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da Robyn » 11/01/2016, 19:06
N-Non scusarti, a me non ha dato fastidio, davvero! Insomma, anche se non me la sento di risponderti con la stessa intensità, sentirti dire certe cose mi... mi scalda il cuore, ecco...
Per quanto Ariel non potesse capacitarsi dell'entità delle proprie parole, a Robyn fecero molto male, talmente tanto da fargli venire un grosso groppo in gola. Avrebbe voluto che lei provasse i suoi stessi sentimenti, ma non poteva pretenderlo, d'altronde quello "strano" era lui, lui era quello partito completamente in pochissimo tempo. Lei, totalmente ignara di quanta differenza ci fosse tra loro dal punto di vista emotivo, cercava di comportarsi naturalmente, mostrandogli sempre dei sorrisi meravigliosi in grado di scaldare l'anima. Per il Laars però, la difficoltà nel mostrarsi normale e meno "innamorato" era talmente alta che spesso e volentieri cadeva in degli errori molto idioti, errori che lasciavano intendere sempre troppo. Proprio come quando le propose di trascorrere le vacanze insieme nella residenza estiva dei suoi genitori. Avrebbe potuto chiederlo tranquillamente, senza troppi giri di parole ed in effetti fece proprio così, peccato che ci aggiunse anche un complimento non propriamente canonico che fece rimanere la Jiménez come uno stoccafisso.
C-Come mi hai c-chiamato?!
Io... Credo sia meglio non ripetermi...
Visto e considerato che, sempre riferendosi al discorso fatto poc'anzi, determinati tipi di intimità non potevano permettersele in pubblico.
Beh, i-io non penso di essere un... angelo... però...
Si morse la lingua pur di non replicare e farle presente che invece lei lo era eccome un angelo, un angelo meraviglioso, anzi, molto di più, un arcangelo delle meraviglie, ovvero qualcosa di praticamente ineguagliabile per quanto perfetto, fantastico e senza rivali. Era brutto pensare che pensasse certe cose di una ragazza dopo essersi mollato da poco con un altra, ma non dipendeva da lui, Ariel gli era entrata nella mente, nel cuore e nel corpo di botto, per non parlare poi dell'anima, quella ormai le apparteneva in tutto e per tutto. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di regalarle un sorriso, donarle la felicità, suscitarle gioia a non finire, già, anche sposarla. Quando però si accorse di aver sul serio concretizzato quell'idea nella testa, Robyn deglutì silenziosamente e sbiancò dentro di sé. Possibile che volesse davvero sposarla? Dopo DUE SETTIMANE? La situazione andava seriamente degenerando, molto più di quanto ci si potesse aspettare e la cosa peggiore era che con lei non poteva parlarne e nessuno era a conoscenza della storia per potergli stare vicino e supportarlo. Ad aggiungere poi un ulteriore carico di emozione, sentimento e "viaggio tra le nuvole", ci si mise proprio la stessa colombiana, che con un singolo nomignolo lo trapassò da parte a parte con una freccia d'oro.
Mi piacerebbe molto passare le vacanze insieme nella residenza dei tuoi genitori... amore...
Poté quasi distintamente sentire nella sua testa la marcia nuziale magica partire in grande stile.
... Ok... Sarà magnifico... Vedrai! ... Sì insomma, ci divertiremo un sacco, potremo fare il bagno, giocare a tennis, cantare, guardare le stelle...
... E tanto... Tanto altro ancora, insomma, svariate cose!
Sbatté le palpebre velocemente per rimuovere l'immagine di lei nuda dalla propria testa, anche perché a breve sarebbero dovuti andare via e per alzarsi in piedi doveva essere "calmo". Quel finto appuntamento era durato pochissimo ma in fondo non era un vero e proprio appuntamento: potevano stare solo lì e tra l'altro anche per un tempo molto limitato. Quello stesso pomeriggio, infatti, Ariel avrebbe dovuto spacchettare un po' di scatole dentro casa sua con ancora tantissimi oggetti provenienti dalla sua ex relazione con Zephyr Kenway. Aveva informato Robyn di quell'impegno il giorno stesso del concerto, durante una delle tante chiacchierate, non mostrandosi particolarmente entusiasta della cosa ma comunque convinta. Doveva andare avanti, superare quelle difficoltà, quindi era necessario che togliesse quegli oggetti dal cartone e fornisse loro una ubicazione, anche fosse stato il cassonetto sotto casa. E dire che, se fosse stato per il Laars, avrebbero potuto trascorrere anche tutto il giorno in quella caffetteria: non si sarebbe mai stancato di guardarla, nemmeno per un solo singolo istante.
Beh allora... Quindi direi che ci dovremmo sentire non appena saprò con esattezza il periodo nel quale i miei non ci sono. Così potremo organizzarci ed organizzare il viaggio senza che nessuno se ne accorga: lì finalmente potremo stare un po' più tranquilli ed essere una coppia senza paure. Dopo il lavoro dentro casa tua andrai a trovare la tua famiglia, se ricordo bene, giusto? Così potrai raccontare loro del concerto e... Della tua separazione... Pensi che la prenderanno molto male? Lo conoscevano bene? Ci si erano affezionati?
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Robyn
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da Ariel » 11/01/2016, 22:23
Io... Credo sia meglio non ripetermi...
No, anche perché non serviva: Ariel ci aveva sentito benissimo, Robyn l'aveva davvero definita "arcangelo delle meraviglie"; com'era strano sentirsi appellare in un certo modo da qualcuno che, fino ad un paio di mesi prima, era un amico, il Vocal Coach, una figura importante certo, ma mai fino a quel livello. Ora, invece, il Laars era il suo fidanzato... anche se i due non si comportavano minimamente come se fossero fidanzati: al di là del fatto di non potersi "coccolare" in pubblico, c'era una sorta di imbarazzata freddezza tra loro che, la Jiménez doveva ammetterlo, era in gran parte colpa sua; era lei che lo frenava, quella che faceva la timida, nonostante avesse ammesso per prima i propri sentimenti. Si sentiva impacciata, incapace di esternare con la stessa semplicità dell'altro ciò che sentiva e provava per lui, al punto che anche un semplice appellativo come "amore" diventava difficile da pronunciare.
... Ok... Sarà magnifico... Vedrai!
Dici? Beh, da quello che mi hai descritto, effettivamente sembra un posto fantastico...
... Sì insomma, ci divertiremo un sacco, potremo fare il bagno, giocare a tennis, cantare, guardare le stelle... ... E tanto... Tanto altro ancora, insomma, svariate cose!
