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da Eibhlin » 20/07/2014, 21:56
Non solo lo percepisco come dovere morale ed etico in quanto essere umano. Non solo fa parte del mio lavoro e dei motivi per i quali ho intrapreso questa carriera. … E' un problema che sta a cuore a lei, quindi mai e poi mai avrei potuto rifiutare di risolverlo.
Per la prima volta da quando lo conosceva, Eibhlin non poté non arrossire di fronte alle parole di lui: Felicity aveva avanzato spesso l'ipotesi che Joël provasse qualcosa per lei, ma poiché l'Oceano non l'aveva mai riscontrato in prima persona, si era sempre rifiutata di credere ad una cosa del genere, ripiegando piuttosto sull'idea che la collega ed amica avesse un po' troppa immaginazione; eppure, in quel momento, non poté non chiedersi per la prima volta se la bionda non ci avesse visto giusto… almeno un po'. Le parole del suo Consigliere erano piuttosto inequivocabili, anche se forse si sarebbero potute riferire al fatto che lei era l'Acuan Diluvium, e lui cercava di agire per il meglio, nei suoi interessi, in quanto tale; ma dove finiva l'Oceano, e dove iniziava Eibhlin? La donna sapeva bene che era quella la parte più difficile, trattarla come una pari: perché se anche Joël era un Principe, l'Islandese era stata scelta dal Conflux e da Ceres per guidare la Gilda Acuan, e questo la poneva al di sopra di chiunque altro, nella Gilda stessa, lui compreso; era inevitabile, dunque, che per quanto Eibhlin si sforzasse ci fosse comunque un velo di educato distacco tra lei e tutti gli altri, tra gli Acuan, e questo valeva anche per il proprio Consigliere - lui, ad esempio, non riusciva a darle del tu seppur l'Oceano, invece, avesse adottato quello stile meno formale. A volte si chiedeva se il proprio destino non fosse rimanere da sola, o cercare qualcuno al di fuori della Gilda che sapesse trattarla come una trentenne qualsiasi… almeno ogni tanto. Tralasciando quei tristi ed amari pensieri, l'Acuan Diluvium cercò di superare il momento successivo all'imbarazzo dato dalle parole di Joël facendogli presente quanto la barba gli donasse, poiché non era eccessivamente presente sul suo viso e, soprattutto, era evidentemente molto curata, e domandandogli poi come andasse il suo lavoro.
Bene, grazie. Procede come sempre, casi in corso e vittorie sofferte, l'ultima proprio tre ore fa.
Davvero? Allora le mie congratulazioni per la tua recente vittoria! I tuoi clienti sono molto fortunati ad averti dalla loro parte… - e lei ne sapeva qualcosa, visto che era stata sua cliente e grazie a lui si erano evitati grane e fastidi legali che avrebbero riguardato l'intero ospedale.
... E… ... E mi chiedevo: sta per caso andando a fare uno spuntino di metà mattina?
In teoria dovrei andare a pranzo, o meglio, sono quasi stata obbligata ad andarci per prendermi un paio d'ore di pausa. Perché?
Perché nel caso, se le fa piacere, potrei accompagnarla ed offrirle quello che preferisce. O magari potrei chiedere al mio elfo domestico cuoco di prepararle qualcosa ed allestire la scrivania per un pranzo veloce.
Quello era un… invito galante? O solo il tentativo del proprio Consigliere di essere gentile? Come sempre, Eibhlin non avrebbe saputo definirlo, e nonostante la Felicity nella sua mente fosse convinta della prima ipotesi, l'Oceano non si sentiva in grado di affermarlo con così tanta sicurezza. Ciò nonostante…
... Cosa ne dice?
Ne dico che mi piacerebbe molto pranzare con te. Visto che preferirei rimanere nella struttura per qualsiasi emergenza, ti andrebbe di farmi compagnia qui? Posso farmi portare qualcosa in ufficio dal bar al piano di sotto, ti assicuro che preparano cose buonissime…
Gli propose, esibendosi in un sorriso leggero, gentile, affabile: stava cercando di fargli capire qualcosa, stava tentando di dargli un imput tale da spingerlo a trattarla come una persona qualsiasi, perlomeno al di fuori della Gilda, ma non era sicura che lui l'avrebbe colto.
Joël… - lo chiamò subito dopo - Ci conosciamo da un bel po' di tempo ormai, e hai dato prova di essere un ottimo Consigliere, per me… ti andrebbe perciò di… di darmi del tu, perlomeno quando siamo lontani dalla Gilda? Tutta questa formalità non ci aiuta a conoscerci, e date le nostre posizioni tra gli Acuan sarebbe un bene, invece, che fossimo affiatati. Tu non credi?
Di sicuro Felicity non avrebbe potuto negare un bell'impegno da parte di Eibhlin… il passo in avanti l'aveva fatto, era un inizio.
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da Joël » 21/07/2014, 21:42
Allora le mie congratulazioni per la tua recente vittoria! I tuoi clienti sono molto fortunati ad averti dalla loro parte…
Mai fortunati quando i suoi pazienti...
Ed avrebbe aggiunto anche i Gildati alla lista, ma adesso non stavano parlando come Consigliere e Capo bensì come Difensore e Infermiera. Lei era vestita divinamente, così tanto bene da emettere un bagliore, una luce di bellezza accecante per la vista mortale del Principe di Andorra. Non erano abiti immensamente firmati di chissà quale valore o prezzo stellare, ma su di lei stavano una meraviglia, a testimonianza del fatto che non fosse il capo a fare la Principessa, bensì la Principessa stessa, con i suoi modi, il suo portamento, il suo animo e la sua misericordia. Grazie a tutte queste qualità che Joël riconosceva ciecamente nell'Oceano, miste anche ad un piacere estetico di base che lo faceva sussultare ogni qual volta la vedeva sia da lontano che da vicino, si sentì quasi costretto dal suo istinto a tentare un approccio leggermente più intimo, mettendosi in gioco, proponendo di trascorrere ancora qualche minuto insieme mangiando qualcosa in mezzo al periodo di pausa della bionda islandese.
Ne dico che mi piacerebbe molto pranzare con te. Visto che preferirei rimanere nella struttura per qualsiasi emergenza, ti andrebbe di farmi compagnia qui? Posso farmi portare qualcosa in ufficio dal bar al piano di sotto, ti assicuro che preparano cose buonissime…
Perché mai? La prego miss Johanndottir, mi permetta di farle preparare qualcosa di sopraffino... Si sieda pure, penserà a tutto il sottoscritto, ovviamente con un piccolo aiuto.
Le sorrise con cordiale gentilezza e un pizzico di ironia, convocando sul luogo il suo Elfo Domestico di fiducia, quello che nel castello si occupava principalmente della tutela sul servizio offerto ai reali e alla amministrazione delle cucine, fornendo alla cuoca Bertha le preferenze dell'uomo e della sorella per i pranzi e le cene nonché prima della celebrazione di grandi eventi sontuosi di beneficenza o normale ricevimento di amici e cari. Il Difensore Legale chiese alla piccola creatura servizievole di allestire una tavola di fortuna sulla scrivania libera di Eibhlin, apparecchiando con piatti di vetro soffiato italiano, posate d'argento e bicchieri di cristallo. Una brocca di acqua fresca poiché l'alcol sul luogo di lavoro era assolutamente fuori discussione e un cestino di pane morbido e caldo appena sfornato, dall'aspetto davvero invitante. Diede l'ordine per due orate al forno con patate e pomodirini ciliegia, da servire entro e non oltre cinque minuti, visti i tempi ristretti.
