1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Limisso

Messaggioda Nylea » 31/01/2015, 21:09

Parlare con Cole e con Danielle era stato utile per Nylea - anche se chiaramente con la seconda di dialogo ne aveva pochissimo, il minimo indispensabile per non apparire maleducata - tanto che la mattina dopo, quando l'uomo scese a colazione, trovò la Hebert intenta a mangiare e pronta a partecipare alla gara, nello spirito del "lo considero un esercizio nuovo utile a superare i miei limiti, se poi batto anche qualche avversario tanto meglio".
Certo, non era esattamente lo spirito competitivo che Darksteel e fidanzata speravano d'inculcare in lei, ma era un ottimo punto di partenza sul quale lavorare e che, comunque, era servito allo scopo... farla partecipare alla gara; una gara a cui, inizialmente, i due accompagnatori di Nylea non poterono nemmeno assistere, visto che solo ai quarti di finale l'accesso al pubblico sarebbe stato permesso.
Non che la Herbert avesse dubbi sul fatto che di sicuro i due fidanzati avrebbero trovato modi assolutamente piacevoli per occupare il tempo...

I partecipanti verranno divisi in quattro gruppi da venticinque.

Si trovava sul prato insieme agli altri partecipanti, l'arco in mano e la faretra attaccata alla schiena, piena di frecce: i suoi "rivali" sembravano ansiosi, tesi e pronti a scannarsi per decidere chi fosse il migliore, mentre Nylea si sentiva solamente concentrata; le mani le formicolavano per la voglia di prendere una freccia in mano e scoccarla, indipendentemente dai punteggi che avrebbero raggiunto gli altri.

Da ogni gruppo usciranno qualificati quindici arcieri che rappresenteranno gli ottavi di finale.
La prima sfida della giornata prevede al mattino un normale "Tiro al Bersaglio Fisso", mentre nel pomeriggio "Tiro al Bersaglio Mobile".


Quindici arcieri per gruppo, perciò non ci si doveva nemmeno impegnare molto per passare... essendo ancora in tantissimi, infatti, la prima scrematura non rappresentava, secondo la Herbert, un problema, anche se lei viveva tutto il contesto in modo ben più rilassato degli altri.

Come potete vedere ogni centro è formato da diversi anelli, quello più esterno che è azzurro, quello mediano giallo e infine il più piccolo rosso.
La classificazione degli atleti verrà calcolata in base ai punti accumulati ed ogni anello ha un quantitativo di punti differente.
Il blu conta 50 punti, il giallo conta 70 punti e il rosso 90 punti, questo per quanto riguarda i bersagli fissi.
I bersagli mobili invece hanno punteggi maggiori: 100 punti per il blu, 150 punti per il giallo e 200 punti per il rosso.
Al termine della giornata si farà il calcolo finale dei punti per ognuno e questo determinerà la prima scrematura!
Tutti in posizione seguendo le disposizioni segnate sul tabellone dei gruppi!
Buona Fortuna!


Con sguardo distaccato, Nylea osservò in quale gruppo fosse... e l'arciere che il giorno prima l'aveva salvata non c'era: non si sentiva né dispiaciuta né sollevata, aveva già riconosciuto il suo valore e non c'era altro da aggiungere, non per lei; quando lo vide, e lui la salutò con la mano e con gli occhi, la Herbert gli fece un cenno di risposta col capo - il massimo che si potesse sperare dalla anglo-tedesca nei confronti di un estraneo.
Gli altri contendenti non salutavano nemmeno e, nella maggior parte dei casi, rispondevano male, osservando gli avversari come se dovessero saltare loro al collo da un momento all'altro: chi si lamentava per la difficoltà delle prove veniva preso in giro - per codardia - chi invece si diceva tranquillo veniva preso in giro comunque - per spavalderia...
Inutile dire che la Sicaria non pronunciò un fiato, concentrandosi solo su se stessa: quelli che aveva di fronte erano esercizi di una difficoltà maggiore di quella a cui lei era abituata, ma aveva anche più tempo: in effetti non le era mai capitato, nella sala d'addestramento del Ministero, di potercisi chiudere per un paio d'ore o anche di più, così da allenarsi fino a non sentirsi nemmeno più le braccia... sarebbe stata una grande occasione.
Per tutto il tempo d'attesa d'inizio della prima tornata di prove, Nylea mantenne lo sguardo perso nel vuoto, ma un velo di concentrazione lo si poteva cogliere se la si osservava bene: non teneva conto delle persone che la circondavano, non si guardava in giro né studiava i propri avversari; era persa nel suo mondo, preda dei suoi pensieri... concentrata.
Quando toccò a lei cominciare, si prese tutto il tempo del mondo per stringere la freccia tra le dita, incoccarla, tendere l'arco... e prima di scoccarla e dare così inizio alla sua prova, ancora si tenne qualche minuto per sé, per respirare e rilassare il corpo come a volersi fondere con l'arma che stringeva tra le dita: solo quando percepì il proprio arco come un prolungamento di se stessa, ed aver espirato lentamente, permise alla freccia di schizzare a tutta velocità verso il primo bersaglio.
Da quel momento, quasi non si accorse del tempo che passava: cominciò a lanciare frecce una dopo l'altro, senza mai voltarsi ad osservare i risultati altrui, schernendo chi sbagliava - come qualcuno faceva - o cercando di far perdere la concentrazione a chi era bravo; non le interessava, non era nel suo stile, perché stava gareggiando esclusivamente per e contro se stessa.
Mangiò un boccone veloce all'ora di pranzo, dopodiché riprese a scoccare frecce con una maschera di concentrazione sul volto, fino a sentire le braccia dolerle per tutto quel tempo passato in tensione.
Alle 18.30 finì il tempo a loro disposizione, e così le sfide di quella prima giornata: con calma distaccata, e dopo aver fatto scrocchiare un po' il collo, la Herbert si avvicinò ai tabelloni dei punteggi, adocchiando prima quello del ragazzo incappucciato - il più alto, ma non se ne stupiva affatto - e poi il proprio.

... sesta.

Nel suo gruppo si era classificata in sesta posizione, con più di 15mila punti: soddisfatta? Sì, ma non certo per la posizione in classifica di cui non le importava nulla... sentiva di aver fatto dei buoni esercizi, e di essere migliorata grazie ad essi.
Ed era l'unica cosa che per lei contava.

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Messaggioda Sandyon » 01/02/2015, 23:12

La prima scrematura era andata.
Ben quaranta partecipanti erano stati eliminati all'istante, in una sola giornata veloce e piacevole.
Il Sole brillava alto nel cielo quando avevano iniziato ed era deliziosamente caldo mentre scendeva al termine delle due prove.
Ognuno aveva le braccia stanche, gli occhi con la vista quasi appannata e un buon quantitativo di sudore sulla fronte.
Ma chi era riuscito a passare, in cuor suo era davvero tanto soddisfatto di se stesso, così tanto quasi da sorridere pure verso gli altri.
Ovviamente un buon umore e una cordialità che sarebbero finite l'indomani, ma pazienza, per alcuni l'agonismo era così, un po' esagerato.
Non appena Nylea rientrò al resort, Cole e Danielle attendevano soltanto che lei desse loro la notizia positiva e quando giunse, il Capitano esultò talmente tanto che pareva quasi aver passato lui il turno e non il Caporale, già, proprio come un padre o un fratello maggiore, orgoglioso e fiero.
La sera mangiarono parlando di come si erano svolte le prove e il Sicario le chiese nei dettagli le sensazioni provate e la difficoltà riscontrata sia nei bersagli fissi che in quelli mobili, informandosi pure riguardo il tizio misterioso, meravigliandosi di quanti punti avesse accumulato in poco tempo.
Comunque, nonostante tutto il trascorrere della serata tra chiacchiere e buon cibo, la notte giunse piuttosto velocemente, quasi in fretta, per dare modo a tutti i concorrenti di dormire e recuperare energie preziose. L'appuntamento del giorno dopo era fissato per le ore 10:00 sempre presso i Giardini Sportivi, nessun ritardo concesso, pena la squalifica.

