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Boston

Messaggioda Veronique » 15/09/2013, 11:14

Aaaaahhh ecco... EH!?
Ma scusa, e perché mai avrebbe dovuto pensare una cosa simile?
Non mi dirai che ce lo hai fatto un po' credere?


Quasi per niente, te l'assicuro!
Ho solo evitato di dire apertamente che ero impegnata...


... Sei incorreggibile...

Ridacchiò divertita Veronique, facendo l'occhiolino a Ryan mentre si spostava con lui nella stanza per la pausa caffé - o colazione o merenda, a seconda delle necessità - dopo aver augurato un buon pasto a Marshall: non si sentiva affatto in colpa per averlo colpito nel profondo del proprio ego maschile, in fondo non gli aveva mica promesso qualcosa... forse si era dimostrata più disponibile del normale, ma quello non era un modo di fare artefatto, semplicemente era qualcosa, il flirtare, che le veniva spontaneo; con gli uomini affascinanti più che con altri, per inciso.
Arrivati nella stanza, la più piccola delle Vireau dovette scegliere cosa mangiare, e per prima cosa scherzò sulla possibilità di mangiare parte del panino del compagno.

Se ne vuoi assaggiare un po' accomodati, che problema c'è?!

Cosa c'è dentro?

Domandò Veronique curiosa, prendendo poi il pezzo del panino, cercando subito un tovagliolo per non sporcarsi, e prese a mangiarlo inizialmente titubante - non essendo un tipo di cibo a cui lei era abituata - e via via sempre più entusiasta per quel mix di sapori, arrivando a finirlo velocemente con aria soddisfatta.

Mmh, davvero buono!

Esclamò infatti la francese, visibilmente più rilassata del solito: forse perché Marcus non era lì a controllarli, almeno non visibilmente, forse perché era il loro anniversario, forse perché, semplicemente, era la prima volta che lo andava a trovare a lavoro come una qualsiasi coppia faceva quotidianamente.
Fatto stava che la Vireau si sentiva davvero bene, al punto di avere ancora spazio per un po' di dolce, per la precisione cioccolata calda e qualche biscotto o cose del genere.

Detto fatto, me ne occupo subito!
Lì sotto puoi trovare dei plum cake e delle crostatine all'albicocca, la cioccolata arriverà in poco tempo...


Plum-cosa?

Domandò perplessa la francese, trovando il dolcetto indicatole da Ryan: l'aspetto era molto invitante, al punto che, curiosa, lo aprì per dargliene un piccolo morso, e... fu il paradiso.

Cavolo amore, ma è buonissimo!
Non so che tipo di dolce sia, ma per la miseria quant'è buono... ne hai altri, vero?


Gli chiese golosa, mangiando di gusto il primo che aveva in mano mentre gli raccontava come andavano le cose, in particolare ciò che riguardava i suoi allenamenti con Marcus, esercizi fisici, naturalmente, come Ryan si premurò di sottolineare, e quelli per migliorare le illusioni.
Subito dopo, però, a plumcake finito, fu il momento per la francese di dare al fidanzato il regalo che aveva scelto con grandissima cura, sperando ovviamente che gli piacesse: senza minimamente toccare la cioccolata calda che aveva a disposizione, Veronique posò lo sguardo sul fidanzato, ansiosa di cogliere nella sua espressione una qualsiasi sfumatura che le facesse capire cosa stesse pensando, se il regalo gli stesse piacendo o meno; certo, aveva già un'espressione colpita al semplice sapere che lei gli aveva fatto un dono per il loro anniversario, ma voleva accertarsi che anche il contenuto di esso gli piacesse... e così fu.

... Oh per la barba di Merlino e la prugna di Morgana... E' qualcosa di stupendo!
Non... Non ci posso credere... Un orologio bellissimo, guarda che linea... Che design... Che classe... Incredibile... Io non so cosa dire...


Veronique sorrise raggiante a quelle parole, gli occhi che le s'illuminavano di felicità: conosceva Ryan, sapeva che non le stava mentendo e che l'orologio gli era piaciuto davvero; lo osservò ancora mentre lo indossava, e lei lo studiò per bene prima di annuire con un gran sorriso.

Ti sta benissimo amore...

Mormorò la francese, notando gli occhi lucidi di Ryan dopo aver letto la scritta che aveva fatto incidere per lui sull'orologio, un particolare che testimoniava quanto fosse legata a lui, quanto ci tenesse, quanto lo amasse anche se nessuno dei due aveva ancora pronunciato quelle magnifiche due paroline.
Prima di poter dire qualcosa, poi, si sentì trascinare per la sedia vicino a lui, e quando la bocca del più piccolo Vastnor catturò la sua, Veronique si lasciò andare totalmente a quel dolce e caldo bacio, giocando con la sua lingua con gli occhi chiusi e il cuore che le batteva forte: non aveva programmato di stare con lui, non aveva programmato d'innamorarsi a quel modo... ma era successo, e non aveva intenzione di tornare indietro.

... Grazie Vero e a questo proposito, sappi che una di queste sere ti devo parlare perché... Ti devo dire una cosa importante.
Adesso non è orario e luogo, ma vedrai che accadrà presto.


Sorrise dolcemente a quelle parole, perché poteva ben immaginare di cosa volesse parlarle, soprattutto dopo che Marshall le aveva confessato senza volerlo che Ryan diceva di amarla praticamente un giorno sì e l'altro pure; annuì dunque, senza aggiungere altro, non vedendo l'ora che quel momento arrivasse perché... beh, lo amava.
E dunque voleva sentirselo dire presto.
Da un momento di dolce imbarazzo si passò al nervosismo imbarazzato in pochissimo tempo, o almeno questa fu l'impressione di Veronique mentre Ryan, con una risatina tesa, si toglieva l'orologio probabilmente per non rovinarlo; intanto, la francese bevve la propria cioccolata ora tiepida, non volendo che si raffreddasse troppo.

Ecco allora vedi io... Ho avuto un piccolo problema con il tuo regalo...

Uhm?

Ci ho pensato tanto, lo giuro!
... Solo che faccio abbastanza pena con i pensieri e quindi avevo pensato... Eheheh "pensieri" "pensato"...


Sorrise divertita dopo quella battuta, non tanto per le parole in sé, ma per il palese nervosismo che si celava dietro esse.

Comunque...
Diciamo che mi era venuto in mente... Che ne dici se nel mentre rifletto ad una sorpresa tutta mia personale non mi dici tu un qualcosa che ti andrebbe che ti regalassi? O un desiderio che ti viene in particolare che posso realizzare...
Così ne avrai uno "made in Vastnor" e l'altro tutto di tuo gusto, eh, che ne dici?


Un regalo che vorrei?
Uhm, fammi pensare... beh, ecco, ci sarebbe questo... aspetta!


Nuovamente frugò nella sua borsa fino a tirare fuori una rivista babbana che aveva comprato per caso, tanto per provare il brivido, per così dire, del non-magico, e la sfogliò velocemente per arrivare alla pagina che le interessava, mostrandola a Ryan: era bianca, con al centro un bellissimo anello, un solitario "Moon Trilogy" dall'aria molto costosa ma, indubbiamente, da lasciare senza fiato.

Immagine


Non trovi sia bellissimo?
Lo adoro!


Esclamò Veronique, fingendo un pochettino con lui: l'anello l'avrebbe voluto per davvero, su quello era stata sincera, ma gliel'aveva detto solo per vedere la sua reazione; avrebbe anche potuto comprarselo da sola, veramente, ma voleva constatare con mano che tipo di espressione avrebbe fatto Ryan nel vedere il "pensierino" scelto dalla compagna.

Come desiderio da realizzare, invece, mi piacerebbe che tu una sera preparassi una romantica cenetta a lume di candela per noi due, e poi facessi il mio schiavo per tutta la sera: non sai quante cose piacevoli potrei ordinarti di fare...

Romantica all'inizio dell'affermazione, maliziosa verso la fine: ma d'altronde Veronique era fatta in quel modo, e Vastnor ormai la conosceva bene.
Subito dopo, la porta della stanza si aprì dopo aver ricevuto un paio di colpi, e la figura di Marshall si palesò all'interno della stanza.

Mademoiselle, collega, questo qui lo dovete proprio provare, mi raccomando signorina beva con cautela che è roba forte, non vorrei le desse subito alla testa, ed anche tu Ryan, vacci piano d'accordo?

Grazie, mister Rosenberg... prometto di non ubriacarmi nel vostro ufficio, soprattutto perché ho plumcakes e cioccolata calda a volontà.

