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Nuuk

Messaggioda Jasper » 23/09/2015, 14:36

Dopo aver fatto fare conoscenza a Rebecca e Thera, Jasper salutò entrambe promettendo alla seconda che sarebbe rimasto lì fuori ad aspettarle per tutto il tempo. Non era certo una promessa fatta tanto per, assolutamente. Voleva stare sicuro e tranquillo che la ragazza si comportasse al meglio delle sue potenzialità, visto che il modo migliore per rendere la Auditore consapevole della storia del "Faro", a suo avviso, era proprio far sì che ella lo raccontasse pian piano, di sua volontà, senza freni o paure. Aprendo quindi il proprio quaderno di appunti, il Ravnick si mise al lavoro sulle proprie formule e numeri, dovendo ingannare il tempo, nella tranquillità di quella mattina soleggiata e meravigliosa. Purtroppo però, quella calma piatta e piacevole ebbe breve durata, difatti dopo qualche minuto, circa quindici, i sensi del ragazzo captarono il ritorno di Thera verso di lui, mettendolo subito in agitazione.

Thera?
Thera che ti succede?
Thera?!


Ma da parte della ragazza non giunse alcuna risposta. Che cosa le stava prendendo ora? Un nuovo tipo di effetto collaterale del suo potere a lui ancora sconosciuto? Era un problema enorme perché ovviamente il ragazzo non aveva la più pallida idea di come fare per debellarlo e farla tornare cosciente.
Attese che anche Rebecca arrivasse, così da poterle chiedere cosa avesse fatto o detto, almeno per comprendere la natura della situazione e della faccenda, provando lontanamente ad ipotizzare che le parole della Master Teacher avessero provocato nella Ibrida un moto di repulsione e regressione ad uno stato di shock e coma vegetativo magico. Tutte supposizioni, non aveva alcuna prova per determinare che quella verità avesse un fondamento qualsiasi, per questo come prima cosa tentò di sfiorarla, ma in tutta risposta, un fortissimo schianto magico lo spinse all'indietro, addosso al muro dell'A.G.E.R., di forza.

AAAAHHH!

Effetto magico di ritorno ad uno stadio emozionale pari a zero con conseguente reazione negativa a qualsiasi stimolo esterno o potenzialmente dannoso.
Senza ombra di dubbio per un paio di giorni Jasper avrebbe accusato un potente mal di schiena, ma non era quello il momento di pensare a se stesso.
Invitò Rebecca a non muoversi, non agitarsi e sicuramente non fare nulla per cambiare la condizione di Thera, immaginando che fosse tutto inutile.
Certo, ora era diverso da quando si teneva chiusa nell'involucro per paura, perché si notava che fosse comunque cosciente, ma l'udito e la vista funzionavano lo stesso? C'erano pochi metodi per scoprirlo: Jasper si avvicinò di nuovo a lei e senza sfiorarla le mise un dito davanti al volto facendolo spostare a destra e sinistra lentamente. Gli occhi di Thera seguivano il movimento, ottimo, questo significava che era pur sempre presente, in qualche modo.

... A questo punto penso di non poter più nascondere niente.
Speravo potessimo parlarne dopo essermi assicurato che lei andasse bene per la ragazza, ma non ho altra scelta...


Con un sospiro, Jasper decise di lasciare per qualche secondo Thera in quello stato, con la quasi certezza che non si sarebbe mossa di lì.

Professoressa Auditore, Thera è un essere umano rinvenuto durante uno dei nostri scavi circa otto mesi fa.
Rinchiusa dentro un cristallo ad alto voltaggio magico, è vissuta in verità intorno all'anno 1100, in Siria.
Secondo la sua testimonianza, è l'ultima discendente di una stirpe di Maghi e Streghe definiti come Na'eh, molto più potenti di noi sotto ogni aspetto.
La sua natura però non è totalmente collegata ai Na'eh, difatti lei è il risultato della fusione tra un Na'eh e un babbano.
Non è in grado di sfruttare la Trama come noi, di contro, sa utilizzare magie incredibili che noi neanche possiamo lontanamente pensare di gestire.
Usa la Trama allo stato puro: Bianca, Rossa e Nera. Tutto ciò che può apprendere del nostro presente e quello che volevamo le insegnasse lei.
Sappiamo però che ha anche dei trascorsi burrascosi: è stata rinchiusa in quanto temuta dai suoi simili. I Na'eh non erano in grado di provare il nostro stesso spettro di emozioni ed essendo lei la fusione tra loro e un essere umano comune, la magia che ha dentro ha risentito dell'influenza emotiva, cambiando ed adattandosi, diventando instabile e difficile da controllare. Infatti, come può vedere, proprio una emozione scaturita dalle sue parole verso di lei ha dato luogo a questo fenomeno a me sconosciuto, che la conduce a rinchiudersi in uno stato di incoscienza catatonica ed auto-protettiva.


Il tono del ragazzo era professionale, scientifico, analitico e pulito sotto ogni aspetto. Giovane, sì, ma si notava perché fosse tanto famoso e stimato.

Mi scuso di non averla messa al corrente, non sapevo nemmeno che avesse la capacità di lettura del pensiero, si figuri.
E' una grande incognita tutt'oggi anche per noi, la stiamo studiando a poco a poco. Sarebbe più semplice con prelievi ed esperimenti, ma sia io che mio fratello siamo contrari allo sfruttamento e alla trasformazione delle creature viventi in mere cavie di laboratorio, con lei men che meno.
Deve riacquistare fiducia nel genere umano, non perderla ancora di più...


Tornò a guardare Thera, preoccupato, inginocchiandosi davanti a lei, osservandola attentamente, pensando febbrilmente a cosa fare.

Posso chiederle un favore?
... Dovrebbe restare con lei qualche minuto, tornerò subito, forse ho un'idea su come sbloccare questo processo involutivo.
Si fidi di me, farò il prima possibile: ho la certezza che non le farà del male, lei non è aggressiva od offensiva, si difende solo dalle minacce.
... Lei la vede così capace di ferire e colpire... Ma è molto più indifesa di quanto si possa immaginare.


