva in silenzio, assecondando in quel piccolo frangente il suo nemico, reprimendo ogni cosa. Ma quella volta non fu affatto così, anzi, Arianna più agguerrita e determinata che mai, dopo aver lanciato un gemito soffuso ed eccitato, non lasciò che quell'evento rimanesse confinato a quella collinetta e nulla più. Aveva bisogno di maggiori certezze, aveva bisogno di maggiori stimoli ed emozioni, non le bastava, forse era lui che non le bastava mai chissà, ma di certo non voleva che finisse così, come era cominciato e cioè dal nulla e per nulla.

Ho giocato con mezza scuola in questi anni, e l'hai fatto anche tu... gli unici che non hanno mai giocato assieme siamo proprio noi, ed io mi sono stufata di questo. Ci siamo promessi di dirci la verità sui nostri sentimenti a fine stagione, ma... questo non significa che non possiamo divertirci, prima.

Typhon rimase un momento basito da quel ragionamento e da quel discorso così strano e particolarmente sentito da parte sua.
Arianna stava ponendo in atto un fatto molto ma molto pesante e cioè l'atto del divertirsi ma questa volta fra loro, loro che per anni non si erano nemmeno sfiorati troppo per non saltarsi addosso a vicenda, che invece adesso per il volere di lei avrebbero potuto osare là dove non avevano mai osato prima, e le labbra di quella ragazza dai capelli color miele erano invitanti... molto invitanti... troppo invitanti.

Se così fosse... Poi cosa ci rimarrebbe di pregiato da non condividere? Argh... Dannazione...

Si stava avvicinando, sempre di più, ed ogni secondo che passava il suo respiro si faceva più accelerato e probabilmente il suo battito cardiaco andava così veloce che sarebbe stato assurdo pensare di poter riuscire ad ascoltarlo scandendo ogni battito dall'altro, no, impossibile, sarebbe stata un'impresa immane visto quanto andava svelto.
Si sarebbe voluto spostare, avrebbe voluto allontanarsi per non rischiare di scottarsi troppo, ma non poteva dare a vedere di aver paura del suo fuoco, del fuoco di lei, della sua rivale, non avrebbe più permesso ad uno specchio di rifletterlo se si fosse spostato impaurito. Doveva rimanere lì impiantato a qualunque costo, anche perchè in effetti, l'idea non è che gli dispiaceva così tanto.

E' dal terzo anno che aspetto di farlo...

Wow... da un anno dopo di me, ti ho anticipato bambina...

Rispose prontamente, avvicinando la mano al fianco di lei per stringerlo con possessione mentre lei si decideva a sfiorare le sue labbra con le proprie, ma fu proprio quello che in realtà il ragazzo decise di moderare e portare su un piano diverso da quello puramente sentimentale, per far si che un giorno, forse, quel gesto avesse ottenuto una visione diversa e più onirica, più speciale, così, non appena quelle labbra si sfiorarono, con energia e determinazione la mano al fianco di lei la spinse ancora più attaccata a lui così che finalmente i seni di Arianna poterono sentire il petto forte e muscoloso di lui e lui potesse sentire quei monti morbidi dei quali parlava prima e da quella presa non potesse più scappare, mentre nel frattempo la lingua di lui non uscì assolutamente fuori nemmeno per sbaglio, ed era voluto, si, non voleva affatto che le loro lingue si toccassero e forse era proprio quella l'imposizione che si diede come monito e paletto prima di aver dettato ognuno i propri sentimenti verso l'altro.

Molto più morbide di quanto immaginassi... E ben presto se la conosco, toccheranno altre labbra che non sono le mie... Dannata t****, vorrei fossi mia...

Respirò appena in un sussulto eccitato e rabbioso, un contrasto notevole che forse lei avrebbe potuto capire o forse no, chi lo poteva sapere, ma nonostante tutto, quel momento andava via via concludendosi e con il passare dei secondi anche la presa sul fianco di lei andò affievolendosi.
Una volta concluso tutto e una volta che entrambi gli occhi loro si poterono riaprire per fissare ancora una volta l'altro, ancora a pochi millimetri dalle labbra sua, Ty sussurrò ancora delle parole come se fossero la legge pura di quella notte e di quell'incontro...

... Questo è l'unico divertimento che ci siamo concessi fino in fondo... Avremo molto di più quando ci saranno le palle per fiatare, ma fino ad allora, i nostri corpi e le nostre parole parleranno fino ad un certo punto ed ovviamente mi riservo della facoltà di farti morire dalla voglia di avermi, stronza!

