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Austin

MessaggioInviato: 16/01/2014, 20:59
da Monique
Austin è una città degli Stati Uniti d'America, capitale dello Stato del Texas e capoluogo della contea di Travis. Secondo una stima del 2047, Austin ha una popolazione di 743.074 abitanti, che la rende la quarta città più grande del Texas e la sedicesima di tutti gli Stati Uniti. Situata nella regione centrale dello Stato, l'area metropolitana di Austin è una tra quelle che crescono più velocemente negli Stati Uniti ed è abitata complessivamente da circa 1.400.000 persone (stima del 2064). Gli abitanti di Austin vengono chiamati Austinites.

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Re: Austin

MessaggioInviato: 28/03/2014, 0:37
da Regina
∞Residenza Jones . 18 Febbraio 2108 . 15.34∞


Cara Regina,

cavolo, ti pare possibile che ti devo scrivere tramite gufo per parlarti, dopo anni passati insieme a scuola? Bah, meglio che non ci penso sennò mi ricomincia la nostalgia!

Spero che tu stia bene, e che quando leggerai questa breve missiva ti sia appena seduta su qualcosa di mooolto solido... perché credo che altrimenti ti farò cascare a terra con una notizia bomba!
Come sai, il mio sogno è quello di fare l'avvocato - ed ammetterai che con la mia parlantina mi riuscirebbe un sacco bene! Ecco, è proprio per questo mio desiderio lavorativo che ti scrivo, o meglio, per qualcosa legato a questo discorso: tre giorni fa mi è arrivata una lettera da parte di Desmond Flynn, hai presente il leader dei Saber Dynamos? A quanto pare lui e gli altri componenti cercano una nuova chitarrista che sappia anche cantare per il loro gruppo, e hanno approfittato della sfida cotnro Hogwarts per scegliere potenziali candidate... so ad esempio che anche Barbara, dei nostri, è stata scelta oltre a me.

Il punto è che a me non interessa, io non voglio fare la cantante... ma tu sì!
E sono convinta che se quella sera avessi cantato con noi avrebbero scritto anche a te, perciò... considerami estremamente generosa nel regalarti questa occasione: vacci tu al posto mio, e dimostragli che sei la migliore.

Prenditi la tua rivincita su quella sera, mh?
In allegato trovi il biglietto con le indicazioni su dove e quando presentarti, perciò non perderlo, mi raccomando!
Sono sicura che li saprai stendere tutti... perché sei la migliore.

Un abbraccio forte.

Charlie


Mai le ci era voluto tanto per leggere una lettera.
Soprattutto quand'era corta come quella che Charlie le aveva inviato.
Eppure era almeno mezz'ora che fissava la missiva, scorrendone le parole con lo sguardo dall'inizio alla fine, prendendosi un secondo e poi ricominciando, incessantemente.
Ricordava quella sera, quando non aveva partecipato alla sfida contro la Cyprus; ricordava la rabbia nel non potersi esibire per il dolore alle corde vocali, la sofferenza fisica nell'essere allontanata da Clarissa che non l'aveva voluta accanto ai "suoi ragazzi" in quel momento importante... la gioia provata quando, nonostante tutto ed anche senza di lei, la sua scuola aveva vinto.
E ricordava come, alla fine, alcuni dei ragazzi vincitori le si fossero avvicinati per abbracciarla: Ashley, Brian, Sam, e anche Charlie: aveva pianto, in quell'occasione. Si era sentita vincitrice anche lei, per la prima volta parte di qualcosa che andava ben oltre il Coro.
In quell'istante, aveva provato la sensazione di non aver perso un'occasione non salendo su quel palco: poteva dispiacerle, naturalmente, ma non sarebbe stato un rimpianto. Lei c'era stata, in qualche modo.
Ed ora quella lettera, che rimetteva tutto in discussione: perché effettivamente, non esibendosi, Regina aveva impedito al leader dei Saber Dynamos di ascoltare ed apprezzare la sua voce, e dunque di mandare anche a lei l'invito per un provino; aveva perso un'occasione, quindi, ma Charlie gliel'aveva appena restituita così, con la semplicità tipica di quella bionda californiana che sorrideva sempre, anche quando tutto andava male.
Per questo continuava a rileggerla, per questo sembrava non accorgersi nemmeno del tempo che passava, per questo permise a suo fratello di arrivarle accanto, su una delle panchine che adornavano il giardino dietro casa, senza essere in grado di coglierne i passi.

Che fai?

Sobbalzò leggermente, spostando il capo verso destra ed alzandolo per trovare gli occhi di Jeremy: era più piccolo di lei ed anche più basso, ma essendo in piedi rispetto a lei appariva più alto, quasi in grado di sovrastarla.

Leggevo una lettera di Charlie.

Perché ti ha scritto?
Non vi siete salutate il giorno del diploma tipo... un mese e mezzo fa?


Sì, ma aveva una cosa importante da dirmi... - rispose l'americana, passando la lettera al fratello - Leggi.

Curioso ed un po' scettico - che potevano mai avere due ragazze di tanto importante da dirsi? - Jeremy lesse velocemente la missiva della bionda amica della sorella, sgranando gli occhi man mano che le parole prendevano forma e senso nella sua mente: alla fine, incredulo, alzò lo sguardo su Regina con un'espressione sorpresa ma felice per lei.

Beh, e non sei felice?!

Sì... e no.
Charlie è stata gentile, ed è una bella occasione per me... ma non mi sono guadagnata l'opportunità di ricevere quella lettera come tutte le altre.


E allora? - sbuffò l'altro, scuotendo il capo - Solo perché quella sera stavi male... vorrà dire che al provino t'impegnerai il doppio per convincerli che hai ragione d'esser lì, perché tanto ti avrebbero convocata comunque!

Sorrise appena, Regina, verso quel fratello più piccolo e a volte insopportabile che però, chissà come, pareva saper sempre cosa dire per tranquillizzarla e tirarla su di morale.
Si fece poi poco più seria, sospirando leggermente con aria un po' nervosa.

Pensi che potrei essere all'altezza di un ruolo del genere?

Altroché sorellona, sei o non sei una sorta di genio della musica? - replicò il ragazzo con un gran sorriso divertito - Piuttosto... pensi che possa essere questa la tua strada? Intendo dire fare parte di un gruppo, mettere il tuo talento a disposizione di altri, evitare di fare la prima donna... sai, cose del genere!

Che simpatico...

Mormorò Regina facendogli una bella linguaccia, prima di tornare più seria e pensierosa: lo guardò per un paio di secondi dritto negli occhi, dopodiché abbassò lo sguardo lentamente verso un punto indefinito di fronte a sé.

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... penso di sì.
Credo che possa essere questa la mia strada, ma immagino che non potrò scoprirlo fino a che non convincerò i Saber Dynamos a darmi il ruolo di chitarrista del loro gruppo.
Giusto?


Giusto sorellona, così ti voglio!
Andiamo adesso, mamma si è messa in testa di preparare dei muffins...


Intendi dire da sola?
Con le sue mani, senza l'aiuto di un elfo?


Già!
Capisci la catastrofe?


Rise, la bionda Ginevra, alzandosi in piedi ed abbracciando Jeremy per rientrare in casa con lui e possibilmente fermare Cinthya prima che combinasse un autentico disastro.
Dopo avrebbe mandato una lettera di ringraziamento a Charlie... e si sarebbe preparata a dovere per accaparrarsi il posto nei Saber Dynamos.


