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Periferia e Dintorni

Messaggioda Ariel » 29/05/2016, 23:00

[...]
Però non posso scegliere il mio prossimo Vocal Coach basandomi sull'eventualità che io gli possa piacere o meno: al momento ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano, che mi affianchi e che mi aiuti, perché se è vero che non mi stia mancando Robyn in quanto fidanzato, mi manca la sua figura professionale, ne ho bisogno.
E al di là di tutto, della simpatia, della bellezza o di chissà cos'altro, credo che Gérôme sia il migliore tra tutti i candidati che abbiamo visto oggi, e faremmo un grosso errore, professionalmente parlando, se non lo assumessimo... tutto qui.


Hai perfettamente ragione.

... Concordo.

Ci occuperemo noi di avvertire gli altri che purtroppo per loro la scelta è ricaduta su qualcuno di differente.
Puoi pensarci invece tu a dare la buona notizia al gigante?


Evan, puoi fare da solo?
Io vorrei restare qualche altro minuto con Ariel...


Sempre a me queste pessime responsabilità, mh?
D'accordo... Vi chiudo la porta.


Era felice, molto felice che i suoi manager avessero compreso il suo discorso, trovandolo corretto: poteva essere una persona molto emotiva, e sicuramente era così, ma Ariel prendeva molto sul serio il proprio lavoro e sapeva bene quanto la figura del Vocal Coach, per lei, fosse fondamentale, avendo ancora molte cose da imparare e non potendo contare, come Regina, su un gruppo intero pronto a sostenerla; quando saliva sul palco era da sola, era lei singolarmente di fronte al proprio pubblico, e doveva dare il massimo per farlo sognare con la propria voce... massimo che avrebbe raggiunto solo con il duro lavoro ed il sacrificio, pesi che poteva sostenere solo con la persona giusta accanto.

Allora...

Che c'è?
Perché hai quella faccia? Che mi devi chiedere??


Piace anche a te?

Scusa?!

Sii sincera su...

Calvin, il fatto che non mi manchi Robyn sentimentalmente non significa certo che io sia pronta per una nuova relazione, né che abbia tutta questa voglia di mettere gli occhi addosso ad un ragazzo. - rispose Ariel, sincera come Calvin le aveva chiesto di essere - Credo sia inutile negare che sia bello, perché il suo fascino estetico è evidente ed oggettivo, ma al momento non voglio neanche pensarlo in un altro modo... non voglio pensare a nessuno in un altro modo. - categorica nell'ultima parte del discorso, prima di aggrottare leggermente la fronte - E comunque, perché me lo stai chiedendo? Non hai nemmeno alcuna prova che io piaccia effettivamente a lui!

Ariel, ascoltami bene, ho capito com'è quel tipo, li riconosco lontani un miglio quelli precisi e discreti e lui è uno del gruppo!
Questo sai cosa significa, eh?!


No, ma sono sicura che tu stia per spiegarmelo...

... Che non si esporrà mai se tu non gliene darai modo, semplicissimo!

Appunto!

Aspetterà che sia tu ad inviare dei segnali, in altre parole sei a posto.
Puoi continuare a lavorarci senza intoppi o problemi e nel frattempo meditare bene sul da farsi.
Certo, magari non aspettare le ere perché altrimenti se passa un'altra sei fregata, ma considerando come parlava di te prima... Beh... Non sarà semplice scavalcarti!


Ma smettila... - commentò la Jiménez, ridacchiando suo malgrado per le parole dell'amico che, per quanto professionale, rimaneva sempre un pettegolo di prima categoria, tanto da poter fare concorrenza a Madeline Bergman.

Oh... Cara, ma ti sono cresciute ancora le tette?!
Per la miseria quando la finirai?!


Eh?!
Sei tu che sei fissato, stando al tuo giudizio crescono giorno dopo giorno!


Una volta o l'altra però devi farmele vedere assolutamente, sono troppo curioso!
Scommetto che stanno su che è una meraviglia, quando porti reggiseni senza ferretto stanno ugualmente belle alte!


Una volta o l'altra, promesso... - gli fece l'occhiolino, divertita e più serena rispetto a prima, mentre Evan tornava da loro con uno sguardo abbastanza provato.

Non vi dico che accidenti sottovoce che mi sono beccato...
Ariel, il tuo nuovo Vocal Coach, essendo l'unico a non essere stato mandato via, credo abbia già intuito la nostra decisione.
Tuttavia come abbiamo già detto, devi essere tu a dargli la buona notizia... Io e Calvin ci occuperemo di preparare i moduli.


Sì sì, tanto io e la STAR ci siamo intesi perfettamente, vero?!

Come no...
A dopo!


Si alzò in piedi, scuotendo il capo ed evitando di indossare nuovamente gli occhiali, visto che tanto non doveva più leggere/scrivere nulla, uscendo dalla sala provini per raggiungere quella in cui Gérôme si trovava da solo, ormai, essendosene già andati tutti quelli che erano stati scartati per l'unico posto disponibile, ottenuto proprio dal nipote di Clarissa Walsh - che chissà come l'avrebbe presa, una notizia del genere...

Ehi...

Ehi...

Ciao...

Gli sorrise, dolce ed un po' imbarazzata nel ripensare alla convinzione di Calvin che potesse piacergli, ma ben decisa a non volerlo mettere a disagio: voleva davvero che tra loro funzionasse, professionalmente, non solo perché ci teneva, ma perché ne aveva bisogno.

Congratulazioni, mio nuovo Vocal Coach... - incerta per un secondo, alla fine Ariel fece un paio di passi verso di lui e lo abbracciò brevemente ma con calore, cercando di non pensare a cosa fosse ma a cosa sarebbe potuto diventare per lei, ovvero un'importante figura di riferimento e di cui potersi fidare - Sappi che non ho nemmeno dovuto insistere o chissà cos'altro, Evan e Calvin ti hanno arbitrariamente trovato il migliore tra tutti, perciò complimenti, davvero.
Come ti senti, un po' meno teso?
- gli domandò, invitandolo a sedersi accanto a lei su due poltroncine della sala relax - La canzone che hai cantato... mi ha davvero emozionato, lo sai?
L'ho percepita quasi sotto pelle, l'ho come vissuta ad ogni parola, ad ogni nota... non hai mai pensato di fare il cantante, invece che il Vocal Coach? Perché, credimi, un ragazzo così bello e talentuoso come te farebbe carriera in un attimo...
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Messaggioda Gérôme » 02/06/2016, 15:45

Ehi...

Ehi...

Ciao...

Come poteva essere così bella? Come poteva esistere una ragazza eccitante fino a quei livelli? Perché non poteva averla tutta per sé?
Il Lamarck espresse quel saluto un po' imbarazzato mentre la sua mente per ovvi motivi formulava quelle domande simili a pugnalate nell'anima.
Non aveva fatto bene a tornare lì, da lei, per rivederla, per lavorarci insieme, perché assurdamente era tutto ricominciato come allora, come quando erano due ragazzini.
Credeva che si fosse trattato solo di un momento, solo di una cotta, di una sciocca infatuazione adolescenziale, ed invece era qualcosa di decisamente peggio.
Non appena la colombiana lo abbracciò, tutto il ghiaccio nel suo spirito iniziò a sciogliersi come neve al Sole. Se lui era Ghiaccio, lei senza dubbio era destinata ad essere Fuoco.
Probabilmente gli venne anche un principio di erezione nel sentire il seno della Jiménez premere contro il suo petto, ma fu abbastanza concentrato da limitare i "rigonfiamenti".

Congratulazioni, mio nuovo Vocal Coach...

Allora ce l'ho fatta... È... È magnifico!

Sappi che non ho nemmeno dovuto insistere o chissà cos'altro, Evan e Calvin ti hanno arbitrariamente trovato il migliore tra tutti, perciò complimenti, davvero.

Immaginavo che non avresti cercato di facilitare la mia assunzione qualora avessi osservato qualcuno di più adatto.
Sono immensamente felice di aver soddisfatto le tue aspettative ed anche quelle dei tuoi Manager, non ve ne pentirete.


La bionda lo invitò a sedersi sulle poltroncine e Gérôme fu ben felice di accettare, in fondo adesso potevano comunicare tranquillamente e senza tensioni eccessive.
In verità lui la tensione la sentiva ancora ma non certo per i provini. Col tempo avrebbe imparato a gestirla, d'altronde lo avrebbe aiutato il suo spirito, non aveva dubbi al riguardo.
Non era lì per conquistarla o farle ricordare la pessima esperienza con l'ex Vocal Coach, lui stava lì per farla diventare più brava e capace, nient'altro.
Non era importante che non condividesse i suoi sentimenti, specie perché di sicuro lui non se lo aspettava o non lo pretendeva, essendo i primi istanti nei quali si rendeva conto di essere ancora perso.
Da quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata radicalmente. Sapeva di poterla aiutare, aveva tutte le carte in regola ed una conoscenza pressoché globale a livello musicale.
La fissò negli occhi e per un secondo gli sembrò quasi di perdercisi. Onestamente non credeva che la situazione potesse essere tanto "grave".

Come ti senti, un po' meno teso?

In alcune zone più di altre...

In realtà non troppo o non proprio.
Sono solo ansioso di mettermi all'opera, ecco tutto!


La canzone che hai cantato... mi ha davvero emozionato, lo sai?

