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Helsinki

Messaggioda Victoria » 21/06/2016, 11:51

Ho pensato a quello che ci ha detto ieri Lestat, riguardo il discorso del caricare la sfera modificando i ricordi del passato.

Dopo la mega-sfuriata della sera prima, Victoria e Cappie avevano dormito in due stanze separate, ciascuna immersa nei propri pensieri e convinta delle proprie posizioni, ma per quanto fossero arrabbiate, infastidite o deluse, l'unico modo per tornare a casa era quello di collaborare, perciò avrebbero dovuto farlo per forza, volenti o nolenti. Per questo, a colazione, non poterono permettersi di rimanere in silenzio, ma al contrario elaborare una strategia vincente che portasse entrambe all'obiettivo finale.

Dovremmo scegliere dei ricordi che per noi sono prioritari, cioè quelli che, se li becchiamo, vogliamo assolutamente cambiare.

Non è una cosa tanto semplice.
Non sappiamo quali ricordi ci capiteranno sotto tiro nè se sia più o meno pericoloso cambiarli.
Da questo punto di vista siamo veramente nella merda...


A tal proposito, per quanto mi ero ripromessa di non tornare sull'argomento, ora sembra proprio che sia costretta a farlo: non so se, dopo il discorso che ti ho fatto su Axell di come in questo futuro lui potrebbe provare dei sentimenti per te, tu ti sia chiesta se li provi anche nel nostro presente, e non so nemmeno se tu abbia riflettuto su cosa provi tu, se tutta la vicenda ti abbia suscitato qualcosa o meno... ma nel caso così fosse, e bada bene, non devi dirmelo, non è importante che lo sappia io....
Allora cosa ne penseresti di modificare l'evento che ci ha causato più casini di tutti? Se non avessimo fatto lo scambio di coppia, tu ed Axell non vi sareste mai lasciati, e tutto sarebbe rimasto com'era.
Ad ogni modo, non c'è bisogno che mi rispondi ora se ci vuoi riflettere un po' su.


Sì, pronunciare quelle parole -per quanto tentò di mantenere un tono di voce atono e il più neutro possibile- le provocava un dolore nel petto che non sapeva spiegare, perché se Cappie avesse accettato o se anche solo ci avesse pensato, ciò avrebbe significato che anche lei provava a sua volta ancora dei sentimenti per lui, e che modificando quel ricordo l'avrebbe non solo perso per sempre, ma cancellato anche quella felicità che, comunque, Axell le aveva regalato fino a quel momento.

Ci penserò su.
Altro?


Pensavo anche che se Tisifone confermerà la tua ipotesi sul minerale e il suo collegamento alla sfera, allora una volta rientrate potremmo usare il Remoris per fermare il tempo e, in quei dieci secondi, separarli, consegnando poi la sfera senza il minerale che le serve per funzionare... la donna dai capelli rossi non lo saprà mai, ma così essa le risulterà inutile e non potrà usarla per fare del male. Ti sembra una buona idea?

Era esattamente a questo che puntavo, quindi direi di sì.
Non credo ci siano altre alternative...


Annuì, contenta che se non altro avevano avuto le stesse idee, e che condividessero lo stesso punto di vista sul da farsi: non volendo lasciare le cose come stavano, comunque -lei forse sarebbe rimasta lucida in ogni caso, perché per qualche strano motivo da un paio di giorni circa si sentiva molto più forte e molto più capace di ragionare analiticamente, ma non era detto che lo stesso fosse per la O'Neill- dopo qualche minuto di pausa la Randall tentò di spiegarle il proprio punto di vista e il perché del suo comportamento della sera prima.

[...]
Probabilmente ieri avrei dovuto gestirla meglio, dirti fin da subito "non voglio parlarne", ma ero certa, magari sbagliando, che non ti sarebbe bastata come risposta, ed io volevo solo evitare una discussione... che poi c'è stata comunque, quindi non penso di aver fatto un buon lavoro, in effetti.


Voglio farti una domanda e voglio che tu mi risponda sinceramente.
Se tu avessi avuto il sospetto che io stessi pensando al suicidio, cosa avresti fatto?
Mi avresti lasciata in pace, rispettando la legittimità dei miei pensieri, oppure mi avresti presa a ceffoni fino a farmi sputare la verità?


Avrei dato la priorità a tornare a casa e a parlarne una volta nel nostro tempo, con calma, senza più la pressione di questa situazione, con menti più lucide e cuore più leggero. -rispose dopo un istante Victoria, ritenendo inutile, nell'ipotesi proposta dall'irlandese, perdere tempo ed energie in una discussione su un proposito che tanto non si sarebbe avverato sul momento, ma solo dopo essere rientrate a casa- Ma...

Fermati! Stop! Non ho bisogno di sentire altro.
E hai mai pensato almeno per un singolo istante in quale stato d'animo io avrei affrontato l'intera vicenda, sapendo che possibilmente una delle mie migliori amiche vuole gettare la sua vita in pasto ad un vampiro, dopo aver penato tanto per riuscire a tornare a casa sane e salve?
Hai mai considerato l'ipotesi anche solo vaga che mentirmi spudoratamente, dopo aver capito che stavi mentendo, non avrebbe fatto altro che accrescere i miei sospetti e la mia rabbia?
Già, non ti sarebbe costato nulla, nulla Victoria, dirmi la verità e chiedermi di parlarne ancora una volta tornate a casa.


Se ti avessi detto "sì, ci ho pensato, ma non ne voglio parlare", non penso avresti più smesso, Cappie. Avresti insistito, e insistito ed insistito fino allo sfinimento di entrambe, provando a convincermi di quanto fosse sbagliato, quando io stessa non ho preso alcuna decisione in merito!

Il fatto che tu non ti sia nemmeno data pena di questo mi fa pensare solo che non fosse tua intenzione parlarmene e quindi dopo essermi fatta un culo enorme per porter tornare indietro tutte intere, sarei venuta a scoprire per caso che la mia migliore amica aveva istinti suicidi, o forse ti saresti presentata direttamente in versione vampiro dicendomi "Sorpresa!".
Se queste sono le tue intenzioni, tanto vale che ti getti fra le braccia del Dahaka e tanti cari saluti.
[...]
Dispiace anche a me che abbiamo litigato, ma mi dispiace di più vedere che tu non mi abbia chiesto scusa per avermi mentito... E se ho ragione di credere che stai davvero pensando ad una vita da vampiro, voglio delle scuse anche per quello.


Ma come osi?! -fu lei a sbottare, questa volta, perdendo per qualche minuto il suo momentaneo auto-controllo mentre gli occhi si riempivano di lacrime, frutto di un mix di sentimenti diversi- Come osi avere la presunzione di sapere quello che avrei o non avrei fatto?! Io non sono tenuta a dirti nulla, Cappie, non sei mia madre! -la voce le si spezzò per un istante, su quell'ultima affermazione- Il fatto che io lasci agli altri la possibilità di metabolizzare ogni avvenimento ed ogni emozione per i fatti loro, invece che pretendere un confronto immediato e totale, non significa che me ne freghi o che non tenga loro, ma che lascio a ciascuno i propri tempi, cosa che tu non tendi quasi mai a fare! E comunque è una mia scelta cosa fare della mia vita, è una mia scelta parlarne con qualcuno, e di certo non ho l'obbligo di condividere i miei pensieri con nessuno, nemmeno con te!
Ma se davvero hai pensato che, nonostante il mio diritto al libero arbitrio, potessi prendere una decisione tanto importante senza prima parlarne con te, allora forse non mi conosci per niente, e se siamo tanto amiche in questo futuro è perché in realtà siamo due estranee.


Si alzò in piedi, asciugandosi le lacrime che le erano colate lungo le guance, afferrando la borsa che aveva portato con sé con un movimento scattoso della mano.

Vuoi delle scuse? Bene, mi dispiace per averti mentito ed aver cercato di evitare una discussione che non volevo affrontare, e mi dispiace di aver scopato con Axell quella sera, rovinando entrambe le vostre vite. Ma tanto ora rimetteremo tutto a posto, no? E pensa che fortuna, quanto torneremo a casa non ricorderemo niente di tutto questo, quindi non dovrai nemmeno scusarti per aver contribuito a spezzarmi il cuore.
Ma forse, visto che l'ho fatto io per prima, non serve dispiacersi, potremmo definirlo un pareggiamento dei conti, giusto?


Non attese nemmeno che Cappie le rispondesse, non si volse nemmeno più per controllare cosa stesse facendo: era lei, stavolta, ad aver perso la pazienza, ad aver bisogno di stare da sola; ecco perché non voleva affrontare certi argomenti fino a che erano bloccate lì, ecco perché aveva cercato di evitare qualsiasi discussione... per non sbottare, per non piangere, per rimanere lucida e forte, razionale e collaborativa.
Sapeva che nulla di tutto ciò che stava succedendo era colpa della irlandese, sapeva perfettamente che non era colpa sua nemmeno se probabilmente Axell l'amava ancora e lei amava lui -perché a quel punto le sembrava decisamente plausibile- e non avrebbe mai voluto attaccarla in quel modo, tentando di ferirla per un dolore per il quale poteva biasimare solo se stessa -perché era stata lei a proporre quello scambio.
Si chiuse in camera, cercando di piangere ma senza riuscire più a farlo, rimanendo rannicchiata nel letto per tutto il tempo, ad occhi aperti e con un groppo enorme alla gola, di quelli che le impedivano persino di respirare serenamente; ad un certo punto fu talmente stanca da chiudere gli occhi, ma non fu certo un sonno riposato, anzi, ed in ogni caso non durò molto, perché ad un certo punto qualcuno bussò alla porta, facendola scattare giù dal letto.
Di sicuro il Dahaka non si metteva a chiedere il permesso di entrare, per farla sparire, perciò poteva esserci solo un'altra persona dietro quella porta... porta che venne aperta dopo un minuto circa, con una Victoria ancora più pallida, ancora più tesa, con occhiaie ancora più evidenti, occhi rossastri, una cera talmente pessima da fare quasi spavento, insomma.
E, come immaginato, Cappie era lì, in attesa che la facesse entrare: non voleva discutere, non voleva litigare, non aveva nemmeno la forza di parlare ancora, ma non voleva nemmeno che tutto il Resort sapesse gli affari loro, perciò si spostò dall'uscio lasciandola libera di entrare e di chiudersi la porta alle spalle; dal canto suo, la bionda andò a sedersi sul divanetto sotto la finestra, con le gambe rannicchiate al petto, attendendo semplicemente che la O'Neill dicesse ciò per cui era venuta in camera sua.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 21/06/2016, 14:31

Com'era possibile che in così poco tempo la situazione fosse degenerata a tal punto? Erano a ridosso di un'impresa che richiedeva concentrazione, fiducia e massima collaborazione fra le due ragazze, eppure eccole lì, sedute ad un tavolo a mangiare -per modo di dire- la loro colazione, ognuna più musona dell'altra. Cappie era perfettamente consapevole di avere dentro un elemento non facile da gestire, al punto da aver bisogno del confronto, di parlare e risolvere subito per potersi calmare e andare avanti verso il proprio obiettivo. Un'enorme differenza che separava nettamente lei e Victoria, ma se una era stata scelta come Ignis del Fulmine e l'altra lo sarebbe stata come Terran della Terra un motivo doveva pur esserci. Si sapeva che i due elementi non erano affatto compatibili fra di loro, come dimostrò la discussione che seguì poco dopo fra le due ragazze.

Già, non ti sarebbe costato nulla, nulla Victoria, dirmi la verità e chiedermi di parlarne ancora una volta tornate a casa.

Se ti avessi detto "sì, ci ho pensato, ma non ne voglio parlare", non penso avresti più smesso, Cappie. Avresti insistito, e insistito ed insistito fino allo sfinimento di entrambe, provando a convincermi di quanto fosse sbagliato, quando io stessa non ho preso alcuna decisione in merito!

Il fatto che tu non ti sia nemmeno data pena di questo mi fa pensare solo che non fosse tua intenzione parlarmene e quindi dopo essermi fatta un culo enorme per porter tornare indietro tutte intere, sarei venuta a scoprire per caso che la mia migliore amica aveva istinti suicidi, o forse ti saresti presentata direttamente in versione vampiro dicendomi "Sorpresa!".
Se queste sono le tue intenzioni, tanto vale che ti getti fra le braccia del Dahaka e tanti cari saluti.
Dispiace anche a me che abbiamo litigato, ma mi dispiace di più vedere che tu non mi abbia chiesto scusa per avermi mentito... E se ho ragione di credere che stai davvero pensando ad una vita da vampiro, voglio delle scuse anche per quello.


Era come se non l'avesse ascoltata. O meglio, l'aveva ascoltata, ma ormai si era lanciata come un treno in corsa e non c'era modo di fermarla fino a quando non avesse buttato fuori tutto quello che si era tenuta dentro. Voleva delle scuse perchè si era sentita tradita quando aveva capito -e ormai era una certezza- che la Randall aveva davvero accarezzato l'idea di diventare una vampira. Era entrata nel panico, panico dovuto al fatto che Vicky non sapeva di essere destinata a servire il Conflux -certo, rimaneva sempre una sua libera scelta, ma se si fosse fatta trasformare prima che venisse a conoscenza di un simile segreto sarebbe stato un dono gettato alle ortiche- nè lei poteva farglielo presente. In più il continuo mentire della ragazza aveva confermato i sospetti della O'Neill che, oltre a capire di averci visto giusto, era giunta anche alla conclusione che Victoria non avesse alcuna intenzione di parlargliene, perchè in cuor suo aveva già preso quella decisione. Stava per continuare il proprio discorso, ma venne interrotta dalla ex-Draghessa che con veemenza prese parola, beccandosi uno sguardo di pura rabbia e di sorpresa dalla O'Neill.

Ma come osi?! Come osi avere la presunzione di sapere quello che avrei o non avrei fatto?! Io non sono tenuta a dirti nulla, Cappie, non sei mia madre!

Vero, ma tu a volte ti comporti ancora come una ragazzina!

Il fatto che io lasci agli altri la possibilità di metabolizzare ogni avvenimento ed ogni emozione per i fatti loro, invece che pretendere un confronto immediato e totale, non significa che me ne freghi o che non tenga loro, ma che lascio a ciascuno i propri tempi, cosa che tu non tendi quasi mai a fare!

Certo, infatti l'altro giorno ti ho rotto i coglioni con la storia di Axell, invece che accettare il tuo punto di vista e lasciarti in pace, vero?!

E comunque è una mia scelta cosa fare della mia vita, è una mia scelta parlarne con qualcuno, e di certo non ho l'obbligo di condividere i miei pensieri con nessuno, nemmeno con te!
Ma se davvero hai pensato che, nonostante il mio diritto al libero arbitrio, potessi prendere una decisione tanto importante senza prima parlarne con te, allora forse non mi conosci per niente, e se siamo tanto amiche in questo futuro è perché in realtà siamo due estranee.


Forse se tu non ti fossi ostinata a mentire, non avrei mai sospettato che tu volessi fare le cose di nascosto!

Vuoi delle scuse? Bene, mi dispiace per averti mentito ed aver cercato di evitare una discussione che non volevo affrontare, e mi dispiace di aver scopato con Axell quella sera, rovinando entrambe le vostre vite. Ma tanto ora rimetteremo tutto a posto, no?

Che cosa cazzo c'entra Axell in questo momento?!
Non cercare di fare la vittima Vicky, non ho tirato io fuori il discorso e mi pare anche che non ti abbia più messa in croce dopo quello che è successo!


E pensa che fortuna, quanto torneremo a casa non ricorderemo niente di tutto questo, quindi non dovrai nemmeno scusarti per aver contribuito a spezzarmi il cuore.
Ma forse, visto che l'ho fatto io per prima, non serve dispiacersi, potremmo definirlo un pareggiamento dei conti, giusto?


Si alzò anche lei in piedi di scatto, fissandola dura in volto e con il desiderio di prenderla a ceffoni tanto le prudevano le mani.

Sì, esatto, non avevo alcuna intenzione di chiederti scusa perchè hai ragione, questo è proprio un pareggiamento dei conti!

