Re: Uffici

Inviato:
21/03/2016, 0:02
da Alexis
La prego, signorina Parker, vada avanti, si spieghi meglio.
Dopo aver sentito le risposte di Xylia e Cecilia si era sentita molto stupida - ingenua e forse troppo sognatrice - nel pronunciare quelli che erano i suoi obiettivi futuri, temendo di passare per la ragazzina che non sa essere concreta, a differenza della migliore amica e della Consorella Acuan; i due uomini sembravano però di tutt'altro avviso, trovando la sua risposta ugualmente interessante come le altre, per questo, con diversi tentennamenti, la Parker completò il proprio dire, forse spazientendo un poco il dottor Cox che di virtù ne aveva tante... ma non quella della pazienza.
Ce l'abbiamo fatta, eh A.P.?
Le faceva sempre un gran piacere quando la chiamava col suo soprannome, le ricordava i "bei tempi" in cui lavorava per lui, anche se alla fine tornare piccola le aveva permesso di studiare all'A.G.E.R., e dunque di renderla ancora più competitiva nel mondo del lavoro.
Meno esitazioni per cortesia, il mio tempo non è d'oro, ma di platino.
M-Mi scusi dottor Cox...
Vado prima io o prima lei?
Ci mancherebbe, prima lei, dottor Cox.
Bene.
Allora signorine, statemi bene a sentire.
Come sapete qualche mese fa la Contessa di Andorra è stata qui in visita, più precisamente nel mese di Agosto.
Tutti sapevano che il mio incontro con lei era per definire il quantitativo di alcuni fondi per la Ricerca e per lo Studio, ma in realtà non è stato esattamente questo l'argomento di conversazione.
La Contessa, parlando anche a nome del Principe e suo futuro marito, tanto non siamo qui per commentare le scelte giuste o sbagliate del prossimo quindi cortesemente nessuna smorfia di disapprovazione...
Aveva riflettuto molto su quanto accaduto tra i reali di Andorra, non certo per volerli giudicare né altro, ma per capire quale fosse il proprio punto di vista in merito alla questione: alla fine si era detta che fino a che le loro scelte non limitavano la libertà altrui né danneggiavano qualcuno, ognuno aveva il diritto di fare della propria vita ciò che più credeva.
... Bene, come dicevo, parlando anche a nome del Principe mi ha fatto presente un territorio completamente libero vicino alla Capitale.
Su questo territorio i due Nobili sarebbero intenzionati a costruire una grossa struttura di Ricerca Scientifica al fine di incrementare il prestigio del loro paese.
In base al budget stimato, qualora anche io, il dottor Hobbes e il dottor Lambert partecipassimo alle spese, potrebbe trattarsi del Laboratorio più avanzato di tutta l'Europa Magica.
Lei, a bocca aperta ed occhi spalancati, ci rimase proprio, perché quella era una notizia fantastica: intanto in Europa si sarebbe potuta vantare una struttura competitiva ancor più che il Centro di Ricerca di Cox - cosa che lei non credeva possibile - ma soprattutto... come si poteva non pensare alla quantità immane di persone, scienziati, ricercatori ed assistenti, che vi avrebbe lavorato? Così tante menti brillanti tutte insieme, in un posto nuovo, con un futuro tutto da scrivere, era una notizia incredibile!
Sorrise, infatti, felice per Andorra e per la scienza in generale, cercando però ancora di capire dove tutto quel discorso volesse andare a parare.
Ora... I lavori cominceranno col nuovo anno e si esauriranno più o meno a metà del 2113.
Fino ad allora, una precisa ala del mio Laboratorio, attualmente vuota e in disuso, verrà messa a disposizione di un team polivalente e poliscientifico come luogo di addestramento al lavoro.
Tutti coloro che entreranno in quell'ala saranno tutti giovanissimi scienziati o studenti di questa Accademia intenzionati ad essere un giorno il corpo di ricerca di questo nuovo Centro nel Principato di Andorra.
Stiamo selezionando un gruppo di lancio di soli 800 individui e vi abbiamo reputate idonee a far parte del progetto.
La prima cosa che fece, fu cercare la mano della migliore amica - fregandosene di poter sembrare infantile - per stringerla; la seconda cosa che fece fu sorridere, un sorriso radioso, raggiante, di quelli in grado d'illuminare una stanza per la sua intensità. E la terza cosa che fece fu ricacciare indietro le lacrime che si erano formate agli angoli degli occhi, rendendoli lucidi.
