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Tribal Studio • Negozio di Tatuaggi • Diagon Alley • Inghilterra

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Jorge » 11/07/2016, 21:45

Resistere! Questa era la parola d'ordine che Jorge cercava di ripetersi come un mantra, combattendo contro il suo corpo traditore e la sua metà "oscura". Doveva resistere alla tentazione che il corpo caldo, bello e sensuale di Freyja rappresentava per lui e forse, solo forse, quando l'effetto dell'Amortentia fosse terminato avrebbe avuto ancora tutte le parti del suo corpo al loro posto. Se non avesse approfittato di lei e della situazione la Asveras sarebbe stata magnanina con lui, giusto? Fu con quella prospettiva in mente che si mise d'impegno a cercare espedienti per non cedere alle lusinghe di quella mano dannata posata sul cavallo dei suoi pantaloni, fallendo miseramente. Quando provò a presentarsi, per avviare una qualche parvenza di conversazione, le dita della sua mano vennero leccate, avvolte da quella lingua tagliente e succhiate nell'antro peccaminoso che era la bocca della Asveras. La sua erezione, ora completa, ebbe uno scatto d'interesse mentre immagini di quella bocca avvolta intorno a essa bombardavano la mente del ragazzo.

Mi chiamo Freyja.
Ma ci sono molti altri modi in cui potresti chiamarmi...


Resistere, resistere, resistere...

Continuava a ripetersi, gli occhi socchiusi e il respiro leggermente affannato, mentre cercava di non ascoltare i soprannomi sconci e volgari che sapevano di sesso selvaggio e sfrenato che Freyja gli stava sussurrando e che non facevano altro che alimentare il fuoco che gli scorreva nelle vene.

Affonda in lei, gustala, scopala...


Cos'altro pensare quando la ragazza prese la sua mano e la posò sulla sua intimità? Come resistere all'istinto di muovere quella stessa mano avanti e indietro, spingendo con il medio per un maggiore attrito?

C***O no...

Scosse la testa nel tentativo di schiarirsi la mente e ritirò la mano ma invece di farla scivolare lungo il proprio fianco la rimise sulla gamba di lei per continuare l'esplorazione della sua schiena.

Grazie Merlino per i pantaloni!

Perchè se avesse avuto una gonna allora non avrebbe mai avuto la forza di togliere la mano.

Freyja? Come la dea della seduzione, e c***o se sei bella!

Oh, dammi retta, quella è solo una delle mie molte qualità...
Anche se il meglio di me lo dò stesa in orizzontale... o messa a carponi, come preferisci...


Carponi!


E l'unico motivo per cui non lo disse a voce alta era perchè la sua salivazione era pressocchè azzerata, tutto il suo sangue era fluito verso i piani inferiori regalandogli una erezione granitica mentre i suoi occhi erano fissi sull'altra mano della ragazza come se potesse far evanescere i suoi pantaloni con la sua forza del pensiero. Vedere una ragazza masturbarsi di fronte a lui, per lui era qualcosa che gli faceva perdere la testa. Doveva distrarla, costringerla a togliere le mani dalle rispettive intimità e forse allora sarebbe riuscito a pensare con maggiore lucidità.


E questo cos'é?
Forse dovresti toglierla e posarla sul bancone... Non vorrei che ti facessi del male...


Sei fin troppo premuroso...

Disperato... l'aggettivo giusto è disperato!

Ma credimi, ho una certa dimestichezza coi bastoni... specie in alcune zone del mio corpo...

Tutte le zone?

Non riuscì a impedire a quelle parole di sfuggire dalle sue labbra - quanto gli mancava il sesso anale! - per pentirsene subito dopo quando finalmente Freyja lo lasciò andare per togliersi la custodia dalle spalle. Fece un passo di lato per permetterle di scendere dal bancone e poi uno indietro, per prendere un minimo di distanza da lei e riprendere a ragionare.

E' meglio fermarsi adesso... Non è successo nulla di irreparabile e il mio capo... si il mio capo sarà di ritorno tra bre...

La visione di Freyja in ginocchio di fronte a lui gli mozzò la frase in gola e per quanto cercasse in sè la forza di allontanarla [Concentrazione/11+10/d20-3malus+20/d20-3malus=35] il ricordo recente delle sensazioni di quella lingua sapiente intorno alle sue dita lo colpirono con tale forza da costringerlo alla resa totale. Voleva quelle labbra intorno alla sua erezione ora libera dalla costrizione di stoffa, sprofondare in quell'antro caldo, scoprire se uno di quei soprannomi che gli aveva sussurrato lasciva poco prima erano davvero meritati. Avvolse le dita intorno ai suoi capelli, senza stringere, e posò le mani sulla sommità della sua testa per dettare il movimento ma senza costrizione, i fianchi che oscillavano avanti e indietro.

C***o se sei brava... Anf... Anf... Anf... Hai una bocca da infarto... Anf ... Anf Anf... Sei da infarto... con quel tuo modo di.... stuzzicare... - tra l'astinenza, l'eccitazione, la paura di essere colti in fragrante sapeva che non sarebbe durato molto e infatti dopo alcuni minuti - Arghhh.... vengo....