Le sorrise, lascivo e maledetto, così vicino da potersi specchiare nei suoi occhi e vedere solo desiderio sessuale e forse molto di più, ma in fondo, era lo stesso che lei avrebbe potuto vedere nei suoi, con estrema facilità anche, dato che non gli andava per quella notte di velare ancora ulteriormente quelle emozioni.
Si spostò di mezzo metro indietro, sistemandosi la giacca, portandosi le dita alle labbra per imprimere quel sapore anche su di esse, mordendosele appena, pieno di voglia di lei ancora.
Avrebbe voluto saltarle addosso e farle vivere la notte più intensa di qualsiasi passata prima con chiunque altro. Non avrebbe avuto alcun rivale, non avrebbe potuto pensare a nessun altro che a lui dal giorno dopo e questo lei lo poteva comprendere e capire pienamente dagli occhi e dallo sguardo che le lanciò ancora un'ultima volta.

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Fece ancora qualche passo indietro, per non pentirsi di quello che avrebbe potuto fare poco dopo, anche perchè appunto, il desiderio era tanto, e ammetteva sia a se stesso che a lei con lo sguardo che lei in qualche modo con quel bacio le era entrata dentro in tutto e per tutto, ma ancora c'era molto da decidere, ancora c'era molto da dire o da fare e di sicuro quel piccolo incontro al lago tra loro poteva significare in aggiunta una cosa sola... che il divertimento, quello vero, era appena cominciato.

Spero non te la prenderai se stanotte in camera mia... "ti penserò parecchio e per almeno tre volte"... Buonanotte Ary... ci si vede in giro...

Sbuffò appena, anche perchè sapeva bene come sapeva bene anche lei che una delle solite battutine stupide e maliziose tra loro era l'ideale per smorzare quella tensione infinita di sentimento e perdizione che li stava permeando negli ultimi minuti, ma quel nomignolo datole per la buonanotte le sarebbe servito per capire che non era un saluto come tutti gli altri, era un saluto più intimo, e Ty era fatto così, capace con poco di esprimere veramente tanto.
Così, senza voltarsi nemmeno un secondo, fece solo qualche passo indietro ancora fissandola e poi, ecco che si voltò del tutto dandole le spalle, camminando a passo svelto diretto verso il castello, il proprio dormitorio, la propria camera, il proprio letto... la sua fantasia, quella notte, più fervida e arricchita che mai, da emozioni, attese, respiri, calore e... LEI.
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Messaggioda Aryanne » 15/11/2011, 14:20

No, non si era spostato: anzi, l'aveva stretta per un fianco ed aveva corrisposto il suo bacio, facendola fremere più di quanto Arianna stessa si sarebbe mai aspettata. Sentiva il suo petto contro il proprio, la mano sul fianco che era diventato quasi incandescente e quelle labbra maledette che la stavano trascinando all'inferno senza che lei potesse - o volesse - fermarsi.
Si staccarono e gli occhi di lei incontrarono nuovamente quelli di Typhon, forse sconvolto, forse compiaciuto, non avrebbe saputo dirlo: in quel momento, ad essere sinceri, non era più in grado di dire o fare niente.

... Questo è l'unico divertimento che ci siamo concessi fino in fondo... Avremo molto di più quando ci saranno le palle per fiatare, ma fino ad allora, i nostri corpi e le nostre parole parleranno fino ad un certo punto ed ovviamente mi riservo della facoltà di farti morire dalla voglia di avermi, stronza!

La cosa è totalmente reciproca, sfigato.

Parole sussurrate su quelle labbra che ancora sapevano dell'altro, la voglia di baciarlo ancora che quasi le scoppiava nel petto: ma l'orgoglio era più forte di qualsiasi altra cosa, ed Arianna sapeva bene che se avesse ceduto e si fosse mostrata debole, allora avrebbe rovinato tutto; doveva aspettare la fine della Coppa, ed allora ogni maschera sarebbe caduta, lasciando spazio alla fragilità di entrambi celata quasi completamente agli occhi degli altri, ma non a quelli della propria nemesi. Sì, allora avrebbe parlato, ma fino a quel momento...

... mi sognerai ogni notte.
E' una promessa.


