|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Monique » 15/06/2013, 16:19
Ibadan è la seconda città della Nigeria per popolazione, e la capitale dello stato di Oyo. Ha una popolazione di circa 3.600.000 abitanti. Le industrie locali includono quelle agro-alimentari e le manifatture del tabacco. Ibadan fu fondata dagli Yoruba nel 1750. Divenne un quartier generale militare Yoruba nel 1929 e finì sotto il controllo britannico nel 1893 come parte del Protettorato del Delta del Niger. Fu la sede della prima università nigeriana, l'Università di Ibadan che fu fondata nel 1948 come sede distaccata dell'Università di Londra. Vicino ad essa si trova l'International Institute for Tropical Agriculture. Ibadan ha uno stadio della capacità di 40.000 spettatori e una squadra di calcio professionista, la 3SC Footbal club. Le maggiori industrie della zona sono la Afprint Nig, Africola, Globacom, NTC Ibadan, Nigeria breweries, Coca Cola breweries, Nigeria Tobacco Company, West Africa Print e.t.c Tra le stazioni televisive e radiofoniche, le maggiori sono NTA Ibadan, Galaxy Television Ibadan, Oyo state Television, Bcos, Fm Ibadan, Radio Nigeria Ibadan. Una nuova università è stata ultimamente fondata ad Ibadan, la City University Ibadan. Ibadan ha un aeroporto internazionale, ed è collegata attraverso il servizio ferroviario con Lagos e con Kano.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Ymir » 29/07/2014, 17:25
† Angolo nascosto della Città Universitaria _ Agosto 2108, 4 _ 9.34 p.m. †
Ma lo sai che sei davvero carina? E quelle lenti a contatto rosse sono da paura, ti fanno sembrare ancora più pericolosa…
Posso prenderlo come un complimento, o devo offendermi?
Puoi prenderlo come vuoi… e non solo quello…
Lo sguardo si fece più intenso per un secondo, ed un sorriso apparentemente dolce si formò sulle sue labbra.
Lasciò che lo studente si avvicinasse… ed impiegò mezzo secondo a tramortirlo. Si spostò, lasciando che cadesse rovinosamente al terreno, il sorriso che spariva dalle sue labbra e la lingua che umettava quello superiore, in un impeto di fame: di solito si nutriva di sangue umano solo una volta ogni tre mesi, limitandosi a carne e pesce per il resto del tempo, ma ultimamente aveva iniziato a fare delle prove su se stessa per aumentare quell'intervallo di tempo, e dopo quattro mesi e mezzo non ce la faceva davvero più. Nessuno li avrebbe visti, nessuno avrebbe fatto caso a loro in quell'angolo sperduto dietro la biblioteca in disuso della città universitaria, ed il fatto che fosse calata la sera non faceva altro che giovare ai suoi intenti: i canini le si allungarono, e le pupille rosse vennero presto sostituite dal nero che si riversò oltre le iridi per estendersi nell'intero bulbo oculare. La Vampira si abbassò sul malcapitato studente e, scostato il colletto della camicia, affondò i canini nella sua carne percependo subito l'amato sapore di sangue: era caldo, era fresco, era quasi peccaminoso, una droga che aveva imparato a gestire nel corso degli anni per non divenirne schiava. Socchiuse gli occhi, lasciandosi sfuggire un basso gemito godurioso mentre il sangue sgorgava nella sua gola scaldandole il corpo, dandole quella sensazione di benessere che, per quanto gustosi, carne e pesce non sapevano donarle; tuttavia, Ymir sapeva quando fermarsi, per quanto a malincuore: non voleva uccidere quel poveraccio che aveva avuto la sfortuna d'incontrarla proprio mentre era in cerca dello spuntino serale, ciò che aveva bevuto da lui le bastava e avrebbe continuato a bastarle per un po'.
Mmmh… delizioso…
Si concesse di sussurrare dopo essersi staccata dal suo collo ed aver sospirato di piacere: tanto delizioso quanto disgustoso poteva essere il suo volto ed il suo essere in quel momento… ma era così da molto tempo, ormai, e non poteva più tornare indietro.
-
Ymir
- Semi-Vampiro
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 44
- Iscritto il: 28/07/2014, 22:45
|
|
da Lestat » 29/07/2014, 23:17
Città Universitaria Agosto 2108 21:30Vagare era diventata una delle sue attività preferite, dopo l'attirare l'attenzione delle belle fanciulle del Mondo Magico intero. Scherzoso e sorridente viaggiava in lungo e in largo, scoprendo nuove delizie della civiltà, aggiornandosi sulle nuove sfaccettature del genere umano, documentandosi di tanto in tanto sulle comunità vampiresche ancora attive e facendo un salto ad osservare la loro situazione. Non si mostrava mai apertamente, non voleva che la voce del suo ritorno si spargesse troppo, però ascoltava, si faceva attento e cercava di capire se ci fossero stati altri attentati all'interno delle sue tante famiglie, considerando poi che adesso possedeva un nuovo prezioso alleato: un Acuan. Mezzo Vampiro, mezzo Uomo, Zephyr Kenway aveva garantito il suo appoggio alla causa in cambio del sangue dell'Eterno. Ci aveva proprio guadagnato, non c'è che dire, specie perché sangue di qualità come quello del Superiore non capitava in un bicchiere proprio tutti i giorni. Calmo, sereno e goliardico, Lestat passeggiava per le vie di una qualunque cittadella universitaria, dato che il suo passatempo preferito era leggere i libri presenti in ogni biblioteca ed aumentare così la sua cultura enciclopedica dell'intero pianeta e di ogni società evoluta. Proprio mentre si dirigeva verso il vialetto alberato più frequentato nelle mattine di studio da tutti gli allievi, una particolare conversazione in lontananza solleticò il suo lato curioso, facendolo voltare leggermente nella direzione delle due voci.
Ma pensa un po'... Una giovane sorellina che si nutre vecchio stile... Interessante...
