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da Haytham » 29/04/2015, 22:28
15/02/2110 Sala Mensa dell'A.G.E.R. Groenlandia Ora della Pausa Pranzo
Era da un po' che non metteva piede lì dentro. Era da un po' che non era più uno studente. Era da un po' che non mangiava la sensazionale insalata di polipo dell'A.G.E.R. Il tempo cambiava tante cose, ma non certo l'atmosfera che si respirava fra quelle grandi e possenti mura di conoscenza. Camicia a quadretti bianca e verde speranza e jeans bianco con scarponcini da trekking, mise inusuale per un allievo dell'Accademia. Però lui non era affatto un allievo, anzi, era molto, molto di più, peccato che nessuno ancora lo sapesse. Avanzò in mezzo alla gente, cogliendo lo sguardo di qualche ragazza che lo notava e di qualche fidanzato che gli imbruttiva. Posando il vassoio davanti al self service, si prese una ciotola di ceramica, riempiendola di insalata di polipo, tanta insalata di polipo. Assieme, una bruschetta con pomodorini di stagione e olio vergine di oliva. A completare il tutto una bottiglietta d'acqua frizzante. Diede alla signora in cassa il tesserino come docente, suscitando in lei un po' di perplessità, ma dovette accettarlo, essendo impossibile che girassero dei falsi. Le voci si ammassavano l'una sull'altra, chiacchiere di ogni tipo, da quelle più frivole alle teorie più strampalate. In mezzo a tutto quel trambusto, Haytham individuò un paio di ragazze decisamente niente male intente a parlare del più e del meno, per quanto la sua attenzione venne catturata non dalle loro fattezze quanto da una frase che lo indusse in un sorriso divertito e sorpreso.
Ma guarda che sporcacciona! Allora vuoi che ti tratti come una schiava! Roba da sadomaso eh? Riflettendoci, non dovrebbe essere neanche troppo male...
Due future scienziate a parlare di sadomaso? Due future scienziate a parlare di sesso estremo? Ok, non è che fosse una novità tanto assurda, ma non gli era mai capitato di sentire certi dialoghi così all'aria aperta. Audaci, senza ombra di dubbio, e possibilmente anche simpatiche. Si notava che fossero amiche strette o qualcosa di simile. Nella borsa a tracolla della mora c'erano un sacco di quaderni di appunti e un bel po' di libri, ma quanti corsi seguiva? L'altra invece teneva vicino una valigetta solitamente usata per portare i computer portatili babbani, com'era possibile che funzionasse? Doveva correggersi: l'A.G.E.R. cambiava piuttosto repentinamente da una visita all'altra, atmosfere e contorno annesso. Forse da una parte era meglio così: chissà se quelle due le avrebbe viste al suo corso. Beh, visto e considerato che si trovava lì vicino, perché non chiedere? Mentre stavano facendo una piccola pausa bevendo acqua e mangiando, evitando di parlare a bocca piena, Haytham si intromise un attimo, rimanendo in piedi e mostrandosi alla coppia di ventenni, sorridendo prima all'una e poi all'altra, tranquillo.
Scusate, posso farvi una domanda? Qualcuna di voi seguirà il corso di MagiArcheologia che partirà a Giugno? Nel caso, sapete quali saranno gli orari di lezione?
Non ebbe alcuna fretta nell'aspettare la risposta, osservando con celato interesse sia l'una che l'altra: antipodi, mora e bionda, occhiali e non. Entrambe possibili salutiste, a giudicare da quello che stavano mangiando, ma non era una novità, almeno quella, all'interno dell'Accademia. L'A.G.E.R. cominciava a pullulare di tanti begli esemplari femminili, meglio fare rapporto al fratello Jasper quanto prima, doveva ammogliarlo!
Vi ringrazio infinitamente... Ah, se vi capita, provate il polipo, è squisito!
Rivolgendo un ultimo sorriso a tutte e due, Haytham si allontanò da quella zona, spostandosi verso un tavolo libero ed isolato. Lì avrebbe potuto consumare il proprio pasto in santa pace e nel frattempo pensare a tutti i prossimi siti da esplorare e controllare. Il prossimo step organizzato era la Siria. Non sapeva esattamente il perché, ma aveva un ottimo presentimento nei confronti di quel luogo.
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da Alexis » 30/04/2015, 21:35
No, mai! Ci sono stati degli imbecilli che ci hanno provato, ma non stavano certo parlando con una sprovveduta: ero più intelligente di loro, non mi sarei mai lasciata abbindolare dai loro patetici tentativi di farmi innamorare e poi scaricarmi, solo per il gusto di ridere di me.
Ehm...
...Va bene, messa in questo modo sembra che ti stia dando della stupida perchè ti sei fatta abbindolare dal tuo ex, ma non era quello che intendevo dire te lo giuro! E' solo che farmi prendere in giro in questo modo perchè una persona vuole approfittarsi di me facendomi perdere la testa, mi farebbe sentire una stupida e so che non riuscirei a sopportarlo.
In realtà non è andata esattamente così. - buffo che si sentisse in qualche modo in dovere di difendere Typhon, eppure le venne spontaneo farlo, con una naturalezza tale da farle quasi paura - Siamo stati felici insieme, per molto tempo: credevo fosse quello giusto, e penso lo credesse anche lui. Ma io ero presa dallo studio, dall'idea di fare carriera, tutte le mie energie erano concentrate sul potermi far valere almeno un po' nel settore della ricerca sperimentale, e... non lo so, ci siamo allontanati; se a questo ci aggiungi il fatto che non facessimo... beh, hai capito, no? - si riferiva al sesso, chiaramente - Non era destino, immagino.
E in fondo, visto come fossero poi andate le cose tra lei e Desmond - e tra Typhon e l'Erede del Fuoco - in un certo senso ringraziava quell'incompatibilità caratteriale a lungo termine che, pur avendola portata a soffrire tanto, le aveva dato anche una felicità postuma indescrivibile, di fronte alla quale non poteva che sorridere felice. Un'espressione di timido imbarazzo, invece, comparve sul suo volto alle insinuazioni di Cecilia, che sembrava divertirsi molto nel far diventare le guance della Parker di un color rosso simil ad un peperone maturo.
Scusate, posso farvi una domanda?
Si volse verso colui che aveva parlato, posandovi gli occhi addosso: il suo volto aveva un che di conosciuto, di familiare, ma nonostante cercasse di sforzarsi l'Acuan non aveva proprio idea del perché il giovane uomo le stesse trasmettendo quella sensazione.
