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Andorra la Vella

Messaggioda Cecilia » 02/04/2017, 21:50

È tutto ok!
Non è una condizione che mi renda felice, ma ormai ho imparato a conviverci.


Meglio! Meno male, me la sono scampata! Credevo di averla offesa mentre invece... ehehe... Ho evitato per così dire... Il colpo!

Acuan eh? Beh sì, in un certo senso me lo sarei dovuto aspettare...

Sorrise -e che sorriso!- fiera di potersi dire un'Acuan al 100%, anche se la sua percentuale di affinità rimaneva bloccata al primissimo stadio. Purtroppo la Bishop era scesa a patti da tempo col fatto che per lei la scalata verso i vertici della Gilda si sarebbe prospettata molto lunga e difficoltosa, per via di quel carattere talmente tanto pazzo e fuori controllo che si ritrovava. Ad ogni modo, lei non ne faceva un dramma ed anzi al momento non ci pensava troppo, anche perché la sua mente veniva assorbita da problemi molto più concreti e pressanti di quello.
Aveva accettato di incontrare Tybalt perché era stato Haytham a mandarlo da lei, ma questo non significava che il Mercenario non dovesse passare prima attraverso un esame preliminare fatto appositamente dalla Ricercatrice. Lui non poteva saperlo, ma Cecilia lo aveva già messo sotto analisi, cercando di capire che tipo di persona egli fosse in base al modo in cui si era presentato, le aveva stretto la mano, andava vestito e al suo modo di parlare. Non era un'investigatrice, ma a volte il suo essere tanto maniacale ed ossessiva nel controllo la rendeva molto simile ad un vecchio segugio veterano.

Partiamo dalla cosa più importante: come ha conosciuto il dottor Ravnick?
Ah se si sente più a suo agio, può darmi del Tu senza problemi!


Ho svolto qualche incarico per lui in passato, durante delle ricerche svolte in territori rischiosi.
Ci sono state persone molto poco contente dei suoi scavi e delle sue spedizioni territoriali.
Ho difeso la sua incolumità e quella di suo fratello, di professione sono un Mercenario.


Mh-mh... Vai pure avanti...

Le sue considerazioni rimasero private, anche perché la valutazione andava fatta solo alla fine dell'intero discorso e non basandosi sulle poche briciole che lentamente il Kingston forniva. Era un Mercenario, una professione che la Bishop conosceva molto bene visto che anche il suo attuale fidanzato lo era stato in passato. In quanto figlia di un colonnello dell'esercito, a Cecilia non piaceva l'idea del libero professionista militare, ma stando a contatto con Clovis aveva imparato ad accettare quella professione e a non etichettarla per forza di cose come sbagliata.

Voglio essere sincero con te. Non sono sempre stato un Mercenario, anzi, fino a poco tempo fa appartenevo ad uno dei gruppi malavitosi americani più in vista.

... COSA?!

D'accordo, il Mercenario poteva anche accettarlo, ma il criminale... Quello assolutamente no! La Bishop sgranò gli occhi, mentre gli occhiali da vista le scivolarono sul naso senza che lei nemmeno se ne accorgesse, troppo occupata a fissare allibita il ragazzo di colore.
Non voleva avere nulla a che fare con la malavita organizzata, men che meno con qualcuno che a detta sua ne aveva fatto parte. Ma sul momento la bionda non fu capace di reagire in nessun modo e questo diede la possibilità a Tybalt di spiegare meglio la sua situazione.

Ho lavorato per loro, sono un Pozionista, Erbologo ed Alchimista molto capace ed abile, nonché abbastanza famoso nei pessimi ambienti.
Mi hanno sfruttato per la maggior parte della mia vita, convincendomi di non avere scelta, di non avere una via d'uscita, di fuga, come se il mio destino ormai fosse definitivo.
Quei gran bastardi si sono serviti delle mie qualità per fare del male a persone importanti, ad avversari... Ma non solo... Una volta ci andò pure di mezzo un bambino.


E cosa mai avrebbe potuto dire ad una persona simile? Cecilia si stava trovando davvero tanto in difficoltà, perché lei non aveva mai avuto a che fare con persone che avessero agito realmente nell'illegalità, al punto tale da ammazzare persino degli innocenti. Tuttavia il Kingston aveva sottolineato che lui in quella vita ci era finito in mezzo senza che potesse ribellarsi, per cui questo non doveva essere un motivo per scagionarlo? A detta della Bishop poco, ma lei era anche una persona che si dimostrava spesso e volentieri molto poco tollerante.

Ti prego non giudicare da subito negativamente il mio ruolo in tutto ciò. Io non ero messo al corrente dell'uso dei miei composti esplosivi e quando venni a sapere del fatto...

Hai... ehm... tagliato la corda?

Se fosse stato un attore, allora tanto di cappello alle sue doti recitative! Era impossibile guardandolo credere che veramente quel ragazzo stesse dicendo un mucchio di bugie soltanto per ottenere uno scopo ben preciso. La fortuna del Mercenario era che prima di Cecilia, lui aveva incontrato Haytham e questo bastava per la bionda con gli occhiali a concedere un po' della sua fiducia verso il prossimo, senza sbarrare direttamente le porte.

... Con quel peso sulla coscienza, il mio lavoro subì un fortissimo calo e culminò in un incidente quasi mortale, dove venni creduto appunto morto.
Approfittando di quella fortuna, mi rifugiai da alcuni amici Mercenari che mi accolsero e mi aiutarono ad escogitare un piano per togliere di mezzo una volta per tutte quel clan malavitoso.
Ci volle moltissimo tempo ma dopo circa tre mesi riuscimmo nell'intento e finalmente potei reputarmi vagamente libero e fuori pericolo.
Persa ogni possibilità di lavoro onesto a causa della mia fedina sporca, mi decisi a diventare anche io un Mercenario, su consiglio dei miei amici, forte anche della mia non propriamente bella reputazione.
Ad oggi il mio lavoro consiste in incarichi di natura varia ma sempre con le stesse regole personali: nessuna vita innocente da togliere, nessuna estorsione a persone oneste, nessun compenso dalla mafia.


Annuì, sempre silenziosa, sospirando leggermente mentre Snicky si allungava verso di lei sistemandole di nuovo gli occhiali sul viso.

C'è altro?

A prescindere però dai miei obiettivi e dai miei lavori derivanti da altre persone paganti, ho un mio compito personale ed esclusivo.
Ogni organizzazione malavitosa dovrà temere il mio nome, perché ho scelto di impegnare la mia intera esistenza nella lotta contro queste organizzazioni segrete piene di pezzi di m***a.
... Ma si sa, per creare fastidi o incutere timore a certa gente c'è bisogno di mezzi unici e assi nella manica sconosciuti... Ecco perché qui dovresti entrare in gioco tu.


Lo vide tirare fuori dei tubi di plastica contenenti -secondo il suo giudizio- dei progetti che il ragazzo voleva sottoporre all'attenzione dell'americana. La Bishop li fissò, con le dita incrociate sopra la scrivania, senza accennare minimamente a prenderle. Non aveva ancora detto al Kingston che si fidava di lui e per lei era importante mettere in chiaro quel punto.

Io... Al momento non sono così sicura di voler vedere che cosa ci sia all'interno di questi tubi.
Già di mio sono una persona che concede la propria fiducia raramente al prossimo e con tutta franchezza la tua storia non ti aiuta certo a conquistare il prossimo!
Però... Però Haytham, cioè il dottor Ravnick, ti ha mandato da me. E nonostante lui sia un pazzo scriteriato, alcolizzato e anche con un pessimo senso dell'umorismo, nonché con una passione sfrenata per gli scherzi di cattivo gusto... Ho molto rispetto del suo giudizio.
Se lui si è sentito tranquillo a mandarti da me, farò uno sforzo e cercherò anche io di vederti sotto un'ottica diversa.


Cosa non certo semplice, ma ne era in grado ed infatti, detto questo, Cecilia si ritrovò ad essere maggiormente comprensiva nei confronti dell'altro, pronta persino a dispiacersi per la vita che era stato costretto a subire.

Mi farebbe molto piacere poter aiutare qualcuno che vuole redimersi dai suoi sbagli sgominando i gruppi di malavitosi che ci sono in giro nel mondo magico.
Quindi... Immagino che i mezzi di cui tu parli siano delle sorte di... Armi, dico bene?


Poteva solo supporre che fosse così e nel mentre parlava, la ragazza prese i tubi e li aprì, curiosa di vedere che cosa volesse commissionarle Tybalt di così tanto prezioso.
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Messaggioda Tybalt » 04/04/2017, 19:35

Io... Al momento non sono così sicura di voler vedere che cosa ci sia all'interno di questi tubi.

... Lo capisco perfettamente.
Non ti biasimo affatto per questo.
Puoi starne certa.


Già di mio sono una persona che concede la propria fiducia raramente al prossimo e con tutta franchezza la tua storia non ti aiuta certo a conquistare il prossimo!

Ah davvero?
Pensavo quasi di averti convinta con la storia della collaborazione nella malavita.
Ho valutato male le mie carte...


