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Dirett.ce Artistica: Monique Vireau
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da Monique » 29/11/2012, 20:00
Andrea Roxas sembrò in un primo momento totalmente incredula di fronte alle parole di Monique, come se non potesse crederle; avrebbe imparato molto presto che difficilmente Monique scherzava in qualità di docente, figuriamoci in quella di Direttrice Artistica del coro. Le prese dolcemente il violino dalle mani e lo andò a riporre nella sua custodia, lasciando così il tempo alla Grifetta di realizzare la cosa e riprendersi, almeno quel tanto che le sarebbe bastato per riuscire a parlare.
Io? Certo! ... C-cioè... Sono davvero onorata, signorina Vireau, ne sarò all'altezza... vedrà!
Nel sono sicura signorina Myles. Ora che fa ufficialmente parte del coro, è autorizzata a leggere gli annunci appesi alle porte dell'Aditorium.
Rispose Monique, prendendo la bacchetta per far apparire sul palmo della propria mano una piccola spilla dorata a forma di chiave di violino, il simbolo di appartenenza al coro: e se Andrea avesse provato ad osservare le porte dell'Auditorium, mentre prima queste le sarebbero risultate spoglie ora, come per magia, erano piene degli annunci lasciati dalla docente o dalla sua assistente, Alexis Parker, con tutti i cambiamenti e gli avvisi per i partecipanti a quell'attività extra-scolastica.
Allora sono una di voi?
Domandò la Grifondoro agli altri musicisti, che le fecero un sacco di sorrisi, occhiolini e segni di pollici verso l'alto: non si azzardarono a lanciarsi in altre manifestazioni di gioia solo perché sapevano che alla Vireau non piacevano troppo quand'era presente, ma erano tutti d'accordo sul fatto che ci sarebbe stato sicuramente tempo e modo per festeggiare la new entry nel modo più appropriato.
Bene signori, se non sbaglio avete tutti lezione... filate in classe, prima che vi punisca tutti! - esclamò subito dopo la donna, ritornando la severa Vice Preside che di sicuro non avrebbe concesso a nessuno dei musicisti di saltare le lezioni - Anche lei, signorina Myles. Ci vediamo in classe.
La salutò Monique, attendendo così che tutti fossero usciti, Andrea compresa, per poi uscire a sua volta dall'Auditorium e chiuderne le porte a chiave, così da potersi poi dirigere nell'aula di Incantesimi per iniziare la sua giornata lavorativa.
[FINE]
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da Monique » 06/12/2012, 12:53
[Venerdì - ore 18.20]
Giorni pesanti quelli, i pre-natalizi: moltissimi compiti da correggere, feste da organizzare, bastava pensare al fatto che molti studenti sarebbero rimasti al Castello e la Preside aveva deciso di fare in modo che anche loro avessero un Natale perfetto; per la scuola quindi si stavano sistemando addobbi, fiocchi di neve finta, un gigantesco albero di Natale non solo in Sala Grande ma anche nelle sale comuni... tutti in gran fermento insomma, compresa Monique che non aveva solo la sua Casata da organizzare, le lezioni da effettuare o i compiti da correggere; doveva anche occuparsi del Coro della scuola, per quanto quella fosse una mansione che non le dispiaceva mai. Era felice, anzi, di poter dare qualche lezione extra ai suoi componenti, le avrebbe permesso di conoscerli meglio e di migliorare il loro già alto potenziale in vista della sfida che, presto o tardi, avrebbero affrontato sotto forma di "incontro amichevole" con la Musashi e la Cyprus.
Certo, come se qualcuno fosse davvero non intenzionato a vincere...