Istintivamente serrò le mani sulla testa della ragazza, non troppo forte dal farla sentire costretta, e riversò nella sua bocca tutta la sua eccitazione. Man mano che la passione e il desiderio scemavano fuori da lui Jorge iniziava a recuperare lucidità e con essa la consapevolezza di essere nella merda fino al collo.

Tanto non avrò un collo ancora a lungo…

Forse si. Guardala…


Arrossata, scarmigliata e con ancora una sfumatura di lussuria nello sguardo: così si mostrava il volto di Freyja.

A quanto pare ho un favore da dover ricambiare...

Le sussurrò in un orecchio, mordicchiandole il lobo dopo averla aiutata a rialzarsi, sfiorandole con una mano una guancia e con l’altra la curva del seno.

Bravo ragazzo, questo si che è parlare…


No questo è prendere tempo.

Il tempo infatti era un fattore determinante. Non sapeva quando l’effetto dell’Amortentia sarebbe finito ma di certo avrebbe dovuto trovare una qualche scappatoia prima che sparisse. Dopo avrebbe solo dovuto pregare per la sua vita o la sua virilità. Forse se avesse preso in mano le redini della situazione, facendole credere di essere pronto a scoparla, lei avrebbe tenuto le sue di mani a posto e lui sarebbe riuscito a tenersi stretta la lucidità appena ritrovata.

Se solo potessi farle solo dimenticare gli ultimi minuti…



Ok sono un idiota!

Se lo disse da solo e si sarebbe anche preso a schiaffi se non fosse stato impegnato a disseminare il collo di Freyja di baci, la mano che vagava sulla schiena sotto la maglietta, solo per prendere tempo ovviamente. Nell’arco di pochi secondi Jorge aveva raffazzonato un piano così semplice e stupido che forse sarebbe potuto anche andare in porto.

Meglio se ci spostiamo di là…

Mormorò rimettendo a posto intimo e pantaloni per poi, una volta che ebbe accettato, farla voltare e sospingerla verso la porta che conduceva al laboratorio, il bastone di lei su una spalla – ci mancava solo che qualcuno entrasse mentre erano nel retro e lo rubasse – una mano al centro della schiena per guidarla e l’altra a frugare nella tasca dei jeans per prendere la propria bacchetta. Fu un attimo e mentre Freyja gli dava le spalle provò a castare un Oblivion non verbale, cercando di far confluire nella magia tutta la sua determinazione affinchè lei dimenticasse ciò che era accaduto,non solo il p*****o che gli aveva fatto ma anche i tocchi intimi e le avance che si erano scambiati. Praticamente tutto da quando aveva scelto il tatuaggio a quando lui le aveva proposto di andare in laboratorio. Se avesse potuto le avrebbe fatto dimenticare anche quella innaturale attrazione che provava per lui,peccato non fosse possibile. Indipendentemente dall’esito dell’incantesimo, una volta entrati in laboratorio, Jorge la avrebbe accompagnata alla poltrona da tatuatore al centro della stanza, posando il bastone nelle vicinanze.

Prego accomodati mentre io metto su un po’ di musica. Hai qualche preferenza?

Tentava di comportarsi normalmente, come se si stesse accingendo a effettuare un tatuaggio invece che creare l’atmosfera per una sana scopata. Chissà se sarebbe fortunato l’effetto sarebbe finito prima di essere “costretto” a fare qualcos’altro di immorale ed eccitante.

Spoiler:
Obliviate/Oblivion

Difficoltà: 7
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Cancella la memoria. Si suppone che sia il mago che lancia questo incantesimo a decidere di quanto debba essere cancellata
Genere: //
Danno: //
Cap.Magica 10+11/d20= 22
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Messaggioda Freyja » 12/07/2016, 15:19

E' meglio fermarsi adesso... Non è successo nulla di irreparabile e il mio capo... si il mio capo sarà di ritorno tra bre...

Lo sbaglio più grande di Jorge era stato quello di non tramortirla subito, quando ancora era in grado di resisterle: egli, invece, aveva cercato di fermare le sue avances in maniera blanda -troppo, troppo blanda a meno di non doversi rapportare con una vergine alle prime pulsioni- senza ovviamente raggiungere alcun risultato; c'era anche da dire però che, quando Freyja cominciò a dedicarsi a lui oralmente, il ragazzo non dimostrò più alcuna volontà di volerle resistere, né il minimo senso di colpa per ciò che stava accadendo e che, se per lui era voluto al 100%, per lei si trattava invece di una costrizione causata da ciò che aveva ingerito.
In quel momento, però, impegnata in ginocchio di fronte a lui, tutto Freyja poteva sembrare tranne che una costretta a fare qualcosa, almeno a giudicare dall'impegno messo in quell'atto peccaminoso, sbagliato, ma sicuramente eccitante per entrambi.

C***o se sei brava... Anf... Anf... Anf... Hai una bocca da infarto... Anf ... Anf Anf... Sei da infarto... con quel tuo modo di.... stuzzicare...

Mmmmhhhh.... mmmmmhhhh...

Arghhh.... vengo....

