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Newcastle

Messaggioda Sandyon » 19/10/2013, 23:30

Quella era davvero una di quelle botte enormi da lasciare senza fiato, dovette ammetterlo anche Sandyon a sé stesso, non avendo considerato nemmeno la casa allo stesso livello, ed aveva ragione obiettivamente. Monique ci era un poco rimasta all'inizio, scoprendo che davvero il suo futuro consorte voleva farla diventare parte della sua famiglia ad effetti anche legali, ma osservando la determinazione e l'affetto negli occhi dell'uomo alla fine aveva sorriso annuendo, dicendogli che se voleva fosse così, allora andava bene anche per lei.
Forse era anche per cose come queste che l'amava, era per cose come queste che aveva imparato a confidarsi, non trattenendo più alcun segreto, conscio che lei non solo sarebbe stata sempre sincera, ma anche comprensiva ed onesta, leale in ogni situazione.
Arianna guardava quel foglio incredula. Lesse quello che c'era scritto e poco dopo si volse come presa da una specie di infarto momentaneo.
Sandyon espose il suo pensiero, un pensiero non solo istintivo ma anche realista, che metteva bene in chiaro il perché avesse voluto regalarle una cosa, perché avesse voluto regalarle una piccola e dolcissima coyote figlia del proprio animale, perché fosse l'unica oltre la futura moglie per la quale riusciva ad imporsi di sorridere un po', minimamente, dimostrandole le sue emozioni.
Evidentemente la Ricciardi capì tutto ciò in un lampo, magari guardandolo negli occhi, osservandone la sicurezza e la risolutezza, e forse fu proprio tutto quello a spingerla nel non rifletterci nemmeno mezzo secondo e firmare all'istante il foglio, definendo la sua nuova identità.

Tu mi hai cambiato la vita, le hai dato un senso... non avresti potuto farmi regalo più grande che darmi l'onore di essere una Vastnor, Sandyon.
Ti voglio bene, te ne voglio così tanto che penso mi possa scoppiare il cuore... sei il mio papà, lo sei da quando mi hai presa con te durante la scuola.
Grazie per essere entrato nella mia vita.


In quello stesso preciso istante, nella testa di Sandyon iniziò a farsi sentire una piccola vocina, anzi, meglio, un capriccio, un piagnisteo.
Trattenne la volontà di mandare a quel paese Mog che stava quasi rovinando quel bellissimo momento, soffermandosi più che altro sulla sua apprendista la quale adesso si lanciava addosso a lui per abbracciarlo come si doveva, lasciando momentaneamente a terra Yuna che iniziò ad abbaiare saltellando qua e là intorno a padre e figlia, perché si, adesso anche per il mondo intero erano effettivamente padre e figlia.
L'ex N°1 la strinse forte a sé, inspirando il suo profumo, come fosse il proprio, come se avessero davvero in comune pelle, sangue, fibre del cuore e dell'anima, chiudendo gli occhi dandole un bacio tra i capelli e sulla fronte, sussurrando spesso e volentieri la frase "figlia mia".
Nessun senso di colpa nei confronti del padre naturale, in fondo Giovanni si era fatto odiare e l'aveva allontanata, mentre Sandyon invece le era stato vicino come un genitore, facendola sentire non solo amata ma anche apprezzata e gratificata.
Ne avevano passate moltissime insieme, avevano vissuto momenti indimenticabili e gli anni erano volati via, trasportati dal vento e dall'esperienza, trasformando una piccola ragazza in una giovane donna. Quando si allontanarono di poco e il Mentore la fissò in volto, gli parve di vederla attraverso un flash, vivendo quella trasformazione da un secondo all'altro, non potendosi mai e poi mai scordare come l'aveva incontrata la prima volta e come adesso, ricca di onore e volontà, ce l'aveva davanti.

Immagine

Immagine

Credo di essere quasi arrivata al limite, quindi ti prego... se hai qualche altra sorpresa per me, mostramela adesso che sono ancora lucida, o dopo potrei non dare più soddisfazione!

Sigh... Sigh... Sigh... Sob... Sob... Sob...

Per un attimo, Sandyon non comprese che la voce di Mog non era udibile solo nella sua testa ma anche all'esterno, per tutti, sopratutto per Ary.
Ne avevano parlato spesso e l'uomo non era sicuro di poterlo mostrare ad un'altra persona oltre che a Monique, ma Mog desiderava avere un'altra persona amica con la quale conversare ed inoltre, il profondo affetto e istinto di protezione che stava provando il Vastnor per l'apprendista lo stava lentamente convincendo a metterle a disposizione l'aiuto di Mog, qualora ne avesse avuto bisogno.
Ancora nulla però era stato definito e il piccoletto necessitava ancora del definitivo "ok" da parte del padrone, peccato che adesso in qualche modo si era palesato, anche se rimaneva invisibile, chissà per quanto, tra l'altro.
Ovviamente Aryanne se ne sarebbe accorta in breve, facendo presente la cosa anche al suo nuovo vero padre, il quale sgranando le pupille avrebbe sospirato più pesantemente mettendosi una mano sulla fronte. Nel mentre, i singhiozzi continuavano imperterriti fino al definitivo colpo di scena.
Mog apparve con il suo classico "POP" andando subito addosso alla ragazza piangendo come un disperato strusciandosi sul petto di lei, facendo uscire lacrime come se fossero fontanelle aperte e rotte.

Immagine

AAAAAHHHHHH è la cosa più commovente che avessi mai visto in vita miaaaaaaaaa!!!!!!
Non piangere ti prego altrimenti piango anche iooooooooooo!!!!!


Mog...

EEEEEHHHHH???!!!!!

... Stai già piangendo anche tu, e mi hai severamente disobbedito.

Scusami Sandy, io non ce la facevo piùùùùùùùùùù!!!!!

Mmmmhhh...

Mog terminò circa dieci minuti dopo di piangere come un dannato, svolazzando piano piano lontano da Aryanne.
Tirò su col naso una ventina di volte, sbattendo gli occhietti sbrilluccicosi, muovendo le alette in silenzio, mortificato per le parole di Sandyon.

Aryanne...
... Lui è Mog.


Ehm... Coff coff... Piacere!

Vocina piccola piccola piccola, facendo cerchi con la zampetta nell'aria.
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Messaggioda Aryanne » 20/10/2013, 0:00

No, non ci aveva dovuto riflettere nemmeno un secondo di più: si sentiva sua figlia, lo considerava suo padre, lui la trattava come tale e lei faceva lo stesso, ma di che altro aveva bisogno? Diventare una Vastnor era come raggungere la conclusione perfetta di un percorso che era stato da lei affrontato come un crescendo, irto di ostacoli ma pregno di soddisfazioni: e l'ultima, quella finale, fu abbracciare Sandyon, sentirlo stringerla a sé proprio come un padre che dava affetto alla propria bambina, appellandola in quel modo, con la locuzione "mia" che per lei valeva più di qualsiasi altra cosa.
Ci avrebbe messo un po' ad abituarsi alla sua nuova identità, ma tutto sarebbe stato reso più semplice dal fatto che sentiva di appartenere totalmente ad essa, come se Aryanne Vastnor fosse un vestito cucito su misura per lei perché il precedente, Arianna Ricciardi, ormai le stava stretto.
Scostandosi da lui, tornando a guardarlo negli occhi, Ary poté quasi leggere nei suoi occhi il percorso di crescita che avevano affrontato insieme, e che l'aveva vista trasformarsi da una ragazzina acerba e presuntuosa ad una giovane donna forte ed indomita: e lui era stato presente sempre, per lei, con pochi sorrisi o parole dolci forse, ma la volontà di non farle mai mancare supporto o affetto.
Gli doveva davvero una vita intera.
Sorrise, un po' tremante per tutte quelle emozioni insieme, e visto che Yuna stava ancora uggiolando per voler tornare a godere delle attenzioni della mamma, la ragazza la prese nuovamente in braccio per stringerla e baciarla, mentre intorno a loro si diffondeva il suono di un... pianto?

Sigh... Sigh... Sigh... Sob... Sob... Sob...

Aggrottò la fronte, decisamente perplessa, passando lo sguardo da Yuna a Sandyon come se non comprendesse cosa diavolo stesse succedendo; va bene che l'uomo era pieno di sorprese, ma che fosse addirittura un ventriloquo non se lo sarebbe mai aspettato!
E invece c'era ben altro dietro a quel suono, qualcosa che Aryanne non avrebbe mai potuto immaginare, ma che di lì a poco si sarebbe palesato non appena l'italiana si rivolse al padre con un:

Ehm... non per voler passare come la matta di turno, ma o Yuna sta imparando a piangere come un essere umano, oppure non siamo soli in questa casa...