Slo lei aveva pensato ad un sacco di passatempi ai limiti del pornografico? Meglio non chiedere, sì, decisamente meglio non prendere nemmeno in considerazione l'argomento: al di là del sesso, quella sarebbe stata per loro la prima occasione di passare del tempo da soli, proprio come una coppia, senza doversi preoccupare dei media o di chissà cos'altro; inoltre sarebbero stati strettamente a contatto per un bel po' di giorni, quindi avrebbero avuto modo di conoscere le abitudini reciproche e scoprire se fossero o meno compatibili. Tutto ciò la spaventava e la elettrizzava al tempo stesso, facendole contemporaneamente temere e desiderare il momento in cui quella prima vacanza insieme fosse infine arrivata.
Beh allora... Quindi direi che ci dovremmo sentire non appena saprò con esattezza il periodo nel quale i miei non ci sono. Così potremo organizzarci ed organizzare il viaggio senza che nessuno se ne accorga: lì finalmente potremo stare un po' più tranquilli ed essere una coppia senza paure.
Sì, credo sia la cosa migliore... Però nel frattempo possiamo ancora lavorare insieme, vero? Insomma, so bene che siamo in vacanza, ma vorrei comunque continuare ad esercitarmi e a studiare i nuovi pezzi che ho composto... sempre che tu sia d'accordo.
Altrimenti l'avrebbe fatto da sola, ma non avrebbe negato, se lui gliel'avesse chiesto, che non era per niente la stessa cosa: non solo perché avere Robyn vicino la faceva sentire bene, ma anche per la professionalità con cui egli si dedicava al suo ruolo di Vocal Coach, quando si trovavano dentro gli studi della Kusanagi Records.
Dopo il lavoro dentro casa tua andrai a trovare la tua famiglia, se ricordo bene, giusto?
L'idea sarebbe quella, sì...
Così potrai raccontare loro del concerto e... Della tua separazione...
Già...
Non mentiva, Ariel, quando diceva che non aveva detto niente a nessuno: solo Evan, Calvin e Robyn - per forza di cose - erano a conoscenza della sua rottura con Zephyr, almeno per quanto riguardava lei, poiché era anche possibile che il Kenway l'avesse detto ad altri oltre che a Melia: ma di certo non poteva più tenere il segreto coi genitori, perlomeno non ora che stava nuovamente con qualcuno, che di sicuro sarebbero rimasti basiti non appena avessero scoperto la verità - e come biasimarli?
Pensi che la prenderanno molto male? Lo conoscevano bene? Ci si erano affezionati?
Penso che ne rimarranno molto sorpresi: Zephyr non ha mai dato loro alcun motivo per pensare che tra noi potesse finire, ma d'altronde non li aveva mai dati nemmeno a me... - tranne lasciarla, semplicemente, e correre da Melia per cercare di riprendersela - Lo conoscevano piuttosto bene, sì, si erano abituati a vederci insieme e mi hanno sempre detto di considerarlo un bravo ragazzo... gli volevano bene, immagino, ma per loro la cosa importante è sempre stata una, ovvero che fossi felice: perciò, quando ti presenterò loro e vedranno che tu riesci a rendermi felice... accoglieranno a braccia aperte anche te, ne sono certa.
Gli fece un piccolo sorriso, imbarazzato ma sincero, prima di bere l'ultimo sorso di succo: non potevano rimanere lì troppo, un po' perché sarebbe sembrato strano, ed un po' perché entrambi avevano da fare, almeno in teoria.
Quindi... direi che possiamo pagare e andarcene, giusto?
E per quanto una parte di sé non avrebbe mai voluto abbandonare quel tavolo, sentiva che in qualche modo quella fosse la cosa più giusta, nonché l'unica, da fare in quel momento.
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da Robyn » 12/01/2016, 16:41
Pensi che la prenderanno molto male? Lo conoscevano bene? Ci si erano affezionati?
Penso che ne rimarranno molto sorpresi: Zephyr non ha mai dato loro alcun motivo per pensare che tra noi potesse finire, ma d'altronde non li aveva mai dati nemmeno a me...
Certo...
Lo conoscevano piuttosto bene, sì, si erano abituati a vederci insieme e mi hanno sempre detto di considerarlo un bravo ragazzo... gli volevano bene, immagino, ma per loro la cosa importante è sempre stata una, ovvero che fossi felice: perciò, quando ti presenterò loro e vedranno che tu riesci a rendermi felice... accoglieranno a braccia aperte anche te, ne sono certa.
È bello sapere che già pensi a quando li potrò conoscere. Comunque capisco la visione dei tuoi, è la classica visione dei genitori che non si impicciano troppo e vogliono semplicemente la serenità dei propri figli. I miei invece, all'inizio erano dei veri pignoli, volevano vicino a me solo un certo tipo di partner. Poi però, ho cominciato a fare di testa mia e mi sono distaccato sempre di più dal loro nucleo, si sono accorti che continuando così mi avrebbero perso, quindi hanno cambiato rotta.
Tra l'altro quella sarebbe stata la prima volta dopo molto tempo che Robyn presentava una ragazza ai suoi genitori reali non dopo i suoi zii. Calcolando che lo zio era padre della sua ex, ci arrivava da solo che la situazione si potesse rivelare un po' sconveniente e motivo di imbarazzo. Restava comunque il fatto che doveva parlare con qualcuno per sfogarsi e far presente quella assurda voglia che aveva nel coronare subito il proprio sogno di amore eterno con la Jiménez. Era impossibile che fosse giunto tanto presto, impossibile che la colombiana si fosse impossessata così all'istante di tutto il suo essere dopo neanche sei mesi vissuti come single. Robyn non riusciva a capacitarsene e considerando che ormai era sicuro che non ci fosse di mezzo la questione "Aberrazioni", era importante chiedere il parere a qualcuno di più esperto, tipo sua zia. Sì, forse lei avrebbe saputo far luce su quella faccenda, anche se ciò significava dirle la verità, rivelare quel segreto.
Quindi... direi che possiamo pagare e andarcene, giusto?
Cosa? Ah sì, sì certo... Non serve pagare, tranquilla, ho già fatto mettere tutto sul mio conto.
