Devo dire inoltre che, proprio a causa di questi presupposti, ipotizzavo che tu ci mettessi molto più tempo per fare la tua scelta. Se posso permettermi, cosa o chi ha accelerato questo processo?
Lo stesso uomo il cui nome stava scritto su quella lapide.
Bene... E in che modo?
Secondo Joe non si dovrebbe mai rifiutare un dono proveniente da qualcosa di più grande di noi, anche quando comporta delle responsabilità, o non lo comprendiamo del tutto... mi sono sempre fidata di mio nonno, e non smetterò ora solo perché non è più fisicamente con me.
Leggo molta perplessità e confusione, sia nelle tue parole che nei tuoi occhi.
Faccio ancora molta fatica a credere che fosse tutto scritto, che fosse il mio destino, lo ammetto. Ma per quanto abbia tentato di negare quello che sento nel mio spirito, è stato tutto inutile: sento quella scintilla dentro di me in ogni istante, è come un ricordo perpetuo di ciò che ho vissuto e che non posso cancellare.
Non sono certo qui per confermare ogni tuo pensiero, perché significherebbe andare contro ai principi che tanto dovrei incarnare. Ad ogni modo, prima di tutto lascia che mi presenti. Il mio nome è Yamato Kusanagi e sono l'Ignis Elios, ovvero il Capo Gilda Ignis, detto anche il "Sole".
Sapevo che sareste venuto a cercarmi, Cappie me l'aveva detto.
Non stupirti di questo strano utilizzo del "Voi". È la tua scintilla che risponde alla solennità del mio spirito benedetto dall'Equilibrio.
Io sono Nimue Allen, ma immagino che lo sappiate già molto bene. Non so come funzioni, cosa... cosa dobbiate fare per farmi diventare a tutti gli effetti una di voi, ma prima che ciò accada avrei una domanda.
Avanti allora, chiedi pure.
... perché non posso essere una Ignis qualsiasi? Voi non potete... stabilizzare il mio Elemento come quello di chiunque altro?
Nimue, prima di rispondere, credo che la cosa migliore sia andare per gradi, non credi?
Yamato era molto diverso dal Sagitta. Forse dipendeva dal fatto che fosse il Capo Gilda? Doveva essersi preparato a lungo, per quel ruolo. Bisognava essere molto pazienti, per rapportarsi a tutti i possibili Gildati. Ed era strano pensare all'uomo come paziente, avendo gli Elementi di Fuoco e Fulmine. O forse era lei che non aveva capito nulla. Annuì, comunque, alla sua domanda. Ormai era in ballo, no? Aveva fatto sì che lui la cercasse. Che la trovasse. Dargli retta, ora, era il minimo che potesse fare. Osservò quella mano tesa. Sospirò piano. Prenderla le faceva un po' paura. No, non paura. Agitazione, quella sì. Ma lui era il Sole. Il proprio Elemento lo riconosceva come tale. Si sarebbe potuta fidare? Beh, c'era un solo modo per scoprirlo. La prese, chiudendo gli occhi. Quando li riaprì, si rese conto di sapere dove fossero. Era già stata in quel luogo. Il canyon in preda ad una tempesta le era familiare. Rispetto all'ultima volta, però, si sentiva meno ansiosa. Meno terrorizzata. Per forza, non c'era nessun Ciclope ad attentare alla sua vita.
Iniziamo dal principio. Qui è cominciato tutto, o meglio, è cominciato tutto a Boston ma successivamente vi siete spostati qui. Questa è la Dimensione Onirica dello Spirito dell'Elettricità, il suo nome è Jaya, uno spettro semi-divino che veglia sugli Ignis di Elemento Secondario.
Lo so, ho già avuto modo di incontrarla. È stata lei a far sbocciare ufficialmente la scintilla in me.
Ufficialmente. Perché di suo un po' ce l'aveva già. O almeno, questo era quello che Nimue aveva capito.
Soltanto il Capo Gilda può accedervi... E l'Ignis Sagitta, in realtà, ma non mi perderò in chiacchiere sul perché può anche lui.
Mh...
Era evidente che ci fosse altro. Che il discorso non fosse solo "non perdiamo tempo". Sembrava che, in qualche modo -I/P 26- il Sole s'infastidisse a parlare del Sagitta. O forse era solo una sua impressione. E poi le importava poco. Dopotutto, non era affare suo.
Quando sei giunta qui era spaventata, disorientata e preoccupata, ma posso assicurarti che questo luogo, per le persone come te, è un posto meraviglioso e sereno. Prima mi parlavi della tua scintilla, del fatto che la senti dentro di te. Bene, prova a chiudere gli occhi e a concentrarti su di lei, ti accorgerai che è in festa, che ti vorrebbe suscitare un sorriso.
Socchiuse gli occhi, come suggeritole. Cercò quella scintilla. Le diede spazio. Le diede attenzione. E sorrise, tra sé. Il Fulmine era felice. Lo percepiva. Era strano. Era bello. Era stranamente bello.
È normale, si tratta dell'influsso di questa dimensione e mi servirà per aiutarti a vedere tutto nella giusta ottica.
Come fossi sotto l'effetto di una droga leggera?
Ironizzò lei, tornando a guardare l'Ignis Elios. Le riusciva bene, l'ironia. Le serviva per smorzare il momento. Troppo solenne, per i suoi gusti. L'ultimo momento solenne da lei vissuto era stato il funerale di Joe. E non voleva sentirsi nuovamente così.
Come ho sempre detto prima, non sono qui per confermare ogni tua parola, anche se mi farebbe comodo. Nimue...
Gli donò tutta la sua attenzione. L'avrebbe fatto a prescindere, forse. Sentiva che fosse la cosa giusta da fare.
Il Conflux non predestina nessuno, al massimo instrada verso una direzione positiva per l'individuo, ma non costringe, non lo fa mai. Se hai ricevuto la scintilla è perché il Conflux intendeva proteggerti con essa, infatti se non l'avessi ottenuta i Druidi avrebbero cercato di catturarti ancora e ancora. Questo però non vuol dire affatto che sei obbligata ad accettare il cammino delle Gilde e prima che tu possa rispondermi come credo, lascia che prosegua...
......
Tra qualche settimana, le Gilde affronteranno la Comunità Druidica che ha dato il via all'attacco contro di te, per sistemare il problema alla radice.
Affronteranno... ?
In guerra? In un massacro? In uno spargimento di sangue? Se non voleva agitarla, forse avrebbe dovuto essere più preciso.
Questo significa che anche qualora tu non volessi essere parte viva della Gilda Ignis, le probabilità che tu possa subire fastidi in futuri analoghi a quello scorso diverrebbero nulle. Come vedi, il tuo rischio e il tuo salvataggio hanno fatto sì che le Gilde potessero chiudere un altro Capitolo spinoso nel loro rapporto con i Druidi, ergo ci sei stata utile ed il Conflux ha raggiunto il suo scopo.
Di nulla...
Oltre a questo, ti ha messo nelle condizioni per accettare la stessa strada già intrapresa da tua sorella maggiore, ma dandoti anche la possibilità di rifiutare e di continuare oltre senza voltarti indietro. So bene che determinate meccaniche potranno sembrarti difficili e astruse, ma l'Equilibrio, proprio in virtù di Forza Soprannaturale Superiore, deve seguire percorsi tortuosi, altrimenti ci imporrebbe tutto. Un puzzle non sarebbe niente senza i tanti piccoli pezzi che lo compongono e se ti piacciono i puzzle, saprai bene che quando ne manca anche solo uno, l'occhio lo riconosce e l'opera perde di bellezza.
Non li amo troppo... ma ho capito il senso, sì. Sono una tessera del puzzle, e se mancassi, il quadro finale ne potrebbe risentire.
Ecco perché il Conflux non tende ad annullarci, mai, perché siamo tutti quanti importanti ed è importante che ognuno di noi abbia la completa libertà di essere se stesso.
Perciò, per quanto io sia, di mio, parte di un puzzle, ho ancora la libertà di scegliere se farmi "trovare" o meno.
Passiamo adesso al tuo quesito. Non puoi essere una Gildata qualunque perché la scintilla nata prematuramente in te è stata sfasata da continue scariche di energia pura.
Mh...
Nessuno potrebbe prendere la tua scintilla e scaricarla per riportarla alla condizione originale, mi capisci?
Temo di sì.
Oramai la scintilla che possiedi è una potenza instabile e altalenante, capace di esprimersi al massimo come al minimo. L'Ignis della Tempesta viene definito così proprio perché come una Tempesta è imprevedibile, può scatenare un putiferio di Tuoni oppure creare solo qualche Lampo.
Che meraviglia. L'ultima cosa che avrebbe voluto. Non solo un Elemento, ma anche uno instabile. Perché capitavano tutte a lei?
Come condizione non è assolutamente ideale ed anche se ti permette di scatenare una forza inaudita con determinati prerequisiti, posso capire che l'impossibilità di controllarti ti metta a disagio. Devi sapere che in passato, ogni Ignis della Tempesta è diventato tale proprio a causa di uno scontro tra la sua scintilla e delle forze primordiali che l'hanno caricata più del dovuto. Anticamente, il primo Ignis al quale capitò un incidente simile, fu per puro caso, durante la dimostrazione di potere di un Druido a diversi metri di distanza dalla sua posizione. Per questo motivo, per scusarsi di quell'errore...
Scusarsi?
Perché, ebbene sì, non tutti i Druidi ce l'hanno con noi, quello stesso Druido trovò una soluzione per... Limitare il Problema di Instabilità.
E quale sarebbe?
Non perse tempo. Domandò subito ciò che le interessava, In fondo la sua decisione finale sarebbe dipesa anche da questo. Almeno, era ciò che si stava ripetendo mentalmente. La sua scintilla, invece, era di diverso avviso. Di un avviso molto, molto, molto diverso.
Oramai la scintilla che possiedi è una potenza instabile e altalenante, capace di esprimersi al massimo come al minimo. L'Ignis della Tempesta viene definito così proprio perché come una Tempesta è imprevedibile, può scatenare un putiferio di Tuoni oppure creare solo qualche Lampo. Come condizione non è assolutamente ideale ed anche se ti permette di scatenare una forza inaudita con determinati prerequisiti, posso capire che l'impossibilità di controllarti ti metta a disagio. Devi sapere che in passato, ogni Ignis della Tempesta è diventato tale proprio a causa di uno scontro tra la sua scintilla e delle forze primordiali che l'hanno caricata più del dovuto. Anticamente, il primo Ignis al quale capitò un incidente simile, fu per puro caso, durante la dimostrazione di potere di un Druido a diversi metri di distanza dalla sua posizione. Per questo motivo, per scusarsi di quell'errore...
