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Londra (babbana)

Messaggioda Ariel » 28/08/2014, 15:41

[thonburi]No no, non sembri, sei perfetta, per quanto lo fossi già prima.

Sorrise al fidanzato con sguardo innamorato, felice, come sempre un po' sorpreso dall'amore e dalla venerazione per lei che Zephyr dimostrava in ogni sua parola, in ogni suo gesto: il fatto che l'amasse con tutto se stesso non avrebbe potuto essere più chiaro di così, ed Ariel ringraziava il cielo ogni mattina per la fortuna che aveva avuto nel poterlo nuovamente avere accanto a sé.

Non posso essere sicuro che sia permanente, ma calcolando che ha rimosso dei segni dal tuo corpo precedenti alla trasformazione come quella cicatrice, mi fa ben sperare che sia davvero così.
L'unico modo per capirlo e confermalo è fare un tentativo.


Che tipo di tentativo?

So che risulterebbe fastidioso in caso scoprissimo che non è perpetuo ma dovresti lasciarti andare alle tentazioni del cibo per almeno una decina di giorni, mangiando ogni cosa grassa e calorica che ti passa per la testa.
Se davvero il sangue ti ha fatto un dono simile, allora in teoria dovresti prendere al massimo pochi etti senza ulteriori conseguenze.
Ad ogni modo, proverò a documentarmi al riguardo, per quanto non credo che riuscirò a rimediare nozioni affidabili…


Quindi dovrei… abbandonare la dieta per una decina di giorni e darmi alla pazza gioia, ad un'autentica follia culinaria?


Domandò la Jiménez, per esser certa di aver compreso quale fosse il suggerimento di Kenway: aveva perso molti chili anni prima, ma aveva sempre dovuto mantenere nella sua vita un profilo dietetico ben preciso atto a non ingrassare, per mantenersi in forma ed evitare di riprendere ciò che a fatica aveva perso… davvero adesso avrebbe potuto lasciarsi andare e mangiare… beh, di tutto?
Schifezze, cibi grassi ed ipercalorici, dolci e gelati a qualsiasi ora? Per una come lei, golosa di cibo in ogni sua forma, era quantomeno in paradiso!
E se invece il sangue del Vampiro non l'avesse resa "immune" ai chili di troppo, perlomeno se ne sarebbe accorta subito e sarebbe potuta correre ai ripari in tempo; insomma, una cosa positiva l'aveva finalmente trovata, anche se era difficile concentrarsi sui lati negativi con Zephyr che le accarezzava la guancia e le sorrideva come se fosse la ragazza più bella che avesse mai visto in vita sua.

Per oggi contatta il proprietario del locale e datti malata, io farò lo stesso a scuola.
Non ho mai fatto un'assenza in tutta la mia carriera di Assistente, la professoressa Samyliak non me ne farà una colpa.


Darsi malata… sì, ottima idea: in fondo anche lei non aveva mai mancato ad un giorno di lavoro, quindi non ci sarebbe stato motivo di non crederle.

Ragioneremo sul da farsi e tutto filerà liscio come l'olio, capito?

Annuì, ma Zephyr la conosceva fin troppo bene per non accorgersi dello sguardo pensieroso della fidanzata…

... C'è per caso qualcos'altro che ti preoccupa?

No, è solo che… stavo pensando alla… beh, alla mia voce… - ammise Ariel dopo qualche secondo d'incertezza, con un sospiro leggero - … in questi anni è cresciuta, è migliorata e cambiata… ecco, mi dispiacerebbe se ora fosse tornata com'era prima di tutto l'allenamento e gli esercizi che ho fatto per renderla ancora meglio di quando cantavo al coro di Hogwarts.

Non un pensiero futile dunque, quello che faceva adombrare il viso della Colombiana, quanto una paura che in fondo era anche piuttosto comprensibile: la voce era il suo dono più prezioso, ciò con cui voleva guadagnarsi da vivere… chiaro che fosse spaventata all'idea di aver subìto una regressione in tal senso; naturalmente per saperlo con certezza avrebbe dovuto fare delle prove, ma una parte di lei era assolutamente terrorizzata dalla possibile risposta.[/thonburi]
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Messaggioda Zephyr » 07/09/2014, 18:28

[newsgoth]Non era una situazione facile da gestire, questo lo sapevano bene entrambi, ma diventava se non altro meno pesante perché entrambi conoscevano tutta la verità. Zephyr adesso aveva detto apertamente alla fidanzata il motivo che si celava dietro i suoi occhi e dietro i suoi insoliti poteri, pur dovendo omettere o modificare alcuni particolare per proteggere il segreto dell'amica Melia, dunque non restava altro che focalizzarsi sul problema e decidere come renderlo meno preoccupante, perché di risolverlo sul momento non se ne parlava proprio.
Una bella invenzione sull'Esarca Temporale, un tentativo alimentare ai limiti dell'immaginabile per scoprire di più a proposito di quel sangue e per il resto, il normale proseguo della vita per ognuno, soprattutto per Ariel, la quale doveva a tutti i costi "dimenticarsi" di essere tornata più giovane e continuare a perseguire i suoi sogni e le sue aspettative per il futuro, anche se, a dirla tutta, qualcosa inerente proprio alla sua carriera la preoccupava eccome, una preoccupazione che espose al fidanzata quasi immediatamente, sperando forse che fosse in grado di confortarla.

No, è solo che… stavo pensando alla… beh, alla mia voce…

Spiegati meglio.

… in questi anni è cresciuta, è migliorata e cambiata… ecco, mi dispiacerebbe se ora fosse tornata com'era prima di tutto l'allenamento e gli esercizi che ho fatto per renderla ancora meglio di quando cantavo al coro di Hogwarts.

Posso subito dirti che non sarà così.


Nel tono, Zephyr mostrò una sicurezza così palese e perfetta che pareva quasi essere consapevole e cosciente, pur non avendo alcuna prova.
Il ragazzo, prendendole le mani e passandosele sulle labbra per dare loro qualche bacio affettuoso e innamorato, la guardò dritto negli occhi, intensamente, con quell'espressione carica di certezze e tranquillità che spesso e volentieri avevano aiutato la Grifondoro a ritrovare coraggio.
Prima di pronunciare qualsiasi altra parola, si sporse e questa volta il bacio raggiunse le labbra della ragazza, labbra morbide, labbra dolci, labbra meravigliosamente buone, che fossero quelle delle ragazza o della giovane donna non era affatto importante, lui le amava in tutti i modi.
Mentre ella se ne stava con gli occhi chiusi a godersi quel momento, Zephyr applicò il suo potere e tornò più giovane, per lei, avvertendola in sussurro di riaprirli lentamente, in modo da non prendersi l'ennesimo infarto come il giorno precedente. Le sorrise con dolcezza, le iridi rese azzurre per mostrarsi come prima non aveva potuto fare mai.