Non aveva alcuna certezza delle proprie azioni, non sapeva che se ciò che aveva pensato potesse o meno servire a qualcosa ma meglio che stare lì fermo con le mani in mano facendosi prendere dal panico. Rientrò nel laboratorio, andando nel proprio ufficio ed aprendo un cassetto segreto bloccato da una serratura magica altamente sofisticata. All'interno di esso c'era uno spartito magico completamente pieno di note, molto nuovo, forse comprato poche settimane prima. In verità quello doveva essere una specie di regalo, un dono per lei, ma il destino evidentemente voleva che facesse una fine differente, sempre che fosse servito a qualcosa. Si affrettò a tornare all'aperto, trovando possibilmente Rebecca con Thera ancora in quelle condizioni. Annuendo convinto, posò lo spartito al terreno ed estrasse la bacchetta.

Mi stia vicino per favore...
... Non badi a ciò che dirò, sono parole che non potrà comprendere.
Se può consolarla in realtà non le ho ancora capite bene nemmeno io, ma sembrano possedere il potere di arrivare fino al suo spirito.
... Mi auguro di essere ancora abbastanza intonato, è una vita che non canto...


Sfiorò con la punta del catalizzatore lo spartito, preparato in segreto la sera, dopo il lavoro, nei giorni passati, ed una musica leggera si sparse nell'aria.



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Messaggioda Sandyon » 23/09/2015, 14:44

Durante il canto di Jasper, lo spartito di improvviso prende fuoco, trasformandosi in cenere.
Questo normalmente avrebbe dovuto significare lo sfumare della melodia, invece essa continuò imperterrita.
Il dato però più inquietante ed importante, però, fu che ad un tratto, oltre alla voce del ragazzo, si poterono sentire anche altre voci.
Sparse, varie, di diverse tonalità e quasi corali, le quali rivolgevano lo stesso canto a Thera sia nella lingua Na'eh che in Siriano, circondando il suo corpo con quel canto antico e primordiale. Successivamente, i volti delle persone divennero anche visibili, come tanti spettri dotati di metà busto, braccia e testa, inespressivi, intenti solo a cantare ed intonare, tramutando lentamente le loro parole in lingue sconosciute nell'inglese corrente, adattandosi quindi al contenuto dello spartito magico, evidentemente assorbito dall'aura magica della nenia misteriosa.

ALLA FINE DELLA CANZONE, L'INCANTO "REGRESSIONE" SCOMPARE.
THERA PUO' RICORDARE QUASI TOTALMENTE TUTTO CIO' CHE E' AVVENUTO.
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Messaggioda Rebecca » 24/09/2015, 20:59

Una volta non dovevo preoccuparmene.
Ora, invece... anch'io porto quel fardello con me. A differenza degli altri, però, forse non è così pesante.


Rebecca non era sicura se seguire il proprio istinto, che la guidava veso ipotesi assurde e senza fondamento, oppure se prendere Thera come una ragazza un po' stramba e fuori dal mondo, ma sostanzialmente innocua. Eppure c'erano tante cose di lei che le davano l'impressione di non trovarsi di fronte ad un essere umano comune: a partire dal suo modo di vestire -impensabile in pieno autunno- fino al modo di interagire -praticamente nullo- con lei. Non pretendeva di risultare simpatica a prescindere, ma da qui a provare per lei timore e diffidenza c'era una bella differenza!
L'Auditore aveva il sospetto che Jasper non fosse stato completamente sincero con lei e man mano che procedeva nel conversazione assieme alla Phyris questo sospetto diventava sempre più una certezza. Quello che invece la lasciò completamente basita fu scoprire che la ragazza era riuscita a penetrare nella sua mente leggendone i pensieri, una capacità che le confessò con un candore quasi sovrumano, come se per lei questo non fosse qualcosa di sbagliato.
Trovarsi di fronte ad una persona con quelle straordinarie capacità, ma senza la minima coscienza di un'etica che le ponesse un freno -perchè non sapendo nulla di lei, Rebecca poteva solo ipotizzare che fosse così- la spinse a fare un discorso calmo, sensato e logico nei confronti della ragazza, un discorso che dal suo punto di vista doveva essere costruttivo e permettere a entrambe di fare un passo più vicino verso l'altra.
Thera però non sembrava essere del suo stesso parere.

... non dovrei essere qui.

Come?

Io non sono cattiva...
Non... non sono...


Thera aspetta!
Non volevo dire che sei cattiva!
Aspetta, dove vai?


Si alzò in piedi di scatto, seguendo la ragazza mentre questa avanzava sempre più sconvolta verso il punto dove si trovava il Ravnick. Se prima la sua era solo una vaga idea, ora aveva la conferma diretta e pratica che Thera celasse in sè delle turbe psichiche molto profonde, che la rendevano instabile e incapace di saper gestire le proprie emozioni. Come spiegare altrimenti il suo incedere, quel suo continuo tremare e lo sguardo sconvolto che le aveva rivolto, insieme alle parole pronunciate prima di allontanarsi dalla Terran?
Alla fine Rebecca riuscì a raggiungere la ragazza, ma solo perchè questa si era bloccata di colpo, come se nulla fosse. Se prima i suoi occhi davano l'idea di quanto distante fosse Thera dal loro mondo, questa volta l'italo-svedese ebbe la sensazione {S/S: 35} di non trovarsi più di fronte ad un essere umano.

Dottor Ravnick ora lei mi deve una spiegazione.

Invece fu lei a doverle dare al ragazzo, a dover raccontare ciò che si erano dette e la reazione della Phyris dopo il suo ultimo discorso. L'Auditore era sconvolta, arrabbiata e per di più si sentiva anche in colpa: nell'ignoranza, aveva agito come suo solito e questo aveva causato alla povera Thera quello scoppio che l'aveva portata ad estraniarsi completamente dal mondo. La sua rabbia però non era rivolta verso il Faro, ma verso Yuan stesso, che aveva taciuto volontariamente quelle informazioni preziose al Bosco. Tuttavia, quando venne sbattuto contro il muro dell'edificio solo perchè aveva tentato un contatto con la giovane, il primo impulso di Rebecca fu quello di andare a soccorrerlo, sperando che non si fosse fatto troppo male. Mandando al diavolo la prima fra le sue raccomandazioni, ovvero quella di non muoversi.

