... Eheheh... Ehm... Co-oh-lazione?
S-sì... No!
Cioè sì, ma... Prima... Prima posso farmi una... Doccia?
Ho... Devo aver sudato tanto stanotte... MENTRE DORMIVO!
Sicuro mentre dormivo!
E... E... Avrei proprio bisogno di... Lavarmi...
Giusto! Ovvio!
Il bagno lo trovi lungo il corridoio, prima porta a destra...
... Puoi usare il mio accappatoio, è quello di colore celeste!
Ah i prodotti vari, bagnoschiuma, shampoo, balsamo, sono nello sportello a sinistra dello specchio, usa quelli del ripiano alto, gli altri sono di Eagle...
Surreale, allucinante, fuori da ogni previsione.
Élise, la giovane donna che cantava abitualmente nel suo locale, con cui aveva scambiato in passato sì e no tre parole, aveva trascorso la notte con lui.
Una notte dove dovevano essere successe vere e proprie follie, dato l'aspetto di entrambi abbastanza devastato e non completamente riposato.
Anzi, Ben poteva stare sicuro di aver dormito relativamente poco, dato quel fastidioso mal di testa che gli esplodeva ogni qual volta si svegliava prima di cinque ore.
Per rispetto e cortesia si volse affinché la bionda potesse corricchiare verso il bagno con l'intero lenzuolo avvolto addosso.
Lentamente qualche sprazzo delle vicende accadute iniziava a tornare alla memoria, ma l'alcol in eccessiva quantità non aiutava per niente a ricordare.
Solo più tardi, nel pomeriggio, lo zio Eugene lo avrebbe informato che si trattasse sopratutto di un effetto naturale della grappa dei Mezzi Giganti.
Possibile abbia rimosso tutto?
Sono andato così male da dimenticare in automatico?
Ehi ehi, Ben, relax, se c'è una cosa che non ti hanno mai detto le ragazze è che te la cavi male a letto!
Sospirò, scuotendo la testa mentre entrava dentro la cucina e si affacciava alla porta finestra sentendo nel contempo aprirsi l'acqua della doccia.
Aveva chiuso bene il locale prima di andare via? Aveva inserito il sistema di allarme? Qualcuno li aveva visti uscire ed andare verso casa sua?
Controllò il cassetto contenente i diversi medicinali cercandone uno appositamente per placare quel lancinante pulsare delle tempie.
Non posso parlarne con nessuno, insomma, lei sta allo Shamrock molto spesso e se si spargesse la voce sarebbero guai.
Devo tenerlo per me... A meno che per lei non sia un problema... Un attimo, è se per caso ci fossero delle conseguenze?!
C***o c***o c***o!
Scattò immediatamente per tornare in camera sua, precipitandosi a guardare dentro la tasca del pantalone che indossava il giorno prima.
Afferrò il portafogli e con mano tremante lo aprì piano piano... Facendo un lungo respiro di sollievo quando osservò che fosse vuoto.
No, non era felice di non possedere neanche una banconota, bensì di non vedere il preservativo tenuto lì da ormai chissà quanto tempo.
Doveva averlo utilizzato con la Martel, scongiurando di riflesso qualsiasi "perdita incontrollata" e potenzialmente pericolosa.
Ci mancava solo che si ritrovasse padre dopo un singolo rapporto avuto con una blanda conoscente del quale manco ricordava dettagli essenziali.
Già che c'era, comunque, optò per mettersi addosso qualcosa di un po' più presentabile dei soli boxer.
Il rumore della doccia ancora proseguiva, evidentemente la MagiAvvocatessa stava eseguendo un lavaggio piuttosto approfondito.
... E se non fosse tipa da una botta e via?
Magari adesso potrebbe anche pensare che possa esserci qualcosa di più fra noi...
Se non ricordo male suo cugino tempo fa mi disse di provarci, quindi single è single...
... Oddio, frequentarmi con una più grande non mi era ancora mai capitato...
E poi alla fin fine non è niente male, nemmeno li dimostra gli anni che ha, certo vorrei potermi ricordare il corpo ma 'fanculo ho la nebbia nel cervello!