Lasciò che Jorge si svuotasse nella sua gola, ingoiandone il seme fino all'ultima goccia, e quando l'atto fu terminato -troppo presto, per i suoi gusti- si passò la lingua sulle labbra, ancora eccitata ed ancora vogliosa, perché per lei quello era solo l'antipasto che precedeva la portata principale più succulenta, ovvero del sesso come si doveva.

A quanto pare ho un favore da dover ricambiare...

E mi auguro che tu abbia tutta l'intenzione di ricambiarlo subito... -replicò lei, la mano che scivolava di nuovo sul cavallo dei pantaloni per massaggiarglielo perché, tra eccitazione, età ed ormoni a palla, era certa che la roccia sarebbe tornata a farsi sentire in brevissimo tempo.

Meglio se ci spostiamo di là…

Lo precedette, ignara delle sue intenzioni perché troppo concentrata su ciò che voleva da lui, tanto che l'Oblivion da lui castato andò perfettamente a segno, facendole dimenticare l'atto appena consumato e il flirt spinto che lo aveva preceduto: ciò che il ragazzo non aveva calcolato, e a cui una Freyja nuovamente lucida avrebbe poi fatto caso quasi all'istante, era il sapore del seme di lui ancora nella bocca della Asveras, un sapore caratteristico -per chi, come lei, se ne intendeva parecchio in materia- che la ragazza avrebbe immediatamente ricondotto ad una situazione ben precisa, pur non riuscendo a ricordarsela.

Prego accomodati mentre io metto su un po’ di musica. Hai qualche preferenza?

Metti quello che vuoi...

Rispose suadente Freyja, togliendosi la giacca e le scarpe -d'altronde il tatuaggio doveva farglielo sulla caviglia, giusto?- e, non appena lui le diede le spalle per cercare il cd adatto, anche la maglietta, rimanendo così a petto scoperto visto che non indossava il reggiseno: non solo, ma prima che l'altro si voltasse di nuovo, si sfilò con fluidità anche i pantaloni, rimanendo quindi nuda tranne che per il perizoma nero a coprirle l'intimità.

Ehi, Jorge... -lo richiamò a quel punto, avvicinandosi a lui ancheggiando sensualmente fino ad arrivargli di fronte per, se lui non l'avesse fermata, sfilargli la maglietta sporca da sopra la testa, così da lasciargli il petto libero di essere accarezzato dalle sue mani tentatrici- Perché intanto non... [il resto della frase viene inviata al player tramite mp per via del contenuto troppo esplicito] -gli propose lasciva, prendendogli una mano per posarsela in mezzo alle gambe e fargli sentire come il perizoma fosse inequivocabilmente umido.

Lo so che mi vuoi...
Lo so che mi desideri, che vorresti sprofondare dentro di me...
-se la mano di lui fosse rimasta in mezzo alle proprie gambe, allora la Asveras avrebbe mosso il bacino affinché le dita strusciassero contro il tessuto, strappandole qualche gemito lascivo- Chissà quando potrebbe ricapitarci di farlo qui, sul tuo posto di lavoro...
Godiamoci il momento...
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Messaggioda Jorge » 14/07/2016, 15:55

Idiota idiota idiota... Ma cosa ti dice la testa?

Dipende da quale stai parlando... Lì ai piani bassi sono molto soddisfatti.


Taci bastardo... Siamo in un mare di guai... Come ne usciamo ora?

Ah non lo so, in fondo quello che vuole uscirne sei tu...


Un altro battibecco interno, un altro chiodo sulla bara metaforica - e non era detto che sarebbe rimasta tale a lungo - che Jorge stava costruendo intorno a sè. Quella continua indecisione tra il fare la cosa giusta in assoluto e la cosa migliore per sè lo aveva spinto a prendere una serie di decisioni errate e impedito di delineare un piano chiaro e preciso per trarsi dagli impicci. Poco prima, in un attimo di panico, l'aveva oblivata, probabilmente anche con successo ma a che pro? Lei era ancora lì con lui, ancora attratta da lui, con il suo sapore in bocca e consapevole di aver mangiato i rustici.

Un inutile spreco di magia, ecco cosa è stato.


Questa volta non poteva che essere concorde e mordersi le mani per essere stato così avventato. Avrebbe dovuto pietrificarla, smaterializzarla da qualche altra parte, farle dimenticare tutto e poi sparire.

L'avresti davvero lasciata sola in balia dei suoi più bassi istinti a vagare per chissà quanto tempo? E tu poi saresti la parte buona...


Si l'avrei fatto, qualsiasi cosa piuttosto che diventare un violentatore...

Che paroloni... E' consenziente, lo vuole, anzi da come ti ha messo la mano sulla f**a prima lo pretende...


Non è consenziente... è drogata.

E non sapeva fino a quando lo sarebbe stato. Le variabili erano tali e tante che non avrebbe mai potuto stimare neanche in maniera approssimativa quando l'effetto dell'Amortentia sarebbe finito e questo era il motivo per cui l'averla portata in laboratorio era, in realtà, una scelta stupida e anche controproducente. Credeva davvero che avrebbe avuto la capacità di persuasione e la forza d'animo necessaria per convincerla a farsi tatuare prima di darci dentro? E se per miracolo fosse riuscito a guadagnare tempo cosa ne avrebbe fatto?

Pensa Jorge pen...