Sì, certo! - esclamò comunque, con un sorriso gentile.
Qualcuna di voi seguirà il corso di MagiArcheologia che partirà a Giugno? Nel caso, sapete quali saranno gli orari di lezione?
Ah, io sì! - ma c'era davvero qualche possibilità che la risposta di Alexis fosse diversa? Mentre Cece rispondeva, e la mora ipotizzava che anche lei avrebbe confermato la sua presenza al corso, la Parker frugò nella borsa, vi trovò una penna e, preso il block-notes, scrisse velocemente su un foglio tutte le informazioni che potevano servire all'altro così da passarglielo poi con un sorriso.
Ecco, qui ci sono tutti gli orari delle lezioni anche se non è detto che non possano cambiare prima dell'inizio del corso... spero di esserti stata utile, comunque!
Vi ringrazio infinitamente... Ah, se vi capita, provate il polipo, è squisito!
Ehm, grazie... - gli fece un sorriso leggermente indeciso, osservandolo poi andarsene con la fronte aggrottata - ... eppure da qualche parte devo averlo già visto.
Borbottò con una scrollata di spalle, sicura che prima o poi la sarebbe venuto in mente... anche perché ora era troppo impegnata a ringraziare la Bishop di essere un'amica meravigliosa, pronta a risollevarle il morale quando qualcosa - una stupida rivista di gossip, per esempio - la buttava giù.
Lo so, che cosa faresti senza di me? Probabilmente ti saresti persa l'opportunità di pagarti altri corsi di specializzazione qui all'A.G.E.R.! E avresti continuato a pensare che quelle stupide riviste avessero ragione su di te e su Desmond!
Sì, probabilmente l'avrei fatto... - ammise Alexis con una punta d'imbarazzo - Il che mi porta a chiedermi cosa farà o penserà la stampa magica quando scoprirà che è con me che si è sposato... prevedo stragi di fan incredule e disperate! - esclamò con un sorrisetto ironico, anche se era piuttosto certa di non essersi poi allontanata tanto dalla verità - E mi piacerebbe che tu conoscessi Desmond quanto prima! Ti andrebbe? Così potresti vedere tu stessa quanto sia meraviglioso!
Non lo so Lex, ci devo riflettere, è una decisione importante da prendere e bisogna pensarci bene...
Ah...
...Ok d'accordo!
Uffiii, smettila di prendermi in giro! - mise il broncio la Parker, gonfiando le guance per qualche istante prima di lasciar perdere: inutile non riusciva a rimanere arrabbiata con lei... era proprio negata per certe cose.
E quando credi che ci sarà l'occasione? Passerà una vita prima che io possa incontrarlo!
Beh, le prime vacanze utili sono quelle pasquali... potremmo riuscire a incontrarci tutti e tre, che ne pensi? Anche solo per un caffè, tu devi conoscerlo! - sembrava una questione di vita o di morte per l'Acuan, ma era evidente che ci tenesse davvero a farli incontrare, e sperava che alla Bishop andasse allo stesso modo.
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da Cecilia » 30/04/2015, 23:55
In realtà non è andata esattamente così. Siamo stati felici insieme, per molto tempo: credevo fosse quello giusto, e penso lo credesse anche lui. Ma io ero presa dallo studio, dall'idea di fare carriera, tutte le mie energie erano concentrate sul potermi far valere almeno un po' nel settore della ricerca sperimentale, e... non lo so, ci siamo allontanati; se a questo ci aggiungi il fatto che non facessimo... beh, hai capito, no? Non era destino, immagino.
E invece era destino che il suo di ragazzo rimanesse ucciso durante un esplosione nel proprio laboratorio? Pensare che esistesse davvero una forza magica, al di sopra delle loro vite, che fosse in grado di prevedere il futuro era qualcosa già di per sè assurdo da ipotizzare. Ma quando la vita si metteva contro di te, facendoti perdere ciò a cui tenevi di più, lì era qualcosa di totalmente inesistente e al di fuori di ogni logica.
Io non credo nel destino.- se ne uscì in quel modo, senza riflettere, o meglio aveva riflettuto ma si era lasciata prendere dal filo dei propri pensieri -Non riesco a credere che le nostre azioni siano già scritte da qualche parte e che noi siamo destinati a compierle senza la possibilità di cambiare il nostro percorso. Credo nelle tragiche fatalità, dovute a cause accidentali e che non hanno nulla a che vedere con il fato. La vita va così perchè è così, non perchè deve.
Stava parlando con Alexis o solo con sè stessa? Forse un po' tutte e due: stava esponendo il proprio pensiero senza aspettarsi nulla in cambio dalla Parker, che probabilmente l'avrebbe ascoltata nonostante tutto.
Scusami, tutto questo non c'entra niente con quello che stavi dicendo! In ogni caso, il succo del discorso è che il tuo ex si è lasciato sfuggire qualcosa di prezioso e scommetto che ancora adesso se ne sta pentendo amaramente!
Riprese a parlare normalmente, sorridendole e facendole un occhiolino sornione, prima di prenderla un po' in giro riguardo i suoi gusti sessuali e i suoi desideri -non negati- di voler essere la schiava sottomessa del suo futuro marito.
Scusate, posso farvi una domanda?
Era nelle sue intenzioni continuare a punzecchiarla, se non fosse apparso Haytham ad interromperle, facendola voltare con aria di sufficienza verso il nuovo arrivato. Tuttavia, quando lo sguardo della Bishop si posò sul ragazzo, avvertì una sensazione strana, qualcosa che la lasciò -almeno per il momento- priva di parole. Aveva la tipica faccia del ragazzo ribelle, di quelli che avresti volentieri preso a schiaffi per la sfacciataggine; il vestiario faceva presupporre che fosse un altro figlio di papà, ma i capelli portati in quel modo -cioè disordinati- denotava un conflitto con i suoi, un conflitto che sublimava in lui in un perfetto comportamento -neanche a dirlo apposta- da teppista. Ovviamente questa era solo l'idea che si era fatta Cece sul nuovo arrivato e non fu quella, sicuramente, a lasciarla senza parole. No, ciò che le impedì per un bel po' di secondi di parlare, fu che l'americana si sentiva -senza alcun dubbio- attratta da lui.
Qualcuna di voi seguirà il corso di MagiArcheologia che partirà a Giugno? Nel caso, sapete quali saranno gli orari di lezione?
Ah, io sì!
Anche...anche io...