Immagine

Il sangue ti ha resa più giovane, non ti ha cancellato la memoria.
La tua gola si è ringiovanita ma è rimasta temprata da tutti gli esercizi svolti.
Vuoi sapere perché sono certo del fatto che non è cambiato nulla, a parte forse il timbro?
... Perché io posso cambiare il mio aspetto da giovane ad adulto e credimi, quando canto riesco in entrambi i casi ad avere la stessa qualità, magari con una voce leggermente diversa, ma comunque in grado di eseguire le stesse tecniche a prescindere dalla versione.
I tuoi acuti saranno ugualmente potenti, solo... Un po' più acuti.


Puntò le dita ai fianchi della colombiana e le fece un po' di solletico, per alleggerire ulteriormente il peso del discorso.

... Vedila così: ti sono stati regalati un paio d'anni in più per allenarti e fortificarti le corde vocali.
Hai un gran vantaggio in confronto a tutte le rivali che nel mondo cercano di sfondare.
... Promettimi che non ti farai scoraggiare Ariel, perché io credo fermamente in te, so che puoi farcela, so che sei speciale e tutto il mondo prima o poi sarà d'accordo con me.
[/newsgoth]
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Messaggioda Ariel » 07/09/2014, 21:03

[thonburi]Posso subito dirti che non sarà così.

D'accordo che Zephyr era diventato un maestro, ormai, nel tranquillizzarla… ma sentirlo pronunciare quelle parole a quella velocità e con quella sicurezza la lasciò ugualmente perplessa, più che altro perché non capiva come facesse il fidanzato ad essere così certo che la sua voce non fosse appena stata compromessa con quanto successo: poteva accettare tutto, riferito a quel cambiamento, ma non di aver perso ciò che aveva così faticosamente guadagnato col duro lavoro, la pratica e l'esercizio.
Cercò nello sguardo di Kenway rassicurazioni, possibilmente anche delle spiegazioni, non potendo però non sorridere quando lui le baciò le mani prima e le labbra poi: chiuse gli occhi, mosse le labbra sopra le sue e sospirò con aria innamorata mentre il cuore, come sempre, andava a mille, per poi sobbalzare sorpresa ma estasiata quando, di fronte a lei, comparve l'uomo che amava in formato… beh, ragazzo.

Quanto sei bello…

Se lo lasciò sfuggire non appena lo vide, non poté proprio farne a meno: era stupendo, era meraviglioso, era… suo.
Assolutamente e totalmente suo.
Per Merlino, quant'era stata fortunata.

Il sangue ti ha resa più giovane, non ti ha cancellato la memoria.
La tua gola si è ringiovanita ma è rimasta temprata da tutti gli esercizi svolti.
Vuoi sapere perché sono certo del fatto che non è cambiato nulla, a parte forse il timbro?


Certo!

... Perché io posso cambiare il mio aspetto da giovane ad adulto e credimi, quando canto riesco in entrambi i casi ad avere la stessa qualità, magari con una voce leggermente diversa, ma comunque in grado di eseguire le stesse tecniche a prescindere dalla versione.
I tuoi acuti saranno ugualmente potenti, solo... Un po' più acuti.


Davvero?
Oh, meno male!!


Esclamò Ariel con aria palesemente sollevata, abbracciando di slancio il fidanzato e stringendosi con forza a lui: subito dopo, però, si ritrovò a ridere di gusto e divertita grazie al solletico che Zephyr le stava facendo, e così facendo ritrovò il sorriso ed il buonumore; in effetti, a ben vedere, aveva guadagnato tanto tempo e perso… beh, quasi nulla, a parte una taglia di reggiseno forse.

... Vedila così: ti sono stati regalati un paio d'anni in più per allenarti e fortificarti le corde vocali.
Hai un gran vantaggio in confronto a tutte le rivali che nel mondo cercano di sfondare.


Hai ragione, devo essere positiva e non lasciarmi abbattere da questa situazione, in fondo… beh, non è così male!
- esclamò la Jiménez, annuendo con un sorriso prima di notare l'espressione più intensa e seria del fidanzato - Che c'è amore?

... Promettimi che non ti farai scoraggiare Ariel, perché io credo fermamente in te, so che puoi farcela, so che sei speciale e tutto il mondo prima o poi sarà d'accordo con me.

Oh…
- si ritrovò improvvisamente le lacrime agli occhi per la commozione di quanto appena sentito pronunciare da lui: annuì lentamente, lo baciò sulle labbra e lo fissò con aria determinata ed un velo di sorriso sulle labbra - Te lo prometto Zephyr, realizzerò il mio sogno per me stessa e per te, vedrai!

Era sicura, era forte, era pronta… ma al momento voleva solo godersi altre attenzioni da parte del fidanzato: in fondo si dovevano dare entrambi malati, giusto?

Che ne dici se rimaniamo così… - ovvero in pigiama, e lui in versione "piccola" - e ci ributtiamo sul letto a farci le coccole?
Ho bisogno di riprendermi un po', e chi meglio di te mi può tranquillizzare?


Okay, forse era un po' una scusa… ma aveva davvero importanza?
Erano solo loro, solo questo contava.

[FINE]
[/thonburi]
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Messaggioda Kelly » 09/10/2014, 23:17

[Periferia Est della Londra Babbana - 15 Gennaio 2109 - Ore 2:05]


Con un sonoro pop la londinese si materializzò all'incrocio fra Parker Street e Saint Ana Street, nascosta alla vista dei pochi passanti dietro uno dei cassonetti della spazzatura. Non c'erano alberi, cespugli o immensi parchi verdi in quella zona dove potesse smaterializzarsi in santa pace, per questo aveva esplorato il quartiere alla ricerca di quei punti strategici dove difficilmente i babbani avrebbero potuto vederla.
Bidoni della spazzatura, vicoli semi-deserti e retrobottega che si collegavano con la strada erano quelli più sicuri, almeno dal punto di vista magico. Dal punto di vista umano, la feccia che girava in quelle zone di notte non era proprio la più rispettabile, ma la Everett si era abituata a cavarsela da sola, oltre al fatto che adesso poteva contare finalmente sull'aiuto del suo catalizzatore magico.
La bacchetta era risposta al sicuro nel taschino del chiodo nero indossato dalla ragazza, mentre camminava con sguardo indurito dalla stanchezza per le strette strade del quartiere. Era sempre meglio avere una faccia incazzata quando si camminava lì, perchè la gente (ragazzi soprattutto) erano molto meno propensi a romperti le palle, vedendo una ragazza che dimostrava davvero un pessimo, pessimo umore.

Ehi bella!