Scusarsi?
Perché, ebbene sì, non tutti i Druidi ce l'hanno con noi, quello stesso Druido trovò una soluzione per... Limitare il Problema di Instabilità.
E quale sarebbe?
Avevano parlato per diversi minuti, affrontando tanti argomenti, spiegando ed andando nel dettaglio per diverse cose, così da chiarire concetti multipli nella mente confusa della ragazzina. Non era semplice già per un Gildato normale entrare nell'ottica di tutto ciò che riguardava il Conflux e il Mana, figurarsi per una giovane inserita nel contesto quasi di forza, con una spinta. Ora però il compito di Yamato era più facile, perché grazie a tutte le premesse e le spiegazioni, ella era pronta per ragionare su tutto ed analizzare la propria condizione in modo lucido.
Utilizzare delle energie al fine di creare una stabilizzazione spirituale, conferendo al tuo Elemento una percentuale standard di affinità. Qualora tu scegliessi di essere una Ignis della Tempesta, come avrai capito, la tua affinità con l'Elemento oscillerà tra 1% e 86%. Purtroppo però, non è completamente in tuo potere scegliere la percentuale in ogni dato momento, in quanto essa verrà stimolata e alterata dalle tue emozioni. La paura potrebbe ridurla, la rabbia potrebbe aumentarla, ma è vero anche il contrario qualora tu avessi paura ma il forte desiderio di salvarti da un pericolo. In altre parole, i fattori sono molteplici e non si può assolutamente sperare di vivere bene con una condizione di esistenza tanto instabile e incontrollabile. A tal proposito, si possono istituire delle energie dalle quali l'Ignis della Tempesta può attingere per incrementare la sua affinità di un 10% per un periodo di tempo limitato.
Si stava entrando decisamente più sul tecnico, quindi qualche sguardo un po' smarrito da parte della Allen sarebbe stato ben più che accettato, ma il Kusanagi non intendeva terminare lì la spiegazione. Era consapevole del fatto che da quel colloquio poteva risultare l'adesione della ragazza alla causa oppure il rifiuto e la decisione di non volersi avvicinare alla Gilde. Inoltre, un po' ci teneva a far sì di convincerla, così da poter far avvicinare un po' di più le due sorelle da tanto tempo ignare l'una dell'altra.
Cercherò di essere ancora più semplice. Queste energie dalle quali potresti attingere sono delle persone... E non solo, ma partiamo prima dalle persone. Tali individui vengono chiamati "Magneti", o "Ignis Magnens". Stabilendo un collegamento spirituale con loro, essi potranno fungere da fonti di energia e regalarti il 10% di affinità all'Elemento. Un Ignis della Tempesta può avere più Magneti, in questo modo potrà sommare le varie affinità raggiungendo una percentuale considerevole. Ci sono due modi per avere un Magnete: chiedere ad un Ignis del Fulmine la cortesia di esserlo oppure in rarissimi casi, piuttosto difficili, la Tempesta se lo "crea" da sé.
Attese che la ragazza avesse assimilato anche quella seconda parte di spiegazione, prima di andare avanti.
Per un Ignis del Fulmine, diventare Magnete è una scelta importante. Legando infatti il tuo spirito con il suo stabilirai una connessione importante, solida, sia di complicità che di fiducia. Questo Ignis infatti potrà percepire quando stai male, quando sei nei guai o anche solo quando hai bisogno di lui... La stessa cosa varrà per te nei suoi confronti. Di solito i Magneti nascono da un rapporto stretto di amicizia o amore con dei Confratelli, altrimenti è difficile che un Ignis qualunque si presti ad un patto simile. Passando invece al concetto di "creazione", essa avviene per una naturale spinta spirituale della Tempesta verso un individuo, tale spinta benedice costui o costei tramutandoli in Magneti. È estremamente difficile che accada, in tal caso il Magnete non diviene esattamente un Ignis, ma potrà essere definito come un "Benedetto dal Mana", con la stessa importanza di un Semi-Gildato.
Di seguito Yamato si preoccupò anche di illustrarle chi fossero i Semi-Gildati e in che modo si distinguessero dai Gildati veri e propri.
... Ti dicevo che non solo le persone possono essere dei Magneti perché si può decidere di tramutare in un Magnete anche una Creatura Magica. In quel caso, la Creatura deve essere legata a noi da un vincolo speciale, esserci sempre vicina ed avere un rapporto di affetto con noi tale da spingerla ad accettare di aiutare la Tempesta. ... Da quello che so, però, nel tuo caso non ci sarebbe nemmeno tutto questo bisogno di cercarla freneticamente in giro, una Creatura del genere, giusto Nimue?
Utilizzare delle energie al fine di creare una stabilizzazione spirituale, conferendo al tuo Elemento una percentuale standard di affinità.
Quella premessa voleva dire tutto e niente. Sopratutto, se ne rendeva conto, si andava a toccare tasti tecnici. Complessi. E non era certa di saper seguire il discorso di Yamato.
Qualora tu scegliessi di essere una Ignis della Tempesta, come avrai capito, la tua affinità con l'Elemento oscillerà tra 1% e 86%. Purtroppo però, non è completamente in tuo potere scegliere la percentuale in ogni dato momento, in quanto essa verrà stimolata e alterata dalle tue emozioni. La paura potrebbe ridurla, la rabbia potrebbe aumentarla, ma è vero anche il contrario qualora tu avessi paura ma il forte desiderio di salvarti da un pericolo.
Sì, mi è stato spiegato.
In altre parole, i fattori sono molteplici e non si può assolutamente sperare di vivere bene con una condizione di esistenza tanto instabile e incontrollabile. A tal proposito, si possono istituire delle energie dalle quali l'Ignis della Tempesta può attingere per incrementare la sua affinità di un 10% per un periodo di tempo limitato.
Inarcò un sopracciglio. No, non ci stava capendo nulla. Se l'affinità, in un certo momento, fosse arrivata al massimo, a che pro aumentarla? E se le fonti da cui provenivano quelle energie non avessero voluto collaborare? Che poi non sapeva nemmeno se le fonti fossero oggetti o persone. O qualche altra cosa. Ormai si aspettava praticamente di tutto. Sospirò, affondando una mano tra i capelli e tirandoli indietro con le dita. Poi, mentre la chioma le ricadeva sulle spalle, andò a sedersi su una roccia lì vicino. Se doveva ascoltarlo e cercare di seguire il suo discorso, tanto valeva farlo con un minimo di comodità.
Cercherò di essere ancora più semplice. Queste energie dalle quali potresti attingere sono delle persone... E non solo, ma partiamo prima dalle persone. Tali individui vengono chiamati "Magneti", o "Ignis Magnens". Stabilendo un collegamento spirituale con loro, essi potranno fungere da fonti di energia e regalarti il 10% di affinità all'Elemento.
.....
Un Ignis della Tempesta può avere più Magneti, in questo modo potrà sommare le varie affinità raggiungendo una percentuale considerevole. Ci sono due modi per avere un Magnete: chiedere ad un Ignis del Fulmine la cortesia di esserlo oppure in rarissimi casi, piuttosto difficili, la Tempesta se lo "crea" da sé.
Onestamente non capisco proprio come un qualsiasi Ignis potrebbe mai volere, o comunque prendere in considerazione, l'idea di essere sfruttato da un Tempesta per i suoi scopi personali: ho capito che la Gilda è una grande famiglia dove tutti si vogliono bene...
Ironica? Forse giusto un po'.
... ma io non vorrei mai essere il Magnete di qualcuno; non sarebbe un mio problema se un Confratello è un Tempesta, quindi perché dovrei essere il suo caricatore di batterie personale? Io non direi mai di sì, di conseguenza non lo chiederei mai a nessuno né vorrei che qualcuno lo diventasse per me, che accadesse per mia richiesta o per caso. E poi non capisco... come fa a donarmi la sua energia? Voglio dire... ha un'affinità illimitata con l'Elemento ed un potere tale da potersi permettere di donarmelo ogni volta che voglio, come uno sportello bancomat babbano che ti rilascia soldi ogni volta che ci inserisci dentro la carta di credito?
Forse il paragone non era molto azzeccato. Era anche possibile che il Sole non sapesse di cosa Nimue stesse parlando. Ma il concetto rimaneva tale. Nella sua ignoranza -perché era ignorante in materia, completamente, ed era possibile che si stesse sbagliando- era tutto troppo assurdo. Non voleva che qualcuno dovesse essere il suo Magnete, trovava folle anche solo che ce ne fosse la possibilità.
Perdonate l'interruzione, comunque... Vi prego, andate avanti.
Per un Ignis del Fulmine, diventare Magnete è una scelta importante. Legando infatti il tuo spirito con il suo stabilirai una connessione importante, solida, sia di complicità che di fiducia. Questo Ignis infatti potrà percepire quando stai male, quando sei nei guai o anche solo quando hai bisogno di lui... La stessa cosa varrà per te nei suoi confronti. Di solito i Magneti nascono da un rapporto stretto di amicizia o amore con dei Confratelli, altrimenti è difficile che un Ignis qualunque si presti ad un patto simile.
E meno male...
Sarebbe bastato non avvicinarsi troppo a nessuno, allora. Ovviamente non significava non poter avere amici tra i Confratelli. Solo non legarcisi troppo. Questo sempre se avesse scelto di diventare una Ignis. Al momento, infatti, ciò che aveva saputo non era esattamente il massimo dell'esaltazione.
Passando invece al concetto di "creazione", essa avviene per una naturale spinta spirituale della Tempesta verso un individuo, tale spinta benedice costui o costei tramutandoli in Magneti. È estremamente difficile che accada, in tal caso il Magnete non diviene esattamente un Ignis, ma potrà essere definito come un "Benedetto dal Mana", con la stessa importanza di un Semi-Gildato.
... mi state dicendo che qualora io provassi un legame affettivo molto forte con... non lo so, con un amico a me molto caro, o magari con un fidanzato, c'è il rischio che quest'ultimo diventi un mio Magnete?
Attese conferma. Quando la ebbe, le venne la nausea. Non le importava che fosse un caso estremamente raro. Anche diventare Tempesta lo era. Ma lei c'era diventata. E vista la sua evidente sfiga, se c'era quella possibilità, anche allo 0.1%, di sicuro le sarebbe capitato. Ci avrebbe messo la mano sul Fuoco. Anzi, avrebbe infilato pure le dita nella presa della corrente. Tanto per non scostarsi dal tema.