Ci mise ben cinque secondi prima di rispondere alla domanda del ragazzo -cinque secondi nei quali la Parker si stava già impegnando a dare le risposte che gli servivano scrivendole su un pezzo di carta- mentre lo osservava stranita, non tanto da lui quanto da quella strana reazione. Che davvero -come le aveva detto Doc- col tempo le sue ferite stessero guarendo e lei stesse ricominciando a vivere una vita normale con sensazioni ed emozioni normali? Già, ma cosa c'era di normale nel farsi piacere un tipo completamente agli antipodi del tuo ragazzo ideale?
Ecco, qui ci sono tutti gli orari delle lezioni anche se non è detto che non possano cambiare prima dell'inizio del corso... spero di esserti stata utile, comunque!
Vi ringrazio infinitamente... Ah, se vi capita, provate il polipo, è squisito!
Ehm, grazie...
Non mi piace il polipo.
Rispose di getto, guadagnandosi probabilmente un'occhiata strana da Haytham prima che se ne andasse lasciandole completamente sole.
Ho risposto davvero che non mi piace il polipo? Ma a me piace il polipo!
Chiese dopo un paio di secondi all'amica, non riuscendo a capacitarsi di quella strana reazione avversa avuta nei confronti del magiarcheologo. Un magiarcheologo che a quanto pare Lex sembrava conoscere.
.. eppure da qualche parte devo averlo già visto.
Tu dici? A me sembra nuovo...e anche pericoloso!
Cosa non poteva fare un 20% di fascino in più su una ragazza. Specie se quella ragazza era Cece Bishop, non certo una spada nel saper gestire le proprie emozioni. La cosa migliore era mettere da parte quell'episodio e parlarne -semmai le fosse capitato di provare ancora simili sensazioni- con Jean-Drew, il suo psicologo. Invece era meglio concentrarsi su quando le sarebbe stato possibile incontrare Desmond, il ragazzo di Alexis, per poter valutare da sola che persona meravigliosa fosse.
Beh, le prime vacanze utili sono quelle pasquali... potremmo riuscire a incontrarci tutti e tre, che ne pensi?
Penso che quando gonfi le guance sembri un pesce palla, ma per me non ci sono problemi! Dobbiamo solo riuscire a trovare un giorno che sia comodo a tutti e tre, sai per via del fatto che durante le vacanze torno a casa dei miei. Ci tengono a vedermi...
E a vedere quanti progressi stesse facendo la figlia nell'interagire di nuovo con la propria quotidianità.
Anche solo per un caffè, tu devi conoscerlo!
Va bene, va bene, ma sappi che non risulto mai simpatica a nessuno, specialmente ai ragazzi! Mi trovano troppo pignola e saccente, quindi rischio di non andare bene neanche al tuo Desmond.
Disse incrociando le braccia al petto e sorridendo divertita. Chissà se il ragazzo di prima avrebbe pensato le stesse identiche cose di lei... Aspetta un attimo, ci stava davvero pensando? D'accordo, era meglio scacciare quell'immagine e anche all'istante.
Dove passerete le vacanze di Pasqua tu e Desmond invece?
Bene, si stava riprendendo alla grande!
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da Alexis » 01/05/2015, 11:15
Io non credo nel destino. Non riesco a credere che le nostre azioni siano già scritte da qualche parte e che noi siamo destinati a compierle senza la possibilità di cambiare il nostro percorso. Credo nelle tragiche fatalità, dovute a cause accidentali e che non hanno nulla a che vedere con il fato. La vita va così perchè è così, non perchè deve.
Ah... beh, sì, capisco.
Chiaramente Alexis, essendo un'Acuan, aveva una visione un po' diversa delle cose: no, nemmeno lei credeva che esistesse un destino già scritto per ciascuno, ma nel fatto che alcune cose accadessero perché dovevano accadere, sì, a questo ci credeva. Le sembrava evidente che, comunque, nel passato di Cecilia qualcosa fosse successo per farla parlare in quel modo, ma essendo una sostenitrice della privacy prima di tutto, ed essendo per natura poco incline a farsi i fatti altrui - soprattutto se questo avrebbe significato insistere su qualcosa - non chiese nulla all'amica, lasciando che si riscuotesse da sola dai propri pensieri.
Scusami, tutto questo non c'entra niente con quello che stavi dicendo! In ogni caso, il succo del discorso è che il tuo ex si è lasciato sfuggire qualcosa di prezioso e scommetto che ancora adesso se ne sta pentendo amaramente!
Io non penso. Ha trovato la persona giusta per lui... e credo che saranno molto felici insieme.
Lo disse senza la minima traccia di sarcasmo o amarezza nella voce, perché conosceva la ragazza con cui Typhon stava - l'Erede del Fuoco, mica un personaggio qualsiasi - e sapeva anche quanto Seal si fosse impegnato per poterla strappare dalle mani del suo promesso sposo: gli piacevano le sfide, certo, ed era pur sempre un Drago, ovvio, ma non avrebbe mai fatto una cosa del genere, mettendo a rischio anche la sicurezza dei suoi Confratelli Terran, se non fosse stato più che certo del suo amore per Estia. Mentre parlavano e mangiavano, un'interruzione improvvisa le costrinse a voltarsi entrambe: mentre Alexis rispose senza problemi alla domanda del giovane uomo di fronte a loro - che avrebbe anche potuto rappresentare il 100% di attrattiva in più nei confronti del genere femminile, ma ugualmente non avrebbe avuto effetto su di lei perché la Parker amava Desmond come un'Erede - Cece sembrava essersi improvvisamente imbambolata, mostrando un atteggiamento che l'Acuan, pur non essendo un'esperta in termini amorosi/sentimentali - soprattutto se riguardavano se stessa - non faticò troppo a riconoscere, e che le strappò un sorrisetto divertito dalle labbra.
Non mi piace il polipo.
......
Ho risposto davvero che non mi piace il polipo? Ma a me piace il polipo!
Sorrise sorniona, senza commentare quella sorta di botta e risposta con se stessa di cui la Bishop la stava, forse involontariamente, rendendo testimone, anche perché era piuttosto concentrata a capire dove avesse visto quel tizio - sicura che la sua memoria non la stesse ingannando.
Tu dici? A me sembra nuovo...e anche pericoloso!
Cece, ho come l'impressione che a te sembrino tutti pericolosi! - esclamò Alexis, senza riuscire a trattenere una piccola risata benevola nei confronti dell'amica: e a proposito di persone pericolose, che ne diceva la bionda di approfittare delle vacanze pasquali per conoscere finalmente il futuro sposo dell'Acuan?