Ecco fatto, come vede non deve preoccuparsi di nulla, sono certo che la cucina della mia cuoca sarà di suo gradimento... Oh, mi scusi, non le ho chiesto se preferiva un altro pesce anziché l'Orata, mi dispiace moltissimo, faccio immediatamente-...
Joël…
... Si, mi dica, scusi.
Ci conosciamo da un bel po' di tempo ormai, e hai dato prova di essere un ottimo Consigliere, per me… ti andrebbe perciò di… di darmi del tu, perlomeno quando siamo lontani dalla Gilda? Tutta questa formalità non ci aiuta a conoscerci, e date le nostre posizioni tra gli Acuan sarebbe un bene, invece, che fossimo affiatati.
Darle... del "tu"?
Tu non credi?
In quel momento si dimenticò di tutto, di ogni cosa, anche dell'orata, del pranzo, di Bertha, del caso del mattino, di tutto, proprio tutto. Eibhlin, il Capo Gilda Acuan e la donna che già da diverso tempo occupava i suoi pensieri e i battiti del suo cuore... Gli aveva chiesto di darsi del "tu", di essere meno formali, di conversare in modo molto più naturale, fluido, tranquillo, senza quella barriera di freddo rispetto davanti. Era strano immaginarsi a darle del "tu", non sapeva nemmeno dire con esattezza se ci fosse riuscito tanto bene, incespicando con le parole o con gli appellativi, ma forse era un rito da superare per qualunque coppia che decideva di avvicinarsi... coppia di amici ovviamente! Stava cercando di convincere se stesso? Probabile, anche se da una parte sperava proprio di non dover mai parlare di amicizia con una come lei. Il silenzio calato dopo le parole della donna venne spezzato dall'apparizione davanti ad ognuno del piatto richiesto, fumante e dal profumo intenso. L'Elfo, per altro, si preoccupò anche di servire per una volta l'acqua ad entrambi prima di scomparire e togliere il disturbo.
Io... mi dispiace di aver dato l'impressione di non volere un maggiore affiatamento tra di noi. Lo voglio eccome! ... Cioè, desidero ardentemente poter... ti... conoscere meglio e senza il filtro della formalità. Il vero problema è che avrei il timore di guardarti sempre più negli occhi come donna e non come Capo Gilda, per lo meno all'esterno del covo. Ammetto in tutta sincerità che... in ben più di una occasione ho sentito l'impulso di chiederti un appuntamento ufficiale, Eibhlin, non come Principe, non come Consigliere, non come Avvocato... ma come Uomo.
Prese un bel respiro, socchiudendo gli occhi. Quella era la prima volta in assoluto nella quale era lui il preoccupato per un rifiuto.
Ad ogni modo... Le piace l'Orata, vero? ... Ti, volevo dire, ti piace.
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da Eibhlin » 21/07/2014, 22:18
Mai fortunati quanto i suoi pazienti…
Sorrise a quelle parole, ritrovandosi ad accettare l'ennesimo gentile e galante complimento di Joël che, più come uomo che come Consigliere, riusciva sempre a farla sentire speciale, e questo perché era la donna che elogiava, non l'Oceano. Forse era anche per quello, per il suo essere, al di là del ruolo tra gli Acuan, un uomo di bell'aspetto, affascinante, carismatico, interessante e versatile, che Eibhlin si sentiva attratta da lui: ma poiché egli era anche un Acuan, e per di più suo Consigliere, non si era mai spinta oltre un limite ben preciso, supportata dal fatto che il MagiAvvocato, comunque, non le aveva mai chiesto nulla che non riguardasse un rapporto professionale tra loro, dentro e fuori la Gilda - con grande disappunto di Felicity che, invece, avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere l'amica uscire con uno come il Principe di Andorra. Questo, comunque, non la spingeva certo a privarsi di una compagnia come la sua, oltremodo gradita dall'Infermiera, che infatti accettò di buon grado di pranzare con lui: la sua idea era di farsi portare qualcosa dal bar al piano di sotto, conoscendo la loro cucina ed apprezzandola enormemente - dopotutto la testava ogni giorno; quella di Joël, era decisamente diversa e ben più raffinata.
Perché mai? La prego miss Johanndottir, mi permetta di farle preparare qualcosa di sopraffino…
Oh, beh…
Si sieda pure, penserà a tutto il sottoscritto, ovviamente con un piccolo aiuto.
Avrebbe voluto sottolineare che non ce n'era bisogno, che non serviva essere così formali ed esagerati nella raffinatezza, e che un panino o un piatto veloce di pasta le sarebbe andato benissimo ugualmente… ma sembrava che il Consigliere tenesse particolarmente a regalarle un pranzo reale - e forse, visto il suo titolo, era anche comprensibile - per questo Eibhlin decise di lasciarlo fare e di veder trasformata la propria scrivania in un tavolo con piatti e posate pregiatissimi, per non parlare del piatto che avrebbero mangiato, decisamente diverso dalla sua idea di "spuntino veloce".
Ecco fatto, come vede non deve preoccuparsi di nulla, sono certo che la cucina della mia cuoca sarà di suo gradimento…
Ne sono certa, per quanto un panino al volo sarebbe stato ugualmente l'ideale… - commentò l'Oceano con aria gentile, abbozzando un sorriso.
Oh, mi scusi, non le ho chiesto se preferiva un altro pesce anziché l'Orata, mi dispiace moltissimo, faccio immediatamente-…
Lo interruppe, un po' perché non voleva che si agitasse più di quanto già non fosse - e l'Elemento dentro di lui non poteva mentire, non a lei - ed un po' perché voleva renderlo partecipe di un pensiero che le riempiva la mente già da qualche tempo: Eibhlin voleva, sostanzialmente, che Joël le desse del "tu", che si rivolgesse a lei in maniera meno formale, così da poter conversare meglio ed eliminare quel velo di distacco che, spesso, faceva sentire l'Acuan Diluvium più sola che mai. Lo propose all'altro, quindi, per quanto inizialmente non fu sicura di avergli proposto qualcosa di positivo visto il silenzio che seguì la sua ultima domanda: forse aveva azzardato troppo, forse in qualche modo, e per un motivo a lei sconosciuto, il Principe di Andorra non voleva eliminare il distacco tra loro… ancora stava aspettando una risposta, quando di fronte ad entrambi comparve il piatto richiesto, un piatto che, ad onor del vero, aveva un aspetto assolutamente delizioso.
Io... mi dispiace di aver dato l'impressione di non volere un maggiore affiatamento tra di noi. Lo voglio eccome! ... Cioè, desidero ardentemente poter... ti... conoscere meglio e senza il filtro della formalità. Il vero problema è che avrei il timore di guardarti sempre più negli occhi come donna e non come Capo Gilda, per lo meno all'esterno del covo. Ammetto in tutta sincerità che... in ben più di una occasione ho sentito l'impulso di chiederti un appuntamento ufficiale, Eibhlin, non come Principe, non come Consigliere, non come Avvocato... ma come Uomo.