Ehi, Jorge...

Il cervello del portoghese si spense completamente [Concentrazione/11+9/d20+14/d20=34] nel momento in cui, girandosi al richiamo di Freyja se la ritrovò a pochi passi completamente nuda, ad eccezione per un perizoma nero che non faceva altro che accentuarne la sensualità e la carica erotica. La guardò imbambolato, sollevando le braccia come se fosse un pupazzo di pezza per permetterle di sfilargli la maglia, per poi emettere un lieve sibilo quando gli accarezzò il petto.

Perché intanto non...

Deglutì pesantemente a quella proposta perversa ed eccitante stringendo tra le mani il tessuto umido e sfiorando accidentalmente con le nocche la sua intimità.

Lo so che mi vuoi...
Lo so che mi desideri, che vorresti sprofondare dentro di me...


Ohhh beata Trama...

Chissà quando potrebbe ricapitarci di farlo qui, sul tuo posto di lavoro...
Godiamoci il momento...


Mai, non gli sarebbe ricapitato mai e non solo lì sul suo posto di lavoro, ma con lei o probabilmente con qualsiasi altra donna.

Lo vuoi?

Ringhiò,spostando la mano e spingendo in avanti il bacino in modo da far strusciare la sua rinnovata erezione - e come non poteva tornare duro con un pezzo di f**a come quello davanti che emetteva dei suoni lascivi e frasi sconce così eccitanti? - sul perizoma umido. La bacchetta dimenticata sul tavolo accanto al lavandino insieme a qualsiasi proposito di sfuggire a quel destino.

Vuoi davvero che ti f***a qui e ora?

Aggiunse, una mano sopra il seno e le dita a torturare il piccolo bocciolo rosa. Non appena la Asveras ebbe risposto positivamente Jorge si avventò sulla sua bocca coinvolgendola in un bacio passionale e travolgente per poi prepararsi a banchettare con quel corpo delizioso. Forte dell'orgasmo appena avuto, il portoghese si sbizzarrì lasciandosi guidare dalle proprie fantasie e dagli incitamenti decisamente perversi e osceni della ragazza. La sbatté contro il muro, adorando il suo didietro come se fosse un piatto succulento, la fece sdraiare sulla poltrona dei tatuaggi per gustare il suo sapore unico, si lasciò cavalcare stuzzicando i suoi seni per poi prenderla carponi sul pavimento. Poco prima di venire l'ennesima richiesta porca da parte di Freyja lo spinse a ritirarsi da lei e riversare tutto il suo piacere sul suo volto e sul petto.

Sei fantastica...

Mormorò ansante osservando rapito e soddisfatto l'espressione beata sul viso di Freyja striato di bianco.

Puoi passarmi dei fazzoletti per pulirmi?

Subito mia Signora - le disse sorridente, allontanandosi per prendere quanto richiesto - Ti va bene anche un panno morbido umido?

Chiese subito dopo, accorgendosi di non avere i fazzoletti richiesti, mostrandole un asciugamano rosso che, all'occorrenza avrebbe inumidito per agevolarla nella pulizia.
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Messaggioda Freyja » 14/07/2016, 21:36

Ehi, Jorge...

Non avrebbe mai potuto resisterle nel trovarsela di fronte tutta nuda, con solo un misero perizoma a coprirle l'intimità, e quella gran faccia da z*****a che si ritrovava; e Freyja capì di averlo in proprio potere quando Jorge si lasciò sfilare la maglia da sopra la testa con una facilità disarmante, fissandola imbambolato e dandole quindi modo di provocarlo ancora, a parole e coi gesti.

Lo so che mi vuoi...
Lo so che mi desideri, che vorresti sprofondare dentro di me...


Ohhh beata Trama...

Chissà quando potrebbe ricapitarci di farlo qui, sul tuo posto di lavoro...
Godiamoci il momento...


Lo vuoi?

Mmmmh...
Sììì... lo voglio tutto dentro di me...


Vuoi davvero che ti f***a qui e ora?

Sì Jorge, voglio che mi s***i come se fossi la tua p*****a persona, pronta a soddisfare ogni tuo più intimo e perverso desiderio!

Ricambiò il bacio con irruenza, e lasciò che fosse lui a dettare il ritmo di quella scopata selvaggia durante la quale il portoghese la prese in ogni modo possibile, in ogni posizione possibile, fino a svuotarsi sul suo volto, come richiesto dalla Asveras stessa che adorava quel tipo di sensazione, così come la pulizia post-orgasmo; tanto che, quando entrambi ebbero raggiunto l'amplesso, la ragazza chiese all'altro di passarle dei fazzoletti, non volendo assolutamente perdersi quel piacere dato da una pulizia manuale.

Sei fantastica...

E tu sei stato grandioso...
Che s*****a pazzesca...