Perché in effetti i versi della creatura ancora invisibile ricordavano quelli che facevano i bambini piccoli quando piangevano, forse meno penetranti e fastidiosi: poco dopo, con Sandyon che si passava la mano sul viso con aria quasi disperata, con un sonoro POP comparve di fronte alla neo-Vastnor... un qualcosa.
Qualcosa di peloso, piccolo e piagnucolante, che subito iniziò a strusciarsi contro di lei sotto lo sguardo esterrefatto di Aryanne e quello spaventato di Yuna, che ovviamente era troppo piccola per capire cosa stesse succedendo - e non lo capiva manco la padrona che era quasi adulta, figuriamoci.

AAAAAHHHHHH è la cosa più commovente che avessi mai visto in vita miaaaaaaaaa!!!!!!
Non piangere ti prego altrimenti piango anche iooooooooooo!!!!!


Mog...

EEEEEHHHHH???!!!!!

... Stai già piangendo anche tu, e mi hai severamente disobbedito.

Scusami Sandy, io non ce la facevo piùùùùùùùùùù!!!!!

Mmmmhhh...

M-ma... ma cosa...

Non era una Creatura Magica, non di quelle che lei conosceva comunque, e dire che McDullan di animali strani a scuola ne aveva portati non pochi: quel coso era... una palla di pelo senziente, fragile emotivamente - da quanto potesse intuire Aryanne - ed ovviamente legata a Sandyon... ma questo non l'aiutava a capire che cosa diavolo fosse con esattezza.

Aryanne...
... Lui è Mog.


Ehm... Coff coff... Piacere!

M-Mog?

Ripeté Aryanne, incerta, avvicinandosi a lui di un passato con Yuna che nascondeva il musetto nell'incavo del braccio della padrona, cercando di farsi piccola piccola: la strinse ulteriormente a sé, e nel frattempo si abbassò appena col busto per arrivare col viso di fronte al muso di Mog, e fissarlo per diversi istanti senza parlare; poi, lentamente, fece un sorrisone radioso.

Ommioddioquantoseicarino!!

Un'esclamazione tipicamente femminile, ovviamente, ma forse Vastnor avrebbe potuto immaginare che la figlia/apprendista avrebbe reagito in quel modo, con tanto di saltelli entusiasti sul posto ed una mano, quella libera, che andava subito a fargli qualche coccola sul musetto e al lato del collo.

Papà, ma cos'è esattamente il tuo piccolo amico?
Non ho mai visto niente del genere in tutta la mia vita! Come sei morbido e dolce, che patatino!!


Decisamente partita per Mog, e come biasimarla?
Al massimo avrebbe dovuto fare tripla razione di coccole a Yuna che, tirando fuori il musetto, si mise a uggiolare quasi piangendo perché la padroncina stava coccolando qualcuno che non fosse lei, costringendo Aryanne a lasciar perdere la creatura di Sandyon per cullare e baciare la sua piccola coyote.
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Messaggioda Sandyon » 20/10/2013, 21:12

M-Mog?

Non solo aveva disobbedito, ma in più si era mostrato nel modo peggiore, piangendo come una femminuccia in preda ad una crisi isterica.
Sandyon lo adorava in realtà, ma quando lo vedeva comportarsi in certi modi gli veniva solo da scuotere il capo e chiedersi soltanto "perché?".
Comunque, Arianna, o meglio Aryanne ormai, lo fissò con aria inizialmente incredula, mentre il piccoletto volteggiava imbarazzato recuperando una qualche scintilla di lucidità utile per non fare la definitiva figura del fesso davanti al suo terzo essere umano.
La ragazza si avvicinò piano piano a lui, a quella palla di pelo con le alette ed il pon pon in testa rosso acceso che pulsava luminoso per via della grande agitazione e vergogna provati insieme.
L'uomo non si aspettava di certo una reazione simile a quella di Monique, forse perché quest'ultima era una donna mentre l'apprendista era una ragazza che non pensava sicuramente di aver visto già tutto del mondo, ed infatti il sorriso radioso e la voce stridula da ragazzina entusiasta di quindici anni furono la riprova che le ipotesi di Sandyon erano esatte.

Ommioddioquantoseicarino!!

Uhm?
DAVVERO?
Anche tu lo sei!
Possiamo essere amici?


Mmmmhhh...

Uh?
Oh... Scusa boss...


Vieni Ary, sarà meglio che ti parli di Mog con calma, è un discorso abbastanza delicato.

Si mise a camminare verso la sala principale della casa, quella con la scalinata, seguito da Mog che gli svolazzava intorno facendo ondeggiare la peluria del corpo e la palletta sopra la testolina. La creatura non era come tutte le altre, non solo molto rara ma forse unica nel suo genere.
Sandyon non sapeva esattamente se fosse ormai estinta quasi del tutto la sua razza oppure se corrispondesse ad una specie di evoluzione legata a una specie esistente o esistita in passato, ma era poco influente o importante, lui doveva restare un segreto per Moni così anche per Aryanne.
Giunti nella gigantesca sala, il Mentore invitò l'apprendista a sedersi su una delle tante poltrone comode, guardando di tanto in tanto Yuna che non accennava in alcun modo a volersi staccare dalla nuova padroncina, rimanendovi ancorata come se non ci fosse altra cosa al mondo più importante.
Era felice che si fosse subito instaurato un rapporto simile tra loro. Era bello poter condividere un affetto così grande in breve tempo.
Stava rendendo felice la sua bambina, questo lo ricompensava di ogni pensiero, di ogni problema, di ogni paura o timore di sbagliare con lei.
Presentarle Mog non era nei piani attuali ma adesso che era successo era meglio correre ai ripari, dando di sfuggita il permesso al piccoletto per andare a mettersi vicino alla bionda italiana, tutto contento ed entusiasta di poter inspirare l'aura magica di un'altra persona.

Papà, ma cos'è esattamente il tuo piccolo amico?
Non ho mai visto niente del genere in tutta la mia vita!
Come sei morbido e dolce, che patatino!!


Cosa è esattamente non lo saprei nemmeno io, come non lo sa nemmeno lui.
Lo conobbi moltissimi anni fa per caso, quando si schiuse dal suo uovo.
Da allora si legò a me ed insieme abbiamo affrontato molte esperienze ed avventure.
Lui è quella che si potrebbe definire tranquillamente un'arma segreto che io ho e che non ha nessun altro.


Eeeeeesatto!
Sono io!
Eheheheheh!


Mmmmhhh...
Ad ogni modo, lui è un segreto, la sua esistenza non è registrata in nessun fascicolo del Ministero.
Non esistono altre creature che gli somigliano o che hanno dei poteri analoghi.
Non starò ad elencarli tutti poiché già il fatto che tu lo abbia visto è molto, ma sappi che è in grado di eseguire molti prodigi.


Oooohhh ma così mi fai arrossire Sandy...

Ed il pon pon divenne a forma di cuore rosso fuoco pulsante.
Vastnor fece un grosso sospiro, schioccando la lingua sul palato, prima di proseguire.

Della sua esistenza lo sapete tu e Monique, oltre che me... E nessun altro.

Esatto, nemmeno Tyslion, o Asher, ma il secondo soltanto per via della sua eccessiva vicinanza ad una persona che Sandyon non reputava affidabile.

E' importante che tu capisca la serietà delle mie parole: nessun altro deve saperlo, nemmeno la persona che reputi più stretta, più vicina, più leale e più meritevole del mondo, nessuno.
Lui è in grado di diventare invisibile ma può sentire i tuoi pensieri quindi semmai dovessi aver bisogno di lui, lo puoi chiamare dentro di te e lui accorrerà per aiutarti, basta che vi troviate ad una distanza di massimo dieci chilometri circa...


L'uomo fece qualche passo avanti, raggiungendo la sua apprendista e la sua nuova vera figlia, inginocchiandosi e prendendole le mani per stringerle.
Yuna alternava lo sguardo tra la padrona e l'ex Mercenario, curiosa e perplessa allo stesso tempo, mentre Mog apriva le alette per arrivare fino a vicino la spalla di Aryanne, comprendendo che il momento fosse estremamente importante e decisivo.

Non ti sto chiedendo di mantenere sulle spalle questo fardello obbligatoriamente.
Se reputerai il segreto troppo eccessivo, cancellerò questo ricordo dalla tua memoria.
Devi solo dirmi cosa fare ed io lo farò ma in nessun caso ti reputerò meno capace o fautrice di una mia delusione.
... Allora?


Allora sorellina?

Mog!

Perdono perdono... Allora Aryanne?

Si, ma nella mente...

... Sorellina...
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Messaggioda Aryanne » 20/10/2013, 21:57

Pensava di aver visto davvero tutto ormai, ma evidentemente il mondo - magico o meno - aveva ancora non poche sorprese per lei, ed una di queste era proprio Mog, l'esserino peloso e dolce che era improvvisamente spuntato tra lei e Sandyon per strusciarsi sull'italiana piangendo commosso, e a seguito svolazzarle intorno con aria combattuta tra la felicità di essersi mostrato a lei e la paura di aver disobbedito a Vastnor, che evidentemente non apprezzava gesti come quello.
Aryanne tuttavia non poté trattenersi dall'urlare come una ragazzina adolescente di fronte a quella palla di pelo che ispirava coccole al solo guardarla, tanto che si mise a saltellare sul posto con Yuna che uggiolava interdetta per quella reazione inaspettata.

