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Katmandu

MessaggioInviato: 15/06/2013, 15:02
da Monique
Katmandu, o anche Kathmandu (काठमाडौं - Kāṭhamāḍauṃ), anticamente Kantipur (कान्तिपुर - Kāntipura), Yen in lingua nevari (यें - Yeṃ) è la capitale del Nepal: è la più grande città del Paese, con una popolazione di circa 950.000 abitanti nella sola area urbana propriamente detta. Nell'intera area metropolitana, che comprende anche le conurbate città di Patan, Bhadgaon, Thimi ecc..., supera i due milioni di abitanti.
Si trova nell'omonima valle del Nepal centrale, ed è lambita dai fiumi Bagmati e Vishnumati. Quest'ultimo confluisce nel primo insieme a numerosi altri torrenti che drenano la valle. Questi due fiumi ne delimitano sostanzialmente l'area urbana propriamente detta: il secondo la lambisce ad ovest, mentre il primo, fiume sacro agli hindu, la delimita ad est ed a sud, separandola dalla contigua città di Patan. L'area urbana è caratterizzata da una morfologia che presenta numerose gibbosità corrispondenti alle varie colline che separano le vallate dei numerosi corsi d'acqua che defluiscono nel Bagmati prima che questo entri nella celebre Gola di Chobar.


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Re: Katmandu

MessaggioInviato: 03/09/2014, 21:40
da Shuyun
Ore 11:32 | Ufficio | Katmandu

[tahoma]
08/10/2108

Scheda Riassuntiva di Lavoro

Numero pratica:
319

Aggiornamenti e annotazioni speciali:

Il mio cliente, incerto sulla veridicità o meno riguardo una missione svolta da un mercenario cinque anni fa, mi ha chiesto di indagare sulla vita di una persona, una veterinaria, che opera in un poli ambulatorio specialistico nella città di Londra (magica).
Come da contratto, ho potuto richiedere il motivo dietro alla commissione sopra spiegata, così sono venuto a sapere che questa persona potrebbe essere la presunta riuscita (incompleta) di un esperimento effettuato su un essere umano di sesso femminile ventitré anni or sono, la quale adesso dovrebbe essere morta proprio per mano del mercenario Sandyon Vastnor.
Ho accettato l'incarico esclusivamente perché, controllando le cartelle dell'esperimento, sono venuto a scoprire che la giovane occidentale, in teoria, dovrebbe possedere nelle vene il sangue di tre gildati appartenenti agli elementi Acqua, Fuoco e Terra, oltre a quello di un vampiro, di un licantropo e di una Veela. Fui poco interessato alle ultime tre creature, il mio desiderio era riscontrare la veridicità delle parole del mio mandante.
Secondo quanto detto dallo scienziato, ella era in grado di controllare i tre elementi fondendoli assieme senza alcuna difficoltà, potendo scegliere per altro di annullarli esattamente alla pari di un Druido. Per quanto inizialmente non credetti a questa storia, mi trovai presto sconcertato dalla realtà, ovvero che sul serio questa ragazza è capace di un tale prodigio. Qui di seguito riporto una fotografia scattata di nascosto due giorni fa.


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L'ho spiata per circa due settimane, rifiutandomi di inviare aggiornamenti al mandante per via delle mie faccende personali riguardo questa figura.
Il mistero che si cela dietro di lei e soprattutto la fortuna che ha ereditato senza nemmeno rendersene conto, fanno di Callisto (questo è il suo vero nome) una vera e propria benedizione del Conflux. Per il momento è meglio che Tezzereth Al Shamshir continui a pensare che ella sia morta, lo informerò dandogli delle false testimonianze, sperando che mi creda ciecamente, poi mi preoccuperò di incontrare il "Miracolo" personalmente, così da rendergli nota la mia consapevolezza a proposito dei suoi segreti e fornirle indicazioni affinché non corra alcun pericolo.
Per quanto mi dia fastidio l'idea di mandarla da mio fratello, non ho molta altra scelta, altrimenti ella si ritroverà a correre un rischio perpetuo.
Ho visto anche che si frequenta con qualcuno, un uomo non Gildato di nome Edward Remingford, insegnante di Hogwarts, persona pulita senza segreti. La relazione non ha ancora portato a nulla di serio, ma non mi stupisce visti gli intervalli che dedicano l'un l'altra, circa una volta ogni dieci giorni, per motivi di lavoro o emergenze mediche, nel caso di Callisto. Per il momento è tutto, chiudo qui questo fascicolo e la parola d'ordine per accedere alle reali informazioni che tratta è "Kisuke".


