Norfolk è una città autonoma (independent city) degli Stati Uniti d'America, nello stato della Virginia. Con una popolazione di 234.403 abitanti al censimento del 2048, la seconda più grande città della Virginia. Norfolk si trova nella regione di Hampton Roads, che prende il nome del grande porto naturale all'entrata della Chesapeake Bay. È una delle nove città e sette contee che costituiscono l'area metropolitana Hampton Roads, ufficialmente conosciuta come Virginia Beach-Norfolk-Newport News, VA-NC MSA. La città è delimitata ad ovest dal fiume Elizabeth e a nord dalla Chesapeake Bay. A sud è localizzata la città autonoma di Chesapeake e a est Virginia Beach, la più popolata città dello stato. Norfolk è una delle più antiche città di Hampton Roads, ed è considerata il centro storico, culturale e finanziario della regione. La città ha una lunga storia come uno punto strategico militare e come nodo per il trasporto. Qui si trova la Naval Station Norfolk, la più grande base navale del mondo. La città è sede della Norfolk Southern Railway, una delle principali compagnie ferroviarie dell'America settentrionale. La città è collegata da una vasta e complessa rete stradale.
Re: Norfolk
Inviato: 06/09/2017, 21:18
da Hank
30 Settembre 2113 Penitenziario Speciale Prigionieri per Cause di Lavoro Zona Limitrofa di Norfolk Ore 13:33
Lei sarebbe qui per?
Howard Townsend.
Possiede un permesso?
Ho una qualifica Governativa di Terzo Grado.
Prego, mi segua.
Gli aveva promesso che sarebbe passato molto più spesso, ma gli impegni alle volte non gli permettevano la frequenza sperata. L'ultima volta, con il suo solito sarcasmo da buontempone, l'uomo gli aveva risposto "Guarda il lato positivo, di sicuro non c'è pericolo che tu faccia un viaggio a vuoto, sto sempre qui!". Una persona così tanto forte e così tanto di cuore che vederla chiusa lì dentro metteva una gran rabbia nello Spirito Terran del Vice Sceriffo. Tutto ciò che poteva fare era sperare che la giustizia Babbana arrivasse ad un valido riscontro, aiutata magari da quella Magica, scagionandolo dalle accuse. Facili solo a dirsi, perché sul farsi... Meglio lasciar perdere.
Attenda pure qui qualche minuto, vado a chiamare il detenuto.
Preferirei Mister Townsend, se non le dispiace.
Hank fulminò il poliziotto. Tutti lì dentro sapevano che non potesse essere sul serio lui il delinquente, quindi perché appellarlo anche come "Detenuto"? Certo, sì, all'effettiva lo era, ma solo uno status, non un nome, non una identità e di sicuro non la verità. Aveva conosciuto Howard Townsend quasi dieci anni prima o forse anche qualcosa di più: un amico del nonno, Clint, che lo apprezzava immensamente per la sua onestà. Per Hank, il fiuto del nonno non sbagliava mai e se per lui mister Townsend era un uomo onesto, allora doveva essere così per forza. Ecco perché l'accusa di truffa multimilionaria ai danni di centinaia di persone non riusciva proprio a farsela andare giù.
Forse, se ci fossi stato ancora tu qui... Avresti saputo cosa fare per aiutarlo.
Si dannava spesso interiormente, il Muscle, dandosi a volte colpe che non possedeva, compiti che non gli spettassero. Era l'ombra della grandezza del King a condizionarlo, a farlo sentire sempre come un pivello, un pivello che mai e poi mai avrebbe raggiunto il Maestro. Quando la porta si aprì e gli occhi chiari del Vigilante inquadrarono attraverso il vetro la figura di Howard, la prima cosa che gli venne spontanea pensare fu che fosse molto dimagrito. Non mangiava abbastanza, dannazione. Volevano che morisse di fame, forse? Tuttavia, sapendo che il modo migliore per trasmettergli forza fosse il buon umore, il Muscle decise di esordire con una battuta di puro e semplice sarcasmo.
Con questo nuovo giro vita quanta passera hai già rimorchiato tra le celle?