Fu ovviamente molto ironico, sorridendo appena e leccandosi le labbra, sospirando poi con un leggero affanno.

Però... Però Haytham, cioè il dottor Ravnick, ti ha mandato da me.
E nonostante lui sia un pazzo scriteriato, alcolizzato e anche con un pessimo senso dell'umorismo, nonché con una passione sfrenata per gli scherzi di cattivo gusto... Ho molto rispetto del suo giudizio.
Se lui si è sentito tranquillo a mandarti da me, farò uno sforzo e cercherò anche io di vederti sotto un'ottica diversa.


Annuì soltanto, ringraziandola con un semplice sguardo carico di riconoscenza, perché davvero, nessuno la costringeva ad accettare, specie un incarico così poco pulito.

Mi farebbe molto piacere poter aiutare qualcuno che vuole redimersi dai suoi sbagli sgominando i gruppi di malavitosi che ci sono in giro nel mondo magico.
Quindi... Immagino che i mezzi di cui tu parli siano delle sorte di... Armi, dico bene?


... È esatto, sì.
Sono armi ed anche piuttosto non convenzionali.
Apri pure i tubi e te ne accorgerai da sola, credo sia più facile ed immediato.


Qualora quindi Cecilia avesse acconsentito a scoprire quale mistero si celasse dietro il contenuto di quei contenitori cilindrici, avrebbe trovato al loro interno dei progetti in grandi fogli.
Tali progetti, arrotolati, una volta stesi avrebbero mostrato delle immagini da far impallidire anche il MagiIngegnere Bellico più aggiornato e fantasioso del Mondo Magico.
Non solo c'era l'immagine ipotetica di un fucile babbano rivisitato in chiave magica, ma anche di una coppia di pistole, dei guanti a scaglie dalla forma singolare e un altro aggeggio strano.

Questi progetti sono stati rubati da un'organizzazione segreta qualche giorno e sono l'unica copia esistente.
Il loro ideatore e creatore è stato ucciso dopo essergli stati sottratti. Il ladro è ormai morto, quindi non corri alcun rischio ad averli con te, questo è certo.
Ti renderai conto che cose del genere nel nostro mondo non se ne siano mai viste. Alcune non capisco nemmeno io che cosa facc-aaaahhh...


Per alcuni secondi Tybalt si piegò leggermente in avanti, portando le mani all'addome.
Alzando la maglietta rivelò una fasciatura nella parte alta, effettuata in ospedale e sicuramente stretta.
Strinse i denti, scuotendo poi il capo poco dopo, sorridendo leggermente alla bionda.

È tutto a posto, ogni tanto mi fa ancora male, ma è in via di guarigione.
Ho scampato una brutta infezione da licantropia...
... Sembrerebbe che il mannaro in questione fosse... Geneticamente innocuo!


In verità Dre era stato trafitto nell'istante in cui il corpo di Dave Barclays, trasformato in un mezzo licantropo, stava tornando alla normalità.
Per quel motivo non si era attivata nessuna maledizione e di conseguenza avrebbe dovuto soffrire per qualche giorno fino a quando la ferita non si fosse richiusa completamente.
All'interno dei progetti c'erano formule, tesi, istruzioni di costruzione, ma alcuni pezzi erano mancanti, ancora in fase di ideazione, nonché anche le forme definitive delle armi in sé.

... In realtà da quel che ho capito c'è molto da fare.
Il lavoro è a circa tre quinti della sua ultimazione, quindi credo ti servirebbe molto tempo per portarlo a termine.
Anzi, forse sarebbe meglio chiederti preventivamente... Credi sia una cosa fattibile e nelle tue competenze?


Non voleva risultare offensivo, ma a che pro parlare della questione se tanto Cecilia avesse affermato di non sapere nemmeno da dove iniziare per creare qualcosa di decente?
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Messaggioda Cecilia » 06/04/2017, 21:29

Quindi... Immagino che i mezzi di cui tu parli siano delle sorte di... Armi, dico bene?

... È esatto, sì.
Sono armi ed anche piuttosto non convenzionali.
Apri pure i tubi e te ne accorgerai da sola, credo sia più facile ed immediato.


Era piuttosto curiosa, doveva ammetterlo. Nonostante non fosse molto propensa a costruire armi per uno sconosciuto, questo non significava che quei progetti non le facessero gola da un punto di vista puramente scientifico. Tybalt aveva parlato di armi non convenzionali, ovvio che lei -in quanto scienziata e Ricercatrice- fosse attratta anche semplicemente dall'idea di darci un'occhiata. Quando però srotolò i progetti sul tavolo di fronte a lei, l'espressione curiosa della Bishop passò ad essere sorpresa, stupefatta e sconvolta dal livello altissimo di MagiTecnologia che le si stava presentando davanti sotto forma di progetti bellici.
Erano delle armi singolari, ma anche accessori singolari come un paio di guanti a scaglie che Cecilia si mise ad esaminare con maggiore attenzione. Non stava emettendo un fiato perché la mente registrava ed elaborava ogni informazione, cercando di capire all'attimo quanto lei fosse effettivamente capace di assecondare il volere del Kingston. Quella era roba che solo una persona allo stesso livello di Hobbes avrebbe potuto ideare e lei, in quel momento, si sentiva immensamente piccola di fronte alla portata di tali progetti.

Questi progetti sono stati rubati da un'organizzazione segreta qualche giorno e sono l'unica copia esistente.
Il loro ideatore e creatore è stato ucciso dopo essergli stati sottratti. Il ladro è ormai morto, quindi non corri alcun rischio ad averli con te, questo è certo.


Stupefacente...

Ti renderai conto che cose del genere nel nostro mondo non se ne siano mai viste. Alcune non capisco nemmeno io che cosa facc-aaaahhh...

Oddio! Che succede?!

Sobbalzò di colpo vedendo il ragazzo piegarsi in avanti perché qualcosa sembrava averlo colpito all'altezza dell'addome.
Poi però, quando si alzò la maglietta mostrando una ferita in via di guarigione, Cecilia capì che il moro non era sotto attacco, semplicemente aveva avuto uno spasmo dovuta a quella ferita ancora aperta.

È tutto a posto, ogni tanto mi fa ancora male, ma è in via di guarigione.
Ho scampato una brutta infezione da licantropia...
... Sembrerebbe che il mannaro in questione fosse... Geneticamente innocuo!


Non lo fare mai più! Mi hai fatto prendere un colpo, credevo che qualcuno ti avesse appena colpito!

E insomma, con dei progetti tanto scottanti fra le mani chiaro che la paura la rendesse un tantino suscettibile. Constatato che l'altro stesse bene -eventualmente Cecilia gli offrì di sedersi e anche una bottiglietta d'acqua- la ragazza riprese a studiare con attenzione i fogli davanti a lei. Le formule non erano complete, di questo se ne rese conto subito, ma della parte restante che stava scritta lì sopra, bene o male, la Bishop riuscì a capirla quasi del tutto. Soltanto il progetto della pistola a lungo raggio le risultava un po' più complicato, ma di certo questo non avrebbe scoraggiato la cara dottoressa.

... In realtà da quel che ho capito c'è molto da fare.

Sì è vero...

Il lavoro è a circa tre quinti della sua ultimazione, quindi credo ti servirebbe molto tempo per portarlo a termine.

Lo penso anche io...

Anzi, forse sarebbe meglio chiederti preventivamente... Credi sia una cosa fattibile e nelle tue competenze?

Fino a quel momento la bionda non aveva guardato minimamente Tybalt, concentrata com'era sui fogli, ma quando il ragazzo se ne uscì con quel chiaro affronto alla sua intelligenza, l'americana alzò la testa con aria da saputella, squadrandolo dalla testa ai piedi come se avesse appena bestemmiato di fronte a dei chierici della Trama.

Non stai parlando con una novellina, ma con una studentessa che si è laureata brillantemente all'A.G.E.R in MagiTecnologia, che ha fatto praticantato per un anno niente meno che con il più grande MagiMeccanico e MagiIngegnere dei nostri tempi, ovvero Maximillian Hobbes, e che da quel praticantato ne è uscita viva e con un posto di rilievo qui ad Andorra.
Per cui è OVVIO che questi progetti siano fattibili PER ME e rientrino nelle MIE CAPACITÀ.
E che la Trama mi fulmini se ho appena dichiarato il falso!


Per fortuna della bionda, l'entità soprannaturale ebbe pietà della sua arroganza e superbia, lasciandola proseguire incolume il discorso con il Mercenario, mentre Cecilia prendeva uno ad uno i progetti che lui le aveva consegnato e li spiegava di fronte a lui.

Chiarito questo concetto, sono riuscita a capire quasi tutti i progetti che mi hai portato tranne questo...- indicando quello della pistola a lungo raggio -Questo qua mi risulta più complesso, ma potrei sempre dedicarmici per ultimo e pensare invece prima agli altri. I due da cui parto avvantaggiata sono la pistola a corto raggio ed il fucile, a seguire questo strano oggetto che non riesco ancora a capire che cosa sia e infine i guanti. Se tu non hai preferenze, io inizierei dai primi due che ti ho detto, ma certo per la tempistica dovrai aspettare un po' perché non sarà semplice completare le formule.

