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da Bruce » 04/07/2018, 21:35
02/02/2114 Villetta di Bruce MacGyver Terrazza Kansas City Ore 17:56
È qualche giorno che ti vedo così, c'è qualcosa che non va?
Tiger Black era andato a trovare l'amico quel pomeriggio, dopo aver lasciato la custodia della palestra ad uno dei dipendenti della segreteria. L'aveva visto di nuovo pensieroso e sulle sue durante gli allenamenti e non era da lui sbagliare determinate mosse o attacchi. Era un tipo molto empatico, il "compagno" di Yvonne, ecco perché aveva preferito fare un salto a trovarlo piuttosto che aspettare il giorno seguente.
... Vedo che hai approfittato della tua copia delle chiavi...
Sorridendo appena, Bruce si volse a fissare il bestione, tornando poi per un attimo a fissare il tramonto all'orizzonte.
Non sono io il problema, è per via di Cappie...
C'è stato qualche attrito tra voi, ho notato, ma non pensavo fosse qualcosa di serio!
Ma no, quale attrito... Cioè sì, c'è stato, ma è quello il discorso: è stato un attrito causato dal... Nulla!
Alzò le braccia infastidito, scuotendo le spalle e la testa, appoggiandosi poi con le braccia sul parapetto della grande terrazza. Tiger di riflesso gli si mise di fianco, osservando anche lui per qualche secondo il Sole scomparire dietro i monti. Tanto sapeva che da un momento all'altro l'amico avrebbe proseguito il discorso.
È partita alla carica per una cretinata! Le ho fatto un appunto su un suo errore di postura da combattimento e sembrava l'avessi mandata a fare in culo... Poi ha preso il borsone ed è filata nello spogliatoio a fare la doccia, quando è uscita mi ha salutato chiedendomi scusa di sfuggita ma non mi ha voluto dire niente.
Adesso te lo dico, ma l'importante è che questo non ti spinga ad impicciarti troppo.
... Di cosa parli?
Il suo Elemento... È davvero in subbuglio... Percepivo le variazioni continue a distanza di metri...
Questo cosa potrebbe significare?
Che qualcosa la turba profondamente dall'interno e la scombussola a tal punto che è schiava del Fulmine...
Bruce rimase in silenzio a quelle affermazioni, annuendo piano. Un lungo sospiro, ripensando all'episodio di quello scontro e sentendo di riflesso un bel fastidio. Lei era Cappie, la sua Cappie, quella con cui non aveva mai litigato da piccoli nemmeno per dividersi l'ultima cucchiaiata di gelato.
Se ti confesso una cosa mi prometti che non mi prenderai in giro?
Sentiamo...
Io credo che ci sia qualcosa di importante, qualcosa di grave, qualcosa che...
... che necessita l'aiuto di qualcun altro? Di qualcuno che le stia vicino?
Me la ricordo, Tiger, credimi, me la ricordo quando si comportava così... Quando cerca di tenersi le cose dentro e non parla è perché sta soffrendo un sacco. A me diceva tutto e proprio perché con me si confidava sempre, quando non lo faceva allora voleva dire un problemone!
Sì ma ora non avete più lo stesso rapporto, lei non è più quella tua amica di infanzia... Forse non te ne parla perché non siete ancora tornati quelli di una volta...
È vero, potresti avere ragione, ma se così non fosse? Se si trattasse ancora di una di quelle storie che vuole vivere da sola pensando che sia soltanto colpa sua? A quel punto come dovrei comportarmi?
Soltanto colpa sua?
Di nuovo Bruce annuì, sorridendo leggermente con una punta di amarezza. Si leccò le labbra mentre si vedeva che con l'immaginazione e i ricordi si fosse messo a viaggiare. Era strano riuscire a trascinare la memoria fino a quei livelli ma con la O'Neill gli riusciva piuttosto facilmente.
Quando aveva sei anni, ruppe un vaso molto prezioso dentro casa usando la bacchetta del padre senza permesso... Per una settimana non mi disse niente, ma proprio niente, mentre i suoi credevano si fosse trattato di un colpo di vento a finestre aperte. Lei sentiva tutta la colpa addosso e per quel motivo non voleva condividere, perché pensava forse che l'avrei giudicata.
Lo sai che stai parlando di una bambina, vero?
Lei è sempre stata molto emotiva e ha sempre avuto paura di commettere errori gravi... Inoltre, proprio perché molto buona, quando faceva qualcosa di cattivo si sentiva pure peggio... Boh, non so, ho come la sensazione che sia accaduto qualcosa di simile, che pensi di aver combinato un guaio.
Sì ma è anche vero che sono passati anni e tu stesso hai ammesso di aver trovato una ragazza diversa su tante cose. Forse ha semplicemente le mestruazioni o magari non si accoppia da un bel po'. Le possibilità sono molteplici!
... Sei sempre così assolutamente grezzo, Tiger, ahahah!
Perché?! Adesso cosa ho detto? Non ti capisco...
La risata del MacGyver durò per qualche secondo, poi però venne nuovamente sostituita da una espressione malinconica. Si girò, dando la schiena all'orizzonte, pensando, pensando e ripensando. L'amico poteva avere tranquillamente ragione, ma lui era il Vento, un istintivo... E quell'istinto gli stava dicendo di preoccuparsi.
Uff...
Parlale.
Mh?
Se ti preme così tanto altro apriti tu con lei. Hai detto che non si apriva quando succedevano queste cose. Ma questo non ti impedisce di offrirle la possibilità di farlo, no?
... Credo tu abbia ragione...
Beh. in realtà io avrò ragione solo se tu avrai avuto ragione, Bruce.
Si volse verso l'amico, poi sorrise con l'angolo delle labbra e gli diede la mano in segno di amicizia e ringraziamento. Dopo di che prese la propria decisione: l'indomani sarebbe passato da lei a trovarla e a parlarle, doveva provarci. Se i suoi ricordi di infanzia ci avessero visto anche solo un poco giusto, allora Cappie stava covando dentro di sé uno stato d'animo pesantissimo.
03/02/2114 Di fronte alla Palazzina del Monolocale di Caroline Priscilla Strada Denver Ore 09:16
Era giunto lì intorno alle 07:30, andando prima a fare colazione lì nei dintorni. Tanto per cambiare, aveva riflettuto ancora un poco sul da farsi, chiedendosi se fosse davvero l'idea giusta. Andare così, da lei, dopo pochissimi giorni dalla ripresa di un vecchio e prezioso rapporto, avrebbe incrinato qualcosa? La verità era che Bruce temeva profondamente di perdere quella conoscenza ricominciata, riconquistata per caso. Tiger aveva scrutato facilmente nel suo Spirito scoprendo sensazioni ed emozioni che lui poteva solo intuire vagamente. Facile avere un Elemento di quella portata.
A me invece tocca accontentarmi... E dire che se non fosse stato per la Tribù, ora avrei ancora meno!
A braccia conserte, guardava l'ingresso della palazzina come uno scemo, prima avanzando, poi bloccandosi ed indietreggiando. Qualcuno lo avrebbe pure potuto scambiare per una specie di stalker o maniaco... Ci mancava soltanto quello. Scosse la testa, dandosi mentalmente dell'idiota: il mitico e sicuro Bruce Angus MacGyver in quelle condizioni? Basta. Riprese il cammino con aria più ferrea ma quando il portone del palazzo si spalancò fece uno scatto fulmineo dietro un cassonetto. Stava cominciando a diventare una cosa assai ridicola. Tra l'altro, se anche fosse stata realmente Cappie, dov'era il problema?!
Falso allarme, è solo una modella di Victoria Secret's con parecchia fretta...
La bionda non poteva vederlo da quella angolazione, essendo uscita di velocità e a passo veloce, quasi impetuoso. Bruce ci si soffermò relativamente, giusto per ammirarne le ben marcate linee sode del fondo schiena, ma senza troppa attenzione. D'altronde l'appellativo "Modella di Victoria Secret's" le stava divinamente, considerando la forma statuaria della ragazza.
... Mh, beh comunque Cappie è pure meglio... Più naturale, e poi più espressiva, tipo attrice!
Non che ci fosse motivazione per specificare la cosa dentro di sé.
Ehi ma, aspetta un attimo, quella coda che spunta dalla borsetta non è forse...
Dalla borsetta bianca portata dalla femme fatale si notava perfettamente spuntare la coda rosa, nera con palla azzurra di Ermes. Cappie gli aveva spiegato che per portarselo dietro si servisse dello stratagemma di renderlo un piccolo peluche. Ma allora quella ragazza aveva qualcosa a che fare proprio con la O'Neill.
... E se fosse lei il motivo dello stato d'animo negativo di Cappie? Oppure no, aspetta, impossibile, perché Cappie non darebbe mai Ermes ad una persona non fidata che per altro ha le sue chiavi di casa. Deve essere una amica molto, parecchio stretta...
Un'amica che forse gli avrebbe saputo dire cosa avesse l'amica di infanzia e come mai stesse così male. Una soluzione alternativa meno invasiva che chiederlo direttamente a lei, giusto. Peccato che non appena cercò di seguirla per parlarci qualche istante, lei scomparve dietro ad un vicolo, smaterializzandosi.
C***o... ... Va beh, però niente panico. Se ha Ermes non potrà mica stare via chissà quanto! Mi basterà aspettarla e a quel punto fermarla. ... Però obiettivamente potrebbero volerci delle ore...
No, no, a quel punto meglio andare direttamente da Cappie e tanti cari saluti. Entrò nel palazzo, arrivò davanti alla porta del monolocale e suonò il campanello. Una volta. Due volte. Tre volte. Quattro volte. Cinque volte.
... Ok, mi sa proprio che non c'è... ... Quindi non mi resta altro se non aspettare l'amica... ... Meno male che avevo la giornata libera...
03/02/2114 Di fronte alla Palazzina del Monolocale di Caroline Priscilla Strada Denver Ore 16:16
Sette ore. Dopo sette ore Bruce stava ancora lì, dentro allo stesso locale, aspettando. La pazienza non era esattamente una dote del Vento ma non poteva fare altrimenti. Aveva mandato giù l'ennesimo cappuccino quando per poco non gli andò di traverso vedendo tornare la bionda. Si pulì di corsa con ilo tovagliolo ed uscì precipitandosi da lei prima che arrivasse al portone. Forse lei stessa avrebbe rallentato voltandosi sentendo dei passi così veloci alle spalle.
Scusi! Mi scusi signorina! Aspetti un attimo!
Arrivatole davanti, con non troppo fiato, le mostrò un sorriso leggermente imbarazzato.
Senta, io so sicuramente che lei è una amica della ragazza che abita qui, non è vero? Non voglio rubarle molto tempo ma solo farle qualche domande, le assicuro che poi non la disturberò più. Qui di fronte, le offro ciò che vuole ma mi dedichi appena pochi minuti...
Avrebbe incuriosito la cara O'Neill con quell'atteggiamento? O magari addirittura insospettito negativamente, dopo la questione dell'evasione. Insomma, si sperava che per un motivo o per un altro finissero seduti ad un tavolo isolato ed appartato.
Hai detto di chiamarsi Elektra, giusto? Ok Elektra, io non voglio metterti in scomode situazioni e non voglio spingerti a dirmi nulla di preciso, te lo assicuro... ... Dimmi solo una cosa: lei, intendo...
Indicando la palazzina.
... Lei. Ecco, lei sta bene? Ultimamente l'ho vista molto diversa, preoccupata o forse agitata... Mi sono preoccupato, sa io la alleno nella palestra che frequenta... ... Beh in effetti fa strano che un semplice allenatore si preoccupi tanto ma è perché siamo amici di infanzia. E' poco che abbiamo recuperato i rapporti e non mi andava di stressarla o appesantirla, per questo chiedo a te. Vorrei solo stare sicuro che non ci sia troppo da preoccuparsi, ecco tutto...
Incrociò le dita, con le braccia posate sulla tavola, fissando negli occhi Caroline Priscilla, ignaro della sua identità alternativa. Il suo Spirito da Semi Gildato non era in grado di registrare e riconoscere l'Elemento della irlandese. Per quel motivo l'Investigatrice poteva stare sicura di poter mantenere con lui quel segreto. Nell'espressione di Bruce avrebbe letto e colto un sentimento sincero e genuino, niente di preoccupante. Era solo un amico che voleva sincerarsi del suo benessere... ... Un amico che non la vedeva poi tanto come un'amica, però.
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Bruce
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da Caroline Priscilla » 05/07/2018, 2:53
[3 Febbraio 2113 - Monolocale di Caroline Priscilla O'Neill, Denver - Ore 7:15]
Mmh... N-no... Basta...
È colpa tua sorellina... È tutta colpa tua se adesso sono diventato così...
Non... è... vero... Io non... Non... c'entro... niente...
Dovevamo cambiare il passato... Siamo state costrette! Chi ti dice che lui non sarebbe diventato comunque così? Andiamo Cappie... Vuoi perdere la tua migliore amica per uno stronzo bugiardo? Lui è sempre stato marcio dentro...
Ma io... noi... abbiamo cambiato... tutto quanto... Siamo noi... io... le responsabili...
In fondo l'ho sempre saputo che siamo due gocce d'acqua... Puoi sembrare diversa da me... Puoi fingere che non sia così... Ma lo sappiamo entrambe che siamo buone solo ad incasinare la vita degli altri... Abbiamo messo in pericolo la vita dei nostri amici, dei nostri cari e di noi stesse... Fattene una ragione: io e te non ci separeremo mai...
Un colpo di Fulmine e la O'Neill si ritrovò a spalancare gli occhi, madida di sudore, osservando il soffitto sopra di sé. Non ci mise molto a mettere a fuoco la propria camera da letto, ma il respiro era diventato piuttosto irregolare, con il cuore che aveva aumentato il ritmo dei propri battiti. Sapeva già che cosa fosse accaduto, anche se volle rimanere ancora qualche istante nel letto, pur sapendo ormai che sarebbe stato inutile riprendere sonno. I sogni disturbati avevano ancora una volta spezzato l'equilibrio interiore del suo Fulmine, facendolo schizzare alle stelle e portandola a mutare aspetto, di conseguenza. Aveva assunto proprio l'aspetto di Irina Honeywell, la ragazza che le aveva ceduto una parte del suo spirito in cambio della promessa di vendicare la sua morte. Ultimamente la sua presenza tormentava i suoi sogni, ricordandole ogni giorno che entrambe erano delle combinaguai patentate e che ogni cosa che loro facevano, rovinava immancabilmente tutto quanto.
Va*******o Vicky, mi hai lasciata da sola apposta...
