[tahoma]Spirali di energia si andavano accumulando nella grande vastità del cielo coperto dalle nuvole.
Una atmosfera terribile, una incredibile quantità di magnetismo nell'aria che percorreva anche il suolo, di tanto in tanto pervaso da piccole scariche elettriche serpeggianti tra la terra, il ghiaccio, l'erba e le pozze d'acqua.
Il castello diroccato di Hogwarts, o quello che sembrava essere tale, non aveva una vera e propria porta di ingresso, poiché anche quella era distrutta, spaccata a metà, e ci si poteva passare senza spingere nulla, ma soltanto facendo un poco di attenzione agli spuntoni di legno scheggiato e i filamenti di ferro di quelli che una volta erano i cardini del gigantesco ingresso della scuola.
Caroline Priscilla, dall'aspetto sicuramente più adulto e differente da quello effettivamente reale del suo tempo, si avvicinò alla struttura, guardandosi con circospezione intorno, alzando un poco la voce per sincerarsi che lì non ci fosse qualcun altro, chiunque altro.
HEY! C'E' NESSUNO QUI?!In tutta risposta un gigantesco tuono ruggì in mezzo alle nuvole ed un fulmine di colore azzurro e giallo squarciò la volta celeste, rabbioso.
Che quello fosse stata o meno una risposta, non era ancora il momento di scoprirlo per la piccola Tassorosso, la quale forse un po' più timorosa e con la wakizashi stretta nella mano destra avrebbe avanzato ulteriormente, forse anche per ritrovare un riparo tra le rocce consumate di Hogwarts.
Lì dove una volta poteva ricordare la Sala Grande, adesso non c'era altro che uno spazio gigantesco, aperto, privo di tavoli, di sedie, di vita.
Tutto ciò che risaltava all'attenzione era un piccolo libricino aperto con svariate pagine strappate, rivolto con la copertina al terreno, non tanto distante dal punto in cui una volta i professore mangiavano osservando gli studenti seduti ai loro tavoli, ognuno per Casata.
Se la studentessa avesse preso in mano quella sorta di piccolo diario, avrebbe potuto leggere solo il contenuto di una delle pagine, poiché tutto il resto era ormai sbiadita e impossibile da decifrare.
"Nemmeno qui saremo al sicuro, il professore di Difesa ce lo ha detto chiaro e tondo.
Hanno distrutto quasi tutto, stanno arrivando e presto ci uccideranno tutti.
La guerra è persa, non siamo riusciti a prevalere.
Pensavamo che fosse finito tutto con Voldemort ed invece no, lui era soltanto l'inizio.
Non potrò dire addio alle persone più importanti.
Adesso ci stanno servendo l'ultimo pasto, sappiamo tutti che non mangeremo mai più.
Ho paura, ho paura papà..."
Non appena Caroline Priscilla terminò di leggere quelle frasi, immediatamente una voce si palesò dietro la sua schiena, distante forse cinque o sei metri, una voce mai sentita prima, femminile, autoritaria e parzialmente severa, che ispirava non solo forza ma anche immenso carisma.
Sai dove siamo?
... No, certo che non lo sai.
Siamo... qualche anno avanti rispetto al tuo presente.
Non ti serve sapere né quando, né perché, ma è così.
Intorno alla figura di quella donna dalla carnagione scura e i capelli bianchi si notavano chiaramente delle scariche elettriche che si attorcigliavano lungo le braccia, le gambe, il collo, l'addome, le caviglie, come tanti serpenti fatti di pura energia magnetica.
Le vesti di quella persona erano lucide, di pelle attillata nera. Indossava dei guanti e camminava lì in mezzo con estrema facilità poiché le pietre e i detriti al suo passaggio si spostavano lasciandola passare, come se riconoscessero la sua importanza e il suo potere.
Quella donna, dopo aver parlato, si volse dando la schiena alla ragazza dai capelli color platino, ed iniziò ad avviarsi in direzione delle scale all'uscita, scendendo lentamente, raggiungendo quello che una volta era il portico di Hogwarts, ora solo parte di quella grande landa desolata.
Essendo lei l'unico individuo con il quale parlare e chiedere informazioni, possibilmente la O'Neill l'avrebbe seguita, e quando la donna avesse percepito che la giovane armata di wakizashi fosse stata a meno di tre metri da lei, riprese a parlare, camminando ancora, invitandola così a seguirla ulteriormente, mentre in lontananza, tra i confini del cielo, si intravedevano delle creature volanti piuttosto familiari per la memoria della Tassorosso... Mezzidraghi, a decine.
Ne sono stati creati molti altri dopo la caduta del Mondo Magico, dopo l'ascesa al potere di chi o coloro che ricercavano disperatamente un nuovo ordine legato al controllo universale e totale, da raggiungere con ogni mezzo, come puoi vedere.
In realtà c'erano delle forze misteriose in grado di contrastarli, forze che poterono unirsi a quelle conosciute anche da te.
Affrontarono quel nuovo ordine di devastazione sotto ogni forma e sopra ogni campo... ma fallirono, sai perché?La donna interruppe il suo passo, uno dei Mezzidraghi atterrò all'improvviso davanti ad entrambe, ma la figura femminile iniziò lentamente a scomparire, dileguandosi come se non fosse mai esistita, lasciando la giovane armata completamente da sola. L'eco delle sue ultime parole però, fu udibile alla perfezione, poco prima che il mostro provasse a scagliare una palla di fuoco nero contro
Caroline Priscilla O'Neill.
... Perché erano troppo pochi.Attacco del Mezzodrago: Cap. Magica (9) +
d20 (13) =
22[/tahoma]