Uhm?
DAVVERO?
Anche tu lo sei!
Possiamo essere amici?


Mmmmhhh...

Uh?
Oh... Scusa boss...


Vieni Ary, sarà meglio che ti parli di Mog con calma, è un discorso abbastanza delicato.

La ragazza annuì, seguendo Sandyon fuori dallos tudio e poi giù per le scale: mentre scendeva i gradini, non faceva che dare bacini sul musetto della coyote e nel frattempo osservare da dietro Mog, che svolazzava intorno a Sandyon col pon-pon in cima alla testa che ondeggiava ad ogni battito di ali; arrivati nel salone principale, Aryanne si mise comoda, con Yuna che si stendeva sulle sue gambe a pancia in su, in una palese ricerca di coccole e affetto, e l'italiana non le fece mancare né le une né l'altro, accarezzandole il ventre con amore mentre Mog si metteva vicino a lei e la neo-Vastnor lo studiava curiosa e un po' circospetta.

Cosa è esattamente non lo saprei nemmeno io, come non lo sa nemmeno lui.
Lo conobbi moltissimi anni fa per caso, quando si schiuse dal suo uovo.
Da allora si legò a me ed insieme abbiamo affrontato molte esperienze ed avventure.
Lui è quella che si potrebbe definire tranquillamente un'arma segreto che io ho e che non ha nessun altro.


Eeeeeesatto!
Sono io!
Eheheheheh!


Rise piano del modo di fare di Mog, che per essere una creatura unica, un'arma segreta, pareva più un cucciolo dolce e fatto per essere l'anti-stress di tutto grazie alle coccole che ispirava.

Mmmmhhh...
Ad ogni modo, lui è un segreto, la sua esistenza non è registrata in nessun fascicolo del Ministero.
Non esistono altre creature che gli somigliano o che hanno dei poteri analoghi.
Non starò ad elencarli tutti poiché già il fatto che tu lo abbia visto è molto, ma sappi che è in grado di eseguire molti prodigi.


Oooohhh ma così mi fai arrossire Sandy...

Osservò sbalordita il cuore che si formò al posto del pon-pon, ipotizzando (Perspicacia 20) che esso reagisse in qualche modo in base alle emozioni che la creatura provava in quel determinato momento.

Della sua esistenza lo sapete tu e Monique, oltre che me... E nessun altro.

Nessun altro.
Né Asher, né Asveras, tantomeno Robyn con tutto che era il nipote.
Solo lei e Monique, la figlia e la moglie: di sicuro la cosa aveva un suo senso.

E' importante che tu capisca la serietà delle mie parole: nessun altro deve saperlo, nemmeno la persona che reputi più stretta, più vicina, più leale e più meritevole del mondo, nessuno.
Lui è in grado di diventare invisibile ma può sentire i tuoi pensieri quindi semmai dovessi aver bisogno di lui, lo puoi chiamare dentro di te e lui accorrerà per aiutarti, basta che vi troviate ad una distanza di massimo dieci chilometri circa...


Quindi ora posso... parlare con lui?

Domandò Aryanne incerta, non sapendo se quelle parole significassero che faceva parte del gruppo, per così dire, che poteva ricorrere a Mog se aveva bisogno ed in generale passare del tempo con lui, se anche lei ora doveva mantenere il segreto come Sandyon stesso e Monique prima di lei; si lasciò prendere le mani dal padre, con Yuna che si smuoveva dalla sua posizione, per accucciarsi accanto alla sua mamma ed infilare il muso sotto il suo braccio in cerca di calore, e lo fissò intensamente mentre sentiva la presenza di Mog sulla propria spalla.

Non ti sto chiedendo di mantenere sulle spalle questo fardello obbligatoriamente.
Se reputerai il segreto troppo eccessivo, cancellerò questo ricordo dalla tua memoria.
Devi solo dirmi cosa fare ed io lo farò ma in nessun caso ti reputerò meno capace o fautrice di una mia delusione.
... Allora?


Allora sorellina?

Mog!

Perdono perdono... Allora Aryanne?

Il sussurro che le rimbombò in mente la fece sorridere leggermente, tanto da farle spostare per qualche secondo lo sguardo su Mog con aria complice, prima di tornare a guardare Sandyon: scosse il capo e gli strinse le mani, aprendo maggiormente le labbra a quel sorriso che sapeva di serenità e determinazione al tempo stesso.

Sandyon... io non potrei mai rivelare qualcosa di ciò che ti riguarda, e Mog fa parte della tua vita, perciò se dev'essere un segreto, allora lo sarà.
Sei importante per me, e non ho bisogno di dimenticare qualcosa per essere sicura di non rivelarla a nessuno... se tu non vuoi che si sappia della sua esistenza, allora non si saprà, non lo dirò ad anima viva, nemmeno a Typhon
- e Sandyon sapeva il rapporto che intercorreva tra lei e il Dragargenteo - Te lo giuro. E Mog... - spostò lo sguardo su di lui, poi si sporse col collo e, se lui gliel'avesse permesso, gli posò un piccolo bacio sul nasino - Mi piacerebbe tanto che diventassimo amici... fratellino.
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Messaggioda Sandyon » 20/10/2013, 23:15

Quindi ora posso... parlare con lui?

Nel momento stesso in cui lui si è mostrato a te, ha stabilito un contatto magico con la tua mente.
Tu puoi sentire le sue parole nel pensiero e lui può fare lo stesso.


Per Sandyon quella era una garanzia non da poco riguardo la sicurezza della sua bambina.
Ogni volta che fosse andata in missione, Aryanne poteva chiedere tranquillamente il supporto di Mog, tranne per quella effettiva volta a farla divenire una vera Mercenaria a tutti gli effetti.
Senza contare che contro tipi come Asveras o Velarko, un aiuto come quello della piccola palla di pelo sarebbe stato provvidenziale al fine di preservare il più a lungo possibile la vita della giovane, almeno fino a quando non fosse stata in grado di affrontarli a viso aperto.
Sapere che Mog le stava accanto e poteva parlare con lei, nel caso, significava per Sandyon un sospiro di sollievo in più, oltre alla presenza affidabile di Faith Summers, la futura Capo Squadra della figlia.
Tutto questo però poteva avvenire solo ad una condizione: il silenzio assoluto, la completa segretezza nei confronti di Mog, un compito non molto semplice visto il grande rapporto di fiducia reciproca che la neo Vastnor aveva con alcune persone.
Fortunatamente però, ella sembrò comprendere subito quanto fosse importante per l'uomo quell'esserino, dunque rispose in modo maturo.

Sandyon...
Io non potrei mai rivelare qualcosa di ciò che ti riguarda, e Mog fa parte della tua vita, perciò se dev'essere un segreto, allora lo sarà.
Sei importante per me, e non ho bisogno di dimenticare qualcosa per essere sicura di non rivelarla a nessuno... se tu non vuoi che si sappia della sua esistenza, allora non si saprà, non lo dirò ad anima viva, nemmeno a Typhon... Te lo giuro.


... Sapevo che avresti risposto così.
Sapevo che avresti risposto come una vera Vastnor...


Assottigliò lo sguardo, serio ma allo stesso tempo fiero di lei, come se una voce interiore gli stesse dando la certezza che mai lei lo avrebbe tradito.
Quando la fissava in viso era come se potesse scorgere delle somiglianze con sé stesso, il sé stesso di un tempo, quello giovane e selvaggio.
In fondo entrambi erano appartenuti a due casate contraddistinte dal simbolo di un rettile, qualcosa voleva pur dire no?
Strinse ancor di più le mani, annuendo lentamente con un lievissimo sorriso non solo sereno, ma anche entusiasta, sollevato, adesso che un nuovo alleato entrava nella scuderia della bionda italiana, un alleato che di certo l'avrebbe condotta a diventare la migliore tra tutti.
Nessun Mercenario avrebbe mai osato andarle contro, nessun duellante magico l'avrebbe sfangata con lei... Nessuno, nemmeno lui, un giorno.
Aryanne si sporse anche verso il piccolino, dandogli un bacio a tradimento sul naso, cosa che non lo infastidì per nulla, anzi, lo fece tremare dolcemente con il pelo tutto ritto per l'emozione ed il pon pon pulsante e luminosissimo.

E Mog...
Mi piacerebbe tanto che diventassimo amici... fratellino.


EVVIVA!

