|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Alexis » 14/01/2015, 22:00
Le dispiaceva aver mandato via Desmond così di corsa, ma non poteva rischiare che, di lì a poco, fosse stata lei quella sbattuta fuori a calci dalla struttura da un Cox incazzato nero: teneva troppo a quel posto, al suo lavoro come Ricercatrice, per metterlo a repentaglio, a costo di rinunciare a qualche momento romantico da passare col fidanzato; non si ammazzava di lavoro tutti i giorni, d'altronde, solo per divertimento... quella era la sua vita, la sua carriera, il suo futuro, e doveva lottare costantemente con le unghie e coi denti per tenerselo stretto. Salutato il leader dei Saber Dynamos, Alexis si era diretta verso l'ascensore e con esso era risalita fino al piano della struttura dove si trovava il suo ufficio - un cubicolo minuscolo in una grande stanza condivisa con almeno altre trenta persone... quasi un caos totale - ma non aveva fatto in tempo a metterci piede che una sirena si mise a suonare a tutto volume, facendola sobbalzare dallo spavento.Codice Rosso 166 al Settore 11. Codice Rosso 166 al Settore 11. Isolare immediatamente la Minaccia e Chiudere le porte dell'intera Struttura. Isolare immediatamente la Minaccia e Chiudere le porte dell'intera Struttura.
Un'emergenza nel Settore 11, chissà cos'è successo... - non poté non chiedersi Alexis, ricordando a cosa corrispondesse il "Codice Rosso 166", prima di fare un'altra importante e decisiva constatazione - Ehi, un momento... ma il Settore 11 è quello in fondo al corridoio!!
Esclamò a bassa voce, spalancando gli occhi: era la prima volta, da quando era stata assunta da Cox, che si verificava un'emergenza in un settore nel quale si trovava lei, o che comunque fosse vicino alla sua ubicazione del momento: che avrebbe dovuto fare? Prendere l'iniziativa, forse? E per fare cosa? Fortunatamente, certe decisioni non erano affatto di sua competenza.State tutti fermi ed ascoltate attentamente, non voglio perdere la pazienza.
La voce, inconfondibile, del Dottor Cox la inchiodò sul posto all'istante, manco le fosse stato lanciato addosso un Petrificus alla massima potenza.Grace e Hormazd si dirigeranno alla stanza numero venti e si occuperanno di recuperare mascherine per tutti gli altri. Al Settore undici sono attualmente presenti il dottor Quebec e la ricercatrice Mahoney, non so cosa Trama abbiate combinato ma vi consiglio di mantenere sotto osservazione la situazione e terminare ciò che stavate facendo. Gli scienziati Longo, Pepperpots, Taylor e Jopez si rechino nella sala antidoti ed attendano disposizioni.
E io? Che devo fare io?
Si chiese l'ex Delfinazzurro, il mazzo di fiori ancora stretto nella mano sinistra. E forse avrebbe fatto meglio a non chiederselo.A.P., sei la più vicina al Settore undici, muovi le chiappe e vai a dare una mano, sei autorizzata a gestire le sostanze chimiche liquide, solide e gassose presenti nella camera per aiutare i tuoi colleghi, muoversi MUOVERSI!
Dare una mano. Gestione di sostanze chimiche. Aiutare i colleghi. Il cervello aveva già immagazzinato quelle informazioni, tanto che i piedi avevano cominciato a muoversi in direzione del Settore 11 a tutta velocità... ma ancora la Ricercatrice sembrava non poter credere a quanto appena sentito: mai, mai Cox le aveva dato il permesso di toccare provette, fiale o chissà che altro... ed ora le stava dicendo di dare una mano a colleghi ben più esperti? Lei? A.P. ? Se fosse stato uno scherzo, probabilmente sarebbe svenuta all'istante. Coi fiori ancora in mano, la giovane donna raggiunse il Settore 11 pregno di nebbia, ed una volta indossati occhiali e mascherina protettivi, entrò nella stanza dove due scienziati la stavano aspettando, e con loro diversi liquidi, contenuti in fiale sterilizzate, dai colori sgargianti.
Dott.ssa Parker, pare che il monossido di calcio abbia reagito male all'unione con il composto basico fornitoci dalla fabbrica.
Ci mise qualche millesimo di secondo a mettere in moto gli ingranaggi del cervello ancora sconvolta per il permesso ricevuto poco prima, ma non appena ciò avvenne, la Parker annuì con la testa, in un cenno veloce e deciso.
Avevano assicurato la completa adesione delle sostanze senza effetti collaterali, ma evidentemente qualcosa che non comprendiamo è andata storta e possiamo affermare con certezza che il polline tossico sprigionato dalla crema possa in qualche modo risultare venefico per il sistema cardio-respiratorio. È necessario ridurre l'acidità e bilanciare il livello di solfato di potassio, ma non abbiamo idea di come si possa fare.
Il discorso era semplice: una formula chimica data per scontata, anzi, una combinazione di sostanze chimiche che sarebbe dovuta filare liscia, aveva invece dato dei problemi per un inspiegabile motivo: diligente, Alexis era già in attesa d'istruzioni per capire cosa volessero da lei... quando la domanda successiva la colse decisamente impreparata.
Lei ha qualche idea in merito?
Lei. Qualche idea. Le stavano chiedendo un parere professionale. Sarebbe stato troppo fuori luogo mettersi ad urlare dalla gioia? D'accordo, era decisamente fuori luogo... doveva concentrarsi, richiamare quel raziocinio tipico del suo essere come persona, come Ricercatrice e come Acuan che la contraddistingueva. Per prima cosa, posò i fiori che ancora aveva in mano sul ripiano che aveva di fronte, cosicché non le intralciassero i movimenti, dopodiché studiò meglio le sostanze che le stavano di fronte mentre il suo cervellino lavorava in modo febbrile - Elaborazione 21 + d30/15 = 36.
Ecco, io...
Mormorò, schiarendosi la voce poco dopo: paradossalmente, la innervosiva di più il fatto di doversi confrontare con loro - e Merlino non volesse, avere anche un'idea brillante - piuttosto che la situazione in sé d'emergenza.
Credo che forse, se utilizzassimo del cloruro di fosforo, potremmo ridurre l'acidità del composto e renderlo meno instabile. - si risolse a dire alla fine, armandosi di coraggio preso chissà dove - E magari, per intensificarne l'effetto, potremmo aggiungere anche uno stabilizzatore molecolare composito come il... glutammato monosodico... ?
L'ultima frase venne pronunciata con una punta d'insicurezza nella voce, poiché ovviamente, non avendo mai provato a lavorare concretamente sulle formule chimiche che aveva studiato, si trattava di pure teorie campate per aria: c'era solo da sperare che, se proprio non ci avesse preso, almeno ci fosse andata un tantino vicina.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 15/01/2015, 19:56
Alexis... Alexis... Alexis... ... Ti sei portata dietro i fiori? Non li hai lanciati da qualche parte correndo verso il Settore 11? ... Ohi... Ohi... Ohi... Male... Male... Male...
Ma d'altronde, cosa ne potevi sapere? Assolutamente nulla, in fondo il Narratore sadico sono io! Comunque, tornando alla tua pessima situazione:
Una volta entrata all'interno del laboratorio invaso dalla nebbia, la Ricercatrice in erba non perse tempo e si accinse ad aiutare i due colleghi, posando su un ripiano distante il mazzo di fiori finti per dedicarsi completamente al grosso problema scatenatosi al primo piano. Ciò che però non poté prevedere, fu che nell'appoggiare l'oggetto regalatole dal fidanzato, un petalo difettoso si staccò, fluttuando in mezzo alla nebbia e ad un sottile strato di gas che lo mantenne sospeso per diversi secondi. Apparentemente innocuo, APPARENTEMENTE.
Credo che forse, se utilizzassimo del cloruro di fosforo, potremmo ridurre l'acidità del composto e renderlo meno instabile. E magari, per intensificarne l'effetto, potremmo aggiungere anche uno stabilizzatore molecolare composito come il... glutammato monosodico... ?
E brava la nostra pivella...