Cecilia parlava senza rendersi conto di aver automaticamente accettato quel lavoro solo perché spinta dalla suo desiderio di mettersi alla prova di fronte ad una sfida ardua come quella. Se fosse riuscita nell'intento sarebbe stata mesi a lustrare il proprio ego, ma l'Acqua le ricordava -e per fortuna- che a prescindere dai suoi successi c'erano cose molto più importanti di cui doveva tener conto prima. Per questo, nonostante l'entusiasmo, la Bishop si bloccò di colpo, realizzando che non poteva semplicemente accettare di costruire delle armi senza prima assicurarsi che l'altro le usasse in maniera giusta.

Okay, aspetta, mi sono lasciata trasportare troppo dal mio senso di competizione e questo non va affatto bene!
Lo so che è stato Haytham a mandarti qui, cioè il dottor Ravnick, ma queste armi sono pericolose già di loro e lo diventerebbero ancora di più se le creassi per qualcuno che vuole usarle per fare del male.
Sono una tipa già ansiosa di mio, non voglio avere sulla coscienza la morte di persone innocenti... OPS!


Il Kingston invece ce l'aveva un peso sulla coscienza e la Bishop, con il suo solito modo di fare indelicato, aveva appena inferto un altro brutto colpo al Mercenario, ricordandogli ciò che aveva fatto.

Scusami scusami scusami! A volte blatero cose senza senso soltanto perché non riesco a mettere un freno alla lingua!- brutta abitudine la sua, che rischiava di offendere senza rendersene conto -Okay, adesso mi calmo... Devo calmarmi e respirare a fondo...

Fece ben cinque respiri profondi prima di rilassarsi e riprendere il discorso in maniera più tranquilla e meno esplosiva rispetto a quanto fatto prima.

Voglio che tu sia sincero con me, al 100%.
Queste armi le userai soltanto tu oppure anche altri?
- di lui poteva fidarsi, ma degli altri? Non ne era sicura-
Va bene, va bene e di queste persone ci si può fidare? Completamente? Perché se c'è anche solo la minima possibilità che possano utilizzarle male, io a malincuore dovrò dirti di no.- attese quindi che l'altro la rassicurasse a tal proposito, mentre rifletteva sulle altre possibili conseguenze. Le armi potevano finire in mano a persone senza scrupoli e questo avrebbe significato che esse potevano essere replicate, proprio ciò che la Bishop voleva invece evitare -Lo sai che una volta create, sarà tua premura che nessuno possa mai rubarti le armi per costruirne altre? Stavo pensando che forse potrei inserire una sorta di meccanismo di allarme, come un antifurto babbano, che magari una volta attivato distrugga l'arma così da scongiurare questo pericolo. Ovviamente dovrò occuparmi anche dei progetti, una volta fatto tutto non vanno assolutamente conservati, anzi la cosa migliore sarebbe ridurli in cenere! Ci devo pensare sull'antifurto, è un optional ma necessario, altrimenti non mi sentirei affatto tranquilla!

Sarebbe servito altro tempo, ma se il Kingstone voleva quelle armi allora avrebbe dovuto aspettare i tempi e i modi della Bishop. Bevve una sorso d'acqua la ragazza, idratando la gola che si era seccata a furia di parlare così tanto. C'era un'ultima domanda che ancora non aveva fatto al ragazzo di colore e che non aveva trovato risposta nemmeno guardando con attenzione i fogli sul bancone.

La persona che ha ideato queste armi... Chi era? Nel senso, sai come si chiamava?
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Messaggioda Tybalt » 07/04/2017, 22:14

Credi sia una cosa fattibile e nelle tue competenze?

Non intendeva minimamente offenderla con quella domanda, ma era importante per lui capire subito se farsene una ragione oppure no.
Indubbiamente gli elogi espressi da Haytham lo avevano fatto ben sperare da subito, ma quelli non erano progetti leggeri, anzi, roba d'altissima MagiTecnologia.
Tuttavia dovette inarcare un sopracciglio quando si accorse dell'espressione carica di determinazione e furia che mostrò la dottoressa Bishop poco dopo.

Ho detto forse qualcosa che non...

Non stai parlando con una novellina, ma con una studentessa che si è laureata brillantemente all'A.G.E.R in MagiTecnologia, che ha fatto praticantato per un anno niente meno che con il più grande MagiMeccanico e MagiIngegnere dei nostri tempi, ovvero Maximilian Hobbes, e che da quel praticantato ne è uscita viva e con un posto di rilievo qui ad Andorra.

... Ok...

Per cui è OVVIO che questi progetti siano fattibili PER ME e rientrino nelle MIE CAPACITÀ.
E che la Trama mi fulmini se ho appena dichiarato il falso!


Sbatté le palpebre alcuni secondi, guardandosi un po' attorno quasi come avesse paura che davvero qualche saetta piombasse all'improvviso lì dentro per far abbassare la cresta alla bionda.
Fortunatamente non avvenne e Tybalt decise di scambiare quella assurdità per un segno del destino positivo. Lei diceva di potercela fare, ok, Dre le credeva, perché non farlo?
Non aveva molta idea su chi fosse Hobbes, ma se lei l'aveva definito come un grande, allora gli bastava la parola di Cecilia per considerarlo tale.

Chiarito questo concetto, sono riuscita a capire quasi tutti i progetti che mi hai portato tranne questo...

Oh sì, molto tosto, è vero...

Questo qua mi risulta più complesso, ma potrei sempre dedicarmici per ultimo e pensare invece prima agli altri.
I due da cui parto avvantaggiata sono la pistola a corto raggio ed il fucile, a seguire questo strano oggetto che non riesco ancora a capire che cosa sia e infine i guanti.
Se tu non hai preferenze, io inizierei dai primi due che ti ho detto, ma certo per la tempistica dovrai aspettare un po' perché non sarà semplice completare le formule.


Sembrava proprio che ormai la bionda si fosse gettata anima e corpo in quell'operazione, stupendo non poco il Mercenario già preparato a ricevere prima un bel po' di ostacoli etici.
Invece ella pareva essere più preoccupata della gestione del lavoro e delle risorse piuttosto che al resto. Ovviamente trattavisi esclusivamente di un entusiasmo momentaneo iniziale.
Infatti la Ricercatrice tornò con i piedi per terra quasi subito, andando a specificare proprio quei paletti che Dre aveva giù messo in conto prima di arrivare lì.

Okay, aspetta, mi sono lasciata trasportare troppo dal mio senso di competizione e questo non va affatto bene!
Lo so che è stato Haytham a mandarti qui, cioè il dottor Ravnick, ma queste armi sono pericolose già di loro e lo diventerebbero ancora di più se le creassi per qualcuno che vuole usarle per fare del male.
Sono una tipa già ansiosa di mio, non voglio avere sulla coscienza la morte di persone innocenti... OPS!


L'espressione di Tybalt mutò quasi subito, facendosi un po' più spenta e sospirando di conseguenza, annuendo come a dire "Hai assolutamente ragione, almeno tu puoi ancora evitartelo".

Scusami scusami scusami! A volte blatero cose senza senso soltanto perché non riesco a mettere un freno alla lingua!

... In realtà un senso ce l'hanno eccome, quindi non scusarti, quello che dici è vero.
Pur non avendo partecipato coscientemente alla faccenda, ho contribuito alla fine di una vita innocente e questo peso me lo porterò dietro per sempre.
Nessuno con la coscienza che funziona vorrebbe vivere ciò che sto vivendo io, quindi fai bene a preoccuparti così tanto...


Responsabile, maturo, onesto. Dre ormai aveva da tempo oltrepassato quella linea di confine tra il ragazzo e l'uomo, procedendo spedito verso la seconda categoria.
Le parole di Cecilia, pur facendogli male, erano soltanto un invito a non dimenticare e un rinforzo del suo obiettivo come killer di malavitosi. Sì, proprio un killer.
Non metteva in conto di riuscire sempre a sbattere in gabbia, specie se poi si considerassero le prigioni come luoghi corrotti e pronti a far uscire su cauzione per una mazzetta.
Però non escludeva comunque la possibilità di fare una giustizia più pulita, provando a non accorparsi troppo a quello schifo che da sempre aveva odiato ed imparato a riconoscere.
Il tempo avrebbe fornito le risposte sulle maggiori o minori probabilità di seguire la legalità, ma intanto necessitava dei mezzi per fare giustizia, che fosse la sua o quella etica generale.

Voglio che tu sia sincero con me, al 100%.
Queste armi le userai soltanto tu oppure anche altri?


Il fucile e la pistola a corto raggio saranno mie.
La pistola a lungo raggio, i guanti e l'altro oggetto, suddivisi a tre persone di mia conoscenza.
Non intendo assolutamente mentirti.


Va bene, va bene e di queste persone ci si può fidare?
Completamente?
Perché se c'è anche solo la minima possibilità che possano utilizzarle male, io a malincuore dovrò dirti di no.