Ma naturalmente non sempre bastava. Kelly fece un sonoro sospiro, indecisa se andarsene via senza affrontare lo scocciatore (era talmente stanca che si sarebbe volentieri addormentata sulla porta di casa) e l'impulso di dirgliene quattro solo per vederlo scappare via con la coda fra le gambe. Quell'attimo di esitazione a quanto pare diede maggiore coraggio all'ignaro ragazzo, che si avvicinò alla giovane strega, parlandole con tono viscido e trasudante desiderio, insomma il tono perfetto per apparire un maniaco.

Lo sai che hai due chiappe fenomenali?

Immagine


Si, lo so.
E so anche che puoi provarci quanto ti pare a fare il figo con me, ma tanto la mia passera non te la dò comunque.
Vedi di sparire prima che ti mandi a fare in culo!


Alla fine aveva ceduto al suo "lato oscuro", quello più aggressivo e selvaggio ma anche il più sicuro per evitare che certa gente continuasse a girarti intorno, in attesa di saltarti addosso. Non appena fiutavano la paura, l'incertezza, era molto facile cadere nella loro trappola e rischiare di finire in guai ben peggiori che sentire complimenti indesiderati o poderose pacche sul sedere non richieste. Kelly Everett le aveva provate entrambe e in entrambi i casi (quando non c'era Andy a difenderla) era stata lei la prima a sferrare un calcio nei coglioni del malcapitato di turno. Lo sconosciuto se l'era cavata con una brutta risposta solo perchè la londinese l'ultima cosa che voleva fare alle due di notte (dopo un'intera giornata passata al lavoro) era mettersi a litigare con un tizio qualunque. Per questo, girando i tacchi, se ne andò ignorando semplicemente qualsiasi insulto o parola dell'altro, raggiungendo in fretta e furia la propria casa.
A dire il vero, la Everett non riusciva proprio a considerare quel tugurio una casa: non perchè fosse vecchio, piccolo e malandato, ma per le persone (due in particolare) che vi abitavano dentro. Lei e i suoi fratelli avevano sempre sognato di fuggire via da quel luogo, lasciandosi alle spalle due genitori che per il loro comportamento difficilmente potevano definirsi tali. La ragazza neanche ricordava l'ultima volta che aveva visto suo padre sobrio e capace di voler bene ai propri figli. Ma naturalmente, dopo anni e anni di illusioni, alla fine si era decisa a considerarlo semplicemente una presenza fastidiosa nella propria vita, almeno fino a quando non fosse riuscita a racimolare abbastanza galeoni da poter permettersi un appartamento tutto suo.
La chiave girò nella toppa arrugginita (avrebbe dovuto chiedere a Brian di passarci nuovamente l'olio all'interno) e aprì la porta del civico numero 7, facendola cigolare. La casa era immersa nel silenzio: probabilmente suo padre stava dormendo, stordito dai litri di alcool che aveva ingerito quel giorno, sua madre sarebbe stata insieme a lui per accudirlo durante la notte e i suoi fratelli stavano dormendo nella stanza che condividevano in comune (lei e Andy in una e Brian e Cameron nell'altra). Una volta salite le scale, Kelly aprì la porta di camera propria, accendendo una piccola lampada posta proprio vicino all'ingresso della stanza. Niente magia in quella casa, era severamente vietato dal "regolamento paterno" che puntualmente Kelly infrangeva quando lui era impegnato a passare le proprie serate al pub. Non che la ragazza volesse dimostrargli una facciata di rispetto, già da tempo quello lo aveva perduto, semplicemente preferiva evitare di scatenare una lite gratuita quando fra le pareti domestiche se ne vedevano già parecchie. Gettò un'occhiata sul letto di Andy, trovandolo vuoto (il ragazzo stava coprendo il turno di notte in un minimarket) e poi spostò lo sguardo sul proprio, dove notò uno strano rigonfiamento...proprio sotto le sue coperte.

Ma che diavolo...
Cameron! Che cazzo ci fai lì?


Il fratello più piccolo uscì fuori da sotto le coperte, fissandola con i suoi occhioni enormi e azzurri e supplicandola, con lo sguardo, di non essere arrabbiata con lui.

Andy sta a lavoro, Brian è dalla sua ragazza e io non sapevo dove altro nascondermi...

Quando Cameron Everett voleva nascondersi, c'era solo un motivo che poteva spingerlo a tanto.

Quell'uomo- si rifiutava di chiamarlo papà- ti ha messo di nuovo paura?

Il cenno d'assenso del bambino fece sospirare la Everett, un sospiro di rabbia, frustrazione e tristezza, tre emozioni che da quando si era diplomata sembrava non volessero affatto abbandonarla.

Vuoi dormire con me stanotte?

Il sorriso illuminò subito il volto del bambino e, di riflesso, anche quello della sorella maggiore, che iniziò a spogliarsi togliendosi pantaloni, giubbotto e maglietta e infilandosi una delle enormi maglie da casa di Andy, prendendola dal suo cassetto.

Avanti, fammi posto.

Si stava abbastanza stretti, ma per fortuna suo fratello era ancora piccolino, quindi riuscivano a starci in due senza rischiare che uno venisse buttato fuori dall'altro. Kelly strinse a sè il ragazzino, accarezzandogli dolcemente la testa e cercando di tranquillizzarlo: era un lato molto dolce di lei, che difficilmente mostrava al mondo esterno se non in rare occasioni, come quella appunto.

Kelly?

Mh?
Cosa c'è ancora?


Mi racconti ancora com'è la scuola dove sei andata?

Cam...

Ti preeeego...

Insomma, quella notte era destino che la londinese non potesse chiudere occhio. Con un sospiro e un sorriso addolcito dall'affetto che provava per il fratellino, Kelly iniziò a raccontare della sua vita passata fra le mura di Hogwarts, delle sue stranezze e dei professori più strambi, delle lezioni che seguiva e soprattutto del Quidditch, il suo sport preferito. Parlò e parlò fino a quando non vide gli occhi di Cameron chiudersi per il sonno e allora potè finalmente smettere di raccontare. Non lo aveva mai detto a nessuno, ma ricordare i giorni di scuola le provocava un acuto dolore all'altezza del petto, come se avesse perso qualcosa di molto importante diplomandosi. Sentiva la mancanza di Evan, quella di Cappie e gli allenamenti con Vergil . Persino Alvares le mancava, con il loro continuo punzecchiarsi a vicenda. Lavorare allo Shamrock era una benedizione per lei, perchè poteva entrare in contatto con i suoi amici e non perderli di vista, nonostante ormai fossero lontani.

Già, una vera fortuna...

Lentamente la stanchezza si impossessò del corpo della ragazza, facendola sprofondare in un sonno profondo e privo di sogni. L'indomani avrebbe dovuto alzarsi presto, dal momento che il suo turno al supermercato iniziava alle otto del mattino. Avrebbe dormito solo quattro ore, ma sapeva di poter recuperare il pomeriggio, prima di ritornare ad Hogsmeade.
Una vita fatta di sacrifici per la Everett, con l'unico scopo di riuscire a garantire un futuro migliore ai suoi fratelli.