Si stiracchiò beata mentre l'altro cercava dei fazzoletti e poi le passava un panno morbido umido, essendo sprovvisto di quanto richiesto da lei: ovviamente Freyja annuì, rimettendosi in piedi ancora completamente nuda e passandosi il panno sul viso, ad occhi chiusi; d'improvviso, però, quel gesto noncurante assunse un significato completamente diverso.
All'improvviso -mentre il gesto di passarsi il panno sul volto rallentava progressivamente- la consapevolezza cominciò a farsi strada dentro di lei, facendola ritornare se stessa e facendole ricordare quanto accaduto come in flashback in bianco e nero, tutte cose che le fecero finire il sangue al cervello e salire a mille l'adrenalina, con una rabbia così impetuosa da farla persino tremare.
Aveva mangiato quei rustici, se lo ricordava, e doveva per forza esserci qualcosa dentro perché si era sentita di colpo come sotto effetto di un filtro d'amore: poi aveva un vuoto, come se qualcuno le avesse fatto dimenticare qualcosa, ma poteva percepire distintamente il sapore dello sperma in gola. E infine si era spostata lì, sul retro, per sedurlo e farsi scopare da lui.
Già, lui.
Jorge.
Quello morto.

Tu...

Lo ringhiò mentre gettava il panno a terra e si avventava su di lui, rabbiosa, cominciando con un gancio destro che caricò il più possibile, tanto da riuscire a rompergli la mandibola e a fargli saltare un premolare; non gli serviva usare la magia, per rovinarlo sarebbero stati sufficienti i colpi fisici.

Bastardo stupratore di merda!!!

Il secondo colpo fu un calcio sulle palle, quelle stesse che si era svuotato con lei da drogata per ben due volte, assestato con la caviglia, tanto forte da farlo piegare ma non abbastanza da renderlo sterile -anche se una parte di lei l'avrebbe voluto, per quello che le aveva fatto. Non piangeva, non era tipo, ma la rabbia era talmente tanta che se non si fosse fermata l'avrebbe ammazzato, di quello era più che certa.

Ti farò marcire in prigione, puoi starne certo!

Sì, denunciarlo sarebbe stata la scelta migliore... ma come evitare che scappasse?
Semplice, col terzo colpo fisico: alzò la gamba, piegandola e drizzando il piede, facendo impattare il tallone contro il ginocchio di lui e percependo il crack di una gamba spezzata, che probabilmente l'avrebbe fatto cadere a terra, sanguinante e con un dolore lancinante ai testicoli.

Spero tanto che in prigione tu venga inc***o a sangue, evirato e poi lasciato agonizzare nel tuo stesso piscio e sangue, e prega che siano i tuoi compagni di cella a farlo...
Altrimenti me ne occuperò io personalmente se mai dovessi rivederti sul mio cammino!!


Afferrò i vestiti con un gesto secco e di seguito anche il bastone, non preoccupandosi nemmeno di rivestirsi e smaterializzandosi da lì, diretta al Ministero della Magia, sezione Vigilanza Magica: se ne sbatteva del fatto che probabilmente metà dei dipendente l'avrebbe vista nuda, non aveva il tempo di vestirsi... voleva che quella merda d'uomo fosse arrestato, e che la sua vita fosse rovinata per sempre.

Spoiler:
Conseguenze dei colpi di Freyja accordati con l'Amministrazione.
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Messaggioda Jorge » 22/07/2016, 14:37

E tu sei stato grandioso...
Che s*****a pazzesca...


Già era stata così pazzesca che Jorge aveva dimenticato che non era stato del tutto - per nulla - consensuale, la sua stessa coscienza messa a tacere da uno degli orgasmi più soddisfacenti della sua vita. Dopo aver dato a Freyja il panno umido richiesto, il portoghese si ripulì velocemente e incominciò a rivestirsi. Aveva appena rimesso i boxer quando il ringhio con cui la Asveras lo apostrofò lo avvertì che l'effetto dell'Amortentia era terminato e lui era in un mare di guai.

Tu...

Il primo pugno quasi non lo vide arrivare ma sentì in maniera chiara e distinta il crac dell'osso della mandibola, un oggetto estraneo - il dente - sulla lingua e un dolore sordo che si irradiava lungo il lato del viso colpito impedendogli di aprire completamente l'occhio, in ogni caso velato di lacrime.

Bastardo stupratore di merda!!!

Nulla in confronto a ciò che venne dopo quando il colpo all'inguine gli risucchiò tutta l'aria dai polmoni, costringendolo a piegarsi in due, le mani a coprire - in ritardo - quella parte sensibile e coperta solo da uno strato leggero di stoffa, il dente che rotolava fuori dalla bocca aperta nel tentativo di incamerare il più aria possibile. Faceva male come l'inferno anche se l'unico modo che aveva per esternare il suo dolore erano flebili gemiti mormorate.

Ti farò marcire in prigione, puoi starne certo!

Spalancò l'occhio "sano" a quella minaccia sbattendo freneticamente le palpebre nel tentativo di eliminare le lacrime e mettere a fuoco il viso della ragazza, il peso di ciò che aveva appena fatto che gli piombava completamente sulle spalle. Per quanto fosse sembrata disponibile, vogliosa, tentatrice, per quanto fosse stata lei a cercarlo, a sedurlo, a voler essere s*****a, lui era niente di meno che uno stupratore. Si era dimostrato privo di spina dorsale, abietto, amorale, guidato più dagli ormoni che dalla coscienza e, anche se quello non era stato un piano ben orchestrato, alla fine aveva approfittato di lei. Non poteva neanche trincerarsi dietro al classico "dito" dicendo che non era stato lui a offrirle i rustici perchè per prima cosa lui non avrebbe dovuto indugiare in esperimenti aventi come base un preparato illegale. Quando lei gli spezzò la gamba l'unica cosa che fece fu cadere a terra, rannicchiandosi a palla per offrire il minor bersaglio possibile, la mascella rotta l'unico motivo per cui non stava urlando dal dolore.