... Uff, ma che vado a pensare? Ho forse dimenticato il perché abbia bevuto così tanto e mi sia sentito così depresso ieri sera?
Quella canzone non l'ho cantata tanto per...
Nella mente rimbalzavano idee, ipotesi, scenari, impressioni, valutazioni, tutto quanto alla rinfusa, mentre preparava la colazione.
Onestamente non gli avrebbe fatto male provare ad avere a che fare con qualcun altra ed Élise sarebbe stata perfetta in tal senso.
Avevano più o meno già rotto il ghiaccio sotto vari punti di vista e quella notte poteva risultare un'ottima scusa per coltivare un approfondimento relazionale.
Come spesso succedeva il Milkovich finiva per crearsi una valanga di film, all'interno dei quali c'era anche una improbabile scenata di gelosia da parte di Emanuelle.
Talmente tanto ex Delfinazzurro artista che riusciva a creare vere e proprie opere teatrali senza nemmeno sforzarsi ed anche col mal di testa di mezzo.
Quando percepì l'arrivo della mezza francese, il cuore ebbe un sussulto come se si sentisse emozionato per la conversazione in arrivo.
Ma come spesso succedeva, le fantasie che formulava si sgretolavano nella metà della metà del tempo che aveva impiegato a costruirle.
Qu-Qualunque cosa io abbia combinato stasera... Mi dispiace!
Ti... Dispiace?
Non... Non volevo... Sì, volevo, non è mica stato uno stupro!
Solo... Solo... Non ricordo nulla ma so che quando bevo tendo a comportarmi... A fare... Ad essere...
Beh, ecco, non volevo metterti in una situazione imbarazzante e mi dispiace che ti sia ritrovato con me che dormivo nel tuo letto!
M-ma no, figurati, alla fine può essere stato imbarazzante per entrambi no?
Nessun problema, davvero...
Se... Se per te va bene io... Io continuerei ad essere amici e, ehm... A lasciarci... Tutto alle spalle...
Qualunque episodio imbarazzante...
Io abbia fatto...
I grandi occhi blu della cantante amatoriale in pratica lo supplicavano di aderire a quella proposta.
Ma se per Élise fu una preghiera affinché non mutasse nulla in negativo, per Benedykt significò la preghiera affinché lui non pensasse di mutare nulla in... Altro.
Semplicemente aveva utilizzato un modo carino e gentile per dirglielo, senza risultare quindi offensiva, o anche indelicata.
... Per favore?
Il Milkovich non aveva più fiatato per alcuni secondi, spingendola quindi a concludere con quella domanda sottolineata da un tono più acuto, semi disperato.
Dentro di sé Ben accartocciò per l'ennesima volta tutti i vari copioni scritti dall'immaginazione, gettandoli in un cestino ormai stra colmo.
Non doveva sentirsi in quel modo, così sconfortato o triste, perché prendersela tanto?
Non riusciva a comprenderlo, non riusciva a stabilirlo con esattezza o precisione, forse perché faceva parte di un grande insieme di emozioni troppo pesanti.
La sorella lo aveva umiliato, la cameriera canadese era felice e contenta col suo fidanzato ed Élise... Élise aborriva l'idea di essere per lui differente da un'amica.
Era così ripugnante? Era così poco interessante? Era così brutto?
Come un lampo improvviso gli apparvero i volti di Tristan e Davis e la risposta giunse da sola.
... Va bene!
Chiaro, cioè, voglio dire, tu non ricordi nulla, io non molto più di te... Quasi come se non l'avessimo fatto proprio, non credi?!
... Per carità, ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto mantenere almeno qualche piccola traccia di quanto accaduto... Però va beh, forse ho sbattuto troppo la testa cadendo dal letto!
Ahahah... Sì, ok allora, a-amici...
Tutto a posto, tutto a posto... Lo prendi zuccherato il caffè?
Cambiò argomento alla svelta, ritenendo solo tedioso restare bloccati su quella strada di incredibile impaccio e disagio.
Nella conversazione successiva si limitò soltanto a chiederle la cortesia di non parlarne con nessuno, cugino compreso.