No, non lo sapevo, ma l'ho sperato.
Cosa ti ha suscitato?


L'ho percepita quasi sotto pelle, l'ho come vissuta ad ogni parola, ad ogni nota...

È un'emozione che conosco piuttosto bene.
Spesso in alcuni tuoi brani ho rivissuto qualcosa di analogo, te lo posso assicurare.


... non hai mai pensato di fare il cantante, invece che il Vocal Coach?
Perché, credimi, un ragazzo così bello e talentoso come te farebbe carriera in un attimo...


Mia zia ha utilizzato parole simili alle tue, pochi anni fa.
Amo la musica, è per me un punto fisso e di riferimento, ma ho anche un altro amore: la scienza.
Se facessi il cantante, probabilmente dovrei rinunciare al mio secondo amore, mentre così posso essere vicino ad entrambi e non tradirne nessuno.
Vivrò l'emozione di essere un professionista attraverso la tua voce e i tuoi successi, non mi serve altro per stare bene.


A parte il tuo cuore... Ma questo è un altro discorso...

Mentre continuavano a chiacchierare, ad un tratto Evan si affacciò alla saletta, richiamandoli nel suo ufficio di amministrazione.

Allora... Prima di farti mettere qualche autografo, ho bisogno di appuntarmi alcuni dettagli importanti.

Sono tutto orecchie.

Dunque... Generi musicali conosciuti e praticati.

Ah, giusto.
Bene dunque: Rock, Pop, Blues, Rap, Melodic, Lyric, Country e Alternative.


... Ehm, io intendo solo quelli che puoi insegnare o che conosci a livello tecnico, non in generale.

Sì, certo, ho capito bene, li ho detti.

Evan di riflesso lanciò uno sguardo perplesso e sorpreso verso Ariel come a dire "Ma questo qui è un mostro, sempre se dice il vero".

Ok... Andando avanti... Strumenti che conosci e sai suonare.

Chitarra Classica, Tastiera, Pianoforte, Tamburello, Armonica a Bocca, Sassofono.

Dico, mi prendi in giro?

Ehm... No...

A quel punto forse sarebbe stato meglio se Ariel fosse intervenuta, spiegando al Manager che era molto facile che Clarissa Walsh lo avesse preparato così tanto a livello tecnico.
Lei puntava particolarmente sulla poliedricità musicale e meno sul comparto interpretativo, inoltre se l'aveva reso suo Vice Vocal Coach era necessario che le stesse un po' dietro e da quel che ricordava la colombiana, Clarissa conosceva almeno il doppio dei generi musicali e degli strumenti elencati dal ragazzone. Una volta ricevuta quella delucidazione necessaria affinché il Chambers non credesse di trovarsi di fronte ad un pallonaro, si poté andare avanti con l'ultima domanda, una domanda che però spiazzò un poco il Lamarck e lo spinse inizialmente a non voler rispondere, in quanto sapeva che rischio correva nel dire la verità.
Il problema però era che doveva dirlo, che doveva fiatare, in quanto ci andava di mezzo sempre e comunque la preparazione della Jiménez.
Con un lungo respiro, quindi, decise di parlare, evitando però di guardare direttamente la ragazza non troppo distante da lui, probabilmente per motivo di lieve imbarazzo.

Ultima domanda: altre lingue conosciute con le quali sai cantare?

...

... Nessuna?
Devo scrivere quindi che puoi aiutare Ariel solo con l'inglese?


Ehm... No no, mi scusi, ero soprappensiero.
Ecco... Inglese ed anche... Spagnolo...


Oh perfetto, questa è un'ottima notizia!
Nello specifico? Spagnolo generico oppure con qualche inflessione particolare?


...

Mh?

... Dialetto... Colombiano.

... Oh...
... Bene...
... Fantastico...
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Messaggioda Ariel » 02/06/2016, 20:57

Congratulazioni, mio nuovo Vocal Coach...

Allora ce l'ho fatta... È... È magnifico!

Sappi che non ho nemmeno dovuto insistere o chissà cos'altro, Evan e Calvin ti hanno arbitrariamente trovato il migliore tra tutti, perciò complimenti, davvero.

Immaginavo che non avresti cercato di facilitare la mia assunzione qualora avessi osservato qualcuno di più adatto.
Sono immensamente felice di aver soddisfatto le tue aspettative ed anche quelle dei tuoi Manager, non ve ne pentirete.


Ne sono sicura!
Sono davvero contenta che potremo lavorare insieme, potrò imparare molto da te...
- gli sorrise, dolce e sincera, sentendosi incredibilmente leggera nello stargli vicino perché, pur essendo due Aberrazioni, la chimica tra loro era ridotta al minimo, o perlomeno era così che lei la percepiva, e questo le permetteva di essere se stessa - Ti andrà di cantare insieme, ogni tanto?
Te lo chiedo perché mi piace molto improvvisare durante le prove, e visto che hai una così bella voce...


Fece spallucce, appena più rossa in volto: non voleva certo costringere Gérôme a cantare con lei, ma con Robyn capitava spesso che passassero anche le ore a cantare insieme, a scrivere testi e musiche insieme, e questo anche prima di diventare una coppia, quand'erano solo Vocal Coach e cantante; era un'abitudine che alla Jiménez piaceva molto, e che sperava di poter mantenere anche col Lamarck.

Come ti senti, un po' meno teso?

In realtà non troppo o non proprio.
Sono solo ansioso di mettermi all'opera, ecco tutto!


La canzone che hai cantato... mi ha davvero emozionato, lo sai?

No, non lo sapevo, ma l'ho sperato.
Cosa ti ha suscitato?


L'ho percepita quasi sotto pelle, l'ho come vissuta ad ogni parola, ad ogni nota...

È un'emozione che conosco piuttosto bene.
Spesso in alcuni tuoi brani ho rivissuto qualcosa di analogo, te lo posso assicurare.


... non hai mai pensato di fare il cantante, invece che il Vocal Coach?
Perché, credimi, un ragazzo così bello e talentoso come te farebbe carriera in un attimo...


Mia zia ha utilizzato parole simili alle tue, pochi anni fa.
Amo la musica, è per me un punto fisso e di riferimento, ma ho anche un altro amore: la scienza.
Se facessi il cantante, probabilmente dovrei rinunciare al mio secondo amore, mentre così posso essere vicino ad entrambi e non tradirne nessuno.
Vivrò l'emozione di essere un professionista attraverso la tua voce e i tuoi successi, non mi serve altro per stare bene.


Sì, comprendo il tuo discorso: per me la musica è l'unica grande passione che mi smuove dentro, per questo non ho problemi a dedicarle tutto il mio tempo... ma tu ami anche la scienza, ed è giusto che voglia avere del tempo per coltivare questa tua grande passione.
Però preparati, potresti anche dover duettare con me ogni tanto, o magari per una canzone da inserire nel mio prossimo album, sei avvisato!


Non sapeva bene come spiegarlo, ma si sentiva molto più a suo agio con lui che col Laars - il Laars post trasformazione, ovviamente - le veniva più spontaneo ridere, scherzare con Gérôme, forse perché lo conosceva da tempo, forse perché era dai tempi della Cyprus che il Lamarck riusciva a farla sentire normale, carina anche, o perlomeno non così meritevole di insulti e prese in giro.
Stava ancora chiacchierando e ridendo con lui quando Evan si affacciò alla porta, facendo cenno ai due di raggiungerlo: Ariel si alzò per prima, sorridente ed entusiasta di avere nuovamente un Vocal Coach di livello accanto a sé, e fece strada all'altro fino al manager più serio tra i due.

Allora... Prima di farti mettere qualche autografo, ho bisogno di appuntarmi alcuni dettagli importanti.

Sono tutto orecchie.

Dunque... Generi musicali conosciuti e praticati.

Ah, giusto.
Bene dunque: Rock, Pop, Blues, Rap, Melodic, Lyric, Country e Alternative.


... Ehm, io intendo solo quelli che puoi insegnare o che conosci a livello tecnico, non in generale.

Sì, certo, ho capito bene, li ho detti.

La colombiana non poté non sorridere di fronte allo sguardo spaesato e perplesso del Chambers, che però non aveva ancora finito di stupirsi per le risposte dell'altro.

Ok... Andando avanti... Strumenti che conosci e sai suonare.

Chitarra Classica, Tastiera, Pianoforte, Tamburello, Armonica a Bocca, Sassofono.

Dico, mi prendi in giro?

Ehm... No...

Evan, è tutto vero.
Clarissa ha sempre puntato sulla versatilità e l'eclettismo musicale dei suoi studenti, e se consideriamo che Gérôme è stato addirittura istruito privatamente da lei... beh, e poi tanto di guadagnato, no?


Gli diede una leggera gomitata al fianco, sorridente e complice, anche se poco dopo fu lei quella perplessa, spaesata e decisamente incredula.

Ultima domanda: altre lingue conosciute con le quali sai cantare?

...

... Nessuna?
Devo scrivere quindi che puoi aiutare Ariel solo con l'inglese?


Ehm... No no, mi scusi, ero soprappensiero.
Ecco... Inglese ed anche... Spagnolo...


Oh perfetto, questa è un'ottima notizia!
Nello specifico? Spagnolo generico oppure con qualche inflessione particolare?


...

Mh?

... Dialetto... Colombiano.