Non era quello che pensava. Niente di quello che aveva detto era in realtà frutto di ciò che credeva veramente. Sì, era convinta che la scelta di farsi vampirizzare fosse da ragazzini, ma no, non credeva di non doverle delle scuse, nè che quello fosse un pareggiamento dei conti. Ma solo una stupida, triste ironia della sorte. Aveva anche lei le lacrime agli occhi, ma non lasciò che degli estranei assistessero ancora a quell'odioso spettacolo. Prese anche lei le proprie cose, più delle fette biscottate e un po' d'acqua che si costrinse a mandare giù mentre raggiungeva la propria camera da letto, dove -senza aggiungere altro- assunse una posizione yoga per calmare i nervi e mantenere sotto controllo il proprio elemento.
Così non andava, così non andava affatto bene! Avevano litigato di brutto, lei aveva ferito volontariamente Victoria solo perchè l'aveva attaccata e adesso ne stavano pagando le conseguenze, perchè nessuna delle due sarebbe stata in grado di affrontare quello che le aspettava se non avessero risolto. Già, ma come potevano risolvere se quella testaccia di cazzo dura come la pietra non voleva nemmeno parlarle? Come fare se lei si chiudeva a riccio ogni volta che la O'Neill tentava un approccio? Forse avrebbe dovuto cambiare approccio, tentare di parlarle non con rabbia e delusione, ma con lo spirito sgombro e privo di qualsiasi sentimento negativo. In quel modo il messaggio che sarebbe arrivato alla Randall non sarebbe stato d'odio nè soggetto a incomprensioni ma limpido e positivo come le intenzioni di Cappie.
Passarono due ore in cui focalizzò ogni suo singolo sforzo al tentare di calmarsi [15:d20 + 19:d20 + Concentrazione 15= 49] sorprendendo anche se stessa quando ci riuscì. Adesso che la rabbia era scemata e la mente non era più preda degli impulsi, l'irlandese era più capace di vedere dove avesse sbagliato nel proprio discorso e soprattutto era abbastanza lucida da comprendere che cosa andasse fatto. Si diede di nuovo una sistemata, riprendendo Ermes e le sue cose e uscendo dalla stanza, per dirigersi in quella che aveva condiviso -per poco tempo- insieme alla ex-Draghessa. Una volta arrivata di fronte alla porta chiusa, fece un bel respiro, lo sguardo serio e il cuore appesantito dalla tristezza, tristezza dovuta a quella situazione. Ma sapeva che doveva cercare di risolvere e che le doveva anche delle scuse, quindi fu con una serie di tonfi molto forti che bussò sulla porta, sperando che la Randall fosse ben disposta ad aprirle e ad ascoltarla.

Vicky?
Sono io. Ti prego, fammi entrare.
Ora sono più calma e... Ho davvero bisogno di parlarti.


Quando la porta si aprì, Cappie fissò il volto dell'amica, notando che i segni osservati poco prima a colazione si erano accentuati ancora di più. Entrò all'interno della stanza, posando la borsa su una delle sedie libere e chiedendole di sedersi entrambe sul letto -ce ne erano due, quindi non dovevano per forza occupare lo stesso- l'irlandese sistemandosi in modo da avere le gambe incrociate.

È stato orribile discutere con te prima, molto più di quando sei stata costretta a dirmi di quello che era accaduto fra te e Axell.
Mi scuso in anticipo se, mentre parlerò, ti dirò cosa che ti feriranno, ma credimi, ho bisogno di essere onesta e sincera con te, altrimenti non riusciremo a cavarcela, non riusciremo a far sì che da questa storia venga fuori qualcosa di veramente buono per entrambe.
Se tu mi avessi lasciato finire il discorso, ti avrei spiegato che le scuse che pretendevo per l'idea che hai avuto, le volevo perchè... Ero terrorizzata, Vicky. Sì, quando hai continuato a mentirmi sono andata fuori di testa e non ho capito più niente, ho sospettato che volessi nascondermi qualcosa e mi sono convinta che tu avresti davvero gettato via la tua vita senza consultarmi, senza darmi modo di convincerti a non farlo, perdendoti così per sempre.
Ho sbagliato, ma sembra che questo tempo che abbiamo passate lontane ci abbia reso davvero due estranee: secondo te avrei dovuto sapere che non ti saresti mai comportata così, secondo me avresti dovuto sapere che è più facile farmi ragionare dicendomi la verità, piuttosto che una bugia.
Ma la colpa è di entrambe e dei nostri caratteri: ci scontriamo e litighiamo e questo ci fa del male, ma anche del bene, perchè se con tutti questi scontri il nostro legame rimane saldo e fermo, allora non dobbiamo preoccuparci di perderci l'un l'altra.


Fece un bel sospiro, lasciando alla Randall l'opportunità di dire qualcosa se avesse voluto e solo dopo riprendere il suo discorso.

So di non essere tua madre e so che tendo a comportarmi come se fossi l'eroina pronta a salvare tutti coloro che sono in pericolo. È odioso, lo ammetto, anche perchè è proprio questo mio atteggiamento che spesso mi fa finire nei guai...- come era accaduto all'interno dell'ottavo piano, per intenderci- E spesso dimentico che le persone come te non hanno bisogno che io faccia l'eroina, ma solo che mi comporti da amica. Quindi scusami anche per questo, per aver sempre tentato di difenderti anche quando eri più che capace di farcela da sola.

Stava parlando solo lei, ma aveva avuto molto tempo per metabolizzare e decidere quale fosse la cosa migliore da fare, dunque ce l'avrebbe messa tutta per farsi perdonare da Victoria.

Tu hai bisogno che io ci sia sempre per te, senza diventare invadente, ma io ho bisogno che tu ti preoccupi per me, che ti dimostri interessata alla mia vita e ai miei problemi, perchè per come sono fatta è l'unico modo che ho per capire che una persona ci tiene a me.
È giusto che io cerchi di venire a patti con il tuo carattere, ma anche tu prova a farlo con il mio. Siamo diverse, abbiamo bisogno dei compromessi per andare avanti o non riusciremo mai a trovare un punto di incontro.


Adesso arrivava la parte più difficile, quella più dolorosa per entrambe e, in quel caso, la O'Neill avrebbe azzardato una mossa più spinta, avvicinandosi alla Randall e provando a prenderle le mani, per stringerle fra le sue, con gli occhi pieni di lacrime.

Adesso sto per dirti qualcosa che ti farà male, ma ti prego ascoltami!
Dammi questa possibilità, perchè ne ho bisogno, potrei non averne davvero più l'occasione.
Mi dispiace per quello che ti ho detto riferito alla storia di Axell. Non era ciò che pensavo.
So che suona come una frase fatta, ma quando sono arrabbiata io perdo completamente il controllo di me stessa e lo hai visto anche tu, quando ho combinato tutto quel casino dopo che io e Axell ci siamo lasciati...
Non ho mai pensato che stessimo pareggiando i conti, nè che non dovessi scusarmi con te. Io ti devo delle scuse, anche perchè se davvero modificando il passato non ricorderò nulla, non voglio rimanere con questo peso sulla coscienza.
Provo ancora dei sentimenti molto forti per Axell, talmente forti da mettere in ombra quelli per Vergil o il rispetto che ho di te.
Ma non solo. Io ho scoperto che in questo futuro sono... Molto infelice.
- E prima che la Randall potesse bloccarla- Lo so che odi gli spoiler, quindi non ti dirò come sono venuta a saperlo, anche perchè mi beccherei una giusta ramanzina da parte tua!- tentò di scherzare, per spezzare quel momento, riprendendo poi il discorso -Ma tu sei felice. Nonostante me e Axell, tu sei riuscita a rifarti una vita e a trovare l'amore anche, oltre ad altre bellissime cose che non posso dirti, ma che sono sicura avverranno presto...- già o almeno così sperava, chissà se la scintilla era già nata in lei? -Non è ugualmente onesto sentirsi giustificati solo perchè l'altra è felice e noi non lo siamo, ma da quando sono qui non ho fatto altro che pensare a quanto lui mi mancasse e che nonostante ciò che mi ero ripromessa, ovvero di non ripetere più l'errore di starci insieme... In realtà nel mio cuore l'ho perdonato.
Così come da tempo ho perdonato anche te.


Ormai aveva le lacrime agli occhi e non sapeva più quante altre ne avrebbe tirate fuori, perchè lo sapeva, stava infliggendo tanto dolore alla migliore amica, ma sperava anche di darle qualcosa per cui valesse la pena lottare ancora.

Quindi ti prego, perdonami il mio egoismo, perdonami i miei sbagli e perdonami se ho dubitato di te.
Tu sai sempre come mantenere il controllo su te stessa, mentre io... Io riesco solo a combinare disastri quando mi lascio andare.


A quel punto spettava a lei decidere cosa fare: lasciarsi tutto alle spalle, piangere, andare avanti o mantenere ancora il proprio riserbo, sentirsi ancora offesa. Lo avrebbe compreso, ma certo sarebbe stato un guaio, perchè la fiducia doveva provenire da entrambe le parti e se Victoria non fosse stata concentrata allora a rimetterci sarebbero state in due.

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Messaggioda Victoria » 21/06/2016, 17:40

Ma come osi?! Come osi avere la presunzione di sapere quello che avrei o non avrei fatto?! Io non sono tenuta a dirti nulla, Cappie, non sei mia madre!

Vero, ma tu a volte ti comporti ancora come una ragazzina!

Il fatto che io lasci agli altri la possibilità di metabolizzare ogni avvenimento ed ogni emozione per i fatti loro, invece che pretendere un confronto immediato e totale, non significa che me ne freghi o che non tenga loro, ma che lascio a ciascuno i propri tempi, cosa che tu non tendi quasi mai a fare!

Certo, infatti l'altro giorno ti ho rotto i coglioni con la storia di Axell, invece che accettare il tuo punto di vista e lasciarti in pace, vero?!

E comunque è una mia scelta cosa fare della mia vita, è una mia scelta parlarne con qualcuno, e di certo non ho l'obbligo di condividere i miei pensieri con nessuno, nemmeno con te!
Ma se davvero hai pensato che, nonostante il mio diritto al libero arbitrio, potessi prendere una decisione tanto importante senza prima parlarne con te, allora forse non mi conosci per niente, e se siamo tanto amiche in questo futuro è perché in realtà siamo due estranee.


Forse se tu non ti fossi ostinata a mentire, non avrei mai sospettato che tu volessi fare le cose di nascosto!

Vuoi delle scuse? Bene, mi dispiace per averti mentito ed aver cercato di evitare una discussione che non volevo affrontare, e mi dispiace di aver scopato con Axell quella sera, rovinando entrambe le vostre vite. Ma tanto ora rimetteremo tutto a posto, no?

Che cosa cazzo c'entra Axell in questo momento?!
Non cercare di fare la vittima Vicky, non ho tirato io fuori il discorso e mi pare anche che non ti abbia più messa in croce dopo quello che è successo!


E pensa che fortuna, quanto torneremo a casa non ricorderemo niente di tutto questo, quindi non dovrai nemmeno scusarti per aver contribuito a spezzarmi il cuore.
Ma forse, visto che l'ho fatto io per prima, non serve dispiacersi, potremmo definirlo un pareggiamento dei conti, giusto?


Sì, esatto, non avevo alcuna intenzione di chiederti scusa perchè hai ragione, questo è proprio un pareggiamento dei conti!

Se ne sarebbero pentite entrambe, amaramente: avevano detto cose che non pensavano, cose che nessuna delle due aveva il diritto di dire né di conseguenza, si meritava di sentisi dire; avevano dato sfogo alla rabbia e al risentimento più puri, arrivando al punto in cui dovevano per forza andarsene, smettere di parlare -rinfacciarsi di tutto e di più addosso, più che altro- e sbollire, ciascuna per conto proprio.
Cappie si dedicò allo yoga, che la aiutò a riflettere su quanto successo e arrivare forse a capire che per quanto effettivamente Victoria a volte si comportasse in modo immaturo, il suo modo di fare era quello, e non era semplice cambiarlo, specie senza gli input giusti; dal canto suo la Randall, rannicchiata in posizione fetale sul letto, sapeva di aver esagerato, e di essere a volte davvero troppo chiusa, troppo tendente a non parlare, a non chiedere, passando per menefreghista e non per gentile o paziente. Ma come fare a chiarirsi, a parlarsi con calma dopo la scenata di poche ore prima?
Quando qualcuno -e sapeva bene chi fosse- bussò alla porta, l'americana pensò che forse la O'Neill fosse venuta per il famoso chiarimento... o magari per prenderla a ceffoni, ormai non escludeva più nulla.

Vicky?
Sono io. Ti prego, fammi entrare.
Ora sono più calma e... Ho davvero bisogno di parlarti.


Un aspetto molto positivo della bionda, però, era la capacità di calmarsi se percepiva dall'altra parte la stessa pacatezza, a prescindere dai toni aspri precedenti; perciò, quando sentì la voce dell'irlandese e le sue parole accomodanti e gentili, riuscì ad aprire la porta e a farla entrare in meno di un minuto, acconsentendo persino a sederle di fronte, sul letto, per quanto all'inizio avesse optato per una poltroncina singola sotto la finestra.

È stato orribile discutere con te prima, molto più di quando sei stata costretta a dirmi di quello che era accaduto fra te e Axell.

Per forza, perché in quell'occasione avevano parlato -anzi, aveva parlato solo lei- in modo tranquillo, senza darsi addosso, alzare la voce o altro: in quella sala per la colazione, invece, avevano oggettivamente dato uno spettacolo davvero orribile di loro stesse.

Mi scuso in anticipo se, mentre parlerò, ti dirò cosa che ti feriranno, ma credimi, ho bisogno di essere onesta e sincera con te, altrimenti non riusciremo a cavarcela, non riusciremo a far sì che da questa storia venga fuori qualcosa di veramente buono per entrambe.
Se tu mi avessi lasciato finire il discorso, ti avrei spiegato che le scuse che pretendevo per l'idea che hai avuto, le volevo perchè... Ero terrorizzata, Vicky. Sì, quando hai continuato a mentirmi sono andata fuori di testa e non ho capito più niente, ho sospettato che volessi nascondermi qualcosa e mi sono convinta che tu avresti davvero gettato via la tua vita senza consultarmi, senza darmi modo di convincerti a non farlo, perdendoti così per sempre.
Ho sbagliato, ma sembra che questo tempo che abbiamo passate lontane ci abbia reso davvero due estranee: secondo te avrei dovuto sapere che non ti saresti mai comportata così, secondo me avresti dovuto sapere che è più facile farmi ragionare dicendomi la verità, piuttosto che una bugia.


Nessuna aveva pensato a com'era fatta l'altra, al fatto che avessero dei caratteri opposti, e che se una -Cappie- voleva la verità all'istante, in ogni circostanza, l'altra -Victoria- accettava anche la bugia, se in quel momento si preferiva non affrontare quel determinato argomento; una volta, quando erano a scuola ad esempio, non avrebbero mai commesso quell'errore, ma da quando si erano allontanate tutto era cambiato, trasformandole in due persone non più in grado di conoscersi e capirsi nonostante le differenze.

Ma la colpa è di entrambe e dei nostri caratteri: ci scontriamo e litighiamo e questo ci fa del male, ma anche del bene, perchè se con tutti questi scontri il nostro legame rimane saldo e fermo, allora non dobbiamo preoccuparci di perderci l'un l'altra.

Sospirò a sua volta, annuendo, ma lasciando a Cappie la possibilità di proseguire, perché ora era disposta ad ascoltarla, a tentare di capirla, perché aveva la sensazione che in quelle due ore anche la O'Neill avesse tentato di capire lei.

So di non essere tua madre e so che tendo a comportarmi come se fossi l'eroina pronta a salvare tutti coloro che sono in pericolo. È odioso, lo ammetto, anche perchè è proprio questo mio atteggiamento che spesso mi fa finire nei guai...
E spesso dimentico che le persone come te non hanno bisogno che io faccia l'eroina, ma solo che mi comporti da amica. Quindi scusami anche per questo, per aver sempre tentato di difenderti anche quando eri più che capace di farcela da sola.


Anche io non mi sono comportata bene: non ti ho fatto capire abbastanza quanto apprezzi le tue premure e le tue attenzioni, palesando soltanto le sensazioni negative che esse mi hanno provocato invece di dare loro la giusta considerazione.

Tu hai bisogno che io ci sia sempre per te, senza diventare invadente, ma io ho bisogno che tu ti preoccupi per me, che ti dimostri interessata alla mia vita e ai miei problemi, perchè per come sono fatta è l'unico modo che ho per capire che una persona ci tiene a me.
È giusto che io cerchi di venire a patti con il tuo carattere, ma anche tu prova a farlo con il mio. Siamo diverse, abbiamo bisogno dei compromessi per andare avanti o non riusciremo mai a trovare un punto di incontro.


