Non dirlo nemmeno per scherzo. In fondo quei bastardi erano nel mio mirino già da tempo, li avrei stesi comunque.
Hai un nome molto particolare... Mi chiamo Marshall, Marshall Rosenberg, molto, anzi, illustre piacere!
Grazie... Marshall...
Rispose la Druida al complimento, facendo scivolare il suo nome fuori dalle labbra con dolcezza, con quel candore delicato che si confaceva perfettamente a lei, al suo viso, al suo corpo, a quella bellezza eterea, e che donava al nome dell'altro un suono nuovo, a metà tra il sensuale ed il puro.
Ti ho sconvolto, vero?
Mi dispiace, non volevo metterti in mezzo ai miei problemi...
Aggiunse Indigo, abbassando lo sguardo così da racimolare le energie e la concentrazione necessaria per iniziare la seconda parte, quella più difficile, del piano, quella in cui avrebbe dovuto recitare ad arte per convincerlo che tutto ciò che gli stava raccontando era la pura verità, e nient'altro: di sicuro il suo sguardo carico di dolore, la mimica facciale ed in generale l'idea di purezza e candore che la Druida esprimeva l'aiutavano molto, in quel senso, ma si trattava pur sempre di un investigatore e non doveva prendere sottogamba quel particolare.
Al contrario, avrebbe dovuto essere molto cauta, e molto, molto convincente: per questo iniziò a dirgli che era rimasta l'unica Druida al mondo, e che c'erano degli uomini che volevano ucciderla; tutto il discorso era ovviamente volto a far sorgere in lui un istinto di protezione, cosa non difficile visto che si stava pur sempre parlando di una Druida, un essere raro e unico almeno a quanto detto da Indigo, e spingerlo a ritardare le ricerche ad Enoshima così da permettere alla Setta di far sparire qualsiasi eventuale traccia del loro passaggio.
Chi sono queste persone che ti inseguono?
Posso occuparmene io senza problemi.
Io... non so chi sono, ma sono tanti... e m'inseguono, riescono sempre a capire dove sono e mi attaccano... usano le bacchette, e io non sono abbastanza forte da difendermi, nessuno mi ha mai insegnato a farlo...
Aveva paura, ed era palese, lo si capiva dal modo in cui lo guardava, da come la voce le tremava mentre parlava, da come persino il suo corpo, adesso premuto contro quello di lui, non riuscisse a rimanere fermo, tremando leggermente come se sentisse su di sé la sensazione degli incantesimi di questi uomini che tentavano di porre fine alla sua vita.
Ok ok, ssshhh... Adesso stai tranquilla e non preoccuparti, qui sei al sicuro, parola mia!
Asciugati le lacrime e respira piano, hai fame? Sete? Sonno?
Si asciugò le lacrime come da lui suggerito, usando la sua canottiera che Marshall si era tolto: a differenza di come fece lui poco dopo, quando l'accappatoio le scivolò lungo il corpo lasciandola parzialmente nuda, Indigo non si fece alcun problema a saggiare il petto di Rosenberg con lo sguardo, un'occhiata che, nonostante il velo di lacrime, lui avrebbe potuto sentire come intensa, penetrante.
Un po' di fame, sì...
E grazie, anche per la canottiera... - rispose a bassa voce, alzando lentamente lo sguardo su di lui per poi abozzare un piccolo sorriso tremulo - Hai... un bel corpo.
Timida, così sembrava dal modo in cui aveva pronunciato quel complimento, ma allo stesso tempo sincera e soprattutto dolcissima: ed anche lo sguardo che Indigo rivolse al viso di lui, ai suoi occhi scuri, fu intenso e penetrante, con le palpebre che sbattevano lentamente in modo quasi ipnotico e la lingua che lentamente, e volutamente, umettava le labbra secche.
Hai trovato una persona amica, non permetterò che qualcuno ti faccia ancora del male, ma tu devi promettermi di non piangere, calmarti e soffiarti il naso... Tanto la canottiera la lava il servizio dell'albergo, che ci importa?