Tuttavia quella colazione non ebbe una durata così lunga, complice il bisogno da parte della bionda di fuggire via al più presto.
D'altra parte anche lo stesso Ben desiderava avere qualche decina di minuti da passare in solitaria, magari dentro la vasca da bagno.
Accompagnò la MagiAvvocatessa alla porta, ringraziandola ancora per aver deciso di partecipare ad ogni serata contribuendo alla riuscita del weekend.
Si sarebbero rivisti direttamente il Venerdì sera successivo, cinque giorni per abituarsi all'idea di quella notte, fosse stata fantastica o penosa.
Ci sarebbero volute diverse ore, se non addirittura un giorno e mezzo circa, affinché il Milkovich assemblasse circa un 30% delle varie peripezie vissute.
Buona settimana di lavoro!
... Ah, Élise, solo una cosa...
Forse avrò rimosso le ultime ore, ma ho buone reminiscenze della chiacchierata che abbiamo fatto ieri...
Ecco, niente, ci tenevo a dirti che per me non sei né penosa, né ridicola...
... A meno che "ridicolo" e "penoso" non siano i nuovi sinonimi di "speciale".
Ci vediamo Venerdì...
Ciao...
Le dedicò un piccolo sorriso, alzando la mano in segno di ulteriore saluto, dopo di che chiuse piano la porta vedendola scendere le scale.
Silenziosamente ritornò dentro la stanza, osservando il letto disfatto più che mai, tutti quei vestiti alla rinfusa, aria viziata da fiati zeppi d'alcol.
Andò alla finestra aprendola, anzi, spalancandola, in modo tale che l'ambiente facesse anche una bella scorpacciata di luce solare.
Quella sera Emanuelle sarebbe tornata per il turno dalle 19:00 fino a chiusura.
Come l'avrebbe trovata? Raggiante? Appagata? Temeva proprio di sì.
E mentre si preparava psicologicamente ed emotivamente a quella giornata più stressante del solito...
... Un odore pungente e inconsueto lo spinse a girare lo sguardo fin dentro il cestino accanto alla scrivania.
Aspetta un attimo... Ma quella è...
FINE x2
S-sì... No!
Cioè sì, ma... Prima... Prima posso farmi una... Doccia?
Ho... Devo aver sudato tanto stanotte... MENTRE DORMIVO!
Sicuro mentre dormivo!
E... E... Avrei proprio bisogno di... Lavarmi...
Giusto! Ovvio!
Il bagno lo trovi lungo il corridoio, prima porta a destra...
... Puoi usare il mio accappatoio, è quello di colore celeste!
Ah i prodotti vari, bagnoschiuma, shampoo, balsamo, sono nello sportello a sinistra dello specchio, usa quelli del ripiano alto, gli altri sono di Eagle...
Surreale, allucinante, fuori da ogni previsione.
Élise, la giovane donna che cantava abitualmente nel suo locale, con cui aveva scambiato in passato sì e no tre parole, aveva trascorso la notte con lui.
Una notte dove dovevano essere successe vere e proprie follie, dato l'aspetto di entrambi abbastanza devastato e non completamente riposato.
Anzi, Ben poteva stare sicuro di aver dormito relativamente poco, dato quel fastidioso mal di testa che gli esplodeva ogni qual volta si svegliava prima di cinque ore.
Per rispetto e cortesia si volse affinché la bionda potesse corricchiare verso il bagno con l'intero lenzuolo avvolto addosso.
Lentamente qualche sprazzo delle vicende accadute iniziava a tornare alla memoria, ma l'alcol in eccessiva quantità non aiutava per niente a ricordare.
Solo più tardi, nel pomeriggio, lo zio Eugene lo avrebbe informato che si trattasse sopratutto di un effetto naturale della grappa dei Mezzi Giganti.
Possibile abbia rimosso tutto?
Sono andato così male da dimenticare in automatico?
Ehi ehi, Ben, relax, se c'è una cosa che non ti hanno mai detto le ragazze è che te la cavi male a letto!
Sospirò, scuotendo la testa mentre entrava dentro la cucina e si affacciava alla porta finestra sentendo nel contempo aprirsi l'acqua della doccia.