Insomma mi vuole dire sì o no che cosa sta succedendo?
Perchè fa così?
Com'è possibile tutto questo?


... A questo punto penso di non poter più nascondere niente.
Speravo potessimo parlarne dopo essermi assicurato che lei andasse bene per la ragazza, ma non ho altra scelta...


Fissò ancora una volta Thera, ancora una volta quella spiacevole sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di arcano e molto antico, senza però azzardare alcun passo verso di lei: se non voleva essere toccata, lei di certo non l'avrebbe costretta.

Professoressa Auditore, Thera è un essere umano rinvenuto durante uno dei nostri scavi circa otto mesi fa.
Rinchiusa dentro un cristallo ad alto voltaggio magico, è vissuta in verità intorno all'anno 1100, in Siria.


Non azzardò un fiato mentre ascoltava il resoconto dettagliato di Jasper sul ritrovamento di Thera, sulla sua natura di Na'eh -un popolo antico che utilizzava la magia della Trama- e sulla creazione di Thera come mezza Na'eh e mezza babbana, un connubio che era risultato essere disastroso per la popolazione magica di quel periodo. Gli occhi di Rebecca non perdevano di vista un solo istante il Ravnick, spostandosi solo di tanto in tanto sulla Phyris per osservarla: aveva intuito che fosse fragile, ma non fragile fino a quel punto e ora, lentamente, poteva comprendere la sua reazione e la sua diffidenza iniziale.
Non voleva farle male, voleva solo che fosse l'Auditore a non farne a lei. E l'unico modo che conosceva -perchè non sapeva altro di quel mondo- era leggere la sua mente con la stessa innocenza di un bambino.

Mi scuso di non averla messa al corrente, non sapevo nemmeno che avesse la capacità di lettura del pensiero, si figuri.
E' una grande incognita tutt'oggi anche per noi, la stiamo studiando a poco a poco. Sarebbe più semplice con prelievi ed esperimenti, ma sia io che mio fratello siamo contrari allo sfruttamento e alla trasformazione delle creature viventi in mere cavie di laboratorio, con lei men che meno.
Deve riacquistare fiducia nel genere umano, non perderla ancora di più...


Scuse accettate, è inutile continuare ad insistere.
Comprendo le sue ragioni per non avermi voluto dire subito la verità, ma in questo modo non sono sicura di poter essere la persona più indicata per Thera.
Sono stata io a scatenare in lei... tutto questo.
- disse, indicandola- Mi sento responsabile di averla turbata così tanto, anche se non ne avevo alcuna intenzione.

Dovevano trovare in fretta una soluzione, perchè la mezza Na'eh non poteva rimanere in quello stato catatonico per sempre. Era indispensabile per la sua sopravvivenza che imparasse a conoscere il mondo esterno e a fidarsi almeno delle persone che le stavano vicino o avrebbe finito per diventare realmente un pericolo per sè stessa e per gli altri.

Posso chiederle un favore?

Mi dica.

... Dovrebbe restare con lei qualche minuto, tornerò subito, forse ho un'idea su come sbloccare questo processo involutivo.
Si fidi di me, farò il prima possibile: ho la certezza che non le farà del male, lei non è aggressiva od offensiva, si difende solo dalle minacce.
... Lei la vede così capace di ferire e colpire... Ma è molto più indifesa di quanto si possa immaginare.


Annuì verso il ragazzo, lasciando che si allontanasse mentre lei, oltre a sorvegliare Thera, rifletteva sull'ultima frase pronunciata dal Terran trovandosi pienamente d'accordo con lui. Thera era totalmente indifesa dal punto di vista emotivo, ma possedeva in sè tutte le capacità per sapersi difendere: se non imparava a controllarle e a controllarsi sarebbe stato un grosso, grossissimo problema per tutti questi.

E' un essere umano, non una cavia...

Jasper aveva sottolineato quel concetto e Rebecca non avrebbe mai potuto pensarla diversamente. Riconosceva di provare un po' di timore verso Thera, ma lo stesso era per la Phyris. Ora non si trattava più di convincere la ragazza a fidarsi di lei, ma era un lavoro che avrebbero dovuto svolgere insieme.

E' rimasta sempre così.

Disse, quando vide il ragazzo tornare verso di loro con quello che sembrava uno spartito in mano e la sua bacchetta nell'altra.

Mi stia vicino per favore...
... Non badi a ciò che dirò, sono parole che non potrà comprendere.
Se può consolarla in realtà non le ho ancora capite bene nemmeno io, ma sembrano possedere il potere di arrivare fino al suo spirito.
... Mi auguro di essere ancora abbastanza intonato, è una vita che non canto...


Stette zitta, lasciando che Jasper facesse ciò che riteneva giusto. Lei non avrebbe saputo come aiutarlo, se non cercando di non intralciarlo in quella che si rivelò essere una canzone cantata in una lingua sconosciuta per la Terran. A parte la bella voce -davvero molto gradevole da ascoltare- l'italo-svedese però non notò particolari segni di cambiamenti nell'espressione della mezza Na'eh.
Fino a quando lo spartito non prese fuoco.
Fino a quando la melodia non venne accompagnata da molteplici voci.
Fino a quando una serie di volti non comparvero, continuando a cantare e a intonare la stessa canzone, rivolgendosi a Thera.
L'Auditore era spaventata e al tempo stesso affascinata da ciò che stava vedendo: stava assistendo a qualcosa di indescrivibile pur non comprendendone le dinamiche, qualcosa che al tempo stesso faceva accapponare la pelle e rimanere con la bocca aperta in un'espressione di puro stupore.
La canzone finì e così anche quello strano stato nel quale era caduta il Faro.
Rebecca rimase col fiato sospeso, fissando Jasper e poi la ragazza. Sapeva che lei nutriva molta fiducia nel Ravnick, per questo lo esortò con un cenno della mano ad avvicinarsi ma sempre con cautela, per poterla rassicurare su quanto accaduto.
Lei avrebbe atteso che fosse Thera a desiderare il suo contatto.
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Messaggioda Thera » 24/09/2015, 22:37

Thera aspetta!
Non volevo dire che sei cattiva!
Aspetta, dove vai?