Mog scoppiò in un urlo stra-felicissimo, andando a strusciare il naso contro quello della ragazza, con affetto ed euforia.
Non potendo parlare con molte persone, l'esserino trovava ogni nuova conoscenza come un tesoro incredibile, tutto da scoprire e proteggere.
L'avrebbe conosciuta, ci avrebbe scambiato mille mila chiacchiere di ogni genere, avrebbe giocato con lei, insomma, di tutto e di più.
Sandyon gli permise di mostrare tutta quella follia e quella gioia, alzandosi in piedi, dando modo così ai due nuovi amici e "fratelli" di scambiarsi qualche piccola effusione d'affetto reciproco, rendendosi conto di quanto fossero cambiate le cose nel corso degli anni.
Inizialmente aveva trovato l'idea che lo sapesse anche Monique come una follia, una cosa molto pericolosa, un azzardo eccessivo.
Poi, lentamente, quella considerazione era mutata, trasformandosi in una maggiore fiducia nei confronti degli esseri umani e delle persone che gli stavano vicino. Così, quando Mog gli chiese qualche mese prima se mai avrebbe conosciuto Aryanne, pur negando in principio continuò a rifletterci su, combattuto e spaesato.
Adesso come adesso, aver ceduto non gli pesava così tanto come in passato, riferito alla Vireau, ma nonostante tutto doveva pian piano abituarsi all'idea, doveva convincersi che fosse stata una mossa senza risvolti negativi.
Probabilmente fare due chiacchiere con la futura moglie in merito lo avrebbe aiutato a calmarsi.

Bene.
Direi che è ora di passare all'ultima sorpresa in serbo per la giornata.


OOOHHHH E' VERO!
Vedrai sorellina, è la sorpresa più bella di tutte...


...

... Dopo il cambio nome ovviamente!

Mmmhh...

E dai!
Mi sono salvato alla fine, no?


Andiamo, forza.

... Secondo te mi sono salvato?

Chiese subito Mog ad Ary, prendendoci immediatamente una fulminea confidenza esattamente come aveva fatto con Monique.
Sandyon camminò fino ad un'altra stanza della casa, la palestra per la precisione, prima visitata molto sommariamente e adesso invece osservata con molta più cura per i dettagli, compresi gli stendardi caratteristici delle famiglie Vastnor, Vireau e Ricciardi, più quello di Dragargento.
Si, per fare quel regalo Sandyon aveva chiesto anche aiuto e supporto della madre di Arianna, volendo non solo il suo silenzio riguardo la sorpresa ma anche una raffigurazione del marchio familiare del padre naturale da appendere insieme al proprio e quello della francese.
Forse inizialmente ella ne sarebbe stata contrariata, o non avrebbe compreso subito il motivo di un gesto simile, ma presto detto, l'uomo al suo fianco posandole una mano sulla spalla le avrebbe spiegato subito il perché di una tale scelta stilistica nella palestra.

In una palestra si allena il corpo, lo spirito, la resistenza, la forza.
La vita in realtà non è nient'altro che una grande palestra che ci forgia e forma lungo ogni anno della nostra esistenza.
Che tu ne sia consapevole o meno, anche il rapporto/non rapporto con tuo padre è stata una palestra.
Inoltre, quando eri più piccola Giovanni ti stava accanto e ti insegnò tutte le regole per essere non solo una ragazza di classe ma anche di ferro.
Voglio che questo stendardo ti ricordi della parte positiva ricevuta dalla tua palestra paterna del passato, perché tutte le persone importanti meritano un posto di riguardo nel tuo cuore, nella tua memoria e nel tuo animo rivolto al futuro e alla perfezione interiore ed esteriore.
... La sezione per gli scalpi dei nemici sconfitti sarà pronta entro un paio di settimane.


Già, Sandyon Vastnor ogni tanto sapeva anche uscirsene con qualche battuta, magari suscitando anche l'ilarità della figlia.
A parte questo, non erano sicuramente gli stendardi la sorpresa mitica osannata poco prima da Mog, bensì qualcos'altro, situato su un bancone di legno scuro di fronte ad una teca gigantesca con dentro tutti gli integratori possibili e immaginabili, da quelli proteici alla creatina ecc.
Sul grande ripiano se ne stava una scatoletta rettangolare, simile a quelle volte a contenere le bacchette magiche.
Questa volta non fu Sandyon a prendersi l'onore di mostrarle l'oggetto, bensì Mog che, avvicinatosi alla scatola, ne alzò il coperchio rivelandone l'interno, con netta e corposa soddisfazione, per altro.

Immagine

Questa bacchetta l'ho fatta fabbricare appositamente per te.
Al suo interno scorre come nucleo un ciuffo di Mog.
Lui è in grado di individuare l'aura magica delle bacchette, ed ha impresso in quel ciuffo la stessa aura percepita nella tua.
In questo modo potevo star certo che quest'arma ti avrebbe subito accettata, ma per fare una ulteriore prova...


E lasciò quindi che fosse proprio la nuova posseditrice ad afferrare e librare nell'aria quel catalizzatore che, già al primo incantesimo casuale, avrebbe dimostrato di nascondere una potenza davvero fenomenale, una potenza però ancora da terminare e completare al 100%.

Se darai il permesso a Mog, potrà trasferire l'intera energia e potere della tua attuale bacchetta in questa nuova, per via della loro similitudine strutturale impressa al momento della creazione. In questo modo sarà completa e per di più, la potrai ancora modificare in futuro.
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Messaggioda Aryanne » 21/10/2013, 11:46

Nel momento stesso in cui lui si è mostrato a te, ha stabilito un contatto magico con la tua mente.
Tu puoi sentire le sue parole nel pensiero e lui può fare lo stesso.


Possiamo avere una conversazione telepatica, davvero?
Che forza!


Pensò Aryanne, rivolgendosi a Mog quasi per testare la veridicità delle parole di Sandyon: certo che avere un alleato del genere in combattimento sarebbe stato come possedere un invisibile asso nella manica, l'avrebbe fatta diventare inarrestabile!
Ciò nonostante, la ragazza si ripromise dentro di sé di non abusare delle capacità della creatura, e di chiamarlo in suo aiuto solo nei momenti di maggiore bisogno: non doveva infatti permettere che il potersi far aiutare da Mog diventasse la causa per cui si sarebbe impegnata di meno negli allenamenti, perché sicura di poter contare sul suo appoggio... doveva dare il massimo comunque ed avrebbe affrontato ogni missione come se Mog non fosse esistito, almeno all'inizio, per tentare di fare tutto da sola.
Era o no una Vastnor?
Lei ci si sentiva, e così la pensò anche Sandyon quando Aryanne gli diede conferma che non avrebbe mai parlato a Mog di nessuno, nemmeno al suo migliore amico con cui condivideva ogni cosa e, solitamente, non aveva alcun segreto, un giuramento solenne che fece brillare di fierezza e orgoglio gli occhi del suo Mentore e padre.

... Sapevo che avresti risposto così.
Sapevo che avresti risposto come una vera Vastnor...


Sorrise con altrettanta fierezza a quelle parole, annuendo lentamente: gli strinse le mani e resistette all'impulso di abbracciarlo ancora, non perché si sentisse stupida o altro nel farlo, ma perché sapeva che Sandyon non era tipo da apprezzare eccessivi contatti fisici ed emotivi di quel tipo; meglio concentrarsi su altro, allora, ad esempio sul dare un bacino sul naso di Mog, che tremò per l'emozione, e confermargli non solo di voler essere sua amica, ma anche di considerarlo il suo fratellino.

EVVIVA!

Rise di quell'urlo, strusciando il naso contro il suo mentre prendeva a fargli il solletico per tutto il corpo, tempestandolo di bacini con una mano e con l'altra ancora accarezzava il corpo di Yuna per non farla sentire esclusa, in una scena molto dolce visto che Aryanne sembrava essere tornata bambina.

Bene.
Direi che è ora di passare all'ultima sorpresa in serbo per la giornata.


OOOHHHH E' VERO!
Vedrai sorellina, è la sorpresa più bella di tutte...


...

... Dopo il cambio nome ovviamente!

Mmmhh...

E dai!
Mi sono salvato alla fine, no?


Andiamo, forza.

Rise tra sé l'italiana mentre, riprendendo Yuna tra le braccia, si alzava per seguire Sandyon in un'altra stanza, con accanto Mog che le aleggiava intorno.

... Secondo te mi sono salvato?

Credo ci siano buone probabilità.

Confermò la ragazza prima di comprendere che si stavano dirigendo verso la palestra, luogo che prima avevano visitato solo di sfuggita: ora che vi soffermava più attentamente lo sguardo notava nuovi particolari, come gli stendardi appesi alle pareti; c'erano quelli di Sandyon, di Monique, della sua Casata di Hogwarts... e anche quello dei Ricciardi.
Non guardò il padre come a volergli chiedere spiegazioni, semplicemente mise giù Yuna con una carezza e si avvicinò al suo stendardo, sfiorandolo appena con le dita, lo sguardo leggermente perso nel vuoto.

Giovanni...