[Fine Autoconclusiva]
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Messaggioda Edward » 28/10/2014, 18:39

Appartamento di Edward e Tristan Remingford
26 Gennaio 2109
Ore 20:25


Ragazzi?
Dove siete?


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Siamo qui in soggiorno!

Allora, io sto uscendo…

Ti aspettiamo svegli?

Perché, tra poco non vi rintanerete in camera come al solito?

Uhm… Tu che dici, tra poco ci rintaneremo?

Uhm… sì, decisamente probabile!
Però se vuoi ti aspettiamo e ci facciamo hamburger e patatine!


Sentito bro?

Appunto, come immaginavo… Se volete aspettarmi mi fa piacere, altrimenti fa nulla.

Sempre la bella bionda?

Naturalmente.

Quando ti deciderai a concludere?

È una donna piena di impegni, le sto dando i suoi tempi…

Se lo dici tu… Tu che ne pensi?

Che secondo me dovresti chiederle di essere la tua fidanzata e fine, altrimenti potrebbe ricevere proposte di frequentazione da un altro uomo e tu ti ritroveresti con un pugno di Asticelli in mano!

Sentito la voce della saggezza suprema?

… Vedrò che aria tira stasera e in caso, ci penserò.

Vai e colpisci, se ti dovesse servire casa libera, quando rientri fammelo capire che andiamo a casa di Hope!

Bravissimo Edward, faccio il tifo per te!
Ci vediamo dopo allora, per un salutino veloce oppure per hamburger e patatine!


Spero tanto sia… Per un salutino veloce.

Questo è lo spirito giusto, buona serata!

Anche a voi!

Edward si avviò dunque alla porta di casa, per poi aprirla e scomparirvi dietro, scendendo le scale del palazzo.

Levati immediatamente tutto di dosso, ora...

Sono tua...

Ipotizzando perfettamente che non appena fosse uscito di casa, il fratello con la fidanzata avrebbero cominciato ad inneggiare all'amore selvaggio in giro per l'abitazione, l'uomo sorrise beffardo cominciando a camminare per le strade popolate londinesi, vestito come sempre di tutto punto.
Completo nero quella sera, con sopra una giacca Montgomery color sabbia, in accordo con il colore dei capelli. Aveva invitato Rachel Dyther, in realtà Callisto ma lui non lo sapeva, ad andare a cena fuori in un locale molto grazioso aperto da poco.
In sostanza era piuttosto elegante ma permetteva un buffet con cibi di prima qualità e poi un'area di intrattenimento musicale dove artisti improvvisati o professionisti allietavano la serata dei clienti presenti. Ci era andato una volta Tristan con Hope e gliene aveva parlato molto bene.
Che fosse davvero quella la sera giusta per prendere una decisione? Per proporle di stare insieme effettivamente? Lui era un uomo maturo e responsabile, farle una domanda simile significava impegnarsi a pensarla come una possibile compagna per la vita e non era sicuro che lei fosse pronta a tutto ciò. Naturalmente il fratello si era permesso di consigliargli di non spaventarla a quel modo, ma di valutare lentamente l'evoluzione della relazione con calma e nel lungo termine, ma restava il fatto che Edward era molto nervoso e preoccupato dio ricevere, eventualmente, un rifiuto dalla bionda che aveva catturato le sue attenzioni da qualche mese a quella parte. Si erano visti poco per via del lavoro di lei e dell'attività giuridica di lui, ma erano riusciti a garantirsi almeno un incontro a settimana, raggiungendo anche la camera da letto in diverse occasioni.
Era coinvolgente il sesso con lei, davvero emozionante e avvolgente, oltre al fatto che sapeva sprigionare una carica erotica inimmaginabile. Non avrebbe mai pensato, ad esempio, che ella avesse avuto il coraggio di fargli un piedino molto spinto sotto il tavolo mentre erano a cena con il fratello e la ragazza, eppure l'aveva fatto ed anche sorridendo in modo piuttosto eloquente, tanto che probabilmente gli altri due presenti lo capirono in meno di dieci secondi cosa stava succedendo. Edward però preferì non chiedersi se a quel punto avessero voluto emulare il gesto.
Raggiunto l'esterno dell'ambulatorio, il professore di Aritmanzia controllò l'orologio, accorgendosi che era in perfetto orario, con cinque minuti di anticipo, quindi rimase in attesa che la donna uscisse per bearsi della vista di come si fosse preparata per quella occasione. Quando finalmente giunse, poi, le sorrise con gentilezza e ammirazione, prendendole la mano per baciarla all'istante, baciandola di seguito anche sulle labbra.

Buonasera... Sei un incanto, te lo giuro.
Andato tutte bene oggi?


Spoiler:
Dialoghi accordati con la player di Hope.
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Messaggioda Callisto » 28/10/2014, 21:38

§ Studio Veterinario "Diana&Tapio" di Rachel Dyther|26.01.2109|7.35 pm. §


Dottoressa Dyther?

Sì Phoenix, dimmi pure!

Mi aveva chiesto chiesto di avvisarla quando fossero passate le 19.30...

Ah, sì.
Ti ringrazio molto!


Callisto sorrise all'Infermiere col Fuoco in corpo, e lo osservò congedarsi da lei prima di chiudere a chiave la porta del suo ufficio: quello era uno di quei pochi giorni in cui aveva avuto un numero di visite tale da potersi prendere del tempo per sé; avendo programmato di uscire fuori con Edward, infatti, la donna aveva chiesto ai suoi dipendenti di occuparsi da soli di eventuali pazienti, così da darle modo di prepararsi per tempo e di godersi una serata fuori con l'uomo.
Non che, solitamente, la Dyther si mostrasse a lui in modo sciatto o anonimo, ma logicamente non aveva mai troppo tempo per prepararsi a dovere: quella sera, invece, aveva deciso di cominciare a cambiarsi un'oretta prima di quando si sarebbero dovuti vedere, così da presentarsi in modo femminile e curato una volta tanto.
Cominciò a cambiarsi, pensando a cosa mettersi - si era portata un paio di cambi, infatti - togliendosi il camice e cominciando a fare lo stesso col maglioncino nero prima di cogliere la sua immagine allo specchio e sorridere, quasi divertita.