Si mise in su con il busto, stiracchiando le gambe mentre mentalmente i suoi pensieri raggiungevano l'amica lontana, dispersa chissà dove. Non aveva neanche avuto la decenza di andarla a trovare prima di partire, lasciandole un misero bigliettino e soprattutto abbandonandola proprio in un momento tanto difficile come quello. Sembrava quasi che avesse voluto fuggire e far sì che tutti i sensi di colpa ricadessero sulle spalle della Fulmen, ma Cappie sapeva perfettamente quale fosse la verità: la Randall non provava il minimo senso di colpa per quello che era accaduto nel passato e per quanto la O'Neill si fosse sforzata di farle ammettere che al 50% la responsabilità era loro, lei sembrava chiusa nel suo continuo pensare che Jorge sarebbe comunque diventato una persona malvagia. Aveva lasciato che le parole dell'amica la convincessero e la spingessero ad andare avanti, ma ora a cosa era servito tutto questo? Solamente a stare male, a far riaffiorare i vecchi dubbi, perché non poteva negare a sé stessa che quel modo di pensare non le apparteneva e per questo motivo stava rischiando di impazzire. Pur essendo molto presto, Cappie si alzò ugualmente, stringendo per qualche istante Ermes prima di andare in bagno e lì aprire l'acqua calda. Avrebbe fatto una doccia molto lunga e molto rilassante, poi colazione e poi si sarebbe preparata per andare in ufficio, tanto non avrebbe potuto cambiare aspetto per almeno altre undici ore. La sua fortuna era che quel giorno Ethan non sarebbe passato in agenzia, avendo del lavoro da sbrigare al Ministero, per cui non doveva nemmeno pensare ad una scusa plausibile per giustificare il suo cambio di aspetto. Il silenzio regnava sovrano mentre compieva le normali azioni quotidiane di ogni giorno, ma in realtà le sembrava che ci fosse un costante ronzio di sottofondo ad infastidirla, che la rendeva sempre più irascibile e sempre più nervosa. Non si aspettava nulla di particolare quel giorno. Uscì al solito orario, raggiunse l'agenzia, si mise al lavoro cercando di impegnare il cervello quanto più possibile, anche se quella era la versione che ragionava molto meno rispetto alle altre. Sentiva infatti di più la voglia di mettersi a correre per sfogarsi piuttosto che quella di esaurire le sue energie su casi stupidi ed insulsi, ma purtroppo doveva campare con quel lavoro e non le restava altro che darsi da fare. Quando chiuse tutto e staccò da lavoro, ritornando dalle parti di casa sua, non si aspettava certo che da un momento all'altro qualcuno l'avrebbe fermata. Era pronta a tutto, bacchetta a portata di mano per sventare qualunque minaccia da parte del portoghese, ma non fu lui a bloccare la O'Neill poco prima che entrasse nell'androne del palazzo dove abitava.
Scusi! Mi scusi signorina! Aspetti un attimo!
Bruce?!
C'era sorpresa sul suo volto, ma non disse nulla perché... Be', perché sarebbe stato complicato spiegargli la verità e lei in quel momento aveva fin troppe cose complicate a cui pensare. Non aveva nessuna voglia di parlare con nessuno, nemmeno con il MacGyver, anche se questi si dimostrò piuttosto insistente nel voler a tutti i costi portare l'irlandese nella caffetteria di fronte a casa.
Senta, io so sicuramente che lei è una amica della ragazza che abita qui, non è vero? Non voglio rubarle molto tempo ma solo farle qualche domande, le assicuro che poi non la disturberò più. Qui di fronte, le offro ciò che vuole ma mi dedichi appena pochi minuti...
Io... Non... Uff, va bene, sentiamo che cosa vuoi!
Piuttosto sgarbata la ragazza, gli dava persino del tu senza averlo mai visto prima, ma Cappie non badò molto a quei dettagli. Era molto più difficile essere sé stessa quando raggiungeva un'affinità tanto alta al Fulmine e questo perché lo spirito di Irina prendeva più il sopravvento in lei, accentuando tutte quelle che erano le caratteristiche negative del suo carattere. In ogni caso, era anche curiosa di scoprire che cosa avesse da dirle, per questo accettò di sedere insieme a lui nel locale, ordinando una cioccolata calda con panna. Per inciso, lo stesso tipo di bevanda che avrebbe ordinato se fosse stata in versione Autentica.
Hai detto di chiamarsi Elektra, giusto?
Sì, esatto.
Ok Elektra, io non voglio metterti in scomode situazioni e non voglio spingerti a dirmi nulla di preciso, te lo assicuro... ... Dimmi solo una cosa: lei, intendo...
Mh?
... Lei.
Cappie... sì.
Ecco, lei sta bene?
Perché me lo chiedi?
Ultimamente l'ho vista molto diversa, preoccupata o forse agitata...
Si accorgeva quando qualcosa non andava... Proprio come Jorge.
Mi sono preoccupato, sa io la alleno nella palestra che frequenta...
Si preoccupava per lei... Proprio come Jorge.
... Beh in effetti fa strano che un semplice allenatore si preoccupi tanto ma è perché siamo amici di infanzia.
Anche lei e Jorge lo erano.
E' poco che abbiamo recuperato i rapporti e non mi andava di stressarla o appesantirla, per questo chiedo a te. Vorrei solo stare sicuro che non ci sia troppo da preoccuparsi, ecco tutto...
Non aprì bocca per almeno dieci secondi. Perché di fronte al MacGyver, così simile sotto tanti punti di vista al suo ex-amico, Cappie non riusciva a mantenersi lucida, in qualunque forma si trovasse. Lacrime iniziarono a colarle dagli occhi, come se qualcosa di Bruce la stesse ferendo ripetutamente. Lui non poteva sapere, non poteva nemmeno lontanamente immaginare quanto le facesse male adesso averlo vicino, perché ogni qual volta lo guardava negli occhi e sentiva il bisogno di avvicinarsi a lui, ricordava con estrema precisione tutte le volte che al suo posto c'era Alvares, a come l'aveva presa in giro, a come le aveva fatto credere che il loro rapporto fosse unico e speciale. A quel punto era chiaro che Angus si sarebbe preoccupato di vederla in quello stato, ma la O'Neill bloccò ogni minima avvisaglia di consolazione da parte sua. Si alzò in piedi, senza aver nemmeno toccato la propria cioccolata calda, lasciando sul tavolo la sua parte di denaro.
Non ha niente che non va... Ha solo bisogno di essere lasciata in pace. Sta passando un periodo un po' così, ma si riprenderà presto e non c'è bisogno che ti preoccupi per lei. Non ha bisogno di qualcuno che potenzialmente le volterà le spalle, quindi smettila di preoccuparti, non è tua amica. I suoi amici sono pochi, fidati... E tu non rientri nella categoria.
Se ne andò via, senza dargli modo di replicare, uscendo alla velocità della luce per raggiungere il proprio appartamento, ficcarsi al suo interno e chiudere la porta a chiave. Era stata molto dura con lui, ma ciò che aveva detto era vero? Sì, in parte le sue parole erano state sincere, perché solo da poco lei e il MacGyver avevano ripreso i rapporti ed ecco spuntare subito un problema che credeva essere sepolto per sempre. Con ancora la schiena ancorata alla porta, lentamente Cappie scivolò giù, seduta per terra, dando sfogo al pianto che si era innescato prima nel locale. Non fu un semplice pianto silenzioso, ma un susseguirsi di urla di rabbia e dolore, che le permettevano di scaricare almeno in parte tutta la negatività accumulata dal suo Fulmine. Al termine di quel pianto, si sentiva vuota, si sentiva più lucida, affamata ed anche... In colpa. Ma non per Jorge, bensì per come aveva trattato Bruce, che non aveva fatto altro che preoccuparsi per lei, dimostrando di tenerci davvero a lei. Mancava ancora qualche ora prima che potesse mutare aspetto, quindi aveva tutto il tempo di ragionare e riflettere se scusarsi e basta oppure raccontargli la verità. Era difficile pensare di metterlo al corrente del viaggio nel tempo, nemmeno Vergil sapeva che cosa era accaduto. Forse avrebbe potuto iniziare semplicemente scusandosi e raccontandogli almeno ciò che le stava accadendo e poi, chissà, tutto poteva essere. Guardò ancora l'orologio. Alle sette e mezza spaccate si sarebbe presentata a casa di Angus.
[Villetta di Bruce MacGyver, Kansas City - Ore 19:31]
DLIN DLON
Ciao Bruce...
... Mi dispiace... davvero tanto...
Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere. La prima cosa che fece Cappie fu quella di abbracciarlo, stringendolo forte e lasciandosi sfuggire ancora qualche lacrima nel ripensare a tutte le cattiverie che gli aveva detto. Aveva bisogno di credere che il MacGyver non fosse come Jorge, ma aveva paura, aveva tanta paura di avvicinarsi ed affezionarsi a lui solamente per compensare ciò che il portoghese aveva lasciato. Un enorme, gigantesco buco nel suo cuore. Era assurdo temere una cosa del genere, aveva sempre ritenuto i propri amici persone uniche e speciali. Eppure le analogie fra Bruce e Jorge erano talmente tante da confonderla, da farle temere di rimanerci di nuovo fregata. Non voleva che accadesse, ma non voleva nemmeno perdere una persona come il MacGyver.
Posso entrare? Ho portato quattro diversi tipi di pizza, sperando che tu abbia molto appetito e soprattutto voglia di parlare con me...
Indicò la borsa termica posata a terra, dalla quale si sprigionava un delizioso profumino. Se quindi il MacGyver le avesse dato l'okay, Cappie sarebbe entrata in casa sua, portando con sé il borsone e aiutandolo a preparare il tavolo per cenare insieme.
Bruce... Io... Sono qui perché penso di averti ferito profondamente questo pomeriggio con parole che, fuori dal contesto, possono essere travisate... Voglio che tu sappia la verità su di me, anche se sarà lunga, incredibile e ti porterà sicuramente a cambiare l'opinione che hai di me. ... Sei pronto ad ascoltarmi?
Già Bruce. Sei pronto a scoprire chi è diventata davvero Cappie O'Neill?
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Caroline Priscilla
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da Bruce » 05/07/2018, 15:45
Le differenze estetiche tra Elektra e Cappie erano innegabili e così forti da non potergli far intuire nulla della verità. Per Bruce, la bionda seduta di fronte a lui era un'amica stretta della O'Neill e niente più, mica la stessa persona. Quell'errore però, unito alla situazione attualmente vissuta dalla ragazza, risultò completamente fatale. Le domande poste dal MacGyver rispecchiavano un affetto e una preoccupazione appartenenti in passato ad un'altra figura. In quel caso, le similitudini si sprecarono nella mente della Ignis e di conseguenza iniziarono i veri problemi. Sul momento non badò molto all'ordinazione calorica, ma ci avrebbe fatto caso in seguito, quello era certo. E meno male che aveva anche provato ad usare tutto il tatto possibile, a differenza del Tigro.
Ehi... Aspetta... Cosa ti prende... Perché stai piangendo? Che ho detto di male? ... Prova a spiegarmi... ... Vuoi un fazzoletto?
Non ha niente che non va... Ha solo bisogno di essere lasciata in pace.
O-ok, afferrato, però non mi sembra il caso di...
Sta passando un periodo un po' così, ma si riprenderà presto e non c'è bisogno che ti preoccupi per lei.
A quel punto, con lo sguardo un po' più duro e serio, Bruce si alzò in piedi a sua volta, fissandola negli occhi.
Se mi preoccupo o non mi preoccupo è affar mio, non ti pare?!
Non ha bisogno di qualcuno che potenzialmente le volterà le spalle, quindi smettila di preoccuparti, non è tua amica.
Voltarle le spalle?! IO?! ma come c***o ti salta in...
I suoi amici sono pochi, fidati... E tu non rientri nella categoria.
Non riuscì a fermarla, pur chiamandola e provando a fare qualche passo per raggiungerla. La vide camminare veloce e prendere l'ingresso del portone della palazzina. Solo allora tutto divenne improvvisamente più chiaro e intuitivo, almeno in parte.
Una Polisucco...
Ecco perché aveva Ermes, perché lei era Cappie, soltanto con un altro aspetto, preso forse per svolgere delle indagini. Ecco spiegata anche la motivazione di quella reazione così forte e improvvisa, spontanea e istintiva. Fu lì che avvenne anche il collegamento con la cioccolata e panna, che Bruce consumò per non far sprecare l'ordinazione.
Cosa ti sta facendo soffrire così tanto?
03/02/2114 Villetta di Bruce MacGyver Kansas City Ore 17:56
Stessa ora di 24 ore prima, quando aveva parlato con Tiger riguardo la questione della biondina. A differenza del giorno precedente però, Bruce stava finendo una piccola sessione di jogging serale. Era un po' il suo modo per aiutarsi a riflettere.
Non sopporta dire certe cose cattive alle persone, non è da lei... Si sentirà in colpa e cercherà di chiedermi scusa... Ora bisogna solo capire se lo farà alla prima occasione utile o non resisterà ad attendere troppo...
Assurdo come Caroline Priscilla non fosse poi cambiata così tanto nel tempo, tanto da far sì che Bruce potesse prevedere le sue mosse. Ma in fondo era anche la cosa più bella di lei: rimasta semplice negli anni come una bambina, una bambina sempre più adulta. Forse era anche quello ad affascinare gli altri quando stavano a contatto con lei. Univa due realtà di vita in un solo corpo, senza necessità che ci si mettesse il Fulmine di mezzo ad alterarla. Più unica che rara e beato chi se la fosse conquistata, un giorno. Rientrato a casa ormai con il Sole calato da un po', Bruce si prese un po' di proteine liquide in un grosso bicchiere. Era stanco, un po' sudato, con i muscoli tutti caldi e attivi e il bisogno impellente di farsi una...
DLIN DLON
... Qualcosa mi dice che la doccia dovrà aspettare.
Lasciando il bicchiere a metà, lo posò sulla cucina, avviandosi verso la porta di ingresso. Non appena aprì, le sue convinzioni vennero confermate. Lei se ne stava lì, tornata col suo normale aspetto e con un viso decisamente turbato.
Ciao Bruce...
Ehilà...
... Mi disp...
Ssshhh...
Le fece un occhiolino, scuotendo la testa, facendole capire che fosse tutto a posto.
Posso entrare? Ho portato quattro diversi tipi di pizza, sperando che tu abbia molto appetito e soprattutto voglia di parlare con me...
Non mi manca mai né l'uno, né l'altro!