Quelle parole la colpirono molto, perché la misero di fronte ad un primo pensiero diretto e preciso: Felicity aveva ragione, l'uomo che tanto faceva sospirare infermiere e pazienti ogni volta che veniva a trovarla aveva effettivamente un debole per lei; e l'avrebbe anche invitata ad uscire, se non fosse stato per il fatto che la donna non era una femmina qualunque, bensì l'Oceano… il suo Oceano - perché forse chissà, se Joël fosse appartenuto ad un'altra Gilda tutto sarebbe stato più semplice. Ma, come spesso Eibhlin aveva ipotizzato, l'essere la Guida degli Acuan aveva il proprio costo in termini di relazioni sociali, e quella ne era assolutamente la prova: amava la Gilda, amava le persone che ne facevano parte, ed era onorata di poter rappresentare i due Elementi che albergavano in lei di fronte al Conflux… ma in pochi, intensi momenti come quello, provava l'egoistico desiderio di essere qualcun altro, un'Acuan che sì, doveva proteggere l'Equilibrio, ma poteva essere considerata dal mondo prima come donna e poi come Gildata, e non viceversa.
Ad ogni modo... Le piace l'Orata, vero? ... Ti, volevo dire, ti piace.
Prima di rispondere scostò la pelle esterna del pesce e ne raccolse un poco con la forchetta, assaggiandolo ad occhi socchiusi prima di fare un sorriso ed annuire in direzione dell'altro.
È cucinata perfettamente, e ti prego di portare i miei complimenti alla cuoca per questo… ma forse la prossima volta potremmo optare per qualcosa di più… semplice? - azzardò la donna, temendo di offenderlo - Perlomeno quando decidiamo di pranzare nel mio ufficio…
Aggiunse, facendo evincere due cose da quell'affermazione: la prima, quella che forse Joël avrebbe colto immediatamente, era che per quanto si trattasse dell'Oceano, i gusti della donna in situazioni come quella prediligevano cose semplici e genuine, non necessariamente così elaborate ed eleganti - anche perché era abbastanza surreale vedere una tavola/scrivania arredata con bicchieri di cristallo quando a pochi passi dalla stanza c'erano le camere dei pazienti dell'Ospedale; la seconda, quella più importante ma che forse l'uomo avrebbe colto solo dopo una veloce riflessione, era che Eibhlin aveva parlato de "la prossima volta" … e dunque, evidentemente, auspicava di pranzare nuovamente con lui, in futuro. Bevve un sorso d'acqua, l'Islandese, rinfrescandosi il palato e i sensi con l'Elemento che le era congeniale quasi al 100%, prima di sospirare e poi tornare a guardare negli occhi l'altro, uno sguardo intenso e penetrante che sembrò volergli entrare dentro fino a sondare la sua anima.
Come Oceano, forse, sono felice che tu non mi abbia mai chiesto di uscire, viste le implicazioni che potrebbero esserci nella Gilda… - perché seppur non desiderasse che la sua vita privata venisse commentata dagli Acuan, sapeva che probabilmente, uscendo con lui, sarebbe accaduto - Come donna, invece… mi piacerebbe molto uscire con te, dimenticare le nostre posizioni e conoscerci come fanno tutte le persone normali.
Ammise dopo un altro sospiro, sapendo bene quanto peso avesse un'affermazione come quella se pronunciata da lei, che di sicuro non desiderava uscire con chiunque fosse bello, simpatico o intelligente al mondo - al contrario come donna, e prima ancora che come Oceano, aveva standard piuttosto elevati.
Sempre se pensi di trovare il coraggio di propormelo, prima o poi… - aggiunse, abbozzando un sorriso divertito e a tratti speranzoso.
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da Joël » 22/07/2014, 20:36
È cucinata perfettamente, e ti prego di portare i miei complimenti alla cuoca per questo… ma forse la prossima volta potremmo optare per qualcosa di più… semplice?
Quella era una delle pecche più grosse del Principe di Andorra: ovviamente né lui o la sorella potevano farci caso, calcolando le loro abitudini, ma chiunque altro avrebbe trovato un poco fuori luogo quel pranzo improvvisato. Per il Difensore legale quello era qualcosa di semplice, ma per una donna di vita normale come Eibhlin la questione era differente, come per la maggior parte del Mondo Magico, abituato ad un panino o ad un pacchetto di cracker come spuntino svelto, non un'orata al forno con patate e pomodori. Fu proprio in quell'istante che il Montesquieu si sentì profondamente in imbarazzo, comprendo di aver avuto forse un comportamento sbagliato, mettendo a disagio il proprio Oceano ed in primis una donna con la quale voleva avere una frequentazione seria. Dovettero trascorrere ancora dieci secondi buoni però, prima che Jo effettivamente si rendesse conto anche di un altro fattore, cioè che la Capo Gilda aveva messo in conto la possibilità di mangiare un'altra volta insieme, quindi che stesse implicitamente accettando di vederlo nuovamente in un contesto esterno al covo e molto più privato, umano.
Perlomeno quando decidiamo di pranzare nel mio ufficio…
La prossima volta lascerò decidere a te come è meglio procedere, promesso...
Le sorrise con gentilezza, accomodante, mettendoci un pizzico di imbarazzo nel tono ed anche gioia nel sapere che gli aveva concesso una seconda possibilità. Quella donna meravigliosa aveva acconsentito a passare altro tempo con lui, parlarci, conoscerlo e farsi conoscere sotto un aspetto nuovo, consapevole che le loro identità si andavano bilanciando e che dunque non esisteva più il concetto di superiore o suddito. Già, ma perché Eibhlin si sentiva tanto sicura nel portare avanti quell'idea? Nel decidere di incontrarsi con il proprio Consigliere pur sapendo che sarebbe stato forse controproducente per il loro rapporto interno alla Gilda? Questa e altre domanda vorticavano nella mente dell'uomo che intanto aveva deciso di cominciare a mangiare per non togliere tempo al lavoro dell'Infermiera, rispettandolo anche più del proprio. Era la prima volta in assoluto che non sapeva bene come comportarsi e cosa dire. Era la prima volta in assoluto che l'Acqua dentro di lui si muoveva tanto instabile e difficile da controllare, agitandosi, muovendosi, producendo ondate di energia incredibili e devastanti. Ciò che gli dispiace più di tutto, poi, era che naturalmente quelle variazioni la sua Capo Gilda le poteva cogliere con molta naturalezza. Forse fu proprio per quello che, dopo altri pochi secondi, l'Acuan Diluvium scelse di rompere quel silenzio con una piccola grande confessione.
Come Oceano, forse, sono felice che tu non mi abbia mai chiesto di uscire, viste le implicazioni che potrebbero esserci nella Gilda…Come donna, invece… mi piacerebbe molto uscire con te, dimenticare le nostre posizioni e conoscerci come fanno tutte le persone normali.