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Ci teneva davvero tanto al Remingford, se s'impegnava così tanto per prepararsi ad un'uscita, che peraltro non era nemmeno la prima tra loro... forse questo avrebbe dovuto darle da pensare, anche considerando che dopo la prima - ed unica - volta che era andata a letto con Shuyun, si era sentita così tanto in colpa da non voler più ripetere l'esperienza.
L'Ignis stuzzicava i suoi Elementi, e con lui poteva essere se stessa senza nascondersi... eppure questo non bastava per spingerla a rinunciare al professore di Aritmanzia, e ciò doveva pur contare qualcosa.
Scosse il capo con un sospiro leggero, spogliandosi quasi del tutto e cominciando ad occuparsi di vestiti, trucco e capelli: voleva apparire femminile senza esagerare, così da rimanere comunque se stessa.
Ci mise poco meno di un'ora, ma alla fine, guardandosi di nuovo allo specchio, poté considerarsi soddisfatta di se stessa.

§ 8.30 pm. §


Buona serata, dott.ssa Dyther!

Anche a te, arrivederci e a domani!

Salutò tutti con un sorriso gentile e cordiale, aprendo la porta dello studio e voltandosi intanto verso l'uomo che, come ad ogni loro appuntamento, era arrivato in anticipo.

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Una camicetta bianca, una gonna nera al ginocchio, collant trasparenti così da dare l'illusione che le gambe fossero nude, parigine nere col tacco alto ed un cappotto di camoscio chiaro che la Dyther si affrettò ad indossare mentre la porta dello studio si chiudeva alle sue spalle e lei gli si avvicinava; trucco leggero, capelli sciolti sulle spalle e semplicemente raccolti ai lati del viso, una borsetta scura in mano, così si presentava il "Miracolo del Mana", che si fermò di fronte ad Edward per farsi baciare la mano prima e le labbra poi.

Buonasera... Sei un incanto, te lo giuro.
Andato tutte bene oggi?


Anche tu sei bellissimo ed elegante, come sempre.
È stata una giornata meno intensa del solito, una manna dal cielo per la mia stanchezza cronica...
- rispose Callisto, con un sorriso - Ad Hogwarts, tutto a posto?
Gli studenti hanno imparato ad apprezzare l'Aritmanzia?


Gli chiese poi, lasciando che la conducesse lui nel luogo in cui preferiva fermarsi per mangiare qualcosa insieme - a meno che non avesse già prenotato in un ristorante specifico - e guardandosi un momento intorno, con discrezione, quasi a cercare con lo sguardo la presenza di qualcuno in particolare... un'abitudine che aveva preso da quando aveva conosciuto la sua guardia del corpo personale.
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Messaggioda Edward » 29/10/2014, 17:50

Non era difficile intuire l'espressione di Edward nel momento stesso in cui l'infermiera si presentò a lui in tutto il suo splendore.
Era fantastica, radiosa, piena di energia anche dopo aver lavorato per tutto quel tempo, felice di poter passare la serata con lui, da soli.
Il sorriso che gli mostrò contagiò anche lui e quando furono abbastanza vicini da darsi un bacio, il cuore del docente saltò qualche battito, felice.

Buonasera... Sei un incanto, te lo giuro.
Andato tutte bene oggi?


Anche tu sei bellissimo ed elegante, come sempre.
È stata una giornata meno intensa del solito, una manna dal cielo per la mia stanchezza cronica...


Vuol dire meno animali ammalati o in condizioni gravi.
Questa è una fortuna!


Ad Hogwarts, tutto a posto?
Gli studenti hanno imparato ad apprezzare l'Aritmanzia?


Molti di loro hanno ancora tante lacune da colmare.
La colpa è del programma degli scorsi anni, non curato a dovere e con continue supplenze.
Però ascoltavano e prestano attenzione, questo è l'importante, per il momento.


Non si sbilanciava mai troppo riguardo il proprio lavoro, questo perché gli dispiaceva prendere in esame ragazzi specifici, lo trovava maleducato.
A parte questo, era ben felice di raccontarle le proprie vicende, li metteva in relazione, fortificava il legame e li rendeva più intimi.
Le tese il braccio, affinché ella lo prendesse, dopo di che si incamminò per uno dei vicoli luminosi di Londra, notando però qualcosa di strano.

Cosa succede?
Cerchi qualcosa o qualcuno?


Non poteva immaginare minimamente che ella si stesse vedendo con un'altra persona ed altresì non poteva pensare che quella persona era solita osservarla da lontano quando lui usciva dal lavoro, al solo scopo di proteggere la sua incolumità in quanto donna speciale e unica nel suo genere.
Per farla breve, Edward non aveva l'esclusiva, ma non era certo detto che la sfida fosse stata già vinta dall'avversario, anzi, era appena aperta.

Spero tu abbia molto appetito, perché il posto dove ti sto portando ha una scelta piuttosto varia!

15 Minuti dopo
Buffet Music Restaurant "Fiera del Gusto"
Londra Babbana


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L'interno del locale era davvero enorme, pieno di tavoli fatti di vetro e marmo bianco. Una bottiglia di vino su ognuno di essi e il cartellino recante il nome della prenotazione. Il loro, segnato già da tre giorni, si trovava proprio ad una fila di distanza da un palchetto molto distinto e spazioso sul quale si esibivano i musicisti per allietare la cena dei clienti. La temperatura interna, tra l'altro, era ottima e calda il giusto.

Qui ognuno si prepara il proprio piatto con quello che vuole e poi si siede a consumare.
La cucina è un misto di italiana, greca, americana, francese e spagnola, quindi ce n'è per tutti i gusti.
Inoltre, Tristan c'è stato con la fidanzata due settimane fa e mi ha detto che lo chef cambia dolci ogni giorno.
Vengono comunicati solo dalle 21:30 in poi, quindi in un certo senso crea un effetto sorpresa, interessante, no?


Le fece un occhiolino, accompagnandola fino al luogo dove venivano distribuiti i piatti con le posate e i tovaglioli, prima di spostarsi nella zona riservata appunto alle pietanze consumabili. Ogni zona del ristorante era riservata ad una etnia gastronomica diversa ed Edward, per cominciare, si mosse in direzione della Francia, volendo provare dei piatti particolari consigliatigli dalla sua collega e superiore Danielle Montesquieu.

La sezione "Grecia" e "Italia" si trovano dall'altra parte della sala, una vicino all'altra.
Ci troviamo direttamente al tavolo o preferisci che ti accompagni?


Avendo sentito la preferenza della donna, Edward la indirizzò, aspettando che ella decidesse se preferiva o meno che la seguisse, dopo di che, in caso favorevole sarebbero tornati assieme a sedersi, in caso contrario l'avrebbe attese al proprio posto, non osando iniziare a degustare nulla fin quando ella non l'avesse raggiunto. Osservando quello che si era messa nel piatto, l'uomo sorrise, sperando che tutto fosse di suo gradimento.

Dopo le quindici aragoste comprate vive tre settimane fa, ho preferito evitare altri luoghi simili!
Mi sei mancata molto in questi giorni, lo sai?
Ah, a proposito, la scorsa settimana mi dicesti che avevi un impegno, la sera...
... Cosa... Insomma, c'è stato qualche problema o... ?