Immagine

Gli occhi di Nylea Herbert si aprirono di scatto.
La foresta intorno a lei, l'arco e la faretra suoi fidi alleati, un piccolo ruscello sulla sinistra, il verso dei fringuelli in lontananza.
La ragazza si mosse svelta, con passo felpato e attento, osservandosi con circospezione.
Era il momento della caccia, il momento per colpire la propria preda, il momento per ricavare la selvaggina che avrebbe cucinato alla sera.
Ad un tratto, il Caporale si volse di scatto, alzando gli occhi al cielo: una freccia, non la propria, diretta verso il Sole.
Impossibile che lo colpisse, non si poteva mica colpire il Sole, ed infatti la freccia ricadde non troppo distante, prendendo in pieno una trappola a cesoia che evitò una ingrata fine ad un cervo che camminava lì nei paraggi.
Ottima occasione per Nylea: se la trappola di qualcuno aveva fatto cilecca, allora l'avrebbe preso lei quello splendido animale.
Sistematasi in mezzo a dei cespugli, individuò la preda che se ne stava ferma e di tanto in tanto mangiava delle bacche da un arbusto.
Concentrazione massima ed assoluta, la corda dell'arco tesa come non mai, l'occhio fisso verso quel punto preciso e lontano.
Quando però stava per scoccare il dardo, una musica sconosciuta e fastidiosa si sparse per quell'area, costringendo il cervo a fuggire.
La musica era quella di... di un banjo? Lo strumento era quello, senza ombra di dubbio, ma da dove caspita proveniva?
Assurdo, impossibile, pur voltandosi qua e là, la Herbert non vedeva nulla eppure la musica c'era, ne era sicura.
Poi ad un tratto, lo strimpellare odioso si interruppe come se una corda dello strumento si fosse spezzata ed una mano con presa salda e ferma afferrò la spalla della Sicaria. Quando ella si volse di scatto si ritrovò davanti Cole Darksteel che le disse di muoversi, di svegliarsi e che non era il momento per continuare a russare. Ma che cosa stava succedendo? Dormire? Russare? Muoversi?

Nyl!
Ehi!
Sono le 09:20, se non ti sbrighi non riuscirai nemmeno a fare colazione!
Ti ho aperto l'acqua della doccia, svelta presto!


Un sogno, tutto un sogno.
Eppure sembrava totalmente reale.
Niella doveva correre e darsi una mossa per poter essere in orario ai giardini sportivi e per fortuna ci riuscì.
Certo, non poté mettere nello stomaco chissà quante sostanze nutritive ed energetiche, ma il cocktail proteico al cacao che le diede Cole prima di uscire l'avrebbe aiutata a raggiungere la fine della giornata cominciata già piuttosto male.
Una volta arrivata lì, appena appena trafelata, i giudici stavano distribuendo una bottiglia d'acqua da un litro a ciascuno.
La motivazione era legata alla prova odierna, una prova davvero interessante quanto immensamente difficile.
Ad ogni partecipante venne consegnata una mappa di una precisa area dei giardini, area disseminata di zone sabbiose, zone di pianura e zone di vegetazione coperta come boschi e foreste. All'interno di tale area erano presenti sotto terra dei meccanismi tecnologici in grado di riprodurre in superficie l'immagine di uno specifico animale selvatico in movimento o fermo. Tali meccanismi, in base alla grandezza e alla "preziosità" dell'animale, erano più o meno in grado di captare i segnali di pericolo derivanti dagli arcieri in avvicinamento e di conseguenza potevano far scomparire la preda. Qualora invece il cacciatore fosse riuscito a scoccare la freccia senza farsi sentire, attraversando l'immagine oleografica dell'animale, allora tale riproduzione sarebbe diventata verde a significare che era come se fosse stato colpito e ucciso.

Al termine della giornata faremo il conto di quante prede sarete riusciti a catturare virtualmente.
Un computer registrerà in automatico ogni vostro traguardo, tramutando la preda in punti corrispettivi.
Adesso vi andrò ad elencare i punti per ogni animale selvatico, punti che si andranno a sommare a quelli fin ora accumulati.
Procione: 25 punti
Lepre: 30 punti
Ocelotto: 35 punti
Cervo: 40 punti
Tale equivalenza verrà raddoppiata a distanza di tre ore dalla fine della gara.
Al fischio di inizio, ognuno si rechi nella propria area di competenza.
La prova terminerà come sempre alle ore 18:30 ed essendo estrema, non vi sarà possibile mangiare.
Chi, alla fine della giornata, non avrà totalizzato almeno 19000 punti, verrà eliminato.
Da domani, inoltre, i gruppi da quattro diventeranno due.
Buona fortuna!


Non appena tutti udirono il suono che segnava l'inizio della prova, scattarono veloci e fulminei.
Alcuni avevano del vero e proprio pepe al culo in quanto i punti che davano gli animali non erano tantissimi e magari avevano da macinarne parecchi per assicurarsi di essere ancora nella competizione. Giunti alle 18:30, l'arciere che aveva fatto lo score maggiore si rivelò essere nuovamente il tizio incappucciato: 51770 punti totali. E la nostra cara Nylea Herbert invece, come era andata?

Tirare per 14 volte il d20 sommando il Talento Fisicoe l'Elaborazione.
Come per la prova precedente, inviarmi tramite MP il risultato finale dei primi 10 tiri e poi dei successivi 4.
Dopo di che, attendere il mio SM per poi rispondere alla Narrazione.
Grazie.
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Messaggioda Sandyon » 02/02/2015, 0:13

Basandomi sul MP inviatomi questa sera alle ore 23:59 da Nylea, dispongo che la seconda prova della giornata sia andata nel seguente modo:

I Qualificati del Gruppo della Sicaria (in base ai punteggi ottenuti mino sopra i 19000) sono stati:

1) Eldridge Dalton - 28380 punti
2) Bertha Hollywell - 26050 punti
3) Nylea Herbert - 25290 punti
4) Roman Vladistok - 24400 punti
5) Lin Xia Fa - 23320 punti
6) Tiziano Alchieri - 23225 punti
7) Jun Kazama - 21885 punti
8) Alexandros Filipes - 21760 punti
9) Itsuki Melli Amakura - 21230 punti
10) Lancelot Kad Aran 20000 punti


La player si regoli di conseguenza per descrivere le sensazioni e le emozioni provate al termine della seconda giornata.
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Messaggioda Nylea » 02/02/2015, 16:41

La prima giornata di gare si era conclusa, e la cosa bella era che, nel sentire come Nylea si fosse classificata, Cole si dimostrò più contento, soddisfatto ed orgoglioso della Herbert stessa, a cui sinceramente non importava nulla della posizione raggiunta; sorrise, ovviamente, perché era chiaro che quella gioia fosse la stessa che un padre avrebbe potuto provare verso la propria figlia... ed era solo per questo che la tollerava.
Così, dopo una cena nella quale la Sicaria si ritrovò - un po' controvoglia - a raccontare nel dettaglio tutto ciò che aveva vissuto in quella giornata e che tipo di prove avesse affrontato, l'anglo-tedesca andò a dormire serenamente e con ben poca preoccupazione per il giorno dopo e la seconda tornata di sfide: non essendo competitiva, non puntando al primo posto del torneo - anche perché sapeva già chi se lo sarebbe guadagnato - poteva tranquillamente scivolare in un sonno ristoratore e nient'affatto agitato.
Eppure, durante il sonno, qualcosa successe: non era la prima volta, in realtà, che sognava la sua amata foresta e la possibilità di cacciare in essa senza alcun limite, ma c'era qualcosa di diverso, di più vero quella notte.
Sentiva distintamente i rumori di ciò che la circondava, come fossero frutta di una realtà concreta e non il prodotto della sua mente: il ruscello, gli uccellini, gli alberi intorno a lei, il Sole sopra la sua testa anche, come se ne percepisse il calore; si mosse, non sapendo bene come né perché, quasi a seguire una meta precisa che dentro di sé conosceva bene, guardandosi intorno alla ricerca di una preda da portare a casa per cucinarla quella sera stessa a Cole, come sempre. D'improvviso, una freccia attirò la sua attenzione: non perché fosse stata scagliata verso di lei, no, perché era indirizzata verso il Sole, come a volerlo colpire.