Pensò la donna, scuotendo appena il capo: sapeva bene che tutte e tre le Scuole volevano primeggiare, era così da sempre quindi non c'era certo da stupirsi; l'obbiettivo della Vireau era quindi quello di prepararsi al meglio, di scegliere le canzoni e gli abbinamenti giusti per ciascun cantante, e far fare ad Hogwarts una figura strepitosa. E tutto cominciava da lì, da quelle sessione extra che avevano visto come protagonista la O'Neill di Tassorosso, nei giorni precedenti, ed ora la signorina Wollis, di Delfinazzurro. Monique infatti attendeva Brianna in Auditorium per le 18.30, confidando nel fatto che sarebbe stata puntuale visto che non era un mistero quanto la Vice Preside ci tenesse a certe cose. Aveva visto in lei, nella Delfina, un grande potenziale, ed era sicura che fare qualche esercizio con lei in separata sede le avrebbe permesso di capire se si potesse trattare o meno di un elemento di spicco nel Coro, un po' per darle una soddisfazione personale ed un po', lo doveva ammettere, per capire se potesse o meno "usarla" come carta vincente nella sfida tra cori.
Forse sono io che la sto prendendo troppo seriamente....
Si rimproverò la francese, ripromettendosi di non mettere troppo sotto pressione i ragazzi: era una sfida, vero, ma pur sempre un momento per incontrarsi e divertirsi cantando, non era giusto deformare questa parte comunque importantissima dell'incontro. Scosse il capo per scacciare quei pensieri dalla propria mente e sulle sue labbra si formò un piccolo sorriso nel sentire la porta dell'Auditorium aprirsi: evidentemente Brianna era arrivata.
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da Brianna » 07/12/2012, 13:12
[Venerdì- 18.25] Brianna, da quando era entrata nel coro della scuola, non si era mai risparmiata, ci aveva sempre messo tutta se stessa, tutta la sua voglia di cantare… adorava farlo, ed era stata la persona più felice del mondo quando Monique le aveva consegnato quella spilla a forma di chiave di violino che rappresentava la sua appartenenza al coro; e se talvolta non comprendeva fino in fondo il motivo per cui la Vireau facesse fare determinati esercizi, aveva comunque fiducia in lei, nella sua bravura di cantante… fiducia che era aumentata in modo spropositato quando l’aveva sentita cantare alla festa per il locale della prefetta della sua casata, Alexis Parker e del suo ragazzo, Typhon. Non ricordava le parole della canzone, ma ricordava benissimo le emozioni che la canzone aveva suscitato in lei… era stata straordinaria! Quando aveva visto, affisse alle porte dell’auditorium, che ci sarebbe stata una sfida con i cori delle altre due scuole di magia – di cui la piccola non ricordava il nome – la bambina aveva avuto paura… paura di non essere all’ altezza, paura di far sfigurare la scuola se avesse cantato male; e anche se il solo fatto che faceva parte del coro doveva per lo meno tranquillizzarla, dal momento che la vicepreside sembrava tenerci moltissimo, e molto probabilmente mai avrebbe accettato nel coro qualcuno che riteneva incapace, Brianna era comunque convinta di non avere tutta questa bravura; così aveva colto la palla al balzo quando la Vireau aveva detto che se volevano, avrebbe fatto delle esercitazioni extra, ed ora era li… aveva appuntamento alle 18.30 proprio per un esercitazione extra in cui sarebbe stata da sola con la direttrice artistica… era felicissima che la donna avesse trovato del tempo per dedicarsi esclusivamente a lei. Come al solito la bambina era non solo puntuale, ma aveva anche qualche minuto di anticipo. Posò la manina sulla maniglia della porta dell’auditorium, chiuse gli occhi per un istante come a raccogliere tutta la concentrazione necessaria per quella lezione extra, quindi abbassò in modo deciso la maniglia, aprì la porta ed entrò. Ad accoglierla, una vicepreside con il sorriso sulle labbra “Buonasera professoressa Vireau!” la salutò la bambina, mentre anche il suo volto si apriva in un sorriso, come riflettendo quello della donna che aveva di fronte.
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da Monique » 07/12/2012, 17:35
Buonasera professoressa Vireau!
Buonasera a lei, signorina Wollis.