Commentò Veronique con un sorriso, bevendo un piccolo sorso dell'alcolico che, in effetti, era una vera bomba calda e bruciante in gola: per fortuna la più piccola delle Vireau non era nuova a quel tipo di drink, anche se forse di così forti non ne aveva mai assaggiati; un motivo in più, allora, per berne un secondo piccolo sorso e smettere, poi, preferendo dedicarsi alla cioccolata.

Insomma un bel digestivo eh!?

Sentirai che primizia, questa bevanda viene prodotta artigianalmente da degli elfi di Santo Domingo...

Non credevo aveste dei super alcolici del genere nell'ufficio...

Ovviamente Veronique non sapeva che si trattasse di un regalo da parte di un cliente di Ryan, quindi ipotizzò che fosse roba di proprietà dei due magi-investigatori.

... Oh caspita, mi sono forse intromesso in qualche discorso interessante?
Chiedo scusa, tolgo subito il disturbo!


Non rispose, la francese, preferendo bere la cioccolata e lasciare che fosse Ryan a rispondere a quella domanda visto che, comunque, quel posto era suo e suo era pure il collega.
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Messaggioda Ryan Angel » 15/09/2013, 17:26

Cosa c'è dentro?

Salsiccia italiana, cheddar, salsa speciale - simil Crispy Mcbacon - e cipolle caramellate, assaggia!

Mmh, davvero buono!

Puoi scommetterci, Charlie è uno specialista.
In realtà si chiama Carlo ed è originario dell'Emilia Romagna, Italia!
Si è stabilito qui circa un anno e dieci mesi fa, fui il suo terzo cliente e ci rimasi per tutto il tempo a venire...


Infatti quello era il quarto ufficio che cambiava Ryan da quando era diventato un investigatore rinomato in tutto il mondo.
Inizialmente a New York e poi Los Angeles, si accorse che erano città troppo affollate per lui, inoltre l'affarone per la sua casa dei sogni l'aveva trovato proprio lì a Boston, quindi aveva molti motivi per spostarsi definitivamente.
A dir la verità non c'era ancora andato a vivere ufficialmente in quella abitazione, poiché ci stava facendo fare dei lavori grossi per migliorarla.
Voleva fosse una sorpresa per Veronique che spesso e volentieri criticava la sua casa attuale, molto piccola, simile ad un bilocale da scapolo.
Lei amava il lusso, il comfort, la grandezza e via dicendo, forse anche per quello il giovane Vastnor aveva preso la decisione di spostarsi in un posto più grande, forse anche fomentato dalle idee della Vireau che lo spingevano a comprare qualcosa che fosse in linea con "il più grande investigatore del mondo che viveva in una bettola triste e non alla sua altezza".

Plum-cosa?

Plum cake, è un dolce da forno tipico della tradizione babbana.
Sono a base di farina, grasso, zucchero e uova e per consistenza sono simili al pan di Spagna e quindi parecchio più soffici di una crostata.
L'impasto è fluido e a seconda della ricetta prevedono i più svariati ingredienti: lo yogurt, il limone, l'uva passa o il cioccolato.
Quelli che troverai sono semplici allo yogurt, io li preferisco così!


Cavolo amore, ma è buonissimo!
Non so che tipo di dolce sia, ma per la miseria quant'è buono... ne hai altri, vero?


Veramente ne ho dieci confezioni nella credenza!
Portatene pure via un paio quando torni a casa, mi fa piacere...


In realtà per lui se le poteva anche portare via tutte ma non era convinto che Marshall sarebbe stato d'accordo, in fondo era una spesa divisa a metà e quella marca di plum cake era la migliore in circolazione per tutto il nord America, 13 dollari a confezione, mica bruscolini.
Ed a proposito di bruscolini, il regalo che la donna fece a Ryan fu qualcosa di strepitoso, altro che 13 dollari, quello ne valeva almeno 1300.
Elegante, sofisticato, abbastanza leggero, resistente all'acqua e alle basse temperature, insomma un vero gioiello da polso.
Edward Atwood dava molta più soddisfazione del fratello nei regali, ed infatti si lanciò subito all'assalto della propria donna per darle un vero e proprio bacio d'astinenza e di ringraziamento, preceduto da mille parole con occhi brillanti, tanto quelli di lei, onestamente felicissima di aver azzeccato il dono giusto per l'anniversario. Insomma, almeno uno dei due aveva trovato l'impresa semplice.

Un regalo che vorrei?
Uhm, fammi pensare... beh, ecco, ci sarebbe questo... aspetta!


Veronique estrasse dalla borsa una rivista comprata forse in una edicola lì vicino.
La sfogliò velocemente, evidentemente sapendo a quale pagina dover andare, ed infatti la trovò in pochissimo tempo.
Appoggiò il giornale sul tavolo e sulla pagina di destra se ne stava l'immagine gigantesca di un anello stratosferico.
Ryan Angel Vastnor dentro di sé ebbe quasi una specie di infarto e un arresto respiratorio serio, deglutendo silenziosamente e cercando di mostrarsi più calmo e a suo agio che mai.

Non trovi sia bellissimo?
Lo adoro!


Quanto mi è rimasto alla Gringott?
Forse 12.000 Galeoni scarsi, togliendo quelli che devo dare per i lavori di casa sarò sui 9.000.
Dovrei informarmi su quanto viene un solitario simile, ma saranno cifre amare!


Mah si... Niente male, di certo ha una bella forma!
Se è questo quello che vuoi, insomma... Dico... Perché no?
Questo ed altro per la mia ragazza!


Il sorriso non era tirato, ma forse appena appena nervoso, comunque nulla di che, in realtà stava soltanto facendo vari calcoli mentali per capire su cosa risparmiare e cosa evitarsi nei mesi successivi per ammortizzare una spesa del genere, ma ce l'avrebbe fatta, in un modo o nell'altro.

Mentre invece, per quanto riguarda il desiderio da realizzare?

Come desiderio da realizzare, invece, mi piacerebbe che tu una sera preparassi una romantica cenetta a lume di candela per noi due, e poi facessi il mio schiavo per tutta la sera: non sai quante cose piacevoli potrei ordinarti di fare...

E questo melo chiami un desiderio da anniversario?
Accetto molto volentieri ma non te la caverai con così poco, una cena e un seguito interessante l'abbiamo già fatta in passato e senza che ci fossero ricorrenze da festeggiare!
... Uhm?
Ehi Marsh, che succede?


Mademoiselle, collega, questo qui lo dovete proprio provare, mi raccomando signorina beva con cautela che è roba forte, non vorrei le desse subito alla testa, ed anche tu Ryan, vacci piano d'accordo?

Sta' tranquillo socio, sai che non sono ubriacone per abitudine!

Grazie, mister Rosenberg... prometto di non ubriacarmi nel vostro ufficio, soprattutto perché ho plumcakes e cioccolata calda a volontà... Non credevo aveste dei super alcolici del genere nell'ufficio...

Macché, in realtà è uno dei tanti doni che ci mandano i clienti come ulteriore ringraziamento per il buon lavoro.
Capita spesso ma questa volta il tizio si è davvero superato, devo ammetterlo!
... Oh caspita, mi sono forse intromesso in qualche discorso interessante?
Chiedo scusa, tolgo subito il disturbo!


Ma figurati, non ti preoccupare, passa pure qualche minuto con noi!
Finito di mangiare? Com'era la bistecca?


Niente male devo dire, forse potevano cuocerla un poco di più, ma immagino che a quell'ora erano pieni di ordinazioni...
Mi ha fatto proprio un bello scherzetto la tua donna!


Non avevo dubbi, si in effetti sa essere molto perfida quando vuole...

Le fece un occhiolino, prendendole la mano per accarezzarla.

Tutta acqua passata, tutta acqua passata, non c'è problema, l'astinenza mi accieca!
Però è anche vero che la dote teatrale della signorina non scherza affatto...


Facciamo prima a dire che con una femmina di questo calibro davanti ti rincretinisci facilmente...

E' il destino di ogni eterosessuale amico mio!
Allora, Veronique, posso darti del tu?
... Come fai a stare con un tipo come Angel?
Dai forza, mollalo subito che io sono meglio di lui!


Ma sentilo un po'!
Bravo bravo, corteggia la mia ragazza davanti a me mi raccomando!
Ahahah...


C'era un forte clima di serenità in quella stanza, segno inequivocabile che tra i due investigatori vigeva un bellissimo rapporto di stima reciproca.
Ovvio che qualche volta l'occhio di Marshall cadesse sulla gamba o sulle labbra o sull'incavo del seno della Vireau, ma si era giustificato prima con la storia dell'astinenza ed in più faceva in modo che in certe trappole ci cadesse pochissimo... Un paio di volte ogni minuto, non di più!
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Messaggioda Veronique » 15/09/2013, 18:00

Puoi scommetterci, Charlie è uno specialista.
In realtà si chiama Carlo ed è originario dell'Emilia Romagna, Italia!
Si è stabilito qui circa un anno e dieci mesi fa, fui il suo terzo cliente e ci rimasi per tutto il tempo a venire...