Thera?
Thera che ti succede?
Thera?!


Quando alzò lo sguardo su Jasper, fu come essere a pochi passi dal Sole dopo anni di puro buio: lo guardò con occhi pieni di lacrime, terrore -verso la propria persona, per l'idea distorta che si era fatta su di sé dalle parole di Rebecca- con un bisogno di rassicurazione che solo il Ravnick avrebbe potuto cogliere.
Cercò di arrivare da lui, sentendo dentro di sé che se solo l'avesse toccato, tutto sarebbe andato a posto... ma la sua capacità di concentrazione era quasi nulla, e non ci fu modo di tenere ancora a bada il sentimento di angoscia che le opprimeva il petto: per questo, di punto in bianco, si fermò.
Lo sguardo divenne vacuo, il corpo smise di tremare, e l'Ibrida perse ogni emozione umana possibile: non provava più niente, non parlava nemmeno, ma sentiva ogni parola pronunciata dai due, entrambi chiaramente sconvolti per motivi diversi.


Dottor Ravnick ora lei mi deve una spiegazione.

L'Auditore, ovviamente, non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo, ed era del tutto giustificata nel domandare spiegazioni; il Ravnick, dal canto proprio, tentò di toccare Thera, ma fu una pessima idea: era regredita allo stato di Na'eh, perciò per lei tutto era estraneo, Jasper compreso... per questo, quando egli la sfiorò, il Faro usò la propria magia per spingerlo via, in un primordiale e distaccato tentativo di proteggersi.


Insomma mi vuole dire sì o no che cosa sta succedendo?
Perchè fa così?
Com'è possibile tutto questo?


... A questo punto penso di non poter più nascondere niente.
Speravo potessimo parlarne dopo essermi assicurato che lei andasse bene per la ragazza, ma non ho altra scelta...
Professoressa Auditore, Thera è un essere umano rinvenuto durante uno dei nostri scavi circa otto mesi fa.
Rinchiusa dentro un cristallo ad alto voltaggio magico, è vissuta in verità intorno all'anno 1100, in Siria.


Ascoltò in silenzio -non poteva essere altrimenti- il racconto dello Yuan, passando ogni tanto lo sguardo da lui all'italiana che gli si trovava accanto, rimanendo però non solo muta, ma anche totalmente impassibile, come se non le importasse nulla di ciò che le stava accadendo intorno.


Mi scuso di non averla messa al corrente, non sapevo nemmeno che avesse la capacità di lettura del pensiero, si figuri.
E' una grande incognita tutt'oggi anche per noi, la stiamo studiando a poco a poco. Sarebbe più semplice con prelievi ed esperimenti, ma sia io che mio fratello siamo contrari allo sfruttamento e alla trasformazione delle creature viventi in mere cavie di laboratorio, con lei men che meno.
Deve riacquistare fiducia nel genere umano, non perderla ancora di più...


Scuse accettate, è inutile continuare ad insistere.
Comprendo le sue ragioni per non avermi voluto dire subito la verità, ma in questo modo non sono sicura di poter essere la persona più indicata per Thera.
Sono stata io a scatenare in lei... tutto questo. Mi sento responsabile di averla turbata così tanto, anche se non ne avevo alcuna intenzione.


Nessuno dei due conosceva i poteri della Phyris, e soprattutto -particolare non ancora presentato dal Ravnick- l'unico modo per effettuare prelievi su Thera sarebbe stato ferirla magicamente, visto come con gli oggetti babbani fosse letteralmente inscalfibile.


Posso chiederle un favore?

Mi dica.

... Dovrebbe restare con lei qualche minuto, tornerò subito, forse ho un'idea su come sbloccare questo processo involutivo.
Si fidi di me, farò il prima possibile: ho la certezza che non le farà del male, lei non è aggressiva od offensiva, si difende solo dalle minacce.
... Lei la vede così capace di ferire e colpire... Ma è molto più indifesa di quanto si possa immaginare.


Jasper aveva capito fin troppo bene come fosse davvero Thera, quanta fragilità nascondesse dietro ai suoi enormi poteri: la paura dovuta al rifiuto da parte dei Na'eh, alla prigionia, al risvegliarsi in un mondo che non le apparteneva, che non conosceva e nel quale non riusciva a sentirsi a casa.


E' rimasta sempre così.

No, non si era mossa, non aveva nemmeno sbattuto le palpebre: sembrava quasi morta, anche se a ben guardare sì, respirava ancora... flebilmente, ma respirava.


Mi stia vicino per favore...
... Non badi a ciò che dirò, sono parole che non potrà comprendere.
Se può consolarla in realtà non le ho ancora capite bene nemmeno io, ma sembrano possedere il potere di arrivare fino al suo spirito.
... Mi auguro di essere ancora abbastanza intonato, è una vita che non canto...


Inizialmente non cambiò nulla nell'espressione di Thera: sempre impassibile, sempre apparentemente priva di vita; eppure, più Jasper cantava e più quelle parole le s'insinuavano sotto pelle, risvegliando qualcosa in lei. Rebecca non poteva comprendere la lingua in cui esse venivano cantate... ma la Phyris sì.
Lo spartito prese fuoco, ma la musica continuò: anzi, si fece più forte e corale, con parole cantate in entrambe le lingue familiari all'Ibrida; un brivido le corse lungo la schiena quando alle voci si aggiunsero volti, volti che solo il Faro poteva dire di conoscere bene... fin troppo bene.


... no!!!!

L'urlo giunse inaspettato ed improvviso, un grido che probabilmente avrebbe fatto saltare per aria entrambi i presenti: gli occhi tornarono vivi ma ugualmente pieni di terrore, e fu proprio la paura nel suo cuore a castare un incantesimo protettivo -Incanto "Difesa a specchio"- che circondò se stessa, Jasper... e Rebecca.
Sì, stava cercando di proteggerli entrambi, e tutto questo mentre piangeva angosciata e si nascondeva tra le braccia del Ravnick.


Non farmi tornare da loro, ti prego, ti prego mandali via, mandali via, farò tutto ciò che vorrai, non uscirò più né vorrò vedere il Sole, studierò con chi deciderai tu e terrò a bada i miei poteri, ma per favore, per favore non permettere che mi prendano di nuovo!!

