|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Alexis » 17/01/2015, 18:49
L'estetica di questa dimensione dipende molto dalle tue emozioni personali. Il luogo rispecchia lo stato d'animo che avevi dentro di te al momento del ricordo che stai per rivivere. Tutto comunque ti sarà più chiaro a breve... le senti le voci in lontananza?
Certo che le sentiva, e considerando che sapeva a chi appartenessero, ora comprendeva anche il perché di quell'ambiente tanto cupo ed inquietante: quasi correndo, la Ricercatrice entrò nella chiesa ed osservò i suoi genitori litigare aspramente, guardandosi con rancore e dicendo cattiverie che una bambina non vorrebbe mai sentir pronunciare dalla madre e dal padre; ricordava bene cosa fosse accaduto in passato, come fosse intervenuta per farli smettere di litigare... ma a posteriori, come si sarebbe comportata? Una scelta più difficile della precedente, e a differenza di essa, questa volta la Parker era convinta di aver agito, in passato, nel modo migliore: perciò, anche potendo cambiare il corso delle cose, non l'avrebbe fatto, intervenendo nuovamente per far calmare i genitori e spingerli a guardarsi di nuovo con l'amore che li aveva uniti per la vita.
Allora la tua decisione venne dettata dalla paura. Oggi, pur essendo la stessa, è dettata dalla ragione, dall'esperienza. D'accordo, stiamo a vedere che cosa succede.
Con una punta d'apprensione, Alexis inchiodò lo sguardo sulle figure dei genitori, anche se subito dopo la sua attenzione venne attirata da ciò che le era comparsa in mano... una bacchetta. Che ci doveva fare, in quel luogo, con un catalizzatore? Si poté auto-rispondere da sola quando una trave, dal tetto della chiesa, si staccò e precipitò fragorosamente verso la madre ed il padre dell'Acuan, che istintivamente cercò di proteggerli facendo loro scudo con un incanto di protezione appartenente proprio alla sua Gilda.
Lapislazzuli Scutum!
Nonostante il tumulto che aveva nel cuore, quelle due parole vennero pronunciate in modo chiaro e con decisione: e quale sollievo provò la Parker, quando la trave s'infranse contro la barriera lasciando indenni i genitori! Con un sospiro, la ragazza abbassò la bacchetta lentamente, mentre un piccolo sorriso emozionato le si palesava sulle labbra nel notare gli sguardi dei genitori nuovamente innamorati, sereni, e felici: stavano bene.
Ci vediamo presto... - sussurrò loro, guardandoli scomparire, mentre le porte sul fondo della chiesa si aprivano - Ora possiamo proseguire, giusto?
Non ti stai forse dimenticando qualcosa? Guarda cosa c'è in mezzo ai frammenti dell'oggetto che hai distrutto...
Oh, è vero!
Esclamò Alexis, arrossendo appena per l'imbarazzo della svista mentre si abbassava e prendeva delicatamente in mano un frammento di specchio, che ripose nel sacchetto donatole dalla se stessa più piccola; una volta fatto ciò, e mentre la bacchetta le scompariva di mano, lei e Trysha poterono proseguire nel cammino, varcando le porte della chiesa per ritrovarsi...
... ma questa è Hogwarts!
E come non riconoscere il luogo dove aveva studiato per sette lunghi anni?
C'è un gran silenzio, non trovi?
In effetti è vero, di solito invece c'è sempre tanto rumore...
Credo proprio che il motivo ci sarà presto rivelato. Oggi è un giorno importantissimo...
Avanzò con l'altra, e le bastò poco per capire dove fossero tutti: la Sala Grande era infatti il luogo dove l'intera scolaresca, professori compresi, si riuniva per mangiare insieme e per assistere alla Cerimonia dello Smistamento... celebrazione che Alexis poté osservare anche con le porte della Sala Grande chiuse, poiché a Trysha bastò far apparire un portale d'acqua da attraversare per ritrovarsi all'interno dell'enorme stanza del Castello.
Decisamente meglio di un "Alohomora" ...
Mormorò la Parker con un sorriso lieve ma ammirato, che si ampliò quando vide la se stessa undicenne sedersi sullo sgabello dove, subito dopo, il Cappello Parlante cominciò a scrutarle nella mente per capire quale fosse la Casata più adatta a lei.Uhm... Uhm... Per la miseria, questo qui è proprio un bel dilemma! Arte e sensibilità da una parte... Mente eccelsa e ingegno dall'altra... Sei una bambina molto particolare e sono in serissima difficoltà, già già già... Mh... Mh... Delfinazzurro o Corvonero... Corvonero o Delfinazzurro... ... Va bene, ho deciso...
Aveva come la sensazione di aver intuito, l'ex Delfinazzurro, quale fosse la prova a cui quel viaggio l'avrebbe sottoposta, e le successive parole di Trysha - oltre al vedere l'intero ricordo congelarsi nel tempo - non poterono che darle ragione.
La tua Casata ti ha conferito moltissime soddisfazioni. Vero è però, che se fossi finita tra i Corvonero la tua mente ne avrebbe giovato. Luogo per studiosi ed eterni attenti alla cultura, la Sala Comune dei Corvi. Delfinazzurro il ritrovo dell'arte e del sentimento.
Sì, era stato molto indeciso allora, il Cappello Parlante, su dove collocarla, ma Alexis non si era mai posta il problema di quanto quella scelta fosse stata giusta o meno: d'altronde era fatto apposta per prendere decisioni di quel tipo, quindi perché sindacare sulle sue risposte? Già, peccato che stavolta sarebbe stata costretta a farlo.
... Se oggi potessi cambiare le parole del Cappello, cosa gli faresti dire? Sempre e comunque Delfinazzurro... Oppure saresti troppo curiosa di vedere come saresti stata presso i Corvonero?
È sempre peggio...
Mormorò la Ricercatrice, con un sospiro pesante: era sempre più difficile scegliere, ma doveva ricordare che non c'erano decisioni giuste o sbagliate, in quel frangente... doveva solo cercare di ascoltare il proprio cuore.
Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato stare tra i Corvonero, in una Casata nella quale lo studio e la conoscenza venivano prima di tutto... a volte tra i Delfini mi sono sentita un pesce fuor d'acqua, arrivando a chiedermi perché il Cappello mi avesse smistata lì. - ammise Alexis, con un leggero sorriso - Ma non cambierei quella scelta per nulla al mondo: Delfinazzurro mi ha permesso di dare la giusta importanza a valori quali l'amicizia e il senso del dovere... mi ha fatto capire che anche le passioni sono importanti, e che vanno coltivate tanto quanto lo studio. Senza questa Casata non sarei mai diventata Vice Coordinatrice del Coro, e non avrei coltivato amicizie bellissime... mi ha fatto scoprire la musica e quanto mi piaccia esser circondata da essa, al punto da aprire un negozio a tema, e mi ha persino avvicinata di più alla persona che amo...
Perché anche se non era una critica musicale, spesso parlava con Desmond delle sue canzoni o di argomenti affini ad esse.
Insomma, sento di dovere molto a Delfinazzurro, perciò... non la abbandonerei mai.
Concluse, serena.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 17/01/2015, 23:58
... ma questa è Hogwarts!
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Lì, Alexis Parker aveva studiato per sette lunghi anni, formando il carattere, la mente e l'anima. Proprio perché anche l'anima era stata temprata da quel periodo così importante e fondamentale, lei e la sua Guida ora si trovavano fra quelle mura, perché là si nascondeva un altro frammento di ciò che la ragazza aveva perso per un incidente ed ora stava faticando per recuperare. Giunte entrambe all'interno della Sala Grande ed assistendo alla cerimonia di Smistamento della stessa Alexis da ragazzina, videro il tempo fermarsi non appena il Cappello Parlante parve aver deciso in quale Casata inviarla, se tra i Delfini oppure tra i Corvi. Eccola, l'ennesima prova da superare, l'ennesima scelta da fare, se cambiare il proprio destino oppure lasciare tutto com'era, abbandonando la curiosità di sapere come potesse andare qualora fosse stata smistata in una Casata differente dalla propria.
Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato stare tra i Corvonero, in una Casata nella quale lo studio e la conoscenza venivano prima di tutto... a volte tra i Delfini mi sono sentita un pesce fuor d'acqua, arrivando a chiedermi perché il Cappello mi avesse smistata lì.
Comprensibile...
Ma non cambierei quella scelta per nulla al mondo: Delfinazzurro mi ha permesso di dare la giusta importanza a valori quali l'amicizia e il senso del dovere... mi ha fatto capire che anche le passioni sono importanti, e che vanno coltivate tanto quanto lo studio. Senza questa Casata non sarei mai diventata Vice Coordinatrice del Coro, e non avrei coltivato amicizie bellissime... mi ha fatto scoprire la musica e quanto mi piaccia esser circondata da essa, al punto da aprire un negozio a tema, e mi ha persino avvicinata di più alla persona che amo...
Molto saggio come ragionamento, Consorella.
Insomma, sento di dovere molto a Delfinazzurro, perciò... non la abbandonerei mai.
In quel preciso istante, il tempo parve tornare a scorrere e difatti il Cappello Parlante urlò a gran voce "Delfinazzurro", suscitando la felicità di tutti i compagni di Alexis Parker, che la accolsero a braccia aperte al loro tavolo comune, abbracciandola e dandole un caloroso benvenuto. Lentamente poi, tutti i presenti iniziarono a scomparire, esattamente come era avvenuto per i genitori rappacificati qualche attimo prima. Rimasero soltanto la Guida, la defunta e... il Cappello Parlante, posato sopra lo sgabello.
Ehi tu... Sì, parlo con te! Avvicinati, voglio parlarti...