Ho fatto domanda per delle spray al peperoncino... Non so più come togliermele di dosso!
L'uomo fece una piccola risata, Hank gli stette appresso, facendosi un po' più serio, mentre Howard ammorbidì il sorriso, un sorriso più riconoscente.
... Grazie di essere passato, ragazzo mio.
Il signor Townsend si sedette comodo sulla poltroncina imbottita di colore marrone scuro, mentre la guardia carceraria gli lasciava la dovuta privacy. Non più di un quarto d'ora, purtroppo, anche se, fosse stato per il Muscle, sarebbe rimasto lì pure mezza giornata. Purtroppo se fosse stato in un Carcere Magico avrebbe potuto fare il bello e cattivo tempo. In quel frangente invece poteva permettersi solo un permesso speciale per passare in qualsiasi giorno ed orario. Meglio di niente.
Allora, cosa mi racconti?
Cosa ti racconto io? Cosa mi racconti tu!
Ho interrotto il pranzo?
Qui servono i pasti a mezzogiorno e alle sette, così puntualmente alle quattro e a mezzanotte ho lo stomaco in subbuglio, ahahah...
Mi stai facendo preoccupare. E mi preoccupa anche che tu non abbia ancora ricevuto notizie importanti dalla questura. Non posso credere davvero che sia tutto fermo. Burocrati del c***o... Bravi solo a sbattersi le segretarie...
Niente paura... Ci penserà la vita...
E questo dove l'hai sentito?
Boh, non lo so, mi hanno detto così!
Sempre abituato ad essere ottimista, Howard Townsend, un grande ottimista, forse molto più di tanti messi decisamente meglio di lui. Hank lo considerava un filosofo mancato, una di quelle persone in grado di dare insegnamenti al mondo intero, un po' come suo nonno. Due persone cresciute in ambienti completamente diverse ma capaci di scendere in basso ed apprendere l'esistenza umana da zero. Senza pregiudizi, senza timori, senza il terrore di sbagliare. Anzi, in molti casi avevano anche sbagliato apposta per osservare le conseguenze.
Mentre tu invece? Qualche donna all'orizzonte?
Quelle passano sempre... Qualcuna anche dalle mie parti. Ci sono state quelle da un minuto e via e poi... Quelle che sono andate via ma non completamente.
Sono le peggiori, quelle che lasciano il segno! Quand'è che ti deciderai a sistemarti?
Quando i miei sogni saranno realizzati.
Puoi tenerti i sogni anche da sposato, sai? Quelli passano solo se li lasci passare...
Sì ma alcuni li ho visti finire dall'oggi al domani.
Hai dovuto vederli finire, ragazzo mio. Purtroppo non possiamo difenderli tutti... Sai come si dice: per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori almeno cento. Però devi cercare di rilassarti e pensare di ritagliare del tempo per te.
... Ci penserò su. Mi piacerebbe avere il tuo buon umore ogni tanto. Come fai ad essere sempre così tranquillo e fiducioso nell'avvenire? Dopo tutto quello che ti hanno combinato.
Perché quando guardo fuori dalle sbarre della mia cella, la notte, riesco ancora a vedere la Luna. E dentro di me penso: "Se vedo la Luna persino da qui, allora vuol dire che questo posto non è così male, posso resistere ancora un giorno, così potrò vederla ancora, domani".
Annuì piano, Hank Muscle, fissandolo con una serena gentilezza e sotto sotto, anzi nemmeno troppo, stima. Odiava le persone che l'avevano fatto finire lì dentro, era ancora indeciso se essere schifato più dalle facce da finti tonti o dalle bugie espresse per incastrare il collega. Quanto avrebbe voluto far parte della giustizia Babbana anche solo per un mese, un solo singolo mese. Ma quelle erano soltanto utopie, utopie di un uomo cresciuto a pane e virtù.
Tua figlia? Hai notizie di lei?
Tiffany è un po' che non si fa vedere... Spero non si sia cacciata nei guai... Però è una ragazza forte, caparbia e dal carattere indomabile. Cavarsela fa parte del suo DNA, è il nostro retaggio, gliel'ho insegnato io.