Uno di loro è un Vice Sceriffo della Vigilanza Magica.
Un altro è come un fratello per me e odia il mio ex mondo quasi quanto il sottoscritto.
Infine, l'ultima persona è la sua compagna ed è una delle femmine più integre che conosca.
Se non l'avessi capito, gli ultimi due individui sono coloro che mi aiutarono a sgominare la banda che mi teneva sotto scacco.
Qualora stessi pensando, per il primo di loro, che il distintivo non significhi automaticamente giustizia, è perché non lo conosci, te lo assicuro.


Aveva visto sbattere al fresco più rifiuti della società da Hank che da un intero corpo di Auror.
Quell'uomo era davvero la legge in persona e non ammetteva repliche quando si trovava di fronte a qualcuno che dimostrava di sentirsi al di sopra di essa.
Aveva votato l'intera vita alla lotta contro il crimine organizzato e non, figurarsi se avesse mai potuto pensare all'idea di sfruttare quell'arma in un modo sbagliato.

Lo sai che una volta create, sarà tua premura che nessuno possa mai rubarti le armi per costruirne altre?

Certamente.
Ma se si potesse fare qualcosa per proteggerle sarebbe meglio.
Anche a costo di perderle definitivamente.


Stavo pensando che forse potrei inserire una sorta di meccanismo di allarme, come un antifurto babbano, che magari una volta attivato distrugga l'arma così da scongiurare questo pericolo.

Potresti inserire sia un meccanismo di imprinting mnemonico di impronte digitali che uno di eventuale autodistruzione.
In tal modo, se l'arma rubata, riconoscendo le impronte differenti, tentasse di smaterializzarsi al suo possessore, non ci riuscisse per barriere magiche o cose analoghe, esploderebbe.
Sarebbe uno spreco immenso, ma concordo con te sul fatto di non poter rischiare che possano essere studiate ed analizzate.


Non era affatto uno sprovveduto in MagiTecnologia e con determinate uscite Cecilia se ne sarebbe potuta accorgere molto facilmente.

Ovviamente dovrò occuparmi anche dei progetti, una volta fatto tutto non vanno assolutamente conservati, anzi la cosa migliore sarebbe ridurli in cenere!
Ci devo pensare sull'antifurto, è un optional ma necessario, altrimenti non mi sentirei affatto tranquilla!


I progetti potrai eliminarli tu stessa una volta concluso tutto, hai il mio benestare, anche perché nel caso accettassi l'incarico, praticamente te li regalerei!

Sorrise leggermente verso la ragazza, sentendo un po' meno dolore all'addome.
C'era da sperare che la ferita tornasse a posto nell'arco di pochi giorni, altrimenti addio missioni e di conseguenza addio guadagni.
Non che avesse un conto segreto bancario povero, ma di certo non poteva ancora considerarsi un benestante tra i Mercenari.

La persona che ha ideato queste armi... Chi era?
Nel senso, sai come si chiamava?


... Fammi pensare...

Portò una mano sotto il mento, chiudendo gli occhi così da concentrarsi maggiormente, fino a quando non gli tornò alla mente il nome dello scienziato magico.

Ah sì!
Giusto!
Wesley Esthar, possibile?


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MagiNobel per la Scienza ottenuto nel 2101.
MagiIngegnere Bellico responsabile ed ideatore delle più affidabili MagiTecnologie difensive in dotazione ai militari degli eserciti di quasi tutto il Mondo Magico.
Capo Esecutivo ed indiscusso delle Industrie MagiMeccaniche "Esthar", proprietario di un impero economico diffuso in Sud America, Canada e Nord Est Asiatico.
La notizia della morte, redatta dalle testate più influenti a livello mondiale, risaliva ad appena dieci settimane prima.
Si era fatto credere fosse stato un malessere improvviso, ma evidentemente nemmeno la stampa era riuscita a raggiungere la verità.
Lo avevano costretto ad ideare qualcosa in netto contrasto con la sua filosofia di costruzione bellica, ovvero oggetti magici di offesa e non difesa.
Dopo di che, appena ottenuto quanto richiesto, lo avevano ucciso senza pietà, privando quindi il Mondo Magico di una mente geniale e tutto sommato ancora giovane, sugli 80 anni circa.

... Forse però adesso, credo sarebbe giusto parlare del tuo eventuale compenso, giusto?
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Messaggioda Cecilia » 08/04/2017, 20:32

... In realtà un senso ce l'hanno eccome, quindi non scusarti, quello che dici è vero.
Pur non avendo partecipato coscientemente alla faccenda, ho contribuito alla fine di una vita innocente e questo peso me lo porterò dietro per sempre.
Nessuno con la coscienza che funziona vorrebbe vivere ciò che sto vivendo io, quindi fai bene a preoccuparti così tanto...


Sembrava un ragazzo così mite, docile. Come avrebbe potuto lui da solo sgominare tutte le organizzazioni malavitose esistenti al mondo? Probabilmente l'esperienza che aveva vissuto gli aveva dato una botta di maturità non indifferente, rendendolo -nonostante la sua giovane età- un adulto. Cecilia era ben contenta di non poter comprendere che cosa si portasse dentro Tybalt, in quanto era sicura che insieme alle sue fisime e alle sue ansie, il senso di colpa l'avrebbe distrutta. Per il Kingston invece quello era diventato un motivo di reagire a ciò che era accaduto, suscitando nella Ricercatrice una buona dose di simpatia nei suoi confronti, anche se ella continuava a mantenersi distaccata quanto più possibile.

Voglio che tu sia sincero con me, al 100%.
Queste armi le userai soltanto tu oppure anche altri?


Il fucile e la pistola a corto raggio saranno mie.
La pistola a lungo raggio, i guanti e l'altro oggetto, suddivisi a tre persone di mia conoscenza.
Non intendo assolutamente mentirti.


Va bene, va bene e di queste persone ci si può fidare?
Completamente?
Perché se c'è anche solo la minima possibilità che possano utilizzarle male, io a malincuore dovrò dirti di no.


Uno di loro è un Vice Sceriffo della Vigilanza Magica.
Un altro è come un fratello per me e odia il mio ex mondo quasi quanto il sottoscritto.
Infine, l'ultima persona è la sua compagna ed è una delle femmine più integre che conosca.
Se non l'avessi capito, gli ultimi due individui sono coloro che mi aiutarono a sgominare la banda che mi teneva sotto scacco.
Qualora stessi pensando, per il primo di loro, che il distintivo non significhi automaticamente giustizia, è perché non lo conosci, te lo assicuro.


Sì, è esattamente ciò che stavo pensando.- disse con un'alzata di spalle, non nascondendo affatto la sua diffidenza nei confronti del prossimo -D'accordo, secondo il tuo giudizio sono dei tipi a posto. Questo significa, nella mia ottica, che se loro dovessero combinare delle cavolate con queste armi, la colpa sarà unicamente tua, intesi? Io mi fido delle tue parole, ma almeno ti ho potuto conoscere di persona e farmi un'opinione su di te. Loro invece sono una tua responsabilità.

Disse con durezza, perché non voleva in nessun modo essere responsabile di qualcosa che non poteva controllare. Dre le sembrava un tipo tutto sommato a posto ed era inoltre un SemiGildato proprio come il fidanzato: non era garanzia di bontà,
ma perlomeno le assicurava che non fosse un pazzo scriteriato.

Lo sai che una volta create, sarà tua premura che nessuno possa mai rubarti le armi per costruirne altre?

Certamente.
Ma se si potesse fare qualcosa per proteggerle sarebbe meglio.
Anche a costo di perderle definitivamente.


Stavo pensando che forse potrei inserire una sorta di meccanismo di allarme, come un antifurto babbano, che magari una volta attivato distrugga l'arma così da scongiurare questo pericolo.

Potresti inserire sia un meccanismo di imprinting mnemonico di impronte digitali che uno di eventuale autodistruzione.
In tal modo, se l'arma rubata, riconoscendo le impronte differenti, tentasse di smaterializzarsi al suo possessore, non ci riuscisse per barriere magiche o cose analoghe, esploderebbe.
Sarebbe uno spreco immenso, ma concordo con te sul fatto di non poter rischiare che possano essere studiate ed analizzate.


Mh... Idea niente male... Davvero davvero niente male!
Bisogna vedere in che modo realizzarla, ma credo di poter inserire anche questo, certo.
Ovviamente dovrò occuparmi anche dei progetti, una volta fatto tutto non vanno assolutamente conservati, anzi la cosa migliore sarebbe ridurli in cenere!
Ci devo pensare sull'antifurto, è un optional ma necessario, altrimenti non mi sentirei affatto tranquilla!


I progetti potrai eliminarli tu stessa una volta concluso tutto, hai il mio benestare, anche perché nel caso accettassi l'incarico, praticamente te li regalerei!

Lo sai che sei davvero matto? Regalare dei progetti simili ad una sconosciuta è roba da folli!

Avrebbe potuto rivenderseli. Avrebbe potuto tenerseli per eventuali altre armi in futuro. Avrebbe potuto usufruirne in tantissimi altri modi, ma il Kingston aveva scelto di regalarli ad una semplice Ricercatrice che li avrebbe realizzati e poi distrutti per non rischiare che quei fogli tanto preziosi finissero nelle mani sbagliate. Non era senso etico, quanto timore che possedere un simile tesoro un giorno potesse portare sulla sua strada gente cattiva disposta a farla fuori per averli. Un po' come era accaduto al povero ideatore di quel materiale bellico, di cui la Bishop chiese maggiori informazioni al Mercenario proprio in quel momento.