Ormai, ogni vampiro che aveva fatto pace con il Mondo Magico e non si riduceva a minacciarlo rischiando la morte per mano degli Auror viveva nelle comunità, nutrendosi delle sacche di sangue che gli ospedali convenzionati facevano recapitare nelle stesse. Sicuramente la qualità era inferiore a quello fresco appena succhiato via da un collo con vene e arterie pulsanti, ma rappresentava comunque sopravvivenza e non belligeranza. Il suono che udì l'Eterno fu quello di un colpo netto e diretto, volto a tramortire la preda, segno inequivocabile che la vampira non aveva intenzione alcuna di ucciderlo, bensì nutrirsi ed andare via. Singolare, perché se un vampiro non faceva parte di un gruppo e si nutriva alla maniera "normale", si presumeva fosse ostile, invece lei non lo era, si nutriva in modo classico ma risparmiava la vittima. Prima un "cuginetto" complessato, poi una sorellina tradizionalista ma non sanguinaria... Quante belle e simpatiche sorprese gli stava riservando il suo risveglio anticipato. Grazie al potere dei suoi oggetti più preziosi, si avvicinò senza che nessuno potesse sentirlo fino al luogo dove Ymir aveva deciso di dare libero sfogo al suo lato più selvaggio e primordiale, maledetto. Tranquillo e appoggiato in un muro nell'ombra si godette tutto lo spettacolo, sorridendo ancor più sorpreso e curioso quando comprese che aveva di fronte una creatura vampirizzata molto più potente di una normale umana o strega, bensì una Druida, anzi, ex Druida, per di più Erede.
Mmmh… delizioso…
Indubbiamente, ragazza mia. Un piatto espresso ha sempre il suo ricco perché... ... Mi auguro però anche che avrai l'accortezza di cancellare ogni traccia del tuo banchetto privato...
Il viso probabilmente un po' smarrito della vampira adulta lo convinse che evidentemente non aveva mai avuto a che fare con dei Mentori che la prendessero sotto la propria ala protettiva e le insegnassero le pratiche base per evitare di morire impalettati da un abile combattente magico. Sorrise ancora, voltandosi e dedicandole prima il suo miglior profilo e poi il suo sguardo più seducente e magnetico, brillante, rosso così tanto acceso e rubineo da far concorrenza ad una vera e propria pietra preziosa illuminata dai raggi lunari. Camminò fino al ragazzo aggredito, osservandolo con aria abbastanza sufficiente. Già, le sue narici gli indicavano che il giovane non era dei migliori in circolazione e sicuramente il suo sangue, per quanto molto buono, era stato contaminato da alcolici o magari anche droghe. Tuttavia era diretto dal produttore al consumatore, quindi chiunque avrebbe potuto definirlo "delizioso", sia l'appartenente ad una comunità... che un vampiro a dieta da parecchio tempo. Inginocchiatosi, puntò due dita sui buchi creati dai canini della ragazza e magicamente, all'improvviso, quella ferita scomparve, chiudendosi. Dopo di che, agitando l'altra mano e facendo roteare il polso, un fumo argenteo avvolse la testa del mal capitato per alcuni secondi, non alterando minimamente la sua condizione di bello addormentato di eccezione. Una volta concluso quel rituale, l'Eterno tornò eretto col busto, fissando la sorellina con un'aria tranquilla, calma e quasi divertita.
Bene. Niente più ricordi di te o dell'accaduto. Ohi ohi, cara sorella sbadata, guarda che le tue azioni si ripercuotono su tutti, cosa credi? ... Che ne dici di raccontarmi come ha fatto una figlia del Mana a diventare una di noi? Però nel mentre... facciamoci una passeggiata, c'è un'atmosfera notturna così poetica, non trovi?
Detto questo, le diede le spalle ed iniziò a camminare sempre verso lo stesso vialetto imboccato in precedenza.
-
Lestat
- Vampiro Supremo
-
- Grado: 17+
-
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 26/01/2013, 20:39
|
|
da Ymir » 30/07/2014, 12:05
Un sospiro soddisfatto uscì dalle sue labbra, l'indice che andava a raccogliere quelle poche gocce di sangue che fluivano dai buchi fatti dai canini e se le portava alla bocca per leccarle, così da non sprecare nulla di quel pasto meraviglioso: aveva impiegato anni per imparare a nutrirsi a quel modo senza uccidere le proprie vittime, e l'aveva dovuto fare da sola perché nessuno si era preoccupato d'insegnarle come sopravvivere.
Indubbiamente, ragazza mia. Un piatto espresso ha sempre il suo ricco perché…
Non diede segno di essersi spaventata, era abituata a mantenere il controllo sia come Erede prima che come Vampira dopo, ma doveva ammettere che, chiunque ci fosse, l'avesse presa alla sprovvista: il cuore avrebbe preso a battere più forte… se avesse potuto farlo, naturalmente. Volse lentamente il capo verso la figura alle sue spalle, un uomo adulto dall'aspetto affascinante… e gli occhi più rossi che Ymir avesse mai visto: conosceva quel volto, aveva avuto anni - più di un secolo e mezzo - per studiarlo, per imprimerselo nella mente. Lestat De Lioncourt, uno dei Vampiri più famosi e potenti della storia era lì, e le sorrideva divertito come nulla fosse. Evidentemente, nonostante fosse al mondo da un bel po', c'erano ancora cose - o persone - al mondo in grado di stupirla.
... Mi auguro però anche che avrai l'accortezza di cancellare ogni traccia del tuo banchetto privato…
Aggrottò appena la fronte, perplessa: come detto, nessuno le aveva mai insegnato il modo perfetto per nutrirsi senza lasciare traccia del suo passaggio; il piano di Ymir era, di solito, bere e poi dileguarsi, perché tanto chi avrebbe mai potuto seriamente credere che un Vampiro si fosse nutrito di un tizio, per di più ubriaco? Ma era palese che ci fosse un altro modo, uno più sicuro e forse semplice che scappare come una ladra la cui colpa era stata provare solo tanta, troppa fame: osservò il muoversi di Lestat, catturando ogni dettaglio con gli occhi che, lentamente, tornarono normali - se le iridi rubinee potevano essere considerate tali - e spalancandoli appena quando vide dapprima i buchi sul collo sparire, facendo chiudere la ferita, e poi il fumo che avvolse la testa dello studente prima di scomparire, lasciando la vittima dormiente e il Vampiro piuttosto divertito.
Bene. Niente più ricordi di te o dell'accaduto.
Quindi era possibile cancellare il ricordo del morso alle persone di cui si nutriva, addirittura chiuderne la ferita cosicché non ci fosse alcuna testimonianza del suo passaggio… una scoperta incredibile per lei, che per tutto quel tempo aveva sempre usato il metodo "mordi e fuggi", letteralmente. Si alzò lentamente in piedi, pulendosi alcune tracce di sangue sulle labbra col pollice, lo sguardo che permaneva sul viso dell'altro con fierezza, ma non arroganza o sfida.