Aveva chiuso bene il locale prima di andare via? Aveva inserito il sistema di allarme? Qualcuno li aveva visti uscire ed andare verso casa sua?
Controllò il cassetto contenente i diversi medicinali cercandone uno appositamente per placare quel lancinante pulsare delle tempie.
Non posso parlarne con nessuno, insomma, lei sta allo Shamrock molto spesso e se si spargesse la voce sarebbero guai.
Devo tenerlo per me... A meno che per lei non sia un problema... Un attimo, è se per caso ci fossero delle conseguenze?!
C***o c***o c***o!
Scattò immediatamente per tornare in camera sua, precipitandosi a guardare dentro la tasca del pantalone che indossava il giorno prima.
Afferrò il portafogli e con mano tremante lo aprì piano piano... Facendo un lungo respiro di sollievo quando osservò che fosse vuoto.
No, non era felice di non possedere neanche una banconota, bensì di non vedere il preservativo tenuto lì da ormai chissà quanto tempo.
Doveva averlo utilizzato con la Martel, scongiurando di riflesso qualsiasi "perdita incontrollata" e potenzialmente pericolosa.
Ci mancava solo che si ritrovasse padre dopo un singolo rapporto avuto con una blanda conoscente del quale manco ricordava dettagli essenziali.
Già che c'era, comunque, optò per mettersi addosso qualcosa di un po' più presentabile dei soli boxer.
Il rumore della doccia ancora proseguiva, evidentemente la MagiAvvocatessa stava eseguendo un lavaggio piuttosto approfondito.
... E se non fosse tipa da una botta e via?
Magari adesso potrebbe anche pensare che possa esserci qualcosa di più fra noi...
Se non ricordo male suo cugino tempo fa mi disse di provarci, quindi single è single...
... Oddio, frequentarmi con una più grande non mi era ancora mai capitato...
E poi alla fin fine non è niente male, nemmeno li dimostra gli anni che ha, certo vorrei potermi ricordare il corpo ma 'fanculo ho la nebbia nel cervello!
... Uff, ma che vado a pensare? Ho forse dimenticato il perché abbia bevuto così tanto e mi sia sentito così depresso ieri sera?
Quella canzone non l'ho cantata tanto per...
Nella mente rimbalzavano idee, ipotesi, scenari, impressioni, valutazioni, tutto quanto alla rinfusa, mentre preparava la colazione.
Onestamente non gli avrebbe fatto male provare ad avere a che fare con qualcun altra ed Élise sarebbe stata perfetta in tal senso.
Avevano più o meno già rotto il ghiaccio sotto vari punti di vista e quella notte poteva risultare un'ottima scusa per coltivare un approfondimento relazionale.
Come spesso succedeva il Milkovich finiva per crearsi una valanga di film, all'interno dei quali c'era anche una improbabile scenata di gelosia da parte di Emanuelle.
Talmente tanto ex Delfinazzurro artista che riusciva a creare vere e proprie opere teatrali senza nemmeno sforzarsi ed anche col mal di testa di mezzo.
Quando percepì l'arrivo della mezza francese, il cuore ebbe un sussulto come se si sentisse emozionato per la conversazione in arrivo.
Ma come spesso succedeva, le fantasie che formulava si sgretolavano nella metà della metà del tempo che aveva impiegato a costruirle.
Qu-Qualunque cosa io abbia combinato stasera... Mi dispiace!
Ti... Dispiace?
Non... Non volevo... Sì, volevo, non è mica stato uno stupro!
Solo... Solo... Non ricordo nulla ma so che quando bevo tendo a comportarmi... A fare... Ad essere...
Beh, ecco, non volevo metterti in una situazione imbarazzante e mi dispiace che ti sia ritrovato con me che dormivo nel tuo letto!
M-ma no, figurati, alla fine può essere stato imbarazzante per entrambi no?
Nessun problema, davvero...
Se... Se per te va bene io... Io continuerei ad essere amici e, ehm... A lasciarci... Tutto alle spalle...
Qualunque episodio imbarazzante...
Io abbia fatto...
I grandi occhi blu della cantante amatoriale in pratica lo supplicavano di aderire a quella proposta.