Questo stava a significare niente inviti a balli del castello, niente serate di beneficenza in qualche sontuosa villa signorile o qualsiasi altro evento inventato dalla sorella per spillare soldi e clienti ad una manciata di ricconi provenienti da ogni parte del Mondo Magico conosciuto e non. Si, decisamente la cosa migliore era lasciare che se ne occupasse lei, che decidesse lei cosa le sarebbe piaciuto fare di più con lui, anche fosse stata una semplice passeggiata per le vie di una città o un tè nella hall principale dell'ospedale, dove poteva essere pronta in qualsiasi momento ad intervenire per emergenze o consulti. Il Principe doveva iniziare a capire che stare con una donna come lei significava in primis dividerla con il resto del Mondo praticamente ogni giorno, che fossero i pazienti o che fossero i Gildati. Non era una verità facile da mandare giù ma forse era anche per quello che da troppo tempo la Johanndottir non trovava un compagno adatto. Lei era tanto bella quanto complessa.
Sempre se pensi di trovare il coraggio di propormelo, prima o poi…
In effetti di coraggio ce ne vuole molto...
Incalzò quasi subito, decidendo di tornare il buon vecchio Joël, colui che con le sue parole sicure e calde sapeva sciogliere ogni donna.
... Il lavoro, la Gilda, solo queste due attività ti rendono quasi la persona più impegnata che esista. Come Oceano avresti voluto che non ti chiedessi nulla... magari anche perché ti rendi conto la fatica che ci vorrebbe a cominciare una storia, consolidandola, rendendola seria, trasformandola in un legame, in un sentimento. Come donna invece sogni quella tranquillità, quell'affetto, quella sicurezza che a volte ti può dare solo qualcuno che ti ama, qualcuno che ti sostiene quando stai per cadere e che non lo fa solo in quanto sottoposto, ma in quanto tuo compagno di vita. Sono solo supposizioni, ma nascono a fronte di una condizione che vivo anche io, praticamente ogni giorno, da sempre...
Lui che non si rendeva conto delle responsabilità e della difficoltà di dire "sì" ad una persona? Impossibile. Il raziocinio dell'essere un Precettore Acuan, l'educazione avuta come Principe e il buon senso scaturito in lui grazie al Conflux lo facevano vincere ed avere la meglio nel suo lavoro da molti anni. Spesso per esigenza come Difensore aveva dovuto apprendere il carattere e le caratteristiche di persone sconosciute o poco interessante, figurarsi quindi provare a capire una donna che di interesse gliene scaturiva una infinità. Terminò il proprio pasto, sistemando correttamente le posate in maniera che l'Elfo comprendesse e facesse sparire il piatto, poi, una volta che l'Oceano avesse concluso anche il proprio ristoro, Joël Montesquieu si sarebbe alzato e diretto verso di lei, per mettersi in ginocchio umilmente e prenderle la mano con entrambe le proprie, fissandola intensamente negli occhi.
Eibhlin Johanndottir, ti chiedo formalmente di accettare un invito da parte del sottoscritto a frequentarci. Saprò aspettare quando giungerà il momento più adatto, avrò pazienza e accoglierò tutto ciò che la vita ti imporrà di seguire per obblighi. Mi basta solo sapere che sei intenzionata a provare questa follia, l'ebrezza di sentirci solo come uomo e donna in cerca d'amore. ... Posso avere questo immenso onore?
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da Eibhlin » 22/07/2014, 21:12
La prossima volta lascerò decidere a te come è meglio procedere, promesso...
Gli sorrise di rimando, annuendo: non voleva metterlo in imbarazzo, naturalmente, ma non poteva mentire o fingere che per lei fosse del tutto normale fare uno spuntino con pesce al forno e patate; le persone normali mangiavano un panino al volo, magari anche un piatto di pasta fredda o un'insalata, ma tutta la situazione con Joël, con le posate pregiate ed un elfo che li serviva, era un poco surreale per l'Oceano, ben felice di avere una seconda possibilità per far comprendere al Principe che anche un panino, se gustoso e consumato con la persona giusta, poteva essere la cosa più buona del mondo. Percepiva il suo nervosismo, sentiva il suo Elemento agitarsi dentro il Consigliere senza che lui potesse tenerlo a freno… e sapeva bene che era colpa sua se ciò stava accadendo, non in quanto Acuan Diluvium, ma come donna che evidentemente gli faceva un certo effetto: evidentemente, perché poco dopo l'uomo confessò che gli sarebbe tanto piaciuto uscire con lei, e che se non l'aveva proposto prima era perché non poteva considerarla semplicemente come Eibhlin, ma doveva tenere conto del suo essere l'Oceano; come Capo Gilda degli Acuan comprendeva ed apprezzava quel suo rispettare il ruolo dell'Islandese nella Gilda, e quindi il distacco che sembrava dovesse forzatamente esserci tra lei e gli altri Acuan. Come donna, invece, non poteva non ammettere quanto Joël l'affascinasse, e quanto quindi le sarebbe piaciuto uscire con lui, conoscerlo meglio, scoprirlo come uomo prima che come Consigliere o MagiAvvocato… perciò sì, sarebbe uscita con l'altro se egli avesse avuto il coraggio di proporglielo ufficialmente.
In effetti di coraggio ce ne vuole molto... ... Il lavoro, la Gilda, solo queste due attività ti rendono quasi la persona più impegnata che esista.
Quant'era vero… da quando aveva preso il suo posto come Acuan Diluvium, unito al suo ruolo in Ospedale, aveva praticamente dato un taglio netto alla propria vita sociale, dovendo accettare placidamente - ma non per questo con serenità - di rimanere quasi sempre sola.
Come Oceano avresti voluto che non ti chiedessi nulla... magari anche perché ti rendi conto la fatica che ci vorrebbe a cominciare una storia, consolidandola, rendendola seria, trasformandola in un legame, in un sentimento. Come donna invece sogni quella tranquillità, quell'affetto, quella sicurezza che a volte ti può dare solo qualcuno che ti ama, qualcuno che ti sostiene quando stai per cadere e che non lo fa solo in quanto sottoposto, ma in quanto tuo compagno di vita. Sono solo supposizioni, ma nascono a fronte di una condizione che vivo anche io, praticamente ogni giorno, da sempre…
No, non sono solo supposizioni… hai centrato perfettamente il punto della questione. - ammise Eibhlin, con un sospiro - Stare con me, essere il compagno di vita… richiede uno sforzo immensamente maggiore rispetto a qualsiasi altra donna: i miei pazienti e la Gilda verranno sempre prima della mia vita personale, perché quelle persone dipendono da me e su di me fanno affidamento per stare bene; per questo non cerco un uomo né mi dispero del mio essere sola… lo capisco. Questo non vuol certo dire che ne sia felice… ma non potrei mai imporre forzatamente a qualcuno un rapporto con la sottoscritta a metà, dovrebbe essere pronto a dividermi col resto del mondo. E non si trovano facilmente persone del genere in giro.
Alzò le spalle, quasi rassegnata ma sempre e comunque sorridente, finendo di mangiare l'orata che comunque era davvero stata cucinata divinamente e bevendo un sorso d'acqua per sciacquarsi la bocca; osservò Joël alzarsi in piedi ed inginocchiarsi accanto alla sua sedia, e ricambiò il suo sguardo col proprio, fermo e sereno, mentre le prendeva la mano.
