Ω March, 3 • h 10:30 • Meeting: Procedura di alterazione alchemica dei minerali magici applicata alla MagiTecnologia sperimentale Ω
Dottoressa Montgomery!
Dottoressa, piacere di conoscerla!
Era sempre così: quasi scontato, in realtà, dal momento in cui un suo ritratto si trovava nella Hall of Fame dell'A.G.E.R., insieme a quello di altri otto studenti che, nel corso degli anni, si erano come lei distinti per meriti accademici.
L'Acuan andava piuttosto fiera di quel risultato, le piaceva farsi notare... e si vedeva.
Sorrise a chiunque le rivolgesse un saluto, cordiale all'apparenza tanto quanto fosse distaccata in realtà: tornare all'A.G.E.R. era sempre un piacere, specie se passando trovava il modo di rivolgere un'occhiata maliziosa al più grande dei fratelli Ravnick, il caro Haytham, col quale sotto le coperte aveva fatto -non a caso- scintille. Sarebbe stato Jasper a trattare il meeting del giorno, un incontro che un'esperta di MagiTecnologia qual era lei non avrebbe mai potuto mancare.
Era vestita in modo professionale, come sempre: un tailleur nero con pantaloni a sigaretta, scarpe col tacco, una maglia verde a maniche lunghe con la giacca nera sopra, una collana vistosa -le piacevano moltissimo gli accessori con del carattere, rispecchiavano pienamente la forza del proprio. Con sé, come sempre, una borsa altrettanto professionale nella quale inserire blocchi per appunti, penne e, naturalmente, il suo fidato MagiComputer, frutto del proprio lavoro e di quello di alcuni tecnici esperti del team Croft, che l'avevano aiutata a realizzare quel gioiellino di tecnologia babbana e magia avanzata.
Prese posto nella poltrona al centro della prima fila, il posto migliore di tutti chiaramente: non c'era ancora nessuno, nemmeno Jasper, ma la cosa non la disturbava affatto.
Accavallò le gambe, spostandosi i capelli dal viso, e tirò fuori dalla borsa il pc, posizionandolo sul tavolino pieghevole in dotazione alla poltroncina ed accendendolo: dal punto in cui era seduta poteva osservare tutti coloro che entravano. La maggior parte dei presenti non rientrava nel giro di conoscenze della Montgomery, mentre qualcuno lo ricordava vagamente: non aveva mai perso troppo tempo a stringere amicizie durante i suoi quattro anni e mezzo all'A.G.E.R., trovando molto più saggio concentrarsi sullo studio visto che quello, alla fine, l'avrebbe portata dove voleva -e che per diventare amica di qualcuno c'era sempre tempo.
Non appena Jasper fece il suo ingresso nell'aula, lo sguardo dell'Acuan si fece molto più concentrato e, aperto un nuovo documento sul computer, le dita cominciarono a volare sulla tastiera alla prima sillaba da lui pronunciata: era diventata talmente brava e veloce nello scrivere a pc che non aveva nemmeno bisogno di abbassare lo sguardo né sulla tastiera, né sullo schermo -almeno per assicurarsi di non aver compiuto qualche errore di ortografia. Una padronanza tale non si acquisiva certo per miracolo, e le dita di Xylia potevano testimoniarlo, essendo state allenate fino a non sentirle formicolare in modo dolorosissimo.
Ma quando voleva una cosa, la donna se la prendeva.
Il Ravnick ha fatto il pieno anche questa volta...
E bravo Jasper.
Un altro vantaggio dell'allenarsi costantemente -a livello fisico (scrivere sulla tastiera di un pc, rimanere sveglia/in piedi per più tempo possibile) che mentale (costringere la propria mente a lavorare ininterrottamente per ore e a superare ogni volta ostacoli dettati dall'inesperienza, l'ignoranza e la fatica)- era l'aver appreso l'abilità del multitasking, che le permetteva di prendere appunti, ascoltare l'oratore e divagare coi pensieri contemporaneamente.
Chissà se riuscirò a convincere Haytham a prendere un caffè insieme, prima di tornare a lavoro...