Devi darmi l'indirizzo, credo che mi farò fare un bel panino così da portare via quando esco dal tuo ufficio... e devo farlo provare anche a Marcus, sono sicura che lo adorerà!

Sorridente e soddisfatta, la francese, perché come teneva a Ryan, teneva anche al suo "bodyguard/fratello maggiore", anche se al secondo non aveva mai fatto regali mentre al primo sì, come si scoprì poco dopo.
Intanto, Veronique si perse nella bontà del plumcake, un piccolo dolce da forno talmente buono che la francese, dopo aver finito il primo, attaccò con il secondo, immergendolo persino nella cioccolata calda cosicché s'impregnasse del suo sapore e diventasse ancora più godurioso.

Veramente ne ho dieci confezioni nella credenza!
Portatene pure via un paio quando torni a casa, mi fa piacere...


Sicuro?
Oh, grazie amore, ti assicuro che li mangerò tutti pensando a te!


Esclamò lei felicissima, mangiandolo con gusto e finendo così anche il secondo, a cui seguì un bel sorso di cioccolata calda che accompagnò un momento altrettanto dolce, quello in cui Ryan scartò il regalo per l'anniversario del loro primo incontro, o meglio, interrogatorio: vederlo così soddisfatto, così sorpreso piacevolmente, fu un'emozione che Veronique sentì esploderle nel cuore, facendola sentire immensamente bene.
E visto che Ryan ci teneva tanto a farle un regalo a sua volta, la francese non perse tempo e, anche un po' per stuzzicarlo, gli mostrò l'immagine di un solitario bellissimo, elegante e oltremodo costoso, il genere di gioiello che lei avrebbe adorato, naturalmente; facendo finta di niente e continuando a bere la sua cioccolata, Veronique si premurò comunque di constatare la reazione di lui che, pur molto sereno esternamente, a detta dell'istinto della donna che lo conosceva bene un mezzo infarto se l'era comunque preso.

Mah si... Niente male, di certo ha una bella forma!
Se è questo quello che vuoi, insomma... Dico... Perché no?
Questo ed altro per la mia ragazza!


Davvero amore? - domandò Veronique, spalancando gli occhi prima di sporgersi verso di lui e baciarlo teneramente - Grazie amore, grazie grazie grazie, è un regalo splendido!

Oh sì, anche lei dava soddisfazione quando voleva, come in quel caso; il desiderio da voler vedere realizzato era più semplice e soprattutto più economico, ma sembrava che al minore dei Vastnor non bastasse, che volesse qualcosa di più.

E questo melo chiami un desiderio da anniversario?
Accetto molto volentieri ma non te la caverai con così poco, una cena e un seguito interessante l'abbiamo già fatta in passato e senza che ci fossero ricorrenze da festeggiare!


Ah sì? Allora domenica sera, mentre realizzerai questo mio desiderio, m'illustrerai tutte le opzioni a mia disposizione per richiedere un desiderio di anniversario degno di questo nome, d'accordo?

Replicò lei divertita, attaccando il terzo plumcake - golosona - proprio mentre qualcuno bussava alla porta e Marshall, il socio di Ryan, faceva il suo ingresso nella stanza, portando con sé una bottiglia di super alcolico che offrì anche a Veronique: era molto forte e buono, naturalmente, ma la situazione stranì non poco la francese che non credeva, a ragione, che i due possedessero in ufficio liquori così forti.

Macché, in realtà è uno dei tanti doni che ci mandano i clienti come ulteriore ringraziamento per il buon lavoro.
Capita spesso ma questa volta il tizio si è davvero superato, devo ammetterlo!


Solo il meglio per i migliori investigatori di tutto il mondo magico, giusto?

Commentò Veronique, decidendo di lasciar perdere l'alcolico e tornare alla sua cioccolata calda, a detta sua molto più invitante, così da lasciare peraltro che fosse Ryan a rispondere alla domanda del collega sul disturbare o meno, in fondo lei non aveva nulla di privato da dirgli, quindi la scelta era del compagno.

Ma figurati, non ti preoccupare, passa pure qualche minuto con noi!
Finito di mangiare? Com'era la bistecca?


Niente male devo dire, forse potevano cuocerla un poco di più, ma immagino che a quell'ora erano pieni di ordinazioni...
Mi ha fatto proprio un bello scherzetto la tua donna!


Non avevo dubbi, si in effetti sa essere molto perfida quando vuole...

Non sono perfida!
... al massimo diversamente buona.


Replicò la donna, facendo una piccola linguaccia al fidanzato per poi sorridere ad entrambi.

Tutta acqua passata, tutta acqua passata, non c'è problema, l'astinenza mi accieca!
Però è anche vero che la dote teatrale della signorina non scherza affatto...


Facciamo prima a dire che con una femmina di questo calibro davanti ti rincretinisci facilmente...

E' il destino di ogni eterosessuale amico mio!

Fu molto compiaciuta di tutti i quei complimenti, inutile dirlo, che fecero brillare gli occhi della francese e ampliare il sorriso sulle labbra: adorava essere al centro dell'attenzione, e quando succedeva sembrava quasi che il suo corpo prendesse a risplendere di una luce nuova, accecante.

Allora, Veronique, posso darti del tu?

Ma certo che puoi, in fondo sono anche più piccola di te, no?

Rispose la francese, che considerava il collega del suo fidanzato... beh, non proprio un amico, ma qualcosa di simile: un grande passo in avanti per lei, abituata ad odiare tutto e tutti indistintamente.

... Come fai a stare con un tipo come Angel?
Dai forza, mollalo subito che io sono meglio di lui!


Ma sentilo un po'!
Bravo bravo, corteggia la mia ragazza davanti a me mi raccomando!
Ahahah..
.

Anche Veronique si mise a ridere, godendosi appieno quell'atmosfera gioiosa e divertita: stette con loro per un'altra mezz'ora buona, finendo la cioccolata e altri due plumcake, prima di decidersi a levare i tacchi; in fondo non avrebbe dovuto attendere molto prima di rivederlo, e quello era stato un piacevole intermezzo, si sperava per entrambi.
Così, con l'indirizzo di Charlie e due confezioni di dolce nella borsa, la francese Vireau si congedò da entrambi i magi-investigatori, posando un lungo bacio sulle labbra di Ryan con la promessa di passare tutto il weekend insieme, e l'anticipazione che anche lei aveva qualcosa di molto importante da dirgli...

... ti amo.


[FINE]
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Messaggioda Indigo » 15/09/2013, 20:23

-Gennaio | Martedì | ore 11.50 | Cottage Verde in Svizzera-


Tesoro mio, sei davvero sicura? Continuo a pensare che non sia una buona idea...

Lo dici solo perché non vuoi che stia troppo vicina a quell'uomo, Domy, ammettilo.

... sai che sono gelosa di te.

Lo so, e ne sono felice... mi pare di avertelo ampiamente dimostrato, no?

Un fremito percorse il corpo della francese, seduta accanto a lei sul divano di casa della Druida, che se ne stava comodamente semi-sdraiata con le gambe sulle sue cosce ed una mano, la destra, a sostenersi il capo.

Immagine


Ma il lavoro è lavoro, e una spia tra quei due investigatori farà solo che comodo al Supremo... perciò lasciami fare, siamo intesi?

Alzò lo sguardo su di lei, lanciandole un'occhiata seria e determinata, una di quelle a cui Dominique, con tutto che era la più grande illusionista della Setta, non era capace di dire di no: non era certo un mistero, d'altronde, che Indigo sapesse rigirarsi la francese sulla punta del mignolo, era qualcosa che le riusciva oltremodo naturale; la Dubois era pazza di lei, avrebbe fatto di tutto per renderla felice, e se questo significava non mettersi in mezzo alla sua volontà, allora l'avrebbe lasciata fare senza discutere.
L'altra, infatti, non poté che annuire rassegnata all'ovvietà insindacabile dei fatti, e decisamente soddisfatta, la Druida si alzò in piedi, stiracchiandosi e posando un piccolo bacio sulle labbra della donna: era ora di prepararsi, un certo Marshall Rosenberg aspettava da troppo tempo una sua risposta.