Che stronzata...

Già, mica si poteva colpire il Sole, lo sapevano tutti! E infatti la freccia, dopo aver volato il più in alto possibile, planò lentamente giù, conficcandosi in una trappola e facendola scattare, una fortuna per Nylea - perché se la trappola non funzionava la preda era libera, e se la preda era libera poteva anche essere la Herbert a colpirla e portarsela a casa.
Avanzò lentamente, muovendosi con passo leggero ed acquattandosi tra i cespugli: al di là di essi, l'anglo-tedesca mise a fuoco un bellissimo cervo intento a cibarsi con alcune bacche, la preda perfetta; estrasse la freccia dalla faretra, la incoccò e la tese con la massima concentrazione, pronta a scoccarla... quando una musica a lei sconosciuta ed improvvisa fece scappare il cervo, facendola voltare di scatto con aria irata.
Chi cazzo si era permesso di rovinarle la caccia, quel momento a lei così sacro? Si guardava intorno, la Herbert, livida di rabbia per quell'occasione persa, ma niente: non riusciva a capire da dove provenisse la musica, quale fosse la fonte tanto fastidiosa; e poi, com'era venuto, quel suono s'interruppe in concomitanza con la stretta da parte di una mano sulla sua spalla. Inutile dire che la Sicaria quasi saltò in aria a quel tocco, pronta ad attaccare chiunque fosse stato a sfiorarla... e ritrovandosi invece davanti Cole che le intimava di darsi una mossa e smetter di perdere tempo a russare.
... a russare?

Nyl!
Ehi!
Sono le 09:20, se non ti sbrighi non riuscirai nemmeno a fare colazione!
Ti ho aperto l'acqua della doccia, svelta presto!


... sì...

Mormorò la Sicaria, alzandosi lentamente in piedi e ficcandosi sotto la doccia con aria intontita, ma pratica: tutto un sogno allora, peccato che fosse stato tanto reale da poterlo quasi toccare... assurdo.
Si lavò velocemente, buttando giù un drink proteico al cioccolato che Cole le passò in sostituzione della colazione e correndo quasi all'esterno per raggiungere gli altri partecipanti in tempo per l'inizio del secondo giorno di prove: prese la bottiglia d'acqua e la mappa di un'area del giardino che i giudici stavano distribuendo, studiando la seconda con aria distaccata; avrebbero cacciato, quel giorno, non prede vere bensì loro riproduzioni olografiche, che una volta colpite avrebbero dato ad ogni contendente un punteggio, diverso a seconda del tipo di animale colpito.

Al termine della giornata faremo il conto di quante prede sarete riusciti a catturare virtualmente.
Un computer registrerà in automatico ogni vostro traguardo, tramutando la preda in punti corrispettivi.
Adesso vi andrò ad elencare i punti per ogni animale selvatico, punti che si andranno a sommare a quelli fin ora accumulati.


Dal procione al cervo insomma, e Nylea sapeva già che le strategie da seguire potevano essere due; puntare sulla quantità di animali catturati, e quindi badare poco ai punteggi singoli quanto più al totale... oppure puntare sulla qualità, e quindi decidere di colpire un minor numero di animali ma concentrarsi su quelli col punteggio maggiore.
Chiaramente la Herbert, fregandosene della gara, avrebbe cacciato e basta.

Tale equivalenza verrà raddoppiata a distanza di tre ore dalla fine della gara.
Al fischio di inizio, ognuno si rechi nella propria area di competenza.
La prova terminerà come sempre alle ore 18:30 ed essendo estrema, non vi sarà possibile mangiare.
Chi, alla fine della giornata, non avrà totalizzato almeno 19000 punti, verrà eliminato.
Da domani, inoltre, i gruppi da quattro diventeranno due.
Buona fortuna!


Li avrebbero dimezzati, insomma, ma la Sicaria era sicura che almeno uno tra tutti - il ragazzo incappucciato - sarebbe passato senza problemi.
Non appena sentì il fischio d'inizio, Nylea cominciò a correre, sentendo il cuore che batteva più forte non per la gara appena iniziata, ma per la possibilità d'immergersi totalmente nel suo habitat naturale: per tutto il giorno, pur non potendo mangiare nulla, la Herbert si sentì come avvolta in una bolla, come nel bel mezzo del suo sogno più bello; cacciò senza pensare a nulla, senza preoccuparsi di niente se non di dare il massimo per se stessa ad ogni tiro, ad ogni preda catturata. Si nascondeva tra i cespugli, si arrampicava sugli alberi - la maggior parte delle volte in effetti - e a differenza del giorno prima, un piccolo sorriso aleggiò sulle sue labbra per tutto il tempo... quello di chi si stava godendo la giornata senza fermarsi a riflettere su altro.
Quando, alle 18.30, la prova finì, fu con aria stanca e sudata che Nylea andò ad osservare il risultato della giornata sul tabellone all'ingresso del giardino: come ipotizzato, il ragazzo col cappuccio si era dimostrato il migliore... mentre la Herbert si era classificata in terza posizione.

Capirai, ieri Cole per poco non sveniva, ed ero sesta...
Oggi, come minimo, indirà un giorno alla settimana come "Il Giorno di Nylea Herbert", al Ministero.


Pensò con ironico sarcasmo la ragazza, scuotendo il capo ed avviandosi verso l'interno del Resort con passo provato ma soddisfatto: aveva un padre da aggiornare.

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Messaggioda Sandyon » 04/02/2015, 15:51

Il Terzo Posto?
Ahahaha, lo sapevo, lo sapevo, lo sa-pe-vo!
Sentito Danielle?
È un fenomeno, che ti dicevo? Un fenomeno!


Consolati Nylea, se non altro non devi sforzarti per esultare.
Lo sta già facendo lui per te, per me e per metà albergo...


Ormai Danielle Montesquieu aveva capito bene che tipo fosse la Herbert, per questo non si aspettava alcuna particolare emozione nel fare il resoconto di come si fosse svolta la prova del giorno. Cole anche la conosceva bene, ma essendo maschio e probabilmente sentendosi così legato al Caporale, gli venne spontaneo volerla gratificare e far sentire la sua felicità, anche perché forse c'era anche la vaga possibilità che un tale comportamento alla ragazza sotto sotto facesse un po' piacere. Ancora un solo giorno di competizione da sola e poi, se si fosse qualificata, da quello successivo sarebbero potuti esserci anche loro due a farle il tifo e a guardarla. La notte quindi giunse inesorabile, la luna, alta nel cielo, contemplava il mare di Limassol, specchiandosi in esso ed illuminando parzialmente la stanza della arciera neanche troppo inquieta.
Una volta posata la testa sul cuscino, il sonno ci mise ben poco ad arrivare, aiutato anche dalla profonda stanchezza accumulata nella giornata.
Giunto Morfeo però, cominciarono anche a giungere le prime stranezze in accordo con la notte precedente: di improvviso, nel buio degli occhi chiusi, le orecchie della ragazza poterono iniziare a sentire distintamente dei suoi totalmente naturali.

Immagine

Fronde mosse dal vento, rami che scricchiolavano, piccoli accumuli di foglie secche roteanti a causa di leggeri vortici d'aria. Oltre a questo, il profumo della rugiada mattutina, quello di rose selvatiche ed anche delle acque di un lago. Quando Nylea aprì gli occhi di scatto e si alzò in piedi, qualcosa non andava nuovamente.
Prima di tutto, appunto, era in un luogo differente dalla propria camera, per quanto fosse ugualmente abbastanza familiare. Oltre a tutto ciò, si sentiva stranamente più piccola, rimpicciolita. Avanzando fino al lago non tanto distante e specchiandocisi, osservò i propri lineamenti e si accorse che non era la stessa, o meglio, all'interno di quel sogno per lei era normale vedersi così ma razionalmente era come se una vocina interiore le ricordasse che non fosse esattamente giusto avere quella forma, quelle sembianze...