Eibhlin Johanndottir, ti chiedo formalmente di accettare un invito da parte del sottoscritto a frequentarci.
Voleva frequentarla, dunque, pur sapendo che avrebbe dovuto condividerla con pazienti ed altri Gildati… evidentemente per lui ne doveva valere almeno la pena.
Saprò aspettare quando giungerà il momento più adatto, avrò pazienza e accoglierò tutto ciò che la vita ti imporrà di seguire per obblighi. Mi basta solo sapere che sei intenzionata a provare questa follia, l'ebrezza di sentirci solo come uomo e donna in cerca d'amore. ... Posso avere questo immenso onore?
Prese un bel respiro, l'Oceano… e lentamente annuì.
A patto che sia io a poter scegliere il posto ed il programma della prossima uscita. D'accordo?
Sì, aveva accettato. Sarebbe uscita con lui, si sarebbero frequentati all'esterno alla Gilda come un uomo e una donna qualsiasi… e si sarebbe lasciata trasportare dagli eventi, semplicemente, vivendo per una volta come una trentenne che sperava in segreto nell'arrivo del grande amore. Il tempo a loro disposizione, tuttavia, era finito: così, con la promessa di rivedersi la sera dopo nel Villaggio Acuan, Eibhlin si congedò da Joël e lo osservò andarsene, sorridendo poi tra sé e scuotendo appena il capo mentre lasciava il proprio ufficio per andare da Felicity: se c'era una persona che sarebbe saltata di gioia a quella notizia, di sicuro era quell'adorabile pettegola dell'amica.
[Fine]
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da Yamato » 02/03/2015, 15:20
Reykjavík | Albergo Generico 4 Stelle | 01 Novembre 2109 | 15:49
Come aveva potuto accettare di aiutare un Erede senza prima consultarsi con lui e la Sempreverde? L'Oceano quella volta aveva proprio esagerato e il Sole di certo non si risparmiò la possibilità di farglielo presente apertamente. Calma placida e piatta, quella della Capo Gilda Acuan che, come sempre fatto dai suoi predecessori, sapeva parlare in certi casi in un modo davvero irritante. Per quanto si trattasse di un combattimento a favore di un matrimonio tra due singoli, il quale non influiva poi tanto nella relazione tra Gilde e Druidi, per Yamato quello era pur sempre uno sconto tra loro e i Figli di Gaia, una prova ulteriore per stabilire chi fossero i più umili e per decretare la loro naturale uguaglianza, senza supremazie, senza migliori e peggiori, senza sangue sporco o sangue pulito. Ed invece Eibhlin si era messa a parlare di lealtà, del dare il giusto supporto ad una parte proprio perché il Gildato Terran stava venendo aiutato dalla stessa, dimenticandosi che il Terran quell'aiuto se l'era guadagnato e non l'aveva imposto a nessuno, a differenza dell'Erede del Vento. Si sarebbe davvero potuta scatenare una guerra per un rifiuto da parte di tutte e tre le Gilde? Ben venga, li avrebbero spazzati via! Certo, era ovvio che Yamato ragionasse così solo da fomentato, in realtà la guerra non la voleva e non desiderava di sicuro sprecare vite umane per una assurda presa di posizione, ma ciò che più lo infastidiva era che l'Oceano non si era consultato con la Sempreverde e con lui per informarli che avrebbe fatto di testa propria. Quando la famiglia del Vento aveva contattato gli Ignis e i Terran per chiedere che il loro Erede potesse essere aiutato nell'allenamento, entrambi avevano rifiutato, i primi per normale presa di posizione, i secondi per solidarietà nei confronti dello sfidante alla mano di Estia, l'Erede del Fuoco. Yamato era convinto al 101% che anche gli Acuan avrebbero seguito la stessa linea... e invece no. Acqua, Ghiaccio, Acqua, Ghiaccio e ancora Acqua, imprecazioni che ripeteva con stizza e fastidio da almeno mezz'ora, da quando era entrato sotto la doccia e quando poi, una volta uscito, aveva deciso di farsi la barba, per prepararsi così ad una parte della giornata molto più piacevole.
Così dovrebbe andare.
Sapeva che la fidanzata, Nanée, la Druida, doveva parlargli di una questione importante, ma non era entrata nei dettagli nella lettera inviatagli, quindi da un lato l'uomo si sentiva anche abbastanza curioso e perplesso. Questioni importanti potevano essere molteplici: aveva forse deciso di interrompere la loro relazione? O magari anzi aveva scelto di dirlo apertamente, farsi rinnegare ma stare alla luce con lui... Da un lato non sapeva se preferire più la prima o la seconda, in quanto era consapevole di cosa significasse per un Druido farsi rinnegare e alla sua amata non lo augurava per nulla al mondo, nemmeno per se stesso. Tuttavia era anche da mettere in conto qualsiasi altra motivazione differente, non restava altro che incontrarsi e farsi una bella chiacchierata, come non capitava da molto tempo visti gli impegni dell'uno e dell'altra. Indossò una camicia bianca, dei pantaloni classici neri, scarpe sportive ma eleganti bianche e una giacca di jeans nera, no, difficilmente si presentava troppo serioso per la sua fidanzata, anche perché lei era la prima a preferirlo meno agghindato e più spontaneo, trovava gli donasse di più quel tipo di look rispetto a quello ostentato sempre sul luogo di lavoro in Giappone. La bacchetta magica sistemata nella fondina ascellare sotto la giacca, lo zaino mono spalla contenente portafogli, tessere magnetiche e pozioni di vario tipo alloggiato dietro la schiena e via, fuori dalla stanza. Una volta uscito e affacciatosi sul corridoio, il suo sguardo venne rapito da una figura non troppo lontana che sembrava attendere proprio lui. Gli occhi del Sole, inizialmente rapiti e ipnotizzati, assunsero una leggera sfumatura di consapevolezza andando avanti coi secondi.
Nanée.
Ehi... Non sembri molto contento di vedermi...
Mi hai solo sorpreso, tutto qui. Come hai fatto a trovarmi?
Dovresti averlo capito ormai che riesco sempre a trovarti... Ho terminato prima il servizio fotografico e mi sono precipitata qui. Beh? Dai avvicinati, il corridoio è vuoto e mi va di provare qualche brivido...
Yamato Kusanagi si avvicinò alla Druida e non appena furono abbastanza a contatto le posò le mani sui fianchi e lei portò subito la propria al cavallo dei suoi pantaloni, massaggiandolo con insistente desiderio ed erotismo, fissandolo come non l'aveva fissato mai. Tentò di baciarlo ed egli glielo concesse. Le lingue si intrecciarono e quel turbinio di gesti avventati e vogliosi proseguì per almeno un minuto buono, fino a quando, una volta allontanatesi lentamente le labbra, ella parlò ancora, in un sussurro caldo ed eccitato, un sussurro apparentemente inconfondibile.
... Come mai il tuo amichetto non si sveglia? ... Non ti faccio più effetto?
... Sì che me lo fai... O meglio, me lo fa la mia vera fidanzata.