-Gennaio | Stesso giorno | ore 13.30 | Ufficio di Marshall-


Era arrivata a Boston molto velocemente, essendoci già stata in precedenza senza dire nulla all'Auror che l'aveva "salvata" mesi prima in Lussemburgo, sfruttando i suoi poteri come Druida; ci aveva messo un po', ma non le dispiaceva affatto, non quando sapeva, o meglio, sperava, che la sua attesa sarebbe stata largamente ripagata.
Aveva intenzione di farsi viva con Marshall dopo tutto quel tempo, usando come scusa l'essersi completamente ripresa ed aver migliorato la propria conoscenza dei poteri del Mana, e soprattutto era pronta a comunicargli che accettava di prendere il posto come sua segretaria/asistente lì, proprio nell'ufficio dove lui e il suo collega lavoravano.
Era giunta a destinazione piuttosto in anticipo, proprio nel momento in cui Marshall era uscito dal suo luogo di lavoro: l'aveva seguito, silenziosa e discreta, e quando aveva capito che stava andando a prendere da mangiare per poi tornare in ufficio, la Druida aveva fatto dietro-front, decidendo di aspettarlo nella hall d'ingresso, quella che precedeva l'entrata vera e propria dello studio dei due.

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Una mise in total black quella di Indigo, per quel primo pomeriggio, costituita da un paio di pantaloni neri skinny con stivali da cavallerizza dello stesso colore, appena sotto il ginocchio, sopra un maglioncino d'angora color grigio scuro con scollatura a v e maniche lunghe, e sopra ancora una giacca nera con cintura in vita di pelle e pelliccetta, finta, non c'era mano da specificarlo, nella zona del collo, per proteggere dal freddo. Capelli sciolti e lisci, nessun gioiello particolare ed espressione vispa e felice, ecco cos'avrebbe trovato Marshall al suo ritorno dal take away del pranzo: la Druida che tanto era rimasta affascinata da lui, almeno in teoria, con gli occhi color cioccolato che brillavano, la schiena appoggiata al muro a specchio della hall, un braccio posato sotto il seno e l'altro vicino alla bocca, a mordicchiarsi il pollice con le labbra incurvate verso l'alto in un sorriso radioso.
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Indigo
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Messaggioda Marshall » 15/09/2013, 22:24

- PERIFERIA DI WASHINGTON - ORE 12:45 - GENNAIO -

Mister Fisk, cerchi di ricordare: quando ha visto esattamente l'uomo ritratto nella fotografia?

Non ci sono dubbi, due giorni fa...

Immagine

E quale era il contesto?

Il "Belladonna Palace Hotel", Chicago.
Stava bevendo un drink assieme a due prostitute, sembrava molto disteso, non come uno che sapeva di dover morire.


Ho capito.
Perché lei si trovava nello stesso posto?


In quell'albergo alloggiava mio figlio Jonathan, ero semplicemente andato a trovarlo.
Lui può confermare ogni cosa, detective Rosenberg.


... Naturalmente.

Qualcosa forse non la convince?

No no anzi, è tutto chiarissimo... Ragazzi, portatelo via.

Tre Auror del Ministero si avvicinarono all'uomo afferrandolo per le braccia e facendolo alzare di peso per accompagnarlo in centrale.

Ma... Ma che cosa sta facendo!?
Lei ha commesso un grosso errore detective, sta prendendo la persona sbagliata!


Ho parlato circa tre ore fa con il proprietario dell'albergo.
Seconda la sua testimonianza, le donne che erano intorno al signor Foley vestivano eleganti e raffinate, mentre lei le ha definite subito come prostitute. Questo significa che la persona che le ha mandate da lui per distrarlo e poi attuare il piano di omicidio è lei, mister Fisk.


E lei crede che tutto questo basti ad incolparmi?
Cosa le dice che non ho solo tirato ad indovinare?


Che cosa me lo dice?
Mphf... Ho un certo Sesto Senso per queste cose...


Me la pagherà detective ed anche molto cara!
Ho amici in alto io, si guardi le spalle da adesso in poi!


Non so quante volte ho già sentito una cosa simile... Forza, andate pure, io qui ho finito, torno a Boston.

- CENTRO DI BOSTON - ORE 13:28 - STESSO GIORNO -

Una volta passato a prendere il pranzo per lui e per il collega Atwood, Marshall Rosenberg si diresse verso il proprio ufficio.
Ryan aveva il solito panino, sapeva che lo avrebbe bruciato la stessa sera perché doveva vedersi con la fidanzata, mentre invece Erik portava con sé una ciotola con dentro una bella insalatona ricca di carote, lattuga, mais, funghi, briciole di pane tostato e uova sode.
Aveva preso altri due chili e mezzo di muscoli nell'ultimo mese, si era letteralmente sfondato in palestra, arrivando a fare alzate al bilanciere su panca piana di anche 130 chilogrammi, due serie da otto.
Quello era l'unico modo con il quale buttava fuori le tossine e districava lo stress. Se non altro però quella mattina era piuttosto felice.
Il caso "Foley", in piedi da tutta la giornata di ieri, si era concluso a favore dell'investigatore, facendo entrare in tasca alla società per merito suo più o meno 3400 Galeoni, un bel gruzzolo utile per il pagamento delle spese e dell'affitto.
Arrivato nella hall del palazzo però, un'altra sorpresa se ne stava lì ferma ad aspettarlo, più bella e radiosa che mai.
Inizialmente Marshall rallentò il passo, non essendo completamente sicuro di quello che aveva davanti, ma lentamente dovette ricredersi, visto che quella appoggiata ad una colonna era proprio lei, Indigo, la giovane Druida conosciuta nemmeno tre mesi prima, che aveva salvato da tre brutti ceffi che avevano minacciato di farle molto del male, anzi, ad essere sinceri, proprio di ucciderla.
Sul volto dell'uomo apparve un sorriso solare e spontaneo, tanto che si avvicinò molto più spedito non dimenticando di squadrarla a dovere e rendersi conto che era molto più bella di quanto ricordasse. Un look da cowgirl che metteva in risalto le forme e la tonicità.

Questo si che è un miracolo!
Vieni qui subito e fatti abbracciare!


Appena Indigo si avvicinò subito l'uomo le diede un abbraccio lungo ed intenso, sentendo il profumo della pelle e dei capelli, ricordando perfettamente come se fosse stato ieri l'ultima volta che l'aveva sentito, nel suo letto d'albergo, prima che si separassero poi il giorno dopo.
Si erano scritti e tenuti in contatto, ma non poteva mai essere uguale all'essere uno di fronte all'altra, come in quel momento preciso.

Ti trovo in grandissima forma, hai imparato a far scappare i cattivi deduco!
Gira su te stessa su, fatti ammirare... Guarda come sei cambiata, sei un'altra...
Dai vieni con me, devo presentarti una persona!


Senza pensarci due volte le tese il braccio, avendo ormai molta confidenza con lei. Se si trovava lì era perché probabilmente voleva comunicargli la sua decisione e a giudicare dal sorriso sulle labbra della ragazza, evidentemente l'esito era positivo, ma non voleva cantar vittoria troppo presto.
Arrivò all'ascensore che chiamò prontamente e nel frattempo che aspettavano le spiegò esattamente il funzionamento della scatola metallica dove stavano per entrare, così che non si spaventasse, in caso non ne avesse mai usata una.
Una volta dentro, premette il tasto 30, si, si trovavano molto in alto, e l'ascensore cominciò a salire a velocità elevata, iper-tecnologico.

Ti ho pensata molto.
A giudicare dalle lettere che mi hai mandato, sei stata un po' in tutto il mondo.
Ti è rimasto qualcosa dei soldi che ti ho lasciato? Oppure te ne occorrono altri?


Il giorno prima della partenza, Marshall le aveva dato 3000 Galeoni, assicurandosi che avesse soldi per mangiare, bere e viaggiare, spostarsi.
Per una persona normale bastavano e avanzavano per vivere bene almeno 6-8 mesi, ma a lei che era costretta a muoversi e mangiare solo determinati cibi di certo sarebbero durati di meno. In verità Indigo li aveva tenuti intatti sul suo conto in banca personale sfruttando quelli regalatele da Dominique e quelli offerti in dotazione dalla Setta, ma questo, ovviamente, lui non lo sapeva minimamente.
Quando l'ascensore giunse al piano stabilito, l'uomo la accompagnò sempre a braccetto fino alla porta dell'ufficio che aprì in velocità.
Circa cinque secondi dopo apparve anche il socio di Marshall, Ryan Angel, alias...

Indigo, vorrei presentarti Edward Atwwod, il mio socio in affari.

... Oh, piacere signorina, Edward Atwood, al suo servizio!