Immagine

Un cerotto sul viso, l'espressione imbronciata, gli occhi grigio-azzurri: non c'erano dubbi, era proprio Nylea Herbert a... 3-4 anni?
Una voce richiamò la sua attenzione, la bambina si volse ed incontrò lo sguardo di suo padre.
Il vero padre, non certo Cole Darksteel.
L'uomo la osservò con aria un poco infastidita e preoccupata, mettendosi poi in ginocchio per essere alla sua altezza.

Ti sei fatta di nuovo male in mezzo alla boscaglia?
Guarda che se ti metti un cerotto me ne accorgo lo stesso...


E allora?
Tanto non ti importa niente se mi faccio la bua!


Invece mi importa, ma lo sai che papà deve lavorare...
Fai più attenzione, qui non ci sono animali selvatici pericolosi ma puoi ugualmente inciampare o cadere da qualche albero.
Non mi far stare in pensiero, d'accordo?


Io faccio come voglio!
Sono grande, non sono 'ttupida...


Ma certo, questo lo so benissimo.
Allora al massimo cerca di farlo per tuo padre.
Ora devo tornare al laboratorio, ci vediamo per l'ora di pranzo tesoro...


L'uomo le fece un ultimo sorriso e poi si allontanò scomparendo in mezzo agli alberi.
La bambina, successivamente, iniziò a tirare su col naso e a piangere, trascurata, messa da parte dal proprio unico genitore.
Portando le piccole mani agli occhi, singhiozzava con una dolcezza struggente e le guance rosee per lo sforzo.
Già allora non voleva dare soddisfazione a nessuno che le facesse del male, nemmeno al genitore. Di fronte a lui non piangeva mai.
Poi, ad un tratto, un suono molto strano e non tanto lontano colse la sua attenzione, facendola smettere di lacrimare.
Più che un suono era una melodia, senza ombra di dubbio, una melodia strana, carina forse, ritmata e possibilmente allegra.



La bambina, la piccolissima Nylea Herbert, corse in mezzo al bosco, cerando di capire da dove arrivasse la musica, volendo scoprire a tutti i costi chi altro ci fosse lì, considerando che era un luogo segreto dove stava lei, il padre e pochi altri scienziati.
Camminò per diversi metri, scostando cespugli, evitando rovi e bagnandosi le scarpe nelle acque di un ruscello, ma non si fermava, determinata e combattiva, curiosa e adorabile, con quel cappotto mini bello colorato e quegli occhioni luminosi e carichi di aspettativa.
Non appena comprese che il suono ormai era tanto, troppo vicino, iniziò a guardarsi attorno, mordendosi il labbro superiore nervosa e perplessa.
Nel frattempo, la vocina interiore, quella della Herbert matura e adulta, sognante, giungeva alla conclusione che quella era la stessa musica che aveva fatto scappare il cervo nel sogno precedente, ma come cavolo era possibile una cosa simile?

Guarda che sono qui...

Dove?
Non ti vedo!
Chi sei!
Esci fuori!


Come fai a non vedermi?
Sono proprio qui!


Non mi prendere in giro!
Guarda che ti picchio sai?!
Cosa stai suonando?


Senza accorgersene però, la bambina si era addentrata un po' troppo nel bosco, oltrepassando il limite sicuro.
Infatti, poco prima che individuasse da dove provenisse la voce della figura sconosciuta, il verso di un cinghiale richiamò la sua attenzione, mettendole una paura tremenda, poiché l'animale sembrava volerla caricare e colpire. Vista la mole della Nylea giovane, era impossibile che sopravvivesse ad un impatto del genere con una bestia di circa cinquanta chili abbondanti, ma per fortuna, il suonatore misterioso intervenne in suo aiuto. Una freccia si conficcò a distanza di pochi centimetri dal cinghiale, facendolo immediatamente ritrarre e scappare per la paura.
La bambina, avendo assistito a tutta la scena, rimase scioccata ed esterrefatta, fino a quando poi il suo salvatore non le si trovò davanti.

Immagine

Ciao!
Adesso mi vedi o devo farmi più vicino?


Quello era... il ragazzo incappucciato che stava gareggiando a Cipro!

Certo che ti vedo, mica sono cieca...
Che cosa hai fatto per far scappare il bruttone?


Bruttone?
Ahahah, povero cinghiale, ci credo che ti carica, se lo chiami così!
... Comunque ho usato l'arco e le frecce, vedi?


Il ragazzo le mostrò le armi che portava e la bambina si avvicinò anche se un po' guardinga, fidandosi poco dello sconosciuto.

E come si usa?
Voglio saperlo fare anche io!


Sei così giovane, non è facile imparare adesso ad usare l'arco, sai?

Io non sono giovane!
Sono grande e posso imparare tutto!
Spiegamelo dai, ti faccio vedere!


Il ragazzo osservò la bambina molto a lungo, sorridendo alla fine con aria contenta e divertita.
Mettendosi in ginocchio, le tese la mano, chiedendole di fidarsi di lui almeno per un solo secondo.
Seppur inizialmente titubante, Nylea Herbert fece un passo avanti e prese la mano del ragazzo, ma non accadde nulla.
O meglio, per lei non accadde nulla, ma in realtà il misterioso individuo aveva già fatto ciò che doveva.

Ecco, ora sai usare l'arco e le frecce, anzi, hai le basi necessarie per saperli usare.

Ma se non mi hai detto o spiegato niente?!

Ahahah, lo scopriremo presto... Uhm, ecco, quel ramo fa proprio al caso nostro!

Schioccando le dita, il ragazzo fece staccare il ramo secco dall'albero, così che aleggiasse proprio di fronte alla bambina.
Con un altro schiocco, il ramo divenne curvo e levigato, dopo di che si forarono le due estremità e una corda apparve magicamente dal nulla.
Infine, si tolse la faretra con le frecce di legno e la sistemò adeguatamente dietro la schiena di Nylea, consegnandole anche l'arco appena fatto.

Ecco qui, adesso hai tutto il necessario per esercitarti.

Davvero me li stai regalando?
Ma io... io non ti posso pagare, non ho nulla da darti in cambio...


Oh no, un modo per ricambiare ce l'hai.
Devi dimostrarmi che diventerai bravissima e soprattutto che amerai l'arco come se fosse parte di te.


Solo questo?
Sei sicuro?


Sicurissimo.
Ma occhio, perché io tornerò un giorno ad osservare i tuoi progressi, capito?
Quindi non puoi barare...


Ihihih, tanto me lo ricorderò, quindi lo userò tanto tanto!

Eh no giovane arciera, non sarà così semplice...
Non appena io scomparirò, non ricorderai di questo nostro incontro.
Staremo a vedere se davvero l'arco e le frecce sono adatti a te.


Ma... ma io voglio ricordarlo!
... Uff...


Lo comincerai a ricordare quando si avvicinerà il momento del nostro prossimo incontro.
Sarà allora che dovrai prepararti a dimostrarmi come sei diventata ed io stabilirò se mi avrai ripagato adeguatamente del regalo!


D'accordo... ah, aspetta, ma tu, tu come ti 'iami?

Il mio nome?
Beh... il mio nome è...


Il parlato del sogno, però, divenne difficile da udire, ovattato, quindi la Nylea adulta non riuscì a capire cosa disse la figura misteriosa prima di salutarla con la mano e scappare in mezzo agli alberi, decretando quindi l'alterazione del ricordo nella piccola bambina con ancora su di sé la faretra e l'arco rudimentale appena ottenuto per chissà quale motivo. In realtà il motivo di come era giunto a lei lo costruì la sua mente nel corso del tempo, forse grazie anche all'aiuto sovrannaturale di quella persona mai più rivista, fatto stava che, prendendo la prima freccia ed incoccandola, la giovanissima arciera sentì di sapere già come comportarsi, come se possedesse già diverse settimane di allenamento alle spalle e la prima cosa che fece... fu provare a colpire il Sole. Ovviamente non ci riuscì, ma rise contenta e spensierata, l'ultima immagine prima del risveglio.

