Un Dragargenteo; un piccolo Dragargenteo. Luke Fantoman si era sottoposto allo Smistamento ed era risultato un Dragargenteo, per il suo forte spirito competitivo; peccato, che se non fosse stato per il fatto che i primini non avessero il permesso di far parte di una squadra di Quidditch a quell'ora avrebbe già fatto richiesta per sottoporsi un provino. Era entusiasta di tutto fino a quel momento: il Castello era fantastico, almeno l'interno, l'esterno era ancora un punto interrogativo, poiché non vi era stato modo finora di andarci, aveva voluto soffermarsi di più sul pezzo grosso, in modo da acquisire un certo orientamento. Ma ora non vedeva l'ora di assaporare l'aria aperta, il chiuso lo aveva leggermente annoiato. Voleva iniziare proprio da quell'albero misterioso che pochi giorni prima passando per i corridoi aveva visto schioccare come fruste i rami intersecati, come per magia, oppure se l'era sognato.
E così si era diretto a passo normale verso la radura, e piano la scendeva, e questa lo guidava vicino il vecchio platano.
Era davvero vecchio, a primo impatto, forse secolare, chissà quante ne aveva viste quell'albero. Dopo aver gettato uno sguardo all'albero la sua attenzione si rivolse a due figure quasi a distanza di sicurezza dalla pianta, due ragazzini, di cui seppe collocare l'appartenenza della Casata attraverso il colore dell'orlo del mantello.
La prima, una piccola ragazzina Grifondoro, molto carina, dai caratteri somatici cinesi, o giapponesi, non era abile nel distinguerli; l'altro era un giovane Corvonero, a primo impatto molto simpatico; entrambi sembravano primini come lui, o forse potevano avere un anno in più tuttavia il suo istinto lo incitava ad avvicinarsi, magari per scambiare due chiacchiere, e per iniziare ad avere rapporti con qualcuno nel Castello: sarebbe stato bello poter avere qualcuno da incontrare il pomeriggio e con il quale spassarsi per giornate intere. Quello, comunque, veniva in secondo piano. Dopo pochi istanti di incertezza si avvicinò ai due...
H-hi! C'è volevo dire... ehm... ciao!A volte dimenticava di essere in Gran Bretagna, ma la sua domestica le aveva insegnato così bene l'italiano che oramai era un frequenza parlarlo.
Scusatemi, è che parlo spesso l'italiano! Comunque io sono Luke, è un piacere conoscervi!Si sentiva a disagio, ma era sicuro che quello stato sarebbe svanito parlando con i due nuovi conoscenti.