∞Fine Auto-Conclusiva∞

Re: Austin

MessaggioInviato: 02/06/2014, 23:56
da Lancelot
Residenza Jones
10 Luglio 2108
Ore 11:19
Soleggiato
36°


[newsgoth]
Lavoro estivo ben retribuito.
Offresi impiego come Personal Trainer per il periodo che va dal 10/07 al 10/09 2108.
L'allenatore che deciderà di accettare l'incarico dovrà presentare un curriculum dettagliato.
Non verranno accettati PT dilettanti o alle prime esperienze, troppo anziani e natibabbani.
E' gradita l'omosessualità, ma non necessaria.
Stipendio (saldo totale per i 60 giorni): 1000 Galeoni.
Orario di lavoro richiesto: 7 ore e 30 minuti al giorno (festivi compresi).
Vitto e alloggio offerti dalla famiglia.
Per colloqui, dirigersi presso Residenza Jones, Austin, Texas.
Chiedere del padrone di casa.


Mi spiace tanto, ma fino a prova contraria il sottoscritto adora la f**a...

Sorrise tra sé, Lancelot Kad Aran, Mangiamorte Buco Nero, Dragoniere e per quell'occasione in primis Personal Trainer nel Mondo Magico.
Un suo collega di circa 47 anni, quindi decisamente troppo anziano per accettare l'incarico, gli aveva consegnato quella lettera lasciata da un servo della famiglia Jones, la quale cercava un allenatore per uno di loro, o magari per tutti, e Lance non se l'era proprio sentita di rifiutare.
Avendo deciso di spesarsi da solo senza l'aiuto della madre, necessitava di denaro in abbondanza per sopportare le spese dell'abitazione con annesse bollette e generi alimentari. Il compenso era alle stelle, nemmeno quando si dedicava all'allenamento delle modelle nelle sfilate percepiva così tanto, e dire che in quei casi lavorava anche fuori orario e doveva spesarsi ogni pasto, trovandosi pagata solo una minuscola camera d'albergo.

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... Porca di quella grandissima...

Non riuscì nemmeno a terminare la frase.
A bocca semi aperta, osservò per intero l'abitazione della famiglia Jones, inarcando il sopracciglio abbastanza perplesso e stupito.
Adesso capiva perché si potevano permettere di pagare un PT fior fior di Galeoni offrendogli anche da mangiare e dormire.
Quella residenza sarà stata grande almeno almeno 800 metri quadri, distribuita su tre o quattro piani e completamente privata in lungo e in largo.
Temette quasi di non essersi vestito adeguatamente, avendo indossato solo una semplice maglia attillata di color rosso bordeaux che metteva in risalto il suo fisico scolpito e dei blue jeans classici con una cinta di cuoio nera a tenerli ben fermi.
Alla mano destra una sacca contenente i suoi effetti personali e i prodotti da bagno, nella sinistra gli occhiali da sole a goccia che si era tolti qualche secondo alla vista della maestosità di quel posto dove adesso si stava dirigendo quasi titubante.

Questi mi cacceranno via a calci, poco ma sicuro...
Sembro un pezzente, anzi, considerando la mia situazione economica lo sono proprio, in confronto a loro...
... Va beh, ormai sono in ballo, magari mi dice bene!


Alzò le spalle sospirando, mettendosi nuovamente gli occhiali e camminando a passo più svelto continuando ad osservare tutti i dettagli intorno a sé.
Una fontana in stile antico coloniale, due campi da tennis, un campo da beach volley con sabbia portata appositamente dalla spiaggia, una recinzione con stalla per l'equitazione, attrezzi ginnici di ogni genere ancorati su un terreno cementato circolare, tre gazebi con tavoli esterni dislocati a diverse distanze, aiuole gigantesche e vastissime, palme alte e chissà quanto altro si trovava dall'altra parte della villa.
Il suo spirito sportivo era in fermento, avrebbe odiato ognuno di quella famiglia se non l'avessero preso perché lui voleva ad ogni costo provare ogni struttura possibile e immaginabile presente lì intorno. Proprio mentre si stava avvicinando al grosso portone, esso si aprì ed un ragazzo vestito abbastanza elegante con un corpo allenato uscì fuori dirigendosi dalla parte opposte a dove stava andando Lancelot.

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Ehi, anche tu qui per il colloquio?

Mh?
Si, certamente, ti hanno scartato?
Cosa avevi che non andava?


In pratica tutto, nel senso... fisicamente lo vedi anche tu che sono qualificato no?

Si certo, e allora?

Beh, se vuoi un consiglio, non guardare con "appetito" la figlia del padrone di casa, oppure ti sei giocato il posto!

E' carina?

Carina?
Tsk... la vedrai, la vedrai...
Se fossi stato ingaggiato, cosa non le avrei fatto!
Già me la immaginavo in costume per le vasche in piscina... bah, meglio non pensarci più.
Stammi bene e buona fortuna!


Grazie per la dritta, ne farò tesoro!
Stammi bene anche tu...


E così non avrebbe dovuto cadere nell'errore di osservare con tanto interesse la figlia del capo famiglia: d'accordo, poteva farcela.
Quindi quello era un criterio fondamentale, inoltre finalmente aveva capito a chi erano destinati gli allenamenti: una ragazza, e che ragazza, a giudicare dalle parole del PT appena scartato pochi minuti prima che si presentasse lui davanti alla porta.
Lance non era andato lì in camicia e cravattino, dannazione, ma nonostante quello si sentiva a suo agio, perché era competente, perché adesso conosceva il segreto per non farsi immediatamente mandare fuori ed in più, possedeva un curriculum davvero niente male, completo ed aggiornato con tutte quante le sfilate alle quali aveva partecipato come allenatore e tutti i commenti positivi dei suoi superiori nella palestra dove lavorava.
Forte di questi punti a favore, il Mangiamorte posò il borsone a terra e si decise a suonare il campanello, togliendosi gli occhiali e lasciando che il sole baciasse il suo viso e il suo corpo. Circa cinque secondi dopo, gli aprì un elfo domestico dall'aria gentile e mansueta.

Il Signorino desidera?

Sono qui per il colloquio come Personal Trainer.

Il Signorino attenda solo qualche momento.
Le chiamo il padrone...


Grazie infinite!

E che la Trama me la mandi buona...

Immagine[/newsgoth]


Spoiler:
Regina

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 12:11
da Regina
∞Residenza Jones . 10 Luglio 2108 . 12.02∞


Possibile che non riesca a trovare uno, e dico uno tra tutti i Personal Trainer che si sono presentati che non guardi mia figlia come fosse un cioccolatino da divorare?!

Dalla sua posizione, sulla veranda della cucina, intenta a bere del tè tiepido per non aggredire la gola con bevande troppo fredde o troppo calde, Regina poteva sentire talmente bene gli sbraiti del padre da non riuscire a trattenere un sorrisetto divertito, semi-nascosto dalla tazza.