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Una volta terminato di scrivere, Shuyun incantò la pergamena affinché si imprimesse in essa la parola d'ordine. Qualora qualcuno avesse cercato di leggere il fascicolo senza prima pronunciarla, avrebbe trovato informazioni sbagliate e totalmente non congrue con la verità.
Piccoli trucchi che si apprendevano quando si svolgeva un lavoro del genere e per altro, anche per persone molto poco raccomandabili.
Si alzò in piedi, riponendo la cartella nel proprio armadio, sospirando, avvicinandosi infine alla finestra e guardando all'esterno l'immensa città del Nepal che faceva da luogo per il suo studio privato di investigazione magica. Lontano dal mondo, lontano dalla Gilda Ignis, il Sagitta non poteva far altro che continuare a pensare a proposito di Callisto Dyther, o come lui adesso soleva chiamarla "il Miracolo".
Quella giovane, non solo aveva una bellezza particolare, sensuale e rara, ma inoltre possedeva tutti e tre gli elementi naturali primari, un privilegio offerto solo ai Druidi, nemmeno ai Capi Gilda in persona, nessuno nella storia. Per quanto la sua vita ormai non appartenesse più ai fratelli del Mana, si sentiva in dovere, in obbligo di occuparsi di quella ragazza, in fondo già in passato aveva salvato diversi promessi gildati o gildati veri e propri dalla mano nera della Setta dei 12, proprio per quello, tra l'altro, si era affiliato a loro come detective ufficiale, non rivelando la sua natura.
Il fatto che non frequentasse assiduamente il Quartier Generale lo liberava dal problema Indigo Kostenecki, la quale avrebbe potuto facilmente individuarlo come figlio dei fulmini e quindi inchiodarlo al muro. Prese la tazza con l'infuso caldo, bevendo qualche sorso con lentezza, ripensando alla ragazza, al "Miracolo", a come fosse possibile che lei esistesse davvero, ma non aveva altre possibilità: doveva incontrarla di persona, prenderle la mano e percepire al tocco il potere dell'Acqua, della Terra e del Fuoco messi assieme, solo così, forse, avrebbe potuto ottenere qualche risposta, perché sarebbe stato il Conflux a dargliela, ne era certo al 100%. Inoltre, cosa non da poco, una scoperta simile ad opera sua e non del fratello lo faceva sorridere beffardamente. Non era necessario raggiungere la vetta per accaparrarsi tutti gli onori.
Con la dovuta organizzazione e sistemando ogni impegno pregresso, entro massimo due settimane avrebbe fatto un salto a Londra.
Chissà, magari oltre alla semplice e naturale riconoscenza, Shuyun avrebbe potuto ricevere anche qualcos'altro dalla bionda veterinaria speciale...

Di sicuro non mi dispiacerebbe, affatto.[/tahoma]

Re: Katmandu

MessaggioInviato: 10/07/2016, 14:23
da Shuyun
13 Luglio 2112 | Ore 09:37 | Abitazione | Katmandu

Erano trascorse esattamente due settimane dalla sfida contro i druidi, da quella maledetta sfida che aveva cambiato la sua vita per sempre.
La sua relazione con Callisto mandata in frantumi in meno di un minuto e tutto a causa di un volere superiore, di un piano più alto.
Non era mai stato così tanto adirato con l'Equilibrio in tutta la sua vita; era sempre stato il suo unico appiglio, il suo unico fare di speranza.
Invece anche quella mattina, svegliandosi, non riuscì a guardare il cielo, il sole, le nuvole, con quegli stessi occhi riconoscenti di un tempo.
Continuava a ripensare alla conversazione avuta con la Dyther, alla loro iniziale voglia di non farsi fermare da tutto ciò, al loro desiderio di fregarsene.
Solo che poi, secondo dopo secondo, la consapevolezza di essere nel torto e di stare solamente rallentando l'inevitabile si fece strada nei loro cuori.
Forse ella non avrebbe mai incontrato l'uomo con cui avere l'imprinting, ma se invece fosse successo? Magari dopo il matrimonio, dopo aver avuto dei figli.
Un rischio simile da correre era troppo, troppo quando c'erano di mezzo anche altre vite, altri destini, altre verità e realtà.
Aveva così tanto improntato il suo futuro con la bionda che risvegliarsi da solo lo destabilizzava ed anche passando le giornate, la sofferenza si affievoliva pochissimo.
Doveva avere ancora un bel po' di pazienza, non poteva sperare che tutto passasse in due settimane, ma doveva assolutamente ritrovare la sua fiducia nel Conflux.

L'Equilibrio voleva che ti proteggessi e l'ho fatto, ma dov'è la riconoscenza per il mio ruolo?
Non posso credere di essere stato solo un mero strumento del Fato, senza arte né parte.
Ma è anche vero che... Chi sono io per decidere arbitrariamente il giusto e lo sbagliato? Forse la verità mi sarà rivelata tra anni...


