Palazzo del Sultano Kalas e della Sultana Veronique
Inviato: 09/02/2016, 19:35
Palazzo Reale dei Sultani del Bahrein
09 - 09 - 2111
Mattina Inoltrata
Sala Cerimoniale
Il consueto rito per la scelta del nuovo Generale di Comando delle forze militari del Paese e del Palazzo stava per iniziare.
Erano anni che non si svolgeva, in quanto i Jakom, una volta saliti al potere, avevano messo un esponente della famiglia senza dare la minima possibilità di scelta.
Secondo il rito, chiunque volesse poteva misurarsi in una competizione a gironi, raggiungendo la vetta e confrontandosi infine con un combattente scelto dal Sultano in persone come metro di giudizio.
Kalas, per l'occasione, aveva deciso di far misurare l'ipotetico vincitore o vincitrice con Aryanne Vastnor, arrivata la sera precedente con calma, per decretarne le reali capacità.
Se infatti fosse riuscito a tenerle testa o a sconfiggerla, allora sarebbe stato insignito del titolo tanto bramato, ma non sarebbe stata una impresa semplice, anzi, Kalas pensava quasi di aver esagerato.
Aryanne, difatti, pur trovandosi in quel momento entro i primi mille al Mondo Magico ma in bassa classifica, aveva dimostrato di trovarsi idealmente molto più su, probabilmente sopra i primi 500.
Chiedere ad un guerriero di confrontarsi con una persona tra le 500 più forti esistenti sul territorio mondiale e spuntarla era una grossa spina nel fianco, ma il Tìamat voleva il meglio per il suo esercito.
Veronique ancora non si era mostrata, lo aveva informato che per la sua prima presenza pubblica e militare avrebbe dato il meglio di sé, ma difatti nessuno si preoccupava, trovandolo un ritardo giustificato.
La Vastnor, invece, al contrario, più pratica e meno attaccata a certi formalismi, specie perché doveva essere in tenuta da combattimento, era già al fianco del Sultano, osservando i vari sfidanti.
Sono arrivati in più di quattrocento.
Ma solo uno di loro avrà l'onore di misurarsi con te.
Come ti senti?
Hai fatto riscaldamento stamattina o andrai a freddo per fornire un piccolo vantaggio?
Il look di Kalas era molto formale ma occidentale, in quanto gli abiti puramente cerimoniali li indossava esclusivamente per accogliere diplomatici in visita o comunque vicini di paese.
Inoltre non portava da così tanto tempo le vesti di quella cultura che cominciare ora lo avrebbe infastidito, ma la folla lo apprezzava anche per quello, per la sua apertura mentale, oltre che per il cognome.
Tra la folla di uomini che quella mattina avrebbero preso parte agli scontri, ce n'era uno in particolare tra le prime file che aveva scelto di proposito di celare il proprio volto, indossando una specie di sciarpa nera che copriva praticamente tutto il viso lasciando scoperti soltanto gli occhi. Il tessuto della sciarpa era talmente leggero da far traspirare facilmente l'aria nelle narici quindi non sarebbe risultato un handicap.
Altro dato interessante, l'uomo in questione era a petto nudo e scolpito, con la bacchetta alla mano destra, a differenza di tutti gli altri i quali, chi più chi meno, si erano presentati con adeguate protezioni o divise in modo da ricevere il massimo aiuto e supporto possibile negli scontri a venire. Dopo un breve discorso di incoraggiamento e l'enunciazione delle regole da seguire, Kalas annunciò che non appena giunta la sua futura consorte, ella avrebbe dato il via agli scontri nominando volta per volta i nomi degli sfidanti. Dopo qualche minuto di silenzio ed attesa, la Vireau si mostrò a tutti, radiosa, splendente, esageratamente affascinante e con tutta l'intenzione di attirare l'attenzione su di sé da parte di ogni individuo maschio dotato di eterosessualità o bisessualità. Non appena la vide, Kalas si reputò l'uomo più fortunato in assoluto ad avere quella femmina tutta per sé, la sua Sultana perfetta e brillante, la più bella che la storia abbia mai visto nascere. Quando furono abbastanza vicini eseguì un baciamano a fior di pelle, come conveniva in quelle occasioni.
Estasiato dalla Vostra presenza, mia Sultana.
Disse con tono solenne e caldo, guardandola dritto negli occhi.
Notava in lei una scintilla differente: quel piccolo velo di maggiore egocentrismo rispetto al normale dato dalla corruzione appena sbocciata nel suo animo.
Ci sarebbero voluti molti mesi prima di riaverla uguale a prima, ma a Kalas non era mai dispiaciuto vezzeggiarla, quindi gli cambiava davvero poco.