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Per quello che la riguardava, Mitchell si meritava tutta l'isteria provata in quel momento, visto che quella geniale idea era opera sua: non aveva bisogno di un Personal Trainer, così la pensava lei, perché aveva allenato il proprio fisico negli anni, imparando a seguire una dieta equilibrata ed a fare esercizio - e per impararlo era dovuta uscire da sola dal tunnel nero della bulimia e dell'anoressia - in modo da essere in forma, sana.
Ma da quando era stata presa nei Saber Dynamos, la sua immagine era diventata ancora più importante, e i suoi erano leggermente andati fuori di testa: suo padre si era fissato con quella storia del fisico perfetto, perché lei ora era un personaggio famoso e non poteva rischiare di presentarsi fuori forma - anche se non lo era; sua madre aveva cominciato una nuova cura di anti-depressivi, visto che gli ultimi l'avevano portata ad essere talmente euforica da rasentare la follia, per quanto inizialmente sembrava funzionassero anche bene - e quelli nuovi la facevano dormire per quasi tutto il tempo, rendendola comunque apatica ed assente anche quando era sveglia. Ma d'altronde, se pur sapendo quanto la figlia si stesse, all'epoca, auto-facendo del male, non erano intervenuti per fermarla, non è che Regina potesse aspettarsi molto di meglio da loro.
Scosse il capo mentre il padre borbottava ancora, prendendo un biscotto integrale con gocce di cioccolato per morderlo con gusto e masticarlo lentamente: temeva che il nuovo Personal Trainer, ammesso che Mitchell ne avesse mai trovato uno all'altezza, l'avrebbe messa a stecchetto, impedendole di mangiare tutto ciò che di buono c'era al mondo, quindi aveva deciso di godersi certe cose, come i biscotti, finché poteva.
Il campanello suonò nuovamente, e Regina sospirò mentre sentiva Gidan, l'elfo di casa, andare ad aprire: l'ingresso era troppo lontano per permetterle di sentire la voce del nuovo arrivato - o della nuova arrivata, in fondo si sarebbe potuta presentare anche una donna - ma poté percepire i movimenti del padre che, dal salone, si spostava all'ingresso, facendola sghignazzare silenziosamente all'idea che chiunque fosse arrivato avrebbe potuto causargli un nuovo attacco d'isteria.



Mitchell arrivò all'ingresso di casa, studiando il ragazzo che aveva di fronte mentre si avvicinava: ma perché non si era presentata nemmeno una femmina? Di sicuro gli sarebbe stato più semplice assumerla!
Fisicamente, comunque, sembrava che l'aspirante Personal Trainer fosse messo piuttosto bene, il che gli faceva già guadagnare, superficialmente parlando, almeno un paio di punti.

Buongiorno, sono Mitchell Jones!

Si presentò l'uomo, allungando la mano verso l'altro per stringerla in modo virile, come suo padre gli aveva insegnato, attendendo poi che il ragazzo si presentasse a sua volta e gli porgesse il proprio curriculum: in quel caso, il padre di Regina si sarebbe messo a guardarlo subito, ancor prima di farlo accomodare; in fondo, meglio far allontanare subito chiunque non fosse all'altezza.

Dunque… Lancelot… - mormorò Mitchell con aria assorta - Hai un curriculum niente male: da quello che leggo hai lavorato per moltissime sfilate preparando le modelle, e vedo anche dei commenti entusiastici da parte dei tuoi superiori… bene bene…
Da quanti anni fai questo lavoro?


Gli chiese, interessato: teoricamente quel ragazzo sembrava avere tutto; era preparato, era professionale - così dicevano le lettere di accompagnamento al curriculum - e sembrava anche piuttosto serio, a giudicare dall'espressione: ma di fronte alla sua bambina, le cose sarebbero cambiate?

Vieni, accomodiamoci in salotto, così potrai conoscere anche mia figlia.
Gidan, valla a chiamare, per favore.


Subito padrone!



Era arrivata al terzo biscotto, quando l'elfo di casa entrò trotterellando sulla veranda, inchinandosi di fronte a lei.

Padroncina, il padrone la vuole in salotto!

Ci risiamo…

Sospirò la ragazza, bevendo l'ultimo sorso di tè ed alzandosi in piedi per spolverarsi il vestito che aveva indossato - di colore bianco e nero, con spalline semi-sottili, una scollatura a V, un taglio stretto nel busto e più ampio sotto i fianchi, ed una gonna morbida ed arricciata che le arrivava poco sopra il ginocchio - e a cui aveva accoppiato un paio di semplici ballerine nere; si ravviò i capelli lasciati sciolti e leggermente mossi, ed assumendo un'espressione seria lasciò la veranda per attraversare la cucina e raggiungere il salone… dove per poco non le prese un infarto.
Lì non c'era solo suo padre con un Personal Trainer qualunque.

… Lancillotto…

Fortunatamente il nome venne pronunciato da lei solo nella propria mente, ed ancora più fortunatamente il padre le dava le spalle, quindi riuscì a sostituire piuttosto in fretta la sua espressione incredula, sorpresa, basita e perché no, anche felice, con una neutra, sorridente ma distaccata.

Eccoti qui, bambina mia!

Papà…

Lo salutò Regina, avvicinandosi con nonchalance a lui per poi lanciare un'occhiata a Lancelot e tendergli la mano con fare formale.

Regina Ginevra Jones, piacere.

Ovviamente Mitchell studiò quella scena con la massima attenzione, pronto a sbattere fuori il ragazzo non appena avesse visto in lui una scintilla di vivo interesse per la sua bambina: non poteva immaginare che il PT fosse stato precedentemente messo in guardia…

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 14:05
da Lancelot
[newsgoth]Non dovette attendere molto prima che il padrone di casa, un tipo con l'aria da capo assoluto, si presentò davanti ai suoi occhi, presentandosi e tendendogli la mano per poi stringere quella del ragazzo con energia e virilità, la stessa mostrata da Lance in risposta, per altro.
Adesso che lo poteva osservare bene, si confermò mentalmente che era il classico uomo iper attaccato alla figlia e super protettivo verso di lei.
Troppo presto per determinare se fosse un comportamento dato dal semplice affetto o dall'importanza in sé di evitare che la prole si avvicinasse ad individui di poco conto, ma qualcosa gli diceva che l'avrebbe scoperto molto presto.

Buongiorno, sono Mitchell Jones!

Lancelot Kad Aran signore, piacere di conoscerla.
Ecco a lei il mio curriculum, come richiesto nell'annuncio.


Dunque… Lancelot…
Hai un curriculum niente male: da quello che leggo hai lavorato per moltissime sfilate preparando le modelle, e vedo anche dei commenti entusiastici da parte dei tuoi superiori… bene bene…
Da quanti anni fai questo lavoro?


Tre anni signore.
Come può leggere ho conseguito diverse medaglie di bronzo e d'argento nelle Olimpiadi Magiche del 2104.
A seguito di questi traguardi sono stato chiamato come PT alla filiale del Centro Sportivo Magico Europeo di Vienna, dove lavoro tutt'oggi.
Ho conseguito anche due master preparatori babbani che lì non sono segnati ed anche un diploma di idoneità al primo soccorso.