E intanto Typhon si era allontanato da lei, forse anche lui timoroso di poter perdere il controllo e lasciar parlare i propri sentimenti - perchè sì, era quasi totalmente certa che il ragazzo la ricambiasse appieno. Un sorriso da parte di lei, malizioso e soddisfatto, per la serie "ho fatto io il primo passo ma ne è valsa la pena". Sì, forse quel ruond l'aveva davvero vinto lei, ma onestamente poco le importava perchè ciò che era successo tra loro valeva più di qualsiasi vittoria.

Spero non te la prenderai se stanotte in camera mia... "ti penserò parecchio e per almeno tre volte"... Buonanotte Ary... ci si vede in giro...

Nessuna risposta, solo un lampo d'intesa negli occhi della biondina che si limitò ad annuire e a lasciarlo andare, osservandolo darle le spalle ed allontanarsi da lei: una serata assurda, quasi surreale, un sogno realizzato dopo anni ed un nuovo gioco tutto da cominciare, dove questa volta i protagonisti erano loro, solo loro l'uno per l'altra...

Forse quest'anno non sarà poi così malaccio...
Ci vediamo in sala comune, Ty.


[Fine]
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Messaggioda Kayleen » 02/02/2013, 16:52

[Lunedì Pomeriggio - Ore 17e29 circa]

Ora che erano stati definiti i termini, non le restava che iniziare.
Che cosa?
La sua punizione ovviamente. Sempre che di punizione si potesse parlare: doveva spendere buona parte delle sue ore libere in compagnia del Professor McDullan, ad aiutarlo nella cura delle Creature Magiche.
Era o non era la punizione più bella del mondo?
Tisifone, la sua capocasata, aveva scelto per lei qualcosa di meraviglioso. Non aveva ancora capito quanto lei l'avesse fatto apposta, ma sapeva che non poteva essere una scelta del tutto priva di fondamenta: se la Samyliak aveva deciso così, c'era sicuramente un motivo.
A lei tuttavia non importava di saperlo, era meglio non andare troppo a fondo per evitare di farle cambiare idea.

Aveva passato tutto il pomeriggio a pensare che cosa la stava aspettando.
Cosa le avrebbe fatto fare Simon?
Le avrebbe fatto curare vermicoli o si sarebbero occupati dei cavalli alati?
Nella sua mente aveva formulato milioni di ipotesi, ma non poteva essere sicura di nessuna di queste.
L'unica certezza che aveva è che avrebbe posto al Professore tutte le domande possibili ed immaginabili riguardo al suo "segreto". Da quando l'aveva scoperto ne era rimasta ossessionata, non riusciva più a pensare ad altro che a quello. Pensava a lui, pensava ai suoi poteri, pensava a lui che utilizzava questi suoi poteri.. Sì, insomma, pensava al docente un po' in tutte le salse.

In quale forma mi accoglierà?
Si chiese, giungendo nei pressi del Lago Nero, anche se era piuttosto scontato che lui si sarebbe presentato in forma umana. Era ancora giorno e, sebbene quel luogo non fosse particolarmente frequentato, c'era sempre la possibilità di incontrare qualcuno.
E l'ultima cosa che voleva è che qualcuno venisse a sapere cosa McDullan era realmente: quello era il loro segreto, suo e di Simon. Non lo avrebbe condiviso con nessuno.
Il fatto che Tisifone e probabilmente anche gli altri Professori lo sapessero non le importava, erano adulti, non contavano. L'unica cosa che le premeva era che nessun altro studente fosse coinvolto.

Essendo finite le lezioni, non c'era più l'obbligo di tenere la divisa addosso, quindi lei aveva optato per un look più disordinato e più comodo. La camicia bianca era sempre la stessa, ma non c'era cravattino; al posto della gonna poi aveva indossato un paio di pantaloni neri molto semplici (e soprattutto poco sporchevoli); al posto delle scarpe, un paio di stivali in gomma, di quelli che si usano quando piove. Forse si sarebbe rivelata una precauzione inutile, ma non sapeva davvero cosa sarebbe andata a fare.
I capelli biondi erano sempre gli stessi: lunghi, mossi e spettinati, con un ciuffo che le ricadeva innaturalmente sul lato sinistro del capo.
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Il Professore le aveva detto di farsi trovare sulla collinetta che si ergeva nei pressi del Lago Nero e lei ovviamente così aveva fatto: si era presentata puntuale nel luogo d'incontro.
Lo attendeva in piedi, piegando ritmicamente le ginocchia per scaldarsi un poco, mordicchiandosi il labbro per il nervosismo.
Ci avrebbe messo tanto a raggiungerla?
Sperava vivamente di no.
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Messaggioda Simon » 02/02/2013, 19:33