... mia madre era l'unica con cui sentivo di potermi confidare, sempre, per qualsiasi cosa. -non sarebbe mai riuscita a raccontare quel particolare prima, ma ora che stavano dialogando, ora che ciascuna stava aprendo il cuore all'altra, anche una cosa del genere le riusciva più semplice, e forse avrebbe aiutato Cappie a capire il modo di fare di lei- Quando è morta, ho smesso di farlo: ero circondata da persone che mi esortavano ad aprirmi, a condividere il mio dolore, i miei pensieri... ma io non volevo farlo. Se non soffrivo ad alta voce, in pubblico, se non condividevo quel dolore con altri, era un po' come se mia madre non fosse morta davvero, capisci?
E col passare dei mesi, semplicemente, mi sono abituata a non aprirmi più: non in maniera assoluta, naturalmente, ma a tenere i miei pensieri per me, a condividerli solo con determinate persone e solo coi miei tempi; ed allo stesso modo ho iniziato a comportarmi col prossimo come avrei voluto che gli altri si fossero comportati con me, ovvero lasciandomi tutto il tempo e lo spazio per aprirmi, se l'avessi voluto, invece che insistere ed ottenere così l'effetto contrario.


Per questo non chiedeva mai nulla a Cappie, per questo non insisteva per sapere cosa pensava/provava e per questo non voleva che lei lo facesse; vero, la O'Neill non era sua madre, ma era comunque una persona a cui Victoria teneva tantissimo, e per la quale valeva la pena fare uno sforzo in più, ritornare ad essere un po' più la Randall pre-morte di Melanie.
Si lasciò prendere le mani dall'ex Tassa, poco dopo, sentendo le lacrime riempirle gli occhi perché ciò stava accadendo alla O'Neill e lei non voleva, non voleva che l'amica soffrisse.

Adesso sto per dirti qualcosa che ti farà male, ma ti prego ascoltami!
Dammi questa possibilità, perchè ne ho bisogno, potrei non averne davvero più l'occasione.
Mi dispiace per quello che ti ho detto riferito alla storia di Axell. Non era ciò che pensavo.


Nemmeno io pensavo davvero quello che ho detto. -riferito al fatto che Cappie le stesse spezzando il cuore, perché sapeva anche mentre pronunciava quelle parole che tutto quel casino non fosse realmente colpa di nessuno.

So che suona come una frase fatta, ma quando sono arrabbiata io perdo completamente il controllo di me stessa e lo hai visto anche tu, quando ho combinato tutto quel casino dopo che io e Axell ci siamo lasciati...
Non ho mai pensato che stessimo pareggiando i conti, nè che non dovessi scusarmi con te. Io ti devo delle scuse, anche perchè se davvero modificando il passato non ricorderò nulla, non voglio rimanere con questo peso sulla coscienza.
Provo ancora dei sentimenti molto forti per Axell, talmente forti da mettere in ombra quelli per Vergil o il rispetto che ho di te.


Annuì, perché in fondo l'aveva capito, l'aveva ipotizzato fin da quando aveva fatto il primo sogno in quel futuro, o forse l'aveva sempre saputo, nel profondo, anche quando diceva a se stessa che in fondo era andato tutto bene e che ora lei e Vergil stavano insieme ed erano felici.

Ma non solo. Io ho scoperto che in questo futuro sono... Molto infelice.

Co--

Lo so che odi gli spoiler, quindi non ti dirò come sono venuta a saperlo, anche perchè mi beccherei una giusta ramanzina da parte tua!

Ti ricordi che dobbiamo tornare nel passato e modificarlo, vero?
Ormai abbiamo abbondantemente superato la fase "niente spoiler", credimi...


Ma tu sei felice. Nonostante me e Axell, tu sei riuscita a rifarti una vita e a trovare l'amore anche, oltre ad altre bellissime cose che non posso dirti, ma che sono sicura avverranno presto...
Non è ugualmente onesto sentirsi giustificati solo perchè l'altra è felice e noi non lo siamo, ma da quando sono qui non ho fatto altro che pensare a quanto lui mi mancasse e che nonostante ciò che mi ero ripromessa, ovvero di non ripetere più l'errore di starci insieme... In realtà nel mio cuore l'ho perdonato.
Così come da tempo ho perdonato anche te.


Allora sono contenta che avremo l'occasione di rimettere a posto le cose: amo Axell e voglio bene a te, e voglio che siate felici, è ciò che ho sempre desiderato da quando vi conosco. E se per essere felici dovete stare insieme, allora ho il dovere di fare il possibile affinché ciò avvenga.

Le faceva male, malissimo ammettere che il ragazzo che amava probabilmente -molto, molto probabilmente- non sarebbe mai stato felice accanto, e che la sua fonte di felicità risiedeva proprio nella persona che aveva lasciato per stare con lei, ma proprio perché li amava entrambi -come fidanzato (non ancora per molto) e come amica- non poteva essere egoista, e doveva rimettere a posto le cose nell'unico modo possibile; forse la sua unica consolazione poteva essere non tanto il fatto di poter essere felice in quel futuro -realtà che si sarebbe potuta non verificare nel loro futuro vero- ma che se avessero cambiato il passato, allora lei di Axell non si sarebbe mai innamorata, e di conseguenza non avrebbe mai sofferto.

Quindi ti prego, perdonami il mio egoismo, perdonami i miei sbagli e perdonami se ho dubitato di te.
Tu sai sempre come mantenere il controllo su te stessa, mentre io... Io riesco solo a combinare disastri quando mi lascio andare.


... stupidina...

Lo disse con voce tremante e con il groppo alla gola che si scioglieva e le permetteva di piangere, un pianto non più di rabbia e sofferenza, ma di sollievo e felicità per aver chiarito, per aver finalmente dato ed ottenuto le basi necessarie per poter avere un rapporto sereno ed equilibrato a dispetto dei loro caratteri tanto differenti: in un gesto istintivo -perché sì, anche lei a volte lo era- si sporse verso Cappie e l'abbracciò forte, cancellando così, almeno per quanto la riguardava, tutte le brutte cose dette quella mattina.

Scusami se non ti ho detto la verità, cercherò di aprirmi di più con te d'ora in poi, te lo prometto... e ti prometto anche che da oggi ti farò un sacco di domande sulla tua vita, così tante che rimpiangerai quando me ne stavo zitta!

Provò a fare una battuta per alleggerire entrambe, sentendosi però di suo molto meglio, molto più energica, anche, per quanto effettivamente la sua faccia e lo stomaco vuoto dicessero il contrario; per questo accettò di buon grado la proposta di Cappie di mangiare qualcosa di veramente sostanzioso e di comprare anche dei trucchi, perché non potevano tornare nel loro tempo con quelle facce, doveva risultare che non si fossero mai mosse di lì e di conseguenza dovevano presentarsi come quando erano partite.
Per quanto la riguardava, una colazione all'americana -di quelle grasse, con bacon, uova, salsicce, funghi e tanto caffè- sarebbe stato l'ideale, non da consumare nel Resort perché ormai il tempo della colazione era finito, ma in un posto che sapesse farli come si doveva: per questo, anche sentendo il parere di Cappie ovviamente, Vicky le propose di ritornare in Inghilterra, mangiare lì -conosceva dei posti che nelle colazioni erano dei fuoriclasse- comprare dei trucchi, darsi una sistemata in un qualsiasi bagno pubblico e poi avviarsi a casa di Tisifone, sperando che la donna avesse buone notizie per loro.

• Manor di Tisifone Samyliak _ Inghilterra _ Mattina del Quarto Giorno (d'Inferno) •


Mi sembra passata una vita da quando indossavamo questi vestiti, eppure sono passati solo quattro giorni...

Vestite e truccate di tutto punto -Victoria si era fatta dare una mano dall'amica per mascherare pallore ed occhiaie- le due ragazze erano nuovamente giunte all'abitazione della Divinante, per il momento senza dover scappare a perdifiato dal Dahaka: erano davvero giunte alla fine di quell'assurda avventura? Dovevano solo attendere che la donna aprisse loro la porta -a cui la Randall aveva appena bussato- per scoprirlo.

Facce un po' sbattute, signorine, ma vi vedo ugualmente di umore giusto.
Nottata agitata, forse?
Un tè freddo vi farà bene, pesca o limone?


Limone, grazie...

Rispose Victoria, che seppur non avesse particolarmente sete, non se la sentì di rifiutare quella sorta di ordine di stampo materno proveniente dalla donna, alla quale le due, mentendo, spiegarono di aver trovato il modo per tornare a casa e quale fosse esattamente il procedimento da seguire alla lettera.

Dunque, caricando la sfera con il mio potere, potrò garantirvi la possibilità di aprire dei varchi almeno in altre epoche precedenti al vostro presente.
Fortunatamente sono riuscita a capire come incanalare la mia energia nella sfera ed anche come privare velocemente l'artefatto del suo motore, signorina O'Neill.


Osservò con moderata attenzione il modo in cui Tisifone estrasse il minerale di Arabaxite e in cui inserì nello spazio vuoto un minerale senza alcun potere magico -che permise a Cappie di prendere e riporre in borsa per dopo; in tale modo, sostituendo l'Abraxite con quella pietra vuota, la sfera sarebbe risultata del tutto inutile ed innocua, ma la donna dai capelli rossi non sarebbe mai riuscita a capire cosa fosse successo.

Al momento giusto, potrete sostituire il minerale con questa imitazione.
Probabilmente impiegheranno ere nel cercare di capire come possa aver fatto funzionare la sfera e naturalmente non ci riusciranno.
Il mio consiglio è quello di distruggere la Arabaxite non appena possibile, ma ovviamente starà a voi decidere cosa farne.
Secondo le mie ipotesi, inoltre, è probabile che se il vostro intento avrà buon fine, la sfera scomparirà dalle mie mani per tornare a ricongiungersi con quella del vostro tempo.


Lei, di suo, avrebbe distrutto per davvero l'Arabaxite per evitare che in futuro qualcuno -che fosse la donna dai capelli rossi o qualcun altro- la trovasse e tentasse di utilizzarla per scopi ben poco positivi, ma forse Cappie era di un'altra idea, perciò avrebbe atteso un secondo momento per chiederglielo e mettersi d'accordo sul da farsi.

Io manterrò vivo il potere dell'artefatto fino a quando non sarà tutto finito.
Qualora però aveste bisogno di riposare o di recuperare le forze, uscite dal portale ed io lo richiuderò, evitando che vi raggiunga la creatura.


Sperò che nessuna delle due sentisse il bisogno di riposare, durante quell'ultima fase, perché il Dahaka, per quanto ne sapevano, avrebbe potuto comunque raggiungerle anche su quel piano, e voleva evitare che la Samyliak venisse messa in mezzo e rischiasse la vita e quella del suo bambino.

Gli eventi che andrete a modificare potrebbero alterare definitivamente tanti dettagli del vostro rapporto.
Cercate di fare attenzione, cercate di ragionare in maniera opportuna e non siate mai frettolose o precipitose nel giudicare un fatto o un altro.
Determinate scelte possono condizionarvi per sempre, quindi affrontate ogni difficoltà assieme, fidandovi a vicenda, altrimenti non ce la farete mai.
È già difficile occuparsi di se stessi, ma farlo anche di un altro può diventare solo una condanna se non sussiste collaborazione reciproca e sincera.
Quindi vi invito a raccogliervi nella tranquillità e nella pace di una delle stanze di questa casa e parlarvi per un'ultima volta, prima di gettarvi nel buio e nel vuoto.
Anche due persone completamente affiatate troverebbero difficoltà a coordinarsi completamente, ecco perché pretendo che mi ascoltiate.
La camera a destra del salotto è a vostra disposizione, vi aspetterò qui. Fatemi sapere quando siete completamente pronte.


Osservò la O'Neill, a quel punto, e quando capì che l'irlandese si volesse prendere qualche minuto ancora, Victoria acconsentì, seguendola nella stanza ed appoggiandosi al muro di essa, con gli occhi socchiusi e il cuore che batteva forte nel petto: sentiva di essere ad un passo dal tornare a casa, ed ovviamente questo aumentava la sua paura di non farcela, di sbagliare qualcosa; tuttavia, riaprendo gli occhi e posandoli sull'ex Tassetta, la Randall si ricordò di non essere sola, bensì di poter contare sul suo aiuto, di poter trarre forza dalla sua migliore amica, ed insieme nessuno, nemmeno il Dahaka, poteva tenere loro testa.
Attese quindi che l'irlandese fosse pronta -eventualmente parlandole, se ella l'avesse voluto- per poi tornare dalla donna con sguardo teso ma determinato, quello di chi era pronto all'azione.

Se quello che avete letto è giusto, il portale si aprirà dove io caricherò la sfera.
Andiamo nello spiazzo esterno, c'è più libertà di movimento.


La seguì, osservandola sedersi, tenere la sfera tra le mani, caricarla di energia e creare così una sorta di portale dentro il quale entrare, quello che le avrebbe portate nel tunnel del tempo.

Pronta?

Una sola, ultima domanda verso Cappie... dopodiché la prese per mano, stringendo nell'altra il medaglione che avrebbe permesso loro di affrontare il Dahaka quando e se si fosse presentato, ed attraversò con lei quel portale, ritrovandosi a tutti gli effetti in un tunnel di cristallo -non lo era davvero, ma sembrava fatto proprio di quel materiale- dove le pareti facevano come da schermi per i ricordi di entrambe, non solo quelli condivisi, ma anche quelli individuali.
Per il momento il mostro non si vedeva, quindi Victoria si concentrò sul cercarne uno che facesse il caso loro, e fu proprio lei ad individuare poco dopo un evento che forse avrebbero potuto modificare senza troppi problemi: strinse la mano alla O'Neill, per attirare la sua attenzione, e la invitò dunque ad osservare con lei la parete, che ritraeva le due ragazze, ancora studentesse, nei giardini della scuola.
Le sembrava che quello fosse un ricordo abbastanza innocuo e che quindi, come tale, fosse modificabile... d'altronde poi, da qualche parte dovevano pur cominciare, no? Lanciò quindi un'occhiata veloce alla O'Neill, e se anch'ella fosse stata d'accordo allora, strette per mano, le due si fecero avanti, verso la parete, "immergendosi" in essa e percependo all'istante la sensazione di essere lì lì per addormentarsi.
Li chiuse persino, la Randall, e quando li riaprì era lì, a scuola, di fronte a Cappie, cosciente di tutto e sapendo quindi esattamente cosa doveva fare: per la prima parte del dialogo, però, le sembrò quasi di non avere il controllo di sé, perché le parole le uscirono in automatico, esattamente come quando quell'evento era effettivamente accaduto.

Il Professor Vastnor è stato davvero magnanimo con noi... Mi chiedo perché lo abbia fatto...

È davvero così importante?
Non mi importa, anzi, avrei preferito che mi facesse sospendere a vita, così da non dovermi più far rivedere con questo aspetto...


Vicky, dai, non dire così...

Ero la copia di mia madre... Mentre adesso non mi riconosco più allo specchio...

Ma sei sempre la stessa, intendo dentro di te, nel tuo cuore, sei sempre la stessa!
Tua madre questo lo sa, ne sono certa!


Potrai anche esserne certa, ma fa male, tanto male lo stesso...

... Io ci sarò sempre quando avrai bisogno di sfogarti, a volte parlare e aprirsi con una persona amica fa bene e noi ormai, siamo amiche, giusto?

Sniff... Sì... L'unico lato positivo di questa pazza avventura è che ho guadagnato un'amica vera, un'amica speciale... Sob...
... Se non ci fossi stata tu, penso che sarei crollata, penso che avrei ceduto lì dentro, ho avuto paura...


No ho avuta anche io, ma ce l'abbiamo fatta, insieme.

... Insieme.


Era un ricordo riguardante i primi momenti subito dopo ciò che avevano vissuto nell'ottavo piano, quando l'aspetto di Victoria era cambiato per sempre: la Randall ricordava bene quanto stesse male, e altresì quanto Cappie le fosse stata vicina; a posteriori, probabilmente, ripensare a quella scena l'avrebbe fatta sorridere, commossa e felice che i loro caratteri non avessero impedito loro di chiarirsi e tornare unite, anche più forti di prima.

Ok ok ok, adesso basta piangere, non ti posso vedere così triste!
Decidi, andiamo a mangiare qualcosa oppure in biblioteca ad avvantaggiarci un po' con i compiti?


Ehm... Vediamo... Direi...