Gli sembrava di aver menzionato proprio tutto, senza aver tralasciato niente che non fosse abbastanza importante da essere aggiunto alla lista.
Era strano trovarsi in una abitazione del genere, così lussuosa, di alta classe, insomma, non propriamente uguale a quella di Lance!
Il suo monolocale chic era bellissimo, lo adorava anche perché se l'era permesso con i suoi soldi, ma non poteva sicuramente competere con quella maestosità e quel carattere che ogni dettaglio tardo antico donava alla residenza Jones, un cognome che per altro, gli suonava familiare.
Di base l'America ed anche buona parte dell'Inghilterra pullulavano di "Jones", quindi era anche normale pensare di aver conosciuto qualcuno con quel cognome, ma in qualche modo Lancelot era sicuro che ci fosse qualcosa di più, che non fosse stata una semplice conoscenza, anche se ora come ora non gli sovveniva nessuno di chiaro e preciso nella mente.
La verità era che dall'ultimo incontro con Regina aveva svolto moltissimi incarichi per la Setta e in particolare per la Madre, riempiendosi di impegni di ogni genere per evitare di essere visto come un "preferito" da parte del Supremo e quindi ipoteticamente scoperto.
Quei periodi capitavano molto saltuariamente, ma se avvenivano lo coprivano di pensieri e spesso gli facevano anche dimenticare come si chiamava, tanto erano pesanti e ai limiti del sopportabile. Sveglie alle 05:00, miriadi di luoghi del mondo e poi per fare cosa? Il palo, oppure la controfigura, mai niente di veramente serio. Gli piaceva collaborare con Talikha o con Julie e la Madre faceva in modo che capitasse spesso proprio per fargli vivere meglio quelle esperienze, ma a lungo andare era stancante sentirsi in grado di fare molto ed essere comunque relegati a ruoli marginali.

Vieni, accomodiamoci in salotto, così potrai conoscere anche mia figlia.
Gidan, valla a chiamare, per favore.


Subito padrone!

Grazie signore, la seguo.

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... Andiamo bene...

Davvero una splendida casa, se posso permettermi!

Non era una frase di circostanza, credeva davvero che quella fosse una abitazione molto bella, anche se non incline ai suoi gusti più moderni.
Il soggiorno era davvero enorme e ogni mobile doveva costare forse all'incirca una sua mensilità al Centro Sportivo o qualcosa di simile.
Specchi grandi, divani probabilmente molto comodi ed un camino con abilitazione alla metro polvere di fattura marmorea e decisamente chic.
Più si trovava lì dentro e più era convinto di non aver scelto l'abbigliamento propriamente adatto, ma ormai non poteva mica chiedere di andare in bagno e cambiarsi, fermo restando che era possibile pure che non avesse niente di adatto all'occasione, se non un paio di camicie.
Bene, non restava quindi che conoscere questa figlia così tanto decantata dall'ultimo PT sbattuto fuori. In effetti Lancelot stava iniziando a diventare proprio curioso, per quanto si fosse già appuntato mentalmente di nascondere ogni commento positivo riferito al corpo della ragazza dietro una espressione seria, tranquilla e professionale. Ciò che non si aspettava proprio però, era di trovarsi davanti... Lei.

Eccoti qui, bambina mia!

Papà…

... Tu?!

Le pupille si dilatarono ma fortunatamente non permise anche al resto del viso e del corpo di presentare elementi di sorpresa assoluta.
Deglutì silenziosamente, respirando calmo ma con il battito del cuore accelerato, un rumore che se non altro Mitchell Jones non poteva sentire.
Era diventata davvero bellissima, ancora più bella rispetto all'ultima volta. Forse l'aria da diplomata l'aveva ulteriormente migliorata.
Non essendo un assiduo ascoltatore dei Saber Dynamos, non sapeva che fosse stata presa come cantante del celebre gruppo e di conseguenza non aveva riunito i tasselli del puzzle per arrivare alla conclusione che potesse essere lei la famosa "Jones" dell'annuncio.
Quel vestito le donava moltissimo, come anche le ballerine e il velo di trucco per nulla fastidioso o pesante. Erano cresciuti entrambi in quel periodo di lontananza ed anche se non si erano per nulla sentiti (colpa sua, ammissione spontanea ed onesta), Lance l'aveva pensata ed anche spesso, chiedendosi semmai sarebbe stato abbastanza libero da poterla incontrare di nuovo. A dire il vero ci aveva provato ma... quella al massimo era una storia che le avrebbe raccontato a tu per tu.

Regina Ginevra Jones, piacere.

Lancelot Kad Aran, piacere mio.

Presa la mano della giovane bionda, si chinò per sfiorarla con le labbra, ma il movimento non fu affatto lento e intenso, questo per non infastidire il padre e negarsi ogni possibilità lavorativa, piuttosto risultò fluido e semplicemente educato, niente di più.
Tornato eretto col busto, non si perse in altre occhiate verso la figlia dell'uomo e concentrò la propria attenzione esclusivamente su di lui, facendo intendere che non ne era rimasto particolarmente colpito o ammaliato (cazzata stratosferica ma supportata da un 29 a T/A) e iniziando con le solite domande di routine espresse in tono pacato e competente.

Così il mio lavoro consisterebbe nell'allenare sua figlia, signore?
Si parla di attività sportiva semplice o tonificazione localizzata?
Devo includere anche massaggi e una dieta regolare?
[/newsgoth]

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 15:12
da Regina
Tre anni signore.
Come può leggere ho conseguito diverse medaglie di bronzo e d'argento nelle Olimpiadi Magiche del 2104.
A seguito di questi traguardi sono stato chiamato come PT alla filiale del Centro Sportivo Magico Europeo di Vienna, dove lavoro tutt'oggi.
Ho conseguito anche due master preparatori babbani che lì non sono segnati ed anche un diploma di idoneità al primo soccorso.


Sulla carta, quel ragazzo aveva tutto ciò che Mitchell cercava: una preparazione completa, sia babbana che magica, basi di pronto soccorso, una possibilità perfetta, insomma, per la sua bambina; ma si sarebbe dimostrato come tutti gli altri, un ragazzo in preda agli ormoni e capace di perdere la ragione non appena avesse visto la sua bellissima figlia?
Sapeva che Regina era stupenda, ma non voleva certo un allenatore che le sbavasse addosso mentre stava in tuta a fare esercizio: voleva qualcuno di professionale, di integerrimo, motivo per cui aveva scartato le 12 persone che si era presentate prima di Lancelot.

Davvero una splendida casa, se posso permettermi!

Ti ringrazio.
Io e mia moglie ci abbiamo messo anni per arredarla e renderla perfetta per le nostre esigenze: poi sono arrivati i nostri figli, e per fortuna che di spazio ce n'era a sufficienza!


In realtà definire "sufficiente" lo spazio di quella casa era molto relativo, ma si capiva che Mitchell Jones era uno a cui piaceva molto viziare i figli, anche se poi si ritrovava ad essere, a volte, decisamente maniacale, come sulla forma della maggiore, Regina, che lui desiderava fosse assolutamente perfetta.
E visto che, potenzialmente, Lancelot era la persona giusta per quell'incarico, l'uomo decise di mandare a chiamare proprio il suo tesoro, la bellissima bionda che fece il suo ingresso poco dopo: per fortuna, sia lei che il PT riuscirono a dissimulare in fretta e bene i reali sentimenti provati nel ritrovarsi l'uno di fronte all'altra, con buona pace del padre di lei che dunque non si accorse di niente.
Il cuore di Regina batteva a mille, ed un brivido le percorse la schiena quando Lance le prese la mano per sfiorarla con le labbra: pregò, dentro di sé, che lui non la guardasse troppo, che non facesse lo stesso errore di tutti gli altri perché, per la prima volta dall'inizio di quella mattina, voleva che venisse assunto per quel lavoro.