In quel momento, la Jiménez realizzò che forse Evan e Calvin, quando dicevano che il Lamarck avesse una cotta per lei, tutti i torti proprio non li avevano: lo spagnolo era una lingua comune, d'accordo, ma aver appreso proprio il dialetto della sua nazione, ecco, quello sì che era particolare! Quindi ciò significava che l'aveva studiato solo... per lei?

... Oh...
... Bene...
... Fantastico...


B-Beh, ma sì!
P-Pensa a che aiuto potrà darmi per i concerti, in Colombia, eheh... eh...


Rossa come un pomodoro e con le guance roventi, la cantante cercò di cambiare immediatamente il discorso chiedendo ad Evan di illustrare a Gérôme quale fosse la giornata tipo di un Vocal Coach, cosa loro si aspettassero da lui, il numero minimo di ore di presenza richieste, la paga, insomma, tutto il possibile, fino a quando il Chambers non si decise a lasciarli da soli: fu solo allora che Ariel, presa di coraggio, spostò lo sguardo sull'altro, guardandolo dritto negli occhi.

Senti, Gérôme, io ho bisogno di sapere una cosa... - si spostò i capelli dietro l'orecchio, un po' impacciata - Perché hai studiato proprio il dialetto colombiano? L'hai fatto... per me? - e a che pro, se tanto si erano persi di vista per anni? Solo lui conosceva le risposte, e si sperava che stesse per dargliele.
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Messaggioda Gérôme » 03/06/2016, 18:02

... non hai mai pensato di fare il cantante, invece che il Vocal Coach?
Perché, credimi, un ragazzo così bello e talentoso come te farebbe carriera in un attimo...


Mia zia ha utilizzato parole simili alle tue, pochi anni fa.
Amo la musica, è per me un punto fisso e di riferimento, ma ho anche un altro amore: la scienza.
Se facessi il cantante, probabilmente dovrei rinunciare al mio secondo amore, mentre così posso essere vicino ad entrambi e non tradirne nessuno.
Vivrò l'emozione di essere un professionista attraverso la tua voce e i tuoi successi, non mi serve altro per stare bene.


Sì, comprendo il tuo discorso: per me la musica è l'unica grande passione che mi smuove dentro, per questo non ho problemi a dedicarle tutto il mio tempo... ma tu ami anche la scienza, ed è giusto che voglia avere del tempo per coltivare questa tua grande passione.
Però preparati, potresti anche dover duettare con me ogni tanto, o magari per una canzone da inserire nel mio prossimo album, sei avvisato!


Sarà ben più che un piacere, te lo assicuro...

Cantare insieme a lei, in altre parole un sogno mai avveratosi in passato e che in quell'istante poteva divenire una realtà concreta e sicura.
Per il Lamarck quello era una specie di sogno ad occhi aperti, la realizzazione delle sue aspirazioni e speranze del passato, quando era ancora un ragazzino invisibile, sì, invisibile per la Jiménez.
Ella al tempo aveva occhi solo per Vergil, guardandolo, ammirandolo e sospirando per lui da lontano, esattamente come faceva lui nei suoi confronti, seduto su una panchina o distante, nel vialetto.
Non le avrebbe mai e poi mai confessato certe cose apertamente, in quanto non voleva rovinare il rapporto che stava nascendo tra loro, un rapporto che sembrava genuino e piacevole.
Forse il minore magnetismo gli aveva garantito una maggiore naturalezza della colombiana con lui, anche se purtroppo la questione non era affatto reciproca: il magnetismo da Ariel a Gérôme funzionava eccome ed infatti tenere a bada gli ormoni era difficile, parecchio difficile, specie quando lei lo abbracciava e premeva il seno abbondante sul suo petto.

Ok... Andando avanti... Strumenti che conosci e sai suonare.

Chitarra Classica, Tastiera, Pianoforte, Tamburello, Armonica a Bocca, Sassofono.

Dico, mi prendi in giro?

Ehm... No...

Evan, è tutto vero.
Clarissa ha sempre puntato sulla versatilità e l'eclettismo musicale dei suoi studenti, e se consideriamo che Gérôme è stato addirittura istruito privatamente da lei... beh, e poi tanto di guadagnato, no?


Per sua fortuna la Jiménez conosceva alla perfezione il "Metodo Clarissa", non certo dei migliori in quanto a insegnamento del Carisma Artistico, ma per quanto concerneva il Talento nell'Arte si poteva quasi reputare insuperabile. Non a caso tutti coloro che avevano aderito al coro nel corso di quegli anni erano diventati tecnicamente completi, esempio pratico Regina Ginevra Jones, presa tra i Saber Dynamos proprio per quella sua poliedricità vocale che pur non essendo esageratamente potente era in grado di spaziare in diversi generi senza risentire nella qualità espressiva. Quando poi fu il momento di esprimere le proprie conoscenze di altre lingue con cui cantare, il Lamarck entrò in uno stato di imbarazzo palese. Non poteva mentire perché era necessario che i Manager di Ariel sapessero cosa potergli affidare ma era altresì la riprova palese che lui evidentemente covava dei sentimenti per la colombiana già da tempo. Alla fine però, suo malgrado dovette ammettere che sapeva bene lo Spagnolo ed in particolare il dialetto Colombiano, con somma sorpresa di Evan e arrossamento della Jiménez. Quando quel colloquio fu concluso con annessa firma del contratto, il Vocal Coach e la cantante rimasero di nuovo soli, proprio ciò che lui temeva.

Senti, Gérôme, io ho bisogno di sapere una cosa...

Sì, il mio cuore non ha mai smesso di battere per te, anche dopo tutti questi anni, anche dopo altre ragazze...

Perché hai studiato proprio il dialetto colombiano? L'hai fatto... per me?

Io... Beh... Ecco... Come dire...

Si passò una mano tra i capelli, sbuffando e provando a buttare fuori un po' di tensione, ma non era affatto un'impresa semplice, anzi, risultò la più difficile in assoluto.
Mentirle avrebbe significato mettersi in una cattiva posizione ma dirle la verità forse avrebbe provocato ancora più guai, ponendo delle distanze tra loro.
Si sentiva comunque a disagio nel rimanere in quell'ufficio, quindi per lo meno chiese alla Jiménez di spostarsi magari fuori dalla Casa Discografica o almeno da quella stanza.
Nel caso quindi Ariel avesse acconsentito a fornirgli un po' più di ossigeno (il modo migliore sarebbe stato passarglielo bocca a bocca ma quello era un altro discorso) allora il MagiBiologo l'avrebbe ringraziata, guardandosi poi attorno per capire se ci fossero per caso persone ad ascoltare o ad osservare. Voleva evitare che si spargesse quella notizia bomba, infatti se proprio doveva essere sincero con lei, che almeno fossero gli unici a conoscere la verità... A parte Evan e Calvin già parecchio convinti sul debole del Vocal Coach verso la loro stella.

Io imparai lo Spagnolo e più precisamente il Colombiano l'anno successivo al tuo trasferimento.
Quando te ne andasti, percepii molto la tua mancanza, stavo male perché non potevo più vederti, sentirti, anche se da lontano, anche se in disparte.
Allora... Allora pensai che se avessi studiato la tua lingua, ovvero un elemento che mi riconduceva a te, sarei stato meno triste, ti avrei sentita più vicina...
Sì, lo so, in parole povere sto ammettendo di essere stato cotto di te ai tempi della Cyprus ma tanto se avessi detto una bugia me lo avresti letto in faccia.
Sono molto poco capace a mentire... E poi credo che con persone come te mentire significhi dar loro una coltellata, non te lo meriteresti, tu meriti solo il meglio.
Ad ogni modo... Sapevo di non poter competere, tu avevi occhi solo per Vergil Cartwright e insomma... Non me la sono sentita proprio di mettermi in gioco... Troppa poca autostima...


Cercò di ridere un poco per smorzare la tensione, guardandola negli occhi poi, facendo spallucce.

... Però possiamo dire che se non altro da tutta questa storia ne è emerso qualcosa di positivo.
Ora so lo Spagnolo e il Colombiano, posso aiutarti ancora di più e quando vorrai cantare brani in coppia nella tua lingua natia, saprò supportarti anche in quello!


No, Gérôme non era capace di mentire, ma omettere la verità era un altro discorso e lui non le avrebbe mai detto così, su due piedi, che quella cotta c'era ancora ed anche forte.

Ti sei trovata bene poi ad Hogwarts?
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So che è un'altra grandissima esperta nell'insegnamento musicale.
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Messaggioda Ariel » 04/06/2016, 15:28

[...]
Però preparati, potresti anche dover duettare con me ogni tanto, o magari per una canzone da inserire nel mio prossimo album, sei avvisato!


Sarà ben più che un piacere, te lo assicuro...

Se ti rivelo un segreto, prometti di mantenerlo e di non dirlo a nessuno? - Gérôme avrebbe capito dal tono serio di Ariel che, qualunque cosa volesse dirle, per lei si trattasse di una rivelazione importante, intima, a cui teneva particolarmente - A volte incido delle canzoni per i bambini babbani che vivono negli orfanotrofi, o che sono molto malati e non possono lasciare gli ospedali, cosicché possano ascoltare della musica quando si sentono soli... spedisco il cd babbano direttamente nel luogo in cui voglio che venga ricevuto, così nessuno sa che sia a mandarlo, perché in fondo non mi importa, io voglio solo che si sentano meglio, anche solo per qualche minuto! - arrossì velatamente a dopo quella confessione, spostandosi i capelli dietro l'orecchio e guardandolo un po' imbarazzata - Pensi che sia una stupidaggine?