... Ti dicevo che non solo le persone possono essere dei Magneti perché si può decidere di tramutare in un Magnete anche una Creatura Magica. In quel caso, la Creatura deve essere legata a noi da un vincolo speciale, esserci sempre vicina ed avere un rapporto di affetto con noi tale da spingerla ad accettare di aiutare la Tempesta. ... Da quello che so, però, nel tuo caso non ci sarebbe nemmeno tutto questo bisogno di cercarla freneticamente in giro, una Creatura del genere, giusto Nimue?
Il topo.
Non lo chiamò così per disprezzo. Né fastidio. Solo che ancora non gli aveva dato un nome. Fantastico, di male in peggio. Non solo era colpa sua se il topo fosse diventato una Creatura Magica -avendo portato lei la pietra. Adesso sarebbe stata anche colpa sua se fosse diventato un Magnete. Forse sarebbe davvero stato meglio con Cappie. Almeno lei non l'avrebbe trasformato in un caricatore portatile.
... sarò molto sincera con Voi... tutto questo non mi piace. Non mi piace per niente. Non volevo essere una Tempesta, e di sicuro non voglio dei Magneti. Ho capito il discorso dell'aiuto, del rendere più stabile il mio Elemento... ma costringere qualcuno a donarmi l'energia quando mi serve, qualcuno che non avrà voce in capitolo, che non potrà scegliere è qualcosa che non posso accettare né tollerare.
Sì, forse avrebbe potuto rifiutarsi. Forse avrebbe potuto dirle "no, io non voglio essere il tuo Magnete" -e non l'avrebbe biasimato per questo, affatto. Ma intanto il Mana l'avrebbe benedetto. Avrebbe benedetto qualcuno che magari, di suo, con le Gilde non avrebbe mai avuto nulla a che fare. Gli avrebbe cambiato la vita, com'era capitato a lei. Come avrebbe potuto convivere con questo?
... non deve accadere per forza, giusto? Che si parli di persone o di Creature Magiche... io perlomeno posso scegliere? Posso decidere se quella persona/creatura possa farmi da Magnete? O avviene semplicemente, e 'fanculo a ciò che voglio io?
Ovviamente non parlava del discorso "chiedere ad un Gildato". In quel caso bastava non chiedere nulla, fine. La sua domanda si riferiva all'altro caso. A quello della creazione riferito alle persone e alle Creature Magiche. Nimue stessa poteva rifiutarsi a prescindere? Poteva dire "non voglio alcun Magnete", e fine della storia?
Credevo che, tutto sommato, essere una Ignis potesse essere una buona cosa per me, per il rapporto con mia sorella... che ci potesse essere un progetto più grande di cui, forse, avrei potuto fare parte. Però con queste premesse... mi sembra che meno io abbia a che fare con le Gilde e meglio è, non solo per me, ma per chiunque mi stia intorno.
Un Ignis della Tempesta può avere più Magneti, in questo modo potrà sommare le varie affinità raggiungendo una percentuale considerevole. Ci sono due modi per avere un Magnete: chiedere ad un Ignis del Fulmine la cortesia di esserlo oppure in rarissimi casi, piuttosto difficili, la Tempesta se lo "crea" da sé.
Onestamente non capisco proprio come un qualsiasi Ignis potrebbe mai volere, o comunque prendere in considerazione, l'idea di essere sfruttato da un Tempesta per i suoi scopi personali: ho capito che la Gilda è una grande famiglia dove tutti si vogliono bene... ... ma io non vorrei mai essere il Magnete di qualcuno; non sarebbe un mio problema se un Confratello è un Tempesta, quindi perché dovrei essere il suo caricatore di batterie personale? Io non direi mai di sì, di conseguenza non lo chiederei mai a nessuno né vorrei che qualcuno lo diventasse per me, che accadesse per mia richiesta o per caso. E poi non capisco... come fa a donarmi la sua energia? Voglio dire... ha un'affinità illimitata con l'Elemento ed un potere tale da potersi permettere di donarmelo ogni volta che voglio, come uno sportello bancomat babbano che ti rilascia soldi ogni volta che ci inserisci dentro la carta di credito?
Preferì non rispondere subito alla ragazza, comprendendo pienamente quanto potesse essere difficile per lei entrare nell'ottica delle Gilde e del rapporto tra i Gildati. Quando si faceva parte di una Gilda, i Confratelli venivano chiamati tale proprio perché tra tutti si stabiliva un legame importante, probabilmente unico, pur non conoscendosi che da pochi istanti. Purtroppo però, per riuscire ad essere parte di quel ragionamento e di quelle sensazioni, Nimue si sarebbe dovuta affiliare agli Ignis e fino a quando ciò non fosse accaduto, per lei certi concetti di fiducia o bene a prescindere era ovvio che fossero assurdi e inconcepibili. Per quello, Yamato andò avanti, volendo terminare prima tutta la spiegazione, provando ad essere chiaro, completamente limpido e impossibile da fraintendere sia nei concetti che nelle parole. Non aveva idea di ciò che si stesse formando nella mente della ragazza, ma di sicuro era preoccupato perché non vedeva in lei quasi nessuna intenzione di sentirsi parte dell'Equilibrio, nemmeno inconscia, nemmeno innata. Che quella scintilla fosse troppo poco influente in lei? Oppure era la stessa Allen ad opporre molta più resistenza del normale?
... sarò molto sincera con Voi... tutto questo non mi piace. Non mi piace per niente. Non volevo essere una Tempesta, e di sicuro non voglio dei Magneti. Ho capito il discorso dell'aiuto, del rendere più stabile il mio Elemento... ma costringere qualcuno a donarmi l'energia quando mi serve, qualcuno che non avrà voce in capitolo, che non potrà scegliere è qualcosa che non posso accettare né tollerare.
La fissò intensamente negli occhi: il desiderio di concludere lì la comunicazione ed andarsene, lasciandola una comune strega con un destino tutto da scolpire e vivere, rendendosi speciale in altri modi che non fossero affatto il legame con un Elemento o l'avvicinamento al Conflux, ma in quanto Capo Gilda, decidere arbitrariamente per lei sarebbe stato un grosso, grossissimo errore, quindi cercò di concentrarsi e richiamare la calma nella meditazione che da anni conduceva proprio per limitare l'influenza del suo Fuoco ardente e bruciante.
... non deve accadere per forza, giusto? Che si parli di persone o di Creature Magiche... io perlomeno posso scegliere? Posso decidere se quella persona/creatura possa farmi da Magnete? O avviene semplicemente, e 'fanculo a ciò che voglio io?
Probabilmente, a quelle parole la ragazza si sarebbe sentita fuori luogo e in dovere di scusarsi per quel vocabolario volgare, trovandosi di fronte al Capo Gilda. Comunque Yamato nemmeno diede troppo peso a quel modo di comunicare, in quanto di suo già più schietto di Oceano o Sempreverde che in tanti casi chiedevano a prescindere educazione. Rimase in piedi, mentre lei si andava a sedere, rendendosi conto che quella conversazione probabilmente stava volgendo al termine e non per sua volontà.
Ricordi cosa ti ho detto? Il Conflux conferisce libero arbitrio a chiunque. Coloro che vengono benedetti dal Mana non vengono a conoscenza di tale benedizione, solo tu puoi accorgertene palesemente, una volta Gildata. A quel punto, potrai scegliere se esonerarli completamente dal compito, addossandoti la responsabilità di una decisione teoricamente loro gestita però da te, oppure parlargliene. Metterli a conoscenza del tuo segreto non comprometterà affatto le Gilde, difatti, qualora non volessero aiutarti, i benedetti verranno privati di benedizione e memoria. Va da sé che è impossibile che un babbano possa ricevere la benedizione, il prerequisito principale è che sia dotato di Trama in corpo.
Mentre terminava il dialogo, il Sole le porgeva nuovamente la mano, così che potessero tornare insieme nel luogo dove si erano incontrati, ovvero al Cimitero di Houston.
Credevo che, tutto sommato, essere una Ignis potesse essere una buona cosa per me, per il rapporto con mia sorella... che ci potesse essere un progetto più grande di cui, forse, avrei potuto fare parte. Però con queste premesse... mi sembra che meno io abbia a che fare con le Gilde e meglio è, non solo per me, ma per chiunque mi stia intorno.
Avevo già intuito da parte tua una forte propensione per il non accettare la scintilla e il volere del Conflux. Non ti spingerò a far parte di noi, né ti invoglierò a lasciar perdere, in quanto appunto, la scelta spetta completamente a te. Risponderò ad altre domande, in caso tu ne avessi, dopo di che immagino sia meglio salutarci e lasciarti dell'ulteriore tempo per decidere, un'ultima volta.
Era venuto lì per assolvere il proprio compito, ma se ne sarebbe andato senza farlo, perché aveva visto troppa indecisione e inquietudine in quella ragazza. Non capitava quasi mai che il Sole facesse visite senza scopo concluso, ma era evidentemente destino che Nimue oltrepassasse i canoni standard, cambiando le carte in tavola. Dopo averle fatto presente quindi che avrebbe atteso per ancora un mese ed aver risposto ad altri quesiti, in caso ne avesse avuti, Yamato la salutò, congedandosi da quel luogo sacro.
Che l'Equilibrio ti guidi a prescindere, Nimue Allen.
Così, mentre il Capo Gilda e la ragazza si salutavano completamente, distanziandosi, il vento cominciava a soffiare leggermente di più sulle terre dorate del Texas. Il cimitero si trovava in una zona molto esterna alla città, dove ancora fattorie rustiche e terreni coltivati facevano da padroni, per un settore primario rilanciato nel mondo dei babbani. Nimue avrebbe dovuto fare un piccolo tratto di strada in mezzo a quella natura incontaminata e tipica del suo territorio per tornare verso la cittadina vera e propria e c'erano ben pochi dubbi che scegliesse di camminare anziché smaterializzarsi. Da che mondo era mondo, camminando si rifletteva, si lasciava andare per conto proprio la fantasia, l'immaginazione, le emozioni e tutto il resto, aiutando anche il cuore a decidersi in un senso o in un altro, assieme alla coscienza. Avanzando con leggerezza tra le spighe e l'erba, costeggiando una staccionata di legno, ad un tratto la cantante avrebbe potuto percepire la propria scintilla avere un piccolo molto più forte di quando si era trovata vicino al Sole. Possibile? Sì, certamente, se da quelle parti si stava aggirando l'Ignis Elettrico per Eccellenza.
... Finita la visita guidata? Tsk... A quanto pare non ti sei ancora decisa. Tutta questa esitazione non è da una Tempesta, quindi forse fai bene a lasciar perdere, sai?
Il tono era molto piatto e calmo, pacato, mentre Shuyun guardava avanti a sé con gli occhi persi chissà dove, godendosi il panorama.
Tuo nonno era un uomo che valutava tutti i pro e contro in ogni situazione, non è così?