A quelle parole, lo sguardo della falsa Nanée mutò nettamente, diventando più serio e infastidito. Yamato tentò di bloccarla al muro e immobilizzarla ma ella sgusciò con una maestria e una velocità notevoli, tra l'altro con una serie di movimenti fluidi ed elastici tipici solo della cultura marziale orientale. Il Sole non era vestito adeguatamente per combattere, ma nemmeno lei stava nella condizioni migliori, quindi in tal senso potevano reputarsi alla pari. Ella non poteva certo sapere che dentro la vera Nanée si nascondevano gli elementi e che Yamato, in quanto Capo Gilda, potesse percepirli e di conseguenza distinguerla da chiunque altra. Una mossa sbagliata, ma non certo per colpa della sicaria.
Non so come tu abbia fatto a capirlo così in fretta. Ho anche copiato alla perfezione il profumo della pelle e le sue movenze spontanee. Forse ci sono, evidentemente la tua donna è tanto frigida che non ti massaggerebbe mai le parti basse nel corridoio di un albergo.
Conta poco cosa mi ha condotto alla verità. Piuttosto sarai tu a confessarmi perché speravi di uccidermi, una volta che sarai fuori combattimento.
Tsk, povero sciocco, deve ancora nascere chi riuscirà ad estorcermi una informazione!
Xin Zhang Fu, Spia della Setta dei 12, sotto le mentite spoglie di Nanée Oribe, scattò in avanti sfilandosi i tacchi e tentando di colpire l'avversario con tecniche fulminee e incredibilmente precise. Yamato, pur essendo capace di schivare i colpi e restituire un'offensiva concreta, si rese conto che non stava combattendo con la solita pedina stupida e incapace, anzi, poteva definirsi alla pari con lei in quanto a bravura e preparazione atletica. Schivato un tentativo di proiezione e abbassatosi all'arrivo di un calcio in volo, il Sole provò un pugno secco diretto al ventre e di fila un colpo di taglio dietro il collo, ma entrambi vennero vanificati, costandogli una gomitata al pettorale destro che lo destabilizzò e una spazzata al ginocchio sinistro che lo condusse a terra. Da lì, l'uomo rotolò sulla sinistra evitando un cazzotto potenzialmente letale e con le mani prese la caviglia della donna facendola roteare, procurandole un dolore forte alla articolazione che la costrinse a fare un paio di salti indietro per liberarsi dalla morsa.
Sei forte, lo devo riconoscere... Ma ci vorrà molto di più per mettermi fuori gioco...
Devi solo ringraziare che non sono nella mia forma reale. Inoltre, non posseggo la mia arma migliore, arma con la quale saresti già morto.
Mi sottovaluti, assassina.
Ci rivedremo, Yamato Kusanagi!
Non ne dubito...
Tipica tecnica a scomparsa col fumo, vecchia ma sempre efficace. Il Sole si sistemò meglio la giacca un poco impolverata e con essa anche la camicia, sgualcita in qualche punto ma ancora presentabile. Così qualcuno lo desiderava morto. A giudicare dalle doti di chi doveva mandarlo alla Trama, non poteva trattarsi di una organizzazione piccola o poco influente. Tuttavia porsi quelle domande adesso non lo avrebbero condotto a nulla e sapeva che c'era la vera Nanée che lo stava aspettando nella hall dell'albergo per trascorrere un po' di tempo insieme. Non le avrebbe detto nulla dell'accaduto per non preoccuparla o allarmarla, ma se fosse stata in pericolo anche lei? Potevano anche decidere di rapirla per arrivare a lui: peccato che non conoscevano la sua identità di Druida. Giunto al pianterreno dell'albergo, Yamato si avvicinò alla reception e consegnò la chiave magnetica della propria stanza, pagando anche il conto. Infine, chiese se c'erano visite per lui ma il responso fu negativo: in effetti era in anticipo di qualche minuto, l'avrebbe aspettata nella sezione bar. Arrivato lì, si mise seduto su uno sgabello ordinandosi un amaro senza nulla da mangiare. I programmi della giornata in realtà erano molto semplici: lo stare insieme, il parlare e poi un'altra cosa, forse la più importante, ma per la quale preferiva aspettare prima di capire cosa gli volesse dire lei.
Grazie.
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Yamato
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da Nanée » 02/03/2015, 21:26
-Mercoledì 01.11 | Albergo a 4 Stelle di Reykjavík | ore 15.59-
E con questa abbiamo finito!
Sorrise con aria soddisfatta, Nanée Oribe, abbassando la macchina fotografica e facendo qualche carezza dolce agli uccellini che si erano messi in posa - e solo con lei sarebbe potuto accadere - sul ramo di un albero di ciliegio: le foto erano venute benissimo, non poteva essere più contenta di così; ora poteva anche terminare col dovere e dedicarsi al piacere, nello specifico un appuntamento col suo bellissimo fidanzato, con l'Ignis Elios, col Sole della Gilda Ignis, il suo Sole. Fremeva dalla voglia di vederlo, di stare con lui, di potersi godere qualche ora di quel rapporto segreto che, nonostante fosse consumato lontano dalla propria comunità druidica e spesso nell'ombra, la rendeva immensamente felice. Non voleva passare a casa per cambiarsi, dai genitori, perché preferiva non sentire domande su dove andasse e soprattutto con chi, per questo aveva prenotato a sua volta una camera d'albergo nello stesso hotel di Yamato, e lì vi aveva portato qualche abito così da poterlo scegliere alla fine di un bagno veloce ma rilassante: si pettinò i capelli dunque, si vestì, ed infine scese nel bar dell'hotel, dov'era piuttosto certa di trovarlo; voleva parlare con lui di una questione delicata, per sentire la sua opinione e capire cosa l'uomo pensasse a riguardo. Come immaginava, il Sole era lì, bello da togliere il fiato, ma il suo sguardo era più pensieroso di come lo ricordava, quasi adombrato da qualche pensiero in particolare che non lo faceva sentire sereno.
Sono molto in ritardo?
Domandò Nanée, sfiorandosi i capelli con aria un poco dispiaciuta all'idea che la stesse aspettando da molto ed avvicinandosi di seguito all'uomo per posargli un caldo e sentito bacio sulle labbra.
Mi sei mancato...
Più di quanto sapesse spiegare.
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Nanée
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da Yamato » 03/03/2015, 16:07
Sono molto in ritardo?
Non appena sentì la voce della vera Nanée, con quel tono inconfondibile e gli elementi che forti aleggiavano intorno al suo Spirito, Yamato si volse ed incontrò i suoi occhi, belli, espressivi, come tutta bella era lei, la sua fidanzata, segreta, ma pur sempre tale. Le sorrise gentilmente, scuotendo piano il capo così da tranquillizzarla, per poi accettare ben volentieri quel bacio sulle labbra che ricambiò con affetto e trasporto.
Mi sei mancato...
Lo sento... Mi sei mancata anche tu...
