Baton Rouge
Inviato: 26/11/2017, 20:28
2113年 10月 24日 (Venerdì)
Baton Rouge, Louisiana
Ore 21 Minuti 46
Baton Rouge, Louisiana
Ore 21 Minuti 46
Il rombo della moto sovrastava qualsiasi altro rumore, mentre sorpassava con perfetti slalom le macchine che correvano lungo la strada principale. Anko Minazuki era eccitata, mentre lo sguardo si abbassava solo per qualche istante sul quadrante, osservando la lancetta sfiorare sempre più pericolosamente i 160. Sapeva di essere una pazza scriteriata a correre in quel modo su una strada tanto trafficata, ma sapeva anche che la magia -sua fida alleata- le avrebbe permesso di evitare qualunque ostacolo. Non temeva per la propria vita e non temeva per la vita degli altri. Aveva il pieno controllo di sé, del veicolo che stava guidando e di quella situazione.
Era stata una vera sorpresa scoprire la presenza di un Amakura nella vita di Kurosawa Kirie. Una scoperta che Anko aveva mantenuto segreta, elaborando un piano nel momento stesso in cui aveva visto Itsuki mettere K.O. gli scagnozzi della famiglia di Kirie. Nessuno sapeva dove trovare la futura Capofamiglia ma, se la Minazuki avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto scoprirlo, convincere la MagiDottoressa a rientrare in Giappone e prendere finalmente il posto che le spettava come sua guardia del corpo. Un piano perfetto, che prevedeva momenti di spionaggio della vita di Itsuki, in attesa di trovare un indizio sull'esatta ubicazione della nuova dimora della ex Morimoto. In attesa di potersi scontrare con l'Amakura, vincere lo scontro e lavare finalmente l'onta che vedeva i Minazuki come secondi a quella famiglia di traditori privi di onore.
Amakura... Non mi sfuggirai...
Arrivata nel punto dove a breve si sarebbe materializzato l'Ignis, la Minazuki spense la moto, parcheggiandola e sistemando il casco al suo interno prima di renderla invisibile grazie al dispositivo magico installato su di essa. Sbuffò aria dalla bocca per scostare una ciocca di capelli che continuava a finirle davanti agli occhi. Una seccatura, ma in quel momento erano altro i pensieri che sfioravano la mente della giapponese.
Centro.
Sguardo serio e mise da perfetta motociclista: pantaloni, maglietta attillata con scollatura, stivali alti, giubbotto di pelle in tinta con i pantaloni e guanti a mezze dita. Al collo, la sua fidata arma, il naginata, mentre la bacchetta era nascosta all'interno della giacca. Non aveva bisogno di altro Anko per portare avanti il proprio piano. Doveva solo attendere, appollaiata sul tetto di una delle palazzine che circondavano la casa dell'uomo, in attesa della sua preda. Di quell'Amakura, che aveva osato portarle via la possibilità di diventare, finalmente, ciò a cui era stata sempre destinata.
Prima troverò Lei... E poi sarà il tuo turno.
Ti sconfiggerò e porterò il mio clan in vetta, nel posto che avrebbe sempre dovuto essere nostro...
Macerava idee di vittorie e sconfitte altrui, concentrandosi quel tanto che le bastava per assumere le sembianze di un bobtail giapponese, la sua forma Animagus. Non poteva rischiare che Itsuki la vedesse, sarebbe stato più plausibile se a non perderlo mai di vista fosse stato un gatto piuttosto curioso. Un gatto di colore grigio cenere, gli occhi scuri e le zampe posteriori piuttosto grosse, segno tipico di quella razza ma anche della Minazuki stessa. L'attesa poteva essere snervante, ma lei aveva imparato come scacciare l'impazienza grazie alla meditazione. Socchiuse gli occhi e si concentrò, ascoltando con i suoi sensi felini ogni rumore e riaprendoli solo quando l'Amakura fece la sua comparsa nel vicolo.
Il suo piano aveva ufficialmente inizio.
Aveva scoperto grazie alle sue ricerche il suo indirizzo. Scese giù per le scale antincendio quando vide l'altro muoversi, affrettandosi quel tanto che bastava per non perderlo di vista ma, al tempo stesso, muovendosi silenziosamente per non destare sospetti. La presenza di altri gatti l'avrebbe aiutata a nascondersi, anzi il vederli le fece venire in mente un'idea ancora più geniale. Itsuki aveva da poco girato l'angolo quando Anko era atterrata vicino a dei bidoni della spazzatura. Ci si tuffò dentro, rotolandosi nella spazzatura e cercando di non pensare allo schifo che stava provando in quel momento. Se doveva interpretare la parte del gatto randagio, avrebbe dovuto farlo in maniera esemplare.
Mi pagherai anche questa bastardo...
Corse a raggiungere l'Amakura, trovandolo -per fortuna- fermo all'interno di un negozio. Aveva l'aria pensierosa, a tratti triste o forse semplicemente era molto stanco. Fatto stava che, non appena lo vide uscire, Anko si nascose sotto una macchina, spostandosi di zona in zona in quel modo e ringraziando i babbani per la loro meravigliosa tecnologia. Per il momento, l'inseguimento stava procedendo più che bene, stava andando davvero a gonfie vele.
Ma... cosa fa?
Canta?
Canticchiava, un motivetto in italiano che ovviamente la Minazuki non riusciva a comprendere. Gliene fregò molto poco, a dire il vero, proseguendo con il proprio piano fino a raggiungere l'abitazione dell'Amakura. Una casa in un quartiere ricco di alberi, ma povero di auto sotto le quali nascondersi. Non le restava che arrampicarsi su uno di quelli più vicini alla dimora dell'uomo. La prese alla larga, balzando dal tetto di una macchina sopra uno dei rami più bassi e continuando a saltare poi di muretto in muretto, provando a raggiungere l'albero che si affacciava sulla casa di Itsuki. Era veloce, scattante, rapidissima, cosa che le permise di raggiungere in breve il penultimo albero prima che l'Amakura entrasse in casa. Doveva solo compiere un ultimo salto, solo uno. Si posizionò per bene, alzando il culetto peloso in aria e agitandolo, così da darsi una spinta maggiore con le gambe posteriori.
Poi... saltò.
L'aria le accarezzava il manto color cenere.
Le stelle osservavano in trepidante attesa la fine di quel salto.
Il ramo si avvicinava sempre di più, sempre di più.
Ma le sue zampe non lo raggiunsero mai.
NO! NO! NO!
STOMP
CRACK!
CRACK!
N-NYAUUUUU....
La mano! La mano! La mano!
Che male!
Era atterrata proprio sulla zampa anteriore destra, storcendosela probabilmente a causa del peso del suo corpo. Si era rigirata immediatamente sulla schiena per non pesare ancora di più, cercando di calmarsi per sopportare quel dolore. Nell'avvicendarsi di quella serie di sfortunate coincidenze, Anko si era momentaneamente dimenticata della presenza di Itsuki. Ma fu facile ricordarsene quando lo vide entrare nel suo campo visivo. Sopra di lei. Incuriosito di vederla lì stesa per terra. Mentre lei invece si trovava davvero in grossi, grossissimi guai.
N... Nyau?
Fai finta di niente, finta di niente!
Non deve capire che non sei un vero gatto.
Tentò di rialzarsi in piedi e fuggire, ma non appena mise la zampa malandata di nuovo a terra...
CRACK!
... Finì di nuovo per perdere l'equilibrio, rotolare e andare a sbattere contro un muro, rimanendo ferma lì intontita dalla capovolta improvvisa. Davvero un bel risultato per un piano studiato fin nei minimi dettagli.