Re: Italian Ranch • Pub • Houston (Texas) • U.S.A.
Inviato:
10/09/2016, 21:49
da Nimue
Hai uno stile che non si sente più tanto, o meglio, non puro come lo esegui tu, ecco perché hai destato la nostra attenzione.
Canti da molto? Dove hai effettuato gli studi artistici?
Canto fin da quando ero piccola grazie a mio nonno... è stato lui a farmi amare la musica.
Non ho effettuato studi specifici, non ho nemmeno provato ad entrare al coro della Cyprus nel periodo scolastico...
Ah bene, quindi completamente autodidatta!
Quindi è tuo nonno che fino ad ora ti ha fatto da manager?
È qui per caso? Possiamo conoscerlo?
No, lui...
Purtroppo è venuto a mancare non molto tempo fa.
Rispose Nimue.
Lo sguardo si rabbuiò per qualche istante.
Le accadeva sempre, inevitabilmente, quando pensava a Joe.
Si costrinse a non pensarci.
Fece un piccolo sorriso, scuotendo il capo.
Non sapevo... Condoglianze in ritardo e perdonami per la brutta figura.
Non si preoccupi, non poteva saperlo.
Ad ogni modo... non ho mai avuto un manager.
La musica è sempre stata la mia passione, ma finora l'ho trattata come un passatempo, e sono stata io il manager di me stessa.
Ecco perché un contratto con loro le avrebbe cambiato radicalmente la vita.
Ecco perché, avendo deciso di seguire quel sogno, ci tenesse tanto.
Ecco perché, ora, cercava di tenere a bada il nervosismo con risultati medio-scarsi.
Però ci sono tanti altri cantanti che seguo e che amo, come Desmond e i Saber Dynamos, ed anche Ariel Jiménez!
So che lavora con voi e che può sembrare che lo dica solo per compiacervi... ma la trovo davvero eccezionale, con una voce incredibile!
Io non sono minimamente al suo livello, ma credo che se lei sia migliorata così tanto sotto la vostra guida... allora forse ci sono buone speranze anche per me.
Ariel è stata la nostra prima stella, l'astro nascente che ha illuminato i corridoi della nostra casa discografica ormai quattro anni fa, quasi cinque.
Sono sicuro che nel caso saprete diventare buone amiche, anche perché d'altronde avere due stili completamente opposti, quindi una rivalità risulterebbe inutile.
Rivalità?
Aggrottò la fronte.
Perplessa.
Interdetta.
Giusto Calvin... Calvin?!
Calvin sei ancora qui con noi?!
Mh?
Cosa?
Ah sì sì, certo! E-ero un po' soprappensiero, tutto qui!
Non sono sicura di aver capito il discorso... perché pensate che potesse nascere una rivalità tra me ed Ariel?
Oltre ad amare e comporre due generi musicali molto diversi, non sono minimamente alla sua altezza... e poi sono certa che ci siano almeno un milione di cose che potrei imparare da lei.
Umile per natura.
Onesta per carattere.
E leale per educazione.
Sorrise ad entrambi, educatamente.
Ma quando vide Gérôme le risultò impossibile non scomporsi.
Era bellissimo, affascinante, gigantesco -almeno per lei che era una nanetta in tutto e per tutto.
E la sua voce, naturalmente, la incantava.
La trasportava, cullava le sue fantasie.
Si sentiva spontaneamente più timida di fronte a lui.
E più nervosa all'idea di cantargli di fronte.
Tuttavia non poteva certo tirarsi indietro.
Ne andava del suo futuro.
Del suo sogno.
E poi sapeva cantare, cavolo!
Doveva solo dimostrarlo.
Per questo si alzò in piedi, allontanandosi dal tavolo.
Ancheggiando in modo spontaneo, automatico.
Arrivò sul palchetto, si mise d'accordo coi musicisti.
E, semplicemente, iniziò a cantare.
Cantò con emozione, con trasporto.
Cantò rilassandosi, senza pensare più a nulla.
Cantò per il gusto di farlo.
Cantò per emozionarsi e per commuoversi.
E ad esibizione finita, tornò dal trio con la consapevolezza di aver fatto del proprio meglio.
Sarebbe bastato per convincerli?
I miei complimenti, un testo davvero interessante, è una tua canzone?
Sì, l'ho scritta io.
È un testo recente, in effetti... e mi fa molto piacere che le sia piaciuta.