Penso che quando gonfi le guance sembri un pesce palla, ma per me non ci sono problemi! Dobbiamo solo riuscire a trovare un giorno che sia comodo a tutti e tre, sai per via del fatto che durante le vacanze torno a casa dei miei. Ci tengono a vedermi...
E lei teneva al fatto che la Bishop incontrasse Flynn, motivo per cui si espresse in termini quasi imploranti.
Va bene, va bene, ma sappi che non risulto mai simpatica a nessuno, specialmente ai ragazzi! Mi trovano troppo pignola e saccente, quindi rischio di non andare bene neanche al tuo Desmond.
Gli piacerai, ne sono certa! - lo disse con una convinzione quasi disarmante mentre beveva lunghi e freschi sorsi d'acqua.
Dove passerete le vacanze di Pasqua tu e Desmond invece?
Un po' dai miei e un po' dai suoi, immagino!
Rispose Alexis, visto che in Gilda riusciva a tornarci più spesso di quanto sperato - i vantaggi di avere come Acuan il direttore dell'A.G.E.R.; mentre parlava le sembrò, tuttavia, che Cece avesse ancora la mente altrove, e nonostante non volesse risultare pettegola e fastidiosa, non riuscì ad impedirsi di punzecchiarla giusto un pochettino...
... era molto carino, vero? Quel ragazzo che ci ha chiesto le informazioni sul corso di MagiArcheologia, dico!
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da Cecilia » 01/05/2015, 19:07
Cosa c'era di meglio che fare la figura della fessa di fronte ad un ragazzo che aveva su di te un fascino maggiore di quello previsto? Probabilmente rispondergli con un "non mi piace il polipo" ad una sua cortesia nel voler suggerire loro quale piatto gustare la prossima volta che si fossero ritrovate a mensa. Era proprio una ragazza strana l'americana, un po' matta e con la testa che si perdeva dietro ai suoi mille pensieri, ma non per questo poco simpatica o amichevole. Alexis lo aveva capito subito, tanto da non giudicarla male per certe sue uscite davvero ingegnose, preferendo di gran lunga prenderla in giro con sottile ironia.
Cece, ho come l'impressione che a te sembrino tutti pericolosi!
Nooooooo ma che dici? Prendi ad esempio quel ragazzo laggiù in fondo...- disse, indicando senza farsi notare troppo uno studente intento a mangiare una gustosa fetta di carne -Quello lì mi sa...mi sa di...insulso! Ecco, insulso!- ma cosa diavolo significava insulso? -Nel senso che non ha l'aria da cattivo ragazzo ma non mi da neanche l'impressione di essere qualcos'altro. E' solo un ragazzo che sta mangiando una bistecca al sangue e...oh mio dio si sta infilando un dito nel naso! Che schifo!
Che visione raccapricciante, meglio lasciar perdere e concentrarsi invece sul principe azzurro di Lex che avrebbe incontrato, si sperava, durante le vacanze pasquali. Inutile metterla in guardia sul fatto che la Bishop non andasse mai a genio ai ragazzi: la Parker sembrava irremovibile e più che sicura che Desmond l'avrebbe accolta a braccia aperte.
Gli piacerai, ne sono certa!
Probabile che mi accetterà solo per far felice te...
Disse ironica, chiedendo poi all'amica dove avrebbero trascorso le vacanze lei e il fidanzato, un blando tentativo per distrarsi dal pensare di nuovo al ragazzo incontrato poco prima.
Un po' dai miei e un po' dai suoi, immagino!
Peccato che il suo corpo la tradiva e anche piuttosto palesemente {8/d20 + 16 Concentrazione = 24}, mentre il volto di Cece si girò a cercare di nuovo la sua figura in mezzo alla mensa, trovandola e soffermandocisi per qualche secondo come se le fosse impossibile togliergli gli occhi di dosso. Era davvero...
... era molto carino, vero?
Cosa! Chi?- chiese sobbalzando.
Quel ragazzo che ci ha chiesto le informazioni sul corso di MagiArcheologia, dico!
Stai scherzando spero!- disse, tentando di convincersi e di convincere Alexis del contrario -Quei capelli lunghi, arruffati e in disordine manderebbero fuori di testa qualsiasi parrucchiere! E vogliamo parlare dell'orecchino a forma di zanna che portava all'orecchio? Davvero di cattivo gusto!- strano che lei fosse riuscito a notarlo in così poco tempo -E poi ha l'aria di quello al quale piace cacciarsi nei guai e metterci le ragazze che frequenta. Insomma, di sicuro è uno di quelli che pensa solo a...
Non aveva bisogno di aggiungere altro, Lex avrebbe capito all'istante. Non che la Bishop fosse contro il sesso, solo si era sempre abituata dal guardarsi da coloro che non gli davano alcuna importanza, come se l'unione fisica di due corpi non riguardasse affatto quella spirituale delle loro anime.
E poi gli occhi! Ha due occhi che...che...
Si voltò a fissarlo ancora una volta. Sui suoi occhi non poteva dire nulla di male, erano davvero belli e intensi ed anche il sorriso era molto dolce, almeno quello che aveva rivolto a loro.
...Che sembrano due gemme...- disse infine, sconfitta, lasciandosi anche sfuggire un sospiro prima di riprendersi e fissare, probabilmente, il viso divertito della Parker.
Ma questo non significa affatto che lui mi piaccia!
Ci tenne a precisare, prendendo un sorso d'acqua e cercando di tenere lo sguardo ostinatamente chino sul suo vassoio del pranzo.
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da Alexis » 01/05/2015, 22:27
Nooooooo ma che dici? Prendi ad esempio quel ragazzo laggiù in fondo...
Uhm, quindi?
Quello lì mi sa...mi sa di...insulso! Ecco, insulso!
In... in che senso?
Nel senso che non ha l'aria da cattivo ragazzo ma non mi da neanche l'impressione di essere qualcos'altro. E' solo un ragazzo che sta mangiando una bistecca al sangue e...oh mio dio si sta infilando un dito nel naso! Che schifo!
Meno male che ho finito di mangiare...
Altrimenti le sarebbe passato qualsiasi stimolo d'appetito alla vista del ragazzo che si stava scaccolando in pubblico: ma certe cose non sarebbe stato meglio farle in privato? Scosse il capo, evitando di tornare sull'argomento almeno per qualche minuto e focalizzandosi invece su quanto fosse importante per lei che Cecilia conoscesse Desmond - e su come fosse sicura che i due sarebbero andati d'accordo. Ma visto che la Bishop sembrava aver perso parte dei suoi neuroni alla vista di quello sconosciuto, la Parker non riuscì a trattenersi dal punzecchiarla un pochetto, ottenendo una reazione... interessante.