Quello fu il pensiero del dottor Cox che, da una stanza del quarantacinquesimo piano stava osservando A.P. all'opera nella sua prima condizione di emergenza. I due scienziati di fronte alla ex Delfinazzurro si fissarono un momento interdetti, annuendo infine e comprendendo che forse quella giovane inesperta aveva proprio ragione. La dottoressa fece un piccolo sorriso alla norvegese, mentre lo scienziato alzò il pollice e si mosse per andare a prendere quanto appena nominato. Ovviamente le chiesero di occuparsi interamente del processo di unione delle sostanze così da prendersi il merito completo dell'impresa, peccato che quella fu una mossa che determinò l'incidente peggiore che la ragazza avesse mai vissuto in tutto il tempo passato tra fiale, ampolle, composti nocivi e compagnia bella. Il petalo ondeggiante nella nebbia e nel gas, non visibile facilmente da nessuno dei tre, proprio mentre la Parker si accingeva ad unire la crema nella ciotola al glutammato monosodico, finì in mezzo all'intera opera, facendo cadere dei piccoli granelli di polvere dorata volta ad abbellire esteticamente il mazzo di fiori. Ma si sa, l'oro è un componente chimico come tanti altri e può dar luogo ad effetti indesiderati se non calcolato in una equazione.
Che sta succedendo? La crema sta tremando? In teoria dovrebbe calmarsi!
Attenzione dottoressa Parker!
BOOOOOOOOOM
Troppo tardi, nemmeno tre secondi dopo che il petalo finì nel pastrocchio ed una grossa esplosione fece volare all'indietro i due colleghi di Alexis, prendendo lei in pieno viso e corpo, provocandole uno shock improvviso, uno shock molto pericoloso, potenzialmente letale, anzi, quasi sicuramente uno scoppio di quella entità a distanza così ravvicinata poteva significare una cosa sola... la morte. Il dottor Cox, anche se sapeva bene che stava violando una regola fondamentale di sicurezza, chiese all'istante che gli fossero aperte le porte e si precipitò a piedi verso il primo piano. Ma il destino della povera Ricercatrice era davvero totalmente segnato?
NEL FRATTEMPO - IN UN LUOGO SCONOSCIUTO
La Delfina riaprì gli occhi di scatto e la prima cosa che vide fu... il bianco più totale e candido. Intorno a lei splendeva tutto di una luce eterna e la sensazione che si provava era di una insolita calma e beatitudine. Mettendosi dapprima seduta e poi, se avesse voluto, in piedi, si sarebbe accorta di trovarsi in una specie di stazione ferroviaria immersa nel nulla, con delle panche di marmo bianco. Il suo abbigliamento? Totalmente cambiato, difatti indossava un abito semi elegante di seta blu, piedi scalzi e nessun intimo.
Inizialmente, pur parlando e chiamando nomi a caso, non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Solo al momento di puro panico per la solitudine immotivata una voce eterea come un eco sarebbe giunta alle sue orecchie. La voce era femminile, giovanile, tranquilla e possibilmente serena.
Oltrepassa la porta davanti a te. Ti sto aspettando. Non preoccuparti, presto ti sarà tutto chiaro.
Qualora Alexis avesse acconsentito a seguire quel consiglio dolce e angelico, oltrepassata la porta, essa si sarebbe richiusa dietro di lei all'istante, facendola catapultare in tutt'altro luogo, per la precisione l'esterno di un portico con al centro una grande piscina, alcuni ombrelloni bianchi, delle sdraio sempre bianche, ed un gazebo con sotto un bel divano comodo. Ecco, sopra di esso, se ne stava seduta la figura che l'aveva chiamata, una ragazza dai capelli arancio, un abito simile a quello della Parker ma di un colore blu più scuro ed emanante un'aura di energia percettibile come non umana, non mortale.
Benvenuta, Consorella.
Tiro del dado per Alexis, utilizzando il d20 e sommando Elaborazione:
Tra 22 e 28 --> Alexis non ha idea di chi sia la ragazza che l'ha accolta.
Tra 28 e 33 --> Alexis non ricorda chi sia quella ragazza, ma sa di per certo di averla vista in un tomo di Storia Acuan.
Tra 33 e 36 --> Alexis ricorda il nome della ragazza (Trysha), ricordando anche che dovrebbe essere defunta.
Oltre il 36 --> Alexis ricorda nome e cognome della ragazza (Trysha Thorpe), sa che è defunta e che è stata una famosissima Acuan.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 15/01/2015, 21:29
Dire che aveva sparato a caso i primi ingredienti che le erano venuti in mente sarebbe stato un po' troppo, ma di sicuro un po' alla cieca ci era andata, ipotizzando nella propria mente diversi accoppiamenti tra alcune sostanze chimiche e formulando, sempre mentalmente, il possibile risultato, così da poter scegliere quella che avrebbe potuto funzionare meglio. Sperava, in cuor suo, di aver formulato nella mente qualcosa di almeno lontanamente simile ad una soluzione, e di non aver fatto la figura della stupida - a maggior ragione visto che era la prima volta che qualcuno le domandava di cimentarsi in pareri professionali di quel calibro: vedere i due Ricercatori sorridere leggermente e farle un cenno di assenso, capire che non solo ci era andata vicina, ma che anzi ci aveva proprio preso, le fece fare un piccolo tuffo al cuore, mentre le guance si arrossavano violentemente per il piacere. Erano d'accordo con lei, quindi doveva averci preso sul serio. Lei, Alexis Parker, che per anni - per quasi tutta la sua vita - si era dedicata solo ed esclusivamente alla teoria... aveva appena dimostrato di valere ben più di quello che molti pensavano: e, poco dopo, le venne anche permesso di mettersi alla prova concretamente e sul piano pratico, poiché i due scienziati si fecero da parte per far svolgere a lei l'operazione di stabilizzazione. Col cuore in tumulto, la Ricercatrice Acuan mise tutta la sua concentrazione nel versare gli ingredienti da lei stessa citati... peccato che non avesse calcolato un imprevisto. Anzi, un petalo. Un maledetto, fottutissimo petalo che, staccatosi dal mazzo di fiori portatole da Desmond, se ne stava bellamente in sospeso nella nebbia, pronto a cadere sul composto su cui Alexis stava lavorando; e quando ciò accadde, la Parker non poté far altro che rendersi conto - con suo sommo orrore e senza comprenderne il motivo - che qualcosa stava andando per il verso sbagliato.
Che sta succedendo? La crema sta tremando? In teoria dovrebbe calmarsi!
Attenzione dottoressa Parker!
Aver avuto i riflessi più pronti forse le avrebbe permesso di spostarsi in tempo... ma non li aveva, ed in effetti non fece nemmeno in tempo ad urlare che un'esplosione pazzesca la fece sbalzare all'indietro, portandola a perdere i sensi all'istante. Quando si svegliò - dove e quando non era dato sapersi - l'apertura degli occhi fu istantanea, così come il mettersi seduta: sì, ma in mezzo a cosa?
... c'è nessuno?
Domanda stupida da porre forse, in mezzo al bianco più totale, un bianco che forse avrebbe dovuto esser rassicurante e che a lei, invece, portava solo un sacco d'inquietudine. Deglutendo sonoramente, l'Acuan si mise in piedi, notando un abbigliamento ben diverso da quello che aveva a lavoro e un ambiente circostante che assomigliava ad una stazione ferroviaria circondata dal niente.
... Dottor Cox? Desmond?
Provò a chiamare ma, ovviamente, non ricevette risposta. Ricacciò le lacrime che già minacciavano di rotolarle giù per le guance e si guardò intorno con panico crescente, il respiro che si faceva appena più corto.
Sono... sono morta? Qualcuno può dirmi se sono...
Non finì la frase, mordendosi il labbro inferiore con forza - se fosse morta non avrebbe dovuto sentire il dolore, giusto? Non poteva essere morta, doveva fare ancora tante cose! Sposarsi con Desmond, fare carriera, scoprire qualcosa d'incredibile come Ricercatrice che potesse cambiare il mondo... no, si rifiutava di andarsene prima di aver fatto almeno una di quelle tre cose!
Oltrepassa la porta davanti a te.
Sobbalzò, voltandosi su se stessa col pensiero d'incrociare lo sguardo di qualcuno... ma era ancora sola, e la voce che l'abbracciava proveniva, evidentemente, da un'altra parte.
E quella quand'è spuntata?
Si domandò Alexis, notando la porta aperta di fronte a sé: forse non era morta allora, forse stava semplicemente sognando... oppure quella era l'anticamera del Paradiso.
Ti sto aspettando. Non preoccuparti, presto ti sarà tutto chiaro.