Nyl...
Nyl andiamo!
Ma è possibile che ogni mattina ti ritrovi in ritardo?
Stanotte andrà a finire che dormirò con te...
Forza forza, come sempre ti ho già aperto la doccia, presto!


GIARDINI SPORTIVI DI LIMASSOL
UN'ORA PIÙ TARDI


Come già anticipato il giorno precedente, i quattro gruppi furono prima messi tutti assieme e poi divisi nuovamente in due parti.
Venti concorrenti per gruppo, ma l'incappucciato si trovò nuovamente separato da Nylea.
La giornata era parzialmente nuvolosa e la temperatura poco più bassa, un'ottima condizione per gareggiare senza sudare sette camicie.
Il giudice maggiore si presentò quindi al microfono, annunciando che la prova di quel giorno si sarebbe svolta in meno tempo dei precedenti.

Come potete vedere, in diversi punti dell'area di gioco sono stati disposte delle palizzate di legno che formano un rettangolo.
Sul lato alto sono state appese delle corde che reggono legati dei pesi in metallo di varie misure.
Trenta corde per trenta pesi.
Ogni corda, in base al peso che ha attaccato, è più o meno spessa, quindi più o meno facile da colpire.
Le corde con i pesi più piccoli, che valgono di più, sono estremamente sottili, al contrario quelle con i pesi più grandi sono più larghe.
Il vostro compito è tagliare la corda con una singola freccia e far cadere a terra il peso relativo, in modo da guadagnare il corrispettivo di punti per ognuno di essi. Non è possibile usare più di una freccia per la stessa corda, quindi se colpite e sfilacciate ma essa non si spezza, è da considerarsi persa. In ogni faretra ci sono in tutto trentacinque frecce, quindi il rating di errore è estremamente basso.
Adesso vi andrò ad elencare il quantitativo di punti assegnati ad ogni peso:

1) Peso Monster --> 100 punti
2) Peso Maxi --> 200 punti
3) Peso Medium --> 300 punti
4) Peso Mini -- > 400 punti
5) Peso Micro --> 500 punti

Chi di voi non raggiungerà la soglia dei 29000 punti verrà eliminato.
La prova avrà la durata di sole tre ore... a partire... da adesso!


Tutti quanti gli arcieri si precipitarono per occupare una zona libera e farla propria.
Erano numerate e contate quindi non ci si poteva sbagliare.
Trascorse quelle tre ore estenuanti, una sirena interruppe ogni azione.
In base ai conteggi effettuati, il primo classificato (ovviamente), fu sempre l'arciere incappucciato: 67270.

Tirare per 30 volte il d20 sommando il Talento Fisico e la Concentrazione.
Come per la prova precedente, inviarmi tramite MP il risultato finale questa volta totale.
Dopo di che, attendere il mio SM per poi rispondere alla Narrazione.
Grazie.
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Messaggioda Sandyon » 04/02/2015, 16:53

Basandomi sul MP inviatomi questo pomeriggio alle ore 16:37 da Nylea, dispongo che la terza prova della gara sia andata nel seguente modo:

I Qualificati del Gruppo della Sicaria (in base ai punteggi ottenuti mino sopra i 29000) sono stati:

1) Benedict Flowen - 35890 punti
2) Lincoln Hawke - 34120 punti
3) Nylea Herbert - 33300 punti
4) Mateus Ratallovski - 31050 punti
5) Lin Xia Fa - 30000 punti
6) Edoardo Garcia - 29950 punti
7) Roxanne Juliaros - 29940 punti
8) Park Won Yun - 29710 punti
9) Benjamin Price - 29680 punti
10) Marybeth Klimt - 29500 punti


La player si regoli di conseguenza per descrivere le sensazioni e le emozioni provate al termine della terza giornata.
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Messaggioda Nylea » 04/02/2015, 17:13

Il Terzo Posto?
Ahahaha, lo sapevo, lo sapevo, lo sa-pe-vo!
Sentito Danielle?
È un fenomeno, che ti dicevo? Un fenomeno!


Consolati Nylea, se non altro non devi sforzarti per esultare.
Lo sta già facendo lui per te, per me e per metà albergo...


Non che avesse in mente di farlo, comunque: era evidente, anche nel modo di fare della Herbert, che la Sicaria non fosse minimamente presa dalla competizione, quanto piuttosto dalla voglia di mettersi alla prova e superare i propri limiti; inoltre, dalla sera precedente, il dubbio che qualcosa non andasse le si era instillato nella mente - e il fatto che fossero nel mondo magico rendeva più semplice pensare che davvero qualcosa di anomalo le stesse accadendo.
Anche per questo aveva deciso di proseguire e, dopo la cena con resoconto a beneficio dei suoi sostenitori, Nylea se ne andò a dormire piuttosto stanca, tanto da riuscire a prender subito sonno: quella sera, però, nuovamente i sogni sembravano decisi a lasciarla sempre più sconcertata e perplessa.
Quando l'anglo-tedesca aprì gli occhi, infatti, intorno a sé il paesaggio rispecchiava i rumori che già aveva percepito quando dalle palpebre non filtrava alcuna luce: rumori naturali, chiaramente, così come l'odore della rugiada del mattina e quello dei fiori poco distanti da lei... ma dov'era? Non nella camera del Resort a Cipro, chiaramente, eppure quel posto le sembrava familiare...
Si avvicinò al lago a pochi passi dal punto in cui si trovava, per specchiarsi, e quando osservò la sua immagine riflessa nello specchio...

Non dovrei avere questo aspetto.

Certo era un sogno, quindi non c'era nulla di troppo assurdo nel ritrovarsi bambina... allora perché qualcosa, inconsciamente, sembrava legato al presente e le faceva notare che quella non era la forma in cui era abituata a vedersi?
Una voce alle sue spalle la fece voltare, lo sguardo che metteva a fuoco la figura del padre... quello vero, non quello che lei, nel mondo reale, considerava come tale.

Ti sei fatta di nuovo male in mezzo alla boscaglia?
Guarda che se ti metti un cerotto me ne accorgo lo stesso...


E allora?
Tanto non ti importa niente se mi faccio la bua!


Invece mi importa, ma lo sai che papà deve lavorare...
Fai più attenzione, qui non ci sono animali selvatici pericolosi ma puoi ugualmente inciampare o cadere da qualche albero.
Non mi far stare in pensiero, d'accordo?


Io faccio come voglio!
Sono grande, non sono 'ttupida...


Ma certo, questo lo so benissimo.
Allora al massimo cerca di farlo per tuo padre.
Ora devo tornare al laboratorio, ci vediamo per l'ora di pranzo tesoro...


Figurarsi se potesse sprecare qualche minuto in più con lei... aveva dimenticato quanto fosse patetico come uomo ed incapace come padre, e quanto da piccola l'avesse fatta piangere: eppure mai, mai si era lasciata andare di fronte a lui, mai gli aveva permesso di capire quanto stare da sola, essere trascurata dal genitore le facesse male.
Non poteva far niente, la piccola Herbert - e nemmeno la sua coscienza interiore - se non piangere e coprirsi gli occhi con le mani, fino a che un suono non le fece alzare la testolina con aria perplessa; senza dire una parola, la bambina si mise in piedi e cominciò a correre per il bosco, incurante delle scarpe che si bagnavano, per cercare di capire da dove provenisse quel suono.

Conosco questa musica, l'ho sentita anche ieri notte...
Ma chi diavolo è che la suona?!


Guarda che sono qui...

Dove?
Non ti vedo!
Chi sei!
Esci fuori!


Come fai a non vedermi?
Sono proprio qui!


Non mi prendere in giro!
Guarda che ti picchio sai?!
Cosa stai suonando?


