Io, Lindë Vilvarin-Trigger, Terran Verdigris scelta dal Mana e dalla Trama, porgo a tutti Voi i miei omaggi, e giuro di fronte alla più sacra magia di questo luogo d'impegnarmi con tutta me stessa affinché l'Equilibrio venga preservato.
Io, Alarick Denisof, Consigliere della Sempreverde e Terran Precettore scelto dal Mana e dalla Trama, porgo a tutti Voi i miei omaggi, e giuro di fronte alla più sacra magia di questo luogo di impegnarmi con tutto me stesso affinché l'Equilibrio venga tutelato.
Il mio nome è Yamato Kusanagi, Ignis Elios nominato dalla Sacra Fiamma del Mana e della Trama.
Rivolgo a Voi i miei saluti e vi garantisco il mio assoluto Rispetto, nonché affermo il mio intento più aureo di evitare qualsiasi Conflitto.
Lunga Vita all'Equilibrio, difeso dal sangue vivo e caldo di tutti noi.
Io, Celine Sauvage, Consigliere del Sole ed Ignis degli Incendi scelta dal Mana e dalla Trama, porgo a tutti Voi i miei omaggi, e giuro di fronte alla più sacra magia di questo luogo d'impegnarmi con tutta me stessa affinché l'Equilibrio venga preservato.
Sono Eibhlin Johanndottir, Acuan Diluvium scelta dalla Trama e dal Mana.
Porgo i miei rispetti a tutti i presenti, e prometto solennemente di pormi al servizio del dialogo e della collaborazione per la protezione dell'Equilibrio, ciò che ci rende uguali ed uniti nonostante le nostre differenze.
Ch'esso non venga mai violato, che possa perpetuare in eterno e proteggere tutti noi.
Mi presento a Voi: Joël Montesquieu, Consigliere Acuan e Precettore eletto dal Mana e dalla Trama.
Nulla esiste di più completo ed armonioso nel mondo naturale che le vostre illustri presenze alle quali rivolgo i miei omaggi più sentiti.
Benedetto sia il dialogo costruttivo che sono certo riusciremo a raggiungere e glorificato sia l'Equilibrio che ci condurrà ad una soluzione pacifica.
Onorato di poter essere un aiuto durante questa vitale ricerca.
Ognuno di loro si era presentato di fronte agli Eredi e alle Guide druidiche, pronunciando parole comuni: rispetto, impegno, collaborazione: tutti volevano collaborare affinché l'Equilibrio venisse preservato, ma era difficile farlo quando ci si sentiva così lontani gli uni dagli altri.
Tuttavia, dopo i Capi Gilda e i loro Consiglieri, fu la volte delle Guide druidiche, che si presentarono ben più velocemente dei cugini della Trama.
Ariun, portavoce del Tibet.
Harshul, portavoce dell'India.
Dragán, portavoce della Bulgaria.
Zoylia, portavoce dell'Uruguay.
Maruk, portavoce del Madagascar.
Nessun discorso sentito, nessuna speranza espressa, i Druidi puntarono sulla praticità del momento, presentando la propria identità senza ulteriori fronzoli -per quanto, probabilmente, essi sarebbero stati accolti in modo positivo.
Infine, per ultimi ma di sicuro non per importanza, fu la volta degli Eredi, che si presentarono uno per volta - chi con la regalità distaccata appropriata al loro rango, chi con parole ed atteggiamenti più sentiti e "mortali".
Razìa, Erede dell'Acqua.
Che Gaia vi benedica e vi protegga sempre.
Moira, Erede della Terra.
Possa Gaia essere sempre in vostro favore.
Rawyn, Erede del vento.
Spero che Gaia non distolga mai il suo occhio benevolo dalle vostre persone.
Fywir, Erede del Ghiaccio.
È una vera gioia per me ritrovarmi di fronte alle Guide delle tre Gilde.