Dopo la risposta del Lamarck, Evan interruppe momentaneamente la loro conversazione per fare tutta una serie di domande al nuovo Vocal Coach, grazie alle quali venne fuori che egli non solo conoscesse perfettamente lo spagnolo, ma si fosse specializzato nel dialetto colombiano, una particolarità tale da spingerla a credere che forse i suoi manager avevano ragione, e che forse il ragazzone provasse davvero qualcosa per lui; per questo, di nuovo soli, la Jiménez sentì il bisogno di chiedergli sinceramente perché lo avesse fatto, e se fosse stata una decisione connessa alla sua persona.

Senti, Gérôme, io ho bisogno di sapere una cosa...
Perché hai studiato proprio il dialetto colombiano? L'hai fatto... per me?


Io... Beh... Ecco... Come dire...

Gli lasciò tutto il tempo per elaborare una risposta, sperando ovviamente che fosse sincero: da un lato comprendeva il suo sentirsi in imbarazzo ed anche un po' a disagio, ma non voleva bugie nel loro rapporto, perché lui sarebbe stato il suo Vocal Coach, la sua guida, il suo punto di riferimento, ed Ariel voleva potersi fidare di lui.
Acconsentì alla sua richiesta di lasciare quella sala per prendere un po' d'aria fuori, guidandolo fino al giardinetto pubblico di fronte alla casa discografica per sedersi su una panchina nella più completa solitudine, perché a quell'ora non c'era nessuno in giro.

Io imparai lo Spagnolo e più precisamente il Colombiano l'anno successivo al tuo trasferimento.
Quando te ne andasti, percepii molto la tua mancanza, stavo male perché non potevo più vederti, sentirti, anche se da lontano, anche se in disparte.


Oh...
Gérôme, io... non ne avevo proprio idea...


Allora... Allora pensai che se avessi studiato la tua lingua, ovvero un elemento che mi riconduceva a te, sarei stato meno triste, ti avrei sentita più vicina...
Sì, lo so, in parole povere sto ammettendo di essere stato cotto di te ai tempi della Cyprus ma tanto se avessi detto una bugia me lo avresti letto in faccia.
Sono molto poco capace a mentire... E poi credo che con persone come te mentire significhi dar loro una coltellata, non te lo meriteresti, tu meriti solo il meglio.


Sono contenta che tu mi abbia detto la verità.
Ci sono troppe cose che non ho saputo nel corso dei miei rapporti con gli altri, troppi segreti, troppe menzogne... che tu sia sincero con me, ora, è per me una cosa bellissima.


Ad ogni modo... Sapevo di non poter competere, tu avevi occhi solo per Vergil Cartwright e insomma... Non me la sono sentita proprio di mettermi in gioco... Troppa poca autostima...

Cavolo, ma perché non me l'hai detto prima che partissi?
Che ti sarei mancata, dico... pensavo che nessuno si sarebbe accorto della mia assenza, se l'avessi saputo ti avrei scritto, saremmo potuti rimanere in contatto...


Ma da una parte lo capiva benissimo: se Vergil si fosse trasferito senza che lei lo seguisse, non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedergli di sentirsi via gufo, né di ammettere che le sarebbe mancato, con tutto che lo amava pazzamente; non biasimava dunque il Lamarck per essere rimasto in silenzio, al massimo si dispiaceva di aver perso di vista una persona tanto piacevole e buona.

... Però possiamo dire che se non altro da tutta questa storia ne è emerso qualcosa di positivo.
Ora so lo Spagnolo e il Colombiano, posso aiutarti ancora di più e quando vorrai cantare brani in coppia nella tua lingua natia, saprò supportarti anche in quello!


E sarà bellissimo!
Chiederò quanto prima al Presidente di poter organizzare un concerto a Manizales, e sono sicura che lì faremo il pienone, eheheh!


Perché ci era nata, in quella città, ma non sentì il bisogno di dirlo perché - a costo di auto-darsi dell'arrogante ed egocentrica - era piuttosto sicura che egli lo sapesse perfettamente; almeno adesso, comunque, si spiegava perché Gérôme avesse imparato il dialetto colombiano, e dimostrava che Evan e Calvin si fossero sbagliati: il ragazzo non provava nulla per lei... l'aveva provato in passato, questo sì, ma mica poteva scordarsi quella lingua una volta che l'aveva appresa!

Ti sei trovata bene poi ad Hogwarts?

Moltissimo!

Hai potuto lavorare e ricevere insegnamenti da Monique Vireau.
So che è un'altra grandissima esperta nell'insegnamento musicale.


Lo è davvero!
Forse è meno tecnica di Clarissa, ma credimi, mi ha insegnato delle cose che tua zia non si sogna nemmeno... senza offesa!
- era pur sempre sua parente, insomma - Lei non punta sul cantare bene, ma sul cantare col cuore: ha sempre cercato di tirare fuori delle vere emozioni da ciascuno di noi, incoraggiandoci anche a sbagliare se questo ci permetteva di esprimere al meglio ciò che questa o quella canzone ci suscitava...
Da lei ho imparato a cercare un contatto con chi mi ascolta, a fare mio il palco e a sentirmi a casa su di esso, e a dare un tocco personale a qualsiasi canzone, anche alle cover: è stata una delle prime, ad Hogwarts, a credere in me, e per questo la ringrazierò sempre!
- gli sorrise, prendendogli poi le mani in un gesto dettato dall'istinto più puro - Sono sicura che insieme formeremo un'ottima squadra, me lo sento!
Grazie per averci provato, per aver fatto domanda per questo posto... ne sono tanto felice!


Il sorriso le si ampliò sulle labbra e gli occhi presero a brillarle intensamente, nel più puro segno di sincerità ed entusiasmo genuino: poco dopo gli propose, senza perdere quell'aria gioiosa, di rientrare e di visitare la sala dove avrebbero passato la maggior parte del tempo; in fondo, se non aveva altro da fare... potevano anche improvvisare qualcosa, no?
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Messaggioda Gérôme » 04/06/2016, 21:19

Se ti rivelo un segreto, prometti di mantenerlo e di non dirlo a nessuno?

Non sono capace né a dire bugie né ad essere pettegolo, tranquilla!
Ahahah... Dimmi pure.


A volte incido delle canzoni per i bambini babbani che vivono negli orfanotrofi, o che sono molto malati e non possono lasciare gli ospedali, cosicché possano ascoltare della musica quando si sentono soli... spedisco il cd babbano direttamente nel luogo in cui voglio che venga ricevuto, così nessuno sa che sia a mandarlo, perché in fondo non mi importa, io voglio solo che si sentano meglio, anche solo per qualche minuto!

Musicoterapia, dico bene?
Scrivi quindi dei testi che li spingano ad essere coraggiosi o a resistere alle difficoltà?
È un gesto...


Pensi che sia una stupidaggine?

No no, al contrario, come ti dicevo... È un gesto nobile, un gesto bellissimo, chi mai potrebbe reputarla una stupidaggine, scusa?
In tal caso fammi sapere chi è questo folle così vado a dargli una bella lezione!


Fece la voce grossa ma ovviamente per scherzo, non sembrava affatto il tipo da rissa o da botte facili, ma di sicuro con quella stazza era facilmente in grado di incutere timore.

... Comunque non preoccuparti, il tuo segreto da super eroina dei malati e degli orfani è al sicuro, con me.
Dovresti però pensare ad un costume, sai, altrimenti la tua doppia identità non sarebbe perfetta e completa!


Le fece un piccolo occhiolino, ammirandola ulteriormente per il buon cuore che dimostrava anche verso chi non conosceva, sempre più convinto di quanto fosse speciale.
Come si poteva non innamorarsi di una ragazza così? Il Lamarck non aveva risposta infatti la cotta se l'era presa ed anche bella grossa, quasi subito, fin da ragazzino.
Adesso la situazione non era migliorata più di tanto e pur non volendo mentirle, decise di sistemare la questione in modo che fosse detta e non detta, salvandosi al meglio delle possibilità.
Imparare la lingua spagnola ed il dialetto colombiano per lei fu un gesto che la colpì moltissimo, talmente tanto da farle brillare gli occhi, degli occhi bellissimi, meravigliosi, insuperabili.
Sulla carta erano perfetti per fare coppia, ma lui non poteva permettersi di dire una cosa del genere, assolutamente no, non ne aveva il diritto, rischiava di perderla e di perdere il lavoro.
Sarebbe stato meglio rimanere nel silenzio, cacciare dentro i propri sentimenti e amen, rinunciando a prendere il coraggio in cambio della sicurezza di non metterla a disagio.

... Però possiamo dire che se non altro da tutta questa storia ne è emerso qualcosa di positivo.
Ora so lo Spagnolo e il Colombiano, posso aiutarti ancora di più e quando vorrai cantare brani in coppia nella tua lingua natia, saprò supportarti anche in quello!


E sarà bellissimo!
Chiederò quanto prima al Presidente di poter organizzare un concerto a Manizales, e sono sicura che lì faremo il pienone, eheheh!