Spero tanto che in prigione tu venga inc***o a sangue, evirato e poi lasciato agonizzare nel tuo stesso piscio e sangue, e prega che siano i tuoi compagni di cella a farlo...
Altrimenti me ne occuperò io personalmente se mai dovessi rivederti sul mio cammino!!


Prigione... Gogna pubblica...Sguardi schifati e inorriditi sui volti di amici e parenti... Cappie delusa e disgustata da me, dal mio comportamento...

Pensieri incoerenti gli affollavano la mente facendosi largo nel mare di dolore in cui stava annegando. Le azioni di cui si era macchiato erano imperdonabili ma avrebbe dovuto pagarne le conseguenze. Non era questo ciò che facevano le persone mature, accettare le conseguenze delle proprie azioni anche se questo avrebbe significato diventare un paria tra la gente, evitato da tutti e costretto ad andare per sempre in giro con il segno della propria infamia scritta - metaforicamente - in volto? Chi gli avrebbe mai dato lavoro? Chi si sarebbe più fidato di lui per qualsiasi cosa?

Cappie...

Un pensiero flebile messo subito a tacere da una marea di nuovi pensieri.

Scappa ... mettiti in salvo... fuggi via... stanno arrivando a prenderti... scappa...

Sulla scia di questi ultimi pensieri Jorge si fece forza e strisciando sui gomiti riuscì a trascinarsi fino a dove aveva appoggiato la bacchetta e, con un altro sforzo di volontà, accompagnato da un ringhio animalesco, tornarne in possesso. Senza perdere tempo cercò di aggiustare alla meno peggio le ossa della gamba e della mandibola castando un Ossis Emendo non verbale per poi appellare borsa e vestiti e zoppicare verso il camino sul fondo del laboratorio. Prese una manciata di Polvere Volante e dopo aver dato un ultima occhiata carica di rimpianto e rammarico al suo posto di lavoro, mormorò la sua destinazione.

Londra - Appartamento di Jorge e Xavier Alvares - 31/07/2112 ore 18:11


Immagine


Pochi istanti dopo un Jorge tumefatto, in mutande e ricoperto di fuliggine usciva dal camino del suo appartamento miracolosamente vuoto. Dopo aver appellato un cambio di vestiti puliti per rivestirsi - cosa che fece con non poca fatica perchè infilare i jeans con la gamba ancora rigida non era molto semplice - chiamò a sè il kit di pozioni che si era autoprodotto negli ultimi mesi e assunse una pozione rinvigorente e una aguzzaingegno. Avrebbe avuto bisogno di molte forze e una mente lucida se voleva davvero avere qualche chance di sfuggire alla Vigilanza Magica.

Bagagli!

Borbottò, allargando magicamente uno zaino e mettendoci dentro altri vestiti, cibo in scatola e non deperibile, quello che restava del kit di pozioni - due fiale di pozioni antidolore, una di rinvigorente, una di aguzzaingegno e due di polisucco con due set di capelli presi per strada a babbani sconosciuti - tutti i soldi che aveva in casa, maledicendosi per aver alla fine aperto un conto alla Gringott a cui non avrebbe potuto accedere. Per un attimo rimase indeciso se portare con sè il proprio diario su cui aveva annotato tutto ciò che gli era passato per la mente fin da dopo gli eventi dell'Ottavo Piano - idee per esperimenti, alcuni frammenti del diario dell'Alchimista, esperimenti fatti e risultati ottenuti - e che, per tenerlo lontano dagli sguardi indiscreti del cugino, aveva trasfigurato in un disegno e sistemato in un contenitore nell'armadio insieme agli altri.

Meglio evitare tentazioni disastrose.

Si disse, finendo i bagagli con un block notes e delle penne.

Quindi stiamo fuggendo davvero?

Quella domanda aleggiò per un attimo nella sua mente seguita da una serie di scenari diversi. Se fosse rimasto avrebbe perso tutto, passato - perchè nessuno dei suoi amici, probabilmente la stessa Cappie, avrebbe voluto avere a che fare con lui - presente - perchè sarebbe finito in galera per un numero indefinito di anni - e futuro - perchè nessuno avrebbe dato lavoro a un ex galeotto stupratore. Sarebbe stato solo, evitato da tutti, senza alcuna prospettiva di felicità per il futuro perchè ovunque sarebbe andato il suo gesto infame l'avrebbe seguito e perseguito per sempre. Fuggendo avrebbe dovuto rinunciare al proprio passato e al futuro così come lo aveva immaginato fin da quando era entrato a Hogwarts ma almeno avrebbe avuto la speranza che, nascondendosi in un qualche angolo sperduto del mondo, sarebbe potuto essere libero e sereno.

Si, stiamo fuggendo.