Si fece da parte, permettendole di accomodarsi, facendo come se nulla fosse accaduto. Era pacato e calmo, Mac, mentre prendeva la rotella per tagliare la pizza, due bicchieri ed una Pepsi Max, zero zuccheri. Qualora ella si fosse portata dietro pure Ermes, per lui c'era a disposizione una confezione di pile stilo.
... Allora, che mi volevi dire?
Bruce... Io... Sono qui perché penso di averti ferito profondamente questo pomeriggio con parole che, fuori dal contesto, possono essere travisate...
Va' avanti...
Voglio che tu sappia la verità su di me, anche se sarà lunga, incredibile e ti porterà sicuramente a cambiare l'opinione che hai di me.
Uhm, così però mi fai diventare curioso...
Sorrise appena tre secondi, ironico, per poi farsi più morbido ma serio, riempiendole il bicchiere.
... Sei pronto ad ascoltarmi?
Solo se tu sei pronta a credere che non ti volterò le spalle.
Le rispose in contropiede con una frase molto, molto importante e fondamentale. Il suo viso divenne improvvisamente quello di un maschio adulto e concreto. La condizione per proseguire il dialogo era quella e per Bruce dovevano essere entrambi capaci di evolvere assieme, nel mentre. Non voleva essere l'ombra di niente e nessuno, il riferimento a nulla e nessuno. Lui era giunto prima di tutti e non le aveva mai dato nessuna sofferenza, dimostrandole fin da quando era cicciottello di potersi fidare di lui. Quindi Cappie, lui è pronto a scoprire, ma tu sei capace di discernere e mostrare il cuore di quella bambina vicina di casa?
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da Caroline Priscilla » 08/07/2018, 0:29
... Mi disp...
Ssshhh...
Non fece nemmeno in tempo a finire quella frase. Non sapeva spiegarsi come fosse possibile, ma Bruce aveva già capito tutto, anche se si erano rivisti dopo tanti anni solamente qualche settimana prima. Era lei così prevedibile oppure non aveva mai considerato un fattore abbastanza ovvio? Ovvero che il MacGyver aveva davvero sofferto dopo averla persa e che ella fosse entrata nel suo cuore molto più di quanto lei potesse immaginare. Quel pensiero la commosse e al tempo stesso le faceva male, per il modo in cui lo aveva trattato solamente poche ore prima. Non si meritava una risposta tanto cattiva, ma la parte più irrazionale di lei agiva sempre a sproposito quando meno avrebbe dovuto farlo. Adesso però si trovava lì per rimediare, per far sì che la figura di Jorge si discostasse completamente da quella del ragazzo di colore. Non voleva che il suo rapporto con il portoghese andasse a rovinare qualunque altro bel rapporto fosse nato in futuro. Per questo, con la cena già pronta, chiese a Bruce se fosse pronto ad ascoltare la verità su di lei, pronto anche a cambiare idea su di lei dopo aver ascoltato la sua storia.
... Sei pronto ad ascoltarmi?
Solo se tu sei pronta a credere che non ti volterò le spalle.
... Non sono pronta, ma voglio crederci con tutta me stessa. Perché so che questo non dipende da te, ma da quello che ho vissuto e che sto vivendo. Mi impegnerò a far sì che le mie paure non inficino quello che c'è fra di noi...
Una frase molto a doppio senso, ma la serietà dell'argomento e dell'espressione dell'irlandese avrebbe fatto intendere che non ci fosse nessun secondo fine nei suoi confronti, almeno per il momento. Entrò in casa dell'amico, invitandolo a farsi la doccia e mettersi comodo visto che lo aveva interrotto con quell'improvvisata. Tanto le pizze si sarebbero mantenute calde ancora per un po' e poi in questo modo lei aveva più tempo per raccogliere le idee e decidere da quale argomento partire. A prescindere dalla decisione del MacGyver, la Ignis si sarebbe accorta di un particolare piuttosto fondamentale, ovvero che Angus non aveva avuto alcun dubbio sul fatto che Elektra fosse in realtà l'O'Neill stessa.
... Hai capito subito che quella di stamattina ero io, vero? Anche se... Immagino tu non abbia compreso che... Ero davvero io. Okay, partiamo dalla cosa più... Semplice. Bruce io... Non sono soltanto ciò che vedi adesso, ma ho... Chiamiamola la capacità... di cambiare aspetto.
Fu la prima cosa che gli raccontò, quell'assurda combinazione di follia e sfortuna che aveva investito l'irlandese fin da quando aveva accettato di aiutare Irina Honeywell. Non entrò nel merito della promessa che aveva fatto alla Ignis, ma gli raccontò di come il suo nucleo elementale instabile l'avesse portata, dopo la vicenda dell'attacco alla Allen, ad assumere tre forme diverse. Una che ricordava la Cappie di sempre, una che era l'aspetto di Irina ed un altro che era un connubio fra le due. Preferì non nascondergli nulla perché se veramente voleva che Bruce facesse parte della sua vita senza ripensamenti, doveva imparare prima di tutto a fidarsi di lui. E la fiducia della Ignis, di questi tempi, stava venendo messa a dura prova già da molte persone, persone che le erano state accanto nei momenti difficili, per poi dileguarsi quando l'egoismo aveva imposto loro di farlo.
Quando io sono Elektra, perdo un po' di me stessa in favore del carattere che si avvicina di più ad Irina. Non è una giustificazione per come mi sono comportata, ma se esagero, se parlo a vanvera, sappi che lo faccio perché non mi controllo e non mi sto controllando perché... Dopo che ti ho incontrato, ho ricevuto una notizia terribile.
Era la prima volta che la definiva come tale. Non aveva voluto accettare che la fuga di Jorge dalla prigione potesse toccarla così tanto, ma era inutile fingere. Almeno con il MacGyver si stava ritrovando ad essere sincera, forse perché per farlo doveva sforzarsi, uno sforzo comunque voluto dalla Ignis.
Dopo che tu sei andato via e dopo essere andata ad Hogwarts io ho incontrato una persona alla quale mi sono legata molto profondamente, un amico come avremmo potuto essere io e te. Lui era... Come un fratello. Insieme ne combinavamo di guai, ma eravamo sempre pronti a spalleggiarci l'un l'altro, a difenderci costi quel che costi, perché sapevamo che la nostra amicizia era forte e che ci saremmo sempre stati l'uno per l'altro. Poi accadde l'Ottavo Piano. Accadde il Lich, accadde l'Alchimista pazzo ed accadde anche che scoprì di lui un lato oscuro e malvagio che non avevo mai scorto in sette anni di amicizia. All'inizio ero talmente sotto shock dalla scoperta che mi rifiutai di parlargli per mesi, prima di decidermi a dargli una seconda possibilità, ad aiutarlo, perché lui... Lui non poteva affrontare tutto questo da solo! Io ci credevo veramente... Credevo di poterlo salvare, di renderlo migliore con la mia presenza... Ma... Lui... Lui... Forse era già... Troppo in là...
Non era solo quello. No, Cappie sapeva perfettamente che cambiando il passato aveva cambiato il corso della vita di Jorge, che l'aveva spinto sulla cattiva strada. Era quello il senso di colpa che la schiacciava, quello il malessere che la accompagnava ogni giorno della sua vita. Non aver riconosciuto le proprie responsabilità e aver abbandonato il portoghese al suo destino, quando invece avrebbe dovuto sopportarlo insieme a lui. Sì, perché una parte della O'Neill era convinta che se avesse continuato il suo rapporto con Jorge, forse il ragazzo avrebbe compreso di dover rimanere in carcere per scontare le proprie colpe, forse non si sarebbe dato alla macchia come un criminale qualunque. Non poteva averne la certezza piena, ma ormai era anche troppo tardi per provarci. Cappie lo aveva abbandonato, forse lui si era sentito abbandonato e per questo motivo aveva scelto definitivamente da quale parte stare.
Stuprò una ragazza, a seguito di un esperimento illegale che aveva condotto su di lei e poi, preso dal panico, tentò di fuggire. Non venne neanche a cercarmi... Non venne a chiedermi aiuto, non venne a costituirsi, a piangere, a sfogarsi, a farmi vedere che si sentiva colpa, che aveva compreso di aver sbagliato! Fuggì, facendomi capire che non provava alcun rimorso e quando lo inseguii e lo ritrovai, l'unica cosa che riuscii a fare fu... abbandonarlo... In carcere... Dove avrebbe dovuto stare...
Le faceva male da morire ripensare alla conversazione avvenuta con Jorge. Quello non era il suo migliore amico, quello non poteva davvero essere lui perché lei lo aveva conosciuto ed era... Migliore di così. Mai come in vita sua era stato così difficile guardare negli occhi la verità e ancora adesso la O'Neill faceva molta fatica. Non riusciva ad accettare che per sette anni Alvares l'avesse presa in giro, che il suo affetto nei suoi confronti fosse così effimero da spingerlo a ridursi alla stregua di un criminale. Per questi motivi, all'epoca, aveva dato ragione a Victoria, ma adesso... Adesso che lei non c'era, adesso che Jorge era fuggito, sentiva di nuovo quella voce nella sua mente che ripeteva "Se tu non avessi cambiato il passato, lui ora sarebbe quella persona che amavi tanto".
Qualche settimana fa... Lui è evaso. Sono andata dal detective che segue il suo caso, collaborando e chiedendo di tenermi aggiornata, cercando di far finta che non mi importasse, che la cosa non mi toccasse. Ma... Non ce la faccio più a fingere Bruce... Non riesco a fingere che non sia anche colpa mia ciò che è successo perché... C'è una cosa che ho fatto e che ha stravolto completamente il destino di Jorge e io... Io l'ho confessato ad un'unica persona e quella persona, purtroppo, non ha saputo capirmi e comprendere il mio dolore...
Axell, pur amandola, era troppo immaturo e di parte. Pur adorandolo, Cappie sapeva riconoscergli quei difetti, difetti che a lungo andare se non fosse cambiato li avrebbe portati comunque a mollarsi. Era accaduto prima, con molto dolore, ma almeno adesso era guarita da quella ferita, mentre ciò che era accaduto con Jorge... Quello era convinta non l'avrebbe mai superato. Erano molte le volte, negli ultimi giorni, in cui si sentiva tentata di confessarlo anche a Vergil. Aveva il diritto di conoscere la verità, ma quel diritto, per colpa di Victoria, gli era stato negato. E adesso il Cartwright era andato avanti con la propria vita, aveva una moglie, una figlia, venirgli a dire che in passato loro due erano stati insieme sarebbe stato ancora più egoistico, no? Purtroppo nemmeno a quello aveva una risposta e mai avrebbe potuta trovarla, a meno che non avesse condiviso quel terribile segreto anche con il MacGyver.
Mi dispiace se negli ultimi giorni sono stata assente, nevrotica e irascibile. Non dovrei coinvolgerti in tutta la mia merda, è troppo da sopportare per chiunque. E questa è solamente la punta dell'iceberg... Il pantano in cui sguazzo è talmente profondo che le persone si rendono conto di esserci finite dentro solamente dopo essere state risucchiate per metà. Stare vicino a me, significa avere a che fare con molto guai, guai pericolosi, molto pericolosi... Per questo, negli ultimi tempi, io mi rendo conto di essermi un po' isolata da tutti. Ho delle amicizie da quando sono a Denver, ma sono amicizie superficiali perché ho talmente paura di quello che potrebbe accadere loro se si avvicinassero troppo a me da preferire mantenerli ad una distanza di sicurezza...
E questo Bruce lo aveva previsto? Il peso di mille disavventure che si celava dietro uno sguardo troppo giovane per averle vissute tutte quante. L'amarezza, la depressione, la paura, il dolore che non finivano mai, ma arrivavano sempre ad ondate piene, colpendola e aggiungendo nuove cicatrici nel cuore malandato della O'Neill. Era incredibile la sua forza interiore, perché nonostante tutto riusciva ancora a sorridere e vivere quasi come una persona normale. Ma anche le persone più forti avevano bisogno ogni tanto di fermarsi e di sentirsi sostenere da qualcuno. Sarebbe stato proprio il MacGyver ad assumersi un compito simile?
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Caroline Priscilla
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da Bruce » 08/07/2018, 21:15
... Sei pronto ad ascoltarmi?
Solo se tu sei pronta a credere che non ti volterò le spalle.
... Non sono pronta, ma voglio crederci con tutta me stessa.
È già un buon inizio, ma perché allora volermi dare una chance?
Perché so che questo non dipende da te, ma da quello che ho vissuto e che sto vivendo. Mi impegnerò a far sì che le mie paure non inficino quello che c'è fra di noi...
Credo che il "fra di noi" sia ancora tutto in fase di sviluppo, quindi meglio così. Qualsiasi cosa saremo: amici, fratelli, amanti focosi, potrà essere scevro da dubbi o paure.
Sorrise appena più ironico, cercando forse di aiutarla a rilassarsi ancora di più. Non c'era fretta nell'andare a farsi la doccia, anche perché lui di solito aveva dei tempi un po' lunghi per lavarsi. Utilizzando sempre prodotti altamente traspiranti e adatti all'attività sportiva non emetteva odori troppo molesti, se non quelli classici mascolini dati dal testosterone.
Dai, sentiamo...
... Hai capito subito che quella di stamattina ero io, vero?
Credo proprio di sì!
Anche se... Immagino tu non abbia compreso che... Ero davvero io.
Aspetta... Intendi senza utilizzo di qualche Pozione?
Okay, partiamo dalla cosa più... Semplice. Bruce io... Non sono soltanto ciò che vedi adesso, ma ho... Chiamiamola la capacità... di cambiare aspetto.
E da quel momento in poi cominciò l'inserimento del MacGyver nell'assurdo passato di Caroline Priscilla O'Neill. Per quanto fosse abbastanza abituato a cose fenomenali e fuori dall'ordinario, una promessa fatta ad uno spirito non era di sicuro roba leggera. Per non parlare poi del golem evocato dai Druidi, l'attacco ad una Consorella Ignis e di conseguenza la catena di fulmini che aveva investito Cappie facendole suddividere l'Elemento.
Quando io sono Elektra, perdo un po' di me stessa in favore del carattere che si avvicina di più ad Irina.
... Uh, ora si spiega l'atteggiamento ostile e aggressivo.
Non è una giustificazione per come mi sono comportata, ma se esagero, se parlo a vanvera, sappi che lo faccio perché non mi controllo e non mi sto controllando perché... Dopo che ti ho incontrato, ho ricevuto una notizia terribile.