La persona che ha ideato queste armi... Chi era?
Nel senso, sai come si chiamava?


... Fammi pensare...
Ah sì!
Giusto!
Wesley Esthar, possibile?


WEASLEY ESTHAR????

Il tono di voce le uscì fuori in maniera quasi cavernosa, incredula, basita, scioccata. Per Dre quel nome non era nulla di importante, ma per lei accidenti se lo era! Ora tutto diventava più chiaro, persino la complessità di quei progetti. Cecilia continuava a fissare come un pesce lesso il ragazzo, chiedendosi come fosse possibile che l'altro non conoscesse il premio MagiNobel per la Scienza, anno 2101.

... Forse però adesso, credo sarebbe giusto parlare del tuo eventuale compenso, giusto?

Compenso? Compenso? Ah giusto! Vero, il... Il compenso...

Evitò di dire che già soltanto mettere le mani su quei progetti era un compenso più che adeguato per lei, anche se il Mercenario non avrebbe di certo fatto fatica a capirlo dalla sua reazione. Cecilia si mise a riflettere con attenzione, anche se in verità i suoi pensieri non erano rivolti alla cifra che Dre avrebbe dovuto sborsare, bensì ai suoi buoni propositi di distruggere quei fogli di carta non appena avesse completato l'incarico. Nella sua ottica, essi erano l'ultimo lascito di un uomo brillante, morto in circostanze avverse rispetto a quelle credute dall'intero mondo magico. Eppure, se aveva imparato a capire un po' la filosofia dello scienziato, egli non avrebbe voluto essere ricordato per delle armi potenzialmente pericolose, bensì per tutto il suo duro lavoro nella ricerca della Difesa Militare Magica. La Bishop non sapeva davvero che cosa fare, ma dato che c'era ancora tempo prima che ella portasse a termine l'incarico, poteva pensarci più in là e concentrarsi invece sui fior fiori di galeoni che il Kingston avrebbe dovuto sborsare per quei gioielli di altissima magitecnologia.

Aehm... Vediamo... Sicuramente dovrò calcolare il costo dei materiali perché porca puzzola quelli costano tantissimo!
Poi dunque... le ore spese... Le prestazioni fornite...
Mumble mumble mumble...
Seicentocinquanta galeoni totali!


Disse dopo un rapido calcolo mentale, sparando una cifra veramente altissima ma giusta. Non aveva la tendeva ad imbrogliare, anzi Cecilia non aveva nemmeno calcolato le spese impreviste, ma quelle se le sarebbe gestite lei poi in seguito e avrebbe fatto sapere al ragazzo.

Questa è solo una cifra provvisoria, ma direi che dovrei aggirarmi all'incirca intorno a quel valore.
Credi di potertelo permettere?


Non stava chiedendo sicuramente spiccioli, per cui era meglio che il Kingston si preparasse a sborsare un bel po' di galeoni perché chiedere di costruire delle armi simili costava davvero un bel mucchietto di soldi.
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Messaggioda Tybalt » 10/04/2017, 21:36

La persona che ha ideato queste armi... Chi era?
Nel senso, sai come si chiamava?


... Fammi pensare...
Ah sì!
Giusto!
Wesley Esthar, possibile?


WEASLEY ESTHAR????

A quell'alzata improvvisa di voce Dre fece un piccolo scatto indietro con la sedia per lo spavento, sentendo poi tirare i punti della ferita, infatti si ripiegò su se stesso.
Un'altra di quelle uscite allucinanti e sicuramente sarebbe dovuto tornare al pronto soccorso per farseli sistemare, dannazione.
Evidentemente doveva proprio essere un pezzo grosso quel Weasley, se la dottoressa Bishop era saltata in quel modo nello sconcerto più totale.

Ohi ohi ohi... Uff... Tranquilla, non è niente...
... Questo Esthar lo conoscevi?
Era forse un tuo scienziato amico stretto?


Che ne poteva sapere di aver nominato un MagiNobel per la Scienza? Lui a quei tempi viveva per la strada, stava immischiato in faccende scottanti e rischiava la vita ogni giorno.
Leggere i giornali ed informarsi sui premi dell'alta società magica internazionale non rientrava tra i passatempi preferiti, anzi.
Tralasciando tutto ciò, comunque, forse sarebbe stato meglio concentrarsi su altro, visto che Dre non poteva certo monopolizzare tutta la notte della Ricercatrice.

... Forse però adesso, credo sarebbe giusto parlare del tuo eventuale compenso, giusto?

Compenso? Compenso? Ah giusto! Vero, il... Il compenso...

Mentre ella rifletteva su quanto chiedere, intanto Tybalt prese dalla tasca del pantalone una piccolissima valigetta, che poi fece tornare ad essere di dimensioni normali.

Aehm... Vediamo... Sicuramente dovrò calcolare il costo dei materiali perché porca puzzola quelli costano tantissimo!
Poi dunque... le ore spese... Le prestazioni fornite...
Mumble mumble mumble...
Seicentocinquanta galeoni totali!


Seicentocinquanta...

Questa è solo una cifra provvisoria, ma direi che dovrei aggirarmi all'incirca intorno a quel valore.
Credi di potertelo permettere?


Sicuramente il fatto che ella avesse fatto quel calcolo lì su due piedi aiutò molto il Kingston nel sentirsi ancora più propenso a credere fermamente nelle sue doti e capacità.
Era una ragazza probabilmente intelligentissima e se ciò che Haytham aveva detto in suo proposito rasentava anche solo il 50% della verità, allora poteva sentirsi in una botte di ferro.
Sorrise sereno e calmo, il ragazzone di colore, girando la valigetta ed aprendola di fronte agli occhi della bionda occhialuta.

Immagine

Non sapendo fare i conti bene quanto te, ho preferito abbondare, ma ugualmente puoi tenerli tutti.
Sono ottocento Galeoni, questo significa che semmai dovessi trovarti nella condizione di poter usare materiali migliori, sentiti libera di prenderli e contare sul denaro in più.
Considerando che dovranno essere armi capaci di salvare vite e allo stesso tempo mettere molto pepe al culo, preferisco non badare alle spese.
Ogni Galeone che vedi nella valigetta è completamente sporco. Soldi ottenuti con spacci, traffici illegali, spostamenti di denari illeciti.
Li ho rubati personalmente da un conto bloccato appartenente a un boss della malavita di Leningrado.
Puoi stare certa al 180% che non potranno essere rintracciati in alcun modo, ho rimosso ogni traccia e li ho resi completamente "puliti".
Questo però ti darà l'incentivo giusto a farti pochi scrupoli. Denaro ottenuto nei modi peggiori, usato per creare armi che aiuteranno a fermare tutto questo.
... Grazie ancora di aver accettato.


Richiuse la valigetta, consegnandola poi di riflesso alla Bishop, alzandosi in piedi, sentendo il bisogno di non comprimere troppo la ferita.

Posso chiederti una cortesia?
Per quanto riguarda il fucile, avrei pensato ad un modello che rimandi al vecchio west, ma con qualche accenno di modernità futuristica.
Una specie di crossover tra due epoche... Quindi ho buttato giù una bozza per conto mio, posso mostrartela?


Mostrò uno sguardo piuttosto entusiasta e speranzoso, luminoso e brillante, nel prendere poi dalla tasca dietro dei pantaloni un foglio di carta plastificato.
Aveva disegnato a colori l'idea che si fosse fatto del proprio fucile, proteggendo infine l'opera affinché non si sgualcisse e Cecilia potesse tenerla con sé per avere un riferimento ottimale.
C'era proprio da dirlo, si era impegnato davvero parecchio nella realizzazione della bozza.

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... Pretendo un giudizio sincero!
E soprattutto...
... Pensi che si possa ricreare una cosa del genere?!
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Messaggioda PnG Staff » 11/04/2017, 21:45

Poco dopo aver congedato il misterioso cliente di colore, Cecilia sarebbe rimasta sola dentro la sala per qualche minuto.
Messo a posto tutto, chiusa la finestra e spente quasi tutte le luci, la Bishop avrebbe quindi preso le proprie cose con l'intento di andarsene.
La porta però si aprì prima che ella ci si potesse avvicinare e da essa entrò un Myr con in mano un blocco note.
Quel blocchetto, appartenente senza ombra di dubbio a Grant, conteneva tutte le varie formule sulle quali stava lavorando per conto proprio.
Una linguetta di colore rosa, il colore preferito della Ricercatrice, l'avrebbe però condotta all'ultima pagina dove, anziché formule, c'era invece un testo scritto.



"Comincio a sentire la gola grattare un po', magari ho preso troppo freddo o forse è colpa delle canne, chi può dirlo!?
Quindi penso proprio che dirò al gruppo di rimandare, non mi godrei al top la trilogia e, se manco io, bisognerà trovare per forza una prossima data utile...
... Vediamo se per allora sarà un po' più libera, Capo, ok? Notte!
"
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Messaggioda Cecilia » 13/04/2017, 15:43

WEASLEY ESTHAR????