Beh quando capita dille pure che se dovesse avere bisogno di aiuto...
È la quarta volta che lo ripeti. Non preoccuparti, riferirò.
Osservò l'orologio, Hank, considerando che fossero ormai passati quattordici minuti. Entro un minuto avrebbe dovuto lasciare libera quella sedia e far tornare Howard alla sua triste realtà. Sospirò, infastidito e dispiaciuto, eppure, l'altro non faceva che mostrare un buon umore esemplare, quasi ascetico. Lui era uno di quei padri che non facevano rimpiangere i figli del proprio genitore maschile... O rimpiangere l'assenza di uno femminile.
I tempi stringono, eh?
Già...
Sarebbe bello poter fare come i tessuti... Come si stringono, si allargano!
Ma non è nelle nostre competenze. Non abbiamo colpe. È un rimpianto che non ci grava addosso. ... Tu ne hai qualcuno?
Di rimpianto? ... Sì, uno, forse.
L'uomo si fece momentaneamente più serio, quasi triste. Hank fu molto attento alle sue parole. Peccato che lo stesse prendendo un po' in giro. Sì, era tipico di Howard.
... Non aver mai cambiato zona! Eppure quell'offerta vantaggiosa di una casa sul mare avrei dovuto prenderla in considerazione. Invece sono rimasto in mezzo alla nebbia e ai palazzi. Avrei potuto regalare aria un po' più pura a quella benedetta ragazza...
Tutto qui? 'Fanculo...
Ahahahah!
Si sentì un suono, subito dopo quella risata. Era il suono che decretava la fine del tempo, del quarto d'ora. Mister Townsend venne richiamato ed egli si alzò subito in piedi, chiedendo scusa perché ci stesse mettendo un po', ma il menisco non funzionava più come una volta. Anche Kid si mise in piedi, con le mani nelle tasche, osservando ancora il caro amico del nonno ritornare alla sua vita del carcere. Per quanto ancora sarebbe andata avanti così, quella storia?
Posso fare qualcosa per aiutarti? Vuoi che ti porti delle riviste, magari qualche porno. Dei sigari cubani di prima qualità? Quello che ti pare...
... Scrivi una canzone.
Come... ?
Sei bravo a comporre, no? Allora scrivi una bella canzone in mio onore, ahahah... Puoi chiamarla come ti pare! "Serenata del Truffatore" o anche "Prestiti Dimenticati".
...
Come faceva a fare tutta quella ironia? Che uomo assolutamente eccezionale.
... Ci vediamo, Howard.
Stammi bene ragazzo...
Quando il poliziotto gli aprì la porta, scherzando gli disse "Ma prego, prima lei, non mi permetterei mai". Fece scappare un sorriso anche alla guardia carceraria, che scosse il capo, facendogli più spazio affinché passasse. Il Vigilante rimase lì fino a quando la figura dell'uomo non scomparve, poi, si volse per andarsene via. Camminando per il corridoio del penitenziario, con l'eco dei propri passi nel bel mezzo del silenzio, fece vorticare mille e più pensieri. Era anche possibile che Howard non uscisse tanto presto di lì. Che ci restasse mandando all'aria tutti gli anni migliori possibili per stare vicino alla figlia. Questo lo sapeva, lo sapeva perfettamente, sapeva benissimo che...
Il cielo promette di tutto ma resta nascosto dietro al suo blu.
... Eppure non si dava per vinto, non aveva paura, aveva fiducia nella vita, nel futuro. Aveva speranza, la stessa speranza che aveva anche King Muscle, Clint, anche un attimo prima di spirare. Hank si accorse di dover ancora imparare tanto, di dover ancora crescere tanto, di non essere ancora l'uomo che volesse essere. Messo piede fuori, alzando gli occhi verso quel cielo azzurro e arido di risposte. Rimase lì, fermo, forse per altri quindici minuti o forse anche qualcosa di più.
... Senti un po' che vento... ... Forse per chiunque non cambierà niente, ma se per te questo è un vento di cambiamento, allora lo sarà pure per me... ... Quindi è una canzone che vuoi... ... E va bene allora, l'avrai, vecchio mio...