Che Gaia possa ascoltare la mia preghiera per un Gaiux pacifico e frutto di collaborazione amichevole e sincera.
Miui, Erede del Fulmine.
Sono onorata di essere al vostro cospetto, e m'impegno a mia volta affinché tutto possa procedere nel migliore dei modi: che questo Gaiux venga ricordato nei secoli come il risultato di una collaborazione fruttuosa tra tutti noi.
Estia, Erede del Fuoco.
Siamo tutti testimoni, oggi, di un evento ben più grande di noi: che questo incontro non sia solo il frutto di un impegno congiunto ben riuscito, ma anche la base per un rapporto più stretto tra i protettori dell'Equilibrio, di qualunque genere essi siano.
Ciascuno consapevole dell'importanza del momento, chi con una maggiore volontà di cooperazione, chi col desiderio di tornare presto al proprio mondo di appartenenza, chi con la speranza di stringere un rapporto amichevole, chi con lo scetticismo di poter collaborare.
A prescindere da tutto ciò, il Gaiux poteva ufficialmente dirsi cominciato, ora: ciascuno avrebbe avuto un paio d'ore per prepararsi, dopodiché il primo vero e proprio incontro avrebbe avuto inizio, nella sala principale di quel Castello creato dal Mana; la cosa migliore da fare era chiudersi nelle proprie stanze per concentrarsi, riordinare le idee e pregare.
Quasi tutti lo fecero all'istante... ma qualcuno s'intrattenne più di altri, per portare a termine missioni secondarie ma importanti -per terzi- o semplicemente per instaurare un rapporto più profondo tra cugini.
Questo è per te... ci teneva che lo avessi.
Gli manchi molto, e voleva che avessi un piccolo drago sempre al tuo fianco.
... anche lui mi manca molto. - Estia prese quel regalo tra le mani, stringendolo al petto come fosse il tesoro più prezioso al mondo - Ditegli che lo amo appena lo vedrete, ve ne prego.
E portate i miei saluti a tutta la Gilda Terran, e la speranza di poter tornare presto a visitarla.
La Sempreverde non era l'unica ad essersi attardata all'esterno più del consigliato.
Per quanto sia stato un eguale onore ospitare i vostri fratelli dell'Acqua e del Ghiaccio, credo sia normale poter affermare che mi è dispiaciuto profondamente non avervi visto apparire all'interno del mio Covo.
Posso ardire di chiedervi una comunione spirituale dei nostri elementi per qualche secondo?
La richiesta del Sole, per quanto inaspettata, venne ben accolta da Estia e Miui che, da una parte e dall'altra, sfiorarono la mano dell'uomo liberando i propri Elementi in tutta la loro potenza.
È un onore poter fondere il mio Fulmine col Vostro, Ignis Elios.
Ed io pregherò il Mana affinché mi sia possibile visitare la Gilda Ignis, prima o poi.
Sorrisero, le due Eredi, inchinandosi brevemente verso la Guida degli Ignis prima di allontanarsi insieme, parlottando tra loro a bassa voce; nonostante fossero le più inclini al dialogo coi Gildati, non dovevano dimenticare perché si trovassero lì, e quanto fosse essenziale per tutti concludere il Gaiux nel migliore dei modi.
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Erano passati sette giorni, da quando la prima riunione del Gaiux aveva avuto luogo: in quei sette giorni Eredi, Druidi e Gildati avevano discusso per ore, cercando di trovare un accordo; c'era chi voleva chiedere al Mana la morte per gli assassini che minavano l'Equilibrio, chi invece voleva la loro semplice cattura. C'era chi pensava fosse giusto dare loro una seconda possibilità, e chi voleva privarli di qualsiasi potere, facendoli diventare dei semplici babbani.
Si era discusso senza sosta, a volte persino perdendo la voce, per dare fiato alle proprie ragioni: ciascuno dei presenti aveva esposto il proprio pensiero e combattuto per convincere gli altri a vederla nel proprio modo, ed aveva altresì dovuto accettare d ascoltare le considerazioni altrui con la consapevolezza di poter essere egli stesso a modificare la propria idea.