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Si alzò in piedi, dirigendosi verso la cucina, dove preparò il necessario per la colazione, un po' svogliato, nel silenzio totale, nella calma più limpida.
Nei suoi occhi c'era pochissima luce, nei suoi gesti raro interesse effettivo, ma doveva nutrirsi, doveva avere le giuste energie per affrontare la giornata.
Quella mattina avrebbe ripreso gli allenamenti in vista del favore promesso a Lan Xia Fu e non poteva permettersi di essere fuori forma.
Certo, il desiderio espresso al Mana lo aveva coperto ampiamente, donandogli un anno intero e intenso di addestramento in tutte le arti conosciute, ma non era abbastanza.
Se voleva davvero fare una buona figura con lei, era necessario che si impegnasse fino al giorno precedente... Che poi, perché mai voler fare una buona figura?
Cosa doveva interessargli dell'opinione della cino-olandese? Avrebbe dato il suo contributo e poi ognuno per la propria strada, tanto semplice.
Solo che a volte pensare a quell'impegno era l'unica cosa che gli restituiva un po' di voglia di vivere, probabilmente perché avrebbe affrontato un grosso pericolo.

Non so neanche se tornerò a suonare in queste settimane...

La musica lo distraeva e rilassava, ma non riusciva a fargli dimenticare, ecco perché considerando il grosso lavoro da svolgere entro metà Agosto, aveva deciso di rinunciare.
Caroline Priscilla e Nimue se ne sarebbero fatte una ragione, tanto al limite potevano sempre chiedere al Sole la conferma che il Sagitta fosse vivo e vegeto.
Per fortuna quel luogo, Katmandu, non era stato rivelato a nessuno e così almeno poteva augurarsi un poco di pace e solitudine fino al momento dell'incontro con la Fu.
C'era poi anche da considerare il sogno avuto nella notte tra il 30 Giugno e il primo di Luglio. Il sogno derivante dal desiderio limitato del Consigliere Ignis, Celine Sauvage.
Dentro a quel sogno Shuyun visse alla perfezione e in prima persone le emozioni provate dal fratellastro al momento della nomina come Capo Gilda.
Adesso in teoria i motivi della sua accettazione senza lasciare il posto al parente erano più chiari e sicuramente comprensibili, ma ogni elaborazione necessitava tempo.
Per Shuyun la parola data valeva ancora tantissimo e poi un sogno non era uguale alla realtà. Negare però di esserne rimasto scosso sarebbe stata una grossa, grossissima bugia.

Forse dovrei parlarci, trovare il momento adatto per essere faccia a faccia.
Ci penserò a missione conclusa, al massimo sarà un incentivo in più a non soccombere alle avversità.
Mi auguro solo che anche lei si stia allenando mettendo anima e corpo.


Arrivato nella sua solita zona di allenamento, isolata e completamente adatta a tutti gli esercizi che normalmente eseguiva, Shuyun si diede da fare con il riscaldamento.
Un po' di ginnastica, poi la respirazione ed infine anche la meditazione, tutto quanto in previsione degli esercizi veri e propri, in previsione del lavoro duro, del lavoro vero.
Calci, pugni, gomitate, ginocchiate al vento, per poi passare alle capriole, alle schivate, alle forme e alle contrazioni muscolari severe.
Il desiderio espresso lo aveva reso decisamente più bravo, forte e capace, lo notava perfettamente, anche nell'uso della spada coreana era divenuto molto più performante e letale.
La Spia avrebbe ritrovato uno Shuyun un bel po' migliorato rispetto al loro ultimo incontro e scontro di esibizione e si sperava che la cosa non le dispiacesse affatto.
Un alleato più tenace e abile era un alleato sul quale fare più affidamento ed anche con il quale sentirsi più sicure nell'affrontare una sfida ardua come quella dettata da Nabiki.
Solo ogni tanto ancora, il pensiero di Callisto lo raggiungeva sporadico e improvviso, deconcentrandolo e facendolo sbagliare.

Questa storia deve finire... O altrimenti una mancanza di attenzione del genere potrebbe costarmi la vita...

Era umano, non poteva imporre al proprio dolore un corso più svelto o alla sua mente di fare meno scherzi del dovuto, poteva solo aumentare il livello di concentrazione e meditazione.
Di sicuro gli errori erano diminuiti tanto rispetto a due settimane prima, ma in una situazione pericolosa come quella di Agosto, ne sarebbe bastato uno per far accadere qualcosa di grave.
Il Sagitta messo così tanto a dura prova, addirittura da se stesso. Sorprendente, considerando tutti i pericoli e problemi sollevati dalla Setta dei 12 ma... C'era sempre una prima volta per tutto.

AUTOCONCLUSIVA