Il sorriso sulle labbra di Monique si ampliò nell'osservare la sua Delfina entrare in Auditorium: un po' perché era stata puntualissima - addirittura in anticipo - ed un po' perché apparteneva alla sua Casata e non poteva fare a meno di sentirsi orgogliosa di lei; non faceva preferenze, naturalmente, ma era normale che sentisse quella punta di orgoglio in più al pensiero che una sua studentessa non solo avesse ottimi voti ma fosse anche una componente del Coro.
Molto puntuale. Prego, salga sul palco accanto a me.
Commentò la Vireau, annuendo appena con espressione soddisfatta ed attendendo che Brianna la raggiungesse su quello spazio immenso che ad alcuni poteva spaventare, ma che per Monique era un po' come una seconda casa. A differenza della signorina O'Neill, la Delfinazzurro aveva molti meno problemi d'intonazione ma era un po' calante nella respirazione, ed era un difetto da correggere in vista della prossima sfida tra i cori delle scuole.
Allora, signorina Wollis... è pronta per questa lezione a tu per tu? So che non è facile dare molto spazio a ciascuno di voi singolarmente, vedremo di rimediare oggi.
Le disse Monique, lasciando che un sorriso aleggiasse sulle sue labbra per permettere all'altra di sentirsi a suo agio e di non agitarsi per il fatto di essere da sola con la Vice Preside, una condizione che poteva anche mettere in soggezione la bambina.
Come prima cosa, direi di concentrarci sulla respirazione, poiché è il suo punto debole. Chiuda gli occhi, si rilassi, distenda ogni muscolo del corpo... si concentri per percepire soltanto il proprio cuore che batte, e faccia dei bei respiri profondi.
Iniziò a dirle Monique, applicando naturalmente un modo diverso di approcciarsi e di far esercitare ogni studente a seconda di chi si trovava davanti; dopo quelle istruzioni, comunque, la donna rimase in silenzio, permettendo a Brianna di poter fare ciò che le aveva detto.
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da Brianna » 09/12/2012, 12:51
Molto puntuale. Prego, salga sul palco accanto a me.La bambina in quel momento era un pochino più tranquilla rispetto alla primissima volta che era entrata in auditorium da sola, a tu per tu con Monique e, sempre con il sorriso sulle labbra, fece quanto le era stato detto e si avvicinò alla donna. Allora, signorina Wollis... è pronta per questa lezione a tu per tu?Oh si, professoressa Vireau!Rispose la bambina, annuendo per dare maggior enfasi alle parole So che non è facile dare molto spazio a ciascuno di voi singolarmente, vedremo di rimediare oggi.La ringrazio tanto, professoressa, di aver trovato un po' di tempo per meNon era un ringraziamento fatto “tanto per”, la bambina lo sentiva veramente, immaginava che Monique avesse un sacco di cose da fare, ed il fatto che la donna avesse trovato un momento da dedicare a lei, solo a lei, per la bambina significava davvero tanto. Come prima cosa, direi di concentrarci sulla respirazione, poiché è il suo punto debole.La bambina abbassò il capo, lo sapeva che quello era il suo più grosso punto debole, cercava sempre di impegnarsi al massimo, ma doveva ancora imparare per bene. Si, professoressaNon aggiunse altro, la “lezione” stava entrando nel vivo, e la bambina doveva cercare di concentrarsi il più possibile per afferrare tutto ciò che Monique avesse avuto da dire, per poterlo comprendere e fare suo, e potersi quindi migliorare sempre più. Chiuda gli occhi, si rilassi, distenda ogni muscolo del corpo... si concentri per percepire soltanto il proprio cuore che batte, e faccia dei bei respiri profondi.La bambina chiuse gli occhi, come le era stato detto, e cercò di rilassarsi, di distendere ogni muscolo del corpo non riusciva a concentrarsi, sentiva la presenza di Monique accanto a se, avvertiva l’immensità dello spazio vuoto