Non aveva mai parlato così tanto e con una tale velocità in tutta la sua vita -intesa dal momento del ritrovamento a Madain Sari, chiaramente: terrore allo stato puro, quello provato da Thera, una paura così forte da annichilirla, schiacciarla, farla andare a pezzi. Abbracciava Jasper, si aggrappava a lui come se temesse ch'egli potesse consegnarla ai Na'eh... perché quelli erano proprio loro -le loro ombre più che altro- e forse pure Rebecca, oltre allo Yuan, avrebbe potuto comprenderlo, anche solo osservando l'Ibrida piangere disperata, terrorizzata, sconvolta ed atterrita.
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Messaggioda Jasper » 25/09/2015, 20:30

Non avrebbe mai potuto immaginare che la canzone potesse far scaturire uno spettacolo tanto assurdo e misteriosamente mistico.
Volti sconosciuti, persone probabilmente defunte da secoli tornavano a far visita a Thera, cantando nella loro lingua e poi in quella nuova, l'inglese.
Per quanto potesse essere assurdo pensare a tutto quel meccanismo innescato senza volerlo, parve però che la tecnica di Jasper stesse funzionando.
Più andava avanti in quella nenia macabra e più la lucidità della ragazza tornava ad essere viva e partecipe.
Gli dispiaceva per Rebecca, gli dispiaceva non aver calcolato tutto ciò, ma anche le menti migliori sbagliavano e quello per lui era uno di quei casi.
In effetti c'era da essere sconvolti per quella follia, ma lo sconvolgimento del Ravnick spariva di fronte alla determinazione nel far risvegliare Thera.
Avrebbe riflettuto sugli eventi accaduti soltanto dopo essersi assicurato di poterla abbracciare di nuovo e quando poi la melodia terminò e in lei nacque il puro e semplice sentimento di paura, terrore ed ansia, Jasper fu sollevato perché, per lo meno, conosceva quel particolare potere della Ibrida Na'eh.

Non farmi tornare da loro, ti prego, ti prego mandali via, mandali via, farò tutto ciò che vorrai, non uscirò più né vorrò vedere il Sole, studierò con chi deciderai tu e terrò a bada i miei poteri, ma per favore, per favore non permettere che mi prendano di nuovo!!

Lo abbracciò e lui fece lo stesso di slancio, cercando di accarezzarle i capelli e le guance solcate dalle lacrime, provando a comprendere perché avesse così tanta paura. Quelle erano solo proiezioni, spettri di un passato che anche volendo non sarebbe potuto più tornare. Eppure in Thera quelle memorie erano talmente vivide da impedirle di ragionare razionalmente. Proprio come ipotizzava, quei fantasmi opachi e trasparenti, al concludersi della filastrocca cantata, scomparvero lentamente, ma Jasper decise di attuare una strategia per fare in modo che la giovane Ibrida iniziasse a fidarsi un po' più di Rebecca.
Con un'occhiata eloquente e veloce, chiese alla donna di avvicinarsi ed abbracciare Thera assieme a lui, in modo da farle avere anche il proprio contatto umano ed il proprio calore affettivo, dopo di che, con attenzione, scivolò via lasciando la ragazza abbracciata all'altra, mettendosi in piedi.

Adesso li mando via!

Alzando la bacchetta al cielo, evocò un "Artis Magicum" al semplice scopo di far sentire a Thera che stava lanciando una magia per proteggerla e allo stesso tempo dando il tempo necessario alla Auditore per farle capire che pure lei era lì per difenderla da chiunque volesse farle del male. Sì, non era una manovra totalmente leale, ma grazie ad essa forse le cose sarebbero potute andare un po' meglio del previsto, evitando un sacco di problemi. Fermo e considerato che Jasper era piuttosto sicuro che se ci fosse stato un pericolo vero, in ogni caso Rebecca lo avrebbe aiutato nel scongiurarlo. C'era solo da sperare che l'italiana avesse anche qualche piccola nozione spiccia di psicologia, altrimenti sì che sarebbero stati guai.

E' tutto finito... Tranquilla, non ci sono più... Non torneranno...
Thera... Ascoltami... Non c'è più pericolo... Dissolvi la barriera, fidati di me...


Sperava vivamente che l'Ibrida ancora una volta scegliesse di ascoltare le sue parole, annullando l'effetto magico attorno a loro.

... Per un attimo ti sei completamente isolata, sembravi aver perso la tua umanità.
Ti andrebbe di raccontarci che cosa è accaduto?


Parlò al plurale, sì, coinvolse anche Rebecca in quella conversazione: Thera doveva imparare a comunicare ed essere sincera anche con lei.
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Messaggioda Thera » 26/09/2015, 23:43

Paura? Più che altro cieco terrore in grado di annichilirla totalmente, rendendola solo capace di castare istintivamente un incantesimo che proteggesse lei, Jasper ed anche Rebecca -forse in un inconscio tentativo di dimostrarle che non era di lei a dover avere paura.
Quando il Ravnick la lasciò tra le braccia dell'Auditore, Thera s'irrigidì leggermente, ma non si scostò dalla donna, forse per la disperazione al pensiero di essere lasciata nelle mani dei Na'eh, e magari alla loro vendetta per essere riuscita -pur non essendo dipeso da lei- a liberarsi.


Adesso li mando via!

Alzò lentamente lo sguardo sul ragazzo, gli occhi pieni di lacrime e l'espressione sconvolta, ignorando cosa fosse effettivamente l'incantesimo da lui lanciato, ed osservando come lui e la donna la stessero proteggendo; sì, la stavano prendendo in giro, ma non c'era possibilità che l'Ibrida se ne rendesse conto e, in questo senso, l'idea di Jasper avrebbe probabilmente raggiunto il risultato sperato senza danni collaterali.


E' tutto finito... Tranquilla, non ci sono più... Non torneranno...

... e se tornassero?
Se cercassero d'imprigionarmi di nuovo?


Thera... Ascoltami... Non c'è più pericolo... Dissolvi la barriera, fidati di me...