Fu la mano sulla spalla di Sandyon a farla tornare coi piedi per terra, così da darle anche modo di comprendere cosa lui stesse dicendo e di conseguenza il perché della sua decisione di inserire lo stendardo dei Ricciardi tra gli altri.

In una palestra si allena il corpo, lo spirito, la resistenza, la forza.
La vita in realtà non è nient'altro che una grande palestra che ci forgia e forma lungo ogni anno della nostra esistenza.
Che tu ne sia consapevole o meno, anche il rapporto/non rapporto con tuo padre è stata una palestra.
Inoltre, quando eri più piccola Giovanni ti stava accanto e ti insegnò tutte le regole per essere non solo una ragazza di classe ma anche di ferro.
Voglio che questo stendardo ti ricordi della parte positiva ricevuta dalla tua palestra paterna del passato, perché tutte le persone importanti meritano un posto di riguardo nel tuo cuore, nella tua memoria e nel tuo animo rivolto al futuro e alla perfezione interiore ed esteriore.


Aveva senso, naturalmente.
Giovanni Ricciardi non era sempre stato un bastardo e un pessimo genitore, al contrario: quand'era piccola, quando ancora non si era lasciato corrompere dall'idea del potere, era stato premuroso con lei, dolce, presente; le aveva insegnato ad essere fiera, orgogliosa, indomita, a non arrendersi mai; le piaceva ricordarlo così, quando ancora le voleva bene, e nella sua mente era scomparso molto tempo prima della realtà, come se il padre fosse morto quand'era piccola, e il Senatore Ricciardi, con cui lei non aveva nulla da spartire, solo recentemente.

... La sezione per gli scalpi dei nemici sconfitti sarà pronta entro un paio di settimane.

E sono sicura che quella la riempirò in fretta.

Commentò Aryanne con un ghigno: no, non era eccessivamente sicura di sé, né troppo egocentrica; era consapevole delle proprie forze, e quello era il suo modo personale per spronarsi a mantenere metaforicamente quella sorta di promessa che aveva appena pronunciato, sbaragliando i nemici uno dopo l'altro con la fierezza di un Drago e la forza di una Vastnor.
Non era del tutto convinta che fosse quella la sorpresa - visto quanto Mog l'avesse osannata - e difatti poco dopo la sua attenzione venne convogliata in una scatoletta rettangolare a cui l'italiana si avvicinò seguita da Yuna e da Mog, e fu quest'ultimo ad alzarne il coperchio rivelando...

... una bacchetta?

Alzò lo sguardo su Sandyon, piuttosto perplessa, in attesa di una spiegazione.

Questa bacchetta l'ho fatta fabbricare appositamente per te.
Al suo interno scorre come nucleo un ciuffo di Mog.
Lui è in grado di individuare l'aura magica delle bacchette, ed ha impresso in quel ciuffo la stessa aura percepita nella tua.
In questo modo potevo star certo che quest'arma ti avrebbe subito accettata, ma per fare una ulteriore prova...


Ancora leggermente interdetta da quelle parole, come se non ne avesse compreso pienamente il senso, Aryanne prese la bacchetta tra le dita, sentendosi subito percorrere di energia magica: dalla sua punta scaturirono delle scintille bordeaux e viola, e quando tentò di fare un leggerissimo e banale "Wingardium Leviosa", fu quasi presa in contropiede dalla potenza magica che percepì attraverso il legno.
Aggrottò la fronte e passò lo sguardo dal catalizzatore, a Mog e infine a Sandyon, attendendo che parlasse ancora, che mettesse fine ai suoi dubbi.

Se darai il permesso a Mog, potrà trasferire l'intera energia e potere della tua attuale bacchetta in questa nuova, per via della loro similitudine strutturale impressa al momento della creazione. In questo modo sarà completa e per di più, la potrai ancora modificare in futuro.

Una nuova bacchetta, ecco qual era la sorpresa, il regalo che tanto aveva reso Mog entusiasta: non una bacchetta qualsiasi, peraltro, ma un catalizzatore molto più potente del precedente, con un suo ciuffo all'interno che la rendeva più potente, più letale, e ancora potenziabile in futuro.
Per qualche istante, Aryanne non seppe cosa dire: era stata una giornata a dir poco piena di sorprese e colpi di scena, e non era ancora del tutto certa di meritarsi tanto; però, a ben pensarci, aveva un senso.
Un nuovo lavoro.
Una nuova casa.
Un nuovo famiglio.
Un nuovo padre.
Una nuova identità.
Ed ora una nuova bacchetta.
La trasformazione era completa.

... Ti piace?

Sorrise a quella domanda, un sorriso enorme che le fece risplendere anche gli occhi castani: posò lentamente la bacchetta nella sua scatola e posò gli occhi su Mog, facendogli cenno di avvicinarsi a lei.

Vieni qui subito!

Lo incitò anche con le parole, e non appena l'ebbe davanti lo prese con entrambe le mani e lo strinse forte forte al proprio petto, cullandolo per almeno un minuto buono mentre non faceva altro che sussurrargli una marea di "grazie grazie grazie" all'orecchio; quando lo lasciò andare fu la volta di Sandyon che, quella volta, non poté esimersi dal ricevere un abbraccio sentito, riconoscente, felice. Si strinse a lui più che poteva, come a volersi imprimere quel momento nella mente, nel cuore, nell'anima.

Grazie papà.

Non c'era bisogno di saltare, di urlare, a volte la felicità la si poteva percepire anche così, con due parole pronunciate con voce tremante di commozione.
Ora era davvero tutto perfetto.
Ora Aryanne Vastnor era completa.
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Messaggioda Sandyon » 22/10/2013, 15:16

Possiamo avere una conversazione telepatica, davvero?
Che forza!


Eh si, posso anche percepire le tue emozioni se voglio!
Comunque puoi chiedermi di smettere in qualunque momento, non preoccuparti!


No, di Mog si poteva dire tutto meno che fosse un impiccione di proporzioni epiche.
Gli piaceva sapere le cose, naturalmente, ma non sarebbe mai arrivato a leggere i pensieri altrui senza permesso.
Una volta stabilito il contatto mentale e spirituale con Aryanne, Mog era pronto per diventare un suo grande amico, come nel caso di Monique.
All'interno della giornata ce n'erano state di sorprese, dalla casa a Yuna a Mog, per quanto l'ultima non prevista.
Adesso però la ragazza doveva resistere un'ultima volta a quella valanga di emozioni, poiché mancava l'ultimo dono all'appello.
Più Sandyon guardava negli occhi la giovane Draghessa e più si rendeva conto di averla cresciuta davvero bene, di aver fatto bene a seguire non solo il proprio istinto ma anche la sua determinazione. Adesso negli occhi di dell'italiana c'era una luce speciale, una luce viva e incredibile, molto simile alla luce che aveva il Mentore all'inizio della sua carriera e all'inizio del suo grande viaggio e percorso.
Una luce del genere non nasceva così, dal nulla, bensì andava coltivata ed alimentata da un animo grintoso e battagliero, due caratteristiche che la bionda teneva in abbondanza.
Entrarono nella palestra privata della casa, con tutti quei favolosi e maestosi stendardi a decorarla, tra i quali anche quello dei Ricciardi.
La spiegazione di un simile gesto venne presto data alla ragazza un poco interdetta e perplessa, accompagnata da un piccola battuta finale che la fece sorridere e rispondere subito a tono.

... La sezione per gli scalpi dei nemici sconfitti sarà pronta entro un paio di settimane.

E sono sicura che quella la riempirò in fretta.

Non ho dubbi.

Camminarono fino al bancone sul lato destro della palestra, quello adibito alla preparazione di cocktail energetici da allenamento.
L'uomo aveva pensato proprio a tutto, proprio perché da quel momento in poi, per qualche giorno la ragazza avrebbe dovuto affrontare gli addestramenti da sola per fortificarsi, dunque necessitava di tutto il supporto tecnico possibile, più di chiunque altro, perché certo non ogni Mercenario al mondo sognava di diventare il numero uno e chi invece puntava ad una vetta simile doveva impegnarsi il quadruplo del normale.
Su quel bancone, una scatoletta lunga, rettangolare, con all'interno una bacchetta magica di pregiata e oculata fattura, creata da un vecchio "amico" della Vice Preside di Hogwarts, lo stesso che aveva modificato la bacchetta a lei e a Sandyon stesso dopo lo scontro con il Mezzo e il Semi Drago. L'ex N°1 sapeva che avrebbe potuto chiedere solo ad un simile esperto la lavorazione di un oggetto conosciuto come il ciuffo di Mog, non dovendo per forza specificare dove lo avesse trovato o cosa fosse di preciso. Emanava una gigantesca energia magica e tanto bastava, non rimaneva altro che legarlo ad una bacchetta e fine dei giochi.

... una bacchetta?