Trista lanciò un'occhiata di intesa ad Alexis e la invitò a camminare per raggiungere il Cappello.
Quel giorno ero davvero indeciso. Hai una mente brillante, deliziosamente capace di risolvere complicate operazioni in pochissimo tempo. Sentivo nel tuo animo una energia psichica degna di una Corvonero da ricordare nei secoli. ... Vuoi sapere perché però scelsi di inviarti a Delfinazzurro? Fosti proprio tu a chiedermelo, o meglio, fu la tua anima a supplicarmi. Sapeva che se fossi finita tra i Corvonero, ti saresti chiusa ancora di più nel tuo dono, la sapienza, abbandonando tutto il resto. Essa voleva vivere, voleva che tu conoscessi ancora tante nuove emozioni, non potevo non darle ascolto.
Non è una visione, Alexis. Dall'Oltremondo possiamo comunicare con lo Spirito del Cappello Parlante. Un piccolo privilegio del trovarsi in un luogo tanto mistico e intriso di magia.
... Non appena ti mandai al tavolo dei Delfini, sentii distintamente la tua anima ringraziarmi. In quell'istante preciso, una parte di essa lasciò una sua traccia in me, forse come ricordo, forse come premio. Oggi è venuto il momento di restituirtela, perché serve sicuramente più a te che al sottoscritto. Alzami e troverai ciò che cerchi con tanto impegno e coraggio.
Difatti, qualora la Parker avesse alzato il Cappello Parlante, sopra la superficie di legno dello sgabello avrebbe trovato il terzo pezzo di specchio. Brillava intensamente, un tesoro preziosissimo da riporre assieme agli altri due all'interno del sacchetto di velluto blu, così da essere al sicuro. Una volta ringraziato l'antico oggetto, esso fece tornare la propria coscienza nel tempo presente, scomparendo alla vista delle due Acuan. Trysha disse ad Alexis di alzare lo sguardo per guardare un poco la volta della Sala Grande che mostrava un cielo intriso di stelle luminose. In realtà, la vista di quel cielo era ciò che serviva per trasferirsi lontano da lì, infatti non appena la ragazza avesse abbassato di nuovo lo sguardo, avrebbe scoperto che si trovavano altrove, sempre di notte, o meglio di sera inoltrata, all'aperto. Il portico della Scuola. Non erano sole, comunque, no, c'erano altre due persone, delle quali una era ancora Alexis, ma questa volta di circa quindici anni, mentre l'altro... Typhon Seal? ... No, decisamente no...
Scusa se ti ho fatta venire qui a quest'ora, so che non ti piace violare il Coprifuoco...
Mi hai detto che era per una questione importante Vergil, non preoccuparti... L'importante è che fai in fretta, altrimenti ci beccheranno!
Ok, sì, farò in fretta ma... mica è semplice... da dove comincio?
... Dal succo del discorso?
Eheheh, va bene, ho capito l'antifona! ... Senti, non è che per caso ti andrebbe di... di... frequentarci?
Frequentarci... ? ... Oh... OH...
La tua espressione non è per nulla rassicurante, sai?
Eh?! No no, Ver, scusami... è solo che... il fatto è... non ti vedo molto in quell'ottica. ... Credo che siamo un po' incompatibili da quel punto di vista... capisci quello che voglio dire?
Mh... sì, certo, capisco... Quindi dici che... non puoi nemmeno pensare di darmi una sola piccola possibilità?
... Ecco... una possibilità dici? Io... Io...
STOP. Nuovamente, quella scena si interruppe bruscamente. Bianco e nero, statue di sale eccetera eccetera eccetera. Oramai Alexis Parker doveva conoscerla quella solfa, ma non per questo doveva anche essere preparata a ciò che in quel caso le si stava chiedendo. Trista infatti apparve con un sorriso leggermente curioso, visto che da quella scena c'erano in gioco due vie ben distinte.
In quel periodo avesti due persone che ti fecero il filo. Vergil Cartwright e Typhon Seal. Tu scegliesti il Dragargenteo, questo lo sappiamo, ma se invece avessi scelto di provare a stare con il Tassorosso, come pensi sarebbe andata? Con il Drago andò male, per quanto passasti dei momenti bellissimi e il fatto che grazie a lui hai conosciuto il tuo attuale amore devi escluderlo, poiché il Conflux avrebbe trovato altre vie per farvi avvicinare. Con il Tasso non tentasti e potremmo quasi dire che Vergil è un po' la versione adulta di quel ragazzino che a due anni si avvicinò a te per chiederti di giocare, provando anche a farti avvicinare al suo modo così tanto lontano dal tuo.
Una piccola pausa, poi con uno schiocco di dita la scena poté ripartire. La quindicenne, prima che potesse parlare ancora, si vide il Tassorosso prenderle le mani mettendosi davanti a lei, guardandola speranzoso. Era una domanda implicita e silenziosa di provare, di non deluderlo, di dargli l'opportunità di renderla felice anche se così tanto diverso dal prototipo ideale di fidanzato che la Delfina aveva nella mente. Poi, ancora una volta, la scena si interruppe.
Sappiamo benissimo come andò a finire: abbassasti il capo e scuotesti la testa, mortificata. Ma se oggi potessi cambiare le cose, ti comporteresti sempre allo stesso modo? Lasceresti che una settimana dopo questo evento, fosse Typhon Seal ad entrare ufficialmente nella tua vita sentimentale? Pensaci attentamente, hai tutto il tempo che vuoi... ricorda, qui possono passare giorni, nella realtà nemmeno un minuto.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 18/01/2015, 17:06
Una scelta sempre più difficile della precedente: Alexis aveva cominciato a credere che fosse quello il modus operandi di quel viaggio di stampo dantesco, e questo un pochino la faceva sentire ansiosa; naturalmente non c'erano risposte giuste o sbagliate, era tutta una questione di rivivere certi momenti della propria vita col senno di poi, con l'esperienza di una persona più grande e matura... ma la sensazione di poter prendere una decisione che poi si sarebbe riflettuta sul suo essere, una volta tornata in vita, le faceva comunque stringere lo stomaco. La scelta che fece di lì a poco riguardò la sua Casata d'appartenenza: tornare tra i Delfini, o provare ad insediarsi tra i Corvi? Dopo aver riflettuto un poco, la Parker spiegò a Trysha che per quanto fosse sicura che si sarebbe trovata bene nei Corvonero, Delfinazzurro le aveva donato insegnamenti preziosi che testimoniavano come quello fosse stato il posto giusto per lei, un posto che non avrebbe mai abbandonato.
Ehi tu... Sì, parlo con te! Avvicinati, voglio parlarti...
Non si aspettava di dover dialogare con qualcuno... men che meno col Cappello Parlante: credeva che, semplicemente, sarebbero passate alla prova successiva, mentre era evidente che quell'oggetto tanto antico quanto mistico aveva qualcosa da dirle; dopo aver lanciato un'occhiata veloce alla sua Guida, Alexis si avvicinò a passo incerto verso lo sgabello su cui esso era posato.
Quel giorno ero davvero indeciso. Hai una mente brillante, deliziosamente capace di risolvere complicate operazioni in pochissimo tempo. Sentivo nel tuo animo una energia psichica degna di una Corvonero da ricordare nei secoli.
Ah... beh, grazie...
Mormorò la Ricercatrice, non sapendo bene se il Cappello potesse sentirla o meno.
... Vuoi sapere perché però scelsi di inviarti a Delfinazzurro?
Annuì a quella domanda perché, seppur non avesse mai messo in dubbio la sua scelta, la curiosità dietro di essa ce l'aveva eccome.
Fosti proprio tu a chiedermelo, o meglio, fu la tua anima a supplicarmi.
La mia anima? - ripeté la Parker, incredula - Ma... come? In che senso?
Sapeva che se fossi finita tra i Corvonero, ti saresti chiusa ancora di più nel tuo dono, la sapienza, abbandonando tutto il resto. Essa voleva vivere, voleva che tu conoscessi ancora tante nuove emozioni, non potevo non darle ascolto.
Non è una visione, Alexis. Dall'Oltremondo possiamo comunicare con lo Spirito del Cappello Parlante. Un piccolo privilegio del trovarsi in un luogo tanto mistico e intriso di magia.
Ah... ecco... beh, allora... grazie... per averla ascoltata.
Balbettò l'Acuan, che trovava quanto meno surreale il star conversando, da morta, col Cappello Parlante che si trovava ad Hogwarts.
... Non appena ti mandai al tavolo dei Delfini, sentii distintamente la tua anima ringraziarmi. In quell'istante preciso, una parte di essa lasciò una sua traccia in me, forse come ricordo, forse come premio. Oggi è venuto il momento di restituirtela, perché serve sicuramente più a te che al sottoscritto. Alzami e troverai ciò che cerchi con tanto impegno e coraggio.
Non servì chiedere altre spiegazioni, almeno quella parte del viaggio l'aveva capita: e infatti, sollevando delicatamente il Cappello, ecco il frammento di specchio che venne riposto insieme agli altri; con un sospiro, e con una leggera curiosità - tenuta a bada dentro di sé - di capire quante prove ancora ci fossero, Alexis seguì il consiglio di Trysha di sollevare lo sguardo verso il soffitto della Sala Grande... e quando il viso si abbassò, l'ex Delfina si rese conto di trovarsi sempre al Castello, ma in una parte diversa di esso. Il portico della scuola presentava una vista stupenda, con un cielo pieno di stelle e due persone intente a chiacchierare: lei, nella sua versione 15enne, e... Vergil Cartwright, alias l'attuale professore di Volo della scuola; con una strana ansia nel cuore, Alexis osservò la se stessa in versione più giovane ritrovarsi spiazzata di fronte alla richiesta del Tassorosso di provare a frequentarsi come... beh, di sicuro non come amici.