Sette lunghi giorni erano trascorsi lentamente, ora dopo ora, tra piccole conquiste e perdite, fino a che la soluzione era stata trovata: a quel punto, era stato necessario scegliere un "Portavoce del Gaiux", ovvero una persona tra loro che comparisse di fronte al Mana -richiamato attraverso un antico rituale- e gli esponesse la richiesta del Concilio; per scegliere la suddetta persona, si era ricorsi al "Calice del Gaiux".
Questa coppa, antica quanto il Gaiux stesso, aveva una funzione analoga a quello che, nel mondo dei maghi privi di Elementi, era conosciuto come il "Calice di Fuoco": in questo caso, però, non era necessario inserire i nomi dei candidati; tutti i presenti erano candidati a presentarsi di fronte al Mana, e sarebbe stato il Calice stesso a fare la propria scelta.
Stupendo tutti, esso scelse non un Erede né un Druido, bensì un Gildato: e non un Capo Gilda, ma un Consigliere... quello del Fuoco, per la precisione: Celine Sauvage venne scelta -sotto lo sguardo scettico dei Druidi e di alcuni Eredi- come colei che avrebbe parlato di fronte al Mana. Mai, nei Gaiux precedenti, un Gildato -men che meno Consigliere- era stato indicato come Portavoce del Concilio, ma nonostante il panico iniziale, la Ignis alla fine accettò il ruolo per cui era stata scelta, dichiarandosi pronta.
L'ottavo giorno, dunque, il rituale aveva avuto luogo: sugli spalti della Sala del Rituale, un ampio spazio all'aperto simile, per struttura, ad un piccolo Colosseo, si erano riuniti Druidi, Gildati, Consiglieri ed Eredi, tutti tranne Celine, che si era posizionata su un piedistallo con un leggio di marmo al centro della Sala, leggermente spostato sulla sinistra; uno per uno, nella propria lingua natale, le cinque Guide druidiche, i sei Eredi ed i cinque Gildati avevano richiamato il Mana affinché si manifestasse di fronte a loro, accogliendo la loro richiesta di aiuto.
Con corpo, anima e mente, affido agli Elementi la mia preghiera: sacra divinità del Mana, a Voi mi rivolgo con spirito umile e cuore aperto, chiedendo il Vostro aiuto per proteggere l'Equilibrio che più della mia stessa vita mi è caro.
Ascoltate le mie parole, Entità ancestrale madre degli Elementi, accogliete la mia preghiera, e mostrateVi in tutta la Vostra potenza.
Ad ogni richiesta pronunciata, la Sala del Rituale si caricava a di un'energia mistica sempre più forte ed intensa... e quando anche l'ultima preghiera venne formulata, al centro della Sala e di fronte alla Prescelta del Gaiux, una delle due divinità mistiche più potenti in assoluto comparve ai presenti, manifestandosi a loro e provocando in ciascuno un aumento -temporaneo- di affinità con gli Elementi del 50%.
Impossibile descrivere cosa volesse dire trovarsi di fronte ad una forza del genere: immediatamente, tutti i presenti s'inginocchiarono di fronte alla manifestazione fisica che si era palesata loro davanti, sentendosi piccoli, quasi insignificanti al suo cospetto.
Ma solo una di loro doveva parlare al Mana, solo una doveva alzare il viso alla divinità e formulare una specifica richiesta: e quella persona era la francese Ignis degli Incendi e Consigliere del Sole, Celine Sauvage.
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Nonostante fosse stata scelta dal Calice in modo vincolante, Celine ci aveva messo all'incirca 15 ore prima di accettare effettivamente di essere la Portavoce del Gaiux: non era stato solo il fatto che mai prima un Gildato aveva avuto l'onore di parlare al Mana a spaventarla, bensì anche la consapevolezza in sé di cosa ciò implicasse; trovarsi faccia a faccia con una Divinità, parlare con lei, farle una domanda e sperare che non s'incazzasse per essa.