attorno a lei. Fece un respiro profondo, sempre mantenendo gli occhi chiusi, e riprovò… niente da fare, continuava a distrarsi… la bambina si arrabbiò con se stessa, aggrottò la fronte Se almeno fossimo nell’aula di incantesimi, o ci fosse Fire… dai concentrati Brianna!Si trovò a pensare - per poi rimproverarsi di averlo fatto - la piccola, alludendo all’aula incantata, e al lupo della Vireau, ma avrebbe potuto essere un qualsiasi altro animale, da Xue, a Daphne, a Seth, non importava genere e specie dell’animale in questione… a contatto con la natura per Brianna era più facile fare qualsiasi cosa, quindi anche concentrarsi, se poi c’erano degli animali, tanto meglio. Riprovò di nuovo… ma nemmeno stavolta andò bene: un pensiero, un movimento o solo l’immaginazione di esso la distraevano… mortificata aprì gli occhi e a voce bassissima mormorò un non ci riesco…Le guance si erano tinte di rosso, il capo abbassato perché non riusciva ad eseguire una cosa all’apparenza tanto semplice come sentire i battiti del proprio cuore… sentiva che stava deludendo la professoressa Vireau – cosa che non avrebbe mai e poi mai voluto fare - e ce l’aveva con se stessa perché non riusciva a concentrarsi a dovere. Professoressa, cosa sto sbagliando?Chiese poi puntando i suoi occhioni azzurri sul volto della professoressa La bambina sapeva che stava sbagliando qualcosa, ne era sicura… altrimenti sarebbe riuscita a fare quanto richiesto da Monique… ed era anche assolutamente convinta che la francese avesse comunque una risposta da darle, che le potesse indicare dove lei sbagliava, e riprovare successivamente l’esercizio, sperando – stavolta - di riuscirci. Nella mente della bambina non esisteva il fallimento… se la Vireau aveva detto che era una cosa che Brianna poteva fare, lei l’avrebbe fatta. Ci sarebbe riuscita. Punto.
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da Monique » 10/12/2012, 17:22
La ringrazio tanto, professoressa, di aver trovato un po' di tempo per me.
Non deve ringraziarmi signorina Wollis, è un piacere coltivare il vostro talento ed aiutarvi a svilupparlo al meglio.
No, di sicuro Monique non viveva quei momenti come un dovere, piuttosto come l'occasione perfetta di conoscere meglio i propri talenti e di farli sviluppare singolarmente, secondo il proprio modo di essere: per lei, che amava così tanto la musica in ogni sua espressione, poterla coltivare nell'animo dei propri studenti era quasi un sogno divenuto realtà; e quel pomeriggio, la sua attenzione sarebbe stata del tutto focalizzata su Brianna. L'esercizio che le aveva dato sembrava semplice, all'apparenza, ma non lo era davvero: concentrarsi sulla respirazione ad occhi chiusi, infatti, implicava lasciar fuori tutti i rumori intorno a sé, e non era affatto un'operazione semplice poiché, privandosi della vista, tutti gli altri sensi di una persona venivano amplificati. Non ci mise molto infatti, la Vireau, a comprendere che la Delfina si trovava palesemente in difficoltà, e che non riusciva a concentrarsi: poco dopo, infatti, gli occhi della bambina si riaprirono, posandosi sulla docente di Incantesimi.
Non ci riesco… Professoressa, cosa sto sbagliando?
Non è del tutto concentrata, signorina Wollis, evidentemente si lascia distrarre troppo facilmente.
Per quanto le parole usate da Monique furono molto dirette e sincere - d'altronde non aveva senso indorarle la pillola se lo scopo era di farla migliorare - il tono non fu aspro o deluso, ma anzi piuttosto dolce; non voleva che Brianna si demoralizzasse, probabilmente quell'ambiente non era ideale, per lei.
Forse è il caso di provare un approccio diverso...
Mormorò la Vice Preside, studiando per un secondo la Delfina di fronte a sé prima di annuire a se stessa e muovere qualche passo appena per ritrovarsi di fronte a lei.