Oh no...
Sussurrò la Parker, non appena la scena s'interruppe: aveva capito quale scelta le sarebbe stata posta davanti, o meglio, ormai l'aveva intuito... e non voleva, non voleva assolutamente che accadesse, perché sarebbe stata la peggiore in assoluto.
In quel periodo avesti due persone che ti fecero il filo. Vergil Cartwright e Typhon Seal. Tu scegliesti il Dragargenteo, questo lo sappiamo, ma se invece avessi scelto di provare a stare con il Tassorosso, come pensi sarebbe andata?
Appunto.
Con il Drago andò male, per quanto passasti dei momenti bellissimi e il fatto che grazie a lui hai conosciuto il tuo attuale amore devi escluderlo, poiché il Conflux avrebbe trovato altre vie per farvi avvicinare. Con il Tasso non tentasti e potremmo quasi dire che Vergil è un po' la versione adulta di quel ragazzino che a due anni si avvicinò a te per chiederti di giocare, provando anche a farti avvicinare al suo modo così tanto lontano dal tuo.
Osservò ancora Vergil da giovane prenderle le mani, stringerle nelle proprie, guardandola con speranza, come a chiederle di provare a fidarsi del fatto che tra loro sarebbe potuto funzionare.
Sappiamo benissimo come andò a finire: abbassasti il capo e scuotesti la testa, mortificata. Ma se oggi potessi cambiare le cose, ti comporteresti sempre allo stesso modo? Lasceresti che una settimana dopo questo evento, fosse Typhon Seal ad entrare ufficialmente nella tua vita sentimentale?
Sì, era decisamente la scelta peggiore che avesse dovuto fare fino a quel momento.
Pensaci attentamente, hai tutto il tempo che vuoi... ricorda, qui possono passare giorni, nella realtà nemmeno un minuto.
E ci pensò a lungo, la Parker: un'ora, forse due... era difficile tenere il conto del tempo che trascorreva, lì; camminò su e giù, avvicinandosi alla se stessa e al Vergil giovani, girando loro intorno mentre si mordeva le labbra e si mangiucchiava le pellicine vicino alle unghie.
... non posso. - sussurrò alla fine con un sospiro, abbassando il capo e tornando vicina a Trysha - Non posso dare una chance a Vergil... perché dentro di me non provo alcun rimpianto, non mi viene in mente nessun "e se..." come invece accadrebbe con Typhon.
Alzò lentamente gli occhi sulla propria Guida, quasi dispiaciuta.
Io adoro Vergil, è il mio migliore amico, gli voglio bene... ma non posso, non posso proprio vederlo in quel modo, non avrei mai potuto: allora il mio cuore sospirava già per Typhon, ed anche potendo decidere ora so che non cambierebbe nulla. È vero, mi ha fatto del male... tanto male. - sospirò ancora - Ma credo sia lui quel bambino che m'invitava a giocare insieme quando ero piccola... è lui il mio mondo opposto, quello tutto da scoprire. E comunque, a prescindere da tutto... dentro di me so che non cambierei nulla, anche esulando da Desmond: io avevo bisogno di stare con Typhon, e se potessi lo sceglierei ancora e ancora... lo sceglierei sempre.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 19/01/2015, 0:12
Oh no...
E invece sì, mia cara Alexis. Purtroppo attraversare l'Oltremondo non sarebbe stata un'impresa facile, questo lo sapevi, giusto? Trysha non aveva alcuna intenzione di mettere tanta confusione il cuore e la mente della ragazza, ma non era lei a scegliere il percorso, bensì i frammenti dell'anima della Parker che la ponevano di fronte a determinati dilemmi per comprendere se potevano o mano tornare da lei. Non era semplice come ragionamento e spiegazione, ma l'anima della Ricercatrice necessitava di nuove conferme, perché quando andava in pezzi, si disgregava talmente tanto da non essere più sicura di poter tornare ad essere un pezzo unico. La Guida però, fu molto attenta a non dire nulla alla sua Guidata, ipotizzando che un discorso simile l'avrebbe messa ancora più in agitazione, per questo non faceva altro che spingerla soltanto a ragionare, riflettere, e dare risposte dettate dal raziocinio, dal sentimento ed anche un po' dall'istinto, proprio come le era stato insegnato dal suo amore, Desmond Flynn, nel corso dei mesi trascorsi insieme.
... non posso.
Non puoi... cosa?
Non posso dare una chance a Vergil... perché dentro di me non provo alcun rimpianto, non mi viene in mente nessun "e se..." come invece accadrebbe con Typhon.
Mh...
Non c'era traccia di rimprovero nello sguardo della Thorpe.
Io adoro Vergil, è il mio migliore amico, gli voglio bene... ma non posso, non posso proprio vederlo in quel modo, non avrei mai potuto: allora il mio cuore sospirava già per Typhon, ed anche potendo decidere ora so che non cambierebbe nulla.
Però Typhon ti ha fatto molto male, ne sei sempre consapevole?
È vero, mi ha fatto del male... tanto male. Ma credo sia lui quel bambino che m'invitava a giocare insieme quando ero piccola... è lui il mio mondo opposto, quello tutto da scoprire.
Capisco...
E comunque, a prescindere da tutto... dentro di me so che non cambierei nulla, anche esulando da Desmond: io avevo bisogno di stare con Typhon, e se potessi lo sceglierei ancora e ancora... lo sceglierei sempre.
Trysha annuì lentamente, sorridendo appena, ma non certo perché pensasse che la Parker avesse dato la risposta esatta, bensì perché condivideva in parte il suo punto di vista. Alla fine se le loro anime erano entrate in risonanza fin da subito, un motivo doveva pur esserci. La scena ripartì esattamente da quel punto ed infatti, la quindicenne scosse il capo non riuscendo nemmeno ad alzare lo sguardo e Vergil Cartwright, abbastanza ferito e sconsolato, le diede una piccola pacca sulla spalla e un bacio sulla guancia, prima di darle la buonanotte e dirigersi verso i Sotterranei del Castello di Hogwarts. Giunto però di fronte alle porte principali della scuola, il ragazzo si volse e parve guardare proprio la figura della Alexis adulta. Le sorrise lievemente, frugando nella tasca del jeans. Da essa, estrasse un pezzo di specchio che le lanciò posandolo prima sopra il pollice del pugno destro chiuso, così che roteasse in alto e poi verso il basso come una monetina. Forse fu molto strano per la Delfinazzurro vedere il suo migliore amico giovanissimo e ben diverso dal presente rapportarsi con lei, ma quello era il bello di attraversare l'Oltremondo.
Gli oracoli del Conflux dicono che se avessi scelto Vergil, oggi saresti sposata con lui da due anni. Per altro adesso saresti anche incinta, ma non una Ricercatrice, bensì Vice Primaria di un rinomato ospedale americano. Non male come futuro alternativo, no?
La Guida fece una piccola risata.
Vogliamo proseguire? Oppure preferisci fare qualche minuto di pausa?
A prescindere dalla scelta della ragazza, la prossima tappa del lungo viaggio da affrontare non era più il Castello di Hogwarts. La defunta Acuan dei Mari invitò Alexis a seguirla. Camminarono per moltissimo tempo, percorrendo la strada che dalla Scuola conduceva fino al paese ospite della maggior parte delle gite degli studenti, ovvero Hogsmeade. Mentre avanzavano però, il muoversi del Sole si fece sempre più svelto e dalla notte giunsero al giorno in pochissimi istanti. Non un giorno d'alba, bensì già inoltrato, più precisamente l'ora di pranzo. Trysha condusse la Parker fino ad un edificio decisamente conosciuto: il negozio di musica "Sheliak & Vega". Sulla porta era scritto "Closed", ma nuovamente la Guida utilizzò la propria tecnica creando un portale liquido sopra di essa per poterla attraversare e ritrovarsi quindi all'interno del locale dove un Typhon ed una Alexis abbastanza recenti erano intenti a conversare tra loro. L'atmosfera pareva pesante e gli sguardi dei due piuttosto seri, forse quello del Dragargenteo appena più dispiaciuto e rammaricato.
Non sta servendo a molto tutto ciò che sto facendo, non è così?
Tutto può essere utile, ma non è detto che funzioni completamente, Typhon.
Allora dimmi cosa posso fare! Non ne posso più di questa situazione, mi fa del male... io...
Ti fa del male? E il male che tu hai fatto a me? Ne vogliamo parlare forse? Non parliamo di dolore per cortesia, non sei nella posizione.
È vero, hai ragione. Alis, vorrei solo tu capissi che...
Non chiamarmi più in quel modo.
... Alexis, senti, posso farti una sola domanda?
Certamente, domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Sono trascorsi mesi, ora siamo addirittura a due anni. Magari ne dovranno passare altri venti o magari quaranta... ... Ma pensi che un giorno sarai mai in grado di perdonarmi completamente?
La Alexis di quel ricordo alzò lo sguardo e fissò intensamente il suo interlocutore. Stava per dare una risposta ma il tempo si interruppe di nuovo, come era solito avvenire in quei casi. Trysha avanzò in mezzo alle due statue bloccate, guardando prima l'una e poi l'altra.
Fosti molto lapidaria quel giorno. Un "No" secco. Gli dicesti che il tuo perdono completo non lo avrebbe mai e poi mai avuto. Oggi però, sei consapevole di essere morta. Dicono che alcune consapevolezza cambiano quando si sta per passare dall'altra parte. Poniamo il caso che il tuo viaggio non abbia un lieto fine e che dunque tu rimanessi morta nel Mondo Magico attuale. Typhon Seal saprebbe di non avere più alcuna chance di riconquistare la tua fiducia. Saprebbe che sei morta continuando a nutrire rancore per lui, seppur in un piccolo, remoto angolo del tuo cuore.