Perché potrebbe incazzarsi, vero? - domandò in un sussurro verso Yamato.
Era il momento, ormai: di lì a poco sarebbero entrati nella Sala del Rituale, tutti tranne lei avrebbero pronunciato la formula per richiamare il Mana... e lei sarebbe stata lì, al centro, sul piedistallo, in attesa che la Divinità si manifestasse loro cosicché potesse richiederle ciò che era stato deciso nel corso della settimana precedente.
Una passeggiata, insomma.
Sto per svenire...
Soffiò verso il Sole, il corpo rigido per la tensione che divenne quasi di pietra quando le porte della Sala si aprirono, e tutti vi fecero il loro ingresso: il piedistallo era lì che l'attendeva, ed ivi Celine prese posto, prendendo lunghi e profondi respiri nel tentativo di calmarsi.
Tenne gli occhi chiusi fino a che non percepì le prime voci pronunciare la formula rituale, l'energia crescere intorno a lei ed i propri Elementi agitarsi nel suo spirito con una furia senza precedenti: spalancò gli occhi, a quel punto, occhi che si sgranarono ancora di più quando, di fronte a lei, in un'esplosione di luce, il Mana prese forma, richiamato dalla magia dei presenti.
Per un lungo istante, la Sauvage rimase senza fiato, col cervello completamente vuoto: come si faceva a parlare, come si faceva a pensare, con un'entità del genere che ti donava attenzione?
Quando finalmente l'Ignis cominciò a parlare - nella lingua delle Gilde che, però, risuonò alle orecchie dei presenti come una lingua ancestrale ed antica stranamente conosciuta e comprensibile da tutti quanti, indistintamente- si accorse che la voce le stava tremando, ma non poteva farci niente: il Mana era di fronte a lei, e la donna era l'unica a cui poter parlare con esso.
Gloriosa Divinità Ancestrale, io Vi ringrazio per aver risposto alla nostra chiamata.
Il Gaiux qui riunito ed il Calice che ad esso risponde mi hanno designata come Portavoce delle fazioni che al Vostro cospetto si sono inchinate, e che richiedono umilmente il Vostro intervento: Vi prego di ascoltare le mie parole, che io pronuncio con l'umiltà di un servo a protezione dell'Equilibrio.
La stava guardando... non che avesse una faccia nel vero senso della parola, ma la Sauvage si sentiva osservata da Lui: era una sensazione che non avrebbe più dimenticato fino a che avesse avuto vita, così come non avrebbe scordato quella percezione del Fuoco che ora le albergava dentro, un'affinità che superava di gran lunga la perfezione e la faceva sentire un tutt'uno con esso.
Se in quel momento, guardandosi allo specchio, la sua immagine riflessa fosse stata quella di una fiamma e non di un essere umano, non se ne sarebbe stupita: in quel momento, lei era il Fuoco.
Aveva passato ore a prepararsi un discorso che potesse andare bene per quel momento - o perlomeno aveva tentato di farlo: alla fine, invece, stava andando "a braccio", improvvisando con parole proprie la richiesta da porre al Mana; in effetti, a posteriori, avrebbe trovato quasi strana la sua capacità d'essere così solenne e saggia, in un certo senso, ma in fondo si era ritrovata di fronte a Lui e con gli Elementi in corpo in totale fibrillazione... c'era solo da augurarsi che si stesse esponendo in modo decente.
Quando, pochissimi secondi dopo, la divinità rispose alla preghiera di Celine, la sua voce fu udibile soltanto a lei, poiché prese a risuonare nella sua mente con chiarezza inconfondibile; nessun altro poteva sentire la sua risposta, ma i presenti avrebbero potuto comprendere che il Mana stava parlando grazie alle vampate di energia naturale che emetteva.