Mi dica, signorina Wollis, c'è un qualche ambiente all'interno del quale lei si sente particolarmente rilassata?
Chiese Monique a Brianna: se la bambina avesse risposto indicando la natura in generale come ambientazione in grado di favorire la sua concentrazione, come aveva espresso silenziosamente nei propri pensieri, la donna avrebbe nuovamente annuito, facendosi scivolare la bacchetta tra le dita - un catalizzatore diverso da qualsiasi altro, quasi fatto di Cristallo a prima vista - per puntarla contro la porta dell'Auditorium così da sigillarla con un "Colloportus" non Verbale; per ciò che stava per fare, infatti, preferiva non ci fosse nessuno in grado di entrare in Sala Musica come se nulla fosse. Fatto ciò, usò nuovamente la bacchetta per un secondo Incanto non Verbale, un Incanto che Brianna non conosceva e che sul momento - vuoi perché Monique non aveva fiatato, vuoi perché non sembrava succedere niente - non avrebbe potuto concepire.
Chiuda un'altra volta gli occhi, per favore.
La pregò la francese, sapendo bene che quando usava le illusioni chi non era abituato poteva sentirsi molto male nel vedere l'ambiente intorno a sé cambiare di colpo; sicura che la Delfina avrebbe seguito le sue istruzioni senza fiatare e con la musica ben impressa nella mente, Monique iniziò quindi a plasmare quell'Auditorium, a far sì che fossero i suoi pensieri e le sue emozioni a dare vita a qualcosa di ben diverso di una qualsiasi stanza del Castello.
Ora può riaprirli, signorina Wollis.
E non appena Brianna l'avesse accontentata, si sarebbe ritrovata davanti un'ambientazione che... beh, che sicuramente aveva poco a che fare con l'Auditorium di poco prima.
Era sicura che la bambina avesse mille domande da farle, ma Monique non avrebbe potuto, nemmeno volendo, darle le risposte che cercava, per questo parlò subito così da sedare sul nascere qualsiasi problema.
Si concentri un'altra volta, si lasci circondare dalla Natura e chiuda gli occhi. Sono sicura che se darà il meglio di sé, riuscirà nell'esercizio.
Non disse altro, spostandosi di lato ed incrociando le braccia all'altezza del petto per lasciarle tutto lo spazio possibile: aveva fatto ciò che poteva, ma per il resto... tutto era nelle mani della Delfina.
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da Brianna » 11/12/2012, 22:42
Non è del tutto concentrata, signorina Wollis, evidentemente si lascia distrarre troppo facilmente.La bambina l’aveva immaginato, ma sentirselo dire così, schietto e diretto, faceva anche più male che pensarlo, perché – ed era chiaro – era una sua mancanza; ma la voce della donna non sembrava affatto delusa… il tono era, al contrario, abbastanza dolce. Brianna non era abituata a questo metodo di insegnamento, se non riusciva a fare una cosa che mamma Chiyo diceva di fare, non solo mamma si mostrava palesemente delusa, ma spesso e volentieri arrivava pure lo schiaffo… possibile che la professoressa non fosse nemmeno delusa? Anche se non era riuscita ad eseguire l’esercizio che le era stato dato? Possibile che nel tono della donna ci fosse della dolcezza? Eppure Brianna era convinta di averlo sentito… si era sbagliata? La bambina era confusa. Mentre nella mente della piccola si rincorrevano questi pensieri, Monique si era avvicinata alla bambina di qualche passo, e la bambina aveva reagito d’istinto, facendo un passo indietro, stava iniziando ad agitarsi. Mi dica, signorina Wollis, c'è un qualche ambiente all'interno del quale lei si sente particolarmente rilassata?Le stava davvero facendo questa domanda? Aveva sentito bene? Si, il suo udito funzionava perfettamente, ne era sicura; doveva raccontare alla donna qual’era il suo modo per stare bene? E se l’avesse presa per stupida? Ma, in fondo, non era proprio l’aula di incantesimi quella in cui stava meglio all’interno del castello – al di la della materia insegnata – proprio perché era quella che rappresentava di più il posto in cui riusciva a rilassarsi? Mentre questa folla di domande faceva capolino nella sua mente, la bambina era rimasta in silenzio, ma poi si era finalmente decisa a