Combattiva fin da piccola, la dolcissima - mica tanto Nylea - ma talmente presa dalla ricerca del suonatore misterioso da non accorgersi di aver oltrepassato la zona sicura della foresta, e di essere la futura preda di un cinghiale pronto a caricarla.
La futura Sicaria spalancò gli occhioni, ma non fece in tempo a nascondersi il viso tra le mani che una freccia si conficcò nel terreno a pochissima distanza dall'animale, facendolo scappare.

Ma chi...

A bocca parte, la bimba osservò finalmente il suo salvatore, una figura che lasciò basita anche la coscienza di Nylea all'interno del sogno.

Non... non può essere!
È lo stesso identico ragazzo che sta gareggiando contro di me a Cipro, ma non è possibile, non è cambiato di una virgola!


Ciao!
Adesso mi vedi o devo farmi più vicino?


Certo che ti vedo, mica sono cieca...
Che cosa hai fatto per far scappare il bruttone?


Bruttone?
Ahahah, povero cinghiale, ci credo che ti carica, se lo chiami così!
... Comunque ho usato l'arco e le frecce, vedi?


Si avvicinò guardinga e diffidente, adocchiando l'arma che il ragazzo aveva in mano: non l'aveva mai vista, ma sembrava davvero particolare... e soprattutto in grado di far scappare gli animali cattivi!

E come si usa?
Voglio saperlo fare anche io!


Sei così giovane, non è facile imparare adesso ad usare l'arco, sai?

Io non sono giovane!
Sono grande e posso imparare tutto!
Spiegamelo dai, ti faccio vedere!


Certo che avrebbe saputo imparare ad usarlo... era testarda, cocciuta ed orgogliosa, pronta a tutto per ottenere ciò che voleva, era sempre stato così.
La piccola Nylea sosteneva il suo sguardo con risolutezza, quella di chi non aveva paura di niente, ma quando il ragazzo misterioso le porse la mano, ci mise un poco a fidarsi abbastanza da sfiorarla, attendendo che accadesse qualcosa che, però, per lei non avvenne.

Ecco, ora sai usare l'arco e le frecce, anzi, hai le basi necessarie per saperli usare.

Ma se non mi hai detto o spiegato niente?!

Ahahah, lo scopriremo presto... Uhm, ecco, quel ramo fa proprio al caso nostro!

Ancora a bocca aperta, incredula di fronte a quella magia che stava avvenendo sotto i suoi occhi, la piccola Herbert osservò il ramo di un albero diventare la struttura perfetta per il suo primo, vero arco.

Ecco qui, adesso hai tutto il necessario per esercitarti.

Davvero me li stai regalando?
Ma io... io non ti posso pagare, non ho nulla da darti in cambio...


Oh no, un modo per ricambiare ce l'hai.
Devi dimostrarmi che diventerai bravissima e soprattutto che amerai l'arco come se fosse parte di te.


Solo questo?
Sei sicuro?


Sicurissimo.
Ma occhio, perché io tornerò un giorno ad osservare i tuoi progressi, capito?
Quindi non puoi barare...


Ihihih, tanto me lo ricorderò, quindi lo userò tanto tanto!

Eh no giovane arciera, non sarà così semplice...
Non appena io scomparirò, non ricorderai di questo nostro incontro.
Staremo a vedere se davvero l'arco e le frecce sono adatti a te.


Ma... ma io voglio ricordarlo!
... Uff...


Lo comincerai a ricordare quando si avvicinerà il momento del nostro prossimo incontro.
Sarà allora che dovrai prepararti a dimostrarmi come sei diventata ed io stabilirò se mi avrai ripagato adeguatamente del regalo!


D'accordo... ah, aspetta, ma tu, tu come ti 'iami?

Il mio nome?
Beh... il mio nome è...


Quel sogno finì con un'imprecazione mentale, visto che l'inconscio della Nylea adulta non riuscì a cogliere il nome del ragazzo misterioso: l'ultima cosa che vide fu se stessa che prendeva la freccia e la incoccava con discreta scioltezza - proprio come se si fosse già esercitata per settimane - per poi scoccarla... contro il Sole.

Nyl...
Nyl andiamo!


Si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere di scatto e passandosi una mano tra i capelli con aria spaesata: ma che diavolo stava succedendo? Quei sogni... erano solo sogni, oppure c'era qualcosa di reale in tutto ciò? Quel ragazzo che aveva incontrato da piccola e quello che ora stava gareggiando lì a Cipro, possibile che fossero la stessa persona? E che davvero la realtà del passato le stesse lentamente tornando alla memoria?

Ma è possibile che ogni mattina ti ritrovi in ritardo?
Stanotte andrà a finire che dormirò con te...
Forza forza, come sempre ti ho già aperto la doccia, presto!


Senza dire una parola si buttò sotto la doccia, si vestì, bevve il frullato proteico che Cole le aveva amorevolmente preparato e si precipitò nella zona dei giardini in cui si erano riuniti tutti i partecipanti, pronti per la terza giornata di prove - con un clima decisamente migliore dei giorni precedenti.
Per la prima volta dall'inizio della gara, lo sguardo della Herbert cercò volutamente la figura del ragazzo incappucciato, ma senza dire niente né salutarlo: sarebbero nuovamente stati in due gruppi diversi... una mera coincidenza?

Come potete vedere, in diversi punti dell'area di gioco sono stati disposte delle palizzate di legno che formano un rettangolo.
Sul lato alto sono state appese delle corde che reggono legati dei pesi in metallo di varie misure.
Trenta corde per trenta pesi.


Volse lo sguardo ed annuì tra sé, sentendo la concentrazione che già cominciava a fluire in lei.

Ogni corda, in base al peso che ha attaccato, è più o meno spessa, quindi più o meno facile da colpire.
Le corde con i pesi più piccoli, che valgono di più, sono estremamente sottili, al contrario quelle con i pesi più grandi sono più larghe.
Il vostro compito è tagliare la corda con una singola freccia e far cadere a terra il peso relativo, in modo da guadagnare il corrispettivo di punti per ognuno di essi. Non è possibile usare più di una freccia per la stessa corda, quindi se colpite e sfilacciate ma essa non si spezza, è da considerarsi persa. In ogni faretra ci sono in tutto trentacinque frecce, quindi il rating di errore è estremamente basso.


Questa volta non era più questione di puntare alla quantità o alla qualità, era tutto un gioco di precisione: se si colpiva bene la corda, nel punto giusto, allora essa si rompeva, il peso cadeva e si prendeva il punto, altrimenti... erano cazzi amari.

Chi di voi non raggiungerà la soglia dei 29000 punti verrà eliminato.
La prova avrà la durata di sole tre ore... a partire... da adesso!


Come sempre, non appena il tempo partì Nylea si concentrò totalmente sull'esercizio, dimenticandosi di tutto: il sogno, il ragazzo misterioso, la realtà sul suo passato... nulla le avrebbe impedito di dare il meglio di sé, avrebbe lasciato fuori ogni problema, ogni pensiero, e fatto dell'arco un prolungamento del proprio corpo.
E i risultati si videro a fine giornata quando, controllando il tabellone dopo la fine della prova, la Herbert si ritrovò nuovamente al terzo posto: a Cole forse sarebbe preso un infarto per la gioia, ma la Sicaria riusciva a pensare solo ad una cosa...
Quale altro sogno avrebbe fatto, quella notte?

Spoiler:
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Messaggioda Sandyon » 05/02/2015, 0:23

Di nuovo il terzo posto.
Un'altra gran bella conquista, poiché prima era un terzo posto su quattro gruppi, adesso lo era su due.
La qualità con l'arco della ragazza era innegabile, questo lo stavano cominciando ad osservare moltissimi contendenti.
Soltanto altre due persone a parte lei si stavano distinguendo parecchio: l'incappucciato e il secondo classificato del suo stesso gruppo.
A parte loro, in effetti, gli altri viaggiavano più o meno sullo stesso livello, con qualche lieve differenza che si notava di tanto in tanto.
Il pomeriggio del terzo giorno, essendo la prova finita decisamente presto, poté essere dedicato alla completa tranquillità e al relax.
Beh, Cole non era sicuro al 100% che alla Sicaria andasse di farsi qualche bagno in piscina o farsi massaggiare da sconosciuti/e, ma comunque la invitò a distrarsi e cercare di non pensare alla competizione, ignaro che in realtà lei stava pensando a tutt'altro, ovvero ai sogni svolti fino a quel momento nelle due notti precedenti. Quando arrivò la sera, infatti, la ragazza dopo mangiato si fiondò in camera sua con una strana aspettativa nell'animo, il desiderio di capire se anche durante quelle ore accompagnate dalla luce lunare, la sua mente l'avrebbe trasportata di nuovo in qualche altra dimensione, sia spaziale che temporale.