Quando mai non era nelle corde del Laars viziare la propria fidanzata? Ariel avrebbe dovuto imparare a farci un po' l'abitudine, perché Robyn era non solo generoso ed altruista ma anche molto incline a coccolare la propria partner ogni qual volta lo desiderasse, lui stesso o lei. Si alzarono in piedi e così l'Aurora accompagnò la cantante fino ad uno dei soliti vicoli un po' più isolati della città, dove ella avrebbe potuto smaterializzarsi per raggiungere in fretta casa propria. Era d'accordo sul continuare ad esercitarsi assieme e per altro, da poco si era messo in testa di provare ad imparare un nuovo stile musicale, ma quello era un segreto, un segreto che celava anche alla Jiménez. Più si avvicinava il momento del distacco e peggio si sentiva, come se in un certo senso lei gli stesse portando via il cuore, custodendolo gelosamente per carità, ma impedendogli di stare bene senza di lei. Approfittando dell'assenza di occhi indiscreti, le rubò un bacio a fior di labbra di appena un secondo, non volendo rischiare di finire vittima del magnetismo ed andare ben oltre quel casto gesto innamorato.
Mi mancherai moltissimo... ... Ti amo Ariel. Pensami, io lo farò in continuazione...
Troppo sdolcinato? troppo innamorato? Troppo esagerato? Probabile, specie perché tanto lei non ricambiava mai il "Ti amo" con una frase a specchio, bensì sempre con parole simili ma non uguali, analoghe ma non le stesse. Era in difficoltà, Ariel, di fronte a così tanto sentimento, o forse c'era anche altro ma nessuno dei due sapeva spiegarsi cosa fosse, ma d'altronde lo strano e accelerato era lui, non lei. Dopo che ella scomparve, Robyn trasse un lungo sospiro: che forse stesse facendo la cosa sbagliata? Che forse non fosse il ragazzo adatto a lei? Forse la stava forzando, forse... Forse... Forse...
... Forse è meglio che mi sbrighi a passare da Monique, va'.
FINE
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da Cole » 20/01/2016, 23:38
18/08/2111 Periferia Londinese Magica Ore 13:58 Restaurant Self Service "Enchanted Food"
Fernandez, dalla tua posizione ci sono novità?
Negativo Capitano. Attività regolare e normale.
Laghoon, lì invece come procede?
Sul retro non ci sono movimenti sospetti.
Schtauffen, Hai segnalazioni?
Sì Capitano. Il ricercato descritto dai nostri testimoni si sta dirigendo verso un ristorante, sta entrando in questo preciso istante. Uscendo dalla sua posizione e spostando lo sguardo ad ore 11:00 dovrebbe individuarlo facilmente.
Sì, lo vedo, non ci sono dubbi, è il nostro uomo.
Capitano, dalla mia posizione posso scorgere il soggetto e i suoi movimenti. Ha inquadrato una donna nel proprio campo visivo, sembra osservarla con insistenza. Ora sta controllando nel portafogli... Ha una sua fotografia, evidentemente la stava seguendo. Carnagione bianca, capelli neri, occhi azzurri, tra i 30 e i 35 anni, corporatura normale con seno abbondante.
Non possiamo sapere in che modo intende agire, ma è sicuro che la presenza di tutti noi potrebbe essere pericolosa. Se avesse altri uomini appostati nelle vicinanze e dovessero vederci, la vita delle persone nel locale sarebbe compromessa. Lasciate che me ne occupi io, voi controllate il perimetro ed assicuratevi che sia in missione da solo. Se dovessi ricevere un ok, mi regolerò di conseguenza. Tutto chiaro?
Sì Capitano! Sì Capitano! Sì Capitano!
Cole Darksteel, munito semplicemente della propria bacchetta nella fondina ascellare di cuoio nero, si diresse allora verso il ristorante self service con l'intento di tenere sott'occhio il ricercato. Indossava dei pantaloni bianchi di jeans abbastanza attillati e una maglietta elasticizzata sportiva nera con scarponi dello stesso colore, così da essere in incognito, senza distintivi o protezioni eccessive. Quando agivano di giorno, i Sicari del Ministero evitavano di dare troppo nell'occhio, muovendosi sempre in borghese, spesso anche vestiti come lavoratori di altri ruoli, giusto per stare sul sicuro. Una volta dentro al luogo di ristorazione, il Capitano e Profiler fece presto ad adocchiare la donna descrittagli poc'anzi dal Maggiore Fernandez e non ci mise molto nemmeno a capire quale fosse l'intento dell'uomo giunto per farle del male, probabilmente. Il motivo non lo conosceva ma era sicuro che ci fosse dietro qualcosa di grosso, considerando l'organizzazione criminale per la quale il tipo lavorava. Il soggetto, una volta preso qualcosa da mangiare e pagato alla cassa, si spostò sedendosi non tanto distante dal tavolo dove la donna stava mangiando tranquillamente e per gli affari propri. A quel punto, Hunter fece la stessa identica cosa, prendendosi da mangiare e andandosi poi a sistemare... Allo stesso tavolo della donna. Egli dava le spalle al malavitoso, in tal modo avrebbe potuto comunicare con lei senza il rischio di essere scoperto e intercettato.
Ehi, certo che potevi anche aspettarmi?! Hai preso l'insalata di mare, ti perdono solo se me ne fai assaggiare un po'...
Le mostrò un sorriso di quelli più naturali, affabili e confidenti che potessero esserci tra un uomo e una donna che all'effettiva si conoscevano, se non addirittura frequentavano. La sua espressione però mutò quasi subito, facendosi estremamente seria e controllata, quasi glaciale.
Ora mi stia bene a sentire. Cerchi di essere completamente naturale e faccia finta che io sia il suo migliore amico, fidanzato, marito o amante, non fa differenza. A circa cinque tavoli dietro di me si trova un uomo seduto e intento a mangiare, corpulento, lo guardi pure con la coda dell'occhio ma senza farsi notare. Ecco, lui a quanto pare ha delle mire su di lei e probabilmente non sono mire troppo positive, essendo parte di un'organizzazione di Mafia Magica conosciuta come "Sistema Z". Non ho idea del perché si trovi nel suo mirino, ma le consiglio vivamente di farsi aiutare, altrimenti potrebbe rischiare grosso.
Nel frattempo, Cole si mise a mangiare tanto tranquillamente intavolando una mezza chiacchiera blanda, chiedendole come le fosse andata la mattinata.
Adesso trovi il modo per invitarmi da lei, quello che preferisce, ma faccia in modo che lui senta che stiamo per andare a casa sua.
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Cole
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da Martha » 21/01/2016, 19:48
[18 Agosto 2111 - Periferia Londinese Magica, Restaurant Self Service "Enchanted Food" - Ore 13:30]
Davvero non ti ha chiesto... Nulla?