Ah ma tu vai sul facile facile!
Se torni a "casa" è ovvio che ti garantisci il pieno!
Perché invece non proponi un Concerto in una località più povera tipo Cartagena e con prezzo del biglietto stracciato?
Sarà un po' come fare l'eroina ma in un senso diverso, regalando emozioni senza la necessità di spendere fior fior di Galeoni!
Tanto l'importante è farsi apprezzare da sempre maggior pubblico e...


Solo in quell'istante si accorse di averla in parte contraddetta ed in parte invitata a fare altro rispetto al preventivato, come se potesse avere una qualche voce in capitolo.

... o magari no, anzi, naturalmente no.
Insomma, scusami... Mi sono lasciato trasportare...
La tua è un'idea magnifica, non devi assolutamente fraintendere...


Sbuffò, in difficoltà perché insomma, si era permesso di parlare troppo, mettendo in risalto anche il suo, di buon cuore, anche se non ai livelli della Jiménez che ormai non si batteva più.
Era ovvio che avesse parlato in buona fede, per carità, ma era anche ovvio che la STELLA era lei, lei decideva come muoversi o al massimo i suoi Manager, lui poteva solo limitarsi a eseguire.
Sarebbe stato grandioso effettuare un concerto in Colombia e Manizales sarebbe esplosa di felicità nel rivederla da quelle parti ad esibirsi.
Voleva solo sperare di essere in grado di prepararla al meglio come il suo predecessore, fornendole non solo i giusti insegnamenti ma anche l'adeguata grinta per salire sul palco.
Proveniva da un mondo diverso da quello di Robyn Laars, il Lamarck, un mondo più tecnico, preciso, possibilmente anche freddo, la fredda scuola della Walsh e le sue pratiche complesse e asettiche.
Conciliare il tutto con il cuore, l'anima e la vera Forza della Musica non sarebbe stato semplice, ma Gérôme era fiducioso che in un modo o nell'altro ce l'avrebbero fatta.

Hai potuto lavorare e ricevere insegnamenti da Monique Vireau.
So che è un'altra grandissima esperta nell'insegnamento musicale.


Lo è davvero!
Forse è meno tecnica di Clarissa, ma credimi, mi ha insegnato delle cose che tua zia non si sogna nemmeno... senza offesa!


Nessuna offesa!
Ci mancherebbe, ti credo sulla parola.
Raccontami, come gestisce lei il lavoro nel coro?
Che tipo di preparazione fornisce?


Lei non punta sul cantare bene, ma sul cantare col cuore: ha sempre cercato di tirare fuori delle vere emozioni da ciascuno di noi, incoraggiandoci anche a sbagliare se questo ci permetteva di esprimere al meglio ciò che questa o quella canzone ci suscitava...
Da lei ho imparato a cercare un contatto con chi mi ascolta, a fare mio il palco e a sentirmi a casa su di esso, e a dare un tocco personale a qualsiasi canzone, anche alle cover: è stata una delle prime, ad Hogwarts, a credere in me, e per questo la ringrazierò sempre!


Cantare col cuore... Insomma esprimere al meglio il Carisma dell'Arte in ogni sua forma, anche non completamente autentica.
D'accordo... Mi sto appuntando tutto mentalmente...


Lo stava facendo sul serio, d'altronde la memoria non gli mancava, svolgendo anche un altro lavoro nel campo scientifico dove in un certo senso la memoria era fondamentale e di base come requisito.
Erano quindi giunti al momento dei saluti, in effetti più che altro il Lamarck desiderava andarsene anche per avere un po' di tregua da quella lunga e tremenda sequela di emozioni trasmesse da Ariel.
Da quel giorno in poi avrebbe dovuto abituarsi a starle vicino e a contatto senza far caso a quelle insistenti fitte al centro del petto.
Voleva a tutti i costi cercare di non starle troppo appresso, di non guardarla con gli occhi presi e innamorati, non considerarla nella stessa maniera di tanti anni fa, ma quando poi lei gli afferrava le mani con entusiasmo, sorridendogli con quel sorriso che... che...

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Sono sicura che insieme formeremo un'ottima squadra, me lo sento!
Grazie per averci provato, per aver fatto domanda per questo posto... ne sono tanto felice!


Mai quanto il sottoscritto, credimi...

Mi ringrazierai solo quando un po' della tua fama di celebre cantante internazionale sarà anche un po' per merito mio!

Magnetismo violento e malvagio, maledetto magnetismo.
Lei lo toccava e provava sempre le stesse sensazioni, ma per lui era ben diverso e se a tutto ciò si andava aggiungendo anche il sentimento, il MagiBiologo stava cuocendo a fuoco lento e inesorabile.
Per quello, pur non essendo esattamente un atteggiamento amichevole da colleghi, Gérôme le strinse di più le mani, facendo loro una lieve carezza, per poi lasciarle, tramutandolo in un gesto spontaneo ma non invasivo, non eccessivamente, almeno. Si alzò in piedi, sospirando e guardando l'orologio. Mancava ancora qualche ora prima che fosse costretto a tornare a Cipro ma era anche consapevole che restare lì ulteriormente avrebbe significato mettere a durissima prova la sua resistenza emotiva ed il suo autocontrollo fisico. Quindi accettò di buon grado di entrare in sala, fare un giro e stare ancora un bel po' in compagnia, ma trascorsi circa cinquanta minuti comprese che fosse meglio darsi una mossa.

Wow, si è fatto tardi per me, devo proprio scappare...
Allora direi che ci vediamo dopodomani pomeriggio, Ariel...
Faremo una bella chiacchierata sul da farsi ed organizzeremo il lavoro.
Se poi c'è qualcosa in particolare dalla quale vuoi partire, basta dirlo!
Io intanto appronterò un piccolo programma ipotetico, così potrai darci un'occhiata e dirmi cosa ne pensi.
Non vedo l'ora di iniziare, dico sul serio...


Non riuscì proprio a non sorriderle e guardarla con aria leggermente malinconica, era proprio così assurdo che già gli mancasse?
Le diede i due classici baci sulle guance, dopo di che semplicemente prendendo il suo zaino monospalla si avviò in direzione dell'uscita della Casa Discografica, affacciandosi all'esterno.
Il Sole era ancora alto nel cielo e il pomeriggio lungo, con diverse cose da fare e impegni da portare a termine, ma lui aveva solo una gran voglia di rientrare lì dentro, andare dalla colombiana, prenderle il viso tra le mani e baciarla, baciarla ancora e ancora e ancora. Fece un lunghissimo respiro, passandosi una mano tra i capelli e socchiudendo gli occhi, rendendosi conto che così non andava per niente bene.
Se da quel momento in poi ogni giorno di prove fosse stato così, che fine avrebbe fatto? Sarebbe riuscito a resistere? Sarebbe riuscito a non farsi scoprire?
Doveva farcela, doveva continuare, voleva renderla felice senza necessariamente doverlo fare come possibile ragazzo, perché lei di questo aveva bisogno, già, tanti bei propositi ma...

... perché più cerco di non amarti... e più mi innamoro di te?
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Messaggioda Ariel » 05/06/2016, 15:15

Se ti rivelo un segreto, prometti di mantenerlo e di non dirlo a nessuno?

Non sono capace né a dire bugie né ad essere pettegolo, tranquilla!
Ahahah... Dimmi pure.


A volte incido delle canzoni per i bambini babbani che vivono negli orfanotrofi, o che sono molto malati e non possono lasciare gli ospedali, cosicché possano ascoltare della musica quando si sentono soli... spedisco il cd babbano direttamente nel luogo in cui voglio che venga ricevuto, così nessuno sa che sia a mandarlo, perché in fondo non mi importa, io voglio solo che si sentano meglio, anche solo per qualche minuto!

Musicoterapia, dico bene?

Ah, la conosci!

Scrivi quindi dei testi che li spingano ad essere coraggiosi o a resistere alle difficoltà?

In realtà non esattamente... - si grattò il naso, un po' in imbarazzo - Conosci i film d'animazione babbani? - essendo Mezzosangue, lo ipotizzava - Ecco, diciamo che io faccio delle cover delle loro colonne sonore, così i bambini possono cantarle insieme a me quando mi ascoltano!

È un gesto...

Pensi che sia una stupidaggine?

No no, al contrario, come ti dicevo... È un gesto nobile, un gesto bellissimo, chi mai potrebbe reputarla una stupidaggine, scusa?
In tal caso fammi sapere chi è questo folle così vado a dargli una bella lezione!


Ahahahahah!
Magari una volta potresti incidere qualche brano insieme a me, sono sicura che ne sarebbero molto contenti!
- gli propose entusiasta, riflettendo tra sé che a Robyn, quel segreto, non l'aveva mai rivelato.

... Comunque non preoccuparti, il tuo segreto da super eroina dei malati e degli orfani è al sicuro, con me.
Dovresti però pensare ad un costume, sai, altrimenti la tua doppia identità non sarebbe perfetta e completa!


Rise ancora, con le guance rosse e gli occhi luminosi, prima di passare ad altro e scoprire che Gérôme aveva imparato il dialetto colombiano per sentirla più vicina dopo la sua partenza: al di là del gesto molto dolce, sicuramente così avrebbe potuto fornirle un valido supporto per le canzoni cantate nella sua lingua madre, al punto da ipotizzare subito un concerto nella sua città natia.

... Però possiamo dire che se non altro da tutta questa storia ne è emerso qualcosa di positivo.
Ora so lo Spagnolo e il Colombiano, posso aiutarti ancora di più e quando vorrai cantare brani in coppia nella tua lingua natia, saprò supportarti anche in quello!