Alt alt alt! Prima della notizia terribile, devo metabolizzare questa prima parte con almeno mezza pizza! Quindi serviti, bevi e facciamo un break, sei d'accordo?
Come faceva ad essere tanto calmo e rilassato nel sentire determinate cose? Per forza: Tiger gli aveva da sempre parlato della comunicazione con la parente Jaya, delle stranezze del Mondo Magico più nascosto ed aveva conosciuto in prima persona i Druidi. Bruce aveva un bacino di informazioni piuttosto ampio e per questo accettare le follie risultava più elastico rispetto a tanti altri individui.
Chomp... Chomp... Quindi in parole povere... Chomp... Tu sfrutti i tuoi diversi aspetti... Glom... Per lavorare?
Perché non occupare il tempo della mangiata anche per scoprire qualche dettaglio in più sulla tripla estetica della amica di infanzia?
Mh... Glugluglu... Aaaahhh... Elektra allora può percepire gli Elementi altrui mentre tu e... Iris, giusto? Voi due invece no...
Il terzo stadio del Fulmine come Elektra, il secondo come Iris ed il primo come Cappie, ovvero Thea.
Ma lo sai che forse Tigro questa Irina la conosceva? Mi pare, però non vorrei sbagliarmi, che qualche volta mi abbia parlato di questa ragazza... Anche se a dire il vero non l'ho mai vista quindi dovrei descriverti per sapere se stesse parlando della stessa persona.
L'età di Irina e quella di Tiger in effetti era molto simile, si toglievano forse un anno o qualcosa del genere. Il Black però era sempre un individuo tanto riservato e poi per via del suo passato aveva intrattenuto rapporti con i Gildati davvero per poco tempo. Evidentemente Irina doveva essere stata tanto attiva e molto in contatto con gli Ignis per essere riuscita a farsi ricordare persino da un Gildato vagabondo come Tiger.
Comunque ci sono persone che ti conoscono solo con un aspetto o solo con un altro, dico bene? Ti sei abituata facilmente a questa possibilità di Switch? ... Ed esiste un modo per far tornare tutto alla normalità?
Più che altro un modo attuabile e che non contemplasse chissà quali grandi difficoltà. Da un lato temeva che il prezzo per rimettere lo Spirito della ragazza al suo posto fosse tanto alto. E le espressioni eventuali della irlandese non lo aiutavano a ben sperare.
Direi che adesso si possa proseguire, inizia il secondo tempo delle grandi verità...
Si mise più comodo, con la schiena al divano e le braccia conserte, fissando la biondina con aria attenta e nuovamente concentrata.
Dopo che tu sei andato via e dopo essere andata ad Hogwarts io ho incontrato una persona alla quale mi sono legata molto profondamente, un amico come avremmo potuto essere io e te. Lui era... Come un fratello.
Mhmh...
Insieme ne combinavamo di guai, ma eravamo sempre pronti a spalleggiarci l'un l'altro, a difenderci costi quel che costi, perché sapevamo che la nostra amicizia era forte e che ci saremmo sempre stati l'uno per l'altro. Poi accadde l'Ottavo Piano. Accadde il Lich, accadde l'Alchimista pazzo ed accadde anche che scoprì di lui un lato oscuro e malvagio che non avevo mai scorto in sette anni di amicizia.
Ok...
All'inizio ero talmente sotto shock dalla scoperta che mi rifiutai di parlargli per mesi, prima di decidermi a dargli una seconda possibilità, ad aiutarlo, perché lui... Lui non poteva affrontare tutto questo da solo! Io ci credevo veramente... Credevo di poterlo salvare, di renderlo migliore con la mia presenza... Ma... Lui... Lui... Forse era già...
Troppo in là... Troppo in là...
Lo dissero nello stesso momento, lei con rassegnazione, lui con obiettività. Bruce annuì, invitandola silenziosamente ad andare avanti, mettendole altra Pepsi nel bicchiere. Certe chiacchiere necessitavano di inumidire la gola di tanto in tanto.
Stuprò una ragazza, a seguito di un esperimento illegale che aveva condotto su di lei e poi, preso dal panico, tentò di fuggire.
Wuoh!
Sgranò appena gli occhi, con quel colpo di scena non certo bello e piacevole.
Non venne neanche a cercarmi... Non venne a chiedermi aiuto, non venne a costituirsi, a piangere, a sfogarsi, a farmi vedere che si sentiva colpa, che aveva compreso di aver sbagliato! Fuggì, facendomi capire che non provava alcun rimorso e quando lo inseguii e lo ritrovai, l'unica cosa che riuscii a fare fu... abbandonarlo... In carcere... Dove avrebbe dovuto stare...
Ma quel fatto era accaduto un po' di tempo prima. Quindi perché solo in quel momento la ragazza sembrava essere tanto turbata e in fase di confusione emotiva? Bruce non si azzardò a chiedere niente, ipotizzando in cuor suo che ben presto sarebbe arrivata la giusta spiegazione e infatti...
Qualche settimana fa... Lui è evaso.
M***a...
Sono andata dal detective che segue il suo caso, collaborando e chiedendo di tenermi aggiornata, cercando di far finta che non mi importasse, che la cosa non mi toccasse. Ma... Non ce la faccio più a fingere Bruce... Non riesco a fingere che non sia anche colpa mia ciò che è successo perché... C'è una cosa che ho fatto e che ha stravolto completamente il destino di Jorge e io... Io l'ho confessato ad un'unica persona e quella persona, purtroppo, non ha saputo capirmi e comprendere il mio dolore...
... Come il vaso che rompesti con la bacchetta di Nathaniel...
Se lo sarebbe ricordato? Ma ovvio, la O'Neill aveva una memoria di ferro, specie per le proprie colpe. Chiaro che lì la colpa fosse molto più grossa e opprimete ma il dettaglio comune era quello: lei non riusciva a darsi pace. Mentre era in prigione l'ex migliore amico, aveva provato solo a mettere in un cassetto la questione, ma non l'aveva ancora archiviata.
Mi dispiace se negli ultimi giorni sono stata assente, nevrotica e irascibile. Non dovrei coinvolgerti in tutta la mia merda, è troppo da sopportare per chiunque. E questa è solamente la punta dell'iceberg...
Addirittura?
Il pantano in cui sguazzo è talmente profondo che le persone si rendono conto di esserci finite dentro solamente dopo essere state risucchiate per metà. Stare vicino a me, significa avere a che fare con molto guai, guai pericolosi, molto pericolosi... Per questo, negli ultimi tempi, io mi rendo conto di essermi un po' isolata da tutti. Ho delle amicizie da quando sono a Denver, ma sono amicizie superficiali perché ho talmente paura di quello che potrebbe accadere loro se si avvicinassero troppo a me da preferire mantenerli ad una distanza di sicurezza...
Ok ok, prendi fiato... Respira...
La interruppe prima che continuasse a fiatare, prendendo a sua volta un lungo respiro. Dopo di che si alzò in piedi, mettendosi vicino a lei, guardandola intensamente negli occhi. Sembrava quasi che stesse per baciarla, ma semplicemente la tirò verso di sé per abbracciarla.
Che dici, ce la fai a buttare fuori qualche lacrima? Tanto stanno lì bloccate da ore ed ore, ci scommetto le palle... ... Ma guarda tu che razza di catastrofe mi sei diventata!
Volle stringerla un po' forte, percependo anche l'odore della sua belle, dei suoi capelli. Era vaniglia e caramello l'amore che sprigionava? Ma sì, Tiger una volta glielo aveva pure detto di averle sentito quella particolare fragranza. Comunque non era proprio il caso di perdersi in annusate profonde, lei aveva bisogno di qualcuno che le togliesse un po' di peso. Stava portando quella grossa zavorra da sola da un bel po' ed era fortunata che Bruce fosse ormai quello che era. Lasciata la presa su di lei, le fece un sorriso incoraggiante, prendendole la mano.
Non sottovalutare la mia capacità di sopportare, mia piccola "Pappa". Ho affrontato sfide molto difficili, ho avuto la mia buona fetta di imprevisti fuori dal normale. Nel mio lavoro il sangue freddo è la chiave di tutto ed ho trasmesso questa mia capacità in ogni angolo della vita. Sei una ragazza tosta, lo sei sempre stata... E sono sicuro che col tempo continueresti a ritrovare te stessa. Ma senza farti sostenere, aiutare, confortare da nessuno, la te stessa ritrovata sarà sempre meno, di volta in volta. ... Ti ho appena ritrovata, non ho per niente voglia di riscoprirti a metà o con l'anima a brandelli.
Essendo loro due a contatto, Bruce decise di usare il proprio Vento per scuoterla un po' dall'interno. Una sferzata generosa che doveva avere il compito di darle una botta abbastanza forte di adrenalina da risvegliarla dal proprio turbamento. L'Elemento d'altronde serviva spesso e volentieri proprio per risollevare gli animi e dare la forza per reagire.
Quindi coraggio, abbiamo ancora un bel po' di pizza da finire e tu hai un racconto misterioso da confessarmi.
Piccolo momento di pausa, voce un po' più bassa, gentile, probabilmente da definirsi come dolce.
... E ti prometto che quando avrai finito, ti starò guardando con gli stessi identici occhi con cui ti sto guardando ora.
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da Caroline Priscilla » 13/07/2018, 1:26
Perché so che questo non dipende da te, ma da quello che ho vissuto e che sto vivendo. Mi impegnerò a far sì che le mie paure non inficino quello che c'è fra di noi...
Credo che il "fra di noi" sia ancora tutto in fase di sviluppo, quindi meglio così. Qualsiasi cosa saremo: amici, fratelli, amanti focosi, potrà essere scevro da dubbi o paure.
Si permise anche lei una risata di fronte a quella sana e vecchia autoironia. Non era una situazione facile da gestire né da condividere con qualcuno, ma Cappie poteva contare sulla reale voglia di Bruce di starle accanto, aiutarla a superare quel momento ed ascoltare tutto ciò che aveva da dire. La pizza faceva loro da comfort food -più per la O'Neill che per il MacGyver- mentre ella raccontava la prima parte delle sue disavventure "elementali", iniziate con la promessa che aveva fatto ad Irina e con il dono che aveva ricevuto in cambio. Un dono che le stava procurando più danni che benefici, ma il cui peso l'irlandese era pronta a portare ancora a lungo, fino a quando l'anima della Ignis non fosse riuscita ad ascendere in cielo. Terminato quel racconto, Cappie era già pronta ad attaccare con l'altro, quando venne bloccata da Angus, il quale giustamente fece presente il bisogno di metabolizzare quella prima parte, prima di conoscere la successiva.
Prima della notizia terribile, devo metabolizzare questa prima parte con almeno mezza pizza! Quindi serviti, bevi e facciamo un break, sei d'accordo?
D'accordo...
Era stranita un po' dalla sua reazione, così calma e tranquilla. Persino Vergil aveva dimostrato che il colpo arrivatogli era stato piuttosto duro, quando gli aveva raccontato tutta la verità, ma Bruce pur chiedendo una pausa, sembrava prenderla molto easy. Strano sì, ma anche piacevole, perché per una volta si ritrovava di fronte qualcuno che non era spaventato, affatto, da ciò che le era successo. Il sorriso lentamente ritornò sulle labbra della Fulmen, mentre aiutava il MacGyver a finire l'altra metà della pizza.
Chomp... Chomp... Quindi in parole povere... Chomp... Tu sfrutti i tuoi diversi aspetti... Glom... Per lavorare?
Esattamente... chomp chomp... La me stessa... Thea... per fare l'investigatrice... La me stessa... Iris.. per fare la Escort... E la me stessa Elektra per fare la volontaria Auror... Ma tutte e tre vengono impiegate occasionalmente in qualche indagine.
Ormai si era abituata a parlare di sé stessa quasi in terza persona, aiutata in questo da due anni circa, se non tre in cui si era dovuta abituare a quella nuova realtà.
Mh... Glugluglu... Aaaahhh... Elektra allora può percepire gli Elementi altrui mentre tu e... Iris, giusto? Voi due invece no...
Esattamente, anche se sono una Fulmen, quando divento Elektra possiedo gli stessi vantaggi di un Tonum.
Ma lo sai che forse Tigro questa Irina la conosceva?
Ah ma dai! Ormai ci ho fatto il callo, pare che fosse piuttosto famosa in Gilda!
Mi pare, però non vorrei sbagliarmi, che qualche volta mi abbia parlato di questa ragazza... Anche se a dire il vero non l'ho mai vista quindi dovrei descriverti per sapere se stesse parlando della stessa persona.
Se puoi farglielo presente, mi piacerebbe poi fargli qualche domanda al riguardo. Più scopro di lei e meglio è per me stessa...
Perché in mezzo a tanti puzzle complicati, c'era anche lei, la Honeywell, le esperienze che aveva vissuto, le persone che aveva incontrato e come fosse finita a decidere di vendicarsi per amore. Non era stata sicuramente una tipa facile da gestire quando era in vita e la O'Neill temeva di essere fin troppo simile a lei sotto gli aspetti più negativi della sua personalità. D'altronde in più di un'occasione aveva rischiato di mettere a repentaglio la vita degli altri e questo tratto di lei non era cambiato col tempo. L'aveva spinta a credere che fosse più facile rimanere da sola che non avere qualcuno al suo fianco, ma adesso quei pensieri non avevano alcuno spazio di manovra, non mentre si parlava di altro. Non se ne rese conto subito, ma confidarsi con Bruce stava lentamente ristabilendo un Equilibrio nel suo spirito.
Comunque ci sono persone che ti conoscono solo con un aspetto o solo con un altro, dico bene?
Esatto!
Ti sei abituata facilmente a questa possibilità di Switch?
Ho dovuto farlo, ormai questa è la mia vita. E poi da quando mi sono trasferita, mi capita molto di meno di essere Iris o Elektra. Svolgo un lavoro molto più di testa, quindi la mia vita non è così difficile come sembra, da questo punto di vista.
... Ed esiste un modo per far tornare tutto alla normalità?
... Non lo so. Ci ho pensato un'infinità di volte, ma ad ora non sembra che possa esserci un cambiamento. Forse basterebbe portare a termine la mia promessa ma... Non si tratta di una cosa semplice...
Ripensò con gli eventi a quando aveva visto Tiger assassinare quei vampiri senza alcuna pietà. Ripensò al sangue, alle urla di dolore, al macello che si era creato dentro la palestra. Era stato traumatico rendersi conto che lei avrebbe dovuto dimostrare la stessa ferocia, quando si fosse ritrovata con il vampiro di fronte. Eppure ancora adesso sapeva di non avere nulla in mano. Nemmeno un benedetto manufatto per il quale le sarebbe servita la sua migliore amica. Una migliore amica che aveva deciso di sparire, fregandosene di lei.