Una stretta di mano energica e un inchino col capo, prima di farsi passare il panino da Marshall e guardarlo negli occhi come a chiedere "E' lei?".
Non appena l'uomo annuì, Ryan fece un sorriso divertito e ironico, incamminandosi verso la stanza con le scrivanie dove erano diretti anche l'amico e la Druida.

Ho sentito molto parlare di lei... Quasi non ci speravamo più che si facesse vedere!
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Messaggioda Indigo » 15/09/2013, 23:06

Non dovette attendere molto, per fortuna: meno di un paio di minuti dopo da quando si ra messa ad aspettarlo lì, nella hall del complesso di uffici dove si trovava, la figura di Marshall entrò nel campo visivo di Indigo, il cui sorriso si ampliò ancora di più nel trovarselo davanti; era molto più muscoloso di quanto se lo ricordasse, ma ovviamente per eli era solo un dato positivo, lo trovava più bello di quando l'aveva salutato, due mesi e mezzo prima.
Studiò con sguardo attento ma discreto, come faceva sempre, l'espressione sul viso dell'Auror, per capire cosa stesse provando: sembrava felicemente sorpreso di vederla, e questo non fece altro che far ampliare ulteriormente il sorriso sulle labbra della Druida, i cui occhi presero anche a brillare di felicità per averlo finalmente davanti, a portata di abbraccio e di sguardi.

Questo si che è un miracolo!
Vieni qui subito e fatti abbracciare!


Rise a quelle parole, dandosi una spinta con la schiena così da prendere una piccola rincorsa e arrivare di fronte a lui, per poi mettersi in punta di piedi e abbracciarlo forte, più forte che poteva, con le braccia intorno al suo collo: lo circondò del suo profumo, quello di Gaia tipico dei Druidi, e strusciò anche il naso nell'incavo tra mento e spalla, sorridendogli dolcemente quando tornò a guardarlo negli occhi.

Ti trovo in grandissima forma, hai imparato a far scappare i cattivi deduco!

Non ancora, ma sono diventata più brava a scappare da loro!

Rispose Indigo con un gran sorriso, notando - I/P 33 -che Marshall sembrava apprezzare molto di più questo tipo di abbigliamento, più moderno e "normale", di quello mostrato da lei in precedenza, quando si erano conosciuti e nel periodo breve che avevano passato insieme.

Gira su te stessa su, fatti ammirare... Guarda come sei cambiata, sei un'altra...

Trovi?
Ho imparato a vestirmi come una... beh, non-me!
- esclamò lei di rimando, non volendo pronunciare il nome della sua razza ad alta voce, non si poteva mai sapere - Ti piaccio così?

Gli domandò poi, appena più dolce nel tono, con lo sguardo che diventava più intenso, morbido... quasi romantico, in un certo senso; non avevano deciso di stare insieme quando si erano lasciati in Lussenburgo, tantomeno lui le aveva dato qualche certezza sul provare sentimenti forti per lei, ma Indigo sperava che fosse rimasto qualcosa a livello emotivo nel suo cuore di ciò che avevano condiviso in quei giorni insieme, altrimenti che gusto ci sarebbe stato a lavorargli accanto?

Dai vieni con me, devo presentarti una persona!

Oh, va bene!
Ma sei sicuro che non disturbo? Posso passare dopo, se preferisci...


Ovviamente finse di non conoscere minimamente i suoi orari, né d'immaginare che fosse arrivato per lui il momento del pranzo visto che il pasto suo e del collega erano nascosti in una busta opaca, e dunque in teoria la Druida non aveva prove che fosse giunto il momento di pranzare per il magi-investigatore.
In ogni caso gli prese il braccio, azzardandosi a posargli un piccolo bacio sulla guancia mentre aspettavano l'ascensore e intanto si faceva spiegare da Marshall come funzionasse, mostrandosi meravigliata e sorpresa piacevolmente da quell'oggetto babbano: fece un timido passo all'interno, come ci si sarebbe aspettato da chi non ne aveva mai provato uno, e poi concentrò tutta l'attenzione sul suo interlocutore, il cui sorriso, lo doveva ammettere, un po' le era mancato.

Ti ho pensata molto.
A giudicare dalle lettere che mi hai mandato, sei stata un po' in tutto il mondo.


In effetti ho girato parecchio, ma è stata un'esperienza bellissima anche se molto stancante!
Anche io ti ho pensato moltissimo, mi sei mancato...


Ammise imbarazzata la Druida, facendo confluire il Fuoco alle proprie guance di modo che si accendessero e dessero perfettamente l'idea di timidezza che voleva rendere di fronte a lui.

Ti è rimasto qualcosa dei soldi che ti ho lasciato? Oppure te ne occorrono altri?

No no, ho ancora qualcosa da parte, non ti devi preoccupare... ho guadagnato anche qualcosa suonando il mio flauto di Pan, quindi alla fine direi che me la sono cavata bene!

Esclamò in risposta, sempre serena, sempre gentile e sorridente, dolce e armoniosa nelle forme, nei sorrisi e nella voce, ma d'altronde lei era figlia di Gaia e quello era il risultato.

Come sta Wezen?
Mi è mancato tanto tanto anche lui!


Domandò poi Indigo, dimostrandosi così un attaccamento, peraltro decisamente sincero, al cane dell'altro, al bellissimo dalmata che Marshall le aveva presentato e con cui, manco a dirlo, era entrata subito in totale e perfetta sintonia, un po' perché questo serviva per avvicinarsi a Rosenberg ed un po', anzi, principalmente, perché come Druida difficilmente, era quasi impossibile, in effetti, non andava d'accordo con qualche animale.
Arrivati fuori dall'ascensore, Marshall la fece entrare nell'ufficio vero e proprio dove lavorava, nel quale non era solo peraltro come Indigo scoprì poco dopo.

Indigo, vorrei presentarti Edward Atwwod, il mio socio in affari.

... Oh, piacere signorina, Edward Atwood, al suo servizio!

La Druida, dovendo recitare al meglio la sua parte, finse di essere un po' spaesata da quella stretta di mano perché, come aveva spiegato a Marshall, i Druidi erano soliti inchinarsi in piccole riverenze di fronte agli altri, o almeno lei era cresciuta con quella convinzione: ciò nonostante porse il braccio destro al socio dell'altro ed incurvò le labbra in un sorriso sì incerto, ma essenzialmente amichevole.

Piacere mio mister Atwood...
Io sono Indigo Kostenechki.


Ho sentito molto parlare di lei... Quasi non ci speravamo più che si facesse vedere!

So di essermi fatta attendere molto...

Commentò Indigo con un piccolo sorriso mortificato verso Marshall, recitando perfettamente la parte della ragazza innocente, pura ed ingenua come lui riteneva che lei fosse.

Spero di non disturbare il vostro lavoro, se sono di troppo la prego, me lo dica.

Aggiunse in direzione di Ryan Angel, Edward Atwood per lei, dimostrandosi oltremodo educata, come sempre, ed un poco timida anche, seppur forse normale considerarla tale visto che, in teoria, aveva passato la maggior parte del tempo a scappare dagli esseri umani.
Intanto la Druida non poteva fare a meno di guardarsi intorno, ammirata e curiosa, cercando di cogliere quanti più dettagli possibili sul posto di lavoro dei suoi, probabilmente, futuri superiori.
Ultima modifica di Indigo il 16/09/2013, 11:14, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Marshall » 15/09/2013, 23:59

Trovi?
Ho imparato a vestirmi come una... beh, non-me!
Ti piaccio così?


Per la Trama, stai un incanto!
Cioè, mi piaci anche col tuo stile, intendiamoci... Ma così dai il massimo, almeno a mio avviso!
... Dai vieni con me, devo presentarti una persona!


Oh, va bene!
Ma sei sicuro che non disturbo? Posso passare dopo, se preferisci...


Non dire sciocchezze, non disturbi mai!
Inoltre questa è la pausa pranzo e mi sembra anche che la persona che voglio presentarti tra poco ha un impegno...


Si lasciò dare quel bacio sulla guancia con naturalezza e spontaneità, trovandosi anche ad avere un leggero brivido lungo la schiena.
Siamo onesti, da quanto non andava a letto con una ragazza? E quale era stata la sua ultima partner sessuale? Cocktail potente no?
Inoltre Indigo ci sapeva fare con il vestiario e la presenza, senza contare che era una donna splendida e a suo modo anche molto sensuale.
Quando si sorrisero, Marshall si chiese mentalmente se davvero anche lui le era mancato. Mai troppo abituato ad avere a che fare con il gentil sesso in modo sdolcinato o affettuoso. Quando entrarono poi nell'ascensore, fu sorpreso di sapere che la Druida non si era dimenticata del suo dalmata.

Come sta Wezen?
Mi è mancato tanto tanto anche lui!