Le chiese nuovamente un altro bacio, quasi come se attraverso quell'atto lei gli passasse direttamente ossigeno fresco e pulito per respirare. Aveva desiderio di lei, innegabile visto il poco tempo a disposizione, ma prima di lasciare che i loro istinti si incontrassero sotto le lenzuola, voleva trascorrere qualche ora in serenità, parlandole e possibilmente cercando di capire cosa avesse di così importante da dirgli.
Che cosa ne diresti di un bel gelato alla frutta o alla crema? Ho visto una gelateria che sembrava molto invitante a nemmeno cinque minuti da qui...
Così, se la Druida avesse scelto di accettare quella proposta un po' in solita e quasi da fidanzatini ai primi appuntamenti, il Sole l'avrebbe presa per mano, camminando con lei fuori dall'albergo e attraversando le strade suggestive islandesi, un po' troppo fredde per i suoi gusti ma d'altronde se quella era anche la dimora dell'Oceano un motivo doveva pur esserci.
Pochi Minuti Dopo
Piuttosto allegra come architettura, non trovi? Dai, vieni al tavolo, tanto ci raggiungeranno loro per sapere cosa vogliamo.
Si era anche informato piuttosto bene, il Capo Gilda Ignis, volendo trovare un luogo dove trascorrere qualche piacevole minuto insieme che non fosse l'hotel e che concedesse loro l'adeguata intimità per parlare e confidarsi. Non si era mai soffermato troppo sui gusti di gelato preferiti dalla fidanzata, quindi quella era un'ottima occasione per farlo ed aggiungere altre info a quelle già conosciute su di lei.
È andato bene il servizio questa mattina? La mia visita all'Oceano non è stata esattamente illuminante, ma non ne dubitavo, onestamente...
Nel tono di voce si poteva notare una leggera punta di sarcasmo e collera, entrambe supportate dal Fuoco e dal Fulmine in lui appena appena in agitazione, la quale però venne contenuta e controllata in tempi piuttosto brevi. Quando li raggiunse la ragazza addetta alle ordinazioni, Yamato chiese un frappé con nocciola, zabaione e stracciatella, panna a parte possibilmente, aspettando poi che anche Nanée facesse la propria scelta.
So che potranno sembrarti strane le mie parole ma... Sei insostituibile. Anche se qualcuna cercasse di emularti, non ci riuscirebbe, sei unica e inimitabile, oltre che sensuale da morire.
Già, a prescindere dal fatto che avesse colto subito l'assenza degli elementi nella spia giunta per ucciderlo, Yamato si sarebbe accorto comunque che Nanée non era davvero Nanée; quella luce nello sguardo, capace di essere maliziosa e innocente quasi a comando, il modo in cui gli sfiorava la pelle, le poche parole con le quali esprimeva emozioni e concetti profondi, erano tutti pregi rarissimi.
Allora, cosa avevi di così tanto urgente da dirmi? Ammetto che mi hai messo addosso molta curiosità!
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da Nanée » 03/03/2015, 22:54
Lo sento... Mi sei mancata anche tu...
Lo baciò nuovamente, con dolcezza ed amore, sorridendogli e fondendo coi suoi Elementi i propri gemelli, facendoli danzare come se stessero facendo l'amore - lo stesso amore in cui, a dirla tutta, Nanée sperava di scivolare più tardi col fidanzato.
Che cosa ne diresti di un bel gelato alla frutta o alla crema? Ho visto una gelateria che sembrava molto invitante a nemmeno cinque minuti da qui...
Un gelato? - non che le dispiacesse, ma da che ricordava Yamato non le aveva mai proposto di mangiare un gelato insieme... aveva sentito però un proverbio babbano dire "c'è sempre una prima volta", e probabilmente quello era il momento perfetto per metterlo in pratica - Ma sì, perché no, un gelato mi va proprio!
Confermò la Druida con un sorriso, prendendo l'uomo per mano e cominciando a camminare con lui: il freddo, per lei, non rappresentava minimamente un problema, bastava innalzare il Ghiaccio nel proprio spirito ed ecco che, come l'Oceano, al clima rigido non ci doveva proprio pensare. In pochi minuti raggiunsero la gelateria che, a prima vista, faceva venire voglia di buttarsi in un mare di zuccheri e colori, talmente si presentava allegra ed invitante.
Piuttosto allegra come architettura, non trovi?
Lo stavo pensando anch'io, mi è venuta una voglia incredibile di zuccheri su zuccheri!
Dai, vieni al tavolo, tanto ci raggiungeranno loro per sapere cosa vogliamo.
Ah, perfetto! - esclamò la Oribe, arrivando ad uno dei tavoli liberi e sedendocisi davanti così da dare subito un'occhiata alla lista presente: gelati, cioccolate calde, frappè, affogati, brioche tonde e ripiene di gelato... c'era veramente l'imbarazzo della scelta, e alla Druida stava salendo sempre di più la voglia di prendere tutto.
È andato bene il servizio questa mattina?
Molto! - confermò lei, sorridente - Gli animali, come puoi ben immaginare, sono sempre molto collaborativi con me, e questo mi permette di dare vita a degli scatti fenomenali! Sai che mi avevano anche proposto di fare qualche foto al nuovo zoo safari babbano che hanno aperto in Kenya la settimana scorsa? Però mi sono rifiutata... non ce la farei proprio ad osservare tutti quegli animali rinchiusi e farmelo andare bene!
Che poi avessero comunque molto spazio a disposizione non cambiava certo le cose... non erano liberi, e alla Druida tanto bastava per non farselo andare giù.
A te come è andata, invece?
La mia visita all'Oceano non è stata esattamente illuminante, ma non ne dubitavo, onestamente...
Avete litigato? - domandò di rimando Nanée con una punta d'ansia: temeva lo scoppio di lotte interne tra i Gildati, ed essendo una supporter della convivenza civile tra Gilde e Druidi, sapeva bene quanto una spaccatura interna sarebbe potuta essere preoccupante e pericolosa per gli equilibri elementali.
Ah, sì... - mormorò poi quando la cameriera li raggiunse per prendere le loro ordinazioni - Io vorrei una coppa mista, formato grande, con amarena, pesca, pera, fragola, vaniglia, pistacchio, nocciola e panna con una spruzzata di cannella sopra, grazie!
Tanti zuccheri insomma, ma quasi tutti derivanti dalla frutta che l'uruguaiana tanto amava.
So che potranno sembrarti strane le mie parole ma... Sei insostituibile. Anche se qualcuna cercasse di emularti, non ci riuscirebbe, sei unica e inimitabile, oltre che sensuale da morire.
Oh, Yamato... anche tu sei unico. - gli sorrise con amore, sporgendosi verso di lui per posargli un bacio leggero sulle labbra: non comprendeva a pieno il senso delle sue parole, ma le condivideva, ed era questo l'importante - E ti amo tanto...
Lo disse con le guance rosse, come sempre accadeva quando si lasciava andare a manifestazioni di quel tipo: era in quei momenti che si chiedeva come fosse necessario dover nascondere un rapporto del genere; la rendeva felice, la faceva sentire completa... allora perché doveva essere tutto così complicato? E a proposito di situazioni complicate...
Allora, cosa avevi di così tanto urgente da dirmi? Ammetto che mi hai messo addosso molta curiosità!