Direi che adesso si possa proseguire, inizia il secondo tempo delle grandi verità...
La seconda parte fu anche più difficile da raccontare. Chiaro, riguardava Jorge, riguardava la sua evasione, riguardava tante cose non dette, che Cappie non si era sentita in grado di dire a nessuno perché nessuno avrebbe mai potuto capirla. Con Axell ci aveva provato e tutto era andato a finire in malora ed anche se adesso fra di loro le cose si erano risanate, la O'Neill sapeva di non potergli buttare addosso quel fardello, come avrebbe fatto un tempo. Lui ora aveva la sua vita e andava bene così. Lei in qualche modo se la sarebbe cavata. In un certo senso, in realtà, c'era una persona che sapeva tutto e con il quale avrebbe potuto parlare: Zack Wheeler, il fidanzato di Victoria. Un guizzo di rabbia si palesò nello spirito della Ignis, non certo verso Zack, ma verso la Randall, che aveva deciso arbitrariamente di raccontargli ogni cosa, fregandosene di Vergil -al quale aveva taciuto tutto- fregandosene anche di lei, la quale avrebbe voluto dire ogni cosa ad Axell fin dall'inizio. Ed invece no, lei le aveva imposto il silenzio, per poi spiattellare ogni cosa alla sua "anima gemella". Due pesi, due misure, si sentiva davvero presa per il culo l'irlandese.
Il pantano in cui sguazzo è talmente profondo che le persone si rendono conto di esserci finite dentro solamente dopo essere state risucchiate per metà. Stare vicino a me, significa avere a che fare con molto guai, guai pericolosi, molto pericolosi... Per questo, negli ultimi tempi, io mi rendo conto di essermi un po' isolata da tutti. Ho delle amicizie da quando sono a Denver, ma sono amicizie superficiali perché ho talmente paura di quello che potrebbe accadere loro se si avvicinassero troppo a me da preferire mantenerli ad una distanza di sicurezza...
Ok ok, prendi fiato... Respira...
Aaaaanf... Aaaaaanf...
Lo fece davvero, prendere respiri lunghi e profondi, mentre il MacGyver si avvicinava a lei, tirandola a sé per abbracciarla forte e darle modo di sfogarsi ulteriormente.
Che dici, ce la fai a buttare fuori qualche lacrima? Tanto stanno lì bloccate da ore ed ore, ci scommetto le palle...
Allora mi sa che le hai appena perse... Ho pianto poco dopo il nostro incontro di stamattina...
... Ma guarda tu che razza di catastrofe mi sei diventata!
Lo so! Non sono normale...
Si lasciò stringere forte, perché aveva bisogno di quel contatto, di appoggiarsi un po' a qualcuno che non scappava via ascoltando le sue disavventure. Lentamente, Cappie gli aveva raccontato molte cose pesanti sulla propria vita e su di sé, ricevendo in cambio un atteggiamento posato e pronto a darle forza, senza che ella venisse spinta ancora più in fondo nel baratro.
Non sottovalutare la mia capacità di sopportare, mia piccola "Pappa". Ho affrontato sfide molto difficili, ho avuto la mia buona fetta di imprevisti fuori dal normale. Nel mio lavoro il sangue freddo è la chiave di tutto ed ho trasmesso questa mia capacità in ogni angolo della vita. Sei una ragazza tosta, lo sei sempre stata... E sono sicuro che col tempo continueresti a ritrovare te stessa. Ma senza farti sostenere, aiutare, confortare da nessuno, la te stessa ritrovata sarà sempre meno, di volta in volta. ... Ti ho appena ritrovata, non ho per niente voglia di riscoprirti a metà o con l'anima a brandelli.
Ricevette quella soffiata di Vento nello Spirito, che le donò un po' di energia e riuscì anche a farla sorridere, rincuorata dalle parole del MacGyver. Lui faceva sembrare tutto quanto così semplice, come se non dovesse temere nessuna conseguenza. E poi quella voglia di vederla sé stessa, di non abbandonarla perché la faceva sentire una persona meravigliosa. Il senso di colpa aveva offuscato da molto tempo l'opinione positiva che l'irlandese aveva di sé, ma l'arrivo del MacGyver -e le sue parole- stavano mettendo a fuoco un po' di quella bella persona che era sempre stata. Perché se lui ci credeva, che cosa le impediva di crederci lei stessa?
Il fatto che hai permesso accadessero cose molto brutte. Hai accettato di fare qualcosa che non avresti dovuto fare. Non avresti dovuto cambiare il passato. Nemmeno per riprenderti Axell. Nemmeno per non ferire Vergil.
L'egoismo c'era stato, in quello, ma adesso sarebbe stato inutile ed anche cattivo da parte sua rivelare al migliore amico la verità di un passato che ormai non c'era più. Lui era felice, lei doveva imparare a sopportare il peso di avergli nascosto una simile verità.
Quindi coraggio, abbiamo ancora un bel po' di pizza da finire e tu hai un racconto misterioso da confessarmi.... E ti prometto che quando avrai finito, ti starò guardando con gli stessi identici occhi con cui ti sto guardando ora.
Lui ci credeva veramente in lei. Glielo leggeva negli occhi, quegli occhi che le stavano regalando tanta dolcezza, zuccherando un po' la sua vita, amara fino a quel momento. Ma per crederci lei, aveva bisogno di più tempo, di ritrovare con il MacGyver una fiducia che al momento era appena sbocciata. Lei non era Victoria, che si era gettata subito nel racconto, dopo aver compreso di voler stare per sempre con il Wheeler. Lei aveva bisogno di tempo, che per una Ignis del Fulmine suonava quasi strano. Sembrava difatti che le due ragazze si fossero scambiate gli elementi. Eppure Bruce era riuscito, in realtà, a calmare il suo, rendendo non necessario il bisogno di confidarsi anche su quello. Non in quel momento, perché in quel momento, insieme a lui, sentiva che il proprio cuore era più sereno, più forte e più resistente. Lo fissò quindi con un sorriso molto dolce a sua volte, scuotendo appena la testa in segno di diniego. Al tempo stesso, strinse la sua mano con la propria, per poi parlare e spiegare il perché di quel no.
Ti credo ciecamente sul fatto che mi guarderai con gli stessi identici occhi, ma non mi sento pronta a parlarne. Ho bisogno di tempo, tempo per stringere il nostro legame, per trovare la forza, forza e non il coraggio, di parlartene. C'è una bella differenza, perché non ho paura: riconosco le mie colpe, me ne vergogno e mi danno ogni giorno per le scelte che ho compiuto, ma questo sarebbe un discorso che richiede un'energia che al momento non voglio trovare. Anche perché mi sono bastate le parole che mi hai rivolto prima per sentirmi meglio. Adesso penso di poter andare avanti o meglio, penso di sapere che cosa sia più giusto fare. Io voglio contribuire alle indagini, ritrovare Jorge e cercare un confronto con lui. Capire che cosa sia successo in tutti quegli anni, comprendere che tipo di persona sia. ... Sono andata contro la mia natura per troppo tempo, temendo di perdere le persone che amo. Ma le persone che amo dovrebbero volermi bene per come sono fatta, non per come vorrebbero che io fossi. Per fortuna che ci sei stato tu a farmelo capire... Grazie Bruce...
Questa volta fu lei a ricercare di nuovo l'abbraccio, stringendosi forte forte a lui un po' come quando era bambina e stritolava la gente con i suoi abbracci. Aveva ragione MacGyver a pensare che la Cappie bambina fosse rimasta in quella attuale. Crescendo, ma mantenendo quei lati di sé che lui apprezzava tanto della sua amichetta del cuore.
Ti dispiace se io ed Ermes approfittiamo della tua ospitalità stanotte? Mi va di passare il tempo in tua compagnia, magari possiamo svagarci un po'... Ti creo disturbo?
Gli propose poi, sciogliendosi dall'abbraccio e staccandosi, così da dare modo a Bruce di risponderle.
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Caroline Priscilla
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da Bruce » 13/07/2018, 14:21
Ti sei abituata facilmente a questa possibilità di Switch?
Ho dovuto farlo, ormai questa è la mia vita. E poi da quando mi sono trasferita, mi capita molto di meno di essere Iris o Elektra. Svolgo un lavoro molto più di testa, quindi la mia vita non è così difficile come sembra, da questo punto di vista.
E come mai allora stamattina era nella versione stanga alta quasi quanto me?
L'instabilità dell'elemento era veramente un problema al quale la bionda non riusciva a far fronte, non quando riposava e la sua mente, la sua emotività, si facevano più instabili. Bruce annuì, dopo la risposta, comprendendo che purtroppo ci fosse poco da fare, ma allora non si poteva trovare una maniera per sistemare la questione alla radice? Sì, certo, alcuni piccoli intoppi di comodità nel poter cambiare aspetto ci sarebbero stati, ma si presumeva che alla irlandese andasse più di ritornare ad essere solo se stessa.
... Ed esiste un modo per far tornare tutto alla normalità?
... Non lo so. Ci ho pensato un'infinità di volte, ma ad ora non sembra che possa esserci un cambiamento. Forse basterebbe portare a termine la mia promessa ma... Non si tratta di una cosa semplice...
Hai detto che non è una cosa semplice, non che sia impossibile. Quando te la sentirai di parlarmi anche di questa promessa, allora ci ragioneremo su assieme!
Non poteva percepire le sensazioni negative e contrastanti nate da poco in lei, nel ripensare ad un'amica che evidentemente l'aveva tradita profondamente. Bruce poteva solo regolarsi con la persona di fronte a sé, senza un Elemento tanto potente da permettergli di scrutare oltre le apparenze. Ma comunque adesso l'importante era arrivare alla fine della storia, del racconto, delle verità celate quei famosi sbalzi di Elemento della Ignis del Fulmine. Così, se prima Mac pensava che per la O'Neill fosse quasi un obbligo ritrovarsi ogni tanto la mattina con un cambio aspetto, dopo il racconto tutto cambiò. Solamente determinate situazioni estremamente pesanti e difficili facevano sì che ella non riuscisse più a controllarsi, decretando il cambio di aspetto. Un tradimento tanto pesante e doloroso da parte di un amico fraterno rientrava assolutamente nella cerchie di quelle determinate situazioni.
... Ma guarda tu che razza di catastrofe mi sei diventata!
Lo so! Non sono normale...
In realtà sei normalissima... È solo la tua vita ad essere molto fuori dal comune. Ma è pur vero che la vita non ce la scegliamo arbitrariamente noi.
In verità lei un poco lo aveva fatto, modificando il tempo, il passato, lo scorrere degli eventi, ma anche in quell'occasione non del tutto. Le conseguenze e le evoluzioni delle situazioni non erano mai state completamente in mano sua ma anche delle persone affianco a lei. Il cambiamento stesso del passato, per esempio, era accaduto per una sua decisione ma presa in comune con un'altra persona, influenzandosi. Bruce era davvero pronto a continuare nell'ascoltare, nello starle vicino, sostenerla al meglio delle sue capacità, perché era ciò che gli riuscisse meglio. Tiger spesso e volentieri si confidava e sfogava con lui quando qualcosa non riusciva proprio a sopportarla ed era certo che nel MacGyver avrebbe trovato un ascoltatore attento. Ma per Caroline Priscilla non era ancora tempo per parlare e dire ogni cosa, specie perché quelle giornate erano state difficili e necessitava di avvicinarsi ancora di più a lui.
Ti credo ciecamente sul fatto che mi guarderai con gli stessi identici occhi, ma non mi sento pronta a parlarne. Ho bisogno di tempo, tempo per stringere il nostro legame, per trovare la forza, forza e non il coraggio, di parlartene.
Come si dice, sei un po' alla frutta... ... Ed in più abbiamo ricominciato da poco a stare a contatto, lo capisco, non preoccuparti.
C'è una bella differenza, perché non ho paura: riconosco le mie colpe, me ne vergogno e mi danno ogni giorno per le scelte che ho compiuto, ma questo sarebbe un discorso che richiede un'energia che al momento non voglio trovare. Anche perché mi sono bastate le parole che mi hai rivolto prima per sentirmi meglio. Adesso penso di poter andare avanti o meglio, penso di sapere che cosa sia più giusto fare.
E sarebbe?
Io voglio contribuire alle indagini, ritrovare Jorge e cercare un confronto con lui. Capire che cosa sia successo in tutti quegli anni, comprendere che tipo di persona sia.
L'importante è che tu lo faccia pronta a tutto, anche al peggio.
... Sono andata contro la mia natura per troppo tempo, temendo di perdere le persone che amo. Ma le persone che amo dovrebbero volermi bene per come sono fatta, non per come vorrebbero che io fossi.
... Non ha tutti i torti, in effetti...
In quel frangente, anche Bruce stesso comprese di non voler più cercare di prendere in giro Cappie mostrandole sempre un lato diverso dall'autentico se stesso. Lei doveva apprezzarlo e riavvicinarsi a lui per com'era e non per come egli si presentasse a mo' di copertina. Probabilmente avrebbe perso qualche punto o magari l'opinione della bionda sarebbe mutata in chissà cosa, ma almeno sarebbe stata una opinione reale.
... Giusto.
Per fortuna che ci sei stato tu a farmelo capire... Grazie Bruce...
Eheheh, sempre pronto all'occorrenza!
Un sorriso morbido, una piccola risata di circostanza e un'altra leggera smossa di Vento nello Spirito di lei, conferendole ancora più energia. Lui era quello, era la batteria per persone come lei, come Tiger, bisognose ogni tanto di una ricarica veloce e immediata per continuare la loro vita. La strinse, anche abbastanza forte, permettendole di riprovare un po' quelle vecchie sensazioni, anche se adesso a stringerla erano muscoli tosti e non strati adiposi in abbondanza.
Ti dispiace se io ed Ermes approfittiamo della tua ospitalità stanotte? Mi va di passare il tempo in tua compagnia, magari possiamo svagarci un po'... Ti creo disturbo?
Mi auguro tu stia scherzando? Questa è come se fosse casa vostra! Ti chiedo al massimo di aspettare che faccia una bella doccia. E dopo vorrò dirti alcune cose riguardo al sottoscritto, perché anche io voglio che tu possa apprezzarmi per ciò che sono e non ciò che mostro di essere. Ti meriti tutta la verità possibile e immaginabile e, prima che tu possa pensare chissà che... ... Non sono né un assassino, né un maniaco, né nulla di troppo negativo, ahahah!