Un respiro profondo...essere lontano dalla foresta gli procurava ben non pochi disagi, un cenno di diniego con la testa mentre camminava sulla riva di quel lago, bello anche sotto quella luce che filtrava dalle nuvole...il passo era lento vicino allo specchio d'acqua, osservava qualcosa in particolare ma non si poteva capire cosa. Si umettò le labbra continuando a camminare, senza scimmia questa volta. Seth infatti era rimasta in ufficio a sbrigare delle faccende che doveva fare Simon...

Speriamo che Seth non abbia tirato fuori i berretti rossi dalla gabbietta...

Pensò il professore di cura mentre continuava a camminare..annuì a diversi suoi pensieri cercando di comprendere bene quello che poteva far fare alla giovane Grifondoro. Fece un respiro profondo osservando adesso proprio sopra quella collinetta, osservandola da sola, un mezzo sorriso...

Ed ora Simon...vediamo come sei capace del compito assegnato!

Si disse nella mente mentre il passo si allungò per raggiungere la figura di Kayleen poco più in la.

Buonasera cara ragazza! Spero che tu sia pronta con la tua punizione!

Incredibile ma non stava balbettando! Forse perchè adesso si sentiva a suo agio, la grifa non riusciva a metterlo in soggezione. Si schiarì la gola chiudendo per un attimo gli occhi e prendendo alla fine fiato per iniziare a parlare...

Bene...ho visto che ti sei messa degli indumenti perfetti per il nostro lavoro di oggi! Anche perchè dovremo bagnarci molto!

una leggera risata verso la ragazza cercando di metterle una mano sulla testa come per farle una coccola...leggera come leggero era il vento d'estate. Un attimo di silenzio prima di ricominciare a parlare...

Direi che per iniziare dobbiamo avvicinarci alla riva...Allora Kayleen...sei pronta?

Le chiese infine togliendo quella mano dalla testa e portandosela nella tasca dei jeans blu scuro... un maglione grigio con una camicia azzurra sotto...la fissava un attimo attendendo una sua risposta...

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Messaggioda Kayleen » 02/02/2013, 20:36

Dovrebbe arrivare.
Continuava a muovere nervosamente le ginocchia ed a stringersi nelle spalle per via del freddo. Per quanto pesante, la mantella della scuola non bastava a tenerla completamente al caldo.
Le 17e30 erano passate da poco, sperava davvero lui fosse in orario e che, soprattutto, non si dimenticasse del loro appuntamento, anche se solitamente i Professori non avevano di questi problemi. O almeno così credeva.

Passarono pochi istanti e le sue orecchie vennero raggiunte da un rumore di passi in avvicinamento. Si voltò in direzione di quel rumore con un'espressione speranzosa dipinta in volto ed il suo desiderio fu esaudito.

Buonasera cara ragazza! Spero che tu sia pronta con la tua punizione!

Eccolo, era arrivato. Lo accolse con un sorriso appena abbozzato, ma dentro di sè cresceva sia l'emozione che la curiosità di sapere cosa avrebbero fatto.
Non c'era niente da fare, da quando "sapeva", guardava Simon in modo completamente diverso.

Buonasera Professore!
Prontissima!

Rispose scattante, aiutata anche dal fatto che fino a quel momento si era tenuta pronta mentalmente e fisicamente.

Bene...ho visto che ti sei messa degli indumenti perfetti per il nostro lavoro di oggi! Anche perchè dovremmo bagnarci molto!

Ehm.. Sì. Non sapevo bene cosa avremmo fatto, quindi mi sono vestita un po' ad intuito.
Cosa faremo Professore?

Proprio non riusciva a trattenersi, doveva sapere cosa l'aspettava. Aveva capito che c'entrava l'acqua ma.. In che modo?
Fu proprio mentre attendeva una risposta che inaspettatamente giunse una carezza. Una leggera carezza sul capo, che lei percepì appena. Ci mise un attimo a capirlo, ma quando collegò il tutto inevitabilmente le sue gote presero un colore rosso acceso. Sia perchè quel gesto arrivava da un adulto sia e soprattutto perchè quel gesto arrivava da lui, quello che era diventato un po' il suo mito.