Era così difficile capire dove la Guida volesse andare a parare? In effetti era davvero troppo difficile, perché in realtà l'Oltremondo non le stava chiedendo di cambiare il passato. La figura di Typhon riacquistò colore, ma il suo vestiario subì una mutazione. Il ragazzo, completamente spaesato e perplesso, iniziò a guardarsi intorno, riconoscendo all'istante la Parker.
Si può sapere che c***o sta succedendo? Alexis? Perché è tutto fermo? Perché c'è una tua replica impietrita e chi è questa tizia?!
Ora purtroppo non avrai il tempo per riflettere, dovrai solo seguire il tuo cuore. Typhon, devi sapere che Alexis è morta poco fa, io sono la sua Guida verso il Paradiso e ho voluto richiamare qui la tua presenza per un preciso motivo. Dovrai ascoltare ciò che lei avrà da dirti come le sue ultime parole...
Che cosa? Ma dico sei impazzita? ... Morta? Questo è un sogno?! Alexis vuoi che la prendo a schiaffi questa qui?
Trysha però non perse tempo, evitando di commentare la reazione normale del Dragargenteo, voltandosi verso la norvegese.
Decidi adesso e subito. Lo perdoni per ciò che ha fatto? Potrebbe essere la tua ultima occasione per farglielo presente.
Pe... perdonare? Perdonare di cosa?
... Tra esattamente dieci secondi, lui tornerà nella sua realtà.
Più le prove avanzavano e più diventavano difficili da sostenere.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 19/01/2015, 19:05
Scegliere se dare o meno una possibilità a Vergil, lasciando perdere Typhon, era stata la decisione più difficile, fino a quel momento, per Alexis: essendo consapevole del male che Seal le aveva fatto, la scelta forse più logica, più sicura, sarebbe stata quella di dare al Cartwright la possibilità di renderla felice... eppure, la Parker se ne rese conto nel corso della sua riflessione silenziosa, non provava rimpianti all'idea di non esser stata con lui, mentre sapeva per certo che ne sarebbe stata sommersa, se non avesse permesso al proprio cuore di concedersi al Dragargenteo, nonostante tutto. Così, dopo aver comunicato la propria decisione a Trysha, l'Acuan osservò la scena concludersi esattamente com'era accaduto anni prima, con la sola variante che Vergil, prima di andarsene, si volse verso di lei e lanciò un pezzo di specchio, un frammento della sua anima che stava tornando tra le mani della legittima proprietaria.
È davvero surreale...
Mormorò l'ex Delfina, agitando incerta la mano verso l'amico prima di tornare a posare gli occhi sulla propria Guida.
Gli oracoli del Conflux dicono che se avessi scelto Vergil, oggi saresti sposata con lui da due anni. Per altro adesso saresti anche incinta, ma non una Ricercatrice, bensì Vice Primaria di un rinomato ospedale americano.
Sposata, incinta, Vice Primaria. Allucinante.
Non male come futuro alternativo, no?
So che Vergil sarebbe un marito fantastico... ma ancora non mi ci vedo sposata e con dei figli.
Replicò Alexis, dicendo la verità solo in parte: non si sentiva certo pronta per avere dei bambini, ma riguardo al matrimonio... beh, di sicuro non avrebbe detto di no a Desmond se mai lui le avesse fatto la proposta.
Vogliamo proseguire? Oppure preferisci fare qualche minuto di pausa?
No, ci sono... Possiamo andare!
Esclamò la Parker con un sorriso un po' stanco ma deciso, riprendendo il viaggio con Trysha: camminarono per... quanto? Alla Ricercatrice sembrò che fossero passate ore da quando aveva mosso il primo passo, ma lì il tempo era un concetto talmente relativo che tentare di misurarlo sarebbe stato uno spreco d'energie non indifferente. Alla fine, comunque, il loro incedere si fermò di fronte ad un negozio dalle porte chiuse che Alexis non poteva riconoscere: come per la Sala Grande, anche in quel caso Trysha usò la magia dell'Acqua per oltrepassare l'ingresso... solo che a differenza di prima, quella era una scena che la ragazza non voleva rivivere.
No, questo no...
Fu un sussurro, ma già velato nella voce di dolore e rammarico: stava bene con Desmond, ed aveva recuperato un rapporto decente con Typhon, ma rivivere quei momenti, ripensare a cosa le aveva fatto per farla stare così male, a come non si fosse fatto scrupoli a tradirla ancora e ancora e ancora... era qualcosa che forse la Ricercatrice non avrebbe saputo accettare mai con serenità.
Fosti molto lapidaria quel giorno. Un "No" secco. Gli dicesti che il tuo perdono completo non lo avrebbe mai e poi mai avuto.
Annuì, mesta: ricordava bene quando aveva pronunciato quelle due lettere, e seppur si potesse pensare il contrario, non aveva provato nessuna soddisfazione nel farlo.
Oggi però, sei consapevole di essere morta. Dicono che alcune consapevolezza cambiano quando si sta per passare dall'altra parte. Poniamo il caso che il tuo viaggio non abbia un lieto fine e che dunque tu rimanessi morta nel Mondo Magico attuale.
In realtà Alexis non voleva nemmeno sfiorare un pensiero del genere, ma poiché Trysha glielo stava ponendo di fronte, si sforzò di focalizzare la propria attenzione su quella eventualità: d'accordo, avrebbe finto che non sarebbe riuscita a tornare tra i vivi. E dunque?
Typhon Seal saprebbe di non avere più alcuna chance di riconquistare la tua fiducia. Saprebbe che sei morta continuando a nutrire rancore per lui, seppur in un piccolo, remoto angolo del tuo cuore.
Si aspettava di sentire il solito ritornello del "ti metto davanti ad una scelta e tu hai tutto il tempo del mondo per decidere che fare" ... ma non aveva fatto i conti con l'Oltremondo, e le sue regole in continuo mutamento: di fronte a lei, infatti, il Typhon di allora prese nuovamente colore, fissandola spaesato e ricevendo in cambio uno sguardo attonito da parte della Parker.
Si può sapere che c***o sta succedendo? Alexis? Perché è tutto fermo? Perché c'è una tua replica impietrita e chi è questa tizia?!
Ora purtroppo non avrai il tempo per riflettere, dovrai solo seguire il tuo cuore. Typhon, devi sapere che Alexis è morta poco fa, io sono la sua Guida verso il Paradiso e ho voluto richiamare qui la tua presenza per un preciso motivo. Dovrai ascoltare ciò che lei avrà da dirti come le sue ultime parole...
Che cosa? Ma dico sei impazzita? ... Morta? Questo è un sogno?! Alexis vuoi che la prendo a schiaffi questa qui?
Trysha... - chiamò Alexis in preda al panico, fissandola col respiro accelerato, il cuore a mille e gli occhi spalancati - Perché mi sta parlando, perché ci vede? Che sta succedendo?!
Decidi adesso e subito. Lo perdoni per ciò che ha fatto? Potrebbe essere la tua ultima occasione per farglielo presente.
Pe... perdonare? Perdonare di cosa?
M-Ma io ho bisogno di pensarci, di rifletterci! Non posso decidere ora, su due piedi, io... io...
... Tra esattamente dieci secondi, lui tornerà nella sua realtà.
Ciò che successe dopo nella mente di Alexis, nonostante sembrasse durare secoli, in realtà occupò 6, massimo 7 secondi dei dieci disponibili: non era sicura di saper dare una risposta, perché se anche ora avesse detto "sì", poi magari tornata tra i vivi dentro di sé avrebbe continuato a pensare che no, non l'aveva perdonato, e che forse non l'avrebbe mai fatto... perché non era una cosa che si poteva decidere su due piedi, scegliendo per tutto il resto del suo futuro. Però era anche vero che Trysha non le aveva chiesto una risposta in assoluto... la domanda era stata "cosa faresti se non potessi tornare, se pensassi che la tua vita è finita ormai, e non si può tornare indietro": come rispondere ad un quesito del genere? Forse ponendosi un'altra domanda.
Potrei mai essere tanto insensibile - per non dire "stronza" - da morire lasciandogli addosso un infinito senso di colpa?
Ragionare in quei termini rese tutto più semplice... perché si conosceva abbastanza da sapere che no, non l'avrebbe mai condannato, nonostante tutto, ad un rimorso del genere per il resto dei suoi giorni. Perciò c'era solo una risposta che poteva dare, c'era solo una cosa che poteva dire a Typhon: e la disse con gli occhi velati di lacrime, alzando lo sguardo su di lui per incrociare quelle perle scure che tanto le avevano fatto, in passato, battere il cuore.
... ti perdono, Ty.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 19/01/2015, 22:25
Porre Alexis davanti alla facoltà del perdono o della colpevolezza eterna non era una prova particolarmente difficile a primo impatto. Il cuore della giovane Delfinazzurro era puro, delicato, buono e soprattutto altruista. Trysha, nel guardarla negli occhi, era già ben consapevole della risposta della ragazza, mentre un Typhon sempre abbastanza incapace di comprendere cosa stesse realmente succedendo, alternava lo sguardo tra le due femmine vestite di blu rimanendo in un silenzio sconcertato. La Guida sorrise leggermente tra sé non appena sentì le parole incerte ma finali della norvegese.
... ti perdono, Ty.