Nei minuti seguenti, dopo essersi fatto una doccia svelta ed essersi cambiato, Bruce le raccontò della sua normale relazione con la controparte femminile. Le disse di essere senza ombra di dubbio una sorta di playboy, ma un playboy senza impegno, che metteva sempre prima in chiaro per non ferire nessuna. Alcune ovviamente cercavano ugualmente di conquistarlo e finivano per soffrire ma lui proseguiva sulla propria linea. Non stette a spiegare nel dettaglio il motivo di un bisogno di restare solo senza una partner fissa, ma ad ognuno serviva il giusto tempo per raccontare le cose, no? Ma almeno, Cappie venne a sapere che Bruce non era di sicuro il "Ciccia" di una volta, ma si era un po' evoluto e anziché timido e impacciato con le bambine, ora le donne le domava. E se qualora lei si fosse permessa di fare una battuta riguardante la questione "Black Angus" sentita in bagno qualche giorno prima dalla misteriosa signorina...
Uff... Beh, mettiamola su questo piano... Da qualche parte doveva pur finire tutta quella pancia!
FINE
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da Carlyle » 30/11/2018, 13:00
Santo Domingo Cimitero Popolare 14/03/2114 Ore 00:44
Tariq potrà tirarmi eventualmente fuori da una prigione di queste parti?
Perché era proprio quella pena che rischiava, se qualcuno lo avesse trovato lì, di notte, a frugare tra i ricordi e le memorie dei defunti. Carlyle aveva ricevuto diverse buone piste negli ultimi giorni, concentrando attivamente il proprio lavoro di favore nei confronti di Beatriz. Ella voleva sapere qualcosa in più a proposito del suo cognome e inizialmente il biondo aveva creduto di essere davanti ad un puzzle troppo complesso. Però era pur vero che difficilmente il Jung si bloccava tanto presto, per questo si era incaponito liberando le sue fonti migliori. In teoria, per la parcella concordata con la donna, stava decisamente sforando, ma se una come la Schtauffen era giunta a chiedere un aiuto, voleva dire che fosse proprio importante.
Se le mie fonti sono esatte, qui dovrebbe essere seppellita la bisnonna di Bea...
La luce della torcia sistemata al terreno illuminava il viso contrito e concentrato del MagiInvestigatore. Il falso distintivo della Polizia Babbana di Santo Domingo serviva a creargli un minimo diversivo verso eventuali "colleghi" di passaggio poco svegli. Tuttavia, la preoccupazione negli occhi del trentenne non era sicuramente rivolta tutta al timore di essere beccato. La bara contenente il corpo della Bisnonna della ex Sicaria era intrisa di Mana, lo trasudava anche a distanza di secoli dalla morte. Questo poteva significare soltanto una cosa.
... Una Druida non seppellita secondo il normale rituale delle Comunità.
Comunemente, i Druidi venivano bruciati e poi sparsi come polvere nella terra o nei fiumi così da ricongiungersi a Gaia. Ma quella donna, pur essendo sicuramente una Figlia di Gaia, era morta da babbana o al limite da strega. Aveva nascosto la sua identità ai parenti forse? Beatriz aveva una discendenza legata al Mana, insomma, ma non ne sapeva assolutamente nulla. Di certo però non possedeva alcun Elemento, neanche latente, altrimenti l'Ignis del Fulmine al Terzo Stadio se ne sarebbe di certo accorto.
Credo proprio che mi toccherà dare un'occhiata...
Non ne aveva moltissima voglia, in fondo era pur sempre una profanazione bella e buona. Ma soltanto così avrebbe potuto scoprire dei dettagli in più di qualsiasi genere. Scese giù, con la bacchetta alla mano, così da poter aprire il coperchio senza rischiare di fare rumore o rompere il legno. Fece un semplice incantesimo sulla doppia serratura e la sbloccò. Infine, con molta delicatezza e preparandosi ad una vista di sicuro non piacevole, aprì.
... Druidi, Babbani, Maghi. Alla fine torniamo tutti ad essere sempre e comunque delle ossa... ... Senza distinzioni, senza differenze, senza identità.
Un pensiero un po' triste ma alla fine anche realisticamente positivo, che avrebbe dovuto portare la gente ad essere un po' più tollerante. Specie i Druidi verso i Gildati, tanto per dirne una. In ogni caso, Lyle non era lì per fare moralismi, per cui senza soffermarsi troppo sullo scheletro della donna, iniziò a dare un'occhiata. Il suo Elemento prese ad agitarsi ancora di più non appena si avvicinò ulteriormente alla salma. Come poteva essere possibile che il Mana fosse ancora tanto rigoglioso in quel corpo privo di vita da decenni?!
No, non è affatto una cosa normale... In effetti, pur essendo una Druida, una tale energia è incredibilmente viva e pulsante... ... Aspetta un momento, che cos'ha indosso?
Assottigliando lo sguardo, aiutato dalla luce della torcia, Lyle intravide una catenina dorata attorno al collo ossuto della morta. C'era qualcosa sotto al tessuto blu dell'indumento ultimo indossato dalla salma, qualcosa attaccato a quella catenina. Facendo attenzione, Carlyle lo tirò su ed infine lo posò sopra la veste, osservando attentamente l'oggetto interessato. Fattura indubbiamente antica ed un artigianato ricercato e leggermente grezzo. Una pietra di diversi colore incastonata, insomma, una collana piuttosto preziosa.
E questa che gemma è?
Bastò che la sfiorasse semplicemente con un dito e una violenta scarica di Elettricità lo pervase nello Spirito, destabilizzandolo. Non era la donna ad avere una simile energia ancora tanto prepotente, bensì quell'oggetto a pulsare di misticismo primordiale indomabile. Carlyle, con delicatezza, tolse la reliquia dal corpo della Bisnonna di Beatriz, immaginando che potesse essere utile studiarla. Forse grazie ad essa, sarebbe potuto risalire alle origini reali della Schtauffen, quindi si sperava potesse essere perdonato da quest'ultima per il furto. Tanto alla fine di tutta la fiera, l'avrebbe restituita alla discendente della morta.
Pur avendola privata della collana, il corpo ha ancora una debolissima aura di Mana. Questo conferma che in vita fosse una Druida e considerando l'età del decesso, ad un Grado molto elevato. Forse per questo il Mana rimane per così tanto tempo legato anche al corpo privo di Spirito. Chissà se è così anche per i Gildati...
Se ci fosse stato tempo, un giorno forse lo avrebbe chiesto ad un Capo Gilda. Il Sole era di certo super impegnato, però magari l'Oceano era più accessibile, avendo un lavoro tutto sommato normale. In ogni caso era meglio sicuramente muoversi ed andarsene, ci mancava solo essere arrestati a missione compiuta. Lyle richiuse la bara e provviste a ricoprirla con la terra in modo da far sembrare che nulla fosse accaduto. A quel punto, con quel nuovo pezzo del puzzle in suo possesso, non gli restava altro se non andare a farsi una bevuta.
Santo Domingo Taverna di Periferia 14/03/2114 Ore 01:44
Ma perché non mi hai dato una possibilità?
A quest'ora potevamo essere una coppia sensazionale! Ci eravamo aperti una Agenzia Investigativa tutta nostra... Stesso Elemento, massima chimica nel sesso... ... Uff...
Quella mattina era proprio uno schianto... ... La nostra ultima mattina insieme. Che nottata che fu... Se avessi saputo che non fosse in programma nessun'altra replica, bah, lasciamo stare...
Mandò giù un altro sorso di rum, mentre la tenue musica del locale faceva sì che non ci fosse il silenzio a mettergli ulteriore amarezza. Quel liquore era eccezionale, ma alla fine era anche ovvio, essendo quella una zona piuttosto famosa per quel tipo di prodotto. Carlyle era un vero asso nel proprio mestiere, probabilmente secondo a nessuno, eppure era solo. Aveva passato i trent'anni, sentiva la tristezza e la difficoltà del non essere più un ragazzo con tutta la vita di fronte. Pochi attimi prima era solo un semplice Detective alle prime armi, pieno di energia e di buon umore.
Ora la voglia di scherzare è calata e anche parecchio...
In verità il suo era un sorriso che mancava per poco, poi si riproponeva spesso, come una sorta di garanzia. La sua verve e il suo umorismo erano inconfondibili, specie in coppia con l'amico Yusuf. Ma era il sorriso interiore a non essere più presente come una volta, indebolito da tante motivazioni e da altrettante delusioni.
E di te ne vogliamo parlare?
Ti ho aiutata a risalire la china, trovare il tuo equilibrio, riacquistare lucidità e sorriso... ... Me lo potevo anche meritare un piccolo premio no? Un matrimonio ad esempio! Mi sarei accontentato anche di una relazione stabile e concreta... ... E invece chi ti sei ripassata? Il Vice Sceriffo...
Con Hank Muscle c'era una confidenza esemplare e l'uomo sapeva di poter contare sulla discrezione del Jung. Tra l'altro non aveva pensato manco che ci potesse una qualsivoglia reazione negativa alla notizia. Difatti sul momento Lyle non aveva mostrato niente, congratulandosi anzi per la bella acchiappata. A posteriori però, per conto proprio, aveva dimostrato di esserci rimasto piuttosto male. Lyra Bennet poteva portarsi a letto chi le paresse, ma perché Hank e non lui?
Ho forse qualcosa in meno?
Una domanda per la quale non avrebbe mai ricevuto una risposta e probabilmente non sarebbe neanche andato a ricercarla. Ancora un bel sorso ed ecco che pure il terzo bicchiere se n'era andato, lasciandogli quel sapore dolciastro con retrogusto amarognolo in bocca. Se neanche l'aver portato avanti una indagine apparentemente impossibile lo tirava su, allora doveva proprio essere grave la situazione. Quasi stette per ordinarne un altro, ma poi come avrebbe fatto a smaterializzarsi in albergo? Preferì salvare quella poca sobrietà rimasta e mettersi in piedi, pagando le consumazioni.
Beato Tariq che ha addirittura la libertà di mettere in stand by le proprie relazioni per mesi con così tanta sicurezza...
Il Maggiore Yusuf era piuttosto sicuro che una volta ritornato a vedersi con Beatriz sarebbe tutto tornato più o meno come prima. Diceva spesso a Lyle di sentire sempre un legame specifico e forse speciale con lei, per questo non temeva di perderla. Il Jung onestamente non sapeva se credergli o meno, ma era indubbio che il feeling tra i due ci fosse e di certo la Schtauffen non era una donna frivola da dimenticarsene in fretta. Sarebbe stato molto felice per loro nel caso di un avvicinamento definitivo, senza provare invidia, perché non era il tipo. Questo però non significava resistere alla tentazione di guardarsi allo specchio e fare i relativi confronti con la realtà e con i fatti.
... Ho proprio bisogno di una terapia, prenoterò da me stesso, magari giusto quattro o cinque sedute!
Ironizzò leggermente, manifestando un sorriso poco vivo mentre poneva le mani in tasca e si incamminava verso uno dei tanti vicoli isolati della città. Non era una notte molto fredda e per la strada principale limitrofa numerose persone, coppie incluse, passeggiavano approfittando del fine settimana. Meno male che era riuscito a superare San Valentino senza suicidarsi. Volse l'angolo così da scomparire del tutto alla vista della gente, trovando un buon punto dove smaterializzarsi. A pochi passi dall'albergo periferico dove aveva preso una stanza anonima, se ne stava una ragazza vestita succinta, dall'occupazione professionale facilmente riconoscibile.
Quieres pasar una noche agradable, buen macho?
[ Ti va di trascorrere una piacevole nottata, bel maschio? ]
... Después de que usted huye inmediatamente o puede dormir abrazado al cliente?
[ Dopo scappi subito via o puoi dormire abbracciata al cliente? ]
Con el precio correcto también puedo llamarte "mi amor" ...
[ Con il giusto prezzo posso anche chiamarti "amore mio"... ]
Está bien, vamos...
[ D'accordo, andiamo... ]
AUTOCONCLUSIVA
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da Tiger » 21/08/2019, 16:25
26/03/2114 Palestra "The Black Tiger" Kansas City Ore 18:50
800... 801... 802... 803... 804... 805...
Giornata calma, giornata di pausa, giornata di allenamenti intensivi. Il TuttoFare chiamato da Caroline Priscilla aveva scovato casualmente un problema di conduzione energetica durante una delle sue visite lì. Tiger gli aveva chiesto di occuparsene, in fondo non gli cambiava niente pagare lui o qualcun altro. Era stato un lavoretto di poche ore, nella seconda parte del pomeriggio, niente che togliesse troppo tempo alle riparazioni dell'abitazione della O'Neill. Per quel motivo però, il Black aveva preferito anche segnalare la chiusura di un intero giorno per la palestra, assicurando massima libertà per le riparazioni. Approfittando di quel deserto e di non dover per forza ridursi alla tarda notte, il Black si era dedicato ad allenamenti intensivi subito dopo il termine dei lavori. La biondina era andata a casa propria con il TuttoFare, forse per dare uno sguardo al procedere degli interventi, ergo Tiger si godeva la più che beata solitudine. Non che gli desse fastidio la presenza della piccola ospite, al contrario, ma qualche volta era gradevole occuparsi di se stessi nel totale eco dei propri respiri.
Dedicava anima e corpo al raggiungimento di un sempre maggiore status di perfezione nella forma e nella tempra fisica. Era più forte di lui, non per necessità vanitose, non per sperare di catturare lo sguardo femminile, ma solo per essere sempre pronto ad ogni evenienza. Ricordando gli accadimenti dentro la villa dell'Enigmista, si era quasi sentito in colpa nel non essere in grado di sfondare con un solo colpo la cella di isolamento. Non c'erano sbarre, soltanto uno spesso materiale plastico magico ad induzione, estremamente resistente ma non indistruttibile. Bruce glielo aveva ripetuto più volte che per buttare giù una lega simile occorreva ben più che la normale forza di un uomo, anche massiccio come il Black. Tiger però, testardo, non aveva mandato giù quella (nella sua ottica) sconfitta, ecco perché quando poteva incrementava i pesi, le ripetizioni, le serie, gli sforzi. Non si era minimamente preoccupato di chiudere a chiave la porta della palestra, sapendo bene che i frequentatori abituali non si sarebbero fatti vedere, specie a quell'ora tarda. Per questo, quando sentì il rumore dell'ingresso aprirsi, si interruppe quasi immediatamente, alzando lo sguardo che si fece subito più affilato e feroce.
Come ho potuto non percepirlo... ?