E sarà bellissimo!
Chiederò quanto prima al Presidente di poter organizzare un concerto a Manizales, e sono sicura che lì faremo il pienone, eheheh!


Ah ma tu vai sul facile facile!
Se torni a "casa" è ovvio che ti garantisci il pieno!
Perché invece non proponi un Concerto in una località più povera tipo Cartagena e con prezzo del biglietto stracciato?


Oh, beh...

Sarà un po' come fare l'eroina ma in un senso diverso, regalando emozioni senza la necessità di spendere fior fior di Galeoni!
Tanto l'importante è farsi apprezzare da sempre maggior pubblico e...


Cosa?
Che c'è?


... o magari no, anzi, naturalmente no.
Insomma, scusami... Mi sono lasciato trasportare...
La tua è un'idea magnifica, non devi assolutamente fraintendere...


Ma no Gérôme, non ti devi scusare!
La tua è un'idea anche migliore della mia, però non posso deciderlo io... cioè, si tratterebbe comunque di un evento più benefico che promozionale, quindi dovrei aspettare l'okay del Presidente, ma gliela proporrò quanto prima!


Non c'era motivo di farlo sentire a disagio o di farlo entrare nell'ottica di non poter dire/suggerire nulla, perché non voleva quel tipo di rapporto con il Lamarck: era il suo Vocal Coach, quindi si fidava di lui ed era ben disposta ad ascoltare tutte le proposte che egli si sarebbe sentito propenso a farle, da quel momento in poi.

Hai potuto lavorare e ricevere insegnamenti da Monique Vireau.
So che è un'altra grandissima esperta nell'insegnamento musicale.


Lo è davvero!
Forse è meno tecnica di Clarissa, ma credimi, mi ha insegnato delle cose che tua zia non si sogna nemmeno... senza offesa!


Nessuna offesa!
Ci mancherebbe, ti credo sulla parola.
Raccontami, come gestisce lei il lavoro nel coro?
Che tipo di preparazione fornisce?


Lei non punta sul cantare bene, ma sul cantare col cuore: ha sempre cercato di tirare fuori delle vere emozioni da ciascuno di noi, incoraggiandoci anche a sbagliare se questo ci permetteva di esprimere al meglio ciò che questa o quella canzone ci suscitava...
Da lei ho imparato a cercare un contatto con chi mi ascolta, a fare mio il palco e a sentirmi a casa su di esso, e a dare un tocco personale a qualsiasi canzone, anche alle cover: è stata una delle prime, ad Hogwarts, a credere in me, e per questo la ringrazierò sempre!


Cantare col cuore... Insomma esprimere al meglio il Carisma dell'Arte in ogni sua forma, anche non completamente autentica.
D'accordo... Mi sto appuntando tutto mentalmente...


Ti piacerebbe, ne sono sicura.
E poi ha una voce...


Si notava proprio che Ariel ammirasse la francese, e come poteva essere altrimenti? Voleva sfondare nel mondo della musica anche per lei, per dimostrarle che aveva fatto bene a darle tanto credito in passato e a puntare tanto su di lei, sulle sue potenzialità: sarebbe stato bellissimo tornare a farle visita, ad Hogwarts, come una cantante professionista, per renderla orgogliosa di sé.

Sono sicura che insieme formeremo un'ottima squadra, me lo sento!
Grazie per averci provato, per aver fatto domanda per questo posto... ne sono tanto felice!


Mi ringrazierai solo quando un po' della tua fama di celebre cantante internazionale sarà anche un po' per merito mio!

E la Jiménez era sicura che sarebbe accaduto; dopo quella chiacchierata breve, i due rientrarono nell'edificio e la colombiana fece fare all'altro il giro turistico di rito, compresa ovviamente la conoscenza di tutti coloro che lavoravano all'interno della casa discografica; il tempo, però, era passato inesorabile, e venne il momento dei saluti, anche se entrambi sapevano che si sarebbero rivisti in breve.

Wow, si è fatto tardi per me, devo proprio scappare...

Oh sì, anzi, scusami per averti trattenuto così a lungo!

Allora direi che ci vediamo dopodomani pomeriggio, Ariel...
Faremo una bella chiacchierata sul da farsi ed organizzeremo il lavoro.


Mi sembra un'ottima idea!

Se poi c'è qualcosa in particolare dalla quale vuoi partire, basta dirlo!
Io intanto appronterò un piccolo programma ipotetico, così potrai darci un'occhiata e dirmi cosa ne pensi.
Non vedo l'ora di iniziare, dico sul serio...


Anche io!
A dopodomani allora!


Lo abbracciò di slancio e ricambiò i suoi baci amichevoli ma abbastanza formali, salutandolo poi con la mano mentre lo osservava uscire dall'edificio e voltare l'angolo: si sentiva molto fiduciosa riguardo quella collaborazione, era certa che sarebbe andato tutto bene, lo percepiva quasi a pelle; Gérôme sarebbe stato il Vocal Coach perfetto, ed insieme avrebbero svolto un lavoro eccellente.
Sì, ora si sentiva molto più positiva, ed era la prima volta da quando il Laars se n'era andato... tutto merito del Lamarck?

... probabilmente sì.

FINE
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Messaggioda Caroline Priscilla » 11/07/2016, 14:40

[10 Luglio 2112 - Casa Discografica "Cat & Fox" (Succursale della "Kusanagi Records"), Londra - Ore 17:30]


Non era riuscita a liberarsi prima, ma era quasi sicura al cento per cento che Ariel e compagnia si trovassero ancora all'interno della Casa Discografica. Dopo aver accettato di aiutare Gérôme a capire che cosa si celasse nel cuore della bella colombiana, Cappie aveva aspettato la fine della sfida per mantenere la parola data, per non rischiare di dare un dispiacere al Lamarck in caso di cattive notizie.
Il fatto di aver accettato di indagare per lui era solo un modo, per la O'Neill, di prendere due piccioni con una fava: era da tempo che non vedeva la Jiménez nè aveva sue notizie sul fronte sentimentale e questo significava per lei solo una cosa: doveva impicciarsi a tutti i costi degli affari dell'amica. Se poi, nel fare questo, faceva anche un favore ad un'altra persona che aveva già dimostrato ampiamente di tenere tantissimo ad Ariel, allora i giochi erano fatti e Cappie si sentiva il cuore più leggero nonostante la piccola bugia che avrebbe dovuto montare su per non far sospettare nulla all'aspirante solista.

Buonasera Bernarnd!
Come va la schiena? Ti sei ripreso?


Ampiamente, ti ringrazio.
Sei venuta a trovare Evan o Ariel?


Entrambi a dirla tutta. Mi lasci passare?
Giuro che questi cioccolatini te li ho portati per puro piacere e non per corromperti...


Farò finta che sia così, ahahahah!
Passa pure, tanto a quest'ora dovrebbero aver quasi finito.


Con un sorriso solare, l'irlandese superò quindi il primo ostacolo, dirigendosi verso lo studio di registrazione/sala musica nella quale, era certa, avrebbe trovato non soltanto Ariel e Gérôme, ma anche Evan e Calvin. Tuttavia, non volendo interrompere le prove in corso, Cappie decise di aspettarli nella saletta relax, sapendo perfettamente che i quattro si sarebbero riuniti lì per un'ultima pausa caffè o per mangiucchiare qualche snack preso alla magimacchinetta da ufficio prima di tornarsene beatamente a casa. Il sole era ancora bello alto in cielo, ma era anche giusto così, dato che d'estate le giornate si allungavano e diventavano, solitamente, più soleggiate. A dire il vero trascorsero altri 30 minuti, nei quali fu Cappie ad usufruire delle macchinette, concendendosi un sorso di Cola freschissima, rimettendo poi tutto quanto in borsa e dando la schiena al panorama dietro di lei, quando sentì la porta aprirsi e i quattro fare il loro ingresso, finalmente, nella sala.

Ma te guarda che cosa deve fare una ragazza per incontrare la sua migliore amica.
Quando vi deciderete a darmi un lasciapassare serio?


Immagine


Disse, incrociando persino le braccia al petto e facendo finta di mettere su il broncio, ma solo per pochi istanti, sciogliendosi in un sorriso pieno e avvicinandosi di volata alla colombiana e al resto del gruppo, abbracciandoli con forza.

Quanto mi siete mancati tutti quanti!
Calvin, ti vedo in forma! Hai fatto palestra per caso?


Magari... Il Sabato pomeriggio aiuto mio nonno nella sua fabbrichetta di abbigliamenti magici!
Mai visto tanto grasso in vita mia... E mi sono anche rotto un paio di unghie!


Usa lo smalto rinforzante, no?
E limale spesso, vedrai che risultati!


Rise, avvicinandosi poi ad Evan e dandogli un bacio sulla guancia, preferendo lasciare volutamente il Lamarck per ultimo, dandogli così modo di abituarsi alla sua presenza lì. Non gli aveva detto nulla delle sue altre due versioni di sè stessa, proprio per far sì che la bugia che avrebbe dovuto dire ad Ariel fosse quanto più credibile e quanto più vicina alla verità possibile. A giudicare dalla sua espressione un po' smarrita, di certo stava funzionando alla grande!

Tu sei Gérôme, vero?
Io sono Caroline Priscilla O'Neill, molto piacere!