Prese un lungo e profondo respiro, la Parker, prima di farsi coraggio e camminare a piedi nudi fino alla porta, che si chiuse di scatto non appena ne ebbe varcato la soglia: sobbalzò nuovamente, spalancando però gli occhi quando il paesaggio intorno a sé cambiò ancora, mostrandole una piscina completa di gazebo, sdraio, ombrelloni e divani, tutto sui toni del bianco.
Wow... è così che si presenta il Paradiso?
Mormorò tra sé l'ex Delfina, prima di notare una donna sopra al divano bianco che arredava quel luogo... una ragazza - o comunque una donna di giovane età a vedersi - con un vestito simile a quello che stava indossando lei in quel momento ed un'energia magica che, di umano, non aveva nulla.
Benvenuta, Consorella.
Fece qualche passo verso di lei, l'Acuan, prima di spalancare gli occhi al ricordo - Elaborazione 21 + d20/20 = 41 - di chi fosse la persona che aveva di fronte.
Aspetta... io ti conosco! - per modo di dire, naturalmente - Tu sei Trysha Thorpe, ho letto di te in un libro al villaggio! Sei un'Acuan, Ricercatrice famosa, Natabbana, vissuta tra il 2025 e il 2100, e sei... - s'interruppe, abbassando gli occhi con aria imbarazzata - beh... morta. È... è quello che è successo a me? Sono morta anch'io?
Tanto valeva saperlo subito e mettersi l'anima in pace.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 15/01/2015, 22:18
Quel luogo, pur essendo estremamente vacanziero, appariva in alcuni tratti e dettagli come sacrale. Il Sole che brillava all'orizzonte non era dello stesso solito colore giallo, bensì anch'esso bianco, inoltre, l'acqua della piscina si muoveva come se appartenesse ad una riva del mare, ma i suoi limiti erano circoscritti quindi andava oltre le naturali leggi della fisica. La temperatura era perfetta, né calda né fredda, umidità e secchezza dell'atmosfera in equilibrio e il pavimento era liscio e levigato talmente tanto da far stare le piante dei piedi in estasi. Il vento passava tra i capelli della Parker e della sua interlocutrice, la quale non smetteva di fissarla con una espressione appena appena sorridente ed anche vagamente curiosa.
Wow... è così che si presenta il Paradiso?
Soltanto quello degli appartenenti alla Gilda Acuan.
Quindi sì, a tutti gli effetti quello era un Paradiso.
Aspetta... io ti conosco! Tu sei Trysha Thorpe, ho letto di te in un libro al villaggio! Sei un'Acuan, Ricercatrice famosa, Natabbana, vissuta tra il 2025 e il 2100, e sei... beh... morta.
È tutto esatto, complimenti per la memoria e lo zelo nello studio.
È... è quello che è successo a me? Sono morta anch'io?
In un primo momento, Trysha non rispose, si limitò a sospirare ed alzarsi in piedi, per raggiungere Alexis e poi farle silenziosamente strada fino al bordo della grande piscina, dove l'acqua limpida e bluastra si muoveva ritmicamente come una poesia della natura. Era piuttosto bassa la defunta Ricercatrice del passato, almeno una decina di centimetri in meno rispetto alla Parker, ma la grandezza emanata dal bianco e celestino intorno a lei annullava del tutto qualsiasi commento negativo possibile sulla sua persona. Senza parlare ancora, la ragazza dai capelli arancio mosse un passo e come in un miracolo, cominciò a camminare sullo specchio dell'acqua come se nulla fosse, facendo cenno alla Parker di seguirla e fidarsi, perché a lei sarebbe accaduto lo stesso.
Sì, purtroppo l'esplosione ti è stata fatale. Morta sul colpo, nessun dolore, nessuna sensazione sgradevole prima che la tua anima raggiungesse questo luogo. In realtà, comunque, questo non è il vero luogo dove gli Acuan riposano in eterno, bensì un punto di transizione. Lo potremmo definire un Limbo... immagino conoscerai la celebre opera del poeta italiano Alighieri "La Divina Commedia", giusto? Ecco... io potrei essere interpretata come il Virgilio degli Acuan e tu, in questo caso, sei Dante.
Alzando la mano destra, Trysha fece alzare una gigantesca colonna d'acqua che si tramutò in un portale liquido luminoso e mistico. Alla vista era uno spettacolo meraviglioso, da lasciare completamente senza fiato. Le porte di legno azzurro si spalancarono lentamente, rivelando oltre la loro soglia un corridoio di marmo con sopra un tappeto di velluto blu, ma nient'altro, non era possibile vedere cosa ci fosse davvero più avanti se non acconsentendo ad oltrepassare il portale con coraggio e senza esitazione.
Non piangere, Consorella. La tua anima può ancora essere salvata. Nessuno nel mondo mortale può saperlo, ma non sempre quando si muore, la propria vita termina davvero. Alcuni di noi vengono graziati e resi nella possibilità di cambiare il loro fato ultimo, ma solo grazie ad un lungo processo di ricerca e armonizzazione. In questo istante, non sei altro che uno spirito, la luce del tuo animo è custodita altrove e solitamente, in una casistica normale, non potrebbe mai e poi mai rispondere più al tuo richiamo... ma io posso aiutarti a far sì che torni da te.
Sorrise gentilmente alla Parker, facendo qualche passo ancora verso quel portale misterioso.
Sarà un cammino lungo, ma se riuscirai nel tuo intento, per la tua vita mortale non sarà trascorso che un istante. È giusto però che tu sappia una cosa: non sempre è possibile tornare tali e quali a come si è deceduti. Alcuni frammenti della tua anima non si riusciranno più a mischiare col tuo spirito e sarà necessario ricrearli poi in vita. Hai la possibilità di scegliere: puoi vivere questo viaggio con la mia guida e tentare di recuperare buona parte di ciò che hai perso, oppure arrenderti e decidere di concludere qui tutto quanto. In tal caso, ti condurrò fino al vero Paradiso degli Acuan.
La osservò a lungo negli occhi, cercando di capire cosa volesse e cosa stesse per scegliere. In realtà, era piuttosto sicura della decisione finale, in quanto era davvero troppo giovane per abbandonare ogni cosa. Qualora quindi Alexis avesse optato per cominciare quel viaggio dantesco, Trysha l'avrebbe invitata ad attraversare con lei quella soglia, proprio mentre sopra il grande portale appariva la scritta "O' Voi Che Entrate Non Avete Dunque Abbandonato Ogni Speranza". Una volta fatto il grande passo, una fortissima luce bianca avrebbe avvolto lo sguardo della Parker, impedendole momentaneamente di vedere e costringendola ad una mano davanti al viso. Poi, la voce della sua Guida l'avrebbe richiamata a fissare il luogo della loro destinazione, lontano diversi metri ma assolutamente maestoso, imponente, magico, sensazionale e vasto come nessuna altra struttura esistente in tutto il pianeta mortale. Quella sarebbe stata un'avventura che la ragazza non avrebbe mai potuto dimenticare.
Ben arrivata... nell'Oltremondo Acuan.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 15/01/2015, 22:48
Soltanto quello degli appartenenti alla Gilda Acuan.
Sul momento, Alexis non fece troppo caso a quelle parole, troppo impegnata a guardarsi intorno - prima - e a riconoscere - poi - la persona che aveva di fronte: e come non ricordarla? Una Ricercatrice, un'Acuan, una mente brillante che aveva reso giustizia al suo settore lavorativo... tutto ciò che la Parker avrebbe voluto essere nel tempo; peccato per un piccolo, insignificante (?) dettaglio... Trysha Thorpe era morta.
Sì, purtroppo l'esplosione ti è stata fatale. Morta sul colpo, nessun dolore, nessuna sensazione sgradevole prima che la tua anima raggiungesse questo luogo.
Quel poco di colore che ancora aveva sul volto scomparve all'istante non appena sentì pronunciare quelle parole: il fiato le si mozzò in gola e le lacrime cominciarono a caderle mentre seguiva, suo malgrado, la donna, camminando sull'Acqua - una sensazione che in altre circostanze l'avrebbe mandata al settimo cielo, ma di cui ora invece a stento si accorgeva.
In realtà, comunque, questo non è il vero luogo dove gli Acuan riposano in eterno, bensì un punto di transizione. Lo potremmo definire un Limbo... immagino conoscerai la celebre opera del poeta italiano Alighieri "La Divina Commedia", giusto?
Annuì a quella domanda, in silenzio, preda delle proprie emozioni: certo che la conosceva, l'aveva studiata per conto proprio, affascinata dal genio di Dante... non avrebbe più avuto occasione d'imparare nulla, di vivere nulla. Quella prospettiva l'atterriva.