L'urlo cavernoso di Cecilia fece saltare il Mercenario sulla sedia, rischiando che oltre a lui gli saltassero via anche i punti della ferita. Non appena lo vide ripiegarsi su sé stesso, dolorante e con la mano di nuovo all'altezza dell'addome, la Bishop si precipitò da lui chiedendogli scusa e al tempo stesso rimproverandolo di aver fatto un movimento brusco nelle sue condizioni.

Stai bene?
Ma che cosa ti dice il cervello?! Devi stare fermo, hai una ferita che rischia di riaprirsi santi numi!
- già, perché la colpa era sua, vero?

Ohi ohi ohi... Uff... Tranquilla, non è niente...
... Questo Esthar lo conoscevi?
Era forse un tuo scienziato amico stretto?


Esthar a-a-amico MIO?! M-ma dove cavolo sei vissuto in tutto questo periodo?!
Santo Cielo, per strada OVVIO!
Weasley Esthar è, anzi è stato perché adesso è morto, il più grande MagiIngegnere Bellico specializzato nel settore difensivo, nonché MagiNobel per la Scienza nel 2101.
Le sue tecnologie sono prodotti di altissima avanguardia, che stanno dietro soltanto a quelle di Hobbes.
Accidentaccio, ma non li leggi mai i giornali tu?
La sua morte è stato davvero un brutto colpo, anche se le notizie ufficiali dicono che sia stato per delle gravi complicazioni di una malattia mentre invece...


Mentre invece era stata la malavita magica a decidere di farlo fuori, dopo averlo costretto a ideare dei progetti che andavano contro i suoi principi e contro tutto quello in cui aveva sempre creduto. Ora forse Tybalt avrebbe capito meglio da chi provenissero quelle armi che desiderava tanto. La sua coscienza non voleva proprio darle pace, chiedendole se veramente fosse il caso di portare avanti qualcosa che Esthar avrebbe odiato con tutto sé stesso.

Ma lui le userà a fin di bene... E con le dovute precauzioni nessuno potrà replicarle.

Mettendola a tacere in questo modo, la Bishop proseguì il discorso con Dre, passando alle questioni più venali come il denaro.
La cifra chiesta dalla bionda non era certo roba per poveracci, tuttavia Cecilia non poteva proprio chiedere di meno in quanto all'interno di quella cifra erano calcolate anche le spese dei materiali che le sarebbero serviti per portare avanti i suoi progetti.

Seicentocinquanta galeoni totali!

Seicentocinquanta...

Questa è solo una cifra provvisoria, ma direi che dovrei aggirarmi all'incirca intorno a quel valore.
Credi di potertelo permettere?


Non che volesse dare del morto di fame al Kingston ma... Poteva essere un morto di fame, calcolando da quale tipo di ambiente venisse e il suo lavoro, che non era propriamente una garanzia di guadagno. Certo, ad alti livelli si poteva tirare su anche un bel gruzzolo, ma nella classifica ufficiale dove si posizionava il Mercenario? Per questo motivo la ragazza gli fece quella domanda e rimase in silenzio, mentre Tybalt metteva sopra il tavolo una valigetta che aprì, rivelando al suo interno una montagna di galeoni in bigliettoni di carta. Per poco non fu il cuore di Cecilia a saltare, di fronte a quell'assurdo spettacolo.

E... E... Questi sono...

Non sapendo fare i conti bene quanto te, ho preferito abbondare, ma ugualmente puoi tenerli tutti.
Sono ottocento Galeoni, questo significa che semmai dovessi trovarti nella condizione di poter usare materiali migliori, sentiti libera di prenderli e contare sul denaro in più.
Considerando che dovranno essere armi capaci di salvare vite e allo stesso tempo mettere molto pepe al culo, preferisco non badare alle spese.
Ogni Galeone che vedi nella valigetta è completamente sporco. Soldi ottenuti con spacci, traffici illegali, spostamenti di denari illeciti.
Li ho rubati personalmente da un conto bloccato appartenente a un boss della malavita di Leningrado.
Puoi stare certa al 180% che non potranno essere rintracciati in alcun modo, ho rimosso ogni traccia e li ho resi completamente "puliti".
Questo però ti darà l'incentivo giusto a farti pochi scrupoli. Denaro ottenuto nei modi peggiori, usato per creare armi che aiuteranno a fermare tutto questo.


Era rimasta talmente tanto scioccata da quello che Dre le stava offrendo, da non riuscire a spiaccicare una singola parola nemmeno volendo. Nella sua mente le informazioni che lui le aveva dato si rincorrevano come in una sorta di nascondino e Cecilia era la persona designata a trovarle tutte e metterle al loro posto. Denaro sporco, boss malavitosi, ottocento galeoni: fu quasi un miracolo non vedere del fumo uscirle dalle orecchie per il troppo sovraccarico di informazioni, ma non era detto che fosse anche salva da un bruttissimo mal di testa. Non le piaceva l'idea di utilizzare galeoni sporchi, ma -come aveva specificato prima il Kingston- quelli erano galeoni rubati per combattere coloro che li rubavano e anzi, facevano anche di peggio. Per questo motivo, alla fine -senza dire una parola- Cecilia si limitò ad annuire e a chiudere di nuovo la valigetta, accettando definitivamente l'incarico che le era stato proposto.

... Grazie ancora di aver accettato.

Ringraziami soltanto quando vedrai che quello che costruirò ti sarà veramente utile.

Rispose secca e molto seria, perché da quel momento in poi per lei non si scherzava più. Tybalt aveva messo in ballo fin troppe cose per far stare tranquilla una persona ansiosa come la Bishop. La bionda sentiva di essersi appena andata ad impelagare in qualcosa di molto pericoloso. Non si sentiva affatto al sicuro, ma al tempo stesso la voglia di mettersi in gioco era tantissima. Insomma, stava vivendo un bel dilemma interiore -del quale ne avrebbe parlato anche con Clovis e con Alexis-quando il Mercenario le fece un'ulteriore richiesta da aggiungere alla pila di quelle già fatte in precedenza.

Posso chiederti una cortesia?
Per quanto riguarda il fucile, avrei pensato ad un modello che rimandi al vecchio west, ma con qualche accenno di modernità futuristica.
Una specie di crossover tra due epoche... Quindi ho buttato giù una bozza per conto mio, posso mostrartela?


Certo!
Fra l'altro hai scelto proprio le mie due epoche preferite in assoluto!


Disse, non riuscendo a celare una certa curiosità nello scoprire che cosa era riuscito a ricavarne fuori da quell'unione un po' bizzarra. La Bishop sollevò il foglio di carta plastificato, osservando con attenzione il modello disegnato e colorato da Dre.
Era stato bravo, su quello non c'era dubbio, e i due stili così tanto diversi si sposavano alla perfezione, almeno al livello estetico. Sul piano pratico però bisognava vedere se fosse davvero possibile realizzarlo.

... Pretendo un giudizio sincero!
E soprattutto...
... Pensi che si possa ricreare una cosa del genere?!


Io... credo proprio di sì.- rispose guardando con attenzione il disegno -Hai mantenuto degli elementi del vecchio stile che però non interferiscono con la parte più futuristica e anzi, si amalgama perfettamente ad essa.
La canna del fucile è di tecnologia avanzata, ma viene sorretta da una base in stile old wild west che credo però di poter sfruttare e non rendere soltanto un elemento decorativo.
Ho una certa dimestichezza con le armi babbane perché mio padre è stato un militare dell'esercito, quindi so di cosa parlo,
tranquillo!


Gli sorrise e poi fece un Gemino sul disegno, così da restituire l'originale al Mercenario e lei tenersi la copia. Poi sistemò tutto quanto con la bacchetta, rimpicciolendo i progetti e mettendoli al sicuro in un'altra valigetta, la sua personale. Era arrivato il momento di congedarsi, anche perché ormai si era fatto molto tardi e Clovis stava aspettando da solo a casa l'arrivo della fidanzata. Cecilia salutò Tybalt, stringendogli ancora la mano e lasciandosi dare un recapito al quale scrivere nel caso in cui avesse avuto bisogno di contattarlo per qualche motivo. Fatto questo, il ragazzo di colore la lasciò sola per qualche istante, il tempo necessario alla bionda di sistemare bene l'ufficio del suo Vice prima di andarsene. Tuttavia, quando stava ormai sulla soglia della porta, questa si aprì facendo entrare un Myr che le porse un bigliettino scritto a mano proprio da Grant.

E questo?

"Comincio a sentire la gola grattare un po', magari ho preso troppo freddo o forse è colpa delle canne, chi può dirlo!?
Quindi penso proprio che dirò al gruppo di rimandare, non mi godrei al top la trilogia e, se manco io, bisognerà trovare per forza una prossima data utile...
... Vediamo se per allora sarà un po' più libera, Capo, ok? Notte!"