rispondere Mi piace stare in mezzo alla natura, in mezzo al verde… un po' come l’aula di IncantesimiE se la prima parte della frase non fosse stata compresa dalla donna, di sicuro la seconda lo sarebbe stata, visto che si stava parlando proprio dell’aula in cui insegnava la professoressa Vireau. La donna aveva annuito alle parole della bambina, poi aveva fatto comparire la bacchetta… Brianna non l’aveva mai notata davvero, nonostante la donna l’avesse usata sicuramente almeno una volta durante le sue lezioni ma la notò adesso, che era tanto vicina… sembrava… cristallo? Era una bacchetta di cristallo? Ehi ma… cosa vuole fare con la bacchetta? Non la userà per punirmi?Questo pensava la bambina, ma si tranquillizzò quando vide la donna puntarla verso la porta, non accadde nulla, semplicemente la donna la puntò e basta, non disse nemmeno una parola… Brianna non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo. Venne riscossa dai propri pensieri dalla voce della Vireau Chiuda un'altra volta gli occhi, per favore.Fu necessario tutto il suo autocontrollo perché la bambina eseguisse ciò che l’insegnante le chiedeva… stavano succedendo troppe cose strane, in quella stanza, perché la bambina si sentisse ancora sicura come lo era appena era entrata in Auditorium; certo si fidava abbastanza della Direttrice Artistica, ma… cosa stava succedendo? Che intenzioni aveva ora la donna? alla fine fu solo grazie alla fiducia che eseguì e chiuse gli occhi. C’era silenzio, ma non di quelli tranquilli che si respiravano quando tutto andava bene, era un tipo di silenzio diverso, teso, quasi inquietante… cosa stava facendo la professoressa Vireau? Sembrò, alla bambina, che fossero passati secoli quando finalmente la donna parlò di nuovo Ora può riaprirli, signorina Wollis.La bambina riaprì gli occhi, sbattè le palpebre diverse volte, incredula… si sfregò gli occhi… come c’era finita fin li? Si girò, confusa più che spaventata, alla ricerca di Monique, e non appena la vide si tranquillizzò… c’era anche lei, andava tutto bene. Era in una specie di boschetto, un gruppetto di felci poco lontane, e dei bellissimi fiorellini bianchi… sgranò gli occhi…Il posto era davvero magnifico, il verde della natura che vedeva attorno a se stava compiendo il miracolo, il volto si aprì in un sorriso, e stava per chiedere alla donna dove l’avesse portata - la bambina non aveva idea di cosa fosse un illusione, ma aveva sentito di passaporte e di smaterializzazione, ed essendo babbana non aveva idea di come queste cose funzionassero, perciò aveva dato per scontato, sbagliando, che la donna l’avesse portata in un bosco… pensava che fosse reale – ma non fece in tempo a dire nulla, perché Monique la anticipò dicendo Si concentri un'altra volta, si lasci circondare dalla Natura e chiuda gli occhi. Sono sicura che se darà il meglio di sé, riuscirà nell'esercizio.Si professoressaLa bambina si guardò attorno ancora un attimo, per farsi circondare dalla natura, proprio come le aveva detto la Vireau, si chinò anche a sfiorare uno di quei fiorellini bianchi, cercando un contatto con essi, quindi lentamente tornò in posizione eretta e chiuse gli occhi. Il silenzio la avvolse di nuovo, ma stavolta era rilassante, la bambina era più tranquilla, la francese voleva solo aiutarla, non voleva fare nulla di male. Dopo diversi minuti tutto scomparve ai sensi della bambina… non sentiva più né la professoressa, né altro, ora i battiti del cuore rimbombavano sordi nella mente della bambina, mente ora vuota, rilassata… solo quel Tu-dum, tu-dum del cuore che batteva; battiti che, man mano che il tempo scorreva, si facevano sempre più lenti e staccati, e associato a questo, il respiro si approfondiva sempre più, faceva respiri lenti e profondi… perse la cognizione dello spazio e del tempo, si era concentrata fino a perdersi in se stessa,fino ad escludere tutto il resto…era concentrata solo sul suo respiro, sul ritmo stesso del respiro...inspirazione, pausa, espirazione. Ci era riuscita, proprio come le aveva detto di fare la Vireau, ma in quel momento la bambina non se ne accorse neppure.