Ecco... io potrei essere interpretata come il Virgilio degli Acuan e tu, in questo caso, sei Dante.
Ma Dante non era morto, giusto? Sì, aveva intrapreso quel viaggio tra Purgatorio, Inferno e Paradiso, ma era stato solo un sogno! Questo significava che per lei, forse... c'era ancora una speranza? Mentre rifletteva, concentrandosi su quei pensieri, quasi nemmeno si accorse che la donna si era fermata: dovette prestarle per forza attenzione, però, quando poco dopo ella creò grazie all'Acqua della piscina una sorta di portale enorme e luminoso, oltre il quale però non si riusciva a capire cosa ci fosse.
Non piangere, Consorella. La tua anima può ancora essere salvata.
Da morta era possibile avere un infarto? La Parker aveva come l'impressione che di lì a poco sarebbe stata in grado di rispondersi da sola.
Nessuno nel mondo mortale può saperlo, ma non sempre quando si muore, la propria vita termina davvero. Alcuni di noi vengono graziati e resi nella possibilità di cambiare il loro fato ultimo, ma solo grazie ad un lungo processo di ricerca e armonizzazione. In questo istante, non sei altro che uno spirito, la luce del tuo animo è custodita altrove e solitamente, in una casistica normale, non potrebbe mai e poi mai rispondere più al tuo richiamo... ma io posso aiutarti a far sì che torni da te.
Tu puoi... puoi aiutarmi davvero? - domandò Alexis, trattenendo il fiato per l'emozione - E come? Cosa devo fare?
Sarà un cammino lungo, ma se riuscirai nel tuo intento, per la tua vita mortale non sarà trascorso che un istante.
Poteva tornare indietro, poteva far sì che nulla fosse successo... doveva farlo, doveva riuscirci a qualsiasi costo.
È giusto però che tu sappia una cosa: non sempre è possibile tornare tali e quali a come si è deceduti. Alcuni frammenti della tua anima non si riusciranno più a mischiare col tuo spirito e sarà necessario ricrearli poi in vita.
Aggrottò appena la fronte, confusa: frammenti di anima che si perdevano... che voleva dire, esattamente? L'istinto le suggeriva di tenere a freno la curiosità, e così fece perché, comunque, tornare indietro valeva la perdita di una piccola parte di sé, se poi la si poteva recuperare - e questo aveva evinto dalle parole della Consorella.
Hai la possibilità di scegliere: puoi vivere questo viaggio con la mia guida e tentare di recuperare buona parte di ciò che hai perso, oppure arrenderti e decidere di concludere qui tutto quanto. In tal caso, ti condurrò fino al vero Paradiso degli Acuan.
No, no! - esclamò subito Alexis, con veemenza - Insomma, sono sicura che sia un luogo meraviglioso, ma... io voglio tornare indietro! Desmond mi aspetta, e anche la mia famiglia... e poi ho ancora così tante cose da imparare, non posso morire ora, sono troppo giovane! Voglio intraprendere questo viaggio, sono sicura di potercela fare grazie alla tua guida... per favore, aiutami!
La pregò l'Acuan con fervore e determinazione, attraversando poi la soglia del portale luminoso e fatto d'Acqua su suggerimento di Trysha.
Interessante... - mormorò tra sé, leggendo la scritta sopra di sé - È l'esatto contrario della celebre frase dantesca "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate" ... - commentò, pronunciando quelle parole in perfetto italiano, frutto di molte ed intense ore di studio auto-didatta.
Ah!
La luce che l'accolse fu talmente forte da costringerla a pararsi il viso col braccio per non rimanere accecata... ma quando finalmente poté vedere di nuovo, lo spettacolo fu talmente mozzafiato da posarsi una mano sulla bocca spalancata, così come gli occhi, in un'espressione di stupore totale, come mai l'aveva vissuto in vita propria.
Ben arrivata... nell'Oltremondo Acuan.
Perdindirindina...
Una delle esclamazioni più "forti" nel gergo Parkeriano, ovviamente.
Io non posso crederci, è... è indescrivibile, oltre l'immaginabile! Questo posto è davvero... wow!
Era bellissimo, davvero stupefacente.
Quindi quando si muore si finisce qui?! Cavolo, allora non mi dispiacerà affatto tornarci tra un centinaio d'anni!
Come minimo.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 15/01/2015, 23:47
Io non posso crederci, è... è indescrivibile, oltre l'immaginabile! Questo posto è davvero... wow!
Direi che il termine sia abbastanza calzante.
Quindi quando si muore si finisce qui?! Cavolo, allora non mi dispiacerà affatto tornarci tra un centinaio d'anni!
No, te l'ho detto. Questo non è il Paradiso Acuan. L'Oltremondo è un posto dove le anime degli Acuan si riuniscono successivamente alla morte. Secondo te come avviene il processo di scintilla dell'Elemento in un individuo? ... Ogni qual volta l'anima di un Acuan entra in risonanza con un uomo o una donna mortali appena nati, ci si lega. In questo modo il potere di chi è deceduto si trasferisce a chi è appena giunto nel mondo e il ciclo continua. Gli spiriti invece, vengono condotti presso un Paradiso dove aspetteranno il momento per tornare alla vita in una nuova forma.
In quel preciso istante, Alexis Parker aveva appena avuto accesso ad un segreto di proporzioni bibliche. Ora sapeva come avveniva la creazione spontanea di un Elemento nello spirito di una persona. Un mistero possibile da conoscere solo con la morte e lei in un certo senso da quel tassello ci era appena passata. Mentre parlavano, Trysha camminava lungo il grande ponte di marmo, seguita dalla Delfinazzurro. A destra e a sinistra, l'acqua scorreva impetuosa e poi calma, variando di intensità secondo dopo secondo, in continuo mutamento.
Quello che stiamo per raggiungere viene chiamato il "Palazzo della Concupiscenza". Non fraintendere il termine nel senso puramente filosofico. Concupiscenza qui sta per "Desiderio e Bisogno continuo di Sapere", un bisogno che in un Acuan non verrà mai appagato. L'inseguimento di una meta irraggiungibile, eppur piacevole e incredibilmente soddisfacente. Per noi Confratelli, il conoscere è un piacere paragonabile a quello sessuale, ci dona sensazioni inspiegabili. Il primo Acuan a trattare della Concupiscenza fu Aristotele, il quale sostenne che il piacere umano ha sia una connotazione spirituale sia una materiale. Il piacere pertanto può essere provato sia per un bene spirituale sia per uno "sensibile", ma, mentre nei primi solo l'anima è in grado di recepirli, nei secondi tale piacere può essere recepito sia dall'anima sia dal corpo. In questa prospettiva la concupiscenza designa il desiderio di questa seconda specie di piacere. Questo è ciò che ci differenzia dai Terran in tutto e per tutto, la chiave di volta che designa il limite tra il nostro cammino verso l'onniscienza e il loro.
Senza nemmeno rendersene conto, Alexis stava avendo accesso a delle nuove nozioni, stava allargando il proprio panorama culturale e stava trattando di argomenti aulici e immensamente interessanti dopo appena pochi minuti che avevano iniziato quel viaggio mirabolante. Una volta arrivati di fronte al Palazzo, la Parker poté accorgersi di quanto fosse alto, almeno un centinaio di metri abbondanti. Le statue a destra e a sinistra volsero il proprio capo e gli occhi blu come zaffiri brillarono salutando la nuova giunta, sorridendo placide. Il ponte dietro i due spiriti scomparve completamente, segno inequivocabile che la scelta fatta dalla Delfina non aveva un "Turning Back".
Una volta oltrepassato il cancello d'oro del Palazzo, affronteremo diversi stadi della tua esistenza terrena, ripercorrendo tappe all'interno delle quali nel passato non sei riuscita a superarne la difficoltà, oppure le hai archiviate nel timore di non essere in grado di vincerle. Ogni vittoria del tuo "Io" sul tuo "Super Io", ovvero l'istinto e la paura primordiale, ricondurrà a te un frammento di anima. Quanti sono mi chiedi? Non lo so nemmeno io, l'anima di una persona può essere vastissima e non avere sostanza, oppure piccola e conservare in sé un tesoro immenso. Ricorda, il tempo trascorso qui sarà nullo, qualora riuscissi a tornare, quindi non ti crucciare e parla alle statue nella nostra lingue, annunciando loro il tuo voler proseguire senza indugi.