Con un altro sorriso, la invitò ad affiancarlo e le consegnò la pergamena arrotolata con tutti quanti i nomi, i gironi e i combattimenti impostati a caso.
In mezzo alla lista, c'era ovviamente l'assenza del nome dell'individuo sconosciuto che aveva semplicemente utilizzato lo pseudonimo di "Thuban", stella polare della costellazione del Drago.
Ansioso di concludere presto quel rito in quanto necessitava in breve tempo di un fiero Generale di Comando, Kalas diede il permesso a Veronique di dire le due parole di accompagnamento tipiche della cerimonia (la Sultana, o comunque la futura tale, spronava tutti i combattenti a dare il meglio di loro e ad essere leali, caparbi e non arrendersi facilmente) per poi dare l'ordine di disporsi nelle varie file in attesa di essere chiamati ognuno alla lotta. C'era tantissima adrenalina nell'aria ed infatti, non appena le sfide iniziarono, si cominciarono a delineare da subito i possibili vincitori, persone che si contavano sulle dita delle mani.
Alcuni erano rozzi, altri eleganti, altri tattici, altri arroganti, ma nessuno forniva uno stile di combattimento effettivamente proprio e possibilmente imprevedibile... Tutti tranne...
Sta incuriosendo anche a te, non è vero?
Chiese a bassa voce Kalas ad Aryanne, osservando Thuban che finiva il suo incontro per l'ennesima volta con un tempo esiguo, entro un minuto.
Ha una tecnica di lotta magica e fisica che non mi è nuova, anche se non riesco a ricordare esattamente dove l'ho vista.
Ogni qual volta Thuban finiva uno scontro, di riflesso guardava sia il Sultano, sia la sua futura consorte ed infine la Vastnor, sulla quale si soffermava poco di più, come a volerla sfidare con gli occhi.
Trascorsero in tutto circa quattro ore, all'interno delle quali restarono appena in sedici, tutti i più forti, tutti i migliori, coloro che avevano dimostrato di poter davvero essere capace di difendere il Sultanato.
Tra tutti loro però ce n'era uno più meritevole di tutti, il più forte, il migliore in assoluto, colui che avrebbe combattuto strenuamente contro Aryanne per dimostrare la sua vera forza, il suo vero potere.
Iniziarono quindi gli ottavi di finale e ogni combattimento durò parecchio, senza esclusione di colpi. Un vero spettacolo. Kalas osservava tutti quanti e si rendeva conto dell'anima indomita presente in ognuno di loro, lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Veronique giusto per cercare di capire cosa le stesse passando per la testa, se avesse individuato qualcuno in particolare per il quale stesse facendo il tifo.
Arrivati ai quarti, e di seguito alle semifinali, restarono soltanto quattro combattenti ed ovviamente in mezzo a loro c'era sempre Thuban, il misterioso lottatore dallo stile particolare e sconosciuto.
Il Sultano allora si abbassò sulla sua donna, sussurrandole all'orecchio, giusto per scambiare due parole prima di dare il via all'ultima parte di quello scontro epocale.
Pronostici, mia Sultana?
Volete fare qualche scommessa?
Le doveva dare del "Voi" forzatamente in quelle occasioni, ma comunque sapeva quanto le piacessero parecchio quei convenevoli.
In concomitanza con quelle parole, si conclusero anche le semifinali, decretando come due finalisti Thuban ed un altro combattente davvero molto valido che però sembrava esageratamente stanco.
Aveva il fiato corto ed era estremamente sudato, così tanto da far pensare ad un collasso da un momento all'altro, in parole povere non possedeva affatto le energie per svolgere lo scontro pre-Aryanne.
Kalas quindi, a malincuore, pur elargendo nei suoi confronti parole molto belle e sinceramente colpite dalla bravura dimostrata, decise di escluderlo dalla sfida, facendo vincere a tavolino l'incappucciato.
Sei pronta?
Quando vuoi puoi recarti al centro della pedana.
Mi raccomando, è importante per me che tu dia fondo a tutte le tue risorse.
Non risparmiarti, non mi serve che lui vinca per forza, mi serve vedere nel caso per quanto sappia resisterti.
Detto questo alla Vastnor, le diede il via libera per andare di fronte al proprio sfidante che, apparentemente non fresco come una rosa ma quasi, si mise in posizione da combattimento.
La bacchetta stretta alla mano, le gambe pronte allo scatto e il braccio sinistro in tensione con il pugno chiuso per colpire anche fisicamente la propria avversaria.
I muscoli gonfi del petto, con appena qualche livido che però non sembravano averlo compromesso più di tanto: era allenato, era forte, aveva molta esperienza, su quello non c'erano affatto dubbi.
Trascorsero pochissimi secondi, poi, un gong diede il via all'ultima sfida, all'ultimo combattimento. Thuban scattò in avanti con la velocità del suono, non sembrava avere intenzione di perdere.