Non aveva molta voglia di fare quella specifica domanda, ovvero "per caso frequenti qualcun altro?", un po' perché la sentiva scomoda e fastidiosa per se stesso ed un po' per il timore di sentire la risposta. Naturalmente non poteva impedirle nulla, per carità, ma forse era proprio per quello che sperava tantissimo lei avesse avuto qualche sorta di emergenza sul lavoro, perché altrimenti avrebbe dovuto accettare una amara realtà.
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Messaggioda Callisto » 29/10/2014, 18:17

Vuol dire meno animali ammalati o in condizioni gravi.
Questa è una fortuna!


Una doppia fortuna, per gli animali in sé - che evidentemente stavano bene - e per lei, che aveva avuto il tempo di sistemarsi a dovere ed apparire, una volta tanto, seriamente femminile, radiosa ed elegante.

Molti di loro hanno ancora tante lacune da colmare.
La colpa è del programma degli scorsi anni, non curato a dovere e con continue supplenze.
Però ascoltavano e prestano attenzione, questo è l'importante, per il momento.


Sono certa che riuscirai ad interessarli a dovere, lezione dopo lezione... devono solo abituarsi ad avere un docente stabile su cui contare! - esclamò Callisto: perlomeno, lei credeva che fosse così, ma non avendo mai studiato in una scuola non era certa di aver azzeccato il modo di fare degli studenti di Edward e di cosa avessero bisogno.

Lo prese a braccetto, stringendosi a lui un po' per il freddo ed un po' perché le faceva piacere sentirlo maggiormente vicina a sé, guardandosi però intorno spontaneamente: da quando aveva conosciuto Shuyun lo faceva in modo automatico, senza pensarci; a dire il vero non incrociava quasi mai il suo sguardo, e tuttavia la donna continuava a guardarsi intorno ogni sera, come una sorta di rito scaramantico affinché non ci fosse mai effettivamente bisogno dell'intervento dell'Ignis.

Cosa succede?
Cerchi qualcosa o qualcuno?


Uhm?
No no...
- rispose lei, non essendosi accorta che il Remingford aveva notato le sue occhiate in giro, rivolgendogli un sorriso sereno - Mi sembrava di aver visto passare qualcuno che conoscevo, ma non è così!

Ed effettivamente non aveva mentito, visto che la figura di Shuyun sembrava non essere nei paraggi; così, stringendosi nuovamente a lui, la Dyther cominciò a camminare per le vie di Londra, chiacchierando con l'uomo del più e del meno fino al raggiungimento della loro meta.

§ Buffet Music Restaurant "Fiera del Gusto" | 8.48 p.m. §


Il locale scelto da Edward era davvero grandissimo, con tanti tavoli, un palchetto e già molta gente che faceva la fila intorno ai banconi colmi di pietanziere per la loro cena a buffet.

Qui ognuno si prepara il proprio piatto con quello che vuole e poi si siede a consumare.
La cucina è un misto di italiana, greca, americana, francese e spagnola, quindi ce n'è per tutti i gusti.
Inoltre, Tristan c'è stato con la fidanzata due settimane fa e mi ha detto che lo chef cambia dolci ogni giorno.
Vengono comunicati solo dalle 21:30 in poi, quindi in un certo senso crea un effetto sorpresa, interessante, no?


Inutile dire che sono già curiosissima di scoprire quali saranno quelli di stasera... - commentò Callisto con un sorriso divertito, sfilandosi di dosso il cappotto che posò sullo schienale della sedia di fronte al tavolo con la loro prenotazione, spostandosi poi con l'uomo nella zona dove si prendevano i piatti, le posate e i tovaglioli - Come funziona, esattamente?
Devo prendere tutto in una volta, o posso fare più giri?


Domandò, dimostrando così di avere ben poca dimestichezza con certi posti: d'altronde, per una che passava la maggior parte tra casa ed ambulatorio, non è che ci si potesse aspettare molto di più.

La sezione "Grecia" e "Italia" si trovano dall'altra parte della sala, una vicino all'altra.
Ci troviamo direttamente al tavolo o preferisci che ti accompagni?


Ma no, mi fa piacere se ci andiamo insieme! - rispose la Veterinaria, curiosa anche di scoprire di quali piatti si sarebbe servito lui.

Lei, dal canto suo, nelle sezioni che più le interessavano cominciò a prendere - se Edward le avesse confermato di potersi riempire il piatto più volte - una semplice quanto gustosa insalata greca e della pasta, per la precisione trofie con pesto, patate e fagiolini, così da andarsi poi a sedere al tavolo di fronte all'altro.

Dopo le quindici aragoste comprate vive tre settimane fa, ho preferito evitare altri luoghi simili!

Soprattutto perché altrimenti finiremmo sempre per non mangiare nulla! - esclamò Callisto ridendo, ben memore della serata assurda che gli aveva fatto passare.

Mi sei mancata molto in questi giorni, lo sai?

Anche tu mi sei mancato, Edward.

Ed era vero.
Le erano mancati sia lui che Shuyun, e questo non andava bene, proprio per niente, e lo sapeva.
E a proposito dell'Ignis...

Ah, a proposito, la scorsa settimana mi dicesti che avevi un impegno, la sera...
... Cosa... Insomma, c'è stato qualche problema o... ?


Ora, teoricamente parlando avrebbe anche potuto mentirgli, tanto non l'avrebbe mai saputo... ma proprio perché si stava affezionando all'uomo, non le andava di inventarsi una bugia, omettendo la verità: in fondo aveva già deciso di fargli presente come stessero - più o meno - le cose, e quello sembrava essere il momento perfetto per farlo.

No no, nessun problema... in effetti ti volevo parlare proprio a proposito di questo.
Noi non abbiamo mai definito il nostro rapporto... cioè, non abbiamo mai detto che stiamo insieme ed abbiamo una relazione chiusa, giusto?
- glielo chiese quasi per conferma, perché non avrebbe mai voluto che lui pensasse di avere una storia seria con lei quando per Callisto non era così - Perciò io mi son sentita libera di... ecco, sono uscita con un'altra persona, un paio di volte.
Volevo appunto parlartene perché non mi andava di nascondertelo, e volevo sapere se per te... insomma, se ti va bene...


D'accordo, forse ci era uscita più di un paio di volte e non ci era solo "uscita", ma il punto della questione era che si vedeva con un altro uomo, e desiderava che Edward lo sapesse: dopotutto sì, forse Shuyun aveva ragione nel dire che non c'era nulla di male, ma Callisto trovava corretto che il Remingford sapesse la verità visto che l'Ignis, dell'altro, era a conoscenza.
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Messaggioda Edward » 30/10/2014, 0:11

Come funziona, esattamente?
Devo prendere tutto in una volta, o posso fare più giri?