Si rispose quindi, ma prima di fare in grande passo doveva dire addio. Certo lasciare un biglietto non era la cosa più onorevole da fare ma di certo la più sicura. Non avrebbe mai avuto il coraggio di guardare la O'Neill negli occhi e dirle che aveva scelto la strada più facile e da vigliacchi e fuggire, senza contare che la ex Tassetta probabilmente avrebbe tentato di convincerlo a costituirsi cosa che lui non aveva nessuna intenzione di fare. Prese quindi un foglio di carta e una penna e buttò giù veloce due biglietti - la calligrafia tremolante che rifletteva lo stato d'animo insicuro - richiudendoli a quattro e scrivendo sopra il primo Per Cappie e sopra il secondo Per mamma e papà.

Spoiler:
Si è vero, tutto quello di cui mi accusano è la pura verità e per quanto io possa essere schifato e disgustato di me le cose non cambiano. Il senso di colpa mi opprime e mi scuserei mille e mille volte se solo servisse a qualcosa, se qualcuno credesse alla veridicità dei miei sensi di colpa. Se potessi tornare indietro mi autoschianterei piuttosto che metterle un dito addosso ma non posso. Mi sto dimostrato debole e vile ma non riesco a essere migliore, non riesco ad accettare le conseguenze delle mie azioni ... Mi spiace averti deluso, mi spiace darti questo ulteriore dolore ma non posso restare.
Ti prego non cercarmi.
Jorge




Mamma, papà mi spiace essere stata una così grande delusione per voi. Ovunque andrò vi vorrò sempre bene.
Vostro
Jorge


E adesso?

Si chiese con urgenza, dopo aver appuntato i due biglietti sul frigo sotto due magneti. Aveva bisogno di lasciare il paese, possibilmente il continente, nel modo più veloce e meno rintracciabile possibile quindi alla babbana. Escludendo aerei - troppi controlli da superare - treni - troppo lenti - e autobus - sempre troppo lenti e con poco margine di manovra per nascondersi - gli rimaneva una sola opzione. Doveva imbarcarsi e questo voleva dire smaterializzarsi all'unico porto che conosceva - grazie Gorca per aver fatto lo scaricatore - e che fortunatamente era anche abbastanza vicino a Londra da non correre il rischio di spaccarsi.

Felixstowe - Inghilterra - 31/07/2112 - ore 18:25


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Considerato tutt'ora uno dei più grandi porti commerciali della Gran Bretagna e dei più larghi d'Europa, negli ultimi cinquant'anni anche il porto di Felixstowe aveva ceduto alle avances del turismo - e dei loro soldi - aprendo i suoi attracchi a tutti quelli che volevano provare l'ebbrezza di fare una traversata su una nave merci. Un confort non eccezionale quindi - cabine contate e un passaggio ponte con poltrone ampie - ma, a detta di molti, competitivo sulle lunghe tratte. Conseguenza principale di quella scelta era che il porto non dormiva mai grazie a un continuo via vai di container e persone di ogni tipo, dai corpulenti scaricatori agli amministrativi in giacca e cravatta, dai turisti di ogni nazionalità ai semplici curiosi. Apparso con un morbido pop in un vicolo dietro la recinzione che indicava l'ingresso al porto, Jorge castò su se stesso un Disillusyo in modo da muoversi il più inosservato possibile. Aggregandosi a un gruppetto diretto all'ufficio informazioni, il portoghese zoppicò dentro indisturbato e con ansia iniziò a scorrere con lo sguardo il pannello degli orari delle partenze, le dita incrociate in un gesto scaramantico, fino a quando non trovò una nave in partenza quella stessa sera alle 20:00 per Port Klang in Malesia.

Sei sicuro di volerlo fare?

Vedi un'alternativa che non sia la galera?


Il suicidio?

Scosse la testa per scacciare quel pensiero inquietante e allettante allo stesso tempo e, dopo aver rimpicciolito il proprio bagaglio, lo nascose dietro a un container vuoto per poi preoccuparsi di come ingannare l'attesa in maniera sicura, senza dover stare perennemente con i sensi allerta e il timore che qualcuno potesse piombare su di lui all'improvviso e sbatterlo ad Azkaban. Lo stridio di una coppia di gabbiani in lontananza gli diede la risposta di cui aveva bisogno. Nascostosi dietro a un magazzino prese un paio di respiri profondi e si concentrò sulla propria essenza, il corpo umano che improvvisamente lasciava il posto a una gazza ladra. Due saltelli sul terreno e spiccò il volo verso il tetto del magazzino, in un punto in ombra da cui avrebbe potuto tenere sotto controllo il via vai del porto.

Appena in tempo!

Pochi minuti più tardi, infatti, membri della Vigilanza Magica iniziarono ad apparire in diversi punti del porto,sicuramente alla sua ricerca. La gazza ladra fece un piccolo saltello all'indietro, addentrandosi maggiormente dentro le ombre, la prospettiva di recuperare un po' le forze soppiantata dalla necessità di stare all'erta e tentare di sfuggire alle forze dell'ordine magico.

Su su andate via... non sono qui... andate a cercarmi da qualche altra parte...