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da Monique » 15/12/2012, 23:17
Come aveva ipotizzato, a Brianna serviva un aiuto: nello specifico, quello d'immergersi in un ambiente che le fosse congeniale, e che la facesse sentire a proprio agio; per fortuna di entrambe, comunque, l'ambiente in questione era uno che la docente di Incantesimi conosceva più che bene, visto che lo usava pe le sue lezioni. Non le ci volle molto, dunque, per modificare l'aspetto dell'Auditorium in quello di una foresta verde e lussureggiante, e grazie alla sua capacità nelle illusioni era sicura che la Delfina l'avrebbe presa in tutto e per tutto come una foresta in piena regola, reale e non certo frutto di un qualsivoglia Incantesimo. Grazie a quel nuovo scenario, Brianna poté concentrarsi totalmente e per Monique non fu affatto difficile constatare come la Delfina si fosse estraniata non solo da lei ma da tutto ciò che la circondava per concentrarsi sul proprio respiro: certo, aveva avuto bisogno di un aiuto esterno, ma non si iniziava proprio così, con l'esperienza e coi tentativi? Monique annuì lentamente, sapendo che l'altra non poteva vederla, ma era un bene in fondo che la soddisfazione che provava rimanesse tra sé; c'era il rischio, per quanto minimo, che Brianna si montasse la testa o pensasse di essere riuscita nel suo obiettivo, e non era così, non ancora.
Adesso voglio che lei esegua un "la", puro e semplice, e che lo mantenga il più a lungo possibile. Si ricordi di concentrarsi sempre sul respiro.
Ecco qual'era, forse, il problema più grande di Brianna: mantenere la respirazione durante l'emissione di una nota; fino a quel momento la bambina non vi riusciva un granché, e questo le impediva di esibirsi in note piuttosto lunghe che, invece, avrebbero potuto migliorare tantissimo l'esecuzione delle sue performances. Ad aiutare la bambina, subito dopo le parole di Monique una nota di pianoforte si levò nell'aria, proprio quel "la" che la piccola avrebbe dovuto provare a cantare e a sostenere avvalendosi del respiro; l'obiettivo finale della Vice Preside era far sì che lo tenesse almeno per 10 secondi, tutto stava a vedere da quale base sarebbero dovute partire. Una cosa, comunque, era certa: solo con la pratica Brianna sarebbe potuta diventare la cantante che, Monique ne era certa, era sopita dentro di lei.