Era quello il momento giusto per intervenire, perché cambiare una scelta del genere non avrebbe di certo modificato chissà quanto il loro futuro, almeno così pensava la ragazza: all'epoca aveva scelto di andare in biblioteca, preferendo distrarsi nel modo che le era più congeniale, perciò...

... ai compiti possiamo pensarci dopo!
Dai, andiamo a mangiare qualcosa di molto unto, molto calorico, e molto dolce! Ci stai?


Sarebbe bastata quella risposta, per considerare il loro compito completato per un quarto?


Spoiler:
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Messaggioda Caroline Priscilla » 21/06/2016, 22:53

È giusto che io cerchi di venire a patti con il tuo carattere, ma anche tu prova a farlo con il mio. Siamo diverse, abbiamo bisogno dei compromessi per andare avanti o non riusciremo mai a trovare un punto di incontro.

... mia madre era l'unica con cui sentivo di potermi confidare, sempre, per qualsiasi cosa.

Quando Victoria prese parola, confessandole un segreto per lei molto intimo e privato, Cappie comprese che le sue parole erano riuscite a smuovere il cuore dell'amica, rendendola molto più ben disposta alla chiacchiera e all'ascolto. Non era andata lì con l'intento di farla parlare a tradimento, ma solo col pensiero che doveva farsi perdonare per aver perso il controllo momentaneamente e non aver compreso quali fossero i reali bisogni della ex-Draghessa. D'altronde quello non era certo il loro primo scontro -altri ce ne erano stati anche in passato- ma di sicuro era il primo così veemente e pieno di cattive parole, che avevano ferito entrambe come lame taglienti.

Quando è morta, ho smesso di farlo: ero circondata da persone che mi esortavano ad aprirmi, a condividere il mio dolore, i miei pensieri... ma io non volevo farlo. Se non soffrivo ad alta voce, in pubblico, se non condividevo quel dolore con altri, era un po' come se mia madre non fosse morta davvero, capisci?

Capiva sì, a suo modo riusciva a comprendere il dolore che aveva provato e quanto profondamente l'avesse segnata. Avevano reagito in modo diverso entrambe, ancora una volta, Victoria chiudendosi nel proprio dolore, Cappie trasformando il dolore in una rabbia cieca e perenne.

E col passare dei mesi, semplicemente, mi sono abituata a non aprirmi più: non in maniera assoluta, naturalmente, ma a tenere i miei pensieri per me, a condividerli solo con determinate persone e solo coi miei tempi; ed allo stesso modo ho iniziato a comportarmi col prossimo come avrei voluto che gli altri si fossero comportati con me, ovvero lasciandomi tutto il tempo e lo spazio per aprirmi, se l'avessi voluto, invece che insistere ed ottenere così l'effetto contrario.

... Hai cercato di affrontare la perdita di tua madre nel modo più indolore possibile.
Anche in questo siamo diverse, perchè io invece non ho fatto altro che caricarmi di rabbia, una rabbia che rischiava di farmi esplodere ad ogni minima cosa...


Era difficile immaginarsi la O'Neill perennemente arrabbiata, o capace di mettersi a rompere gli specchi dei bagni solo perchè in quel momento la sofferenza la soffocava, al punto da doverla lasciar esplodere in qualcosa di distruttivo. Eppure erano stati proprio gli amici -e anche professori come Tisifone- ad aiutarla ad uscirne, a trasformare tutta quell'energia distruttiva in qualcosa di costruttivo e di utile per sè stessa. Con questo iter, Cappie era riuscita ad uscirne più forte che mai e soprattutto convinta che solo la vicinaza dei propri cari e il confronto potesse aiutare le persone a migliorare sè stesse nonchè il loro stato d'animo.

Adesso sto per dirti qualcosa che ti farà male, ma ti prego ascoltami!
Dammi questa possibilità, perchè ne ho bisogno, potrei non averne davvero più l'occasione.
Mi dispiace per quello che ti ho detto riferito alla storia di Axell. Non era ciò che pensavo.


Nemmeno io pensavo davvero quello che ho detto.

Ne era certa, ma era bello sentirselo dire dalla diretta interessata. In quel momento la O'Neill stava azzardando molto, perchè sapeva che fino ad allora l'argomento Axell era stato taboo per Victoria e di certo mettersi a parlare di quello, dopo che ormai era stato deciso di cancellare il ricordo dello scambio di coppia, non avrebbe fatto altro che ferirla ulteriormente. Ma forse la Randall avrebbe imparato che anche le ferite più dolorose a volte andavano assorbite, per poter scoprire di riuscire a resistere ai colpi.

So che suona come una frase fatta, ma quando sono arrabbiata io perdo completamente il controllo di me stessa e lo hai visto anche tu, quando ho combinato tutto quel casino dopo che io e Axell ci siamo lasciati...
Non ho mai pensato che stessimo pareggiando i conti, nè che non dovessi scusarmi con te. Io ti devo delle scuse, anche perchè se davvero modificando il passato non ricorderò nulla, non voglio rimanere con questo peso sulla coscienza.
Provo ancora dei sentimenti molto forti per Axell, talmente forti da mettere in ombra quelli per Vergil o il rispetto che ho di te.
Ma non solo. Io ho scoperto che in questo futuro sono... Molto infelice.


Co--

Lo so che odi gli spoiler, quindi non ti dirò come sono venuta a saperlo, anche perchè mi beccherei una giusta ramanzina da parte tua!

Ti ricordi che dobbiamo tornare nel passato e modificarlo, vero?
Ormai abbiamo abbondantemente superato la fase "niente spoiler", credimi...


E tu credi a me, non vuoi saperlo, almeno non adesso.
Quando ti sentirai davvero pronta, allora te ne parlerò.
- disse, poco prima di proseguire col discorso -Ma tu sei felice. Nonostante me e Axell, tu sei riuscita a rifarti una vita e a trovare l'amore anche, oltre ad altre bellissime cose che non posso dirti, ma che sono sicura avverranno presto...
Non è ugualmente onesto sentirsi giustificati solo perchè l'altra è felice e noi non lo siamo, ma da quando sono qui non ho fatto altro che pensare a quanto lui mi mancasse e che nonostante ciò che mi ero ripromessa, ovvero di non ripetere più l'errore di starci insieme... In realtà nel mio cuore l'ho perdonato.
Così come da tempo ho perdonato anche te.


Allora sono contenta che avremo l'occasione di rimettere a posto le cose: amo Axell e voglio bene a te, e voglio che siate felici, è ciò che ho sempre desiderato da quando vi conosco. E se per essere felici dovete stare insieme, allora ho il dovere di fare il possibile affinché ciò avvenga.

Per un attimo, l'irlandese abbassò lo sguardo, perchè non aveva il coraggio di farsi guardare in faccia, mentre dentro di lei il cuore -pur non volendo- le scoppiava di gioia. Ma non poteva certo nascondere le lacrime, quelle erano ben visibili, anche perchè stavano macchiando il vestito e il copriletto. Si costrinse con un enorme sforzo ad alzare lo sguardo su Victoria e a sorriderle, anche se quel sorriso le sembrava del tutto fuori luogo in quel momento.

Quindi ti prego, perdonami il mio egoismo, perdonami i miei sbagli e perdonami se ho dubitato di te.
Tu sai sempre come mantenere il controllo su te stessa, mentre io... Io riesco solo a combinare disastri quando mi lascio andare.


... stupidina...

Sei anche fin troppo gentile!
A volte mi comporto proprio da totale idiota...


Non fece resistenza quando la Randall si slanciò verso di lei abbracciandola, anzi aveva bisogno di quell'abbraccio e lo dimostrò quando la strinse con forza, facendo ricadere le lacrime anche su di lei, ma d'altronde non stavano piangendo entrambe come due fontanelle?

Scusami se non ti ho detto la verità, cercherò di aprirmi di più con te d'ora in poi, te lo prometto... e ti prometto anche che da oggi ti farò un sacco di domande sulla tua vita, così tante che rimpiangerai quando me ne stavo zitta!

Eheh d'accordo!
Mi va bene, fammelo rimpiangere, basta che tu non scompaia dalla mia vita senza darmi la possibilità di farti cambiare idea prima...


Dopo aver sfogato ancora un po' tutta la tensione e il nervoso che avevano accumulato -e non solo a causa del loro litigio- le due ragazze erano esauste, fisicamente ed emotivamente. Il vantaggio del suo elemento, era che Cappie dopo un pianto simile non soffriva di mal di testa forti e lancinanti, cosa che invece poteva anche accadere alla Randall. In ogni caso, la Fulmen propose di fare una super mega colazione abbondante, per mettere finalmente un po' di energia in circolo, e poi di comprare qualche cosmetico per permettersi di truccarsi, dato che se fossero ritornate nel punto esatto da dove erano partite era meglio che le due non si facessero trovare con due musi da zombie, ma come si erano effettivamente presentate.
Accettò senza problemi la proposta della bionda di fare tutto quanto a Londra, dove non solo conosceva un ottimo posto per fare un'abbondante e ricca colazione, ma sarebbero state anche molto vicine alla dimora della Samyliak. Dopo aver raccolto ogni cosa e pagato per le due camere, finalmente le due ragazze furono pronte a partire, di nuovo mano nella mano e più cariche che mai.

[Manor di Tisifone Samyliak, Inghilterra - Mattina del Quarto Giorno]


Mi sembra passata una vita da quando indossavamo questi vestiti, eppure sono passati solo quattro giorni...

Ne abbiamo viste così tante, è ovvio che abbiamo perso la cognizione del tempo.

Il che era davvero assurdo visto che con il tempo e contro il tempo stavano combattendo, ma non avrebbe saputo trovare definizione più calzante di quella. Dopo aver mangiato -integrando gli zuccheri nel sangue- essersi preparate e aver ritrovato un po' di energie bevendo -almeno per l'irlandese- un po' di caffè, le due ragazze erano finalmente pronte ad incontrare di nuovo Tisifone, Cappie vestita di tutto punto da escort, Vicky con i suoi abiti da studentessa a Cipro. Bussarono alla porta, in attesa che la Divinante aprisse loro, osservando le loro facce non completamente riprese, ma nemmeno troppo smorte da farla preoccupare.

Facce un po' sbattute, signorine, ma vi vedo ugualmente di umore giusto.
Nottata agitata, forse?
Un tè freddo vi farà bene, pesca o limone?


Limone, grazie...

Anche per me.

Rinfrescarsi la gola non avrebbe fatto male e poi le sarebbe servito per raccontare -mentendo sull'incontro con Lestat- come avrebbero dovuto fare per caricare la sfera di energia per poter tornare a casa. Dopo aver spiegato ogni cosa minuziosamente alla donna, Tisifone diede un'ottima notizia alle due ragazze, forse un po' di più per Cappie che fin da quando aveva scoperto la morte di Lyra ed Haytham si era scervellata per trovare una soluzione che permettesse loro di vivere senza sacrificare centinaia di vite innocenti.

Dunque, caricando la sfera con il mio potere, potrò garantirvi la possibilità di aprire dei varchi almeno in altre epoche precedenti al vostro presente.
Fortunatamente sono riuscita a capire come incanalare la mia energia nella sfera ed anche come privare velocemente l'artefatto del suo motore, signorina O'Neill.


È meraviglioso professoressa!
La prego, mi dica cosa devo fare.


Si interessò con molta attenzione alla spiegazione della Samyliak, memorizzando i movimenti da lei fatti e osservando il minerale che avrebbe usato come falso Arabaxite. In questo modo i Mangiamorte si sarebbero scervellati per comprendere come avesse fatto la sfera a funzionare, ma senza capire davvero che cosa fosse andato storto.

Al momento giusto, potrete sostituire il minerale con questa imitazione.
Probabilmente impiegheranno ere nel cercare di capire come possa aver fatto funzionare la sfera e naturalmente non ci riusciranno.
Il mio consiglio è quello di distruggere la Arabaxite non appena possibile, ma ovviamente starà a voi decidere cosa farne.


Sì, aveva pensato anche a quello, a distruggerla, ma poi aveva riflettuto che ad Haytham e Jasper avrebbe dovuto dare una spiegazione del suo comportamento e forse, per farsi perdonare di aver fatto perdere loro un prezioso cimelio, avrebbero potuto accettare il prezioso minerale, magari riuscendo anche a nasconderlo meglio rispetto alle due ragazze. Aveva accennato alla cosa anche a Victoria, durante la colazione/pranzo, ma si erano ripromesse entrambe di pensarci veramente solo una volta che fossero tornate sane e salve.

Secondo le mie ipotesi, inoltre, è probabile che se il vostro intento avrà buon fine, la sfera scomparirà dalle mie mani per tornare a ricongiungersi con quella del vostro tempo.
Io manterrò vivo il potere dell'artefatto fino a quando non sarà tutto finito.
Qualora però aveste bisogno di riposare o di recuperare le forze, uscite dal portale ed io lo richiuderò, evitando che vi raggiunga la creatura.


Tutto chiaro!
Professoressa, avrei solo un'altra domanda da farle: forse nel nostro tempo potrà esserci d'aiuto sapere in anticipo il nome di questa misteriosa donna dai capelli rossi.
Se lei è a conoscenza della sua identità, potrebbe fornircela?
Non intendo in alcun modo andarla a cercare da sola, ma ci sono persone molto più qualificate di me che sapranno cosa fare con una simile informazione...


Marshall, Edward, il Sole, il Sagitta... Un'infinità insomma, ma Cappie avrebbe scelto con oculatezza la persona che avrebbe scoperto quel segreto, probabilmente il suo CapoGilda, che avrebbe saputo come agire di conseguenza. Attese quindi la risposta della donna e a prescindere da questa, la ringraziò ancora una volta, pronta ad iniziare la parte finale di quell'avventura.

Gli eventi che andrete a modificare potrebbero alterare definitivamente tanti dettagli del vostro rapporto.
Cercate di fare attenzione, cercate di ragionare in maniera opportuna e non siate mai frettolose o precipitose nel giudicare un fatto o un altro.
Determinate scelte possono condizionarvi per sempre, quindi affrontate ogni difficoltà assieme, fidandovi a vicenda, altrimenti non ce la farete mai.
È già difficile occuparsi di se stessi, ma farlo anche di un altro può diventare solo una condanna se non sussiste collaborazione reciproca e sincera.
Quindi vi invito a raccogliervi nella tranquillità e nella pace di una delle stanze di questa casa e parlarvi per un'ultima volta, prima di gettarvi nel buio e nel vuoto.
Anche due persone completamente affiatate troverebbero difficoltà a coordinarsi completamente, ecco perché pretendo che mi ascoltiate.
La camera a destra del salotto è a vostra disposizione, vi aspetterò qui. Fatemi sapere quando siete completamente pronte.


Ti va di prenderci una decina di minuti?

Chiese, rivolta a Victoria, e quando ella avesse accettato, la O'Neill si sarebbe diretta verso la stanza indicata da Tisifone, chiudendosi la porta alle spalle e sistemandosi seduta per terra, con le ginocchia tirate su vicino al petto. Aveva bisogno di qualche momento di pura concentrazione, perchè quello che avrebbero fatto non sarebbe stato per nulla semplice, anzi era quasi al limite dell'impossibile, ma dovevano farcela, dovevano a tutti i costi, perchè insieme erano capaci di affrontare qualsiasi pericolo.

Ci siamo.
So che dovremmo continuare a ripeterci di essere pronte, ma la verità è che io non mi sento mai pronta ad affrontare situazioni simili.
Ma se tu sei accanto a me, so di potercela fare.


Dopo quelle parole, Cappie fu pronta per uscire dalla stanza e così fece la Randall, seguendo poi insieme la Divinante nella piazza esterna e lì lasciando che ella attivasse la sfera con il proprio potere.

Pronta?

Ora sì.

Disse, prendendole la mano, bacchetta nella cintura, assicurata affinchè non le cadesse e borsa messa di traverso a tracolla, in maniera che non le impicciasse troppo i movimenti. Quando il portale si aprì di fronte a loro l'irlandese mosse il primo passo verso di esso, facendo dei respiri profondi ed entrando al suo interno, dove un corridoio fatto di cristallo rifletteva sulle sue pareti lucide ricordi individuali e non delle due ragazze. Il cuore prese a palpitare più forte quando, in mezzo ad essi, Cappie riuscì a riconoscere alcuni propri privati che riguardavano gli Ignis. Gocce di freddo sudore le pervasero la schiena, ma cercò ugualmente di controllarsi, perchè non era detto che la Randall ci facesse caso, troppo intenta a cercare un ricordo che riguardasse entrambe.