Sei ancora più bello di quanto ricordassi…

Pensò l'americana, andandosi a sedere sul divano ed accavallando le gambe con fare naturale, posandosi le mani in grembo, mentre il padre invitava anche Lance ad accomodarsi e si sedeva poi a sua volta accanto alla figlia, un sorriso compiaciuto sulle labbra: il ragazzo non aveva fatto una piega di fronte a Ginevra, quindi forse era gay o fidanzato, comunque poco interessato alla sua bambina in quel senso.

Così il mio lavoro consisterebbe nell'allenare sua figlia, signore?

Esattamente.
Sai, Lancelot, mia figlia è diventata da qualche mese la cantante del famosissimo gruppo "Saber Dynamos" …


Papà, non c'è bisogno che tu mi faccia pubblicità in questo modo…

Sussurrò la ragazza con un sospiro, alzando leggermente gli occhi al cielo.

Ma perché, in fondo è giusto che il ragazzo sappia per cosa ti sta preparando, no? - replicò l'uomo, facendo sbuffare silenziosamente la figlia - Ormai mia figlia è un personaggio pubblico, e come tale sempre sotto osservazione… voglio che sia perfetta, e che non abbia nulla da temere nel caso venga colta alla sprovvista da qualche paparazzo.

Certo, come se i paparazzi non aspettassero altri che me…

Pensò Regina, preferendo però non dire nulla e dunque non commentare le parole del padre che, per lei, erano follia pura.

Si parla di attività sportiva semplice o tonificazione localizzata?

Non sta a me giudicare… io voglio che mia figlia sia al massimo della sua forma, ma sei tu l'allenatore tra noi: se pensi che debba essere tonificata in qualche punto specifico, allora dovrai fare tutto il possibile affinché questo avvenga, ma direi che in generale un po' di attività sportiva generalizzata di certo non le farà male.

Si ricordava che era lì, presente, accanto a lui?
Regina non ne era sicura, visto come il padre stesse parlando di lei - ovvero come fosse assente - ma a parte alzare per l'ennesima volta gli occhi al cielo non fece altro, lasciando che continuasse a parlare come se davvero non fosse lì con loro.

Devo includere anche massaggi e una dieta regolare?

La mia bambina segue già un'alimentazione molto sana, ma è anche vero che ogni tanto si concede qualche trasgressione…

Come se un biscotto potesse rappresentare un pericolo, tsk…

… quindi credo che una dieta da te stabilita possa fare al caso suo, e perché no, anche dei massaggi, so che aiutano la bonificazione della pelle, giusto?

Sì, Mitchell aveva pensato proprio a tutto, tanto che poco dopo si batté le mani sulle ginocchia ed annuì con fare soddisfatto.

Credo tu sia proprio la persona che faccia al caso nostro, vero Regina? - domandò alla figlia, riprendendo però a parlare prima ancora ch'ella potesse aprire bocca per rispondere - Se sei d'accordo, puoi cominciare fin da oggi: naturalmente prima dovrai firmare un contratto che ti vincola al rispetto della privacy e della segretezza di questa famiglia, ma subito dopo Regina sarà ben lieta di accompagnarti nella tua dépendance e farti sistemare al meglio! - esclamò, tendendogli la mano - Benvenuto a casa Jones, figliolo!

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 16:33
da Lancelot
[newsgoth]Così il mio lavoro consisterebbe nell'allenare sua figlia, signore?

Esattamente.
Sai, Lancelot, mia figlia è diventata da qualche mese la cantante del famosissimo gruppo "Saber Dynamos" …


Può chiamarmi anche Lance, se preferisce e, complimenti signorina, bellissimo traguardo!

Papà, non c'è bisogno che tu mi faccia pubblicità in questo modo…

Ma perché, in fondo è giusto che il ragazzo sappia per cosa ti sta preparando, no?
Ormai mia figlia è un personaggio pubblico, e come tale sempre sotto osservazione… voglio che sia perfetta, e che non abbia nulla da temere nel caso venga colta alla sprovvista da qualche paparazzo.


Ora è tutto più chiaro signore.

Tralasciando il fatto che Regina era diventata una sorta di Rock Star durante il loro periodo di lontananza, Mitchell Jones stava parlando sul serio?
Cosa aveva da migliorare o tonificare quella ragazza? Tutto il corpo era un inno alla sensualità e alla bellezza, difficile trovarle un difetto.
Naturalmente lo standard di allenamento muscolare richiesto dai gusti di Lance in fatto di ragazze era più elevato, ma questo solo se dovevano effettuare anche delle carriere che richiedessero addominali scolpiti o cosce di ferro. Una cantante di un gruppo doveva apparire bella e appetibile per tutti, non una atleta, e Regina Jones sarebbe stata appetibile anche per i gay, i ciechi o i novantenni.
Osservò per qualche secondo la bionda, dando un'occhiata anche alle gambe e quella volta in maniera clinica, non per proprio piacere, ma sinceramente non aveva idea di cosa farle fare di più per aiutarla, a meno che davvero lei stessa non desiderasse un fisico scolpito nella roccia.

Si parla di attività sportiva semplice o tonificazione localizzata?

Non sta a me giudicare… io voglio che mia figlia sia al massimo della sua forma, ma sei tu l'allenatore tra noi: se pensi che debba essere tonificata in qualche punto specifico, allora dovrai fare tutto il possibile affinché questo avvenga, ma direi che in generale un po' di attività sportiva generalizzata di certo non le farà male.

... Si, lo so io in che punto la "tonificherei"...

Tenne quel pensiero ben stretto nella mente, provando ad immaginare il da farsi e su cosa cercare di impegnarsi maggiormente.
La ragazza appariva piuttosto contrariata da quella faccenda, infatti alzava spesso gli occhi al cielo con fastidio, dettaglio che Lance colse subito.
Evidentemente quindi quella non era una decisione che avevano preso tutti insieme, ma più una fisima del padre, una sua fissazione.
Non stava al PT giudicare quel comportamento ma tra sé lo trovò oltre ogni modo scorretto e immaturo, specie riferito ad un bravo genitore.
Tra l'altro, adesso che si trovavano in soggiorno, Lancelot poté osservare fuori dalla finestra il retro della villa, individuando immediatamente una piscina enorme, di almeno cinquanta metri, con tanto di lettini, ombrelloni e sdraio disposti qua e là, manco fosse un albergo di lusso.
Inarcò il sopracciglio senza farsi vedere dal padrone di casa, decidendo di focalizzarsi intanto sul resto delle disposizioni.

Devo includere anche massaggi e una dieta regolare?

La mia bambina segue già un'alimentazione molto sana, ma è anche vero che ogni tanto si concede qualche trasgressione…
… quindi credo che una dieta da te stabilita possa fare al caso suo, e perché no, anche dei massaggi, so che aiutano la tonificazione della pelle, giusto?


I massaggi aiutano in primis la circolazione, la quale è spesso la maggiore causa dell'adipe sottocutaneo.
In questo caso, da quello che ho capito, è il nostro peggior nemico quindi mi prodigherò ogni sera ad effettuarle un massaggio completo.
Tra l'altro, abbiamo stabilito sette ore e mezza di allenamento, ma da quando cominciano esattamente? Diciamo le 10:30 con pausa alle 14:00 e poi ripresa alle 16:00?