Ohi ohi, cara sorella sbadata, guarda che le tue azioni si ripercuotono su tutti, cosa credi?
Non è mia intenzione mettere nei guai nessuno di noi, ma ho bisogno di nutrirmi. È un mio diritto, in fondo.
E visto che proprio dei simili di Lestat le avevano tolto il diritto alla vita, che almeno le lasciassero quello di nutrirsi in santa pace.
... Che ne dici di raccontarmi come ha fatto una figlia del Mana a diventare una di noi? Però nel mentre... facciamoci una passeggiata, c'è un'atmosfera notturna così poetica, non trovi?
La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.
Replicò Ymir, forse recitando le parole di un libro, affiancando il Vampiro per mettersi a camminare con lui: erano assolutamente eterei, lo si vedeva anche in un gesto semplice come quello di camminare: sembrava che i loro piedi nemmeno toccassero il terreno, e c'era un che di davvero regale nel loro portamento, nello sguardo.
… sono stati i tuoi simili a farmi diventare così. - cominciò a dire dopo alcuni istanti di silenzio, non meravigliandosi che lui avesse colto in lei il suo essere benedetta dal Mana: era di Lestat De Lioncourt che si stava parlando, tutto poteva essere possibile - Mi hanno aggredita, 151 anni fa: non ricordo molto di quel momento, non sono nemmeno certa di quanti fossero… ricordo solo la sensazione dei loro denti sulla mia pelle, e il loro sangue che sgorgava a forza nella mia bocca. Quando mi sono svegliata, ero diventata ciò che vedi ora.
Nessuna voce tremula, nessuna sfumatura di dolore nel racconto di Ymir che fu lineare, fermo, deciso: aveva pianto anche troppo a lungo per la propria condizione, ed alla fine, com'era giusto che fosse, l'aveva semplicemente accettata.
Il Mana però mi ha benedetta anche dopo tutto questo, permettendomi di mantenere gli Elementi dentro di me, e di questo non gli sarà mai abbastanza grata. Ha dato un senso alla mia vita, quando pensavo che ormai non valesse più la pena esistere.
Perché una Druida, una Erede nel suo caso, che nasceva e cresceva per servire il Mana, Gaia e l'Equilibrio, e che poi veniva trasformato in qualcosa di avverso alla Natura stessa… che scopo avrebbe mai potuto avere?
… quello che hai fatto prima, a quel ragazzo. Puoi insegnarmelo?
-
Ymir
- Semi-Vampiro
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 44
- Iscritto il: 28/07/2014, 22:45
|
|
da Lestat » 30/07/2014, 15:42
Non è mia intenzione mettere nei guai nessuno di noi, ma ho bisogno di nutrirmi. È un mio diritto, in fondo.
Sia mai che voglia privarti di un tale diritto, giovincella! Ma ogni cosa va fatta con tecnica e tatto, altrimenti potresti farti non pochi nemici...
Lestat era perfettamente in grado di capire quando una vampira o un vampiro non intendevano creare danni intenzionalmente, perché lo leggeva nelle loro espressioni, nei loro sguardi smarriti quando terminavano di nutrirsi, segno evidente di una scarsa o assente educazione. Certi suo fratelli non avrebbero dovuto possedere il potere di procreare senza la promessa di aiutare i nuovi giunti a catapultarsi in quel nuovo mondo, ma la situazione di Ymir era leggermente diversa e lui lo avrebbe scoperto molto presto, passeggiando con lei al chiaro di Luna.
La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.
Ed anche decantarle, oserei aggiungere...
Sorrise appena, fascinoso, mellifluo e malizioso, porgendole il braccio così che lei potesse prenderlo e cominciare così a camminare lungo il vialetto alberato, dove nessuno passava più a quelle ore, a parte qualche povero ubriaco meritevole di una succhiata fuori programma, proprio come aveva fatto l'ex Druida poco prima. Avanzarono in mezzo alle aiuole, il vento passava attraverso i loro capelli e gli occhi, le orecchie, erano in grado di captare movimenti e variazioni nell'aria talmente impercettibili da rendere tutto il contorno molto più eccitante, emozionante.
… sono stati i tuoi simili a farmi diventare così.
Di certo non pensavo fosse stato il graffio di un Licantropo!
Mi hanno aggredita, 151 anni fa: non ricordo molto di quel momento, non sono nemmeno certa di quanti fossero… ricordo solo la sensazione dei loro denti sulla mia pelle, e il loro sangue che sgorgava a forza nella mia bocca. Quando mi sono svegliata, ero diventata ciò che vedi ora.
E cosa ti impedì di sfruttare una fulminea "Esplosione Solare" per liberartene? Ad ogni modo ciò che vedo ora non è affatto male, se posso permettermi!
Ma si, un po' di lusinghe, giusto per non dimenticare mai le buone maniere con le belle fanciulle ed anche per darle modo di sorridere estasiata per un complimento, lei che di aggettivi positivi ne aveva da sempre ricevuti al tempo come nobile dei Figli del Mana, lei che grazie al suo sangue d'alto lignaggio si sentiva più serena e gioiosa quando un maschio metteva in risalto i suoi pregi migliori, quelli estetici, ovviamente. Curiosa, interessante e intelligente. Carismatica, di classe e di buon gusto, anche nel vestire. Che sorellina di prim'ordine che aveva incontrato.
Il Mana però mi ha benedetta anche dopo tutto questo, permettendomi di mantenere gli Elementi dentro di me, e di questo non gli sarò mai abbastanza grata. Ha dato un senso alla mia vita, quando pensavo che ormai non valesse più la pena esistere.
Mhmh... Leggo nei tuoi occhi un sottile velo di curiosità e perplessità. Esponi la tua domanda, per quanto immagino già di cosa si tratti!
… quello che hai fatto prima, a quel ragazzo. Puoi insegnarmelo?
Lode al mio Sesto Senso, e pensare che da umano ero anche piuttosto credulone! ... Comunque sia, è una domanda non da poco, specie perché non la stai rivolgendo al primo fratello incontrato a caso...
Visto che lui non era un vampiro, lui era IL VAMPIRO, per eccellenza. Ricevere insegnamenti dall'Eterno poteva essere considerato un onore tanto quanto bere dal suo stesso calice, ma Ymir era una ragazza decisamente fuori dal comune, capace di parlare con lui tanto diretta proprio per via del suo passato e del suo essere, a modo suo, una aristocratica. Oltre passarono i confini della città universitaria, affacciandosi sulle strade solitarie e buie della via di frontiera, lì, Lestat le lasciò delicatamente il braccio, avanzando fino ad un muro ove si appoggiò a braccia conserte.