Stai scherzando spero! Quei capelli lunghi, arruffati e in disordine manderebbero fuori di testa qualsiasi parrucchiere! E vogliamo parlare dell'orecchino a forma di zanna che portava all'orecchio? Davvero di cattivo gusto!
A parte che anche tu hai più di un buco all'orecchio... - commentò Alexis con aria piuttosto oggettiva, nonostante si stesse divertendo un mondo nel vedere la bionda così in difficoltà - Strano, io quel particolare non l'avevo proprio notato... che vista acuta che hai!
E poi ha l'aria di quello al quale piace cacciarsi nei guai e metterci le ragazze che frequenta. Insomma, di sicuro è uno di quelli che pensa solo a...
E l'hai capito dai capelli arruffati o dall'orecchino?
Okay, di solito non si comportava in quel modo, come una rompiscatole pettegola e "punzecchiatrice", ma non riusciva proprio a trattenersi, Cecilia stava tirando fuori il peggio di lei.
E poi gli occhi! Ha due occhi che...che...
Che?
...Che sembrano due gemme...
Pppfffff, ahahahah!!!
Non poté non farsi una risata di fronte all'espressione imbambolata e al tempo stesso quasi rassegnata dell'amica, che sembrava ostinata all'inverosimile nel voler mantenere la propria opinione.
Ma questo non significa affatto che lui mi piaccia!
No no, certo... - accondiscese la Parker, bevendo a sua volta un sorso d'acqua e pulendosi poi la bocca col tovagliolo - Che dici, vogliamo andare alla prossima lezione? E magari, se sarai abbastanza convincente, potrei anche tentare di scoprire qualcosa in più su quel misterioso bad boy...
Perché, frequentando più corsi della Bishop, magari avrebbe avuto più possibilità d'incontrarlo; a prescindere dalla risposta, comunque, poco dopo Alexis avrebbe preso l'amica sottobraccio e, con lei, si sarebbe diretta verso un'altra lezione da seguire insieme. Che coppia quelle due...
Fine
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da Haytham » 02/05/2015, 0:06
Non appena si posizionarono ai lati del diamante gigante contenente la ragazza, nessuno dei due fratelli si accorse che le rune avevano iniziato ad emettere più onde magiche a frequenza altissima, quasi a volerli pregare di non farlo, di non osare riaprire quel vaso di Pandora. Troppo tardi, però: le due magie opposte colpirono il bersaglio pienamente, decretando l'esplosione di quest'ultimo e di conseguenza la liberazione della "Prima Ibrida", come scritto in quel libro antico e ancora nella mano sinistra di Haytham. La potenza della Trama che venne sprigionata fu così incredibile da costringere tutti e due i fratelli a volare indietro di qualche metro, coprendosi il volto col braccio. Avevano avuto una pessima idea, ne erano sempre più convinti, ma non potevano tornare indietro, non ora. Uno strappo allo stomaco li condusse velocemente fino all'ultimo luogo da loro visitato prima della venuta in Siria, ovvero il loro laboratorio di ricerca, infatti quando apparvero dentro la struttura, moltissimi dei loro collaboratori ed Assistenti si fermarono abbastanza perplessi a guardarli, chiedendosi da dove fossero arrivati, considerando che una magia impediva di smaterializzarsi direttamente all'interno del laboratorio. Sia Haytham che Jasper atterrarono cadendo bruscamente su un fianco, con la bacchetta ancora in mano e tossendo debolmente.
Coff... coff... Fratello!
Coff... coff... Ci sono!
Io ho due gambe, due braccia e una testa, tu?
Mi sembra anche io...
Ottimo, se non altro siamo interi, è già un inizio... Coff coff...
Siamo... siamo al laboratorio...
Haytham si alzò in piedi un po' confuso, guardandosi intorno e sbattendo le palpebre con gli occhi socchiusi, mentre Jasper si appoggiava al muro per tirarsi su ma si focalizzava all'istante sulla figura di Thera accasciata al terreno e ancora dormiente. Doveva raggiungerla, era l'obiettivo principale, anche perché non c'erano dubbi sul fatto che fosse stata lei o il diamante a condurli lì contro la loro volontà. Il maggiore nel frattempo vide andare in fiamme il libro portatosi da Madain Sari e scosse il capo con aria spiazzata e negativamente sorpresa. Ne seguì uno sbuffo abbastanza infastidito, pensando a tutto il denaro che finiva in fiamme assieme a quelle pagine, ma evidentemente era un meccanismo di sicurezza studiato per evitare che venissero riletti altri contenuti di maggiore rilevanza e segretezza. Già, peccato che con quel libro andava in fiamme anche la spiegazione del procedimento per farla tornare dentro un diamantone gigante, qualora ne avessero avuto bisogno. Grazie tante Na'eh scellerati e privi di logica!
Cosa dovremmo fare?
A parte capire perché siamo qui?
Opera sua, no?
E come faceva a sapere dov'era il nostro centro di ricerca?
... Glielo vuoi chiedere direttamente?
Ella infatti aveva appena aperto gli occhi di scatto, mettendosi eretta col busto pur rimanendo seduta, completamente stralunata. Era impaurita, confusa, si notava chiaramente che non capiva nulla e che temeva di essere finita in qualche limbo infernale sconosciuto. Tentò subito di comunicare ma nessuno la capiva, tanto meno i due fratelli ancora un po' scossi da quel tele trasporto violento. Siriano antico, potevano giurarci, ma tra il saperlo e il comprenderlo ce ne passava di acqua sotto i ponti. Risultato finale di tutto quel trambusto? Una bella barriera protettiva intorno a Thera, la quale evidentemente la sfruttò per non essere toccata, colpita, ferita, insomma qualsiasi cosa. La Trama proveniente da quella barriera era così enorme che nessuno sano di mente avrebbe sperato di scalfirla con una magia... già, peccato che ogni tanto il servizio di sicurezza in quanto a cervelli lasciasse molto a desiderare. Uno di loro tentò di colpirla e come risultato di vide ritorcere contro lo stesso incantesimo volando via come una palla da golf appena lanciata.
... Furbo...
Che facciamo?