Lo aveva fatto... per lei? Si stava fingendo malato così da rimandare la serata trilogia del Cavaliere Oscuro e permettere anche a lei di esserci? Ma che cosa gli era saltato in testa a quel cervello fumato del suo Vice? Cecilia rimase un buon dieci minuti ad osservare quel bigliettino, confusa dalla gentilezza che il Dexter aveva scelto di dimostrarle in maniera sottile ma anche piuttosto chiara. Era felicissima che la serata potesse essere rimandata ma la sua felicità veniva smorzata dal non riuscire a comprendere l'atteggiamento che il ragazzo aveva dimostrato nei suoi confronti.
Cosa voleva significare? Che la considerava un'amica molto speciale? Ma se lo trattava come una pezza da piedi per tutto il tempo!
Che si era dispiaciuto nel vederla così triste? Non lo faceva così tanto empatico!

Che si sia innamorato di... NAAAAAA! Impossibile!
Cecilia Bishop ma che cosa vai a pensare?
L'unico amore di quel ragazzo è la birra e il fumo!
Avrà voluto dimostrarmi una gentilezza come amico, tutto qui.


Quella fu l'unica spiegazione logicamente possibile per la ragazza, prima di infilare il fatale biglietto dentro la borsa e chiudere finalmente a chiave la porta, con entrambe le valige in mano. Era stata una giornata pesantissima, non aveva bisogno di scervellarsi su un inutile rompicapo. E con quella convinzione nel cuore, la bionda si diresse finalmente verso casa, dove il Belmont la stava aspettando per cenare insieme.

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Messaggioda PnG Staff » 18/04/2017, 21:23

05/06/2113
Laboratorio PoliScientifico di Andorra
Ufficio Amministrativo Generale
Ore 08:00


Dottoressa Bishop, il Consiglio di Amministrazione Locale dell'Area di Competenza in MagiTecnologia e MagiIngegneria ha deciso in tal senso.
Mi spiace ma non credo ci siano possibilità di mutare quanto è stato espresso in sede di analisi ed esame della sua situazione.
Il dottor Prescott subentrerà al suo posto come nuovo Capo Reparto, le comunicheremo quando e se sarà possibile per lei in futuro tentare un nuovo colloquio di presa in incarico.


Tante chiacchiere finemente lavorate, tanti paroloni ben studiati, ma in sostanza una unica e sola verità: Cecilia era stata appena licenziata in tronco.
Non una retrocessione, non un declassamento momentaneo o qualche settimana di sospensione dai progetti, ma un licenziamento vero e proprio.
A nemmeno sei mesi di distanza dall'inizio della carriera sfavillante, la bionda americana si era ritrovata con quella lettera di convocazione tra le mani, inesorabile e incontestabile.

Le motivazioni sono le stesse che ha potuto leggere, dottoressa Bishop:
Mancata comunicazione attiva con il personale di Staff tecnico.
Scarso contributo delle unità scientifiche all'interno dei progetti di lavoro.
Completa sfiducia da parte dell'oltre 80% dei membri sottoposti al suo controllo.
Disorganizzazione frammentata in merito ai progetti minori, favorendo studi da considerarsi fuori competenza.
Eccesso di zelo con conseguente raffronto offensivo nei confronti dei diversi assistenti scientifici e paragoni privi di criterio e accorta educazione.
Negligenza in sede di esame delle ricerche di basso livello con evidente scarsa attenzione e concentrazione dispersiva.
Arresto momentaneo parziale dei processi di lavoro globali a causa di proprie difficoltà personali per un periodo di otto giorni.
Varie ed eventuali inserite nel fascicolo con annesse spiegazioni nel dettaglio
.


Era chiaro che fosse stata gonfiata un bel po' la situazione, ma molti di quei punti non potevano che essere considerati almeno al 50% reali e veritieri.
Qualcuno, dall'interno, aveva ingigantito ogni punto, instillando in ogni Ricercatore sotto la Bishop il bisogno di avere qualcun altro al suo posto a comandare.
Il dottor Prescott, appunto, arrivista maledetto ma anche dannatamente intelligente, ben poco intenzionato a sopportare di essere stato superato in qualità da una poco più che ventenne.
Alla ragazza venne quindi richiesto il badge di passaggio per l'ingresso nel Laboratorio, la fascetta metallica con le iniziali e la firma per il rilascio dei diritti sui progetti attuali.
Poteva pure sembrare un incubo, invece era la più che ovvia realtà, una realtà predetta appena una settimana prima dal Vice Capo Dexter ma dalla Bishop per nulla creduta possibile.

Arrivederci e Buona Fortuna, Dottoressa Bishop.

L'addetto alla liquidazione aveva "liquidato" benissimo la giovane occhialuta, specie perché non la conosceva e gli interessava pochissimo di lei.
Fu mandata via dalla struttura quasi come una perfetta sconosciuta ma di quello in parte dovette incolpare un po' se stessa e la sua poca propensione alle amicizie "inutili".
Giunta nella propria abitazione, non avrebbe però trovato il proprio fidanzato ad attenderla, impegnato ad accompagnare la Principessa nel suo viaggio di nozze.
Ad ogni modo, la solitudine in quel tunnel di tristezza e depressione sarebbe durata all'incirca altre 48 ore, prima di ricevere una comunicazione mattutina piuttosto insolita.
Un Gheppio giunse alla finestra della ragazza di mattina, verso le 10:30, consegnandole una lettera scritta con calligrafia perfetta ed elegante.

"Dottoressa Bishop.
Gradirei poter parlare con lei in proposito della spiacevole notizia ricevuta dalla sua persona tre giorni fa.
Purtroppo ci tengo a precisare che il dialogo tra noi non riguarderà una eventuale riassunzione, prima che si faccia idee distorte.
Ma vorrei ugualmente conferire con lei perché lo trovo non solo importante, ma necessario.
La attendo questo pomeriggio, ore 15:30, presso il mio Studio Personale al Laboratorio Centrale di Bratislava.

Ossequi,
Maximilian Hobbes."


Il Laboratorio del dottor Hobbes, a Bratislava, era considerata la struttura più avanzata e all'avanguardia di tutta la MagiTecnologia del Mondo Magico.
Perfino l'Area di Sviluppo MagiIngegneristico di Andorra appariva quasi normale al suo confronto, senza troppo esagerare ovviamente.
A dire il vero, il secondo posto in merito alla modernità delle strutture e dei macchinari era stato rubato recentemente dal nuovo Laboratorio Ravnick, per la precisione.
Dettagli a parte, entrare in quel Laboratorio era un po' come far entrare un bimbo di cinque anni a DisneyWorld.
Una volta entrata e presentata la lettera, Cecilia venne introdotta nel MagiAscensore e condotta fino all'ultimo, ottantesimo piano, nell'ala personale del Professor Hobbes.

Prego, mi segua, da questa parte.

Disse subito la segretaria, con un sorriso leggero, conducendo la Ricercatrice fino alla porta dell'ufficio personale di Max.
Lì, suonò un campanello, ricevendo una risposta tramite VideoMagiFono che le disse di lasciare pure sola la ragazza e tornare al proprio lavoro.
L'ingresso si sbloccò e non appena fu all'interno, alla bionda non rimase che osservare il suo ex mentore per eccellenza comodamente seduto ad attenderla.

Dottoressa Bishop, la prego, si accomodi.
Aveva già fatto visita al mio Laboratorio?
Posso offrirle qualcosa?


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Messaggioda Cecilia » 19/04/2017, 11:29

05/06/2113
Laboratorio PoliScientifico di Andorra
Ufficio Amministrativo Generale
Ore 08:00


LICENZIATA?
Come diavolo è possibile che io sia stata licenziata!


Dottoressa Bishop, il Consiglio di Amministrazione Locale dell'Area di Competenza in MagiTecnologia e MagiIngegneria ha deciso in tal senso.

Ma che razza di gentaglia prenderebbe una decisione così astrusa e priva di senso?
Qui è stato commesso un errore, un errore GIGANTESCO e io voglio parlare con chi si è occupato del mio licenziamento per chiarire una volta per tutte quest'assurdità!


Mi spiace ma non credo ci siano possibilità di mutare quanto è stato espresso in sede di analisi ed esame della sua situazione.
Il dottor Prescott subentrerà al suo posto come nuovo Capo Reparto, le comunicheremo quando e se sarà possibile per lei in futuro tentare un nuovo colloquio di presa in incarico.


CHE COSA?!
Su quali basi si è deciso di sbattermi fuori mentre quell'incapace di Prescott prenderà il mio posto?!
QUALI?!


Le motivazioni sono le stesse che ha potuto leggere, dottoressa Bishop:
Mancata comunicazione attiva con il personale di Staff tecnico.
Scarso contributo delle unità scientifiche all'interno dei progetti di lavoro.
Completa sfiducia da parte dell'oltre 80% dei membri sottoposti al suo controllo.
Disorganizzazione frammentata in merito ai progetti minori, favorendo studi da considerarsi fuori competenza.
Eccesso di zelo con conseguente raffronto offensivo nei confronti dei diversi assistenti scientifici e paragoni privi di criterio e accorta educazione.
Negligenza in sede di esame delle ricerche di basso livello con evidente scarsa attenzione e concentrazione dispersiva.
Arresto momentaneo parziale dei processi di lavoro globali a causa di proprie difficoltà personali per un periodo di otto giorni.
Varie ed eventuali inserite nel fascicolo con annesse spiegazioni nel dettaglio.