Non sarei così tanto amato e venerato dai miei simili se non fossi anche misericordioso e altruista, non credi? ... Posso insegnarti entrambe le tecniche a dir la verità, ma ad un patto, ovvero: non dovrai rivelare a nessuno che l'ho fatto io. Desidero che per ora non si sappia del mio ritorno, si scatenerebbe un putiferio che non voglio, è chiaro?
-
Lestat
- Vampiro Supremo
-
- Grado: 17+
-
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 26/01/2013, 20:39
|
|
da Ymir » 30/07/2014, 17:02
Sia mai che voglia privarti di un tale diritto, giovincella! Ma ogni cosa va fatta con tecnica e tatto, altrimenti potresti farti non pochi nemici…
Considerando quello che le avevano fatto quando era un'Erede e viveva la sua vita lontano da tutto e tutti, senza fare del male a nessuno, una parte di lei quasi sperava di farseli davvero, dei nemici… almeno avrebbe avuto un motivo per essere attaccata o perseguitata, invece che vedersi strappare la vita dalle mani senza motivo. Ed era quello, a ben vedere, la cosa che più di tutte la faceva arrabbiare.
Ed anche decantarle, oserei aggiungere...
Gli prese il braccio, cominciando a camminare con lui sotto la Luna che baciava i loro volti pallidi ed accompagnava i loro passi silenziosi, leggeri, che di umano avevano davvero poco: creature della notte che per un motivo o per un altro potevano passeggiare anche di giorno, quasi disdegnando l'astro che li accoglieva tutti per il fratello Sole, più caldo e luminoso. Un passo dopo l'altro, Ymir coglieva rumori portati dal vento impercettibili all'orecchio umano ed anche a quello druidico, per quanto allenato: il muoversi di una coccinella su una foglia, il fruscio dell'erba corta per terra quando qualche refolo l'accarezzava, il vociare dei ragazzi nei loro dormitori, a qualche metro di distanza da lì; tutto arrivava al suo udito senza difficoltà ed in modo netto, preciso. I piccoli vantaggi di essere un non-vivente immortale, ovviamente. Mentre camminavano, Ymir decise di raccontare a Lestat quanto successole in passato, senza perdersi nell'auto-commiserazione perché ormai quel periodo era passato, ma riportando i fatti senza filtri, così come erano avvenuti.
E cosa ti impedì di sfruttare una fulminea "Esplosione Solare" per liberartene?
Mi colsero alla sprovvista, e quando mi resi conto di quale fosse la natura dei miei aggressori… quasi la totalità del mio sangue era già finita fuori dalle mie vene e dentro le loro gole. Ero stupida ed ingenua, allora, convinta che nessuno si sarebbe mai azzardato a toccarmi: sapevo di dover rimanere entro i confini della mia proprietà, ma non diedi ascolto agli avvertimenti della mia famiglia… feci di testa mia, e ne pagai le conseguenze.
Beh, se non altro non poteva dare la colpa a nessun altro, o biasimare qualcuno che non fosse se stessa per quanto accaduto: le sue azioni avevano portato a specifiche conseguenze; forse non piacevoli, ma frutto dei suoi errori e non quelli di altri.
Ad ogni modo ciò che vedo ora non è affatto male, se posso permettermi!
Non so che ne pensino le altre Vampire… ma sono pur sempre una donna, e come tale mi risulta difficile non accettare un complimento. - replicò la bionda con un sorriso leggero, leggermente malizioso; d'altronde, quanto spesso era stata adulata e venerata per il suo essere, quando ancora il Mana scorreva pienamente dentro di lei? Era passato tanto tempo, ma non aveva dimenticato quelle sensazioni, e mai l'avrebbe fatto - Specie se i complimenti poi arrivano da una vera leggenda del mondo vampirico…
Aggiunse appena più divertita nel tono, così da fargli comprendere che sì, conosceva perfettamente la sua identità ed anche la sua indole… almeno per quello che i libri di storia raccontavano su di lui; proseguì nel parlargli del suo passato, finendo per spiegare perché non si fosse tolta la vita. Era stato il Mana a darle un motivo per vivere, ed aveva passato il resto della sua esistenza, fino a quel momento, servendolo al meglio delle sue possibilità.
Mhmh... Leggo nei tuoi occhi un sottile velo di curiosità e perplessità. Esponi la tua domanda, per quanto immagino già di cosa si tratti!
Non era difficile da capire, comunque. Voleva apprendere la capacità di nutrirsi e cancellare ricordi e segni dell'avvenuto nel prossimo, voleva imparare come diventare ancora più invisibile ed inconsistente per il resto del mondo.
Lode al mio Sesto Senso, e pensare che da umano ero anche piuttosto credulone! ... Comunque sia, è una domanda non da poco, specie perché non la stai rivolgendo al primo fratello incontrato a caso…
Ne sono consapevole. Tuttavia posso sperare che il celebre Lestat sia così misericordioso da aiutare una sorellina in difficoltà?
Domandò Ymir, lasciando il suo braccio per rimanere ferma a guadarlo mentre Lestat si appoggiava al muro con le braccia incrociate: lo sguardo di lei era fiero, regale come lei stessa era stata un tempo per il mondo druidico, ma al tempo stesso morbido, con quella sfumatura a metà tra una preghiera ed una richiesta
Non sarei così tanto amato e venerato dai miei simili se non fossi anche misericordioso e altruista, non credi?
È esattamente ciò che speravo di sentire…
... Posso insegnarti entrambe le tecniche a dir la verità, ma ad un patto, ovvero: non dovrai rivelare a nessuno che l'ho fatto io. Desidero che per ora non si sappia del mio ritorno, si scatenerebbe un putiferio che non voglio, è chiaro?
Oltre al fatto che non avrei nessuno a cui rivelarlo… - perché era sempre stata sola, da quando era stata trasformata - Se questo è ciò che vuoi, ti prometto che non dirò a nessuno chi me lo abbia insegnato.
Sapeva che tra umani ci si stringeva la mano, quando si raggiungeva un accordo, ma non trovava necessario farlo nel momento in cui loro, di umani, avevano poco o niente.
Credevo fossi racchiuso tra le braccia del dolce Morfeo… c'è stato qualcosa per cui è valsa la pena svegliarsi prima? A parte aiutare la sorellina in difficoltà, naturalmente.