Lo fissò per un lungo istante dritto negli occhi, immobile... dopodiché, lentamente, la barriera che li avvolgeva scomparve, facendo tornare tutto più o meno alla normalità.
Sbatté le palpebre, Thera, sentendosi un poco stanca -non era abituata a castare più incantesimi di fila- e passando lo sguardo dall'uno all'altra, soffermandosi sulla seconda: aveva ancora paura di lei?


... Per un attimo ti sei completamente isolata, sembravi aver perso la tua umanità.
Ti andrebbe di raccontarci che cosa è accaduto?


... avevo paura.
Non volevo fare del male a nessuno, ma lei...
-indicò Rebecca- ... aveva paura di me.
Il pensiero di poter essere un pericolo per qualcuno... faceva troppo male. Volevo solo smettere di provare quelle brutte sensazioni.
Non so come ho fatto, ma... all'improvviso non le ho più provate, non ho sentito più nulla. Voi parlavate ed io vi ascoltavo, ma non mi importava cosa steste dicendo, non mi interessava nulla.


Deglutì, abbassando leggermente lo sguardo.


Sono stata una Na'eh, per qualche minuto.
Ma la tua voce...
-alzò di nuovo la testa, posando gli occhi su Jasper- Mi ha fatta tornare indietro.

E con la sua coscienza umana erano tornate, logicamente, tutte le emozioni da cui aveva tentato di scappare; spostò gli occhi su Rebecca, la Phyris, fissandola con quello che si poteva definire rammarico.


Io non volevo fare niente di male.
Non sono cattiva o pericolosa, io... volevo solo poter stare al Sole.


E faceva parte del patto coi Ravnick, quello: se avesse studiato con un tutor, o se almeno avesse provato a farlo, le sarebbe stato concesso di stare al Sole senza controlli, da sola, e magari anche di passeggiare nei dintorni del laboratorio lì all'A.G.E.R., qualora le fosse andato... una concessione per la quale Thera sarebbe stata disposta a fare tutto, insomma.
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Messaggioda Rebecca » 27/09/2015, 19:54

... no!!!!

L'urlo di Thera riscosse Rebecca dai propri pensieri riguardanti quelle strane figure opalescenti che pian piano si dissolvevano nell'aria. In quello stesso istante una barriera si innalzò su di loro, proteggendoli da quelli che la ragazza considerava una minaccia per sè stessa e per i due Terran lì vicino. Il piano di Jasper aveva funzionato ma ora la Phyris era terrorizzata da quelli che per l'Auditore erano semplici spettri, incapaci -quindi- di fare loro del male.

Non farmi tornare da loro, ti prego, ti prego mandali via, mandali via, farò tutto ciò che vorrai, non uscirò più né vorrò vedere il Sole, studierò con chi deciderai tu e terrò a bada i miei poteri, ma per favore, per favore non permettere che mi prendano di nuovo!!

Lo sguardo che l'italo-svedese lanciò alla ragazza fu di compassione: no, non voleva che Thera fosse costretta a fare nulla utilizzando l'arma della sua paura verso quelli che -pensandoci bene- dovevano essere il popolo dei Na'eh. Avrebbe voluto avvicinarsi a lei e abbracciarla proprio come stava facendo il Ravnick, per rassicurarla sul fatto che nessuno le avrebbe torto un capello, mai più. Si trattenne dal farlo, però, perchè non sapeva quanto un contatto fisico con la Terran potesse fare del bene al Faro.
Questo fino a quando non fu Jasper stesso a farle capire di avvicinarsi e di prendere lei il suo posto.

Adesso li mando via!

Sapevano entrambi che quelle erano solo immagini evanescenti, ma ugualmente l'Auditore non disse nulla, tenendo il viso della ragazza nascosto contro il suo petto e accarezzandole con dolcezza i capelli, cercando di trasmetterle calore e sicurezza.

Non piangere Thera... Nessuno ti farà del male...
Ci siamo io e e il dottor Ravnick, non permetteremo a nessuno di portarti via, d'accordo?


Intanto la rassicurava, guardando il ragazzo castare un Artis Magicum -inoffensivo contro degli spettri- che però ebbe l'effetto di tranquillizzare ancora di più la Phyris, permettendo ai due di riprendere a parlarle normalmente.

E' tutto finito... Tranquilla, non ci sono più... Non torneranno...

... e se tornassero?
Se cercassero d'imprigionarmi di nuovo?


Thera... Ascoltami... Non c'è più pericolo... Dissolvi la barriera, fidati di me...

Quelle parole furono accompagnate dal dissolversi dell'incantesimo usato da Thera per proteggerli tutti, dimostrando quindi senza ombra di dubbio che esisteva un essere umano nel quale nutrisse fiducia e quell'essere umano era proprio Jasper. L'italo svedese sciolse l'abbraccio, lasciandola libera -se avesse voluto- di allontanarsi da lei mentre le sorrideva, rassicurante ma anche un po' spaesata da tutto ciò che era appena successo.

... Per un attimo ti sei completamente isolata, sembravi aver perso la tua umanità.
Ti andrebbe di raccontarci che cosa è accaduto?


... avevo paura.
Non volevo fare del male a nessuno, ma lei... aveva paura di me.
Il pensiero di poter essere un pericolo per qualcuno... faceva troppo male. Volevo solo smettere di provare quelle brutte sensazioni.
Non so come ho fatto, ma... all'improvviso non le ho più provate, non ho sentito più nulla. Voi parlavate ed io vi ascoltavo, ma non mi importava cosa steste dicendo, non mi interessava nulla.


Thera...

Fu solo un sussurro, un sussurro dispiaciuto per lei e per essere stata la causa del dolore di Thera. Non era sua intenzione spaventarla o ferirla, ma come spiegarle che ciò che voleva era solo farle comprendere l'enorme errore di leggere nella mente altrui?
La sua era solo un'ipotesi, un'ipotesi che la Phyris però aveva creduto essere un dato di fatto.

Sono stata una Na'eh, per qualche minuto.
Ma la tua voce... Mi ha fatta tornare indietro.


Scosse la testa incredula, sentendo la testa dolere per tutte le novità che ancora faceva fatica ad elaborare. Tuttavia, quando la ragazza si rivolse a lei, Rebecca la guardò negli occhi, avvertendo tutto il dispiacere che l'altra stava provando per averla spaventata.