Gli porse anche la mano, tranquillamente, sorridendogli sbarazzina e facendo scorrere senza problemi lo sguardo su tutto il corpo del Lamarck. Il motivo? In primis perchè lo trovava davvero molto appetibile, e in secundis perchè in questo modo sarebbe stata molto più giustificata nell'introdurre il discorso con la Jiménez se lo avesse trovato un bel ragazzo.

Co-come?
Tu saresti... Caroline... Priscilla?


Certo!
Lo hai pronunciato bene, ma chiamami Cappie, lo preferisco!


... Oh, molto piacere! Piacere mio! Gérôme Philip Lamarck.
Sei un'amica di Ariel? Canti anche tu?


Solo per diletto. E sì, sono anche un'amica di Ariel! -Perchè lì dentro praticamente tutti erano amici con tutti.

Ah benissimo!
Una più bella dell'altra, vi siete proprio scelte bene!
Questa Estate farete faville in spiaggia!


Eheheh, ti ringrazio, sei molto gentile!

Sorrise di nuovo al Lamarck -la sua vanità era stata decisamente stuzzicata- voltandosi poi verso Evan che aveva chiesto il motivo della sua presenza lì.

Intanto sono venuta a dirti...- riferita al Chambers-... che mia madre ha organizzato una cena di famiglia domani sera, quindi mi ha chiesto di avvisarti per tempo visto che non abiti più con tuo padre.
E ovviamente è invitata anche Kelly!
-lo informò con tono tranquillo e sereno, ormai aveva accettato la questione senza problemi.

Domani sera?!
Porca miseria... Sarebbe meglio avere un po' più di anticipo la prossima volta.
Io e Kelly dovevamo accompagnare Calvin al Gay Bar di Newcastle.
Un pranzo non si potrebbe, vero?


Temo di no... Aspetta, Calvin perché non ti aggiungi anche tu?
Ci saremo tutti quanti e ci sarà anche Axell, nel caso dopo cena possiamo andare tutti insieme a quel Gay Bar, che ne pensi?


Se riesci a convincere Axell a venire al Gay Bar hai la mia stima!
Comunque sì, perché no?!
Adoro la cucina di tua madre, ma dille che la torta la porto io!


Va bene!
Tu lascia fare a me, quando voglio so essere molto convincente...
-disse con tono volutamente malizioso e se gli altri l'avessero guardata un po' imbarazzati...- Ma che cosa avete capito? Insisterò talmente tanto che lui alla fine sarà costretto a cedere per non sentirmi più parlare!

Sì sì... Facciamo che è così!

È la pura verità!
Tsk... pervertiti...


Fece anche una bella linguaccia in direzione di Evan, prima di rimettersi a ridere allegra, avvicinandosi alla colombiana e prendendola sotto braccio.

In secondo luogo sono venuta a rapire Ariel!- disse, fissandola ghignante e facendo una finta espressione poco raccomandabile -Spero che abbiate finito di sfruttarla, perchè ho tutta l'intenzione di portarla nella caffetteria qua di fronte e fare di lei ciò che voglio...

Ancora una volta era palese che stesse scherzando, ma attese che il resto del gruppo le diede conferma di aver terminato il loro lavoro, prima di prendere la borsa -con dentro bacchetta, Ermes, la bottiglietta di Cola quasi vuota, portafoglio, chiavi e vari altri oggetti- e aspettare che anche la colombiana fosse pronta per dirigersi verso la caffetteria situata di fronte allo studio di registrazione. Nell'andare via, salutò anche il vigilante Bernard, facendogli cenno con la mano, per poi prendere posto nel locale e lì sedersi comodamente in un angolino nascosto, aspettando i menù prima di ordinare.

Passa sempre troppo tempo fra una visita e un'altra!
Però vedo che stai bene, anche tu dai una mano nella fabbrica del nonno di Calvin?
- la prese un po' in giro bonariamente, facendole anche una linguaccia e fissando con interesse il bracciale color rosso Fuoco presente sul suo polso -Carino quel bracciale! Carina anche la scelta del colore: il Rosso ti dona molto, lo sai?

Spoiler:
Dialoghi accordati con il player di Vergil
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Messaggioda Ariel » 11/07/2016, 17:26

[Casa Discografica "Cat & Fox" (Succursale della Kusanagi Records) - 10.07.12 - ore 17.35]


...
Bene, se non c'è altro allora direi che possiamo finirla qui per oggi!


E lo sperava, perché le stava scoppiando la testa: era giusto effettuare dei briefing di tanto in tanto, ma la Jiménez finiva sempre col vagare con la mente altrove, facendo poi il doppio della fatica per tornare ad ascoltare con attenzione ciò che veniva detto; preferiva decisamente cantare, mettersi le cuffie sulle orecchie e perdersi nel proprio mondo, ma essere una cantante implicava anche quello, ed Ariel sapeva bene che sarebbe stato fastidioso e da ingrati mettersi a fare i capricci.
Si alzarono tutti in piedi - lei, Gérôme, Evan e Calvin - ed uscirono ad uno ad uno dalla sala riunioni, ciascuno coi propri pensieri: e la colombiana, da una settimana a quella parte, di pensieri ne aveva parecchi; non solo l'assurdo sogno, che poi si era rivelato realtà, nel quale scopriva l'esistenza delle Gilde, dei Druidi e di tutta la compagnia, ma anche il profondo cambiamento avvenuto nel suo animo. Non sentiva più alcun sentimento negativo nel ripensare alle sue fallimentari relazioni passate, era come aver raggiunto un improvviso ed inaspettato stato di neutralità verso ciò che, fino a poco tempo prima, la faceva ancora soffrire: le ferita non erano scomparse ovviamente, erano ancora tutte lì, incise sul suo cuore... ma era come se si fossero cicatrizzate, come se passandoci sopra un dito, ora, non sentisse alcun fastidio, al massimo solo la sensazione della pelle leggermente rialzata.
E, al tempo stesso, nonostante si sentisse indubbiamente più leggera, non riusciva a tornare serena come un tempo: quand'era da sola, o quando nessuno la vedeva, il sorriso sfuggiva dalle sue labbra con una facilità disarmante, senza contare la totale assenza di una mancanza affettiva; lei, che era sempre stata considerata da tutti romantica fino al midollo, che aveva sempre cercato l'amore in tutto ciò che la circondava... ora dell'amore non voleva saperne nulla. Aveva ottimi amici su cui contare, e tanto le bastava: non le dava fastidio addormentarsi da sola la sera e svegliarsi altrettanto in solitaria la mattina... ora che non soffriva più, poi, le veniva ancora più semplice rimanere in compagnia di se stessa, ma non era sicura che fossero tutti eventi e sensazioni positive.

Ma te guarda che cosa deve fare una ragazza per incontrare la sua migliore amica.
Quando vi deciderete a darmi un lasciapassare serio?


Borsa ed occhiali da Sole alla mano, Ariel si accorse della presenza di Caroline Priscilla solo quando quest'ultima richiamò l'attenzione generale con la sua voce, osservando quanto la ragazza si stesse facendo sempre più bella: era piena di energia, solare, allegra, un uragano di energia positiva che le fece nascere un sorriso leggero e spontaneo sulle labbra.

Quanto mi siete mancati tutti quanti!
Calvin, ti vedo in forma! Hai fatto palestra per caso?


Magari... Il Sabato pomeriggio aiuto mio nonno nella sua fabbrichetta di abbigliamenti magici!
Mai visto tanto grasso in vita mia... E mi sono anche rotto un paio di unghie!


Usa lo smalto rinforzante, no?
E limale spesso, vedrai che risultati!


Meglio non dare a Calvin certe idee... o prima o poi avrebbe costretto la Jiménez ad accompagnarlo a fare una manicure, c'era da scommetterci!

Tu sei Gérôme, vero?
Io sono Caroline Priscilla O'Neill, molto piacere!


Co-come?
Tu saresti... Caroline... Priscilla?


Certo!
Lo hai pronunciato bene, ma chiamami Cappie, lo preferisco!


... Oh, molto piacere! Piacere mio! Gérôme Philip Lamarck.
Sei un'amica di Ariel? Canti anche tu?


Solo per diletto. E sì, sono anche un'amica di Ariel!

Ah benissimo!
Una più bella dell'altra, vi siete proprio scelte bene!
Questa Estate farete faville in spiaggia!


Eheheh, ti ringrazio, sei molto gentile!

Sorrise anche la cantante, che a dire il vero non aveva minimamente pensato all'estate, alle vacanze e a cosa fare: probabilmente sarebbe stata dai parenti colombiani per un po', appena avesse avuto qualche giorno libero; cambiare aria le avrebbe fatto bene, e poi si trattava di membri della famiglia che non vedeva da tempo, e con cui avrebbe volentieri passato del tempo insieme.
Mentre Cappie ed Evan chiacchieravano, Ariel rifletté un attimo sull'occhiata attenta che la O'Neill aveva rivolto al Lamarck: non la biasimava, perché di Gérôme si doveva per forza dire che fosse bellissimo, era inevitabile... solo che non immaginava che l'occhiata dell'amica fosse tanto palese, tanto evidente. Eppure con Axell andava tutto bene, giusto?

In secondo luogo sono venuta a rapire Ariel!
Spero che abbiate finito di sfruttarla, perchè ho tutta l'intenzione di portarla nella caffetteria qua di fronte e fare di lei ciò che voglio...