Cosa c'è?

Chiese, quando sentì la Randall stringerle più forte la mano. Si avvicinò al ricordo da lei individuato, osservando i giardini della scuola e loro due ancora in tenuta da studentesse, Cappie decisamente nella sua versione "autentica". Annuì senza dire una parola e si immerse insieme a lei in quel ricordo, sentendosi come se stesse per addormentarsi e ritrovandosi invece a rivivere quel momento insieme, più precisamente un momento avvenuto subito dopo la loro capatina all'interno dell'Ottavo Piano.

Il Professor Vastnor è stato davvero magnanimo con noi... Mi chiedo perché lo abbia fatto...

È davvero così importante?


Non aveva il controllo delle parole che stava dicendo, come se la sua volontà non fosse in grado di agire.

Non mi importa, anzi, avrei preferito che mi facesse sospendere a vita, così da non dovermi più far rivedere con questo aspetto...

Vicky, dai, non dire così...

Ero la copia di mia madre... Mentre adesso non mi riconosco più allo specchio...

Ma sei sempre la stessa, intendo dentro di te, nel tuo cuore, sei sempre la stessa!
Tua madre questo lo sa, ne sono certa!


Potrai anche esserne certa, ma fa male, tanto male lo stesso...

... Io ci sarò sempre quando avrai bisogno di sfogarti, a volte parlare e aprirsi con una persona amica fa bene e noi ormai, siamo amiche, giusto?

Sniff... Sì... L'unico lato positivo di questa pazza avventura è che ho guadagnato un'amica vera, un'amica speciale... Sob...
... Se non ci fossi stata tu, penso che sarei crollata, penso che avrei ceduto lì dentro, ho avuto paura...


Ne ho avuta anche io, ma ce l'abbiamo fatta, insieme.

... Insieme.


In quel ricordo lei l'aveva abbracciata forte, consolando la migliore amica per il cambio di aspetto a causa del casino in cui si erano cacciate. Ricordava che in quel periodo anche lei stava soffrendo da morire per aver allontanato Jorge, ma cercava di farsi forza perchè Victoria aveva perso qualcosa di unico e speciale e sentiva di doverle essere vicino per aiutarla a superare anche quell'ostacolo.

Ok ok ok, adesso basta piangere, non ti posso vedere così triste!
Decidi, andiamo a mangiare qualcosa oppure in biblioteca ad avvantaggiarci un po' con i compiti?


Ehm... Vediamo... Direi...
... ai compiti possiamo pensarci dopo!
Dai, andiamo a mangiare qualcosa di molto unto, molto calorico, e molto dolce! Ci stai?


Per un attimo ho pensato che mi avresti costretta a studiare ancora su quei noiosissimi libri!
Eheh andiamo allora, meglio affrettarsi prima che cambi idea!


Erano riuscite a modificare il passato, senza eccessive conseguenze? Solo una volta tornate a casa avrebbero potuto scoprirlo.

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Messaggioda Sandyon » 22/06/2016, 22:36

Secondo le mie ipotesi, inoltre, è probabile che se il vostro intento avrà buon fine, la sfera scomparirà dalle mie mani per tornare a ricongiungersi con quella del vostro tempo.
Io manterrò vivo il potere dell'artefatto fino a quando non sarà tutto finito.
Qualora però aveste bisogno di riposare o di recuperare le forze, uscite dal portale ed io lo richiuderò, evitando che vi raggiunga la creatura.


Tutto chiaro!
Professoressa, avrei solo un'altra domanda da farle: forse nel nostro tempo potrà esserci d'aiuto sapere in anticipo il nome di questa misteriosa donna dai capelli rossi.
Se lei è a conoscenza della sua identità, potrebbe fornircela?
Non intendo in alcun modo andarla a cercare da sola, ma ci sono persone molto più qualificate di me che sapranno cosa fare con una simile informazione...


... No, signorina O'Neill, purtroppo non posso proprio fornirglielo.
C'è una motivazione molto valida a fronte della mia scelta ed anche se so che potrebbe comportare rischi per molte persone, devo rimanere nel silenzio.
Mi auguro solo che ben presto lei possa comprendere il perché delle mie azioni e di conseguenza, non biasimarmi.


Spiegare loro in anticipo che un giorno, quella donna dai capelli rossi, avrebbe abbandonato la via del male per unirsi alla Resistenza, avrebbe messo troppa carne sul fuoco, considerando che nessuna delle due fosse al corrente né della Setta, né tanto meno della Resistenza. Se l'avessero fatta catturare prima del previsto, forse non avrebbe più potuto fornire il suo appoggio alla giusta causa e di conseguenza sarebbe stata una grossa perdita per Marcus e la sua Organizzazione contro il Supremo. Alcune volte la morte di alcuni valeva la salvezza di molti, anzi, in quel caso di troppi.
Ad ogni modo, all'apparenza, cambiare il passato non sembrò essere così tanto difficile o problematico.
Si inserivano le ricordo, lo vivevano fino ad un certo punto e non appena possedevano potere decisionale, modificavano una sciocchezza e via.
Quello era sicuramente un bene, perché se le cose si fossero fatte ancora più complesse di quanto già non fossero, allora sarebbero stati guai.

Ok ok ok, adesso basta piangere, non ti posso vedere così triste!
Decidi, andiamo a mangiare qualcosa oppure in biblioteca ad avvantaggiarci un po' con i compiti?


Ehm... Vediamo... Direi...
... ai compiti possiamo pensarci dopo!
Dai, andiamo a mangiare qualcosa di molto unto, molto calorico, e molto dolce! Ci stai?


Per un attimo ho pensato che mi avresti costretta a studiare ancora su quei noiosissimi libri!
Eheh andiamo allora, meglio affrettarsi prima che cambi idea!


Bastava davvero quello alla sfera per caricare il proprio potere? A quanto parve, assolutamente sì.
Non appena le due ragazze diedero quelle risposte alternative a ciò che avvenne nell'altro passato, vennero scaraventate fuori, di nuovo nel tunnel del tempo.
A quel punto, il vetro divenne di colore rosso slavato e una sfera di energia, sempre rossa, saettò via verso il varco ancora aperto verso il 2123.
Tisifone vide distintamente la sfera nutrirsi di quella energia ed infatti la luce in essa aumentò, non di molto, ma aumentò.
Quella era la strada giusta, senza ombra di dubbio, dovevano proseguire e forse ce l'avrebbero fatta.
La vera assurdità però era che il Dahaka ancora non si era mostrato, eppure secondo le previsione doveva accadere quasi per forza.
Beh, perché andare a preoccuparsi quando qualcosa per una volta andava in un verso ben più che giusto?

Continuate!
Ancora un altro po' di potere!
Fate presto, mi stanco ogni secondo di più!


Le parole della Samyliak rimbombarono nel tunnel. Loro potevano sentire la sua voce ma lei non poteva ascoltare la loro.
Senza ulteriore indugio quindi, le due giovani ripresero a cercare qua e là dei ricordi che non fossero troppo nocivi, ricordi innocenti e poco importanti.
In mezzo a tutta quella confusione, raccapezzarsi era una vera impresa, specie quando le memorie si accalcavano e riguardavano momenti personali, in certi casi anche intimi.
C'erano poi da considerare i ricordi ipotetici, ovvero quelli del futuro, immersi in uno spazio tempo ancora indefinito e ipotetico, ma comunque ad ora parzialmente reale.
Mentre si guardava attorno, Caroline Priscilla scorse anche una stranissima memoria che naturalmente non faceva parte del suo bagaglio di esperienza, non quello attuale.
C'era la se stessa adulta, più o meno la trentenne incontrata in quegli ultimi giorni, accasciata a terra, in ginocchio, con Axell tra le braccia seriamente ferito e grave.
Non troppo distante, un altro uomo disteso e probabilmente morto con la bacchetta scivolata via dalle mani.
La Cappie piangeva mentre gli urlava contro e l'uomo le sorrideva lieve e stanco, ma uno stanco che significava qualcosa di molto peggio.
Tuttavia quella memoria si disperse mischiandosi nuovamente ad altre memorie a raffica e a ripetizione, non riproponendosi più.
Victoria, più o meno nello stesso istante, vide invece un altro ricordo, sempre non suo ma della se stessa più adulta, all'interno di un luogo molto naturale e verdeggiante.
Circondata da persone che la salutavano e che lei ricambiava senza troppi problemi, ad un tratto incontrava anche la docente di Erbologia ad Hogwarts, verso la quale però... si inchinava.
Anche in tal caso però, la memoria fuggì via impedendole di capire per quale motivo la ragazza un giorno avrebbe rivolto un tale saluto così onorevole e solenne verso la ex professoressa.
Finalmente, in mezzo a tutto quel parapiglia, gli occhi della O'Neill si posarono su un ricordo apparentemente adatto.
Sembravano essere a casa della ex Tassorosso, intente a chiacchierare in pigiama del più e del meno, tutto ok insomma.
Avvicinandosi a quella zona del tunnel e sfiorandola con le dita, le due vennero trasportate all'interno della reminiscenza, che partì subito, inizialmente pilotata dal destino.

È terribile, non posso pensare che dovrò davvero andare in giro per l'Agenzia in intimo!

Beh se ti hanno detto che sarà utile, allora mi sa proprio che dovrai farlo...
Insomma, non mi sembrano affatto dei pervertiti con l'intento di fregarti, no?


Macché: Marshall si è scusato in primis ma ha spiegato che è un ulteriore modo per temprare la mia eccessiva timidezza.
Inoltre, potranno esserci delle volte nelle quali dovrò fare delle indagini fingendomi magari una poco di buono e dovrò saper essere a mio agio anche in vesti succinte.


Ahahah, fantastico!
Fammi sapere come va il primo giorno allora!
Che altro ti hanno detto?


Mi hanno anche chiesto se potrei farmi problemi a baciare una femmina, perché in alcuni casi loro si sono anche dovuti improvvisare gay, ma te l'immagini?!

No, per niente... E onestamente vedendoli così virili, non voglio nemmeno!
E tu che hai risposto?


Ho risposto che non ne ho la più pallida idea, insomma, non saprei proprio, credo che non sia niente di eccezionale, però...

... Uhm, dai, vuoi toglierti il pensiero?

E in che modo scusa?

Con me no?!
Dai avanti, dammi un bel bacio appassionato!


Cosa?!
Ma che dici?!


Non ci credo, sei diventata rossa!
Ma allora Vergil fa bene a chiamarti "Pomodorina"!
Ihihihih...


Non prendermi in giro!
Umpf...


Allora... Fifona... Lo vuoi dare o no questo languido, sentito e passionale bacio alla tua migliore amica?


A quel punto, come da regola, il testimone passò nuovamente alle coscienze latenti e viaggianti.
Anche in quella occasione, niente di strano, assurdo o irreparabile, ma semplicemente un evento accaduto tra loro senza risvolti in altri sensi.
Non appena modificarono anche quella memoria, comunque, vennero risputate fuori all'istante, pronte per tornare all'opera e cercare la successiva memoria.
Peccato che tutta la fortuna accumulata fino ad allora dovette smettere di girare a loro favore.

Immagine

Il Dahaka apparve dalla parte di Cappie, conferendole il titolo di intrattenitrice ufficiale fino a quando Vicky non avrebbe scovato un altro ricordo accessibile.
Inizialmente, il cacciatore parve coprire una immane distanza in pochissimi secondi, decretando così la velocità inimmaginabile già anticipata da Lestat.
Quando però il Remoris si attivò, ecco che all'istante il suo vantaggio svanì, tornando alla pari con le due ragazze, mossa che fece infuriare la bestia incredibilmente.
Con la bacchetta alla mano, la O'Neill avrebbe dovuto fermarlo o per lo meno tenerlo impegnato il tempo necessario affinché la Randall portasse a termine la ricerca.
Per prima cosa, il Dahaka creò una sfera di colore nero intenso che scagliò contro la coppia, ma un Incanto Scudo prontamente effettuato dalla irlandese ne fermò l'effetto.
Quella fu l'ulteriore riprova che il nemico si poteva confrontare, non vincere probabilmente, ma intrattenere sì, senza ombra di dubbio.

NOTE:

Nella propria azione, Victoria può dire che individua il ricordo relativo alla scambio di coppia, ma solo dopo circa quaranta secondi.
Per tale motivo, questo turno andrà prima Caroline Priscilla che dovrà effettuare almeno tre attacchi sul Dahaka e poi dire che segue di corsa l'amica dentro la memoria.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 23/06/2016, 15:36

Tutto chiaro!
Professoressa, avrei solo un'altra domanda da farle: forse nel nostro tempo potrà esserci d'aiuto sapere in anticipo il nome di questa misteriosa donna dai capelli rossi.
Se lei è a conoscenza della sua identità, potrebbe fornircela?
Non intendo in alcun modo andarla a cercare da sola, ma ci sono persone molto più qualificate di me che sapranno cosa fare con una simile informazione...


... No, signorina O'Neill, purtroppo non posso proprio fornirglielo.
C'è una motivazione molto valida a fronte della mia scelta ed anche se so che potrebbe comportare rischi per molte persone, devo rimanere nel silenzio.
Mi auguro solo che ben presto lei possa comprendere il perché delle mie azioni e di conseguenza, non biasimarmi.


Annuì, intuendo che evidentemenete c'era altro di cui lei non era a conoscenza e dato che agire troppo nel proprio presente avrebbe potuto portare più male che bene, la Samyliak aveva preferito tenere quell'informazione riservata al fine di preservare qualunque cosa fosse accaduta. Si accontentò ugualmente di sapere che almeno avrebbe potuto togliere una potentissima arma come l'antica reliquia, riuscendo persino a salvare due vite umane e senza sprecarne altre. Dopo i saluti, le due entrarono nel tunnelo spazio-temporale, per il momento riuscendo a non incrociare le loro strade con il Dahaka. Nonostante questo però il tempo giocava comunque a loro sfavore, dato che la creatura sarebbe apparsa da un momento all'altro, dunque era meglio mettersi una certa fretta e iniziare a tappeto la ricerca dei ricordi in comune fra di loro da modificare. Il primo che trovarono fu perfetto, in quanto cambiarlo non avrebbe influenzato di molto il loro presente -tranne forse qualche voto in meno ai M.A.G.O. della O'Neill, ma si sperava vivamente di no- e una volta fatto il cambio, le due ragazze vennero letteralmente sputate fuori da quel ricordo, permettendo loro di mettersi subito alla ricerca di un altro.

Guarda!
Sembra che stia funzionando!


Disse con entusiasmo la Fulmen, quando una sfera di energia color rosso saettò verso il passaggio aperto da Tisifone, probabilmente raggiungendo la sfera nelle sue mani e caricandola esattamente come aveva predetto loro Lestat.

Continuate!
Ancora un altro po' di potere!
Fate presto, mi stanco ogni secondo di più!


Non voleva ridurre la donna ad uno stato di semi-incoscienza a causa delle energie perse, anche perchè dentro di lei viveva una creatura che non meritava certo di morire per colpa della negligenza delle due ragazze. Per questo motivo, di nuovo prese per mano -Cappie con lo sguardo rivolto verso il varco da cui erano entrate, e Vicky con lo sguardo rivolto davanti a sè- si misero a cercare ancora e ancora, incontrando non poche difficoltà a causa della miriade di ricordi che si sovrapponevano davanti a quelli che interessavano loro. Ce ne erano alcuni davvero singolari, di un futuro ipotetico non ancora avvenuto, come ad esempio quello che catturò senza volerlo l'attenzione della O'Neill, interrompendo momentaneamente la sua ricerca.
Fissava una sè stessa adulta, più o meno della stessa età di quella incontrata in quel futuro, in lacrime e per terra che stringeva fra le proprie braccia il corpo esanime di Axell. C'era un altro uomo morto poco più in là, ma il volto non le fu possibile da vedere, mentre invece fu molto chiaro il sorriso che il Cartwright rivolse alla O'Neill un sorriso felice quasi, prima che egli...
Non le fu possibile vedere altro, perchè il ricordo sbiadì, sostituito da altri ancora. Non perse nemmeno tempo a riflettere su quanto aveva visto, preferendo invece concentrarsi sul vero motivo per cui era lì, cercando di sedare il groppo alla gola che le era salito involontariamente. Per sua fortuna, dopo qualche istante, riuscì a trovare qualcosa che faceva al caso loro, stringendo forte la mano della Randall per farle segno di seguirla.