Io non volevo fare niente di male.
Non sono cattiva o pericolosa, io... volevo solo poter stare al Sole.


Lo so.- disse semplicemente, sospirando appena -Lo so che non sei cattiva nè pericolosa, sono rimasta solo sorpresa quando mi hai detto che potevi leggermi nella mente.
E' una cosa alla quale non sono abituata e questo mi ha solo reso... più nervosa.
Ma non avevo paura di te, Thera.


Cercò di tranquillizzarla quindi, provando anche a sorridere.

Ascoltami attentamente adesso: io non voglio costringerti a fare nulla che tu non voglia, intesi?
Se vuoi avermi come tua insegnante, questo devi deciderlo solo tu.
Io sarei già felice di poterti stare vicino e aiutarti.
Ma tu? Tu staresti bene insieme a me?


La decisione ultima spettava solo a lei.
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Messaggioda Jasper » 29/09/2015, 16:42

... Per un attimo ti sei completamente isolata, sembravi aver perso la tua umanità.
Ti andrebbe di raccontarci che cosa è accaduto?


... avevo paura.
Non volevo fare del male a nessuno, ma lei... aveva paura di me.
Il pensiero di poter essere un pericolo per qualcuno... faceva troppo male. Volevo solo smettere di provare quelle brutte sensazioni.
Non so come ho fatto, ma... all'improvviso non le ho più provate, non ho sentito più nulla.
Voi parlavate ed io vi ascoltavo, ma non mi importava cosa steste dicendo, non mi interessava nulla.


Atteggiamento molto simile ai...

Sono stata una Na'eh, per qualche minuto.
Ma la tua voce... Mi ha fatta tornare indietro.
Io non volevo fare niente di male.
Non sono cattiva o pericolosa, io... volevo solo poter stare al Sole.


Quindi le sue supposizioni erano esatte: Thera aveva avuto una regressione ad uno stato primitivo di se stessa, annullando emozioni e reazioni.
Il potere scatenato aveva un fortissimo impatto difensivo, tranquillamente inespugnabile, se non da una potenza altrettanto enorme.
Peccato che la magia della Trama moderna non raggiungesse quei livelli se non con incantesimi talmente proibiti da essere usati solo dai veri esperti.
Forse anche il Mana avrebbe potuto rappresentare una buona minaccia, ma lì nessuno cercava di attaccarla o farle del male, bensì aiutarla, difenderla.
Ora Rebecca aveva tutti quanti i dati che le servivano per decidere cosa fare, se proseguire nel lavoro oppure abbandonarlo.
Tuttavia lo sguardo buono della Terran faceva presagire che probabilmente adesso che sapeva la verità, ella avrebbe messo ancora più impegno.

Ascoltami attentamente adesso: io non voglio costringerti a fare nulla che tu non voglia, intesi?
Se vuoi avermi come tua insegnante, questo devi deciderlo solo tu.
Io sarei già felice di poterti stare vicino e aiutarti.
Ma tu? Tu staresti bene insieme a me?


Avrebbe parlato con Thera più tardi, nel laboratorio, facendosi spiegare per filo e per segno i particolari di quel nuovo incantesimo scoperto.
C'erano determinati tipi di poteri che nemmeno lei stessa sapeva di possedere e forse quello ne era un esempio pratico.
Si era preso un bel colpo nel vederla così lontana da tutto e da tutti, così estranea, così priva di vitalità ed anima in un certo senso.
I sentimenti che provava per lei erano stati complici nell'averlo spaventato, ma questo lo avrebbe tenuto per sé, confidato solo al fratello.
Sarebbe mai giunto il momento in cui avrebbe potuto confessare ogni cosa a Thera, renderla partecipe di ciò che albergava nel suo cuore?
Purtroppo bisognava aspettare che ella diventasse al 60% uguale a chiunque altro, sia nelle conoscenze che nelle nozioni generali di vita.

Rimarrò nuovamente qui, è importante che raggiungiate un chiarimento.
Grazie ancora delle sua immensa disponibilità, dottoressa.
A buon rendere, senza ombra di dubbio.


Invitò quindi l'Ibrida a rivolgersi con tutta la sincerità possibile a Rebecca e tornare a seguirla nella loro passeggiata interrotta.
Era necessario che legassero, era necessario che imparassero a condividere il tempo da sole sia come insegnante e allieva, che come amiche.
Determinati argomenti era sempre meglio affrontarli con un individuo dello stesso sesso, di questo Jasper era abbastanza sicuro.
Inoltre la Auditore gli forniva moltissima sicurezza e sperava sul serio che grazie al suo aiuto le cose sarebbero andate ancora meglio.
Ancora un po' di pazienza, ancora un po' di tempo e Thera avrebbe ricevuto una ulteriore evoluzione, migliorandosi, amalgamandosi al resto del mondo.
Un'impresa per nulla semplice, complessa, articolata, ma rivolta al benessere ed anche al progredire della scienza e della ricerca.

Quando avrete finito torna pure qui, Thera, sarò sempre ad aspettarti.
A più tardi...


USCITA PER JASPER
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Messaggioda Thera » 29/09/2015, 17:50

Non piangere Thera... Nessuno ti farà del male...
Ci siamo io e e il dottor Ravnick, non permetteremo a nessuno di portarti via, d'accordo?


Le parole di Rebecca, considerato il "piano" ordito da Jasper per convincere Thera a fidarsi della donna, ebbero l'effetto sperato: nel momento stesso in cui, infatti, le ombre scomparvero grazie all'incantesimo del Ravnick, l'Ibrida poté considerare come veritiera l'affermazione dell'Auditore, e dunque nella sua mente s'innescò un processo di maggiore fiducia verso la Terran.
Questo, unita alla fiducia che già provava per il ragazzo, la spinsero a dissolvere la barriera innalzata in modo istintivo per proteggerla, ritrovandosi a spiegare ai due cosa fosse successo e perché ciò fosse accaduto: purtroppo Thera non controllava i propri incantesimi legati alle emozioni, alcuni nemmeno sapeva di essere in grado di castarli, perciò quando aveva sentito il bisogno di non provare più nulla per non stare male, il suo spirito aveva reagito di conseguenza, facendola regredire allo stato di Na'eh.
Si era sentita forte, in quel momento, potente come mai prima e col pieno controllo della Trama che scorreva dentro di lei... ma anche vuota di qualsiasi emozione, positiva o negativa che fosse; certo, non poteva sentirsi emotivamente ferita, ma nemmeno felice o grata. Non le era importato di nulla, in quei pochi istanti, e se Jasper le fosse morto di fronte... non avrebbe fatto una piega.
Era felice, in questo senso, di essere tornata se stessa, pur dispiacendosi all'idea che Rebecca potesse considerarla pericolosa per la propria incolumità.