Ma se per Élise fu una preghiera affinché non mutasse nulla in negativo, per Benedykt significò la preghiera affinché lui non pensasse di mutare nulla in... Altro.
Semplicemente aveva utilizzato un modo carino e gentile per dirglielo, senza risultare quindi offensiva, o anche indelicata.
... Per favore?
Il Milkovich non aveva più fiatato per alcuni secondi, spingendola quindi a concludere con quella domanda sottolineata da un tono più acuto, semi disperato.
Dentro di sé Ben accartocciò per l'ennesima volta tutti i vari copioni scritti dall'immaginazione, gettandoli in un cestino ormai stra colmo.
Non doveva sentirsi in quel modo, così sconfortato o triste, perché prendersela tanto?
Non riusciva a comprenderlo, non riusciva a stabilirlo con esattezza o precisione, forse perché faceva parte di un grande insieme di emozioni troppo pesanti.
La sorella lo aveva umiliato, la cameriera canadese era felice e contenta col suo fidanzato ed Élise... Élise aborriva l'idea di essere per lui differente da un'amica.
Era così ripugnante? Era così poco interessante? Era così brutto?
Come un lampo improvviso gli apparvero i volti di Tristan e Davis e la risposta giunse da sola.
... Va bene!
Chiaro, cioè, voglio dire, tu non ricordi nulla, io non molto più di te... Quasi come se non l'avessimo fatto proprio, non credi?!
... Per carità, ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto mantenere almeno qualche piccola traccia di quanto accaduto... Però va beh, forse ho sbattuto troppo la testa cadendo dal letto!
Ahahah... Sì, ok allora, a-amici...
Tutto a posto, tutto a posto... Lo prendi zuccherato il caffè?
Cambiò argomento alla svelta, ritenendo solo tedioso restare bloccati su quella strada di incredibile impaccio e disagio.
Nella conversazione successiva si limitò soltanto a chiederle la cortesia di non parlarne con nessuno, cugino compreso.
Tuttavia quella colazione non ebbe una durata così lunga, complice il bisogno da parte della bionda di fuggire via al più presto.
D'altra parte anche lo stesso Ben desiderava avere qualche decina di minuti da passare in solitaria, magari dentro la vasca da bagno.
Accompagnò la MagiAvvocatessa alla porta, ringraziandola ancora per aver deciso di partecipare ad ogni serata contribuendo alla riuscita del weekend.
Si sarebbero rivisti direttamente il Venerdì sera successivo, cinque giorni per abituarsi all'idea di quella notte, fosse stata fantastica o penosa.
Ci sarebbero volute diverse ore, se non addirittura un giorno e mezzo circa, affinché il Milkovich assemblasse circa un 30% delle varie peripezie vissute.
Buona settimana di lavoro!
... Ah, Élise, solo una cosa...
Forse avrò rimosso le ultime ore, ma ho buone reminiscenze della chiacchierata che abbiamo fatto ieri...
Ecco, niente, ci tenevo a dirti che per me non sei né penosa, né ridicola...
... A meno che "ridicolo" e "penoso" non siano i nuovi sinonimi di "speciale".
Ci vediamo Venerdì...
Ciao...
Le dedicò un piccolo sorriso, alzando la mano in segno di ulteriore saluto, dopo di che chiuse piano la porta vedendola scendere le scale.
Silenziosamente ritornò dentro la stanza, osservando il letto disfatto più che mai, tutti quei vestiti alla rinfusa, aria viziata da fiati zeppi d'alcol.
Andò alla finestra aprendola, anzi, spalancandola, in modo tale che l'ambiente facesse anche una bella scorpacciata di luce solare.
Quella sera Emanuelle sarebbe tornata per il turno dalle 19:00 fino a chiusura.
Come l'avrebbe trovata? Raggiante? Appagata? Temeva proprio di sì.
E mentre si preparava psicologicamente ed emotivamente a quella giornata più stressante del solito...
... Un odore pungente e inconsueto lo spinse a girare lo sguardo fin dentro il cestino accanto alla scrivania.
Aspetta un attimo... Ma quella è...
FINE x2