-
Ymir
- Semi-Vampiro
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 44
- Iscritto il: 28/07/2014, 22:45
|
|
da Lestat » 30/07/2014, 22:17
Mi colsero alla sprovvista, e quando mi resi conto di quale fosse la natura dei miei aggressori… quasi la totalità del mio sangue era già finita fuori dalle mie vene e dentro le loro gole. Ero stupida ed ingenua, allora, convinta che nessuno si sarebbe mai azzardato a toccarmi: sapevo di dover rimanere entro i confini della mia proprietà, ma non diedi ascolto agli avvertimenti della mia famiglia… feci di testa mia, e ne pagai le conseguenze.
Sei legata indissolubilmente all'istinto e all'impulso dell'energia elettrica. Non trovo così assurdo che tu abbia infranto le regole del tuo mondo con così tanto coraggio. A volte però, il confine tra coraggio e incoscienza diventa molto sottile, troppo.
Non intendeva affatto insultarla, ma renderla partecipe di quanto conoscesse del suo "io" interiore. Come poteva conoscere tutte quelle sfaccettature e soprattutto riconoscerle in un corpo come quello di Ymir? La risposta in realtà era fin troppo semplice: nutrirsi di un Druido Guida aveva i suoi lati positivi, specie se si evitava di ucciderlo e si ricorreva allo stesso metodo utilizzato con il ragazzo poco prima lasciato nel vicolo. Lestat sapeva molto bene come incrementare i propri poteri, oltre al fatto che possedeva anche tutti i mezzi per farlo, essendo il più potente tra i suoi simili in assoluto, un dettaglio che la donna conosceva molto bene.
Non so che ne pensino le altre Vampire… ma sono pur sempre una donna, e come tale mi risulta difficile non accettare un complimento. Specie se i complimenti poi arrivano da una vera leggenda del mondo vampirico…
Oh smettila, non serve sottolinearlo... Anzi no, in effetti mi piace quando lo si sottolinea, quindi va bene!
Con una lieve alzata di spalle liquidò il discorso, sorridendo divertito e spensierato, già, tutto sembrava meno che un normale vampiro. Viveva la propria esistenza come una continua storia da inventare, capovolgere, modificare e ampliare, girovagando come un perenne viaggiatore alla ricerca di qualcosa di nuovo, trovando effettivamente tante di quelle novità ad ogni suo risveglio da risultargli impossibile non sorridere. Era stato l'unico ad osare tanto, osare sfidare il proprio destino, utilizzando la propria diplomazia ed il proprio carisma per farsi amici i più potenti, per poi cogliere da loro il frutto proibito ed acquisire una energia quasi inesauribile, superando mille difficoltà, anche quando gli stessi che lo avevano fornito di quella potenza scomparivano per mano di altri predatori, che fossero malvagi, buoni oppure alla ricerca di adrenalina. Durante il suo cammino, il suo peregrinare infinito, aveva affinato moltissime arti, moltissimi nuovi pregi da sfruttare come individuo della notte, tra i quali ad esempio richiudere le ferite effettuate dal proprio morso o cancellare/modificare la memoria altrui in modo che non ricordasse nulla dell'incontro con l'Eterno, ed anche se pure altri sapevano fare almeno una delle due cose (la seconda, per la precisione), lui sapeva eseguirla decisamente meglio, con delle sfumature in aggiunta che nessuno era in grado di riprodurre, non conoscendo la matrice. Raggiunto il limitare della città universitaria, Lestat si appoggiò ad un muro con le braccia conserte, riflettendo sulla possibilità di insegnare determinate cose a quella sorella tanto aristocratica quanto particolare e singolare nel suo genere. Al termine di una pensata piuttosto veloce, decise di accontentarla, a patto che non rivelasse a nessuno del suo attuale ritorno al Mondo Magico.
Oltre al fatto che non avrei nessuno a cui rivelarlo… Se questo è ciò che vuoi, ti prometto che non dirò a nessuno chi me lo abbia insegnato.
Anche perché ti ritroveresti polvere ancor prima di terminare la frase, delicata fanciulla...
La voce per un attimo si fece quasi del tutto malvagia e malefica, un sorriso sadico e decisamente inquietante apparve sul suo volto, ma tutto ciò non ebbe la durata che di tre secondi, forse quattro, poiché subito dopo l'espressione dell'Eterno tornarono esattamente come in precedenza. Non gli serviva spaventare, sapeva bene che nessuno avrebbe osato sfidarlo così apertamente, non senza un piano talmente tanto ben architettato da essere capace di sorprendere anche lui, lui che nel corso dei secoli, dei decenni, ne aveva subiti di tradimenti e agguati, riuscendo sempre a cavarsela. Fece finta di emettere un sospiro, ben consapevole di non poter fare nulla di tutto ciò, però era carino imitare gli umani, di tanto in tanto, gli dava una sorta di brivido teatrale!
Credevo fossi racchiuso tra le braccia del dolce Morfeo… c'è stato qualcosa per cui è valsa la pena svegliarsi prima? A parte aiutare la sorellina in difficoltà, naturalmente.
La voce si fece improvvisamente più seria e ferma, non cattiva, solo decisamente glaciale.
... Un Essere come me non si sveglia, viene svegliato. Uno squilibrio nell'ordine della nostra razza è stato determinante affinché tornassi ad aprire gli occhi. ... Il mio sonno è terminato con una lunga serie di stermini. Quando mi diressi sul luogo di una delle tante stragi, mi accorsi che dietro alla faccenda c'era l'opera di una Druida. Tale Giovane collabora con un gruppo segreto e sconosciuto chiamato "Setta dei 12". ... Per il momento non sto agendo affinché la paghi soltanto perché so che nel frattempo si sta per indire un Gaiux.
Perché la stava informando di tutto ciò? Semplice, perché sapeva perfettamente che lei con tutta la faccenda non c'entrava nulla. Lui era consapevole di moltissime cose ed era al corrente di chiunque fosse invischiato in quel disastro. Ymir era soltanto una Vampira Sexy con la volontà di farsi gli affari propri il più a lungo possibile, possibilmente collaborando affinché Gaia e la l'Equilibrio del Mondo non fossero mai messi eccessivamente in pericolo. Per questo, Lestat trovò giusto informarla, perché sapeva che in un certo senso, quelle parole le avrebbero fatto effetto. C'era solo da capire... Quale effetto.
... Tra l'altro, penso anche di sapere chi ci fosse dietro al tuo attentato, sai?