Bisogna calmarla, altrimenti qui ci toccherà ricomprare tutta l'attrezzatura! Ha fatto saltare in aria diversi macchinari e da questa storia ancora non abbiamo ricavato nulla di prezioso per ricomprarli!
Andate via! VIA TUTTI, CHIARO?! USCITE!
Haytham fece l'occhiolino a Jasper: ottima idea, se fossero rimasti lì da soli avrebbero potuto trattare meglio con la nuova arrivata. Il personale, inizialmente restio ad accettare l'ordine, alla fine cedette all'autorità dei due fratelli, uscendo dalla porta principale, seguito dagli esponenti della sicurezza che intanto avevano preso e messo al sicuro il cretino che aveva tentato l'attacco disperato. Quando l'ingresso della Hall si chiuse definitivamente, il maggiore si affrettò a sigillarlo, in maniera che non giungessero altre rotture di palle. Nel frattempo, Jasper osservava meglio lo scudo che avvolgeva Thera e ragionava su come fare per far sì che lo rimuovesse e permettesse loro di comunicare con lei. Peccato che a quanto avevano capito la sua lingua madre fosse il Siriano antico. Bisognava riuscire a toccarla, sfiorarla, così che potesse comunicare con lei mentalmente. Più facile a dirsi che a farsi. Non avevano nulla a loro disposizione che permettesse loro di aiutarli nell'impresa di placare il terrore della ragazza. Poi però, ad un tratto, un lampo di genio attraversò la mente del MagiGeologo.
... Sono già diversi minuti che sta così, per la miseria!
Aspetta! So cosa fare!
Ma dai?
... هل انت هل انت يأتي إلى شجرة تأخذ معك بعض البيتزا وأيضا اثنين من اللوازم...
Era esatta la pronuncia? Probabilmente no, perché Jasper andava semplicemente a memoria, però forse poteva risultare una soluzione. Haytham fece un piccolo applauso al fratello in silenzio per la geniale trovata, ma c'era da sperare che avesse una qualche funzione positiva. Avevano sentito quella nenia per così tante volte mentre stavano lì che provare a replicarne il suono e il ritmo non era così complesso. Quello forse era l'unico modo per farla uscire dal guscio e qualora ci fossero riusciti, allora il maggiore si sarebbe avvicinato alla ragazza tendendole solo la mano, con un sorriso calmo e assolutamente rilassato, lasciando anche la bacchetta su un tavolino per non spaventarla. Bastava che lei acconsentisse, bastava che lei la prendesse e avrebbe potuto parlarle mentalmente e farle capire qualcosa. Nel caso avesse deciso di conferire loro un minimo di fiducia, alcune risposte alle sue domande avrebbero trovato la luce.
Non siamo nemici. Non vogliamo farti del male. Ti abbiamo trovata e liberata. Niente di più. Il tuo nome è Thera, non è così? Io sono Haytham e lui è Jasper. Non devi avere paura di noi, posso comunicare con te perché è un mio dono speciale. Non capisco però la tua lingua, a me sconosciuta. Prova ad usare i gesti.
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da Thera » 02/05/2015, 21:52
Respiro veloce. Fiato corto. Occhi lucidi. Pensieri confusi. Thera non aveva mai provato tanto terrore in vita propria, nemmeno quando i Na'eh l'avevano imprigionata a Madain Sari: almeno, allora, sapeva dove fosse e chi le stesse rovinando la vita -pur non comprendendone a pieno il perché- mentre ora si trovava in un luogo sconosciuto e circondata da persone... terrificanti. In realtà erano più che altro i macchinari -anche se lei non avrebbe mai potuto definirli in quel modo, per Thera erano solo "cose"- a terrorizzarla, ed anche tutte quelle luci e quei rumori; quando uno degli uomini lì dentro tentò di colpirla con una magia uscita da un bastoncino di legno, l'incanto venne rispedito al mittente sotto lo sguardo sempre più atterrito della Prima Ibrida che, chiaramente, provava un'agitazione sempre crescente. Far uscire tutti, ovvero l'idea dei fratelli Ravnick, non sortì alcun effetto positivo, perché infatti Thera rimase con la mano distesa a supportare la barriera che ancora la proteggeva, impedendo ai due di avvicinarsi a lei anche di un solo passo.
... هل انت هل انت يأتي إلى شجرة تأخذ معك بعض البيتزا وأيضا اثنين من اللوازم...
Fissò stranita il minore tra i due fratelli, la fronte aggrottata in un'espressione sorpresa e perplessa: quella canzone... come faceva lui a conoscere quella canzone? Timidamente e con la mano appena tremante, la Prima Ibrida schiuse le labbra dopo essersele umettate con la punta della lingua, permettendo alla propria voce -dolce, melodica- di espandersi nel laboratorio mentre il braccio si abbassava piano piano.
شما هستید شما هستید آمدن به درخت آنها حساس تا یک مرد آنها می گویند که سه به قتل ...
Quella sì che era la pronuncia corretta, ma il fratello di Haytham aveva avuto una pensata seriamente geniale: sentire qualcosa di così familiare fu ciò di cui Thera aveva bisogno per tranquillizzarsi almeno un poco, quel tanto che serviva per far scomparire la barriera intorno al proprio corpo. Li fissò, ancora con la paura visibile nel volto e nel respiro accelerato, spostando lo sguardo dall'uno all'altro: fu sul fratello maggiore che gli occhi si fermarono, e ciò accadde quando egli -dopo aver posato il bastoncino di legno- le allungò una mano, invitandola ad afferrarla; non lo fece subito, si prese il suo tempo per decidere se dargli fiducia o meno... ma in fondo, cos'aveva da perdere? Così, lentamente, i polpastrelli della sua mano destra sfiorarono quelli dell'altro, e la voce del Ravnick le risuonò in mente come fosse un pensiero proprio.
Non siamo nemici. Non vogliamo farti del male. Ti abbiamo trovata e liberata. Niente di più.
Come avevano fatto a trovarla? Possibile che i Na'eh non si fossero assicurati che la Prima Ibrida non venisse mai e poi mai ritrovata?
Il tuo nome è Thera, non è così? Io sono Haytham e lui è Jasper.
Annuì a quella domanda, osservando nuovamente i due fratelli per registrare i loro nomi: come faceva a sentire le parole di... Haytham... nella mente? Era uno dei poteri dei maghi di quel tempo?
Non devi avere paura di noi, posso comunicare con te perché è un mio dono speciale. Non capisco però la tua lingua, a me sconosciuta. Prova ad usare i gesti.