Nemmeno una falce.
E ha ugualmente fatto quel lavoro per te.
Esattamente.
Ma... Nemmeno i soldi per la riparazione dello... come hai detto che si chiama?
Scavatore automatico. 3000 galeoni di danni.
E lui non ha avuto alcuna reazione?
In effetti mi è parso di vedergli gli occhi un po' più lucidi, ma forse è stata solo una mia impressione...
Parlare di Haytham Ravnick con la sorella si stava rivelando un piacevole diversivo, in parte perchè Lyra si stava dimostrando davvero incredula nel sapere che il compagno -avido di galeoni- non avesse preteso da Martha nessun rimborso per le apparecchiature rotte durante gli scavi in Nepal. La più giovane delle Bennet stava -in quel momento- riconsiderando molto l'idea che si era fatta del fidanzato, vedendolo ora capace anche di gesti generosi solo perchè era stata la cantate stessa a chiedergli il favore di non far pagare nulla alla pozionista. Diciamo che quello di Lyra era stato un piccolo capriccio innocente -molto innocente- che si sarebbe fatta perdonare in qualche modo. Ma certo non poteva immaginare che il Ravnick potesse avere così tanto autocontrollo, solo per lei. Dal canto suo Martha invece stava iniziando a beneficiare del rapporto che si era consolidato fra Lyra ed Haytham, trovandosi però d'accordo con lei nel condividere lo stupore per l'atteggiamento del MagiArcheologo. Aveva provato un po' di sensi di colpa quando l'attrezzatura era andata in tilt, ma sapeva anche che non avrebbe potuto prevedere una cosa simile e per questo motivo si sentiva molto più tranquilla e rilassata.In fondo aveva condiviso con i due fratelli la propria privatissima ricerca che, immaginava, li avrebbe ripagati di tutto il tempo e i galeoni spesi per lei, ne era certa.
A proposito, a cosa è dovuto questo cambio di look? Sembri una... una...
Una cervellona. Ho scoperto che bastano un paio di occhiali, una coda di cavallo e dei vestiti assolutamente anonimi per poter passare inosservata! Pensa, sono già venti minuti che sono qui e ancora nessuno mi ha riconosciuta!
Ma tu pensa... Eppure mi sembra di vedere laggiù qualcuno che ti fissa con molta insistenza. Forse ti conviene andare Lyra, tanto ci rivedremo domani a casa.
Oh oh. D'accordo, scappo! A domani e ricordati di portare il vino che piace tanto a papà!
Forza, vai!
La esortò a dileguarsi quanto più velocemente possibile, continuando a fissarla fino a quando la figura della sorella non scomparve dal suo campo visivo. Solo allora si concesse di scegliere cosa mangiare durante quel pranzo, dando un'occhiata al buffet, e prendendo una freschissima insalata di mare, accompagnata da un bicchiere -solo uno- di vino bianco frizzante e da una bottiglia da un litro e mezzo d'acqua. Presupponeva, una volta concluso il pasto, di ritornarsene nella sua villa al fresco e lì continuare a pensare al metodo più sicuro per contattare un certo alchimista che avrebbe potuto darle una mano con la sua parte di minerale, avuta dai fratelli Ravnick. Faceva caldo in quei giorni a Londra e lei non amava troppo la calura di quel periodo; per questo il vestiaro scelto era molto leggero e pratico, ovvero una maglietta blu scuro senza maniche, pantaloni di lino bianchi ampi e un paio di sandali alti il giusto, che le permettessero di slanciare ancora di più la sua figura senza però esagerare. Non si era accorta -per nulla- di essere nel mirino di un assassino. Così, quando Cole Darksteel -capitano dei Sicari- le si presentò davanti come se nulla fosse, la Bennet inarcò sorpresa e stranita il sopracciglio, fissandolo con sguardo profondo.
Ehi, certo che potevi anche aspettarmi?! Hai preso l'insalata di mare, ti perdono solo se me ne fai assaggiare un po'...
Qualunque risposta le fosse salita alle labbra, venne presto sedata però dall'uomo stesso, che le spiegò in un sussurro quanto fosse grave la sua situazione in quel momento.
Ora mi stia bene a sentire. Cerchi di essere completamente naturale e faccia finta che io sia il suo migliore amico, fidanzato, marito o amante, non fa differenza. A circa cinque tavoli dietro di me si trova un uomo seduto e intento a mangiare, corpulento, lo guardi pure con la coda dell'occhio ma senza farsi notare. Ecco, lui a quanto pare ha delle mire su di lei e probabilmente non sono mire troppo positive, essendo parte di un'organizzazione di Mafia Magica conosciuta come "Sistema Z". Non ho idea del perché si trovi nel suo mirino, ma le consiglio vivamente di farsi aiutare, altrimenti potrebbe rischiare grosso.
Poteva non aver intuito nulla del professionista alle sue calcagna, ma certo Martha non era una sprovveduta nè una persona lenta nel reagire. Era stato fin troppo bello pensare che ancora nessuno si fosse reso conto delle sue ricerche, tanto che lei stessa -in un certo senso- aveva abbassato la guardia. Ma adesso Cole le stava dicendo che qualcuno l'aveva seguita lì dentro e che non aveva intenzioni amichevoli, per cui lei fece l'unica cosa che ritenne saggia fare: dare ascolto alla persona che le si era parata davanti, confidando nel suo essere -probabilmente- un uomo di giustizia.
Mpf... Va bene, tesoro. Ecco, assaggia pure...
Lo imboccò anche, sorridendogli con dolcezza e fingendo dunque di avere una relazione con il Sicario. Non era mai stata brava nelle arti drammatiche come la sorella, ma se doveva far finta di flirtare con qualcuno, quello le riusciva abbastanza semplice e spontaneo.
Adesso trovi il modo per invitarmi da lei, quello che preferisce, ma faccia in modo che lui senta che stiamo per andare a casa sua.
Essere un Acuan le permetteva di possedere un autocontrollo maggiore rispetto a quello già esibito in passato dalla Bennet. Ancora con quel -finto- sorriso sulle labbra, lasciò a metà il proprio piatto dichiarandosi sazia e posando la propria mano -fredda- su quella dell'uomo. Forse da quello Cole avrebbe inteso che, nonostante le apparenze, Martha in quel momento stava provando paura, seppur non lo desse a vedere.
Ti andrebbe di andare a casa? Questo caldo è insopportabile, ho voglia di farmi una lunga doccia fredda...