Direi che per iniziare dobbiamo avvicinarci alla riva...Allora Kayleen...sei pronta?

Ehm.. Sì, sì, an.. Andiamo..
Che succede?? Fu lei in quel momento a balbettare, non Simon.

Ci.. Ci immerg.. Ci immergiamo davvero nel Lago?

Chiese infine, ancora un filo emozionata, prima di iniziare a muoversi.
Si avvicinò dunque alla riva, seguendolo fino al punto in cui avrebbero dovuto immergersi.
Si sarebbe presa quei piccoli istanti di camminata per.. Riprendersi.
Di certo un bel bagno le sarebbe tornato utile.
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Messaggioda Simon » 03/02/2013, 0:55

Sempre con quel passo lento il Professore si avvicinò alla riva del lago...i suoi occhi verdi fissavano lo specchio d'acqua immerso in molti dei suoi pensieri, un mezzo sorriso sulle labbra ed infine ridacchiò...non parlò subito ma attese l'arrivo della studentessa. Ancora qualche attimo di silenzio ascoltando il dire della Grifa.

Ci.. Ci immerg.. Ci immergiamo davvero nel Lago?

Sentì la voce titubante di Kayleen e si girò verso di lei mostrandole un sorriso rassicurante...lentamente mosse la mano cercando di poggiarla sulla sua spalla della ragazza.

Immegersi? Non ti preoccupare! Al massimo ti bagnerai un po' i polpacci!

una piccola risata facendo scivolare la mano verso il fianco dello scozzese, un altro attimo di silenzio prima di piegarsi e togliersi le scarpe da ginnastica...

Forza! Fallo anche tu! In acqua non servono scarpe!

un sorriso sardonico mentre si risvoltava i jeans. Finita quella procedura guardò se anche la studentessa fece lo stesso...attese silente prima di ricominciare a parlare...

Tempo fa curai un tritone, ma per farlo dovetti stargli dietro per una mattina intera...ci riuscìì ma, che faticaccia!

Rise di gusto portando le mani a cingere la vita piegando il corpo verso la schiena.

Comunque tolto questo...adesso di tanto in tanto bisogna che gli cambi le fasciature, e qui mi darai una mano!

L'indice che lentamente si spostò verso di lei come per prenderla e renderla partecipe del suo lavoro.

Adesso entreremo nel lago ma rimarremo vicino alla riva...ho bisogno che mi aiuti a cercare delle alghe in particolare...

dalla manica del maglione tirò fuori la sua bacchetta, Hesna, e con movimenti fluidi fece danzare un fumo violaceo davanti al viso della Grifondoro...fino a quando non apparve una determinata figura...

Immagine


Questa alga si chiama "Sangue marino" ed è molto utile alle creature acquatiche per vie delle sue capacità antisettiche.

Per un attimo osservò Kayleen sperando di non averla spaventata...fece un respiro profondo, facendo scomparire l'immagine nel suo pugno...un altro mezzo sorriso...

Il tuo scopo è quello di aiutarmi!

Continuò ad osservarla con i suoi occhi colore verde prato, annuendo alle sue stesse parole...

Tutto chiaro mia cara?

concluse, rimanendo silente davanti alla studentessa.
Simon
 
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Messaggioda Kayleen » 03/02/2013, 10:37

Quel pomeriggio, Simon sembrava piuttosto rilassato, molto più rilassato della sera in cui lei e Tisifone l'avevano incontrato sul limitare della Foresta Proibita: che fosse proprio la sua capocasata a metterlo in soggezione?
Non le era troppo difficile crederlo, la Samyliak del resto era una donna particolare, forte, decisa ed in alcuni momenti anche austera.
Ad ogni modo, era il modo di fare del docente a farle credere che quel giorno si sentisse più a suo agio: non aveva ancora balbettato una volta da quando era arrivato ed anche ora, muovendosi, il suo passo non tradiva alcun nervosismo, rimanendo lento e rilassato per tutto il breve tragitto fino alla riva del Lago.
Lei al contrario era ancora un filino agitata e questo a causa di una serie di fattori concatenati: la scoperta del segreto del Tassorosso, la punizione in sua compagnia (e relativo approfondimento di una delle sue materie preferite) e quella piccola carezza ricevuta all'inizio, che poteva significare molte cose (stima ed istinto protettivo nei suoi confronti ad esempio), oppure nulla.