Si tratta della sfida di Typhon Seal contro l'Erede del Vento... - cominciò a dire Nanée, parlando ovviamente a bassissima voce - Ho ricevuto una lettera dal Terran in cui sono stata invitata a presentarmi, il giorno della sfida, per far parte delle persone che lo sostengono. Tempo fa l'ho conosciuto, e l'ho aiutato a far sbocciare la Terra dentro al suo spirito... - raccontò la Druida, più seria e tesa in volto - È un bravo ragazzo, si merita di essere felice e puoi immaginare quale sia il mio pensiero sui matrimoni tra una Erede ed un Gildato... - per lei era solo che positiva una cosa del genere, chiaramente - mi ha molto lusingata il fatto che abbia pensato a me, che mi voglia dalla sua parte in quel giorno così importante, però... temo le conseguenze di una mia eventuale presenza nel suo "angolo": cosa penserebbero di me gli altri Druidi se mi schierassi col Terran e non con l'Erede? Forse non potrebbero rinnegarmi, ma ci sono tanti modi nei quali potrebbero farmela pagare... e potrebbero anche allontanare i miei genitori, colpevoli di non avermi educato al meglio! Insomma, è una situazione difficile, complicata, delicata, dalla quale non so venire a capo.
Si prese una piccola pausa, in concomitanza con l'arrivo delle ordinazioni: affondò subito il cucchiaino nella coppa, più per sfogare lo stress che per fame, alzando infine gli occhi su di lui.
Tu cosa ne pensi? Che dovrei fare secondo te?
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da Yamato » 04/03/2015, 18:56
Avete litigato?
Mi vedresti così tranquillo se avessimo litigato? No, è stata una discussione delle classiche che possono avvenire tra il Sole e l'Oceano. Lei pacata e fredda, io infervorato e caldo, in pratica un disastro. Non avrebbe dovuto favorire l'Erede del Vento, nessuno glielo imponeva. Parla di conflitti evitati, di risentimenti calmati, ma se il Terran perderà, se noi perderemo, sarà colpa sua.
Competitivo? Ovvio, altrimenti non sarebbe stato un vero Ignis, anzi, il Capo Gilda degli Ignis. Da una parte sbagliava, lo riconosceva con se stesso e nei suoi occhi Nanée avrebbe potuto leggere quella consapevolezza senza sforzi. Tuttavia a suo avviso, Eibhlin aveva snaturato un grosso passo avanti tra i Druidi e le Gilde, ovvero un aiuto spontaneo giunto da due Eredi al fine di un'amicizia sorta spontaneamente e non imposta da nessuno. Se quindi all'interno della sfida avesse vinto il Terran, lo avrebbe fatto anche grazie ad un supporto nuovo, inaspettato, guadagnato con lo Spirito e non con l'incutere timore o preoccupazione. La Sempreverde avrebbe espresso il suo pensiero solo in un secondo momento, tanto come sempre avrebbe cercato di fare da paciere, tipico di tutti e tutte i/le Terran Verdigris.
Ah, sì... Io vorrei una coppa mista, formato grande, con amarena, pesca, pera, fragola, vaniglia, pistacchio, nocciola e panna con una spruzzata di cannella sopra, grazie!
Auguri... Quanto si vede che sai bruciare le calorie!
Bastava aumentare il fuoco dentro di lei ed ecco che in un batter d'occhio il gelato sarebbe scomparso da qualsiasi deposito del corpo, fermo restando che una Druida difficilmente poteva apparire con qualche imperfezione e per di più Nanée con il lavoro che svolgeva stava sempre in movimento, evitando così di prendere peso. Già, la sua fidanzata era talmente bella che anche una sicaria con lo stesso aspetto risultava meno di lei, con tutto che aveva copiato ogni connotato alla perfezione. Forse era quello che si intendeva per "occhi dell'amore", questo Yamato non sapeva dirlo, ma era poco importante, voleva comunque farglielo presente, ricordarle quanto fosse insostituibile ed unica per lui. La fotografa, in risposta, arrossendo si permise un dolce bacio sulle labbra, contraccambiando il complimento ed esprimendo il suo sentimento nel modo classico.
E ti amo tanto...
Ogni tanto pensi di dirtelo troppo poco. Ti amo, non lo dimenticare mai.
Si sfiorarono le dita e lui le diede una forte ondata vulcanica decisa a raggiungerle il cuore, seguita da una tempesta di fulmini. Era il suo modo per trasmetterle tutto ciò che a parole era difficile esprimere, ma quando si possedevano elementi così dirompenti, i concetti divenivano più facili da far comprendere e il tutto veniva accompagnato da un sorriso, uno sguardo più intenso o il più semplice bacio. Di lì a poco, Nanée si prodigò nello spiegargli il motivo del loro incontro prima del previsto, ovvero la lettera giuntale dal Terran Seal dove ella veniva invitata ad occupare il suo angolo durante la competizione contro l'Erede del Vento per la mano di Estia. La sorpresa del Sole fu ampia, tanto che assottigliò le palpebre curioso e perplesso. Una coincidenza davvero interessante, forse voluta dal Conflux, forse dal caso, ad ogni modo tale coincidenza metteva in seria difficoltà la vita della Druida e questo anche era facile da intuire.
... mi ha molto lusingata il fatto che abbia pensato a me, che mi voglia dalla sua parte in quel giorno così importante, però... temo le conseguenze di una mia eventuale presenza nel suo "angolo": cosa penserebbero di me gli altri Druidi se mi schierassi col Terran e non con l'Erede? Forse non potrebbero rinnegarmi, ma ci sono tanti modi nei quali potrebbero farmela pagare... e potrebbero anche allontanare i miei genitori, colpevoli di non avermi educato al meglio! Insomma, è una situazione difficile, complicata, delicata, dalla quale non so venire a capo.
Sì, capisco cosa vuoi dire.
Tu cosa ne pensi? Che dovrei fare secondo te?
Ti parlerò da Capo Gilda, così che la mia opinione possa essere più obiettiva. Se fossi in te, valuterei proprio con le persone che possono essere maggiormente colpite dalla tua decisione il da farsi. Mi hai detto che anche la tua famiglia è tollerante con i Gildati, quindi un dialogo potesti trovarlo favorevole. Fai leggere loro la lettera che ti è giunta, appellati alla loro saggezza e alla loro voglia di aiutarti e non limitarti. Qualora riscontrassi troppe difficoltà o preoccupazioni, temo però che dovrai rifiutare...
Poi però, ad un tratto, un lampo attraversò la mente del Sole, facendolo ragionare e sorridere furbesco al tempo stesso.
... Oppure... Parlando invece come Yamato, potresti ingannare tutti quanti con un semplice trucco della Trama. Mai sentito parlare della pozione Polisucco? Immagino di no. Con essa puoi alterare completamente il tuo aspetto così che diventi uguale ad un'altra persona. È vero, gli elementi in te rimarrebbero tali ma la tua identità non è scritta nel tuo Spirito quindi appariresti come una Druida qualsiasi. Basterebbe inventare una falsa identità ed ecco che potresti tifare il Terran senza la paura di subire delle ripercussioni.
L'unico problema era: avrebbe accettato la Figlia di Gaia di usare un composto non del Mana?
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