In quel preciso istante, tutto ciò che si trovava intorno a loro venne avvolto da una luce accecante bianca ed estremamente potente. Nuovamente venne il momento per la Parker di chiudere gli occhi e porre un braccio sul viso, ma non appena avesse ripreso a guardarsi intorno, si sarebbe accorta di trovarsi in piedi sopra uno scoglio piano e liscio in mezzo all'oceano più sconfinato. Nessuna traccia di terraferma in lontananza. Vicino a lei c'era ancora la sua Guida che, a differenza della neo defunta, stava seduta con le gambe a mollo nell'acqua fresca e ondeggiante. Quindi nessun pezzo di specchio quella volta? Aveva dunque fallito? Cera dunque la possibilità di non poter dare la risposta esatta?
Quella era solo la prima parte dell'impresa per recuperare il prossimo frammento dell'anima. Anche il Typhon che hai visto ridestarsi era una visione creata dall'Oltremondo per metterti sotto pressione, ma non avevo dubbi sul fatto che avresti perdonato il ragazzo pur sacrificando in un certo senso te stessa. La bontà che risiede in te è vasta e sconfinata esattamente come il mare che adesso ci circonda. La tua risposta al quesito è servita a direzionarci verso il luogo della seconda parte.
Le nuvole in cielo erano poche e suggestive. Il Sole riscaldava abbastanza, come fosse reale. Il movimento delle acque era lento ma inesorabile, un vero e proprio divenire continuo. Forse, da un certo punto di vista, uno spettacolo simile avrebbe anche potuto mettere angoscia, ma loro erano delle Acuan, quindi non temevano tutto ciò che aveva a che fare con le profondità azzurre del pianeta Terra.
Il frammento di anima più protetto ed anche uno dei più importanti che ti costituiscono, risiede proprio nella tua bontà. Proprio per questo, riuscire a richiamarlo a te sarà estremamente difficile e ti occuperà moltissimo tempo, ti avverto. Esso si nasconde bene, è quello più timoroso di tornare a te, perché è la parte del tuo "Io" che ha sofferto di più. Se lo rivuoi, dovrai tuffarti, andare sott'acqua e cominciare a cercarlo setacciando ogni zona del fondale. I tuoi occhi non bruceranno e potrai vedere distintamente come se avessi il Testabolla e il tuo fiato resisterà cinque volte più del normale. La realtà è che il frammento si trova all'interno di un'area precisa, non impossibile da ricoprire, ma non posso dirti esattamente quanto sia. In questo momento, il pezzo di specchio ha paura anche di te, ha paura di soffrire e grazie alla tua costanza, dovrai fargli capire che hai seriamente bisogno di lui per andare avanti. Potranno trascorrere molte ore, forse anche giorni, ma io rimarrò sempre qui per qualsiasi tuo bisogno.
Un ago in un pagliaio era nulla in confronto alla prova che Alexis si stava accingendo ad affrontare. Quella che sembrava la più semplice si stava rivelando la più difficile in assoluto affrontata fino ad allora. Il fondale di uno sconfinato oceano come luogo di giacimento di un piccolo frammento brillante, piccolo quanto prezioso. La Ricercatrice, in quanto defunta, non avrebbe patito fame o sete e la sua stanchezza, proprio come il fiato, si sarebbero ridotte. Motivo della stanchezza stessa risiedeva nel fatto che una volta accettato di entrare nell'Oltremondo, uno spirito non completamente trapassato era ancora imperfetto e risentiva di alcuni dei difetti della vita mortale, seppur in minima parte. Tutto ciò avrebbe scoraggiato la povera Delfinazzurro? L'avrebbe costretta a desistere? Forse sì, peccato che non sarebbe servito a nulla, essendo ormai confinata lì forzatamente fino al raggiungimento del suo scopo.
Tiro del d100:
Tra 1 e 25 --> Alexis riuscirà nell'impresa dopo il tempo mortale di un mese.
Tra 26 e 50 --> Alexis riuscirà nell'impresa dopo il tempo mortale di sei mesi.
Tra 51 e 75 --> Alexis riuscirà nell'impresa dopo il tempo mortale di un anno.
Tra 76 e 100--> Alexis riuscirà nell'impresa dopo il tempo mortale di un anno e sei mesi.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 19/01/2015, 23:21
Aveva appena finito di pronunciare il nome del suo ex fidanzato - con voce tremante ed occhi lucidi - che una luce accecante la costrinse, come all'inizio di quel viaggio assurdo, a coprirsi il volto con la mano per proteggersi da essa, socchiudendo anche le palpebre in un riflesso istintivo; quando poté riaprirli, Alexis si rese conto di essere in un luogo completamente diverso dal precedente: l'oceano di fronte a sé, nella sua vastità sconfinata, uno scoglio su cui poggiare i piedi in mezzo all'Acqua, Trysha accanto a sé... e null'altro.
Il... il pezzo di specchio... - balbettò la Parker con aria spaesata, guardandosi intorno - Non l'ho ricevuto questa volta... ho sbagliato qualcosa, forse? - domandò alla sua Guida, palesemente in ansia a quel pensiero.
Quella era solo la prima parte dell'impresa per recuperare il prossimo frammento dell'anima.
La prima parte... tirò un sospiro di sollievo quasi immediato, a quelle parole, perché ciò significava che non aveva fatto nulla in modo negativo, che ancora poteva recuperare il suo frammento.
Anche il Typhon che hai visto ridestarsi era una visione creata dall'Oltremondo per metterti sotto pressione, ma non avevo dubbi sul fatto che avresti perdonato il ragazzo pur sacrificando in un certo senso te stessa.
Una visione...
Sussurrò la Ricercatrice, provando ancora una volta un senso di sollievo non indifferente: se anche poi fosse tornata tra i vivi - no, non se, ma quando - non avrebbe comunque avuto alcuna voglia di dover spiegare al Dragargenteo tutta la situazione.
La bontà che risiede in te è vasta e sconfinata esattamente come il mare che adesso ci circonda. La tua risposta al quesito è servita a direzionarci verso il luogo della seconda parte.
Io... non credo di essere così buona. - commentò Alexis, scuotendo appena il capo - Certo, se non potessi tornare indietro, allora vorrei potergli dire che davvero lo perdono, ma... non so se poi sarà veramente così. Non so se sarà in grado di mostrarmi così compassionevole quando sarò di fronte a lui... e magari non lo perdonerò mai davvero, magari non riuscirò mai a lasciarmi tutto alle spalle! - sospirò, sentendo le proprie guance andare in fiamme prima di sospirare ancora, e lasciarsi cadere accanto a Trysha, stringendosi le ginocchia al petto.
Credo tu mi stia decisamente sopravvalutando.
Disse infine con voce mesta: avrebbe voluto essere così buona, pura e gentile come la sua Guida l'aveva descritta... ma non era così, non si sentiva così, e non riusciva ad accettare di esser vista in modo tanto positivo. Era comunque ancora decisa a recuperare tutti i frammenti della propria anima, perciò decise di ascoltare con attenzione ciò che Trysha aveva da dirle.
Il frammento di anima più protetto ed anche uno dei più importanti che ti costituiscono, risiede proprio nella tua bontà. Proprio per questo, riuscire a richiamarlo a te sarà estremamente difficile e ti occuperà moltissimo tempo, ti avverto. Esso si nasconde bene, è quello più timoroso di tornare a te, perché è la parte del tuo "Io" che ha sofferto di più. Se lo rivuoi, dovrai tuffarti, andare sott'acqua e cominciare a cercarlo setacciando ogni zona del fondale.
Ogni... ogni zona?!
Esclamò basita Alexis, spalancando gli occhi: ma quello che aveva di fronte era come un oceano sconfinato, come avrebbe fatto a trovare un frammento lì in mezzo?!?
I tuoi occhi non bruceranno e potrai vedere distintamente come se avessi il Testabolla e il tuo fiato resisterà cinque volte più del normale. La realtà è che il frammento si trova all'interno di un'area precisa, non impossibile da ricoprire, ma non posso dirti esattamente quanto sia. In questo momento, il pezzo di specchio ha paura anche di te, ha paura di soffrire e grazie alla tua costanza, dovrai fargli capire che hai seriamente bisogno di lui per andare avanti. Potranno trascorrere molte ore, forse anche giorni, ma io rimarrò sempre qui per qualsiasi tuo bisogno.
D'altronde, a voler essere onesti... aveva altra scelta? Aveva accettato di compiere quel viaggio, aveva accettato di rischiare... ora poteva solo fare del proprio meglio, e sperare che bastasse.
... ho capito.
Si alzò in piedi, dunque, beandosi della sensazione dello scoglio liscio ed umido sotto le piante dei propri piedi per qualche secondo... poi si tuffò. Passarono... quanti? Giorni, settimane, mesi? Non sapeva dirlo con precisione, ma fu tanto, tanto, tanto tempo: eppure, nonostante il tempo proseguisse imperterrito, Alexis continuò a cercare senza mai scoraggiarsi, senza mai cedere; quando si sentiva stanca, risaliva sullo scoglio, si sedeva accanto a Trysha e parlava con lei. Le chiedeva del suo passato, della sua famiglia, e poi le raccontava di sé, della sua famiglia, dei suoi amici, anche di Desmond, e quando si sentiva di nuovo nel pieno delle forze, ecco che si rituffava e ricominciava ad esplorare il fondale. Dopo un tempo indefinito, dopo l'ennesimo tuffo e l'ennesima esplorazione che, temeva la Parker, sarebbe risultata un altro buco nell'Acqua - che simpatica battuta - ecco che in mezzo a dei coralli, parzialmente coperto dalla sabbia... un piccolo scintillio catturò la sua attenzione: col cuore in gola e cercando di nuotare il più velocemente possibile, Alexis lo raggiunse, pregando Trama e Mana che fosse ciò che pensava. E...
... Trysha, Trysha ce l'ho fatta!!