Il buffet ha un prezzo fisso.
Puoi prendere tutto quello che vuoi, a patto che tu lo finisca.
Il minimo numero di portate da prendere è tre, il resto sta tutto al tuo appetito!


Tristan gli aveva raccontato di come Hope fosse riuscita addirittura a farsi fuori dodici portate, un numero esorbitante.
Naturalmente una duellante necessitava di moltissime energie e cibo, soprattutto dopo gli esercizi e gli allenamenti, ma a vederla così magra, tendenzialmente piccola e molto contenuta quando mangiava a casa loro, c'era davvero da sgranare gli occhi a sentire certi racconti.
Alla fine, comunque, il professore ebbe il benestare della ragazza per accompagnarla a prendere il cibo da mangiare in quella prima "manche".
Per quanto riguardava lui, scelse come prima portata due hamburger di media cottura con sopra del cheddar fuso e patate al cartoccio con panna acida a parte, mentre come seconda una zuppa di chili con crostini dorati e aromatizzati alla paprika dolce. Andarono a sedersi al posto prenotato e con molta galanteria, Edward le spostò indietro la sedia.

Anche tu mi sei mancato, Edward.

Questo mi fa davvero piacere.
Nonostante possiamo dormire a contatto solo una volta ogni tanto, fa sempre un brutto effetto ormai riposare soli.
Tristan invece questi problemi direi proprio che non li ha, per almeno tre volte a settimana!


Fece una mezza risata, ben ricordando l'episodio di quando lui e Rachel stavano in camera a coccolarsi e ad un certo punto si sentì la voce di Hope che ne diceva più o meno di tutti i colori, in modo piuttosto fantasioso e colorito, provocando nella coppia un imbarazzo divertito.
Sembrava proprio che tra il fratello del docente e la fidanzata le cose andassero a gonfie vele. Questo non poteva far altro che riempire il cuore di Edward di gioia, visto che le storie avute da Tristan erano sempre state molto corte e nemmeno troppo entusiasmanti o appassionanti.
Successivamente a quel momento di buona ilarità, si passò ad un argomento un po' più delicato, che premeva di parlarne a Callisto e preoccupava non poco il Remingford. All'uomo non andava di credere che la bionda avesse altre frequentazioni oltre a lui ma, a malincuore, ella si trovò costretta a contraddirlo con i fatti.

No no, nessun problema... in effetti ti volevo parlare proprio a proposito di questo.

... Capisco.
Dimmi pure.


Noi non abbiamo mai definito il nostro rapporto... cioè, non abbiamo mai detto che stiamo insieme ed abbiamo una relazione chiusa, giusto?

Ecco, no... direi... di no.
Cioè sì, è giusto.


Perciò io mi son sentita libera di... ecco, sono uscita con un'altra persona, un paio di volte.

Fu davvero un brutto colpo per l'aritmante, infatti, pur nascondendo il pugno stretto sotto il tavolo, assunse una nota molto più seria e meno rilassata davanti a quella notizia, inspirando profondamente e trovando difficile capire come comportarsi in quel frangente. Rachel si era vista due volte con un altro uomo, ragion per cui difficilmente se adesso le avesse offerto di mettersi insieme lei avrebbe accettato serenamente.
Era chiaro che stava cercando di fare una "scelta" tra loro due, vedendo con chi potesse trovarsi meglio nel lungo termine. Edward credette ciecamente alle parole della ragazza, per questo non andò a chiedersi se fossero state davvero due sole volte o magari di più, ma tanto non era quello il vero problema: non si era mai trovato nella condizione di avere un rivale o qualcosa di simile. Avrebbe voluto chiedere nome, cognome, notizie a proposito di questa terza persona, ma non gli parve affatto educato e congeniale alla situazione.

Volevo appunto parlartene perché non mi andava di nascondertelo, e volevo sapere se per te... insomma, se ti va bene...

Andarmi bene se vedi qualcun altro oltre a me?
Beh, forse chiedere se mi va bene è un po' esagerato, non trovi?
Potremmo parlare più che altro di "farmelo andare bene" o "sopportarlo", perché comunque, sai, credevo di avere una esclusiva.
Non fraintendere, non voglio fartelo pesare, ma è chiaro che non può essere qualcosa che mi va bene, dal momento che va ad inficiare nel nostro rapporto e in qualche modo lo mette a rischio, un rapporto che a me piace moltissimo.


E si sperava che anche lei, per lo meno, replicasse dicendo che il piacere fosse reciproco, altrimenti sai che tristezza e amarezza?
Pessimismi a parte, Edward capì che in quel momento poteva fare due cose, in sostanza: non accettare e di conseguenza darla vinta all'altro, perché di sicuro se si fosse rifiutato dicendo che voleva che lei frequentasse solo lui, ella avrebbe potuto tranquillamente rispondere che non aveva alcun diritto di poter pretendere una cosa simile, oppure accettare e lasciare che quindi lei continuasse a vedere l'altro tizio ma rimanendo con una chance di "vincere la sfida" e finire per stare definitivamente assieme a lei. Era un dilemma grosso, in quanto lui non era ancora innamorato della veterinaria, ma la trovava spettacolare, meravigliosa e rara. Questo lo spingeva a non arrendersi, ma nonostante quella volontà, c'era un dettaglio che desiderava conoscere per pura precauzione emotiva personale.

So che non avrei alcuna ragione per chiedere una cosa simile ma... Hai fatto sesso anche con lui?
Non è affatto determinante per la mia decisione però, sì insomma, credo che meriterei di saperlo, tu che dici?


Il tono era molto gentile, molto accomodante e soprattutto infinitamente educato.
Se lei si fosse rifiutata di rispondere, l'avrebbe capita senza esitazione, sorridendo leggermente per rincuorarla che non doveva scusarsi di nulla.
Il cibo nel suo piatto andava freddandosi e lentamente stava facendo la stessa fine anche la roba presa dalla ragazza. Non voleva che si rovinasse quella cena, non voleva far guadagnare "punti" all'avversario d'amore, non voleva che la veterinaria mangiasse qualcosa di freddo perché avrebbe potuto farle del male allo stomaco, quindi senza esitare ancora prese un bel respiro e tirò fuori tutta la sua diplomatica parlantina.

Non ti preoccupare, puoi vedere chi preferisci.
Hai detto bene, non siamo una coppia chiusa e non avendone mai parlato ti sei regolata da ragazza libera, è giusto.
Ti chiedo solo... Come dire, pensi che riuscirai a prendere una decisione tra di noi in tempi brevi?
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Messaggioda Callisto » 30/10/2014, 14:51

Il buffet ha un prezzo fisso.
Puoi prendere tutto quello che vuoi, a patto che tu lo finisca.
Il minimo numero di portate da prendere è tre, il resto sta tutto al tuo appetito!