Capiva di essere una persona difficile. Una possibile Gildata difficile. Forse la maggior parte degli Ignis, quando era stata scelta e risvegliata, era stata ben felice di accettare. Forse aveva fatto i salti di gioia. Forse non aveva nemmeno dovuto pensare se accettare o meno. Ma Nimue non era una qualsiasi. E la sua condizione non era quella di un Ignis qualsiasi. Non unica, certo. Ma rara. Tutta quella storia dei Magneti, del farsi donare energia, dell'instabilità data dall'essere una Tempesta... Come poteva trovare qualcosa di bello, in tutto ciò? Come poteva considerare positivo qualcosa che non poteva controllare? Qualcosa che, per essere più stabile, necessitava dell'aiuto altrui? Yamato non riusciva a comprendere che l'impossibilità di potersi autogestire, per lei, era come soffocare?
... scusatemi.
Si sentì in dovere di farlo, per il linguaggio usato. Non perché non pensasse quanto detto. Ma perché evidentemente, di fronte a lui, doveva contenersi. Modulare il linguaggio. Riadattarlo ad un Capo Gilda. Solo quello ci mancava.
Ricordi cosa ti ho detto? Il Conflux conferisce libero arbitrio a chiunque. Coloro che vengono benedetti dal Mana non vengono a conoscenza di tale benedizione, solo tu puoi accorgertene palesemente, una volta Gildata. A quel punto, potrai scegliere se esonerarli completamente dal compito, addossandoti la responsabilità di una decisione teoricamente loro gestita però da te, oppure parlargliene. Metterli a conoscenza del tuo segreto non comprometterà affatto le Gilde, difatti, qualora non volessero aiutarti, i benedetti verranno privati di benedizione e memoria.
Bene.
Una minima tranquillità, in tutto ciò, c'era. Almeno i prescelti per farle da caricatori non avrebbero dovuto subire passivamente quella condizione. Avrebbe potuto evitargliela, dipendeva solo da lei. Tutto dipendeva da lei. Ma se, contattando Cappie, si era sentita abbastanza sicura della propria scelta... Ora non lo era più. Per niente.
Va da sé che è impossibile che un babbano possa ricevere la benedizione, il prerequisito principale è che sia dotato di Trama in corpo.
Certo.
La comitiva babbana era salva. Caleb, Lucy, Royce, Ma non erano certo gli unici amici della Allen. Ed era questo ciò che più temeva.
Credevo che, tutto sommato, essere una Ignis potesse essere una buona cosa per me, per il rapporto con mia sorella... che ci potesse essere un progetto più grande di cui, forse, avrei potuto fare parte. Però con queste premesse... mi sembra che meno io abbia a che fare con le Gilde e meglio è, non solo per me, ma per chiunque mi stia intorno.
Avevo già intuito da parte tua una forte propensione per il non accettare la scintilla e il volere del Conflux. Non ti spingerò a far parte di noi, né ti invoglierò a lasciar perdere, in quanto appunto, la scelta spetta completamente a te. Risponderò ad altre domande, in caso tu ne avessi, dopo di che immagino sia meglio salutarci e lasciarti dell'ulteriore tempo per decidere, un'ultima volta.
Era abbastanza sicura di una cosa, Nimue. Il Sole non la stava spingendo a diventare una Ignis perché, probabilmente, non la sentiva adatta per quel "ruolo". E nemmeno lei ci si sentiva. Non lo biasimava, quindi, al contrario. Lo capiva. Le stava lasciando la scelta, ma fosse dipeso da lui, forse, le avrebbe cancellato ogni ricordo. E c'erano forti probabilità che, nel caso, facesse bene. Tornarono in Texas in un secondo. In quel cimitero, dove Joe riposava. Dove il silenzio regnava sovrano. Dove i due si erano incontrati pochi minuti -non aveva idea di quanto tempo fosse passato- prima.
Che l'Equilibrio ti guidi a prescindere, Nimue Allen.
Mi dispiace di averVi fatto perdere tempo, Sole. A presto.
Lo salutò rispettosamente, la mora. In fondo si sentiva in colpa per averlo fatto arrivare fin lì. Se avesse saputo prima tutta quella storia dei Magneti, forse, avrebbe chiesto più tempo per riflettere. Ma nessun altro avrebbe potuto spiegargliela. Era stato necessario incontrarlo. E lo sarebbe stato ancora, probabilmente. In un senso o nell'altro. Sospirò tra sé, tornando alla tomba di Joe. La accarezzò, dolcemente, abbracciandola anche. Tanto nessuno la stava guardando. E se anche fosse stato, che gli altri pensassero ciò che volevano.
Tornerò presto, nonno. Ora ho bisogno di camminare un po'... tu mi capisci, vero?
Gli sorrise. Come se lui potesse vederla. Dopodiché gli diede le spalle, ed uscì dal cimitero. C'era un bel pezzo di strada da fare, a piedi, ma non le dispiaceva. Anzi, adorava camminare. Pensare. Sentire il Sole scaldarle la pelle, il vento giocarle tra i capelli. Anche camminare sotto la pioggia aveva il suo ricco perché. Raffreddore a parte, ovviamente. Ma mentre camminava, qualcosa la indusse a fermarsi. Ad interrompere il passo. Una scossa, nel suo spirito. Come un lampo. Come un tuono. Come ciò che aveva provato accanto al Sole. Che l'avesse seguita. No... non esattamente.
... Finita la visita guidata? Tsk... A quanto pare non ti sei ancora decisa. Tutta questa esitazione non è da una Tempesta, quindi forse fai bene a lasciar perdere, sai?
Si volse all'istante. Lo riconobbe subito. Era la giornata degli incontri, quella. Gli si avvicinò, con un sospiro leggero.
Tuo nonno era un uomo che valutava tutti i pro e contro in ogni situazione, non è così?
E tu... Lei... che ne sa?
A Yamato del Voi. A Shuyun del Lei. Era difficile comunicare, così.
... perché è qui? Ho già esposto i miei dubbi e le mie perplessità al Sole... vuole sentirle di persona?
Ne dubitava fortemente. Infatti era ironica. Ma non capiva perché il Sagitta fosse lì. Che gli importava della decisione di Nimue, quando l'Ignis Elios stesso l'aveva lasciata alle sue riflessioni senza insistere oltre?
Tuo nonno era un uomo che valutava tutti i pro e contro in ogni situazione, non è così?
E tu... Lei... che ne sa?
Non credo ci siano altre motivazioni dietro questa tua voglia di tirarla troppo per le lunghe.
Come già detto, Shuyun non era Yamato, non aveva intenzione di andarci leggero o essere poco diretto al fine di non agitarla. No, lui andava per conto proprio, a volte scegliendo strade più difficili ma anche più efficaci, come quella di smuovere la scintilla dentro di lei a forza. Si stava frenando, stava bloccando se stessa, castrando ogni impulso più istintivo e irrazionale, per paura, per eccessiva precauzione, per un trauma.
... perché è qui? Ho già esposto i miei dubbi e le mie perplessità al Sole... vuole sentirle di persona?
No. In primis non mi interessano le parole di una fifona. In secondo luogo ho già ascoltato abbastanza.
Scese dalla staccionata, guardandola finalmente negli occhi: uno sguardo ben diverso da quello di Yamato, più duro, più freddo e più accattivante. Aveva osservato sia lei che il fratellastro in silenzio, da lontano, vedendoli scomparire e poi tornare, con Nimue però ancora non Gildata e questo doveva significare una cosa sola. Dubbi, problemi, perplessità. Ancora, ancora e ancora. Non ci voleva una scienza per capire che la Allen si fosse arenata completamente in un punto e non sapesse più come uscirne fuori.
Quella su tuo nonno è stata una semplice deduzione. Non ho fatto ricerche su di lui, né mi sono informato, ma ho notato quante volte ti sei "rivolta" a lui, quanto l'hai pensato in ogni istante difficile. Sì, ti ho tenuta d'occhio, ma non per mia volere, bensì per quello di tua sorella, preoccupata per te.
Assottigliò lo sguardo, facendo ancora un passo in sua direzione, con le mani in tasca.
Da quando è morto, non sei riuscita a superare il distacco, dentro di te è nata l'insicurezza, la paura di non avere più un punto di riferimento. Evidentemente eri molto legata a lui e questo ha fatto sì che con la sua morte perdessi la bussola, cadendo in uno stato pseudo depressivo. Per superare inconsciamente questo stato, hai iniziato a vivere secondo i suoi insegnamenti, non scostandoti mai dalla strada indicata da tuo nonno, seguendola in tutto e per tutto. Quando ti ho vista elencare tutti quei quesiti, parlare sprezzante, chiuderti nelle tue convinzioni, non ho visto l'elasticità mentale di una possibile Ignis, ma il trauma di un essere umano. Fino a quando non supererai il dolore e non comincerai a capire che i suoi insegnamenti erano solo consigli e non dogmi, allora non andrai da nessuna parte e non potrai essere una di noi. Se le mie intuizioni sono esatte, credo che tu non abbia mai nemmeno pianto davvero come si deve da quando è morto, un normale segno di rifiuto nei confronti della perdita.
Essere un Investigatore Privato significava anche conoscere elementi base della psicologia sia umana che magica, o meglio, quelle erano caratteristiche di un Investigatore molto bravo. Fino ad allora Shuyun aveva ingannato tutti, Setta dei 12 compresa, quindi qualche dote fuori dal comune doveva pur averla. Nimue Allen era stata controllata e studiata per diversi giorni, quindi alcune di quelle ipotesi venivano anche da una analisi approfondita e cauta, seguita rigorosamente passo dopo passo. Era ovvio che potesse pure sbagliarsi, bastava ascoltare la reazione della texana.
Tu non puoi renderti conto di cosa significhi essere una Gildata. Ci sono concetti che non si possono spiegare a parole, si percepiscono e basta, da sempre, da secoli, da quando esistono le Gilde. Il legame dei Gildati tra Confratelli li ha sempre aiutati a combattere e salvaguardare l'Equilibrio da decenni, ben prima che nascesse il nonno di tuo nonno. Nessuna entità superiore sceglie un possibile Gildato al fine di creare guai, anzi, lo fa proprio per evitare che i guai si compiano, anche se non si sa bene dove e quando. Probabilmente sapeva che un giorno saresti stata in pericolo e quindi al tempo rese Gildata Caroline Priscilla, giusto per farti un esempio pratico. Forse tu un giorno salverai altre persone, persone che forse potranno ancora imparare qualcosa dai propri nonni o magari, salverai i nonni stessi, chi può dirlo.