Solo quando giunsero sulla riva, nel punto in cui avrebbero iniziato il loro lavoro, lei ricevette una risposta ad una delle sue domande.

Immergersi? Non ti preoccupare! Al massimo ti bagnerai un po' i polpacci!

Ok, quindi non si trattava di un vero e proprio "bagno", ma solo di una piccola immersione fino a metà gamba.
Restava comunque qualcosa di strano, soprattutto vista la stagione invernale, per questo lo guardò incuriosita mentre si accingeva a togliersi le scarpe per restare a piedi nudi.

Forza! Fallo anche tu! In acqua non servono scarpe!

Professore, ma non ci congeleranno i piedi?
Le venne spontaneo chiederglielo, a costo di sembrare una bambina leggermente petulante. Forse lui aveva una concezione di freddo molto diverso vista la sua natura di animagus o forse conosceva un incantesimo particolare che proteggeva il corpo umano dal freddo pungente dell'acqua, o forse ancora, a riva, in quel punto, l'acqua non era poi così gelida come sembrava.
Lei comunque colse la palla al balzo per fare un'altra domanda, facendo comunque come lui le aveva chiesto.

Visto che i cani sentono il freddo molto meno di noi, lei in forma umana riesce a sopportarlo meglio?
Intendo.. Gli animagi mantengono le caratteristiche dell'animale in cui si trasformano? Quindi chi diventa gatto riesce in qualche modo a vedere al buio?


Si era ripromessa che l'avrebbe riempito di domande per quelle sue capacità e così stava facendo.
Puntò il tallone destro a terra e con l'aiuto dell'altro piede tolse il primo stivale; poi il secondo, nello stesso modo.
Fu quindi il turno delle calze, nere, con dei piccoli teschi fucsia disegnati su tutta la loro lunghezza.
Immagine

Aspettò comunque a "puciare" i piedi nel lago, per avere conferma da Simon che avrebbe dovuto immergerli senza remore.
Si prese quegli istanti anche per poterlo ascoltare con la massima intenzione.

Tempo fa curai un tritone, ma per farlo dovetti stargli dietro per una mattina intera...ci riuscìì ma, che faticaccia!

Un tritone? Cosa intende per tritone?
La sua mente ripescò due versioni di tritone: la prima, la versione maschile delle sirene; la seconda, più piccola, una specie di salamadra acquatica.
In entrambi i casi, riconosceva che non era per nulla facile averci a che fare.

Comunque tolto questo...adesso di tanto in tanto bisogna che gli cambi le fasciature, e qui mi darai una mano!
Adesso entreremo nel lago ma rimarremo vicino alla riva...ho bisogno che mi aiuti a cercare delle alghe in particolare...


Non si era sbagliata, quando si era mostrata felice per quella punizione: sapeva che sarebbe stata interessantissima e questa ne era la riprova. Doveva assolutamente andare a ringraziare la divinante.
Fantastico Prof!
Esclamò entusiasta, annuendo un paio di volte per fargli capire che aveva capito tutto.
Noi prima cerchiamo l'alga e poi la usiamo per curare il tritone!
Se non aveva sbagliato, il pomeriggio sarebbe andato proprio in quel modo.

Questa alga si chiama "Sangue marino" ed è molto utile alle creature acquatiche per vie delle sue capacità antisettiche.

Puntò entrambi gli occhi chiari sulla figura che si materializzò di fronte ai suoi occhi, cercando di memorizzarla il più possibile, studiandone i particolari per quanto fosse in grado in quell'immagine evanescente.

Il tuo scopo è quello di aiutarmi!
Tutto chiaro mia cara?


E' chiaro ma vorrei chiederle un'ultima cosa, prima di iniziare: una volta trovata, come la raccogliamo? Con le mani? O è urticante e servono guanti o precauzioni particolari?
E poi.. La troveremo sul fondale?


Ok, forse non doveva fare una sola domanda.
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Messaggioda Simon » 04/02/2013, 1:49

Si prospettava un bel pomeriggio per i due che adesso si trovavano vicino la riva del lago...si morse il labbro inferiore ascoltando una delle tante domande fatte dalla giovane grifa...

Professore, ma non ci congeleranno i piedi?