Eccone un altro.
Andiamo, avanti!


Si immersero entrambe nello stesso ricordo, finendo per rivivere una scena che si era svolta poco dopo la sua effettiva assunzione nello studio di Marshall e Ryan.

È terribile, non posso pensare che dovrò davvero andare in giro per l'Agenzia in intimo!

Beh se ti hanno detto che sarà utile, allora mi sa proprio che dovrai farlo...
Insomma, non mi sembrano affatto dei pervertiti con l'intento di fregarti, no?


Macché: Marshall si è scusato in primis ma ha spiegato che è un ulteriore modo per temprare la mia eccessiva timidezza.
Inoltre, potranno esserci delle volte nelle quali dovrò fare delle indagini fingendomi magari una poco di buono e dovrò saper essere a mio agio anche in vesti succinte.


Ahahah, fantastico!
Fammi sapere come va il primo giorno allora!
Che altro ti hanno detto?


Mi hanno anche chiesto se potrei farmi problemi a baciare una femmina, perché in alcuni casi loro si sono anche dovuti improvvisare gay, ma te l'immagini?!

No, per niente... E onestamente vedendoli così virili, non voglio nemmeno!
E tu che hai risposto?


Ho risposto che non ne ho la più pallida idea, insomma, non saprei proprio, credo che non sia niente di eccezionale, però...

... Uhm, dai, vuoi toglierti il pensiero?

E in che modo scusa?

Con me no?!
Dai avanti, dammi un bel bacio appassionato!


Cosa?!
Ma che dici?!


Non ci credo, sei diventata rossa!
Ma allora Vergil fa bene a chiamarti "Pomodorina"!
Ihihihih...


Non prendermi in giro!
Umpf...


Allora... Fifona... Lo vuoi dare o no questo languido, sentito e passionale bacio alla tua migliore amica?


In quel momento la sua volontà fu libera di proseguire il ricordo come più le pareva. Ricordava che nel suo effettivo passato lei si era rifiutata categoricamente di dare un bacio a Victoria, ma adesso era costretta a cambiare quella scelta. E tanti cari saluti al suo imbarazzo!

Uff.... E va bene!

Si sporse verso la migliore amica, le mani serrate sopra le gambe e le guance ancora rosse come un pomodoro, chiudendo lentamente gli occhi mentre si avvicinava alle labbra di Victoria. Non appena le proprie, morbide, incontrarono le sue, Cappie diede via a quel bacio, provando sensazioni davvero strane, e cercando di rimanere quanto più concentrata possibile, mantenendo quel contatto fino ad un buon dieci secondi di tempo. Già, peccato che le fu impossibile proseguire oltre, tanto da staccarsi subito dopo, con ancora il volto visibilmente colorato da quella dolce tonalità di rosso.

Ok, è stato... è stato strano!
Come sono andata?


A quel punto, dopo la risposta della Randall, le due uscirono di nuovo da quel ricordo, ritrovandosi nuovamente nel tunnel. Stavano per ricominciare la loro richiesta, quando il momento tanto temuto, il Dahaka, arrivò anche lui, pronto a catturare le sue prede e a farne... Be', questo era ancora un mistero!

Vicky!
Il medaglione presto!


Urlò in direzione dell'amica, chiedendole quindi di attivare subito l'effetto del Remoris nella sua mano mentre lei, di scatto, prese la propria bacchetta pronta a puntarla contro la creatura. Tutto quello che aveva detto loro Lestat si stava rivelando esatto: la velocità del mostro cornuto si ridusse notevolmente, arrivando ad essere pari a quella delle due amiche, e scatenando anche -ovviamente- la sua ira. Quando una sfera di energia nera si abbattè contro di loro, Cappie la bloccò con il proprio Protego Absumptam, riuscendo nell'intento di proteggere entrambe da quell'attacco.

Continua a cercare, a lui ci penso io!

Non avrebbe potuto muoversi più veloce di così, in quanto era vincolata a rimanere attaccata alla Randall, ma forse avrebbe potuto rallentare i movimenti del mostro, sparandogli contro un incatesimo che aveva imparato proprio in Gilda. Dato che la bionda era troppo occupata per vedere ciò che stava facendo la Ignis, Cappie non perse altro tempo scagliando contro il mostro un primo Electro Fluctus, mancando però il bersaglio [d20:3 + Cap. Magica: 15(13 + Bonus vari)= 18].

Accidenti!

Questo tuttavia non le impedì di concentrarsi e di eseguire nuovamente lo stesso incantesimo, evitando di pronunciare la formula ad alta voce per non insospettire la Randall, e cercando di effetturare il movimento di polso nella maniera più esatta possibile, questa volta ottenendo un risultato decisamente migliore [d20:20 + Cap. Magica: 15(13 + Bonus vari)= 35]. Se l'incantesimo fosse andato in porto, Cappie avrebbe diminuito la sua velocità all'incirca del 20%. In quell'istante, sentì l'amica stringerle la mano, segno che aveva trovato un ricordo adatto a loro. Con un ultimo colpo, un Electro Medium Fulgur -una scarica di fulmini che avrebbe dovuto paralizzarlo almeno per qualche istante [d20:12 + Cap. Magica:15(13 + Bonus vari)= 27]- Cappie disse momentaneamente addio al mostro, fiondandosi insieme a Vicky nel ricordo che la ragazza aveva trovato, sperando che fosse qualcosa di adatto per essere cambiato senza troppe conseguenze.

:arrow:
Spoiler:
Electro Fluctus

Difficoltà: Folgore
Tipo: Incantesimo Ignis
Descrizione: Un flusso elettrico spira fino al nemico indebolendolo drasticamente e riducendone la velocità
Genere: Supporto/Offensivo
Danno: 18 + 13 (Cap. Magica) + 10 (Elogio del Mana) + 6 ( Bonus bacchetta) + 3 (Incantesimi Ignis)= 50
Effetto: -5 ai Riflessi e al Talento Fisico



Electro Medium Fulgur

Difficoltà: Folgore
Tipo: Incantesimo Ignis
Descrizione: Una saetta di medie dimensioni si abbatte su un soggetto designato
Genere: Offensivo
Danno: 27 + 13 (Cap. Magica) + 10 (Elogio del Mana) + 6 ( Bonus bacchetta) + 3 (Incantesimi Ignis)= 59


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Messaggioda Victoria » 23/06/2016, 21:16

Solo Victoria e Cappie potevano litigare come delle indemoniate, dirsi le peggio cose -o quasi- e poi chiedersi scusa sinceramente e col cuore in mano nell'arco di cinque ore: probabilmente era per questo che, nel futuro, il loro rapporto fosse rimasto solido e genuino, perché quelle due si volevano bene sul serio, dovevano solo imparare a capirsi e ad incontrarsi a metà strada, raggiungendo un compromesso che le portasse ad essere sempre in sintonia.
Alla fine, comunque, fu con un'espressione tesa ma il cuore più leggero che le due ragazze si presentarono a casa di Tisifone, dove spiegarono alla donna come precedere e si fecero spiegare come rendere la sfera inutile, per quando sarebbero tornate, rifinendo così gli ultimi dettagli prima del momento fatidico, preceduto da una decina di minuti di raccoglimento richiesti proprio dalla O'Neill: nel corso di quel poco tempo, comunque, Victoria si appoggiò molto semplicemente alla parete, con le braccia incrociate sotto il seno e gli occhi chiusi; focalizzandosi sul proprio battito cardiaco, la Randall ripensò a tutto ciò che era successo da quando erano finite in quel casino, rendendosi così conto di quanto fossero cresciute, e di come lei in primis si sentisse più matura, più adulta, anche grazie all'irlandese che la spingeva ogni volta ad essere migliore -e per la quale poteva sperare di fare lo stesso, anche solo un po'.

Ci siamo.
So che dovremmo continuare a ripeterci di essere pronte, ma la verità è che io non mi sento mai pronta ad affrontare situazioni simili.
Ma se tu sei accanto a me, so di potercela fare.


Certo che possiamo farcela, perché noi due insieme siamo imbattibili.
L'abbiamo dimostrato, e questa volta almeno non avremo più delle palle al piede a cui badare.
-un chiaro riferimento alle vicende dell'Ottavo piano, e ad una persona in particolare, la cui identità sarebbe stata più chiara grazie alla frase successiva- Anche se magari lanciare un petauro contro il Dahaka ci avrebbe fatto comodo...

Un bel po' d'ironia nelle sue parole, ma in fondo l'americana era fatta così e ormai Cappie la conosceva bene: prima di andare, però, la bionda volle abbracciare un'ultima volta la sua migliore amica, forte, più forte che poteva, perché sapeva che una volta dentro quel tunnel non ne avrebbero più avuto il tempo.
Tempo dieci minuti dopo ed entrambe si trovarono effettivamente in quel lungo corridoio con le pareti fatte di -o meglio, che sembravano fatte di- cristallo, e i ricordi di una vita che passavano sotto i loro occhi, veloci, talmente tanto che non fu semplice concentrarsi e trovarne uno adatto: l'assenza del Dahaka, comunque, le aiutò, visto che Victoria riuscì a trovare un evento che facesse al caso loro e che, infatti, poterono cambiare in modo molto semplice, senza procurare chissà quale effetto collaterale; Victoria si rese conto di come le cose fossero, per quel primo tempo, andate bene quando, una volta uscite, una sfera di energia scaturì dalla "parete" dov'era stato proiettato il ricordo fino all'uscita del tunnel, e presumibilmente alla sfera nelle mani di Tisifone.

Guarda!
Sembra che stia funzionando!


Siamo sulla strada giusta, non perdiamo tempo, dai!

Perché non potevano certo sperare che il Dahaka continuasse a non farsi vedere, sarebbero state due ingenue a crederlo, e nessuna di loro lo era -non fino a quel punto, almeno.

Continuate!
Ancora un altro po' di potere!
Fate presto, mi stanco ogni secondo di più!


Sentì la voce della Samyliak, che ovviamente le mise addosso ancora più fretta: non voleva farla stancare, non voleva rischiare di fare del male a lei e al suo bambino, ma non era per nulla semplice trovare lì in mezzo ciò che faceva al caso loro; c'erano troppi ricordi, non solo suoi, ma anche quelli legati alle diverse controparti di sé nei vari futuri ipotetici. Ad esempio, di fronte ai suoi occhi, passò il ricordo di se stessa che si inchinava di fronte alla Vilvarin -ex docente di Erbologia- in un posto indefinito, immerso però nel verde... ma che razza di ricordo era?
Scosse la testa, perché non poteva permettersi di perdere tempo in domande che probabilmente non avrebbero mai ottenuto risposta, fino a quando non sentì la mano di Cappie stringere la propria: era quello il segnale per dire "Ho trovato ciò che ci serve, seguimi", perciò la Randall si volse all'istante, immergendosi nel secondo ricordo che le vedeva ancora amiche strette, quando tutto andava alla grande tra loro, intente a chiacchierare a casa della O'Neill.

È terribile, non posso pensare che dovrò davvero andare in giro per l'Agenzia in intimo!

Beh se ti hanno detto che sarà utile, allora mi sa proprio che dovrai farlo...
Insomma, non mi sembrano affatto dei pervertiti con l'intento di fregarti, no?


Macché: Marshall si è scusato in primis ma ha spiegato che è un ulteriore modo per temprare la mia eccessiva timidezza.
Inoltre, potranno esserci delle volte nelle quali dovrò fare delle indagini fingendomi magari una poco di buono e dovrò saper essere a mio agio anche in vesti succinte.


Ahahah, fantastico!
Fammi sapere come va il primo giorno allora!
Che altro ti hanno detto?


Mi hanno anche chiesto se potrei farmi problemi a baciare una femmina, perché in alcuni casi loro si sono anche dovuti improvvisare gay, ma te l'immagini?!

No, per niente... E onestamente vedendoli così virili, non voglio nemmeno!
E tu che hai risposto?


Ho risposto che non ne ho la più pallida idea, insomma, non saprei proprio, credo che non sia niente di eccezionale, però...

... Uhm, dai, vuoi toglierti il pensiero?

E in che modo scusa?

Con me no?!
Dai avanti, dammi un bel bacio appassionato!


Cosa?!
Ma che dici?!


Non ci credo, sei diventata rossa!
Ma allora Vergil fa bene a chiamarti "Pomodorina"!
Ihihihih...


Non prendermi in giro!
Umpf...


Allora... Fifona... Lo vuoi dare o no questo languido, sentito e passionale bacio alla tua migliore amica?


Per quella prima parte tutto si svolse esattamente come accaduto in passato, ma mentre, al tempo, Cappie si rifiutò di baciarla, lanciandole invece un cuscino in faccia e cambiando argomento, quella volta fu costretta a modificare il ricordo, a farsi coraggio e a darle quel bacio -anche perché era una cosa talmente innocua che pensare di uscire dal ricordo senza modificarlo e cercarne uno aggiuntivo pareva un po' assurdo.

Uff.... E va bene!

Disse infatti la ragazza, sporgendosi con gli occhi chiusi verso l'americana, la quale fece lo stesso, muovendo poi lentamente la bocca su quella dell'altra: non era il suo primo bacio saffico, quello, ma forse per l'ex Tassorosso sì, almeno a giudicare da come si staccò di botto, con un viso talmente rosso da far concorrenza davvero ad un campo di pomodori.

Ok, è stato... è stato strano!
Come sono andata?


Vuoi la verità?
Cappie, prega solo di non dover mai baciare una ragazza per lavoro, perché sei credibile quanto Vastnor che racconta le barzellette!


Bastava come paragone?
Victoria scosse il capo, guardandola quasi con rimprovero: come avrebbe fatto a farsi passare per lesbica, se baciava in quel modo?! Non avrebbe convinto nessuno, forse solo un cieco rimbambito, e non era nemmeno detto.

Aaaaaaah, vieni qui, avanti!

Con uno scatto verso di lei, la Randall le prese il viso tra le mani e l'attirò a sé, baciandola come si presupponeva che poi Cappie baciasse una qualsiasi ragazza, se necessario, con tanto di lingua e movimenti decisamente più sensuali delle labbra, per almeno un minuto buono -ammesso che la O'Neill la lasciasse fare, ovviamente. In quel caso, staccandosi, allora sì che Victoria le avrebbe sorriso, un po' maliziosa ed un po' divertita.

Ecco, questo era un bacio saffico come si deve... non ringraziarmi!

Le avrebbe detto nel caso in cui la O'Neill avesse accettato e ricambiato quel contatto tra loro; ma se anche così non fosse stato, comunque il ricordo era stato cambiato, e questo permise ad entrambe di essere sputate fuori e tornare all'interno del tunnel.


Uff, a quanto pare ce l'abbiamo fatta anche questa volta!
Coraggio, ne servono ancora d--


In effetti, fino a quel momento, era andata persino troppo bene: d'improvviso, però, quel dannato mostro fece la sua entrata in scena, facendo impallidire Victoria non solo per la sua presenza, ma anche per la velocità che, come predetto da Lestat, lì dentro poteva vantare.

Vicky!
Il medaglione presto!


Già, senza il medaglione non avrebbero mai potuto contrastarlo efficacemente, ma per fortuna esso era stretto nella mano della bionda la quale, grazie all'irlandese, sapeva esattamente cosa fare: utilizzò, dunque, la formula che l'amica le aveva insegnato, pronunciandola ad alta voce, con un tono il più possibile deciso anche se leggermente tremante, e...

Funziona!

Sì, il Dahaka vide la propria andatura rallentare, e la cosa non gli fece per nulla piacere, tanto da spingerlo subito ad attaccarle furibondo; essendosi però già preparate per quell'eventualità, le due sapevano esattamente cosa fare: Cappie l'avrebbe intrattenuto quanto più possibile, mentre a Victoria sarebbe toccato il compito di trovare un ricordo che facesse il caso loro.
Col cuore che le batteva nel petto all'impazzata, dunque, la Randall volse il capo, studiando febbrilmente le pareti: per i primi secondi non vide nulla, nulla che andasse bene, ma la ragazza decise di non perdersi d'animo e, nonostante il sudore freddo che le imperlava la fronte, continuò a spostare lo sguardo da un punto all'altro del tunnel, fino a che non trovò ciò che cercava: il destino stava evidentemente dando il suo benestare alla sua idea, e Victoria si prese solo un secondo per chiedersi se davvero fosse pronta a rinunciare non tanto ad Axell -a lui avrebbe dovuto rinunciare comunque- ma a tutto ciò che con lui aveva condiviso. Forse no, non sarebbe mai stata pronta, ma non poteva lasciare ancora Cappie in balia del combattimento contro quel mostro: le strinse la mano, forte, e la trascinò con sé, all'interno del White Lion, la sera in cui la loro vita era cambiata per sempre.