Ascolterò le vostre parole, Giovane Fuoco che arde nell'Immensità dell'Equilibrio Eterno.
Quella conferma le diede il coraggio di proseguire, pronunciando la vera e propria richiesta per la quale si trovavano tutti lì, e per la quale avevano discusso per giorni.
Figure a noi oscure stanno minacciando ormai da troppo tempo l'Equilibrio a noi tanto caro, uccidendo coloro che vivono per proteggerlo e servirlo: a lungo abbiamo discusso per decidere cosa fosse meglio fare... ucciderli a nostra volta, macchiandoci di un crimine uguale al loro benché mossi da un intento più nobile?
Punirli severamente senza privarli della vita? O forse mostrare magnanimità nella speranza ch'essa possa far risplendere in loro una piccola luce?
Dopo lunghe discussioni, abbiamo compreso di non poterci ergere a giudici di coloro che, nel bene o nel male, sono nostri simili: per questo io, Celine Sauvage, Portavoce del Gaiux, oggi chiedo a Voi, Gloriosa Divinità Ancestrale, di fermare i colpevoli che si sono macchiati del sangue dei nostri Confratelli, e di punirli secondo il criterio che Voi, nella Vostra saggezza, riterrete più opportuno.
Percepisco perfettamente il disgregarsi delle anime e degli spiriti innocenti intorno a Voi.
Il mio intervento è inappellabile e qualsiasi cosa deciderò dovrà essere accettata senza repliche.
Lasciando a me il compito di punire gli attentatori all'Equilibrio e promettete altresì solennemente di non tornare a chiamarmi per richiedere una variazione della pena.
Non potendo decidere anche per gli altri, Celine riportò a voce alta le parole del Mana affinché tutti i presenti potessero ascoltarle, e promettere di accettare qualsiasi decisione la Divinità avesse preso; dopo di che, l'Ignis tornò a rivolgersi a Lui.
Promettiamo di accettare la Vostra decisione, qualunque essa sia, e di accettarla con gioia nella Vostra infinita saggezza.
In quello stesso momento, il cielo sopra di loro si coprì di nuvole, e così avvenne ovunque nel mondo.
Al momento del sonno, ovunque si trovino, il mio potere si abbatterà su di loro.
Le nubi copriranno il cielo per tutta la notte e non appena si saranno diradate, capirete che la vostra volontà è stata fatta. Non potrete invocarmi nuovamente prima che siano trascorsi altri venticinque anni del vostro tempo mortale.
Essendo tu, come Portavoce, facente parte degli Ibridi con la Trama, riceverai come i tuoi fratelli qui presenti un dono.
Un dono riservato solo a lei e agli altri Gildati... ma che dono?
Fortunatamente Celine si guardò bene dal domandarlo alla Divinità che le stava di fronte, ripetendo le sue parole a tutti i presenti prima di ringraziarlo.
Così sia, Gloriosa Divinità Ancestrale.
Possa l'Equilibrio governare l'Universo fino alla fine dei tempi, ed anche oltre.
A seguito di quelle parole, una vampata di energia potente e quasi accecante esplose nella Sala del Rituale, costringendo tutti a chiudere gli occhi: quando poterono riaprirli, gli spalti erano scomparsi, e così il piedistallo... la Sala era tornata ad essere una semplice porzione di rigogliosa vegetazione, nell'attesa che anche il resto del Castello scomparisse e la Natura riprendesse possesso di quel luogo mistico.
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Il Mana si era manifestato, ed aveva accolto la loro richiesta: avrebbe agito secondo coscienza, e forse i presenti non avrebbero saputo mai come esso avesse punito i colpevoli delle stragi dei loro Confratelli.
Ma aveva davvero importanza?
Il Gaiux si era concluso positivamente, nessuna guerra li avrebbe costretti a scendere sul campo di battaglia, e potevano tutti tornare a casa sani e salvi.
Con la consapevolezza di essere per sempre entrati a far parte della storia magica.