Furono quelle le prime cose che urlò, con aria trionfante, quando riemerse dall'Acqua verso la sua Guida col frammento in mano e gli occhi luminosi per la gioia: era stata la prova più sfiancante fino a quel momento, sia emotivamente che fisicamente... ma ce l'aveva fatta. Poteva davvero arrivare fino alla fine.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 21/01/2015, 23:09
La bontà che risiede in te è vasta e sconfinata esattamente come il mare che adesso ci circonda. La tua risposta al quesito è servita a direzionarci verso il luogo della seconda parte.
Io... non credo di essere così buona. Certo, se non potessi tornare indietro, allora vorrei potergli dire che davvero lo perdono, ma... non so se poi sarà veramente così. Non so se sarà in grado di mostrarmi così compassionevole quando sarò di fronte a lui... e magari non lo perdonerò mai davvero, magari non riuscirò mai a lasciarmi tutto alle spalle!
...
Credo tu mi stia decisamente sopravvalutando.
Pensi di non essere abbastanza buona solo perché temi che non lo perdonerai mai? In tal caso non penso sia giusto parlare di bontà, ma di semplice sopportazione di una delusione. Quando dico che il bene nel tuo cuore è sconfinato, parlo esattamente del tuo sentimento di altruistico sacrificio. Saresti pronta a mettere da parte te stessa pur di non far dannare qualcun altro, anche se ti ha fatto soffrire moltissimo. Ha tradito la tua fiducia, ma saresti in grado di dare la tua stessa vita per salvare la sua, di questo ne sono certa. Tale certezza ce l'ha anche quel frammento di anima, proprio per questo ha molta paura di mostrarsi apertamente. Il tuo spirito di sacrificio e il tuo amore sconfinato possono essere tanto belli a vedersi quanto un problema in alcuni casi. Questo oceano è meraviglioso, uno spettacolo, ma è anche la più grande sfida che ti stai trovando ad affrontare. Riuscirai nell'impresa, questo è sicuro, ma la tua anima ha bisogno che apprendi a non arrenderti prima di tornare a te. In questo modo, quando e se tornerai tra i vivi, continuerai ad essere buona ma saprai resistere meglio ai brutti colpi.
Un insegnamento per il futuro. Quella era la prima volta che una prova era destinata a forgiare il carattere di Alexis, ma non era certo Trysha a decidere. In quel caso, la sua stessa anima aveva scelto di sottoporla ad un test pesante per capire se potersi fidare di nuovo di lei. Dopo aver parlato ancora un po' con la propria Guida, la Ricercatrice si tuffò nel vasto oceano della sua infinita bontà, iniziando l'esplorazione. Trascorsero moltissimi giorni, anzi, vere e proprie settimane, almeno parlando nei termini del tempo mortale. La Parker era impossibilitata a morire di fame o sete ma tal volta percepiva la stanchezza dopo aver nuotato troppo e quando stava sott'acqua, dopo alcuni minuti era costretta a tornare a galla per recuperare il fiato. Quel frammento brillante si nascondeva davvero bene ma la sua proprietaria non aveva alcuna intenzione di gettare la spugna, anche perché in un certo senso non poteva. Trysha però non osservò mai e poi mai in lei il sentimento di piangere, di lasciarsi andare alla disperazione più totale. La Delfinazzurro recuperava le energie, parlava un poco con la Guida ma subito dopo riprendeva la ricerca come se ogni volta fosse la prima. Evidentemente, la sua anima decise di premiare quella costanza presentandosi a lei in un periodo piuttosto breve, se paragonato all'eternità stessa: sei mesi, su per giù.
... Trysha, Trysha ce l'ho fatta!!
Molto bene, Consorella. Inseriscilo pure nel tuo sacchetto, direi che possiamo andare avanti.
La Guida sorrise radiosa e felice verso Alexis, dimostrandole quanto fosse orgogliosa di lei, ma non potevano perdere tempo prezioso. Ad un tratto, il livello del mare prese a scendere vertiginosamente, rivelando che in realtà, lo scoglio sul quale si trovavano le due ragazze non era altri che la sommità di una torre grezza altissima, infatti più scendeva l'acqua e più si rivelavano porzioni di una scalinata che andava giù, molto in basso di diversi metri. Non era possibile nemmeno notare il fondo per quanto si trovassero in alto, dunque non dovevano fare altro che cominciare a scendere, con garbo e grazia, senza accelerare troppo ed evitare quindi di cadere o scivolare pericolosamente. Una volta arrivati alla base di quella torre, la Parker scoprì di trovarsi in mezzo ad una grande distesa di sabbia, ovvero il fondale di quello stesso oceano esplorato nell'ultima impresa. La sabbia però, non era bagnata come ci si poteva aspettare da un mare appena scomparso, bensì secca e desertica. Il Sole, altissimo nel cielo, picchiava come se fosse il Sahara, e l'unico elemento che si scostava da tutto il resto della desolazione era un vecchio muro diroccato a distanza di circa una decina di metri da loro. Ancora una volta, Trysha utilizzò i propri poteri per creare un portale ovale liquido sopra quella superficie, così che potessero procedere. Invitò per tanto Alexis ad andare avanti per prima e non appena la ragazza attraversò il muro, si ritrovò all'interno di un luogo completamente diverso da quello precedente e nuovamente legato alla sua vita e al suo passato: il vecchio laboratorio doveva aveva mosso i primi passi come Ricercatrice, in Norvegia.
Questa volta non ci saranno scene da rivivere, ma non credere sia una gran fortuna. Tra queste mura hai iniziato il tuo percorso all'interno del vasto mondo della scienza. È tutto esattamente come lo ricordi, tranne che per le tre lavagne sulla parete ovest del laboratorio. Se ricordi, sono sempre state vuote, adibite agli scienziati per scrivere le proprie formule. Ecco, come puoi notare, su ognuna di loro, invece, ora c'è già segnata una formula, o meglio... un problema.
Il primo è un problema di matematica. Il secondo è un problema di fisica. Il terzo è un problema di chimica. Noterai immediatamente che contengono delle operazioni estremamente complesse. Ebbene, in realtà devi sapere che questi tre problemi sono considerati tra i più difficili nella storia scientifica. Soltanto diciotto persone negli ultimi cento anni sono riuscite a risolverli. Due di loro, per altro, le conosci anche: il tuo massimo Capo a Ginevra e il tuo ex docente di Astronomia. Il Dottor Cox è riuscito a risolvere il primo e l'ultimo, mentre il professor Trigger il secondo. Quello che ti viene richiesto adesso... È di risolverli tutti e tre.
Prima le emozioni e il raziocinio, poi l'istinto e il sentimento, adesso invece l'intelligenza. Tutte queste qualità facevano parte dell'animo di Alexis Parker ed era proprio per questo che lei le stava passando tutte come prove. Non appena avrebbe dato uno sguardo più approfondito ad ognuna delle tre problematiche, le si sarebbero dilatate le pupille per l'immane difficoltà che contenevano al loro interno. Nessuna di esse possedeva un minimo punto di partenza ad intuito, in alcuni frangenti quasi apparivano addirittura senza senso, ma un senso lo avevano eccome, altrimenti Trysha glielo avrebbe detto subito, mentre invece pareva estremamente sicura che ci fosse un risultato finale preciso e non ipotetico. Sotto le lavagne erano presenti una quantità spropositata di pennarelli neri, perché era ovvio che ne avrebbe sfruttati tantissimi. Inoltre, sulla destra della Ricercatrice, dieci cavalletti con sopra blocchi giganti da scrittura a quadretti, ogni blocco da novanta fogli. Nessuna calcolatrice. In altre parole, c'era tutta l'attrezzatura per cominciare a lavorare al naturale, senza aiuti, solo il cervello.
In questo caso però, a differenza dell'ultima prova, avrai un tempo limite. Per la precisione un mese, trentun giorni. A seconda di quanti problemi riuscirai a risolvere, riceverai il tuo frammento e la prossima metà cambierà. Non scapicollarti comunque, osserva pure con attenzione a calma assoluta le tre operazioni. Fino a quando non prenderai in mano un pennarello, il tempo non inizierà a scalare. Io me ne starò qui seduta ad un banco, ma non potrò darti alcun aiuto, nemmeno nel caso più estremo... ... Perché? Beh semplice: sarebbe troppo facile, avendo io risolto in vita tutti e tre i problemi in sette giorni!
Tiro del dado da 30 aggiungendo l'Elaborazione:
Tra 22 e 31 --> Alexis, purtroppo, nell'arco del mese a disposizione non risolve nessuno dei problemi.
Tra 32 e 38 --> Alexis, nell'arco del mese a disposizione risolve un solo problema (a scelta della player).
Tra 39 e 46 --> Alexis, nell'arco del mese a disposizione risolve due problemi (a scelta della player).
Oltre il 46 --> Alexis, nell'arco del mese a disposizione, risolve tutti e tre i problemi.
Per questa impresa decreto che il MagiAmuleto è ATTIVO.
Ultima modifica di Dylan il 21/01/2015, 23:19, modificato 2 volte in totale.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 22/01/2015, 16:50
Pensi di non essere abbastanza buona solo perché temi che non lo perdonerai mai?
Annuì mesta a quella domanda: in fondo, una persona davvero buona lo avrebbe perdonato dopo che fossero trascorsi degli anni, no? E invece lei sentiva ancora dentro di sé di non potercela fare, di non essere così... così buona, appunto, da poter mettere una pietra sopra a quanto era successo.
In tal caso non penso sia giusto parlare di bontà, ma di semplice sopportazione di una delusione. Quando dico che il bene nel tuo cuore è sconfinato, parlo esattamente del tuo sentimento di altruistico sacrificio. Saresti pronta a mettere da parte te stessa pur di non far dannare qualcun altro, anche se ti ha fatto soffrire moltissimo. Ha tradito la tua fiducia, ma saresti in grado di dare la tua stessa vita per salvare la sua, di questo ne sono certa.