09 - 09 - 2111
Mattina Inoltrata
Sala Cerimoniale
Il consueto rito per la scelta del nuovo Generale di Comando delle forze militari del Paese e del Palazzo stava per iniziare.
Erano anni che non si svolgeva, in quanto i Jakom, una volta saliti al potere, avevano messo un esponente della famiglia senza dare la minima possibilità di scelta.
Secondo il rito, chiunque volesse poteva misurarsi in una competizione a gironi, raggiungendo la vetta e confrontandosi infine con un combattente scelto dal Sultano in persone come metro di giudizio.
Kalas, per l'occasione, aveva deciso di far misurare l'ipotetico vincitore o vincitrice con Aryanne Vastnor, arrivata la sera precedente con calma, per decretarne le reali capacità.
Se infatti fosse riuscito a tenerle testa o a sconfiggerla, allora sarebbe stato insignito del titolo tanto bramato, ma non sarebbe stata una impresa semplice, anzi, Kalas pensava quasi di aver esagerato.
Aryanne, difatti, pur trovandosi in quel momento entro i primi mille al Mondo Magico ma in bassa classifica, aveva dimostrato di trovarsi idealmente molto più su, probabilmente sopra i primi 500.
Chiedere ad un guerriero di confrontarsi con una persona tra le 500 più forti esistenti sul territorio mondiale e spuntarla era una grossa spina nel fianco, ma il Tìamat voleva il meglio per il suo esercito.
Veronique ancora non si era mostrata, lo aveva informato che per la sua prima presenza pubblica e militare avrebbe dato il meglio di sé, ma difatti nessuno si preoccupava, trovandolo un ritardo giustificato.
La Vastnor, invece, al contrario, più pratica e meno attaccata a certi formalismi, specie perché doveva essere in tenuta da combattimento, era già al fianco del Sultano, osservando i vari sfidanti.
Sono arrivati in più di quattrocento.
Ma solo uno di loro avrà l'onore di misurarsi con te.
Come ti senti?
Hai fatto riscaldamento stamattina o andrai a freddo per fornire un piccolo vantaggio?
Il look di Kalas era molto formale ma occidentale, in quanto gli abiti puramente cerimoniali li indossava esclusivamente per accogliere diplomatici in visita o comunque vicini di paese.
Inoltre non portava da così tanto tempo le vesti di quella cultura che cominciare ora lo avrebbe infastidito, ma la folla lo apprezzava anche per quello, per la sua apertura mentale, oltre che per il cognome.
Tra la folla di uomini che quella mattina avrebbero preso parte agli scontri, ce n'era uno in particolare tra le prime file che aveva scelto di proposito di celare il proprio volto, indossando una specie di sciarpa nera che copriva praticamente tutto il viso lasciando scoperti soltanto gli occhi. Il tessuto della sciarpa era talmente leggero da far traspirare facilmente l'aria nelle narici quindi non sarebbe risultato un handicap.
Altro dato interessante, l'uomo in questione era a petto nudo e scolpito, con la bacchetta alla mano destra, a differenza di tutti gli altri i quali, chi più chi meno, si erano presentati con adeguate protezioni o divise in modo da ricevere il massimo aiuto e supporto possibile negli scontri a venire. Dopo un breve discorso di incoraggiamento e l'enunciazione delle regole da seguire, Kalas annunciò che non appena giunta la sua futura consorte, ella avrebbe dato il via agli scontri nominando volta per volta i nomi degli sfidanti. Dopo qualche minuto di silenzio ed attesa, la Vireau si mostrò a tutti, radiosa, splendente, esageratamente affascinante e con tutta l'intenzione di attirare l'attenzione su di sé da parte di ogni individuo maschio dotato di eterosessualità o bisessualità. Non appena la vide, Kalas si reputò l'uomo più fortunato in assoluto ad avere quella femmina tutta per sé, la sua Sultana perfetta e brillante, la più bella che la storia abbia mai visto nascere. Quando furono abbastanza vicini eseguì un baciamano a fior di pelle, come conveniva in quelle occasioni.
Estasiato dalla Vostra presenza, mia Sultana.
Disse con tono solenne e caldo, guardandola dritto negli occhi.
Notava in lei una scintilla differente: quel piccolo velo di maggiore egocentrismo rispetto al normale dato dalla corruzione appena sbocciata nel suo animo.
Ci sarebbero voluti molti mesi prima di riaverla uguale a prima, ma a Kalas non era mai dispiaciuto vezzeggiarla, quindi gli cambiava davvero poco.
Con un altro sorriso, la invitò ad affiancarlo e le consegnò la pergamena arrotolata con tutti quanti i nomi, i gironi e i combattimenti impostati a caso.