Sorrise a quelle parole, annuendo e soffiandosi il naso con maggiore energia come a volergli dimostrare che stava provando ad impegnarsi sul fattore calma e respirazione.
Aveva stuzzicato abbastanza la sua curiosità, ne era sicura, e difatti come ipotizzato le domande non tardarono ad arrivare.
Perché non mi racconti un po' di ciò che sei?
Quali sono le differenze tra noi e voi, perché sei rimasta l'ultima... E magari nel frattempo chiamo il servizio in camera.
Immagino che vorrai solo verdura, dico bene?
Posso mangiare anche carne e pesce, due volte a settimana... è la regola che mi sono imposta.
E mi piacciono tanto i dolci alla frutta e alle creme, ma niente cioccolato perché sono allergica.
Rispose con un sorriso riconoscente verso Marshall, un'espressione dolce che illuminò tutto il viso, sguardo compreso, facendola risultare così ancora più bella di quanto non fosse normalmente; si mise più comoda sul letto, con le gambe incrociate, le braccia poggiate sulle ginocchia, le mani che giocavano con un lembo dell'accappatoio e i capelli che le circondavano il viso dai lineamenti perfetti, e prese un bel respiro profondo prima d'iniziare a raccontare.
I miei genitori erano gli ultimi Druidi rimasti... lo so perché mia madre me lo ripeteva sempre, diceva che noi eravamo speciali, unici: sono morti quando avevo cinque anni, uccisi da persone sconosciute, forse le stesse che hanno cercato di uccidere anche me, non lo so... da allora sono sempre stata sola; non volevo avvicinarmi agli esseri umani, e poi dove sarei potuta andare? Tra i maghi, per i quali non esistevo, o tra i non maghi, che non concepivano nemmeno la magia?
Scosse il capo a testimoniare un'impossibilità in entrambi i casi, portando avanti quella recita perfetta mentre con entrambe le mani fermava i capelli setosi dietro le orecchie.
Mi sono rifugiata nella foresta, nutrendomi di ciò che la natura offriva, chiedendo agli animali di aiutarmi... è così che ho iniziato a sviluppare i miei poteri: forse ne possiedo altri, probabilmente potrei saper fare molto di più, ma io non lo so, nessuno ha mai potuto insegnarmelo.
E' da quando ho 15 anni che quegli uomini m'inseguono... sono dieci anni, ormai.
E così aveva rivelato anche la sua età, che probabilmente sarebbe risultata essere una delle poche cose reali di tutto quel discorso.
Alzò lo sguardo su di lui ed abbozzò un piccolo sorriso triste, lasciando che chiamasse il servizio in camera e ordinasse qualcosa, prima di riprendere.
Col tempo, crescendo, ho imparato ad adattarmi al mondo che mi circonda, più a quello magico che a quello... babbano, voi dite così, giusto? Mi sono guadagnata da vivere suonando il flauto di Pan in giro per il mondo, ed aiutando le persone i cui animali stavano male...
Proseguì, la voce che assumeva una sfumatura affettuosa nel parlare delle creature di Gaia, quelle che, anche da Druida Rinnegata qual era, Indigo continuava a rispettare e a voler proteggere.
Le differenze tra Druidi e maghi non sono molte, in realtà... attingiamo a due fonti di magie diverse: io uso il Mana, voi la Trama; avete bisogno delle bacchette per fare gli incantesimi, e con essa potete farne di tutti i tipi, mentre noi... io... posso farli senza bisogno di catalizzatori, ma i miei incanti si limitano ad essere connessi agli Elementi naturali.
E pareva poco...
Non posso ammalarmi, e non provo fastidio ai cambi di temperatura, caldi o freddi che siano: vivere in un igloo o dentro un vulcano attivo sarebbe lo stesso, per me; come hai visto, le mie ferite si rimarginano a contatto con un qualsiasi Elemento... e credo di avere un'aspettativa di vita più lunga della tua.
Sì, bene o male aveva detto tutto, magari giusto in tempo per l'arrivo del servizio in camera: d'altronde, se Marshall avesse voluto altre informazioni... non gli sarebbe servito altro che chiedere.