Lontano da alambicchi e calderoni dove dimostrava una capacità di concentrazione e riflessione straordinarie per il ragazzino scapestrato che era, Jorge si comportava in maniera totalmente impulsiva e spesso e volentieri le sue azioni non venivano filtrate dal cervello. Così quando aveva visto Lyra scendere dal palco della Cyprus, lo stesso su cui aveva suonato - pizzicato le corde della chitarra senza sfondare alcun timpano - la cantante aveva smesso di essere una voce soave e un sorriso di carta sul muro della sua stanza per diventare una persona reale, concreta e come tale accessibile. Non aveva pensato alla differenza di età che faceva di lui un Bimbo nessuno o alla celebrità di lei, a quanto sarebbe apparso ridicolo o peggio (?) invasato rovesciandole addosso un fiume di parole senza senso per strapparle un appuntamento. In realtà non aveva pensato per nulla, si era lasciato trascinare dall'istinto e aveva semplicemente agito salvo poi maledirsi per tutto il tragitto verso gli alloggi della ragazza.
Dovevo essere fatto di adrenalina, non c’è altra spiegazione… Ma cosa mi è venuto in mente? Figuriamoci se si presenta… Mi avrà detto di si solo per liberarsi di una scocciatura in maniera educata e discreta.
Andava borbottando tra sé, usando la logica e la razionalità per contenere la delusione che, era certo, avrebbe avuto una volta giunto in prossimità degli alloggi della cantante. Enorme quindi fu il suo stupore nel trovarla già lì, seduta sulle scale a bere caffè come una qualsiasi altra ragazza del Campus. Rimase imbambolato a guardarla per una manciata di secondi, il cuore che gli batteva impazzito per l'emozione e l'ansia per l'enormità di quello che aveva fatto. Solo in quel momento si rese conto di non aver mai creduto davvero che lei si sarebbe presentata.
Sei arrivato addirittura in anticipo!
Sarebbe stato un delitto costringere una bella ragazza come lei a una noiosa attesa.
Esordì con un sorriso e tono fintamente sicuro mentre un rossore leggero ma diffuso sulle guance denotava tutto il suo imbarazzo. Non era il tipo da sprecare tempo a rammaricarsi delle decisioni prese, così liquidati in fretta i sentimenti negativi, aveva recuperato la sua faccia tosta condita da chili di galateo ottocentesco per cui doveva ringraziare Xavier e la sua passione per i giochi di ruolo babbani dal vivo. Quella esperienza gli aveva sciolto la lingua - come se ce ne fosse stato bisogno - e tecnicamente anche insegnato come ci si comportava in presenza di una Dama ma si sarebbe sentito troppo ridicolo a esibirsi in inchini e baciamani. Mantenne quindi le mani infilate nelle tasche del giaccone, spostando a un secondo momento il problema di cosa farne delle proprie braccia.
Meno male, ero convinta che fosse tutto quanto uno scherzo e che non saresti venuto!
Uno scherzo? - ripetè allibito, sgranando un po' gli occhi per poi gettare la testa all'indietro e scoppiare in una piccola e per nulla fastidiosa risata che fece evanescere gli ultimi residui di ansia. - Posso essere imbranato nell'invitare qualcuno a uscire ma di certo non sono così folle da lasciarmi sfuggire un'occasione del genere. Il suo "si" è stata la cosa più figa che mi sia capitata da sempre... bè diciamo la seconda perchè non credo che ci sia nulla capace di battere la scoperta di essere un mago - incassò la testa nelle spalle quasi a volersi scusare per quel secondo posto - e mi ha impedito di scivolare nella depressione post sconfitta.
Si adombrò per un secondo ripensando all'esito della gara - l'essere consapevole della bravura degli avversari non rendeva meno amaro il calice della sconfitta - per poi scuotere la testa e tornare sorridente.
Bè si anche la vittoria di Miyabi ha contribuito non poco... la nostra giapponesina è stata bravissima, vero? O forse non ne può parlare?
Chiese titubante, non sapendo nulla di deontologia da giuria di gara e simili.
Jorge...Alvares giusto?
Esatto!
Bene, ricordo ancora il tuo nome. E' un gran bel traguardo per me!
Il traguardo è il mio - ribattè, fallendo miseramente nel tentativo di dissimulare la sua genuina contentezza nello scoprire che la ragazza ricordava il suo nome - Con il lavoro che fa la memoria è fondamentale, credo - in effetti suonando non aveva un'idea ben precisa di come i cantanti riuscissero a ricordare i testi di tutte le canzoni - e non può permettersi di sprecarla con informazioni di poca importanza.
Sincero e spontaneo senza alcun doppio fine.
Lyra Bennet, molto piacere!
Tolse la mano dalla tasca, non prima di aver strofinato le dita tra di loro per assicurarsi di non essere sudato, e le strinse subito la mano, con probabilmente un po' più di impeto rispetto alla ragazza per poi azzardare a ricambiare i due baci, sfiorandole con le labbra entrambe le guance.
Bennet?!?!
Il suo cervello di quindicenne al settimo cielo impiegò un minuto buono per mettere a tacere ormoni e affini per processare il cognome della cantante - cognome su cui nell'eccitazione e confusione della gara non si era per nulla soffermato - e farlo invadere da un momento di panico assoluto. Si raddrizzò all'istante, fece un passo indietro e lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi, mentre elencava mentalmente tutte le cose inopportune che aveva fatto negli ultimi minuti. Santo Merlino probabile che la docente di Pozione l'avrebbe avvelenato dopo la prima sillaba!
A cosa devo l'onore di conoscere un ragazzo tanto audace come te?
La domanda di Lyra lo riscosse dai suoi pensieri funesti, riportandolo alla piacevole realtà in cui si trovava in compagnia di una bellissima ragazza e non sotto l'esame attento e vigile della sua Professoressa.
Audace? Wow suona molto meglio di scapestrato e combinaguai ... - commentò recuperando buona parte della spontaneità di prima - Sinceramente? E' per dirle grazie ... per non farmi sentire incompreso, per darmi l'illusione di essere ancora a casa - con le sue canzoni ovviamente - per avermi permesso di creare un ponte solido tra la mia famiglia e il Mondo Magico e... E poi perchè dovevo assolutamente guardare da vicino questo stupendo sorriso...
Aggiunse sempre sincero ma con l'intento di smorzare un po' la serietà delle parole che aveva appena pronunciato. Forse paragonare il genere di Lyra con il fado portoghese era un azzardo tecnico ma per lui le parole parlavano in entrambi i casi al cuore delle persone e il suo, sopratutto in quel periodo, era molto più recettivo del normale. Come poteva ascoltare "Isle Of Inisfree" e non pensare a se stesso, a come non riuscisse a sentirsi completamente soddisfatto in nessuno dei due mondi perchè ognuno di essi rappresentava la sua Inisfree? Fece saettare lo sguardo dal viso della cantante alla realtà che li circondava, mordendosi il labbro inferiore indeciso.
Vorrei offrirle un milkshake però non so se è il caso... cioè c'è un sacco di gente qui intorno e non vorrei metterla in una situazione ...
Imbarazzante, pericolosa, fastidiosa? Troppi gli aggettivi che gli ronzavano in testa e tutti corretti tanto che alla fine preferì lasciare la frase in sospeso.
Sarebbe stato un delitto costringere una bella ragazza come lei a una noiosa attesa.
Oh un vero piccolo galantuomo! Oggi è proprio il mio giorno fortunato!
Certo non poteva reagire in maniera diversa la giovane donna nel ritrovarsi di fronte un quindicenne che tentava in tutti i modi di fare il galante con lei; tuttavia Lyra non lo stava prendendo in giro nè insultando con quella frase, ma semplicemente apprezzava una qualità del Delfino che -una volta cresciuto- gli avrebbe garantito non poche conquiste in campo sentimentale. Nel frattempo, compito della star era quello di mettere a proprio agio il suo fan, confessandogli anche un pensiero abbastanza privato -come l'idea che in realtà il ragazzo non si sarebbe mai presentato a quella sorta di appuntamento.
Uno scherzo? Posso essere imbranato nell'invitare qualcuno a uscire ma di certo non sono così folle da lasciarmi sfuggire un'occasione del genere. Il suo "si" è stata la cosa più figa che mi sia capitata da sempre... bè diciamo la seconda perchè non credo che ci sia nulla capace di battere la scoperta di essere un mago e mi ha impedito di scivolare nella depressione post sconfitta. Bè si anche la vittoria di Miyabi ha contribuito non poco... la nostra giapponesina è stata bravissima, vero? O forse non ne può parlare?
La competizione si è conclusa e io sono libera di poter finalmente sostenere la mia scuola preferita. Ovviamente non ho bisogno di parteggiare per Hogwarts per dire che siete stati tutti bravissimi, a prescindere da chi ha vinto. E si, ricordo perfettamente la ragazza orientale: quando ha cantato mi sono emozionata talmente tanto che mi si è accapponata la pelle!
Spiegò con dolcezza ad Alvares, rassicurandolo sul fatto che non aveva fatto nulla di male nel porle quella domanda. Effettivamente la cantante aveva già accarezzato più volte l'idea di far visita quel giorno stesso al coro di Hogwarts, per congratularsi di persona con la loro coordinatrice e con tutti i ragazzi. Nonostante la sconfitta, infatti, per lei essi avevano raggiunto un livello molto alto nel campo del canto per riuscire a tenere testa agli squali della Cyprus. Una volta finito quello scambio di battute, la donna si presentò -come se ne avesse bisogno, ma in fondo era buona educazione farlo- cercando conferma nell'altro sulla sua alquanto scarsa memoria quando si trattava dei nomi. Il Delfino rispose con solerzia alla sua domanda, sottolineando l'importanza della persona che aveva di fronte e -al contempo- affossandone quindi la propria. E per quanto la piccola Bennet amasse essere adorata, tuttavia non voleva che il Delfino si sentisse inferiore a lei: era pur sempre un essere umano come tutti gli altri, in fondo!
Il traguardo è il mio. Con il lavoro che fa la memoria è fondamentale, credo e non può permettersi di sprecarla con informazioni di poca importanza.
Credi che il nome di un ragazzo tanto dolce, gentile e oltemodo coraggioso da chiedermi un appuntamento senza nemmeno conoscermi, possa essere un'informazione di poca importanza? Stai facendo un torto a te stesso, in questo modo lo sai?- chiese con tono fintamente offeso [Talento(A): 33], prima di tornare a sorridere, con gli occhi che si addolcivano ogni qual volta che le labbra si schiudevano -Non potrò mai dimenticare il tuo nome, Jorge Alvares. E' una promessa!- disse infine, facendogli l'occhiolino e spostando poi l'attenzione sulla loro stretta di mano reciproca. Osservò con un certo interesse e un po' di perplessità la reazione che Jorge aveva avuto nel sentir pronunciare il suo nome per intero. Certo non ci volle molto per collegare che il ragazzo fosse uno studente di sua sorella e che in quel momento -con molta probabilità- si fosse domandato se ci fosse qualche legame di sangue fra lei e la docente di Pozioni. Per il momento però Lyra preferì non dissipare i suoi dubbi e lasciar scorrere la conversazione: era molto piacevole parlare con il Delfino e per nulla al mondo avrebbe voluto interromperlo o rovinargli quel momento.
Audace? Wow suona molto meglio di scapestrato e combinaguai ...
E sono in tanti a dirlo?
Rispose di rimando, ridendo divertita di quella precisazione da parte di Alvares, prima di fargli cenno che poteva continuare a parlare senza problemi.
Sinceramente? E' per dirle grazie ... per non farmi sentire incompreso, per darmi l'illusione di essere ancora a casa, per avermi permesso di creare un ponte solido tra la mia famiglia e il Mondo Magico e...
Questo è il complimento più bello che mi si possa fare...
Rispose sincera, comprendendo che il discorso del Delfino era riferito principalmente alla sua musica e a quello che essa gli trasmetteva. Era realmente felice di ciò che il ragazzo le stava dicendo, tanto che il sorriso sulle sue labbra cambiò, diventando più sentito, più reale e a tratti...imbarazzato! Riceveva sempre complimenti per le sue canzoni, ma sapeva che molti degli elogi erano dettati anche dal suo aspetto fisico -molto piacente per la maggior parte della popolazione maschile. Sentirsi adulare in maniera tanto spassionata e sincera invece la faceva sorridere come una ragazzina al suo primo esordio su un palcoscenico: grata degli applausi del pubblico e incapace di credere che fossero tutti meritati.
E poi perchè dovevo assolutamente guardare da vicino questo stupendo sorriso...
E questo invece è il secondo! Se non fossi più grande, potrei anche credere che ci stai provando con me!
Disse scherzando, ridendo allegramente e gustandosi la reazione del ragazzo.
Vorrei offrirle un milkshake però non so se è il caso... cioè c'è un sacco di gente qui intorno e non vorrei metterla in una situazione ...
Non mi metti in nessuna situazione: e dammi del tu, mi fai sentire più vecchia di quella che sono quando sei così formale!
Rispose sempre con quel tono allegro e divertito, come se in realtà stesse parlando con un vecchio amico piuttosto che con un fan appena conosciuto. E in fondo perchè mantenere le vesti angeliche che era solita mostrare in pubblico, quando quel ragazzo di appena quindici anni si era dimostrato tanto sincero da chiederle un appuntamento? No, non aveva bisogno nè di ammaliarlo nè di incantarlo col suo fascino: voleva semplicemente rendere quella giornata per lui quanto più piacevole possibile, così da serbarne per sempre il ricordo.
E poi con tutti i soldi che guadagno sarebbe davvero un delitto costringerti ad offrirmi un milkshake! Però mi farebbe piacere berne uno in tua compagnia...sempre se questo non ti mette in una brutta situazione...
E lo sguardo era talmente dolce e sensuale che il Delfino non avrebbe potuto dirle di no, se non facendo un grande sforzo di volontà. Non appena quindi egli ebbe acconsentito a farsi offrire quella bevanda dolce e zuccherina -lei avrebbe optato invece per un piccolo cono gelato- lo avrebbe invitato a seguirlo su una panchina dove avrebbero potuto consumare il loro piacevole spuntino in tutta tranquillità.
Raccontami un po' di te, Jorge: parlami della tua vita a scuola, del perchè sei entrato nel coro di Hogwarts... Mi fa piacere ascoltarti!
Oh un vero piccolo galantuomo! Oggi è proprio il mio giorno fortunato!