Non si stava affatto riferendo allo spirito da Druido della persona appena arrivata nella palestra. Di quello poco gli importava, onestamente. Si riferiva all'ipotetico pericolo corso da Yvonne ovunque ella sia. Perché se Siegfried si trovava lì, sfruttando l'informazione lasciatagli a Dicembre sull'ubicazione della Tigre Nera, il motivo poteva essere solo quello. Lasciando malamente i pesi che ricaddero a terra in un tonfo possente, Tiger si alzò subito in piedi, raggiungendo l'appena arrivato Escluso.
Cosa le è successo?!
No, aspettate Tigre Nera, non fraintendete!
... Lei sta bene?!
Sì... Sì, sta bene... Sono qui non per lei, ma per me.
Per... Te?
5 MINUTI DOPO
Gli aveva fatto levare quegli assurdi vestiti selvatici, fin troppo vistosi in un contesto come quello. In giro per la città dovevano aver creduto che fosse proveniente da qualche rievocazione fantasy medievale. Dopo di che, Tiger aveva chiuso a chiave quella benedetta porta, tanto l'unica ad avere la copia per entrare era la O'Neill. Preparò velocemente un caffè americano ed invitò Siegfried a seguirlo nel suo ufficio e mettersi seduto davanti alla scrivania.
Quindi Ragnär non sa che ti trovi qui.
No, lo ignora, pensa che io abbia seguito in ritardo la Maestra.
Racconta meglio dall'inizio.
Negli ultimi tre mesi ho affrontato un lungo e prolifico addestramento con la Tigre Bianca. Mi ha insegnato tanto e si è dedicata esclusivamente a me, dandomi principi di guerra e di tattica. Immaginavo che il suo focalizzarsi sul sottoscritto però non avesse soltanto ragioni di attaccamento o simpatia. Da quando siete andato via voi, ha spento parte del suo entusiasmo e della sua vitalità, apparendo meno partecipe della realtà della tribù.
Si chiude nel suo guscio ghiacciato, non è una novità.
Sì, me lo ha confermato anche la Flamberga, ma questa volta credo sia un po' diversa dalle altre.
Perché mai?
... Otto giorni fa ha chiesto formalmente al Capo Tribù un permesso di congedo prolungato. Si sarebbe diretta presso la Comunità Irlandese per trascorrere del tempo con la madre, almeno questa è la motivazione data a chiunque, me compreso. Credo ciecamente alle parole della Tigre Bianca, ma penso anche nascondano tumulti interiori e turbamenti forti.
La tua Maestra è una donna forte tanto quanto i turbamenti che possono attaccarla. Ne infanghi l'onore presumendo che questa non sia una lotta alla sua portata. Si è presa il proprio tempo per superare il malessere, tornerà più forte di prima, ne ho la certezza.
No, vi prego Tigre Nera, non fraintendete le mie parole, ho le stesse identiche vostre convinzioni. So che la Lancia Miriel tornerà forgiata da nuovo vigore, ma ciò che la attenderà alla tribù sarà sempre lo stesso tipo di vita, lo stesso calore tiepido vissuto fino ad oggi. Probabilmente riprenderà ad addestrare altre reclute, recuperando in tutto e per tutto le abitudini passate, ma lei è una guerriera ed ha bisogno di nuovi stimoli.
Li troverà. Cercherà di fronteggiare battaglie più complesse con avversari alla sua altezza.
Sì ma le mancherà sempre qualcuno che stia al suo fianco, che rappresenti una figura fissa, un combattente con cui dividere le avversità. Me lo diceste proprio voi, ricordate? Durante la nostra conversazione l'ultimo giorno prima della vostra partenza.
Per questo motivo ti ho spinto a dare il massimo e mettere tutto se stesso nel rafforzarti e diventare più capace.
Sì ma so già che appunto, quando la Maestra rientrerà si sentirà obbligata a suddividere il proprio tempo con gli allievi. E nessuno nella Tribù, attualmente, potrebbe fornirmi gli insegnamenti adatti affinché io possa divenire in breve tempo ciò di cui la Tigre Bianca ha bisogno per rasserenarsi. ... Stamattina ho detto al Capo Tribù che avrei raggiunto la Maestra in Irlanda per chiederle di continuare l'addestramento esclusivo. Solo a tal fine mi ha permesso di andarmene, perché se avessi fornito la mia meta reale, probabilmente me lo avrebbe proibito.
Stai nuovamente rischiando di essere espulso dalla tribù... E per cosa?
Per ricevere insegnamenti da voi, Tigre Nera, così da essere degno della fiducia della Tigre Bianca sul campo di battaglia.
In un certo senso, Tiger immaginava dove Siegfried volesse andare a parare, però desiderava sentirlo direttamente da lui, senza tanti giri di parole. Rimase in silenzio, come se avesse accusato qualche colpo. In realtà stava soltanto ragionando su quella eventualità, eventualità molto pericolosa. Cosa avrebbe detto o fatto Yvonne nel sapere che Siegfried si fosse addestrato con lui? Essendo un caso strano e particolare, nemmeno il conoscerla piuttosto bene aiutava il mulatto in una valutazione prossima alla realtà. La volontà del giovane Escluso però era lodevole, voleva mettersi in gioco e diventare immensamente più potente per fornire alla Maestra un valido alleato e compagno di sfide. In un lampo, la Tigre Nera ricordò quando la Miriel lo sfidava a duello di combattimento durante le varie mattinate di addestramento bellico. Era soddisfatta, quasi felice, entusiasta ed eccitata all'idea di scontrarsi con qualcuno non solo al suo livello, ma anche con una confidenza stretta e intima. Le permetteva di mettersi di impegno per dare il massimo, senza l'eccessivo peso di sentire poi fastidio all'orgoglio in caso di sconfitta. Gli occhi le brillavano di un estro militare esemplare e dal suo spirito si levava una melodia gioiosa e carica di fervore. Siegfried poteva donarle di nuovo quelle sensazioni, pur non essendo la Tigre Nera, dando il massimo, regalandole una piacevole alternativa, originale nel proprio plagio.
Sei invaghito forse di lei, Spada Siegfried?
Come?
Non essere preoccupato della risposta, perché nel caso affermativo lo comprenderei.
... In tutta sincerità, chi non si invaghirebbe della Tigre Bianca?
Forse hai ragione, ma rammenta che a me le risposte non completamente palesi non piacciono.
Se anche fossi invaghito, il rispetto, la stima e la differenza qualitativa tra me e la Lancia Miriel fungerebbero senz'altro da valido freno.
Ricorda, Spada Siegfried, non sei tu a decidere, come non lo sono stato io.
Anche questo è vero...
Yvonne aveva l'ultima parola. Yvonne seguiva il proprio istinto e se desiderava trascorrere una notte o più con qualcuno, semplicemente lo faceva. Non esistevano freni, blocchi o altro che potessero impedirle si seguire l'impulso e le decisioni prese. Tiger non intendeva fornirgli alcuna speranza, ci teneva però a precisare che Siegfried non doveva solo allenarsi per essere degno di lei, ma anche pronto per lei. Perché Yvonne era una guerriera in ogni ambito, anche dentro la tenda al calare della notte.
Quanto starà via?
Mi ha detto che resterà nella Comunità Irlandese fino alla metà del mese di Maggio.
In altre parole abbiamo appena un mese e mezzo a disposizione. Non è moltissimo, ma penso di poter fare abbastanza affinché tu possa tornare decisamente diverso da come sei adesso.
Dunque accettate la mia richiesta? Ve ne sono grato e debitore. Sarà un onore osservare i vostri insegnamenti, non vi deluderò.
Mi avvarrò anche del contributo di Bruce e Amaranta, loro ti potranno formare in ambiti a te probabilmente sconosciuti.
Non vedo l'ora di mettermi all'opera!
Cominceremo già domani, oggi ti riposerai e chiederò a Bruce di ospitarti in casa sua, qui abbiamo già tutti i posti occupati.
In quello stesso istante, il rumore della porta della palestra catturò l'attenzione di entrambi. Cappie O'Neill era appena rientrata dall'ispezione dei lavori nell'abitazione, lasciando probabilmente il TuttoFare impegnato nel proseguire fino all'ora di cena e oltre. Si impegnava veramente tanto, ma nonostante la velocità messa nelle operazioni, era probabile che la ragazza restasse in quel monolocale di fortuna almeno altri dieci giorni.
Siegfried, voglio presentarti una mia cara amica, lei è la Ignis Fulmen Cappie.
Milady Cappie, è un vero piacere conoscervi.
Cappie, lui è un Druido che da domani addestrerò nel combattimento, viene dalla Tribù dove sono membro onorario.
Una volta effettuate le presentazioni, il Black li lasciò un attimo soli, dirigendosi nuovamente in ufficio dove si preoccupò di contattare il MacGyver. Era meglio che lo informasse immediatamente della novità, onde rischiare di creargli dei disagi. Ultimamente la casa di Angus stava diventando un vero e proprio albergo per fuggitivi. A parte questo, l'amico di bassa statura del Black si sarebbe occupato dell'indottrinamento tattico e logistico. Amaranta ne avrebbe rinforzato i riflessi e incrementato le doti magiche druidiche. Infine, Tiger si sarebbe occupato della tempra fisica e delle tecniche di lotta sia corpo a corpo che ad arma bianca. Praticamente tutti gli ambiti precisi nei quali Yvonne avrebbe messo alla prova il proprio allievo una volta rientrata per constatarne il miglioramento. E se poi avesse deciso di metterlo alla prova anche sotto altri aspetti meno militari...
Sono certo che non potrebbe mai essere pronto per accoppiarsi con una come la Tigre Bianca. È molto giovane, gli manca sia l'esperienza, per non parlare del fatto che potrebbe anche non avere molta resistenza. Se desidero renderlo all'altezza di Yvonne non posso tralasciare anche un discorso simile. Voglio che lei abbia di che soddisfarsi, di che stare bene, anche con la mia assenza.
Mentre rifletteva su quelle eventualità, Tiger continuava a guardare distrattamente Siegfried che conversava con la O'Neill. D'un tratto, un pensiero gli corse da parte a parte della mente, che lo fece annuire convinto. Sul momento non disse niente, perché preferì aspettare che Bruce arrivasse per prelevare il Druido Escluso e lo portasse via con sé. Una volta che gli altri due se ne furono andati, finalmente poté dare voce alla propria idea probabilmente assurda per chiunque di civile al mondo, ma non per lui.
Cappie, scusami, dovrei chiederti un favore a proposito del training di Siegfried...
In fondo, non aveva forse un bel po' di gas velenoso da consumare, la MagiInvestigatrice Elettrica?
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da Bruce » 24/09/2019, 21:20
21-03-2114 Lounge Bar Babbano Montecito Contea di Santa Barbara Ore 21:37
Ehi sopravvissuta, che ne dici se stasera andassimo a prendere una fetta di torta in quel famoso bar che ti dicevo?
Scusa Bruce, proprio non posso! Stasera sto a cena fuori con Zack, mi deve dare il preventivo e poi dobbiamo farci una chiacchierata a proposito della sua ex.
Ah... Ok... Avevo capito che fosse fidanzato!
Eh, lo credevo anche io, però sai, la ex è una mia amica, vorrei capirci qualcosa in più!
Certo, certo, all right, non fa nulla, ci sarà un'altra occasione, figurati...
Grazie mille e scusami ancora, adesso devo proprio scappare, se vedi Tiger digli di non preoccuparsi se stanotte rincaserò più tardi!
Già... Sì... Contaci... E tu dì a Zack di tenere le mani a posto...
Mh? Cosa hai detto? Non ho sentito?
No no, nulla di importante, eheheheh!
Alla fine in quel bar ci era andato da solo e giusto per non sottolineare la depressione, di fette di torta se ne era già ordinate due e stava alla terza. Mandava giù quel dolce manco al posto del cucchiaino avesse una specie di pala a mulino, ma gli zuccheri in quei casi erano una vera e propria droga. Quello era un altro dettaglio in comune che condivideva con la ex amica di infanzia, rimasuglio del suo periodo da ciccione ai tempi della prima decade di vita. Sapeva benissimo che il giorno dopo avrebbe dovuto allenarsi come un pazzo per buttare giù quella mole di calorie, ma pazienza. Tanto male per male, aveva chiesto anche che gli fosse portato un milkshake e via con l'ennesima badilata di grassi saturi. Però non c'era nulla da fare, quella torta la facevano in un modo assolutamente divino, sfortunatamente per lui.
Beh, è tornato single, ma questo non vuol dire niente... E poi la sua ex è una amica di Cappie, non potrebbe mai fare una cosa simile, giusto? Però se non esistesse il famoso accordo tra amiche? Se fossero due ragazze molto tranquille su questo punto? Zack è un bel ragazzo, Cappie è la bellezza fatta persona... ... A cena fuori, insieme, lei che vuole saperne di più, lui che vuole essere consolato per la rottura...
GNAM
Mandò giù quel boccone di torta talmente tanto abbondante che ne dimezzò la porzione senza neanche accorgersene. Se il Black lo avesse visto in quel modo probabilmente lo avrebbe riempito di pugni pur di scuoterlo. Amaranta non sarebbe stata di avviso tanto differente. Ma a lui ora come ora non servivano certi tipi di scossoni, solamente dolci e solitudine. Il lounge bar era pressoché deserto, evidentemente durante la settimana si svuotava, oppure si riempiva negli orari più tardi. A Montecito erano tutti così ricchi che nessuno aveva bisogno di svegliarsi la mattina presto il giorno dopo per lavorare.
Sono sicuro che Tiger le abbia raccontato della mia entrata trionfale ed anche nel dettaglio. Probabilmente non deve aver sortito alcun effetto di ammirazione ed eccitazione. Forse non è quel tipo di ragazza che si lascia impressionare dalle imprese eroiche... ... Però insomma, adesso sono un maschio in forma e di bell'aspetto... Le ho dimostrato che sono anche capacissimo di cucinare e non ci sono neanche segreti da mantenere essendo entrambi con degli Elementi delle gilde... ... Che cosa c'è che non quadra? Perché non mi degna di quello sguardo speciale che dico io?
Aveva una espressione a dir poco buffa, una via di mezzo tra il cane abbandonato e un ragazzo costipato da sei giorni. Fissava un punto vuoto, o forse uno dei tanti quadri paesaggistici del locale, mentre portava l'ennesimo boccone alle labbra. Ad un tratto, il bicchierone con il milkshake gli venne posato davanti, con tanto di panna perché sì, ci aveva voluto pure la panna.