Un piccolo sorriso verso di lei mentre vedeva che si stava togliendo le scarpe e le calze...un attimo di silenzio assaporando il fresco dell'erba sotto la pianta dei piedi nudi...annuì ascoltando tutto quello che voleva chiederle attendendo il momento giusto per poter rispondere...

Visto che i cani sentono il freddo molto meno di noi, lei in forma umana riesce a sopportarlo meglio?
Intendo.. Gli animagi mantengono le caratteristiche dell'animale in cui si trasformano? Quindi chi diventa gatto riesce in qualche modo a vedere al buio?


Fece una piccola risata prima di rispondere...

Ehi calma Ragazza! Una domanda per volta...

Un'altra risata verso di lei andando ad osservare la lunga distesa d'acqua del lago...un attimo di silenzio ricordando gli insegnamenti della sua mentore Centaura a proposito di mantenere la calma nelle situazioni disparate...C'erano lui, lei, ed il bellissimo lago di Loch Ness. Lei lo osservava dalla riva, e Simon invece nuotava veloce da una parte all'altra del lago cercando di resistere al freddo...un cenno di diniego con la testa...

No non ti preoccupare...ci sono delle correnti calde dove si trovano quelle alghe...e di solito si trovano a riva...quindi non ti congelerai i piedi!

Un altro sorrisone verso di lei glissando inizialmente sulla sua domanda sull'Animagus...I suoi occhi verdi come l'erba si fissarono un attimo sulla ragazza...per un attimo un pensiero gli baluginò nella testa...poi tornò ad osservare l'acqua.

Sai...non è perchè ci trasformiamo che otteniamo delle capacità...ma solo perchè nel nostro animo...beh...assomigliamo a quell'animale...

Una piccola pausa prima di ricominciare a parlare...

Non decidiamo noi chi diventare...ma è lo spirito selvaggio dentro di noi che esce allo scoperto...

Un attimo in cui la sua voce si appiattì...un attimo di silenzio, un momento di rilfessione pensando a quei giorni lontani dalla sua foresta...per seguire del Mago...deglutì sonoramente ritornando per un attimo un bambino...infine ritornò sui suoi passi facendo un sorriso alla Grifa

Quindi...io mi trasformo in un pastore scozzese....perchè? Semplice! Sono fedele, Territoriale, e tengo a bada il mio Gregge!

un'altra piccola risata prima di provare a toccare la punta del naso di Kayleen con l'indice della sua mano destra.

E poi perchè sono Scozzese di nascita!

Puntualizzò il Professore entrando in acqua lentamente, un passo dopo l'altro, facendo increspare l'acqua intorno a lui in piccoli cerchi concentrici...

Un tritone? Cosa intende per tritone?

Le domande di Kayleen si fecero sempre più presenti, ma non diedero fastidio allo Scozzese...almeno non esteriormente. Si girò verso di lei andando ad osservarla...

Forse dopo la ricerca lo vedrai!

Le disse tranquillo cominciando ad osservare sotto di lui...un altro attimo di silenzio chinandosi ad osservare meglio una cosa...niente di che...lentamente si alzò le maniche del maglione mostrando le braccia che mostravano una muscolatura più accentuata del normale...dopotutto è stato allenato a seguire un Centauro...deglutisce ora attendendo che la ragazza concluda con le sue domande...

E' chiaro ma vorrei chiederle un'ultima cosa, prima di iniziare: una volta trovata, come la raccogliamo? Con le mani? O è urticante e servono guanti o precauzioni particolari?
E poi.. La troveremo sul fondale?


Un attimo di silenzio per assorbire ogni sua domanda, il sorriso ad ogni quesito si ampliava fino ad arrivare all'apertura completa della sua bocca...annuì lentamente prima di rispondere...

La raccogliamo con le mani! Brava comunque per queste domande ficcanti! E si! La troveremo sul fondale!

Concluse così di rispondere portando le braccia verso di lei come per incitarla ad avvicinarsi....le mani con i palmi verso l'alto...il sorriso che non scema mai dal suo viso.

Avanti! Dammi le mani! Ti aiuto io!

La incitò lo Scozzese...attendendo una sua reazione...
Simon
 
Anno: 4
 

Data Utente Tipo Dado Risultato  
2013-08-02 14:53:59 Melia d20 17  
2013-08-01 23:29:52 Cyprus d20 10  
2013-08-01 23:29:19 Melia d20 12  
2013-08-01 20:41:08 Cyprus d20 14  
2013-02-06 16:14:56 Kayleen d20 13  
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