Cresce che è un piacere, mettendo su denti bianchissimi e pelo ultra lucido!
Magari più tardi possiamo andare da me così lo rivedi, ti va?


Sapeva che Wezen avrebbe fatto i salti di gioia nel rivedere Indigo. Quando se ne andò, rimase davanti alla porta ad aspettarla per giorni e giorni.
Non aveva ceduto praticamente mai nel corso di circa tre settimane. Evidentemente era quello l'effetto che faceva agli animali la ragazza.
L'uomo fu davvero colpito dall'affetto che ella mostrò verso il suo cane. Certo, era giusto e naturale che amasse tutte le creature, ma per lui era comunque una cosa speciale, non sapeva bene come definire la sensazione, però era speciale, un po' come lei.
Giunti nel suo ufficio, Ryan si presentò subito, tendendo la mano alla ragazza, mostrandosi immediatamente aperto e gentile verso di lei.

Spero di non disturbare il vostro lavoro, se sono di troppo la prego, me lo dica.

Di troppo sono io, Indigo... Posso darti del tu?
... Infatti adesso sto proprio per uscire per un incontro di lavoro, mangerò strada facendo!


E' per la questione fiscale del dott. Lambert?
Ah a proposito di lavori, concluso il caso "Foley", ci verseranno i soldi sul conto entro Giovedì.


Mi hai dato una notizia meravigliosa e, si, vado proprio a vedere che diavolo sta succedendo al caro Raiden!
E' un uomo di sostanza e una persona leale, impossibile che abbia truffato il commercialista, qualcuno lo vuole incastrare e capirò chi è...
Allora di nuovo molto piacere, Marsh, con te ci vediamo domani, hai il pomeriggio libero.


Nessun impegno? Ottimo!
A domani amico, buon lavoro.


Una volta salutati i due, Ryan Angel aprì la porta dell'ufficio e si dileguò addentando il suo amato panino, ormai diventato un must anche per Veronique Vireau, la sua fidanzata segreta. Marshall si fece seguire da Indigo fino alla propria scrivania, prendendole una sedia e sedendosi a sua volta, rivelando il grosso recipiente con l'insalata. Chiedendole un attimo scusa andò fino alla sala ristoro, prendendo un'altra forchetta, tornando poi per porgerla alla Druida immaginando che non avesse ancora pranzato.
Prese qualche boccone veloce, essendo davvero molto affamato, riempiendo nel contempo due bicchieri con acqua fresca effervescente naturale.
Nessun condimento eccessivo sul pasto, né olio, sale, limone in grosse quantità. Il Rosenberg era un salutista altrimenti non si poteva certo spiegare la mole e la forma del corpo.

Che cosa ne pensi del posto?
Ti piace?


L'ufficio era arredato con qualche quadro dai toni espressionisti, classicisti ed impressionisti.
Le scrivanie, in metallo placcato legno, si trovavano alle spalle di una gigantesca vetrata ad arco.
Il muro era in pietra antica e il pavimento in marmo cotto di colore marrone scuro, a rombi perfettamente simmetrici.
In realtà quella era solo la stanza privata dei due, poiché per arrivare lì prima erano passati dalla sala di ingresso dotata di poltrone dove solitamente i due investigatori incontravano i clienti e discutevano con loro i casi o i compensi per i lavori.
Quella sala apparteneva ad un timbro molto più chic e signorile, luminosissima ed ampia, caratterizzata da un colore bianco costante.
Le poltrone, unica tonalità scura per creare un minimo di contrasto, erano nere di finta pelle, profonde e apparentemente comode.
Infine sul lato sinistro c'era la scala che appunto conduceva fino al luogo dove adesso Indigo si trovava a mangiare con il suo prossimo datore di lavoro.

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Immagino sarai venuta qui sopratutto per comunicarmi la tua decisione...
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Messaggioda Indigo » 16/09/2013, 11:13

Per la Trama, stai un incanto!
Cioè, mi piaci anche col tuo stile, intendiamoci... Ma così dai il massimo, almeno a mio avviso!


Nuovamente il Fuoco dentro di lei, donatole dal Mana, venne concentrato sulle guance olivastre di Indigo, così da dare ad esse un alone di rosso che ricordasse quella reazione spontanea ed incontrollata ad un momento d'imbarazzo: sapeva che probabilmente gli abiti druidici non erano il massimo per far risaltare le forme di una donna, ma alla mora piacevano comunque, facevano parte di lei; era ovvio, comunque, che non avrebbe di certo potuto indossarli mentre lavorava lì, con Marshall, sarebbe apparso molto strano e assurdo, ma ci avrebbe fatto l'abitudine, era un piccolo prezzo da pagare per poter portare a termine i suoi piani.
E parte del suo piano era anche quella di porsi come la dolce, pura, timida ed innocente ragazza che lui aveva conosciuto in Lussenburgo, quando era indifesa e aveva bisogno di lui per difendersi e sopravvivere: il primo passo, ovviamente, fu quello di chiedergli se non fosse di troppo disturbo, perché nel caso sarebbe potuta ritornare in un secondo momento.

Non dire sciocchezze, non disturbi mai!
Inoltre questa è la pausa pranzo e mi sembra anche che la persona che voglio presentarti tra poco ha un impegno...


Allora va bene, andiamo pure!

Esclamò Indigo, visibilmente più rilassata e tranquilla, posandogli quel piccolo bacio sulla guancia a cui seguì un sorriso molto dolce e felice: salirono insieme nell'ascensore, e la Druida si preoccupò subito, un pensiero dovuto solo in minima parte, e per il resto quasi del tutto spontaneo, di chiedere come stesse Wezen, l'adorabile dalmata di Marshall che tanto la mora si era coccolata nei pochi giorni insieme.

Cresce che è un piacere, mettendo su denti bianchissimi e pelo ultra lucido!
Magari più tardi possiamo andare da me così lo rivedi, ti va?


Davvero possiamo? - domandò Indigo di rimando, con le iridi color cioccolato che presero letteralmente a brillare di felicità - Oh sì, certo che mi va, non vedo l'ora!

Aggiunse la Druida, nel caso non si fosse capito prima quale fosse la sua risposta: non si mise a saltellare ma poco ci mancava, segno che evidentemente era davvero molto, molto felice di poter rivedere l'animale e riempirlo nuovamente di coccole, carezze e bacini sul muso.
Con quel bel pensiero nella mente, Indigo si lasciò condurre nell'ingresso dell'ufficio di Rosenberg, dove conobbe anche il suo socio, Edward Atwood, un uomo dall'aria molto simpatica ed amichevole al quale lei strinse la mano, assicurandosi anche con lui di non aver arrecato disturbo alla loro attività lavorativa.

Di troppo sono io, Indigo... Posso darti del tu?

Ma sì, certamente!

... Infatti adesso sto proprio per uscire per un incontro di lavoro, mangerò strada facendo!

Lasciò che i due parlassero di lavoro, ascoltando tutto con attenzione naturalmente, non si sapeva mai quali informazioni potessero tornarle utili, ma fingendo con bravura magistrale di non dare peso alla cosa, preferendo guardarsi intorno per studiare l'arredamento dello studio dei due.

Allora di nuovo molto piacere, Marsh, con te ci vediamo domani, hai il pomeriggio libero.

Nessun impegno? Ottimo!
A domani amico, buon lavoro.


Anche per me!
Buon lavoro Edward, e buona giornata!


Lo salutò Indigo, avvolgendolo col suo sorriso sereno e contagioso prima di vederlo sparire dietro la porta d'ingresso: erano rimasti soli, ma la Druida sapeva bene di doversi comunque muovere con cautela prima di tentare di ristabilire un approccio fisico con l'uomo; intanto, dopo che lui le prese la sedia, la mora lo ringraziò con un cenno educato del capo e si sedette, accavallando la gamba destra su quella sinistra e posandosi le mani in grembo.
Quando poi Marshall le porse la forchetta per mangiare insieme, ella si mostrò sorpresa e felice di quel pensiero, anche se aveva ipotizzato che lui, nella sua galanteria, l'avrebbe invitata a consumare il pasto insieme.

Sicuro che posso?
Non voglio privarti del tuo cibo, io posso mangiare anche dopo.


Si rassicurò la ragazza, e solo dopo aver avuto conferma di poter stare tranquilla si azzardò a prendere con la forchetta un po' d'insalata insieme agli altri ingredienti, portandosela alle labbra per poi masticare lentamente, deglutire e passarsi infine la lingua sulle labbra in un gesto sensuale ma fintamente casuale.

Mmmh, è davvero molto buona!
Sono sorpresa però, non credevo si potessero sfamare così tanti bei muscoli solo con un po' d'insalata...