Iniziò a pregare l'ex Delfino, maledicendosi per aver deciso di smaterializzarsi da casa invece che prendere il Nottetempo. Il tempo, che per lui si trascinava lento, in realtà correva veloce e la nave che avrebbe dovuto portarlo in salvo era già pronta alla banchina, le persone in fila per salire. Per sua fortuna poichè la ricerca non aveva avuto molto successo, la Vigilanza Magica aveva allentato un po' i controlli, offrendogli così la "finestra" di cui aveva bisogno per tentare il tutto per tutto. Poco prima che l'ultimo passeggero si imbarcasse, Jorge volò a terra e si ritrasformò, prese lo zaino e corse velocemente verso la nave, la bacchetta nascosta in una manica della giacca.

Scusi il ritardo... ecco il mio biglietto.

Disse al controllore tutto trafelato, castandogli un Confundus mentre gli mostrava la tessera della biblioteca babbana. Una volta al sicuro sulla nave trovò un angolino appartato che provvide a scongiurare contro i babbani e finalmente si concesse il lusso di rilassarsi. Pessima, pessima idea. Nel momento in cui l'adrenalina scemò, immagini del volto di Freyja, della sua voce, del suo corpo nudo iniziarono a ballargli davanti agli occhi facendolo rabbrividire interiormente. Non voleva pensare a ciò che aveva fatto, non voleva pensare a quel calore, a quell'odore, a quei suoni e agli effetti che avevano avuto su di lui. Se potesse si Oblivierebbe per essere certo di non dover andare mai più con la memoria a quel dannato pomeriggio. Purtroppo però era un qualcosa che andava al di là delle sue capacità. Doveva quindi cercare di concentrarsi su qualcos'altro, già ma su cosa? Sugli Auror che avrebbero fatto irruzione nella sua casa babbana - nei film babbani accadeva sempre, chissà se anche nel Mondo Magico - terrorizzando a morte i suoi genitori? Sulle urla strazianti della madre quando avrebbe appreso che tipo di mostro era diventato il suo unico figlio? Sulla rabbia del padre che si sarebbe di certo scagliato con i maghi attribuendo a loro, alla loro diversità la colpa di ciò che era accaduto? Poteva sentirlo urlare, inveendo contro la Trama che aveva avvelenato il sangue di suo figlio facendo di lui un deviato. Sul dolore che aveva inflitto alla sua sorellina, tradendola non una ma bensì quattro volte, perseverando in esperimenti illegali, approfittando di una ragazza drogata, scappando alle sue responsabilità e non avendo fiducia in lei?

Questo non è qualcosa che può perdonare.

Si disse, sdraiandosi a terra con la testa sullo zaino nella speranza di riuscire a chiudere occhio.

Port Klang - Malesia - 01/08/2112 - ore 8:00


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Quelle appena trascorse erano state le peggiori dodici ore della sua vita. Non aveva chiuso occhio ovviamente a causa dei sensi di colpa e a metà del viaggio aveva anche iniziato a mettere in discussione la validità della sua scelta. La prospettiva di approdare in un paese straniero di cui non conosceva la lingua nè i costumi con pochi soldi addosso e il terrore di poter essere rintracciato se avesse usato la magia non era più così allettante. L'alternativa però con le minacce di Freyja che riecheggiavano nella sua mente non sembrava per nulla migliore tanto che più volte, nel corso della traversata, Jorge, nascosto sotto un incantesimo di disillusione, si era sporto dal parapetto contemplando l'oscurità delle acque. Sarebbe bastato così poco, un piccolo salto e voilà solo l'oblio. Eppure alla fine gli era mancato il coraggio, come se in fondo al cuore avesse ancora una ragione per continuare a vivere anche se quella che si apprestava ad affrontare sarebbe stata più una lotta per la sopravvivenza.

Polisucco o il vecchio, classico travestimento babbano?

Si chiese spostando lo sguardo da una delle due fiale che aveva portato con sè a capello, sciarpone e occhiali scuri e optando alla fine per questi ultimi. Dopotutto era in Malesia e dubitava fortemente che i dispacci - o qualsiasi cosa la Vigilanza Magica usasse per comunicare tra loro nei diversi paesi - con la sua foto segnaletica fossero già arrivati lì.

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Messo in spalla lo zaino, Jorge scese quindi dalla nave e con passo incerto seguì la folla, lo sguardo perso che vagava dalle insegne in caratteri illeggibili ai volti tutti simili dai lineamenti orientali. Una morsa di panico gli attanagliò lo stomaco, bloccandolo sul posto, incapace di prendere una qualsiasi direzione.

Calmati. Ce la puoi fare. Devo solo uscire dal porto, trovare un posto dove riposare davvero e iniziare a pianificare le mosse successive.

Più facile a pensarsi che a farsi.

Ecco, segui discretamente quella ragazza cieca lì in fondo... di certo ti porterà in un posto dove parlano inglese.

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Riconquistato un minimo di sicurezza Jorge riprese a camminare ancora non consapevole che la ragazzina con gli occhiali neri e il cane al guinzaglio verso cui si stava dirigendo altri non era che Caroline Priscilla. La sua sorellina l'aveva trovato e difficilmente l'avrebbe lasciato andare per la sua strada!

[CHIUSURA
PER LA CONCLUSIONE VEDERE LE VICENDE DA BG]
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