Immagine

Niente male, non trovi?
Si chiama Baia di Cammy!


Posso sapere cosa vuoi da me?

Sto solo tenendo fede ad una promessa.

Ora so di che parli, erano veri quindi gli altri due sogni?

No, nel primo volevo solo divertirmi un po' con te!

Chi sei?
Una volta per tutte...


Nylea e il misterioso arciere si trovavano davanti alla riva di un lago, immersi nella natura.
L'ambiente non era poi tanto poco familiare, difatti somigliava moltissimo alle zone limitrofe dei Giardini Sportivi di Limassol.
La ragazza indossava i vestiti con i quali gareggiava, lui sempre la solita calzamaglia con cappuccio e mantello verdi.
Il Sole era piacevolmente caldo, sembrava proprio una delle stesse giornate vissute fino ad allora.

Nell'istante in cui ci troveremo qui davvero e non nella tua fantasia, allora te lo ricorderai.

Pf, chi ti dice che ci ritroveremo qui sul serio?
Io non seguo ordini da nessuno.


Beh, quasi nessuno...

... Quasi nessuno, ma quel "quasi" non sei tu, spiacente.
Possiamo finirla con queste stronzate ed arrivare al sodo?


Troppa inquietudine.
Quella cella ti ha propria cambiata.


Cosa ne sai della mia prigionia?
Mi hai spiato anche allora?


Spiarti?
Oh no no, non mi serve, è qualcosa che fa parte di te a raccontarmelo, silenziosamente...


Beh non ti dò il permesso di parlare come se nulla fosse delle mie disgrazie, ok?
Ficcati i tuoi messaggeri silenziosi su per il culo e cambia argomento, prima che decida di andarmene.


Guarda che mica ti trattengo.
Se tu sei qui, stanotte, è perché lo volevi.
Ma d'altronde, ti servirà.


Mi servirà?

Certo, ora sai dove ci incontreremo.
A meno che tu non voglia venire per non seguire gli ordini di "quasi" nessuno...


Sai che ti dico?
Che...


MI HAI PROPRIO ROTTO I COGLIONI!

... Ok Nyl, scusami, pensavo ti facesse piacere la colazione a letto...
... La doccia è aperta, naturalmente...
Io vado di sotto, ci troveremo direttamente lì, scusa il disturbo!


Cole Darksteel non poteva sapere ovviamente che quelle parole non fossero affatto rivolte a lui.
Cercò di ricondurre tutta quell'esplosione emotiva al nervosismo per quella giornata intensa di gara.
Finalmente lui e Danielle avrebbero potuto assistere, non poteva essere più felice e ansioso di osservare il Caporale all'opera.
La Montesquieu aveva fatto una "piccola" donazione all'ente organizzativo della sfida affinché lei e il suo compagno avessero posti in prima fila ed infatti a loro era servita la vista più sensazionale di tutte, senza nessuno di fronte ad ostruire lo spettacolo sportivo.
I due gruppi erano diventati ufficialmente uno solo da venti persone: lì in mezzo c'era il meglio del meglio tra gli arcieri più bravi d'Europa.
Vennero fatti sistemare tutti quanti in fila unica, dopo di che, un giudice mostrò loro una specie di cesta roteante simile a quella utilizzate per le estrazioni della lotteria. All'interno della cesta c'erano tutti i nomi dei partecipanti, il perché? Venne illustrato quasi subito.

Da adesso in poi comincerà una serie di scontri uno contro uno.
Le coppie di sfidanti verranno scelte a sorte e ci sarà una eliminazione diretta al termine di ogni incontro.
Alla fine della giornata, quindi, avremo in tutto dieci atleti, i quali successivamente diventeranno cinque ed essi costituiranno la classifica dei vincitori. Per stabilire poi chi meriterà il primo, secondo, terzo, quarto e quinto posto, si ritornerà ad un'ultima impresa tale e quale a quella del primo giorno, ovvero un tiro al bersaglio fisso e mobile. Mentre invece, per gli scontri che stanno per andare a cominciare, il metodo di eliminazione e qualificazione è rappresentato da una gara di precisione aerea.
Come potete notare tutti, in aria sono sospesi dei palloncini aerostatici ai quali è legata una cordicella con all'estremità inferiore un anello di plastica. Gli anelli hanno grandezze differenti, ci sono di molto larghi come di molto stretti. Il compito di ogni concorrente è cercare di far passare le frecce in più anelli possibili, calcolando adeguatamente quanto scoccarla in alto e a quale angolazione.
Gli anelli grandi valgono 100 punti, gli anelli medi valgono 200 punti e gli anelli piccoli valgono 300 punti.
Ognuno di voi avrà a disposizione dieci frecce. Se si colpisce accidentalmente un palloncino, si perdono 500 punti.
Ed ora, passiamo all'estrazione...


Anche in quel caso, Nylea Herbert ovviamente non capitò subito contro l'incappucciato, bensì con un'altra ragazza.
Ora sì che la sfida si faceva molto interessante: ce l'avrebbe fatta a qualificarsi tra i primi dieci?
Cole era in fibrillazione, gli occhiali da Sole coprivano parzialmente la sua espressione preoccupata e ansiosa.
Intanto, da qualche metro di distanza, grazie ad una vista piuttosto sviluppata... c'era anche qualcun altro che stava osservando la scena.

Tirare per 10 volte il d20 sommando il Talento Fisico, la Concentrazione e l'Elaborazione.
Come per la prova precedente, inviarmi tramite MP il risultato finale totale.
Dopo di che, attendere il mio SM per poi rispondere alla Narrazione.
Grazie.


Spoiler:
Il player di Venser mi ha chiesto se fosse stato possibile per il suo personaggio essere presente come spettatore lontano.
Dopo aver valutato la richiesta con Monique, abbiamo deciso di accordargli il permesso ed inserirlo nello SM.
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Messaggioda Sandyon » 05/02/2015, 16:34

Basandomi sul MP inviatomi questo pomeriggio alle ore 15:51 da Nylea, dispongo che la quarta prova della gara (quarti di finale) sia andata nel seguente modo:

I Qualificati del Gruppo unico (in base alle sfide effettuate a coppie) sono stati:

1) Tizio Incappucciato (Nome fittizio: Oliver Queen) - 75000 punti
2) Lincoln Hawke - 40120 punti
3) Nylea Herbert - 39400 punti
4) Winnyfred Astaroth - 36250 punti
5) Lin Xia Fa - 33910 punti
6) Garrett Sullivan - 32880 punti
7) Roxanne Juliaros - 31530 punti
8) Park Won Yun - 31300 punti
9) Ivan Valencia - 30680 punti
10) Travis Touchdown - 30700 punti


La player si regoli di conseguenza per descrivere le sensazioni e le emozioni provate al termine della prima eliminazione a coppie.
In ogni caso, a differenza delle azioni precedenti, all'interno di questa dovrà descrivere semplicemente la pausa pranzo, poiché nel pomeriggio si svolgeranno subito le ulteriori sfide che porteranno i concorrenti da dieci a cinque.
Il pasto è offerto dalla associazione e consiste in un primo, un secondo, un contorno, un frutto e una bevanda a base di sali minerali.
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Messaggioda Nylea » 05/02/2015, 20:43

L'ennesima giornata finita, anche se quella per Nylea era stata decisamente più corta delle precedenti: aveva svolto anche quella prova al meglio delle proprie possibilità, concentrandosi su se stessa e sul tentativo di migliorare le proprie abilità, piuttosto che focalizzarsi sul battere gli avversari; nel pomeriggio, però, aveva permesso ai pensieri tenuti a bada fino a quel momento di riempirle nuovamente la testa, portandola a riflettere su quei sogni assurdi che forse tanto assurdi - e soprattutto tanto sogni - non erano. Potevano davvero essere reali?
Quel ragazzo col cappuccio poteva davvero essere stato colui che, nel passato, l'aveva iniziata all'arco? Questo avrebbe cancellato in Nylea anche uno dei pochi ricordi positivi del padre - che fino a quel momento aveva avuto il merito di regalarglielo - eppure, al tempo stesso, la Herbert sentiva il bisogno di sapere.
Per questo, dopo cena, andò a dormire subito, sentendosi stranamente agitata al pensiero che avrebbe potuto sognarlo nuovamente: e quando Morfeo la cullò tra le braccia, come le sere precedenti, l'ultima cosa che la Sicaria pensò fu che aveva bisogno di conoscere la verità... qualunque essa fosse.