Non appena la Ricercatrice avesse fatto come suggeritole dalla sua guida eccelsa, le statue avrebbero risposto con un semplice "Benvenuta", lasciando che il cancello gigante dorato sotto di esse si aprisse lentamente, rivelando il passaggio per il primo girone dell'Oltremondo. Varcata la soglia scintillante, Trysha e Alexis si ritrovarono all'interno di un Asilo Nido, in una scuola norvegese molto ben conosciuta dalla Parker. Loro due non potevano essere viste dai bambini presenti, ma per le ospiti invisibili era a disposizione uno scenario davvero particolare: quasi tutto il gruppo di piccoli monelli che giocava con giocattoli, corde, costruzioni e via dicendo... e poi in un angolo, distante da tutti, una bambina dai capelli scuri e gli occhi blu che giocava silenziosamente con un pallottoliere facendo delle piccole operazioni matematiche. Ad un tratto, i bambini cominciavano a prenderla in giro, ma lei proseguiva imperterrita nel suo gioco personale, per quanto sulle guance colavano dei grossi lacrimoni salati.
Fu in quel preciso istante che l'anima dell'Acuan di questo Oltremondo decise di legarsi a te. Eri indifesa, ma come strumento per contrastare le avversità utilizzavi la mente e soprattutto la caparbietà. Aspetta però, se ben ricordi, accadde qualcosa di particolare in quel sereno pomeriggio, giusto?
Un bambino, staccandosi dal gruppo, si avvicinò alla piccola che giocava da sola e cominciò a chiederle cosa stesse facendo. La giovanissima e tenera Alexis di due anni si mise a spiegargli tutto quanto, aiutandolo anche a giocare con lei, qualora egli l'avesse voluto. Poi, dopo aver capito insieme nuovi calcoli ed averle regalato un piccolo sorriso, il bambino le disse "Adesso io ho fatto un po' del tuo gioco, ti va di fare un po' del mio? Vediamo se ti piace!".
Ricordi cosa rispondesti?
La piccola scosse il capo, dicendo che non se la sentiva, che era stata contenta di spiegargli tutto quanto, ma era meglio non mischiare le due cose, perché tanto era sicura che non si sarebbe divertita. Il bambino allora, un poco triste, annuì alzando le spalle minute, per poi mettersi in piedi, sgranchirsi le gambe e... rimettersi seduto, chiedendole di proseguire con il gioco di lei, visto che non gli andava di lasciarla sola.
La Concupiscenza, ti è noto il riferimento a questa parola adesso? Tu rifiutasti di affacciarti a quel mondo e ti negasti qualcosa, ovvero lo scoprire un nuovo emisfero della realtà. Hai sempre avuto timore di lasciarti andare, di snaturarti perdendo te stessa, come se la tua anima fosse un oggetto. La verità è che non potrai mai perdere nulla fino a quando rimarrai cosciente delle tue scelte. ... Ora dimmi, cambieresti qualcosa di questo ricordo, di questa scena, se solo potessi?
Era quella la prima prova? La domanda della Guida appariva come tranquilla e soltanto curiosa, ma nulla era dato al caso. Nel frattempo, in quel luogo il tempo veniva riavvolto e riportando a quando la piccola Alexis se ne stava ancora da sola e in lacrime.
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 16/01/2015, 15:58
No, te l'ho detto. Questo non è il Paradiso Acuan. L'Oltremondo è un posto dove le anime degli Acuan si riuniscono successivamente alla morte.
Come una sorta di... enorme sala d'aspetto per Acuan?
Domandò Alexis incerta, sperando di non aver appena pronunciato un'eresia o qualcosa di simile.
Secondo te come avviene il processo di scintilla dell'Elemento in un individuo?
Ehm...
No, chiaramente non lo immaginava: e come avrebbe potuto? Non era riportato da nessuna parte!
... Ogni qual volta l'anima di un Acuan entra in risonanza con un uomo o una donna mortali appena nati, ci si lega. In questo modo il potere di chi è deceduto si trasferisce a chi è appena giunto nel mondo e il ciclo continua. Gli spiriti invece, vengono condotti presso un Paradiso dove aspetteranno il momento per tornare alla vita in una nuova forma.
Oh...
Mormorò la Parker, colpita: un ciclo unico, continuo, dove gli spiriti degli Acuan passati si univano a quelli dei presenti cosicché anche i futuri potessero giovarne; probabilmente quello era un segreto che conoscevano solo i Capi Gilda, e Trysha l'aveva appena condiviso con lei, era... era un onore grandissimo!
... peccato non poter sapere quale anima Acuan sia entrata in risonanza con me... - sussurrò la Ricercatrice dopo qualche istante, a bassa voce - Mi sarebbe tanto piaciuto ringraziarla.
Per averle dato quel dono, per averle permesso di proteggere il Conflux e di costruirsi intorno una famiglia non legata dal sangue, ma da qualcosa di ancora più unico e prezioso. Mentre rifletteva su quanto appena scoperto, Alexis seguì la donna lungo un ponte fatto di marmo, molto lungo, ai cui lati l'Acqua cambiava la propria intensità di secondo in secondo, seguendo una legge tutta propria.
Quello che stiamo per raggiungere viene chiamato il "Palazzo della Concupiscenza".
Concupiscenza? - ripeté lei, aggrottando la fronte - Nel senso di bramosia e lussuria, oppure... ?
Non fraintendere il termine nel senso puramente filosofico. Concupiscenza qui sta per "Desiderio e Bisogno continuo di Sapere", un bisogno che in un Acuan non verrà mai appagato. L'inseguimento di una meta irraggiungibile, eppur piacevole e incredibilmente soddisfacente. Per noi Confratelli, il conoscere è un piacere paragonabile a quello sessuale, ci dona sensazioni inspiegabili.
Capisco... - mormorò l'Acuan, annuendo tra sé.
Il primo Acuan a trattare della Concupiscenza fu Aristotele, il quale sostenne che il piacere umano ha sia una connotazione spirituale sia una materiale.
Aristotele era un Acuan?!
Pensò tra sé Alexis, spalancando appena gli occhi: chiaramente, al suo tempo, le Gilde non erano ancora nate, quindi era una sorta di Acuan versione primordiale.
Il piacere pertanto può essere provato sia per un bene spirituale sia per uno "sensibile", ma, mentre nei primi solo l'anima è in grado di recepirli, nei secondi tale piacere può essere recepito sia dall'anima sia dal corpo. In questa prospettiva la concupiscenza designa il desiderio di questa seconda specie di piacere. Questo è ciò che ci differenzia dai Terran in tutto e per tutto, la chiave di volta che designa il limite tra il nostro cammino verso l'onniscienza e il loro.
Mai ascoltati certi ragionamenti prima, ma era anche vero che non è che prendesse un tè con l'Oceano quotidianamente, anzi: quei momenti, dunque, non rappresentavano per la Parker la sola possibilità di tornare alla vita, bensì attimi preziosi da cui trarre insegnamento. Certo però che era difficile non distrarsi una volta di fronte all'entrata del Palazzo altissimo, con le statue che, ai lati dell'ingresso, le sorridevano serene, e il ponte dietro di sé che spariva, per la serie "se stavi pensando di cambiare idea, ormai sono cavolacci tuoi".
Una volta oltrepassato il cancello d'oro del Palazzo, affronteremo diversi stadi della tua esistenza terrena, ripercorrendo tappe all'interno delle quali nel passato non sei riuscita a superarne la difficoltà, oppure le hai archiviate nel timore di non essere in grado di vincerle.
Ripercorrere tappe del mio... passato?
Ecco, la cosa cominciava a non farle più tanto piacere: non rimpiangeva il passato, perché grazie ad esso era la persona di oggi... o meglio, quella pre-esplosione mortale, ma ciò non significava certo che le andasse di rivivere certi momenti non troppo piacevole degli anni precedenti a quel momento.
Ogni vittoria del tuo "Io" sul tuo "Super Io", ovvero l'istinto e la paura primordiale, ricondurrà a te un frammento di anima.
E quanti...
Quanti sono mi chiedi? Non lo so nemmeno io, l'anima di una persona può essere vastissima e non avere sostanza, oppure piccola e conservare in sé un tesoro immenso. Ricorda, il tempo trascorso qui sarà nullo, qualora riuscissi a tornare, quindi non ti crucciare e parla alle statue nella nostra lingue, annunciando loro il tuo voler proseguire senza indugi.