Io non volevo fare niente di male.
Non sono cattiva o pericolosa, io... volevo solo poter stare al Sole.


Lo so.
Lo so che non sei cattiva nè pericolosa, sono rimasta solo sorpresa quando mi hai detto che potevi leggermi nella mente.
E' una cosa alla quale non sono abituata e questo mi ha solo reso... più nervosa.
Ma non avevo paura di te, Thera.


... non l'ho fatto apposta.
Mi dispiace.


Era stata la diffidenza verso la donna a spingere la Trama nel corpo di Thera a manipolare la mente di Rebecca per potervi leggere dentro, non qualcosa che la Phyris aveva voluto o cercato di proposito.


Ascoltami attentamente adesso: io non voglio costringerti a fare nulla che tu non voglia, intesi?

Alzò lo sguardo sull'Auditore, posando gli occhioni innocenti sul suo volto.


Se vuoi avermi come tua insegnante, questo devi deciderlo solo tu.
Io sarei già felice di poterti stare vicino e aiutarti.
Ma tu? Tu staresti bene insieme a me?


Rimarrò nuovamente qui, è importante che raggiungiate un chiarimento.
Grazie ancora delle sua immensa disponibilità, dottoressa.
A buon rendere, senza ombra di dubbio.


Spostò lo sguardo su Jasper, rivolgendogli un'occhiata carica di riconoscenza.


Quando avrete finito torna pure qui, Thera, sarò sempre ad aspettarti.
A più tardi...


A dopo.

Lo osservò allontanarsi per la seconda volta ma, rispetto alla precedente, non sentiva più quella profonda diffidenza verso la Terran accanto a sé, tanto da poterle rispondere in modo piuttosto positivo.


... posso provare.

Mormorò alla fine, con un lungo e profondo sospiro.


Ma non posso promettere che non ti leggerò mai nella mente, o che saprò controllare sempre i miei poteri.
Alcuni incantesimi... non sapevo nemmeno di poterli fare.


Insomma, lei poteva anche decidere di provarci e di fidarsi di Rebecca, ma quest'ultima doveva mettere in conto di stare accanto ad una persona imprevedibile, e non per sua volontà; se l'Auditore avesse accettato quella condizione... allora avrebbero potuto provare ad interagire come insegnante ed allieva.


... mi piace Shakespeare.
Leggo un suo sonetto ogni sera.


Breve pausa.


Li conosci?
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Messaggioda Rebecca » 29/09/2015, 21:12

Che razza di situazione assurda e complessa: quella mattina era andata in Groenlandia credendo di dover conoscere una semplice ragazza alla quale dover fare da tutor; invece si era ritrovata di fronte ad un'autentica scoperta archeologica in carne ed ossa, visto che Thera era stata rinchiusa per milioni di anni fino a quando i due fratelli Ravnick non l'avevano rinvenuta.
Considerarla però solo una mera scoperta scientifica andava oltre l'etica dell'Auditore, che in ogni essere vivente e senziente vedeva una vita da rispettare e da proteggere. La Phyris per lei non faceva differenza, per questo motivo aveva cercato di avvicinarsi a lei, di comprenderne la natura, fallendo e rischiando di provocare un gran bel casino, ma riuscendo comunque a rimediare grazie anche all'aiuto di Jasper.
Ora che sapeva chi lei fosse, ci si aspettava che rimanesse ferma nella propria convinzione di farle da insegnante privata?
Per Rebecca era un sì, ma non intendeva imporre la propria scelta anche alla ragazza, impartendole quindi la prima e più importante delle lezioni: l'imprescindibile rispetto dovuto al libero arbitrio.

Se vuoi avermi come tua insegnante, questo devi deciderlo solo tu.
Io sarei già felice di poterti stare vicino e aiutarti.
Ma tu? Tu staresti bene insieme a me?


Salutò di rimando Jasper, che ora si allontava di nuovo dalle due lasciando loro la possibilità di parlare e chiarire senza l'interferenza di una terza persona. Attese in silenzio, lasciando a Thera tuttoil tempo di cui avesse bisogno per risponderle, non dando mai segno di fastidio nel dover aspettare.
Avere la Terra dentro di sè l'aiutava quando doveva mostrarsi ferma e controllata.

... posso provare.

Ne sei sicura?

Ma non posso promettere che non ti leggerò mai nella mente, o che saprò controllare sempre i miei poteri.
Alcuni incantesimi... non sapevo nemmeno di poterli fare.


D'accordo. Possiamo trovare una soluzione anche per questo, ma stai tranquilla: non te ne farò una colpa.
... Sono davvero felice di poter essere la tua insegnante, Thera.


Disse e se la Phyris in quel momento le avesse letto nel pensiero, avrebbe sentito l'assoluta sincerità nelle sue parole.

... mi piace Shakespeare.
Leggo un suo sonetto ogni sera.
Li conosci?


Sì e credo che la tua sia un'ottima scelta.
E riesci sempre a comprendere ciò che c'è scritto nei sonetti?


Chiese, iniziando, senza volerlo, la loro prima e vera lezione. Così, se Thera avesse voluto, Rebecca le avrebbe spiegato un paio di sonetti a sua scelta, provando a vedere come reagiva la ragazza di fronte alla prospettiva di apprendere informazioni da un'altra persona e cercando di soddisfare ogni sua curiosità.
Nutriva grandi speranze nei confronti della Phyris, la speranza che un giorno avrebbe saputo come vivere all'interno di quel mondo e di quell'epoca senza più la paura che si celava dentro il suo sguardo millenario.

{Exit x 2}
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