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Arrivederci e Buona Fortuna, Dottoressa Bishop.

Non poteva essere vero. Non stava accadendo davvero a lei. Essere licenziata, come se lei fosse un'impiegata qualunque, anche piuttosto mediocre se era stato deciso di sbatterla fuori. Un'onta che macchiava l'onore e la dignità di Cecilia come un inchiostro nero ed indelebile, impossibile da lavare via.
Se ne andò girando i tacchi la bionda, con l'animo accecato dalla furia e dalla rabbia per quanto era appena successo. Prescott era riuscito nell'intento di soffiarle il posto e non semplicemente facendola declassare ma decretando il suo licenziamento. Esistevano maledizioni tanto potenti da fargli avere un attacco di cuore lento, doloroso e devastante? Cecilia se lo stava augurando con tutta sé stessa, anzi lo stava augurando a quello stronzo che aveva osato mettersi contro di lei, che aveva osato arrivare così tanto lontano per invidia. E dire che Grant l'aveva pure messa in guardia su di lui, mentre la bionda non lo aveva minimamente ascoltato, convinta nell'alto della sua superbia di essere intoccabile perché lei era una fuoriclasse, perché lei era la numero uno, perché nessuno avrebbe mai potuto eguagliarla in quanto a capacità e dedizione al lavoro.

B******o... S*****o... Essere inutile e privo di p***e...

Pensava fra sé mentre raccoglieva la propria roba, dopo aver consegnato ogni cosa nell'ufficio di segreteria e aver firmato quella dannatissima carta che cedeva i propri progetti al laboratorio. Le era pesato scrivere ogni singola lettera del suo nome, la mano che tremava perché quello era il suo lavoro e lei si era impegnata con tutta sé stessa per portarlo avanti. Sapeva che adesso quei diritti erano stati ceduti ad altri, ma la Bishop sperava in cuor proprio che nessuno, NESSUNO, fosse in grado di terminarli al posto suo. Una speranza vana, perché menti brillanti come Hobbes avrebbero potuto completarli ad occhi chiusi, anche senza di lei.

Po*** ***!!!

Le uscì fuori anche una bestemmia, mentre cercava di trattenere le lacrime, inferocita, mettendo via le ultime cose rimaste dentro uno scatolone e fissando Snicky. Quanto avrebbe voluto poter avere davanti Prescott soltanto per vomitargli in faccia tutto quello che pensava di lui. Ma non era ancora orario di lavoro e lei era stata liquidata in dieci minuti scarsi. Inoltre sospettava che se avesse avuto l'uomo davanti, probabilmente non si sarebbe limitata ad insultarlo, ma lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani. Stava per uscire dal suo ufficio -no, non era più suo- quando Cecilia si voltò a fissare la lavagna, intonsa e completamente pulita. In un attimo, la ragazza mise a terra il suo scatolone, prendendo il pennarello e iniziando a scrivere furiosamente sulla parte bianca, parole dure e taglienti, insulti e promesse di vendetta rivolte verso l'uomo che l'aveva rovinata, ma anche verso tutte quelle nullità che si erano messe contro di lei solo perché incapaci di accettare la realtà, ovvero che erano soltanto degli esseri inferiori indegni di trovarsi lì in quel laboratorio tanto prestigioso. Una volta concluso, la ragazza lanciò il pennarello dall'altra parte della stanza, riprendendo Snicky e le sue cose prima di andarsene via. Non salutò nessuno, non disse nulla a nessuno, ma si fiondò direttamente a casa dove Clovis non c'era. Un'altra motivazione per alimentare ancora di più la sua rabbia.

Lui tornerà fra qualche settimana... È il suo lavoro, è la guardia del corpo della Principessa...
Che cosa importa che è stato dimesso soltanto da pochi giorni?
Che cosa importa che la sua fidanzata è stata appena licenziata e ha bisogno di lui?
Che cosa importa che poteva morire in quel fottutissimo attentato?
NON IMPORTA UN C***O, MALEDIZIONE!!!


Aveva cercato di calmarsi versando un po' d'acqua nel bicchiere, ma le mani le tremavano talmente tanto che alla fine,
presa dalla rabbia, il bicchiere di vetro finì in mille frantumi schiantandosi contro il muro mentre Cecilia urlava con tutta sé stessa prima di accasciarsi per terra. Odiava Clovis, odiava i Reali, odiava Prescott e odiava tutto quello che le avevano fatto. I suoi superiori non avrebbero dovuto permettere una simile cosa, ma l'aveva fatto, come se lei non fosse davvero tanto speciale e soprattutto sostituibile anche da un essere mediocre. Era troppo da sopportare, specie per una persona orgogliosa e competitiva come lei. Le lacrime infine vennero fuori a singhiozzi, mentre gli unici testimoni -Snicky e Samus- la fissavano incapaci di comprendere il dolore che la loro mamma adottiva stava provando in quel momento.

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08/06/2113
Laboratorio Centrale di Bratislava
Studio Personale di Maximillian Hobbes
Ore 15:30


Chissà che cosa vorrà Hobbes da me...

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Era ancora arrabbiata. Ancora giù di tono, triste e scombussolata da quanto accaduto tre giorni prima. Ma il biglietto che le aveva scritto Hobbes era servito per scuotere un po' la Bishop, farla rinvenire da quello stato d'animo e renderla perlomeno curiosa di conoscere le intenzioni dell'uomo. Aveva passato quei giorni nella più completa solitudine, richiesta da lei stessa. La sera del licenziamento si era presentata a casa di Alexis, aspettandola all'esterno che ella ritornasse dopo il consueto orario di lavoro. La sua intenzione era quella di parlare con lei e darle la brutta notizia ma alla fine, quando l'aveva vista arrivare insieme a Peyton, l'unica cosa che era riuscita a fare era stato piangere, abbracciandola. Non ci fu bisogno di metterle al corrente di nulla perché ci aveva pensato già Enrique a farlo e questo risparmiò alla bionda lo strazio di dover rivivere l'esperienza da capo. Dopo le lacrime, l'unica cosa che Cece chiese alle amiche fu di lasciarla sola, di darle il tempo di elaborare quanto accaduto. Era un'anima solitaria quando soffriva, un animale che si leccava da sola le proprie ferite e fu quello che fece per quei due giorni, rimanendo chiusa in casa a mangiare e a pensare, pensare e mangiare, senza trovare un attimo di pace nemmeno nel sonno.

La stanza è questa.
Sono puntuale, bene.
... Dio! Questo tremore alle mani proprio non vuole passarmi!


Era nervosa e di conseguenza il suo corpo reagiva allo stress scaricandolo sugli strumenti più importanti per la Bishop, dopo il suo cervello. Cercò di fare dei respiri molto profondi, di calmarsi, ma non era per nulla facile. Non indossava la collanina che le aveva regalato Clovis perché troppo arrabbiata con il fidanzato per accettare un regalo da lui, anche se molto utile. Senza quello, Cecilia non poteva sperare di tranquillizzarsi con tanta facilità e alla fine, piuttosto che essere accusata anche di essere ritardataria, preferì entrare ugualmente nell'ufficio di Hobbes, trovandolo comodamente seduto sulla sua poltrona in sua attesa.

Dottoressa Bishop, la prego, si accomodi.

B-buon pomeriggio, Dottor Hobbes...

Adesso mi trema anche la voce?!
Ma che diavolo!


Infastidita dal proprio atteggiamento, la bionda entrò all'interno della stanza chiudendosi in fretta la porta alle spalle. Stare di fronte all'uomo le metteva pressione e agitazione addosso, tanto che la pelle si fece appena appena più pallida. Lei non sorrideva, lei guardava Maximillian Hobbes con sguardo duro, serio, offeso e arrabbiato, anche se questi sentimenti non erano rivolti nei confronti della sua persona. Di fronte a lui si sentiva nuda, perché aveva fallito nonostante gli avesse promesso a gran voce che invece avrebbe ottenuto una vittoria. Forse era proprio quella la causa dei suoi tremori continui, sia alle mani che nella voce.

Aveva già fatto visita al mio Laboratorio?
Posso offrirle qualcosa?


Non... Non voglio nulla, grazie e n-no, non sono mai stata... qui...

Il suo aplomb, il suo sorriso calmo e tranquillo: anche quello la innervosiva, perché avrebbe soltanto voluto leggergli subito in faccia che cosa stesse pensando, mentre invece l'atteggiamento cortesemente educato dell'uomo le impediva di capire qualunque cosa. Prese posto sulla poltroncina libera posta di fronte a lui, posando la borsa al proprio fianco e giungendo le mani in grembo.

Che cosa voleva dirmi a proposito del mio...- si bloccò, come se la lingua le si fosse incollata sul palato. Era davvero difficile ammettere apertamente la propria sconfitta, ma si sforzò di farlo perché non voleva apparire debole di fronte agli occhi del MagiIngegnere. Quello non lo avrebbe mai sopportato. -... Licenziamento?

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