Il sorriso sul viso di Jorge si ampliò a dismisura riuscendo solo per pura fortuna a non farlo sembrare un ragazzino idiota. Non riusciva a comprendere se Lyrafosse sincera o se stesse “recitando” un copione, seguendo cioè un qualche codice di comportamento deontologico delle persone famose che li spingeva a essere cordiali con i fan, e in fin dei conti non gli interessava molto. Sapeva di avere solo quindici anni e di aver fatto il passo più lungo della gamba ma si reputava anche abbastanza simpatico e sopra le righe da non risultare noioso, sgarbato o offensivo, per non parlare del suo ego non proprio ridotto che lo spingeva a credere di essere capace di far passare una o due ore piacevoli alla cantante. Quindi perché sprecare tempo a chiedersi se o quanto i suoi sorrisi e le sue gentilezze fossero reali o costruite quando poteva impiegarlo in maniera più proficua nel tentativo di strappargliene il più possibile e tutti rivolti a lui? Dopo averla rassicurata quindi – anche se probabilmente non ce ne era particolarmente bisogno – e aver dissipato gran parte delle sue ansie, il delfino iniziò a parlare molto più spigliatamente titubando solo un po’ sull’argomento “gara” non sapendo se, essendo stata lei una dei giurati, poteva parlarne liberamente.
La competizione si è conclusa e io sono libera di poter finalmente sostenere la mia scuola preferita. Ovviamente non ho bisogno di parteggiare per Hogwarts per dire che siete stati tutti bravissimi, a prescindere da chi ha vinto. E si, ricordo perfettamente la ragazza orientale: quando ha cantato mi sono emozionata talmente tanto che mi si è accapponata la pelle!
Devo assolutamente dirlo a visino di pesca.. cioè a Miyabi… - si corresse subito per non creare confusione alla ragazza - o forse non posso dirglielo? Sa credo che le farebbe molto piacere ma se pensa non sia il caso…
Non era tanto l’imbarazzo a trovarsi di fronte a una delle sue cantanti preferite a renderlo caotico con quel suo partire in quarta, sovraeccitato, per poi ritirarsi titubante quanto il non conoscere le “regole” del gioco, il non sapere cosa poteva fare o dire non solo in presenza della piccola Bennet ma anche dopo. Poteva sbandierare ai quattro venti quanto era stato fortunato oppure era meglio mantenere un certo riserbo? Poteva riferire quello che si sarebbero detti anche se di certo non sarebbe stato nulla di compromettente o privato oppure sarebbe stato meglio tacere? Tanti piccoli interrogativi come questi, molti dei quali inutili, affollavano la mente del portoghese e solo grazie ai modi gentili e tranquillizzanti della ragazza riusciva a non comportarsi in maniera completamente goffa e stupida, come per esempio fare piccoli saltelli di gioia nello scoprire che lei ricordava il suo nome.
Credi che il nome di un ragazzo tanto dolce, gentile e oltemodo coraggioso da chiedermi un appuntamento senza nemmeno conoscermi, possa essere un'informazione di poca importanza? – bofonchiò qualcosa di intellegibile, scompigliandosi i capelli con la mano sinistra e abbassando il viso per celare all’altra il rossore che sentiva mandargli in fiamme il volto - Stai facendo un torto a te stesso, in questo modo lo sai?– alzò la testa di scatto sorpreso per quel tono offeso e impiegando un po’ di tempo [Intuito/P:16] per rendersi conto che forse stava scherzando e solo quando vide ricomparire il sorriso sul suo volto di tranquillizzò - Non potrò mai dimenticare il tuo nome, Jorge Alvares. E' una promessa!
Guardi che ci conto così tra un paio d’anni quando tornerò da lei per corteggiarla come si deve aspetterà almeno il secondo appuntamento prima di schiantarmi.
Ribattè sfrontato, cercando di assumere anche lui un’aria seria e minacciosa ma fallendo miseramente [Talento/A:13] perché quella situazione era decisamente troppo divertente. Non che stesse scherzando, se ne avesse avuto la possibilità una volta superata la maggiore età l’avrebbe corteggiata molto volentieri, ma quelle parole pronunciate in quel frangente avevano un non so che di ridicolo anche alle sue stesse orecchie. In ogni caso, dopo averla “minacciata” strinse la sua mano per dare una sorta di ufficialità alla loro presentazione, rimanendo un attimo o due scosso dal rendersi finalmente conto che Lyra e la docente di Pozioni avevano lo stesso cognome. La curiosità di sapere se fossero in qualche modo parenti si insinuò in lui ma tentò di metterla a tacere preferendo concentrarsi sulla cantante e sulla domanda che gli aveva posto.
E sono in tanti a dirlo?
Oh non tanti… - commentò, picchiettandosi la guancia con la punta dell’indice con aria fintamente pensierosa – solo mio padre, la mia sorellina, la mia Capa, la maggior parte dei miei insegnanti…
Elencò spensierato senza traccia di sensi di colpa, rimorso o spavalderia. Stava semplicemente constatando la realtà e cioè che in passato era stato davvero un catalizzatore di eventi disastrosi ma era anche fiducioso che quella parentesi fosse ormai conclusa e che sarebbe riuscito a mantenere la promessa che si era fatto di giungere ai M.A.G.O. senza dare più alcun problema a nessuno.
Non sono stato quello che si dice uno studente modello ma le cose possono solo migliorare.
Precisò con ancora il sorriso sulle labbra per poi farsi serio e ringraziarla per le emozioni che riusciva a suscitare in lui con le sue canzoni. Certo lei era una ragazza bellissima e guardarla esibirsi la sera precedente gli aveva dato un assaggio di quanto fosse sensuale su un palco e del perché gli uomini impazzissero per lei. Ma quando era da solo nella sua stanza a Lisbona o nel suo dormitorio dei Delfinazzurri non erano le sue curve sinuose o il suo viso luminoso ma la sua voce, emozionata, triste, speranzosa a tenergli compagnia, a farlo sentire un po’ meno solo e un po’ più compreso.
Questo è il complimento più bello che mi si possa fare...
Arricciò il naso, imbarazzato, e incapace di reggere tutta quella serietà specificò come fosse stato attirato da lei dal suo sorriso che adesso era ancora più bello e più “vivo”.
E questo invece è il secondo! Se non fossi più grande, potrei anche credere che ci stai provando con me!
Miss Bennet lei mi spezza il cuore… crede davvero che una cosa così povera e materiale come l’età possa ostacolare il vero amore? – chiese, portandosi in maniera goffa e teatrale una mano al petto e scuotendo la testa disperato, trattenendo la risata che minacciava di esplodere giusto il tempo per vedere una eventuale reazione da parte di lei – Non si preoccupi come le ho detto prima aspetterò che gli Auror non siano un problema prima di farle una corte spietata.
O almeno credeva che nel Mondo Magico, così come in quello babbano, le relazioni tra un adulto e un minore fossero vietate dalla legge. Quello che sperava non fosse vietato, dalla legge e dalle regole di comportamento di una persona famosa, era il poter bere qualcosa insieme ma non essendone sicuro l’invito non fu fluido e spensierato come avrebbe voluto.
Non mi metti in nessuna situazione: e dammi del tu, mi fai sentire più vecchia di quella che sono quando sei così formale!
Davvero? Grazie… grazie mille… Non puoi capire quanto sia stressante per uno come me comportarsi in maniera formale – dopotutto veniva da una modesta famiglia babbana dove le formalità era decisamente inutili se non proprio malviste – E in ogni caso non sei vecchia al massimo più saggia e matura di me anche se, detto tra noi, non è che ci voglia proprio tanto per esserlo.
L’ultima frase la pronunciò con un tono di voce un po’ più basso, quasi cospiratori, ma senza avvicinarsi a Lyra per lasciarle il suo spazio e non mostrarsi invadente. Si, potendo darle del tu Jorge si sentiva molto più a proprio agio.
E poi con tutti i soldi che guadagno sarebbe davvero un delitto costringerti ad offrirmi un milkshake! Però mi farebbe piacere berne uno in tua compagnia...sempre se questo non ti mette in una brutta situazione...
Hummm si, mi mette in una brutta brutta situazione… Mia madre non sarebbe per nulla fiera di me se sapesse che ho permesso a una ragazza di offrirmi qualcosa. Sai lei ci tiene molto affinchè io sia un imperfetto gentiluomo – perché ovviamente pretendere la perfezione a quindici anni da uno come Jorge era pretendere la luna – però non mi comporterei da gentiluomo se ti lasciassi andare in giro per il Campus da sola con tutti i pericoli che ci sono … Quindi accetto volentieri la tua offerta e in cambio ti farò da bodyguard – e per darsi un tono raddrizzò la schiena e infilò le mani nelle tasche del giubbotto per gonfiare in maniera non troppo ridicola in muscoli delle spalle esibendo così un fisico per nulla pompato ma asciutto e non troppo gracilino [Talento/F:15] –e rimango in debito con te per un milkshake…
Un’altra piccola e innocua “minaccia” pronunciata con il sorriso sul volto mentre si metteva al suo fianco e la scortava verso l’unico chiosco di dolciumi che conosceva del campus. Preso un milkshake classico cioccolato e banana con panna montata e due cannucce, seguì la ragazza su una panchina lì vicino e si sedette di tre quarti, con il braccio sinistro sulla spalliera e il busto completamente rivolto verso l’altra.
Raccontami un po' di te, Jorge: parlami della tua vita a scuola, del perchè sei entrato nel coro di Hogwarts... Mi fa piacere ascoltarti!
La mia vita a scuola non è poi così interessante o almeno non lo è più e prego tutti i Santi e i Maghi del passato affinchè rimanga così – incrociò le dita della mano libera per sottolineare il concetto – Mi alleno per entrare nella squadra di Quidditch dei Delfinazzurri, studio come un matto per superare i miei G.U.F.O. con una votazione decente per impedire che mio padre mi riporti a casa, cerco di non pensare troppo a cosa voglio fare da grande anche se tutti intorno a me non sembrano fare altro e mi tengo lontano dai guai… Vuoi assaggiare?
Chiese, allungando il bicchiere nella sua direzione e porgendole una delle due cannucce mentre riorganizzava le idee per poterle dare una risposta il meno confusionaria possibile.
In realtà non lo so perché sono entrato nel coro. Cioè all’inizio credevo che fosse per stare vicino alla mia sorellina, per fare finalmente qualcosa insieme che non fosse solo studiare in Biblioteca, per aiutarla con gli esercizi ma poi… è cambiato qualcosa…per un po’ la Vireau mi ha espulso e dover stare in Sala Musica a non fare altro che tirare su il morale, trovare spartiti e portare bottigliette d’acqua mi faceva sentire a metà, come se mi mancasse qualcosa e non era la compagnia, quella la potevo avere lo stesso, ma la musica, la sensazione inebriante di passare le dita tra le corde e creare qualcosa di bello, qualcosa che avrebbe potuto emozionare gli altri… Dopo l’espulsione mi ero ripromesso che avrei fatto di tutto per tornare, per dimostrare agli altri che ero cambiato, che ci si poteva fidare di me ma alla fine l’ho fatto solo per me stesso, perché suonare mi fa sentire bene, mi fa sentire vivo in un qualche modo perverso visto che ultimamente suono solo del fado strappalacrime quando sono da solo….
Abbassò lo sguardo sul bicchiere di plastica, giocherellando con la cannuccia per un paio di secondi, assorto per poi prendere una generosa sorsata e rivolgere a Lyra uno sguardo curioso e uno sorrisetto divertito.
E tu invece? Com’eri a scuola? Hai sempre desiderato fare la cantante o è stato un colpo di fulmine tra te e la musica?
Provava sempre molto piacere nel passare un po' di tempo con i suoi fan, sopratutto quando questi si dimostravano tanto giovani e vivaci come il portoghese. Jorge Alvares le dava l'impressione di un ragazzo impacciato, molto probabilmente con un bel temperamento che lo metteva spesso nei guai, ma anche coraggioso -o impulsivo a seconda dei casi- e galante a modo suo. Le ricordava in un certo senso un suo vecchio amico, il professore di Trasfigurazione Lucas Turner, anche se bisognava dire a difesa dell'uomo che lui difficilmente si imbarazzava quanto il Delfinazzurro. Tutto merito dell'età sicuramente e non si poteva certo pretendere che un adolescente ostentasse la stessa sicurezza di un uomo vicino alla trentina e con tante esperienze alle spalle. Ed infatti Lyra non voleva nulla dal ragazzo, se non che si sentisse quanto più a suo agio possibile vicino a lei. Un'occasione per aiutarlo a schiudersi un po' fu proprio il commentare la gara che si era svolta il giorno prima e che aveva decretato la vittoria della Cyprus. Nonostante questo però, la giovane donna si complimentò con Alvares per la capacità sua e dei suoi compagni di tener testa ad un avversario tanto temibile quanto quello americano. L'entusiasmo nella risposta di Jorge fu ben evidente e fece sorridere, ancora una volta, la famosa cantante.
Devo assolutamente dirlo a visino di pesca.. cioè a Miyabi…o forse non posso dirglielo? Sa credo che le farebbe molto piacere ma se pensa non sia il caso…
In realtà vorrei essere io a complimentami con lei in persona! Credi che la tua Coordinatrice troverebbe inopportuno se venissi a salutare lei e tutti i tuoi compagni, prima della vostra partenza? Mi sarebbe piaciuto conoscervi prima, ma a causa della mia carica come giudice onorario non mi è stato possibile purtroppo...
Concluse con un'alzata di spalle ed un tono di voce basso e carezzevole, un po' malinconico a dire la verità, come se alla donna fosse veramente dispiaciuto non aver potuto conoscere prima il coro di Hogwarts. Nonostante questa piccola parentesi però, Lyra cercò di andare subito avanti, concentrandosi invece sul nome del suo giovane fan -esultando dentro di sè nello scoprire che riusciva a ricordarselo nonostante l'avesse sentito solo una volta. Poichè era una star conosciuta in tutto il mondo magico, era molto facile per lei dimenticare il nome di coloro che conosceva appena -a maggior ragione se questi si erano presentati in un momento di confusione totale. Nonostante ciò, la giovane Bennet fece una promessa al delfino, garantendogli che proprio a causa del suo coraggio e della sua audacia, difficilmente si sarebbe dimenticata di lui.
Guardi che ci conto così tra un paio d’anni quando tornerò da lei per corteggiarla come si deve aspetterà almeno il secondo appuntamento prima di schiantarmi.
Questa volta l'espressione che si dipinse su volto della cantane fu quanto di più spontaneo e genuino potesse offrire al suo giovane fan e a quanto pare anche spasimante! Dopo un secondo di silenzio, nel quale il suo cervello recepì ciò che il ragazzo le aveva appena detto, Lyra iniziò a ridere sommessamente e poi con sempre più libertà, fino a quando la risata non esplose dolce, scherzosa e sincera. La mano si posò delicata sulla testa del portoghese facendogli una carezza che ben presto scese sulla guancia, in un gesto gentile e innocente.