Un po' più stronzo e subdolo? Probabilmente, ma quello era il suo metodo: nessuna ramanzina, solo discorsi pratici. Dalla tasca della giacca estrasse il minerale che aveva trasformato il topo nella Creatura Magica, lanciandola direttamente a Nimue.
Prova a chiedere alla Creatura come sta? Se si sente bene ad essere stata modificata. Ti risponderà che non è mai stata meglio, perché ha raggiunto un grado di ulteriore connessione alla Natura, al Mana, al fulcro del Mondo e del Creato. È più forte, in grado di difendersi ed anche di poter avere un'amica fidata con la quale relazionarsi, ovvero tu. Hai cominciato a fare del bene e manco te ne accorgi, tsk...
Tuo nonno era un uomo che valutava tutti i pro e contro in ogni situazione, non è così?
E tu... Lei... che ne sa?
Non credo ci siano altre motivazioni dietro questa tua voglia di tirarla troppo per le lunghe.
... perché è qui? Ho già esposto i miei dubbi e le mie perplessità al Sole... vuole sentirle di persona?
No. In primis non mi interessano le parole di una fifona. In secondo luogo ho già ascoltato abbastanza.
Respirò a fondo. Strinse appena i pugni. La scintilla reagì all'istante al fastidio da lei provato. S'impennò, caricandola di adrenalina. Quel tizio non la conosceva. Non sapeva assolutamente nulla di lei. Non conosceva il suo passato, tantomeno il suo modo di ragionare, di riflettere, di ponderare sulle cose. Eppure a giudicare era fin troppo bravo. Come si permetteva? Essere il Sagitta non gli dava diritto di trattarla in quel modo. Non sapeva nemmeno perché lo stesse ascoltando. O meglio, lo sapeva. L'Elemento dentro di lei quasi glielo imponeva. Che coglioni.
Quella su tuo nonno è stata una semplice deduzione. Non ho fatto ricerche su di lui, né mi sono informato, ma ho notato quante volte ti sei "rivolta" a lui, quanto l'hai pensato in ogni istante difficile.
Non mi sembrano solo semplici deduzioni, ma il frutto di uno studio anche piuttosto accurato. Sbaglio?
Sì, ti ho tenuta d'occhio, ma non per mia volere, bensì per quello di tua sorella, preoccupata per te.
... non avrebbe dovuto, io sto bene.
Da quando è morto, non sei riuscita a superare il distacco, dentro di te è nata l'insicurezza, la paura di non avere più un punto di riferimento. Evidentemente eri molto legata a lui e questo ha fatto sì che con la sua morte perdessi la bussola, cadendo in uno stato pseudo depressivo. Per superare inconsciamente questo stato, hai iniziato a vivere secondo i suoi insegnamenti, non scostandoti mai dalla strada indicata da tuo nonno, seguendola in tutto e per tutto.
Più Shuyun parlava, più la rabbia aumentava. Di solito era una persona calma. Controllata. Che si sapeva trattenere. E che non dava facilmente in escandescenze. Ma sentirsi psicanalizzare da un estraneo era una cosa che, in quel momento, la mandava ai matti. Parlava con una leggerezza estrema. Come se quanto detto non fosse importante. Citava la morte di Joe come se fosse un avvenimento qualsiasi. Come se fosse rilevante solo al fine del non essere ancora diventata una Gildata, in quel momento. Stava tracciando un profilo della Allen senza un minimo di tatto. Di rispetto. Poteva anche essere vero ciò che diceva -non era così ottusa da negarlo- ma non aveva il diritto di parlare in quel modo. Essere il Sagitta non significava nulla. Perché non era il suo Sagitta. Per Nimue era solo uno stronzo che pensava di sapere tutto, e che forse avrebbe dovuto imparare a farsi i cazzi propri.
Quando ti ho vista elencare tutti quei quesiti, parlare sprezzante, chiuderti nelle tue convinzioni, non ho visto l'elasticità mentale di una possibile Ignis, ma il trauma di un essere umano. Fino a quando non supererai il dolore e non comincerai a capire che i suoi insegnamenti erano solo consigli e non dogmi, allora non andrai da nessuna parte e non potrai essere una di noi. Se le mie intuizioni sono esatte, credo che tu non abbia mai nemmeno pianto davvero come si deve da quando è morto, un normale segno di rifiuto nei confronti della perdita.
Non rispose, non sbuffò, non lo mandò a fanculo. Anche se la voglia di farlo era tanta. Dentro di sé sentiva quella scintilla prendere forma e diventare sempre più grande. Sempre più ingestibile. Shuyun non si rendeva conto di quanta rabbia le stesse facendo accumulare. O forse lo sapeva e se ne fregava, continuando a parlare. Probabilmente adorava ascoltare il suono della propria voce. Altrimenti non si spiegava perché stesse continuando a parlare quand'era evidente che Nimue non volesse ascoltarlo.
Tu non puoi renderti conto di cosa significhi essere una Gildata. Ci sono concetti che non si possono spiegare a parole, si percepiscono e basta, da sempre, da secoli, da quando esistono le Gilde.
Nemmeno tu...
Dovette fare uno sforzo sovrumano per non dargli del Lei. Arrivò persino a ringhiarle, quelle due lettere, perché era come andare contro al proprio istinto più profondo. Ma ci teneva a pronunciarle. Farlo significava non mostrare rispetto verso di lui. E la Allen non voleva mostrargli rispetto. Perché il Sagitta, per lei, non era niente.
... sai cosa significhi essere me, ma questo non ti ha impedito di studiarmi, di analizzarmi, di giudicarmi, di dirmi cosa sarebbe giusto che facessi per essere una di voi.
Il legame dei Gildati tra Confratelli li ha sempre aiutati a combattere e salvaguardare l'Equilibrio da decenni, ben prima che nascesse il nonno di tuo nonno. Nessuna entità superiore sceglie un possibile Gildato al fine di creare guai, anzi, lo fa proprio per evitare che i guai si compiano, anche se non si sa bene dove e quando. Probabilmente sapeva che un giorno saresti stata in pericolo e quindi al tempo rese Gildata Caroline Priscilla, giusto per farti un esempio pratico.
Ah fantastico, pensa quanto sarà contenta lei di sapere che è diventata Gildata giusto per parare il culo a me, cosa da andarglielo a dire all'istante proprio!
Forse tu un giorno salverai altre persone, persone che forse potranno ancora imparare qualcosa dai propri nonni o magari, salverai i nonni stessi, chi può dirlo.
Come... Come osi?!
L'istinto la spinse a muoversi prima della ragione. Allungò le braccia in avanti. Le caricò di forza -quella che una ragazza minuta come lei poteva possedere, naturalmente. E tentò di spintonarlo. Probabilmente, se ne rendeva conto, non l'avrebbe scosso di un millimetro. Ma non era quella la cosa importante. Era la dimostrazione della rabbia che provava in quel momento. Della voglia di prenderlo a ceffoni, se solo fosse stata più alta. Della voglia di fargli male, di togliergli quell'espressione da stronzo superiore dalla faccia.
Ma chi cazzo ti credi di essere, eh?! Non ti conosco e non me ne frega niente di chi tu sia, quindi sai cosa ti dico?! VAFFANCULO!!!
Non si sarebbe potuta trattenere di più. E nemmeno la scintilla lo fece. Nimue non avrebbe potuto notarlo, ma Shuyun sì. Avrebbe colto il colore dei capelli che cambiava. Quel moro che diventava biondo. Ed il corpo che veniva pervaso da intermittenti scariche elettriche. Se fosse già stata una Ignis, probabilmente sarebbe arrivata al famoso 86%. Ma non le serviva esserlo, per trarre forza proprio dall'Elemento che le risiedeva nello spirito. Incrementava la sua energia rabbiosa, la sosteneva. In quel momento, ne era certa, sarebbe stata capace di spaccare tutto a mani nude. Letteralmente.
Come ti permetti di parlare così?! Pensi di sapere tutto, grandissimo stronzo cafone che non sei altro?! Sei solo un bastardo che crede di aver capito tutto di me perché mi ha studiato per due settimane, ma fottiti e vai a rompere il cazzo a qualcun altro!! Non sai NIENTE di me, NIENTE della mia vita, NIENTE del mio modo di ragionare e di vivere il dolore, e non sei NESSUNO per dirmi cosa devo o non devo fare, è chiaro?!?
Strinse i pugni. Talmente forte da farsi male ai palmi con le unghie. Forse si fece anche uscire sangue. Non le interessava. Non lo percepiva nemmeno il proprio corpo, in quel momento. Sentiva solo la rabbia, una rabbia sorda, una rabbia cieca. Rabbia allo stato puro. Una rabbia elettrica.
Lo sai che ti dico, eh?! Che se "essere una di noi" ...
Ripeté le parole da lui stesso usate. Ma in tono assolutamente dispregiativo. Quasi disgustato.
... significa avere a che fare con te anche solo un minuto di più, allora preferirei morire piuttosto che essere una Ignis, piuttosto che dover ascoltare per un altro secondo ancora il tuo mare di STRONZATE!
Le faceva male, in parte, dire quelle cose. Un po' perché sentiva parzialmente il dovere di scusarsi -si morse la lingua forte, per evitarlo. Un po' perché se era tanto carica era proprio grazie all'Elemento. E non essere una Ignis avrebbe significato perderlo, probabilmente. Ma avrebbe fatto a meno dell'Elemento, se avesse avuto la sicurezza di non avere più nulla a che fare con quel bastardo. Sentiva le lacrime bruciarle gli occhi. Lacrime non di dolore. Ma di rabbia. Quella stessa rabbia che, lentamente, stava scemando. Facendo sparire le scariche, facendo tornare normali i capelli. Non aveva le forze per rimanere incazzata troppo a lungo. Era troppo stancante. E Nimue si sentiva già esausta. Questo, forse, diede modo al Sagitta di riprendere a parlare. Probabilmente dello sfogo della Allen non gli sarebbe interessato nulla. Probabilmente si sarebbe pure fatto una risata, considerandola una testa di cazzo. Non le importava. Non le importava che fosse la massima espressione dell'Elemento che albergava in entrambi. Lui, per lei, era meno di zero. E quando le lanciò la pietra -che Nimue conosceva bene- la ragazza lasciò che essa cadesse ai suoi piedi. Non la prese al volo. A dire il vero non tentò nemmeno di afferrarla.
Prova a chiedere alla Creatura come sta? Se si sente bene ad essere stata modificata. Ti risponderà che non è mai stata meglio, perché ha raggiunto un grado di ulteriore connessione alla Natura, al Mana, al fulcro del Mondo e del Creato. È più forte, in grado di difendersi ed anche di poter avere un'amica fidata con la quale relazionarsi, ovvero tu.
