Quanto più conosceva Shay, tanto più la Miriel apprezzava il suo orgoglio, la sua indipendenza e la forza che scaturiva dal suo corpo e dal suo spirito. Non si vergognava di mostrare il proprio interesse nei suoi confronti, ostentando un paio di allusioni sessuali che vennero colte con malizia e grinta dal Metalupo, tutt'altro che un puritano. Se fosse stato accettato da Ragnär, avrebbe avuto molto tempo per conoscerlo anche sotto le lenzuola, ma prima doveva presentare il Beowulf al Flamberga e sperare che la saggezza e la lungimiranza del Druido gli facessero fare la scelta più giusta per tutti loro.
Dopo circa trenta minuti passati a galoppare a pelo sul dorso del Metalupo, Yvonne e Shay giunsero infine all'accampamento dove sostavano i guerrieri della Tribù, assieme al loro capo pronto ad accogliere in maniera piuttosto glaciale la Lancia. La donna era consapevole che soltanto il rapporto speciale che univa lei a Ragnär la rendeva immune da molte punizioni che si sarebbe meritata a causa della sua strafottenza. Ed era proprio su questo che lei contava quando portò, senza alcun permesso, Shay in mezzo al loro accampamento. Non aveva motivo di dubitare che anche questa volta il Flamberga gliela avrebbe fatta passare liscia. O magari l'avrebbe punita, chissà, ma da occhi riparati e da soli, in un modo del tutto piacevole sia per lei che per lui.
Dopo aver fatto un resoconto dettagliato, finalmente l'uomo fu pronto ad incontrare il Beowulf, farlo sedere fra lui e la Miriel e parlarci faccia a faccia, per comprendere meglio le intenzioni del Licantropo benedetto dal Mana.
Non voglio essere precipitoso come Lancia Yvonne nell'accoglierti fra la mia gente, ma ammetto che la sua idea è interessante.
Ti ringrazio per aver ucciso al posto dei miei uomini quel manipolo di vampiri e per questo ti sei guadagnato il mio rispetto.
Ma la mia fiducia... Quello è un altro discorso.
Ho perso fiducia in persone che conoscevo da anni.
Figurarsi aspettarmi di riceverne da chi potrebbe tranquillamente considerarmi un abominio con qualche scintilla di benedizione addosso.
Qual è il tuo nome?
Per quale motivo sei qui?
... Perché sei disposto ad aiutarci?
Shay.
Qui nei dintorni c'è il mio Covo, quindi mi trovavo semplicemente in una zona sconosciuta di un luogo conosciuto.
La mia è un'idea scaturita dal ringraziamento nei confronti della sua sottoposta, che mi ha aiutato, curato ed evitato la morte.
Non ho un branco, agisco da solo, ergo non devo ricevere consenso da nessuno per agire nell'interesse di una causa.
Se l'offerta propostami dalla donna al suo fianco è condivisa anche da lei, Flamberga, resterò il tempo necessario affinché possiate sfruttare le mie capacità a vostro favore.
Yvonne non emise un fiato, lasciando che fossero i due uomini a prendere -per modo di dire- le decisioni più importanti. Ma la sua attenzione era altissima, ogni parola pronunciata da Shay assorbita e il suo nome impresso a fuoco nella memoria della Rinnegata, mentre fissava apparentemente fredda e poco coinvolta sia uno che l'altro.
La verità è che lei, tanto quanto il Flamberga, stava valutando l'atteggiamento del Beowulf, riscontrando in lui un comportamento da leader tanto quanto era presente in Ragnär. Se non era a capo di un clan, lo era sicuramente stato, o il suo lavoro aveva a che fare con qualcosa di prettamente militare. Ad ogni modo, nonostante fossero tutti e tre coinvolti in quella conversazione, le attenzioni che gli Esclusi rivolgevano esclusivamente al licantropo erano motivo di distrazione e fastidio per lui, esponendolo apertamente.
Il mio unico dubbio è... Per tutto il periodo di permanenza dovrò sentirmi così tanto sotto attenzione?
È il minimo che tu possa aspettarti.- rispose secco e glaciale il Flamberga, ma non con l'intento di offendere in quanto quello era il suo solito modo di esprimersi con chiunque -Sei motivo di attrazione e curiosità per tutti, per i primi giorni dovrai sopportare questa condizione.
In compenso, posso garantirti che sarai intoccabile in quanto nostro ospite e alleato, per cui non dovrai temere per la tua vita.
Se questo può garantire sogni tranquilli ad entrambi, mi offro volontaria per tenere sotto controllo il nostro ospite e assicurarmi che nessuno si comporti in maniera ostile con lui.
La frecciatina era rivolta ad entrambi: Shay in quanto guerriero non aveva bisogno di protezione, mentre Ragnär come suo amante, non avrebbe certo fatto i salti di gioia nel saperla vicino ad un uomo che suscitava il suo interesse. Quella frase infatti le costò un'altra occhiata tagliente e glaciale, nella quale era palese -almeno per lei- la gelosia provata dal Flamberga nei confronti della Lancia.
Nessuno dei miei oserebbe mai disubbidirmi, a parte la donna che hai di fronte a te...- tono di rimprovero -Ma ad ogni modo preferisco essere prudente che troppo fidato. D'accordo, dato che tu lo hai portato qui, sarà anche tuo compito garantire la sua incolumità.