Appare scontato quindi che tu sia anche una cantautrice, quanti brani per conto tuo hai già finito e completato?
Se per te va bene, vorremmo darci un'occhiata in futuro.
Ne ho circa una quindicina pronti, ed altrettanti in fase di lavorazione...
Certamente, non avrei problemi a farvi visionare i miei testi.
Se fossero stati i suoi capi, avrebbe seguito fedelmente le loro direttive.
Dopotutto non sarebbe stato nel loro interesse che Nimue avesse successo?
Gérôme, hai qualche appunto da farle?
Oh sì, certamente.
Allora... Hai una respirazione troppo pesante mentre canti, questo fa sì che qualche volta, sfiatando nel microfono, infastidisci la resa vocale.
Dovresti quindi esercitarti nell'incamerare più aria e sfruttare molto di più il diaframma, ma si tratta di tecnica e le lacune da autodidatta sono più che ovvie e comprensibili.
Grazie per il suggerimento!
So che ci sono tanti punti da migliorare nel mio modo di cantare, perciò m'impegnerò a fondo per riuscirci!
Esclamò la Allen quasi senza fiato.
Ma il Lamarck per caso faceva quell'effetto a tutte?
Perché, se così fosse stato, non ci avrebbe trovato nulla di anomalo.
Non con quella presenza.
Non con quel sorriso.
Non con quella voce.
Finalmente qualche difetto, ahahah!
Il tuo futuro Vocal Coach non ha fatto altro che tessere le tue lodi mentre cantavi!
Fu... Futuro...
In parole povere ha detto che secondo lui sei una promessa musicale da prendere seriamente in considerazione, quindi immagino avrai capito dove voglio arrivare...
L'emozione che provò alla vista di quel contratto fu indescrivibile.
Il Fulmine impennò dentro di lei.
Gli occhi si fecero appena lucidi.
Il cuore prese a battere fortissimo.
Le guance si arrossarono per l'emozione.
E dentro di sé le sembrò anche di sentire la risata orgogliosa di Joe.
Ovunque fosse, era certa che fosse fiero di lei.
Congratulazioni, vedrai, faremo un'ottima squadra!
Ne... ne sono certa...
Il sorriso le si ampliò sulle labbra.
Se non fosse stato poco professionale, si sarebbe messa a saltare.
Invece si trattenne.
Meglio concentrarsi su altro, come la firma del contratto.
Da quel momento in poi non sarebbe tornata indietro.
La sua vita avrebbe subìto una brusca svolta.
Un nuovo capitolo sarebbe cominciato.
Ed avrebbe dovuto impegnarsi molto per dimostrare di esserne all'altezza.
Ecco...
Questa credo sia l'ultima firma!
Ma, dov'è finito Gérôme?
Mh?
Forse è andato in bagno... ?
Ehm... Coff coff... Prova... Prova... Ok, mi sentite tutti?
Perfetto, voi non mi conoscete...
Si volse anche Nimue, nel sentire la sua voce.
Gérôme era salito sul palco.
Da lì era ancora più bello.
Come poteva essere?
Probabilmente era la Allen a rincoglionirsi sempre di più nel guardarlo.
... ma ci tenevo ad informarvi che da oggi sono il Vocal Coach della vostra carissima amica, Nimue Allen.
Infatti vorrei che faceste un applauso caloroso a questa ragazza che oggi inizia la sua avventura come possibile futura cantante famosa.
L'applauso scrosciò all'istante.
E durò a lungo.
Le volevano davvero tutti un gran bene.
Chi batteva di più le mani era, ovviamente, Jim.
Con gli occhi ancora più lucidi ed il naso rosso.
Lo avrebbe abbracciato fino a farsi spezzare le ossa, appena fossero stati soli.
Per augurarle tutto il meglio possibile, canterò qualcosa di mio... Anche perché mi sembra giusto che stia tranquilla da subito sul fatto che il suo "allenatore" non è un incompetente!
Non aveva certo ipotizzato che egli fosse stonato.
Anzi, con una voce del genere...
Ma per quanto le piacesse, non c'era paragone con quella stessa voce che cantava.
Nimue si ritrovò ad essere rapita dalla prima nota.
E a non poter che dare ragione a Calvin, totalmente.
... Aaaaahhh, ma come fa ad esistere un maschio che canta così?
Non lo so… ma ringrazio la Trama per la sua generosità...
Una voce profonda, quella di lui.