In mezzo alla lista, c'era ovviamente l'assenza del nome dell'individuo sconosciuto che aveva semplicemente utilizzato lo pseudonimo di "Thuban", stella polare della costellazione del Drago.
Ansioso di concludere presto quel rito in quanto necessitava in breve tempo di un fiero Generale di Comando, Kalas diede il permesso a Veronique di dire le due parole di accompagnamento tipiche della cerimonia (la Sultana, o comunque la futura tale, spronava tutti i combattenti a dare il meglio di loro e ad essere leali, caparbi e non arrendersi facilmente) per poi dare l'ordine di disporsi nelle varie file in attesa di essere chiamati ognuno alla lotta. C'era tantissima adrenalina nell'aria ed infatti, non appena le sfide iniziarono, si cominciarono a delineare da subito i possibili vincitori, persone che si contavano sulle dita delle mani.
Alcuni erano rozzi, altri eleganti, altri tattici, altri arroganti, ma nessuno forniva uno stile di combattimento effettivamente proprio e possibilmente imprevedibile... Tutti tranne...
Sta incuriosendo anche a te, non è vero?
Chiese a bassa voce Kalas ad Aryanne, osservando Thuban che finiva il suo incontro per l'ennesima volta con un tempo esiguo, entro un minuto.
Ha una tecnica di lotta magica e fisica che non mi è nuova, anche se non riesco a ricordare esattamente dove l'ho vista.
Ogni qual volta Thuban finiva uno scontro, di riflesso guardava sia il Sultano, sia la sua futura consorte ed infine la Vastnor, sulla quale si soffermava poco di più, come a volerla sfidare con gli occhi.
Trascorsero in tutto circa quattro ore, all'interno delle quali restarono appena in sedici, tutti i più forti, tutti i migliori, coloro che avevano dimostrato di poter davvero essere capace di difendere il Sultanato.
Tra tutti loro però ce n'era uno più meritevole di tutti, il più forte, il migliore in assoluto, colui che avrebbe combattuto strenuamente contro Aryanne per dimostrare la sua vera forza, il suo vero potere.
Iniziarono quindi gli ottavi di finale e ogni combattimento durò parecchio, senza esclusione di colpi. Un vero spettacolo. Kalas osservava tutti quanti e si rendeva conto dell'anima indomita presente in ognuno di loro, lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Veronique giusto per cercare di capire cosa le stesse passando per la testa, se avesse individuato qualcuno in particolare per il quale stesse facendo il tifo.
Arrivati ai quarti, e di seguito alle semifinali, restarono soltanto quattro combattenti ed ovviamente in mezzo a loro c'era sempre Thuban, il misterioso lottatore dallo stile particolare e sconosciuto.
Il Sultano allora si abbassò sulla sua donna, sussurrandole all'orecchio, giusto per scambiare due parole prima di dare il via all'ultima parte di quello scontro epocale.
Pronostici, mia Sultana?
Volete fare qualche scommessa?
Le doveva dare del "Voi" forzatamente in quelle occasioni, ma comunque sapeva quanto le piacessero parecchio quei convenevoli.
In concomitanza con quelle parole, si conclusero anche le semifinali, decretando come due finalisti Thuban ed un altro combattente davvero molto valido che però sembrava esageratamente stanco.
Aveva il fiato corto ed era estremamente sudato, così tanto da far pensare ad un collasso da un momento all'altro, in parole povere non possedeva affatto le energie per svolgere lo scontro pre-Aryanne.
Kalas quindi, a malincuore, pur elargendo nei suoi confronti parole molto belle e sinceramente colpite dalla bravura dimostrata, decise di escluderlo dalla sfida, facendo vincere a tavolino l'incappucciato.
Sei pronta?
Quando vuoi puoi recarti al centro della pedana.
Mi raccomando, è importante per me che tu dia fondo a tutte le tue risorse.
Non risparmiarti, non mi serve che lui vinca per forza, mi serve vedere nel caso per quanto sappia resisterti.
Detto questo alla Vastnor, le diede il via libera per andare di fronte al proprio sfidante che, apparentemente non fresco come una rosa ma quasi, si mise in posizione da combattimento.
La bacchetta stretta alla mano, le gambe pronte allo scatto e il braccio sinistro in tensione con il pugno chiuso per colpire anche fisicamente la propria avversaria.
I muscoli gonfi del petto, con appena qualche livido che però non sembravano averlo compromesso più di tanto: era allenato, era forte, aveva molta esperienza, su quello non c'erano affatto dubbi.
Trascorsero pochissimi secondi, poi, un gong diede il via all'ultima sfida, all'ultimo combattimento. Thuban scattò in avanti con la velocità del suono, non sembrava avere intenzione di perdere.