Sono sicura che non avrei scampo, ma è meglio se indirizzi le tue attenzioni verso delle ragazze e non delle donne...- rispose con fare angelico, come se la cantante stesse parlando verso una sorta di fratello minore -Una ragazza sa apprezzare meglio questo genere di attenzioni...anzi, scommetto che un bel tipino come te ne avrà a mille di spasimanti migliori di me, non trovi anche tu?- chiese, convinta che il portoghese avesse già avuto a che fare con il sesso femminile e con la pratica del corteggiamento. Se ai suoi occhi appariva goffo e inesperto, diversamente -pensava- sarebbe stato se al suo posto vi si fosse trovata una ragazza della sua stessa età. Ed in ogni caso il delfino aveva ancora tanto tempo per imparare come approcciarsi bene e meglio al genere femminile. Dopo aver parlato un po' della nomea che a quanto pare il portoghese si era fatto a scuola - e della quale avrebbe chiesto conferma alla sorella un giorno, curiosa di sapere se anche ella lo reputava scapestrato e combinaguai come il resto dei suoi insegnanti- si passò a discutere sul motivo che aveva spinto Jorge a rivolgerle la parola la sera prima, invitandola ad uscire. I ringraziamenti che la cantante ricevette da lui furono così sinceri e carichi di sentimento che ella non potè non sorridere con trasporto di fronte ad essi. La serietà del momento venne stemperata poi da un complimento di diverso genere rispetto a quello precedente -un elogio al magnifico sorriso che aleggiava dolcemente sul volto della piccola Bennet.
Miss Bennet lei mi spezza il cuore… crede davvero che una cosa così povera e materiale come l’età possa ostacolare il vero amore?
Oh non sia mai che io ostacoli il vero amore!
Non si preoccupi come le ho detto prima aspetterò che gli Auror non siano un problema prima di farle una corte spietata.
Temo che non saranno gli Auror a tenerti lontano da me, una volta cresciuto, quanto le tue diverse esigenze fra un paio d'anni...
Rispose con sincerità la giovane donna, ben conscia che tutto poteva accadere in quel lasso di tempo -anche che il delfino trovasse una ragazza alla quale donare il proprio cuore. No, non credeva davvero che sarebbe arrivato a corteggiarla, ma in fondo era pur sempre un adolescente in piena fase ormonale e Lyra confidava nel buon senso che col passare del tempo avrebbe fatto parte del suo modo di essere.
...E dammi del tu, mi sento vecchia quando parli rivolgendoti a me come Miss Bennet!
Davvero? Grazie… grazie mille… Non puoi capire quanto sia stressante per uno come me comportarsi in maniera formale E in ogni caso non sei vecchia al massimo più saggia e matura di me anche se, detto tra noi, non è che ci voglia proprio tanto per esserlo.
Oh fidati, non sono mai stata considerata nè saggia nè matura e ancora oggi sono due aggettivi che mi si addicono veramente poco!
Rispose ridendo, prima di offrirsi di pagare lei stessa il milkshake al giovane mago.
Hummm si, mi mette in una brutta brutta situazione… Mia madre non sarebbe per nulla fiera di me se sapesse che ho permesso a una ragazza di offrirmi qualcosa. Sai lei ci tiene molto affinchè io sia un imperfetto gentiluomo però non mi comporterei da gentiluomo se ti lasciassi andare in giro per il Campus da sola con tutti i pericoli che ci sono … Quindi accetto volentieri la tua offerta e in cambio ti farò da bodyguard e rimango in debito con te per un milkshake…
Lo osservò gonfiare il petto, facendo risaltare un fisico che prometteva molto se indirizzato verso la strada giusta -e a quanto poteva capire, sembrava che quello fosse proprio l'intento del ragazzo. Scosse appena la testa, con ancora l'ombra di un sorriso divertito che risaltava le sue labbra, per poi avvicinarsi al delfino e, qualora avesse accettato, prendendolo sotto braccio.
Allora avanti, scortami fino a quel chiosco laggiù. Conto su di te per difendermi dai malintenzionati!
Disse facendogli l'occhiolino, per poi incamminarsi verso il punto indicato e lì pagare a Jorge e a sè stessa un piacevole spuntino a base di zuccheri. Dopo aver optato quindi per un cono gelato, al gusto di crema e ciliegia, Lyra si diresse insieme al suo "gorilla" verso una panchina vuota, dove poterono sedersi -lei accavallando le gambe, con il busto rivolto verso il portoghese- per parlare con calma e tranquillità.
La mia vita a scuola non è poi così interessante o almeno non lo è più e prego tutti i Santi e i Maghi del passato affinchè rimanga così. Mi alleno per entrare nella squadra di Quidditch dei Delfinazzurri, studio come un matto per superare i miei G.U.F.O. con una votazione decente per impedire che mio padre mi riporti a casa, cerco di non pensare troppo a cosa voglio fare da grande anche se tutti intorno a me non sembrano fare altro e mi tengo lontano dai guai… Vuoi assaggiare?
Oh no, ti ringrazio. Sei molto gentile! Quindi sei un Delfinazzurro? Avrei scommesso un Grifondoro, ma ultimamente sembra che io non riesca ad azzeccare neanche una casata, accidenti!- rispose, ripensando all'ultima conversazione che aveva avuto con Lucas e al loro piccolo gioco di attribuirsi qualità appartenenti a case diverse dalle loro -E come mai sei entrato nel coro?- chiese poi incuriosita, gustandosi nel frattempo il proprio gelato.
In realtà non lo so perché sono entrato nel coro. Cioè all’inizio credevo che fosse per stare vicino alla mia sorellina, per fare finalmente qualcosa insieme che non fosse solo studiare in Biblioteca, per aiutarla con gli esercizi ma poi… è cambiato qualcosa…per un po’ la Vireau mi ha espulso e dover stare in Sala Musica a non fare altro che tirare su il morale, trovare spartiti e portare bottigliette d’acqua mi faceva sentire a metà, come se mi mancasse qualcosa e non era la compagnia, quella la potevo avere lo stesso, ma la musica, la sensazione inebriante di passare le dita tra le corde e creare qualcosa di bello, qualcosa che avrebbe potuto emozionare gli altri… Dopo l’espulsione mi ero ripromesso che avrei fatto di tutto per tornare, per dimostrare agli altri che ero cambiato, che ci si poteva fidare di me ma alla fine l’ho fatto solo per me stesso, perché suonare mi fa sentire bene, mi fa sentire vivo in un qualche modo perverso visto che ultimamente suono solo del fado strappalacrime quando sono da solo….
Deve esserci allora qualcosa che ti turba profondamente per avvicinarti così tanto a quel tipo di musica...- rispose la giovane donna, dopo un breve momento di pausa -Lo sai che è possibile scoprire lo stato d'animo di una persona in base a ciò che ascolta più frequentemente? La musica riesce ad esprimere con le sue svariate melodie ciò che si cela nel nostro animo e a liberarci in parte da quello che ci opprime...- lo sguardo era fisso sul volto del delfino, carico di un sapere che andava ben oltre alle esperienze vissute da quest'ultimo e che riguardavano particolari privati della vita della cantante -A volte sono proprio le emozioni più dolorose a dare vita alle musiche più belle che siano mai state scritte. E' una cosa che è capitata anche a me e ti posso assicurare che non c'è nulla di perverso nel sentirsi vivi quando si suona qualcosa di triste. Anche la tristezza è un sentimento umano e in quanto tale ci porterà sempre a sentirci vivi, non trovi?- chiese conferma, sperando di aver fatto comprendere al ragazzo il proprio punto di vista. Lei, come tanti altri musicisti prima di lei, avevano tratto dalle proprie esperienze dolorose la forza di creare qualcosa che riuscisse a parlare in vece delle semplici parole, inadatte spesso ad esprimere ciò che si cela nel proprio animo. Quando il suo cuore era stato spezzato dall'uomo che aveva amato e creduto di sposare un giorno, il suo estro creativo era come risorto, dandole modo di creare melodie che ancora adesso la giovane Bennet reputava i suoi capolavori, sebbene carichi di amari ricordi.
E tu invece? Com’eri a scuola? Hai sempre desiderato fare la cantante o è stato un colpo di fulmine tra te e la musica?
Fammici pensare...è passato un bel po' di tempo! A scuola ero una ragazza buona e gentile: non a caso la mia ex-casata è quella dei Tassorosso! Non ho mai avuto problemi con i miei professori, ma ricordo che stare nel coro di Hogwarts all'epoca era davvero un disastro! La nostra coordinatrice non era per nulla brava e gli iscritti davvero pochi. Alla fin fine, ero l'unica che ci teneva davvero a vincere contro la Cyprus e ti dirò, ancora adesso mi brucia la sconfitta che ci impartirono durante il mio sesto anno a scuola! Da questo potrai capire che la musica ha sempre fatto parte dei miei progetti, fin da quando io ricordi almeno. Amavo cantare e riuscire a trasmettere le mie emozioni a chiunque fosse disposto ad ascoltarmi. Di sicuro, adesso non devo supplicare mia sorella o i miei genitori di assistere ad una mia esibizione!- disse ridendo, scherzando sul fatto che quando era piccola era la sua famiglia il suo pubblico maggiore- Mi sorprende scoprire che tu suoni il fado: credevo che il tuo strumento fosse la chitarra! Come mai non ti sei esibito con quello durante la sfida?- chiese con dolcezza la cantante, continuando a consumare il proprio gelato che, grazie alle basse temperature, si scioglieva più lentamente e con maggior difficoltà -Hai detto di avere anche una sorella nel coro, giusto? Non ricordo però di aver sentito un'altra Alvares durante le presentazioni...forse lei non ha potuto partecipare?
In realtà vorrei essere io a complimentami con lei in persona! Credi che la tua Coordinatrice troverebbe inopportuno se venissi a salutare lei e tutti i tuoi compagni, prima della vostra partenza? Mi sarebbe piaciuto conoscervi prima, ma a causa della mia carica come giudice onorario non mi è stato possibile purtroppo...
Si morse il labbro inferiore pensieroso, saltellando il più discretamente possibile da un piede all'altro, nervoso ed eccitato allo stesso tempo. Fare ritorno agli alloggi riservati agli studenti di Hogwarts in compagnia di Lyra sarebbe stato davvero fico così come vedere i volti sorpresi e, ne era certo, contenti dei suoi amici ma la loro comparsa avrebbe avuto lo stesso impatto sulla sua Capa? Per quando la Vireau non fosse un cerbero senza cuore come invece appariva la Coordinatrice americana, sapeva essere all'occorrenza inflessibile e severa e lui nutriva qualche dubbio sul suo apprezzamento per le sorprese, sopratutto quando, anche se in via indiretta, portavano la sua "firma".
Più che inopportuno forse lo troverebbe un tantino strano ma non penso - sperare sarebbe stato il verbo più appropriato - che una visita a sorpresa la indisporrebbe sopratutto se sarà lei stessa a presentarla agli altri.
Rispose alla fine, rinunciando a priori a cercare di entrare nella mente della VicePreside per anticiparne o prevederne le reazioni. Era molto più semplice ed educato lasciare a lei il compito di decidere se far conoscere al Coro Miss Bennet o se, considerati i tempi stretti in vista della partenza, fosse stato meglio rimandare il tutto a un'occasione meno formale e frenetica. Il delfino però non poteva negare, almeno con se stesso, che la sua risposta fosse stata pilotata seppur in minima parte da un moto egoistico di poter passare il più tempo possibile da solo con la cantante. E diversamente non poteva essere soprattutto quando i suoi modi affabili e gentili lo aveva messo completamente a proprio agio tanto da azzardare a "minacciarla" di tornare a corteggiarla non appena l’età glielo avesse concesso.
Sono sicura che non avrei scampo, ma è meglio se indirizzi le tue attenzioni verso delle ragazze e non delle donne... - espirò rumorosamente, curvando leggermente le spalle in avanti, visibilmente sollevato. Durante il secondo di silenzio che era seguito alla sua minaccia aveva temuto di averla offesa con quella battuta che nascondeva solo un fondo di verità. Si beò quindi della sua risata che la faceva apparire ancora più bella e più giovane di quello che era e si godette le piccole attenzioni che seguirono, avvertendo un lieve brivido alla guancia, nel punto in cui lei lo aveva sfiorato -Una ragazza sa apprezzare meglio questo genere di attenzioni...anzi, scommetto che un bel tipino come te ne avrà a mille di spasimanti migliori di me, non trovi anche tu?
Il riferimento alle sue conquiste lo fece rabbuiare per un attimo o due, rammentandogli che il ritorno a Lisbona non era poi così lontano e che per quel giorno avrebbe dovuto aver già fatto una scelta: riprendere la sua relazione con Rosita oppure chiudere con lei e con tutte le ragazze babbane. In realtà nell’equazione mancava la parte più importante e cioè i suoi sentimenti, ma come poteva concentrarsi su quelli quando non sapeva se e in che modo avrebbe potuto conciliare la sua vita da mago e una relazione non magica?
Migliori di una ragazza così affascinante e con una voce così coinvolgente? – chiese divertito anche se lo sguardo rimaneva ancora un po’ adombrato – Impossibile però ammetto di avere un discreto successo con le mie coetanee.
Confermò prima di spostare la conversazione su altri argomenti alcuni ancora un po’ spinosi, come la sua reputazione da studente con cui era già sceso a patti da tempo e che quindi non lo toccavano minimamente, altri invece più sentimentali come le motivazioni che lo avevano spinto a farsi avanti. Il suo cervellino bacato però sembrava essere rimasto in parte “inceppato” sull’argomento ragazze e corteggiamento così finì nuovamente per fare una battuta/minaccia sulla possibilità in futuro di corteggiarla visto che secondo lui la differenza anagrafica non era poi un elemento che contava poi tanto in una relazione.
Temo che non saranno gli Auror a tenerti lontano da me, una volta cresciuto, quanto le tue diverse esigenze fra un paio d'anni...
Dischiuse le labbra con l’intenzione di chiederle così, a brucia pelo, come funzionasse lo Statuto di Segretezza Magica e se implicasse che le ragazze babbane per lui erano off limits a meno di legarle a sé con il matrimonio o di impegnarsi a Oblivarle una volta che la relazione fosse finita, per poi chiuderla di colpo. Per quanto fosse convinto che Lyra avrebbe potuto schiarirgli le idee e dargli degli ottimi consigli, quella però non era l’occasione per affrontare un argomento così serio e spinoso ma per chiacchierare, strapparle qualche sorriso e fare uno spuntino super calorico. Accolse quindi con sollievo la sua proposta di darle del tu, scosse la testa poco convinto quanto lei gli confidò di non essere saggia né matura e si offrì di “ripagare” il milkshake scortandola per il Campus e proteggendola dalle orde di fan che avrebbero tentato di assalirla.
Allora avanti, scortami fino a quel chiosco laggiù. Conto su di te per difendermi dai malintenzionati!
Le fece un mezzo inchino un po’ goffo e le offrì il braccio come un vero cavaliere, sorridendole apertamente prima di assumere un’aria seria e minacciosa – riuscendo solo in minima parte nell’intento – mentre si avvicinavano al chiosco. Una volta recuperato il loro spuntino mattutino, l’improbabile coppia si sedette su una panchina poco distante dove tra un sorso di milkshake e l’altro, Jorge iniziò a raccontare alla ragazza qualcosa di sé partendo dalla sua non più tanto eccitante – grazie a Merlino – vita scolastica.