Usare i gesti per comunicare non era qualcosa di semplice da chiedere, non con qualcuno che ancora non aveva la serenità necessaria per parlare, per elaborare gesti che spiegassero totalmente tutte le domande che le si affollavano nella mente. L'unica cosa che le venne spontaneo fare fu guardarsi intorno, spostando lo sguardo per tutto il laboratorio, e poi parlare nella speranza che i due la capissero.
من کجا هستم؟...
(... dove mi trovo?)
Poi, di seguito, alzò il braccio destro e puntò il dito indice verso l'alto, indicando quindi qualcosa sopra di sé, oltre al soffitto probabilmente.
خورشید کجاست؟
(Dov'è il Sole?)
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da Haytham » 02/05/2015, 22:58
شما هستید شما هستید آمدن به درخت آنها حساس تا یک مرد آنها می گویند که سه به قتل ...
Fratello, sei un fenomeno, davvero! Io al tuo confronto sono un cretino e ho detto tutto...
È spaventata da morire, poverina... Avvicinati, prova a comunicare mentalmente con lei...
Ci avevo già pensato! Almeno potrà comprendere che non abbiamo cattive intenzioni.
Jasper annuì silenziosamente, mentre Haytham si avvicinava alla "Prima Ibrida", tendendole la mano dopo che la barriera era finalmente scemata. L'incredibile afflusso di Trama provocato dal potere sconosciuto della ragazza aveva mandato in cortocircuito altri MagiComputer, fantastico. Pensare poi che non avrebbero neanche potuto mandarle il conto a casa o ai genitori. Ironie a parte, Thera riuscì a fidarsi un minimo di quei due sconosciuti, lasciando che il ragazzo inginocchiato di fronte a lei la sfiorasse e quindi gli permise di comunicare telepaticamente. Certo, all'inizio fu un po' strano, ma fortunatamente non si spaventò per l'ennesima volta e non sfumò così il buon proposito di calmarla. Haytham le chiese di provare a parlare attraverso i gesti, mentre invece Jasper già stava formulando un'altra ipotesi presumibilmente interessante. La prima domanda che fece loro fu abbastanza ovvia, ovvero dove si trovasse, mentre per la seconda, beh, ebbero qualche dubbio.
Ci troviamo nel nostro centro di ricerca. È una struttura indicata per svolgere esami scientifici. Potremmo definirla quasi la nostra seconda casa e... e... e...
... e che ha detto?
Indica verso l'alto, forse vuole sapere cosa sono le luci sul soffitto.
Ha l'aria preoccupata, non credo possa essere preoccupata delle luci sul soffitto.
Aspetta, mi è venuta un'idea, lasciale un attimo la mano...
Ormai dovrò nominarti il cervello della squadra, è necessario che mi rassegni una volta per tutte!
L'aria scocciata che presentò al seguito di uno sbuffo fu ovviamente ironica. Lasciò delicatamente la mano a Thera, permettendo così a Jasper di avvicinarsi, inginocchiarsi lui sta' volta davanti a lei e posarle con gentilezza la mano sulla fronte, chiudendo poi gli occhi e concentrandosi. Sfruttando il proprio potere, cercò di trasmetterle il 15% delle nozioni di lingua inglese comune che possedeva, nulla al confronto di un lessico e un alfabeto completi ma abbastanza da capire cosa dicessero senza dover per forza ricorrere alla telepatia ed anche abbastanza affinché lei potesse essere in grado di esprimere le domande senza l'ostacolo della differenza di idiomi antichi e moderni. Probabilmente la "Prima Ibrida" avrebbe provato una iniziale sensazione di smarrimento e confusione, anche perché immettere in un cervello delle informazioni in maniera lampo era invasivo e fastidioso, ma il fine avrebbe giustificato i mezzi, di questo Jasper ne era sicuro.
Cosa le hai "regalato"?
Un poco della nostra lingua, spero basti...
Per ora ce lo faremo bastare, magari parliamo piano, scandendo le parole, ok?
Giusto! ... Allora... Dimmi,... Cosa... Volevi... Chiedere... Prima... ?
Attese che la giovane dai capelli scuri recepisse, forse stupendosi di quella novità, e poi rispondesse, prima di proseguire.
Il... Sole... Si... Trova... Più... In... Alto...
C'è... Ancora... Non... Preoccuparti...
Tutto sommato stavano andando bene, a parte il fatto che avevano dovuto mandar via ogni assistente e scienziato presenti nella hall. La situazione era favorevole al dialogo ma continuare a parlare lì significava interrompere ogni prosecuzione lavorativa e rallentare i tempi delle ricerche, quindi bisognava far spostare la "Prima Ibrida" in un'altra stanza tutta per lei e poi una volta lì continuare con la conversazione. Haytham fece quindi cenno a Jasper di farsi seguire da Thera lontano di lì, usando una delle diverse porte limitrofe nella hall per passare da soli lungo uno dei corridoi periferici e raggiungere in tal modo una camera asettica dove solitamente venivano ospitati i soggetti presumibilmente infetti o malati. Non il massimo del comfort ma non avevano di sicuro in programma ospiti per la settimana, figurarsi ospiti di quel calibro. L'interno della stanza era abbastanza vuoto, con un semplice lettino, delle finestre in vetro spesso plastificato e un tavolino per mangiare. Tutto sul bianco, pareti morbide e pavimento in compensato. Jasper chiuse la porta, così che potessero essere insonorizzati e fossero quindi liberi di parlare senza occhi od orecchie impiccioni.
Devi... Scusarci... Non... Possiamo... Offrirti... Di... Più...
... Sembra sia sul punto di piangere, sta molto male.
Capiscila, avanti di mille anni in un ambiente non solo sconosciuto ma anche ultra MagiTecnologico.
Forse avrà fame, sete, insomma, vorrà qualcosa da mettere nello stomaco.
Per il nervosismo ora come ora non avrà voglia di nulla, ma immagino che presto a tardi ne sentirà estremo bisogno. Vado ad occuparmi di prenderle un vassoio con acqua e della frutta, non conoscendo i gusti andiamo sul sicuro. Resta tu con lei, d'accordo?
Certo, non preoccuparti. A tra poco.
Non appena Haytham li lasciò da soli, Jasper fece un piccolo sorriso alla ragazza, gentile, calmo, il più sereno possibile.
Ho... Provato... A... Comunicare... Con... Te... Mentre... Eri... Nel... Diamante... Sai... ? Sono... Trascorsi... Mille... Anni... Da... Quando... Ti... Hanno... Rinchiusa... ... Come... Mai... Ti... Temevano... ?