Disse quindi, alzandosi in piedi e tenendo -sempre per mano- il capitano, facendo per dirigersi verso l'uscita del locale dove non aveva la minima idea di che cosa avrebbe combinato il Darksteel una volta fuori.
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Martha
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da Cole » 22/01/2016, 14:15
Mpf... Va bene, tesoro. Ecco, assaggia pure...
Si sentì molto fortunato nell'avere di fronte una donna capace di mantenere il sangue freddo e seguire le direttive senza fare passi falsi. Accolse l'insalata di mare con tranquillità, lui invece che di esperienza in quei tipi di recitazione ne aveva anche fin troppa, dopo di che le segnalò quale fosse il comportamento da mostrare. Martha aveva a che fare con una organizzazione di stampo internazionale non solo molto pericolosa ma anche dedita ad agire nell'ombra e colpire sempre a tiro sicuro. L'unico motivo per il quale il Capitano era riuscito ad intercettare quell'uomo era che i due interrogati della morte del Ministro si erano lasciati sfuggire alcuni identikit utili e piuttosto precisi. Pareva proprio che il piano stesse andando per il meglio, difatti il killer non si era accorto di nulla, al massimo trovò fastidiosa l'idea di dover eliminare qualcun altro oltre alla Bennet: lavoro sporco in più.
Adesso trovi il modo per invitarmi da lei, quello che preferisce, ma faccia in modo che lui senta che stiamo per andare a casa sua.
Ti andrebbe di andare a casa? Questo caldo è insopportabile, ho voglia di farmi una lunga doccia fredda...
Non fu nemmeno necessario percepire il freddo della mano della docente di Hogwarts per comprenderne emozioni e sensazioni; era un Profiler ed in quanto tale riusciva a distinguere il linguaggio del corpo meglio di tantissimi altri esperti in psicologia. Le lanciò un'occhiata penetrante e molto, tanto sicura, come a volerle far capire che finché ci fosse stato lui non aveva nulla da temere. Intanto, nello stesso momento, Fernandez, vestita sempre in abiti civili, entrò nel ristorante inciampando apposta addosso ad un tizio qualsiasi, dicendo e scandendo per bene le parole "Oh, mi scusi, è tutto a posto, davvero!". Ora il Capitano aveva la certezza che non c'era nessun altro nel circondario a parte il loro obiettivo. Questo significava che se la poteva cavare benissimo per contro proprio, quindi con un gesto impercettibile e in codice indicò al Maggiore di andare via e ritirare tutta la squadra. Si sarebbero poi visti con tranquillità dopo al Quartier Generale del Ministero.
Sei sempre la solita, quando arriva l'Estate diventi insopportabile! Va bene va bene... Andiamo...
La prese sotto braccio, uscendo dal luogo di ristoro sicuro al 100% che anche l'individuo sospetto avrebbe fatto lo stesso a distanza di circa un minuto ed infatti così fu. Stando ad una distanza di sicurezza di circa dieci metri, il tipo cercava di risultare completamente anonimo e calmo, non ipotizzando minimamente di essere stato già ampiamente beccato. Dopo qualche metro di cammino, quindi, Martha poté attivare la smaterializzazione direttamente verso casa sua e solo a quel punto l'assassino avrebbe attivato un piccolo congegno MagiTecnologico avanzato in grado di captare e codificare alla perfezione la traccia magica lasciata dalla smaterializzazione e permettergli così dopo qualche istante di dirigersi nello stesso identico luogo. Intanto, quando sia la donna che l'uomo di colore apparvero davanti alla villa, Cole la spinse a correre subito dentro casa e chiudere la porta.
Se i miei calcoli sono esatti, tra circa otto minuti lui sarà qui e tenterà di trovare il modo di introdursi nell'abitazione. Ora deve dirmi esattamente quante uscite di sicurezza e secondarie ci sono e disporre il suo elfo domestico a guardia di almeno una di esse. Infine, si vada pure a nascondere nella zona più protetta e sicura, del resto mi occuperò completamente io. Qualsiasi rumore, qualsiasi voce che ricordi la mia che la esorta ad uscire non li ascolti. Scelga una frase chiave che io possa dire per provare la mia identità nei suoi confronti.
Fatto e detto tutto ciò, il Capitano Darksteel estrasse la bacchetta e cominciò a controllare tutto il perimetro, guardando ovunque, aspettando che la minaccia si facesse viva.
Tsk, per una volta mi capita un bel pezzo di donna da salvare...
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da Martha » 23/01/2016, 22:15
Sei sempre la solita, quando arriva l'Estate diventi insopportabile! Va bene va bene... Andiamo...
Lei non era il tipo di donna in grado di perdere la calma e la lucidità facilmente: pur provando paura -giustamente- la Bennet mantenne ugualmente il sangue freddo, conscia anche della presenza di una persona che sì, sembrava intenzionata ad aiutarla, ma della quale non conosceva praticamente nulla al riguardo. Ugualmente accettò il suo aiuto, perchè doveva ancora comprendere come muoversi. Per questo motivo, una volta usciti dal ristorante, si allontanarono e lei si smaterializzò, con ancora Cole attaccato al suo braccio, ritrovandosi poi di fronte alla propria villa ad Aberdeen.
Se i miei calcoli sono esatti, tra circa otto minuti lui sarà qui e tenterà di trovare il modo di introdursi nell'abitazione. Ora deve dirmi esattamente quante uscite di sicurezza e secondarie ci sono e disporre il suo elfo domestico a guardia di almeno una di esse. Infine, si vada pure a nascondere nella zona più protetta e sicura, del resto mi occuperò completamente io. Qualsiasi rumore, qualsiasi voce che ricordi la mia che la esorta ad uscire non li ascolti. Scelga una frase chiave che io possa dire per provare la mia identità nei suoi confronti.
Acconsentì alle richieste di Cole, facendo presente tutte le uscite presenti all'interno della sua dimora, ordinando a Tingle di mettersi a guardia di quella sul retro e ideando all'istante una frase che potesse permetterle di riconoscere istantaneamente il Darksteel.
Draco Dormiens Nunquam Titillandus.