Bruce, ma cos'è quella faccia?! Non ti piace la torta forse? In fondo aver finito tre porzioni non è affatto sintomo di gradimento!
Desirée, la cameriera del lounge bar, lo conosceva piuttosto bene ed era in confidenza con lui. Una ragazza davvero deliziosa dal sorriso contagioso e per di più luminoso, alle volte capace di incantare. Il MacGyver era stato contento di averla beccata nella serata di turno, anche se sapeva che ormai stava per ricevere il cambio.
No no, che dici, la torta è fenomenale lo sai, faccio chilometri su chilometri pur di mangiarla ogni tanto!
Allora cosa succede? Problemi di ragazze?
Ouch, beccato in pieno...
Ecco di nuovo quel sorriso, un sorriso che scaldò facilmente l'animo di Bruce contagiandolo lentamente. Non era tipo da buttarsi giù in maniera esagerata, doveva solamente essere ripreso e recuperato e per fortuna non ci volevano grossi miracoli. Afferrò la coppa di frullato di latte, bevendone un sorso abbondante: vaniglia e caramello, ci era andato proprio giù pesante.
Per una overdose di questo genere, il problema deve essere proprio serio!
... Senti, vedo che hai tolto la divisa, quindi era la tua ultima mansione prima di andare via.
Yes!
Se non hai di meglio da fare, mi piacerebbe porti qualche domanda.
Uhm... Uhm... D'accordo, suppongo di poter sacrificare un po' del mio prezioso tempo per te!
Onorato!
C'era così poca gente che la conversazione vantava in automatico di una privacy quasi esclusiva. Desirée prese posto davanti al ragazzo di colore, incrociando le braccia e rubandogli un sorso di milkshake senza fare troppi complimenti. Evidentemente il rapporto tra loro viaggiava più sulla linea della blanda amicizia che della pseudo conoscenza.
Visto che tu sei l'unica, a parte questa ragazza che mi sta rendendo così, ad avermi dato un bel due di picche... Posso sapere in cosa non ti ho convinto?
Ehi, stallone, credi che ogni femmina debba per forza cadere ai tuoi piedi? Potresti benissimo non interessare senza un motivo specifico!
Ma dai, non sto dicendo di essere insuperabile, ma i motivi ci sono sempre, ti sto solo chiedendo cosa non ti ha spinto ad accettare di uscire con me!
Desirée era stata invitata fuori dal MacGyver circa tre mesi prima, ancora prima di incontrare e rivedere la O'Neill. Non era stato un vero e proprio colpo di fulmine, ma comunque una cotta abbastanza consistente. Uno dei pochi tentativi un po' più seri eseguiti da un Bruce fino a quel momento fin troppo intenzionato ad evitare relazioni serie e stabili per motivi ancora sconosciuti. La bella ragazza sorridente aveva inizialmente fatto intendere di essere propensa al "sì" ma, successivamente, preferì declinare l'offerta, di punto in bianco. Spiegazioni sempre particolarmente vaghe, che il MacGyver alla fine aveva scelto di accettare senza essere troppo pressante. Ora però che andava presentandosi l'ennesimo esempio di probabile rifiuto per poco interesse, Angus era intenzionato a capire che cosa avesse di tanto sbagliato.
Non so cosa dirti... Semplicemente mi sono accorta che non mi ispirassi chissà quanto! Non parlo dell'aspetto fisico, forse più per il carattere!
Nel senso che ho un brutto carattere?
No no, perché brutto? Voglio dire, incompatibile col mio!
Ma non mi conosci mica così bene!
Noi ragazze abbiamo il nostro sesto senso ed io del mio mi fido abbastanza, ecco tutto! Forse anche questa ragazza pensa che caratterialmente non possiate essere affini, pur trovandoti attraente!
Allora mi trovi attraente, mh?
Smettila! Sii serio! Io sto togliendo del tempo alla mia unica serata libera per farti da terapista!
Ok ok... Comunque ho capito, però è strano, l'affinità tra noi è praticamente spettacolare, noi eravamo amici di infanzia.
Uh... E se fosse proprio questo il problema?
Lo trovo difficile, tu andresti a letto con un tuo amico di infanzia?
Beh... No... Penso di no!
Appunto! Se sei in grado di andarci a letto, sei in grado anche di uscirci insieme e farci coppia!
Quello è vero, non posso darti torto... Allora credo semplicemente che tu non sia il suo tipo e basta, Bruce, ci sono poche altre scelte.
Mi stai dicendo che alle volte non c'è bisogno di un motivo vero e proprio ma basta solo una impressione?
Beh, per me vale così, non conosco abbastanza lei da sapere cos'ha in testa!
Già, anche questo è vero... Grazie della seduta e scusami.
Figurati, anche se ti ho dato il due di picche, resti sempre il mio cliente preferito!
Sorrise di rimando alla ragazza, apprezzando quelle parole e accontentandosi di esse. Desirée non era stata chissà quanto di aiuto, le sue considerazioni erano risultate ugualmente un po' generalizzate e poco incisive. Nella mente e nel cuore di Bruce restava quel dubbio e quel fastidio opprimente che una quarta fetta di torta comunque non avrebbe portato via. La cameriera tornò in piedi, sistemandosi il vestito con cui era arrivata al lavoro quella mattina. Poteva godersi un meritato riposo fino al pomeriggio seguente. Stava per andarsene, quando le parole del MacGyver la raggiunsero un'ultima volta.
Ah ma lo sai che non mi ero mai accorto della tua bicromia oculare?!
... Come?
Hai un occhio castano ed uno azzurro, giurerei che li avessi entrambi celesti!
... È perché ieri ho messo delle lenti a contatto colorate per una festa in maschera e non sono ancora riuscita a toglierne una, è ostinata!
Aaaaahhh, da cosa ti sei vestita?!
Una Driade, hai presente il personaggio fantasy legato alla natura? Ho pensato che ci stessero meglio gli occhi color legno rispetto ai miei...
Fu lesta nel rispondere e Bruce non ebbe alcun dubbio sul fatto che quella fosse la verità, anche perché non aveva certo motivo per mentirgli. Un ultimo sorriso, forse leggermente meno acceso, salutando l'irlandese, uscendo infine dal lounge bar e camminando fino ad una stradina isolata. La scarsa illuminazione notturna facilitò l'occultamento e in un attimo il corpo di Desirée scomparve nel vuoto, grazie alla smaterializzazione. Dunque era una strega anche lei, ma il suo cliente preferito non lo immaginava minimamente. Il ragazzo nero andò alla cassa, pagò con contante americano ed uscì a sua volta, facendosi investire dal vento fresco della sera. La sua mente ritornò al pensiero che in quello stesso istante Cappie stesse comodamente cenando con quello spilungone biondo.
E se semplicemente mi dichiarassi? Sarebbe una mezza pazzia e potrei rovinare completamente il nostro rapporto... ... O forse potrei provare ad andarci di nuovo a letto, magari dopo il sesso verrebbe più spontaneo avvicinarsi in un senso più stretto... Ma che dico, lei non è quel tipo di ragazza, non è che si mette con qualcuno solo perché la fa godere da morire... Mi sta girando la testa, forse ho ingerito troppi zuccheri... ... Beh, aspetterò che i lavori di casa siano finiti, adesso come adesso è troppo preoccupata per concentrarsi sulla vita sentimentale!
Un modo come un altro per rimandare il letale momento della verità, per non andare incontro alla probabile sconfitta. D'altronde Bruce ormai già lo sapeva e lo immaginava: se la biondina non aveva ancora mostrato qualche segno di interesse, difficile che lo facesse in futuro. Per la sua conoscenza della O'Neill, quando qualcosa la stimolava o stuzzicava, ci rifletteva praticamente subito o al massimo ci poneva maggiore attenzione di giorno in giorno. Il MacGyver, completamente orientato verso la propria difficoltà sentimentale, non aveva infatti notato come l'attenzione di Cappie fosse aumentata verso l'amico Tiger. Oppure come il suo sguardo era mutato in fretta dopo appena pochi istanti trascorsi con Ingwar. Si stava preoccupando di un Zack come fosse il pericolo più imminente e sostanzioso, ma era anche possibile che il vero "nemico" fosse molto più dietro l'angolo.
Monolocale di Desirée Tilmitt Ojai Contea di Ventura Ore 21:59
La porta dell'abitazione si aprì dopo che la serratura riconobbe la chiave magnetica. Quel monolocale non era chissà quanto bello, ma abbastanza ordinato e gradevole da non sembrare una topaia. La ragazza entrò silenziosa all'interno, chiudendo poi l'ingresso non solo con la chiave, ma anche con un ulteriore lucchetto ed una catenina. Un lungo, lunghissimo respiro, poi si avviò nella zona letto, dove estrasse degli abiti molto meno appariscenti che sostituì con i propri. Movimenti calmi, senza ancora un filo di voce: un top rosato, dei pantaloni elasticizzati da ginnastica, scarpe annesse, giacca a vento lunga marrone. Infine, camminando fino all'area del bagno, si fissò allo specchio, osservando i due occhi di colori diversi.
C***o... Va sempre peggio... Maledizione...
Scosse la testa, poi prese da un cassetto un elastico per i capelli e se li legò in una ponytail improvvisata. Mentre eseguiva questo gesto, lentamente le fattezze cambiavano e Desirée pian piano assumeva nuovi connotati. Il corpo si faceva più piccolo, il viso più tondo e i vestiti, che inizialmente sembravano andarle un po' stretti, aderirono alla perfezione sul suo corpo originale.
E se al posto di Bruce ci fosse stato qualcuno di loro?
... No, non devo preoccuparmene, non in un posto come questo.
Se lo ripeteva, ma ci credeva sempre fino ad un certo punto. Non si era mai fermata in un centro abitato per così tanto tempo ma non era sicuramente per motivi di interesse verso il posto o per la cortesia dei cittadini. Quella situazione gli stava stretta già da parecchio perché la parte della cameriera paesanotta sfruttata in un club esclusivo per ricconi non era affatto tra le sue preferite. Con la paga che riceveva poteva permettersi ben poco e i pochi avanzi che le avrebbero fatto da cena di lì a poco ne erano la riprova assoluta.
Scusami se gli ho dovuto dire di "No", Desirée. Probabilmente ti sarebbe anche piaciuto, è un ragazzo davvero niente male... ... Ma non posso permettermi di fingere anche un coinvolgimento, è troppo, non ci riesco...
Dalla borsa prese il portafoglio, tirando fuori da esso i documenti di Desirée. Nessuna traccia di contraffazione, quelli erano proprio autentici. La ragazza nella foto aveva lo stesso identico sorriso che lei ogni giorno replicava meccanicamente e pedissequamente con tutti. Era riuscita ad ingannare chiunque, era dannatamente brava in questo.
Ma non nell'evitare che persone innocenti vengano coinvolte dalla mia m***a...
Il Supremo mi farà arrivare come minimo al rango di Luna Calante, quando le porterò il tuo corpo!Che sta succedendo qui? Cosa le stai puntando? Un ramo di legno?Vattene via immediatamente!Non possono esserci testimoni...NO!Stupeficium!!!!La magia prese in pieno la ragazza capitata lì per puro caso, durante una normalissima passeggiata pomeridiana in una località di vacanza con le amiche. Si era pagata quel viaggio dopo settimane e settimane di risparmi e mance generose ed ora giaceva a terra con il collo spezzato e gli occhi privi di vita. La borsa volò a terra spargendo tutto il contenuto qua e là. BOMBARDA DIRECTA!Il colpo violento venne direzionato al centro del petto del Mangiamorte, in modo tale che la botta potesse provocargli un infarto, se non addirittura la morte. Aveva elaborato quell'incantesimo attentamente nel corso degli allenamenti personali come proprio marchio di fabbrica, unendo la forza della Bombarda alla precisione di uno schiantesimo. Il bastardo venne scaraventato addosso al muro e il sangue che fuoriuscì dalla sua bocca la disse lunga sull'esito della magia originale e letale. Ella si avvicinò al corpo ormai privo di vita della malcapitata e l'occhio le cadde sul suo passaporto, che prese con mano tremante. ... Dezirée Tilmitt...Non appena pronunciato tra sé quel nome, le voci delle amiche di Desirée la fecero trasalire. Stavano per arrivare lì, stavano per assistere a quella scena e questo non andava affatto bene. Non c'era tempo per dispiacersi o straziarsi, la ragazza diede un'occhiata approfondita alla giovane morta al terreno. In un attimo, aveva assunto il suo aspetto mettendosi i suoi vestiti, nascondendo l'altro corpo in fretta e furia. Desirée, ci stavi facendo preoccupare!Qui su prende lo Smartphone? Sei riuscita a sentire il tuo capo per sapere quando devi rientrare?... Io... No, a dire il vero no, non prende bene neanche qui... Proverò da un'altra parte...
Quella notte, tornata sul posto, aveva dovuto violare nuovamente il corpo della vera Desirée, usando una Pozione Estrapola Ricordi. Quella pozione, unita a del tessuto cerebrale di una persona viva o morta che fosse, creava una soluzione che, applicata sul cervello stesso, ne permetteva il Legilimens. Funzionava a patto che il corpo non fosse deceduto da più di 24 ore, infatti la Metamorph non ne aveva fatte trascorrere neanche una decina. Potendo attingere ad ogni ricordo, esperienza e avventura della vittima, aveva così appreso come replicarla al meglio delle proprie capacità. Bruce aveva ricevuto quel mezzo "Sì" proprio poco prima che Desirée partisse per quella vacanza, promettendogli di essere più precisa al suo ritorno. Probabilmente lo aveva fatto solo per tenerlo un po' sulle spine ma oramai non aveva più importanza. Oramai la sua copia era intrappolata in quel limbo di finzione e allo stesso tempo, anche se avesse potuto, non ne sarebbe fuggita per il puro senso di colpa. Voleva vivere quella vita che aveva visto fluire via dal corpo della cameriera come se non fosse mai successo nulla. Era il suo modo di chiederle scusa, era il suo modo di espiare il proprio peccato, seppur non voluto. Quel documento, come allora, stava nella sua mano, una mano tremante proprio come mesi prima, ma per sensazioni diverse. Al tempo era stata paura e adrenalina, adesso sofferenza e coscienza sporca. Quanto ancora poteva andare avanti così? Quanto ancora poteva resistere? Per quanto ancora doveva appropriarsi di una vita non sua? Ancor prima di rinunciare a darsi una risposta, gocce salate caddero su quel documento, bagnando la fotografia in bianco e nero della sorridente fanciulla.
Mi... Dizpiace... Tanto...
AUTOCONCLUSIVA
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Bruce
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