Interessante... - commentò Callisto, ragionando sulle parole che Edward aveva appena pronunciato - Mettere un prezzo fisso che sia ragionevolmente accessibile a tutti è un bel rischio: da una parte attiri molti clienti, ma dall'altra questi ultimi potrebbero consumare per quantità di denaro ben superiori a quelle che spendono... - annuì tra sé mentre aspettava che l'uomo si servisse per poi spostarsi nel settore che interessava alla Veterinaria.

Anche lei, nel proprio ambulatorio, a volte dava la possibilità di usufruire di servizi speciali - ad esempio, facendo determinati esami a pagamento al proprio animale, si potevano richiederne altri gratuitamente - ed in effetti la cosa attirava non pochi clienti; in realtà, fosse stato per lei, avrebbe regalato a chiunque i propri servizi, perché le piaceva il proprio lavoro e non lo faceva di certo per il denaro... ma in qualche modo anche lei doveva poter guadagnare, altrimenti come si sarebbe mantenuta?
Col piatto pieno, entrambi tornarono al tavolo e lì si accomodarono, cominciando così la loro cena insieme.

Questo mi fa davvero piacere.
Nonostante possiamo dormire a contatto solo una volta ogni tanto, fa sempre un brutto effetto ormai riposare soli.
Tristan invece questi problemi direi proprio che non li ha, per almeno tre volte a settimana!


Ricordo bene, credo che certi dettagli non se ne andranno dalla mia mente per molto, molto tempo! - esclamò la Dyther con un sorriso ben divertito - Però, tripudio di parole a parte, mi sembra che tuo fratello sia davvero felice con Hope, e in fondo questo è ciò che più conta, non credi? - aggiunse, contenta per il fratello minore di Edward che, a quanto le aveva raccontato il Remingford, non era mai stato troppo un tipo da relazione seria e duratura, non per problemi ad impegnarsi quanto più per la mancanza della persona giusta.

Le sarebbe piaciuto continuare a parlare di quello, o comunque affrontare argomenti sempre così leggeri, divertenti, tranquilli... ma quando l'imput arrivò - in modo innocente e spontaneo - da parte del professore di Aritmanzia, Callisto capì che era giunto il momento di fargli presente come stessero le cose, e rivelargli dunque che stava frequentando un'altra persona.
Per prima cosa, dunque, si assicurò che entrambi fossero sulla stessa lunghezza d'onda riguardo al loro rapporto, e cioè che per tutti e due la loro non era una relazione chiusa e definitiva, non avendone mai parlato apertamente.

Ecco, no... direi... di no.
Cioè sì, è giusto.


Annuì, in parte sollevata, dopodiché si armò di coraggio ed ammise che, mentre frequentava lui, era uscita anche con un altro uomo, proprio in virtù di quella libertà dovuta alla non ufficializzazione del loro rapporto: la cosa poteva andargli bene?
Chiaro che non pensasse che lui avrebbe fatto i salti di gioia, ma probabilmente la foga della sincerità le impedì di esprimersi a dovere.

Andarmi bene se vedi qualcun altro oltre a me?
Beh, forse chiedere se mi va bene è un po' esagerato, non trovi?


Sì, perdonami, io... mi sono espressa decisamente male... - rispose lei, mortificata.

Potremmo parlare più che altro di "farmelo andare bene" o "sopportarlo", perché comunque, sai, credevo di avere una esclusiva.

Abbassò gli occhi, annuendo a quelle parole che la facevano sentire uno schifo, più di quanto già non si considerasse di suo.

Non fraintendere, non voglio fartelo pesare, ma è chiaro che non può essere qualcosa che mi va bene, dal momento che va ad inficiare nel nostro rapporto e in qualche modo lo mette a rischio, un rapporto che a me piace moltissimo.

Anche a me piace moltissimo! - si affrettò ad esclamare lei con spontanea sincerità, perché non voleva che Edward pensasse il contrario - Sto davvero bene con te, Edward... - ed era vero, altrimenti non sarebbe stata così tanto indecisa su cosa fare.

So che non avrei alcuna ragione per chiedere una cosa simile ma... Hai fatto sesso anche con lui?
Non è affatto determinante per la mia decisione però, sì insomma, credo che meriterei di saperlo, tu che dici?


Sospirò, annuendo lentamente: una parte di sé non voleva dirglielo, ma d'altronde l'uomo gliel'aveva chiesto con una tale educazione, e non aveva nemmeno sbraitato - non si era nemmeno arrabbiato, a dirla tutta - quando aveva saputo che Callisto si vedeva con un altro... forse un altro po' di sincerità, in fondo, gliela doveva, no?

Io, beh... sì, sono andata a letto con lui una volta.
Ma mi sono sentita talmente male, dopo, talmente in colpa... che non ho molta voglia di ripetere l'esperienza.
- ed infatti dopo il primo rapporto intimo non ce n'erano stati altri, tra lei e Shuyun.

Alzò gli occhi lentamente, per osservare la sua reazione, e prepararsi al peggio, ma in realtà egli si comportò egregiamente - forse molto più di quanto la Dyther si sarebbe meritata.

Non ti preoccupare, puoi vedere chi preferisci.
Hai detto bene, non siamo una coppia chiusa e non avendone mai parlato ti sei regolata da ragazza libera, è giusto.
Ti chiedo solo... Come dire, pensi che riuscirai a prendere una decisione tra di noi in tempi brevi?


Oh... sì, sì, naturalmente! - esclamò la donna, piuttosto sorpresa: dunque se lo stava facendo andare bene? - Non voglio assolutamente protrarre questa situazione per le lunghe, sto ferendo entrambi e il ruolo della doppiogiochista non fa proprio per me... anche se è così che mi sento ora.

E non perché si stesse compiacendo dell'essere contesa tra due uomini, ma proprio per la sua incapacità attuale di sceglierne uno.
Ancora un poco imbarazzata, Callisto pensò che forse era meglio cominciare a mangiare almeno la pasta, prima che si raffreddasse troppo, e magari cambiare anche argomento e provare a proseguire la serata nel modo migliore possibile, viste le circostanze.

È molto piccante la tua zuppa?
Mi piacerebbe assaggiarla dopo, ma temo di sentirmi andare la bocca a fuoco se solo ci provassi!
- disse dunque, sperando che anche lui volesse provare a salvare la loro cena insieme; certo, l'Elemento dentro di lei l'aiutava col piccante, ma non è che potesse fare miracoli.

Ah, ricordi la cucciola di volpe di cui ti avevo parlato, quella piccolina che nessuno sembrava volere?
Alla fine gli abbiamo trovato una casa, non sai che sollievo per tutti noi!
- perché sia gli Infermieri sia gli altri dottori le si erano affezionati, e quando Phoenix aveva raccontato loro di averle trovato una padrona affettuosa erano stati tutti davvero felici.
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