Se dovessi fallire, ti riterrò colpevole di quello che gli accadrebbe, intesi?
Sì.
Sei stato molto chiaro.
In quel momento, i due Rinnegati si scambiarono uno sguardo di profonda intesa. Pur stuzzicandolo, spesso anche pesantemente, Yvonne gli era profondamente devota e leale in quanto suo capo ed amico. Poteva chiudere un occhio su certe scelte e comportamenti della Miriel, ma non su tutto e non su qualcosa di tanto importante come l'incolumità di un ospite importante come poteva essere il Beowulf. Fare del male a lui, poteva significare scatenare una guerra coinvolgendo altri licantropi e persino gildati. E se la Miriel si fosse trovata nella condizione di non farcela, punirla sarebbe stato per Ragnär una sofferenza indicibile.
Bene, allora...- la Flamberga tese la mano verso Shay, afferrandolo però per l'avambraccio e stringendo forte, suggellando in quel modo il patto di alleanza fra di loro -Questa sera indirò una riunione di tutti i presenti e procederò a rendere noto il nostro accordo. Fino a quel momento, Yvonne si occuperà di mostrarti il nostro accampamento, ti spiegherà le nostre abitudini e risponderà a tutte le tue domande.
Non ti sarà permesso di entrare nel nostro villaggio, ma per tutto il tempo della tua permanenza con noi rimarrai qui.
Ora, se volete scusarmi...
Si alzò in piedi, salutando entrambi e allontanandosi per sbrigare altre faccende più urgenti che richiedevano la sua presenza. La mora lo osservò per qualche istante andare via, lo sguardo perso dietro chissà quali pensieri, prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione al nuovo arrivato.
Shay... Dunque è questo il tuo vero nome.
Sarà difficile perdere l'abitudine di chiamarti Lossgaur: ti rappresentava molto di più.
Seguimi. Ti farò fare un giro per l'accampamento.
Per questa notte dovrai accontentarti di condividere la tenda con me, spero che non sia un problema...
Per lei di sicuro non lo era affatto, almeno a giudicare dal sorriso malizioso che gli rivolse. Una volta in piedi, Yvonne iniziò ad approcciare il Beowulf alla vita da Escluso, spiegandogli le usanze e le regole che vigevano in quella Tribù, di cosa vivevano e i gradi gerarchici dei presenti. Rispose alle domande dell'uomo -se ne avesse fatte- e gli mostrò il giaciglio dove avrebbe dormito quella notte, fatto di pellicce di animali accatastate l'una sull'altra.
Lei, in quanto prevalenza Ghiaccio, era capace di isolarsi dal resto del mondo, non badando agli sguardi e ai sussurri che i suoi fratelli rivolgevano a Shay, ma per il Gildato la questione era diversa. Quei continui mormorii avrebbero potuto infastidirlo o farlo sentire a disagio, anche se dalla sua espressione non sembrava darlo a vedere. Come se fosse la cosa più naturale del mondo, la Miriel gli sfiorò la mano con le dita, alimentando grazie a quel tocco l'Elemento insito in lui e che almeno per un po' gli avrebbe fornito maggiore distacco e lucidità in mezzo a quel gruppo di estranei.
Seguimi, voglio portarti in un posto.
Qualora Patrick avesse fatto domande, Yvonne non avrebbe risposto a nulla, lasciandolo all'oscuro di tutto fino a quando non raggiunsero un punto dove la collina lasciava il posto ad una sfolgorante foresta, in cui i bisbigli e i mormorii degli Esclusi non potessero raggiungere le orecchie del licantropo.
Perdonami se ho agito senza il tuo permesso sul tuo Elemento, ma ho pensato che ti avrebbe aiutato a sopportare meglio la tua attuale condizione.
Nessuno di loro è malvagio, sono solo diffidenti. Lo sono con tutti, perché non sanno mai chi si trovano realmente di fronte, né se rimarrà a lungo.
Stasera Ragnär parlerà a tutti loro e dopo allora inizieranno ad accettarti.
Camminava a passo leggero, con le sue movenze che ricordavano qualcosa del selvaggio e dell'animale, pur essendo lei un essere umano. Di tanto in tanto, alzava lo sguardo osservando il volo degli uccelli, il loro canto o semplicemente il muoversi del sole fra le fronde degli alberi.
Non è da escludere che ti venga assegnato un compito, oltre ad aiutarci a combattere.
Tutti contribuiamo alla sopravvivenza della Tribù, è la regola.
Come avrai capito, io mi occupo della caccia, ma quando serve posso aiutare anche in altro modo: portare la legna, l'acqua, perlustrare i dintorni.
Siamo tutti uniti come fratelli e sorelle. Ma questo dovrebbe esserti un concetto famigliare, dico bene?
Si sistemò all'ombra di un albero, facendo cenno all'uomo di prendere posto anche lui se avesse voluto.
Hai detto a Ragnär che non fai parte di nessun Clan, eppure hai l'atteggiamento di un maschio alfa.
Lo sei stato in passato?
Raccontami la tua storia: sono curiosa di saperne di più su di te.