E naturalmente tu sai anche cosa pensi il topo... Strano che non sia tu il Capo Gilda, vista la tua evidente dote di onniscienza divina.
Sarcastica. Acida. Stanca di ascoltarlo. Stanca di tutta quella situazione. Aveva ragione lui, lei di Gilde e compagnie non sapeva nulla. Ma qualcosa le diceva che non avrebbe dovuto essere così pesante e stressante decidere se farne parte o meno.
Hai cominciato a fare del bene e manco te ne accorgi, tsk... ... Ti è stato spiegato il concetto di Magnete?
Che domanda strana, non conosci già la risposta? Sai sempre tutto di tutti, mi stupisce che tu senta il bisogno di chiedermelo.
La risposta era, ovviamente, positiva, altrimenti nel sentire quel nome si sarebbe stranita. Ma perché dire "sì" quando poteva prenderlo ancora per il culo? E non lo faceva di certo perché credeva di smuoverlo in qualche modo. Shuyun le dava l'idea di uno a cui non fregasse un cazzo di niente e di nessuno. Che pensasse ed agisse solo per se stesso. Al massimo per il Conflux, quello sì. Rispondergli così, però, le dava la sensazione di essere libera. Di non esser vincolata al concetto di Sole o Sagitta. Di essere ancora a se stessa, a prescindere dalla scintilla. Certo, intanto si sentiva come un elfo, bisognosa di auto-punirsi per quel "tu" continuo. Ma che soddisfazione...
Tu non puoi renderti conto di cosa significhi essere una Gildata. Ci sono concetti che non si possono spiegare a parole, si percepiscono e basta, da sempre, da secoli, da quando esistono le Gilde.
Nemmeno tu...
Io... Cosa?
Non voleva certo che si fermasse, anzi, doveva andare avanti, doveva parlare e finalmente buttare fuori un po' di sana rabbia.
... sai cosa significhi essere me, ma questo non ti ha impedito di studiarmi, di analizzarmi, di giudicarmi, di dirmi cosa sarebbe giusto che facessi per essere una di voi.
Credo sia molto più facile immedesimarsi in una persona che ha perso qualcuno di importante, piuttosto che un seguace del Conflux. Io posso averlo vissuto, per quel che ne sai, tu di sicuro Gildata non lo sei mai stata e non hai conosciuto nessuno di noi che te lo abbia reso noto.
Rispondeva a tono, sempre piuttosto pacato e diretto, senza mai distogliere lo sguardo da lei, affrontandola, costringendola a non perdere quelle emozioni negative da dentro al suo spirito. Era quello il suo intento, farle perdere le staffe, far prevalere il lato Ignis, far infervorare la scintilla e farle capire cosa significava avere nell'anima una nuova forza dalla quale attingere. Proseguì a far presente le proprie opinioni ed idee (non smentite quindi probabilmente vere), fino a quando l'aria non iniziò a farsi decisamente più elettrostatica.
Come... Come osi?!
Lei cercò di spingerlo indietro, lui rimase dove stava, pur facendola agire, continuando ad analizzarla e ad analizzare l'Elettricità che la pervadeva e influenzava.
Ma chi cazzo ti credi di essere, eh?! Non ti conosco e non me ne frega niente di chi tu sia, quindi sai cosa ti dico?! VAFFANCULO!!!
I capelli le divennero biondi, esattamente come accadeva ad una Ignis della Tempesta che oltrepassava una certa soglia di affinità, ma andavano ad intermittenza, proprio perché non era una Gildata. In alcuni istanti quasi brillavano, in altri la luce era più spenta. Nimue stava dando sfogo a tutta l'ira che possedeva in corpo, mischiata forse a sensazioni che non c'entrava proprio niente con quella conversazione. Shuyun non disse niente, non fece nulla per fermarla, continuò a fissarla, continuò ad ascoltare quelle parole, quelle considerazioni, quelle offese senza battere ciglio.
Come ti permetti di parlare così?! Pensi di sapere tutto, grandissimo stronzo cafone che non sei altro?! Sei solo un bastardo che crede di aver capito tutto di me perché mi ha studiato per due settimane, ma fottiti e vai a rompere il cazzo a qualcun altro!! Non sai NIENTE di me, NIENTE della mia vita, NIENTE del mio modo di ragionare e di vivere il dolore, e non sei NESSUNO per dirmi cosa devo o non devo fare, è chiaro?!?
...
Lo sai che ti dico, eh?! Che se "essere una di noi" ... ... significa avere a che fare con te anche solo un minuto di più, allora preferirei morire piuttosto che essere una Ignis, piuttosto che dover ascoltare per un altro secondo ancora il tuo mare di STRONZATE!
Non le disse che non avrebbe più corso un rischio simile, anche perché lo trovava ininfluente, inutile in quel momento, non con lei in quello stadio, stadio che comunque mutò in fretta. Dopo aver dato fondo ad ogni energia possibile e immaginabile, la Allen tornò più calma, respirando con affanno, allentando la stretta dei pugni, abbassando gli occhi, stanca, esausta. Era ovvio che lo fosse, aveva utilizzato un potere che ancora non le apparteneva, che l'aveva sostenuta, ma chiedendole in cambio energia e resistenza.
Hai cominciato a fare del bene e manco te ne accorgi, tsk... ... Ti è stato spiegato il concetto di Magnete?
Che domanda strana, non conosci già la risposta? Sai sempre tutto di tutti, mi stupisce che tu senta il bisogno di chiedermelo.
... Sai qual è la differenza sostanziale tra me e il Sole, ragazzina? A parte che lui è buono perché ti tratta coi guanti ed io cattivo perché ti dico le cose in faccia, ovviamente. Che per lui aiutarti a capire la tua strada è una possibilità per aumentare le file degli Ignis, della sua famiglia. A me invece non frega niente di avere una Consorella in più, penso solo al benessere dell'Equilibrio e come tale, se qualcuno può aiutare a difenderlo, mi impegno nel valutarlo. Se sono qui oggi è solo perché credo tu abbia del potenziale, ma è la tua mente ad impedirti di sfruttarle a dovere, proprio come mi hai dimostrato poco fa. Il nostro passato appartiene solo a noi, è vero, ciò che abbiamo passato o vissuto nessuno potrà mai capirlo, è falso.
Una affermazione opinabile, certo, ma sul serio la si poteva pensare in modo differente?
Ci sono gradi e gradi di comprensione e la morte di una persona importante è su un grado adatto affinché alcuni possano recepire il tuo dolore. Non ti starò a dire se davvero ho vissuto un'esperienza simile, ma ti farò presente che è stato molte presuntuoso da parte tua definirti speciale per una cosa del genere. C'è addirittura chi ha perduto tutta la propria famiglia in un colpo solo e ti parlo di decine di persone...
... Per quanto a volte basti davvero una singola figura a ferire irrimediabilmente l'anima e a trascinarla nella sofferenza, vivendola ogni giorno, seppur in silenzio...
... Non è speciale o unica la perdita in sé, ma chi abbiamo perso e cosa ci ha trasmesso, che per ognuno potrebbe avere una valenza uguale e differente allo stesso tempo. C'è però un concetto di base che vale per tutti, per ogni insegnamento ricevuto, per ogni consiglio seguito... E cioè che tali restano, ma non possono essere seguiti sempre e incondizionatamente. Tu stai facendo esattamente questo... Decidi una strada per un volere non tuo, pur avendo dei dubbi, ed infatti poco dopo la tua idea sembra essere tornata al punto di partenza, ovvero il niente.
Faccio ancora molta fatica a credere che fosse tutto scritto, che fosse il mio destino, lo ammetto. Ma per quanto abbia tentato di negare quello che sento nel mio spirito, è stato tutto inutile: sento quella scintilla dentro di me in ogni istante, è come un ricordo perpetuo di ciò che ho vissuto e che non posso cancellare. Secondo Joe non si dovrebbe mai rifiutare un dono proveniente da qualcosa di più grande di noi, anche quando comporta delle responsabilità, o non lo comprendiamo del tutto... mi sono sempre fidata di mio nonno, e non smetterò ora solo perché non è più fisicamente con me.
È lodevole il volersi fidare di qualcuno anche dopo la dipartita, ma questo principio non vale più se non ci si fida anche di se stessi. La forza di reagire ed affrontare le difficoltà non risiede solo nei precetti che ci sono stati trasmessi, ma anche nel nostro spirito, che è autentico e non deriva da nessuno se non da noi. Proprio come prima, quando mi hai dimostrato che pur sentendo la necessità di darmi del "lei", ti sei ribellata e sei riuscita ad affrontarmi a viso aperto.
No, Shuyun non sarebbe mai stato il Capo Gilda, ne era consapevole da tempo, ma questo non gli impediva di poter dimostrare di aver avuto tutte le carte in regola per esserlo.
... Tu canti, ovvero la massima espressione artistica dell'anima. Cantare è una dote che hanno molti Ignis, come anche suonare o comunque avere un animo sensibile. Ti basterebbe solo richiamare quell'animo e chiedergli cosa devi fare, una volta per tutte, per avere l'immediata risposta.
Espandendo il proprio Elemento, Shuyun quindi irradiò la ragazza con l'Elettricità, rinvigorendo la scintilla e quindi restituendole alcune delle forze perdute e consumate.
Se ti ho chiesto dei Magneti, era perché volevo stare sicuro che avessi quella nozione importante in più, pensando che l'instabilità dell'Elemento ti preoccupasse. Se la tua scelta di essere o meno una Ignis dovesse dipendere dal fatto di rivedermi o meno, per quanto sia un criterio molto triste, allora puoi stare tranquilla che non mi rivedresti. Se sceglierai di vedere questo nostro incontro come il tentativo di un individuo di ergersi a grande saggio con te, come se non avesse niente di meglio da fare nella vita, accomodati.
Detto ciò, si andò a rimettere seduto sulla stessa staccionata, aprendo la giacca dalla quale estrasse una piccola chitarra in miniatura, che poi rese normale con la magia. Chitarra acustica quella, senza ombra di dubbio. Quell'ambiente, quell'atmosfera, tutto lì in mezzo suggeriva la presenza di uno strumento simile. A Shuyun non era sfuggito l'animo country della Allen, l'aveva sentita e vista esibirsi, quindi era certo che probabilmente avrebbe destato per forza un minimo la sua curiosità.
Direi che abbiamo finito ed ho concluso di scocciarti, ora e sempre, Nimue. Va' pure, io penso che resterò ancora un po' qui...
Qualora quindi ella avesse deciso inizialmente di andare via, arrestando però poi il suo incedere, avrebbe potuto ascoltare l'Ignis Sagitta esibirsi in un pezzo... Importante.
