... Ricordi quando ci trovavamo in missione nella Foresta Gaorak, lo scorso Dicembre?
Difficile dimenticarselo... - mormorò Nylea, arricciando il naso.
Quell'orso grizzly di quasi 400 kg fu per te una sfida molto ardua, quando ci attaccò mi parve di vedere nei tuoi occhi una luce sconosciuta.
Ecco, quella era la luce della competizione, dello scontro, del combattimento unito alla voglia di primeggiare.
Non eri tu contro te stessa, ma eri tu contro l'orso e alla fine vincesti tu, non senza sudare e faticare, ma ce la facesti.
Sì, ma...
Lo so bene che per te gli animali valgono molto più degli uomini, gli animali non stuprano, tanto per dirne una, ma prova a ripensare a quella sensazione, quel desiderio di riuscire a prevalere sulla bestia e trasportalo in questo torneo, per quanto non ci siano orsi a fare da protagonisti.
E d'accordo, ci sarà anche quel tizio bravissima e fortissimo, ma in primis non dimentichiamoci che esiste il secondo e terzo posto che sono ugualmente di spicco essendo una competizione internazionale, e poi puoi sempre pensare che in realtà se tratta di una sfida aperta con te stessa, per capire quanto puoi superare i tuoi attuali limiti e, nel frattempo, tra il superamento di un limite e un altro, sbaragli pure qualche avversario!
D'accordo, quando eravamo io contro l'orso volevo vincere... ma lo stavo facendo per salvarmi la vita! Come si può paragonare una situazione di pericolo con una competizione che, all'effettiva, non è nient'altro che... un gioco?
Domandò Nylea, con la fronte aggrottata: certo che aveva combattuto contro il grizzly, che altro avrebbe potuto fare? Se non l'avesse fatto sarebbe anche potuta morire, o avrebbe potuto fare del male a Cole... ma in quel caso, in quel contesto, non c'era alcun pericolo: era solo una manifestazione, una gara, per questo non sentiva il desiderio di impegnarsi e di competere per vincere.
Però una cosa giusta, Cole l'aveva detta - o meglio, una cosa che la Herbert considerava giusta e che condivideva: poteva sempre considerare il tutto come una gara con se stessa, per capire se fosse possibile superare i propri limiti... questo poteva essere un ottimo punto di vista.
Che te ne pare come idea?
... Quello che pare a me è che non hai scelto il modo giusto per fomentare una vera campionessa, Tesoro.
Stai cercando di convincerla a trovare grinta per una sfida da circoletto di quartiere o per una competizione coi controcoglioni?
Perché se fosse il secondo caso, spiacente mon capitain ma non ci siamo proprio...
... Danielle?
Ma, non dovevi arrivare tra un'ora?
Lunga storia, ne parliamo dopo.
Senti Nylea, non starlo a sentire, okay?
Neanche un "ciao" o un "come va", ma forse era anche per questo che la Herbert tollerava la presenza di Danielle nella vita sua e di Cole... in un certo senso, poteva anche definirla simpatica.
Tu sai di essere brava, giusto? E allora dimostralo.
Sì, d'accordo, magari ti batteranno ugualmente, magari qualcuno farà meglio di te... ma cazzo, faglielo sudare il primo posto, mettigli del pepe al culo, fallo vivere fino all'ultimo secondo nell'incertezza di non potercela fare!
È come quando vai in missione e devi catturare una persona, hai presente quella sorta di adrenalina nel vederla di fronte a te, e sapere che con un solo colpo puoi decidere del suo futuro?
Immagino di sì...
Ecco, qui è la stessa cosa!
Qui non si tratta nemmeno di essere competitivi, di voler vincere o altro... tu devi avere fame.
... fame?
Devi prendere in mano il tuo arco ogni giorno e pensare che vuoi fare meglio del giorno precedente: se la vedi in questo modo, beh, cazzo, allora sei a posto! Domani scendi sull'erba e dai il meglio di te, come fosse un esercizio di quelli che fai al Ministero, ma semplicemente in un posto diverso dal solito e con una maggiore difficoltà!
Sfida te stessa, e approfittane per sfogarti, centrando l'obiettivo ogni volta ed immaginando che sia... qualcuno che ti da' fastidio, hai presente?
Sì, questo ce l'ho presente di sicuro.
Se vuoi che nessuno ti dia fastidio, se vuoi essere rispettata e lasciata in pace... dimostra quanto vali, è l'unico modo.
Se molli ora, agli Auror non interesserà che tu sia arrivata tra i primi quindici in Inghilterra, ti romperanno il cazzo comunque... e dentro di te, una vocina darà loro ragione, perché avrai mollato.
E tu non puoi permetterti di mollare Nylea, diavolo, non te lo permetto io perché so quanto vali, ti ho visto all'opera! Fai sudare i tuoi avversari e manda a 'fanculo tutti quando tornerai a casa, consapevole di aver dato il massimo e di non doverti rimproverare niente.
...
Giusto Capitano?
Le sarebbe servito tempo per incamerare entrambi i discorsi, trovarci una logica e capire se potevano essere uno sprono sufficiente per farla gareggiare, il giorno dopo: entrambi comunque avevano sottolineato il fatto di poter scendere sul prato e fingere che quelli fossero semplici esercizi, e forse ciò era la prima ed unica cosa che, ad impatto, Nylea poteva prendere come un buon consiglio.
Per tutto il resto le serviva rimanere da sola, e sapeva esattamente dove andare per ottenere ciò di cui necessitava.
Vado a fare una passeggiata, tanto ancora le nostre stanze non sono pronte.
Ci vediamo più tardi, e... - lungo respiro - ... grazie, ad entrambi.
Li lasciò soli, un po' perché sapeva che faceva loro piacere godersi la vita fuori dallo stress quotidiano, un po' perché sentiva davvero il bisogno di rimanersene per conto proprio: tornò nel luogo in cui aveva incontrato quell'arciere misterioso, e lì si sedette per terra, immergendosi nella natura che tanto amava e la faceva sentire bene; non appena le stanze fossero state pronte ci si sarebbe potuta chiedere dentro - salvo uscire per cenare con Cole e Danielle - e il giorno dopo... avrebbe deciso che fare con la gara.
E con se stessa.