Abbassò lo sguardo, schiudendo le labbra per dire qualcosa... e poi richiudendole, quasi infastidita - non con Trysha, ma contro se stessa; il solo pensiero che Typhon potesse essere davvero in pericolo, con tutto che per lui provava ancora del risentimento, l'atterriva, la faceva sentire male, e l'impulso di salvarlo era fortissimo. E la cosa bella era che lo stesso sentimento, anche se con meno intensità, lo sentiva anche per Aryanne: avrebbe fatto l'impossibile anche per salvare lei, con tutto che di certo non si potevano considerare amiche.
Tale certezza ce l'ha anche quel frammento di anima, proprio per questo ha molta paura di mostrarsi apertamente. Il tuo spirito di sacrificio e il tuo amore sconfinato possono essere tanto belli a vedersi quanto un problema in alcuni casi. Questo oceano è meraviglioso, uno spettacolo, ma è anche la più grande sfida che ti stai trovando ad affrontare. Riuscirai nell'impresa, questo è sicuro, ma la tua anima ha bisogno che apprendi a non arrenderti prima di tornare a te. In questo modo, quando e se tornerai tra i vivi, continuerai ad essere buona ma saprai resistere meglio ai brutti colpi.
C'era altro da dire? Messa in quel modo, di sicuro il fatto di essere definita buona aveva un senso maggiore, ed in più aveva anche compreso quale fosse il fine ultimo delle parole della Guida: un insegnamento per il futuro, un consiglio volto al miglioramento del suo carattere, per tentare di renderla più forte. Peccato non potersi soffermare ancora su quei concetti, ma aveva decisamente altro a cui pensare: cercare un frammento in un oceano non era impresa da poco, e difatti impiegò moltissimo tempo per trovarlo; tuttavia, Alexis non perse mai la speranza di riuscirci, armandosi di coraggio ed infinita pazienza, fino a che quel pezzo brillante non fu al sicuro tra le sue mani.
Molto bene, Consorella. Inseriscilo pure nel tuo sacchetto, direi che possiamo andare avanti.
Annuì, la Parker, mentre risaliva sullo scoglio di roccia e riponeva il frammento nel sacchetto, insieme agli altri: curiosa e forse appena un po' inquieta - le prove stavano diventando sempre più complesse e pesanti - osservò il livello dell'oceano scendere sempre di più, rivelando una scala a prima vista infinita che puntava verso il basso; fortuna che non soffriva di vertigini! Lentamente, quindi, l'ex Delfinazzurro cominciò a scendere, a scendere e a scendere, fino a ritrovarsi coi piedi poggiati sulla sabbia del fondale oceanico che però, stranamente, era del tutto asciutta, e non umida come ci si sarebbe aspettato. Sotto il Sole cocente, le due Acuan proseguirono fino ad un muro dall'aria antica e nemmeno troppo stabile, che superarono grazie all'ennesimo portale d'Acqua della Thorpe.
Oh! So dove siamo!
Esclamò Alexis, con occhi luminosi, quando si ritrovò circondata da un laboratorio di ricerca: quello ad Oslo per la precisione, lì dove il suo viaggio da Ricercatrice era cominciato.
Questa volta non ci saranno scene da rivivere, ma non credere sia una gran fortuna. Tra queste mura hai iniziato il tuo percorso all'interno del vasto mondo della scienza. È tutto esattamente come lo ricordi, tranne che per le tre lavagne sulla parete ovest del laboratorio. Se ricordi, sono sempre state vuote, adibite agli scienziati per scrivere le proprie formule. Ecco, come puoi notare, su ognuna di loro, invece, ora c'è già segnata una formula, o meglio... un problema.
Sì, quelle lavagne a fine giornata erano sempre immacolate, mentre ora presentavano scritte, numeri e formule che, ai più, sarebbero apparse come impossibili da decifrare. E in effetti, a ben guardare, erano complesse anche per la stessa Acuan.
Il primo è un problema di matematica. Il secondo è un problema di fisica. Il terzo è un problema di chimica.
Tre materie diverse, tre materie che Alexis aveva studiato con devozione e passione.
Noterai immediatamente che contengono delle operazioni estremamente complesse. Ebbene, in realtà devi sapere che questi tre problemi sono considerati tra i più difficili nella storia scientifica. Soltanto diciotto persone negli ultimi cento anni sono riuscite a risolverli.
Di.. diciotto?
Ripeté, quasi boccheggiando: diciotto persone in cento anni... era quasi una follia pensare a numeri del genere!
Due di loro, per altro, le conosci anche: il tuo massimo Capo a Ginevra e il tuo ex docente di Astronomia. Il Dottor Cox è riuscito a risolvere il primo e l'ultimo, mentre il professor Trigger il secondo. Quello che ti viene richiesto adesso... È di risolverli tutti e tre.
Che cosa?!
Quasi lo urlò, voltando di scatto il viso verso Trysha e fissandola con occhi e bocca spalancati: ma era matta, forse? Come poteva pretendere che risolvesse quei tre problemi quando solo 18 persone in cento anni ci erano riuscite, e di queste due delle persone più brillanti, intelligenti e colte che Alexis avesse mai conosciuto?! Era impossibile!
In questo caso però, a differenza dell'ultima prova, avrai un tempo limite. Per la precisione un mese, trentun giorni.
Ah, pure!
Scappò alla Parker, con tono quasi esasperato: non solo si pretendeva che la ragazza si dimostrasse una delle menti più brillanti del mondo magico - e forse anche babbano - ma che lo facesse anche con una scadenza precisa! C'era altro che potesse farla deprimere ancora di più?
A seconda di quanti problemi riuscirai a risolvere, riceverai il tuo frammento e la prossima metà cambierà. Non scapicollarti comunque, osserva pure con attenzione a calma assoluta le tre operazioni. Fino a quando non prenderai in mano un pennarello, il tempo non inizierà a scalare. Io me ne starò qui seduta ad un banco, ma non potrò darti alcun aiuto, nemmeno nel caso più estremo... ... Perché? Beh semplice: sarebbe troppo facile, avendo io risolto in vita tutti e tre i problemi in sette giorni!
Questa volta, l'Acuan si limitò a sbattersi una mano sulla fronte, mordendosi la lingua per non dire qualcosa di sconveniente - qualcosa di cui si sarebbe poi sicuramente pentita. Preferì invece dare le spalle alla propria Guida e concentrarsi sui tre problemi, dando loro una prima occhiata: sì, effettivamente a guardarli così quasi non avevano un senso né un punto di partenza... e aveva solo 31 giorni per risolverli!
No, così non vado da nessuna parte. - si rimproverò l'ex Delfina, scuotendo il capo - Devo concentrarmi e non pensare al tempo o alla loro difficoltà: è una sfida, una sfida che si basa solo sull'intelligenza e sull'intuizione... una sfida difficile, ma non impossibile, non per me! Questo è il mio mondo, ciò per cui sono nata, per cui ho studiato e faticato tanto, non posso arrendermi senza nemmeno provarci! Posso farcela, so che posso farcela... devo solo concentrarmi.
Per prima cosa, dunque, chiuse gli occhi e si focalizzò sul proprio respiro per allentare la tensione e calmare il battito cardiaco: raccolse a sé tutta la concentrazione che aveva in corpo e tutte le nozioni di matematica, fisica e chimica che aveva studiato fino a quel momento; poi, lentamente, riaprì gli occhi, si avvicinò ad un pennarello e ad un blocco immacolato... e prendendolo saldamente in mano, cominciò a scrivere.
• Un mese dopo •
Non era minimamente sicura dei risultati raggiunti: aveva tentato di risolvere tutti e tre i problemi, ma c'era la possibilità che nemmeno uno fosse andato bene; Alexis, in cuor suo, sperava di aver azzeccato almeno una o, Merlino non volesse, anche due - Elaborazione 21 + d20/17 +2 (Bonus del MagiAmuleto per il 2° tiro) = 40 - risposte, ma nulla era certo... A parte il fatto che le faceva male la mano per quanto aveva scritto, che aveva consumato praticamente tutti i pennarelli a disposizione, e che centinaia di fogli riempiti di formule erano sparsi sul pavimento accanto a lei.
Io... non credo di poter fare più di così...
Sussurrò l'ex Delfina, con la testa che le scoppiava, posando l'ultimo pennarello ormai scarico e socchiudendo gli occhi per la stanchezza: se fosse tornata tra i vivi, probabilmente' avrebbe evitato di ritrovarsi davanti altri problemi da risolvere per un po'.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 23/01/2015, 11:56
Riuscire nell'impresa di risolvere quei difficilissimi problemi di natura scientifica poteva essere entusiasmante per la giovane Ricercatrice, ma non era detto che per questo avesse già la vittoria in tasca, anzi, era tutto da vedere. La Matematica, la Fisica e la Chimica erano materie che andavano di pari passo, ma ognuna possedeva poi proprie regole, teoremi e calcoli precisi, tanto da differenziarsi completamente una volta raggiunto uno stadio avanzato di elaborazione di ogni singola scienza. La Parker comprese quel concetto non appena cominciò a ragionare su quei quesiti scritti alla lavagna, provando ad andare per ordine e non cercando di risolvere tutto assieme alla rinfusa. Il metodo era abbastanza ovvio: partire dalla Matematica per poi arrivare alla Fisica ed infine la Chimica, Trysha sapeva benissimo che un mese non era moltissimo per chiederle una vittoria totale, ma abbastanza per riuscire almeno in una delle tre complesse prove. Trascorsi infatti quei trentuno giorni, dopo aver scritto su fogli e fogli e consumato interi blocchi e pennarelli, la Delfinazzurro apparve completamente esausta, con la testa fumante e un principio di esaurimento nervoso.