-
Lestat
- Vampiro Supremo
-
- Grado: 17+
-
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 26/01/2013, 20:39
|
|
da Ymir » 30/07/2014, 22:37
Sei legata indissolubilmente all'istinto e all'impulso dell'energia elettrica. Non trovo così assurdo che tu abbia infranto le regole del tuo mondo con così tanto coraggio. A volte però, il confine tra coraggio e incoscienza diventa molto sottile, troppo.
Conosci molte cose per essere un Vampiro che ha dormito per lungo tempo… cose che, senza offesa, nemmeno ti competerebbero. Sono molto colpita, ma immagino di dovermelo aspettare da te…
Perché lui era il Vampiro, quello che tutti conoscevano, che fossero maghi, druidi o babbani - al massimo i secondi lo consideravano solo una fantasia come la magia stessa, e nulla di più. Ed Ymir aveva letto tanto su di lui nel corso degli anni, imparando a conoscerlo attraverso le pagine dei libri che di lui avevano raccontato la storia: chiaro, comunque, che leggere di Lestat e trovarselo di fronte non fosse esattamente la stessa cosa, anzi, il divario fosse enorme, quasi quanto un buco nero. Ciò nonostante, pur riconoscendo ed accettando la superiorità dell'uomo in quanto Vampiro, il comportamento dell'altra non fu servizievole o dedito a sviolinate: in cuor suo era e sarebbe rimasta sempre l'Erede del Fulmine, una nobile tra i figli del Mana, e come tale si sarebbe comportata. Ciò nonostante, le faceva un gran piacere ricevere dei complimenti da lui, anche e soprattutto vista l'importanza di chi, quelle parole, le stava pronunciando.
Oh smettila, non serve sottolinearlo... Anzi no, in effetti mi piace quando lo si sottolinea, quindi va bene!
Vanitoso esattamente com'era stato descritto nei libri che aveva consultato, ma questo la Vampira si guardò bene dal farlo presente, preferendo passare a ciò che davvero la interessava, ovvero chiedergli d'insegnarle quelle tecniche precedentemente utilizzate per cancellare ogni traccia del suo passaggio quando si nutriva: la richiesta di Lestat, quella di non dire a nessuno chi le avesse insegnato tali tecniche, venne subito accolta da parte della bionda, che tanto non avrebbe saputo a chi dirlo e non ne aveva nemmeno motivo.
Anche perché ti ritroveresti polvere ancor prima di terminare la frase, delicata fanciulla...
Sostenne lo sguardo minaccioso e sadico dell'altro con fierezza, ma dentro di sé era sicura che quella non fosse una minaccia a vuoto: avrebbe cessato d'esistere in un secondo, se l'avesse contraddetto, e non aveva importanza che fosse stata un'Erede in passato… ora, per i Druidi, nemmeno esisteva. Sospirò, imitando inconsapevolmente il gesto - del tutto inutile - dell'altro, spingendosi poi a domandargli il perché si fosse svegliato quando, forse, se ne poteva stare comodamente addormentato ancora a lungo.
... Un Essere come me non si sveglia, viene svegliato.
Notò immediatamente il cambio d'intonazione nella voce, e tanto le bastò per farsi più attenta, coi sensi all'erta.
Uno squilibrio nell'ordine della nostra razza è stato determinante affinché tornassi ad aprire gli occhi.
Che genere di squilibrio? - si azzardò a chiedere ancora.
... Il mio sonno è terminato con una lunga serie di stermini. Quando mi diressi sul luogo di una delle tante stragi, mi accorsi che dietro alla faccenda c'era l'opera di una Druida. Tale Giovane collabora con un gruppo segreto e sconosciuto chiamato "Setta dei 12".
Una Druida… per quanto i figli del Mana non apprezzassero particolarmente i non-morti, nessuno di loro aveva mai osato sterminare delle città vampiriche in massa: si trattava di una Rinnegata, evidentemente, che non doveva rendere conto a nessuno del suo comportamento.
... Per il momento non sto agendo affinché la paghi soltanto perché so che nel frattempo si sta per indire un Gaiux.
Il Gaiux… quell'incontro leggendario tra Gildati ed Eredi che, di solito, finiva con lo scoppio di una guerra tra le due fazioni… non credeva ne avrebbe sentito parlare tanto presto - in fondo era su quella terra da soli 175 anni, un'inezia di fronte all'eternità - ma in fondo, cosa le importava? Non apparteneva più a quel modo, era stata costretta ad abbandonarlo un secolo e mezzo prima. Annuì lentamente, senza lasciar trasparire alcuna emozione anche perché, a dirla tutta, per quanto gli Elementi vorticassero con più forza dentro di lei e qualche scarica di elettricità in più smuovesse leggermente i suoi capelli, non era sicura di quali sentimenti stessero imperversando dentro al suo spirito.
... Tra l'altro, penso anche di sapere chi ci fosse dietro al tuo attentato, sai?
Quelle parole scaturirono un'ondata magnetica in lei talmente forte da riversarsi all'esterno, scuotendole la chioma bionda e facendola diventare quasi elettrica per qualche istante: gli occhi si fecero più accesi, quasi in preda ad un odio sanguinario, mentre le labbra si ridussero ad una linea sottile.
Sei davvero sai chi sia stato… dimmelo. Dimmelo, e permettimi di compiere la mia vendetta.
-
Ymir
- Semi-Vampiro
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 44
- Iscritto il: 28/07/2014, 22:45
|
|
da Lestat » 31/07/2014, 17:49
Conosci molte cose per essere un Vampiro che ha dormito per lungo tempo… cose che, senza offesa, nemmeno ti competerebbero. Sono molto colpita, ma immagino di dovermelo aspettare da te…
Se conosci abbastanza bene la mia storia, saprai anche che ho avuto a che fare con vampiri molto ma molto più anziani di me, che non solo mi hanno regalato parte della loro forza ma in più mi hanno anche instradato ai misteri e ai segreti del mondo. Le mie nozioni arrivano fino a 1500 anni fa, non male per un giovane e aitante vampiro di nemmeno 400, non trovi?