Il motto di Hogwarts, la prestigiosa scuola europea dove essa lavorava. Dopo essersi sincerata che il Darksteel avesse compreso l'intera fresa, la donna gli lanciò un occhiata molto profonda e penetrante, uno sguardo che non sapeva se esprimere riconoscenza o diffidenza. Chiusa dentro le mura della sua villa -che ormai aveva compreso non essere più sicura- si allontanò dalla porta, prendendo in mano la bacchetta e dirigendosi verso l'unico posto veramente sicuro di tutta la casa: il suo laboratorio personale. Non solo perchè era nascosto e difficile da trovare, ma anche perchè da esso si dipanavano alcuni passaggi segreti che le avrebbero permesso di uscire da esso qualora si fosse trovata in pericolo. In più era lì che teneva la sua scorta di pozioni, anche difensive, che in quel momento le sarebbero risultate molto utili. Ora che era da sola, poteva pensare meglio al da farsi: non era la tipica "principessa" che si faceva salvare ma nemmeno la vittima che si faceva sgozzare senza reagire. Con il proprio catalizzatore magico stretto in mano, Martha attese, attese che Cole tornasse da lei, attese di vedere se avrebbe dovuto davvero considerarlo un amico oppure un nemico. E nel frattempo il nome Sistema Z risuonava nella sua mente, collegandosi ad una vicenda che aveva visto la morte del Ministro della Magia inglese nemmeno pochi mesi prima. Quindi doveva considerare la Mafia Magica come il vero colpevole della morte di Norrel? E come avevano fatto a scoprirla? Se fosse riuscita ad uscirne viva, avrebbe dovuto modificare completamente la propria vita per evitare che episodi del genere si ripetessero nuovamente.
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Martha
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da Cole » 25/01/2016, 21:07
Draco Dormiens Nunquam Titillandus.
... Lei sta seriamente chiedendomi di ricordare a memoria una frase latina durante un momento così delicato? Senta, facciamo che la frase è "Draco Dormiens Qualcheccosa...", ci vediamo dopo!
Figurarsi che non appena voltate le spalle alla donna, Cole si era già dimenticato l'intera frase. Si avvicinò ad una delle finestre del piano terra, guardando da dietro le tendine senza mostrarsi eccessivamente. L'individuo apparve proprio come ipotizzato, a pochi metri dalla villa, con la bacchetta alla mano. Sembrava determinato, feroce, convinto di avere tutta la situazione sotto controllo, difatti si mosse all'istante sulla sinistra, sparendo dalla portata visiva del Sicario. Evidentemente aveva adocchiato una delle entrate secondarie, ma Cole non lo avrebbe seguito, doveva approfittare dell'effetto sorpresa.
Dove potrei nascondermi... Uhm... Ottima idea...
Si sentì distintamente una magia di evanescenza, quindi significava che il tipo aveva portato con sé un composto alchemico in grado di far scomparire lontano una Creatura Magica, in quel caso l'elfo domestico. L'unico aiuto fuori gioco insomma, ma il Darksteel se lo aspettava. Non era morto, comunque, il servitore del posto, sarebbe tornato dopo qualche ora, intontito ma senza alcun graffio. I passi dell'individuo echeggiavano nella silenziosa villa, anche lui stesso aveva compreso che qualcosa non andava e perciò stava nettamente più guardingo, camminando e girando di tanto in tanto la visuale. Il Sicario lo attendeva in un punto facile da vedere ma non così istantaneo da controllare, ovvero dalla ringhiera del primo piano. Infatti, non appena il killer gli fu proprio sotto, Hunter gli sparò addosso uno schiantesimo così violento da farlo volare addosso ad una parete, sfondando un quadro e un paio di vasi.
Scusa amico, ma credo mi toccherà arrestarti!
Tanto nessuno mai collaborava quando il Capitano se ne usciva con quella frase, anzi, non si spiegava perché poi puntualmente tutti cercassero di attaccarlo per poi scappare?! A quel punto, iniziò una lunga e devastante serie di scambi magici che fece anche spostare lo scontro fuori dalla villa, in quanto ad un certo punto Cole venne anche scaraventato addosso ad una finestra. Mettendosi in piedi, ricominciò l'amichevole scambio di botte magiche, figurandosi nell'arco di pochissimo tempo come nettamente superiore, sia in Capacità Magica che Resistenza Magica. Era abituato a combattere, il suo era un allenamento costante ed in più aveva dalla sua una vastissima esperienza su ogni campo di sfida, molti ben più pericolosi che un normale spiazzo aperto. Dopo l'ennesimo incantesimo offensivo, il killer volò diversi metri indietro, ruzzolando e perdendo i sensi, completamente esausto. A quel punto, il Capitano si scrollò le spalle, sbuffando e sputando a terra.
Amo quando fanno i rivoltosi, almeno mi evitano la noiosa palestra del pomeriggio.
Si avvicinò al corpo dell'uomo disteso e privo di sensi, dopo di che attaccò ai suoi vestiti una spilla PassaPorta che lo avrebbe condotto dritto dritto nell'ufficio di Nylea. Lei di sicuro avrebbe saputo cosa farne, chiedendo anche supporto al Tenente Laghoon, suo compagno, mentre invece il Capitano era libero di tornare dalla donna appena salvata per chiedere alcune info. Era necessario per Cole capire perché ce l'avessero tanto con lei, in modo da regolarsi sui possibili nuovi attacchi nei suoi confronti: tra l'altro non aveva nemmeno la sicurezza che non tornasse qualcun altro. Rinfoderò la bacchetta, si tolse un po' di polvere dalla maglietta e tornò dentro la casa, salvo poi ricordarsi di rimettere a posto tutto quanto, giusto per non essere maleducati e lasciare le macerie. Scese le scale che conducevano alla zona più protetta dove la donna stava ancora nascosta, poi bussò.
Draco Dormiens Qualcheccosa...
La parole d'ordine per eccellenza. Non appena la porta si spalancò, Cole alzò il pollice in alto come ad indicarle che era tutto sotto controllo, dopo di che la invitò a risalire e tornare in soggiorno. Una volta giunti nuovamente al piano terra, la donna gli puntò la bacchetta contro e gli mise davanti una boccetta con dentro dell'elisir della verità. L'uomo, a quel punto, inarcò il sopracciglio con aria perplessa, salvo poi sorridere leggermente.
Spiacente, non bevo in servizio!
Senza esitare ulteriormente, Cole estrasse dalla tasca dei pantaloni una custodia di cuoio nero che porse subito verso la pozionista, guardandola come a dire "Controlli, su!".
Capitano Cole Darksteel, dei Sicari del Ministero, per servirla...
In mille e più modi diversi...
Perché non mi spiega come mai volevano farla fuori? La informo per altro che resterò qui ancora per un po', ho modo di sospettare un possibile altro attacco nell'arco della giornata. Le sarei infinitamente grato di un bel caffè!