Intensa.
Coinvolgente.
Emozionante.
La Tempesta si ritrovò a desiderare che stesse cantando per lei.
Solo per lei.
Si ritrovò a volere che fossero da soli.
Solo loro due.
Solo loro e quella musica.
Solo loro e le loro voci che cantavano insieme.
Rapita, ecco come appariva ad un occhio esterno.
Non si trattava nemmeno più di essere affascinati dall'estetica dell'altro.
Era la musica di lui che richiamava il suo spirito.
Che lo innalzava.
Che lo faceva volare.
... che la faceva innamorare.
Re: Italian Ranch • Pub • Houston (Texas) • U.S.A.
Inviato:
13/09/2016, 14:59
da Nimue
Erano buone le ali, vero?
Mh?
Oh sì sì, eccezionali!
Grazie per avermele segnalate!
Senti, ti...
Ti andrebbe di accompagnarmi in un posto?
Io?
No, decisamente non vedo altri giganti oltre a me!
Rise a sua volta.
Attendeva speranzosa, con gli occhi luminosi.
Voleva che Gérôme le dicesse di sì.
Ma certo, non avrebbe potuto costringerlo.
D'accordo, pago il conto e arrivo, aspettami fuori.
Il sorriso le si ampliò sulle labbra.
Annuì, trattenendosi dal saltellare felice.
Si mosse, prendendo passo verso l'esterno.
Evitò di dirgli che quasi sicuramente Jim gli avrebbe offerto il pasto.
Come infatti avvenne.
Tanto non c'era modo di far cambiare idea al manager dell'Italian Ranch.
Se non voleva farti pagare, tu non pagavi.
Punto.
Una volta fuori, lo prese per mano.
Doveva farlo, se voleva smaterializzarsi insieme.
Stringere le sue dita, comunque, le provocò un fremito piacevole.
Dovette sforzarsi molto per non immaginarsele su tutto il corpo.
Chiuse gli occhi, respirando con calma.
Recuperò lucidità.
E alla fine spostò entrambi lontano da lì.
Lontano dal centro di Houston.
In un luogo assolutamente indescrivibile.
Pazzesco, vero?
Ti basta percorrere appena qualche chilometro fuori Houston...
È davvero... Suggestivo!
Sì, lo è, ma per me ha anche un valore altamente sentimentale...
... è qui che mio nonno cantò per me, la prima volta.
Ora si spiega tutto...
Ti va di raccontarmi più nello specifico?
Sono curioso, lo ammetto...
Ero piccolissima, nemmeno parlavo del tutto ancora... ma la musica mi piacque fin da subito.
Fu Joe a farmela amare.
Mi fece promettere che se un giorno avessi fatto della musica la mia vita e lui non ci fosse stato più, sarei dovuta venire qui a ricordarlo.
Quindi è qui che ti immagini aleggi il suo spirito, la sua anima.
Non esattamente.
Se penso a Joe, non ce lo vedo proprio a rimanere qui senza far nulla... si annoierebbe di certo!
Rise, dolcemente.
Parlare di lui era sempre una gran gioia.
Una gioia malinconica ovviamente, per la sua mancanza.
Ma pur sempre una gioia.
Questo è il luogo che me lo ricorda maggiormente, tutto qui.
Il posto che mi fa sentire più vicina a lui, per i ricordi che abbiamo condiviso... il mio, ad esempio, sarebbe l'Italian Ranch.
Credo che ciascuno abbia un suo posto "totem" ... per Joe era questo.
Motivo per cui lo aveva invitato ad accompagnarla lì.
In quel luogo magico e speciale.
Di notte, poi, assumeva dei connotati assolutamente unici.
So di essere appena all'inizio... ma sentivo di dover venire qui, per lui.
Beh, quando si festeggia per un'offerta di lavoro lo si fa ad offerta ricevuta, non a lavoro avviato, dico bene?
Sì, hai proprio ragione!
... Ti chiedo scusa per averti chiesto di accompagnarmi, magari volevi tornare a casa, ma... non volevo venire da sola.
Però se vuoi... te ne puoi andare...
No... No, resto, in fondo è un luogo bellissimo e non mi dispiace onorare la memoria di una persona che ha amato la musica e l'ha trasmessa con il cuore ad una nipote.
Piuttosto però mi fai sorgere naturale una domanda: come mai hai scelto proprio me?