Commentò Indigo, facendo così un velato complimento al corpo di lui, in modo da iniziare l'approccio, e buttando al tempo stesso in mezzo a loro una piccola battuta, così da permettere al dialogo di ingranare in modo più naturale: d'altronde non si vedevano da mesi, era normale essere un po' impacciati all'inizio.

Che cosa ne pensi del posto?
Ti piace?


E' molto bello, mi piace il contrasto tra il modernismo raffinato dell'ingresso e il tocco più antico e ricercato di questa stanza: ho come l'impressione che l'ingresso sotto abbia un tocco di distacco professionale, come a voler mettere in chiaro che lì si svolgono i colloqui di routine coi clienti, o cose del genere... sarà forse per l'ampiezza del posto, o forse per l'alta classe dei mobili, anche se credo che in parte sia dovuto anche al contrasto bianco-nero.
Questa stanza invece ha un tocco più personale, più caldo, ti da' l'idea di vissuto e di vita che prosegue... mi piace tantissimo la vetrata che da' su Boston, e i quadri sono bellissimi, soprattutto quelli espressionisti: amo il modo in cui i pittori di quella corrente rapresentassero nei loro dipinti la realtà filtrata attraverso le loro emozioni, è... affascinante.
Non a caso uno dei miei quadri preferiti in assoluto è "L'Urlo" di Munch.


Rispose Indigo, ipotizzando - I/P 33 - che a Marshall facesse piacere un commento più approfondito sull'arredamento del semplice quanto banale "carino", che era il modo classico con cui, a detta della Druida, si salvavano da quelle domande coloro che non erano in grado di formulare un pensiero proprio e profondo.
E lei odiava le persone di quel tipo.

Immagino sarai venuta qui sopratutto per comunicarmi la tua decisione...

Immagini bene...

Ammetto di essere un poco in ansia e quindi... Avanti forza, dimmi!

Beh... ci ho pensato a lungo, valutando i pro e i contro, la possibilità di avere un lavoro e probabilmente essere al sicuro e il fatto di dovermi comunque staccare dal mio ambiente più naturale e congeniale - iniziò a dire Indigo, facendogli così capire che non era stata una scelta semplice - Ero molto spaventata all'idea di gettarmi in un mondo così diverso dal mio, lo ammetto, e più di una volta ho pensato che non sarei stata in grado di soddisfare le tue aspettative, e che avrei finito col deluderti...

Aggiunse con un piccolo sospiro imbarazzato, posando la forchetta sul bordo del recipiente con l'insalata per poi, allungando il braccio, tentare di sfiorargli la mano con la propria, che sarebbe risultata piacevolmente calda, in un gesto molto delicato e dolce.

Prima ti ho detto di averti pensato molto, ed è vero.
Ogni volta che ricevevo una tua lettera ero felice, e anelavo il momento in cui sarebbe giunta quella successiva... ho capito che mi faceva male starti lontano, ed è anche per questo che ho preso la mia decisione: che sia come amica, o come... qualcosa di più...
- e nuovamente le guance si tinsero di rosso - io voglio lavorare qui. Voglio avere un lavoro che mi permetta di guadagnare qualche soldo per vivere decentemente, voglio ambientarmi in questo mondo che per troppo tempo mi è stato estraneo... e voglio poterti stare vicina, Marshall.
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Messaggioda Marshall » 16/09/2013, 22:40

Una volta andato via il suo socio, Marshall assieme ad Indigo se ne andò nella zona privata dell'ufficio, ricercando in quel modo un poco di privacy.
Onestamente si, era strano essere nuovamente insieme, per di più sul suo luogo di lavoro, dopo le avventure subite in passato.
Vero era però, che la Druida sembrava molto più rilassata, distesa, capace di sorridere senza che alcun particolare problema le ottenebrasse il pensiero. Eppure da quello che aveva sostenuto prima, si era solo fatta più furba nel fuggire e non a difendersi in sé per sé.
Erroneamente, l'investigatore pensò che il motivo di tale tranquillità e gioia fosse l'avere nuovamente di fronte a lei l'Auror, sentendosi di riflesso molto più protetta e sicura che nulla le avrebbe potuto fare del male da quel momento in poi. Proprio uno stolto, ma non lo si poteva biasimare, la ragazza era talmente bella ed apparentemente candida, pura, da far risultare impossibile un complotto da parte sua.
Il Rosenberg avrebbe fatto qualunque cosa pur di farla stare bene, compreso condividere il pranzo, ed anche con entusiasmo.

Sicuro che posso?
Non voglio privarti del tuo cibo, io posso mangiare anche dopo.


Muoviti a mangiare va', prima che ti dò un cazzottone in testa!

Un modo come un altro per farle intendere che certe cose non voleva nemmeno credere che le pensasse.

Mmmh, è davvero molto buona!
Sono sorpresa però, non credevo si potessero sfamare così tanti bei muscoli solo con un po' d'insalata...


Guarda che è una porzione per tre persone!
E poi ce n'è di roba dentro... Solitamente ci faccio mettere anche il petto di pollo ma oggi non mi andava... Sarà stato destino?


Come ad intendere che un particolare sesto senso lo aveva avvertito dell'arrivo della Druida che, si sapeva, non amava troppo mangiare la carne.
Le fece un occhiolino, addentando un'altra forchettata di insalata, ripensando al complimento ricevuto poco prima.
Si era accorta del suo cambiamento? Di quei pochi muscoli in più che aveva messo su? Oppure semplicemente constatava che a prescindere possedeva una massa non indifferente e che quindi con un po' d'erba non poteva pensare di mantenerla troppo facilmente?
Che fosse per un motivo o per l'altro, Marshall si sentì ugualmente lusingato dalle attenzioni della ragazza, ipotizzando di farle ancora un certo effetto, cosa per altro ricambiata al 100%, visto che non mancava ogni paio di minuti di cadere con gli occhi sulla scollatura a V della maglia di lei.
Ed infatti mentre casualmente ci finiva di nuovo, Indigo cominciava ad elencare i motivi per i quali le piaceva quel posto, sviluppando il discorso sulla differenza tra la stanza pubblica e quella privata, dimostrandosi molto profonda e dettagliata, precisa e accurata.

Wow, più che l'assistente investigativa ti vedrei bene nel ramo immobiliare!
Se fossi un potenziale acquirente avrei già richiesto di firmare il contratto...


Sorrise, decidendo per fare anche lui una piccola battuta in modo da ristabilire quella particolare e complice affinità che c'era un tempo.
Adesso gli faceva un po' strano averla davanti, perché ad onor del vero non erano una coppia ma nemmeno due amici.
Erano due persone che aveva vissuto qualcosa insieme, qualcosa di bellissimo ed intenso ma che si era interrotto senza sapere se necessariamente fosse proseguito nel futuro. Fissandola negli occhi, quell'oscurità cioccolatosa lo faceva fremere, ricordando in modo perfetto e nitido l'attimo in cui finalmente erano una cosa sola, l'uno dentro l'altra, tra gemiti, sospiri, baci languidi e parole affettuose un momento, selvagge nell'altro.
Adesso l'importante era sapere una volta per tutte cosa lei aveva scelto e deciso, se accettare o meno la proposta di lavorare lì e sostituire Francine oppure proseguire per la propria strada. Nel secondo caso, non significava certo non doversi rivedere più, ma essere meno a contatto, meno pronti ad avvicinarsi e semmai capire cosa davvero sussisteva tra loro.

Beh... ci ho pensato a lungo, valutando i pro e i contro, la possibilità di avere un lavoro e probabilmente essere al sicuro e il fatto di dovermi comunque staccare dal mio ambiente più naturale e congeniale.
Ero molto spaventata all'idea di gettarmi in un mondo così diverso dal mio, lo ammetto, e più di una volta ho pensato che non sarei stata in grado di soddisfare le tue aspettative, e che avrei finito col deluderti...


Nessuno ti impedirebbe di ritagliarti del tempo e passarlo in mezzo alla natura, credimi...
... Inoltre sei una ragazza dotata di una mente strabiliante, non potresti mai deludermi, senza contare che gli errori all'inizio li abbiamo fatti tutti!
Dai, scusami, prosegui pure, non parlo più, promesso...


Prima ti ho detto di averti pensato molto, ed è vero.
Ogni volta che ricevevo una tua lettera ero felice, e anelavo il momento in cui sarebbe giunta quella successiva... ho capito che mi faceva male starti lontano, ed è anche per questo che ho preso la mia decisione: che sia come amica, o come... qualcosa di più... io voglio lavorare qui.
Voglio avere un lavoro che mi permetta di guadagnare qualche soldo per vivere decentemente, voglio ambientarmi in questo mondo che per troppo tempo mi è stato estraneo... e voglio poterti stare vicina, Marshall.
Sempre se va ancora bene per te...