In quello stesso istante, l'elfo domestico ricompariva un po' abbacchiato, con la testa che girava e le gambe barcollanti.
Lui sarà fuori uso per circa un paio di giorni. Hanno usato un composto alchemico di esilio magico ad esplosione.
Si fece precedere nella zona della cucina, dove si sperava che Martha avesse il buon cuore di offrirgli il tanto desiderato caffè.
Insomma lei è una Pozionista, giusto? È stata molto brava nell'interpretazione al ristorante, in poche sanno dimostrare così velocemente dei nervi tanto saldi.
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da Martha » 25/01/2016, 23:39
... Lei sta seriamente chiedendomi di ricordare a memoria una frase latina durante un momento così delicato?
Sì, lo stava chiedendo. Per lei non era nulla di complicato, dato che chiunque -anche gli asini- conoscevano il motto della famosa scuola di magia europea. A meno che la persona in questione non fosse stato un asino della Cyprus, ma certo Martha non poteva prevedere che l'uomo di fronte a lei avesse concluso i propri studi proprio all'interno della scuola americana.
Senta, facciamo che la frase è "Draco Dormiens Qualcheccosa...", ci vediamo dopo!
Non rispose perchè quella era davvero una situazione critica per mettersi a fare battute sarcastiche. Invece, pur fidandosi poco di Cole, seguì ugualmente il suo consiglio di nascondersi all'interno del luogo più sicuro nella casa, ovvero -secondo la Bennet- il proprio laboratorio personale. Una volta chiusasi la porta alle spalle, Martha riflettè attentamente sul da farsi: cosa avrebbe dovuto fare con lo sconosciuto? E se fosse stato un assassino anche lui? Forse era diventata fin troppo paranoica, ma non era mai stata il tipo di persona capace di fidarsi ciecamente di qualcuno, nè lo sarebbe diventata in poco meno di cinque minuti. Invece, le sembrò molto più sicuro prendere una fialetta di Veritaserum dalla sua scorta personale e costringere -in caso fosse tornato- il Darksteel a berla, per scoprire se fosse davvero una persona di cui potesse fidarsi. Si mise allerta quando sentì una serie di rumori poco rassicuranti provenire dal piano di sopra. I due uomini stavano ingaggiando battaglia -da quello che potè supporre- probabilmente distruggendole anche casa... Ma quel pensiero sarebbe arrivato solo in un secondo momento, con calma, quando finalmente la Bennet sarebbe stata fuori pericolo. Dopo all'incirca venti minuti -anzi diciotto per la precisione- sentì dei passi avvicinarsi alla porta, un bussare sommesso su di essa e poi un "Draco Dormiens Qualcheccosa..." bofonchiato senza eccessivo sforzo. Aprì, ritrovandosi di fronte Cole -sembrava in buono stato- che le fece cenno di salire di sopra, dove ormai era tutto quanto sistemato. Stringendo forte la bacchetta nella destra e il Veritaserum nella sinistra, la pozionista lo seguì su per le scale e, una volta arrivati al piano terra, gli puntò contro la bacchetta, mostrandogli infine la fiala con dentro il siero della verità per antonomasia.
Se vuole che mi fidi di lei, prenda questo e risponda alle mie domande.
Spiacente, non bevo in servizio!
Una battuta pessima in quel contesto, ma ancora una volta la donna preferì soprassedere, osservando ogni minimo gesto del Darksteel fino a quando il capo dei Sicari non le mise sotto il naso il proprio distintivo.
Capitano Cole Darksteel, dei Sicari del Ministero, per servirla...
Bene. Questa allora posso anche metterla via... per il momento.
Si riferiva alla bacchetta o alla boccetta? Entrambe a dire il vero, visto che Martha le ripose nella tasca dei pantaloni, non tenendo più sotto minaccia l'uomo, ma invitandolo a parlare ancora dato che sembrava avere qualcosa da chiederle.
Perché non mi spiega come mai volevano farla fuori? La informo per altro che resterò qui ancora per un po', ho modo di sospettare un possibile altro attacco nell'arco della giornata. Le sarei infinitamente grato di un bel caffè!
Non credo di poterla...
In quel momento Tingle fece il proprio rientro a casa, in uno stato che spinse Martha a rivolgersi verso di lui, in pensiero per il suo stato di salute.
Che cosa gli è successo?- chiese, non nascondendo il tono preoccupato.
Lui sarà fuori uso per circa un paio di giorni. Hanno usato un composto alchemico di esilio magico ad esplosione.
Fissò il Darksteel per circa una manciata di secondi, prima di dedicarsi completamente all'elfo domestico, ordinandogli di rimettersi a letto e di non alzarsi fino a quando non glielo avesse detto lei. Per quanto la sorella aborriva la "schiavitù" degli Elfi Domestici, Martha era una padrona comprensiva e gentile a modo suo, lati di lei che ovviamente venivano fuori solo quando era necessario farlo.
Venga con me di là in cucina. Le stavo dicendo che non ho caffè da offrirle, solo del tè freddo al limone. Le offrirei del bourbon, ma mi ha detto che non beve in servizio...
Lo punzecchiò velatamente, dando al Darksteel il bicchiere di tè -se lo avesse voluto- o quello di whiskey se avesse deciso di trasgredire alla sua regola. Lei di sicuro ne avrebbe avuto bisogno ed infatti se ne versò una dose consistente in un bicchiere... Prima di esclamare un "Al diavolo!" e lasciare il bicchiere pieno e intatto sul tavolo, preferendogli un bel sorso d'acqua fresca. No, non doveva perdere la calma e la lucidità in un momento simile, nemmeno per un istante.
Insomma lei è una Pozionista, giusto?
Esattamente. Sono anche insegnante di Pozioni ad Hogwarts.
Avrebbe capito il perchè del motto in latino?
È stata molto brava nell'interpretazione al ristorante, in poche sanno dimostrare così velocemente dei nervi tanto saldi.
Non avevo altra scelta. E poi ammetto che non mi ha trovata totalmente impreparata. Fino ad ora non avevo avuto problemi, ma immaginavo che ben presto qualcuno mi avrebbe scoperto...
Parlava senza ancora spiegare nulla all'uomo, non sapendo quanto potesse fidarsi di lui. Sì d'accordo, era un Sicario del Ministero, ma... Questo la rendeva più tranquilla? No, per niente, eppure non aveva altra scelta, anche perchè l'uomo pretendeva una spiegazione che prima o poi sarebbe saltata fuori. E adesso l'aiuto di qualcuno era per lei fondamentale, col pericolo che ancora incombeva su di lei.