...
Insomma, alla fine mi ha guardato e mi ha detto "Può andare, signorina Randall"!


E perché mi sembri quasi delusa?!
Mi pare che tu abbia fatto un'ottima impressione, no?


Ho capito Cappie, ma cavolo, con tutto quello che ho studiato ti pare che sia stato giusto farmi solo una domanda e poi mandarmi al posto?!

Ahahahahah, sei incredibile Vicky, ti lamenti perché ti hanno interrogata poco!

Ridi ridi, spero solo di poterlo fare io molto presto...

I risultati verranno spediti ai primi di Settembre, perciò ora non puoi fare altro che rilassarti e goderti le vacanze!
E poi dai, sappiamo entrambe che è impossibile che tu sia andata male!


Sì, beh, in effetti penso di non dovermi preoccupare troppo, ma ci tengo ad avere la conferma di aver fatto bene.
Pazzesco, ho studiato per mesi e poi, in quattro giorni, è finito tutto!


Anche per me è stato così, quando ho dato i M.A.G.O.: tanta di quell'ansia da scoppiare, e poi all'improvviso ti ritrovi ad aver finito tutto...
L'importante, comunque, è che tu sia convinta di aver fatto tutto il possibile!


Ah, quello è sicuro, più di così non avrei potuto fare per davvero!

E allora basta, non pensarci più!

Risero insieme, le due ragazze, che fino a quel momento avevano seguito l'esatto ricordo, come all'epoca: adesso toccava a Victoria cambiarlo, non proporre più, quindi, lo scambio di coppia... avrebbe anche potuto stare in silenzio, semplicemente, fino a che Axell e Vergil non fossero tornati al tavolo, ma voleva qualcosa di più, voleva che perlomeno, nel suo presente modificato, le rimanesse il ricordo di un momento condiviso insieme, un momento felice ovviamente, che li avesse uniti più che divisi.

Senti, Cappie...
Ma tu cosa ne penseresti di... giocare a paintball tutti insieme, una volta? Hai presente di che parlo, no? Secondo me quei due si divertirebbero da morire!


Spoiler:
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Messaggioda Sandyon » 24/06/2016, 22:12

Aaaaaaah, vieni qui, avanti!
Ecco, questo era un bacio saffico come si deve... non ringraziarmi!


In men che non si dicesse, Victoria aveva trasformato quel ricordo pudico in un ricordo molto più hard, modificando in tal modo un altro frammento di storia.
Era ipotizzabile che da quella scelta potessero derivare nuove tipologie di situazioni e realtà, ma nessuna così rischiosa da mettere in pericolo il continuum tempo spazio.
Una volta tornate, anche da quella zona del tunnel si propagò una luce energetica che raggiunse la sfera, riempiendola di nuovo potere, colmo ormai circa per metà.
Erano vicine, vicinissime al traguardo, non potevano andare meglio di così, già, peccato che qualcosa venne a rovinare loro i piani, proprio come predetto da Lestat.

Vicky!
Il medaglione presto!


Funziona!

Effettivamente il Dahaka fu rallentato, o meglio, condotto alla stessa identica velocità delle due avventuriere temporali, decise più che mai a tornare a casa.
In quella maniera, scagliargli addosso delle magie e sperare di prenderlo non era più una semplice e sfatata utopia, anzi, come constatò la O'Neill poco dopo anche i suoi attacchi erano possibile da parare.
Tutto ciò che doveva fare era tenerlo occupato fino a quando l'amica non fosse riuscita ad individuare un ricordo adatto e adeguato.
Non contenta, non solo riuscì a bloccarlo il necessario, ma inoltre lo colpì anche con veemenza e insistenza, facendolo vibrare e grugnire di rabbia e fastidio.
Quello era il momento adatto per andarsene anche di corsa. Per fortuna la Randall sembrò aver trovato rapidamente un ricordo adatto alla modifica, per la precisione un ricordo davvero speciale.
Il giorno della decisione sullo scambio di coppia che aveva decretato uno scambio ben più che sessuale ma anche sentimentale.
Proprio come di rito, le due ragazze vissero la memoria quasi per un minuto buono, per poi ricevere il dono del libero arbitrio e di conseguenza la possibilità di modificare per sempre le cose.

Anche per me è stato così, quando ho dato i M.A.G.O.: tanta di quell'ansia da scoppiare, e poi all'improvviso ti ritrovi ad aver finito tutto...
L'importante, comunque, è che tu sia convinta di aver fatto tutto il possibile!


Ah, quello è sicuro, più di così non avrei potuto fare per davvero!

E allora basta, non pensarci più!

Senti, Cappie...
Ma tu cosa ne penseresti di... giocare a paintball tutti insieme, una volta?
Hai presente di che parlo, no?
Secondo me quei due si divertirebbero da morire!


Non appena vennero sputate fuori da quel ricordo, la luce di energia che scaturì da quella parete di cristallo fu spesso almeno tre volte le altre precedenti.
Significava che grazie a quel cambio avrebbero ricaricato la sfera di parecchio, accelerando così il processo di rientro nel loro Presente, ma non fu solo quella la novità.
Esse infatti non potevano essere consapevoli che i ricordi modificati attuavano il loro inesorabile giogo fin da subito, alterando le percezioni e i sentimenti.
Così, non appena uscite, Victoria riprese a sentire una stretta forte al cuore e allo stomaco e non più per il cugino più grande, bensì per quello "lasciato", Vergil Cartwright.
Per non parlare poi di Caroline Priscilla, che avendo già di suo rinnovato i sentimenti per Axell, si ritrovò a provare un amore traboccante, così tanto intenso da sembrare impossibile.
Ovviamente erano ancora sensazioni difficili da gestire, comprendere e riordinare e di sicuro il tempo per elaborarle era pressoché assente, perché il Dahaka stava tornando.
Purtroppo per la Randall però, in quel frangente toccò a lei darsi da fare per affrontarlo mentre l'amica cercava l'ennesimo ricordo.

Me ne basta solo uno!
Ancora uno ed avrete finito, ne sono sicura!


Le parole di Tisifone, lontane come un eco, rimbombarono nei loro timpani come un avviso meraviglioso.
Il Cacciatore prese a camminare con passo forte e pesante verso le due giovani, estraendo dalla schiena dei tentacoli che minacciarono di ferirle.
Gli attacchi che ricevette Victoria furono veloci, potenti ed inesorabili, ma contrariamente a quanto ci si potesse aspettare da una poco ferrata nei duelli, se la cavò molto bene.
I colpi che le giunsero furono un paio, una frustata sulla spalla ed un'altra al lato della coscia... E non appena la Randall accusò le botte, sentì come una strana sensazione pervaderla.
Era come se le sue ossa, i suoi muscoli, la sua pelle, formicolassero, similmente a quando un arto addormentato si svegliava nel movimento.
Cosa le stava accadendo? Cosa stava succedendo alla ragazza? Semplice, ogni botta subita alterava la sua età biologica, accelerandola di circa sei mesi, un bel casino!
In parole povere, adesso si era ritrovata con un anno di crescita in più, ma era meglio che imparasse a schivare con maggiore velocità per non arrivare ad assomigliare alla se stessa di quel futuro in anticipo!
Purtroppo però, la O'Neill non riusciva intanto a trovare un ricordo adeguato, tutti troppo complessi, alcuni decisamente impossibili ed altri dove non stavano assieme e quindi non adatti all'utilizzo.
Il Dahaka, nel frattempo, continuando ad infierire su Victoria, la stava mettendo alle strette, costringendola ad indietreggiare, indietreggiare pericolosamente verso la parete.
Poi, da un secondo all'altro, una ennesima schivata fu solo l'anticamera di un attacco a sorpresa con una sfera oscura che prese in pieno petto l'americana, scaraventandola indietro.
Fortunatamente la Randall fu abbastanza forte da mantenere ben salda la presa su Cappie, portandosela appresso, ma facendo cadere anche lei a terra inesorabilmente.
Il Dahaka a quel punto fece un balzo arrivando di fronte a loro, sfoderando tutti quanti gli artigli e le fruste, pronto a terminare il suo compito.
Alla bionda con le lentiggini non restava altro che mettere la mano indietro e farsi assorbire da qualsiasi ricordo fosse disponibile, sperando che non fosse troppo assurdo o incompatibile.
Stando infatti con la schiena quasi al muro, non poté vedere cosa stava sfiorando e di riflesso anche la O'Neill, tra l'intontito e l'impaurito, non riuscì a vedere o riconoscere niente.
Le due quindi si inserirono nella memoria misteriosa, trovandosi poi nella loro versione più giovane e in un contesto talmente tanto pericoloso da lasciarle forse molto, troppo interdette.

Ottavo Piano di Hogwarts.
Stanza dell'Alchimista Mordenkainen.
Pochi istanti dopo aver sconfitto l'Assistente o quello che rimaneva di lui.

Sono coloro che hanno eliminato Donald una volta per tutte!
Ci hanno liberato, ti rendi conto, adesso potremo tornare a vivere una vita normale!


Ma padrune, voi di nurmale avete solo quel bell'orologio!
Ricurdate?
Quellu con le lancette che indicanu il roteare dei pianeti!


... Me lo hai schiacciato la scorsa settimana, Minus, non ricordi?

... Uh...

Ad ogni modo, non importa, perché adesso potrò andare via di qui!
Grazie, grazie ancora ad ognuno di voi... Siete... Siete... Siete...


L'Alchimista si fermò di fronte a Victoria, guardandola intensamente.

Corinne...
... Corinne sei proprio tu...
... Non ci posso credere...
... Ma allora non ti ha uccisa davvero...
... Oh, sono così felice... Corinne...
Come stai?
... Sei sempre bellissima...
... Dove sono finite quelle dolci lentiggini che avevi?
Forse è inverno e non ti si vedono tanto... Giusto?
... Sei mancata così tanto al tuo papà!


Esattamente come avvenuto al tempo, il mostro scambiò la Randall per la figlia defunta.

Quel cattivo bastardo di Donald ti ha portato via tutta la magia!
Ma adesso te la restituirò, lo giuro... E non temete ragazzi, avrò una ricompensa anche per voi!
Minus, corri a prendere la gemma incastonata nello scettro utilizzato dal mio ex assistente.
Anche se la trovi rotta non fa nulla, va bene lo stesso!


Qualche istante dopo, Minus tornò con i frammenti della sfera nello scettro e chiese a Jorge di dargli subito la Pietra Creatrice.
Grazie ad essa, Mordenkainen rimise in sesto la sfera che riprese ad illuminarsi e ad essere carica del potere delle anime sottratte alla vita dall'Assistente.
Tra di esse, ovviamente, c'era anche quella di Corinne, la figlia reale dell'uomo, che, secondo il passato, insinuandosi nello spirito di Victoria ne alterò aspetto e potenziale.
Come già accaduto nei ricordi, l'Alchimista chiamò verso di sé la bionda (allora di burro), invitandola a non avere timore.

Che peccato... Avendola distrutta, il suo potere non è più quello di un tempo...
Però posso ancora recuperare il potere della mia bambina, lo percepisco distintamente...
... Certo che è strano, solo chi muore e gli viene rubata l'anima può perdere la magia, per fortuna alla mia Corinne non è successo!
Non è fantastico, Minus?!


Uh... Sì... Certo Padrune... Certo...

A quel punto, la coscienza e il potere decisionale tornò nelle mani di Victoria ed anche di Cappie, anche se lei obiettivamente in quel ricordo era di sfondo.
Cosa avrebbe fatto la Randall, avrebbe di nuovo permesso che quel destino si compisse, alterandole l'aspetto che adesso aveva da un po' e con la quale tutti la conoscevano?
Oppure avrebbe imposto al Fato di cambiare le carte in tavola e dare una nuova versione di se stessa ai ricordi alterati di tutti coloro che facevano parte della sua vita?
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Messaggioda Victoria » 24/06/2016, 23:29

Uscite dal ricordo, non fu difficile per Victoria notare come la scia d'energia scaturita da esso fosse tre volte più spessa dei due precedenti: era evidente che modificare quell'evento avesse mutato di parecchio la loro realtà, e quella fu un'altra cosa che la Randall percepì all'istante; il suo cuore, infatti, prese a batterle forte nel petto, fortissimo, non per Axell come fino a qualche minuto prima... ma per Vergil.
Quel sentimento spentosi da tempo, ora era tornato, forte, come se non se ne fosse mai andato: senza il giocatore di Quidditch in mezzo, evidentemente, quell'amore per il docente di Volo, sbocciato durante il periodo scolastico, era tornato a comandare nel suo cuore, riportandole alla mente il ricordo di lui, del suo volto, della sua voce, delle sue carezze, dei suoi sorrisi; si volse a guardare Cappie, come a sincerarsi di non essere la sola a provare determinati ed improvvisi sentimenti, per assicurarsi che anche per lei il passato fosse cambiato, mutando, divenendo qualcosa di diverso, ciò che avrebbe dovuto essere se quella specifica notte non fosse mai accaduta.

Me ne basta solo uno!
Ancora uno ed avrete finito, ne sono sicura!


Un ricordo, bastava trovare un solo ricordo, e nel frattempo sfuggire al Dahaka che, ovviamente, era tornato alla carica: questa volta toccò proprio alla bionda americana, però, tenerlo impegnato, la quale di sicuro non aveva le capacità della O'Neill nei duelli; tuttavia Victoria cercò di fare il possibile per proteggere entrambe, dando tutta se stessa per tener fede alla promessa che si erano fatte, quella di tornare a casa sane e salve. Cercò di parare ed evitare i colpi derivanti dai tentacoli del Dahaka, pensando prima di tutto a proteggere Cappie perché era lei, tra loro, quella che doveva trovare un ricordo nel quale inserirsi e completare il caricamento della sfera, ma era più facile a dirsi che a farsi.

Aaaarrggghhh!!

Venne colpita, più di una volta, ed ogni volta che il Dahaka la feriva con uno dei suoi tentacoli, la ragazza provava la sgradevole sensazione di un arto intorpidito, come se le zone toccate dal mostro, dopo aver dormito a lungo, si stessero improvvisamente -e fastidiosamente- risvegliando; era una sensazione più che mai sgradevole, perché la deconcentrava non poco -e meno male che non ne conosceva gli effetti collaterali!- ma fu quasi una barzelletta rispetto a quando una sfera di energia nera la colpì al petto, fortissimo, mozzandole il fiato in gola e facendole emettere un grido strozzato dalla bocca, tutto questo mentre percepiva il proprio corpo volare all'indietro e trascinare con sé anche l'irlandese, alla cui mano riuscì comunque -e, di nuovo, meno male che accadde- a rimanere ancorata.

C-Cappie...

La voce le uscì in un sussurro spaventato, perché si stava rendendo conto di non essere abbastanza forte per trattenerlo a dovere, e sopratutto era evidente che l'ex Tassetta non avesse ancora trovato un ricordo adatto a loro; questo significava forse che avrebbero dovuto morire? Che quell'avventura fosse ormai giunta a capolinea quando erano a tanto così dal tornare a casa? No, lei non l'avrebbe permesso, non si sarebbe lasciata morire, non avrebbe lasciato morire Cappie, a costo di stravolgere totalmente il passato, il presente ed anche il futuro: senza pensarci due volte, la Randall fece scattare la propria mano all'indietro, all'interno della parete alle loro spalle, ignorando totalmente in quale evento si stessero per immergere lei e la O'Neill... ma qualunque esso fosse, sarebbe stato lontano dal Dahaka, ed avrebbe ridato loro una speranza di vittoria.

Ottavo Piano di Hogwarts.
Stanza dell'Alchimista Mordenkainen.
Pochi istanti dopo aver sconfitto l'Assistente o quello che rimaneva di lui.

Sono coloro che hanno eliminato Donald una volta per tutte!
Ci hanno liberato, ti rendi conto, adesso potremo tornare a vivere una vita normale!


Ma padrune, voi di nurmale avete solo quel bell'orologio!
Ricurdate?
Quellu con le lancette che indicanu il roteare dei pianeti!


... Me lo hai schiacciato la scorsa settimana, Minus, non ricordi?

... Uh...

Ad ogni modo, non importa, perché adesso potrò andare via di qui!
Grazie, grazie ancora ad ognuno di voi... Siete... Siete... Siete...