Feeling my way through the darkness Guided by a beating heart I can't tell where the journey will end But I know where to start
They tell me I'm too young to understand They say I'm caught up in a dream Well life will pass me by if I don't open up my eyes Well that's fine by me
[2x] So wake me up when it's all over When I'm wiser and I'm older All this time I was finding myself And I didn't know I was lost
I tried carrying the weight of the world But I only have two hands Hope I get the chance to travel the world But I don't have any plans
Wish that I could stay forever this young Not afraid to close my eyes Life's a game made for everyone And love is the prize
[2x] So wake me up when it's all over When I'm wiser and I'm older All this time I was finding myself And I didn't know I was lost
Didn't know I was lost I didn't know I was lost I didn't know I was lost I didn't know (didn't know, didn't know)
Credo sia molto più facile immedesimarsi in una persona che ha perso qualcuno di importante, piuttosto che un seguace del Conflux. Io posso averlo vissuto, per quel che ne sai, tu di sicuro Gildata non lo sei mai stata e non hai conosciuto nessuno di noi che te lo abbia reso noto.
Come faceva ad irritarla così? Doveva essere una specie di capacità sovrannaturale. Anche perché, di solito, Nimue era una persona paziente. Pacata. In grado di trattenere le proprie emozioni negative. Ma non in quel momento. No, in quel preciso istante avrebbe solo voluto fargli male. Fisicamente. Ma non poteva. Lo capì quando lo spintonò senza smuoverlo di un millimetro. Ma in realtà lo sapeva anche da prima. Era troppo minuta, per poterlo fronteggiare. Forse avrebbe potuto usare le unghie per graffiargli la faccia. Ma con tutti quei centimetri di differenza tra loro, le sarebbe servita una scala per farlo. Perciò continuò ad attaccarlo con le parole. A fregarsene del proprio istinto che le suggeriva di portare rispetto. Ad usare il sarcasmo in quantità industriale. A dimostrare che sotto quell'apparente facciata dolce e sensibile, c'era uno spirito indomito. Uno spirito che a farsi "rimproverare" da uno stronzo arrogante ed egocentrico non ci stava proprio.
Hai cominciato a fare del bene e manco te ne accorgi, tsk... ... Ti è stato spiegato il concetto di Magnete?
Che domanda strana, non conosci già la risposta? Sai sempre tutto di tutti, mi stupisce che tu senta il bisogno di chiedermelo.
... Sai qual è la differenza sostanziale tra me e il Sole, ragazzina? A parte che lui è buono perché ti tratta coi guanti ed io cattivo perché ti dico le cose in faccia, ovviamente.
Che tu sei un pezzo di merda la cui bastardaggine viaggia di pari passo con la presunzione?
Era terapeutico, insultarlo. Sul serio, la faceva sentire più leggera. Oltretutto, in quel momento, era esattamente ciò che pensava di Shuyun. Poteva anche essere un alto esponente del Fulmine, ma per lei non contava. Non era una Ignis, non lo doveva riconoscere come superiore. E ciò che fino a quel momento aveva visto dell'uomo erano solo arroganza, presunzione, superficialità. Che non avesse una buona opinione di lui, quindi, non avrebbe dovuto stupire nessuno.
Che per lui aiutarti a capire la tua strada è una possibilità per aumentare le file degli Ignis, della sua famiglia. A me invece non frega niente di avere una Consorella in più, penso solo al benessere dell'Equilibrio e come tale, se qualcuno può aiutare a difenderlo, mi impegno nel valutarlo. Se sono qui oggi è solo perché credo tu abbia del potenziale, ma è la tua mente ad impedirti di sfruttarle a dovere, proprio come mi hai dimostrato poco fa. Il nostro passato appartiene solo a noi, è vero, ciò che abbiamo passato o vissuto nessuno potrà mai capirlo, è falso.
E quando mai aveva detto una cosa del genere?
Ci sono gradi e gradi di comprensione e la morte di una persona importante è su un grado adatto affinché alcuni possano recepire il tuo dolore. Non ti starò a dire se davvero ho vissuto un'esperienza simile, ma ti farò presente che è stato molte presuntuoso da parte tua definirti speciale per una cosa del genere. C'è addirittura chi ha perduto tutta la propria famiglia in un colpo solo e ti parlo di decine di persone...
Lo lasciò parlare, fissandolo con sguardo quasi vacuo. Poi sbuffò. Ed infine rise. Rise, sì, e di gusto. Ma non c'era traccia di allegria alcuna, in quel suono.
Hai appena dimostrato di non aver capito un cazzo di quello che ho detto, complimenti. E poi sarei io quella che non ascolta? Fossi in te ci penserei due volte e mi farei un esamino veloce, prima di parlare.
Non aveva mai detto, infatti, di essere speciale per aver perso qualcuno. Non era certo stupida. Joe era suo nonno, e l'aveva perso. Ma non era stato, forse, anche il padre di qualcuno? Il marito di qualcuno? L'amico di qualcuno? Come lei aveva perso una persona cara, la stessa cosa era successa a tanti altri. Ed accadeva ancora ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Nimue aveva solo sottolineato come non bastasse tenerla d'occhio per qualche giorno per potersi vantare di conoscerla. E come, di conseguenza, Shuyun di lei non conoscesse nulla. Certo, poteva conoscere il dolore provato dalla Allen, quello di quando si perdeva qualcuno. Nessuno lo metteva in dubbio, lei stessa non l'aveva messo in dubbio. Ma non significava certo conoscere lei, la sua vita, o il modo in cui stava affrontando il dolore. Non significava poter giudicare se quel modo fosse corretto o errato. E non significava poter sputare sentenze con la presunzione che fossero le più giuste, e che fosse l'altro a sbagliare. Ma tanto, appunto, il Sagitta non l'aveva capito. Il che voleva dire che non aveva nemmeno ascoltato il suo sfogo. Non che qualcuno lo obbligasse a farlo, naturalmente. E, in un certo senso, Nimue non si aspettava niente di diverso.
È lodevole il volersi fidare di qualcuno anche dopo la dipartita, ma questo principio non vale più se non ci si fida anche di se stessi. La forza di reagire ed affrontare le difficoltà non risiede solo nei precetti che ci sono stati trasmessi, ma anche nel nostro spirito, che è autentico e non deriva da nessuno se non da noi. Proprio come prima, quando mi hai dimostrato che pur sentendo la necessità di darmi del "lei", ti sei ribellata e sei riuscita ad affrontarmi a viso aperto.
Questa è la tua visione del mondo, e potrei anche rispettarla... ma ciò non significa che debba condividerla: sono dell'idea che il nostro spirito derivi anche dagli altri, dalle esperienze, dalle lezioni di vita che apprendiamo da soli o tramite input esterni; sono fermamente convinta di questo, perché anche quella ribellione che hai citato è il risultato di una crescita della sfumatura più indomita del mio spirito, una crescita avvenuta non certo mentre me ne stavo a casa a far niente, come per magia, ma grazie agli insegnamenti altrui, alle situazioni che l'hanno richiesta, alla mia affinità con questo lato di me.
Non pretendeva che fosse la visione corretta delle cose. Forse, un giorno, la Trama o il Mana si sarebbero presentati di fronte a lei dicendole che aveva torto. Ma fino a quel momento, quella era la sua visione delle cose. Giusta per stessa, possibilmente sbagliata per chiunque altro. Non le interessava, né voleva convincere il resto del mondo a pensarla allo stesso modo. Rispettava le idee altrui... lei.
Ma tanto le mie parole varranno a molto poco, perché fino ad ora hai dimostrato di non ascoltare nemmeno una sillaba di quello che gli altri dicono... sei talmente concentrato su ciò che credi sia giusto da cercare di imporlo come unica verità possibile, ma con me non funziona così.
Con lei e con tanti altri. Il dialogo costruttivo era ben accetto. Con esso si poteva discutere civilmente, aprire la mente, forse anche cambiare idea. Ma quello di Shuyun non era un dialogo costruttivo. Era una paternale. Una ramanzina da "essere superiore". Un rimprovero fatto da qualcuno che credeva di essere nel giusto e che voleva forzatamente imporre il proprio punto di vista. Perché se così non fosse stato, il Sagitta non si sarebbe nemmeno presentato da lei. E infatti ancora non capiva che ci facesse lì. Se tanto non gli fregava nulla di lei, perché non lasciare che le cose facessero il loro corso? Se era destino, se era nei piani del Conflux, allora Nimue sarebbe diventata una Ignis a prescindere da tutto, no? Si sarebbe risparmiato gli insulti e la perdita di tempo. E avrebbe risparmiato a lei il doversi rapportare con qualcuno che non aveva fatto altro che dimostrarsi irrispettoso, maleducato ed arrogante.
... Tu canti, ovvero la massima espressione artistica dell'anima. Cantare è una dote che hanno molti Ignis, come anche suonare o comunque avere un animo sensibile. Ti basterebbe solo richiamare quell'animo e chiedergli cosa devi fare, una volta per tutte, per avere l'immediata risposta.
Ha fatto bene i compiti, complimenti.
Tornò a dargli del "Lei" quasi in automatico. Non certo per rispetto, ci mancherebbe. Ma perché continuare a ribellarsi al proprio istinto era stancante. Anche con le energie nuovamente più forti e pronte a supportarla. Era stanca anche di tutta quella conversazione. Probabilmente lo era anche lui.
Se ti ho chiesto dei Magneti, era perché volevo stare sicuro che avessi quella nozione importante in più, pensando che l'instabilità dell'Elemento ti preoccupasse.
Non dovrebbe essere compito del Sole preoccuparsi che io sappia tutto ciò che c'è da sapere? Anche perché, se davvero quello era il suo intento, avrebbe potuto condurre la conversazione in modo molto diverso.
Se la tua scelta di essere o meno una Ignis dovesse dipendere dal fatto di rivedermi o meno, per quanto sia un criterio molto triste, allora puoi stare tranquilla che non mi rivedresti. Se sceglierai di vedere questo nostro incontro come il tentativo di un individuo di ergersi a grande saggio con te, come se non avesse niente di meglio da fare nella vita, accomodati.
Non scelgo di vederlo in alcun modo, perché non comprendo il suo essere qui. Considerando quanto gli Ignis sembrino farle schifo, infatti, sono ancora più propensa a chiedermi perché dovrei farne parte. Immagino ci siano altri modi per proteggere il Conflux, perché diventare parte di qualcosa che lei disprezza?
Era questa, la sua percezione. Ovviamente non conosceva la storia di Shuyun. Né pretendeva che lui gliela raccontasse. Ma di certo non la stava spingendo a considerare la Gilda come qualcosa di positivo, anzi.