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da Brianna » 17/12/2012, 21:05
La bambina era concentrata sul respiro, tutto attorno a lei era sparito… c’erano ora soltanto lei e il suo respiro… da quel suo mondo appena scoperto sentì nuovamente la voce pacata di MoniqueAdesso voglio che lei esegua un "la", puro e semplice, e che lo mantenga il più a lungo possibile. Si ricordi di concentrarsi sempre sul respiro.Era strano, aveva dimenticato persino la presenza della VicePreside, ma ora era tornata lentamente cosciente a se stessa, alla presenza della donna assieme a lei. Non usò la voce per rispondere, annuì semplicemente, per non perdere la concentrazione, acquisita con così tanta fatica. Subito dopo una nota si espanse nell’aria, una nota chiara e cristallina, e Brianna si lasciò avvolgere per qualche secondo da quella nota, che sembrava ora – in quel silenzio – più forte che mai; poi unì la sua voce a quella nota, per eseguire l’esercizio che le aveva dato Monique, cercando sempre di essere concentrata sul respiro. Non fu molto brava, nemmeno stavolta, perse la nota quasi subito La bambina non poteva sapere per quanto tempo era riuscita a tenere il "la", era già abbastanza difficile concentrarsi solo su di essa e sul respiro... era riuscita a tenerla per appena 3 secondi… un tempo decisamente scarso, unica cosa che la bambina aveva capito. Non se la sentì di aprire gli occhi, o di dire qualsiasi cosa, ma era davvero furente con se stessa… la Vireau le stava dando una mano, le stava insegnando a migliorarsi, l’aveva persino portata in un bosco per farla sentire più a suo agio… e lei? Che faceva? Falliva?? Ormai la concentrazione era bella che andata, la consapevolezza che il suo “più a lungo possibile” era così scarso la faceva fremere di rabbia. Adesso mi manda via, altro che mi insegna a cantare! Ma io VOGLIO imparare a cantare, ad essere brava… magari come lei no, è bravissima… però almeno un po’…Questi i pensieri della bambina, in quel momento pessimista ma determinata e, come ogni volta, oltremodo severa nel giudicare se stessa e le sue performances. Ora aspettava solamente che la professoressa Vireau commentasse la sua performance, ma forse quello che temeva di più non erano tanto le parole, ma di vedere la delusione negli occhi della donna.
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da Monique » 18/12/2012, 13:04
No, non le stava affatto chiedendo qualcosa di semplice: ma a pensarci bene, se l'avesse fatto si sarebbe davvero potuta chiamare Monique Vireau? Brianna era costantemente messa alla prova dalla Direttrice Artistica del coro, ma a differenza di qualsiasi cosa potesse pensare, non c'era delusione negli occhi della donna - per quanto la Delfina non li potesse vedere - né nel suo animo: sapeva che la bambina aveva un potenziale, altrimenti non l'avrebbe presa nel coro, ma questo non significava certo che potesse pretendere da lei la perfezione o una tecnica affinata visto che non aveva mai studiato prima; lei stessa, per quanto ai giorni attuali fosse quasi fuori dal comune, in passato era stata ben poco eclatante, soprattutto quando aveva cominciato. E come Rose aveva fatto con Monique, lei avrebbe fatto con Brianna, in un circolo continuo e, per certi versi, meraviglioso. Ascoltò quella nota protratta per circa tre secondi dalla bambina, una nota chiara ed intonata certo, ma sicuramente poco sostenuta: questo perché la Delfina non era abituata a respirare ed emettere contemporaneamente delle note, il suo difetto più grande - e probabilmente il solo davvero rilevante, a parte l'inesperienza dovuta alla sua giovane età. La Vireau notò come Brianna si rifiutasse in un certo senso di aprire gli occhi, come se avesse paura d'incontrare lo sguardo della donna che, però, era del tutto tranquillo.
Respira, non perdere la concentrazione. Recupera la calma.
Le disse a bassa voce, ben sapendo che non c'era certo bisogno di urlare per farsi sentire visto che si trovavano a poca distanza l'una dall'altra; attese che Brianna ritrovasse la concentrazione, ed una volta che questo avvenne, si sfregò le mani tra loro velocemente e ne appoggiò una, la destra, sullo stomaco della bambina, con delicatezza. Prese fiato, e lasciò che dalle labbra uscisse un "la" pulito, lungo, come quello che aveva chiesto all'altra di emettere: con quella mano sullo stomaco, però, proprio com'era successo a Cappie, Brianna avrebbe potuto sentire un leggero fremito, un brivido di concentrazione passare dentro di lei come se quel suono provenisse da sé e non dalla Vice Preside: quando, più di 10 secondi più tardi, la voce di Monique si spense, la donna prese un lieve respiro prima di sussurrare qualcosa alla sua allieva, la mano ancora poggiata sul suo stomaco.
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Monique
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