Quindi sei un Delfinazzurro? Avrei scommesso un Grifondoro, ma ultimamente sembra che io non riesca ad azzeccare neanche una casata, accidenti!
Questo vuol dire che non sono il primo studente di Hogwarts che ti strappa un appuntamento? – chiese divertito, ritrovando in quell’affermazione la conferma a un pensiero che lo assillava da tempo e cioè che le differenze caratteriali tra le diverse Casate erano così labili che probabilmente solo il vecchio Cappello Parlante era in grado di coglierle. – Sai quando sono stato smistato non avevo la più pallida idea di cosa volesse dire appartenere a una Casata piuttosto che a un’altra e tutt’oggi non ne capisco molto il senso. Mi piace avere una “famiglia” adottiva per il tempo che sto a scuola, sono orgoglioso della stemma che indosso e faccio di tutto per contribuire a conquistare la Coppa delle Case ma ho la sensazione che essere divisi in base a delle caratteristiche standardizzate finisca solo con il confondere le persone e alimentare i pregiudizi…
Lui poteva anche avere una vena artistica, estrosa e creativa e Lingua Argentata essere superba, arrogante e snob ma di certo Cappie non era la tipica Tassorosso imbranata e ingenua – o almeno non troppo – e Miyabi non dava l’idea di essere una ragazza spericolata che adorava infrangere le regole ma soprattutto entrambe aveva una predisposizione alla musica e al canto molto più sviluppata della maggior parte dei Delfini che conosceva, incluso se stesso. Dopotutto era stato il desiderio di passare più tempo con la sua sorellina a spingerlo a entrare nel Coro e poco importava che invece era stata proprio la passione per la musica a portarlo lì in America non più come semplice supporter ma come membro attivo e suonante. Passione quella che lo aveva salvato più volte da una disperazione cupa, come se, suonando, riuscisse a sfogare la sua frustrazione, la sua rabbia e la sua tristezza.
Deve esserci allora qualcosa che ti turba profondamente per avvicinarti così tanto a quel tipo di musica... -sospirò pesantemente distogliendo lo sguardo dal viso di Lyra nel tentativo di nasconderle quanto profondamente fosse turbato - Lo sai che è possibile scoprire lo stato d'animo di una persona in base a ciò che ascolta più frequentemente? La musica riesce ad esprimere con le sue svariate melodie ciò che si cela nel nostro animo e a liberarci in parte da quello che ci opprime...- sollevò di scatto la testa rivolgendole un'occhiata quanto meno stupita nell'apprendere che non vi era nulla di strano in quello che faceva e che provava in quegli ultimi mesi ogni volta che prendeva in mano la chitarra -A volte sono proprio le emozioni più dolorose a dare vita alle musiche più belle che siano mai state scritte. E' una cosa che è capitata anche a me e ti posso assicurare che non c'è nulla di perverso nel sentirsi vivi quando si suona qualcosa di triste. Anche la tristezza è un sentimento umano e in quanto tale ci porterà sempre a sentirci vivi, non trovi?
Hai anche il coraggio di dire che "saggezza" e "maturità" non ti si addicono? - la prese bonariamente in giro con un tono di voce che però di rilassato e frivolo non aveva nulla - Non mi piace sentirmi vivo in questo modo, non lo sopporto... La musica aiuta certo, mi da la possibilità di rimettere tutto nella giusta prospettiva almeno per un po', oltre a qualche spunto di riflessione ma preferirei mille volte essere apatico piuttosto che convivere con questa sensazione soffocante di essere fuori luogo ovunque... - si scompigliò i capelli con un gesto frustrato mandando a quel paese la sua precedente decisione di mantenere la conversazione su un piano prettamente goliardico - Io... come si fa a conciliare il fatto che non possiamo rivelare ai babbani l'esistenza del Mondo Magico con il voler stare con una di loro? Come si fa a instaurare una storia con qualcuno a cui non puoi dire dove sparisci per quasi dieci mesi l'anno, con cui non puoi tenerti in contatto durante quel periodo e a cui devi nascondere buona parte di quello che sei? Merlino benedetto ci sono volte in cui non riesco a condurre una conversazione senza balbettare, ritrattare o fare la figura dello stupido a causa dello slang magico che ormai infesta il mio vocabolario...
Aveva parlato a raffica, sfogandosi sulla povera e ignara cantante, incurante del fatto che il suo discorso poteva apparire confusionario e, sopratutto, fuori luogo. Un secondo sospiro, stanco e frustrato seguito da un pallido sorriso teso che sapeva di scuse e da un tentativo di spostare la conversazione sulla giovane di fronte a lui.
Fammici pensare...è passato un bel po' di tempo! A scuola ero una ragazza buona e gentile: non a caso la mia ex-casata è quella dei Tassorosso!
Davvero? - esclamò quindi con un po' di entusiasmo in più, segno che si stava riprendendo - Come la mia sorellina... Vedi che ho ragione a pensare che la divisione in Casate in base al carattere è una stupidaggine? Non avere nulla di goffo e di ingenuo e sei un'artista formidabile...
Non ho mai avuto problemi con i miei professori, ma ricordo che stare nel coro di Hogwarts all'epoca era davvero un disastro! La nostra coordinatrice non era per nulla brava e gli iscritti davvero pochi. Alla fin fine, ero l'unica che ci teneva davvero a vincere contro la Cyprus e ti dirò, ancora adesso mi brucia la sconfitta che ci impartirono durante il mio sesto anno a scuola! Da questo potrai capire che la musica ha sempre fatto parte dei miei progetti, fin da quando io ricordi almeno. Amavo cantare e riuscire a trasmettere le mie emozioni a chiunque fosse disposto ad ascoltarmi. Di sicuro, adesso non devo supplicare mia sorella o i miei genitori di assistere ad una mia esibizione!
Adesso sono loro a supplicarti di poter assistere a un tuo concerto e sopratutto devono essere molto fieri di te e dei risultati che hai ottenuto... - commentò divertito, prendendo una generosa sorsata di milkshake mentre valutava se fosse il caso o meno di togliersi il dubbio che lo stava assillando da quando si erano incontrati. - Una curiosità ma tua sorella... bè non è che lei per caso insegna a Hogwarts?
Serena e solo un tantino intimorita, così suonava la sua voce mentre poneva quella domanda forse un po' troppo personale ma che non era riuscito a trattenere. Lui ammirava moltissimo la maggiore delle Bennet e per quanto i suoi comportamenti spesso non lo dimostrassero, nutriva nei suoi confronti il massimo rispetto sia come insegnante che maggiormente come Pozionista.
Mi sorprende scoprire che tu suoni il fado: credevo che il tuo strumento fosse la chitarra! Come mai non ti sei esibito con quello durante la sfida?
Sono portoghese ed è con quella musica che sono cresciuto anche se forse non era la ninna nanna più adatta a un bimbo in fasce. Quando mia madre ha scoperto che a Hogwarts c'era il Coro mi ha fatto portare alcuni vecchi spartiti dicendomi che mi avrebbero portato fortuna e infatti così è stato. Purtroppo non c'è nessuno dei nostri cantanti a cui piaccia questo tipo di musica così ho sfruttato la somiglianza tra la guitarra portoghese e la chitarra classica per perfezionarmi con questa... però quando sono da solo torno per così dire alle origini perchè per me non c'è nulla come il Fado capace di descrivere in maniera vivida le sfumature negative dell'animo umano...
E non poteva essere altrimenti, considerato che il Fado di Lisbona come genere musicale si era sviluppato nell'ambiente popolare della malavita portoghese, di cui ne dipingeva scene di vita quotidiane non propriamente idilliache.
Hai detto di avere anche una sorella nel coro, giusto? Non ricordo però di aver sentito un'altra Alvares durante le presentazioni...forse lei non ha potuto partecipare?
No no lei ha partecipato anche se non ha vinto la sua sfida... E' Caroline Priscilla O'Neill ma non siamo fratelli di sangue o meglio lo siamo ma non nel senso di parenti... - si fermò un secondo rendendosi conto dell'enorme assurdità che aveva appena detto e scoppiò a ridere da solo di se stesso - Scusa ma è sempre un po' difficile spiegare il rapporto che lega me e Cappie. Siamo più che amici e meno che fidanzati, mi piace pensare che siamo l'uno il pilastro dell'altro, sai il classico grillo parlante babbano anche se lei è quella più giudiziosa dei due. Ci siamo incontrati per caso il secondo anno a Hogwarts e da allora non ci siamo più lasciati e per suggellare il nostro rapporto abbiamo stretto un patto di sangue è per questo che la chiamo sorellina...
L'affetto e l'orgoglio che provava nei confronti della Tassetta sprizzavano letteralmente da ogni parola che il delfino aveva pronunciato per non parlare della luce che gli illuminava lo sguardo.
Oh Merlino - esclamò subito dopo, coprendosi la mano con la bocca - il patto è un segreto... non avrei dovuto dirtelo... mi ucciderà o mi terrà il muso e sinceramente non so quale delle due ipotesi mi faccia più paura...
L'appuntamento si stava svolgendo abbastanza bene, con la giovane donna che rideva e scherzava sollecitando il suo fan a mettere da parte la timidezza e a comportarsi con lei in maniera del tutto naturale e spontanea. Sapeva che l'immagine venduta al pubblico della famosa cantante Lyra metteva in soggezione qualsiasi maschio, specie se questo era un ragazzo quindicenne. La Bennet tuttavia non volle in alcun modo permettere che Jorge Alvares provasse disagio in sua compagnia, per questo con modi di fare allegri e spigliati cercò di farlo sentire quanto più a suo agio possibile, intavolando discorsi che fossero alla portata di un adolescente. Parlare con il portoghese inoltre fu motivo di spunto per un'idea che già da tempo la star aveva accarezzato più e più volte, senza mai metterla veramente in pratica date le circostanze avverse: il piacere di conoscere Monique Vireau e i ragazzi del coro.
Più che inopportuno forse lo troverebbe un tantino strano ma non penso che una visita a sorpresa la indisporrebbe sopratutto se sarà lei stessa a presentarla agli altri.
Allora spero che perdonerà questa piccola scortesia da parte mia nel chiederle un favore simile senza alcun preavviso.
Disse ponendo fine per il momento a quel tipo di discussione. Ignara dei reali propositi del delfino -che avrebbe voluto passare quanto più tempo possibile insieme alla cantante- Lyra era convinta di aver soddisfatto le aspettative di entrambi, dal momento che fonti attendibili l'avevano informata che la partenza della delegazione di Hogwarts non sarebbe avvenuta prima di sera. Quindi, sicura di avere a disposizione per il suo giovane fan molte ore davanti da trascorrere insieme, l'argomento trattato successivamente fu di tipo romantico/sentimentale -altrimenti non avrebbe saputo definirlo. Oggetto delle lusinghe da parte del ragazzo, la giovane donna cercò di sviarle in maniera dolce e sottile, pur di evitare che il delfino potesse nutrire speranze impossibili da realizzarsi nei suoi confronti. Forse ci stava andando troppo cauta -in fondo il portoghese poteva tranquillamente scherzare riguardo questa storia- ma Lyra possedeva un tipo di sensibilità al riguardo che le impediva di prendere tanto alla leggera i sentimenti e le dichiarazioni d'amore di un'altra persona. Ne era una prova il modo con il quale aveva gentilmente rifiutato le avances di Guybrush.
Migliori di una ragazza così affascinante e con una voce così coinvolgente? Impossibile però ammetto di avere un discreto successo con le mie coetanee.
E alcune di queste diventeranno altrettanto affascinanti, in futuro! Per quanto riguarda la voce, non escludere mai che fra di esse non ce ne sia qualcuna che nasconda un potenziale simile al mio. D'altronde sono convinta che dovresti lasciarti guidare esclusivamente dai tuoi sentimenti nelle questioni d'amore...
Fece quell'osservazione con innocenza e tranquillità, ignara dei problemi che assillavano il ragazzo e che - a quanto pare- non aveva osato confessare a nessuno. Nel frattempo il duo decise che era arrivato il momento di fare un piccolo spuntino, gustandosi un milkshake e un gelato seduti comodamente su una delle tante panchine presenti nel campus. Lyra iniziò a chiedere ad Alvares di parlarle un po' di sè, di cosa faceva a scuola, dei motivi che l'avevano spinto ad entrare nel coro e così via; la rivelazione della casata di appartenenza del ragazzo -Delfinazzurro- la sorprese dal momento che si aspettava invece un più scapestrato Grifondoro, almeno dalla descrizione di sè che il portoghese aveva fornito alla cantante.
Questo vuol dire che non sono il primo studente di Hogwarts che ti strappa un appuntamento?
Certo che si, stavo solo rammentando un vecchio discorso fatto con un mio caro amico.
Non sentì il bisogno di specificare che tale amico insegnava proprio ad Hogwarts, dal momento che la cantante preferiva tenere per sè certi particolari privati della propria vita.
Sai quando sono stato smistato non avevo la più pallida idea di cosa volesse dire appartenere a una Casata piuttosto che a un’altra e tutt’oggi non ne capisco molto il senso. Mi piace avere una “famiglia” adottiva per il tempo che sto a scuola, sono orgoglioso della stemma che indosso e faccio di tutto per contribuire a conquistare la Coppa delle Case ma ho la sensazione che essere divisi in base a delle caratteristiche standardizzate finisca solo con il confondere le persone e alimentare i pregiudizi…
Credo che questo dipenda dal fatto che in passato, quando Hogwarts venne fondata, i quattro fondatori avevano tutta l'intenzione di impartire insegnamenti diversi ai loro allievi e ciascuno mirava ad esaltare determinate qualità rispetto ad altre. Oggi si è superata questa antica distinzione nell'insegnamento, ma è rimasta al livello di Case, forse per creare un po' di sana competizione o per aiutare gli studenti ad ambientarsi meglio e con persone simili fra loro. Ciò non toglie che sicuramente le tue paure sono più che fondate, ma credo anche che sia compito degli insegnanti far capire ai propri studenti l'inutilità dei pregiudizi esistenti fra diverse Casate.
Era stimolante, nonostante l'età, parlare con il delfino di quelli che erano secondo lui le imperfezioni vigenti nel sistema scolastico di Hogwarts. Un argomento che la toccava in parte sicuramente e non solo perchè sua sorella insegnava proprio nella famosa scuola appena citata: lei stessa da giovane aveva subito spesso i pregiudizi derivati dai Serpeverde e dai Dragargenteo, che la consideravano una smidollata, incapace e buonista solo perchè il Cappello l'aveva smistata a Tassorosso. Eppure, una volta uscita da scuola, Lyra aveva saputo prendersi la sua rivincita, dimostrando al mondo intero -Cyprus compresa- che aveva abbastanza fegato e forza di volontà da inseguire il proprio sogno e realizzarlo nonostante le avversità. Proprio la musica fu l'argomento di conversazione maggiormente toccato durante la loro chiacchierata, con il delfino che descriveva le proprie sensazioni quando si ritrovava a suonare il fado: sensazioni di immensa tristezza e solitudine a giudicare dallo sguardo e dal tono con il quale ne parlava e che spinse la cantante a fargli un discorso sull'importanza che la musica aveva di esprimere le emozioni più profonde dell'animo umano.