Direi che abbiamo finito ed ho concluso di scocciarti, ora e sempre, Nimue. Va' pure, io penso che resterò ancora un po' qui...
Fino a prova contraria questa è la mia città, e sono libera di andare o restare quanto e come voglio.
Replicò lei, piccata. E non certo per il gusto di contraddirlo. In realtà, infatti, il Sagitta non era l'unico a cui piaceva sedersi sulle staccionate a fissare l'orizzonte per un po'. Poiché nel silenzio e nell'immobilità del paesaggio spesso Nimue traeva grande conforto. A dire il vero le piaceva anche stendersi al di là della staccionata. Sull'erba. E fu esattamente ciò che fece. A poca distanza da lui. Dal punto in cui il cimitero ancora s'intravedeva. Scavalcò la staccionata con naturalezza. Si allontanò di qualche passo. E si sdraiò a terra. Prima, però, prese la pietra che Shuyun le aveva lanciato. Non voleva che rimanesse lì, in mezzo alla strada. Che qualcuno la trovasse, e che magari se la tenesse. La tenne in mano, mentre chiudeva gli occhi, supina sull'erba che le solleticava il volto. Faceva un po' freddo, a dire il vero, ma era un prezzo da pagare ragionevole, per lei. Ne valeva la pena solo per poter osservare il cielo, abbastanza vicina a nonno Joe. I guardiani del cimitero, infatti, non volevano ch'ella si sdraiasse vicino alla sua tomba. Ci aveva provato un paio di volte, ma l'avevano mandata via. Lì, invece, nessuno poteva dirle nulla. Lì era libera.
Feeling my way through the darkness Guided by a beating heart...
Inizialmente pensò di essersi immaginata il suono della chitarra. Forse perché la melodia era familiare, come se l'avesse già sentita. Probabilmente era una canzone conosciuta, quella, che Nimue aveva ascoltato da qualche parte. Alla radio, magari. Ma quando una voce maschile iniziò a cantare, la Allen capì. Non era la propria immaginazione. Era lui. A quanto sembrava davvero tutti gli Ignis erano artisti. Se cantavano tutti bene in quel modo, sai quanti gruppi musicali si sarebbero potuti creare? Chissà se era così per tutte le Gilde. Se ognuna aveva persone brave in una determinata cosa. Almeno, tra Confratelli, avevano qualcosa in comune. Ma perché Shuyun stava cantando proprio quella canzone? Lì ed in quel momento? Una coincidenza? Ci credeva poco, onestamente. Le sembrava più un messaggio rivolto a lei. Mascherato da voglia improvvisa di suonare, ovviamente.
So wake me up when it's all over When I'm wiser and I'm older All this time I was finding myself And I didn't know I was lost
Sul finale si mise pure a fischiettare quelle note. Le venne spontaneo, naturale. Il Sagitta aveva una bella voce, doveva ammetterlo. Fosse stato meno stronzo, sarebbero anche andati d'accordo. Volse il capo verso destra. Lì, dove la pietra ancora giaceva nella sua mano. Poteva davvero aver fatto del bene a quel topo? Poteva davvero averlo reso migliore, pur trasformandolo in qualcosa che prima non era? Diventare una Ignis avrebbe significato lo stesso, per lei? Diventare migliore pur modificando il proprio essere in qualcosa di diverso? Joe le avrebbe detto di buttarsi in quell'avventura, di non lasciarsi sopraffare dalla paura dell'ignoto. Ma non poteva prendere una decisione del genere per quel motivo. Per lui. Perché sarebbe stata lei a doverci convivere, non Joe, non il Sagitta, non il Sole né nessun altro. Sarebbe stata la sua vita, perciò doveva essere sua la decisione. Ma era difficile capire cosa fare, c'erano tante cose che non le stavano bene. I Magneti, tanto per citarne una. Ma il Sole le aveva assicurato che non fossero obbligati a fare nulla, no? Sarebbe bastato che lei rifiutasse di averli, tutto qui. Non era nemmeno convinta che questa Gilda fosse il fantomatico paradiso di cui tutti parlavano, ad essere onesti. Ma non l'avrebbe mai saputo con certezza, se non l'avesse vista in prima persona. E poi nessuno le aveva detto che si fossi obbligati a starci a contatto h24. Ma il punto principale, era che quella scintilla lei la sentiva. Le aveva dato carica durante lo sfogo contro Shuyun. Aveva alimentato la sua adrenalina, quell'energia rabbiosa che le avrebbe permesso di fare tutto, in quel momento, se avesse voluto. Quella scintilla, pur rifiutata continuamente, non aveva smesso un secondo di supportarla. Senza chiedere nulla in cambio, nemmeno una blanda accettazione. Era lì per lei nella sua forma più semplice, più altruistica. Ed ammesso che fosse davvero senziente, quella per lei era forse la cosa che più colpiva. Si tirò lentamente su a sedere. I capelli che le circondavano il viso. Qualche filo d'erba tra i capelli. E quella pietra in mano. Avrebbe potuto lasciarla lì dove l'aveva trovata, lo sapeva. Eppure l'aveva portata con sé. Aveva seguito l'istinto più puro. Probabilmente il suo destino l'aveva già deciso in quel momento.
... mi faccia diventare una Ignis.
Non ci fu bisogno di urlarlo. Lo disse con tono pacato, con volume normale. Ma era sicura che il Sagitta l'avrebbe sentita. Lui poteva renderla una Gildata a tutti gli effetti? Non si era nemmeno posta il problema. Ma se così fosse stato, allora avrebbe potuto farlo. Aveva preso la sua decisione. C'era solo da sperare che non le chiedesse perché o per come. O sarebbe stata la volta buona che lo schiaffo, Shuyun, l'avrebbe ricevuto. A costo di prendere la rincorsa.
... Tu canti, ovvero la massima espressione artistica dell'anima. Cantare è una dote che hanno molti Ignis, come anche suonare o comunque avere un animo sensibile. Ti basterebbe solo richiamare quell'animo e chiedergli cosa devi fare, una volta per tutte, per avere l'immediata risposta.
Ha fatto bene i compiti, complimenti.
Poco prima lo aveva accusato di ascoltare solo se stesso senza porre la minima attenzione sulle parole altrui, ma perché allora adesso ella stava facendo la stessa cosa? Lui le aveva dato un suggerimento importante al fine di raggiungere prima la piena consapevolezza del proprio Elemento e di cosa fare con esso, lei invece lo aveva attaccato ancora. Non si fermava mai, era una furia continua e pur dimostrando un carattere ribelle tipicamente Ignis, stava facendo irritare il Sagitta a livelli critici e pericolosissimi.
Se la tua scelta di essere o meno una Ignis dovesse dipendere dal fatto di rivedermi o meno, per quanto sia un criterio molto triste, allora puoi stare tranquilla che non mi rivedresti. Se sceglierai di vedere questo nostro incontro come il tentativo di un individuo di ergersi a grande saggio con te, come se non avesse niente di meglio da fare nella vita, accomodati.
Non scelgo di vederlo in alcun modo, perché non comprendo il suo essere qui. Considerando quanto gli Ignis sembrino farle schifo, infatti, sono ancora più propensa a chiedermi perché dovrei farne parte. Immagino ci siano altri modi per proteggere il Conflux, perché diventare parte di qualcosa che lei disprezza?
Perché i miei motivi sono personali e non credo di doverli esporre a te. Gli altri che vivono a stretto contatto con le Gilde sono individui per lo più positivi, capaci di instaurare rapporti profondi e significativi. Come in ogni gruppo o comunità è ovvio che possano esserci cattive sorprese ma questo non significa dover fare di tutta l'erba un fascio.
Difatti se il suo problema fosse stato con un Gildato qualunque, se ne sarebbe sbattuto, continuando a frequentare ugualmente gli Ignis, non dovendo per forza costringersi ad incontrarlo o comunicarci. Ma quando costui non era altri che il Capo Gilda, una figura che avrebbe dovuto dargli ordini, verso la quale donare profondo rispetto e fiducia, beh in quel caso la faccenda cambiava ed anche di tanto. Tuttavia Nimue non doveva focalizzarsi troppo su di lui. Perché non sentire la campana della O'Neill, che dall'interno le avrebbe potuto dare un quadro più preciso?
Direi che abbiamo finito ed ho concluso di scocciarti, ora e sempre, Nimue. Va' pure, io penso che resterò ancora un po' qui...
Fino a prova contraria questa è la mia città, e sono libera di andare o restare quanto e come voglio.
In effetti non avevo dubbi sul fatto che anche questa volta non mi avresti dato retta. Hai concluso come hai iniziato, per lo meno si potrebbe apprezzare la coerenza, ragazzina.
Perché per quanto potesse essere una persona con un po' di esperienza alle spalle, matura, responsabile e con la testa sulle spalle, Nimue Allen era ancora sostanzialmente una diciannovenne con tutta la presunzione di aver ragione delle adolescenti comuni. Lui invece sapeva di non essere perfetto, ma per lo meno poteva avvalersi della bellezza di 11 anni di vita alle spalle in più rispetto a lei, non certo qualche mesetto. Se a questo poi si andavano ad aggiungere gli eventi, gli scontri, la conoscenza del Conflux, il confronto col proprio elemento e via dicendo, allora il divario non poteva che aumentare ulteriormente. Ma tanto c'erano fortissime probabilità che la texana continuasse a rimanere della propria idea e posizione, considerandolo un pallone gonfiato, un individuo non degno del suo ascolto e della sua riflessione. Si mise a cantare e suonare, per se stesso, perché in realtà alcune parole della mora lo avevano ferito, ma questo lei non lo avrebbe mai saputo, anzi, forse nessuno, nemmeno il suo Miracolo che doveva continuare a cederlo inscalfibile. Al termine di quel brano, la voce della giovane artista lo raggiunse di nuovo, incontrando però un animo rinnovato nella sua freddezza, raffreddato ulteriormente proprio da lei.
... mi faccia diventare una Ignis.
Fece tornare rimpicciolita la chitarra classica, mettendola nella tasca della giacca, facendo poi lo stesso con la bacchetta, sistemandola nell'apposita fondina. Ogni movimento non ebbe alcun suono come accompagnamento, ma c'era anche da dire che il tutto si consumò in ben pochi secondi. Scese dalla staccionata, tornando con le mani in tasca, poi le diede le spalle e semplicemente se ne andò.
Se lo facessi io, stabiliresti con me un legame pari a quello con un Capo Gilda e non credo che possa rientrare nei tuoi piani. Il Sole sarà più che felice di avere una nuova adepta alla difesa dell'Equilibrio. Benvenuta Consorella Nimue e... Addio.