Lasciò che piano la forchetta si depositasse sul fondo della ciotola. Ormai l'insalata era quasi del tutto finita.
Un discorso così profondo e sentimentale non glielo aveva mai fatto nessuna in tutta la sua vita e sfidava a trovare le parole giuste per rispondere.
Nella testa dell'uomo comparvero mille punti interrogativi, perché non sapeva assolutamente cosa dire, come reagire, come comportarsi.
Indigo evidentemente provava molto per lui, ma l'Auror che cosa sentiva esattamente? Non voleva prenderla in giro, senza contare che non poteva prendere in giro nemmeno sé stesso dal momento stesso in cui il cuore gli batteva in petto come un tamburo.
Non ne era innamorato, intendiamoci, altrimenti mai e poi mai avrebbe fatto avances alla fidanzata di Ryan Angel, Veronique, ma che le piaceva non c'erano dubbi, le piaceva eccome, e adesso che la vedeva così pronta a mettersi in gioco, così carica e così desiderosa di prendere in mano le redini della sua vita e del suo futuro, gli piaceva ancora di più, in misura nettamente maggiore rispetto quanto ricordasse.
Si alzò dalla poltrona, aggirando la scrivania per poi arrivarle proprio davanti, porgendole la mano per farla mettere in piedi.
Posandole le mani sui fianchi, la guardò dall'alto verso il basso, nella penombra creata dall'assenza di luci artificiali ed un momentaneo gruppo di nuvole in cielo che rendeva più tenui e scuri i contorni degli oggetti e delle persone.

Sei diversa da tre mesi fa... Ma è un diverso che ti sta mostrando sotto un'ottica a mio avviso bellissima.
Non solo ti dò il benvenuto nella società... Ma ti assicuro che farò di tutto per capire il prima possibile cosa sei tu per me.
Mentre ciò accade... Preferisci che non ci siano contatti intimi di alcun genere tra noi?
Sii sincera, è solo per capire...
Ad ogni modo, adesso che mi sei così vicina e ho potuto constatare di persona cosa significa ritrovarti... Posso assicurarti che dipendesse dal sottoscritto, non potresti mai più allontanarti dal mio fianco.
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Messaggioda Indigo » 17/09/2013, 17:37

Dopo aver salutato Edward Atwood, il socio nonché amico di Marshall, Indigo si mise a mangiare con lui il suo pranzo dopo essersi assicurata che a lui non desse fastidio: sorrise nel sentire quella piccola battuta da lui pronunciata, constatando però che, a guardare bene, pareva impossibile che un fisico così possente e allenato come il suo si sostentasse solo con una misera porzione d'insalata.

Guarda che è una porzione per tre persone!
E poi ce n'è di roba dentro... Solitamente ci faccio mettere anche il petto di pollo ma oggi non mi andava... Sarà stato destino?


Forse il tuo inconscio sperava d'incontrarmi oggi... - confermò la Druida con un gran sorriso, mangiando di gusto quell'insalata mista - E tuttavia rimango dell'avviso che un bel corpo come il tuo necessiti di proteine per rimanere così... scommetto che stare ti farai fuori almeno tre bistecche, sbaglio?

Aggiunse scherzosa, ma assolutamente sincera, e rossa sulle guance, nel complimento sul suo corpo: a prescindere che fosse lì per lavoro o meno, la giovane donna non aveva alcun problema ad ammettere, né a se stessa né tantomeno a Rosenberg, che il fisico del magi-investigatore le piaceva molto, e d'altronde se aveva deciso di fare l'amore con lui, era anche perché di attrazione fisica ce n'era stata, altrimenti per quanto volenterosa di fare bene il proprio lavoro di sicuro non sarebbe arrivata a tanto, la prima volta che l'aveva conosciuto.
Continuarono dunque a mangiare insieme, e Indigo si lanciò in una sincera ed appassionata spiegazione del perché e del per come le piacesse tanto il luogo di lavoro di lui, e cosa in particolare l'avesse colpita: fece così conoscere a Marshall un lato molto artistico di sé, che evidentemente l'uomo dovette trovare molto piacevole.

Wow, più che l'assistente investigativa ti vedrei bene nel ramo immobiliare!
Se fossi un potenziale acquirente avrei già richiesto di firmare il contratto...


Lo terrò a mente nel caso mi debba cercare un lavoro! - esclamò lei, ridendo - La verità è che spesso, nei miei spostamenti, quando scappavo da quegli uomini... mi rifugiavo nei musei o nelle mostre d'arte: sai, erano luoghi dove difficilmente quelle persone avrebbero messo piede; e piano piano mi ci sono appassionata, scoprendo di amare molto l'arte in ogni sua forma.

Un discorso non del tutto vero, ma nemmeno tutto falso: adorava davvero l'arte, ma l'aveva conosciuta perché era stata Dominique a fargliela scoprire, e da lì in poi se n'era innamorata al punto da volerne approfondire sempre di più l'argomento.
Sorrise, tranquilla e felice di essere nuovamente lì con lui, e di lì a poco decise di spiegare a Marshall quale decisione avesse preso e perché: registrò mentalmente, quando l'uomo la interruppe, che le stava comunque accordando di darle del tempo per poter stare a contatto con la natura, il che significava avere dello spazio tutto per sé per tornare al Quartier Generale della Setta, stare con la sua Domy e cose del genere, e infine ammise di aver accettato quel lavoro anche per volergli stare vicina.
Con le guance in fiamme, grazie al Fuoco che magistralmente sapeva controllare, Indigo osservò Marshall alzarsi ed arrivarle davanti, porgendole la mano: quando lei la prese, l'uomo le posò le mani sui fianchi, e d'istinto lei accarezzò il suo petto con le proprie.

Sei diversa da tre mesi fa... Ma è un diverso che ti sta mostrando sotto un'ottica a mio avviso bellissima.

Sorrise, timidamente compiaciuta di quelle parole, annuendo leggermente per fargli segno di andare avanti.

Non solo ti dò il benvenuto nella società... Ma ti assicuro che farò di tutto per capire il prima possibile cosa sei tu per me.

Il sorriso si ampliò sulle labbra, mostrando i denti regolari e bianchissimi, mentre gli occhi prendevano a scintillare, facendo illuminare così le iridi color cioccolato che si sposavano perfettamente con l'incarnato olivastro della sua pelle.

Mentre ciò accade... Preferisci che non ci siano contatti intimi di alcun genere tra noi?
Sii sincera, è solo per capire...


Si prese qualche istante per rispondere a quella domanda, quasi a voler comprendere cosa lui intendesse per "intimi", ma alla fine scosse il capo in un cenno di diniego, allungando leggermente la mano destra così da andare ad accarezzargli la guancia.

Voglio ogni cosa con te... che siano passeggiate mano nella mano, sorrisi complici e dolci, scherzi e battute divertenti o gemiti soffusi sotto le coperte.

Rispose dunque a bassa voce, non perché temesse che qualcuno li potesse sentire, ma perché le piaceva la dolcezza che aveva avvolto quel momento, e non voleva turbarla.

Ad ogni modo, adesso che mi sei così vicina e ho potuto constatare di persona cosa significa ritrovarti... Posso assicurarti che dipendesse dal sottoscritto, non potresti mai più allontanarti dal mio fianco.

Lo fissò più intensamente a quelle parole, mentre anche l'altra mano, la sinistra, si allungava, ed entrambe s'intrecciavano dietro al collo di lui; si alzò in punta di piedi, essendo lui più alto così da potergli essere più o meno di fronte, viso a viso, e lentamente avvicinò la bocca alla sua.

... allora non permettermelo.

Sussurrò sulle sue labbra, prima di posarvi sopra un bacio soffuso, delicato, ma carico di desiderio e di magnetismo, forse perché la Druida convoglio parte della propria Elettricità in esso: se Marshall l'avesse ricambiata, Indigo si sarebbe più stretta a lui, approfondendo quel bacio con la lingua, assaporando quella bocca che, perché negarlo, un po' le era mancata; ed il corpo della giovane donna reagì di conseguenza, coi capezzoli che si facevano duri e piccoli gemiti soffocati che le sfuggivano dalle labbra.
Se e quando quel bacio fosse terminato, più per volontà di Marshall che dell'altra, Indigo gli avrebbe sorriso con occhi luminosi, non accennando però a spostarsi da quella posizione così a contatto col suo corpo.

Edward sarà d'accordo?
... mi dovresti anche aiutare a trovare un posto dove stare...
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Indigo
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