Quello era il momento più bello della sua carriera, la ricompensa non solo per i sacrifici fatti, ma anche per l'essere sempre stata concentrata sul proprio obiettivo: ad Hogwarts la prendevano tutti in giro, dandole della secchiona, dicendole che non sapeva divertirsi e che pensava solo allo studio... ma era stato proprio quel focalizzarsi su ciò che voleva fare della sua vita, sul suo amore per la scienza e la conoscenza, a portarla lì, in quel momento, a farla considerare idonea a questo tipo di progetto da due persone tanto competenti quanto Cox ed Hobbes.
Era felice, così tanto da non riuscire a contenersi: una piccola lacrima volò lungo la guancia fino al momento e poi giù, sul pavimento, mostrando la sensibilità della Parker che, si sperava, non fosse considerata come una debolezza, perché per lei quello era il modo più consono per gioire di una notizia che le stava facendo scoppiare il cuore di felicità.
Credo di poter parlare a nome di tutte, anche se poi lascerò che le mie Consorelle si esprimano in prima persona, nel dire che l'essere state scelte per un progetto del genere sia un grandissimo onore, di cui poter andare fiere fin da ora.
È proprio così.
Credevo che incontrare il dottor Hobbes di persona potesse essere già il massimo dell'onore ma questo devo ammettere che supera tutte le mie aspettative...
Con tutto il rispetto per lei dottor Hobbes, non volevo dire che è da meno di questa splendida notizia, ma solo che un'opportunità simile non credevo mi sarebbe mai capitata tanto presto...
Lei, a differenza delle altre due, non disse niente: non perché non avesse nulla da dire, ma perché ancora non era in grado di parlare, troppo stordita da quanto appena accaduto, da quanto appena sentito; ancora non ci credeva, pensava fosse tutto un sogno, un sogno assurdo ma bellissimo, più di tutti gli altri fatti nella propria vita.
Per quanto mi riguarda non posso che essere curiosa, ora, di saperne di più: di cosa si occuperebbe questo team poliscientifico? Quali mansioni avrebbe ciascuna di noi? So che forse vi sembrerò impaziente, ma è una notizia tanto inaspettata e sorprendente che non riesco proprio a farne a meno.
Se posso permettermi, vorrei fare anche io una domanda.
Io ed Alexis abbiamo appena iniziato la nostra seconda specialistica, ma se decidessimo di accettare questo significa che noi dovremmo abbandonare gli studi qui all'A.G.E.R.?
Quelle parole riuscirono a risvegliarla dal suo rincoglionimento momentaneo, portandola a sbattere gli occhi e a fissare Cox preoccupata: era un'opportunità unica, quella, ma non avrebbe abbandonato per nulla al mondo gli studi all'A.G.E.R., non dopo essersi guadagnati tanto faticosamente. Questo, però, le permise di capire che doveva per forza dire qualcosa, non poteva certo fare la figura della bambola scema di fronte a Cox e ad Hobbes.
Io vorrei solo... ringraziarvi per questa opportunità.
È più di quanto avrei mai osato sperare per la mia carriera, è un riconoscimento che solo di suo già mi scalda il cuore e mi fa capire di amare ancora di più questo mondo e ciò che ne consegue. - breve pausa - Però ci tengo anche a precisare che se effettivamente fossimo costrette a rinunciare o a rallentare i nostri studi... io non credo che me la sentirei di partecipare a questo progetto, anche se so che spesso lo studio migliore è quello in prima persona, sul campo.
Si stava dando la zappa sui piedi da sola? Probabilmente, ma voleva seguire il cuore - anche sbagliando - e l'Elemento dentro di sé che la influenzava, rendendola più incline alla riflessione e allo studio teorico, avendo ora la possibilità di approfondirlo a dovere, prima che quello pratico.
Ma studiare qui mi sta permettendo di crescere e diventare non solo una scienziata migliore, ma anche una persona migliore... e non mi sento pronta per rinunciare a tutto questo.
Certo, Alexis aveva studiato di più delle altre, essendo ringiovanita anzitempo, ma se anche in passato, magari prima dei vari Master, le avessero proposto di lavorare direttamente per Cox, anche allora avrebbe rinunciato, perché non si sarebbe sentita pronta per una responsabilità del genere; le specializzazioni che stava seguendo all'A.G.E.R. le sarebbero servite per diventare una scienziata più completa e più capace, dunque, di dare il proprio contributo nel corso di una ricerca, dello sviluppo di un progetto. Che senso avrebbe avuto accettare, dire di sì, arrivare sul posto e rendersi conto di essere un passo indietro ai colleghi? Si sarebbe sentita stupida e anche un perso per gli altri, e non lo poteva proprio accettare.