Sperava sinceramente che Mitchell fosse così tanto magnanimo da abbonargli un orario simile, soprattutto perché dopo tutte le mattine con sveglia alle 05:00, aveva proprio bisogno di riprendere qualche ora di sonno e tre ore e mezza in più erano più che sufficienti per accontentarlo.

Credo tu sia proprio la persona che faccia al caso nostro, vero Regina?
Se sei d'accordo, puoi cominciare fin da oggi: naturalmente prima dovrai firmare un contratto che ti vincola al rispetto della privacy e della segretezza di questa famiglia, ma subito dopo Regina sarà ben lieta di accompagnarti nella tua dépendance e farti sistemare al meglio!
Benvenuto a casa Jones, figliolo!


Suggerirei di cominciare direttamente dalla fascia pomeridiana.
E' il primo giorno ed è giusto a mio avviso che Regina... posso chiamarla per nome e darle del "tu"?


Chiese velocemente da bravo attore alla bionda.

... Dicevo, è giusto che cominci soft per poi abituarsi pian piano all'allenamento vero e proprio.
Quindi la prima settimana solo dalle 16:00 alle 20:00 e poi da Lunedì prossimo orario pieno.
Naturalmente non ci saranno obiezioni da parte del sottoscritto qualora voglia scalarmi queste ore in meno dal compenso finale, signore.


Tanto cosa gliene fregava, adesso che l'aveva ritrovata poteva anche andarsene il giorno dopo per qualsiasi motivo, tanto sapeva dove tornare.
Si preparò quindi a firmare tutte le carte possibili e immaginabili (mai visti tanti fogli per un semplice contratto di lavoro estivo) e con un'altra stretta di mano vigorosa salutò Mitchell Jones che si diresse chissà dove in giro per la casa, lasciandolo solo con la figlia e finalmente libero di potersi esprimere con lei non al pari di un perfetto estraneo. Attese con molta calma che la figura dell'uomo scomparisse del tutto dietro una delle porte della grande villa, dopo di che spostò lo sguardo su Regina, sorridendole palesemente divertito.

Jones... Jones, come ho fatto a non pensarci?
Questi si che sono segni del destino, eh Ginevra?


Lanciò una lunga e attenta panoramica al corpo della bionda americana, incrociando le braccia al petto.

... Non saprei proprio da dove cominciare, sei un disastro su tutta la linea!

E le fece un occhiolino e una linguaccia, palesemente scherzoso, sottolineando così quanto la trovasse perfetta senza bisogno di altri esercizi.[/newsgoth]

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 19:12
da Regina
I massaggi aiutano in primis la circolazione, la quale è spesso la maggiore causa dell'adipe sottocutaneo.

Adipe… sottocutaneo?
Dovette trattenersi dal non alzarsi in piedi ed andarsene offesa, per quanto la tentazione ci fosse, e pure tanta: da una parte capiva che fosse giusto per Lancelot tenere il gioco a suo padre, convincerlo che aveva davvero bisogno del suo aiuto per renderla perfetta… ma gli stava solo dicendo ciò che lui voleva sentire, o lo pensava davvero? Credeva seriamente che Regina avesse bisogno di un PT per migliorare il proprio corpo?

In questo caso, da quello che ho capito, è il nostro peggior nemico quindi mi prodigherò ogni sera ad effettuarle un massaggio completo.
Tra l'altro, abbiamo stabilito sette ore e mezza di allenamento, ma da quando cominciano esattamente? Diciamo le 10:30 con pausa alle 14:00 e poi ripresa alle 16:00?


Credo sia la cosa migliore, così la mattina presto la mia piccola potrà dedicarsi anche agli esercizi di canto, e lo stesso la sera dopo cena… sei d'accordo, bambina?

Certo.

Rispose lei velocemente, ed atona nella voce: incredibile come suo padre la trattasse ancora come se avesse 5 anni, ma non si era reso conto che era cresciuta, che era un'adulta, capace di gestirsi da sola?
Era maggiorenne e vaccinata, aveva una carriera, perché non poteva scegliere da sé gli orari di allenamento? Perché doveva essere lui a gestire la sua vita, come se lei non ne fosse stata in grado?
Sospirò a quelle considerazioni mentali, ascoltando il padre che assumeva ufficialmente Lancelot per quei due mesi: quella, forse, era l'unica cosa buona dell'avere un padre paranoico.

Suggerirei di cominciare direttamente dalla fascia pomeridiana.
E' il primo giorno ed è giusto a mio avviso che Regina... posso chiamarla per nome e darle del "tu"?


Naturalmente, in fondo dovremo lavorare insieme… chiamami pure per nome.

Anche lei rispose in modo impeccabile, dimostrandosi così educata ma informale sotto lo sguardo orgoglioso di Mitchell.

… Dicevo, è giusto che cominci soft per poi abituarsi pian piano all'allenamento vero e proprio.
Quindi la prima settimana solo dalle 16:00 alle 20:00 e poi da Lunedì prossimo orario pieno.
Naturalmente non ci saranno obiezioni da parte del sottoscritto qualora voglia scalarmi queste ore in meno dal compenso finale, signore.


Non avrò motivo di scalarti un galeone se farai bene il tuo lavoro, ragazzo!

Esclamò l'uomo, alzandosi in piedi e chiamando l'elfo domestico di casa Jones che porse a Lancelot il contratto da firmare, una marea di pagine per giunta, prima di scomparire. Il genitore della bionda, dal canto suo, prese il contratto e lo controllò velocemente per assicurarsi che tutto fosse stato siglato correttamente, dopodiché sorrise all'altro con aria soddisfatta.

Molto bene, direi che ci siamo dunque.
Ora, se volete scusarmi, io ho degli affari da sbrigare nel mio ufficio, dopodiché dovrò uscire…
Regina, ti occupi tu di tutto?


Naturalmente papà, ci penso io.

Benissimo, a stasera allora!

Salutò Regina con un bacio sulla fronte e Lancelot con una vigorosa stretta di mano, prima di scomparire dal salone e rinchiudersi nel proprio ufficio da cui sarebbe andato a lavoro direttamente tramite Metropolvere.
A quel punto, i due rimasero soli, e lo sguardo della bionda scivolò subito sul volto dell'altro, che la fissava divertito.

Jones... Jones, come ho fatto a non pensarci?
Questi si che sono segni del destino, eh Ginevra?


Non rispose a quelle parole, osservandolo mentre scrutava attentamente il suo corpo con occhio clinico, o perlomeno quella era l'impressione che aveva lei.

... Non saprei proprio da dove cominciare, sei un disastro su tutta la linea!

Magari dall'adipe sottocutaneo, a quanto pare ne ho in abbondanza.

Replicò lei piccata, facendogli cenno di seguirla: se Lance l'avesse fatto, allora l'avrebbe portato all'esterno della casa, sull'ala sinistra del giardino dov'era presente una dépendance.

Lì è dove starai per i prossimi due mesi, Gidan è a disposizione per qualsiasi tua necessità, si cena alle 13.00 e alle 20.00 tutte le sere… benvenuto e complimenti per l'assunzione.

Fredda, distaccata ora che ce l'aveva di fronte, ora che potevano parlarsi a viso aperto: fece per andarsene, lasciandolo solo magari a chiedersi che le fosse preso, ma se poco poco lui avesse provato a fermarla…

… ti sarebbe costato tanto scrivermi, almeno una volta?