In effetti ho tanta di quella fame che potrei mangiarmi anche il tavolo...
Ci vediamo domani, d'accordo?


Abbracciò tutti quanti, posando un bacio sulla guancia di ciascuno dei tre, per poi farsi trascinare fuori dall'edificio dalla sua migliore amica, felice alla fine di farsi un po' di sana chiacchierata insieme a lei: indossò gli occhiali da Sole e si sistemò la borsa a tracolla, bianca come il resto del vestiario su cui spiccava il bracciale rosso; rosso per lei, certo, ma non per chi lo osservava... teoricamente.
La loro meta era praticamente di fronte al suo posto di lavoro, una vera manna dal cielo quando non si ragionava più per la fame, e fu con lo stomaco gorgogliante, infatti, che Ariel ne varcò la soglia, un passo dietro a Cappie e l'espressione decisamente troppo, troppo seria.

Immagine


Eppure non appena le due si furono sedute al tavolo, il sorriso comparve di nuovo sulle labbra della Jiménez, che si tolse gli occhiali, si spostò i capelli dietro le orecchie ed appoggiò la borsa accanto a sé, guardandosi intorno per richiamare l'attenzione di un cameriere che portasse loro i menu.

Passa sempre troppo tempo fra una visita e un'altra!

Sono d'accordo, ogni volta ci promettiamo di vederci più spesso...
Ed ogni volta ci finisce sempre così!


Però vedo che stai bene, anche tu dai una mano nella fabbrica del nonno di Calvin?

Macché, il mio è tutto stress!
Tu, invece? Axell ti tiene in forma o mi sbaglio?
- domandò velatamente maliziosa, cercando però di risultare invadente.

Carino quel bracciale!

Ah, grazie!

Carina anche la scelta del colore: il Rosso ti dona molto, lo sai?

... rosso? - fissò per un lungo istante Cappie, passando gli occhi da lei al bracciale che adornava il suo polso sinistro mentre la consapevolezza si faceva strada dentro di lei - Quindi tu sei... - non terminò la frase, annuendo lentamente prima di sorriderle con maggiore convinzione - Sai che sei la prima che conosco? - la prima Ignis, la prima Gildata, la prima tutto in pratica - Oh Cappie, sono felice che tra noi non debba esserci un segreto di tale portata, è fantastico!
Ma dimmi, anche Axell è... ?


Nel frattempo, un cameriere si avvicinò alle due, salutandole cortesemente e porgendo loro i menu, in modo da lasciare alle ragazze tutto il tempo per scegliere cosa mangiare ed ordinarlo in tutta tranquillità.
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Ariel
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Messaggioda Caroline Priscilla » 11/07/2016, 23:20

Una volta varcata la soglia della caffetteria, Cappie volse lo sguardo per qualche istante a fissare il volto della migliore amica, notando un'espressione molto seria che poco si addiceva all'Ariel da lei conosciuta in passato. Non che la colombiana fosse mai stata una ragazza scapestrata e casinista, ma la maturità che aveva colto nell'espressione del suo viso le faceva intendere che qualcosa in lei era cambiato, attraversando l'esperienza peggiore di tutte: quella della delusione d'amore.
Anche se per tutti non era così -esclusa Victoria- la O'Neill sapeva bene che tipo di dolore avesse passato il cuore della Jiménez, un dolore che lei non aveva dimenticato ed era ancora lì, sottoforma di cicatrice proprio come cicatrici erano ormai le ferite dell'aspirante cantante. Entrambe avevano raggiunto una sereneità spirituale, ma in modo diverso e ciò era evidente e palese: Cappie l'aveva superata da sola, affrontando un'avventura al limite del possibile e alla fine scegliendo la strada del perdono, che l'aveva condotta a rimanere più viva, solare e allegra che mai; Ariel invece si era risvegliata una mattina con le proprie ferite finalmente guarite, senza però aver attraversato alcun percorso per arrivarci, tutto per merito del desiderio espresso da Gérôme.
Era ancora troppo presti per decidere se tale desiderio era stato un male o un bene per la colombiana, ma in fondo quella chiacchierata serviva anche a quello, a saperne un po' di più della sua nuova vita.

Passa sempre troppo tempo fra una visita e un'altra!

Sono d'accordo, ogni volta ci promettiamo di vederci più spesso...
Ed ogni volta ci finisce sempre così!


Però vedo che stai bene, anche tu dai una mano nella fabbrica del nonno di Calvin?

Macché, il mio è tutto stress!

Ero convinta che lo stress ti rendesse pallida ed emaciata, non gnocca e sempre più gnocca!

Tu, invece? Axell ti tiene in forma o mi sbaglio?

Molto in forma, praticamente posso mangiare tutti i dolci che voglio senza avere paura di ingrassare...

Colse con una risata la frecciatina maliziosa dell'amica, ridendoci su perchè all'effettiva era vero che lei e il Cartwright ci davano dentro, in tutti i modi possibili. Quindi perchè doversene vergognare, soprattutto con Ariel con cui aveva moltissima confidenza? E poi, a differenza dell'altra sua amica -Kelly- la Jiménez difficilmente diventava impicciona e invadente, dunque si sentiva molto più tranquilla a fare certe battute in sua presenza.

Carino quel bracciale!

Ah, grazie!

Carina anche la scelta del colore: il Rosso ti dona molto, lo sai?

Avevano fatto in fretta a semi-gildarla, ma Cappie non aveva la minima idea di come Ariel avesse ricevuto la scintilla. La consapevolezza che lesse nei suoi occhi la fece sorridere ancora di più, mentre la ragazza esprimeva tutta la sua gioia di poter condividere quel segreto con l'amica del cuore.

... rosso?

Sì, ho detto proprio rosso!

Quindi tu sei...

Annuì con la testa, il sorriso che se possibile si faceva ancora più grande.

Sai che sei la prima che conosco?

E io sono felice che tu lo sia diventata!
E anche della mia stessa Gilda per giunta!
- disse con entusiasmo, lasciandosi andare finalmente alla felicità di poter condividere con Ariel una parte importante della sua vita.

Oh Cappie, sono felice che tra noi non debba esserci un segreto di tale portata, è fantastico!

Io sono più felice di te!
Non sai da quanto sono costretta a portarmi dentro questo segreto, ma adesso che anche tu sei entrata a far parte della... famiglia...
-chiamiamola così, per modo di dire-... Possiamo dirci tutto ciò che vogliamo!

Ma dimmi, anche Axell è... ?

Annuì, mentre nel frattempo il cameriere portò loro i menù, lasciandole di nuovo sole e libere di decidere. Cappie avrebbe optato per una bella birra gelata accompagnata da stuzzichini vari, probabilmente, così da non rovinarsi l'appetito per la cena insieme al fidanzato.

Sì, ma lui è un Vento, mentre io sono un Fulmine.
Anche Vergil lo è, proprio come te ma della Terra.
E fammi pensare... Chi altro...
- iniziò a pensarci su, evitando di pronunciare il nome di Gérôme al momento perchè non sapeva se e quando il ragazzo avrebbe voluto farglielo sapere, dunque preferiva lasciargli la sua privacy.-Alexis e suo marito... Typhon... oh e anche Zephyr!

Si bloccò in quell'istante, rendendosi conto di aver detto una parola di troppo. Aveva pronunciato i nomi degli altri perchè sapeva che erano amici di Ariel e dunque avrebbe fatto loro solo che piacere sapere che adesso anche lei era una semigildata - anche se in realtà tutti lo sapevano già- ma Zephyr era un altro discorso, era un nome che non andava pronunciato in presenza della Jiménez, per non farla soffrire.
Lo aveva fatto apposta? Un po' sì, a dire il vero, spinta forse dal desiderio di vedere se veramente la richiesta del Lamarck aveva avuto effetto sulla colombiana, guarendo in parte le sue ferite. Questo però non la giustificò abbastanza dal non sentirsi in colpa e dal correre subito ai ripari.

Scusami Ariel, mi è proprio scappato...
Stai bene?


Le chiese, premurosa e sincera questa volta, interrompendo il discorso giusto per ordinare e così riprendere in tutta tranquillità.

Cambiamo discorso, è meglio...
Come hai fatto a diventare una...?
- non concluse la frase, ascoltando la risposta della ragazza perchè era giusto che si informasse, sarebbe risultato troppo strano altrimenti! E poi, ad ogni modo, era semrpe giusto che fosse Gérôme a decidere quando dirglielo, non lei -E poi... Vogliamo parlare del tuo nuovo Vocal Coach che è un figo da paura?!
Ma come fai a lavorarci insieme senza sbavare? Con tutto che amo Axell alla follia, io non riuscirei a non sentirmi attratta da lui!


Era sincera, ma questo perchè lei a differenza della Jiménez subiva in pieno i poteri che il Lamarck sprigionava ogni volta che parlava.

Come ti stai trovando con lui?
Professionalmente e anche come ragazzo.
Non ci credo che non hai fatto nemmeno un pensierino su tutto quel ben della Trama...
E non mi sto riferendo certo solo al fisico!


Già, perchè lei il pacco aveva avuto modo di osservarglielo per bene e non solo in quella occasione, ma forse Ariel era stata più rispettosa e aveva preferito non azzardarsi a fare una cosa simile.
L'indagine era ufficialmente iniziata.
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