Hai anche il coraggio di dire che "saggezza" e "maturità" non ti si addicono?- rise alla sua precisazione, annuendo convinta di quanto aveva affermato in precedenza: la persona che più spesso era stata defnita saggia e matura non era lei, ma la sorella maggiore -Non mi piace sentirmi vivo in questo modo, non lo sopporto... La musica aiuta certo, mi da la possibilità di rimettere tutto nella giusta prospettiva almeno per un po', oltre a qualche spunto di riflessione ma preferirei mille volte essere apatico piuttosto che convivere con questa sensazione soffocante di essere fuori luogo ovunque...
Ti senti fuoriluogo? Mi dispiace moltissimo... E come mai hai questa brutta sensazione?
Io... come si fa a conciliare il fatto che non possiamo rivelare ai babbani l'esistenza del Mondo Magico con il voler stare con una di loro? Come si fa a instaurare una storia con qualcuno a cui non puoi dire dove sparisci per quasi dieci mesi l'anno, con cui non puoi tenerti in contatto durante quel periodo e a cui devi nascondere buona parte di quello che sei? Merlino benedetto ci sono volte in cui non riesco a condurre una conversazione senza balbettare, ritrattare o fare la figura dello stupido a causa dello slang magico che ormai infesta il mio vocabolario...
Quindi ciò che preoccupava il suo giovane fan era principalmente il sentimento d'amore nei confronti di una ragazza babbana [Intuito(P):16]. Lo sguardo che gli rivolse fu serio e dolce allo stesso tempo, mentre il sorriso sulle labbra aveva un retrogusto amaro, come se la donna non fosse in grado -in verità- di rispondere adeguatamente alla domanda del delfino.
Temo di essere la persona meno indicata per risolvere i tuoi dubbi, dal momento che la mia famiglia ha sempre avuto poco a che fare con babbani- naturalmente non per disprezzo nei confronti di essi, quanto per genealogia di sangue, ma il tono calmo e dolce con il quale Lyra parlò avrebbe fatto ben intendere che in essa non c'era alcun sentimento di razzismo nei confronti dei non maghi- Ma esistono maghi e streghe nati dall'unione di maghi e babbani e questo dovrebbe farti capire che quel tipo di relazione può nascere e anche durare per sempre, se la sorte è favorevole. Immagino che il Ministero conceda di rivelare l'esistenza del mondo magico a coloro che non ne fanno parte, se di mezzo vi è l'amore e il matrimonio. Ma questi sono problemi che non dovrebbero toccarti al momento: hai tutta la vita per capire chi è la persona giusta per te, strega o babbana che sia.
Disse con un tono appena un po' più dolce del solito, dal momento che l'argomento amore era quello che più toccava intimamente il cuore della giovane Bennet. Dopo quel breve excursus sui problemi del portoghese, l'argomento di conversazione si spostò da lui a lei: Jorge le chiese di parlare un po' della sua vita, del suo amore per la musica e dei suoi anni di scuola ad Hogwarts. Con una certa soddisfazione nella voce, la cantante ammise di essere stata una perfetta Tassorosso, ricevendo in cambio un commento che non fece altro che confermare l'idea che il delfino si era fatto precedentemente sulla gestione della scuola.
Davvero? Come la mia sorellina... Vedi che ho ragione a pensare che la divisione in Casate in base al carattere è una stupidaggine? Non avere nulla di goffo e di ingenuo e sei un'artista formidabile..
Hai appena dimostrato uno dei soliti pregiudizi che circondano la mia ex-casata, piccolo delfino!- lo prese in giro bonariamente, sorridendo divertita -I Tassorosso si distinguono per il buon carattere, per la pazienza e per la costanza nel lavoro, tutte qualità che ti assicuro mi appartengono e non mi hanno mai abbandonata! Poi è ovvio che crescendo si può sempre cambiare, ma in sostanza il Cappello Parlante all'epoca ha fatto un'ottima scelta smistandomi lì!
Il resto della conversazione venne speso a parlare della passione per la musica che da sempre aveva accompagnato il mondo di Lyra, legandola indissolubilmente a quella carriera che adesso esercitava con tanta gioia e professionalità. Espose con un certo divertimento i suoi esordi nel mondo dello spettacolo, raccontando di come da piccola gli unici spettatori ai suoi concerti improvvisati fossero i suoi genitori e la sorella maggiore.
Adesso sono loro a supplicarti di poter assistere a un tuo concerto e sopratutto devono essere molto fieri di te e dei risultati che hai ottenuto...
Purtroppo ho una famiglia davvero crudele: nessuno di loro mi supplica di cantare, se non quando ci ritroviamo tutti insieme durante le vacanze di Natale!- rispose sempre con quel tono divertito e fintamente offeso -Ma si, hai ragione: sono orgogliosi di me, anche se mia sorella lo dimostra poco o niente...
Una curiosità ma tua sorella... bè non è che lei per caso insegna a Hogwarts?
Martha? Si, direi di si: è la tua insegnante di Pozioni!
Rispose ridendo, beandosi dell'espressione che avrebbe fatto il delfino a quella rivelazione e portando una mano a coprire le labbra, per nasconderne il sorrisetto compiaciuto e birichino.
Ti piace come insegnante? Ti prego, se stai per dire qualcosa di brutto sul suo conto preferisco non sapere: è pur sempre mia sorella!
Disse mettendo simbolicamente le mani avanti onde evitare di dover sentire qualcosa di spiacevole sul comportamento tenuto da sua sorella a scuola. E proprio l'argomento parentame fu il filo conduttore del loro discorso, che sfociò nelle domande che la Bennet fece a proposito di una presunta sorella del portoghese - non prima però di aver ascoltato la spiegazione del ragazzo sul perchè avesse suonato la chitarra e non il fado durante la sfida.
Sono portoghese ed è con quella musica che sono cresciuto anche se forse non era la ninna nanna più adatta a un bimbo in fasce. Quando mia madre ha scoperto che a Hogwarts c'era il Coro mi ha fatto portare alcuni vecchi spartiti dicendomi che mi avrebbero portato fortuna e infatti così è stato. Purtroppo non c'è nessuno dei nostri cantanti a cui piaccia questo tipo di musica così ho sfruttato la somiglianza tra la guitarra portoghese e la chitarra classica per perfezionarmi con questa... però quando sono da solo torno per così dire alle origini perchè per me non c'è nulla come il Fado capace di descrivere in maniera vivida le sfumature negative dell'animo umano...
Hai scelto uno strumento davvero singolare per esprimere te stesso o forse è meglio dire che è stato il fado a scegliere te. Io sono molto meno originale: come ben sai, oltre che cantare, suono anche il pianoforte anche se non arrivo a livelli eccelsi come altri grandi musicisti! Hai una sorella più piccola giusto? Come mai lei non ha partecipato alla sfida?
No no lei ha partecipato anche se non ha vinto la sua sfida... E' Caroline Priscilla O'Neill ma non siamo fratelli di sangue o meglio lo siamo ma non nel senso di parenti...
Aaah ora capisco! Si mi ricordo di lei, al mio collega Flynn è piaciuta moltissimo! E quindi che tipo di rapporto c'è fra voi due?
Scusa ma è sempre un po' difficile spiegare il rapporto che lega me e Cappie. Siamo più che amici e meno che fidanzati, mi piace pensare che siamo l'uno il pilastro dell'altro, sai il classico grillo parlante babbano anche se lei è quella più giudiziosa dei due. Ci siamo incontrati per caso il secondo anno a Hogwarts e da allora non ci siamo più lasciati e per suggellare il nostro rapporto abbiamo stretto un patto di sangue è per questo che la chiamo sorellina...
Lo sguardo luminoso che si accese nel parlare della sua sorellina fece sorridere la giovane donna, incline a pensare che forse quel rapporto d'amicizia tanto decantato potesse un giorno trasformarsi in qualcosa di più.
Oh Merlino il patto è un segreto... non avrei dovuto dirtelo... mi ucciderà o mi terrà il muso e sinceramente non so quale delle due ipotesi mi faccia più paura...
Ahahahah ti mette così tanta paura? Allora devi tenere davvero molto a lei se ti preoccupi per una cosa del genere...- osservò, insinuando che forse i sentimenti del portoghese fossero qualcosa di più di quanto egli stesso fosse capace di ammettere -In ogni caso non temere: ti prometto che la tua sorellina non verrà mai a sapere da me che mi hai raccontato il vostro piccolo segreto...
E accompagnò quella rassicurazione con un occhiolino d'intesa, lasciando vagare per un attimo lo sguardo prima di concentrarsi nuovamente sul ragazzo.
Allora spero che perdonerà questa piccola scortesia da parte mia nel chiederle un favore simile senza alcun preavviso.
Annuì convinto, perché per un fan come lui era inconcepibile pensare che qualcuno, fosse anche la sua Capa, potesse negare qualcosa a una cantante famosa come Lyra, soprattutto quando l’oggetto dei desideri della ragazza era qualcosa di innocente come fare personalmente al Coro di Hogwarts i suoi complimenti per la gara appena disputata prima della partenza. Partenza quella che in realtà il Delfino non aveva perfettamente chiaro quando dovesse avvenire considerato che, una volta ottenuto quell’appuntamento aveva scollegato completamente il cervello dalle “cose materiali” limitandosi a comunicare alla sua sorellina che sarebbe tornato prima di pranzo perché difficilmente la giovane Bennet avrebbe voluto trascorrere con lui più di un paio d’ore. Tornare quindi ai loro alloggi in sua compagnia avrebbe semplicemente significato avere più tempo a disposizione per bearsi della sua compagnia che si dimostrava sempre più piacevole e divertente – e a tratti anche educativa - ogni secondo che passava. Fedele all’idea di galantuomo che sua madre e i giochi di ruolo a sfondo storico con cui Xavier lo aveva assillato, Jorge tentò di comportarsi in maniera galante e gentile senza risultate eccessivo o ridicolo né tantomeno bugiardo, rivolgendole complimenti sentiti e sottolineando come, pur non essendo completamente a digiuno in tema di ragazze, nessuna avrebbe potuto competere con la bella cantante. Dopotutto era pur sempre maleducazione in presenza di una ragazza elogiare le qualità delle altre.
E alcune di queste diventeranno altrettanto affascinanti, in futuro! Per quanto riguarda la voce, non escludere mai che fra di esse non ce ne sia qualcuna che nasconda un potenziale simile al mio. D'altronde sono convinta che dovresti lasciarti guidare esclusivamente dai tuoi sentimenti nelle questioni d'amore...
I sentimenti sono qualcosa di difficile da comprendere e da gestire –commentò sincero mordicchiandosi il labbro inferiore riflettendo che forse non era proprio normale che dopo due mesi non avesse ancora compreso cosa provasse per Rosy – di certo non voglio farmi guidare solo dall’aspetto fisico né prendere in giro qualcuno…
Peccato che fino a quando avesse frequentato ragazze babbane l’opzione sincerità al 100% non sarebbe stata praticabile. Messo da parte, almeno per il momento, l’argomento “relazioni sentimentali”, l’improbabile coppia si spostò verso uno dei chioschi presenti al Campus e da lì verso una panchina dove la conversazione si spostò su se e quanto i tratti caratteriali che avrebbero dovuto contraddistinguere le Casate di Hogwarts finissero per generare pregiudizi e non rispecchiare sempre la reale indole degli studenti.
Credo che questo dipenda dal fatto che in passato, quando Hogwarts venne fondata, i quattro fondatori avevano tutta l'intenzione di impartire insegnamenti diversi ai loro allievi e ciascuno mirava ad esaltare determinate qualità rispetto ad altre. Oggi si è superata questa antica distinzione nell'insegnamento, ma è rimasta al livello di Case, forse per creare un po' di sana competizione o per aiutare gli studenti ad ambientarsi meglio e con persone simili fra loro.
La competizione non manca di certo anche se non sono sicuro si possa definire “sana” soprattutto quando si ha a che fare con i Draghi o le Serpe – le due Casate che, secondo l’opinione personale di Jorge, erano le più competitive fino al limite del lecito – però hai ragione, l’avere dei punti in comune al di là delle famiglie di provenienza è di grande aiuto non solo per ambientarsi ma anche per non sentirsi completamente soli… Quando sono arrivato a Hogwarts non conoscevo nulla del Mondo Magico ma alla fine la musica, le note, la pittura sono più o meno le stesse in entrambi i mondi anche se la prima volta che ho visto un quadro muoversi ci stavo rimanendo secco.
Era stata l’arte, caratteristica predominante della sua Casata, a salvarlo dalla solitudine il primo anno e aiutarlo a integrarsi piano piano, ed era stata sempre l’arte, sotto forma della sua passione per l’intaglio, a fargli conoscere la sua sorellina.
Ciò non toglie che sicuramente le tue paure sono più che fondate, ma credo anche che sia compito degli insegnanti far capire ai propri studenti l'inutilità dei pregiudizi esistenti fra diverse Casate.
Bè loro ci provano, incoraggiandoci a lezione a formare coppie “miste” e punendo quei rari e palesi episodi di razzismo ma non possono estirpare completamente dalla mente di un ragazzo gli insegnamenti della famiglia. Se si è stati cresciuti con la convinzione di essere superiori a tutti, soprattutto ai natibabbani, difficilmente un mese di punizione con Vastnor o la Samyliak – gli insegnanti che a lui personalmente facevano più paura - basterà a fargli cambiare idea.
Ogni riferimento a Elisabeth era spudoratamente voluto ma fino a quando non avesse fatto nomi – cosa che non aveva intenzione di fare – si sentiva a posto con la propria coscienza. Si era chiesto più volte, soprattutto durante gli ultimi mesi, se fosse lui ad avere dei pregiudizi nei confronti della serpina e la risposta che si era dato era un poco consolante “ni”. Le cose tra di loro avevano preso una piega orrenda fin dal primo anno tanto che ormai chiedersi chi avesse cominciato per primo era completamente inutile così come inutile era sperare le cose tra loro potessero in qualche modo migliorare, motivo per cui il delfino non aveva avuto alcuna remora a esultare quando aveva scoperto che Lingua Argentata non avrebbe partecipato alla gara. Al di là dell’odio personale, non gli piaceva come cantava né quello che cantava, troppo frivolo e privo di spessore morale per uno come lui che, soprattutto in quel frangente della sua vita, si ritrovava solo nelle note struggenti del fado come confessò poco dopo a Lyra, lasciandosi però sfuggire più di quello che aveva realmente intenzione di dirle.
Ti senti fuoriluogo? Mi dispiace moltissimo... E come mai hai questa brutta sensazione?