Lì in mezzo alla comitiva c'erano amici molto stretti... Oppure anche Jim, il padrone del locale sembra essere per te una figura di riferimento.
Mi sarei aspettato di più che chiedessi a qualcuno di loro, se non la compagnia al completo, di fare un salto qui... Ed invece eccomi qui, un autentico pesce fuor d'acqua!
Beh, in primo luogo... sia Jim che i miei amici sono tutti babbani, quindi per arrivare fin qui senza magia ci avremmo impiegato ore.
E già quello era un motivo ben più che valido a parer suo.
Ma non l'unico.
Inoltre credo che a Joe saresti piaciuto molto per il lavoro che fai: tu metti le tue conoscenze e la tua esperienza musicali al servizio di chi vuole vivere della propria passione... è qualcosa che a mio nonno avrebbe fatto nascere un enorme sorriso compiaciuto sulle labbra, ne sono certa.
Ed infine... ho apprezzato davvero tanto il tuo intervento, prima.
Si fece appena più rossa in volto.
Imbarazzata, ma ben decisa a parlare.
Non mi conoscevi, ma hai capito all'istante quanto per me fosse importante continuare a cantare al pub ed hai cercato di convincere i tuoi capi a lasciarmelo fare, anche solo per poco.
Non credo di saperti spiegare a parole quanto questo mi abbia fatto piacere, quanto mi abbia colpita... per questo ti ho portato qui, per condividere questo momento con qualcuno che mi ha davvero scaldato il cuore.
Gli sorrise, dolcissima e velatamente commossa.
Era davvero gigante, doveva alzare la testa per posare gli occhi sul suo viso.
Ma ne valeva davvero la pena, perché era bellissimo...
E freddissimo.
O almeno questo fu ciò che pensò quando il Lamarck la sfiorò con la mano.
Un'ondata di Ghiaccio le raggiunse lo spirito.
La fece rabbrividire, ma non eccessivamente.
Di certo le fece spalancare gli occhi, sorpresa.
L'hai sentito?
Quello era il mio Ghiaccio.
Quindi... anche tu...
Sono un Confratello Acuan e sono onorato di conoscere la prima Tempesta dopo tanti decenni.
Ho dato una letta alla nostra storia e so che in assoluto le Tempeste sono le più rare tra i Gildati Instabili delle tre Gilde.
Ti trovi bene in questa condizione? Hai già designato qualche Magnete?
Diciamo che mi ci sto abituando, anche se all'inizio non è stato per nulla semplice...
In realtà quello era un eufemismo bello e buono.
... ad ogni modo sì, ho già un Magnete, anche se si tratta di una Creatura Magica fuori dal comune.
A quel punto gli spiegò brevemente cosa fosse Ceryx.
Cosa sapesse fare.
E come quindi fosse diventato il suo primo -e unico al momento- Magnete.
Cosa ne diresti di commemorare la figura di tuo nonno e festeggiare la tua promessa mantenuta con la preghiera al Conflux?
Sono sicuro che l'Equilibrio ha accolto pienamente lo spirito di una persona buona come lui e magari potrebbe riuscire a sentirci, ovunque si trovi.
La... cosa?
Se non la conosci posso insegnartela, credimi, è molto molto facile...
No, non la conosceva.
Non ne aveva mai sentito parlare.
In realtà le faceva pure un poco strano pensare di recitare una preghiera.
Perlomeno quando i suoi pensieri tutto potevano essere considerati tranne che puri.
Ma Gérôme stava facendo uno sforzo per sottolineare l'importanza di quel momento.
Doveva dargliene atto.
Ed adeguarsi.
Mi piacerebbe molto che tu me la insegnassi, davvero.
Voglio pronunciarla con te!
Sorrise, con convinzione.
Si fece quindi insegnare dal Lamarck la preghiera al Conflux.
E la pronunciò col maggior trasporto possibile.
Perché al di là dei pensieri impuri, le faceva davvero piacere.
Ed una volta finita di pronunciarla, si chiese se davvero Joe, ovunque fosse, l'avesse sentita.
Lei ci sperava tanto.
Grazie ancora... per tutto!
Credo tu sia appena diventato il mio eroe, e per diversi motivi!
Si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lo fissò per qualche secondo.
Si morse il labbro, indecisa.
Alla fine, però, decide di buttarsi.
Meglio saperle subito, certe cose.
So che ti sembrerò tremendamente impicciona, ma...
Tu sei fidanzato?