Spesso e volentieri molti si dimenticavano con quali entità lui era stato a contatto lungo la sua breve vita come non morto e signore della notte. Tanti altri Vampiri ancora esistenti potevano vantare di una longevità maggiore della sua, ma tutti loro non possedevano nemmeno il 50% della sua potenza o il 50% del suo sapere. La vita lo aveva cambiato, giorno dopo giorno, inesorabilmente, rendendolo colui che veniva nominato da ogni Vampiro come il Capo Supremo, come una creatura superiore ad ognuno e come tale, degna di governare su di essi. Proseguirono quella conversazione parlando del perché l'Eterno si fosse risvegliato e fosse tornato a vagare per quelle lande vaste e sconfinate del Mondo Magico. Anche se inizialmente si poteva pensare ad una interruzione del sonno a causa di un piccolo capriccio, della voglia di imparare ancora dagli uomini e dai maghi, ben presto la Vampira dovette ricredersi, venendo a conoscenza degli attentati che una sua consorella probabilmente Rinnegata aveva attuato sui propri simili, già, perché ora lei era molto più da considerarsi una simile di Lestat che di Indigo. La serietà e la voce ferma dell'Eterno lasciavo intuire perfettamente quanto la cosa lo infastidisse, ma era anche risaputo che egli non era mai stato un Vampiro avventato, bensì coraggioso ma attento, strategico, abbastanza controllato da lasciare che le cose si risolvessero da sole, qualora ce n'era la possibilità. Il Gaiux avrebbe decretato forse la giusta punizione, sempre che alla fine i Druidi avessero accettato l'eventualità che a creare tutto quel casino fosse stata una di loro. In caso contrario, solo allora, sarebbe intervenuto lui. Ma se tutto questo non fosse stato abbastanza per scuotere l'animo oscuro della donna avanti a lui, la successiva rivelazione espressa da Lestat aiutò di molto lo scopo di lasciarla sia stupita che incredibilmente bisognosa di pendere dalle sue labbra, un qualcosa che all'Eterno piaceva decisamente troppo.
Sei davvero sai chi sia stato… dimmelo. Dimmelo, e permettimi di compiere la mia vendetta.
Non ti sarà così facile compierla, bella e dannata sorellina. Ricordi bene quando dici che fu un gruppo ad attaccarti e non uno solo. Ma non ti sembra strano che tu non abbia fatto in tempo nemmeno ad evocare un singolo incantesimo per difenderti? Forse, se scaverai attentamente nei tuoi ricordi, troverai un bagliore di lucidità e scoprirai che in realtà tu una magia l'hai usata eccome.
Quello fu il primo passo per far arrivare la giovane fanciulla alla verità. Lestat, spostandosi dalla sua posa plastica, riprese a camminare e così probabilmente anche lei, adesso ancora più interessata a seguirlo per sentire il proseguo di quella storia, mentre magari nel frattempo cercava nella memoria frammenti che la riconducessero a quel preciso momento. L'Eterno avanzò silenzioso per molti metri, sapendo bene che lei mai avrebbe osato interrompere quel vuoto, mancandogli di rispetto. Ben presto avrebbe parlato ancora, si, sicuramente, ma solo una volta trovato un altro luogo piacevole dove restare. Giunti fino al centro di un grande piazzale, il Vampiro tese la mano destra alla ex Druida, aspettando che la prendesse. Qualora ciò fosse avvenuto, sarebbero improvvisamente scomparsi, per poi riapparire in un luogo totalmente diverso da quello...
Superarono il ponte che si elevava sopra un burrone altissimo, raggiungendo quella casa sperduta in mezzo alla natura e al nulla, in chissà quale continente, in chissà quale catena montuosa, di chissà quale tempo e quale epoca. Forse quello era un po' il suo luogo segreto, la sua zona franca dove si nascondeva al resto del Mondo Magico affinché nessuno lo disturbasse o scoprisse che si era svegliato... e lo stava mostrando a lei. Una volta entrati all'interno, l'abitazione, apparentemente dal di fuori diroccata, presentava invece un arredamento molto principesco e signorile, in completa antitesi con le ciò che si mostrava al di fuori. Numerosi quadri raffiguranti Lestat in varie epoche trascorse, candelabri pregiatissimi e lampadari di cristallo o forse addirittura diamante, chi poteva affermarlo con certezza? Ancora senza pronunciare una singola frase, l'Eterno si diresse sulla destra, dove una porta finestra si affacciava su un balcone terrazzato davvero suggestivo, infatti davanti a loro una cascata immensa e meravigliosamente incontaminata cadeva verso il basso, partendo da un'altura superiore alla casa di almeno altri duecento metri. Egli si appoggiò al parapetto di marmo, attendendo che ella facesse lo stesso, poi, finalmente... si decise a proseguire.
Si fanno chiamare "Loggia di Nosferatu" e sono il gruppo di vampiri più antichi e potenti del Mondo Magico. Il loro leader ha circa un migliaio di anni e gli altri cinque rispettivamente un secolo in meno a scendere: 900, 800, 700, 600 e 500. Sono i principali nemici dei Druidi, da sempre, in quanto in passato il loro leader scoprì la formula per creare un artefatto che proteggesse dai poteri della vostra "Esplosione Solare".
In pratica l'unica arma davvero efficace contro di loro era stata debellata, cioè un incantesimo in grado di riprodurre gli effetti del Sole. Magari in quel preciso istante, Ymir avrebbe potuto ricordare il momento dell'aggressione, ricordare di aver tentato di lanciare quella magia in una fase totalmente disperata e non ricevere comunque nessun beneficio, continuando ad essere dissanguata per poi divenire una di loro, inevitabilmente.
Tuttavia, uno specifico ramo di Druidi risulta una minaccia ancora significativa per la Loggia. Sto parlando degli Eredi del Fuoco, gli unici in grado di utilizzare un incantesimo ancora più potente dell'Esplosione Solare, dal quale l'artefatto creato dal leader non può in alcun modo proteggerli, per questo da sempre questi Vampiri cercano di eliminare gli Eredi, per far si che non vengano più alla luce dei figli del Mana con il Fuoco nelle vene. Fino ad ora non ci sono ancora riusciti, ma non si può mai sapere quando decideranno di attaccare. Evidentemente, al tempo della tua vita vissuta, dovevi avere un forte collegamento con l'Erede del Fuoco, mi sbaglio?
-
Lestat
- Vampiro Supremo
-
- Grado: 17+
-
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 26/01/2013, 20:39
|
|
da Ymir » 31/07/2014, 19:55
Se conosci abbastanza bene la mia storia, saprai anche che ho avuto a che fare con vampiri molto ma molto più anziani di me, che non solo mi hanno regalato parte della loro forza ma in più mi hanno anche instradato ai misteri e ai segreti del mondo. Le mie nozioni arrivano fino a 1500 anni fa, non male per un giovane e aitante vampiro di nemmeno 400, non trovi?