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da Thera » 04/05/2015, 14:45
Ci troviamo nel nostro centro di ricerca. È una struttura indicata per svolgere esami scientifici.
Purtroppo a Thera venne spontaneo fissarli ancora spaventata e con la fronte aggrottata, perché di quanto detto da Haytham aveva capito poco e nulla: cos'era un "centro di ricerca"? E cosa voleva dire fare "esami scientifici"? Tutti termini che la Prima Ibrida non avrebbe mai potuto udire al suo tempo, e che dunque la confondevano ulteriormente.
Potremmo definirla quasi la nostra seconda casa e... e... e...
Ecco, forse l'unica cosa che aveva compreso di tutte le parole pronunciate dal MagiArcheologo era proprio "casa": l'avevano portata nella loro casa, quindi? E perché a lei non ricordava per nulla una dimora come quelle in cui era abituata a vivere? Stranita, ancora piuttosto diffidente ed in buona parte confusa, la Prima Ibrida osservò i due fratelli darsi il cambio: quando Jasper le sfiorò la fronte e le infuse una piccola parte di conoscenza della lingua inglese, Thera sobbalzò vistosamente e poco ci mancò che facesse ricomparire la barriera protettiva; la mano destra di lei si toccò il punto in cui l'altro l'aveva sfiorata, lo sguardo che passava febbrilmente da un MagiArcheologo all'altro, confuso e smarrito. Cos'erano quei termini mai uditi né conosciuti prima -non tanti a livelli oggettivo ma un'infinità per lei- che si accalcavano nella sua mente?
... Allora... Dimmi... Cosa... Volevi... Chiedere... Prima... ?
Lo capiva. Non le aveva parlato telepaticamente, aveva sentito la sua voce forte e chiara risuonarle nelle orecchie... e l'aveva capito: ma lo stupore maggiore venne nel momento in cui, schiudendo le labbra, Thera si rese conto che riusciva anche a rispondergli in quella strana lingua col quale aveva tentato di parlarle, e che probabilmente era quella comune nel luogo e nel tempo in cui si trovava.
... dove... è... Sole?
Domandò dunque con fatica, in modo goffo, come un bambino che pronuncia per la prima volte alcune parole -quasi senza la sicurezza di aver detto ciò che effettivamente stava pensando.
Il... Sole... Si... Trova... Più... In... Alto...
C'è... Ancora... Non... Preoccuparti...
Allora perché non lo vedeva? Stavano sotto terra, forse? E per quale motivo? Possibile che i nuovi maghi dell'epoca fossero ancora costretti a vivere nascosti nell'ombra, anelando il Sole e dovendosi accontentare di osservarlo da lontano -o addirittura di immaginarlo. Erano domande difficili da porre nelle sue condizioni, per questo Thera tenne quei quesiti per sé e si limitò a seguire i due fratelli lontano dal punto in cui si era risvegliata: camminare non le fu semplice, per nulla; le gambe sembravano come atrofizzate, e ci mise un po' prima di poterle sfruttare per compiere piccoli passi malfermi, che la facevano ogni tanto ondeggiare -un paio di volte dovette persino aggrapparsi a Jasper per non cadere rovinosamente a terra. Camminare così lentamente le permise, se non altro, di guardarsi intorno, anche se ciò che i suoi occhi registrarono non riuscì per nulla a rassicurarla: tanti macchinari -ora era in grado di definirli come tali- diversi, uno di seguito all'altro, luci fredde e fin troppo accecanti, sedie e tavoli fatti di metalli sconosciuti e tutta una serie di oggetti grandi e piccoli di cui ignorava totalmente l'utilizzo. Anche la struttura che raggiunsero poco dopo, per lei, non aveva alcun significato, ma quando vi entrò dentro la prima cosa a cui pensò fu che fosse... fredda -asettica sarebbe stato il termine giusto, ma lei ancora non lo conosceva: la seconda fu che le ricordava il diamante da cui era stata estratta. Più grande, probabilmente più comoda, con quello che assomigliava ad un letto... ma pur sempre una prigione.
Devi... Scusarci... Non... Possiamo... Offrirti... Di... Più...
In risposta, Thera si avvicinò ad una delle pareti e ci poggiò una mano sopra, tentando di premere col palmo della mano per scacciarla via, per farla cadere: era il suo modo di far comprendere loro che sì, l'avevano pure liberata, ma si sentiva comunque in trappola; nuove lacrime si affollarono agli angoli dei suoi occhi, mentre l'espressione si fece sofferta, debilitata e molto, molto triste.
Ho... Provato... A... Comunicare... Con... Te... Mentre... Eri... Nel... Diamante... Sai... ?
Haytham se n'era andato lasciandoli soli, e il sorriso di Jasper, per quanto rassicurante, non riusciva comunque a tranquillizzare e mitigare i sentimenti negativi che albergavano nel cuore della Prima Ibrida.
Sono... Trascorsi... Mille... Anni... Da... Quando... Ti... Hanno... Rinchiusa...
Mille anni. Era rimasta chiusa nel diamante per mille, lunghissimi anni. Perché erano stati così crudeli con lei? Perché infliggerle una tortura simile? O se proprio i Na'eh avevano ritenuto meglio per tutti punirla in quel modo... perché non si erano assicurati che nessuno, nessuno mai la potesse trovare?
... Come... Mai... Ti... Temevano... ?
... dovevo... essere... Faro di Luce...
Mormorò in risposta Thera, il palmo della mano ancora poggiato sulla parete, la voce tremante di tristezza e rammarico.
Non... ero... abbastanza... stabile, ma... non... potevano... uccidermi.
Aveva detto poco o niente, lo sapeva anche lei, ma non riusciva ancora a spiegarsi meglio di così considerate le circostanze e le sue scarse conoscenze linguistiche. Lentamente, la mano venne ritirata e il corpo di Thera si girò così da permetterle di guardare Jasper negli occhi con espressione piena di dolore.
Perché... sono... prigioniera... ora?
Domandò con voce triste, quasi dispiaciuta per qualsiasi cosa avesse fatto che, secondo i due MagiArcheologi, ne giustificasse la nuova punizione; nell'ottica della Prima Ibrida, infatti, era passata da una prigione all'altra: una prigione nella quale, ora, era senziente, certo, in cui poteva respirare, muoversi e comunicare con loro... ma dalla quale, comunque, non riusciva ancora a vedere il Sole.
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