Si morse il labbro inferiore, palesemente combattuto tra il fare una qualche battuta stupida che gli avrebbe permesso di cambiare discorso e far prendere alla conversazione una piega decisamente personale – cosa quella che lo preoccupava poco – e molto poco allegra. La riflessione durò il tempo di scompigliarsi i capelli con fare frustrato prima di rendere completa la confessione o quasi, rivelandole il problema che gli stava avvelenando l’esistenza – si molto melodrammatico ma dopotutto aveva solo quindici anni e a quell’età qualsiasi problema sembrava insormontabile – e cioè conciliare la necessità di tenere segreta l’esistenza del Mondo Magico ai babbani con il voler stare con una di loro. Una volta terminato lo sfogo Jorge non ebbe il tempo di pentirsi di ciò che aveva fatto perché tutto in Lyra gli dava la sensazione [Intuito(P)/16] che quella della ragazza sarebbe stato un parere sincero e ragionato e non una qualche risposta preconfezionata data solo per levarsi dagli impicci.
Temo di essere la persona meno indicata per risolvere i tuoi dubbi, dal momento che la mia famiglia ha sempre avuto poco a che fare con babbani- annuì comprensivo, consapevole che la sua cantante preferita era una Purosangue e quindi abituata a vivere prevalentemente nel Mondo Magico - Ma esistono maghi e streghe nati dall'unione di maghi e babbani e questo dovrebbe farti capire che quel tipo di relazione può nascere e anche durare per sempre, se la sorte è favorevole.Immagino che il Ministero conceda di rivelare l'esistenza del mondo magico a coloro che non ne fanno parte, se di mezzo vi è l'amore e il matrimonio. Ma questi sono problemi che non dovrebbero toccarti al momento: hai tutta la vita per capire chi è la persona giusta per te, strega o babbana che sia.
Relazioni che durano per sempre. Matrimonio. Tutti concetti che andavano al di là della capacità di comprensione del Delfino visti i suoi quindici anni e che finivano per affossare maggiormente il suo già precario umore. Se per confidare a qualcuno di estraneo alla sua famiglia che era un mago avrebbe dovuto aspettare di essere a un passo – metaforico e non – dall’altare allora per i successivi due anni avrebbe fatto meglio a concentrarsi sulle streghe perché mantenere viva una qualsiasi relazione a distanza con le comunicazioni ridotte a zero e inventando dove si trovasse e cosa studiasse era oltre le sue possibilità.
No...no… il matrimonio è qualcosa di mooooolto lontano da me… Forse dovrei perdere più tempo a correre dietro le ragazze e meno a farmi di tutti questi problemi se no la persona giusta non la troverò mai.
Commentò con un enorme sorriso di ringraziamento nei confronti di Lyra, la mente che riportava a galla una conversazione avuta con l’allora Prefetto dei Tassi secondo cui era necessario sperimentare più gusti possibili – provarci con più ragazze – prima di poter decretare senza ombra di dubbio quale fosse quello che si preferiva. Jorge decise di non condividere quella metafora con la giovane Bennet e di spostare, allo stesso tempo, il soggetto della conversazione da se stesso alla ragazza, facendo una gaffe sovrumana – almeno secondo i propri canoni – quando si ritrovò a commentare il fatto che l’altra era stata smistata tra i Tassi.
Hai appena dimostrato uno dei soliti pregiudizi che circondano la mia ex-casata, piccolo delfino! - Si diede una pacca sulla fronte con la mano libera come penitenza mentre arrossiva furiosamente per quel modo affettuoso, piccolo delfino, con cui l'altra lo aveva chiamato - I Tassorosso si distinguono per il buon carattere, per la pazienza e per la costanza nel lavoro, tutte qualità che ti assicuro mi appartengono e non mi hanno mai abbandonata! Poi è ovvio che crescendo si può sempre cambiare, ma in sostanza il Cappello Parlante all'epoca ha fatto un'ottima scelta smistandomi lì!
Non credo che ti sia discostata poi tanto da quella descrizione. La posizione che hai raggiunto nel panorama musicale deve averti richiesto un bel po’ di impegno, di costanza e di pazienza…
Non era così illuso da credere che per sfondare bastasse il talento anche quando, a sentire i racconti della ragazza, esso albergava in lei fin da piccola.
Purtroppo ho una famiglia davvero crudele: nessuno di loro mi supplica di cantare, se non quando ci ritroviamo tutti insieme durante le vacanze di Natale!
Non sanno cosa si perdono…
Commentò serio e divertito allo stesso tempo.
Ma si, hai ragione: sono orgogliosi di me, anche se mia sorella lo dimostra poco o niente...
Per quanto nel corso della conversazione aveva cercato di non pensarci troppo, il cognome della ragazza era troppo ingombrante per poter trattenere ancora a lungo la sua curiosità soprattutto quando non faceva alcuna fatica a immaginare la propria docente nascondere dietro un pacato sorriso di circostanza tutto l’orgoglio che provava nei confronti della sua sorellina. Probabilmente si sbagliava ma dopo cinque anni passati a osservarla era quasi certo che la Bennet Senior avesse qualche problema a esternare i propri sentimenti non a provarli, come qualcuno insinuava a scuola. Nonostante tutto però dimostrò di non essere così preparato a ricevere quel tipo di risposta come credeva.
Martha? Si, direi di si: è la tua insegnante di Pozioni!
Si immobilizzò nell’atto di portare il bicchiere alle labbra per sorbire le ultime sorsate di milkshake - e fu una fortuna perché in caso contrario avrebbe corso il rischio di strozzarsi – e in quella posizione passò con la mente in rassegna tutto quello che aveva detto o fatto nelle ultime ore non trovandoci nulla di sconveniente, se si escludeva l’averla invitata a uscire.
Ti piace come insegnante? Ti prego, se stai per dire qualcosa di brutto sul suo conto preferisco non sapere: è pur sempre mia sorella!
La mimica più che le parole ebbero l’effetto di una sorta di controincantesimo, rendendolo di nuovo in grado di muoversi e di parlare anche se la prima cosa che all’effettiva fece su ridacchiare e non nervosamente.
Tranquilla non potrei mai dire nulla contro di lei… Pozioni è la mia materia preferita e lei quando spiega è incredibile, riesce a rendere semplice anche i passaggi più complessi e per quanto mi piacerebbero più esercitazioni e meno teoria senza di quella non faremo altro che far esplodere un calderone dopo l’altro. Pretende molto dagli studenti ma allo stesso tempo da molto anche se è un po’ cambiata dal primo anno è diventata più … - si fermò un attimo per cercare la parola giusta – disponibile verso di noi. Forse non sempre è facile capire il perché si comporta in un certo modo o condividere le sue decisioni ma in questi anni ho imparato che non fa nulla per il gusto di farlo o per ripicca ma sempre e solo per il bene degli studenti e non sai quanto mi piacerebbe che mi prendesse come suo Assistente… – arrossì furiosamente rendendosi conto che forse aveva un po’ esagerato con tutte quelle lodi all’indirizzo della docente – Tu però non dirglielo… anzi no non dirle nulla, neanche che ti ho invitata ad uscire sto sudando le proverbiali sette camice babbane per convincerla che non sono più lo scapestrato di una volta che agisce senza pensare prima!
Subito dopo al conversazione tornò sui binari musicali e Jorge si ritrovò a spiegare come mai fosse il fado il suo primo amore e perché non lo avesse suonato durante la competizione.
Hai scelto uno strumento davvero singolare per esprimere te stesso o forse è meglio dire che è stato il fado a scegliere te.
Credo che la seconda opzione sia quella più giusta. E’ come se l’avessi nelle vene e quindi mi viene spontaneo esprimermi con esso..
Io sono molto meno originale: come ben sai, oltre che cantare, suono anche il pianoforte anche se non arrivo a livelli eccelsi come altri grandi musicisti!
Ho sempre pensato che la tua fosse stata una scelta… - commentò con una nota interrogativa nella voce perché in effetti non era sicuro di quello che stava dicendo – Cioè il tuo primo amore è il canto quindi è normale che ti sei concentrata su esso ma non credo che qualcosa ti impedisca di eccellere anche nel piano se lo volessi.
Di sicuro l'altra aveva "orecchio" e passione per la musica, forse l'unica cosa che le mancava era una tecnica migliore e il tempo per affinarla. In realtà il portoghese non comprendeva la necessità di dover eccellere in entrambi gli ambiti - il canto e la musica - anche se non si era tirato indietro nel supportare Cappie quando aveva deciso di imparare a suonare la chitarra non aveva capito bene se per auto-accompagnarsi o per fare da spalla da Ariel. E fu proprio della sua sorellina che finirono per parlare subito dopo e Jorge dovette cimentarsi nella titanica impresa di spiegare a Lyra come, in realtà, il loro rapporto non fosse di tipo "genetico" anche se la loro amicizia era stata sancita con un patto di sangue, particolare quello che però avrebbe fatto meglio a non divulgare.
Aaah ora capisco! Si mi ricordo di lei, al mio collega Flynn è piaciuta moltissimo!
Questa notizia la farà andare in estasi... Cappie è innamorata folle di Flynn e del suo gruppo e forse potrei usare questa notizia come offerta di pace per farmi perdonare l'indiscrezione sul patto di sangue...
Ahahahah ti mette così tanta paura? Allora devi tenere davvero molto a lei se ti preoccupi per una cosa del genere...
Lei è la mia famiglia e sono pronto a fare qualsiasi cosa per tenerla al sicuro e vederla felice.
Troppo velata l'insinuazione di Lyra sulla reale natura dei sentimenti che il portoghese nutriva nei confronti della Tassetta e priva di qualsiasi doppio fine fu la sua risposta che, però forse non fece altro che confermare i dubbi dell'altra. Forse erano davvero fatti l'uno per l'altra visto come si bilanciavano e completavano a vicenda ma fino a quel momento Jorge - pur subendo in parte il fascino delle curve appena sbocciate della sua sorellina - provava nei suo confronti solo un profondo affetto e uno spropositato senso di protezione.
In ogni caso non temere: ti prometto che la tua sorellina non verrà mai a sapere da me che mi hai raccontato il vostro piccolo segreto...
E di questo ti sarò per sempre debitore...
Commentò divertito, giocherellando con il bicchiere ormai vuoto, indeciso se privarsi o meno di quell'oggetto con cui tenere occupate le mani - era un "gesticolatore compulsivo" e sta tentando di smettere - andando a gettarlo nel cestino lì vicino.
Siete un gruppo molto affiatato, non è vero?
Questa è una domanda insidiosa la cui risposta potrebbe compromettermi... - scherzò esibendo un broncio decisamente infantile - Fino a quando rimaniamo in Sala Musica si, siamo un gruppo molto affiatato. Non ci sono invidie, non ci facciamo i dispetti l'un l'altro ma ci aiutiamo in ogni modo a migliorarci a vicenda perchè alla fine il successo di anche uno solo di noi è il successo di tutti. In questi mesi ci siamo esercitati in ogni angolo di Hogwarts e abbiamo tratto forza l'uno dall'altro. Al di fuori invece solo noi "piccoli" siamo davvero amici- e poteva affermarlo con sicurezza, rassicurato dalla cena di bentornato che avevano improvvisato per il ritorno sotto tutti i punti di vista di Miyabi - i grandi sono... bè grandi... Vergil ormai è il nostro Prof. di Volo quindi deve in ogni caso mantenere un certo "distacco professionale" - e sollevò entrambe le mani, portando ai lati della testa l'indice e il medio e piegandoli a mimare le virgolette - Typhon il poco tempo che passa a scuola se non sta in Sala Musica è rinchiuso nelle Serre mentre Ariel e Zephyr sono proiettati verso i M.A.G.O.
Probabilmente l'essersi lasciati da poco contribuiva a non renderli particolarmente socievoli tra loro per non parlare del fatto che il Prefetto dei Corvi non era la persona più espansiva del mondo, ma quelli erano dettagli che non credeva avrebbe interessato più di tanto l'ex Tassorosso.
Tu invece come mai hai deciso di essere una solista? Non ti piace lavorare in gruppo?
Fece una piccola pausa, per ascoltare ed eventualmente commentare la risposta prima di mordicchiarsi il labbro inferiore e chiederle titubante.
Una volta stabilita la visita da fare a Monique Vireau e al Coro di Hogwarts, Lyra passò un piacevole quarto d'ora a parlare con quel ragazzo di appena quindici anni -un'età difficile da attraversare- ammirandone le qualità che da grande lo avrebbero reso sicuramente un giovanotto spigliato e molto ricercato dalle sue coetanee. Gli argomenti toccati dalla star e dall'adolescente furono molteplici: si partiva da una totale adorazione del delfino per la giovane donna, toccando la discutibile divisione in casate che forniva la scuola ai suoi studenti, di come i docenti tentassero di arginare i pochi episodi di razzismo che tale suddivisione scatenava e arrivando infine a mettere a nudo la propria anima. Sotto lo sguardo dolce e comprensivo della giovane Bennet, Jorge si lasciò andare a confidenze molto intime, riguardo un problema che lo assillava già da un po' di tempo. Nonostante Lyra si sentisse partecipe delle sue paure, tuttavia non poteva comprenderle del tutto nè poteva dargli una mano, come avrebbe voluto. La sua araldica -prettamente Purosangue- le impediva di pensare ad una sua eventuale relazione con uomo che non fosse un mago. Era pur vero però che il Ministero ammetteva che l'amore potesse nascere fra babbani e non -ne erano una testimonianza diretta i Mezzosangue- quindi perchè non presupporre che la legge magica fosse favorevole a tale tipo di unione, dando la possibilità alla coppia di poter essere completamente sinceri l'uno con l'altro? Lyra poteva solo immaginare che tale diritto dovesse essere garantito però da un vincolo matrimoniale, così lo fece presente anche al suo giovane fan, immaginando che egli non sarebbe stato tanto entusiasta di sposarsi subito.
No...no… il matrimonio è qualcosa di mooooolto lontano da me… Forse dovrei perdere più tempo a correre dietro le ragazze e meno a farmi di tutti questi problemi se no la persona giusta non la troverò mai.
Sei ancora molto giovane per pensare di trovare ora la persona giusta. Non correre, non metterti fretta e vivi le tue esperienze come meglio credi: vedrai che il destino ha sempre in serbo qualcosa di speciale, per ognuno di noi...
Un pensiero radicalmente diverso da quello della sorella, ma in fondo questa era solo una delle tante differenze che rendevano Lyra Bennet e Martha Bennet sorelle di sangue, ma non di spirito. E fu proprio sulla maggiore delle Bennet che l'argomento si incentrò subito dopo, rivelando la parentela che univa la sua cantante e la sua insegnante preferite -almeno a detta del ragazzo.
Tranquilla non potrei mai dire nulla contro di lei… Pozioni è la mia materia preferita e lei quando spiega è incredibile, riesce a rendere semplice anche i passaggi più complessi e per quanto mi piacerebbero più esercitazioni e meno teoria senza di quella non faremo altro che far esplodere un calderone dopo l’altro.