Gli avrebbe domandato, voltandosi verso di lui con espressione rabbiosa.

Credevo… credevo di piacerti, credevo ci fosse stato qualcosa di speciale quel giorno, alla Cyprus… e invece sei scomparso per mesi senza mai, e dico mai farti sentire, mentre io come una cretina pensavo e speravo che avrei ricevuto tue notizie…
Quindi scusami se ora non faccio i salti di gioia nel sapere che passeremo due mesi insieme, perché se tanto mi da' tanto scomparirai un'altra volta e non mi va proprio di stare male a causa tua!

Re: Austin

MessaggioInviato: 03/06/2014, 23:20
da Lancelot
[newsgoth]... Non saprei proprio da dove cominciare, sei un disastro su tutta la linea!

Magari dall'adipe sottocutaneo, a quanto pare ne ho in abbondanza.

Il tono con il quale la ragazza si espresse non era quello della persona felice di rivedere qualcuno, al contrario, nel suo modo di parlare Lancelot notò una sostanziosa nota di fastidio e gelo alla quale forse avrebbe saputo dare in breve una valida interpretazione.
Ad ogni modo, Regina lo invitò a seguirla all'esterno della casa e lui senza replicare rimase al passo, proseguendo a guardarsi intorno per individuare tutti i dettagli più insoliti e sfarzosi che l'abitazione aveva da offrire, come ad esempio i quadri antichi, i tappeti di fattura orientale e i lampadari in cristallo pregiatissimo che somigliavano, grazie alla luce riflessa, a delle fotocopie del Sole.
Arrivati presso una sorta di mini casetta appartata, il ragazzo scoprì essere quella la sua sistemazione per quei due lunghi mesi di permanenza.
Tutto quello spazio apparteneva a lui? Era grande due volte il suo monolocale, senza contare poi il frigo già pieno di diversi viveri in modo da non costringerlo nella notte a spostarsi nella cucina dentro la residenza.
Posò il borsone sul letto d'erba, constatando che i vetri erano oscurati in maniera che da fuori nessuno potesse vedere dentro.
Probabilmente tutto il complesso era anche insonorizzato, o almeno, poteva scommetterci tutto il suo prossimo stipendio.

Lì è dove starai per i prossimi due mesi, Gidan è a disposizione per qualsiasi tua necessità, si cena alle 13.00 e alle 20.00 tutte le sere… benvenuto e complimenti per l'assunzione.

A quel punto la cantante si volse e fece per andarsene all'istante, facendo rimanere molto interdetto il PT che già si aspettava di poter parlare un poco tranquillamente con lei e magari anche affrontare l'argomento che più gli stava a cuore, ovvero il loro rincontro, ma Regina lo anticipò.

Ehi... Scusa ma...

… ti sarebbe costato tanto scrivermi, almeno una volta?

Come!?

Credevo… credevo di piacerti, credevo ci fosse stato qualcosa di speciale quel giorno, alla Cyprus… e invece sei scomparso per mesi senza mai, e dico mai farti sentire, mentre io come una cretina pensavo e speravo che avrei ricevuto tue notizie…
Quindi scusami se ora non faccio i salti di gioia nel sapere che passeremo due mesi insieme, perché se tanto mi da' tanto scomparirai un'altra volta e non mi va proprio di stare male a causa tua!


... Anche io sono molto felice di vederti...

Sbuffò, non perché lo aveva esasperato, ma più che altro perché le dava ragione, moltissima ragione, ed era stato spiazzato dal quel cambio di umore improvviso, infatti inizialmente aveva creduto che ci sarebbe stato una sorta di "riavvicinamento" istantaneo una volta scomparso Mitchell.
Invece Regina lo stava guardando con occhio affranto e rabbioso, segno inequivocabile che ci era rimasta malissimo per non essere stata contattata ed in fondo, cosa ne poteva sapere lei che Lance avesse un pessimo rapporto con le epistole e i rapporti tramite piuma e inchiostro?
Tuttavia, non voleva di certo apparire come un ragazzo superficiale ma necessitava comunque di un luogo più appartato del bel mezzo del giardino.

Seguimi, non mi va di lasciare questa storia a metà.

Si avviò in direzione della dependance, aprendo la porta in legno e vetro affacciandosi quindi sull'interno, elegante ma più sobrio della villa.
Attese che anche lei vi entrasse e subito richiuse, constatando che non avrebbe perso affatto i suoi Galeoni, qualora avesse scommesso sulla insonorizzazione completa del luogo. Posò il borsone sul letto, infine si avvicinò a Regina e contro ogni aspettativa le cercò di posare le mani sui fianchi, stringendo appena richiamandone l'attenzione, guardandola dall'alto verso il basso, intensamente, sicuro e placido nel tono ma con quella punta di dispiacere che aveva in sé un rimprovero completo nei confronti di sé stesso, senza cercare alcuna scusa.

Durante un lavoro di ammaestramento verso un Drago adolescente, questi mi ha dato una fortissima codata sulla fronte e così sono finito per cinque settimane in ospedale: grossa commozione cerebrale.
A causa di quell'incidente, ammetto con onestà di aver dimenticato il tuo cognome, dato assolutamente fondamentale per poterti scrivere.
Se vorrai, potrai anche chiedere alla tua scuola: passai di lì due mesi fa per poter reperire le tue informazioni, ma per una questione di riservo e protezione della privacy non mi dissero nulla, mandandomi via e minacciando di chiamare il servizio di sicurezza interna qualora fossi tornato.
Forse ora capisco il perché di tutto questo segreto, sono certo sia stato tuo padre ad imporre di non divulgare i tuoi dati in giro, giusto?


Lasciò la presa sui fianchi della ragazza, spostandosi verso un divano non troppo lontano sul quale si sedette poggiando i gomiti sulle ginocchia, intrecciando le dita delle mani e sospirando affranto per l'accaduto. Nessuna traccia di messa in scena, anche se in realtà un minimo di falsità in quelle parole era presente: non era stata una codata di drago a fargli perdere la memoria, bensì un incantesimo Oblivio subito da un avversario all'interno di una missione per conto della Setta. Fortunatamente l'aggressore era stato neutralizzato in tempo da Julie Sanders che così aveva scongiurato effetti permanentemente gravi sulla mente del Mangiamorte, ma qualche dato registrato fu completamente compromesso e irreperibile, tra questi proprio il cognome "Jones", il cognome di Ginevra.

Diciamo poi che se avessi voluto contattarti, di certo non lo avrei fatto con una lettera.
Ho avuto una pessima vicenda con una ragazza corteggiata tramite messaggi e mi ha lasciato un discreto amaro nel cuore.
... Scusami per averti fatta soffrire, non era mia intenzione. Non intendevo giustificarmi raccontandoti tutto questo ma per lo meno volevo spiegarti per filo e per segno come mai tu non avessi ricevuto per nulla mie notizie.
... Era necessario che ti provassi in qualche modo che anche per me... Quel giorno alla Cyprus... E' stato importante.


Alzò lo sguardo e la fissò per diversi secondi, sbattendo le palpebre lentamente, cercando di cogliere un qualunque cambio di espressione in lei.
Si mise in piedi nuovamente, forse perché in una situazione come quella gli riusciva piuttosto difficile rimanere fermo in una sola posizione.