Insomma, non doveva fare altro che cominciare e sperare per il meglio... non aveva scelta, non poteva tirarsi indietro: prese un lungo e profondo respiro, alzò gli occhi verso le statue e, nella lingua dei Gildati, disse loro che era pronta per intraprendere quel cammino sconosciuto. Non appena le statue le risposero, dandole il benvenuto, le porte si aprirono e in men che non si dica, Alexis e Trysha vennero trasportate nel passato della Parker.
Ma quella...
Si trovavano in un asilo nido norvegese che la Ricercatrice conosceva bene, pieno di bambini intenti a giocare tutti insieme: e lì, in un angolo, da sola e immersa in chissà quali difficili calcoli, si trovava proprio Alexis versione mini, con la fronte aggrottata per la concentrazione e le dita della mano destra alzate, nell'atto di contare qualcosa.
... l'avevo dimenticato...
Sussurrò la Parker adulta, quando gli altri bambini presero a prenderla in giro perché era strana, solitaria, immersa in chissà quale gioco noioso: e con quale stoicismo era andata avanti, proseguendo imperterrita nel suo gioco di calcoli nonostante le lacrime che le solcavano le guance.
Fu in quel preciso istante che l'anima dell'Acuan di questo Oltremondo decise di legarsi a te. Eri indifesa, ma come strumento per contrastare le avversità utilizzavi la mente e soprattutto la caparbietà.
Non avrei mai potuto dar loro soddisfazione...
Aspetta però, se ben ricordi, accadde qualcosa di particolare in quel sereno pomeriggio, giusto?
In effetti anche quel particolare l'aveva rimosso dalla mente: un bambino, a differenza degli altri, si avvicinò alla bambina e le domandò che tipo di gioco fosse: e quanto fu contenta Alexis nello spiegargli tutto, vedendolo fare semplici calcoli insieme a lei! Ma poi, quando le propose di provare il suo, di gioco...
Ricordi cosa rispondesti?
Annuì, con un groppo alla gola: la Parker piccola rifiutò, per paura di non essere all'altezza degli altri; e nonostante questo, il bambino le rimase accanto e continuò a giocare con lei, per non lasciarla sola.
La Concupiscenza, ti è noto il riferimento a questa parola adesso? Tu rifiutasti di affacciarti a quel mondo e ti negasti qualcosa, ovvero lo scoprire un nuovo emisfero della realtà. Hai sempre avuto timore di lasciarti andare, di snaturarti perdendo te stessa, come se la tua anima fosse un oggetto.
Il timore di cambiare e diventare qualcosa di diverso, di meno prezioso, o semplicemente quello di allontanarsi da ciò che conosceva e considerava come sicuro: un timore avuto sin da bambina senza che nemmeno Alexis se ne rendesse conto.
La verità è che non potrai mai perdere nulla fino a quando rimarrai cosciente delle tue scelte. ... Ora dimmi, cambieresti qualcosa di questo ricordo, di questa scena, se solo potessi?
La Parker rimase in silenzio per diversi istanti, osservando nuovamente la se stessa versione bambina che piangeva da sola, cocciuta quel tanto che bastava da non mollare quello che stava facendo.
Col senno di poi, forse sì. - rispose alla fine, portandosi una mano vicino al cuore - Circa un anno fa ho scoperto... che anche ciò che non conosco e che è lontano dal mio essere, può essere bellissimo. Ho capito che non sempre l'opposto è sinonimo di nemico, e l'ho compreso grazie ad una persona speciale...
... una persona che è la mia antitesi, ma che per qualche ragione riesce a farmi vivere la vita in un modo così... vivo e colorato, che non avrei mai potuto immaginare. Perciò, se potessi tornare indietro... accetterei di giocare con quel bambino: forse non mi sarei divertita comunque, alla fine, ma avrei provato, avrei tentato... e chissà, magari alla fine ne sarei anche uscita più arricchita di prima.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 16/01/2015, 19:27
... peccato non poter sapere quale anima Acuan sia entrata in risonanza con me... ... Mi sarebbe tanto piaciuto ringraziarla.
Ricordi perché Dante ebbe proprio Virgilio come sua Guida? Il poeta italiano lo reputava l'esempio perfetto dal punto di vista oratorio e letterario. Aveva ispirato ogni sua opera, influenzandolo e rendendo il suo stile più elevato. Si potrebbe dire che in parte Dante era ciò che era in quanto derivava da Virgilio.
Dunque Alexis in parte era ciò che era in quanto derivava da Trysha? Alla Parker il compito di trarre le adeguate conclusioni da quel ragionamento. Giunti fino al Palazzo della Concupiscenza, la ragazza venne informata adeguatamente del perché avesse un nome simile, ricevendo una infarinata generale del pensiero aristotelico, un ragionamento proveniente dal primo potenziale Acuan della storia. In aggiunta, la Guida le disse anche che Socrate fu il primo potenziale Terran e Platone il primo potenziale Ignis, ma quella è un'altra storia. Attraversati i cancelli dorati al centro della base delle due grandi statue senzienti, le due Ricercatrici giunsero fino al primo luogo dei ricordi della Delfinazzurro, ovvero l'asilo norvegese dove aveva trascorso l'infanzia giocando spesso da sola, derisa dai compagni.
Non avrei mai potuto dar loro soddisfazione...
Per questo oggi in te regna solo l'Acqua e non anche il Ghiaccio. Eri resistente, apparentemente non potevi essere scalfita, ma le lacrime simboleggiavano l'inquietudine del tuo animo. Non è un male, anche io in vita ero Acqua completa, raggiunsi difatti il Grado del Mare. Ero predisposta per altro a divenire una possibile nuova Capo Gilda, ma morii difendendo il Conflux. Non rimpiangerò mai quel giorno, il 12 Maggio 2088.
La data di nascita di Alexis Parker.
Andiamo avanti e vediamo cosa accadrà a quella bambina adorabile...
Nei minuti successivi, la giovane e piccola Alexis venne affiancata da un compagno che le chiese di spiegarle a cosa stesse giocando, suscitando il sorriso della prima e l'entusiasmo di poter dire a qualcuno cosa stesse facendo esattamente. Al termine di alcuni minuti nei quali il bambino partecipò ai calcoli della Parker, seppur con molta difficoltà, fu la volta per lei di decidere se provare a giocare ad altro assieme a lui, ma sfortunatamente scelse di rifiutare perché insicura e poco propensa a scoprire qualcosa di nuovo e così diverso da lei. Ma se avesse avuto la possibilità di cambiare le sorti di quel ricordo, come si sarebbe comportata?
Col senno di poi, forse sì. Circa un anno fa ho scoperto... che anche ciò che non conosco e che è lontano dal mio essere, può essere bellissimo. Ho capito che non sempre l'opposto è sinonimo di nemico, e l'ho compreso grazie ad una persona speciale...
Mentre parlava, magicamente la scena assumeva una sfumatura completamente diversa, infatti la piccola bambina ad un certo punto accettava di giocare con il bambino ed insieme andavano a divertirsi con i lego e poi saltando alla corda e facendo forme nella sabbia. Il sorriso della piccola era sempre più intenso e spensierato, le lacrime erano scomparse e la tristezza un impalpabile ricordo.
... una persona che è la mia antitesi, ma che per qualche ragione riesce a farmi vivere la vita in un modo così... vivo e colorato, che non avrei mai potuto immaginare. Perciò, se potessi tornare indietro... accetterei di giocare con quel bambino: forse non mi sarei divertita comunque, alla fine, ma avrei provato, avrei tentato... e chissà, magari alla fine ne sarei anche uscita più arricchita di prima.
lo Stiamo per scoprire...
Ad un tratto, nel bel mezzo del gioco, tutti gli altri bambini, compreso il nuovo amichetto, divennero statue di sale in bianco e nero. La Alexis di un paio d'anni si alzò in piedi e, voltandosi, parve poter vedere perfettamente la sua controparte adulta. Si mise a camminare verso di lei e quando furono l'una di fronte all'altra, le sorrise, donandole un sacchetto di velluto blu e un frammento di specchio scintillante.
Questo è il primo pezzo della tua anima, richiamato dal tuo spirito, che è tornato a te. Conservalo in quel sacchetto dove riporrai tutti gli altri che verranno. Direi che con il permesso di te stessa, possiamo proseguire, non è vero tesoro?