E' sempre stata così! Ti svelerò un piccolo segreto: quando frequentavo Hogwarts era lei che mi dava una mano con Pozioni. Grazie alle sue ripetizioni, riuscivo a prendere sempre dei voti alti! E in classe come si comporta?
Pretende molto dagli studenti ma allo stesso tempo da molto anche se è un po’ cambiata dal primo anno è diventata più...disponibile verso di noi.
Annuì pensierosa, sapendo bene quanto la pozionista di famiglia non fosse proprio la persona più facile con la quale rapportarsi. Certo lei aveva un vantaggio sugli altri, dal momento che aveva sempre avuto a che fare con sua sorella e in fondo con la cantante Martha si comportava anche in maniera meno gelida, rispetto a degli sconosciuti.
Forse non sempre è facile capire il perché si comporta in un certo modo o condividere le sue decisioni ma in questi anni ho imparato che non fa nulla per il gusto di farlo o per ripicca ma sempre e solo per il bene degli studenti e non sai quanto mi piacerebbe che mi prendesse come suo Assistente…
Quindi il piccolo delfino vuole diventare assistente di Pozioni? Questa si che è una notizia!
Tu però non dirglielo… anzi no non dirle nulla, neanche che ti ho invitata ad uscire sto sudando le proverbiali sette camice babbane per convincerla che non sono più lo scapestrato di una volta che agisce senza pensare prima!
Lyra lo fissò a metà fra il divertito e il comprensivo: il pensiero di poter schernire un po' sua sorella -raccontandole di come la vedesse uno dei suoi studenti- era una tentazione allettante, ma non abbastanza da fare un torto al ragazzo, che in Martha sperava di trovare il proprio futuro. Annuì quindi dolcemente, rassicurandolo che non avrebbe detto una sola parola sull'argomento -cosa che non sarebbe stata neanche troppo difficile, visto che era raro che le due sorelle comunicassero tanto fra di loro. Una volta chiuso quel discorso, l'argomento preso riguardò la magia della musica e i mezzi attraverso il quale essa veniva concepita: per Jorge era il fado, per Lyra la voce e un in parte anche il pianoforte, sebbene la cantante non fosse in grado di definirsi realmente capace -come avrebbe voluto- con quello strumento.
Ho sempre pensato che la tua fosse stata una scelta…Cioè il tuo primo amore è il canto quindi è normale che ti sei concentrata su esso ma non credo che qualcosa ti impedisca di eccellere anche nel piano se lo volessi.
Sicuramente con molto esercizio riuscirei ad arrivare a livelli alti, ma per l'eccellenza mi manca quel dono che la natura mi ha fornito in gran quantità nella voce...
Rispose con tranquillità, puntualizzando che il suo talento era principalmente vocale e non musicale. Tuttavia il tono con il quale la donna aveva parlato era privo di rimpianto, come se la Bennet fosse più che soddisfatta di ciò che aveva e non sentisse il bisogno di ottenere di più.
...ma sono comunque felice di ciò che ho!
Precisò per essere sicura che l'altro non fraintendesse le sue parole, pensando di trovarsi di fronte ad una persona che non si accontentava mai nella vita. Da buona ex-Tassorosso Lyra sapeva discernere ciò che voleva avere da ciò che poteva avere: voleva diventare una cantante famosa e sapeva di poterlo fare -tanto da sacrificare anni della sua vita nel perseguimento del suo obiettivo; ma non poteva dire che eccellere nel suonare il pianoforte fosse per lei una meta raggiungibile, sia perchè le mancavano le doti per distinguersi in quel campo, sia per la mancanza di volontà nel farlo. Si esercitava a suonare per il proprio gusto e diletto, per mantenersi in esercizio e allenare il proprio orecchio al suono di svariate melodie, ma mai per raggiungere scopi più ambiziosi. Tutta la sua ambizione era già stata appagata da tempo e la giovane donna se ne sentiva pienamente soddisfatta.
Questa notizia la farà andare in estasi... Cappie è innamorata folle di Flynn e del suo gruppo e forse potrei usare questa notizia come offerta di pace per farmi perdonare l'indiscrezione sul patto di sangue...
Parlando ancora un po' del più e del meno, il delfino rivelò di avere un'amica, una sorella che aveva partecipato insieme a lui alla gara -per scoprire poi essere la ragazza la cui esibizione il collega Desmond Flynn aveva molto apprezzato- e che corrispondeva al nome di O'Neill. Ciò che interessò maggiormente la cantante, più che la performance della ragazza, era il suo rapporto con il portoghese, che si dimostrò presto molto affiatato e su di giri nel parlare di lei. La sua esuberanza poteva essere facilmente fraintendibile e nulla metteva l'animo di Lyra più disposta ai fraintendimenti di una possibile storia d'amore.
Lei è la mia famiglia e sono pronto a fare qualsiasi cosa per tenerla al sicuro e vederla felice.
Un sorriso risaputo spuntò sulle belle labbra della giovane donna, mentre osservava commossa quella dimostrazione di puro affetto -puro data l'età di chi lo manifestava- nei confronti di un'amica. Tuttavia nulla la indusse ad intervenire ulteriormente per stuzzicare la propria curiosità, dal momento che la cantante non si sentiva dispensatrice di chissà quali verità: se l'amore fosse sbocciato fra i due giovani, sarebbe stato solo il tempo a sancirlo. Lei per il momento augurava al piccolo delfino e alla sua sorellina tutto il bene di questo mondo, per poi spostare la conversazione su un altro argomento che le stava molto a cuore: i legami che univano l'intero coro di Hogwarts. Aveva osservato dal suo posto come giudice del diverso modo di fare che distingueva i musicanti della scuola europea e quelli dell'accademia americana: i secondi li superavano di sicuro in tecnica e bravura, ma l'energia, le emozioni e l'affetto -che sembrava quasi palpabile- dei primi era qualcosa che la Cyprus difficilmente conosceva o aveva mai conosciuto in passato.
Questa è una domanda insidiosa la cui risposta potrebbe compromettermi...Fino a quando rimaniamo in Sala Musica si, siamo un gruppo molto affiatato. Non ci sono invidie, non ci facciamo i dispetti l'un l'altro ma ci aiutiamo in ogni modo a migliorarci a vicenda perchè alla fine il successo di anche uno solo di noi è il successo di tutti. In questi mesi ci siamo esercitati in ogni angolo di Hogwarts e abbiamo tratto forza l'uno dall'altro. Al di fuori invece solo noi "piccoli" siamo davvero amici, i grandi sono... bè grandi... Vergil ormai è il nostro Prof. di Volo quindi deve in ogni caso mantenere un certo "distacco professionale" Typhon il poco tempo che passa a scuola se non sta in Sala Musica è rinchiuso nelle Serre mentre Ariel e Zephyr sono proiettati verso i M.A.G.O.
E' comprensibile, anche se ammetto che mi fa un po' dispiacere questa situazione. A vedervi dall'esterno sembrate invece un'unica grande famiglia e per me era davvero una grande gioia pensarvi in questo modo!
Rispose sinceramente, abbassando lo sguardo sul proprio cono gelato -ormai quasi del tutto finito- prima di rivolgere un sorriso verso il delfino.
Tu invece come mai hai deciso di essere una solista? Non ti piace lavorare in gruppo?
In verità...non ho mai avuto un gruppo!- alzò leggermente le spalle, come se quella frase bastasse a spiegare il motivo della sua scelta come cantante solista -Ai tempi della scuola, non esisteva un vero e proprio coro di Hogwarts: eravamo veramente in pochi, male organizzati e nessuno sembrava realmente interessato alla musica quanto lo ero io...- le delusioni, le sconfitte, il pensiero che non valesse la pena prendersela tanto perchè nessuno vedeva la musica come la vedeva lei: tutte sensazioni che la Bennet, ora, poteva rivivere con lo stesso impeto di quando aveva quindici anni e in contemporanea con maggiore serenità -Alla fine compresi che quello era il mio sogno, mio e di nessun'altro: una volta diplomata mi sembrava superfluo condividerlo con qualcuno. Proseguii per la mia strada completamente da sola e nessuno mi ha mai portato a cambiare idea...
Ecco spiegato il motivo del suo disinteresse a cantare insieme ad altri artisti: la sua carriera da solista l'aveva soddisfatta e non poco, dal momento che poteva dire con tutta sicurezza che essa era frutto del suo duro lavoro.
Come fai a scrivere dei testi così...vivi?
Vivi?- chiese cercando conferma nel delfino -Che cosa intendi per vivi? Posso dirti che ciò che scrivo nasce da qui...- disse posando la mano all'altezza del petto -...e arriva fin qui-per poi spostarla verso le labbra -Ogni esperienza di vita, ogni emozione o dolore troppo forte da essere contenuto è stato tradotto in parole: nelle mie canzoni c'è sempre qualcosa di mio, forse è per questo che ti sembrano tanto vive...- riflettè insieme al ragazzo, sorridendo dolcemente e lasciando che egli si facesse una propria opinione al riguardo, magari esponendola -se avesse voluto- alla stessa cantante.
Passare del tempo in compagnia di Lyra si stava dimostrando molto più semplice e piacevole di quanto Jorge si fosse immaginato, tanto che a tratti il Delfino aveva la sensazione di trovarsi di fronte non una cantante famosa ma una sua coetanea e non perchè la più piccola delle Bennet tenesse un comportamento immaturo o infantile - anzi in più di una occasione il Delfino si era complimentato con lei per la sua saggezza e la sua maturità. Semplicemente la ragazza aveva un modo di porsi così fresco e spontaneo, sincero e genuino - così lontano da quello che i giornali di gossip babbani erano soliti riportare della vita delle persone famose lontano dai riflettori - da farlo sentire talmente a proprio agio da arrivare a confidarle dettagli della sua vita privata che non era solito condividere con nessuno. In realtà subito dopo essere sfogato per le difficoltà che stava incontrando a conciliare la segretezza imposta dal Ministero della Magia con una relazione sentimentale babbana si sarebbe voluto rimangiare tutto ma ancora una volta la risposta che ricevette fu così colma di reale interesse e dolcezza da tranquillizzarlo all'istante. Pur non avendo dissipato del tutto la confusione e i dubbi che gli stavano liquefacendo i neuroni probabilmente perchè quelle problematiche erano a lei estranee essendo una Purosangue, le parole di Lyra gli fecero comprendere una verità banale che fino a quel momento gli era sfuggito: il Mondo Magico era pieno di maghi e streghe NatiBabbani come lui e quindi per poter avere le risposte e le rassicurazioni di cui aveva bisogno non doveva fare altro che chiedere a uno di loro. Sopratutto perchè non poteva pensare di dover aspettare il matrimonio, un concetto che a quindici anni non era in grado neanche di formulare per scherzo, per avere una ragazza babbana.
Sei ancora molto giovane per pensare di trovare ora la persona giusta. Non correre, non metterti fretta e vivi le tue esperienze come meglio credi: vedrai che il destino ha sempre in serbo qualcosa di speciale, per ognuno di noi...
Non credo nel Destino, mi sa troppo di Divinazione - commentò, la testa incassata nelle spalle e il corpo scosso da piccoli brividi non del tutto fasulli a causa dell'immagine della Samyliak che si era materializzata nella sua mente - ma in ogni caso credo di aver capito quello che mi vuoi dire. C'è un'età giusta per fare ogni cosa e se tento di affrettare i tempi non solo finisco per non ottenere nulla ma corro anche il rischio di perdermi un sacco di occasioni che non ritorneranno... - la sua voce era un po' titubante, segno che aveva paura, con quel riassunto, di aver dimostrato all'altra che non aveva capito un vermicolo essiccato delle sue parole. - Devo godermi l'attimo con giudizio, senza però fare del male a nessuno.
Aggiunse convito e non solo perchè non voleva che la sua cantante preferita pensasse che fosse uno stolto o uno scapestrato pronto a correre dietro a qualsiasi gonnella solo per il gusto di divertirsi. Aveva dovuto mettere a repentaglio l'intera scolaresca di Hogwarts per comprendere che bisognava sempre riflettere prima di agire, che seguire il proprio istinto e il proprio orgoglio spesso portava alla rovina e non alla gloria e che la sicurezza degli altri veniva prima della propria. Da allora con fatica stava cercando di applicare quella consapevolezza nel suo vivere quotidiano, tirando fuori una maturità che nessuno, lui per primo, credeva di possedere, spinto in parte dal desiderio egoistico ed utilitaristico di guadagnarsi il rispetto di alcuni dei suoi insegnanti, tra cui quello della sorella di Lyra. Quando, inevitabilmente, finirono per parlare della Pozionista, Jorge non riuscì a trattenersi e, dimentico del legame di parentela tra le due donne - cosa peraltro non troppo difficile visto quanto era diverse - iniziò a tessere le lodi, oggettive almeno per lui, della docente.
E' sempre stata così! Ti svelerò un piccolo segreto: quando frequentavo Hogwarts era lei che mi dava una mano con Pozioni. Grazie alle sue ripetizioni, riuscivo a prendere sempre dei voti alti! E in classe come si comporta?
Aveva sempre sospettato che quello della Bennet Senior fosse un talento naturale che era semplicemente esploso non appena era stato coltivato a dovere e quindi non faceva alcuna fatica a immaginarla mentre collezionava una sfilza di E durante la sua carriera scolastica. Lo stesso non poteva dire per quanto riguardava le ripetizioni ma dopotutto quella era la sorella e quindi era normale che tenesse con lei un atteggiamento più morbido e disponibile rispetto a quello che aveva con gli studenti. Si morse il labbro inferiore, indeciso se chiedere a Lyra se l'altra era sempre stata così fredda e distaccata e se esisteva un qualche modo per fare breccia nel suo cuore, non nel senso romantico del concetto, ma alla fine desistette, preferendo continuare a raccontare la sua versione della docente. Era quanto meno maleducato porre domande del genere, senza tener conto che probabilmente non avrebbe ricevuto risposta e avrebbe potuto mal disporre la cantante nei suoi confronti.
Quindi il piccolo delfino vuole diventare assistente di Pozioni? Questa si che è una notizia!
No no non è una notizia è solo la mia bocca che si apre senza che io abbia collegato il cervello.
Si affrettò a dire Jorge, posando il bicchiere del milkshake ormai vuoto sulle proprie gambe e iniziando ad agitare le mani davanti a sé, e quindi in mezzo tra lui e la ragazza, come se cercasse in quel modo di cancellare le affermazioni che aveva fatto poco prima. Non pensava di aver detto qualcosa di offensivo o controproducente sulla sua Insegnante, almeno non secondo i suoi canoni, ma non voleva assolutamente scoprire quale sarebbe stata l’opinione della maggiore delle Bennet in proposito. Fu per questo che quasi pregò Lyra di non dire nulla alla sorella, non solo del suo sproloquio ma anche dell’appuntamento che le aveva strappato. Il sospiro che emise quando lei annuì in risposta alla sua accorata richiesta fu così pesante che avrebbe potuto benissimo rivaleggiare con il venticello che spirava quella mattina. Tranquillizzato, Jorge riprese a chiacchierare allegramente spostando la conversazione sulla musica, su come la sua prima passione fosse il fado ma che aveva dovuto ripiegare sulla chitarra classica per esigenze del Coro e di come fosse convinto che Lyra, volendo, avrebbe potuto eccellere anche nel pianoforte oltre che nel canto.