Aryanne Vastnor la impugnò saldamente, sentendo immediatamente il potere scorrerle nel corpo, nelle vene.
Tentando di fare il più semplice degli incantesimi, le parve subito che tale magia fosse decisamente più intensa e sofisticata del solito.
La realtà era che un componente tanto particolare poteva dar vita solo a dei veri ed autentici prodigi. La bacchetta di Sandyon non era più modificabile, esattamente come quella di Monique, per questo non avevano potuto usufruire di quell'idea venuta in mente all'uomo, ma visto che la bacchetta dell'italiana era di fattura standard il piccoletto aveva assicurato di poter trasferire tutta l'energia in quella nuova, spendendo non poche forze e rimanendo abbacchiato e stanco per almeno un paio di settimane.
Non appena Sandyon quindi chiese alla bionda quale fosse il responso riferito a quell'ultimo, importante regalo, gli occhi della sua bambina brillarono come due gemme preziose, intimando subito alla piccola creatura pelosa e paffuta di avvicinarsi per abbracciarlo e riempirlo di coccole, oltre che ringraziarlo più felice ed entusiasta che mai.

Vieni qui subito!

Arrivooooo!
Eheheh... E' stato un vero piacere sorellina, fanne buon uso!


So che lo farà.
Ma ricorda, come è un segreto lui, lo è anche il componente della tua bacchetta, siamo intesi?


... Grazie papà.

Quando ho promesso di condurti al trono, non scherzavo di certo.
... Ti voglio bene.


E la ragazza avrebbe imparato col tempo quanto fosse difficile per lui esporsi e dire certe cose dettate dalle emozioni e dalle sensazioni.
Si avvicinò a lei dandole una pacca dietro la schiena, scompigliandole appena i capelli in un gesto molto paterno ed affettuoso, per poi darle la scatoletta della bacchetta e condurre l'italiana con Mog fuori dall'esterno della casa.
Le comunicò la parola magica d'ordine per accedere all'abitazione, allontanandosi abbastanza da poter vedere in tutta la sua interezza la maestosità della reggia, ormai completamente di proprietà della bionda Vastnor, perché si, adesso era proprio una Vastnor.

I documenti verranno inviato domani all'anagrafe del Ministero.
Con tua madre ne avevo già parlato e lei è d'accordo, quindi non preoccuparti.
Puoi trasferirti in qualsiasi istante ma dai qualche giorno alla tua "madre adottiva" per abituarsi alla cosa.
Ricorda che comunque casa mia rimane sempre aperta per te, quando lo desideri.


Io apparirò soltanto quando sei sola, per il resto del tempo se vorrai sapere se ci sono basta che me lo chiedi mentalmente!
Con Sandy ho stabilito che tre giorni a settimana sto a casa con te e gli altri quattro con lui e la mamma!
Contenta?


Bene, adesso effettivamente non rimaneva che rimandare il ritorno in quella villa al momento della disposizione dei nuovi mobili e del trasferimento completo. Roberta finalmente non si sarebbe più sentita una estranea ospite in casa d'altri, con un luogo gigantesco dove poter stare e potersi godere la propria vita, dato che comunque la pensione del marito le permetteva di non lavorare e starsene in vacanza tutto l'anno, mentre Aryanne avrebbe potuto cominciare la sua nuova vita in un luogo tutto suo, forse molto diverso da quello che aveva sempre immaginato tanti anni prima, ma probabilmente migliore e più soddisfacente. Yuna ricercava completamente attenzioni e le sarebbe stata fedele per sempre, Faith era pronta ad affiancare la neo Mercenaria per insegnarle tutti i trucchi del mestiere ed inoltre una schiera di persone oltre a Sandyon erano decise ad aiutarla e darle supporto qualora ne avesse avuto bisogno.
Il mondo doveva prepararsi all'avvento di una nuova guerriera... Anzi, la Principessa Guerriera.

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Messaggioda Sandyon » 28/02/2014, 0:34

BAITA VASTNOR
31 DICEMBRE 2107
ORE 22:28


E così non riesci ancora a farle conciliare...
Prima o poi ti condurranno all'esaurimento nervoso.


Dopo aver passato una piacevole e tranquilla notte a casa da Lindë Vilvarin il 26 Dicembre, Sandyon si era esercitato molto la mattina successiva per imparare a controllare i propri impulsi e le proprie emozioni, aiutato molto da Mog che sapeva sempre quando il suo atteggiamento si mostrava troppo in là rispetto al normale e quando invece riusciva a sembrare il solito, burbero ex n°1 al Mondo.
Voleva mantenere il segreto fino al giorno di Capodanno, così da darle una bella sorpresa di inizio 2108, una sorpresa che, era sicuro, l'avrebbe lasciata non a bocca aperta, ma molto molto di più.
Inutile dire che nemmeno con la figlia aveva mostrato un atteggiamento diverso dal solito, utilizzando la scusa del "è Natale anche per te" per non farla allenare in quelle ore che precedevano la fine dell'anno, cosa che per altro non le era affatto dispiaciuta, approfittandone per andare in vacanza fuori con il fidanzato in qualche posto straniero, per inaugurare il letto di qualche nuovo continente.
Adesso finalmente, Sandyon poteva dedicare quell'ultima giornata di Dicembre alla sua donna, la sua futura consorte, lei, Fire, Dastel e Mog.
Una tavola imbandita con una deliziosa cena preparata da lui con le sue mani (niente Sophie, un po' di romanticismo vivo anche nei tempi passati), dello champagne costato 100 Galeoni tondi tondi e calici di cristallo presi direttamente dall'abitazione della donna, come anche un servizio buono di piatti e posate.

Mio fratello era nel panico.
Non sapeva dove portare tua sorella quest'oggi, temeva che ogni meta fosse troppo poco chic, così gli ho fatto un prestito.
Riguardo Celine e Alistair invece?
Dove passeranno l'ultimo dell'anno?


Domande semplici, con un tono di voce tranquillo e molto serio, senza scadere nel morbido o nel lineare, altrimenti Monique avrebbe potuto storcere il naso. Per quanto fosse una donna molto perspicace e attenta, il fatto che non sapesse a che punto fossero le operazioni per la sua guarigione e che lui non avesse preso parola in merito giocava a suo favore, così non c'era il pericolo che ponesse troppa attenzione al suo modo di fare e si concentrasse esclusivamente sul passare una piacevole serata.
Era bellissima quella sera, oltre che invitante. Col fatto che il suo animo era quasi totalmente ripristinato, anche i desideri e la bellezza del sesso assumevano un comparto nuovo, più piacevole e di trasporto, conducendolo a guardarla con ancora più ammirazione per le forme e i contorni del di dietro, del seno, dei piedi (quelli sopratutto) e delle gambe, toniche, sode, un insieme che reputava superiore anche a sorella e migliore amica messe insieme.
Per lui, la Vice Preside era insuperabile e splendida, più di ogni altra... Anche della ex moglie, anche se certo, quello faceva più fatica ad ammetterlo con leggerezza.

I propositi per il nuovo anno?
Gli allenamenti con tuo nipote come procedono?


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Pennette alla vodka e coniglio alla cacciatora ad accompagnare il loro palato e in particolare a deliziare quello della francese.
Ovviamente non erano piatti eccessivamente elaborati, bensì caserecci, rustici, proprio come quelli che sapeva fare Sandyon e che ogni tanto era gradito assaggiare per rifarsi la bocca con dei sapori più decisi ed elementari.
Di certo non raggiungeva in bravura il fidanzato della bionda Ignis ma poteva definirsi un buon maestro in quelle ricette ormai diventate per lui un culto da diversi anni, avendole ripetute centinaia di volte, spesso per il puro suo gusto personale e solitario, prima di incontrare la Vireau.
I bicchieri tintinnarono ancora: l'ennesimo brindisi, ogni volta per un motivo diverso, ogni volta per un motivo più bello, e Sandyon dovette quasi soffocare un lieve sorriso furbo non appena la futura consorte brindò alla speranza che lui finalmente potesse guarire e tornare alla normalità.
Una cosa per volta, il risultato alla fine sarebbe stato ancora più esplosivo, bastava saper attendere e non dimenticarsi mai di rimanere col broncio.