A vostra scelta trattarmi come Lancillotto o come un qualsiasi Personal Trainer.
Non merito la magnanimità e il perdono della mia Regina, ma ugualmente mi azzardo a richiederlo visto che, per quest'umile cavaliere, ripartire da dove tutto è stato interrotto rappresenta niente meno che il tanto agognato Graal...


Lieve sorriso.[/newsgoth]

Re: Austin

MessaggioInviato: 04/06/2014, 12:24
da Regina
Si diede della stupida l'istante dopo che l'ultima sillaba le uscì dalle labbra: non poteva davvero credere di essersi arrabbiata tanto, e di avergli fatto una scenata semi-isterica, ma che le era preso? Lei di solito era calma e controllata, e soprattutto non s'infervorava così tanto per un ragazzo… ma era chiaro che Lancelot non fosse un ragazzo qualunque.
Non che si considerasse già sua o cose simili, dopotutto anche a Desmond aveva detto di essere single e per questo, a parte qualche incontro sotto le coperte, non c'era stato di più, ma non poteva negare dentro di sé di aver sempre aspettato che il PT le scrivesse, che si facesse sentire… cosa che in tutti quei mesi non era successa, ovviamente, e che l'aveva portata a sbottare in quel modo.
Si sentiva ferita, ed era dalla rottura con Venser Laghoon ai tempi della scuola che non le capitava più, sentimentalmente parlando s'intende; sospirò e volse il capo di lato, lasciando che i capelli le coprissero il viso ed in particolare gli occhi appena velati di una patina lucida a cui non avrebbe permesso, in alcun caso, di prendere vita.
Ci mancava solo che gli si mettesse a piangere davanti, allora sì che sarebbe stata patetica.

Seguimi, non mi va di lasciare questa storia a metà.

Gli lanciò un'occhiata ancora arrabbiata, decidendo di seguirlo e di entrare nella dépendance dove avrebbero potuto parlare senza che nessuno li sentisse, visto che il luogo era completamente insonorizzato: lo osservò posare il borsone sul letto, e quando le posò le mani sui fianchi emise un mugolio infastidito, divincolandosi appena e soprattutto con scarsa, scarsissima convinzione, ben decisa però a non guardarlo negli occhi.

Durante un lavoro di ammaestramento verso un Drago adolescente, questi mi ha dato una fortissima codata sulla fronte e così sono finito per cinque settimane in ospedale: grossa commozione cerebrale.
A causa di quell'incidente, ammetto con onestà di aver dimenticato il tuo cognome, dato assolutamente fondamentale per poterti scrivere.


Alzò leggermente lo sguardo su di lui, dubbiosa: doveva credergli? Certo, poteva anche essere la pura e semplice verità, visto che coi Draghi Lance ci lavorava… oppure una scusa bella e buona montata ad arte proprio grazie al suo lavoro, perché tanto lei non avrebbe mai potuto smentirlo.

Se vorrai, potrai anche chiedere alla tua scuola: passai di lì due mesi fa per poter reperire le tue informazioni, ma per una questione di riservo e protezione della privacy non mi dissero nulla, mandandomi via e minacciando di chiamare il servizio di sicurezza interna qualora fossi tornato.
Forse ora capisco il perché di tutto questo segreto, sono certo sia stato tuo padre ad imporre di non divulgare i tuoi dati in giro, giusto?


Ecco, quello era già più credibile: la paranoia di suo padre l'aveva effettivamente spinto a chiedere alla Cyprus che nessuna informazione su di lei venisse data in giro, in nessun caso, e nelle situazioni più serie e gravi solo dietro consenso dell'uomo stesso.
Quindi Lance era andato fino a lì, per cercarla? Allora l'aveva pensata, almeno un po', durante tutti quei mesi di lontananza?

Diciamo poi che se avessi voluto contattarti, di certo non lo avrei fatto con una lettera.
Ho avuto una pessima vicenda con una ragazza corteggiata tramite messaggi e mi ha lasciato un discreto amaro nel cuore.


Schiuse la bocca per replicare alle sue parole, per fargli notare magari quanto fosse stupido decidere di non contattare qualcuno per lettera solo perché una volta tramite missive si era ricevuto un due di picche, ma cambiò idea all'ultimo istante e non disse più niente, ritenendo saggio non giudicare una situazione che non conosceva.

... Scusami per averti fatta soffrire, non era mia intenzione. Non intendevo giustificarmi raccontandoti tutto questo ma per lo meno volevo spiegarti per filo e per segno come mai tu non avessi ricevuto per nulla mie notizie.
... Era necessario che ti provassi in qualche modo che anche per me... Quel giorno alla Cyprus... E' stato importante.


Sentì il cuore battere più forte a quelle parole, e le guance colorarsi leggermente: si era sentita una stupida nell'ammettere che per lei quel pomeriggio di conoscenza aveva significato, inaspettatamente, molto per se stessa, ma ora che Lance aveva ammesso di aver provato lo stesso… si sentiva molto più serena e felice.
Lo sguardo, infatti, si fece più morbido e perse la sfumatura rabbiosa precedente, e tutto il corpo in generale si rilassò, essendo stato fino a quel momento molto teso.

A vostra scelta trattarmi come Lancillotto o come un qualsiasi Personal Trainer.
Non merito la magnanimità e il perdono della mia Regina, ma ugualmente mi azzardo a richiederlo visto che, per quest'umile cavaliere, ripartire da dove tutto è stato interrotto rappresenta niente meno che il tanto agognato Graal…


Sbuffò appena, voltando la testa di lato per non fargli cogliere il sorriso che le stava spuntando sulle labbra, come se non volesse in alcun modo dargli soddisfazione, almeno non subito; annuì piano e si passò una mano tra i capelli biondi così da portarli dietro l'orecchio, prima di ruotare il viso nuovamente in direzione dell'altro, nuovamente seria ma non più incazzata come prima.

Perciò posso stare tranquilla che al termine di questi due mesi non sparirai di nuovo?

Gli domandò, ed era chiaro che quella per lei fosse una domanda molto, molto importante: se il responso fosse stato positivo, allora l'americana si sarebbe semplicemente avvicinata a lui e, d'istinto, l'avrebbe abbracciato, posando la guancia sul suo petto e le braccia intorno alla sua vita.

… mi sei mancato.

Ed era vero: da quel giorno l'aveva pensato, sempre, chiedendosi dove fosse, cosa facesse, quando avrebbe potuto rivederlo: si sentiva una 13enne alla sua prima cotta, ma non le importava, non ora che Lance le aveva confermato di aver percepito le sue stesse sensazioni quel giorno, alla Cyprus - o perlomeno abbastanza da considerare quel giorno un momento importante per sé.
Alzò lo sguardo su di lui, lentamente, e gli fece un piccolo sorriso, morbido e dolce.

E a Ginevra è mancato il suo Lancillotto.

Un modo come un altro per dire che lo stava perdonando, e che potevano ricominciare da zero: ora si potevano anche concentrare su come organizzare gli allenamenti di lei… peccato che Regina non avesse alcuna intenzione di spostarsi da quell'abbraccio, a meno che ovviamente non l'avesse voluto lui.

Dunque… come lo eliminiamo l'adipe sottocutaneo?

S'informò infatti, ancora appiccicata al ragazzo, anche se dal suo sguardo si capiva che le piaceva poco l'argomento, come se quasi temesse una conferma da parte sua che quell'adipe, effettivamente, c'era.