Niente male, non trovi?
Si chiama Baia di Cammy!


Posso sapere cosa vuoi da me?

Sto solo tenendo fede ad una promessa.

Guardava se stessa e il tizio incappucciato come fosse una spettatrice, seppur appunto, davanti al ragazzo sconosciuto ci fosse una Nylea adulta in carne ed ossa, esattamente quella che vedeva ogni giorno di fronte allo specchio: non poteva intervenire, certo, ma alla fine quello che la se stessa onirica stava dicendo era un po' quello che pensava lei.

Ora so di che parli, erano veri quindi gli altri due sogni?

No, nel primo volevo solo divertirmi un po' con te!

Chi sei?
Una volta per tutte...


Si guardò intorno, intanto, cercando di capire perché quel luogo le sembrasse familiare... per forza, si disse poco dopo, erano a Cipro, anzi, per la precisione nello stesso luogo in cui stava avvenendo la competizione!
Era una zona limitrofa dei giardini, però, nella quale Nylea era stata poco... ma era lì, era lo stesso luogo dove si trovava nella realtà: cosa voleva dire questo? Che la verità era vicina?

Nell'istante in cui ci troveremo qui davvero e non nella tua fantasia, allora te lo ricorderai.

Pf, chi ti dice che ci ritroveremo qui sul serio?
Io non seguo ordini da nessuno.


Beh, quasi nessuno...

... Quasi nessuno, ma quel "quasi" non sei tu, spiacente.
Possiamo finirla con queste stronzate ed arrivare al sodo?


Troppa inquietudine.
Quella cella ti ha propria cambiata.


Cosa ne sai della mia prigionia?
Mi hai spiato anche allora?


Spiarti?
Oh no no, non mi serve, è qualcosa che fa parte di te a raccontarmelo, silenziosamente...


Beh non ti dò il permesso di parlare come se nulla fosse delle mie disgrazie, ok?
Ficcati i tuoi messaggeri silenziosi su per il culo e cambia argomento, prima che decida di andarmene.


Guarda che mica ti trattengo.
Se tu sei qui, stanotte, è perché lo volevi.
Ma d'altronde, ti servirà.


Le stava facendo salire il nervoso, anzi, lo stava accumulando da talmente tanto tempo che ormai era sul punto di esplodere.

Mi servirà?

Certo, ora sai dove ci incontreremo.
A meno che tu non voglia venire per non seguire gli ordini di "quasi" nessuno...


Sai che ti dico?
Che...


E infatti...

MI HAI PROPRIO ROTTO I COGLIONI!

... Ok Nyl, scusami, pensavo ti facesse piacere la colazione a letto...

Cole...

... La doccia è aperta, naturalmente...

Aspetta...

Io vado di sotto, ci troveremo direttamente lì, scusa il disturbo!

... merda!

Ci mancava solo discutere con Darksteel, come se quelle giornate non si stessero rivelando già abbastanza stressanti! Si alzò in piedi, scalciando le coperte e ficcandosi sotto la doccia senza pensare a niente, per poi mangiare qualcosa al volo e scendere nei giardini dove, quel giorno, ci sarebbe stato anche il pubblico ad assistere - ed era inutile dire che Cole e Danielle stavano in prima fila.
Nylea finse che non ci fossero, spostando per qualche istante lo sguardo alla ricerca del tizio incappucciato - che ovviamente c'era - e tornando poi ad osservare il giudice del giorno così da comprendere le disposizioni per quella gara.

Da adesso in poi comincerà una serie di scontri uno contro uno.
Le coppie di sfidanti verranno scelte a sorte e ci sarà una eliminazione diretta al termine di ogni incontro.
Alla fine della giornata, quindi, avremo in tutto dieci atleti, i quali successivamente diventeranno cinque ed essi costituiranno la classifica dei vincitori. Per stabilire poi chi meriterà il primo, secondo, terzo, quarto e quinto posto, si ritornerà ad un'ultima impresa tale e quale a quella del primo giorno, ovvero un tiro al bersaglio fisso e mobile. Mentre invece, per gli scontri che stanno per andare a cominciare, il metodo di eliminazione e qualificazione è rappresentato da una gara di precisione aerea.


Scontri diretti, mh?

A quanto sembrava la competizione sarebbe entrata nel vivo... lei, dal canto proprio, avrebbe continuato a partecipare solo per se stessa, ma la tensione lì in mezzo si sentiva eccome.

Come potete notare tutti, in aria sono sospesi dei palloncini aerostatici ai quali è legata una cordicella con all'estremità inferiore un anello di plastica. Gli anelli hanno grandezze differenti, ci sono di molto larghi come di molto stretti. Il compito di ogni concorrente è cercare di far passare le frecce in più anelli possibili, calcolando adeguatamente quanto scoccarla in alto e a quale angolazione.
Gli anelli grandi valgono 100 punti, gli anelli medi valgono 200 punti e gli anelli piccoli valgono 300 punti.
Ognuno di voi avrà a disposizione dieci frecce. Se si colpisce accidentalmente un palloncino, si perdono 500 punti.
Ed ora, passiamo all'estrazione...


Osservò la ragazza che le era capitata come avversaria, dimostrando - come sempre - competitività uguale a zero: la voglia di vincere non traspariva nel suo sguardo, nei suoi gesti... in nulla: era concentrata, voleva superare la prova non per progredire nella gara, ma per dimostrare a se stessa che voleva farcela.
... d'accordo, e forse anche perché, per la prima volta dall'inizio della competizione, voleva riuscire a ritrovarsi contro il tizio incappucciato, non per la convinzione di poterlo battere - non ci sperava proprio - ma perché voleva capire cosa si provasse a stargli accanto, a guardarlo finalmente negli occhi e gareggiare contro di lui.
Si mise in posizione, la mano che ritmicamente stringeva la presa sull'arco e poi la allentava, il respiro che si faceva via via più corto e leggero, lo sguardo che si sfumava e diventava più intenso, concentrato: era pronta.
Usò la sua arma con maestria e precisione, senza preoccuparsi di nulla né sentendo altro intorno a sé che non fosse il proprio respiro, ed alla fine della mattinata si rese conto che, nuovamente, aveva raggiunto il terzo posto... ma questa volta era terza su dieci.
Il tizio incappucciato - Oliver Queen - era ancora prima, con una marea di punti tanto esorbitante da farle chiedere se fosse umano, mentre tra lei e il secondo classificato c'erano meno di mille punti; sapeva che Cole sarebbe andato come minimo in visibilio, ma le bastò un'occhiata, quando lo vide per il pranzo, per fargli capire che non era aria, e che non voleva sentir volare una mosca. Pranzò silenziosa, infatti, e ancora concentrata, mangiando poco per rimanere leggera e bevendo invece molto per idratarsi... ma le mani, nonostante tutto, formicolavano.
Voleva tornare sul campo, voleva gareggiare, per la prima volta dall'arrivo a Cipro.
Voleva arrivare fino alla fine.
E voleva scontrarsi contro Oliver Queen.

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Sandyon
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Nylea
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