Cosa ne pensa la mia donna della cena di stasera?
Soddisfa appieno le sue aspettative?
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Messaggioda Monique » 28/02/2014, 13:36

[Villa Vireau - Londra - 31 Dicembre 2107 - ore 19.12]


Capodanno, finalmente.
Quelle erano state, per Monique, le feste più impegnative di sempre: sorella, cugina, migliore amica, figlioccia e tutti i corrispettivi partner, aveva fatto in modo di festeggiare il Natale con tutte le persone che riteneva importanti, ed era arrivata ad aver bisogno, dopo il 26, di almeno 3-4 giorni per riprendersi.
E le serviva proprio un po' di riposo, visto che aveva in programma di passare la notte del 31 Dicembre da sola col futuro marito, e voleva essere perfetta: ci si era messa fin dal mattino, spedendolo nella sua baita così da potersi preparare ed avere casa tutta per sé. Si era concessa, grazie all'aiuto di Sophie, un vero e proprio trattamento completo di bellezza: bagno idratante, ceretta integrale, massaggio esfoliante, levigante, rassodante, e tutti gli -ante del caso.
E poi manicure, pedicure - senza smalto sia nelle mani che nei piedi, come piaceva a lei - scrub facciale, sopracciglia, piega perfetta dei capelli: fortunatamente il vestito l'aveva già comprato, e non aveva bisogno di troppi gioielli visto che sarebbero rimasti a casa.
Aveva passato, insomma, l'intera giornata a prepararsi, a rendersi splendida e mozzafiato per Sandyon, per l'uomo che amava: l'intento era proprio quello di lasciarlo senza fiato e di farlo sorridere almeno un po' per l'emozione, anche se mai quanto una persona normale avrebbe potuto fare; in effetti si era dovuta mordere le labbra un numero infinito di volte per evitare di domandargli come stessero procedendo gli esperimenti di Lindë ed Asher, curiosa da una parte e attenta, dall'altra, a non mettergli alcuna pressione.
Ora, intanto, voleva concentrarsi sulla serata che avrebbe passato in sua compagnia, e puntava ad essere perfetta: per questo si stava fissando allo specchio con aria critica, spostando di tanto in tanto gli occhi su Sophie alle sue spalle, guardandola attraverso il vetro.

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Che ne dici, Sophie?

Sophie pensa che padroncina Monique è davvero bellissima!
Padroncina deve solo indossare scarpe e gioielli e poi sembrerà una Principessa!


Monique sorrise con dolcezza verso la creatura, annuendo: indossò le scarpe col tacco, classiche décolletées nere che facevano sempre la loro figura, e poi quei pochi gioielli che portava... gli orecchini e l'anello che l'uomo le aveva regalato, per la precisione, dal colore così perfetto nell'intonarsi a quello dei suoi occhi.

Sì... hai ragione, sono perfetta.

Concesse per una volta la donna, aprendo le labbra ad un sorriso mentre dava le spalle allo specchio e abbracciava affettuosamente la sua elfetta, che come sempre ebbe all'istante gli occhi lucidi: dopo averle augurato un felice Anno Nuovo e averle dato il permesso di fare tutto ciò che voleva, essendo in casa da sola - ovvero fare le pulizie della Villa da cima a fondo, tanto per finire il 2107 in allegria - la più grande delle Vireau si lanciò un'ultima occhiata tramite lo specchio dell'ingresso e, semplicemente, si smaterializzò per raggiungere la baita del compagno.

[Baita Vastnor - Newcastle - 31 Dicembre 2107 - ore 22.30]


E così non riesci ancora a farle conciliare...
Prima o poi ti condurranno all'esaurimento nervoso.


Sono già sull'orlo di una crisi di nervi, effettivamente... comincio a sentire le pulsazioni aumentare già il giorno prima di quello in cui si devono incontrare insieme! - esclamò Monique, scuotendo appena il capo con un sospiro rassegnato - Ti assicuro che le ho provate davvero tutte, ma niente... non c'è verso, non si piacciono e sono gelose l'una dell'altra, qualsiasi cosa io dica o faccia!

Era bello potersi sfogare con lui...
Era bello poter stare con lui, in effetti, senza nessuno intorno che potesse interromperli: aveva adorato passare il Natale con una tavolata piena di persone - come Sandyon avesse resistito era un miracolo che sperava si potesse ripetere almeno ogni due anni - ma era altrettanto felice di potersi godere finalmente un po' d'intimità col proprio uomo, una volta tanto.
Aveva insistito per cucinare lui, e lei di sicuro non si era prodigata per fargli cambiare idea, anche perché così Sophie si sarebbe potuta "divertire" un po' a modo suo.

Mio fratello era nel panico.
Non sapeva dove portare tua sorella quest'oggi, temeva che ogni meta fosse troppo poco chic, così gli ho fatto un prestito.
Riguardo Celine e Alistair invece?
Dove passeranno l'ultimo dell'anno?


Veronique ha gusti difficili, dovrebbe saperlo ormai...
Per quanto riguarda quell'adorabile pazzoide, non ne sono sicura...
- rispose la francese con una lieve alzata di spalle - forse a casa di lui, dove Celine si farà viziare in ogni modo possibile... - non che ad Alistair dispiacesse, viziarla, perlomeno per come si era posto fino a quel momento - Comunque il Natale deve farti proprio bene... è la prima volta che la chiami per nome!

Esclamò poi con un sorriso divertito, ricordando che di solito Celine, per Sandyon, era "quella là", "la scaricatrice di porto" o, nei casi peggiori, "la rompicoglioni": ovviamente, tuttavia, non fu minimamente in grado di cogliere quel particolare come un segno della sorpresa che l'uomo le stava facendo, forse perché per quanto ne sapeva lei, l'Erbologa ed il Medimago ancora non erano nemmeno riusciti a creare i loro composti separatamente.
Per questo registrò quel momento come un piccolo miracolo di Natale, da apprezzare proprio perché, probabilmente, più unico che raro.

I propositi per il nuovo anno?

A parte riuscire finalmente a sposarti? - scherzò lei - Non lo so, onestamente. Ho una famiglia, degli amici... ho te. Cosa potrei volere ancora? Forse che Celine e Veronique riescano ad andare d'accordo, almeno ogni tanto...

E che la cura su di lui funzionasse, ma questo non lo disse: non per scaramanzia, ma perché lei lo amava a comunque, a prescindere da quale percentuale di anima avesse in corpo.

Gli allenamenti con tuo nipote come procedono?

Molto bene devo dire.
Vivere a contatto con noi, allenarsi con Aryanne e la relazione con Margaret lo stanno aiutando molto, e la sua capacità di controllarsi è aumentata esponenzialmente.
Non posso dire che abbia abbandonato del tutto l'idea di una vendetta insanguinata, ma siamo sulla buona strada.


Perché credeva molto in Robyn, e il ragazzo le stava dimostrando il proprio impegno giorno per giorno.
Intanto, la donna si era ormai accomodata al tavolo, di fronte al futuro marito, l'acquolina in bocca per i piatti che lui aveva preparato con tanta cura.
Brindarono, per l'ennesima volta, e Monique si permise, in quel tintinnio di bicchieri, di augurare ad entrambi di veder realizzate le proprie speranze: un modo indiretto per parlare della cura senza nominarla direttamente, insomma.
Prese un sorso di vino e poi una forchettata di pasta, sorridendo al compagno ed annuendo alla sua domanda.

Cosa ne pensa la mia donna della cena di stasera?
Soddisfa appieno le sue aspettative?


Assolutamente... ma non dirlo a Sophie, o penserà di non essere più utile a nessuno! - rispose con una risatina divertita, cercando la mano del compagno per stringerla dolcemente - Sono contenta che finalmente stiamo riuscendo a trovare un po' di tempo per festeggiare noi due da soli... e ti devo ringraziare per aver sopportato tutta quella gente, la sera della Vigilia.

Sì, perché tra loro, i genitori di Sandyon, Celine e Alistair, Veronique e Ryan, Tisifone - senza Noah, ancora - Aryanne e Typhon, Robyn e, naturalmente, Madeline Bergman, la cena del 24 era stato un sogno/incubo.
E fortuna che lei non aveva dovuto cucinare nulla.

Ti prometto che per Pasqua faremo una cosa molto più raccolta.

Lo rassicurò con amore, non per fargli pesare la sua "condizione", bensì per raggiungere un compromesso che andasse bene per entrambi e non costringesse nuovamente Sandyon a sopportare tutta quella gente in una volta sola.
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Messaggioda Sandyon » 02/03/2014, 19:19

Una delizia per gli occhi, un richiamo inequivocabile per l'istinto e il desiderio sessuale: Monique Vireau sapeva come risultare sempre superiore a tutte in quanto ad eleganza e sensualità allo stesso tempo. Anche se non frequentava più i salotti nobili della famiglia, non aveva perso l'innata capacità del sapersi vestire bene, utilizzare i mezzi adatti per richiamare la voglia nell'altro sesso e ammaliare con le note di colore dello sguardo e del corpo in tutta la sua perfezione fisica e strutturale.
Una donna così era il punto ultimo dei sogni di ogni uomo sulla faccia della Terra, questo Sandyon lo sapeva benissimo, per questo fiero ed orgoglioso la ammirava e la fissava in ogni zona del corpo, impudente, sfacciato, tanto quella era la sua compagna e nessuno gliel'avrebbe mai potuta portare via, se non rischiando la morte e probabilmente incontrandola.

Sono già sull'orlo di una crisi di nervi, effettivamente... comincio a sentire le pulsazioni aumentare già il giorno prima di quello in cui si devono incontrare insieme! Ti assicuro che le ho provate davvero tutte, ma niente... non c'è verso, non si piacciono e sono gelose l'una dell'altra, qualsiasi cosa io dica o faccia!