Sicuramente con molto esercizio riuscirei ad arrivare a livelli alti, ma per l'eccellenza mi manca quel dono che la natura mi ha fornito in gran quantità nella voce...
Fece spallucce, con una punta di perplessità in viso, troppo immaturo da un punto di vista musicale da rendersi conto che il talento artistico non era “omnicomprensivo” e quindi poter usare la voce per ammaliare e coinvolgere non voleva dire automaticamente essere capaci di produrre una melodia struggente.
...ma sono comunque felice di ciò che ho!
E io ne sono immensamente invidioso… - rispose di getto prima di arrossire furiosamente e strizzare gli occhi come se potesse smaterializzarsi con la sola forza di volontà e soprattutto senza avere né la licenza né i rudimenti per provarlo – Scusa non volevo dire quello che ho detto… Cioè non invidio il tuo successo o la tua bravura – perché aveva capito già da un pezzo che la musica per lui era solo divertimento e che non avrebbe mai svolto un ruolo importante nella sua vita futura – ma perché sei riuscita a ottenere quello che volevi e questo ti rende felice ed appagata! Io non so ancora cosa farò dopo i M.A.G.O. ma è così che voglio essere tra cinque o dieci anni, soddisfatto di quello che ho e non in preda alla frenesia di dover raggiungere chissà quale obiettivo.
Era l’equilibrio quello a cui mirava e che in quel momento era ai suoi occhi incarnato dall’ex Tassorosso. L’unica cosa che poteva sperare era che esso fosse qualcosa di raggiungibile “solo” con del duro lavoro e tanta forza di volontà e che non dipendesse troppo dall’indole delle persone perché, per quanto gli elementi su cui il Cappello Parlante basava le sue scelte in sede dello smistamento non potessero essere considerate delle verità assolute, lui in fondo non si sentiva poi così tanto “Tassorosso” anche se era proprio alla casata giallo nera che apparteneva la sua sorellina. Parlare di Cappie gli venne spontaneo come respirare perché in fin dei conti era una presenza costante, e fondamentale, del suo soggiorno a Hogwarts nonchè il motivo principale per cui, dopo una crisi di coscienza abbastanza forte, aveva deciso di non abbandonare il Mondo Magico dopo i M.A.G.O. Si divertì a immaginare la faccia della sua sorellina quando gli avrebbe raccontato di “aver fatto” colpo su Flynn durante la gara e, ignaro delle idee romantiche e per il momento prive di fondamento che popolavano la mente di Lyra, dichiarò apertamente i sentimenti che provava per lei, sentimenti forti che però avevano solo una connotazione fraterna. Dopotutto erano fratelli di sangue e quel patto, nato un po’ per scherzo, li rendeva qualcosa di più che amici e di meno che fidanzati. Uno strano rapporto di amicizia/tolleranza/alleanza invece era ciò che teneva insieme il Coro di Hogwarts soprattutto a causa, almeno secondo il Delfino, della disparità di età e di ruoli svolti all’interno della Scuola che sussistevano tra loro. Era difficile, se non impensabile, che al di fuori della Sala Musica potessero tenere un comportamento spontaneo e amichevole anche con il Docente di Volo o l’Assistente di Erbologia, mentre Ariel e Zephyr erano pur sempre due Prefetti e quindi più propensi a farle rispettare le regole che a infrangerle. Non che loro quattro – lui, Cappie, Miyabi ed Ethan – combinassero chissà cosa ma essendo coetanei era naturale che avessero più cose in comune, come per esempio l’ansia per i G.U.F.O. imminenti o i problemi derivanti dalle prime cotte.
E' comprensibile, anche se ammetto che mi fa un po' dispiacere questa situazione. A vedervi dall'esterno sembrate invece un'unica grande famiglia e per me era davvero una grande gioia pensarvi in questo modo!
Bè dai non è poi così male… Mica fuori dal Coro non ci rivolgiamo la parola o ci facciamo i dispetti, semplicemente passiamo insieme meno tempo…
Accompagnò le sue parole con un sorriso sincero e disarmante, dovuto principalmente al fatto che, non essendo Lingua Argentata andata con loro in America, lui poteva senza alcun senso di colpa non ricomprenderla tra i musicanti e quindi i loro rapporti tesi aldifuori del Coro erano del tutto ininfluenti ai fini di quella chiacchierata. Interessante, se non fondamentale, invece era cercare di scoprire il più possibile sulla vita della sua cantante preferita, come per esempio cosa l’avesse spinta a scegliere di essere una solista o come riuscisse a scrivere dei testi così coinvolgenti.
In verità...non ho mai avuto un gruppo! - inclinò la testa di lato e aggrottò le sopracciglia perplesso, rimanendo però in silenzio in attesa di maggiori delucidazioni -Ai tempi della scuola, non esisteva un vero e proprio coro di Hogwarts: eravamo veramente in pochi, male organizzati e nessuno sembrava realmente interessato alla musica quanto lo ero io...
E’ per questo che eri l’unica che ci teneva davvero a battere la Cyprus… - mormorò riallacciandosi a un commento che l’altra aveva fatto qualche minuti prima – Deve essere stato difficile affrontare lo stress della gara, prima e durante, da sola… Ci sono stati momenti nelle settimane precedenti alla partenza che credevo di impazzire per l’ansia e se non ci fossero stati i ragazzi i nervi mi avrebbero ceduto di sicuro...
Alla fine compresi che quello era il mio sogno, mio e di nessun'altro: una volta diplomata mi sembrava superfluo condividerlo con qualcuno. Proseguii per la mia strada completamente da sola e nessuno mi ha mai portato a cambiare idea...
Superfluo… - ripetè visibilmente pensiero – Che aggettivo strano… Io sono stato cresciuto nella convinzione che avere qualcuno accanto con cui condividere qualsiasi aspetto della vita renda tutto più semplice o al massimo meno insopportabile… Tu invece sei riuscita a fare tutto da sola… sei davvero incredibile.
Esclamò con una luce di profonda ammirazione negli occhi rivolti verso la ragazza che era stata e non alla cantante che era diventata prima di farle, titubante, quella che poteva essere considerata a tutti gli effetti una domanda personale, almeno a giudicare il tono dei testi delle sue canzoni più famose.
Vivi?- annuì in silenzi con un’aria leggermente imbarazzata -Che cosa intendi per vivi? Posso dirti che ciò che scrivo nasce da qui...e arriva fin qui. – seguì come ipnotizzato la mano della ragazza spostarsi dal cuore alle labbra mentre un sorriso saputo sfioriva sul suo viso - Ogni esperienza di vita, ogni emozione o dolore troppo forte da essere contenuto è stato tradotto in parole: nelle mie canzoni c'è sempre qualcosa di mio, forse è per questo che ti sembrano tanto vive...
E’ esattamente questo ciò che intendevo… Non sembrano testi costruiti a tavolo, una sapiente operazione di marketing per poter scalare le classifiche o guadagnare più galeoni… Alcune canzoni sembrano delle poesie e il messaggio che vuoi trasmette o il sentimento a cui vuoi dare sfogo, che sia inquietudine, meraviglia, gioia, senso di inadeguatezza, parte da qui e mette radici qui… - e imitando i gesti della ragazza si portò una mano all’orecchio destro per poi farla scendere fino a posarla all’altezza del proprio cuore. – Il problema è quando transitano qui… - e si indicò gli occhi – perché sai non è considerato molto virile piangere per una canzone…
Era una battuta la sua, stupida o forse fuori luogo, ma quello era l’unico modo che aveva trovato per farle comprendere quando, alcune delle sue canzoni, lo avessero coinvolto senza apparire pesante o melenso.
Dici che divento molesto se ti chiedo due autografi? – chiede poco dopo, aprendo il giaccone e tirando fuori dalla tasca interna due fogli di pergamena evidentemente incantata visto che non presentavano neanche una grinza – Solo dovresti far apparire una piuma perché quella me la sono dimenticata e temo che se dovessi sfilare la bacchetta la Vireau si materializzerebbe alle mie spalle temendo chissà quale gesto inconsulto…
Nel caso in cui l’altra avesse accettato di fargli quel piccolo favore, Jorge le avrebbe dato i due fogli, chiedendole di scrivere la dedica una a lui e una alla madre Ana Alvares. In realtà gli sarebbe piaciuto far fare l’autografo per la mamma direttamente sulla copertina di un suo album ma non voleva che l’altra scoprisse che comprava i dischi di seconda mano perché non poteva permettersi quelli nuovi. Una volta messi al riparo nel giaccone i due preziosi cimeli, Jorge avrebbe ripreso a “insidiare” Lyra passando con lei una delle mattinate più belle della sua vita per poi scortarla personalmente fino ai loro alloggi per parlare con Monique e organizzare eventualmente l’incontro con tutto il coro di Hogwarts prima della partenza.
Non credo nel Destino, mi sa troppo di Divinazione ma in ogni caso credo di aver capito quello che mi vuoi dire. C'è un'età giusta per fare ogni cosa e se tento di affrettare i tempi non solo finisco per non ottenere nulla ma corro anche il rischio di perdermi un sacco di occasioni che non ritorneranno...Devo godermi l'attimo con giudizio, senza però fare del male a nessuno.
La cantante annuì alle parole del ragazzo, senza contestare il fatto che Jorge non credesse minimamente al Destino: ognuno era libero di poter avere la propria opinione e il fatto che un quindicenne non si lasciasse influenzare dal giudizio di un adulto era segno di una mente ferma nelle proprie convinzioni -il che non sempre era un male.
Dimostri di essere un Delfino molto giudizioso!- rispose quindi con dolcezza, rassicurandolo che era riuscito a comprendere il succo del suo discorso -Su, togliti quell'espressione triste e fammi un bel sorriso: non è il momento questo di pensare a certe cose.
Non a quindici anni, non quando il ragazzo ne avrebbe avuto di esperienze da affrontare. Lyra non voleva sottovalutare il problema del delfino, semplicemente considerava la sua età troppo immatura per riuscire a comprendere come affrontarlo e come impedirgli di appessantirsi ancora di più. Una volta chiuso l'argomento, Jorge si cimentò nell'impresa di dipingere agli occhi della cantante tutte le buone qualità che sua sorella -in qualità di docente di Pozioni- possedeva, rivelandole infine la speranza che un giorno avrebbe potuto farle da assistente. Lyra si sentì subito tentata di poter rivelare quel piccolo particolare a Martha, ma nel momento stesso in cui il portoghese le fece promettere di non farlo -per timore che questo avrebbe influenzato la maggiore delle Bennet e impedito quindi a lui di portare a termine il proprio progetto- la giovane donna acconsentì, promettendo che nulla sarebbe mai uscito dalle sue labbra.
Però devi promettermi che se ci riesci, mi scriverai un biglietto. Almeno potrò congratularmi con te!
Disse sincera, chiedendosi se il ragazzo avesse la stoffa per essere accettato come assistente di Martha e sopratutto se lei stessa lo avrebbe ritenuto tale. Erano disquisizioni però che al momento non poteva mandare avanti, per questo la cantante iniziò a parlare di come avesse raggiunto il proprio successo, dei suoi limiti nel suonare il pianoforte e di come si sentisse comunque soddisfatta di ciò che aveva. Anche il delfino si dimostrò colpito, colpito perchè la giovane donna era riuscita a raggiungere i propri obiettivi e a vivere una vita piena e soddisfacente, un desiderio che condivideva anche il portoghese. Quando poi Lyra gli spiegò il motivo per il quale aveva preferito intraprendere quella carriera completamente da sola -non avere un gruppo su cui contare ai tempi di Hogwarts era stato un valido incentivo- scatenò ancora una volta le opinioni del ragazzo al riguardo, ben diverse dalle sue ma non per questo da condannare.
Superfluo…Che aggettivo strano… Io sono stato cresciuto nella convinzione che avere qualcuno accanto con cui condividere qualsiasi aspetto della vita renda tutto più semplice o al massimo meno insopportabile… Tu invece sei riuscita a fare tutto da sola… sei davvero incredibile.
Non ho condiviso il mio sogno, ma non la mia vita...- lo corresse con tono dolce e canzonatorio, cercando di spiegargli che cosa avesse voluto dire esattamente -La mia famiglia, i miei amici, le persone che mi vogliono bene, tutti mi hanno sostenuta e, come dici tu, hanno reso il mio percorso meno insopportabile... Quello che ho ritenuto superfluo era trovare qualcuno che diventasse un cantante come me. Solo io sapevo che cosa c'era nel mio cuore e per quanto cantare sia un sogno che condividono in molti, i motivi che ci spingono a farlo sono tantissimi e sempre diversi.
Una volta accertato che il delfino aveva compreso il suo discorso, Jorge incuriosito le pose un'altra domanda, chiedendole per quale motivo i testi che lei stessa scriveva risultassero tanto vivi, ricevendone una risposta che -almeno in apparenza- sembrò soddisfarlo.
E’ esattamente questo ciò che intendevo… Non sembrano testi costruiti a tavolo, una sapiente operazione di marketing per poter scalare le classifiche o guadagnare più galeoni… Alcune canzoni sembrano delle poesie e il messaggio che vuoi trasmette o il sentimento a cui vuoi dare sfogo, che sia inquietudine, meraviglia, gioia, senso di inadeguatezza, parte da qui e mette radici qui…Il problema è quando transitano qui...perché sai non è considerato molto virile piangere per una canzone…
Ma viene considerato estremamente umano, quindi non hai nulla di cui vergognarti!
Gli disse ridendo, accarezzandolo dolcemente con la mano sul capo per poi ascoltare una delle sue ultime richieste, prima di azlarsi dalla panchina e passeggiare ancora per un po' per il Campus. Quindi, dopo aver fatto apparire una piuma con dell'inchiosto e dopo aver consegnato i due autografi al ragazzo, la cantante si lasciò condurre in giro dal suo giovane gorilla, prima di rientrare negli alloggi di Hogwarts dove finalmente ebbe il privilegio di salutare Monique Vireau e l'intero Coro.
[Fine]
Spoiler:
Le dediche negli autografi sono queste:
Al mio piccolo Delfino, ti ringrazio della splendida giornata che abbiamo passato insieme! Con affetto!
Lyra
Ad Ana Alvares, è un onore poterla avere come mia fan.
Lyra
Inoltre, in accordo con la player di Ariel, la ragazza approfitta della visita di Lyra al coro di Hogwarts, chiedendole un incontro privato per discutere della sua futura carriera da solista.