La piccola Parker annuì vigorosamente, chiedendo alla controparte grande di abbassarsi per poterle dare un bacino sulla guancia. Ad Alexis venne spontaneo chiudere gli occhi nel ricevere il bacio e quando li riaprì, non era più nell'asilo, ma in un altro luogo.
Andiamo, quella chiesa diroccata in lontananza ci attende. Lì avrà luogo la tua prossima prova... come ti senti, Consorella?
Chiese con lieve preoccupazione Trysha, mentre avanzava coi piedi nudi sull'erba e in mezzo al ruscello che attraversava la valle. Giunte ai piedi della chiesa, Alexis poté udire degli urli provenire dall'interno della grande struttura antica poco più avanti. Quelle voci erano facili da riconoscere e probabilmente avrebbero scosso non poco i suoi sensi: erano il padre e la madre. La Guida diede il consenso affinché la Parker potesse affrettare il passo e appena la neo defunta fu abbastanza vicina alle porte della chiesa, esse si spalancarono, rivelando un paesaggio triste e grottesco, ovvero i resti dell'abbazia nella quale i genitori della Delfinazzurro si erano sposati. Anche in quel caso, i due parenti intenti a litigare, non potevano in alcun modo vedere la figlia, quindi continuavano ad urlarsi contro. Un altro ricordo: quella discussione apparteneva all'unica volta, quando la norvegese aveva otto anni, nella quale il papà e la mamma aveva seriamente rischiato di separarsi e possibilmente divorziare.
Sei sempre stata una ragazza terrorizzata dall'idea che l'amore, quello vero, possa finire. Consideri questo sentimento come qualcosa di inossidabile, se le due persone legate da esso sono perfette assieme. Allora, quando vedesti i tuoi genitori in quello stato, per paura che si allontanassero e inconsciamente che ti dimostrassero che a volte le cose non vanno sempre bene, ti mettesti in mezzo, pregando che facessero la pace, che non si arrabbiassero tra di loro e invitandoli a parlare con toni più calmi, in modo da riuscire a trovare una soluzione a qualsiasi problema che avesse scatenato la diatriba coniugale. Sappiamo bene come andò a finire, ovvero i tuoi alla fine compresero i propri errori e rafforzarono ancora di più il loro amore ma... ... dimmi dunque: ad oggi, se potessi sempre cambiare il corso degli eventi, ti metteresti ancora in mezzo per aiutarli a ragionare?
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
da Alexis » 16/01/2015, 21:28
Ricordi perché Dante ebbe proprio Virgilio come sua Guida?
Beh, sì...
Il poeta italiano lo reputava l'esempio perfetto dal punto di vista oratorio e letterario. Aveva ispirato ogni sua opera, influenzandolo e rendendo il suo stile più elevato. Si potrebbe dire che in parte Dante era ciò che era in quanto derivava da Virgilio.
Aggrottò la fronte, silenziosa: quindi il suo essere Acuan... derivava da Trysha? Era possibile che fosse il suo spirito quello che l'ex Delfina sentiva dentro di sé? Era stata la Ricercatrice a donarle l'Acqua, facendosi la tramite del Mana? Per quanto la curiosità fosse tanta, anzi tantissima, la Parker si morse la lingua e proseguì accanto alla sua Guida in quel suo personale viaggio di stampo dantesco, apprendendo nuove nozioni che sperava vivamente di non dimenticarsi una volta risvegliatasi, perché erano troppo preziose per lasciarsele scappare; insieme a Trysha, Alexis oltrepassò la soglia del Palazzo della Concupiscenza, e si sottopose alla prima prova. Fu strano, quasi doloroso rivedere se stessa e le sensazioni provate anni prima, quando era solo una bambina indifesa: e ciò nonostante, nessuna presa in giro le avrebbe impedito di continuare col suo gioco.
Per questo oggi in te regna solo l'Acqua e non anche il Ghiaccio. Eri resistente, apparentemente non potevi essere scalfita, ma le lacrime simboleggiavano l'inquietudine del tuo animo. Non è un male, anche io in vita ero Acqua completa, raggiunsi difatti il Grado del Mare. Ero predisposta per altro a divenire una possibile nuova Capo Gilda, ma morii difendendo il Conflux. Non rimpiangerò mai quel giorno, il 12 Maggio 2088.
La mia data di nascita...
Sussurrò Alexis, schiudendo appena la bocca in un moto di sorpresa e col cuore in tumulto: quindi le sue supposizioni erano vere? Trysha era legata al suo spirito, era parte di esso? Nuovamente non chiese nulla, concentrandosi sulla scena che aveva di fronte e prendendo poi la sua prima decisione: col senno di poi, col proprio bagaglio di vita e grazie alla presenza di Desmond, aveva compreso che a volte buttarsi e provare qualcosa anche di molto lontano dal proprio essere poteva risultare positivo, e che comunque, nel bene e nel male, farlo permetteva alla persona di arricchirsi con un'esperienza nuova.
Lo stiamo per scoprire...
Spalancando gli occhi, la Parker osservò se stessa fissarla mentre tutti gli altri bambini diventavano di sale: quando le si avvicinò, l'Acuan sentì il cuore batterle più forte, e quando allungò la mano per prendere il sacchettino e il frammento che la bambina le stava porgendo, si accorse di tremare leggermente.
Questo è il primo pezzo della tua anima, richiamato dal tuo spirito, che è tornato a te. Conservalo in quel sacchetto dove riporrai tutti gli altri che verranno.
Annuendo, Alexis ripose il frammento nel sacchetto e si portò poi il primo al cuore, stringendolo come fosse il tesoro più prezioso mai posseduto.
Direi che con il permesso di te stessa, possiamo proseguire, non è vero tesoro?
Con un moto di commozione, la Ricercatrice adulta si abbassò e si fece dare un bacio sulla guancia dalla se stessa più piccola, chiudendo gli occhi lucidi per quel gesto così dolce quanto surreale: quando li riaprì, l'ambiente intorno a sé era cambiato drasticamente.
Andiamo, quella chiesa diroccata in lontananza ci attende. Lì avrà luogo la tua prossima prova... come ti senti, Consorella?
Un po' inquieta. Forse perché il paesaggio... beh, non è dei più rassicuranti.
Ammise la Parker, avanzando con la Guida fino a che non sentì delle voci concitate all'interno della chiesa... voci che lei conosceva bene.
Mamma... papà...
Sussurrò Alexis, spalancando gli occhi per l'ennesima volta ed avviandosi quasi di corsa, dopo il consenso di Trysha, all'interno della chiesa, dove vide i genitori litigare furiosamente: era stata la prima ed unica volta, quando aveva otto anni, nella quale i genitori erano stati vicini alla separazione.
Sei sempre stata una ragazza terrorizzata dall'idea che l'amore, quello vero, possa finire. Consideri questo sentimento come qualcosa di inossidabile, se le due persone legate da esso sono perfette assieme.
E come darle torto? L'aveva pensato anche di lei e Typhon...
Allora, quando vedesti i tuoi genitori in quello stato, per paura che si allontanassero e inconsciamente che ti dimostrassero che a volte le cose non vanno sempre bene, ti mettesti in mezzo, pregando che facessero la pace, che non si arrabbiassero tra di loro e invitandoli a parlare con toni più calmi, in modo da riuscire a trovare una soluzione a qualsiasi problema che avesse scatenato la diatriba coniugale.
Una piccola Diplomatica, la giovane Parker.
Sappiamo bene come andò a finire, ovvero i tuoi alla fine compresero i propri errori e rafforzarono ancora di più il loro amore ma... ... dimmi dunque: ad oggi, se potessi sempre cambiare il corso degli eventi, ti metteresti ancora in mezzo per aiutarli a ragionare?
Non rispose subito a quella domanda, dovendo fare una scelta ben più difficile della precedente: chiaramente, nel tempo, aveva appreso che le liti tra due persone erano affari loro e che non sempre era bene mettersi in mezzo, però...
... sì, lo rifarei. A volte anche le menti più brillanti e sagge hanno bisogno di un consiglio, di un punto di vista che possa far riconsiderare le loro opinioni: a volte vale la pena rischiare anche in questo senso, provare a dire la propria per un bene superiore; allora credevo fosse giusto perché non volevo che i miei genitori si lasciassero, oggi mi comporterei allo stesso modo... perché il tempo mi ha dato ragione nel pensare che fossero davvero fatti l'uno per l'altra.