Suppongo che il motivo per cui quell'uomo mi voleva morta è per via di alcune ricerche che sto svolgendo e che non fanno comodo ai vertici del Sistema Z... Non mi sento ancora pronta a rivelarle che genere di ricerche, ma le posso dire che sospetto siano stati loro a uccidere il mio mentore, Heathcliff Norrel, per lo stesso motivo. E' stato lei a fornirmi la risposta, fino a qualche ora fa ero ancora all'oscuro di chi fosse esattamente alle mie calcagna. ... Trama! Quell'uomo avrebbe potuto uccidere anche mia sorella!
Quel pensiero le venne fuori così spontaneo e improvviso -insieme all'imprecazione- che l'uomo avrebbe compreso perfettamente quanto fosse sconvolta la Bennet in quel momento, specie sapendo che Lyra aveva sfiorato il pericolo per colpa sua.
A proposito, dov'è lui adesso? Lei invece mi sembra stare bene... Nel caso, posso fornirle qualche pozione curativa.
Almeno gli doveva un favore per averla salvata.
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da Cole » 26/01/2016, 23:50
Venga con me di là in cucina. Le stavo dicendo che non ho caffè da offrirle, solo del tè freddo al limone. Le offrirei del bourbon, ma mi ha detto che non beve in servizio...
Indurre in tentazione un pubblico ufficiale costa caro signorina... Ehm... Ehm... Temo che non mi abbia detto il suo nome. Se è un modo per evitare sanzioni, la avverto, non servirà!
Annuì comunque nei confronti del tè al limone, tanto alla fine non gli dispiaceva comunque, si trattava di teina, un eccitante simile alla caffeina, quindi tutto di guadagnato. Per quanto, ad essere sinceri, non serviva nemmeno un drink per procurarsi un eccitante, avendo di fronte a sé una donna come quella che aveva appena salvato dall'attacco di un killer. Bei vecchi tempi nei quali le femmine offrivano riconoscenza mettendosi in ginocchio... Bei tempio che lui non aveva mai visto e che probabilmente esistevano solo nei suoi sogni più pornografici.
Insomma lei è una Pozionista, giusto?
Esattamente. Sono anche insegnante di Pozioni ad Hogwarts.
E qui forse si spiega la sua frase precedente... ... Io ho studiato alla Cyprus, ergo sono certo mi considererà un diplomato di seconda categoria, ahahah...
Spesso si era soliti considerare Hogwarts come la scuola di magia e stregoneria per eccellenza, mentre sia la Cyprus che la Musashi venivano prese in considerazione marginale, per quanto l'ultima nominata nel corso del tempo aveva saputo distinguersi per la disciplina insegnata e l'interesse nei confronti di un percorso di studio più veloce. La prima, invece, ovvero quella americana, venendo accomunata spesso ai classici college babbani, risultava di riflesso quella meno abituata a sfornare grandi individui, più dedita al divertimento dello studente e al fargli passare più anni del dovuto immerso in una pallida imitazione della vita vera.
È stata molto brava nell'interpretazione al ristorante, in poche sanno dimostrare così velocemente dei nervi tanto saldi.
Non avevo altra scelta. E poi ammetto che non mi ha trovata totalmente impreparata. Fino ad ora non avevo avuto problemi, ma immaginavo che ben presto qualcuno mi avrebbe scoperto...
La prego si spieghi meglio, è fondamentale che io ne capisco di più di questa situazione...
La invitò a proseguire nel dialogo, il Capitano, bevendo un sorso di tè freddo, rimanendo in silenzio ed estrema attenzione.
Suppongo che il motivo per cui quell'uomo mi voleva morta è per via di alcune ricerche che sto svolgendo e che non fanno comodo ai vertici del Sistema Z... Non mi sento ancora pronta a rivelarle che genere di ricerche, ma le posso dire che sospetto siano stati loro a uccidere il mio mentore, Heathcliff Norrel, per lo stesso motivo. E' stato lei a fornirmi la risposta, fino a qualche ora fa ero ancora all'oscuro di chi fosse esattamente alle mie calcagna.
Norrel... Giurerei di averlo già sentito nominare, magari proprio in qualche lezione a scuola, possibile?
Un uomo di quel calibro era molto facile che venisse spiegato nelle classi di tutte e tre le scuole magiche, alla sezione "Illustri Pozionisti dei nostri tempi".
... Trama! Quell'uomo avrebbe potuto uccidere anche mia sorella!
Possono aver preso informazioni anche su di lei, quindi è necessario che la avverta del fatto che sta correndo un pericolo. L'uomo che ci ha seguiti sembrava bene organizzato ed avendo a disposizione anche un localizzatore di frequenze magiche, significa che non hanno badato a spese pur di eliminarla.
A proposito, dov'è lui adesso? Lei invece mi sembra stare bene... Nel caso, posso fornirle qualche pozione curativa.
In questo momento lo staranno interrogando sulla sua organizzazione e sui relativi intenti della stessa. Ho un elemento all'interno del corpo dei Sicari estremamente bravo nel far cantare anche gli uccellini più dediti al mutismo, non si preoccupi...
Ad ogni modo la ringrazio della premura e dell'offerta, ma sto bene, ho appena qualche graffio che passerà in fretta.
Una volta finito il bicchiere con il drink fresco analcolico, Cole Darksteel si limitò a fissare fuori dalla finestra della cucina tutto il circondario, con occhio vigile e apparentemente perso nel vuoto.
Comprendo pienamente che non voglia raccontare ad un perfetto sconosciuto le sue ricerche. Credo sia molto probabile che lei ci abbia lavorato per tantissimo tempo, facendo attenzione a non essere scoperta, proprio perché la segretezza di tali esperimenti era ed è elevata. Tuttavia temo due cose: la prima è che dovremo passare un po' di tempo a contatto, perché non ho la certezza che non arrivi nessuno a controllare come mai il loro sottoposto non sia ancora tornato... la seconda è che non conoscendo la portata del mistero che custodisce, io non sia abbastanza capace di rendermi conto quanto sia in pericolo e quanto potrebbero continuare a starle appresso questi individui.
Spostò nuovamente l'attenzione sulla donna, fissandola estremamente serio e allo stesso tempo morbido nell'espressione, comprensivo.
So che è una richiesta che non potrei farle ma... Si fidi di me.
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