Sono entrambe dominanti e dallo spirito forte, normale che entrino in collisione.
A questo punto forse... Non ti rimane che minacciarle di non voler più passare il tempo né con l'una né con l'altra.
Magari in questo modo, per paura di perderti, metteranno più sale in zucca.


A lei piaceva sfogarsi e stranamente, da quando aveva riacquistato un po' più di se stesso, a Sandyon non dispiaceva ascoltare.
Tempo prima si scocciava molto nel sentire sempre le stesse storie, perché tanto Celine e Veronique non cambiavano mai e poi mai, ma ora provava a cercare nuove soluzioni, consigliarla ulteriormente, mantenendo sempre quell'atteggiamento un po' cinico e cattivo che lo contraddistingueva, ma sfruttandolo per aiutare la compagna a rimediare qualche nuova possibilità di mettere la parola "fine" all'eterna guerra tra amica e sorella.
Finalmente un po' da soli, per conto proprio, uno di fronte all'altro, guardandosi negli occhi come se fosse la prima cena, come se fosse il primo giorno, ed invece gli anni erano trascorsi e parevano non aver mutato nulla... In realtà qualcosa era mutato e anche parecchio, ma perché rovinare la gran sorpresa anticipando il nuovo anno?

Veronique ha gusti difficili, dovrebbe saperlo ormai...
Per quanto riguarda quell'adorabile pazzoide, non ne sono sicura... forse a casa di lui, dove Celine si farà viziare in ogni modo possibile...
Comunque il Natale deve farti proprio bene... è la prima volta che la chiami per nome!


Ogni tanto qualche sacrificio mi tocca farlo, anche se di primo istinto mi era venuto "ubriacona".
Ad ogni modo, non posso non capirli, in fondo anche noi siamo a casa e dopo cena ci vizieremo in un modo molto simile al loro, ipotizzo...


Già avanzando l'ipotesi di una notte di sesso spettacolare, così bella e coinvolgente da eclissare anche il rumore dei celebri fuochi d'artificio, perché i veri giochi pirotecnici li avrebbero fatti loro, specie dopo la splendida notizia che sarebbe giunta in concomitanza con la mezzanotte.
Non si espresse moltissimo riguardo la sorella di Monique, sapendo bene che c'era poco da fare e che Ryan ogni volta che provava a farle una sorpresa finiva irrimediabilmente per andare ad intaccare risorse economiche oppure chiedere prestiti al fratello che tanto non sarebbero mai più tornati. L'amore nell'aria era presente ma spesso Sandyon si andava chiedendo cosa sarebbe mai potuto succedere se un giorno la francese minore delle Vireau avesse incontrato un uomo in grado di viziarla un poco di più rispetto al fratello.
Beh, forse era decisamente meglio non focalizzarsi su una questione simile.

A parte riuscire finalmente a sposarti?
Non lo so, onestamente. Ho una famiglia, degli amici... ho te.
Cosa potrei volere ancora?
Forse che Celine e Veronique riescano ad andare d'accordo, almeno ogni tanto...


Io ci aggiungerei anche distaccarti definitivamente da tuo padre, magari perché è finalmente finito in galera.

Alzò le spalle e sbuffò, con un'espressione che ricordava tanto l'ironia, sorseggiando dello champagne e mangiando qualche forchettata di pasta.
Era innegabile che Nicholas Vireau non facesse più così parte della vita della Vice Preside, ma nonostante questo, ogni tanto in un modo o nell'altro ricompariva all'improvviso, che fosse con una lettera, o con una visita sporadica dentro casa sua (più che altro fuori, perché la donna non accettava che mettesse piede in villa e quindi lo accoglieva al massimo nella dépendance esterna), ed era fastidioso osservare quanta ipocrisia ci fosse nelle sue domande, nei suoi interessamenti per il futuro della donna, nelle sue curiosità riguardo il rapporto con Vastnor.
Internamente non aveva ancora abbandonato l'idea di farla tornare dalla sua parte in qualche modo: forse era lo stupido desiderio di un pazzo che riponeva nell'illusione l'unica speranza di fare ancora più conquiste di quante già non ne portasse a casa per conto proprio.
Ignaro dell'esistenza di una potenza più grande, tesseva i fili per la sua conquista del Mondo Magico e c'erano sporadici momenti nei quali quasi pensava di convincere Monique a cambiare direzione attirandola con proposte di accrescimento del conto in banca e la possibilità di adagiarsi sugli allori senza più il bisogno di avere un'occupazione impegnativa come responsabile della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Durante quei casi, Sandyon desiderava spesso di mandarlo fuori casa a calci nel culo, ma le occhiate di Monique bastavano a sedarlo e ricordargli che una qualunque vendetta nei confronti del padre doveva arrivare con oculata attesa e un'attenta strategia impeccabile.

Molto bene devo dire.
Vivere a contatto con noi, allenarsi con Aryanne e la relazione con Margaret lo stanno aiutando molto, e la sua capacità di controllarsi è aumentata esponenzialmente.
Non posso dire che abbia abbandonato del tutto l'idea di una vendetta insanguinata, ma siamo sulla buona strada.


Già, Margaret.
Dovremmo pensare ad un giorno per incontrare quella ragazza, Robyn ci tiene.
A dire il vero un po' mi scoccia, perché non saprei cosa dire, ma ormai è molto tempo che si frequentano e per altro adesso convivono pure.
Tu hai mai avuto modo di vederla?
Com'è fatta?


Da una parte il suo atteggiamento passato nel non voler stare troppo appresso a questi incontri formali e di conoscenza, e dall'altra il cambiamento nell'interessarsi a sapere che persone fosse, che ragazze fosse entrata così prepotentemente nella vita del loro nipote, ormai del tutto adulto.
Robyn cresceva velocemente e si occupava un po' di ogni mansione lavorativa disponibile, ancora indeciso se tornare ad essere Auror o meno.
Aveva chiesto l'integrazione come volontario per la supervisione di Hogwarts a partire dall'anno scolastico successivo, in maniera da stare più vicino ai parenti, dare il suo personale aiuto in seguito alla catastrofe del campo da Quidditch e passare più tempo a contatto con i membri del coro.
La richiesta non era stata ancora accettata ma considerando l'influenza della Preside in certe decisioni, c'erano buone probabilità che ottenesse quel ruolo di difesa del Castello al fianco di altri ex o futuri colleghi.

Assolutamente... ma non dirlo a Sophie, o penserà di non essere più utile a nessuno!
Sono contenta che finalmente stiamo riuscendo a trovare un po' di tempo per festeggiare noi due da soli... e ti devo ringraziare per aver sopportato tutta quella gente, la sera della Vigilia.


Le strinse la mano con energia e possessione, osservandone la bellezza e beandosi di quanto fosse liscia la sua pelle chiara.

Più hai recuperato rapporti nel corso di questi anni e più ci ho rimesso io!

Disse con aria quasi divertita, anche se non sorrise... Perché non voleva, non perché non poteva.

Comunque sia, si sono divertiti tutti e l'osservare la tua espressione contenta è stato per me motivo di sopportazione.

Ti prometto che per Pasqua faremo una cosa molto più raccolta.

In realtà non ci credo molto, ma non preoccuparti, finché si tratta di un giorno l'anno...
Se poi vedo che diventa un'abitudine del weekend, potrei iniziare a diventare leggermente più antipatico.


Inutile sottolineare che c'era di mezzo la metafora per dire "schianterò tutti fuori dalla finestra nell'arco di una decina di secondi".
Fecero l'ennesimo brindisi, quella volta solo in merito alla bellezza del loro rapporto e del loro amore.
La serata stava andando alla grande e tempo 25 minuti e sarebbe giunto il 2108.
Dastel e Fire si rotolavano sul tappeto di fronte al camino, giocando ed emettendo versi di felicità, erano davvero adorabili.
In quell'istante, osservando attentamente il coyote, Sandyon si chiese cosa stesse facendo la figlia e se stesse bene.
Apprensivo e generoso ormai come un vero e proprio genitore di sangue, l'ex n°1 le aveva regalato 1000 Galeoni per Natale, considerando che ormai Aryanne non vantava più dei soldi di famiglia e con il lavoro appena iniziato non guadagnava tantissimo.
Desiderava che vestisse sempre come voleva, che potesse dedicarsi allo shopping come una ragazza normale, dimenticandosi ogni tanto delle missioni, della dura vita del Mercenario e di quanto poco rendesse femminili anche le giovani più belle.
L'ultimo step di lezioni prima di considerarla veramente una Vastnor a tutti gli effetti consisteva nell'insegnamento di un incantesimo speciale e Sandyon aveva anche già pensato molto bene a quale farle apprendere.

Sarà un po' come il marchio di fabbrica della famiglia... Tsk!

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Voglio brindare anche io con voi!
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