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Dylan » 17/01/2015, 16:32
Andiamo, quella chiesa diroccata in lontananza ci attende. Lì avrà luogo la tua prossima prova... come ti senti, Consorella?
Un po' inquieta. Forse perché il paesaggio... beh, non è dei più rassicuranti.
L'estetica di questa dimensione dipende molto dalle tue emozioni personali. Il luogo rispecchia lo stato d'animo che avevi dentro di te al momento del ricordo che stai per rivivere. Tutto comunque ti sarà più chiaro a breve... le senti le voci in lontananza?
Mamma... papà...
Accelera pure il passo. Ti raggiungerò presto, non esitare.
Le sorrise con gentilezza, lasciando che Alexis proseguisse più veloce per raggiungere i propri genitori all'interno della chiesa. La prova, seppur fosse appena la seconda nell'ordine del loro cammino, era decisamente più difficile da affrontare. I piedi nudi della Parker, passando dal verde morbido manto erboso al fresco marmo della scalinata, la condussero fino ad una struttura dove il padre e la madre litigavano aspramente, alzando i toni, guardandosi senza amore negli occhi e minacciandosi senza freno o controllo. La ragazza rimase a fissarli per molti secondi, fino a quando la voce di Trysha non la raggiunse, segno che le era tornata vicino. La sua Guida non l'abbandonava mai, perché senza di essa probabilmente la Delfinazzurro non sarebbe mai potuta uscire di lì. Il viaggio nell'Oltremondo era impossibile da terminare senza qualcuno che lo avesse già esplorato e conosciuto ed Alexis, essendo morta da poco, avrebbe perso la bussola in fretta se lasciata al suo destino, un destino che Trysha non voleva si compisse così presto. Un'altra decisione, dunque: scegliere se ripercorrere il comportamento già avuto al tempo oppure modificarlo, adesso che gli anni erano trascorsi e la ragazza era cresciuta, maturandosi. Dialogare con la famiglia, aiutare i genitori a ragionare, o lasciare che provassero a trovare una soluzione da soli, dimostrando che anche senza alcun supporto esterno, il loro amore ne sarebbe comunque uscito vincitore? In quel determinato frangente, la Parker decise di non cambiare nulla, a differenza della prima prova.
... sì, lo rifarei. A volte anche le menti più brillanti e sagge hanno bisogno di un consiglio, di un punto di vista che possa far riconsiderare le loro opinioni: a volte vale la pena rischiare anche in questo senso, provare a dire la propria per un bene superiore; allora credevo fosse giusto perché non volevo che i miei genitori si lasciassero, oggi mi comporterei allo stesso modo... perché il tempo mi ha dato ragione nel pensare che fossero davvero fatti l'uno per l'altra.
Allora la tua decisione venne dettata dalla paura. Oggi, pur essendo la stessa, è dettata dalla ragione, dall'esperienza. D'accordo, stiamo a vedere che cosa succede.
Di improvviso, nella mano di Alexis si materializzò la propria bacchetta magica, un evento piuttosto insolito. Prima però che ella potesse fare qualsiasi domanda a Trysha riguardo l'accaduto, un forte rumore si propagò in tutta la struttura. Dal soffitto della chiesa si staccò una delle travi di legno grosse e portanti che minacciò di precipitare proprio sopra le teste dei due litiganti. Mossa da un istinto primordiale e di affetto, la Parker alzò la bacchetta rivolgendo la punta verso le teste dei familiari, pronunciando delle parole ben precise e scandite che evocarono una scia azzurra proveniente dalla propria arma magica.
Lapislazzuli Scutum
Difficoltà: Ruscello Tipo: Incantesimo di Protezione Acuan Descrizione: Barriera blu chiaro più potente del Protego Genere: Difensivo/Supporto Danno: //
La trave di legno si infranse contro la barriera magica creata dalla Ricercatrice, in questo modo le vite dei genitori furono salve. La metafora della trave come la definitiva rottura del rapporto e la magia della figlia come il suo aiuto affinché tale rottura non avvenisse era abbastanza ovvia. Mentre i pezzi di legno cadevano a terra sparsi, il padre e la madre della norvegese smettevano di litigare, guardandosi negli occhi con una luce totalmente diversa, poi si prendevano per mano ed infine si davano un piccolo bacio innamorato, scomparendo lentamente. In fondo alla chiesa, le porte di uscita si aprirono, imponenti e pesanti, lasciando libero il passaggio per la prossima prova.
Non ti stai forse dimenticando qualcosa? Guarda cosa c'è in mezzo ai frammenti dell'oggetto che hai distrutto...
Tra schegge di legno e detriti vari, un pezzo di specchio brillante giaceva esattamente dove prima c'erano i due genitori. Una volta recuperato il secondo tassello dell'anima di Alexis Parker, la Guida e la sua Guidata poterono procedere nell'arduo cammino, ma la bacchetta sfruttata per superare il test, scomparve, per il momento. Superato il grande portone antico, fu un poco assurdo constatare che il luogo appena raggiunto non era altri che il Castello di Hogwarts. Dietro di lei, infatti, le porte del retro della chiesa avevano assunto l'aspetto di quelle di ingresso della Scuola che in teoria si affacciavano sul portico, ma non ebbe il tempo di constatare se fosse così anche in quella dimensione poiché si chiusero all'istante, bloccandola tra le mura spesse e scure dell'edificio che le aveva fatto da casa per moltissimi anni.
C'è un gran silenzio, non trovi? Credo proprio che il motivo ci sarà presto rivelato. Oggi è un giorno importantissimo...
Avanzarono ancora, camminando, mentre i passi echeggiavano in lungo e in largo. Effettivamente, più proseguivano e più delle voci indistinte e festose si udivano in una precisa zona della Scuola di Magia e Stregoneria. Alexis ci aveva vissuto per così tanto tempo che non le fu per nulla complesso capire da dove giungessero le grida: La Sala Grande. Anche se le porte di essa erano ben serrate, bastò un semplice gesto di Trysha affinché in mezzo ad esse apparisse un cerchio ovale d'acqua che permettesse loro di attraversarle... ed ecco che il motivo di tanto vociare fu chiaro: era il giorno della cerimonia di Smistamento. Una Parker undicenne si era appena seduta sullo sgabello, un po' imbarazzata e in fibrillazione, mentre la Preside Bergman si avvicinava a lei con il Cappello Parlante e glielo posava sulla testa piena di setosi capelli neri corvini. Quella scena era impossibile da non ricordare come se fosse stato ieri.
Uhm... Uhm... Per la miseria, questo qui è proprio un bel dilemma! Arte e sensibilità da una parte... Mente eccelsa e ingegno dall'altra... Sei una bambina molto particolare e sono in serissima difficoltà, già già già... Mh... Mh... Delfinazzurro o Corvonero... Corvonero o Delfinazzurro... ... Va bene, ho deciso...
Ma prima che potesse pronunciare l'ultima parola, quella definitiva e fondamentale, cadde di nuovo il silenzio. Le figure divennero in bianco e nero esattamente come per i bambini dell'asilo e in quel caso stessa fine la fece anche la controparte undicenne della protagonista del viaggio. Tutto fermo, tutto bloccato, tutto nel dubbio e nell'incertezza dell'avvenire.
La tua Casata ti ha conferito moltissime soddisfazioni. Vero è però, che se fossi finita tra i Corvonero la tua mente ne avrebbe giovato. Luogo per studiosi ed eterni attenti alla cultura, la Sala Comune dei Corvi. Delfinazzurro il ritrovo dell'arte e del sentimento. ... Se oggi potessi cambiare le parole del Cappello, cosa gli faresti dire? Sempre e comunque Delfinazzurro... Oppure saresti troppo curiosa di vedere come saresti stata presso i Corvonero?
-
Dylan
- Alchimista Creatore di Materia
-
- Grado: 11
-
- Messaggi: 140
- Iscritto il: 16/05/2012, 21:46
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
2016-05-16 22:40:04 |
Cecilia |
d20 |
6 |
|
2016-05-16 22:20:57 |
Cecilia |
d20 |
19 |
|
2015-01-21 23:26:29 |
Alexis |
d30 |
17 |
|
2015-01-21 23:16:31 |
Alexis |
d30 |
1 |
|
2015-01-19 22:39:17 |
Alexis |
d100 |
45 |
|
2015-01-15 21:01:21 |
Alexis |
d20 |
20 |
|
2015-01-14 21:28:14 |
Alexis |
d30 |
15 |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
| |
|
|
|
|
|
|