Io... non credo di poter fare più di così...
Anche perché hai superato il limite di tempo consentito. Posa pure il pennarello e scopriamo insieme com'è andata, Consorella.
Con naturale dolcezza e fiducia (lei che aveva già osservato nel corso dei giorni i progressi fatti dalla neo defunta), la Guida si alzò in piedi in concomitanza con l'inizio di un processo particolare atto a far capire quali problemi erano stati effettivamente risolti e quali no: tutto il procedimento scritto sulla lavagna cominciava a colorarsi di blu, questo almeno fino a quando non incontrava una parte errata, allora in quel caso cambiava colorandosi di rosso, oppure in alternativa diveniva verde se andava bene lo stesso pur essendo stato fatto in maniera leggermente scorretta o più lunga del normale. Per quanto riguardava la prova di Matematica, nemmeno una traccia di rosso o di verde, tutto completamente blu, come anche il risultato che invece divenne dorato e scintillante. Passando poi a quella di Fisica, alcuni segni di verde non decretarono però la sconfitta, difatti il risultato apparve in argento scintillante. Purtroppo però, il problema di Chimica si macchiò in alcuni punti di rosso, sottolineando quindi dei calcoli errati o inutili che condussero inevitabilmente ad un risultato sbagliato, che rimase scritto in nero.
Matematica e Fisica, mia piccola Acuan, i miei più sinceri complimenti. Quando io riuscii in una settimana a portare a termine questi esercizi ero molto più grande di te. Alla tua età forse sarei riuscita nell'impresa di risolverne uno, chissà, ma di certo non due. Tuttavia immaginavo che la tua intelligenza esplosiva ti avrebbe garantito almeno un traguardo. ... Apri pure la mano, ho qualcosa per te.
Una sorpresa, dunque: il settimo pezzo di specchio glielo doveva consegnare proprio la sua Guida, in quanto simbolo del lato più laborioso e intellettivo di Alexis Parker. Quel frammento donato da Trysha era un po' più grande rispetto agli altri, ma non certo perché più importante, soltanto perché era quello più corposo, quello che ci aveva messo di meno per essere richiamato dalla Ricercatrice, in quanto, proprio come aveva detto la Thorpe, il suo intelletto non l'aveva mai e poi mai abbandonata, nemmeno per un singolo istante. Una volta inserito il tesoro nel sacchetto, una delle porte del laboratorio si aprì lentamente, lasciando libero il passaggio. La ragazza non sapeva ancora quanto doveva camminare, quanto doveva viaggiare, però era consapevole di quanto tempo fosse trascorso dalla sua morte, almeno in quella dimensione: quasi un anno. Spaventoso pensare che poi, se fosse tornata in vita, tutte quelle ore passate lì sarebbero scomparse lasciando il posto ad un misero secondo, uno striminzito attimo di non vita prima di riaprire gli occhi.
C'è un motivo specifico per il quale l'Oltremondo ti ha sottoposto a quest'ultima prova. Attraversando la porta lo scopriremo insieme. Consorella, ascoltami molto bene, ciò che sto per dirti è molto importante e fondamentale. Devi prepararti mentalmente perché la scelta che ti verrà chiesta più avanti sarà la più complessa in assoluto. Questa volta ciò che deciderai andrà a discapito dell'altra opzione, ma non temere, anche in questa occasione non avrai limiti di tempo. La buona notizia è che sei giunta quasi alla fine dell'impresa, ancora un piccolo sforzo e forse sarai salva dalla morte. Non appena te la senti, possiamo procedere...
Non era intenzione della Guida mettere sotto pressione la norvegese, ma se non l'avesse informata in quell'istante, forse non ci sarebbe stato modo più avanti, quindi meglio correre ai ripari ed aiutarla un'ultima volta prima di lasciarla di fronte al proprio destino ignoto e misterioso. Quando la Parker si sentì finalmente pronta per proseguire, avanzarono insieme varcando la soglia della porta apertasi al termine della prova delle tre formule, ritrovandosi all'istante nell'ultimo luogo dei ricordi possibile da esplorare. Erano partite dall'asilo, poi Hogwarts, il negozio di musica, il laboratorio di Oslo ed ora... il Centro di Ricerca Sperimentale di Vaduz. Quello fu l'ennesimo segno che il viaggio fosse quasi concluso, perché era l'ultimo luogo in assoluto esplorato dalla ragazza in vita. Si trovavano al primo piano e più precisamente al Settore 11. Per terra, ad occhi chiusi, c'era un'altra Alexis Parker, quella che aveva appena subito l'esplosione e che quindi giaceva esanime. La Ricercatrice aveva incontrato se stessa come bambina, come ragazzina, come adolescente e come ragazza... mancava in effetti la versione del presente ed ora non mancava nemmeno quella. Trysha rimase in silenzio, dando il tempo necessario alla Guidata per darsi una spinta emotiva a reagire, forse dopo qualche lacrima, forse dopo qualche brivido. Ad un tratto, mentre ancora stavano lì a contemplare quella visione triste e sconcertante, una voce maschile richiamò l'attenzione della neo defunta, una voce autoritaria, una voce ferma e diretta, una voce che la appellò in un modo impossibile da non riconoscere.
Ah, finalmente ce l'hai fatta A.P. Ci hai messo un po' troppo a risolvere quei problemi. Ancora qualche istante e l'avrei strozzato, stava qui in pena per te e non faceva altro che chiedere a che punto stavi. Come se io lo potessi sapere poi.
Non molto distante dal primo uomo, con aria preoccupata e seria, un'altra figura se ne stava in un angolo. Vestiario elegante e impeccabile a differenza del camicie del Capo dei Ricercatori. Sguardo morbido e virile allo stesso tempo. In quella stanza si trovavano le due figure che, nella vita della Parker, l'avevano ispirata e spinta di più oltre i propri limiti. Il Dottor Percival Ulysse Cox e il Professor Irvyne Trigger.
Quando poi il secondo dei due si accorse che la ragazza era arrivata (prima era soprappensiero), le rivolse un sorriso gioioso.
Alexis, finalmente ce l'hai fatta! Non ho dubitato un momento delle tue capacità.
Già, ma intanto quanto rompevi...
Ti ricordo, Percival, che nella vita reale siamo due carissimi amici.
Sì ma qui siamo solo espressioni assolute di due lati ambivalenti di A.P.
E questo ti dà l'autorizzazione a trattarmi in una maniera simile?
... Vogliamo arrivare al sodo o no? Glielo spiego io oppure ci pensi tu?
Oh, se permettete, forse è meglio che spieghi io, onde evitare influenzamenti.
D'accordo. D'accordo.
Allora Alexis, come avrai appena capito, loro non sono realmente il tuo Capo e il tuo Docente. Entrambi rappresentano due parti radicate nella tua anima che in un certo senso ti caratterizzano e ti rendono ciò che sei. Sono due partizioni equivalentemente fondamentali e da ognuna può derivare l'altra, seppur lavorandoci su nel tempo. Prima di morire, le avevi sviluppate entrambe alla stessa percentuale, ma come ti ho detto, tornando nel mondo dei vivi avresti comunque perso qualche piccolo frammento di te stessa per strada e questo è il caso al quale ti ho preparata fin dall'inizio del percorso.
A quel punto, sia il Dottor Cox che il Professor Trigger estrassero dal camice e dalla tasca della giacca un frammento di specchio.
Con il mio frammento recupererai pienamente: Adattamento alle pressioni professionali. Sviluppo completo delle idee imperfette. Capacità di organizzazione adeguata dei piano di lavoro. Perspicacia spiccata razionale e incondizionata. Cultura particolare focalizzata sulle materie scientifiche.
Con il mio frammento recupererai pienamente, invece: Elaborazione ponderata dei piani di studio. Sesto senso innato per la scoperta del non ordinario. Abilità ottimizzata nell'uso degli strumenti di ricerca e sperimentazione. Sensibilità verso il fascino naturale del mondo che ti circonda. Cultura generale fondata sulle materie di conoscenza enciclopedica.
Mentre la ragazza veniva sottoposta a questa difficilissima scelta, il sacchetto che stringeva nella mano destra prese a tremare e si allontanò da lei, aleggiando nell'aria fino a raggiungere il corpo di Alexis steso a terra ad occhi chiusi. Il contenitore dei frammenti si aprì e da esso uscirono tutti i pezzi, i quali, vorticando lentamente e poi velocemente, si unirono formando un vetro brillante al quale però mancava appunto l'ultima parte, quella che Alexis stava per riprendersi, seppur ad un caro prezzo. Trysha aveva un'aria preoccupata: quella era davvero la prova più difficile in assoluto. Fare una scelta, qualsiasi fosse stata, significava mettersi in testa di recuperare le altre caratteristiche con fatica, nel tempo, di nuovo.
Sono desolata che tu debba trovarti di fronte un dilemma simile. Anche in questo caso, purtroppo, devo ricordarti che non posso aiutarti in alcun modo. Puoi passeggiare per l'intera struttura, andare in lungo e in largo. Sentiti libera di comportarti come preferisci. Sappi solo... Che credo in te, Consorella.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
2016-05-16 22:40:04 |
Cecilia |
d20 |
6 |
|
2016-05-16 22:20:57 |
Cecilia |
d20 |
19 |
|
2015-01-21 23:26:29 |
Alexis |
d30 |
17 |
|
2015-01-21 23:16:31 |
Alexis |
d30 |
1 |
|
2015-01-19 22:39:17 |
Alexis |
d100 |
45 |
|
2015-01-15 21:01:21 |
Alexis |
d20 |
20 |
|
2015-01-14 21:28:14 |
Alexis |
d30 |
15 |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti
| |
|
|
|
|
|
|