La tua conoscenza e la tua saggezza sono leggendarie quanto la tua persona, Lestat… o non saresti considerato da tutti noi come l'esponente supremo della nostra razza.
Una parte di lei provava ancora un moto di disgusto nel parlare di "nostra", non riferito ai Vampiri in generale - per quanto da Druida non poteva dire che li amasse - ma a quelli che le avevano portato via la sua vita: pensare di essere uguale a loro, nella razza, la faceva rabbrividire. E tuttavia era quella, ormai, la sua identità: una Vampira, una non-morta, una creatura della notte… i soprannomi si sprecavano, così come le mille dicerie, sia nel mondo magico che in quello babbano, sul loro essere. Molte teorie, ad esempio, ruotavano intorno al motivo per cui, ogni tot di anni, Lestat si svegliasse dal suo sonno profondo… ma evidentemente nessuna era esatta: sentendo il racconto del Vampiro per eccellenza, infatti, era stato qualcosa di ben preciso a farlo svegliare, qualcosa che era successo alla loro razza e che l'aveva costretto a prepararsi per un eventuale intervento. Non era l'unica cosa, comunque, che l'essere tanto bello quanto pericoloso sapeva… ad esempio, egli pareva essere a conoscenza dell'identità degli assassini - o quasi tali - di Ymir, che lo pregò di parlare: aveva diritto di vendicarsi, di farla pagare a chi l'aveva ridotta in quello stato, per quanto l'immortalità potesse donarle.
Non ti sarà così facile compierla, bella e dannata sorellina. Ricordi bene quando dici che fu un gruppo ad attaccarti e non uno solo. Ma non ti sembra strano che tu non abbia fatto in tempo nemmeno ad evocare un singolo incantesimo per difenderti? Forse, se scaverai attentamente nei tuoi ricordi, troverai un bagliore di lucidità e scoprirai che in realtà tu una magia l'hai usata eccome.
Socchiuse gli occhi ed aggrottò la fronte, prendendo a seguirlo quando il Vampiro si mosse da lì e riprese a camminare in silenzio: dentro lo stava maledicendo per quel modo di fare teatrale volto alla suspense, ma sapeva anche che se avesse anche solo provato a mettergli fretta, probabilmente avrebbe perso all'istante l'unica di possibilità di conoscere come fossero andate realmente le cose. Rimase zitta a sua volta, dunque, camminandogli accanto con aria fiera e paziente, almeno in apparenza, seppur l'Elemento principale dentro di sé la stesse rendendo ben più elettrica del normale; quando Lestat le porse la mano, Ymir la prese senza pensarci su un secondo in più, finendo… beh, difficile dirlo. Era un luogo situato in mezzo alla natura, ma nessun'altra indicazione geografica le stava venendo in aiuto - ed aveva come l'impressione che chiedere non le sarebbe comunque servito a niente. Lo seguì ancora, osservando quell'abitazione tanto semplice e quasi primitiva all'esterno quanto ben arredata all'interno, con quadri raffiguranti il padrone di casa e mobili raffinati; il Vampiro però voleva portarla in una zona ben precisa della dimora, un balcone da cui si poteva ammirare la cascata che, da duecento metri più in alto, cadeva giù con un rumore piuttosto fragoroso.
Si fanno chiamare "Loggia di Nosferatu" e sono il gruppo di vampiri più antichi e potenti del Mondo Magico. Il loro leader ha circa un migliaio di anni e gli altri cinque rispettivamente un secolo in meno a scendere: 900, 800, 700, 600 e 500.
Magra consolazione, quella di esser stata uccisa dai pezzi grossi del mondo vampirico…
Sono i principali nemici dei Druidi, da sempre, in quanto in passato il loro leader scoprì la formula per creare un artefatto che proteggesse dai poteri della vostra "Esplosione Solare".
Non disse nulla, annuendo lentamente nel sentire quelle parole con aria e sguardo piuttosto concentrati: un artefatto che li rendeva immuni all'unico incanto druidico in grado di fermarli… no, in effetti non era esattamente l'unico.
Tuttavia, uno specifico ramo di Druidi risulta una minaccia ancora significativa per la Loggia.
E lei aveva la vaga idea di sapere a chi Lestat si stesse riferendo…
Sto parlando degli Eredi del Fuoco, gli unici in grado di utilizzare un incantesimo ancora più potente dell'Esplosione Solare, dal quale l'artefatto creato dal leader non può in alcun modo proteggerli, per questo da sempre questi Vampiri cercano di eliminare gli Eredi, per far si che non vengano più alla luce dei figli del Mana con il Fuoco nelle vene.
Una bella minaccia, dunque, soprattutto considerando quanto fosse complesso riuscire a mettere le mani sugli Eredi: con lei era stato facile perché era uscita dalla zona di sicurezza, ma se non fosse accaduto, probabilmente, non sarebbero mai stati in grado di farle del male.
Fino ad ora non ci sono ancora riusciti, ma non si può mai sapere quando decideranno di attaccare. Evidentemente, al tempo della tua vita vissuta, dovevi avere un forte collegamento con l'Erede del Fuoco, mi sbaglio?
Non rispose subito, voltandosi verso l'esterno e fissando l'acqua che cadeva dalla cascata, infrangendosi contro le rocce.
… ci dovevamo sposare. - rispose, dopo un po' - Eravamo molto innamorati, ed ormai era stato tutto organizzato. Ricordo ancora quando tornai a casa dopo essere diventata una Vampira, e mi presentai alla mia famiglia e a lui nel mio nuovo essere… era distrutto.
Perché sapeva di averla persa per sempre, e di non poter fare nulla per riportarla indietro. Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire il calore del suo corpo mentre lo abbracciava alle spalle, incapace di dire o fare niente per farlo sentire meglio.
Il loro destino era stato segnato, e nemmeno tutto l'amore del mondo avrebbe potuto mettere a posto le cose. Scosse appena il capo, incapace di piangere ma col desiderio, dopo tanto tempo, di poterlo fare; chiuse gli occhi per cacciare quelle immagini dolorose dalla sua mente, appartenenti ad un passato che ormai non faceva più parte di lei, e tornò a guardare Lestat in volto.
Perché non uccidermi, allora? Perché farmi diventare una di loro, col rischio che un giorno tornassi a cercarli?
-
Ymir
- Semi-Vampiro
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 44
- Iscritto il: 28/07/2014, 22:45
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
| |
|
|
|
|
|
|