Esattamente come in passato, anche in quel momento lo sguardo dell'Alchimista si posò su di lei, guardandola con occhi -per modo di dire- luminosi e carichi di affetto: tra tutti i ricordi erano andate ad immergersi nell'unico che, per decisione quasi scontata di entrambe, avevano deciso di non toccare, di non mutare in alcun modo. Eppure erano lì, di nuovo, e proprio nel momento che più aveva fatto soffrire Victoria: possibile che anche quello fosse un segno, il segno che dovevano entrare in quel ricordo? Ma per quale motivo, per quale fine?

Corinne...
... Corinne sei proprio tu...
... Non ci posso credere...
... Ma allora non ti ha uccisa davvero...
... Oh, sono così felice... Corinne...
Come stai?
... Sei sempre bellissima...
... Dove sono finite quelle dolci lentiggini che avevi?
Forse è inverno e non ti si vedono tanto... Giusto?
... Sei mancata così tanto al tuo papà!


E di nuovo, l'Alchimista tramutato in un mostro scambiò lei, la Randall, per la figlia Corinne, credendo di averla ritrovata dopo tanto tempo.

Quel cattivo bastardo di Donald ti ha portato via tutta la magia!
Ma adesso te la restituirò, lo giuro... E non temete ragazzi, avrò una ricompensa anche per voi!
Minus, corri a prendere la gemma incastonata nello scettro utilizzato dal mio ex assistente.
Anche se la trovi rotta non fa nulla, va bene lo stesso!


Rivisse tutto quasi in una sorta di trance mistica, impossibilitata, ancora, a cambiare ciò che era stato, aspettando il momento in cui ciò sarebbe stato possibile per capire cosa fare: la cosa più logica, a dire il vero, sarebbe stata quella di lasciar andare avanti il ricordo così com'era, non modificandolo nemmeno di una virgola... ma perché, perché il destino le stava facendo rivivere proprio uno dei momenti più dolorosi della sua vita? Cambiando aspetto erano cambiate tante cose per lei: aveva odiato Jorge più di quanto pensava fosse possibile, per esso, ed anche l'allontanamento, lento ma inesorabile, con Vergil era stato causato dal mutamento del suo aspetto esteriore.

Che peccato... Avendola distrutta, il suo potere non è più quello di un tempo...
Però posso ancora recuperare il potere della mia bambina, lo percepisco distintamente...
... Certo che è strano, solo chi muore e gli viene rubata l'anima può perdere la magia, per fortuna alla mia Corinne non è successo!
Non è fantastico, Minus?!


Uh... Sì... Certo Padrune... Certo...

Fu in quel momento che Victoria sentì di avere di nuovo il controllo di sé; non si volse a guardare Cappie, perché temeva di leggere nel suo sguardo un'esortazione a portare avanti quella scena esattamente come la prima volta: ma gliel'avrebbe letta davvero? Come poteva scegliere tra ciò ce sembrava giusto fare, ovvero non stravolgere un evento tanto delicato... e ciò che il suo cuore aveva cominciato a chiederle tanto disperatamente? Non cambiare aspetto, continuare ad assomigliare a sua madre, e sì, anche essere migliore per Vergil, per quel sentimento che era rifiorito in lei con una forza tale da lasciarla interdetta.

Perdonami Cappie...
Forse non dovrei, forse mi suggeriresti di non farlo, ma... anche io mi merito di essere felice.


Non aveva forse fatto tutto ciò che era in suo potere per ridare felicità a Cappie e ad Axell, nonostante ancora amasse quest'ultimo? E non aveva forse diritto anche lei a ricercare la propria felicità, ora che il destino gliene stava dando modo? Sì, forse era un pensiero egoistico il suo, forse Cappie non gliel'avrebbe mai perdonato, ma doveva seguire l'istinto, doveva seguire il destino che l'aveva messa in quella condizione -e si sperava per un motivo- doveva seguire il cuore.

Mi dispiace, ma... io non sono tua figlia.

Era fatta.
Qualsiasi cosa fosse venuta dopo, l'avrebbe accettata con consapevolezza e con relativa serenità; ma doveva combattere per se stessa, doveva combattere per ciò in cui credeva: e Victoria, in quel momento, credeva nel suo diritto alla scelta.

Sono certa che lei, dovunque si trovi, stia bene e sia felice, ma... non sarebbe giusto che tu mi donassi la sua magia, per questo non posso accettare il tuo dono.


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Messaggioda Caroline Priscilla » 25/06/2016, 11:07

Ok, è stato... è stato strano!
Come sono andata?


Vuoi la verità?
Cappie, prega solo di non dover mai baciare una ragazza per lavoro, perché sei credibile quanto Vastnor che racconta le barzellette!


Be', l'importante era che entrambe fossero riuscite a modificare quel ricordo. Tuttavia perchè non vennero espulse subito da esso? Perchè -come la O'Neill comprese dopo- c'era ancora altro che Victoria voleva fare. Si sporse su di lei, afferrandole il viso con le mani e dandole un bacio molto più profondo e intenso di quello che aveva provato a dare Cappie. Non si scostò dalla Randall perchè era troppa la sorpresa per un gesto simile -lasciò anche che la sua lingua le esplorasse la bocca a piacimento, troppo intimidita però per corrispondere- e quando finalmente la ex-Draghessa fu soddisfatta, la lasciò libera con un'espressione soddisfatta in viso, mentre quella dell'irlandese... Be', ricordava ad occhio croce un pomodo maturo!
Una volta espulse dal ricordo, un'altra sfera di energia andò a caricare l'antico manufatto nelle mani di Tisifone, rinnovando lo spirito combattivo della Ignis che ormai vedeva la fine di quella storia in maniera positiva. Tuttavia, quel pensiero venne formulato troppo presto poichè il Dahaka -stanco delle loro interferenze- finalmente si fece vedere, pronto a prendere le due evaditrici temporali. Non appena l'effetto del Remoris fu attivo, la Fulmen non perse tempo e, mano alla bacchetta, cercò di contrastare gli attacchi del mostro, permettendo così alla Randall di proseguire la ricerca del prossimo ricordo. Non appena riuscì a trovarne uno, la sua stretta di mano le fece comprendere che era ormai ora di andare. Così, dopo un ultimo incantesimo, le due ragazze si fiondarono all'interno di quel ricordo che si rivelò essere proprio quello che ad entrambe premeva più cambiare.

Insomma, alla fine mi ha guardato e mi ha detto "Può andare, signorina Randall"!

E perché mi sembri quasi delusa?!
Mi pare che tu abbia fatto un'ottima impressione, no?


Ho capito Cappie, ma cavolo, con tutto quello che ho studiato ti pare che sia stato giusto farmi solo una domanda e poi mandarmi al posto?!

Ahahahahah, sei incredibile Vicky, ti lamenti perché ti hanno interrogata poco!

Ridi ridi, spero solo di poterlo fare io molto presto...

I risultati verranno spediti ai primi di Settembre, perciò ora non puoi fare altro che rilassarti e goderti le vacanze!
E poi dai, sappiamo entrambe che è impossibile che tu sia andata male!


Sì, beh, in effetti penso di non dovermi preoccupare troppo, ma ci tengo ad avere la conferma di aver fatto bene.
Pazzesco, ho studiato per mesi e poi, in quattro giorni, è finito tutto!


Anche per me è stato così, quando ho dato i M.A.G.O.: tanta di quell'ansia da scoppiare, e poi all'improvviso ti ritrovi ad aver finito tutto...
L'importante, comunque, è che tu sia convinta di aver fatto tutto il possibile!


Ah, quello è sicuro, più di così non avrei potuto fare per davvero!

E allora basta, non pensarci più!

Risero entrambe di gusto, seguendo il ricordo fino a quel preciso istante fedelmente e poi sentendo entrambe il risveglio del proprio potere decisionale. Ora Victoria non doveva fare altro che proporre lo scambio e Cappie rifiutarlo, oppure semplicemente... Non proporlo affatto!

Senti, Cappie...
Ma tu cosa ne penseresti di... giocare a paintball tutti insieme, una volta? Hai presente di che parlo, no? Secondo me quei due si divertirebbero da morire!


Vicky che splendida idea!
Sì, dobbiamo farlo, ci divertiremo un sacco tutti insieme!


Alla fine lo avevano fatto. Avevano modificato davvero un ricordo che per loro aveva avuto conseguenze nefaste, portando le due amiche a non essere più tanto legate e i due cugini a scambiarsi le rispettive fidanzate. Una volta uscite da lì, gli effetti di quella singola modifica si fecero sentire tutti, prepotentemente, con Cappie che se già prima aveva ricominciato ad alimentare il proprio amore per Axell -a seguito del suo totale perdono- adesso lo sentiva forte cento volte pià del normale, provando una fortissima nostalgia e voglia di stare con lui che quasi le spezzava il cuore. Ma non c'era tempo per analizzare una cosa simile, nè l'irlandese in verità aveva mai pensato alle conseguenze anche per Vicky. Era sempre stata convinta, semplicemente, che la Randall prima o poi avrebbe smesso di amare Vergil, perchè lo scambio di coppia avvenuto fra di loro non aveva fatto altro che mettere in luce i difetti e le difficoltà del loro rapporto. Ma in quel presente modificato, si erano già lasciati oppure semplicemente avevano proseguito ad alimentare i propri sentimenti? Non c'era tempo -quel dannato tempo- per mettersi a riflettere sulla questione, perchè il Dahaka era tornato più incazzato che mai, questa volta puntando a colpire proprio la Randall che si trovò ad assumere il ruolo di intrattenitrice ufficiale del mostro mentre Cappie si dava da fare per cercare il quarto e ultimo ricordo. Questa volta il Remoris era finito nelle sue di mani ancora attivo.

Ti prego resisti!

Cercò di non lasciarsi distrarre dalla battaglia che teneva impegnata l'amica, ben sentendo però i suoi gemiti di dolore quando il mostro riusciva a mandare a segno un colpo. Il suo compito ora era cercare un ricordo che andasse bene per entrambe, già peccato che si stava rivelando un'impresa troppo difficile. Ogni ricordo visionato da Cappie non andava bene, o per un motivo o per un altro, agitando sempre di più la Ignis che sapeva non avrebbero retto ancora a lungo quello scontro. Difatti ben presto si ritrovò a volare insieme a Victoria -che ancora le stringeva la mano- indietro e per terra, dopo che la ragazza era stata colpita da una sfera di energia nera che non era riuscita ad evitare.

C-Cappie...

Vicky stai bene?!

Non riusciva a raggiungere la bacchetta con la mano, mano che era fra l'altro già occupata dal Remoris perchè se il medaglione avesse smesso di funzionare il mostro le avrebbe raggiunte in un istante. In realtà era proprio quello che stava accadendo, col Dahaka ormai pronte a prenderle mentre nessuna delle due sapeva più che cosa fare. Cappie pensò anche di provare a rigirarsi, in modo da potergli dare un calcio in qualsiasi punto, pur di tenerlo lontano da entrambe, ma sembrò non essercene bisogno quando si ritrovò di nuovo tirata all'interno di un altro ricordo scelto sempre dalla Randall, un ricordo però che non avrebbero mai dovuto modificare.

Ottavo Piano di Hogwarts.
Stanza dell'Alchimista Mordenkainen.
Pochi istanti dopo aver sconfitto l'Assistente o quello che rimaneva di lui.

Sono coloro che hanno eliminato Donald una volta per tutte!
Ci hanno liberato, ti rendi conto, adesso potremo tornare a vivere una vita normale!


Ma padrune, voi di nurmale avete solo quel bell'orologio!
Ricurdate?
Quellu con le lancette che indicanu il roteare dei pianeti!


... Me lo hai schiacciato la scorsa settimana, Minus, non ricordi?

... Uh...

Ad ogni modo, non importa, perché adesso potrò andare via di qui!
Grazie, grazie ancora ad ognuno di voi... Siete... Siete... Siete...
Corinne...
... Corinne sei proprio tu...
... Non ci posso credere...
... Ma allora non ti ha uccisa davvero...
... Oh, sono così felice... Corinne...
Come stai?
... Sei sempre bellissima...
... Dove sono finite quelle dolci lentiggini che avevi?
Forse è inverno e non ti si vedono tanto... Giusto?
... Sei mancata così tanto al tuo papà!


Che cosa ci facevano là dentro? Perchè Victoria aveva scelto proprio quel ricordo, quando sapevano entrambe perfettamente che non avrebbero nemmeno dovuto sfiorarlo con un dito? Forse semplicemente la Randall non aveva avuto scelta, visto che il mostro era quasi riuscito a prenderle. Si sentiva a disagio nel rivivere quel momento, ma non sapeva bene spiegarsi il perchè. Forse perchè, col senno di poi, era stato da stupidi e sconsiderati cercare di intrufolarsi all'interno di quel piano nascosto, anche se avevano fatto del bene ad un uomo -Mordenkainen- e loro avevano ricevuto Ermes e Kirby in dono. Già, eppure l'americana aveva anche perso qualcosa di molto prezioso per lei, l'aspetto che possedeva un tempo, il volto di sua madre.

No... No... Ti prego, no...

Lei non aveva alcun potere decisionale in quella scena, non ancora almeno, anche perchè pur trattandosi di un ricordo in cui erano presenti entrambe, l'unica possibilità di scelta era della Randall e non sua.

Quel cattivo bastardo di Donald ti ha portato via tutta la magia!
Ma adesso te la restituirò, lo giuro... E non temete ragazzi, avrò una ricompensa anche per voi!
Minus, corri a prendere la gemma incastonata nello scettro utilizzato dal mio ex assistente.
Anche se la trovi rotta non fa nulla, va bene lo stesso!


Vicky non aveva ancora detto niente, ma forse lei era ancora bloccata esattamente come la O'Neill, che non poteva fare altro che assistere a quella scena impotente e con il cuore che batteva forte per la paura di quello che sarebbe potuto succedere.

Che peccato... Avendola distrutta, il suo potere non è più quello di un tempo...
Però posso ancora recuperare il potere della mia bambina, lo percepisco distintamente...
... Certo che è strano, solo chi muore e gli viene rubata l'anima può perdere la magia, per fortuna alla mia Corinne non è successo!
Non è fantastico, Minus?!


Uh... Sì... Certo Padrune... Certo...

Fu in quel momento che Cappie, così come la ex-Draghessa, riprese il controllo di sè e si voltò a guardarla. Victoria però non fece lo stesso con lei, evitando anzi il suo sguardo e ciò fece temere il peggio alla irlandese, le fece supporre che la ragazza era davvero intenzionata a cambiare quel particolare della sua vita. Avrebbe dovuto impedirglielo? Avrebbe dovuto cercare di correre ai ripari e confermare tutte le parole dell'alchimista, prima che lei aprisse bocca? Sì avrebbe dovuto... Ma non lo fece. L'aveva rimproverata aspramente di non darle alcuna possibilità di scelta e questa volta la sua scelta le avrebbe restituito qualcosa che ancora oggi Victoria rimpiangeva e che Cappie non si sentiva di toglierle. Era terrorrizzata? Da morire. Non sapeva a che cosa sarebbero andate incontro e dunque l'ansia per quello che sarebbe successo l'avrebbe accompagnata fino a quando non fosse stata sicura che non ci sarebbero state conseguenze negative. Ma questo non le impedì di tentare un ultimo approccio con la ragazza, un tentativo blando per cercare di farle comprendere che in quel caso la posta in gioco era davvero troppo alta.

Vicky...

Richiamò la sua attenzione, in modo che lei si girasse anche solo per qualche istante, giusto per vedere la Ignis farle cenno di diniego con la testa, sillabando un "no" che però rimase inascoltato.

Mi dispiace, ma... io non sono tua figlia.

Aveva preso la sua decisione. L'irlandese trattenne il respiro, aspettandosi che da un momento all'altro accadesse qualcosa di catastrofico, ma per il momento non successe nulla, perchè il ricordo non era ancora finito.

Sono certa che lei, dovunque si trovi, stia bene e sia felice, ma... non sarebbe giusto che tu mi donassi la sua magia, per questo non posso accettare il tuo dono.

E ora? Che cosa ne sarebbe stato di loro? Di Brianna e di Jorge? Di Mordenkaine stesso? E sì, anche di Vergil, forse l'unico -oltre alla Randall- che ci avrebbe guadagnato qualcosa da tutta quella storia.
Non lo sapeva... Ma sapeva che a momenti lo avrebbe scoperto.


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