Suo fratello diventa sempre più affascinante ogni volta che lo incontro, sarà una mia sensazione?
L'essere civettuola era una dote sviluppatasi nel tempo, in modo lento e quasi impercettibile: se la consapevolezza della propria bellezza in quanto donna era sbocciata giorno dopo giorno, permettendole di affinare le proprie doti ammaliatrici al fine di ottenere ciò che voleva -poiché spesso, purtroppo, usare le arti femminili eliminava molti ostacoli sul proprio cammino- la capacità di civettare, di mostrarsi a volte volutamente superficiale, era nata dal nulla in un secondo, e si era accresciuta altrettanto velocemente.
Queste affermazioni sono incredibili, non avrei mai immaginato di poter scomporre il mithril in così tanti modi diversi... e i suoi utilizzi sono tanto molteplici quanto interessanti!
Non si perdeva una sillaba di quanto pronunciato da Jasper, anche se con la mente spaziava da ciò che avrebbe fatto di lì a qualche ora ai propri progetti per il weekend: aveva un paio di teorie da affinare prima di presentarle alle sorelle Croft, ma non ci avrebbe messo molto.
Per sua fortuna, Brittany e Lara avevano compreso da tempo l'inutilità del farle pressioni, poiché la Montgomery aveva la singolare tendenza a mettersi fretta da sola, al fine di concludere tutto nei tempi stabiliti... e spesso anche prima dello scadere di questi ultimi.
Quel ragazzo... uhm, mi sembra di conoscerlo.
Forse abbiamo studiato insieme?
Si domandò ad un certo punto Xylia mentre vagava con lo sguardo sui partecipanti del meeting e le mani, intanto, danzavano con sicurezza sulla tastiera del computer, come se fosse la cosa più naturale del mondo: il giovane uomo su cui aveva posato gli occhi era affascinante e concentrato -come la maggior parte dei presenti- ma la donna non riuscì a ricollegarlo a nessuna conoscenza del passato, forse per il suo -già citato- scarso interesse in materia di relazioni sociali.
Dovrò chiedere a Jasper un colloquio privato, nei prossimi giorni.
Ci sono troppi passaggi che vorrei approfondire, ed è evidente che manchi il tempo per farlo.
Schioccò la lingua sul palato, non infastidita ma concentrata, mentre il più giovane dei Ravnick si apprestava a concludere il proprio intervento: due ore erano trascorse in un battito di ciglia, eppure il fiume di parole riportato sul file del proprio computer non poteva mentire.
Lo salvò e poi ne fece una copia, annuendo tra sé con espressione soddisfatta: si appoggiò allo schienale della poltroncina, chiuse il computer e lo ripose nella borsa, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a Jasper con un sorriso leggero.
Jasper, devo farti le mie congratulazioni.
È stato uno dei meeting più interessanti a cui abbia mai partecipato. Pensi che avremo il tempo per un caffè, la prossima settimana?
Gli domandò con aria decisa, quella di chi sembrava non avere alcuna intenzione di ascoltare ed accettare un no come risposta.
Non escludo di avere diversi impegni almeno per il prossimo mese, Xylia, mi dispiace, però se mi fai avere le tue disponibilità da qui a 15 giorni, posso prometterti di ritagliare un'ora per incontrarci.
Molto bene, ti manderò un gufo al più presto.
Ti auguro una buona giornata, ed ancora complimenti!
Gli fece anche un occhiolino complice, dandogli poi le spalle per avviarsi fuori dall'aula designata per il meeting: camminò per i corridoio a testa alta e passo sicuro, ricordando i tempi in cui quegli stessi luoghi rappresentavano per lei una sorta di casa, un luogo magico dove apprendere quanto più possibile, e a cui tornava sempre molto volentieri.
Mentre percorreva i corridoi che l'avrebbero portata verso l'uscita, colse la figura di Haytham in una delle aule, intento a fare lezione, e sorrise; non avrebbero preso un caffè insieme, quel giorno, ma non era grave.
Se l'avesse davvero voluto, alla fine l'avrebbe spuntata... ne era certa.